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I cuscinetti volventi
QUADERNI DI FORMAZIONE
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Stampata in Italia.
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Catalogo Generale
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Premessa
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Premessa
strategia prodotti SKF, i miglioramenti per cu- venzionali nelle applicazioni esistenti.
scinetti radiali a sfere e cuscinetti a rulli conici • Cuscinetti e unità cuscinetto per temperatu-
sono stati sufficientemente implementati per re estreme. Questi prodotti possono operare
determinate dimensioni al fine di qualificarli a temperature comprese tra –150 e + 50
come cuscinetti SKF classe Explorer. In queste °C, e sono ideali per carrelli di forni, rulliere
dimensioni di cuscinetti radiali a sfere sono di fornaci, impianti di panificazione e locali di
state migliorate tenuta, precisione e finitura refrigerazione.
superficiale per assicurare minori livelli di ru- • Cuscinetti NoWear. Questi cuscinetti sono
morosità e vibrazioni e migliorare la precisione trattati in superficie per resistere a condizio-
di rotazione. Allo stesso modo, per queste di- ni di esercizio estreme caratterizzate da
mensioni di cuscinetti a rulli conici sono state sfaldatura, carichi molto leggeri o scarsa lu-
migliorate le superfici per una migliore lubrifi- brificazione.
cazione e livelli significativamente • Cuscinetti Solid Oil per le applicazioni in cui i
inferiori di rumorosità e vibrazioni, utilizzando metodi convenzionali di lubrificazione con
anche un acciaio più puro con un migliore trat- olio o grasso non sono adeguati o pratici.
tamento termico per aumentarne notevolmen-
te la durata. Poiché tutti questi parametri non Componenti meccatronici –
sono stati adeguatamente incorporati nei cal- cuscinetti e sensori combinati
coli standard della durata, la durata delle serie Le unità cuscinetto meccatroniche SKF ”plug
dimensionali di cuscinetti radiali a sfere e cu- and play” possono essere utilizzate per moni-
scinetti a rulli conici SKF è stata calcolata con torare o controllare sequenze operative, movi-
fattori modificati in linea con tutti i cuscinetti mento o sistemi sterzanti. Le informazioni
SKF classe Explorer. contenute nel presente catalogo hanno lo sco-
po di illustrare brevemente i componenti mec-
Cuscinetti ottimizzati per le applicazio- catronici realizzati dalla SKF, che hanno già di-
ni – cuscinetti personalizzati mostrato la loro validità in una varietà di appli-
Questi cuscinetti hanno dimensioni standardiz- cazioni industriali e automobilistiche. Informa-
zate, ma incorporano caratteristiche speciali zioni più dettagliate sui prodotti meccatronici
per applicazioni specifiche. Utilizzati corretta- SKF e le loro funzionalità possono essere richie-
mente, questi cuscinetti possono sostituire co- ste all’organizzazione SKF locale.
stosi cuscinetti personalizzati e ridurre note- Informazioni dettagliate sulle unità sensore-
volmente i tempi di consegna poiché general- cuscinetto della gamma standard SKF sono ri-
mente sono disponibili a magazzino. Questo portate nei capitoli dei prodotti corrispondenti.
gruppo di cuscinetti SKF include:
Altri prodotti SKF
• Cuscinetti radiali a sfere ibridi con sfere in Questa sezione contiene una breve descrizione
ceramica ed anelli in acciaio per cuscinetti. di tutti i cuscinetti volventi, i cuscinetti lisci,
Questi cuscinetti hanno buone proprietà di i cuscinetti lineari, gli anelli di tenuta ecc. non
funzionamento di emergenza e possono elencati nella sezione prodotti del catalogo.
operare in condizioni estreme e ad alte ve- Qualora siano disponibili maggiori informazioni
locità. La loro resistenza intrinseca al pas- vengono indicati i documenti cartacei e/o elet-
saggio della corrente elettrica li rende parti- tronici SKF pertinenti.
colarmente indicati per motori ed utensili
elettrici. Soluzioni di sistema SKF
• I cuscinetti INSOCOAT prevedono un rivesti- La SKF ha applicato le proprie conoscenze ap-
mento isolante di ossido di alluminio sulle profondite relativamente a particolari applica-
superfici esterne degli anelli interni od zioni industriali ed ai loro requisiti e ha svilup-
esterni. Questi cuscinetti possono essere pato soluzioni di sistema che offrono ottimi
utilizzati in applicazioni elettriche complesse risultati a costi contenuti. Alcune di queste
in assenza di requisiti di progettazione addi- soluzioni non prevedono nemmeno l’uso di cu-
zionali e come ricambi per i cuscinetti con- scinetti. Ciò sottolinea il costante impegno
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Indice
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Titolo capitolo
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Principi di scelta ed
applicazione dei cuscinetti
Tipi di cuscinetti ......................................................................................................... 17
Attrito ........................................................................................................................ 77
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Titolo capitolo
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Tipi di cuscinetti
Cuscinetti radiali
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Tipi di cuscinetti
Cuscinetti radiali
Cuscinetti a sfere a quattro punti di contatto (8)
tipo NJ (14)
tipo NUP (15)
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Cuscinetti radiali
Cuscinetti a rulli cilindrici
due corone1)
con foro cilindrico o conico
tipo NNU (17)
tipo NN (18)
tipo NNUP
quattro corone2)
con foro cilindrico o conico
design aperto (19)
con guarnizioni striscianti
a due corone
con flange integrali sull’anello interno (22)
con flange integrali sugli anelli interno
e esterno
con guarnizioni striscianti (23)
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Tipi di cuscinetti
Cuscinetti radiali
Cuscinetti a rullini a coppa imbutita,
estremità chiuse3)
una e due corone
design di base aperto (28)
con guarnizione strisciante (29)
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Cuscinetti radiali
Cuscinetti a rullini con assiale a rulli cilindrici
senza coperchio (39)
con coperchio (40)
due corone2)
configurazione TDO (ad “O”) (43)
configurazione TDI (a “X”) (44)
quattro corone2)
configurazione TQO (45)
configurazione TQI
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Tipi di cuscinetti
Cuscinetti assiali
Cuscinetti assiali a sfere
singola direzione
con ralla per alloggiamento piana (50)
con ralla per alloggiamento sferica
con ralla per sede (51) o senza
a doppio effetto
con ralle per alloggiamento piane (52)
con ralle per alloggiamento sferiche
con ralle per sedi (53) o senza
a doppio effetto
esecuzione standard (56)
esecuzione ad alta velocità (57)
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Cuscinetti assiali
Cuscinetti assiali orientabili a rulli
singola direzione (61)
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Tipi di cuscinetti
Rotelle
Rotelle a sfere
rulli per camme di cuscinetti ad una corona
di sfere (64)
rulli per camme di cuscinetti a due corone
di sfere (65)
Rulli di supporto3)
senza guida assiale
con o senza guarnizioni striscianti
senza anello interno
con anello interno (66)
Seguicamma3)
con guida assiale mediante piastra assiale
con o senza guarnizioni striscianti
con sede concentrica (70)
con collare eccentrico
con rullini guidati dalla gabbia (70)
con rullini a pieno riempimento
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Cuscinetti Y
Cuscinetti Y (inserti)4)
con bloccaggio con viti di pressione
anello interno largo su un lato (72)
anello interno largo su entrambi i lati (73)
1) Vedere catalogo SKF “Cuscinetti ad alta precisione” o “Catalogo Tecnico Interattivo SKF”
2) Vedere “Catalogo Tecnico Interattivo SKF”
3) Vedere catalogo SKF “Cuscinetti a rullini” o “Catalogo Tecnico Interattivo SKF”
4) Vedere catalogo SKF “Cuscinetti Y e unità cuscinetto Y” o “Catalogo Tecnico Interattivo SKF”
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Carichi........................................................................................................................ 31
Entità del carico .................................................................................................................................... 31
Direzione del carico ............................................................................................................................. 31
Disallineamento.......................................................................................................... 34
Precisione................................................................................................................... 34
Velocità ...................................................................................................................... 36
Silenziosità ................................................................................................................. 36
Rigidezza .................................................................................................................... 36
Montaggio e smontaggio............................................................................................. 38
Foro cilindrico ........................................................................................................................................ 38
Foro conico............................................................................................................................................. 38
Protezioni incorporate................................................................................................. 39
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Ciascun tipo di cuscinetto presenta delle pro- renziazione esatta e alcune proprietà non di-
prietà caratteristiche, basate sulla sua confor- pendono unicamente dalla conformazione dei
mazione, che lo rendono più o meno adatto cuscinetti. Per esempio, la rigidezza di un siste-
a una determinata applicazione. Per esempio, ma che comprende cuscinetti obliqui a sfere o
i cuscinetti radiali a sfere possono sopportare a rulli conici dipende anche dal precarico scelto
carichi radiali moderati, ma anche carichi as- e dalla velocità di funzionamento, che è in-
siali, hanno un basso attrito e possono essere fluenzata dalla precisione del cuscinetto stesso
prodotti con precisione elevata e secondo va- e di quella dei componenti ad esso associati,
rianti di esecuzione silenziosa: essi sono per- nonché dall’esecuzione della gabbia. Nonostan-
tanto preferiti per motori elettrici di dimensioni te queste limitazioni, la matrice può consentire
mediopiccole. una scelta appropriata dei cuscinetti. Occorre
I cuscinetti orientabili a rulli e quelli toroidali a inoltre considerare che la scelta finale è anche
rulli possono sopportare carichi molto elevati e condizionata dal costo totale del sistema e da
sono autoallineanti; grazie a queste proprietà considerazioni di disponibilità a magazzino.
sono ideali per applicazioni, ad esempio, dell’in- Altri criteri importanti da considerare quando
dustria pesante, in cui sono presenti carichi si progetta un sistema cuscinetti, quali capacità
elevati, deformazioni e disallineamenti dell’al- di carico e durata, attrito, velocità ammissibili,
bero. gioco interno o precarico dei cuscinetti, lubrifi-
Tuttavia, in molti casi, nella scelta del tipo di cazione e tenute, sono trattati in apposite se-
cuscinetto occorre considerare e confrontare zioni di questo catalogo.
numerosi fattori e pertanto non è possibile sta- In questo Catalogo Generale non è riportata
bilire delle regole generali. Le informazioni qui la gamma completa dei prodotti SKF. Per i cu-
fornite possono servire a indicare quali sono i scinetti non compresi in questo catalogo
punti principali da prendere in considerazione sono disponibili cataloghi e brochure specifiche
nella scelta del tipo di cuscinetto e quindi a fa- – contattate la SKF.
cilitare la scelta migliore
• spazio disponibile
• carichi
• disallineamento
• precisione
• velocità
• silenziosità
• rigidezza
• spostamento assiale
• montaggio e smontaggio
• protezioni incorporate
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Spazio disponibile
In molti casi, una delle dimensioni principali del
cuscinetto – il diametro del foro – è condizio-
nata dalla forma costruttiva della macchina e
dal diametro dell’albero.
Con alberi di piccolo diametro si possono usare
tutti i tipi di cuscinetti, ad es. i tipi radiali a sfe-
re, che sono i più comuni; sono anche idonei
i tipi a rullini († fig. 1). Con alberi di grande
diametro, sono idonei i cuscinetti a rulli cilindri-
ci e conici, gli orientabili e i toroidali a rulli, co-
me pure i cuscinetti radiali a sfere († fig. 2).
Quando lo spazio è limitato in senso radiale, si
impiegano cuscinetti con una piccola sezione
trasversale, soprattutto con una sezione tra-
sversale ridotta in altezza, ossia i tipi delle serie
diametrali 8 o 9. Sono molto adatti i gusci e le
gabbie a rullini e i cuscinetti a rullini, senza o
anche con anello interno († fig. 3) († catalo-
go SKF “Cuscinetti a rullini”), nonché certe serie
di cuscinetti radiali e obliqui a sfere, a rulli cilin-
drici e conici e di cuscinetti orientabili e toroi-
dali a rulli.
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Carichi
Entità del carico
L’entità del carico è uno dei fattori che di solito
determinano le dimensioni del cuscinetto da
usare. Generalmente, i cuscinetti a rulli sono in
grado di sopportare carichi maggiori di quelli
a sfere di pari dimensioni († fig. 7) e quelli a
pieno riempimento di sfere o di rulli possono
sopportare carichi maggiori dei corrispondenti
tipi con gabbia. I cuscinetti a sfere si impiegano
prevalentemente quando i carichi sono leggeri
o moderati. I cuscinetti a rulli sono quelli di so-
lito più indicati in presenza di carichi elevati e
quando il diametro dell’albero è grande.
Carico radiale
I cuscinetti a rulli cilindrici tipo NU e N, quelli
a rullini e i cuscinetti toroidali a rulli possono
sopportare solo carichi puramente radiali
(† fig. 8). Oltre al carico radiale, tutti gli altri
cuscinetti radiali possono sopportare un certo
carico assiale († “Carichi combinati”).
Carico assiale
I cuscinetti assiali a sfere e quelli a quattro
punti di contatto († fig. 9) sono idonei per ca-
richi leggeri o moderati puramente assiali. I cu-
scinetti assiali a sfere a semplice effetto posso-
no sopportare carichi assiali agenti in un solo
senso; in presenza di carichi assiali agenti nei
due sensi, occorrono cuscinetti assiali a sfere a
doppio effetto.
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Carico combinato
Un carico combinato è costituito da una carico
radiale e da un carico assiale agenti contempo-
raneamente. La capacità di un cuscinetto di
sopportare carichi assiali è determinata dall’an-
golo di contatto α – maggiore è tale angolo, più
idoneo è il cuscinetto a sostenere i carichi as-
siali. Un’indicazione di ciò è data dal valore del
fattore di calcolo Y, che diventa minore con l’au-
mentare dell’angolo di contatto α. I valori di tale
fattore per un dato tipo di cuscinetto o per sin-
goli cuscinetti sono riportati nel testo introdutti-
vo delle sezioni contenenti le tabelle di prodotto
o nelle tabelle dei prodotti stesse. La capacità di
carico assiale di un cuscinetto radiale a sfere di-
pende dalla forma costruttiva interna di questo
e dal suo gioco interno († sezione “Cuscinetti
radiali a sfere”, da pagina 255).
In presenza di carichi combinati i cuscinetti più
comunemente usati sono quelli obliqui a una o
due corone e quelli a una corona di rulli conici,
sebbene siano anche idonei i cuscinetti radiali a
sfere e quelli orientabili a rulli († fig. 12). Inol-
tre, in presenza di carichi combinati, nei quali la
componente assiale sia relativamente piccola, si
possono impiegare i cuscinetti orientabili a sfere
e i cuscinetti a rulli cilindrici di tipo NJ e NUP,
nonché quelli tipo NJ e NU dotati di anello di
spalleggiamento HJ († fig. 13).
I cuscinetti obliqui a una corona di sfere e quelli
a rulli conici, i cuscinetti a rulli cilindrici tipo NJ
e NU + HJ e i cuscinetti assiali orientabili a rulli
possono sopportare carichi agenti in un solo
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Velocità
La temperatura di lavoro ammissibile limita la
velocità a cui i cuscinetti volventi possono ope-
rare.
Pertanto, i tipi di cuscinetti che presentano un
basso attrito e quindi un basso sviluppo interno
di calore sono quelli più idonei a funzionare
ad alta velocità.
La maggiori velocità si possono raggiungere
con i cuscinetti radiali a sfere e con quelli
orientabili a sfere († fig. 18) quando i carichi
sono puramente radiali e con i tipi obliqui a
sfere († fig. 19) quando i carichi sono combi-
nati.
Questo vale in modo particolare per i cuscinetti
di alta precisione obliqui a sfere o per i cusci-
netti radiali a sfere con sfere di ceramica.
A causa delle loro forma costruttiva, i cuscinetti
assiali non possono raggiungere le stesse alte
velocità dei tipi radiali.
Silenziosità
In certe applicazioni, ad es. nei piccoli motori
elettrici per gli elettrodomestici o le macchine
per ufficio, il rumore prodotto in funzionamento
ha molta importanza e può influire sulla scelta
dei cuscinetti. La SKF produce cuscinetti radiali
a sfere appositamente per tali applicazioni.
Rigidezza
La rigidezza di un cuscinetto volvente è carat-
terizzata dall’entità della sua deformazione ela-
stica sotto carico. In genere, questa deforma-
zione è molto piccola e può essere ignorata. In
alcuni casi, tuttavia, ad es. nei mandrini delle
macchine utensili o nei pignoni, la rigidezza è
importante.
Grazie alla particolarità dei contatti fra corpi
volventi e piste, i cuscinetti a rulli, cioè quelli a
rulli cilindrici o conici († fig. 20) hanno un più
elevato grado di rigidezza rispetto ai cuscinetti
a sfere. La rigidezza dei cuscinetti si può au-
mentare applicando un precarico († sezione
“Precarico del cuscinetto”, da pagina 186).
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Spostamento assiale
Nelle macchine, gli alberi o altri organi rotanti
sono di solito appoggiati su un cuscinetto di
vincolo e su un cuscinetto non di vincolo
(† sezione “Disposizione dei cuscinetti”,
da pagina 150).
I cuscinetti di vincolo provvedono a bloccare
assialmente il componente in entrambi i sensi.
I cuscinetti più idonei per compiere questa fun-
zione sono quelli in grado di sopportare carichi
combinati o che possono assicurare la guida
assiale in combinazione con un secondo cusci-
netto († matrice alle pagine 40 e 41).
I cuscinetti non di vincolo devono consentire
il movimento dell’albero in senso assiale, in
modo che i cuscinetti stessi non si trovino so-
vraccaricati, ad esempio quando si verifica una
dilatazione dell’albero per effetto termico. I cu-
scinetti più idonei per le posizioni non di vinco-
lo sono quelli a rullini e i cuscinetti a rulli cilin-
drici di esecuzione NU ed N († fig. 21). Si
possono anche usare i cuscinetti a rulli cilindrici
di esecuzione NJ e alcuni cuscinetti a rulli cilin-
drici a pieno riempimento.
Nelle applicazioni in cui lo spostamento assiale
richiesto è relativamente grande e nello stesso
tempo l’albero può trovarsi disallineato, il tipo
cuscinetto ideale non di vincolo è il cuscinetto
toroidale a rulli CARB († fig. 22).
Tutti questi cuscinetti consentono al loro inter-
no lo spostamento assiale dell’albero rispetto
all’alloggiamento. I valori dello spostamento
assiale interno ammissibile sono riportati nelle
rispettive tabelle dei prodotti.
Se si impiegano come cuscinetti non di vincolo
i tipi non scomponibili, quali i cuscinetti radiali a
sfere e i cuscinetti orientabili a rulli († fig. 23),
uno degli anelli deve avere un accoppiamento
libero rispetto alla sede († sezione “Bloccaggio
radiale dei cuscinetti”, da pagina 154).
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Montaggio e smontaggio
Foro cilindrico
I cuscinetti con foro cilindrico sono più facili da
montare e da smontare se sono di tipo scom-
ponibile, specialmente se occorre montare con
interferenza entrambi gli anelli. I cuscinetti
scomponibili sono preferibili anche quando
occorrono montaggi e smontaggi frequenti, da-
to che l’anello con il gruppo gabbia-corpi vol-
venti può essere inserito indipendentemente
dall’altro anello; è il caso dei cuscinetti a quat-
tro punti di contatto, quelli a rulli cilindrici,
quelli a rullini e i cuscinetti a rulli conici († fig.
24), oltre ai cuscinetti assiali a sfere e a rulli.
Foro conico
I cuscinetti con foro conico († fig. 25) si pos-
sono montare con facilità su sedi coniche o su
una sede cilindrica tramite una bussola di tra-
zione o di pressione († fig. 26).
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Protezioni incorporate
La scelta delle protezioni è di vitale importanza
per le prestazioni dei cuscinetti. La SKF forni-
sce cuscinetti con i seguenti tipi di protezioni
incorporate
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Scelta delle dimensioni del cuscinetto sulla base della capacità di carico statico ........... 70
Carico statico equivalente sul cuscinetto .......................................................................................... 70
Coefficiente di carico statico necessario ........................................................................................... 71
Verifica della capacità di carico statico ............................................................................................. 71
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Per una data applicazione, le dimensioni dei colareggiata della teoria esulerebbe dalla sfera
cuscinetti si possono inizialmente scegliere di trattazione di questo catalogo. Quindi ne
sulla base dei loro coefficienti di carico in rela- presentiamo un approccio semplificato valido
zione ai carichi applicati e alle esigenze in ter- appunto per un catalogo sotto il titolo “Formu-
mini di durata di esercizio e affidabilità. I valori la SKF della durata”. In tal modo gli utilizzatori
del coefficiente di carico dinamico C e del coef- hanno la possibilità di sfruttare tutte le poten-
ficiente di carico statico C0 sono riportati nelle zialità dei cuscinetti in termini di durata, di
tabelle dei prodotti. Le condizioni di carico di- procedere ad un’oculata eventuale riduzione
namico e statico vanno verificate separata- delle dimensioni e di rendersi conto dell’in-
mente. I carichi dinamici dovrebbero essere fluenza della lubrificazione e della contamina-
controllati utilizzando una gamma di condizioni zione sulla durata stessa.
di carico sul cuscinetto. Nei cuscinetti volventi l’affaticamento delle su-
La gamma dovrebbe includere ogni eccesso di perfici metalliche interessate dai contatti di ro-
carico pesante che possa verificarsi anche se in tolamento è il meccanismo di cedimento pre-
casi eccezionali. Nel considerare i carichi statici valente. Pertanto, un criterio basato sull’affati-
non basta valutare solo quelli applicati quando camento delle piste è generalmente sufficiente
il cuscinetto è fermo o ruota a velocità molto nella scelta e nel dimensionamento dei cusci-
basse (n < 10 giri/min) ma occorre verificare la netti volventi di una data applicazione. Le nor-
sicurezza statica in presenza di forti carichi me internazionali come la ISO 281 si basano
d’urto (carichi di durata molto breve). appunto sulla fatica del materiale delle super-
fici interessate dai contatti di rotolamento. È
Approccio sistematico tuttavia importante ricordare che un cuscinetto
può essere visto come un sistema, in cui la du-
e affidabilità dei cuscinetti rata di ciascun componente, ossia della gabbia,
Nella formula SKF della durata di base si del lubrificante e delle protezioni († fig. 1), se
prendono in considerazione le sollecitazioni presenti, contribuisce in ugual maniera e in
conseguenti ai carichi esterni, insieme a quelle certi casi condiziona fortemente la durata ef-
che traggono origine dalla topografia superfi- fettiva del cuscinetto stesso. In teoria, una du-
ciale, dalla lubrificazione e dalla cinematica rata di esercizio ottimale si ottiene quando tut-
delle superfici interessate dai contatti di rotola- ti i componenti raggiungono la stessa durata.
mento. L’influenza sulla durata dei cuscinetti di In altre parole, la durata calcolata di un cusci-
questa combinazione di sollecitazioni fornisce netto corrisponderà alla sua durata effettiva di
una migliore previsione delle effettive presta- esercizio quando la durata di esercizio degli al-
zioni dei cuscinetti in una particolare applica- tri organi che concorrono al suo funzionamen-
zione. to sarà almeno altrettanto lunga quanto quella
Per la sua complessità, una descrizione parti- calcolata per il cuscinetto.
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Gli organi che concorrono al funzionamento so- di durata dei cuscinetti. Uno di questi è la “dura-
no la gabbia, le protezioni e il lubrificante. Nella ta di esercizio”, che rappresenta la durata effetti-
pratica l’affaticamento delle superfici metalliche va raggiunta da un cuscinetto nelle condizioni
è molto spesso il fattore maggiormente condi- reali di funzionamento prima di cedere. Si tenga
zionante. presente che la durata dei singoli cuscinetti può
essere prevista solo statisticamente. I calcoli di
Coefficienti di carico e durata durata si riferiscono solo ad una popolazione di
cuscinetti e ad un dato grado di affidabilità, cioè
Carichi dinamici sul cuscinetto e durata del 90%, mentre i cedimenti che si verificano
Il coefficiente di carico dinamico C viene utilizza- nella pratica non sono generalmente causati
to nei calcoli che riguardano i cuscinetti solleci- dalla fatica, ma molto speso da contaminazione,
tati dinamicamente, ossia rotanti sotto carico. usura, disallineamento e corrosione, oltre che da
Esprime il carico sul cuscinetto che darebbe una danneggiamenti della gabbia o delle protezioni o
durata di base di 1 000 000 giri, secondo la da insufficiente lubrificazione. Un’altra “durata” è
norma ISO 281:1990. Si suppone che il carico la “durata specificata”. Si tratta della durata spe-
sia costante in grandezza e direzione e che sia cificata da un determinato ente, basata, per
radiale per i cuscinetti radiali e assiale e centrato esempio, su dati ipotetici di carico e velocità for-
per quelli assiali. I coefficienti di carico dei cusci- niti dall’ente stesso. Generalmente è una durata
netti SKF sono determinati in conformità alle di base L10 richiesta e derivante da esperienze
procedure prescritte dalla ISO 281:1990. acquisite in applicazioni simili.
I coefficienti di carico riportati nel presente cata-
logo valgono per cuscinetti in acciaio al cromo, Carichi statici sul cuscinetto
sottoposti a trattamento termico per ottenere Il coefficiente di carico statico C0 si usa nei calcoli
una durezza minima di 58 HRC e funzionanti in quando i cuscinetti devono
condizioni normali.
I cuscinetti di classe SKF Explorer sono frutto, • ruotare a velocità molto basse
tra l’altro, di miglioramenti nel materiale e nel- (n < 10 giri/min)
le tecniche di fabbricazione introdotti dalla SKF • eseguire movimenti oscillatori molto lenti
e adottano fattori aggiornati per il calcolo dei • stare fermi sotto carico per certi periodi di
coefficienti di carico dinamico secondo la tempo.
ISO 281:1990. La durata di un cuscinetto vol-
vente si definisce come È anche molto importante verificare il fattore
di sicurezza nel caso di carichi di breve durata,
• il numero di giri oppure quali quelli per urto o i picchi di carico molto for-
• il numero di ore di lavoro ad una data velocità, ti che agiscono su un cuscinetto che ruota (sol-
lecitato dinamicamente) o che è in riposo.
che il cuscinetto è in grado di sopportare prima Secondo la definizione della ISO 76:1987, il coef-
che si verifichi il primo segno di affaticamento ficiente di carico statico corrisponde a una solleci-
del materiale (sfaldatura, erosione) su uno dei tazione, calcolata al centro del punto di contatto
suoi anelli o dei suoi corpi volventi. fra il corpo volvente più caricato e la pista, di
L’esperienza pratica dimostra che cuscinetti
apparentemente identici operanti nelle stesse – 4 600 MPa per i cuscinetti orientabili a sfere
condizioni di lavoro presentano ciascuno durate – 4 200 MPa per tutti gli altri cuscinetti a sfere
diverse. Per il calcolo delle dimensioni di un cu- – 4 000 MPa per tutti i cuscinetti a rulli.
scinetto è pertanto essenziale dare una defini-
zione più chiara del termine “durata”. Tutti i dati Questa sollecitazione produce una deformazione
forniti dalla SKF sui coefficienti di carico dinami- totale permanente del corpo volvente e
co si basano sulla durata che si prevede possa della pista che è circa un decimillesimo del dia-
essere raggiunta o superata dal 90% di un grup- metro del corpo volvente. I carichi sono pura-
po sufficientemente grande di cuscinetti appa- mente radiali per i cuscinetti radiali e puramente
rentemente identici. Ci sono però molti altri tipi assiali e centrati per i cuscinetti assiali.
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La verifica dei carichi statici sui cuscinetti si Formula SKF della durata
esegue controllando il fattore di carico statico In determinate applicazioni, la durata nominale
dell’applicazione, che si definisce con la formula o di base degli attuali cuscinetti di elevata qua-
lità può scostarsi anche significativamente dal-
s0 = C0/P0 la reale durata di esercizio. La durata di eserci-
zio in alcune applicazioni è infatti influenzata
in cui da numerosi fattori, inclusi lubrificazione, gra-
C0 = coefficiente di carico statico, kN do di contaminazione, disallineamento, instal-
P0 = carico statico equivalente sul cuscinetto, kN lazione adeguata e condizioni ambientali.
s0 = fattore di sicurezza statico Pertanto la norma ISO 281:1990/Amd 2:2000
contiene una formula della durata modificata
Nel calcolo del carico statico equivalente sul ad integrazione della formula della durata di
cuscinetto si deve introdurre il carico massimo base. Tale formula introduce un fattore corret-
che si può verificare. Ulteriori informazioni sui tivo che tiene conto delle condizioni di lubrifi-
valori consigliati per il fattore di sicurezza e sul cazione e contaminazione dei cuscinetti e del
relativo calcolo sono riportate nella sezione limite di fatica del materiale.
