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Riassunto La Celestina - Fernando De Rojas (atto per atto)

Letteratura Spagnola (Università degli Studi di Messina)

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La Celestina

Prologo

Il Prologo è preso quasi alla lettera dalla Praefatio al libro II del De remediis utrisque fortunae di
Petrarca,e cita in apertura una frase di Eraclito che dice che tutte le cose sono create a guisa di
contesa o battaglia. L'autore cita questa sentenza eraclitea riferendosi all'uomo,ma allarga poi lo
sguardo a tutti gli elementi della natura,e nota che c'è sempre contrasto. Lo stesso constrasto che
l'autore sa che nascerà dalla sua opera: gli stampaori ci hanno messo del loro ponendo all'inizio di
ogni atto rubriche secondo lui superflue,e poi altri hanno avuto da dire sul nome,e cioè pensavano
che non potesse essere chiamata commedia dato che finiva in tristezza. Fernando de Rojas afferma
che il primo autore volle chiamarla commedia considerando il principio lieto,e lui,vedendo queste
dispute,divise la questione al mezzo e la chiamò 'tragicommedia'. E precisa poi alla fine che la
scrittura di questa opera fu una sorta di passatempo,svoltosi nei momenti sottratti agli studi
principali,cioè quelli giuridici.

ATTO I

Calisto entra in un giardino per inseguire il suo falcone e incontra Melibea; nel vedere la bellezza
della ragazza afferma che in lei si concentra la grandezza di Dio,ma Melibea lo respinge
prontamente e gli ordina di andare via. Per questo Calisto torna a casa molto angosciato e subito
chiama il suo servo Sempronio,ordinandogli di chiudere immediatamente le finestre e di lasciarlo
solo avvolto dalle tenebre. Sempronio capisce che è afflitto dal male d'amore,e va via; in un primo
momento pensa che se vuole ammazzarsi può pure farlo,ma poi pensa a quanti dicono che il dolore
si guarisce con la compagnia e pensa di andare ad aiutarlo. In quel momento Calisto lo chiama e
comincia quasi a delirare,pronunciando dei versi e identificando Melibea con Dio,al punto di
rispondere alla domanda 'tu non sei cristiano?',con 'io sono Melibeo,Melibea adoro e in Melibea
credo e Melibea amo'. Sempronio resta sbalordito e ride perchè pensa che il peccato del suo signore
sia simile a quello di Sodoma (vedi appunti pagina 22-23),e facendo questo paragone fa ridere
anche Calisto che tutto avrebbe pensato di fare,tranne che quello. A questo punto Calisto comincia
ad elencare a Sempronio le doti di Melibea: la nobiltà e l'antichità della sua stirpe,la grazia,la
bellezza,i capelli lunghi e simili all'oro,gli occhi verdi a mandorla,le ciglia lunghe,il naso regolare,la
bocca piccola,i denti minuti e bianchi,la bocca rossa e carnosa,la carnagione liscia,il colorito
bianco,le mani piccole,le dita affusolate,il corpo perfetto simile ad una dea (descrizione tipica dei
luoghi comuni della letteratura medievale). Sempronio stanco decide di trovare un rimedio,e dice al
suo signore che conosce una vecchia chiamata Celestina (dove dimorava la ragazza di cui il servo
era innamorato,cioè Elicia) che potrebbe risolvere i suoi problemi. Allora Sempronio si reca a casa
della mezzana,e la sua visita mette molto in agitazione Elicia; mentre il servo parla con
Celestina,Calisto rimasto a casa parla con un altro suo servo,Parmeno; subito bussano alla porta
Celestina e Sempronio,che si sono messi d'accordo ma Parmeno non è felice di vedere la mezzana e
spiega al suo signore il motivo: le aveva fatto da servitore e aveva avuto modo di constatare che
tutti i mestieri che si metteva a fare,erano solo coperture per la sua attività di mezzana di fanciulle
meschine che vendevano il loro corpo. Calisto gli chiese di smetterla e si diresse verso Celestina
desideroso di conoscere i suoi rimedi. La donna subito si mostrò per

quella che era,avida di denaro e Parmeno sotto voce continuava a pronunciare parole di pensa per il
suo padrone che era caduto nelle grinfie di quella strega. Celestina sentendole rispondeva a tono a
Parmeno,e gli cominciò a raccontare del suo rapporto con la madre: la donna in punto di morte le
aveva raccomandato il figlio e lei lo aveva sempre trattato da tale; per questo anche nell'occasione
di vederlo al servizio di Calisto provava gioia nel sapere che non aveva vagabondato,ma gli
raccomandava di non fidarsi mai ciecamente di signori come lui,e con un nome provò a portarlo
dalla sua parte: Areusa. Avvicinandosi però Sempronio e Calisto i due smisero di parlare,e Celestina

