Dispensa Seminario Spazi Confinati Rev0.0 - 2

ORGANISMO DI FORMAZIONE ACCREDITATO,
CERTIFICATO UNI ISO 9001 E UNI ISO 45001
SEMINARIO Rev 0.0

MATERIALE DIDATTICO
SEMINARIO “SPAZI
CONFINATI: D.P.R. 177/11,
IDENTIFICAZIONE,
CLASSIFICAZIONE E
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO NELLE
ATTIVITA’ IN SPAZI
CONFINATI”
IN MODALITA’ E-LEARNING
Vega Formazione S.r.l. - Socio Unico - Centro Direzionale Terraglio 1 - Via Don Tosatto n. 23/35/39 - 30174 Mestre (VE)
P.IVA e Cod.Fisc. 03929800278
Tel. 041/3969013 - Fax 041/3969038 – www.vegaformazione.it
Vega Formazione
SEMINARIO
SPAZI CONFINATI: D.P.R. 177/11,

IDENTIFICAZIONE,
CLASSIFICAZIONE E VALUTAZIONE
DEL RISCHIO NELLE ATTIVITA’ IN
SPAZI CONFINATI
AMBIENTI CONFINATI O AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO

Vega Formazione Copyright © Vega Formazione S.r.l. – Socio Unico. Tutti i diritti riservati
ARGOMENTI
 IL D.P.R. 177/11: la qualificazione delle imprese e dei

lavoratori operanti in attività in ambienti confinati o con
sospetto inquinamento
 L’individuazione degli spazi confinati e degli ambienti con
sospetto inquinamento
 La classificazione degli spazi confinati e degli ambienti
con sospetto inquinamento
 La valutazione del rischio nelle attività in spazi confinati e
ambienti con sospetto inquinamento: il DACSI ®

Seminario ‟Spazi confinati: D.P.R. 177/11, identificazione,

classificazione e valutazione del rischio nelle attività in spazi
confinati” in modalità E-Learning 1
Vega Formazione
IL D.P.R. 177/11:
CONCETTI FONDAMENTALI

RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI
 D.Lgs 81/08 e smi – art.66

 D.Lgs 81/08 e smi – art.121
 D.Lgs 81/08 e smi – Allegato IV
 D.P.R. 177/2011
 Interpello n. 23 del 06/10/14


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CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11

Art. 1 – Finalità e ambito di applicazione
1. In attesa della definizione di un complessivo sistema di

qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi,
come previsto dagli articoli 6, comma 8, lettera g), e 27 del
decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, il presente
regolamento disciplina il sistema di qualificazione delle
imprese e dei lavoratori autonomi destinati ad operare nel
settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati,
quale di seguito individuato.

2. Il presente regolamento si applica ai lavori in ambienti

sospetti di inquinamento di cui agli articoli 66 e 121 del
decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e negli ambienti
confinati di cui all'allegato IV, punto 3, del medesimo
decreto legislativo.


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Art. 2 – Qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di
inquinamento o confinati
1. Qualsiasi attività lavorativa nel settore degli ambienti sospetti
di inquinamento o confinati può essere svolta unicamente da
imprese o lavoratori autonomi qualificati in ragione del
possesso dei seguenti requisiti:
a) integrale applicazione delle vigenti disposizione in materia
di valutazione dei rischi, sorveglianza sanitaria e misure di
gestione delle emergenze;
b) integrale e vincolante applicazione anche del comma 2
dell’articolo 21 del D. Lgs. 81/08 nel caso di imprese
familiari e lavoratori autonomi;

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c) presenza di personale, in percentuale non inferiore al 30%

della forza lavoro, con esperienza almeno triennale
relativa a lavori in ambienti sospetti di inquinamento o
confinati, assunta con contratto di lavoro subordinato a
tempo indeterminato ovvero anche con altre tipologie
contrattuali o di appalto, a condizione, in questa seconda
ipotesi che i relativi contratti siano stati preventivamente
certificati ai sensi del Titolo VIII, Capo I, del D. Lgs.
276/2003. Tale esperienza deve essere necessariamente
in possesso dei lavoratori che svolgono le funzioni di
preposto;