“Scelta delle dimensioni del cuscinetto sulla La norma ISO 281:1990/Amd 2:2000 intro-
base della capacità di carico statico” da pagina duce anche clausole per i costruttori di cusci-
70. netti affinché raccomandino un metodo ade-
guato per calcolare il fattore correttivo della
Proporzionamento dei durata di un cuscinetto sulla base delle condi-
zioni di funzionamento.
cuscinetti con le formule Il fattore correttivo della durata di SKF aSKF
della durata adotta il concetto di carico limite di fatica Pu
analogo a quello utilizzato per calcolare altri
Durata di base componenti delle macchine. I valori del carico
La durata di base di un cuscinetto secondo la limite di fatica sono riportati nelle tabelle dei
formula ISO 281:1990 è prodotti. Inoltre, il fattore correttivo aSKF utilizza
le condizioni del lubrificante (rapporto di visco-
sità κ) e un fattore hc per il livello di contami-
nazione che riflettono le condizioni operative
Se la velocità è costante, è spesso preferibile dell’applicazione.
calcolare la durata di base espressa in ore di La formula della durata SKF è conforme alla
funzionamento con la formula ISO 281:1990/Amd 2:2000
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in cui 1)
Fattore correttivo aSKF
Lnm = durata SKF (affidabilità 100 – n %), Come citato, questo fattore rappresenta la rela-
milioni di giri zione tra il rapporto del carico limite di fatica
Lnmh = durata SKF (affidabilità 100 – n1) %), (Pu/P), le condizioni della lubrificazione (rappor-
ore di funzionamento to di viscosità κ) e il livello di contaminazione
L10 = durata di base (90% affidabilità), milioni del cuscinetto (ηc). I valori del fattore aSKF pos-
di giri sono essere ottenuti da quattro diagrammi, a
a1 = fattore correttivo della durata relativo seconda del tipo di cuscinetto, in funzione di ηc
all’affidabilità († tabella 1) (Pu/P) per i cuscinetti SKF standard e SKF Ex-
aSKF = fattore correttivo della durata SKF, plorer e per differenti valori del rapporto di vi-
(† diagrammi 1, 2, 3 e 4) scosità κ:
C = coefficiente di carico dinamico kN
P = carico dinamico equivalente Diagramma 1: Cuscinetti radiali a sfere,
sul cuscinetto, kN pagina 48.
n = velocità di rotazione, giri/min. Diagramma 2: Cuscinetti radiali a rulli,
p = esponente della formula della durata pagina 49.
= 3 per i cuscinetti a sfere Diagramma 3: Cuscinetti assiali a sfere,
= 10/3 per i cuscinetti a rulli. pagina 50.
Diagramma 4: Cuscinetti assiali a rulli,
In alcuni casi è preferibile esprimere la durata pagina 51.
con unità di misura diverse dai milioni di giri o
dalle ore. Per esempio, la durata dei cuscinetti I diagrammi sono stati impostati per valori
degli assali per i veicoli su strada o su rotaia tipici e fattori di sicurezza del tipo normalmente
è normalmente espressa in termini di chilome- associato con i limiti di fatica relativi ad altri
tri percorsi. Per facilitare il calcolo della durata componenti meccanici. Considerando la sem-
secondo i diversi parametri, la tabella 2, plificazione dei risultati ottenuti con la formula
pagina 52, fornisce i fattori di conversione della durata SKF non ha senso usare valori di
comunemente utilizzati. aSKF superiori a 50, anche se le condizioni di
funzionamento sono note con precisione.
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in cui
κ = rapporto di viscosità
ν = viscosità del lubrificante alla
temperatura di funzionamento, mm2/s
ν1 = viscosità necessaria in funzione del
diametro medio del cuscinetto
e della velocità di rotazione, mm2/s
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Considerazioni sugli additivi EP aSKF per i lubrificanti normali. Negli altri casi, il
È noto che alcuni additivi EP nel lubrificante fattore correttivo aSKF può essere determinato
possono prolungare la durata di esercizio del utilizzando l’effettivo valore κ dell’applicazione.
cuscinetto nei casi in cui la lubrificazione sareb- In caso di seria contaminazione, ossia fattore di
be altrimenti scarsa, ad es. quando κ < 1 e se il contaminazione ηc < 0,2, i possibili benefici de-
fattore di contaminazione ηc ≥ 0,2, secondo la rivanti dall’uso di un additivo EP devono essere
norma DIN ISO 281 Addendum 1:2003, può provati eseguendo dei test. Inoltre, occorre fare
essere utilizzato nel calcolo un valore di κ = 1 riferimento anche alle informazioni sugli additivi
se vengono impiegati additivi EP di provata effi- EP presentati nella sezione “Lubrificazione”, da
cacia. In questo caso, il fattore correttivo aSKF pagina 209.
deve essere limitato a ≤ 3, ma non inferiore ad
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in cui
βx = fattore correttivo riferito alla grandezza
x specifica delle particelle
x = grandezza delle particelle, µm
n1 = numero delle particelle per unità di
volume (100 ml) maggiori di x µm
a monte del filtro
n2 = numero delle particelle per unità di
volume (100 ml) maggiori di x µm
a valle del filtro
Nota
Il fattore β si riferisce ad una sola grandezza di
particelle in µm, indicata dall’indice, ad es. β3,
β6, β12, ecc. Per esempio, una classificazione
finale “β6 = 75” significa che solo una su 75
particelle di 6 µm o più grandi passa attraver-
so il filtro.
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Un caso speciale – il fattore correttivo a23 a23 = fattore correttivo della durata relativo
Nelle precedenti versioni dei cataloghi SKF la alle condizioni di lubrificazione, quando
durata di base veniva corretta con il fattore ηc (Pu/P) = [ηc (Pu/P)]23 († diagrammi
combinato a23 per il materiale e la lubrificazio- 1, 2, 3 e 4, da pagina 48).
ne. Tale fattore fu introdotto dalla SKF nel
1975.
Nella norma ISO 281:1990/Amd 2:2000 si fa
riferimento a questo tipo di fattore correttivo
della durata come a un caso speciale derivante
dal fattore aSKF. La correzione secondo il fattore
a23 implica un valore specifico del “rapporto
contaminazione-carico” [ηc (Pu/P)]23 utilizzato
nei diagrammi del fattore correttivo aSKF. Poi-
ché il fattore a23 dipende solo dal rapporto di
viscosità κ si sovrappone una scala a23 sulle
curve κ dei diagrammi 1, 2, 3 e 4, da pagina
48, per il fattore aSKF al punto in cui ηc (Pu/P) =
[ηc (Pu/P)]23.
Il fattore ηc relativo al livello di contaminazione
diventa dunque
ηc = [ηc (Pu/P)]23/(Pu/P)
in cui
Lnm = durata di base SKF (100 – n %
affidabilità), milioni di giri
L10 = durata di base (90% affidabilità),
milioni di giri
a1 = fattore correttivo della durata relativo
all’affidabilità († tabella 1, pagina 47)
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Influenza della temperatura di lavoro per le tenute, le gabbie, ecc. († sezioni “Lubri-
In esercizio, le dimensioni dei cuscinetti variano ficazione”, da pagina 209, e “Materiali dei
a causa delle trasformazioni strutturali del ma- cuscinetti volventi”, da pagina 127).
teriale, che sono influenzate da temperatura, Nel caso che i cuscinetti funzionino a tempera-
tempo e sollecitazioni. ture che richiedano un trattamento di stabiliz-
Per evitare variazioni dimensionali inammissi- zazione superiore a quello S1, si prega di con-
bili in esercizio a causa delle trasformazioni tattare l’Ingegneria di Applicazione SKF.
strutturali, i materiali dei cuscinetti vengono
sottoposti a un processo di stabilizzazione ter- Durata di base richiesta
mica († tabella 7). Quando si determinano le dimensioni dei cu-
A seconda del tipo, per i cuscinetti standard scinetti è importante confrontare la durata di
costruiti con acciaio a tutta tempra e con tem- base SKF calcolata con i dati della durata del-
pra a induzione, si consigliano temperature di l’applicazione, se disponibili. Questo dipende di
funzionamento fra 120 e 200 °C, che sono solito dal tipo di macchina e dalle esigenze
temperature massime direttamente correlate al connesse alla durata in esercizio e all’affidabili-
processo di trattamento termico. Quando pre- tà operativa. In assenza di esperienze prece-
viste, si possono trovare ulteriori informazioni denti, si possono assumere i valori indicativi
nel testo che precede la sezione dei prodotti. delle tabelle 8 e 9, pagina 66.
Se le normali temperature di lavoro dell’appli-
cazione sono superiori a quelle massime consi-
gliate, è preferibile passare ad un cuscinetto
che sia stato sottoposto a un trattamento di
stabilizzazione appropriato.
Nelle applicazioni in cui funzionano costante-
mente a temperature elevate, può essere ne-
cessario adattare la capacità di carico dinamico
dei cuscinetti.
Per ulteriori informazioni si prega di consultare
l’Ingegneria di Applicazione SKF.
Il funzionamento corretto dei cuscinetti a tem-
perature elevate dipende anche dalla capacità
del lubrificante prescelto di mantenere le sue
proprietà e dall’idoneità dei materiali utilizzati
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Ingranaggi
Negli ingranaggi, si possono calcolare gli sforzi
teorici fra i denti in base alla potenza trasmes-
sa e alle caratteristiche delle dentature. Ci sono
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Carico rotante
Se, come illustrato nel diagramma 14, il cusci-
netto è sottoposto a un carico F1, che è costan-
te in grandezza, direzione e senso d’azione (ad
es. il peso di un rotore) e ad un carico rotante
costante F2 (ad es. una massa eccentrica), il ca-
rico medio si può ottenere dalla
Fm = fm ( F1 + F2)
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C0 = s0 P0
in cui
C0 = coefficiente di carico statico, kN
P0 = carico statico equivalente sul cuscinetto,
kN
s0 = fattore di sicurezza statico
1) Nei casi in cui l’entità del carico di sollecitazione non sia nota, si dovranno utilizzare valori del fattore s0 perlomeno nella tabella
precedente. Se l’entità dei carichi di sollecitazione è perfettamente nota si potranno applicare valori minori di s0
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L10mh = 1,8 x 940 = 1 690 ore di esercizio fattore correttivo a23 darebbe solo 1 690 ore).
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L10mh = 8 x 940 = 7 520 ore di esercizio • Dalla tabella del prodotto e dal testo intro-
duttivo:
In conclusione: Questa applicazione ha un livel-
lo di contaminazione che è più severo di quello Coefficienti di carico:
corrispondente al fattore ηc = 0,3 per il livello C = 540 kN; C0 = 815 kN; Pu = 81,5 kN
implicito quando si usa il fattore correttivo a23,
mentre le condizioni reali di lavoro, che sono Dimensioni:
tipiche del grado di pulizia degli organi di tra- d = 130 mm; D = 200 mm,
smissione dell’industria, esigono un fattore quindi dm = 0,5 (130 + 200) = 165 mm
ηc = 0,2 quando si usa il fattore aSKF.
Ciò può spiegare i cedimenti sperimentati in Riempimento di grasso:
questa applicazione. L’impiego di un cuscinetto Grasso a pressione estrema EP al sapone di
6309-2RS1 con guarnizioni striscianti incor- litio e olio a base minerale, di consistenza
porate consente di aumentare considerevol- NLGI 2, idoneo per un campo di temperature
mente l’affidabilità e risolvere il problema. da –20 a +110 °C, e con un olio base mine-
rale avente una viscosità a 40 e 100 °C ri-
Esempio 5 spettivamente di 200 e 16 mm2/s
Il ciclo di esercizio di un cuscinetto orientabile
a rulli SKF Explorer con protezioni incorporate • Dai calcoli e dai diagrammi si ha:
24026-2CS2/VT143, utilizzato in un sistema
di trasporto in esercizio gravoso di un impianto 1. ν1 = viscosità necessaria, mm2/s
siderurgico, presenta le condizioni di lavoro († diagramma 5 a pagina 54) – input:
elencate nella tabella. dm e velocità
Il carico statico di questa applicazione si deter-
mina in modo abbastanza preciso, tenendo 2. ν = viscosità effettiva di funzionamento
conto dell’inerzia del materiale da trasportare mm2/s († diagramma 6 a pagina 55)
durante le operazioni di carico e l’evenienza di – input: viscosità del lubrificante a 40 °C
urti nel caso che il materiale stesso sia lasciato e temperatura di lavoro
cadere accidentalmente.
Si richiede di verificare le condizioni di carico 3. κ = rapporto di viscosità – calcolato (ν/ν1)
dinamico e statico dell’applicazione, nell’ipotesi
che la durata richiesta sia di 60 000 ore e che 4. ηc = fattore per il livello di contamina-
occorra un fattore minimo di sicurezza statica zione († tabella 4 a pagina 56) – “Li-
pari a 1,5. vello di pulizia elevato”, cuscinetto con
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Attrito
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Attrito
Nei cuscinetti volventi l’attrito è un fattore de- Stima del momento d’attrito
terminante per quanto riguarda lo sviluppo in-
terno di calore e quindi la temperatura di eser- Allorché
cizio.
L’entità dell’attrito dipende dal carico e da di- • carico sul cuscinetto P < e = 0,1 C
versi altri fattori, i più importanti dei quali sono • buona lubrificazione
il tipo e le dimensioni del cuscinetto, la sua • condizioni di esercizio normali
velocità di rotazione e le proprietà e la quantità
del lubrificante. il momento d’attrito si può calcolare con suffi-
In un cuscinetto la resistenza totale alla rota- ciente precisione, usando un coefficiente d’at-
zione è data dall’attrito di rotolamento e quello trito µ costante, con la formula seguente
di strisciamento esistenti nei contatti fra le pi-
ste e i corpi volventi, nelle aree di contatto tra M = 0,5 µ F d
questi e la gabbia e nelle superfici di guida dei
corpi volventi o della gabbia, nonché dall’attri- in cui
to nel lubrificante e da quello di strisciamento M = momento d’attrito, Nmm
delle guarnizioni di tenuta, quando sono pre- µ = coefficiente d’attrito costante del cuscinetto
viste. († tabella 1)
F = carico dinamico equivalente sul cuscinetto,
N
d = diametro foro del cuscinetto, mm
M = M0 + M 1
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Attrito
I valori di Grr possono essere ricavati utilizzan- Mseal = KS1 dsβ + KS2
do le equazioni riportate nella tabella 2 e le
costanti geometriche R nella tabella 3, da pa- in cui
gina 82. Entrambi i carichi Fr e Fa, vengono Mseal = momento d’attrito delle guarnizioni
sempre considerati positivi. striscianti, Nmm
KS1 = costante che dipende dal tipo di
Momento d’attrito di strisciamento cuscinetto
Il momento d’attrito di strisciamento si calcola KS2 = costante che dipende dal tipo di
con la formula cuscinetto e di guarnizione
ds = diametro superficie opposta guarnizioni
Msl = Gsl µsl († tabella 4, a pagina 86)
β = esponente che dipende dal tipo di
in cui cuscinetto e di guarnizione
Msl = momento d’attrito di strisciamento, Nmm
Gsl = variabile che dipende I valori delle costanti KS1, e KS2 e dell’esponen-
– dal tipo di cuscinetto te β sono riportati nella tabella 4, a pagina
– dal diametro medio del cuscinetto dm 86.
= 0,5 (d + D), mm Mseal è il momento d’attrito generato dalle due
– dal carico radiale Fr, N guarnizioni. Nel caso ci sia una sola guarnizio-
– dal carico assiale Fa, N ne strisciante, l’attrito generato è pari a 0,5
µsl = coefficiente d’attrito di strisciamento, Mseal.
che può essere impostato sul valore Per le guarnizioni tipo RSL dei cuscinetti radiali
delle applicazioni in cui la pellicola a sfere con diametro esterno superiore a 25
di lubrificante è pienamente formata, mm, si usa il valore di Mseal calcolato, indipen-
ossia κ ≥ 2, dentemente dal fatto che siano presenti una
0,05 per una lubrificazione con o due guarnizioni.
oli minerali
0,04 per una lubrificazione con
oli sintetici
0,1 per una lubrificazione con fluidi
per trasmissioni idrauliche
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Attrito
Ulteriori effetti sui momenti d’attrito • lubrificazione mista con basse velocità e/o
dei cuscinetti basse viscosità
Per seguire più da vicino il reale comportamen-
to dei cuscinetti e per effettuare un calcolo an- Dopo aver inseriti queste ulteriori fonti di attri-
cora più preciso, il nuovo metodo SKF consente to, la formula finale del momento totale d’attri-
di considerare altri effetti da inserire nella for- to diventa la seguente
mula. Questi effetti comprendono
M = φish φrs Mrr + Msl + Mseal + Mdrag
• riduzione per riscaldamento da fenomeni di
taglio (inlet shear heating) in cui
• effetti della velocità sui fenomeni di riafflus- M = momento d’attrito totale nel cuscinetto,
so-carenza (replenishment-starvation) con Nmm
lubrificazione olio-aria, a getto d’olio, a gras- Mrr = Grr (ν n)0,6
so e bagno d’olio con bassi livelli di olio Msl = Gsl µsl
• effetti delle perdite da trascinamento nella Mseal = KS1 dsβ + KS2
lubrificazione a bagno d’olio
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in cui
φish = fattore dovuto all’inlet shear heating
n = velocità di rotazione, giri/min
dm = diametro medio del cuscinetto
= 0,5 (d+D), mm
ν = viscosità cinematica del lubrificante alla
temperatura di esercizio, mm2/s (con
una lubrificazione a grasso, la viscosità
dell’olio base)
I valori per il fattore dovuto all’inlet shear hea-
ting φish si possono ricavare dal diagramma 1
in funzione del parametro combinato
(n dm)1,28 ν0,64.
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in cui
φrs = fattore di riduzione cinematico per il
fenomeno di replenishment-starvation
e = base dei logaritmi naturali ≈ 2,718
Krs = costante per il fenomeno di replenishment-
starvation 3 x 10–8 per lubrificazione a
bagno con basso livello d’olio e
lubrificazione a getto d’olio
6 x 10–8 per lubrificazione a grasso e
olio-aria
KZ = costante della geometria relativa al
tipo di cuscinetto († tabella 5)
ν = viscosità cinematica alla temperatura di
esercizio, mm2/s
n = velocità di rotazione, giri/min
d = diametro foro del cuscinetto, mm
D = diametro esterno del cuscinetto, mm
88
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in cui
Mdrag = momento d’attrito dovuto alle perdite
per trascinamento, Nmm
VM = variabile in funzione del livello d’olio
secondo il diagramma 2
Kball = costante relativa ai cuscinetti a sfere,
ved. sotto
Kroll = costante relativa ai cuscinetti a rulli,
ved. sotto
dm = diametro medio del cuscinetto, mm
B = larghezza dell’anello interno del
cuscinetto, mm
n = velocità di rotazione, giri/min
in cui
Kball = costante relativa ai cuscinetti a sfere
Kroll = costante relativa ai cuscinetti a rulli
irw = numero delle corone di sfere
KZ = costante della geometria relativa al tipo
di cuscinetto († tabella 5)
KL = costante della geometria relativa al tipo
di cuscinetto a rulli († tabella 5)
d = diametro foro del cuscinetto, mm
D = diametro esterno del cuscinetto, mm
89
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Attrito
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in cui
φbl = fattore ponderato per il coefficiente
d’attrito di strisciamento
e = base dei logaritmi naturali = 2,718
n = velocità di rotazione, giri/min
ν = viscosità cinematica del lubrificante alla
temperatura di funzionamento, mm2/s
(con una lubrificazione a grasso,
la viscosità dell’olio base).
dm = diametro medio del cuscinetto
= 0,5 (d + D), mm
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Attrito
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Attrito
Livello olio H = 2,5 mm oltre il bordo della pi- = 8,8 x 10–3 x 600,94 x
sta dell’anello esterno in condizioni statiche.
Olio minerale con viscosità cinematica n = 68 (2 9903 + 117 x 1003)1/3
mm2/s a 40 °C
= 1 236,6
Requisito:
Quale sarà il valore del momento d’attrito tota- poiché Gsl.e < Gsl.l, allora
le?
Gsl = 434
1. Calcolo delle variabili che dipendono
dalla geometria e dal carico 2. Calcolo del momento di attrito
di rotolamento
Secondo la tabella 2a, a pagina 81, con un
diametro cuscinetto medio Mrr = Grr (ν n)0,6 = 0,26 x (68 x 3 500)0,6
(2 990 + 5,84 x 100)0,54 Msl = µsl Gsl = 0,05 x 434 = 21,7 Nmm
= 0,26
= 0,436
94
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= 14,5 Nmm
= 334 Nmm
6. Calcolo delle perdite da trascinamen-
to in presenza di lubrificazione a ba-
gno d’olio
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Velocità e vibrazioni
Velocità di riferimento................................................................................................. 98
Influenza del carico e della viscosità dell’olio sulle velocità di riferimento/ammissibili............... 98
Velocità superiori a quella di riferimento .......................................................................................... 104
97
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Velocità e vibrazioni
98
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Lubrificazione a olio
I valori dei fattori correttivi per la lubrificazione Esempio 1
ad olio Un cuscinetto radiale a sfere SKF Explorer
6210 è soggetto a un carico P = 0,24 C0 ed è
• fP: per l’influenza del carico dinamico equi- lubrificato a bagno d’olio con una viscosità pari
valente P sul cuscinetto e a 68 mm2/s alla temperatura di 40 °C. Quale
• fν: per l’influenza della viscosità, velocità ammissibile può essere prevista?
Per il cuscinetto 6210: dm = 0,5 (50 + 90) =
si possono ottenere dai diagrammi da 1 a 4 70 mm. Dal diagramma 1, a pagina 100, con
come funzione di P/C0 e del diametro medio dm = 70 mm e P/C0 = 0,24, fP = 0,63 e con
del cuscinetto dm P/C0 = 0,24 e ISO VG 68, fν = 0,85.
La velocità ammissibile del cuscinetto per il
in cui quale è prevedibile una temperatura di eserci-
P = carico dinamico equivalente zio di 70 °C, nperm, sarà allora
sul cuscinetto, kN
C0 = coefficiente di carico statico, kN nperm = 15 000 x 0,63 x 0,85 = 8 030 giri/min
dm = diametro medio del cuscinetto
= 0,5 (d + D), mm Esempio 2
Un cuscinetto orientabile a rulli SKF Explorer
Nei diagrammi, i valori della viscosità sono 22222 E è soggetto ad un carico P = 0,15 C0
espressi con la simbologia ISO, per esempio, e ha una lubrificazione con un grasso avente
ISO VG 32, in cui 32 è la viscosità dell’olio a 40 una viscosità dell’olio base di 220 mm2/s a 40
°C. Se la temperatura di riferimento di 70 °C °C. Quale velocità ammissibile è prevedibile?
deve restare invariata, è possibile ottenere la Per il cuscinetto 22222 E: dm = 0,5 (110 +
velocità ammissibile con la formula 200) = 155 mm. Nel diagramma 2, a pagina
101, con dm = 155 mm e P/C0 = 0,15, fP =
nperm = nr fP fν 0,53 e con P/C0 = 0,15 e ISO VG 220, fν effettiva
= 0,83; con P/C0 = 0,15 and ISO VG 150, fν ISO
in cui VG150 = 0,87. La velocità ammissibile del cusci-
nperm = velocità di rotazione ammissibile netto per il quale è prevedibile una temperatu-
del cuscinetto, giri/min ra di 70 °C, nperm, sarà allora
nr = velocità di riferimento, giri/min
fP = fattore correttivo per il carico P sul nperm = 3 000 x 0,53 x 0,83/0,87 = 1 520 gi-
cuscinetto ri/min
fν = fattore correttivo per la viscosità
dell’olio
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Velocità e vibrazioni
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Velocità e vibrazioni
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Velocità e vibrazioni
Velocità superiori a quella di riferimento sione standard della gabbia indicate. Per far
È possibile far funzionare i cuscinetti a velocità funzionare i cuscinetti a velocità superiori a
superiori a quella di riferimento, a patto di ri- quelle riportate nelle tabelle, è necessario mi-
durre l’attrito all’interno del cuscinetto stesso gliorare alcuni fattori che limitano la velocità,
tramite un sistema di lubrificazione che fornisca come una maggiore precisione di rotazione, l’e-
piccole quantità di lubrificante dosate con preci- secuzione ed il materiale della gabbia, nonché la
sione, oppure di asportare calore mediante un lubrificazione e lo smaltimento del calore. È
sistema a circolazione d’olio o prevedendo alet- pertanto consigliabile consultare l’Ingegneria di
te di raffreddamento sul sopporto oppure indi- Applicazione SKF. Nel caso di lubrificazione a
rizzando un flusso d’aria di raffreddamento grasso, dovranno inoltre essere considerati altri
(† sezione “Metodi di lubrificazione ad olio”, da aspetti quali la lubrificazione delle superfici di
pagina 228). In assenza di una di queste mi- guida della gabbia e la resistenza al taglio del
sure di riduzione dell’attrito, un qualsiasi au- lubrificante, determinati dall’addensante e dal-
mento di velocità al di sopra di quella di riferi- l’olio base († sezione “Lubrificazione a grasso”,
mento provocherebbe un eccessivo aumento da pagina 211). Alcuni cuscinetti a sfere aperti
della temperatura all’interno del cuscinetto. Un presentano un valore di attrito estremamente
aumento della temperatura del cuscinetto im- basso e le velocità di riferimento elencate pos-
plica una diminuzione della viscosità del lubrifi- sono essere maggiori di quelle limite. Pertanto
cante e rende più difficoltosa la formazione della si deve calcolare la velocità ammissibile e con-
pellicola lubrificante, con conseguente ulteriore frontarla con quella limite. Il valore minore tra le
aumento dell’attrito nonché della temperatura due sarà quello da considerarsi valido. Occorre
stessa. Se, nello stesso tempo, il gioco del cusci- ricordare che, per funzionare in modo soddisfa-
netto si riduce a causa della maggiore tempera- cente alle alte velocità, i cuscinetti devono esse-
tura dell’anello interno, il risultato finale è il re soggetti a un carico minimo. Particolari in
grippaggio del cuscinetto. In genere qualsiasi proposito sono riportati nelle sezioni dei prodot-
aumento di velocità al di sopra di quella di rife- ti alla voce “Carico minimo”.
rimento comporta una differenza di temperatu-
ra fra l’anello interno e quello esterno maggiore
del normale. Pertanto, di solito occorre preve-
Casi speciali
dere un cuscinetto con gioco interno C3, ossia In certe applicazioni l’importanza dei limiti di
maggiore del normale, e può essere necessario velocità è seconda ad altre considerazioni.
studiare più attentamente la distribuzione della
temperatura nel cuscinetto. Basse velocità
A velocità molto basse è impossibile la forma-
zione di una pellicola lubrificante elastoidrodina-
Velocità limite mica nei contatti fra i corpi volventi e le piste. In
Il limite di velocità è determinato da criteri che tali casi, si impiegano generalmente lubrificanti
comprendono la stabilità della forma o la resi- contenenti additivi EP († sezione “Lubrificazio-
stenza della gabbia, la lubrificazione delle su- ne a grasso”, da pagina 211).
perfici che la guidano, le forze centrifughe e gi-
roscopiche agenti sui corpi volventi e altri fattori Movimenti oscillatori
limitanti la velocità, come le guarnizioni ed Con tali tipi di movimento il senso di rotazione
il lubrificante per i cuscinetti dotati di guarnizio- varia prima che il cuscinetto abbia compiuto un
ni. L’esperienza in applicazioni pratiche e di singolo giro. Dato che, nel punto in cui il senso
laboratorio indica che esistono velocità massime di rotazione cambia, la velocità di rotazione è
che non devono essere superate o per motivi pari a zero, non può essere mantenuta una
tecnici o per gli altissimi costi dati dalla necessi- pellicola elastoidrodinamica di lubrificante pie-
tà di mantenere la temperatura di esercizio ad namente formata. In tali casi è importante usa-
un livello accettabile. Le velocità limite che sono re un lubrificante contenente un additivo EP ef-
riportate nelle tabelle dei cuscinetti sono valide ficace, al fine di riuscire a creare una pellicola di
per la forma costruttiva del cuscinetto e la ver- lubrificazione limite in grado di reggere i carichi.
