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“Ci sono diversi stati, paesi, regioni… ognuna di esse ha la propria cultura, le proprie tradizioni, la propria

lingua. Fa quasi ridere pensare che fino a qualche secolo fa questi si massacrassero a vicenda, e fa ancora
più ridere che noi siamo diventati quello che siamo grazie a queste condizioni… inizialmente dei semplici
mercanti, ma si sa, che la vera potenza di un mercante è la sua rete di traffici. È così che ci arricchimmo
facilmente e che riuscimmo a mettere mano sulle diverse materie prime di cui avevamo bisogno.
Includemmo nel nostro giro di affari anche gli artigiani, e a quel punto eravamo così economicamente forti
che divenimmo anche una potenza mercenaria. Offrivamo denaro ai poveri, una casa ai viandanti, uno
scopo ai perduti a prescindere da chi fossero… per questo cominciarono a venire da noi da ogni angolo del
mondo, da ognuna di quelle regioni, paesi e stati che fino a un attimo prima si ammazzavano. Ormai
eravamo più potenti di uno stato, eravamo la corporazione che li attraversava. Ovviamente non tutti, c’è
sempre qualche stato che rinuncia a suo svantaggio ai nostri servigi, ma ovviamente uno stato così tende a
isolarsi e a impoverirsi… Oggigiorno la guerra è solo un lontano ricordo e le uniche battaglie sono quelle
contro la pirateria e alcune delle pericolose creature selvatiche che popolano il nostro mondo. Gli stati
hanno imparato da noi, la loro guerra ora è una guerra di influenza, una guerra economica e noi siamo la
superpotenza panoceanica a cui tutti si rivolgono. Potremmo essere considerati più semplicemente come
una Gilda di tuttofare ormai… ma chi o cosa siamo non ha più alcuna importanza perché il nostro nome è
sulla bocca di tutti! Noi siamo l’Organo.”

Cit. Ammiraglio Konstance Vharr, membro del Consiglio dei Cinque dell’Organo.

Queste sono le circostanze in cui si trova il mondo di Eponhim, un mondo che ormai sembra aver trovato il
suo equilibrio… o almeno così sembrava. Fin dall’antichità si ricordano questi stormi di giganteschi uccelli
dal piumaggio d’orato chiamati Goldieri e nonostante ne abbiano catturati esemplari il mistero sulla loro
origine è ancora fitto. Si tratta di pennuti orgogliosi che quando intrappolati preferiscono mangiarsi il cuore
piuttosto che restare in catene… non si sa dove nidifichino ne tantomeno come si riproducono. Questo
perché fin dall’antichità viene considerato il tramonto come origine dei Goldieri in quanto il loro arrivo nel
continente di Epon era sempre in serata e da ovest nel periodo dell’anno in cui le giornate si allungano.
Vengono considerati portatori di gloria e pace… ma in fin dei conti sono semplici uccelli e nonostante il
continente di Epon sia circondato da acque irrequiete, e nonostante qualcuno avesse già provato ad
attraversarle fallendo miseramente, era forte la convinzione che al di là degli oceani si trovasse una terra
leggendaria chiamata Him. Tuttavia fino a poco tempo fa l’Him era solamente leggenda nei poemi epici, un
luogo dove le anime dei defunti venivano portate a riposare dai Goldieri, un posto dove i grandi eroi del
passato si erano recati per apprendere grandi rivelazioni… fino a quando un ricercatore di nome Aaron
Marsh, finanziato da un’alleanza di alcuni regni, non partì per una spedizione alla volta dell’Him. Purtroppo
neanche questa volta fecero ritorno… ma a tornare fu un Goldiere con un messaggio legato in cui erano
scritte con il sangue le seguenti parole con fare frettoloso “L’Him esiste!” seguite dalla firma di Aaron.

La piccola alleanza sperava di portare a termine da sola l’impresa in modo da sganciarsi dal giogo
dell’Organo, ma alla fine pur di arricchirsi decisero di assoldare proprio loro per una spedizione nell’Him, e
per guidare la spedizione fu scelto proprio l’ammiraglio Konstance Vharr che partì con 238 uomini della
gilda a bordo di uno dei galeoni più grandi che fossero mai stati costruiti, l’Eremita.

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