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d) avvenuta effettuazione di attività di informazione e

formazione di tutto il personale, ivi compreso il datore di
lavoro ove impiegato per attività lavorative in ambienti
sospetti di inquinamento o confinati, specificatamente
mirato alla conoscenza dei fattori di rischio propri di tale
attività, oggetto di verifica di apprendimento e
aggiornamento. I contenuti e le modalità della formazione di
cui al periodo che procede sono individuati, […] entro e non
oltre 90 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto,
con accordo in Conferenza permanente per i rapporti tra
Stato, Regione e Province Autonome di Trento e Bolzano,
sentite le parti sociali;

e) possesso di dispositivi di protezione individuale,

strumentazione e attrezzature di lavoro idonei alla
prevenzione dei rischi propri delle attività lavorative
in ambienti sospetti di inquinamento o confinati e
avvenuta effettuazione di attività di addestramento
all’uso di tali dispositivi, strumentazione e
attrezzature, coerentemente con le previsioni di cui
agli articoli 66 e 121 e all’allegato IV, punto 3, del D.
Lgs. 81/08;


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f) avvenuta effettuazione di attività di addestramento di

tutto il personale impiegato per le attività lavorative
in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, ivi
compreso il datore di lavoro, relativamente alla
applicazione di procedure di sicurezza coerenti con
le previsioni di cui agli artt. 66 e 121 e dell’allegato
IV punto 3 del D. Lgs. 81/08;
g) rispetto delle vigenti previsioni, ove applicabili, in

materia di DURC;

h) integrale applicazione della parte economica e

normativa della contrattazione collettiva di settore,
compreso il versamento della contribuzione
all’eventuale ente bilaterale di riferimento ove la
prestazione sia di tipo retributivo, con riferimento ai
contratti e accordi collettivi di settore sottoscritti da
organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori
comparativamente più rappresentative sul piano
nazionale.


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2. In relazione alle attività lavorative in ambienti sospetti di
inquinamento o confinati non è ammesso il ricorso a
subappalti, se non autorizzati espressamente dal datore di
lavoro committente e certificati ai sensi del Titolo VIII,
Capo I del D. Lgs. 276/03 e successive modificazioni e
integrazioni. Le disposizioni del presente regolamento si
applicano anche nei riguardi delle imprese o dei lavoratori
autonomi ai quali le lavorazioni vengano subappaltate.


Art. 3 – Procedure di sicurezza nel settore degli ambienti
sospetti di inquinamento o confinati
(Nota: da applicare solo in caso di lavori svolti in appalto)
1. Prima dell’accesso nei luoghi nei quali devono svolgersi le attività
lavorative […] tutti i lavoratori impiegati dalla impresa appaltatrice,
compreso i datore di lavoro ove impiegato nelle medesime
attività, o i lavoratori autonomi, devono essere puntualmente e
dettagliatamente informati dal datore di lavoro committente sulle
caratteristiche dei luoghi in cui sono chiamati ad operare, su tutti i
rischi esistenti negli ambienti, ivi compresi quelli derivanti dai
precedenti utilizzi, e sulle misure di prevenzione e emergenza
adottate in relazione alla propria attività. L’attività di cui al
precedente periodo va realizzata in un tempo sufficiente e
adeguato […] e, comunque, non inferiore ad un giorno.

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2. Il datore di lavoro committente individua un proprio

rappresentante, in possesso di adeguate competenze in
materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro e che abbia
comunque svolto le attività informazione, formazione e
addestramento di cui all’art. 2, comma 1, lettere c) e f), a
conoscenza dei rischi presenti nei luoghi in cui si svolgono
le attività lavorative, che vigili in funzione di indirizzo e
coordinamento delle attività svolte dai lavoratori impiegati
dalla impresa appaltatrice o dai lavoratori autonomi e per
limitare il rischio da interferenza di tali lavorazioni con quelle
del personale impiegato dal datore di lavoro committente.