104
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Nel caso dei movimenti oscillatori non è possibi- presenti errori di forma, questi possono quindi
le proporre un limite superiore di velocità, dato provocare vibrazioni in esercizio. È pertanto im-
che questo non è imposto dall’equilibrio termico, portante lavorare le sedi di albero e alloggia-
ma dalle forze d’inerzia in gioco. Ad ogni inver- mento secondo le tolleranze prescritte († se-
sione di rotazione, esiste il pericolo che le forze zione “Tolleranze per forma cilindrica” a pagina
d’inerzia facciano slittare per un certo tratto i 174).
corpi volventi con conseguente danneggiamento
delle piste. Le accelerazioni e le decelerazioni Danneggiamento localizzato
ammissibili dipendono dalla massa dei corpi L’incauta manipolazione o montaggio errato,
volventi e della gabbia, dal tipo e dalla quantità possono danneggiare piccole sezioni delle piste
di lubrificante, dal gioco in esercizio e dal carico e dei corpi volventi. In esercizio, il rotolamento
sul cuscinetto. Per esempio nei sistemi azionati su un componente danneggiato genera una
da bielle, si usano cuscinetti precaricati e muniti particolare frequenza di vibrazione. L’analisi del-
di corpi volventi relativamente piccoli e di piccola le frequenze della vibrazione può portare all’i-
massa. Non è possibile dare indicazioni di carat- dentificazione del componente danneggiato.
tere generale ed è necessario analizzare i movi- Questo principio è sfruttato nelle apparecchiatu-
menti con maggiore precisione e nei singoli casi. re SKF di condition monitoring per rilevare i
A questo proposito è consigliabile consultare danneggiamenti dei cuscinetti. Per calcolare le
l’Ingegneria di Applicazione SKF. frequenze dei cuscinetti SKF, fare riferimento
alla sezione “Calcoli” del “Catalogo Tecnico Inte-
rattivo SKF”, disponibile su CD-ROM od online
Sviluppo delle vibrazioni nel sito www.skf.com, oppure contattare l’Inge-
gneria di Applicazione SKF.
nel cuscinetto
In generale, di per sé, un cuscinetto volvente Contaminanti
non fa rumore. Quello che è percepito come Se si opera in ambienti contaminati possono
“rumore del cuscinetto” è in effetti il risultato penetrare nei cuscinetti particelle di sporco, su
udibile delle vibrazioni da esso trasmesse diret- cui si muovono i corpi volventi. La vibrazione
tamente o indirettamente alla struttura che lo prodotta, pur non avendo una frequenza tipica
circonda. Questo è il motivo per cui quasi di vibrazione e dipendendo dalla quantità, dalla
sempre i problemi di rumorosità possono essere grandezza e dalla composizione delle particelle,
considerati come problemi di vibrazione che può generare un fastidioso rumore.
coinvolgono l’intero sistema di cuscinetti.
105
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Tolleranze................................................................................................................... 110
Simboli delle tolleranze........................................................................................................................ 110
Identificazione della serie diametrale ................................................................................................ 110
Tabelle di tolleranza.............................................................................................................................. 110
Limiti per le dimensioni dei raccordi.................................................................................................. 111
Gabbie........................................................................................................................ 133
Gabbie stampate ................................................................................................................................... 133
Gabbie massicce.................................................................................................................................... 134
Gabbie con rosette e perni .................................................................................................................. 135
Materiali ................................................................................................................................................. 135
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Dimensioni dei raccordi I limiti massimi validi per i raccordi dei cusci-
Nelle tabelle dei prodotti sono indicati i valori netti, che sono importanti quando si devono
minimi delle dimensioni dei raccordi († fig. 3) proporzionare i raggi di arrotondamento delle
in direzione radiale (r1, r3) e in direzione assiale parti destinate ad accogliere i cuscinetti stessi,
(r2, r4). Tali valori sono conformi ai Piani Gene- sono conformi alla norma ISO 582:1995 e so-
rali contenuti nelle norme no riportati nella sezione “Tolleranze”, da
pagina 110.
• ISO 15:1998, ISO 12043:1995 e ISO
12044:1995 per i cuscinetti volventi radiali
• ISO 355:1977 per i cuscinetti radiali a rulli
conici
• ISO 104:2002 per i cuscinetti volventi assiali.
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Esempio
Qual è il valore radiale maggiore (r1 max) per il
raccordo di un cuscinetto a rulli radiale 6211?
Dalla tabella prodotti a pagina 277 si ricava che
r1 min = 1,5 mm e d = 55 mm. Quindi, secondo
la tabella 12 a pagina 125, se rs min = 1,5 mm
e d è minore di 120 mm, r1 max = 2,3 mm.
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Polieter-eter-chetone (PEEK)
L’impiego delle gabbie in PEEK rinforzato con
fibre di vetro è diventato comune presso la SKF
per applicazioni esigenti in termini di alte velo-
cità, attacco chimico o alte temperature. Le ec-
cezionali proprietà del PEEK sono dovute ad
una combinazione ottimale di resistenza, flessi-
bilità, ampia gamma di temperature, elevata
resistenza chimica e all’usura e buona lavora-
bilità. Per sfruttarne le eccezionali caratteristi-
che, le gabbie in PEEK sono disponibili in ver-
sione standard per alcuni cuscinetti a sfere e a
rulli, quali i tipi ibridi e/o i cuscinetti di alta pre-
cisione. Il materiale non denuncia segni d’in-
vecchiamento fino a +200 °C. per effetto di
temperatura e additivi dell’olio. Tuttavia, nel-
l’impiego ad alte velocità la temperatura mas-
sima va limitata a +150 °C, in quanto al di so-
pra di tale valore il polimero si ammorbidisce.
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Rivestimenti
ATTENZIONE! L’applicazione di un rivestimento è un metodo
ben consolidato per migliorare i materiali e per
Precauzioni di sicurezza nell’uso della dotare i cuscinetti di ulteriori proprietà per un
gomma al fluoro impiego specifico. La SKF ha realizzato due
metodi di rivestimento che si sono rivelati assai
La gomma al fluoro è molto stabile e inno- efficaci in molte applicazioni. Con il rivestimen-
cua in condizioni normali di esercizio e fino to denominato NoWear, si applica uno strato
a +200 °C. Se però viene esposta a tempe- ceramico di basso attrito sulle superfici interne
rature oltre i 300 °C, ad es. al fuoco o all’ del cuscinetto, ad esempio per consentire a
arco di un dispositivo di taglio, emette va- quest’ultimo di far fronte a lunghi periodi di
pori pericolosi. Tali vapori sono pericolosi funzionamento con lubrificazione marginale.
per gli occhi e se inalati. Inoltre, una volta Per ulteriori particolari si veda la sezione “Cu-
sottoposte a tali temperature, le guarnizioni scinetti NoWear”, da pagina 675.
sono pericolose da maneggiare anche dopo Il rivestimento INSOCOAT®, che si può applica-
che si sono raffreddate e quindi non devono re sulla superficie esterna dell’anello esterno
essere portate a contatto con la cute. Se si o di quello interno di un cuscinetto, offre una
devono maneggiare cuscinetti muniti di buona resistenza ai danneggiamenti che pos-
guarnizioni, che siano stati sottoposti ad al- sono essere causati dal passaggio di corrente
te temperature, come in caso di smontag- elettrica attraverso il cuscinetto stesso. Per ul-
gio, si dovranno prendere le seguenti pre- teriori particolari si veda la sezione “Cuscinetti
cauzioni: INSOCOAT”, da pagina 647.
Altri rivestimenti, come ad esempio la zinco
• Indossare sempre occhiali di protezione, cromatatura, possono essere un’alternativa
guanti e idonee maschere per la respira- all’acciaio inossidabile per gli impieghi in am-
zione. bienti corrosivi, specialmente per le unità cu-
• Disporre quello che resta delle guarnizioni scinetto già pronte per il montaggio.
in un contenitore stagno in plastica, se-
gnato con il simbolo di “materiale corrosi-
vo”.
• Attenersi alle precauzioni indicate nella
scheda di sicurezza contenente le infor-
mazioni tossicologiche (Material Safety
Data Sheet, MSDS).
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Gabbie massicce
Le gabbie massicce dei cuscinetti SKF sono in
ottone, acciaio, lega leggera, polimero o tela
bachelizzata († fig. 7). A seconda del tipo di
cuscinetto, queste gabbie possono essere
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Materiali
Informazioni particolareggiate sui materiali
delle gabbie sono riportate nella sezione “Ma-
teriali dei cuscinetti volventi”, da pagina 127.
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• il tipo
• la forma costruttiva di base
• le dimensioni standard d’ingombro
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D Forma costruttiva interna diversa o conici appaiati per il montaggio con di-
modificata e stesse dimensioni d’in- sposizione in tandem; per i cuscinetti
gombro; di regola il significato della appaiati a rulli conici l’esecuzione e la
lettera è legato alla particolare serie di disposizione degli anelli intermedi fra
cuscinetti. Esempi: gli anelli interni e/o esterni sono iden-
3310 D: Cuscinetto obliquo a due co- tificate da un numero a due cifre che
rone di sfere con anello interno in due segue immediatamente DT
pezzi E Forma costruttiva interna diversa o
DA Scanalature per anello di ancoraggio modificata e stesse dimensioni d’in-
ampie sull’anello esterno; anello inter- gombro; di regola il significato della
no in due pezzi, tenuti insieme da un lettera è legato alla particolare serie di
anello di ritegno cuscinetti; generalmente indica il grup-
DB Due cuscinetti radiali a una corona di po di corpi volventi rinforzato.
sfere (1), cuscinetti obliqui a una coro- Esempio:
na di sfere (2) o cuscinetti a una coro- 7212 BE: Cuscinetto obliquo a una co-
na di rulli conici appaiati per il mon- rona di sfere con angolo di contatto di
taggio con disposizione ad “O”; la o le 40° ed esecuzione interna ottimizzata
lettere che seguono DB indicano l’enti- EC Cuscinetto a una corona di rulli cilin-
tà del gioco assiale interno o del pre- drici con esecuzione interna ottimizza-
carico nella coppia di cuscinetti prima ta e contatto testata del rullo/orletto
del montaggio. modificato
A Precarico leggero (2) ECA Cuscinetto orientabile a rulli di esecu-
B Precarico moderato (2) zione CA, ma con il gruppo dei corpi
C Precarico notevole (2) volventi rinforzato
CA Gioco assiale interno inferiore al ECAC Cuscinetto orientabile a rulli di esecu-
normale (CB) (1, 2) zione CAC, ma con il gruppo dei corpi
CB Gioco assiale interno normale (1, volventi rinforzato
2) F Gabbia massiccia di acciaio o di ghisa
CC Gioco assiale interno maggiore del speciale centrata sui rulli; le varie ese-
normale (CB) (1, 2) cuzioni o materiali sono identificati da
C Gioco assiale interno speciale in una cifra che segue la F, ad es. F1
mm FA Gabbia massiccia di acciaio o di ghisa
GA Precarico leggero (1) speciale, centrata sull’anello esterno
GB Precarico moderato (1) FB Gabbia massiccia di acciaio o di ghisa
G Precarico speciale in daN speciale, centrata sull’anello interno
Per i cuscinetti appaiati a rulli conici G Cuscinetto obliquo a una corona di sfe-
l’esecuzione e la disposizione degli re per montaggio universale. Due cu-
anelli intermedi fra gli anelli interni e/o scinetti nella disposizione ad “O” o ad
esterni sono identificate da un numero “X” presentano un certo gioco assiale
di due cifre che si trova fra DB e le prima del montaggio
sunnominate lettere. G.. Riempimento di grasso. Una seconda
DF Due cuscinetti radiali a una corona di lettera indica la gamma delle tempera-
sfere, cuscinetti obliqui a una corona di ture del grasso, mentre una terza let-
sfere o cuscinetti a una corona di rulli tera identifica il grasso impiegato. Il si-
conici, appaiati per il montaggio con gnificato della seconda lettera è il se-
disposizione ad “X”; la o le lettere che guente:
seguono DF sono spiegate alla voce E Grasso EP (Extreme Pressure)
DB F Grasso compatibile con gli ali-
DT Due cuscinetti radiali a una corona di menti
sfere, cuscinetti obliqui a una corona di H, J Grasso per alte temperature, p.
sfere o cuscinetti a una corona di rulli es. –20/+130 °C
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quattro cifre indica varianti non coper- per permettere l’uso di un paranco
te dai suffissi ”standard”. Esempi: VE632 Ralla esterna con tre fori filettati equi-
VA Varianti dipendenti dall’applicazio- distanti su una facciata per permettere
ne l’uso di un paranco
VB Scostamento dalle dimensioni VG114 Gabbia di lamiera stampata in acciaio
d’ingombro con la superficie temprata
VE Scostamenti esterni o interni VH Cuscinetto a rulli cilindrici a pieno ri-
VL Rivestimenti empimento con gruppo rulli in grado
VQ Qualità e tolleranze diverse da di sostenersi da solo
quelle standard VL0241 Superficie esterna dell’anello esterno
VS Gioco e precarico rivestita di ossido di alluminio per of-
VT Lubrificazione frire una resistenza elettrica fino a 1
VU Applicazioni varie 000 V in c.c.
VA201 Cuscinetto per applicazioni ad alta VL2071 Superficie esterna dell’anello interno
temperatura (ad es. carrelli per forni) rivestita di ossido di alluminio per of-
VA208 Cuscinetto per applicazioni ad alta frire una resistenza elettrica fino a 1
temperatura 000 V in c.c.
VA216 Cuscinetto per applicazioni ad alta VQ015 Anello interno con pista bombata per
temperatura aumentare il disallineamento ammis-
VA228 Cuscinetto per applicazioni ad alta sibile
temperatura VQ424 Precisione di rotazione migliore della
VA301 Cuscinetto per motori di trazione C08
VA305 Cuscinetto per motori di trazione + VT143 Grasso EP (Estreme pressure) con ad-
procedure speciali d’ispezione densante al litio di consistenza 2 se-
VA3091 Cuscinetto per motori di trazione con condo la scala NLGI per la gamma di
superficie esterna dell’anello esterno temperature da –20 a +110 °C (livello
rivestita di ossido di alluminio per of- di riempimento normale)
frire una resistenza elettrica fino a 1 VT378 Grasso per uso alimentare con adden-
000 V in c.c. sante all’alluminio di consistenza 2 se-
VA350 Cuscinetto per boccole ferroviarie condo la scala NLGI per la gamma di
VA380 Cuscinetto per boccole ferroviarie in temperature da –25 a +120 °C (livello
conformità alla EN 12080:1998 di riempimento normale)
VA405 Cuscinetto per applicazioni vibranti W Senza scanalatura circonferenziale e
VA406 Cuscinetto per applicazioni vibranti, fori di lubrificazione sull’anello esterno
con speciale rivestimento in PTFE sul WT Riempimento di grasso per alte e bas-
foro se temperature (p. es. –40/+160 °C).
VC025 Cuscinetto con componenti sottoposti WT od il numero di due cifre che se-
a speciale trattamento termico per ap- gue WT identifica il grasso effettiva-
plicazioni funzionanti in ambienti for- mente impiegato. Un’ulteriore lettera o
temente contaminati combinazione di lettere e cifre, come
VE240 Cuscinetto CARB modificato per con- spiegato alla voce “HT”, identificano
sentire un maggiore spostamento as- gradi di riempimento di grasso diversi
siale da quello standard.
VE447 Ralla interna con tre fori filettati equi- Esempi: WT o WTF1
distanti su una facciata per permettere W20 Tre fori di lubrificazione sull’anello
l’uso di un paranco esterno
VE552 Anello esterno con tre fori filettati W26 Sei fori di lubrificazione sull’anello in-
equidistanti su una facciata per per- terno
mettere l’uso di un paranco W33 Scanalatura circonferenziale e tre fori
VE553 Anello esterno con tre fori filettati di lubrificazione sull’anello esterno
equidistanti su entrambe le facciate W33X Scanalatura circonferenziale e sei fori
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1. Condizioni di rotazione
Le condizioni di rotazione si riferiscono al mo-
vimento dell’anello del cuscinetto rispetto alla
direzione del carico († tabella 1). Ci sono es-
senzialmente tre differenti condizioni: “carico
rotante”, “carico fermo” e “direzione indetermi-
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4. Condizioni di temperatura
In molte applicazioni l’anello esterno presenta,
in funzionamento, una temperatura inferiore a
quella dell’anello interno, il che può portare ad
una riduzione del gioco interno († fig. 16). In
esercizio, gli anelli dei cuscinetti raggiungono
normalmente una temperatura superiore a
quella dei componenti che li accolgono. Ne può
conseguire un allentamento dell’interferenza
dell’anello interno sulla sede, mentre la dilata-
zione dell’anello esterno può impedire il neces-
sario spostamento assiale nell’alloggiamento.
Un avviamento veloce oppure l’attrito della
guarnizione possono anch’essi provocare l’al-
lentamento dell’interferenza dell’anello interno.
Bisogna quindi attentamente considerare sia le
differenze di temperatura nel sistema sia il
percorso del calore.
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stesso (errori di rotondità), come per esempio si evita il “martellamento” della sede di allog-
potrebbe accadere nel caso la superficie delle giamento, dovuto al fatto che il materiale di cui
sedi presentasse delle discontinuità. In genere, questa è fatta ha una durezza inferiore di quel-
gli alloggiamenti in due metà non sono per- la del cuscinetto; diversamente lo spostamento
tanto idonei qualora si debbano montare gli del cuscinetto sarebbe difficoltoso se non im-
anelli esterni con elevata interferenza: l’accop- possibile con il tempo. Se si impiegano i cusci-
piamento scelto per questi alloggiamenti netti a rulli cilindrici con un anello privo di or-
dovrebbe essere quello corrispondente ad una letti, i cuscinetti a rullini o quelli toroidali a rulli
tolleranza H (o al massimo K). Al fine di assicu- CARB, si possono montare con interferenza
rare un appoggio adeguato agli anelli dei cusci- entrambi gli anelli, dato che lo spostamento
netti montati in alloggiamenti con pareti sottili assiale può avvenire all’interno del cuscinetto.
o in lega leggera o su alberi cavi, bisogna pre-
vedere accoppiamenti con un’interferenza su- Accoppiamenti consigliati
periore a quella generalmente consigliata nel Le tolleranze del diametro del foro e del dia-
caso degli alloggiamenti con pareti spesse in metro esterno dei cuscinetti volventi sono uni-
ghisa o acciaio o degli alberi pieni († sezione ficate a livello internazionale († sezione “Tol-
“Accoppiamenti per alberi cavi”, da pagina leranze”, da pagina 110).
162). Talvolta, per alcuni tipi di materiale del- Per ottenere un accoppiamento libero o con in-
l’albero, può essere necessario ricorrere ad ac- terferenza dei cuscinetti con foro e diametro
coppiamenti con interferenza lieve. esterno cilindrico, si possono scegliere idonei
campi di tolleranza ISO per le sedi sull’albero
7. Facilità di montaggio e smontaggio e nell’alloggiamento. Nelle applicazioni dei cu-
I cuscinetti con accoppiamenti liberi di solito scinetti volventi si prende in considerazione so-
sono più facili da montare e da smontare di lo un limitato numero di gradi di tolleranza ISO.
quelli con accoppiamenti con interferenza. La fig. 17, a pagina 158 illustra la posizione
Qualora le condizioni di lavoro richiedano ac- dei campi di tolleranza più comuni rispetto alle
coppiamenti con interferenza, ma sia essenzia- tolleranze del foro e del diametro esterno dei
le poter eseguire con facilità il montaggio e lo cuscinetti. I cuscinetti con foro conico si mon-
smontaggio, si possono impiegare i cuscinetti tano o direttamente su una sede anch’essa co-
scomponibili oppure quelli con foro conico. I nica dell’albero o tramite una bussola di trazio-
cuscinetti con foro conico si possono montare o ne o di pressione – avente diametro esterno
direttamente su una sede anch’essa conica del- conico – che vengono montate su sedi albero
l’albero o tramite una bussola di trazione o di cilindriche. In tali casi, l’accoppiamento dell’a-
pressione su alberi trafilati o con gradini nello interno non è determinato, come per i
(† fig. 26, 27 e 28, a pagina 181). cuscinetti con foro cilindrico, dalla tolleranza
prescelta per l’albero, ma dal maggiore o mi-
8. Spostamento dei cuscinetti non di vincolo nore avanzamento in senso assiale dell’anello
Se vengono montati, nella posizione non di sulla sede conica o sulla bussola. Occorre porre
vincolo, cuscinetti che non possono sopportare particolare attenzione alla riduzione del gioco
lo spostamento assiale all’interno del cuscinet- radiale interno che viene così a verificarsi, si
to stesso, è obbligatorio che uno degli anelli sia vedano le sezioni “Cuscinetti orientabili a sfere”,
sempre libero di spostarsi in senso assiale du- “Cuscinetti orientabili a rulli” e “Cuscinetti to-
rante il funzionamento, montando con gioco roidali a rulli CARB”.
quello che regge il carico statico († fig. 20, a Se si prevede il fissaggio dei cuscinetti con le
pagina 179). Quando l’anello esterno è sotto- bussole coniche, di trazione o di pressione, so-
posto al carico statico e deve potersi muovere no ammesse tolleranze più ampie per i diame-
per consentire gli spostamenti assiali nella se- tri delle sedi delle bussole sull’albero, ma le
de dell'alloggiamento spesso il foro della sede corrispondenti tolleranze di cilindricità devono
viene dotato di una boccola intermedia tem- essere ridotte († sezione “Precisione dimen-
prata, come si fa per esempio nel caso che l’al- sionale, di forma e rotazione delle sedi e spal-
loggiamento sia in lega leggera. In tal modo lamenti dei cuscinetti”, da pagina 174).
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Può anche essere necessario tenere in consi- Le tolleranze Normali per il diametro del foro
derazione il gioco iniziale del cuscinetto, ad es. e del diametro esterno per i quali sono stati
nelle applicazioni in cui sono presenti alberi in calcolati i valori limite sono valide per tutti i cu-
acciaio inossidabile a temperature elevate. scinetti volventi metrici, con l’eccezione dei cu-
scinetti a rulli conici metrici quando d ≤ 30 mm
Tabelle di tolleranza e D ≤ 150 mm e per i cuscinetti assiali quando
I valori riportati nelle tabelle 7 e 8 per le tolle- D ≤ 150 mm. Le tolleranze di diametro per
ranze dell’albero e dell’alloggiamento consento- questi cuscinetti si scostano da quelle Normali
no di stabilire le caratteristiche dell’accoppia- per gli altri cuscinetti volventi († tabelle di tol-
mento leranza alle pagine 115 a 121).
I valori per l’interferenza o per il gioco probabili
• i limiti superiori e inferiori delle tolleranze coprono il 99% di tutte le combinazioni dell’in-
Normali per gli scostamenti del foro e del terferenza o del gioco teorici.
diametro esterno del cuscinetto Quando si utilizzano cuscinetti con precisione
• i limiti superiori e inferiori degli scostamenti superiore a quella Normale, l’interferenza o il
del diametro dell’albero e del foro di allog- gioco dell’accoppiamento si riducono per effetto
giamento in conformità alla norma ISO delle tolleranze ridotte sul foro e sul diametro
2862:1988 esterno del cuscinetto. Se, in tali casi, si richie-
• i valori minimi e massimi dell’interferenza (+) de un calcolo più preciso dei limiti, si consiglia
o del gioco (–) teorici nell’accoppiamento di contattare l’Ingegneria di Applicazione SKF.
• i valori minimi e massimi dell’interferenza (+)
o del gioco (–) probabili nell’accoppiamento. Accoppiamenti per alberi cavi
Se i cuscinetti devono essere montati con in-
I valori appropriati degli scostamenti delle sedi terferenza su un albero cavo, solitamente è
dei cuscinetti volventi sugli alberi sono elencati necessario utilizzare un’interferenza maggiore
per le tolleranze rispetto a quella necessaria per un albero pie-
no; ciò serve ad ottenere la stessa pressione di
e7, f5, f6, g5, g6 superficie tra l’anello interno e la sede dell’al-
tabella 7a, pagina 164 bero. Nella scelta del tipo di accoppiamento so-
h5, h6, h8, h9, j5 no importanti i seguenti rapporti di diametro
tabella 7b, pagina 165
j6, js5, js6, js7, k4
tabella 7c, pagina 166
k5, k6, m5, m6, n5
tabella 7d, pagina 167 l’accoppiamento non viene influenzato in ma-
n6, p6, p7, r6, r7 niera sensibile finché il diametro dell’albero ca-
tabella 7e, pagina 168 vo ci ≥ 0,5. Se il diametro esterno medio del-
l’anello interno non è noto, il rapporto di dia-
I valori appropriati per le sedi di alloggiamento dei metro ce si può calcolare in modo piuttosto ac-
cuscinetti volventi sono indicati per le tolleranze curato utilizzando la formula
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de = diametro medio esterno dell’anello scelta in modo che l’interferenza media proba-
interno, mm bile sia il più vicino possibile all’interferenza ∆H,
D = diametro esterno del cuscinetto, mm ricavata dal diagramma 1.
k = fattore dipendente dal tipo di cuscinetto
per cuscinetti orientabili a sfere delle serie Esempio
22 e 23, k = 0,25 Un cuscinetto radiale 6208 con d = 40 mm e
per cuscinetti a rulli cilindrici, k = 0,25 D = 80 mm deve essere montato su un albero
per tutti gli altri cuscinetti, k = 0,3 cavo con un rapporto di diametro ci = 0,8. Qual
è l’interferenza necessaria e quali sono i limiti
Per determinare il più idoneo accoppiamento albero idonei? Se il cuscinetto dovesse essere
ad interferenza per un cuscinetto da montare montato su un albero pieno e soggetto a cari-
su un albero cavo, si deve utilizzare l’interfe- chi normali, sarebbe consigliabile adottare una
renza media probabile tra la sede dell’albero ed tolleranza k5. Dalla tabella 7d, a pagina 167,
il foro del cuscinetto stesso, ricavata dai sugge- per un diametro albero di 40 mm, l’interferen-
rimenti per le tolleranze per un albero pieno za media probabile
dello stesso diametro. Se si trascura la defor-
mazione plastica (levigatura) delle superfici di
accoppiamento, che si genera durante il mon-
taggio, allora l’interferenza effettiva può essere
considerata uguale a quella media probabile.
L’interferenza ∆H necessaria per un albero cavo quindi dal diagramma 1, il rapporto ∆H/∆V =
in acciaio può essere quindi determinata dal 1,7. Pertanto l’interferenza necessaria per l’al-
diagramma 1 in funzione dell’interferenza no- bero cavo ∆H = 1,7 x 13,5 = 23 µm. Di conse-
ta ∆V per un albero pieno. ∆V rappresenta il guenza si sceglie la tolleranza m6 per l’albero
valore medio tra i valori minore e maggiore cavo, poiché garantisce un’interferenza media
dell’interferenza probabile per un albero pieno. probabile di quest’ordine.
La tolleranza per un albero cavo viene quindi
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Tolleranze dimensionali
Per i cuscinetti realizzati con tolleranza norma-
le, la precisione dimensionale delle sedi cilin-
driche sull’albero dovrebbe essere pari ad al-
meno il grado 6 e nell’alloggiamento ameno al
grado 7. In presenza di bussole di trazione o di
pressione, possono essere ammesse tolleranze
diametro maggiori (dei gradi 9 o 10) rispetto
alla sedi cuscinetto († tabella 9). I valori nu-
merici dei gradi IT di tolleranza standard se-
condo la ISO 2861:1988 sono indicati nella
tabella 10.
Per i cuscinetti a precisione più elevata, si do-
vranno corrispondentemente adottare gradi
superiori.
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Rugosità delle superfici delle statico pari al carico statico base stimato e con
sedi cuscinetto una durezza anima di 350 HV, la profondità
La rugosità delle superfici delle sedi cuscinetto consigliata è dell’ordine di 0,1 volte il diametro
non esercita sulle prestazioni del cuscinetto la dell’elemento volvente. Per i carichi dinamici
stessa influenza della precisione dimensionale, sono ammissibili profondità minori. Per ulterio-
di forma e di rotazione. Tuttavia più levigata è ri informazioni si prenda contatto con l’Inge-
la superficie di accoppiamento e più preciso gneria di Applicazione SKF.
sarà l’accoppiamento con interferenza deside-
rato. Per le disposizioni di cuscinetti meno
complesse è ammessa una rugosità di superfi-
cie relativamente pronunciata.
Per quanto riguarda i cuscinetti di alta preci-
sione, nella tabella 12 sono riportati valori
guida per la rugosità media di superficie Ra per
diversi gradi di precisione dimensionale delle
sedi cuscinetto. Questi suggerimenti sono validi
per le sedi di base che solitamente vengono
ipotizzate come sedi albero.
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Bloccaggio assiale
dei cuscinetti
Il solo accoppiamento con interferenza è ina-
deguato per il bloccaggio assiale di un anello
del cuscinetto. Pertanto, di regola, sono neces-
sari mezzi idonei di fissaggio assiale dell’anello.
Entrambi gli anelli di un cuscinetto di vincolo
devono essere assialmente fissati su ambo i lati.
Per quanto riguarda i cuscinetti non di vincolo,
del tipo non scomponibile, l’anello ad accoppia-
mento più stretto – di solito quello interno –
deve essere fissato assialmente; l’altro anello
deve essere invece libero di muoversi a livello
assiale rispetto alla sede, ad eccezione dei cu-
scinetti CARB, in cui entrambi gli anelli sono
assicurati assialmente. Nel caso dei cuscinetti
non di vincolo del tipo scomponibile, ad es. cu-
scinetti a rulli cilindrici, entrambi gli anelli sono
fissati assialmente, mentre nei cuscinetti “in
opposizione” gli anelli devono essere fissati as-
sialmente su un solo lato.