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chiuse il suo discorso dicendo a Parmeno di diventare amico con l'altro servo,perchè insieme
avrebbero avuto più possibilità di riuscire nell'impresa. E infatti i due si avvicinano,e parlando sotto
voce Sempronio dice a Parmeno che Calisto ha dato 100 monete d'oro a Celestina,e insieme se la
ridono alle spalle del loro signore.

ATTO II

Calisto resta in casa a parlare con Sempronio,e gli chiede se ha fatto bene a dare 100 monete d'oro
alla mezzana; ovviamente il servo,che è d'accordo con lei,incoraggia la fiducia del signore nei
confronti della vecchia e gli suggerisce di calmarsi e andare a riposarsi perchè la sua faccenda è ora
in buone mani. Calisto però è impaziente e pensa che non sia una buona idea,e chiede a Sempronio
di recarsi da Celestina per sollecitarla; lui però non vuole lasciarlo solo,allora il signore gli dice di
andare e di chiamare a sostituirlo Parmeno,che gli farà compagnia. Quindi Calisto resta in
compagnia di Parmeno a chiede a lui cosa gli sembri della faccenda,e il servo non riesce a trattenere
i suoi dubbi riguardo la mezzana e pensa che sia caduto proproio in brutte mani. Al signore non
piacciono i discorsi del servo e gli ordina di tacere e di far sellare il suo cavallo. Così vi monta
sopra e cavalca,ricoperto dalle maledizioni di Parmeno che è stanco di non essere creduto e pensa
che il male gli derivi sempre dalla sua lealtà.

ATTO III

Sempronio va a casa di Celestina,la sgrida per la sua lentezza e la donna non si stupisce perchè sa
che è tipica degli amanti,l'impazienza. Insieme si mettono a studiare il comportamento da tenere
nella faccenda di Calisto e Melibea,e rivela al servo che conosce la ragazza praticamente da quando
è nata,dato che era molto amica della madre. Innanzitutto capiscono che per portare Parmeno dalla
loro parte devono usare Areusa come esca e poi Celestina dice al servo che troverà il modo di far
innamorare Melibea di Calisto. Intanto sopraggiunge Elicia,felice e stupita insieme di vedere
Sempronio lì per la seconda volta,tanto che lo prende con sè e lascia la mezzana da sola,dopo averle
portato il necessario per preparare il suo intruglio: pelle di gatto nero,occhi di lupa,sangue di
caprone e il ciuffo della sua barba.

ATTO IV

Celestina cammina per strada parlando fra sè e sè e valutando i profitti e i rischi della sua
impresa,giunge alla porta della casa di Melibea e pensa sia di buon auspicio trovarvi
Lucrezia,cugina di Elicia,che sicuramente non le sarà ostile. Alisa,madre di Melibea,le sente parlare
e chiede alla sua serva chi sia la donna che è alla porta; Lucrezia non ha buone parole per lei,tanto
che fa ridere la sua signora,la quale le ordina di far salire Celestina. Parlando

brevemente,ma poi Alisa deve andare via e lascia Melibea a fare gli onori di casa. Dopo poco
Melibea riconosce Celestina,e per il fatto che si trattava di una vecchia amica di famiglia è disposta
ad ascoltare quanto lei ha da dirle. La mezzana comincia a parlare di un giovane ammalato,che ha
nome Calisto e al solo sentirlo pronunciare Melibea va su tutte le furie e ordina a Lucrezia di
cacciare via la vecchia,perchè non vuole sentir parlare di lui e vuole assolutamente che abbandoni
ogni suo proposito. Tuttavia Celestina,che si era già preparata ad una reazione del genere,la prega di
aiutarla a dare sollievo a giovane per un mal di denti che lo sta abbattendo,e di donarle il suo
cordone che aveva fama di aver toccato tutte le relique di Roma e Gerusalemme. Commossa
Melibea decide di accettare,e si pente di aver reagito così duramente.

