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PERSONAGGI

Goffredo Mameli è un giovane studente che proviene da una famiglia altoborghese e nutre
un profondo amore per la libertà, la giustizia e la politica. L’incontro con Nino Bixio è la
miccia che porta Goffredo a concentrare il suo ardore romantico sulla politica e ad entrare
nel cuore vivo della rivoluzione a cui dedicherà ogni sua energia fino alla prematura ed eroica
morte. Nei due anni che la miniserie racconta (1847-1849), vediamo un giovanissimo
Goffredo diventare uomo, passare dallo studente che scrive poesie d’amore per la
Marchesina Ferretti al patriota che compone l’Inno che sarà dell’Italia unita.
Nino Bixio è ribelle per vocazione, reietto denunciato dai suoi stessi genitori e con le cicatrici
che gli segnano il corpo e l’anima. A 24 anni ha già abbracciato la Società Segreta Entelema,
un gruppo di giovanissimi liberali che sognano un’Italia unita, liberata dagli austriaci e dai
regimi conservatori. Diventa amico fraterno di Goffredo Mameli e partecipa alla Prima
Guerra d’Indipendenza. Nino e Goffredo sono l’uno l’àncora di salvezza dell’altro.
Giorgio Mameli è contrammiraglio della marina sarda, sposato per amore con Adelaide. Al
figlio Goffredo non fa mancare nulla, anche se u suoi modi militari lo fanno a volte sembrare
meno affettuoso. E comunque in casa Mameli ci si dà del tu, ci si confida, ci si sostiene. La
preoccupazione di perdere suo figlio lo porta a cercare in tutti i modi di fargli capire che
forse il mondo non è ancora pronto per gli ideali che gli ha insegnato, che si può lottare in
altro modo, anche senza lanciarsi in azioni militari rischiose e più grandi di lui.
Adelaide è la madre è Nobildonna di origine sarda e amica d’infanzia di Giuseppe Mazzini,
Adelaide è la madre di Goffredo. A lei si deve il merito di aver cresciuto il figlio in un ambiente
moderno e colto, amorevole e aperto. Adelaide ama circondarsi di intellettuali e nobili con
cui discutere di politica, dando vita a un vero e proprio salotto in casa Mameli. Donna di gran
cuore, fa da mentore al figlio e per sostenerlo non esiterà ad entrare in conflitto con il marito.
Carlin è un popolano rivoluzionario, figlio non riconosciuto del generale Modane. Per la
povera madre, cacciata di casa quando è rimasta incinta, farebbe di tutto. E infatti accetta
di collaborare con Modane e i suoi sodali ultraconservatori. Carlin diventa così il traditore
del gruppo, il doppiogiochista, la spia infiltrata che passa le informazioni sulle mosse
dell’Entelema al nemico.
La Marchesina Geronima Ferretti è il primo amore di Goffredo Mameli. Lei non è una
ragazza ordinaria dalle idee bigotte, al contrario è aperta al nuovo e sostiene che il suffragio
andrebbe esteso anche alle donne. In breve tempo lei e Goffredo decidono di sposarsi ma
il destino di Geronima è infausto perché la madre e il suo tutore, il severo gesuita Padre
Sinaldi, decideranno per lei in altro modo.
Madre di Geronima, Nobile, vedova e madre di un’unica figlia femmina, la Marchesa Ferretti
è vittima del suo tempo. Si affida a Padre Sinaldi, tutore della giovane Geronima, per decidere
quale possa essere il futuro migliore per la ragazza. È con la convinzione di agire per il suo
bene che contribuisce ad allontanarla da Goffredo, senza sapere che così facendo andrà
incontro a un destino tragico di cui si pentirà troppo tardi.
Padre Sinaldi Prelato gesuita, è il tutore di Geronima Ferretti. È lui, d’accordo con la madre
di Geronima, a combinare il matrimonio non accettato dalla ragazza. È un uomo carismatico
e mellifluo, uno stratega. Prova un’avversione radicale nei confronti dei mazziniani e in
generale di chi ha in animo di sovvertire il mondo della Restaurazione. Sinaldi, infatti, fa parte
di una società segreta formata da potenti e militari controrivoluzionari e proverà ad
ostacolare Goffredo in tutti i modi.
Adele Baroffio Moglie del benestante Cavalier Baroffio, Adele è giunta a Roma per seguire
gli impegni del marito, che tuttavia ai primi sentori di rivolta ha lasciato Roma. Lei invece a
Roma ci è rimasta e volontariamente, prendendo parte attiva nel supporto della causa
repubblicana. La sua energia e il suo carattere conquistano Goffredo al primo sguardo e il
loro sarà un amore travolgente, vissuto fino in fondo.