Metodi di bloccaggio
Cuscinetti con un foro cilindrico
Gli anelli ad accoppiamento con interferenza
vengono solitamente montati in maniera che
l’anello si attesti sull’albero o nell’alloggiamen-
to, da un lato († fig. 19). Sul lato opposto, gli
anelli interni vengono solitamente fissati me-
diante controdadi, ad es. del tipo KM + MB
(† fig. 19) o piastre terminali
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(† fig. 20) attaccate all’estremità dell’albero. Altri metodi di bloccaggio assiale idonei, spe-
Gli anelli interni sono solitamente trattenuti dal cialmente per le disposizioni di cuscinetti di alta
coperchio terminale dell’alloggiamento († fig. precisione, implicano l’impiego di accoppia-
21) o eventualmente, in casi speciali, da un menti bloccati alla pressa, ad es. sotto forma di
anello filettato († fig. 22). sistemi di bussole a gradini. Ulteriori dettagli
Spesso, invece di utilizzare spallamenti integrali sono riportati nel catalogo SKF “Cuscinetti di
dell’albero o alloggiamento, è più vantaggioso alta precisione”.
servirsi di bussole o collari distanziali tra gli
anelli del cuscinetto od un anello del cuscinetto
ed un componente adiacente, ad es. un ingra-
naggio († fig. 23).
L’impiego di anelli di ancoraggio per realizzare
il bloccaggio assiale dei cuscinetti volventi ga-
rantisce riduzione dell’ingombro nonché facilità
di montaggio e smontaggio e semplifica la rea-
lizzazione di fori albero ed alloggiamento.
Nelle applicazioni in cui sono presenti carichi di
entità moderata o grande, si deve montare un
collare di spallamento tra l’anello del cuscinetto
e l’anello di ancoraggio, in modo che quest’ulti-
mo non sia sottoposto a momenti di flessione
troppo intensi († fig. 24). Il gioco assiale nor-
male tra l’anello di ancoraggio e la sua scana-
latura può, se necessario, essere ridotto sce-
gliendo tolleranze idonee per il collare di spal-
lamento e utilizzando degli spessori di com-
pensazione.
I cuscinetti con una scanalatura per l’anello di
ancoraggio nell’anello esterno († fig. 23) pos-
sono essere fissati in una maniera molto sem-
plice e che garantisce economia d’ingombro
utilizzando un anello di ancoraggio († sezione
“Cuscinetti radiali a sfere”, da pagina 255).
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Progettazione dei
componenti associati
Spesso è necessario, soprattutto in presenza
di cuscinetti di grandi dimensioni, adottare de-
gli accorgimenti durante la fase di progettazio-
ne della disposizione dei cuscinetti, per facilita-
re le attività di montaggio e smontaggio del
cuscinetto od addirittura per renderle possibili.
Se, per esempio, nell’albero e/o spallamenti
dell'alloggiamento vengono praticate scanala-
ture o cavità, è possibile utilizzare utensili di
estrazione († fig. 31). Anche i fori filettati
negli spallamenti dell’alloggiamento permetto-
no l’impiego di viti per spingere il cuscinetto
dalla sua sede († fig. 32).
Se per montare o smontare i cuscinetti su una
sede conica, o smontarli da una sede cilindrica,
si deve adottare il metodo di iniezione ad olio,
è necessario dotare l’albero di canalette e sca-
nalature († fig. 33). La distanza della scana-
latura di distribuzione olio dal lato del cusci-
netto, su cui si devono realizzare le attività di
smontaggio o montaggio, dovrebbe essere cir-
ca 1/3 della larghezza della sede. Le dimensio-
ni consigliate di adeguate scanalature, canalet-
te e fori filettati, per permettere l’approvvigio-
namento di olio, sono riportate nelle tabelle
14 e 15.
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Tipi di precarico
A seconda del tipo di cuscinetto, il precarico può
essere radiale od assiale. Il design dei cuscinetti
a rulli cilindrici, ad esempio, permette solo l’ap-
plicazione di un precarico radiale, mentre ai
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cuscinetti assiali a sfere ed assiali a rulli cilindrici Se in esercizio l’albero si scalda più dell’allog-
può essere applicato solo un precarico assiale. giamento, il precarico, impostato a temperatu-
I cuscinetti obliqui ad una corona di sfere ed i ra ambiente durante il montaggio, aumenta e
cuscinetti a rulli conici († fig. 34), che sono l’aumento sarà maggiore nella disposizione ad
solitamente sottoposti a carichi assiali, vengo- “X” che in quella ad “O”. In entrambi i casi la
no, in genere, combinati con un secondo cusci- dilatazione termica in direzione radiale serve a
netto dello stesso tipo nella disposizione ad “O” ridurre il gioco od aumentare il precarico.
(a) oppure ad “X” (b). Poiché i cuscinetti radiali Questa tendenza viene amplificata dalla dilata-
a sfere sono anch’essi solitamente sottoposti zione termica in senso assiale, quando i cusci-
ad un precarico assiale, dovranno presentare netti sono disposti ad “X”, ma viene ridotta nel
un gioco interno radiale maggiore rispetto al caso di disposizione ad “O”. Solo nel caso delle
Normale (ad es. C3); ciò serve a generare un disposizioni ad “O”, in presenza di una determi-
angolo di contatto maggiore di zero, come nel nata distanza e quando il coefficiente di dilata-
caso dei cuscinetti obliqui a sfere. zione termica è lo stesso sia per i cuscinetti
Sia nel caso dei cuscinetti a rulli conici che di che i componenti associati, la dilatazione ter-
quelli obliqui a sfere, la distanza L tra i centri mica assiale e radiale si annullano ed il preca-
di pressione è maggiore quando i cuscinetti rio resta invariato.
sono nella disposizione ad “O” († fig. 35) e
minore quando sono nella disposizione ad “X”
(† fig. 36) rispetto alla distanza l tra i centri
dei cuscinetti. Ciò significa che i cuscinetti nella
disposizione ad “O” possono sopportare mo-
menti di rovesciamento relativamente intensi
anche se la distanza tra i centri dei cuscinetti è
relativamente breve. Le forze radiali generate
dal carico del momento e la deformazione ri-
sultante nei cuscinetti sono pertanto minori ri-
spetto alla disposizione ad “X”.
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Effetto del precarico del cuscinetto quindi sulla durata operativa († sezione “Man-
I principali motivi per applicare un precarico tenere il corretto precarico”, a pagina 196).
sono
Determinare la forza di precarico
• aumentare la rigidezza Il precarico può essere espresso come una for-
• ridurre la rumorosità di esercizio za o come un percorso (distanza), benché la
• aumentare la precisione della guida albero forza di precarico sia il fattore di specificazione
• compensare i processi di usura e cedimento primario. A seconda del metodo di registrazio-
(bedding down) in esercizio ne, il precarico è anche indirettamente connes-
• garantire una lunga durata operativa. so al momento di attrito nel cuscinetto.
È possibile ricavare valori empirici per il preca-
Elevata rigidezza rico ottimale da esecuzioni già sperimentate
La rigidezza dei cuscinetti (in kN/µm) viene de- ed applicarli ad esecuzioni simili. Per le esecu-
finita come il rapporto tra la forza agente sul zioni di nuova generazione la SKF consiglia di
cuscinetto e la deformazione elastica nello calcolare la forza di precarico e controllarne
stesso. La deformazione elastica provocata da l’accuratezza mediante test. Poiché solitamente
un carico nei cuscinetti precaricati è minore non sono noti tutti i fattori di influenza del fun-
per una data gamma di carico che in cuscinetti zionamento effettivo, nella pratica, potrebbero
che non sono precaricati. rivelarsi necessarie delle correzioni. L’affidabili-
tà di calcolo dipende soprattutto dalla misura
Funzionamento silenzioso in cui le ipotesi relative alle condizioni di tem-
Minore è il gioco operativo in un cuscinetto e peratura in esercizio ed il comportamento ela-
migliore sarà la guida dei corpi volventi nella stico dei componenti associati – principalmente
zona non sottoposta a carico e più silenzioso il l’alloggiamento – coincidano con le condizioni
cuscinetto in esercizio. attuali. Nella definizione del precarico, si do-
vrebbe calcolare innanzitutto la forza di preca-
Guida albero di precisione rico necessaria per garantire una combinazio-
I cuscinetti precaricati garantiscono una più ne ottimale di rigidezza, durata del cuscinetto
accurata guida albero, poiché il precarico limita ed affidabilità operativa. Successivamente si
la capacità dell’albero di inflettersi sotto carico. dovrà calcolare la forza di precarico da applica-
Per esempio, la guida più precisa e l’aumenta- re nella registrazione dei cuscinetti durante il
ta rigidezza su pignone precaricato e cuscinetti montaggio. Al momento del montaggio, i cusci-
del differenziale garantiscono che l’ingrana- netti dovranno essere a temperatura ambiente
mento sarà accurato e resterà costante, non- e non sottoposti a nessun carico operativo.
ché che le forze dinamiche supplementari sa- Il precarico idoneo alla temperatura di esercizio
ranno ridotte al minimo. Di conseguenza, il normale dipende dal carico sul cuscinetto. I
funzionamento sarà silenzioso e la durata ope- cuscinetti obliqui a sfere o a rulli conci possono
rativa dell’ingranamento più lunga. sopportare simultaneamente carichi radiali ed
assiali. In presenza di un carico radiale, viene
Compensazione di usura e cedimento generata nel cuscinetto una forza che agisce in
I processi di usura e cedimento durante l’eser- direzione assiale, che solitamente deve essere
cizio in una disposizione cuscinetto fanno au- sopportata da un secondo cuscinetto posizio-
mentare il gioco, che tuttavia può essere com- nato, in direzione opposta, di fronte all’altro. Lo
pensato dal precarico. spostamento puramente assiale di un cusci-
netto rispetto all’altro implicherà che metà del-
Lunga durata operativa la circonferenza del cuscinetto stesso (cioè me-
In determinate applicazioni le disposizioni di tà dei corpi volventi), è sotto carico e la forza
cuscinetti precaricate sono in grado di aumenta- assiale prodotta nel cuscinetto sarà pari a
re l’affidabilità e la durata operativa. Un precari-
co idoneo può esercitare un’influenza positiva Fa = R Fr per cuscinetti obliqui ad una corona
sulla distribuzione del carico nel cuscinetto e di sfere oppure
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Fa = 0,5 Fr/Y per cuscinetti ad una corona di automaticamente una distribuzione del carico
rulli conici in cui metà corpi volventi sono sotto carico. In
altri casi, soprattutto in presenza di un carico
in cui Fr rappresenta il carico radiale del cusci- assiale esterno, può rivelarsi necessario preca-
netto († fig. 37). ricare i cuscinetti per compensare il gioco ge-
nerato a causa della deformazione elastica del
I valori della variabile R, che tiene in considera- cuscinetto, tenendo in considerazione il carico
zione le condizioni di contatto nei cuscinetti assiale, e mirare ad una migliore distribuzione
obliqui a fere, deve essere ricavata in base alle del carico nell’altro cuscinetto, non sottoposto a
linee guida riportate nella sezione “Determina- carico assiale.
zione delle forze assiali per i cuscinetti montati Il precarico aumenta anche la rigidezza dei si-
singolarmente o in tandem”, da pagina 345. stemi di cuscinetti. Quando si fanno considera-
I valori del fattore assiale Y per cuscinetti a rulli zioni in merito alla rigidezza di un sistema di
conici sono riportati nelle tabelle prodotti. cuscinetti, è bene rammentare che essa non è
Quando un singolo cuscinetto è sottoposto influenzata soltanto dalla resa elastica dei cu-
ad un carico radiale Fr, deve essere applicata scinetti ma anche dall’elasticità dell’albero e al-
una forza assiale esterna Fa dell’entità descritta loggiamento, dall’accoppiamento scelto per il
sopra, se si desidera soddisfare il requisito in- montaggio degli anelli e la deformazione ela-
dispensabile per le valutazione base del carico stica di tutti gli altri componenti nel campo di
(mezza circonferenza cuscinetto sotto carico). forza, compresi gli spallamenti. Tutti questi fat-
Se la forza esterna applicata è inferiore, il nu- tori hanno un impatto considerevole sulla resa
mero di elementi volventi che supportano il ca- elastica dell’intero sistema. La resa elastica as-
rico sarà minore e conseguentemente verrà ri- siale e radiale di un cuscinetto dipende dal suo
dotta la capacità di carico del cuscinetto. In un design intrinseco, cioè dalle condizioni di con-
sistema composto da due cuscinetti obliqui a tatto (puntiforme o lineare), il numero e diame-
singola corona di sfere o due cuscinetti a rulli tro dei corpi volventi e l’angolo di contatto;
conici ad “O” oppure ad “X”, ogni cuscinetto de- maggiore è l’angolo di contatto e maggiore sarà
ve sopportare le forze assiali dell’altro. la rigidezza del cuscinetto in direzione assiale.
Quando i due cuscinetti sono dello stesso tipo,
il carico radiale agisce centralmente tra i cusci-
netti e se il sistema viene registrato in modo
da presentare un gioco pari a zero, si otterrà
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Se, in prima approssimazione, si ipotizza una • mettere in relazione una forza assiale Ka ap-
dipendenza lineare della resa elastica dal cari- plicata all’esterno ed il carico cuscinetto per
co, cioè un rapporto di flessibilità costante, è una disposizione di cuscinetti con precarico,
possibile dimostrare, mediante un paragone, nonché la deformazione elastica generata
che lo spostamento assiale in una disposizione dalla forza esterna.
di cuscinetti sotto precarico è inferiore rispetto
ad una disposizione senza precarico, in pre- Nel diagramma 3, tutti i componenti sottopo-
senza della stessa forza assiale esterna Ka († sti a carichi supplementari causati dalle forze di
diagramma 2). Una disposizione cuscinetti in esercizio sono rappresentati dalle curve con in-
un pignone, ad esempio è composta da due cremento da sinistra a destra, mentre tutti i
cuscinetti a rulli conici A e B di dimensioni dif- componenti “scarichi” dalle curve con incre-
ferenti, con costanti di flessibilità cA e cB ed è mento da destra a sinistra. Le curve 1, 2 e 3
sottoposta ad una forza di precarico FO. Se la rappresentano forze di precarico differenti (F01,
forza assiale Ka agisce sul cuscinetto A, nessun F02 < F01 e F03 = 0). Le linee tratteggiate si
carico insisterà sul cuscinetto B ed il carico riferiscono ai cuscinetti mentre quelle piene
supplementare che agisce sul cuscinetto A e lo alla loro posizione come complessivi (cuscinetto
spostamento assiale da saranno inferiori ri- con componenti associati).
spetto ad un cuscinetto senza precarico. Tutta- Utilizzando il diagramma 3 è possibile spiega-
via, se la forza assiale esterna supera il valore re, per esempio, le relazioni per una disposizio-
ne di cuscinetti in un pignone († fig. 39, a
pagina 193), in cui il cuscinetto A viene regi-
strato in base al cuscinetto B, attraverso l’albe-
ro e l’alloggiamento, per fornire il precarico. La
allora il cuscinetto B sarà liberato dalla forza di forza assiale esterna Ka (componente assiale di
precarico assiale e lo spostamento assiale sotto forze di dente) si sovrappone alla forza di pre-
carico supplementare sarà lo stesso che in ca- carico F01 (curva 1) in modo tale che il cusci-
so di disposizione cuscinetti senza precarico, netto A è sottoposto a carico supplementare,
cioè determinato esclusivamente dalla costante mentre il cuscinetto B non è sotto carico. Il ca-
di flessibilità del cuscinetto A. Per evitare che il rico nella posizione cuscinetto A viene definito
cuscinetto B vengano scaricato completamente FaA, e quello nella posizione cuscinetto B, FaB.
quando il cuscinetto A è sottoposto al carico Ka, Sotto l’influenza della forza Ka, l’albero a pigno-
sarà pertanto necessaria la seguente forza di ni subisce uno spostamento assiale δa1. È stata
precarico scelta la forza di precarico più piccola F02 (curva
2) per la quale il cuscinetto B viene scaricato
dalla forza assiale Ka, cioè FaB = 0 e FaA = Ka.
L’albero a pignoni, in questo caso, subisce uno
spostamento δa2 > δa1. Quando la disposizione
Le forze e gli spostamenti elastici in una dispo- non è precaricata (curva 3), lo spostamento
sizione di cuscinetti con precarico così come gli assiale dell’albero raggiunge il suo valore mas-
effetti di una variazione nella forza di precarico simo (δa3 > δa2).
sono molto facilmente riconoscibili osservando
un diagramma di percorso forza di precarico/
precarico († diagramma 3). Il diagramma è
composto dalle curve della costante di flessibi-
lità dei componenti, che vengono registrati in
base al precarico gli uni rispetto agli altri e
rende possibile
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Registrazione singola
Con la procedura di registrazione singola, ogni
disposizione di cuscinetti viene registrata sepa-
ratamente mediante dadi, spessori, distanziali
bussole deformabili, ecc. Le procedure di misu-
razione e controllo garantiscono che la forza di
precarico stabilita venga ottenuta con il mini-
mo scostamento possibile. Esistono metodi dif-
ferenti a seconda della quantità di cuscinetti da
misurare
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Registrazione collettiva
Con questo metodo di registrazione, che può
essere anche chiamato “registrazione statistica
casuale”, i cuscinetti, albero e alloggiamento,
anelli distanziali o bussole, ecc. vengono pro-
dotti in quantità normali ed assemblati in mo-
dalità casuale, poiché i componenti sono com-
pletamente intercambiabili. Nel caso dei cusci-
netti a rulli conici, questa intercambiabilità si
estende anche ai gruppi anelli esterni e anello
interno. Per non dover ricorrere alla produzio-
ne economicamente svantaggiosa di cuscinetti
di altissima precisione e relativi componenti, si
ipotizza che i valori limite di tolleranza si verifi-
cano insieme – statisticamente – di rado. Se
tuttavia la forza di precarico deve essere calco-
lata con la minima dispersione possibile, si de-
vono ridurre le tolleranze di produzione. Il van-
taggio della registrazione collettiva è costituito
dal fatto che non è necessario alcun controllo
né alcuna attrezzatura extra per il montaggio
dei cuscinetti.
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Sistemi di tenuta
Tutti le disposizioni di cuscinetti, indipendente-
mente dal tipo, non sono costituite solo dai cu-
scinetti ma anche dai componenti associati. Ol-
tre agli alberi ed alloggiamenti, i componenti
associati comprendono il sistema di tenuta, le
cui prestazioni sono vitali per la pulizia del lu-
brificante nonché la durata operativa della di-
sposizione stessa. Per un progettista, ciò signi-
fica che la disposizione dei cuscinetti ed il si-
stema di tenuta devono essere considerati co-
me un sistema integrato e pertanto trattate
come tale. Quando si parla di guarnizioni per
cuscinetti volventi, si deve distinguere tra
guarnizioni integrate nel cuscinetto e guarni-
zioni posizionate all’esterno del cuscinetto e
separate dallo stesso. I cuscinetti con guarni-
zioni integrate vengono generalmente utilizzati
per disposizioni in cui non è possibile impiega-
re una guarnizioni esterna sufficientemente ef-
ficiente, a causa dello spazio limitato o perché
economicamente svantaggioso.
Tipi di guarnizioni
Il compito di una guarnizione è quello di impedi-
re che qualsiasi agente contaminante possa in-
trodursi in un ambiente controllato. Le guarni-
zioni esterne devono essere in grado di impedire
il passaggio di sostanze contaminanti tra una
superficie fissa ed una rotante, ad es. un allog-
giamento ed un albero. Le guarnizioni integrate
nei cuscinetti devono essere in grado di impedi-
re l’ingresso di sostanze contaminanti e tratte-
nere il lubrificante nella cavità cuscinetto. Per
garantire prestazioni ottimali, le guarnizioni
devono essere sufficientemente passibili di de-
formazione, per poter compensare qualsiasi ir-
regolarità di superficie, ma anche sufficiente-
mente forti da resistere alle pressioni di eserci-
zio. Il materiale delle guarnizioni deve anche
essere in grado di resistere ad un’ampia gam-
ma di temperature di esercizio e possedere
un’idonea resistenza chimica. Esistono molti ti-
pi di guarnizioni; la DIN 3750, per esempio, di-
stingue i seguenti tipi base
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Le guarnizioni a contatto con superfici fisse so- tenuta componenti che si muovono solo limita-
no note come guarnizioni statiche e la loro effi- tamente gli uni rispetto agli altri. Data l’impor-
cienza dipende dalla deformazione radiale od tanza delle guarnizioni radiali dinamiche per
assiale della loro sezione trasversale quando una messa a tenuta efficiente delle disposizioni
installate. Guarnizioni piane († fig. 42) ed di cuscinetti, le seguenti informazioni riguarda-
o-ring († fig. 43) sono esempi tipici di guar- no quasi esclusivamente le guarnizioni radiali, i
nizioni statiche. Le guarnizioni a contatto con loro design e forme costruttive.
superfici scorrevoli sono dette guarnizioni di-
namiche e vengono utilizzate per mettere a te- Scelta del tipo di guarnizione
nuta le zone di passaggio tra componenti mac- Le guarnizioni per le disposizioni di cuscinetti
china, che si muovono gli uni rispetto agli altri devono, da un lato, garantire il minor attrito ed
in senso lineare o circonferenziale. Queste usura possibili, dall’altro, la massima protezio-
guarnizioni dinamiche devono trattenere il lu- ne anche nelle condizioni più estreme. Dato
brificante, impedire l’ingresso di contaminanti, che le prestazioni e la durata operativa dei cu-
separare sostanze differenti e resistere alle scinetti sono fortemente connessi all’efficienza
pressioni differenziale. Esistono vari tipi di della guarnizione, l’impatto di agenti contami-
guarnizioni dinamiche, comprese baderne ed nanti sulla durata del cuscinetto è un fattore
anelli di guarnizione per pistoni, che vengono chiave di progettazione. Per ulteriori informa-
utilizzati in presenza di movimenti lineari ed zioni circa l’influenza degli agenti contaminanti
oscillatori. Tuttavia, il tipo più comune è la sulle prestazioni dei cuscinetti, fare riferimento
guarnizione radiale per alberi († fig. 44), che alla sezione “Scelta delle dimensioni del cusci-
viene impiegata in un’ampia gamma di applica- netto”, da pagina 43. Nella scelta del tipo di
zioni in tutte le branche dell’industria. guarnizione più idonea per una determinata
La funzionalità delle guarnizioni albero non disposizione di cuscinetti si devono tenere in
striscianti è il risultato dell’effetto di tenuta di considerazione molti fattori
una luce stretta e relativamente lunga, che può
essere ottenuta assialmente, radialmente o • il tipo di lubrificante: olio o grasso
dalla combinazione delle due precedenti. Que- • la velocità periferica (circonferenziale) sulla
ste guarnizioni, che spaziano da quelle del tipo superficie di tenuta
con luce semplice fino a quelle pluristadio a la- • la disposizione dell’albero: orizzontale o ver-
birinto († fig. 45) presentano un attrito prati- ticale
camente pari a zero e non si usurano. I soffietti • eventuali disallineamenti albero
e le membrane sono utilizzati per mettere a • spazio disponibile
• attrito guarnizione e conseguente aumento
di temperatura
• fattori di influenza ambientali
• economicità.
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Se, per una data applicazione, l’esperienza è mediante un labbro o superficie di tenuta relati-
scarsa o nulla, SKF, che è anche una delle mag- vamente stretti. Questa pressione († fig. 47)
giori aziende produttrici di guarnizioni a livello può essere prodotta
mondiale, può fornire il suo supporto nel
processo di scelta o avanzare proposte relativa- • grazie alla resa elastica della guarnizione, ga-
mente alla guarnizioni più idonee. Solitamente rantita dalle proprietà elastiche del materiale
per i cuscinetti volventi si utilizzano due tipi di di cui è fatta (a)
guarnizioni esterne: guarnizioni non striscianti e • mediante l’interferenza prevista tra la guarni-
striscianti. L’idoneità del tipo dipende dai requi- zione e la sua superficie opposta (b)
siti di applicazione. • mediante una forza tangenziale esercitata da
un anello di molla ad elica cilindrica incorpo-
Guarnizioni non striscianti rato nella guarnizione (c).
L’efficienza di una guarnizione non strisciante
esterna dipende, in linea di principio, dall’azione Le guarnizioni striscianti sono generalmente
di tenuta della sottile luce tra i componenti ro- molto affidabili, soprattutto quando il livello di
tanti e fissi. La luce può essere ottenuta assial- usura viene mantenuto al minimo, realizzando
mente, radialmente o dalla combinazione delle una idonea finitura della superficie opposta e
due precedenti († fig. 46). Queste guarnizioni lubrificando l’area di contatto del labbro di tenu-
possono essere molto semplici come la guarni- ta/superficie opposta. L’attrito della guarnizione
zione del tipo con luce oppure più complesse sulla sua superficie opposta e l’aumento
come una guarnizione a labirinto. Poiché non di temperatura che si produce rappresentano
c’è contatto, in entrambi i casi queste guarnizio- tuttavia uno svantaggio, pertanto le guarnizioni
ni non generano virtualmente nessun attrito e striscianti sono idonee solo per applicazioni fino
non si usurano. Solitamente non vengono dan- a determinate velocità periferiche e soprattutto
neggiate facilmente dai contaminanti solidi e in base al tipo di guarnizione e rugosità della
sono particolarmente idonee in presenza di ele- superficie opposta. Sono inoltre soggette a
vate velocità e temperature. Per migliorare l’ef- danneggiamento per cause meccaniche, ad es.
ficienza di tenuta, è possibile immettere del in caso di montaggio improprio, e subiscono gli
grasso nella/e luce/i formata/e dal labirinto. effetti dei contaminanti solidi. Per evitare il dan-
neggiamento a causa di contaminanti solidi, so-
Guarnizioni striscianti litamente, viene posizionata una guarnizione
L’efficienza di una guarnizione strisciante dipen- non strisciante di fronte ad una strisciante per
de dalla capacità della stessa di esercitare una proteggerla.
pressione minima sulla sua superficie opposta
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Guarnizioni esterne
Per le disposizioni cuscinetto in cui l’efficienza
della guarnizione in determinate condizioni di
esercizio è più importante delle considerazioni
in termini di spazio e costi, esistono parecchi tipi
di guarnizioni possibili tra cui scegliere. Nella
sezione seguente vengono considerate nel det-
taglio le guarnizioni prodotte dalla SKF.
Sul mercato sono disponibili molte guarnizioni
pronte al montaggio. Per quanto riguarda le
guarnizioni che non appartengono alla gamma
SKF, le informazioni di seguito devono essere
considerate soltanto come linee guida indicative.
La SKF non si assume responsabilità per le pre-
stazioni di questi prodotti non-SKF.
Prima di utilizzare una qualsiasi guarnizione per
una data applicazione, si prenda contatto con il
produttore della stessa per le considerazioni del
caso.
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Guarnizioni striscianti
Si tratta di guarnizioni striscianti radiali per al-
beri, che si utilizzano soprattutto per la messa
a tenuta di disposizioni di cuscinetti lubrificate
ad olio. Questi componenti di tenuta elastome-
rici pronti al montaggio sono solitamente dotati
di un rinforzo o rivestimento metallico. Il labbro
di tenuta viene normalmente realizzato in
gomma sintetica e pressato su una superficie
opposta sull'albero mediante un anello di molla
ad elica cilindrica. A seconda del materiale di
tenuta e sostanza da ritenere e/o a cui impedi-
re l’ingresso, queste guarnizioni si possono uti-
lizzare in presenza di temperature tra –60 e
+190 °C. L’area di contatto tra il labbro di tenu-
ta e la superficie opposta è di fondamentale
importanza per l’efficienza di tenuta. La durez-
za di superficie della superficie opposta solita-
mente deve essere almeno pari a 55 HRC e la
profondità di superficie indurita almeno 0,3
mm; la rugosità di superficie, secondo la ISO
4288:1996, deve rientrare nei valori di Ra =
0,2 a 0,8 µm. Nelle applicazioni in cui le veloci-
tà sono basse, la lubrificazione è buona e la
contaminazione minima, è ammissibile un livel-
lo di durezza inferiore. Per evitare l’effetto di
pompaggio generato dai segni di rettifica elicoi-
dali, si consiglia la rettifica a tuffo. Se lo scopo
principale della guarnizione radiale è quello di
impedire che il lubrificante fuoriesca dall’allog-
giamento, la guarnizione deve essere montata
con il labbro rivolto verso l’interno († fig. 60).
Se lo scopo principale è quello di impedire
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Lubrificazione
Rilubrificazione........................................................................................................... 217
Intervalli di rilubrificazione .................................................................................................................. 217
Adattamento degli intervalli di rilubrificazione in base alle condizioni di esercizio
e ai tipi di cuscinetto ............................................................................................................................ 220
Osservazioni........................................................................................................................................... 221
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Lubrificazione
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Lubrificazione
La viscosità dell’olio base condiziona anche la la rigidezza di per sé non assicura necessaria-
massima velocità a cui un dato grasso può es- mente una lubrificazione adeguata. È quindi
sere usato per lubrificare i cuscinetti. La veloci- meglio impiegare invece grassi meccanicamen-
tà di rotazione ammissibile per il grasso è an- te stabili. I grassi con addensante poliurea pos-
che influenzata dalla sua resistenza al taglio, sono ammorbidirsi o indurirsi a seconda del-
che è a sua volta determinata dall’addensante. l’entità dei fenomeni di taglio nell’applicazione.