ATTO V

Preso congedo da Melibea Celestina si avvia verso casa,parlando tra sè e scongiurando di aver corso

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un grande pericolo per l'ira della ragazza. Giunta a casa vi trova Sempronio,e gli dice di andare con
lei da Calisto,perchè sarà lì che sentirà meraviglie. Parmeno vede i due venire da lontano e lo dice a
Calisto; egli gli dice di correre ad aprir loro la porta e si lamenta per la sua lentezza.

ATTO VI

Calisto chiede subito a Celestina come sia andato l'incontro,e lei gli dice che è riuscita a convertire
la durezza della giovane in dolcezza,e il suo impeto in pacatezza,al punto di essere convinta che
tutto quell'astio iniziale era solo sintomo di amore trattenuto,che è ciò che distingue le fanciulle
come lei da quelle di strada. Allora Calisto si calma,e sale sopra con Celestina per sapere i dettagli
del colloquio avuto con Melibea. La mezzana gli racconta della scusa del mal di denti,della richiesta
del cordone ma per andare avanti chiede a Calisto un mantello in cambio; il giovane,disposto a tutto
pur di ottenere Melibea,addirittura ordina a Parmeno di andare a chiamare il sarto. Celestina quindi
tira fuori il cordone,e Calisto vi si accanisce ad accarezzarlo come fosse un oggetto sacro; poi la
mezzana si congeda e lascia la casa.

ATTO VII

Celestina parla con Parmeno,chiedendogli di diventare amico di Sempronio,e gli dice che per lei lui
è un figlio,perchè era stata amica della madre,e con lei aveva fatto tutto: era stata accusata e
arrestata insieme alla madre. Continuava poi a dire che per il bene che gli voleva era arrivata a
chiedere una mantella a Calisto ma il servo però le richiama alla memoria la promessa che gli aveva
fatto di fargli avere Areusa. Allora Celestina sale nella stanza della ragazza e lodando la sua bellezza
le suggerisce di darsi a Parmeno,ma lei rifiuta per imbarazzo; intanto il servo è già salito e la
mezzana decide di lasciarli soli. L'atto si chiude con Celestina che ritorna ed Areusa che va ad
aprirla adirata per il suo ritardo.

ATTO VIII

Viene il mattino e Parmeno si sveglia,si congeda da Areusa e va verso casa di Calisto. Vi trova

Sempronio e dopo avergli raccontato della sua passione per Areusa stringe con lui un patto di
amicizia,così come gli aveva raccomandato di fare Celestina. I due insieme entrano nella stanza di
Calisto e lo trovano che parla da solo e che non sa nemmeno più se è giorno o notte. Poi si alza e va
in chiesa.

ATTO IX

Sempronio e Parmeno vanno a casa di Celestina,e vi trovano Elicia e Areusa; si mettono tutti a
tavola e durante il pranzo scoppia un litigio tra Elicia e Sempronio perchè questi si riferisce a
Melibea descrivendola come avvenente. La ragazza allora si avvelena il pranzo,ma interviene
Celestina a mettere la pace,e Sempronio rimedia dicendo che non era sua intenzione fare nessun
paragone. Mentre stanno discorrendo arriva Lucrezia,ancella di Melibea,a chiedere a Celestina di
recarsi dalla sua signora per restituirle il cordone e perchè lei deve parlarle.

ATTO X

Melibea parla tra sè e sè di quell'amore che l'ha resa schiava e intanto arrivano Lucrezia e Celestina.
Vinto l'iniziale timore Melibea rivela alla mezzana la passione che prova per Calisto e la vecchia le
suggerisce di concedersi a lui per vincere quel dolore che prova. La giovane ha un attimo di
cedimento perchè sente lacerarsi il suo pudore,ma poi accetta di incontrare Calisto e raccomanda a
Celestina di non rivelare nulla a nessuno perchè quel segreto è fondamentale per la buona riuscita

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del suo amore.