3. Durante tutte le fasi delle lavorazioni in ambienti sospetti di

inquinamento o confinati deve essere adottata ed
efficacemente attuata una procedura di lavoro specificatamente
diretta a eliminare o, ove impossibile, ridurre al minimo i rischi
propri delle attività in ambienti confinati, comprensiva della
eventuale fase di soccorso e di coordinamento con il sistema di
emergenza del Servizio Sanitario Nazionale e dei Vigili del
Fuoco. Tale procedura potrà corrispondere a una buona prassi,
qualora validata dalla Commissione consultiva permanente per
la salute e sicurezza sul lavoro ai sensi dell’art. 2, comma 1,
lettera v), del D. Lgs. 81/08.


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4. Il mancato rispetto delle previsioni di cui al presente

regolamento determina il venir meno della
qualificazione necessaria per operare, direttamente o
indirettamente, nel settore degli ambienti sospetti di
inquinamento o confinati.

COME RICONOSCERE UNO SPAZIO

CONFINATO
QUALI REQUISITI IDENTIFICANO UNO
SPAZIO CONFINATO
AMBIENTI CONFINATI

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Premessa
Storicamente la definizione di «Spazio confinato» (o ambiente,
luogo o vano) «confinato» (confined space), ha subito una
evoluzione concettuale che passa da una prima fase nella
quale si mettevano in evidenza le caratteristiche morfologiche
dell’ambiente (difficoltà di accesso, limitate aperture, forma
ecc.) ad una seconda fase nella quale si sono presi in
considerazione l’atmosfera interna, le fonti di energia, le
attività che si eseguono all’interno dell’ambiente.
Per ambiente confinato non si intende necessariamente
«chiuso».
AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI DI INQUINAMENTO

RICONOSCIMENTO DI UN AMBIENTE CONFINATO
LA LEGISLAZIONE ITALIANA (D. LGS. 81/08 E D.P.R.

177/11), NON FORNISCE UNA DEFINIZIONE
GENERALE DI SPAZIO CONFINATO E DI AMBIENTE
CON SOSPETTO INQUINAMENTO.


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NORMA UNI 10449-2008

Manutenzione - Criteri per la formulazione e gestione del
permesso di lavoro
3.2.2 spazi confinati: Spazi delimitati, normalmente chiusi ed

eventualmente provvisti di aperture (per esempio passi
d'uomo, boccaporti, coperchi, ecc.), in cui risulti materialmente
possibile l'ingresso di persone.

21
DEFINIZIONE DI AMBIENTE CONFINATO
Lo standard OSHA 1910.146 dà una definizione di ambiente

confinato:
"Confined space" means a space that:
(1) Is large enough and so configured that an employee can
bodily enter and perform assigned work;
(2) Has limited or restricted means for entry or exit (for
example, tanks, vessels, silos, storage bins, hoppers,
vaults, and pits are spaces that may have limited means
of entry.);
(3) Is not designed for continuous employee occupancy.


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Il D.P.R. 177/11 ha come ambito di applicazione:
1. SPAZI CONFINATI
2. O AMBIENTI CON SOSPETTO DI INQUINAMENTO

AMBIENTE CON SOSPETTO DI INQUINAMENTO O
CONFINATO (ACSI)
Si intende con tale termine un ambiente/luogo totalmente o

parzialmente chiuso, caratterizzato da “aperture di limitate
dimensioni o con difficolta di accesso/recupero”, non
progettato/costruito per essere occupato in permanenza da
persone, ma che occasionalmente può essere occupato per lo
svolgimento di attività lavorative, con accesso completo al suo
interno da parte dell’operatore.
Nel caso degli ambienti con sospetto inquinamento, le
condizioni dell’atmosfera interna possono essere nocive per la
vita.