Per indicare la capacità in termini di velocità, Nelle applicazioni ad albero verticale, in certe
spesso i produttori di grassi citano un “fattore condizioni di esercizio, esiste il rischio che il
di velocità” grasso alla poliurea fuoriesca dal sistema.
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Lubrificazione
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dell’acciaio del cuscinetto. Se si utilizzano que- può provocare delle ammaccature che potreb-
sti additivi l’attività chimica potrebbe non limi- bero ridurre la durata a fatica del cuscinetto.
tarsi ai contatti fra le asperità. Se la tempera- Gli additivi AW (AntiWear, cioè antiusura) han-
tura di lavoro e le sollecitazioni sui contatti so- no una funzione simile a quella degli additivi
no troppo elevate, gli additivi possono diventa- EP, ossia di evitare forti contatti metallo su
re chimicamente reattivi anche senza che ci metallo. Molto spesso quindi gli additivi EP e
siano contatti fra le asperità. Questo può favo- AW non sono molto diversi tra loro, anche se
rire meccanismi di corrosione/diffusione nei funzionano in modo diverso. La principale dif-
contatti e potrebbe accelerare il cedimento del ferenza è che gli additivi AW formano uno stra-
cuscinetto, che solitamente inizia con delle mi- to protettivo che aderisce alle superfici. Di con-
cro corrosioni. Di conseguenza la SKF consiglia seguenza le asperità scorrono l’una sull’altra
l’utilizzo di additivi EP meno reattivi per tem- senza contatto fra metalli. La rugosità pero,
perature di esercizio superiori agli 80 °C. I lu- non si riduce per effetto di una moderata usu-
brificanti con additivi EP non vanno utilizzati ra come nel caso degli additivi EP. Anche in
per temperature superiori ai 100 °C. Per velo- questo caso bisogna agire con cautela; gli addi-
cità molto basse, additivi per lubrificanti solidi tivi AW possono contenere elementi che, ana-
quali la grafite e il bisolfuro di molibdeno logamente agli additivi EP, possono migrare
(MoS2) sono talvolta inclusi nel pacchetto addi- nell’acciaio del cuscinetto e indebolirne la
tivi per accrescere l’effetto EP. Questi additivi struttura.
devono avere un livello di purezza molto eleva- Anche certi addensanti (p. es. il calcio solfonato
to ed essere costituiti da particelle molto picco- complesso) offrono un effetto EP/AW, senza at-
le altrimenti il sovrarotolamento delle particelle tività chimica e quindi senza influire sulla
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Lubrificazione
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Intervalli di rilubrificazione
Gli intervalli di rilubrificazione tf per i cuscinetti
con anello interno rotante su alberi orizzontali,
in condizioni di esercizio normali e pulite, si
possono ottenere dal diagramma 4 in funzione
del
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Lubrificazione
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Lubrificazione
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una lubrificazione continua, quale quella a cir- glia un procedimento analogo per i cuscinetti
colazione d’olio, la lubrificazione olio-aria, ecc. assiali orientabili a rulli, per le macchine proto-
tipo e per quelle in cui è stata aumentata la po-
Carichi molto elevati tenza specifica oppure quando manca una suf-
Per i cuscinetti che operano con un fattore di ficiente esperienza nella specifica applicazione.
velocità A > 20 000 e sono soggetti a un rap-
porto di carico C/P < 4, si deve ulteriormente Cuscinetti a rulli cilindrici
ridurre l’intervallo di rilubrificazione. In queste Gli intervalli di rilubrificazione del diagramma
condizioni di carico molto elevato si consiglia 4, a pagina 218, sono validi per i cuscinetti a
una rilubrificazione continua con grasso o a rulli cilindrici muniti di
bagno d’olio. Per le applicazioni in cui si ha un
fattore di velocità A < 20 000 e un rapporto di • una gabbia stampata ad iniezione in poliam-
carico C/P = 1–2, si faccia riferimento alla se- mide 6,6 rinforzata con fibre di vetro, cen-
zione “Velocità molto basse”, a pagina 220. In trata sui rulli, suffisso P nell'appellativo
presenza di carichi elevati ed alte velocità in • una gabbia massiccia in ottone in due parti,
genere si consiglia una lubrificazione a circola- centrata sui rulli, suffisso M nell'appellativo.
zione d’olio con circuito di raffreddamento.
Per i cuscinetti a rulli cilindrici con
Carichi molto leggeri
In molti casi, se i carichi sono leggeri (C/P = 30 • gabbia stampata in acciaio, centrata sui rulli,
a 50), l’intervallo di rilubrificazione può essere nessun suffisso o suffisso J nell'appellativo
prolungato. Per ottenere un funzionamento oppure
soddisfacente, i cuscinetti devono essere sog- • gabbia massiccia in ottone, centrata sull’a-
getti ad un carico minimo come indicato nelle nello interno o su quello esterno, suffissi
rispettive sezioni dei prodotti. MA, MB, ML o MP nell'appellativo
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Lubrificazione
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in cui
Gp = quantità di grasso da aggiungere nel
rabbocco, g
D = diametro esterno del cuscinetto, mm
B = larghezza complessiva del cuscinetto
(per i cuscinetti assiali usare l’altezza
complessiva H), mm
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Lubrificazione
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Rilubrificazione continua
Questa procedura si adotta quando gli intervalli
di rilubrificazione stimati sono molto brevi, ad
es. a causa della presenza di contaminazione
oppure quando le altre procedure non sono
praticabili, perché l’accesso ai cuscinetti è diffi-
coltoso. A causa dell’eccessivo sbattimento del
grasso, che può far aumentare la temperatura,
la lubrificazione continua si consiglia solamente
quando la velocità di rotazione è bassa, vale a
dire con un fattore di velocità
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Lubrificazione
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Lubrificazione
Lubrificazione ad olio
In genere l’olio si impiega per lubrificare i cu-
scinetti volventi quando le elevate velocità o
temperature in gioco escludono l’impiego del
grasso, quando si deve asportare, dalla posi-
zione in cui si trova il cuscinetto, il calore dovu-
to all’attrito o quello applicato dall’esterno, op-
pure quando i componenti adiacenti (ingranag-
gi, ecc.) sono già lubrificati con olio.
Tutti i metodi di lubrificazione che utilizzino olio
pulito, ossia lubrificazioni con filtraggio che as-
sicuri una buona circolazione dell’olio, i metodi
a getto d’olio e olio localizzato con filtraggio di
aria e olio, assicurano ai cuscinetti una mag-
giore durata di esercizio. I metodi a ricircolo
d’olio e quello olio-aria richiedono condotti
adeguatamente dimensionati affinché l’olio che
fluisce dai cuscinetti possa uscire dall’organo
meccanico.
Bagno d’olio
Il metodo più semplice di lubrificazione ad olio
è quello del bagno d’olio († fig. 6). L’olio, pre-
levato dai componenti rotanti del cuscinetto,
si distribuisce all’interno di quest’ultimo e poi
ritorna verso il bagno. Il livello dell’olio deve
essere tale da arrivare, quando il cuscinetto
non ruota, fin quasi al centro del corpo volven-
te che si trova più in basso. Per essere sicuri
che il livello dell’olio sia idoneo, si consiglia l’a-
dozione di un dispositivo per mantenere il livel-
lo, come l’SKF LAHD 500. Quando si opera a
velocità elevate, il livello dell’olio tende a dimi-
nuire notevolmente e il dispositivo per mante-
nere il livello può riempire eccessivamente il
supporto; in tali casi si consulti l’Ingegneria di
Applicazione SKF.
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Anello di pescaggio
Nelle applicazioni in cui le velocità e la tempe-
ratura di esercizio sono tali da richiedere una
lubrificazione ad olio e sono necessarie presta-
zioni di affidabilità elevata, si consiglia l’impiego
dell’anello di pescaggio dell’olio († fig. 7).
L’anello di pescaggio serve a mettere l’olio in
circolazione. L’anello, sistemato da un lato del
cuscinetto, penzola liberamente su una bussola
dell’albero e pesca nell’olio presente nella parte
inferiore del supporto. Quando l’albero ruota,
l’anello lo segue e trasporta l’olio verso una
vaschetta di raccolta. L’olio quindi passa attra-
verso il cuscinetto e ritorna nella parte inferio-
re del supporto. I supporti ritti SKF della serie
SONL sono stati concepiti per il metodo di lu-
brificazione con anello di pescaggio. Per ulte-
riori informazioni si consulti l’Ingegneria di Ap-
plicazione SKF.
Circolazione d’olio
Il funzionamento ad alta velocità fa aumentare
la temperatura di esercizio e accelera l’invec-
chiamento dell’olio. Per evitare frequenti sosti-
tuzioni dell’olio e per ottenere un flusso co-
stante, è preferibile utilizzare il metodo di lu-
brificazione a ricircolo d’olio († fig. 8). La cir-
colazione viene in genere assicurata da una
pompa. Dopo che l’olio è passato attraverso il
cuscinetto, rimane generalmente in un serba-
toio dove viene filtrato e, se necessario, raf-
freddato prima di ritornare in circolo. Un fil-
traggio adeguato consente al fattore ηc di rag-
giungere valori elevati e quindi una durata di
esercizio del cuscinetto maggiore († sezione
“Formula SKF della durata”, da pagina 46).
Il raffreddamento dell’olio consente di mante-
nere bassa la temperatura dei cuscinetti.
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Lubrificazione
Getto d’olio
In presenza di velocità molto elevate è neces-
sario far arrivare al cuscinetto una quantità
sufficiente, ma non eccessiva, di olio, al fine
di assicurare una lubrificazione adeguata, sen-
za aumentare la temperatura di esercizio oltre
misura. Un metodo particolarmente efficace
per questo scopo è il getto d’olio († fig. 9),
in cui un getto d’olio ad alta pressione viene
indirizzato verso un lato del cuscinetto. La ve-
locità del getto deve essere sufficiente (almeno
15 m/s) affinché l’olio riesca a superare la tur-
bolenza presente attorno al cuscinetto.
Olio localizzato
Con il metodo olio-aria († fig. 10), quantità
molto piccole ed accuratamente dosate di olio
vengono indirizzate verso i singoli cuscinetti
mediante aria compressa. Queste quantità
veramente minime consentono ai cuscinetti
di funzionare a minori temperature o a velocità
maggiori che con qualsiasi altro metodo di lu-
brificazione. L’olio viene fatto arrivare ai con-
dotti ad intervalli ben determinati mediante
un’unità di dosaggio, come i sistemi olio-aria
OLA della VOGEL. L’olio, trasportato dall’aria
compressa, riveste l’interno dei condotti e cola
lungo le pareti. Successivamente viene proiet-
tato verso il cuscinetto da un ugello o fluisce
semplicemente verso le piste per effetto di una
sollecitazione superficiale. L’aria compressa
serve a raffreddare il cuscinetto e nello stesso
tempo a produrre, nel sistema, una sovrap-
pressione che impedisce alle sostanze estranee
di penetrare all’interno. Per ulteriori informa-
zioni circa il design dei sistemi di lubrificazione
olio-aria, fare riferimento alla pubblicazione
VOGEL 150123 “Sistemi olio + aria” oppure vi-
sitare il sito, www.vogelag.com.
Nebbia d’olio
Per qualche tempo la lubrificazione a nebbia
d’olio non è stata consigliata a causa dei possi-
bili problemi di tipo ambientale.
Una nuova generazione di dispositivi per la ne-
bulizzazione permette di produrre una nebbia
d’olio con 5 ppm di olio. Anche speciali tenute
di nuova esecuzione limitano al minimo la
quantità di nebbia dispersa. Impiegando oli
sintetici non tossici si riducono ulteriormente i
problemi ambientali.
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Oggi la lubrificazione a nebbia d’olio si impiega ne-viscosità è simile e si possono usare senza
in applicazioni molto particolari, come nell’in- grandi errori i valori indicati nelle documenta-
dustria petrolifera. zioni disponibili. Tuttavia, la risposta della vi-
scosità agli aumenti di pressione è determinata
Oli lubrificanti dalla struttura chimica del prodotto di base
Gli oli puramente minerali sono generalmente usato.
consigliati per la lubrificazione dei cuscinetti Ne consegue una considerevole variazione dei
volventi. In genere, gli oli contenti additivi EP, coefficienti pressione-viscosità nei vari tipi di
antiusura ed altri additivi per migliorarne de- prodotti di base sintetici. A causa delle differen-
terminate proprietà, si impiegano solo in casi ze dell’indice di viscosità e del coefficiente
speciali. Le note relative agli additivi EP nella pressione-viscosità, occorre ricordare che,
sezione “Capacità di sopportare i carichi: addi- quando si usano i lubrificanti sintetici, la for-
tivi EP e AW”, a pagina 214, valgono anche per mazione della pellicola lubrificante può differire
gli additivi degli oli. da quella che si ha con un olio minerale avente
Di molte delle classi più comuni di lubrificanti la stessa viscosità. Per ottenere informazioni
sono disponibili le versioni sintetiche. In genere precise in proposito è bene sempre consultare
si prendono in considerazione gli oli sintetici il fornitore di lubrificanti.
solo per la lubrificazione in casi estremi, ad es. Inoltre, nella formazione della pellicola giocano
in presenza di temperature di esercizio molto un ruolo anche gli additivi. A causa della diver-
basse o molto alte. Il termine sintetico riguarda sa solubilità, i tipi di additivi destinati agli oli
un’ampia gamma di prodotti di base. I principali sintetici sono diversi da quelli destinati agli oli
sono le polialfaolefine (PAO), gli esteri e i po- minerali.
lialchilenglicoli (PAG). Tali oli sintetici hanno
proprietà differenti da quelle degli oli minerali
(† tabella 3).
Per quanto riguarda la durata a fatica dei cu-
scinetti, l’effettivo spessore della pellicola lubri-
ficante gioca un ruolo fondamentale. La visco-
sità dell’olio, l’indice di viscosità e il coefficiente
pressione-viscosità influenzano lo spessore
effettivo della pellicola pienamente formata
nell’area di contatto. Nei principali lubrificanti
con olio base minerale, il coefficiente pressio-
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Lubrificazione
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Sostituzione dell’olio
La frequenza con cui è necessario sostituire
l’olio dipende essenzialmente dalle condizioni
di esercizio e dalla quantità di olio.
Con una lubrificazione a bagno d’olio è gene-
ralmente sufficiente sostituire l’olio una volta
all’anno, purché la temperatura di esercizio non
superi i 50 °C e ci sia scarso rischio di conta-
minazione. Temperature più elevate esigono
più frequenti sostituzioni, ad es. per tempera-
ture attorno ai 100 °C l’olio deve essere sosti-
tuito ogni tre mesi. Frequenti sostituzioni del-
l’olio sono anche necessarie se le altre condi-
zioni operative sono difficili.
Con una lubrificazione a circolazione d’olio, il
periodo fra due sostituzioni è anche determi-
nato da quanto frequentemente la quantità to-
tale d’olio viene fatta circolare e dal fatto che
l’olio sia raffreddato o meno. In generale, l’in-
tervallo più idoneo può essere determinato so-
lo mediante prove e dopo regolari ispezioni
delle condizioni dell’olio per accertare che non
sia contaminato e né eccessivamente ossidato.
Lo stesso vale per la lubrificazione a getto d’o-
lio. Con la lubrificazione olio-aria l’olio, passa
attraverso il cuscinetto una volta sola e non ri-
circola.
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Lubrificazione
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Montaggio e smontaggio
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Montaggio e smontaggio
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Montaggio e smontaggio
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Montaggio
A seconda del tipo e delle dimensioni del cusci-
netto, per il montaggio si impiegano metodi
di tipo meccanico, termico o idraulico. In ogni
caso è importante che gli anelli, la gabbia e i
corpi volventi o le protezioni del cuscinetto non
subiscano colpi diretti e che lo sforzo di mon-
taggio non passi mai attraverso i corpi volventi.
Alcune parti possono dover essere montate con
accoppiamento libero. Per evitare la ruggine di
contatto fra le superfici accoppiate, si consiglia
di applicare un sottile strato di protettivo SKF
LGAF 3 E.
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Montaggio e smontaggio
Montaggio a caldo
Di solito non è possibile montare a freddo i
cuscinetti grandi, dato che lo sforzo necessario
aumenta considerevolmente con l’aumentare
delle dimensioni del cuscinetto. I cuscinetti, gli
anelli interni o i supporti (ad es. i mozzi) devo-
no quindi essere preventivamente riscaldati.
La differenza di temperatura necessaria fra l’a-
nello interno e l’albero o l’alloggiamento dipen-
de dal grado di interferenza e dal diametro
della sede del cuscinetto. I cuscinetti non devo-
no essere riscaldati oltre 125 °C, altrimenti
possono verificarsi variazioni dimensionali,
causate da alterazioni nella struttura del mate-
riale dei cuscinetti stessi. I cuscinetti muniti di
guarnizioni incorporate non vanno scaldati ol-
tre 80 °C per non danneggiare il grasso e il
materiale delle guarnizioni stesse.
Nel riscaldare i cuscinetti si devono evitare
surriscaldamenti localizzati. Per riscaldare i cu-
scinetti in modo uniforme, si consigliano i ri-
scaldatori elettrici a induzione SKF († fig. 9).
Se si impiegano le piastre riscaldanti, bisogna
capovolgere i cuscinetti diverse volte. Le piastre
riscaldanti non devono essere usate per riscal-
dare i cuscinetti con guarnizioni incorporate.
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suggerimenti che seguono si riferiscono solo al- Cuscinetti con foro conico
la registrazione del gioco interno di sistemi mu- Gli anelli interni dei cuscinetti con foro conico si
niti di cuscinetti obliqui a sfere e a rulli conici. montano sempre con interferenza. Il grado
Il valore appropriato del gioco che si vuole ot- d’interferenza non è determinato dalla tolle-
tenere al montaggio è determinato dalle condi- ranza prescelta per l’albero, come nei cuscinetti
zioni di carico e dalla temperatura di lavoro. con foro cilindrico, ma da quanto il cuscinetto è
A seconda delle dimensioni e della disposizione fatto avanzare sulla sede conica dell’albero o su
dei cuscinetti, del materiale con cui l’albero e una bussola di trazione o di pressione. Man
l’alloggiamento sono stati costruiti e della di- mano che il cuscinetto avanza sulla sede conica
stanza fra i due cuscinetti, il gioco iniziale che il suo gioco radiale si riduce. Tale riduzione si
si ottiene al montaggio può essere inferiore può misurare per determinare il grado di inter-
o superiore a quello che si avrà in funziona- ferenza e l’accoppiamento appropriato.
mento. Per misurare il grado di interferenza quando
Se, per esempio, si prevede che una differente si montano i cuscinetti con foro conico orienta-
dilatazione termica degli anelli interni e di bili a sfere e a rulli, toroidali a rulli CARB e di
quelli esterni provochi una riduzione di gioco in alta precisione a rulli cilindrici, si utilizza o la ri-
funzionamento, il gioco iniziale deve essere duzione del gioco radiale interno o l’avanza-
sufficientemente grande per evitare una di- mento assiale sulla sede conica. I valori indica-
storsione dei cuscinetti e le relative conse- tivi della riduzione di gioco e dell’avanzamento
guenze. assiale sono riportati nelle rispettive sezione
Dato che esiste una relazione ben definita fra il dei prodotti.
gioco interno radiale e quello assiale dei cusci-
netti obliqui a sfere e di quelli a rulli conici, è
sufficiente specificare un solo valore, general-
mente quello del gioco assiale interno. Questo
specifico valore si ottiene, partendo da una
condizione di gioco zero, allentando o serrando
una ghiera dell’albero o un anello filettato del
foro dell’alloggiamento, oppure inserendo ron-
delle o spessori calibrati fra uno degli anelli e il
rispettivo spallamento. Il metodo da utilizzare
in pratica per registrare e misurare il gioco
prestabilito dipende dalla quantità di cuscinetti
da montare.
Un metodo è quello di verificare il gioco assiale,
per esempio di un mozzo ruote, utilizzando un
comparatore fissato al mozzo († fig. 10).
Mentre si registrano i cuscinetti a rulli conici
e se ne misura il gioco è importante che l’albe-
ro, o l’alloggiamento, venga fatto ruotare per
parecchi giri in entrambi i sensi per assicurarsi
che esista un contatto appropriato delle testate
dei rulli con l’orletto di guida degli anelli interni.
Se il contatto non è corretto, la misurazione e
la registrazione risultano imprecise e non è
possibile ottenere la registrazione desiderata.
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Montaggio e smontaggio
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perni conici († fig. 14), ma si usa anche per superfici in contatto e serrando a turno le viti.
montare i cuscinetti su quelle bussole di trazio-
ne o di pressione che sono state predisposte Determinazione dell’interferenza
per il metodo dell’iniezione d’olio. I cuscinetti con foro conico si montano sempre
La pressione necessaria viene prodotta da una con interferenza. Per determinare e misurare
pompa o da un iniettore che iniettano l’olio fra il grado di interferenza si utilizza la riduzione
le superfici accoppiate attraverso condotti e del gioco interno radiale oppure lo spostamen-
scanalature di distribuzione ricavate nell’albero to assiale dell’anello interno sulla sua sede co-
o nella bussola. I condotti e le scanalature ne- nica. Per misurare il grado di interferenza si
cessari nell’albero vanno previsti in fase di pro- utilizzano metodi diversi:
getto del sistema di cuscinetti. In fig. 15 è illu-
strato un cuscinetto orientabile a rulli montato 1. Misurazione della riduzione del gioco me-
su una bussola di pressione munita di condotti diante uno spessimetro.
d’olio. La bussola di pressione viene spinta en- 2. Misurazione dell’angolo di serraggio della
tro il foro del cuscinetto iniettando olio fra le ghiera di bloccaggio.
3. Misurazione dell’avanzamento assiale.
4. Misurazione dell’espansione dell’anello
interno.
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Montaggio e smontaggio
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Montaggio e smontaggio
Smontaggio
Se i cuscinetti devono essere riutilizzati dopo
essere stati smontati, non bisogna mai far pas-
sare la forza di smontaggio attraverso i corpi
volventi. Nel caso dei cuscinetti scomponibili,
l’anello con il gruppo corpi volventi-gabbia si
può smontare indipendentemente dall’altro
anello. Nel caso dei cuscinetti non scomponibi-
li, è necessario invece estrarre dalla propria se-
de prima l’anello che ha l’accoppiamento libero.
Per smontare un cuscinetto montato con inter-
ferenza, si possono usare gli attrezzi descritti
nella sezione che segue, la cui scelta dipende
dal tipo, dalle dimensioni e dalle modalità di
accoppiamento del cuscinetto.
Smontaggio a freddo
I cuscinetti di dimensioni ridotte si possono
estrarre dalla loro sede dando leggeri colpi di
martello sulla facciata dell’anello, tramite un
idoneo punzone, o preferibilmente utilizzando
un estrattore. Le ganasce dell’estrattore devo-
no essere sistemate attorno alla facciata late-
rale dell’anello da estrarre o su un componente
adiacente († fig. 20), ad es. un labirinto, ecc.
Lo smontaggio viene agevolato
Smontaggio a caldo
Per smontare gli anelli interni dei cuscinetti a
rulli cilindrici privi di orletti o con solo un orlet-
to, sono stati sviluppati appositi riscaldatori a
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Montaggio e smontaggio
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Dati di prodotto
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Cuscinetti radiali
ad una corona di sfere
Esecuzioni .................................................................................................................. 258
Cuscinetti di esecuzione base ............................................................................................................. 258
Cuscinetti con guarnizioni incorporate .............................................................................................. 258
Unità cuscinetto a tenuta olio ICOS® ................................................................................................. 261
Cuscinetti con una scanalatura per anello di ancoraggio ............................................................... 262
Cuscinetti appaiati................................................................................................................................. 263
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I cuscinetti radiali ad una corona di sfere sono L’assortimento SKF comprende anche cusci-
particolarmente versatili. Essi sono di struttura netti in pollici e con foro conico. Queste varianti
semplice, non scomponibili, adatti a velocità non sono trattate in questo Catalogo. Sono
elevate o anche molto elevate, robusti e pre- disponibili maggiori informazioni su richiesta.
sentano esigenze di manutenzione minime.
Per la presenza di gole profonde e di un’elevata Esecuzioni
osculazione tra piste e sfere, i cuscinetti radiali
a sfere possono reggere carichi assiali nei due Cuscinetti di esecuzione base
sensi in aggiunta ai carichi radiali, anche ad al- I cuscinetti SKF ad una corona di sfere, di ese-
te velocità. I cuscinetti radiali ad una corona di cuzione base († fig. 1) sono aperti (senza
sfere sono i più usati tra tutti i tipi di cuscinetti guarnizioni). Per ragioni produttive, questi cu-
e sono pertanto disponibili in una vasta gam- scinetti aperti, che vengono anche forniti nelle
ma di esecuzioni e dimensioni SKF versioni con tenute striscianti o schermi, pos-
sono presentare scanalature nell’anello esterno
• cuscinetti aperti di esecuzione base per alloggiare le tenute.
• cuscinetti con protezioni incorporate
• unità cuscinetto a tenuta olio ICOS® Cuscinetti con guarnizioni incorporate
• cuscinetti con scanalatura per anello di an- Le dimensioni più comuni dei cuscinetti radiali
coraggio, con o senza anello di ancoraggio. a sfere sono prodotte anche nelle versioni con
schermi o con guarnizioni striscianti su uno od
Altri cuscinetti radiali a sfere per applicazioni entrambi i lati. Maggiori informazioni sull’ido-
speciali, illustrati nelle sezioni “Prodotti tecno- neità dei vari tipi di guarnizioni per le diverse
logicamente avanzati” e “Meccatronica”, com- condizioni di esercizio sono riportate nella ta-
prendono bella 1. Per un lungo funzionamento esente da
manutenzione sono particolarmente adatti i
• cuscinetti ibridi († a pagina 631) cuscinetti con guarnizioni striscianti delle serie
• cuscinetti INSOCOAT († a pagina 647) di dimensioni maggiori 622, 623 e 630. Inol-
• cuscinetti e unità cuscinetto per alte tempe- tre, per esigenze di tenuta più elevate, sono di-
rature († a pagina 657) sponibili le unità cuscinetto ICOS con guarni-
• cuscinetti e unità cuscinetto con Solid Oil († zioni radiali integrate.
a pagina 681) I cuscinetti con schermi o con guarnizioni su
• unità cuscinetto sensorizzate († a pagina entrambi i lati sono lubrificati a vita e non ri-
689). chiedono manutenzione. Non devono essere
lavati, né riscaldati a temperature superiori agli
80 °C.
A seconda della serie e delle dimensioni, i cu-
scinetti radiali a sfere sono forniti con differenti
grassi standard († tabella 2). Il grasso stan-
dard non è identificato nell'appellativo del cu-
scinetto. La quantità di grasso immessa occupa
dal 25 al 35% circa dello spazio libero nel cu-
scinetto.
A richiesta, possono essere forniti cuscinetti
con altri gradi di riempimento e con grassi
speciali, come:
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• grasso per un ampio intervallo di tempera- • i cuscinetti delle serie 60, 62 e 63 con dia-
ture e funzionamento silenzioso LHT23 (per metro esterno da 25 mm fino a 52 mm so-
cuscinetti per i quali non è standard) no dotati di guarnizioni RSL (b)
• grasso per basse temperature LT20. • gli altri cuscinetti sono dotati di guarnizioni
RZ (c).
Le specifiche tecniche relative ai vari grassi so-
no elencate nella tabella 3. Le guarnizioni formano una luce molto piccola
con la superficie cilindrica esterna dell’anello
Cuscinetti con schermi interno e sono essenzialmente non striscianti.