ATTO XI

Celestina prende congedo da Melibea e incontra per strara Parmeno e Sempronio. Vanno tutti a casa
di Calisto,e la mezzana gli riferisce del messaggio di Melibea. Il signore di nuovo in preda alla
follia paragona Melibea ad un angelo in vesti umane,ma Celestina ha fretta di andare via e questo fa
scaturire il riso di Parmeno.

ATTO XII

Arrivata la notte Calisto e i servi si avviano verso la casa di Melibea,e trovano Lucrezia che
prontamente chiama la sua padrona. I due amanti si parlando dalle fessura e Calisto si rivolge a lei
chiamandola signora e presentadosi come suo servo; poi prende congedo da Melibea dopo aver
stabilito di ricontrarsi il giorno successivo. Intanto i rumori svegliano Pleberio e Areusa,che
chiedono a Melibea il perchè di tanto frastuono ma la ragazza finge di essersi alzata perchè aveva
sete e la situazione si placa. Calisto torna a casa con i suoi servi e rimprovera Parmeno della poca
fiducia che nutriva nei confronti di Celestina; poi i due si recano a casa della mezzana per chiederle
il compenso che avevano pattuito ma lei fa finta di non capire e dice loro di andarlo a chiedere al
loro padrone perchè è per lui che hanno agito. I servi mettono le mani addosso a Celestina,la
uccidono e per scappare dalla polizia che sopraggiunge per le grida di Elicia,saltano dalla finestra e
muoiono precipitando al suolo.

ATTO XIII

Calisto si sveglia e viene a sapere da Tristano,che a sua volta lo ha saputo da Sosia mentre

piangeva,della morte di Sempronio e Parmeno e di Celestina e accusa questa di tradimento per poi
attribuire il tutto al volere di Dio. Poi decide di servirsi di Tristano e Sosia per tornare a casa di
Melibea.

ATTO XIV

Melibea è angosciata per il ritardo di Calisto e parla con la sua serva Lucrezia,la quale la consola
pensando che abbia avuto un reale impedimento. Ben presto infatti Calisto arriva e riesce ad entrare
nella stanza della sua amata e a coglierne la verginità. Tristano e Sosia rimasti fuori a sorvegliare la
scala sentono tutto,e appena il loro signore esce lo aiutano a scendere e tornano con lui a casa.
Questi si lamenta per aver trascorso poco tempo con Melibea,e lei intanto chiama subito Lucrezia
perchè si sente sola dopo che Calisto è andato via.

ATTO XV

Elicia entra in casa mentre Areusa sta litigando con un certo Centurio e lo sta accusando di essere
un ruffiano che le ha portato via tutto. Poi racconta all'amica il motivo per cui i loro amanti sono
morti,e cioè a causa dell'amore di Calisto e Melibea. E nel ricordare la fine di quei poveretti
decidono di servirsi di Sosia,il nuovo servo,per avere notizie in merito e di usare Centurio per
vendicarsi di Calisto.

ATTO XVI

Intanto Pleberio e Alisa discutono su un possibile matrimonio per la loro figlia,pensando che sia
ancora vergine e questo discorso causa vergogna in Melibea e curiosità in Lucrezia che le dice di

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starsene buona ad ascoltare. Ad un certo punto Alisa pensa che non sarà difficile combinarne uno
dato che Melibea,a suo parere,non sa nemmeno cosa siano gli uomini e finirà per accettare chiunque
le proporranno i suoi genitori. Queste parole sono troppo per Melibea che ordina a Lucrezia di
interrompere il discorso e di fare in modo che tacciano.

ATTO XVII

Elicia decide allora di lasciare gli abiti di lutto,di pettinarsi e agghindarsi e di dare così inizio al suo
piano. Quando Areusa la vede è felicissima e lo è ancor di più quando sente bussare Sosia,tanto che
subito lo lascia solo con lei. Elicia lo accoglie tra le sue grazie e tra una lusinga e l'altra si fa rivelare
dettagli sull'amore di Calisto e Melibea e sui loro incontri; Sosia infatti le dice che un incontro era
previsto per quella stessa sera alle 12 nel giardino,e che vi sarebbero arrivati percorrendo la strada
del vicario grasso.