L’Entelema è una libera associazione patriottica di stanza genovese, che raccoglie studenti
e intellettuali dalle idee di ispirazione mazziniana. Fondata nel 1846 da Gerolamo Boccardo
e presieduta da Stefano Castagnola è una fucina di dibattito politico e fermento
rivoluzionario. Tutti loro diventano un’unica grande famiglia, un gruppo coeso e inarrestabile
di ragazzi che per l’Ideale dimostrano di essere davvero “pronti alla morte”. COMPONENTI:
Stefano Castagnola, Francesco Castiglione, Goffredo Mameli, Nino Bixio, Carlin Repetto,
Gerolamo Boccardo, Giacomo Parodi.

Episodio 1

1849. La penisola italiana è divisa. A Nord dominano gli austriaci nel Regno Lombardo-
Veneto e i Savoia nel Regno di Sardegna. Al Centro regna Pio IX, l'ultimo Papa Re, sullo
Stato Pontificio. A Sud il trono del Regno delle Due Sicilie è dei Borbone.
Genova, 1847. Il ventenne Goffredo Mameli in quel periodo compone poesie e canti militari
e frequenta la marchesina Geronima Ferretti scontrandosi con padre Sinaldi, l’uomo che
protegge i Ferretti dopo la morte del padre della ragazza, il quale convince la marchesa
Luisa Ferretti a respingere il ragazzo ritenuto un sovversivo. Goffredo convince Geronima a
scappare insieme e lei accetta anche perché la madre e Sinaldi vogliono darla in sposa a
un vecchio marchese. Tuttavia Geronima viene portata in una chiesa in tutta fretta per
sposare il marchese e così lei decide di suicidarsi sull’altare poco prima dell’arrivo di
Goffredo.
Nervi (Genova), un mese dopo. Goffredo per puro caso davanti a casa salva la vita in mare
a Nino Bixio il quale lo prende in simpatia e lo porta alle riunioni della Società Entelema,
un’associazione che si occupa di temi storici e di cui fanno parte anche altri sovversivi tra i
quali Gerolamo Boccardo, Stefano Castagnola e Giacomo Parodi.
Episodio 2
Goffredo inizia a scrivere poesie per il gruppo, e arriva a comporre il Canto degli italiani che
verrà musicato da Michele Novaro.
1848. Mameli con Bixio e gli altri organizza una grande manifestazione spacciata per una
processione al santuario dell’Oregina alla quale prendono parte circa 30.000 persone;
Mameli e gli altri vengono arrestati ma vengono liberati grazie all’intervento di Giorgio, padre
di Goffredo. Poco dopo il gruppo, finanziato da Raffaele Rubattino e Bianca Rebizzo, parte
per Milano per partecipare alla rivolta contro gli austriaci. Ai volontari genovesi viene chiesto
di incalzare gli austriaci a Pozzolo, e nello scontro Giacomo Parodi viene ucciso.

Episodio 3
Tornati a Genova dopo l’armistizio di Salasco, Mameli, deluso, torna all’università ma un
giorno all’uscita viene avvicinato da Giuseppe Mazzini che gli chiede di mettersi a scrivere
per un giornale. Quando poi, durante una protesta davanti al palazzo del Governatore, i
Carabinieri uccidono il suo amico Francesco Castiglione parte la caccia alla spia e i sospetti
ricadono su Boccardo quando in realtà a essere un infiltrato è Carlin Repetto. Si riaccende
in Goffredo lo spirito rivoluzionario e invano cerca di convincere il padre a intervenire contro
gli austriaci a Venezia. Un giorno alla locanda del porto frequentata dal gruppo si
presenta Giuseppe Garibaldi il quale arruola i ragazzi per raggiungere Roma dopo la
partenza di Pio IX.
22 dicembre 1848. Mameli e gli altri arrivano a Roma accolti dalla folla.
Episodio 4
Roma, 9 gennaio 1849. Durante l’assemblea costituente della Repubblica Romana si
discute anche del diritto di voto per le donne, tema sollevato da Adele Baroffio per la quale
Mameli inizia a nutrire dell’interesse. Repetto convince Mameli e gli altri a tornare a Genova
nonostante il parere contrario di Mazzini perché Carlo Alberto di Savoia ha abdicato
mandando la città nel caos. Il gruppo durante il viaggio si imbatte negli uomini del generale
Modane ma riesce a scappare quando Bixio prende in ostaggio Carlin Repetto, figlio del
militare; il ragazzo racconta che è stato costretto a venderli ai francesi i quali vogliono
riportare il Papa a Roma e decide di suicidarsi.
Genova, aprile 1849. La città è messa ferro e fuoco e i ragazzi decidono di tornare a Roma,
minacciata dalle truppe francesi. Nel frattempo sbarca a Civitavecchia un corpo di
spedizione francese guidato dal generale Nicolas Oudinot, ma Garibaldi e i suoi riescono
ad avere la meglio. Mazzini ha intenzione di incontrare l’ambasciatore francese per trovare
un accordo. I Borbone iniziano ad attaccare da sud ma vengono sconfitti il 9 maggio
a Palestrina. Successivamente Mameli rimane ferito e gli viene amputata una gamba;
nonostante ciò, muore in ospedale a seguito della cancrena.

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