I cuscinetti con schermi, suffisso Z o 2Z nell’ap- Per questo motivo, i cuscinetti dotati di guarni-
pellativo, sono prodotti in una o due versioni, a zioni a basso attrito consentono un funziona-
seconda delle serie e delle dimensioni del cu- mento alle stesse velocità elevate dei cuscinetti
scinetto († fig. 2). Gli schermi sono in lamiera con schermi Z, ma sono più efficaci in termini
di acciaio e hanno di solito la sezione cilindrica di tenuta.
nel loro foro per formare un lungo labirinto con Le guarnizioni a basso attrito sono di gomma
la superficie cilindrica esterna dell’anello inter- acrilonitrilbutadiene (NBR) resistente agli oli e
no (a). Talvolta, essi non hanno la sezione cilin- all’usura e sono rinforzate con un lamierino. Il
drica nel loro foro (b). campo ammissibile delle temperature di eserci-
I cuscinetti muniti di schermi sono destinati zio per queste guarnizioni va da –40 a +100 °C
essenzialmente alle applicazioni in cui ruota e, per brevi periodi, fino a +120 °C.
l’anello interno. Se è l’anello esterno a ruotare,
vi è il rischio che, alle alte velocità, il grasso Cuscinetti con guarnizioni striscianti
fuoriesca dal cuscinetto. I cuscinetti con guarnizioni striscianti, identificati
con i suffissi RSH, 2RSH o RS1, 2RS1, sono
Cuscinetti con guarnizioni a basso attrito prodotti in quattro varianti in funzione delle se-
I cuscinetti SKF radiali a sfere con guarnizioni a rie e delle dimensioni del cuscinetto († fig. 4)
basso attrito, identificati dai suffissi RSL, 2RSL
o RZ, 2RZ, sono prodotti in tre varianti in fun- • i cuscinetti delle serie 60, 62 e 63 con dia-
zione della serie e delle dimensioni († fig. 3) metro esterno fino a 25 mm sono dotati di
guarnizioni RSH (a)
• i cuscinetti delle serie 60, 62 e 63 con dia- • i cuscinetti delle serie 60, 62 e 63 con dia-
metro esterno fino a 25 mm sono dotati di metro esterno da 25 mm fino a 52 mm so-
guarnizioni RSL (a) no dotati di guarnizioni RSH (b)
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• gli altri cuscinetti sono dotati di guarnizioni chiedono minore spazio dei normali sistemi
RS1, i cui labbri strisciano contro la superfi- formati da due componenti, semplificano il
cie cilindrica esterna dell’anello interno (c), montaggio e non necessitano di costose lavo-
indicato dal diametro d1 nella tabella dei pro- razioni dell’albero, poiché lo spalleggiamento
dotti, oppure contro una scanalatura ricavata dell’anello interno agisce perfettamente da su-
sulle fasce dell’anello interno (d), indicato perficie di tenuta. Gli anelli di tenuta radiali so-
dalla dimensione d2 nella tabella dei prodotti. no di gomma acrilonitrilbutadiene (NBR) e pre-
sentano labbri di tenuta Waveseal con molla di
Il diametro esterno delle guarnizioni è inserito carico. Il campo ammissibile delle temperature
in una scanalatura delle fasce dell’anello ester- di esercizio va da –40 a +100 °C e, per brevi
no, che lo trattiene in posizione senza defor- periodi, fino a +120 °C.
mazioni garantendo al contempo buone pre- I limiti di velocità indicati nella tabella dei pro-
stazioni di tenuta. Le guarnizioni standard sono dotti si basano sulla velocità periferica ammis-
di gomma acrilonitrilbutadiene (NBR) rinforza- sibile per le guarnizioni di tenuta CR, che in
te da un lamierino. Il campo ammissibile delle questo caso, è 14 m/s.
temperature di esercizio per queste guarnizioni
va da –40 a +100 °C e, per brevi periodi, fino a
+120 °C. Se i cuscinetti con guarnizioni stri-
scianti devono lavorare in condizioni difficili, ad
es. a velocità o temperature molto elevate, il
grasso può fuoriuscire dai labbri. Nelle applica-
zioni in cui ciò può essere negativo, occorre
provvedere già in fase di progettazione. Con-
sultare l’Ingegneria di Applicazione SKF.
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Cuscinetti appaiati
Per le applicazioni in cui la capacità di carico
di un solo cuscinetto è insufficiente, o nei casi
in cui l’albero deve essere vincolato assialmen-
te nei due sensi con un dato gioco assiale, la
SKF fornisce coppie di cuscinetti radiali a una
corona di sfere appaiati. A seconda delle esi-
genze, le coppie possono essere fornite nelle
disposizioni in tandem, ad “O” oppure ad “X”
(† fig. 8). I cuscinetti sono appaiati in produ-
zione in modo che, una volta posizionati uno
accanto all’altro, la distribuzione del carico ri-
sulta uniforme senza dover ricorrere a spessori
o ad accorgimenti simili.
Per ulteriori informazioni sulle coppie di cusci-
netti appaiati fare riferimento al “Catalogo tec-
nico interattivo SKF”, disponibile su CD-ROM
oppure online al sito www.skf.com.
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La precisione di rotazione dipende dalla di- • dal gioco interno radiale del cuscinetto nelle
mensione dei cuscinetti e corrisponde condizioni di esercizio
• dalle sue dimensioni
• alla classe P5 per cuscinetti con diametro • dalla forma costruttiva interna
esterno fino a 52 mm • dalle forze e dai momenti a cui è sottoposto.
• alla classe P6 per cuscinetti con diametro
esterno superiore a 52 mm e fino a 110 Date le complesse relazioni intercorrenti tra
mm questi fattori, non è possibile indicare dei valori
• alla classe di tolleranza Normale per cusci- specifici di riferimento; tuttavia, a seconda della
netti più grandi. diversa influenza di questi fattori, il disallinea-
mento angolare ammissibile può essere tra 2 e
Per i sistemi di cuscinetti in cui la precisione è 10 minuti di arco. Ogni disallineamento produ-
un fattore determinante, la SKF produce alcuni ce una diminuzione di silenziosità in esercizio e
cuscinetti radiali a una corona di sfere con gra- la riduzione della durata del cuscinetto.
di di precisione conformi alle classi P6 o P5.
Prima di procedere all’ordine, occorre tuttavia
verificarne la disponibilità.
I valori delle tolleranze sono conformi alla
norma ISO 492:2002 e sono riportati nelle
tabelle da 3 a 5, da pagina 115.
Gioco interno
I cuscinetti SKF radiali a una corona di sfere
vengono solitamente prodotti con gioco radiale
interno Normale. La maggior parte dei cusci-
netti sono fornibili anche con gioco interno
radiale C3. Alcuni di essi sono anche disponibili
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Nota
I cuscinetti radiali a sfere con gabbia di poliam-
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Esecuzioni
I cuscinetti SKF radiali a sfere in acciaio inossi-
dabile sono resistenti alla corrosione provocata
dall’umidità e da parecchi altri fattori. Questi
cuscinetti radiali ad una corona di sfere hanno
le stesse gole profonde e l’elevata osculazione
tra piste e sfere dei tipi standard in acciaio al
carbonio-cromo (per cuscinetti volventi). Sono
privi di taglio sfera e possono reggere carichi
assiali agenti nei due sensi in aggiunta ai cari-
chi radiali, anche alle alte velocità. I cuscinetti
radiali a sfere in acciaio inossidabile SKF pre-
sentano le stesse caratteristiche di funziona-
mento dei tipi in acciaio normale, ma hanno
una minore capacità di carico.
Sono disponibili nelle versioni aperte e con
guarnizioni per alberi con diametri da 1 a 50
mm. In questo catalogo non sono trattati i cu-
scinetti flangiati conformi alla ISO 84431999;
per informazioni in merito, fare riferimento al
“Catalogo Tecnico Interattivo SKF” disponibile
su CDROM oppure online al sito www.skf.com.
I cuscinetti a sfere in acciaio inossidabile SKF
sono identificati dal prefisso W nell'appellativo,
p. es. W 6262Z.
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Poiché i cuscinetti radiali a sfere in acciaio temperature di esercizio ammissibili vanno dai
inossidabile sono spesso impiegati nelle appli- –40 a +100 °C e, per brevi periodi, fino ai
cazioni alimentari, possono essere forniti con +120 °C.
uno speciale grasso atossico, suffisso VT378. Le guarnizioni striscianti hanno i labbri sulla
Tale grasso superficie cilindrica esterna dell’anello
interno e il diametro esterno inserito nelle fa-
• soddisfa i requisiti delle “Linee Guida della sce dell’anello esterno per una salda tenuta
sezione 21 CFR 178.3570” della FDA (Am- In condizioni di esercizio difficili, ad esempio
ministrazione federale americana per il con- ad alte velocità o a temperature elevate, il
trollo di alimenti e farmaci) ed grasso può fuoriuscire dalle guarnizioni dei cu-
• è approvato dal USDA (Ministero dell’Agricol- scinetti. Nelle applicazioni in cui ciò sia da evi-
tura americano) come prodotto di categoria tare, bisogna provvedere ad alcuni accorgi-
H1 (contatti occasionali con alimenti). menti già in fase di progettazione. Si prenda
contatto con l’Ingegneria di Applicazione SKF.
Prima di inoltrare l’ordine, verificare la disponi-
bilità dei cuscinetti con grasso atossico. Cuscinetti – dati generali
Cuscinetti con schermi Dimensioni
Questi cuscinetti hanno schermi in acciaio inos- Le dimensioni d’ingombro dei cuscinetti di ac-
sidabile, suffisso 2Z nell'appellativo († fig. 2), ciaio inossidabile sono conformi alla norma
che formano un labirinto sul diametro esterno ISO 15:1998.
dell’anello interno e consentono temperature e
velocità elevate. I cuscinetti con schermi sono Tolleranze
destinati principalmente alle applicazioni in cui I cuscinetti SKF in acciaio inossidabile sono
ruota l’anello interno. Se è l’anello esterno a prodotti secondo le tolleranze Normali. I valori
ruotare, vi è il rischio che, alle alte velocità, il per le tolleranze normali sono conformi a la
grasso fuoriesca dal cuscinetto. ISO 492:2002 e sono riportati nella tabella 3,
alla pagina 115.
Cuscinetti con guarnizioni striscianti
I cuscinetti con guarnizioni striscianti sono Gioco interno
contraddistinti dal suffisso 2RS1 nell'appellati- I cuscinetti radiali a sfere in acciaio inossidabile
vo († fig. 3). Le guarnizioni sono in gomma SKF sono prodotti con gioco interno radiale
acrilonitrilbutadiene (NBR) resistente agli oli e Normale. I valori per il gioco interno radiale so-
all’usura e sono rinforzate da un lamierino. Le no conformi alla norma ISO 5753:1991 e sono
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in cui
Frm= carico radiale minimo, kN
kr = fattore di carico minimo
(† tabelle dei prodotti)
ν = viscosità dell’olio alla temperatura
di funzionamento, mm2/s
n = velocità di rotazione, giri/min
dm = diametro medio del cuscinetto
= 0,5 (d + D), mm
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In caso di avviamento a basse temperature o Inoltre i fattori sono influenzati dall’entità del
quando il lubrificante ha una viscosità elevata, gioco radiale interno. Per i cuscinetti montati
può essere necessario un carico minimo di en- con gli abituali accoppiamenti, elencati nelle
tità maggiore. Il peso dei componenti che gra- tabelle 2, 4 e 5, alle pagine da 159 a 161, i
vano sul cuscinetto, insieme alle forze esterne, valori di “e” ed “Y” sono riportati nella tabella 2
generalmente supera il carico minimo neces- a fondo pagina.
sario.
In caso contrario, il cuscinetto radiale a sfere in Carico statico equivalente
acciaio inossidabile deve essere sottoposto ad sul cuscinetto
un carico radiale aggiuntivo. Nel caso di appli-
cazioni con cuscinetti radiali a sfere in acciaio P0 = 0,6 Fr + 0,5 Fa
inossidabile, si può applicare un precarico as-
siale registrando gli anelli interni ed esterni l’u- Se si deve assumere P0 < Fr, P0 = Fr
no contro l’altro, o utilizzando delle molle.
Appellativi supplementari
Capacità di carico assiale I suffissi della denominazione utilizzati per
Se i cuscinetti sono sottoposti ad un carico pu- identificare alcune caratteristiche dei cuscinetti
ramente assiale, detto carico non dovrebbe, in radiali a sfere in acciaio inossidabile SKF sono
linea di principio, superare il valore di 0,25 Co. i seguenti.
Carichi assiali eccessivi possono dare luogo ad
una considerevole riduzione della durata di R Flangia esterna sull’anello esterno
esercizio. VT378 Grasso atossico con addensante all’al-
luminio di consistenza NLGI 2 per la
Carico dinamico equivalente gamma di temperature tra –25 a
sul cuscinetto +120 °C (grado di riempimento nor-
male)
P = Fr quando Fa/Fr ≤ e 2RS1 Guarnizione strisciante in gomma
P = 0,56 Fr + Y Fa quando Fa/Fr > e acrilonitrilbutadiene (NBR) con rinfor-
zo di lamiera, su entrambi i lati del cu-
I fattori “e” ed Y dipendono dal rapporto scinetto
f0 Fa/C0, in cui f0 è un fattore di calcolo († ta- 2Z Schermi stampati in acciaio su en-
belle dei prodotti), Fa è la componente assiale trambi i lati del cuscinetto
del carico e C0 è il coefficiente di carico statico. 2ZR Flangia esterna sull’anello esterno e
schermi stampati in acciaio su en-
trambi i lati del cuscinetto.
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Cuscinetti radiali
a due corone di sfere
Esecuzione ................................................................................................................. 330
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Disallineamento
In un cuscinetto radiale a due corone di sfere,
il disallineamento dell’anello interno rispetto a
quello esterno può essere equilibrato solo dalla
forza. Ciò porta ad un incremento dei carichi
sulle sfere e delle forze sulla gabbia, con con-
seguente riduzione della durata di esercizio del
cuscinetto. Per questo motivo, il massimo di-
sallineamento angolare ammissibile è due mi-
nuti di arco. Ogni disallineamento degli anelli
del cuscinetto causa una diminuzione di silen-
ziosità in funzionamento.
Gabbie
I cuscinetti SKF radiali a due corone di sfere
sono dotati di due gabbie stampate ad iniezio-
ne, del tipo a scatto, in poliammide 6,6 rinfor-
zata con fibre di vetro e centrate sulle sfere
(† fig. 2), suffisso TN9 nell'appellativo.
Nota
I cuscinetti radiali a due corone di sfere con
gabbia di poliammide 6,6 possono essere uti-
lizzati a temperature fino a +120 °C. I lubrifi-
canti normalmente impiegati per i cuscinetti
volventi non danneggiano le gabbie, ad ecce-
zione di alcuni oli sintetici, grassi a base di olio
sintetico e lubrificanti con alta percentuale di
additivi EP, se usati alle alte temperature.
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Cuscinetti obliqui
ad una corona di sfere
Esecuzioni .................................................................................................................. 340
Cuscinetti di esecuzione base ............................................................................................................. 340
Cuscinetti per montaggio universale ................................................................................................. 340
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I cuscinetti idonei per il montaggio universale prodotti esclusivamente per il montaggio uni-
si sono rivelati vantaggiosi anche per le dispo- versale con precisione dimensionale P6 e pre-
sizioni con cuscinetti singoli. La maggior parte cisione di rotazione P5.
dei cuscinetti appartengono alla serie SKF Ex- I valori per delle classi di tolleranza corrispon-
plorer e pertanto presentano maggiore preci- dono alla norma ISO 492:2002 e sono ripor-
sione, capacità di carico e di capacità esercizio tati nelle tabelle da 3 a 5, da pagina 115.
in presenza di velocità.
Gioco interno e precarico
Cuscinetti SKF Explorer Nei cuscinetti obliqui a una corona di sfere, il
gioco interno si ottiene solo a montaggio avve-
I cuscinetti obliqui a sfere ad alte prestazioni nuto e dipende dalla regolazione rispetto al se-
SKF Explorer sono contrassegnati da un asteri- condo cuscinetto, che determina il posiziona-
sco nella tabella dei prodotti. I cuscinetti SKF mento assiale in senso opposto.
Explorer mantengono gli appellativi dei cusci- Ogni cuscinetto per montaggio universale SKF
netti standard precedenti, ad es. 7208 BECBP. è prodotto in tre diverse classi di gioco e pre-
Tuttavia, ogni cuscinetto e la relativa confezio- carico. Le classi di gioco dei gruppi di cuscinetti
ne sono contrassegnati dal marchio sono
“EXPLORER”.
• CA gioco assiale minore rispetto a quello
Cuscinetti – dati generali Normale
• CB gioco assiale Normale (standard)
Dimensioni • CC gioco assiale maggiore rispetto a quello
Le dimensioni d’ingombro dei cuscinetti obliqui Normale.
a una corona di sfere SKF sono conformi alla
norma ISO 15:1998. I cuscinetti con classe di gioco CB sono stan-
dard. La disponibilità di cuscinetti con altre
Tolleranze classi di gioco si ricava dalla matrice 1, a pagi-
I cuscinetti obliqui SKF a una corona di sfere na 349.
con design di base per il montaggio singolo so- I cuscinetti SKF per montaggio universale con
no realizzati nella classe di precisione Normale. gioco, possono essere combinati in gruppi di
I cuscinetti standard per montaggio universale più cuscinetti.
sono prodotti con tolleranze più ristrette.
I cuscinetti obliqui a sfere SKF Explorer sono
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Cuscinetti obliqui
a due corone di sfere
Esecuzioni .................................................................................................................. 360
Cuscinetti di esecuzione base ............................................................................................................. 360
Cuscinetti con guarnizioni incorporate .............................................................................................. 361
Cuscinetti con anello interno in due pezzi......................................................................................... 362
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Esecuzioni
I cuscinetti obliqui a due corone di sfere SKF
corrispondono a due cuscinetti obliqui a una
corona, ma occupano meno spazio in senso
assiale. Possono sopportare carichi radiali e
assiali agenti in entrambi i sensi. Consentono
inoltre di realizzare sistemazioni relativamente
rigide e sono in grado di sopportare i momenti
ribaltanti.
La gamma standard di cuscinetti obliqui a due
corone di sfere († fig. 1) comprende
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Cuscinetti schermati
I cuscinetti schermati, suffisso nell'appellativo
2Z, sono prodotti in due esecuzioni († fig. 3).
Gli schermi in lamiera d’acciaio utilizzati nei cu-
scinetti di dimensioni ridotte formano una pic-
cola luce sul diametro esterno dell’anello inter-
no (a). I cuscinetti di dimensioni maggiori così
come tutti i cuscinetti di classe SKF Explorer
presentano delle gole ai lati dell’anello interno
in cui si estendono gli schermi (b).
I cuscinetti schermati sono destinati principal-
mente alle applicazioni che prevedono la rota-
zione dell’anello interno. Se la rotazione inte-
ressa l’anello esterno, a velocità elevate si pos-
sono verificare perdite di grasso dal cuscinetto.
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Tolleranze
I cuscinetti obliqui SKF a due corone di sfere
dell’esecuzione base sono prodotti nella classe
di tolleranza Normale. I cuscinetti SKF Explorer
e i cuscinetti serie 33 DNRCBM sono conformi
alle specifiche della classe di tolleranza P6.
I valori relativi alle tolleranze sono conformi al-
la ISO 492:2002 e sono riportati nelle tabella
3 e 4, pagine 115 e 116.
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• gabbia stampata in acciaio, centrata sulle elevate o sono soggetti a forti accelerazioni ele-
sfere, design “bombato”, appellativo senza vate oppure a rapidi cambi di direzione del cari-
suffisso (c) co. In tali condizioni, le forze di inerzia di sfere e
• gabbia massiccia in ottone, del tipo “a forcel- gabbie e l’attrito del lubrificante possono provo-
la”, centrata sull’anello esterno, appellativo care un dannoso slittamento fra sfere e piste. Il
con suffisso MA (d) carico radiale minimo richiesto da applicare ai
• gabbia massiccia in ottone, del tipo a feritoie, cuscinetti obliqui a due corone di sfere può es-
centrata sulle sfere, appellativo con suffisso sere valutato utilizzando la seguente formula
M (e).
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Cuscinetti a sfere
a quattro punti di contatto
Esecuzioni .................................................................................................................. 378
Cuscinetti di esecuzione standard ...................................................................................................... 378
Cuscinetti con intagli di arresto .......................................................................................................... 378
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Esecuzioni
I cuscinetti a sfere a quattro punti di contatto
sono cuscinetti radiali obliqui ad una corona di
sfere con piste progettate per sopportare cari-
chi assiali nei due sensi. La capacità di soppor-
tare i carichi radiali non supera una determi-
nata frazione del carico assiale. Questi cusci-
netti occupano uno spazio assiale notevolmen-
te ridotto rispetto ai cuscinetti a due corone.
La gamma standard di cuscinetti a sfere a
quattro punti di contatto SKF comprende i cu-
scinetti delle serie QJ 2 e QJ 3 († fig. 1).
Sono disponibili nelle versioni
• esecuzione standard
• esecuzione con intaglio di arresto.
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Gabbie
I cuscinetti a sfere SKF a quattro punti di con-
tatto sono dotati di una delle seguenti gabbie
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In caso di avviamento a basse temperature o C2H Gioco assiale interno nella metà supe-
elevata viscosità del lubrificante, possono esse- riore della classe C2
re necessari carichi minimi maggiori. General- C2L Gioco assiale interno nella metà infe-
mente, il peso dei componenti che gravano dal riore della classe C2
cuscinetto e le forze esterne superano il carico C3 Gioco assiale interno superiore alla
minimo richiesto. In caso contrario, il cuscinet- classe Normale
to a sfere a quattro punti di contatto deve es- C4 Gioco assiale interno superiore alla
sere sottoposto ad un carico assiale aggiuntivo, classe C3
ad esempio utilizzando molle. CNL Gioco assiale interno nella metà infe-
riore della classe Normale
Carico dinamico equivalente FA Gabbia massiccia in acciaio, del tipo a
sul cuscinetto feritoie, centrata sull’anello esterno
Se i cuscinetti a sfere a quattro punti di contat- MA Gabbia massiccia in ottone, del tipo a
to sono disposti come cuscinetti di vincolo e feritoie, centrata sull’anello esterno
devono sostenere carichi sia radiali che assiali, N2 Due intagli di bloccaggio sulla facciata
il carico dinamico equivalente sul cuscinetto è laterale larga dell’anello esterno, a
dato da 180° l’uno dall’altro
PHAS Gabbia in PEEK rinforzata con fibre di
P = Fr + 0,66 Fa quando Fa/Fr ≤ 0,95 vetro e stampata ad iniezione, del tipo
P = 0,6 Fr + 1,07 Fa quando Fa/Fr > 0,95 a feritoie, centrata sull’anello esterno
con scanalature di lubrificazione sulle
È importante notare che i cuscinetti a sfere a superfici di guida
quattro punti di contatto funzionano corretta- P6 Precisione dimensionale e di rotazione
mente solo se le sfere entrano in contatto in secondo la classe di tolleranza 6 della
un solo punto con la pista dell’anello esterno norma ISO
ed in un solo punto con quella dell’anello inter- P63 P6 + C3
no. Questo si verifica quando il carico assiale P64 P6 + C4
Fa ≥ 1,27 Fr. S1 Anelli dei cuscinetti stabilizzati dimen-
Se il cuscinetto a sfere a quattro punti di con- sionalmente per temperature fino a
tatto ha un certo giuoco radiale nell’alloggia- +200 °C
mento e funge da cuscinetto assiale in combi- 344524 C2H + CNL
nazione con un cuscinetto radiale (la disposi-
zione tipica di questi cuscinetti, † fig. 2 a pa-
gina 378), il carico dinamico equivalente sul
Progettazione dei sistemi
cuscinetto diventa di cuscinetti
P = 1,07 Fa Gli anelli esterni dei cuscinetti disposti come
cuscinetti assiali, con gioco radiale nell’alloggia-
Carico statico equivalente mento, non devono essere bloccati († fig. 2,
sul cuscinetto pagina 378), altrimenti l’anello esterno non
può compensare le variazioni termiche e si ge-
PO = Fr + 0,58 Fa nera una forza aggiuntiva nel cuscinetto. Se
non si può evitare il bloccaggio dell’anello
Appellativi supplementari esterno, è necessario almeno centrarlo con cu-
I suffissi nell'appellativo utilizzati per identifica- ra durante il montaggio.
re alcune caratteristiche dei cuscinetti a sfere a
quattro punti di contatto SKF sono i seguenti.
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Esecuzioni
Il cuscinetto orientabile a sfere è stato inventa-
to dalla SKF. Poiché è dotato di due corone di
sfere ed un’unica pista sferica sull’anello ester-
no, questo cuscinetto è orientabile ed insensi-
bile ai disallineamenti angolari dell’albero ri-
spetto all’alloggiamento. È particolarmente
adatto alle applicazioni in cui si prevedono note-
voli inflessioni dell’albero o errori di allineamen-
to. Inoltre il cuscinetto orientabile a sfere, tra
tutti i cuscinetti volventi, è quello a minor attri-
to, il che gli consente di operare senza scaldarsi
anche a velocità elevate. La SKF produce cusci-
netti orientabili a sfere in diverse esecuzioni
Esecuzione base
I cuscinetti SKF orientabili a sfere nell’esecu-
zione base sono disponibili sia con foro cilindri-
co che con foro conico, in determinate gamme
dimensionali (conicità 1:12). I cuscinetti di
grandi dimensioni delle serie 130 e 139 conce-
piti in origine per alcune applicazioni nelle car-
tiere, si possono impiegare in qualsiasi applica-
zione in cui un basso attrito sia caratteristica
prioritaria rispetto ad una grande capacità di ca-
rico. Questi cuscinetti sono muniti di scanalatura
anulare e fori di lubrificazione sull’anello esterno
e su quello interno († fig. 4). In alcuni cusci-
netti delle serie 12 e 13 le sfere sporgono ri-
spetto alle facciate; i valori relativi a questa
sporgenza, indicati nella tabella 1, devono es-
sere presi in considerazione quando si proget-
tano i particolari adiacenti.
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consentite per queste guarnizioni va dai –40 a incorporate sono disponibili con foro cilindrico,
+100 °C e, per brevi periodi, fino ai +120 °C. Il e, in alcune gamme dimensionali, anche con
labbro di tenuta esercita una leggera pressione foro conico (conicità 1:12).
su un’apposita scanalatura liscia, ricavata sul-
l’anello interno. Nota
I cuscinetti con guarnizioni incorporate sono I cuscinetti con guarnizioni incorporate sono
lubrificati di serie con un grasso al litio, carat- lubrificati a vita e non richiedono manutenzio-
terizzato da buone proprietà antiruggine ed al- ne. Questi cuscinetti non devono essere lavati
tre proprietà indicate nella tabella 2. o riscaldati a temperature superiori agli 80 °C
I cuscinetti orientabili a sfere SKF con tenute prima del montaggio.
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Sopporti appropriati
I cuscinetti orientabili a sfere con foro cilindrico
o con foro conico e bussola di trazione si pos-
sono montare in vari corpi di sopporto, come
ad esempio
• tipi ritti TN
• tipi flangiati I1200(00).
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Tolleranze
I cuscinetti orientabili a sfere SKF sono di re-
gola prodotti con tolleranze Normali, ad ecce-
zione delle versioni con anello interno più lar-
go, che presentano un foro realizzato con tolle-
ranza JS7.
I valori delle tolleranze Normali sono conformi
alla ISO 492:2002 e sono riportati nella tabel-
la 3 a pagina 115.
Disallineamento
La forma costruttiva dei cuscinetti orientabili a
sfere è tale da consentire disallineamenti an-
golari fra anello interno e anello esterno senza
influire negativamente sulle prestazioni.
Nella tabella 4 sono riportati i valori indicativi
di disallineamento ammissibile fra gli anelli in
condizioni normali di esercizio. La possibilità di
sfruttare in pieno tali valori dipende dalla con-
formazione del sistema e dal tipo di guarnizio-
ne utilizzato.
Gioco interno
Di regola, i cuscinetti SKF orientabili a sfere
presentano un gioco interno radiale Normale,
ma molte versioni sono anche disponibili con
gioco maggiorato C3. Molti cuscinetti possono
essere forniti anche con un gioco minore C2 o
con gioco molto maggiore C4.
I cuscinetti delle serie 130 e 139 sono di rego-
la prodotti con gioco interno radiale C3.
Le versioni con anello interno più largo sono
prodotte con gioco interno radiale compreso
nella gamma C2 + Normale.
I valori del gioco, che sono riportati nella tabella
5, sono conformi alla norma ISO 5753: 1991 e
si riferiscono ad un cuscinetto non montato e
carico di misura zero.
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P = Fr + Y1 Fa quando Fa/Fr ≤ e
P = 0,65 Fr + Y2 Fa quando Fa/Fr > e
P0 = Fr + Y0 Fa
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Informazioni di montaggio
supplementari
Per ulteriori informazioni sul montaggio di cu-
scinetti orientabili a sfere in generale o con
l’ausilio del metodo Drive-up SKF
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Esecuzioni Esecuzione NU
L’anello esterno di un cuscinetto NU presenta
Esecuzioni standard due orletti integrali, mentre quello interno ne
In un cuscinetto a una corona di rulli cilindrici, è privo (a). Lo spostamento assiale dell’albero
i rulli sono sempre guidati fra gli orletti “aperti” rispetto all’alloggiamento può avvenire nei due
integrali presenti su uno degli anelli († fig. 1). sensi all’interno del cuscinetto stesso.
Tali orletti, combinati con le estremità del rullo
appositamente progettate e sottoposte a finitu- Esecuzione N
ra superficiale, consentono una migliore lubri- L’anello interno di un cuscinetto N presenta
ficazione, un attrito ridotto e quindi temperatu- due orletti integrali e quello esterno è privo di
re di esercizio inferiori. orletti (b). Lo spostamento assiale dell’albero
L’anello munito di orletti, insieme al gruppo rispetto all’alloggiamento può avvenire nei due
rulli-gabbia, può essere separato dall’altro sensi all’interno del cuscinetto stesso.
anello, il che facilita il montaggio e lo smontag-
gio, soprattutto quando le condizioni di carico Esecuzione NJ
esigono che gli anelli siano montati con inter- L’anello esterno di un cuscinetto NJ presenta
ferenza. due orletti integrali, mentre quello interno è
I cuscinetti SFK ad una corona di rulli cilindrici dotato di un solo orletto (c). Questi cuscinetti
sono in grado di sopportare forti carichi radiali possono quindi vincolare assialmente l’albero
e nello stesso tempo permettono elevate velo- in un senso.
cità. Sono prodotti in diverse esecuzioni, che
differiscono essenzialmente per la configura- Esecuzione NUP
zione degli orletti. Le esecuzioni più comuni L’anello esterno di un cuscinetto NUP presenta
(† fig. 2) sono descritte di seguito ed elencate due orletti integrali e l’anello interno un orletto
nella tabella di prodotto, da pagina 434. integrale ed uno non integrale riportato (d).