ATTO XVIII

Saputo ciò le due si recano a casa di Centurio e Elicia finge di voler mettere pace tra lui e Areusa.
Quest'ultima allora,come d'accordo,fissa come condizione che lui la vendichi di Calisto. Egli
inizialmente desiste,ma poi attribuendo il suo nome al fatto che era capitano di cento
uomini,afferma di non potersi tirare indietro e accetta. Ma appena le due donne sono andate
via,pensa ad un modo per tirarsi fuori dall'impiccio e allora pensa di far andare a casa di Calisto
Traso lo zoppo e due suoi compagni al posto suo.

ATTO XIX

Mentre Calisto va con Sosia e Tristano verso il giardino per incontrarsi con Melibea,e facendo
attenzione che nessuno li senta arrivare posizionano la scala. Melibea intanto è in compagnia di
Lucrezia ad aspettare l'arrivo del suo amato. Sosia intanto racconta quello che gli è successo con
Areusa. Calisto e Melibea finalmente sono insieme nel giardino ma vengono disturbati proprio
dall'arrivo di Traso e gli altri. Calisto decide di uscire fuori a vedere di chi si tratti,e nonostante
Melibea provi a trattenerlo e i suoi servi gli urlino che non c'era nulla da vedere dato che si trattava
solo di Traso lo zoppo,egli non resiste alla curiosità. Uscito fuori mette un piede in fallo,precipita al
suolo e muore. Lucrezia accorre da Melibea per darle la triste notizia e poi si rivolge a Tristano che
non reggendo alla vista di tanto male si era sciolto in lacrime.

ATTO XX

Lucrezia va da Pleberio e gli dice di recarsi dalla figlia Melibea che ha bisogno di lui. Giunto nella
camera della figlia,lei gli dice di avere male al cuore e il padre pensando che la ama troppo non può
evitare di dirle di uscire a prendere aria. Tanto ne voleva Melibea che chiede a Lucrezia di
accompagnarla sulla torre più alta e al padre di andarle a prendere uno strumento per alleviare la sua
pena. Salita sulla torre Melibea ordina poi a Lucrezia di andare dal padre e di farlo mettere ai piedi
della torre stessa perchè aveva qualcosa da dirgli. Rimasta sola pronuncia una sorta di
congedo,chiude la porta e chiedeal padre di non interrompere con pianti o lamenti quanto sta per
dire. Gli rivela il suo amore per Calisto,la passione vissuta con lui,il fatto che aveva lasciato che
violasse le sue mura e le sue grazie e che poi d'improvviso le parche avevano spezzato il filo. E che
lei non poteva accettare che la morte li separasse e quindi era pronta a seguirlo nell'aldilà. Ancora
chiedeva al padre di accettare questa sua tragica fine perchè dettata da una sua decisione e di
consolare la sua mata madre. Grande dolore provava Melibea per sè ma aancor più per i suoi
genitori,ma ormai vittima della follia si getta dalla torre e precipita ai piedi di Pleberio.

ATTO XXI

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A Pleberio tornato nelle sue stanze,sua moglie Areusa chiede il motivo di tanta sofferenza e lui le
racconta la triste fine della loro unica figlia,Melibea,mostrandola il corpo di lei straziato. Si lascia
andare ad un ultimo compianto,in cui definisce amari i giorni che gli restano da vivere e
rivolgendosi con ingiure a questa vita che gli ha tolto l'unica cosa bella,ordina alla moglie di
sollevarsi dal corpo morto della figlia e di unirsi a lui nel pianto. E richiama alla memoria tutti i
padri della storia che hanno perso i propri figli: Paolo Emilio che,avendo perdo due figli in una
settimana,fu lui da conforto al popolo romano; Pericle e Senofonte che persero i figli lontani dalle
loro terre non sentirono il suo stesso strazio; Anassagora che reagì alla morte del figlio con
fermezza pensando che fosse nella natura dell'uomo. Nessuno di questi uomini aveva sofferta come
soffriva lui,dato che sua figlia si era uccisa di sua volontà e sotto i suoi stessi occhi. E piangendo
cerca di trovare una risposta al suo dolore e da la colpa di tutto all'amore funesto che ha ucciso
molti amanti: Paride,Elena,Egisto,Saffo,Arianna,Leandro che lo vede protagonista. Ma rivolgendo
domande alla defunta Melibea,dichiara finiti i suoi giorni felici.

E così si conclude la 'tragicommedia'.

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