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@ Federico Giangrandi
Gli iposoggetti sono le specie native dell’Antropocene. Sono multifasici, plurali, non
ancora, né qui né lì, meno della somma delle loro parti, caratteristiche che condividono
Una duna di sabbia, una collina, dell’erba alta, uno specchio d’acqua.
Un disegno notturno di perimetri luminosi, di sottili contorni di luce. Una massa purpurea e
Un simbolo, tessera di un’umanità che desidera vivere secondo un costrutto nuovo ed inaudito,
che nasce dal desiderio che ciascuno di noi possa in ine essere riconosciuto attraverso la
INSTALLAZIONE
Realizzati in plexiglass rosso fluo, con un led interno che ne disegna i contorni nell’oscurità, i
papaveri ovvero le rose apocrife, piantati nella terra, disegnano un paesaggio di luci in uno spazio
aperto.
E anche se è l’oscurità che rivela il lato più spettacolare dell’installazione, data la natura riflettente
del materiale, durante l’arco della giornata si attraversano vari gradi di luminosità, toccando il
culmine diurno circa un’ora prima del tramonto. Poi, l’installazione si trasforma in una distesa
L’installazione è alimentata a 220V o con batteria indipendente a 12V. I papaveri sono collegati in
catene sovrapponibili. Una volta che il puntale del papavero è stato piantato nel terreno (argilloso,
sabbioso o qualsiasi altro terreno non eccessivamente duro) resiste al vento, all’umidità ed alla
pioggia.
PIANTA DELL’INSTALLAZIONE
Su un lato dell’installazione, se il luogo lo renderà possibile, sarà installata la scritta in neon rosso:
hyposubjects