Questi cuscinetti sono idonei per l’utilizzo come
cuscinetti fissi, ossia possono vincolare assial-
mente l’albero nei due sensi.
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Anelli reggispinta
Gli anelli reggispinta, con appellativo della serie
HJ, sono stati progettati per stabilizzare i cu-
scinetti a rulli cilindrici di tipo NU e NJ in dire-
zione assiale (e ed f). Ci sono varie ragioni per
includerli nelle progettazioni:
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Esecuzioni speciali
La gamma SKF include anche una scelta di cu-
scinetti a rulli cilindrici di esecuzione NU senza
l’anello interno († fig. 3), prefisso nell'appella-
tivo RNU e, cuscinetti di esecuzione N senza
l’anello esterno († fig. 4), prefisso nell'appel-
lativo RN. Questi cuscinetti rappresentano la
soluzione ideale per le applicazioni con piste
temprate e rettificate sull’albero o sul foro della
sede († sezione “Piste sull’albero e nell’allog-
giamento”, a pagina 178). Poiché i cuscinetti
RNU, per esempio, non necessitano di anello
interno, il diametro dell’albero può essere più
ampio ed è quindi possibile ottenere sistemi
più resistenti e più rigidi. Inoltre, lo sposta-
mento assiale consentito dell’albero rispetto al-
la sede è limitato solo dalla larghezza della pi-
sta sull’albero, nel caso di esecuzioni RNU, o
nel foro dell’alloggiamento, nel caso di esecu-
zioni RN.
La gamma SKF comprende anche altri tipi di
cuscinetti ad una corona di rulli cilindrici, come
quelli con anello interno largo e quelli con con-
figurazioni di orletti diverse rispetto alle esecu-
zioni standard († fig. 5), e cuscinetti con nu-
mero disegno di dimensioni differenti da quelle
standard. Per maggiori dettagli su questi tipi di
cuscinetti, fare riferimento al “Catalogo Tecnico
Interattivo SKF”, disponibile su CD-ROM oppu-
re online nel sito www.skf.com.
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Spostamento assiale
I cuscinetti a rulli cilindrici con anello interno o
esterno privo di orletti, di esecuzione NU e N e,
quelli di esecuzione NJ con un orletto integrale
sull’anello interno, possono compensare, entro
certi limiti, lo spostamento assiale dell’albero
rispetto all’alloggiamento, causato dalla dilata-
zione termica († fig. 9). Poiché lo sposta-
mento assiale avviene all’interno del cuscinet-
to, e non fra cuscinetto e albero o foro di allog-
giamento, durante la rotazione del cuscinetto
non vi è praticamente alcun aumento dell’attri-
to. I valori dello spostamento assiale consentito
“s” dalla posizione normale di un anello del cu-
scinetto rispetto all’altro sono riportati nella ta-
bella prodotti.
Gabbie
A seconda del tipo, dimensioni e serie, i cusci-
netti a singola corona di rulli cilindrici sono
muniti normalmente di uno dei seguenti tipi di
gabbia († fig. 10)
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Un gran numero di cuscinetti della gamma tollerate e l’idoneità delle gabbie, vedere la
standard SKF sono disponibili di serie con di- sezione “Materiali delle gabbie”, da pagina 128.
versi tipi di gabbia, in modo da rendere possi-
bile la scelta del cuscinetto con gabbia più ido- Coefficienti di velocità
neo per le condizioni di applicazione († tabella Le velocità limite sono definite da determinati
prodotti). criteri, che comprendono la stabilità di forma
In caso di applicazioni complesse, come i com- e la resistenza della gabbia († sezione “Velo-
pressori, è diventato sempre più comune l’im- cità limite” a pagina 104). I valori elencati nella
piego di cuscinetti SKF dotati di gabbia stam- tabella prodotti sono validi per gabbie stan-
pata ad iniezione in polieter-eter-chetone dard. Per semplificare la valutazione della ve-
(PEEK) rinforzato con fibre di vetro. Le eccezio- locità limite per i cuscinetti con gabbia alterna-
nali proprietà del PEEK sono costituite da ec- tiva o viceversa, la tabella 4 riporta i fattori di
cellente combinazione di resistenza e flessibili- conversione idonei.
tà, ampia gamma di temperature, elevata resi-
stenza all’attacco chimico ed usura nonché Carico minimo
buone caratteristiche di lavorazione. Se sono Per garantire un funzionamento soddisfacente,
necessari cuscinetti con gabbia in PEEK, con- i cuscinetti ad una corona di rulli cilindrici, co-
sultare l’Ingegneria di Applicazione SKF. me tutti i cuscinetti a sfere e rulli, devono es-
sere sempre soggetti ad un certo carico mini-
Nota mo, in particolare se funzionano a velocità ele-
I cuscinetti ad una corona di rulli cilindrici con vate o sono soggetti a forti accelerazioni o a
gabbia in poliammide 6,6 resistono a tempera- rapidi cambiamenti di direzione del carico. In
ture di esercizio fino a +120 °C. I lubrificanti tali condizioni, le forze di inerzia dei rulli e della
generalmente utilizzati per i cuscinetti volventi gabbia, nonché l’attrito del lubrificante, posso-
non compromettono le proprietà della gabbia, no provocare strisciamenti dannosi fra rulli e
ad eccezione di pochi oli sintetici e grassi a ba- piste. ll carico minimo richiesto da applicare ai
se di oli sintetici e lubrificanti che contengono cuscinetti ad una corona di rulli cilindrici può
una percentuale elevata di additivi EP, se utiliz- essere valutato con la formula
zati ad alte temperature. Se i cuscinetti funzio-
nano costantemente ad alte temperature o in
condizioni difficili, si raccomanda di utilizzare
cuscinetti con gabbie metalliche. Per le applica-
zioni in cui si utilizzano refrigeranti, ad es. am- in cui
moniaca o freon, è possibile utilizzare cuscinetti Frm = carico radiale minimo, kN
con gabbia in poliammide fino ad una tempe- kr = fattore di carico minimo
ratura di esercizio di 70 °C. In presenza di tem- († tabella dei prodotti)
perature maggiori, si consiglia di utilizzare cu- n = velocità di rotazione, giri/min
scinetti con gabbia in ottone, acciaio o PEEK. nr = velocità di riferimento
Per maggiori informazioni sulle temperature († tabella dei prodotti), giri/min
dm = diametro medio del cuscinetto
= 0,5 (d + D), mm
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• una differenza di 60 °C fra la temperatura di Fa max = 0,007 D1,7 (cuscinetti delle altre serie)
esercizio del cuscinetto e la temperatura
ambiente dove
• una perdita specifica di calore dal cuscinetto Fa max = carico assiale massimo continuo od
di 0,5 mW/mm2 °C; con riferimento alla occasionale, kN
superficie diametrale esterna del cuscinetto D = diametro esterno del cuscinetto, mm
(π D B)
• un coefficiente di viscosità κ = 2. Per ottenere una distribuzione uniforme del
carico sull’orletto e garantire una sufficiente
Per la lubrificazione con grasso, si può utilizza- precisione di rotazione dell’albero, quando i cu-
re la viscosità dell’olio base. Se κ è inferiore scinetti ad una corona di rulli cilindrici sono
a 2, l’attrito aumenta e con esso l’usura. A bas- soggetti a forti carichi assiali, il difetto di oscilla-
se velocità l’inconveniente può essere evitato zione assiale e le dimensioni degli spallamenti
utilizzando, ad esempio, oli contenenti additivi delle parti adiacenti diventano particolarmente
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P0 = Fr
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Forma costruttiva
I cuscinetti a rulli conici hanno sull’anello inter-
no e su quello esterno piste coniche, a contatto
delle quali rotolano rulli anch’essi conici. Se le
varie superfici coniche venissero prolungate,
convergerebbero in un unico punto sull’asse
del cuscinetto. La forma costruttiva dei cusci-
netti a rulli conici li rende particolarmente indi-
cati per i carichi combinati (radiali ed assiali).
La loro capacità di carico è in larga misura de-
terminata dall’angolo di contatto a († fig. 7);
quanto più grande è α, tanto maggiore è la ca-
pacità di carico assiale. Un’indicazione dell’enti-
tà dell’angolo di contatto è data dal fattore di
calcolo e; quanto maggiore è il valore di e, tan-
to maggiore è l’angolo di contatto e quindi l’i-
doneità del cuscinetto a sopportare carichi as-
siali. I cuscinetti a rulli conici sono general-
mente scomponibili, ossia il cono, costituito
dall’anello interno e dal gruppo rulli con la
gabbia, può essere montato separatamente
dalla coppa ossia dall’anello esterno.
I cuscinetti SKF a rulli conici hanno superfici
di rotolamento con profilo di tipo logaritmico,
atto a consentire una distribuzione ottimale
delle sollecitazioni nei contatti tra i rulli e le pi-
ste. La speciale configurazione delle superfici
dell’orletto di guida e delle testate dei rulli fa-
vorisce considerevolmente la formazione della
pellicola lubrificante nei contatti testata/orletto.
I vantaggi che ne derivano sono una maggiore
affidabilità operativa e una minore sensibilità ai
disallineamenti.
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Esecuzioni
L’assortimento standard di cuscinetti ad una
corona di rulli conici SKF († fig. 1) comprende
le dimensioni più diffuse di cuscinetti metrici
prodotti secondo la ISO 355:1977 e quelle dei
cuscinetti in pollici secondo la norma ANSI/
ABMA 19.21994.
La gamma può essere suddivisa in
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P = Fr quando Fa/Fr ≤ e
P = 0,4 Fr + Y Fa quando Fa/Fr > e
P0 = 0,5 Fr + Y0 Fa
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• ad “X”
• ad “O”
• in tandem.
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Disposizione ad “X”
Nelle coppie in cui i cuscinetti sono disposti ad
“X”, tra i due anelli esterni è inserito un distan-
ziale († fig. 2a), per cui la loro produzione è
relativamente semplice. Nella disposizione ad
“X” le linee di azione del carico convergono
verso l’asse della coppia. È possibile sopportare
carichi assiali nei due sensi, ma solo con un
cuscinetto alla volta.
Disposizione ad “O”
Nelle coppie in cui i cuscinetti sono disposti ad
“O” († fig. 2b) viene interposto un distanziale
sia tra gli anelli interni sia tra quelli esterni. In
questo caso quindi la produzione è più costosa.
Nelle disposizioni ad “O”, le linee di azione del
carico sono divergenti e assicurano sistemazio-
ni relativamente rigide, in grado di sopportare
anche momenti ribaltanti. È possibile soppor-
tare carichi assiali nei due sensi, ma solo con
un cuscinetto alla volta.
Disposizione in tandem
Le coppie con disposizione in tandem si usano
raramente e richiedono anch’esse un distanzia-
le tra gli anelli interni e tra quelli esterni
(† fig. 2c).
Dato che le linee di azione del carico sono
parallele, i carichi radiali e assiali si distribui-
scono equamente fra i due cuscinetti. Queste
coppie possono sopportare solo carichi assiali
agenti in un senso e devono essere registrate
in opposizione con un terzo cuscinetto, che sia
in grado di sopportare i carichi assiali agenti
nell’altro senso.
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Tolleranze
I gruppi appaiati sono realizzati con tolleranze
Normali come i cuscinetti singoli. I valori delle
tolleranze Normali sono conformi alla norma
ISO 492:2002 e sono riportati nella tabella 6 a
pagina 118. La tolleranza della larghezza totale
del gruppo, non unificata e standardizzata da
norme specifiche, è riportata nella tabella 1.
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Disallineamento
Qualsiasi disallineamento degli anelli esterni ri-
spetto a quelli interni di una coppia di cusci-
netti impone sollecitazioni aggiuntive tra i rulli
e le piste e pertanto dovrebbe essere evitato.
Se non lo si può evitare, la SKF consiglia di im-
piegare coppie con la disposizione ad “X”, meno
rigida.
Gabbie
I cuscinetti ad una corona di rulli conici SKF dei
gruppi appaiati sono normalmente dotati di
gabbia in acciaio del tipo a feritoie centrata sui
rulli († fig. 3).
Carico minimo
Per garantire un funzionamento soddisfacente,
i cuscinetti a rulli conici appaiati, come tutti i
cuscinetti volventi, devono sempre essere sog- generalmente supera il carico minimo neces-
getti ad un certo carico minimo, soprattutto se sario. In caso contrario, la coppia di cuscinetti
ruotano a velocità elevate, o sono sottoposti a deve essere sottoposta ad un carico radiale
forti accelerazioni elevate oppure a rapidi cam- supplementare.
biamenti di direzione del carico. In questi casi,
le forze d’inerzia dei rulli e della gabbia, nonché Carico dinamico equivalente
l’attrito nel lubrificante, possono influire nega- sul cuscinetto
tivamente sulle condizioni di rotolamento del Per le coppie di cuscinetti disposte ad “X” o ad
sistema e provocare strisciamenti dannosi tra “O”
i rulli e le piste.
Il carico radiale minimo a cui devono essere P = Fr + Y1 Fa quando Fa/Fr ≤ e
sottoposti i cuscinetti a rulli conici SKF appaiati P = 0,67 Fr + Y2 Fa quando Fa/Fr > e
si può valutare con la formula
e per le coppie disposte in tandem
Frm = 0,02 C
P = Fr quando Fa/Fr ≤ e
e, per quanto riguarda i tipi SKF Explorer, con P = 0,4 Fr + Y Fa quando Fa/Fr > e
la formula
Fr e Fa sono le forze che agiscono sulla coppia
Frm = 0,017 C di cuscinetti. I valori dei fattori di calcolo e, Y, Y1
e Y2 sono riportati nella tabelle dei prodotti.
in cui Per determinare la forza assiale agente sulla
Frm = carico radiale minimo per la coppia di coppia di cuscinetti disposti in tandem si faccia
cuscinetti, kN riferimento alla sezione “Determinazione delle
C = coefficiente di carico dinamico della forze assiali”, a pagina 466.
coppia di cuscinetti, kN († tabelle dei
prodotti) Carico statico equivalente
sul cuscinetto
In caso di avviamento a basse temperature o Per le coppie di cuscinetti disposte ad “X” o ad
quando il lubrificante ha una viscosità elevata, “O”
può essere necessario un carico minimo supe-
riore. Il peso dei componenti che gravano sulla P0 = Fr + Y0 Fa
coppia di cuscinetti, insieme alle forze esterne,
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in cui
Fr = carico radiale agente sulla coppia di
cuscinetti, kN
Kr = forza radiale agente sull’albero, kN
L = distanza fra i centri geometrici delle
posizioni dei due cuscinetti, mm
L1 = distanza fra il centro geometrico della
posizione Ι e il punto d’azione della forza
Kr, mm
a = distanza fra i centri di pressione dei
cuscinetti, mm
a1 = distanza fra il centro geometrico della
coppia di cuscinetti e il punto d’azione del
carico radiale Fr, mm
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Cuscinetti standard
La gamma standard dei cuscinetti orientabili a orletti laterali di ritenuta sull’anel-
rulli SKF comprende lo interno e anello di guida cen-
trato sull’anello interno (b).
• cuscinetti aperti CAF Come l’esecuzione CA, ma con
• cuscinetti con tenute incorporate gabbia in acciaio.
• cuscinetti per applicazioni vibranti. ECA, ECAC Gabbia massiccia in un solo pezzo
in ottone, con doppia alettatura,
Oltre alla gamma standard, la SKF offre un va- orletti laterali di ritenuta sull’anel-
sto assortimento di speciali cuscinetti orienta- lo interno, anello di guida centra-
bili a rulli, adattati ad applicazioni particolari. to sull’anello interno e rulli rinfor-
zati (b).
Cuscinetti aperti ECAF Come l’esecuzione ECA, ma con
I cuscinetti orientabili a rulli SKF sono prodotti gabbia in acciaio.
in diverse esecuzioni, a seconda della dimensio- E Quando il diametro del foro del
ne e della serie. Differiscono essenzialmente per cuscinetto d ≤ 65 mm:
Due gabbie in acciaio del tipo a
• la disposizione dell’anello di guida flottante feritoie, anello interno privo di or-
• l’esecuzione dell’anello interno e delle gabbie, letti e anello di guida centrato
sull’anello interno (c).
come descritto qui di seguito e illustrato nella Quando il diametro del foro del
fig. 2. cuscinetto d > 65 mm:
Due gabbie in acciaio del tipo a
C(J), CC Due gabbie in acciaio del tipo a feritoie, anello interno privo di or-
feritoie, anello interno privo di or- letti e anello di guida centrato
letti e anello di guida centrato sulle gabbie (d).
sull’anello interno (a). CAFA Gabbia massiccia in un solo pezzo
EC(J), ECC(J) Due gabbie di acciaio del tipo a in acciaio, con doppia alettatura,
feritoie, anello interno privo di or- centrata sulla pista dell’anello
letti, anello di guida centrato sul- esterno, orletti di ritenuta sull’a-
l’anello interno e rulli rinforzati nello interno e anello di guida
(a). centrato sull’anello interno (e).
CA Gabbia massiccia in un solo pezzo CAMA Come l’esecuzione CAFA, ma con
in ottone, con doppia alettatura, gabbia in ottone.
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Scanalatura circonferenziale
e fori di lubrificazione
Per facilitare la lubrificazione del cuscinetto,
i cuscinetti orientabili a rulli SKF sono dotati
di
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Attenzione
Le tenute in gomma al fluoro, se esposte a
temperature superiori ai 300 °C, generano
vapori nocivi. Per questa ragione si consiglia
di seguire le precauzioni d’uso contenute
nella sezione “Materiali delle protezioni”, da
pagina 131.
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Accelerazione rotante
Il cuscinetto è sottoposto ad un carico rotante
sull’anello esterno e a un campo di accelerazio-
ne rotante, di conseguenza i rulli non caricati
generano carichi ciclici sulle gabbie. Esempi ti-
pici sono i vagli vibranti e i riduttori epicicloida-
li. I rulli compressori sono soggetti ad accelera-
zioni sia lineari sia rotanti († fig. 7a).
I singoli valori delle accelerazioni rotanti con-
sentite, sono riportati nella tabella dei prodotti
e sono validi per i cuscinetti lubrificati con olio.
I valori sono espressi in m/s2, dove 28 g sta
per 28 x 9,81 = 275 m/s2.
Accelerazione lineare
Il cuscinetto è sottoposto a carichi per urto,
quindi ad accelerazioni lineari. Questo causa un
martellamento nelle cavità della gabbia da
parte dei rulli non caricati. Un’accelerazione li-
neare tipica si genera quando le ruote di un
treno passano sulle connessioni delle rotaie
(† fig. 7b).
Un’applicazione analoga che utilizza cuscinetti
per applicazioni vibranti è il rullo compressore,
il cui rullo vibra su una superficie relativamente
dura.
I singoli valori delle accelerazioni lineari con-
sentite, sono riportati nella tabella dei prodotti
e sono validi per i cuscinetti lubrificati con olio.
I valori sono espressi in m/s2 dove, ad esempio,
90 g sta per 90 x 9,81 = 883 m/s2.
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Cuscinetti su bussole
I cuscinetti orientabili a rulli con foro conico
possono essere montati su alberi con o senza
gradino utilizzando
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Sopporti adatti
Se montati nei sopporti adatti, i cuscinetti
orientabili a rulli costituiscono sistemi econo-
mici, di facile sostituzione e di grande affidabili-
tà, che soddisfano le esigenze di facile manu-
tenzione. La SKF produce sopporti in una va-
rietà di esecuzioni e grandezze, adatti ad una
vasta gamma di applicazioni, ad esempio
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Tolleranze
I cuscinetti orientabili a rulli SKF sono costruiti
di serie con tolleranza Normale.
I cuscinetti orientabili a rulli SKF Explorer, con
diametro foro fino a 300 mm incluso, sono
tuttavia prodotti con una precisione maggiore
rispetto alla tolleranza ISO Normale. Ad esem-
pio
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Disallineamento
I cuscinetti orientabili a rulli hanno una forma
costruttiva tale che i disallineamenti angolari
fra l’anello esterno e quello interno non hanno
alcun effetto sulle prestazioni del cuscinetto.
In condizioni di carico ed esercizio normali
(C/P > 10) e quando il disallineamento mantie-
ne una posizione costante rispetto all’anello
esterno, si possono applicare i valori indicativi
per il disallineamento ammissibile della tabella
5. La possibilità o meno di sfruttare completa-
mente tali valori dipende dalla conformazione
del sistema di cuscinetti, dal tipo di tenute uti-
lizzate ecc.
Se il disallineamento non mantiene una posi-
zione costante rispetto all’anello esterno del
cuscinetto, ad esempio in
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Capacità di carico assiale dei cuscinetti e se 0,3 < n/nr ≤ 2 con la formula
montati su bussole di trazione
Se i cuscinetti orientabili a rulli con bussole di
trazione sono montati su alberi senza gradino,
l’entità del carico assiale che possono reggere è
determinata dall’attrito fra albero e bussola. Se dove
i cuscinetti sono montati correttamente, il cari- Pm = carico statico equivalente minimo sul
co assiale consentito può essere calcolato con cuscinetto, kN
la formula C0 = coefficiente di carico statico, kN
(† tabelle prodotti)
Fap = 0,003 B d n = velocità di rotazione, giri/min
nr = velocità di riferimento, giri/min
dove († tabelle prodotti)
Fap = carico assiale massimo consentito, kN
B = larghezza del cuscinetto, mm In caso di avviamento a basse temperature o di
d = diametro foro del cuscinetto, mm elevata viscosità del lubrificante, possono esse-
re necessari carichi minimi maggiori di Pm =
Carico minimo 0,01 C0.
Per garantire un funzionamento soddisfacente, Il peso dei componenti sostenuti dal cuscinetto,
i cuscinetti orientabili a rulli come tutti i cusci- insieme alle forze esterne, spesso supera il ca-
netti a sfere e a rulli devono sempre essere rico minimo necessario. In caso contrario, il
sottoposti ad un determinato carico minimo, in cuscinetto orientabile a rulli deve essere sotto-
particolare se ruotano a velocità elevate o sono posto a un carico radiale aggiuntivo.
soggetti a forti accelerazioni o a rapidi cambi di I cuscinetti orientabili a rulli NoWear hanno
direzione del carico. In tali condizioni, le forze dimostrato un funzionamento affidabile con
di inerzia di rulli e gabbia/e, nonché l’attrito del cari chi molto bassi. Possono resistere a periodi
lubrificante possono influire negativamente prolungati di lubrificazione insufficiente,
sulle condizioni di rotolamento all’interno del repentine variazioni di carico e velocità
cuscinetto e possono provocare strisciamenti († pagina 675).
dannosi fra rulli e piste.
Il carico minimo necessario da applicare ai Carico dinamico equivalente
cuscinetti orientabili a rulli può essere calcolato sul cuscinetto
con la formula Per i cuscinetti orientabili a rulli con carico di-
namico
Pm = 0,01 CO
P = Fr + Y1 Fa quando Fa/Fr ≤ e
dove P = 0,67 Fr + Y2 Fa quando Fa/Fr > e
Pm = carico statico equivalente minimo sul
cuscinetto, kN I valori dei fattori di calcolo e, Y1 e Y2 sono ri-
CO = coefficiente di carico statico, kN portati nelle tabelle prodotti.
(† tabelle prodotti)
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Cuscinetti su bussole
I cuscinetti CARB con foro conico possono es-
sere montati su alberi con o senza gradino uti-
lizzando
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Sopporti adatti
La combinazione di un cuscinetto CARB e di un
sopporto adatto costituisce un sistema non di
vincolo economicamente conveniente, facil-
mente sostituibile e altamente affidabile che
soddisfa le esigenze di facile manutenzione.
I sopporti standard SKF sono disponibili per
quasi tutti i cuscinetti CARB delle serie diame-
trali 0, 1, 2 e 3. I metodi di montaggio possibili
sono due e non richiedono accorgimenti spe-
ciali:
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smis = k1 B α
in cui
smis = riduzione dello spostamento assiale
causata dal disallineamento, mm
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Limitazione provocata dalla riduzione anelli del cuscinetto uno rispetto all’altro, otte-
del gioco nere un dato gioco radiale interno in un cusci-
La riduzione del gioco radiale corrispondente netto CARB.
allo spostamento assiale da una posizione cen-
trale può essere calcolata con la formula Esempio di calcolo 1
Per un cuscinetto C 3052, con
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Esempio di calcolo 3
Per un cuscinetto C 3052, con una larghezza
B = 104 mm e un fattore di gioco operativo
k2 = 0,096 la riduzione del gioco operativo
causata da uno spostamento assiale scle = 6,5
mm dalla posizione centrale si calcola da
Cred = 0,039 mm
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in cui P0 = Fr
Frm = carico statico radiale equivalente minimo
sul cuscinetto, kN Appellativi supplementari
C0 = coefficiente di carico statico, kN I suffissi nell'appellativo utilizzati per identifica-
(† tabelle prodotti) re alcune caratteristiche dei cuscinetti
CARB sono i seguenti.
In alcune applicazioni non è possibile raggiun-
gere o superare il carico minimo richiesto. C2 Gioco radiale interno inferiore a Nor-
Tuttavia, per i cuscinetti con gabbia lubrificati male
con olio, sono ammessi carichi minimi inferiori. C3 Gioco radiale interno superiore a Nor-
Tali carichi si possono calcolare se n/nr ≤ 0,3 male
da C4 Gioco radiale interno maggiore di C3
C5 Gioco radiale interno maggiore di C4
Frm = 0,002 CO CS5 Tenuta strisciante in gomma nitrilica
idrogenata (HNBR), rinforzata su un
e se 0,3 < n/nr ≤ 2 da solo lato con lamierino d’acciaio
2CS5 Tenuta strisciante CS5, su entrambi i
lati. Spazio libero nel cuscinetto riem-
pito fra il 70% e il 100% con grasso per
alte temperature
in cui HA3 Anello interno in acciaio cementato
Frm = carico minimo sul cuscinetto, kN K Foro conico, conicità 1:12
C0 = coefficiente di carico statico, kN K30 Foro conico, conicità 1:30
(† tabelle prodotti) M Gabbia massiccia del tipo a feritoie,
n = velocità di rotazione, giri/min centrata sui rulli
nr = velocità di riferimento, giri/min MB Gabbia in due pezzi massiccia in otto-
(† tabelle prodotti) ne, centrata sull’anello interno
TN9 Gabbia stampata ad iniezione, del tipo
In caso di avviamento a basse temperature o di a feritoie, in poliammide 4,6 rinforzata
elevata viscosità del lubrificante, possono esse- con fibra di vetro centrata sui rulli
re necessari carichi minimi maggiori di Frm = V Pieno riempimento dei rulli (senza
0,007 C0 e 0,01 C0 rispettivamente. Il peso dei gabbia)
componenti supportati dal cuscinetto, insieme VE240 Cuscinetto modificato per consentire
alle forze esterne, spesso supera il carico mini- un maggiore spostamento assiale
mo richiesto. In caso contrario, il cuscinetto VG114 Gabbia in lamiera d’acciaio stampata
CARB deve essere sottoposto ad un carico ra- con superficie temprata centrata sui
diale aggiuntivo. rulli
P = Fr
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il basso finché il gioco non viene completamente Questo metodo è più preciso e richiede meno
eliminato. Se durante e dopo l’installazione, non tempo rispetto alle procedure basate sulla ridu-
si mantiene un gioco idoneo, le forze di dilata- zione del gioco o sull’angolo di serraggio della
zione o compressione, generate dall’accoppia- ghiera. La misurazione della dilatazione dell’a-
mento con interferenza sull’anello interno o su nello interno con il metodo SensorMount® con-
quello esterno, daranno origine ad un precarico. sente di montare in modo semplice, rapido e
Tale precarico può causare solchi sulle piste e/o preciso i cuscinetti di grandi dimensioni, grazie
impedire totalmente a rotazione del cuscinetto. ad un sensore inserito nell’anello interno del
Per evitare questo tipo di situazione durante il cuscinetto.
montaggio verticale, si deve utilizzare un uten-
sile di manipolazione del cuscinetto che garanti- Misurazione della riduzione del gioco
sca il centraggio dei suoi componenti. Il metodo che utilizza degli spessimetri per mi-
surare il gioco radiale interno prima e dopo il
Montaggio dei cuscinetti con foro conico montaggio dei cuscinetti, è adatto ai cuscinetti
I cuscinetti con foro conico si montano sempre di medie e grandi dimensioni. Prima di eseguire
con interferenza. Si utilizza come misura del la misurazione, ruotare alcune volte l’anello
grado d’interferenza la riduzione del gioco ra- esterno. Controllare accuratamente che en-
diale interno o, l’avanzamento assiale dell’anello trambi gli anelli del cuscinetto ed il gruppo rulli
interno sulla sede conica. I metodi adatti al siano allineati tra loro. Il gioco deve sempre es-
montaggio dei cuscinetti CARB con foro conico sere misurato fra l’anello esterno e un rullo non
sono i seguenti: caricato († fig. 12). Per la prima misurazione,
selezionare una lama leggermente più sottile
• Misurazione della riduzione del gioco. del valore minimo del gioco. Durante la misura-
• Misurazione dell’angolo di serraggio della zione la lama deve essere mossa avanti e indie-
ghiera. tro finché non è inserita nel centro del rullo. Ri-
• Misurazione dell’avanzamento assiale. petere la procedura utilizzando ogni volta lame
• Misurazione della dilatazione dell’anello interno. leggermente più spesse finché non si avverte
una certa resistenza, muovendole fra
I cuscinetti di dimensioni ridotte con diametro
foro fino a 100 mm possono essere montati • anello esterno e rullo superiore (a) – prima del
correttamente misurando l’angolo di serraggio montaggio
della ghiera. Per i cuscinetti di dimensioni mag- • anello interno o esterno e rullo inferiore, a se-
giori, si raccomanda il metodo SKF Drive-up. conda della gabbia (b) – dopo il montaggio
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Misurazione della dilatazione dell’anello Per informazioni dettagliate sul metodo Sen-
interno sorMount, contattare l’Ingegneria dell’Applica-
La misurazione della dilatazione dell’anello in- zione SKF.
terno consente di montare in modo semplice,
rapido e preciso i cuscinetti CARB di grandi di- Ulteriori informazioni sul montaggio
mensioni con foro conico, senza dover misura- Sul montaggio dei cuscinetti CARB, maggiori
re il gioco radiale interno prima e dopo il mon- informazioni sia di carattere generale sia utiliz-
taggio. Il metodo SensorMount utilizza un sen- zando il metodo SKF Drive-up, vengono fornite
sore integrato nell’anello interno del cuscinetto tramite
CARB e un indicatore portatile dedicato
(† fig. 17). • manuale su CD-ROM “Metodo SKF Drive-up”
Il cuscinetto viene spinto sulla sede conica con • collegandosi all’indirizzo
i normali attrezzi di montaggio SKF. Le infor- www.skf.com/mount.
mazioni provenienti dal sensore vengono ela-
borate dall’indicatore. La dilatazione dell’anello
interno viene mostrata come la relazione fra la
riduzione del gioco (mm) e il diametro foro del
cuscinetto (m).