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SPAZIO ADIACENTE: qualsiasi spazio sia in comunicazione

con lo spazio confinato.
Gli stati energizzati e/o inquinanti
SPAZIO ADIACENTE SPAZIO ADIACENTE SPAZIO ADIACENTE
ACSI
SPAZIO ADIACENTE Ambiente confinato o sospetto di SPAZIO ADIACENTE
inquinamento
SPAZIO ADIACENTE SPAZIO ADIACENTE SPAZIO ADIACENTE

CLASSIFICAZIONE SPAZI CONFINATI
AMBIENTI CONFINATI

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DEFINIZIONE DELLE TIPOLOGIE DI SPAZI CONFINATI

Ai fini dell’accesso e della permanenza dei lavoratori
all’interno di ambienti sospetti di inquinamento o confinati,
dopo verifica preliminare ai lavori, può essere utile
suddividere gli ambienti in diverse tipologie o classi
(richiamo al sistema NIOSH 80-106), identificate sia in base
alle caratteristiche strutturali e impiantistiche sia in relazione
alle attività lavorative da cui origina il rischio e a cui sono
associate specifiche modalità operative e commisurate
misure di prevenzione e protezione.
Questa suddivisione potrà essere effettuata a seguito di una
accurata valutazione dei rischi da parte del datore di lavoro in
collaborazione con le figure previste dal D. Lgs. 81/08 e dal
D.P.R. 177/11.
Vega Formazione 27
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Tabella di Classificazione degli Spazi Confinati – NIOSH 80-106, 1979
Classe A Classe B Classe C
Uno spazio confinato che Spazio confinato che può Spazio confinato in cui il
presenta un alto e immediato portare a situazioni di infortunio rischio è trascurabile, non
rischio per la salute e la vita del se non vengono adottate misure influisce sul normale
lavoratore. Include la mancanza preventive, ma non è svolgimento del lavoro e
di ossigeno, presenza di immediatamente pericoloso per non è prevedibile un
atmosfere infiammabili o la vita e peggioramento.
esplosive, alte concentrazioni di la salute.
sostanze tossiche (IDLH
Caratteristiche – immediately dangerous to life
or health).
Ossigeno %O2 < 18 oppure > 25 18 < %O2 < 20 20 < %O2 < 25
Uguale o superiore al Dal 10% al 19% del LIE Uguale o inferiore al 10%
Esplodibilità
20% del LIE del LIE
> IDLH Superiore o uguale al VLE Inferiore al VLE (TLV)
Tossicità
(TLV) ma inferiore a IDLH
‐ LIE, Limite inferiore di esplodibilità o di infiammabilità: minima concentrazione in aria di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapori, polveri, fibre o residui
solidi volanti, la quale, dopo l’accensione, permette l’autosostentamento della propagazione delle fiamme.
‐ IDLH, Immediately Dangerous to Life or Health: alto e immediato pericolo per la salute e la vita in base alla definizione del NIOSH ‐ National Institute for Safety
and Health – Americano: livello di concentrazione in presenza della quale un lavoratore sano ha un tempo massimo di 30’ per allontanarsi dalla zona pericolosa.
‐ VLE: Valore Limite di Esposizione Professionale (concentrazione media di sostanza misurata o calcolata su un periodo di otto ore), di cui esiste una lista contenuta
nell’Allegato XXXVIII del D.Lgs 81/08. Per le sostanze non presenti nell’Allegato XXXVIII, è necessario riferirsi al TLV‐ ACGIH di significato simile al VLE.

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Ordinarie Misure di sicurezza per il lavoro negli spazi confinati

La continua comunicazione con È necessario contatto visivo o Necessaria comunicazione con i
l’interno deve essere garantita uditivo con i lavoratori lavoratori all’interno.
da personale di sicurezza che all’interno.
stazioni all’esterno dello spazio Qualora il contatto diretto crei
Comunicazione confinato. una situazione pericolosa per il
personale esterno, la
comunicazione può anche
essere indiretta*
Gli addetti al salvataggio devono Gli addetti al salvataggio devono Normalmente non è necessario
avere adeguate e complete avere adeguate e complete che gli addetti al salvataggio
DPI per gli addetti al protezioni individuali per la protezioni individuali per la abbiano adeguate e complete
Salvataggio respirazione e/o il rischio respirazione e/o il rischio protezioni individuali per la
esplosione. esplosione. respirazione e/o il rischio
esplosione.
Autorizzazione SI SI SI
Controllo preliminare
dell’atmosfera (con SI SI SI
annotazione dell’esito)
Controllo continuo non obbligatorio ma soggetto a
SI SI valutazione del personale qualificato
dell’atmosfera
Formazione e
addestramento del SI SI SI
personale
AMBIENTI
AMBIENTI CONFINATI CONFINATI
O SOSPETTI DI INQUINAMENTO
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Cartellonistica di rischio
(compresa indicazione SI SI SI
delle sostanze presenti)
Redazione della
SI SI SI
procedura di lavoro
Redazione della
SI SI SI
procedura di salvataggio
Controllo preliminare
dell’atmosfera (con SI SI SI
annotazione dell’esito)
Intercettazioni (chiusura
tubazioni, lucchettaggio, SI SI SI
avvisi scritti)
non obbligatorio ma soggetto a
Ventilazione di bonifica SI SI
valutazione del personale qualificato
Predisposizione di
equipaggiamenti speciali non obbligatorio ma soggetto a
SI SI
(ad es. utensili valutazione del personale qualificato
antiscintilla)
Presenza di personale
esterno di sorveglianza SI SI SI
allertamento
AMBIENTI
AMBIENTI CONFINATI CONFINATI
O SOSPETTI DI INQUINAMENTO
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Vestiti e DPI antistatici non obbligatorio ma soggetto a
quando necessari
DPI specifici: non obbligatorio ma soggetto a
‐respiratore/mascherina
DPI specifici:
non obbligatorio ma soggetto a
‐imbragatura e sistema di SI SI valutazione del personale qualificato
recupero
Attrezzature di
SI SI SI
salvataggio
* Comunicazione Diretta: realizzata con personale esterno che vede e/o parla con i lavoratori all’interno affacciandosi all’entrata del
luogo confinato; Indiretta: comunicazione realizzata per via strumentale, ad es. con interfono, telecamera, ecc
AMBIENTI CONFINATI
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO

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VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Il processo di valutazione dei rischi (risk assessment)

consiste in una serie di tappe logiche per mezzo delle quali
si esaminano in modo sistematico i pericoli per la salute e
per la sicurezza delle persone presenti in ambienti o
connessi con le attività svolte, al fine di esprimere un
giudizio sulla sicurezza di chi è soggetto a detti pericoli.

L’analisi dei rischi e la ponderazione dei rischi sono due
fasi del processo di valutazione dei rischi. In particolare
l’analisi dei rischi è necessaria a fornire le informazioni
utilizzate nella ponderazione dei rischi, la quale viene
effettuata considerando tutte le misure di sicurezza
applicate o, nel caso di nuove attività, le misure di
sicurezza che si prevede di applicare.
ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE

DEL RISCHIO PER AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI
DI INQUINAMENTO – DACSI ®

Vega Formazione
• Esame generale del contesto

lavorativo
1 1
• Identificazione e analisi dei fattori

di rischio
2 Origine
4
complessa 2
• Sintesi delle interazioni tra o
ambiente di lavoro e attività che sistemica
3 si andranno a svolgere
• Identificazione delle misure di

controllo da mettere in atto 3
4
• In relazione alla loro origine rispetto all’ambiente confinato

(endogena-esogena)
1
• In relazione alla loro natura (chimico, fisica, biologica, con pericolo di

caduta dall’alto, annegamento, schiacciamento, seppellimento,
2 ergonomico, alte temperature, incendio/esplosione)
• In base alla loro correlazione o estraneità all’atmosfera interna

(atmosfere sotto-ossigenate – sovra-ossigenate – tossiche,
3 esplosive)

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• Natura endogena:
• Già presenti all’interno dell’ambiente indisturbato;
• Stati fondamentali della materia (gas, liquido, solido);
1 • Morfologico (labirinti, paratie o passi d’uomo vincolanti)
• Natura esogena:
• Tutti gli agenti chimici, fisici e biologici non originariamente presenti
nell’ambiente confinato, ma che per un qualsiasi motivo, possono
penetrarvi e condizionarlo sia in termini atmosferici che non
2 atmosferici (es. migrazione di liquidi, gas o vapori provenienti da
impianti adiacenti)
Valutazione del Valutazione del Valutazione del

rischio chimico rischio esplosione rischio elettrico
Valutazione del
DACSI ®
rischio …
Procedure di lavoro per le

attività in spazi confinati o
ambienti con sospetto
inquinamento

Vega Formazione
VEGA FORMAZIONE HA REGISTRATO IL MARCHIO
D A C S I
®
DOCUMENTO
AMBIENTI
CONFINATI
SOSPETTO
INQUINAMENTO

VEGA FORMAZIONE S.R.L. – Socio Unico
Via Don Tosatto 23/35/39, 30174 Mestre - VE
Tel. 041/3969013 Fax 041/3969038
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e UNI ISO 45001

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SEMINARIO Rev 0.0

SPAZI CONFINATI: D.P.R. 177/11,

AMBIENTI CONFINATI O AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO

 IL D.P.R. 177/11: la qualificazione delle imprese e dei

AMBIENTI CONFINATI O AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO

Seminario ‟Spazi confinati: D.P.R. 177/11, identificazione,

AMBIENTI CONFINATI O AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO

RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI

 D.Lgs 81/08 e smi – art.66

AMBIENTI CONFINATI O AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO

Seminario ‟Spazi confinati: D.P.R. 177/11, identificazione,

CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11

1. In attesa della definizione di un complessivo sistema di

AMBIENTI CONFINATI O AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO

CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11

2. Il presente regolamento si applica ai lavori in ambienti

AMBIENTI CONFINATI O AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO

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CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11

AMBIENTI CONFINATI O AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO

CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11

c) presenza di personale, in percentuale non inferiore al 30%

AMBIENTI CONFINATI O AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO

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CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11

d) avvenuta effettuazione di attività di informazione e

AMBIENTI CONFINATI O AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO

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e) possesso di dispositivi di protezione individuale,

AMBIENTI CONFINATI O AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO

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f) avvenuta effettuazione di attività di addestramento di

g) rispetto delle vigenti previsioni, ove applicabili, in

AMBIENTI CONFINATI O AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO

CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11

h) integrale applicazione della parte economica e

AMBIENTI CONFINATI O AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO

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CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11

AMBIENTI CONFINATI O AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO

CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11

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CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11

2. Il datore di lavoro committente individua un proprio

AMBIENTI CONFINATI O AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO

CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11

3. Durante tutte le fasi delle lavorazioni in ambienti sospetti di

AMBIENTI CONFINATI O AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO

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CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11

4. Il mancato rispetto delle previsioni di cui al presente

AMBIENTI CONFINATI O AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO

COME RICONOSCERE UNO SPAZIO

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AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI DI INQUINAMENTO

RICONOSCIMENTO DI UN AMBIENTE CONFINATO

LA LEGISLAZIONE ITALIANA (D. LGS. 81/08 E D.P.R.

AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI DI INQUINAMENTO

Seminario ‟Spazi confinati: D.P.R. 177/11, identificazione,

RICONOSCIMENTO DI UN AMBIENTE CONFINATO