Non occorre prendere in considerazione
aspetti quali dimensioni del cuscinetto, leviga-
tezza, materiale o esecuzione dell’albero, pieno
o cavo.
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Tolleranze
I cuscinetti assiali a sfere SKF sono prodotti di
regola con tolleranze normali. Alcuni cuscinetti
a semplice effetto con ralle per alloggiamento
piane sono disponibili anche con una precisio-
ne maggiore, secondo le classi di tolleranza P6 sono di solito impiegati insieme a ralle per sedi
o P5. Si prega di contattare la SKF per verifi- sferiche e sono in grado di compensare il disal-
care la disponibilità prima dell’ordine. lineamento iniziale fra le superfici d’appoggio
Le tolleranze normali, P5 e P6 sono conformi nell’alloggiamento e sull’albero († fig. 7).
alla ISO 199:1997. I valori sono riportati nella
tabella 9 a pagina 121. Gabbie
I cuscinetti assiali a sfere SKF sono muniti delle
Disallineamento seguenti gabbie standard († fig. 8), a seconda
I cuscinetti assiali a sfere con ralle per alloggia- della serie e delle dimensioni del cuscinetto
mento piane non ammettono alcun disallinea-
mento fra l’albero e l’alloggiamento, né disalli- • gabbia stampata in lamiera d’acciaio, senza
neamento angolare fra le superfici d’appoggio suffisso nell'appellativo (a e b)
nell’alloggiamento sull’albero. • gabbia monoblocco massiccia in ottone, ap-
I cuscinetti con ralle per alloggiamento sferiche pellativo con suffisso M (c).
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in cui
Fam = carico assiale minimo, kN
A = fattore del carico minimo
(† tabelle dei prodotti)
n = velocità di rotazione, giri/min.
P = Fa
PO = Fa
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Esecuzioni
Nei cuscinetti assiali orientabili a rulli il carico
viene trasmesso da una pista all’altra secondo
un certo angolo rispetto all’asse del cuscinetto
(† fig. 1). Questi cuscinetti sono pertanto in
grado di sopportare carichi radiali contempo-
raneamente a quelli assiali. Un’altra importante
caratteristica di questi cuscinetti è la loro
orientabilità, che li rende insensibili alle infles-
sioni dell’albero e ai disallineamenti di quest’ul-
timo rispetto all’alloggiamento.
I cuscinetti SKF assiali orientabili a rulli sono
dotati di un gran numero di rulli asimmetrici
e le piste sono state progettate in modo da
consentire un’osculazione ottimale. Sono per-
tanto adatti in presenza di carichi assiali molto
elevati e per applicazioni a velocità relativa-
mente alte.
I cuscinetti SKF assiali orientabili a rulli sono
prodotti in due esecuzioni a seconda della serie
e delle dimensioni. I cuscinetti contraddistinti
dal suffisso E nell'appellativo, fino alla dimen-
sione 68 compresa, sono dotati di una gabbia
in lamiera a feritoie, che insieme ai rulli e la
ralla per albero costituisce un’unità non scom-
ponibile († fig. 2). Tutti gli altri cuscinetti han-
no una gabbia massiccia in ottone o acciaio
guidata mediante una bussola forzata nel foro
della ralla interna († fig. 3). La ralla interna
insieme a gabbia e rulli costituisce un’unità
non scomponibile
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Tolleranze
I cuscinetti SKF assiali orientabili a rulli vengo-
no realizzati di serie con tolleranze secondo la
precisione normale, come indicato dalla norma
ISO 199:1997. Tuttavia, le tolleranze per l’al-
tezza totale dei
Disallineamento
Grazie alla loro conformazione, questi cusci-
netti sono orientabili, ossia, in funzionamento,
tollerano il disallineamento dell’albero rispetto
all’alloggiamento e le inflessioni dell’albero
stesso († fig. 4). La possibilità di sfruttare ap-
pieno il disallineamento dipende dall’esecuzio-
ne del cuscinetto, dal tipo di guarnizione, ecc.
Con l’aumentare del carico, il disallineamento
consentito si riduce. I valori indicati nella ta-
bella 1 devono essere considerati validi purché
il disallineamento sia costante e la rondella
dell’albero ruoti. Se, durante la progettazione perature elevate per lunghi periodi, senza che
dei sistemi, si presentassero le seguenti condi- si verifichino variazioni dimensionali inaccetta-
zioni, si consiglia di contattare l’Ingegneria di bili. Per esempio sono consentite temperature
Applicazione SKF: pari a +200 °C per un periodo fino a 2 500 h,
o addirittura superiori per periodi più brevi.
• Anello dell’albero rotante in combinazione
con disallineamento
• L’albero ruota fuori piano rispetto all’allog-
giamento
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PO = Fa + 2,7 Fr
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Lubrificazione
Si consiglia generalmente di lubrificare i cusci-
netti assiali orientabili a rulli con olio o grasso
con additivi EP.
Se si adotta il grasso, i contatti tra le estremità
dei rulli e gli orletti devono essere adeguata-
mente provvisti di lubrificante. A seconda della
applicazione, la condizione sopra descritta si
può ottenere riempiendo completamente di
grasso il cuscinetto e il suo alloggiamento, op-
pure rilubrificando regolarmente.
In virtù della forma costruttiva interna, i cusci-
netti assiali orientabili a rulli esercitano un’a-
zione pompante, che può essere sfruttata per
consentire la circolazione dell’olio lubrificante
quando
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Montaggio
I cuscinetti SKF assiali orientabili a rulli sono
scomponibili, ossia l’unità composta da ralla
interna, gabbia e rulli può essere montata se-
paratamente dalla ralla esterna.
Se si devono sostituire cuscinetti di esecuzione
precedente, ossia con gabbia massiccia e bus-
sola di guida della gabbia facente funzione an-
che di distanziatore, con i tipi di esecuzione E,
è necessario inserire un distanziatore tra la
ralla interna e lo spalleggiamento esistente
(† fig. 8).
Se si devono sostituire i cuscinetti della prece-
dente esecuzione B, ossia montati con distan-
ziatore, quest’ultimo deve essere controllato e,
se necessario, rilavorato († fig. 9). Il distan-
ziatore deve essere temprato e presentare fac-
ciate rettificate; nella tabella dei prodotti sono
indicati i valori consigliati del relativo diametro
esterno.
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Prodotti tecnologicamente
avanzati
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Cuscinetti ibridi
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Cuscinetti ibridi
Cuscinetti ibridi
I cuscinetti ibridi hanno gli anelli in acciaio e i
corpi volventi di nitruro di silicio (Si3N4). Oltre
che essere eccellenti isolanti elettrici, possono
raggiungere in molte applicazioni velocità più
elevate e durate maggiori rispetto ai tipi inte-
ramente in acciaio.
Le ottime proprietà isolanti sono offerte dal ni-
truro di silicio, il quale protegge gli anelli dai
danni provocati dai passaggi di corrente, in
particolare dalle impronte cosiddette “ad asse
da lavare”, e quindi prolunga la durata di eser-
cizio del cuscinetto.
La densità del nitruro di silicio è solo il 40%
di quella dell’acciaio per cuscinetti e quindi i
corpi volventi di questo materiale pesano di
meno e hanno un’inerzia minore. Di conse-
guenza la gabbia risulta meno sollecitata in Poiché i corpi volventi di nitruro di silicio hanno
occasione di rapidi avviamenti e fermate, men- un coefficiente di dilatazione termica inferiore
tre si ha un attrito notevolmente minore alle a quello dei corpi volventi in acciaio di pari di-
alte velocità, come spiegato nella sezione “At- mensioni, sono meno sensibili alle variazioni di
trito”, pagina 77. temperatura all’interno del cuscinetto e con-
Minore attrito significa funzionamento più sentono di controllare meglio il precarico.
freddo e maggiore durata del lubrificante. I cu- Quando si progettano sistemi che devono ope-
scinetti ibridi sono pertanto ideali per velocità rare a temperature molto basse e per stimare
di rotazione elevate. la riduzione del gioco interno dei cuscinetti
Dato che, in presenza di una lubrificazione in- ibridi, si prega di consultare l’Ingegneria di Ap-
sufficiente, non si verifica alcun riporto di ma- plicazione SKF.
teriale fra il nitruro di silicio e l’acciaio, i cusci-
netti ibridi durano molto più a lungo nelle ap-
plicazioni che operano in condizioni dinamiche
gravose o con lubrificanti aventi una bassa
viscosità in esercizio (κ < 1). Con i cuscinetti
ibridi si applica comunemente un κ = 1 quan-
do, per stimare la durata in tali condizioni di
esercizio, si dovrebbe usare un κ < 1. Dato che
i cuscinetti ibridi danno buone prestazioni
quando sono lubrificati con fluidi che tendono
a formare una pellicola portante molto sottile,
quali i fluidi refrigeranti, è possibile progettare
sistemi senza olio, anche se è necessario adot-
tare alcuni accorgimenti nella progettazione e
nella scelta dei materiali. In tali casi, prima di
decidere è consigliabile consultare l’Ingegneria
di Applicazione SKF.
Rispetto all’acciaio, il nitruro di silicio ha una
durezza e un modulo di elasticità maggiori, il
che conferisce al cuscinetto una maggiore rigi-
dezza e una maggiore durata di esercizio in
ambienti contaminati.
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Cuscinetti ibridi
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Cuscinetti ibridi
Gabbie
A seconda delle dimensioni, i cuscinetti radiali
a sfere ibridi SKF sono muniti
Carico minimo
Per garantire un funzionamento soddisfacente,
i cuscinetti radiali a sfere ibridi, come tutti i cu-
Capacità di carico assiale
Quando i cuscinetti radiali a fere ibridi sono
scinetti standard, devono sempre essere sog-
soggetti ad un carico puramente assiale, detto
getti ad un certo carico minimo. Fare riferi-
carico, in linea generale, non dovrà superare
mento alla sezione “Carico minimo” dei cusci-
0,5 C0. I cuscinetti di dimensioni minori (dia-
netti radiali a sfere, pagina 266.
metro foro fini a circa 12 mm), ed i cuscinetti
Tuttavia i cuscinetti radiali a sfere ibridi sono
nella serie diametrale leggera 0 non devono
generalmente più resistenti ai danni causati da
essere sottoposti ad un carico assiale superiore
riporti di materiale e slittamento delle piste,
a 0,25 C0. Un carico assiale eccessivo può cau-
provocati da carichi troppo leggeri. Per questa
sare una notevole riduzione della durata del
ragione, questi cuscinetti rappresentano una
cuscinetto.
valida alternativa per le disposizioni di cusci-
netti sottoposte a cicli di carico variabile, com-
presi carichi leggeri.
Precarico assiale
Per garantire silenziosità e buone prestazioni
a velocità elevate, alle disposizioni che com-
prendono due cuscinetti radiali a sfere ibridi si
applica di norma un precarico assiale. Un me-
todo molto semplice per fare ciò è quello di
utilizzare rondelle elastiche, come spiegato nel-
la sezione “Precarico mediante molle”, da pagi-
na 196. I precarichi assiali consigliati si posso-
no calcolare come descritto in questa sezione.
Per ulteriori informazioni, fare riferimento alla
sezione “Precarico del cuscinetto”, da pagina
186.
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Proprietà elettriche
I cuscinetti ibridi offrono un’efficace protezione
contro i danni al grasso e alle piste provocati
dalle scariche elettriche sia in corrente conti-
nua sia in corrente alternata. L’impedenza dei
cuscinetti ibridi è elevata, anche a frequenze
molto alte, cosa che assicura un’ottima prote-
zione contro le correnti ad alta frequenza e i
picchi di corrente che potrebbero attraversare i
contatti fra corpi volventi e piste. Nel caso dei
cuscinetti ibridi di piccole dimensioni, muniti di
guarnizioni striscianti in gomma acrilonitrilbu-
tadiene (NBR) rinforzate con lamierino d’ac-
ciaio, la tensione necessaria a far scoccare una
scintilla nel contatto guarnizione-cuscinetto è
di oltre 2,5 kV c.c.
Per ulteriori informazioni in proposito si prega
di consultare l’Ingegneria di Applicazione SKF.
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Cuscinetti ibridi
Appellativi supplementari
I suffissi nell'appellativo utilizzati per identifica-
re alcune caratteristiche dei cuscinetti SKF ra-
diali a sfere ibridi sono i seguenti.
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Lubrificazione
La maggior parte dei cuscinetti radiali a sfere
SKF ibridi è dotata di guarnizioni incorporate
ed è lubrificata a vita. riferimento alla pubblicazione VOGEL 1-5012-
Per quanto riguarda i cuscinetti di tipo aperto 3 “Sistemi olio + aria”, oppure visitare il sito
e da lubrificare a grasso, si consiglia il grasso www.vogelag.com.
SKF LGHP 2, adatto per i motori elettrici. Per
applicazioni a velocità molto elevate, a tempe-
rature inferiori a +70 °C, è consigliabile l’impie-
go del grasso SKF LGLC 2 o del grasso SKF
LGLT 2. Ulteriori informazioni sui grassi SKF
sono riportate nella sezione “Lubrificazione”, da
pagina 209.
Per le applicazioni che richiedono lunghe dura-
te di esercizio con velocità molto elevate si de-
ve optare per la lubrificazione ad olio e in pro-
posito si consigliano due metodi
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Cuscinetti INSOCOAT®
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Cuscinetti INSOCOAT®
I cuscinetti volventi dei motori elettrici, dei ge- La superficie esterna dell’anello esterno o del-
neratori o delle apparecchiature ad essi asso- l’anello interno dei cuscinetti INSOCOAT è rive-
ciate sono potenzialmente soggetti ai passaggi stita con uno strato di ossido di alluminio di
di corrente, che ne danneggiano rapidamente spessore nominale pari a 100 µm, in grado di
le superfici delle piste e dei corpi volventi e ne resistere a tensioni di 1 000 V c.c. La tecnica
degradano il grasso. Il rischio di danneggia- spray al plasma adottata assicura un rivesti-
mento, la cosiddetta erosione elettrica, au- mento di spessore uniforme e di alta adesione,
menta nei sempre più diffusi motori elettrici che viene ulteriormente trattato per renderlo
dotati di convertitori di frequenza. Nei cusci- insensibile all’umidità.
netti di tali motori, c’è un ulteriore rischio do- I cuscinetti INSOCOAT sono robusti e si posso-
vuto alla presenza delle correnti di alta fre- no manipolare come quelli tradizionali non
quenza causate dalle capacità parassite esi- isolati.
stenti all’interno del motore.
Per risolvere il problema e far fronte ai pas-
saggi di corrente, la SKF ha realizzato i cusci-
netti volventi isolati elettricamente e denomi-
nati INSOCOAT® († fig. 1). Le soluzioni con i
cuscinetti INSOCOAT sono molto economiche
rispetto agli altri metodi di isolamento. Inte-
grando nel cuscinetto stesso la funzione di iso-
lamento, la SKF offre la possibilità di aumenta-
re l’affidabilità ed il tempo di corretto funziona-
mento del macchinario, eliminando pratica-
mente i problemi di erosione elettrica.
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Cuscinetti INSOCOAT®
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Manutenzione............................................................................................................. 665
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C0 req = 2 P0/fT
in cui
C0 req = coefficiente di carico statico richiesto,
kN
P0 = carico statico equivalente sul
cuscinetto, kN
fT = fattore di temperatura († tabella 3)
P0 = 0,6 Fr + 0,5 Fa
in cui
Fr = carico radiale effettivo sul cuscinetto, kN
Fa = carico assiale effettivo sul cuscinetto, kN
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Manutenzione
I cuscinetti e i sopporti Y per alte temperature
sono lubrificati a vita e non dispongono per-
tanto di dispositivi per la rilubrificazione. I cu-
scinetti radiali a sfere aperti, nell’esecuzione
VA201, tuttavia devono essere ispezionati dopo
circa sei mesi di funzionamento. È sufficiente
aprire il sopporto o, in caso di carrelli per forni,
estrarre dalla sede la ruota con il cuscinetto e
rimuovere le sostanze contaminanti utilizzando
i soffietti.
Se sulle piste non è più presente la pellicola di
lubrificante a secco, cosa segnalata da una
traccia metallica lucida, il cuscinetto deve esse-
re rilubrificato con la pasta nera originale per
alte temperature, che è una miscela di polial-
chilenglicole e grafite.
Ulteriori informazioni
Per ulteriori informazioni su
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Cuscinetti NoWear®
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Cuscinetti NoWear®
Esecuzione Cuscinetti
NoWear
Dare la preferenza all’impiego di cuscinetti
NoWear è utile quando quelli tradizionali si
danneggiano prematuramente a causa di con-
dizioni di esercizio gravose. Essi possono infatti
operare per più lunghi periodi in presenza di
lubrificazione insufficiente, improvvise variazio-
ni di carico, rapidi cambi di velocità, presenza
di vibrazioni e di movimenti oscillatori.
I cuscinetti NoWear permettono alle applicazio-
ni esistenti di operare in condizioni gravose,
senza la necessità di introdurre consistenti
modifiche ai progetti, e nello stesso tempo of-
frono maggiore libertà nella progettazione del- dio o leggero o quando sono presenti vibrazioni
le nuove applicazioni. Sono già stati sperimen- ed oscillazioni.
tati con successo in un’ampia gamma di appli-
cazioni molto esigenti, compresi macchine da Cuscinetti NoWear di esecuzione L7DA
carta, applicazioni navali e offshore, ventilatori, I cuscinetti NoWear di esecuzione L7DA pre-
compressori, pompe e motori idraulici. sentano un rivestimento applicato sui corpi
La maggior parte dei cuscinetti SKF a sfere e a volventi e sulla/e pista/e dell’anello interno
rulli può essere fornita nell’esecuzione NoWear, († fig. 2). Questa esecuzione è consigliabile
come illustrato qui di seguito e nella per le applicazioni in cui è fondamentale la re-
tabella 1. A richiesta sono disponibili altri tipi. sistenza all’usura di tipo abrasivo o il carico è
elevato.
Cuscinetti NoWear di esecuzione L5DA
I cuscinetti NoWear di esecuzione L5DA sono
quelli più comunemente impiegati; sono muniti
di corpi volventi rivestiti († fig. 1) e sono con-
sigliabili nelle applicazioni in cui il carico è me-
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Cuscinetti NoWear®
Capacità di carico
I coefficienti di carico statico e dinamico dei cu-
scinetti NoWear sono gli stessi di quelli dei cu-
scinetti normali.
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Capacità di carico
I coefficienti di carico statico e dinamico dei cu-
scinetti con Solid Oil sono gli stessi di quelli dei
cuscinetti normali.
Carico minimo
Come tutti i cuscinetti e le unità, per garantire
un funzionamento soddisfacente, i cuscinetti e
le unità con Solid Oil devono sempre essere
soggetti ad un dato carico minimo, che deve
essere leggermente superiore a quello relativo
ai tipi standard. Nel testo che precede le singo-
le sezioni dei prodotti sono riportati suggeri-
menti per calcolare il carico minimo necessario
per i vari tipi di cuscinetti standard.
Velocità limite
Un’indicazione delle velocità limite dei cusci-
netti con Solid Oil è data dal fattore di velocità,
riportato in tabella 1
A = n dm
in cui
A = fattore di velocità, mm/min.
n = velocità di rotazione, giri/min.
dm = diametro medio del cuscinetto
= 0,5 (d + D), mm
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Proprietà dell’olio
Quello normalmente impiegato per il Solid Oil
è un olio sintetico di alta qualità, le cui princi-
pali proprietà sono elencate nella tabella 2.
Si possono impiegare con buoni risultati anche
oli aventi altre viscosità, ad esempio quelli per
l’industria alimentare o per le applicazioni mol-
to caricate o funzionanti a basse temperature,
ecc. Per ottenere una protezione ancora mag-
giore, si possono aggiungere al Solid Oil additi-
vi, quali quelli antiruggine.
Prima di scegliere il tipo di olio, consultare l’In-
gegneria di Applicazione SKF.
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Meccatronica
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1. numero di giri.
2. velocità.
3. verso di rotazione.
4. conteggio/posizione relativa.
5. accelerazione o decelerazione.
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Cuscinetti radiali a sfere, classe nord e sud. Il numero d’impulsi per giro varia
SKF Explorer di solito da 32 a 80.
I cuscinetti radiali a una corona di sfere, classe Il corpo sensore è fissato all’anello esterno del
SKF Explorer, sono adatti alle velocità elevate cuscinetto con un metodo brevettato dalla SKF.
e sono robusti. Sono in grado di sopportare È dotato di due celle, che consentono di deter-
carichi radiali piuttosto elevati in aggiunta a minare il senso di rotazione. I due sensori sono
carichi assiali. Agiscono da cuscinetto di vincolo sfasati l’uno rispetto all’altro nel corpo sensore.
guidando l’albero assialmente in entrambe le In un piccolo circuito integrato contengono, ol-
direzioni. Inoltre sono rinomati per la loro ele- tre al generatore Hall come elemento attivo,
vata precisione di costruzione, la silenziosità e anche l’elettronica per l’amplificazione e la con-
il basso attrito. L’efficiente azione di tenuta ed versione del segnale. Il segnale analogico sinu-
il riempimento con grasso garantiscono un soidale emesso dalle celle Hall viene amplifica-
funzionamento esente da manutenzione. to e convertito da un trigger Schmitt in un se-
gnale a onda quadrata († fig. 3). Il segnale
Unità SKF con sensore attivo determina il senso di rotazione.
Le unità sensorizzate SKF, munite di sensore Inoltre, i due sensori consentono di raddoppia-
attivo, sono compatte e robuste e svolgono re il numero di impulsi, ad esempio 128 im-
una funzione molto simile a quella di un enco- pulsi al giro in luogo dei 64 di un cuscinetto
der incrementale. Consentono misurazioni di standard. Rilevando i fronti di salita e discesa
velocità precise fino al valore zero. Queste uni- degli impulsi si possono ottenere fino a 256
tà sono costituite da un anello generatore variazioni di segnale per giro, il che corrispon-
d’impulsi, un corpo sensore con sensori e un de a una risoluzione angolare di 1,4 gradi.
cavo di connessione. Il sensore necessita di alimentazione di tensio-
L’anello magnetizzato composito generatore ne esterna. Il segnale in uscita è alimentato
d’impulsi è fissato sull’anello interno del cusci- mediante un transistor a collettore aperto.
netto. In funzione delle dimensioni di quest’ul-
timo, è suddiviso in un certo numero di poli
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Dimensioni
Le unità sensorizzate SKF si basano sui cusci-
netti radiali a sfere del tipo Explorer, apparte-
nenti alla serie 62, i quali sono conformi alla
norma ISO 15:1998 relativamente al diametro.
Tuttavia, le unità sono leggermente più grandi
per la presenza del sensore.
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Gamma di temperature
Le unità sensorizzate SKF sono idonee per
funzionare a temperature tra –40 e +120 °C,
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Fissaggio radiale
Conformemente ai suggerimenti di carattere
generale, l’anello interno deve essere montato
con interferenza sull’albero, mentre quello
esterno deve essere montato con accoppia-
mento libero nel foro dell’alloggiamento. Il cavo
di connessione del sensore che sporge in senso
radiale determina la posizione dell’anello ester-
no rispetto all’alloggiamento. Occorre prevede-
re una cavità adeguatamente dimensionata
nell’alloggiamento o nel coperchio di quest’ulti-
mo († fig. 7). Si consiglia di proteggere il cavo
che sporge dal corpo sensore da un’eccessiva
inflessione, prevedendo una nicchia radiale
nell’alloggiamento, che si estenda in senso cir-
conferenziale per 9–15 mm.
Fissaggio assiale
L’anello interno montato con interferenza è di
Scelta delle dimensioni solito vincolato assialmente da entrambi i lati,
per esempio mediante una battuta, un distan-
del cuscinetto sensorizzato ziale o un anello di ancoraggio. Il tipo di vincolo
assiale dell’anello esterno dipende dalle dimen-
In termini di funzionalità del cuscinetto, la scel-
sioni del cuscinetto.
ta delle dimensioni delle unità sensorizzate
Per i cuscinetti con diametro foro fino a 25
SKF deve seguire gli stessi criteri con cui si
mm compreso, l’anello esterno è ancorato as-
procede alla scelta dei normali cuscinetti radiali
sialmente dal lato opposto al sensore mediante
a sfere († sezione “Scelta delle dimensioni del
una battuta nel foro dell’alloggiamento.
cuscinetto”, da pagina 43).
• Se il cuscinetto è soggetto solo a carichi mo-
derati o non è affatto caricato nel senso op-
posto, è sufficiente prevedere dal lato senso-
re un anello di ancoraggio da inserire in una
scanalatura praticata nel foro dell’alloggia-
mento († fig. 7).
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Moduli Steer-By-Wire
I Moduli Steer-By-Wire della SKF sono com- sensore è fissato all’anello esterno del cusci-
ponenti meccatronici plug-and-play che uni- netto e dotato di quattro celle Hall e un cavo di
scono una tecnologia di rilevamento intelligen- connessione. Il segnale analogico sinusoidale
te con la funzionalità operativa. Il modulo emesso dalle celle Hall viene amplificato e con-
emette un segnale elettronico che fornisce in- vertito da un trigger Schmitt in un segnale a
formazioni su: onda quadrata. Il segnale determina il senso di
rotazione.
1. velocità e accelerazione di sterzata. I segnali digitali di uscita trasmessi all’unità
2. direzione di sterzata. elettronica di controllo, pari al numero di cop-
3. posizione relativa del volante. pie di poli sull’anello generatore d’impulsi, for-
niscono informazioni su
Il modulo plug and play comprende
• posizione angolare dell’albero
• un cuscinetto radiale a sfere, classe SKF • senso di rotazione
Explorer • velocità o accelerazione dell’albero rotante.
• un sensore attivo
• un piantone Il segnale emesso dal modulo Steer-By-Wire è
ridondante e contiene un gruppo di sensori
i quali sono incorporati in un robusto e com- identici che operano indipendentemente. Se un
patto alloggiamento di acciaio. Le superfici gruppo di sensori cede, l’altro continua a fun-
esterne sono protette dalla corrosione median- zionare.
te trattamento galvanico e sono quindi idonee Il sensore attivo necessita di alimentazione di
in presenza di condizioni estreme. I moduli so- tensione esterna. Il segnale di uscita è alimen-
no in grado di operare in una gamma di tem- tato mediante un transistor a collettore aperto.
perature tra –40 e +70 °C. Sono dotati di
guarnizioni e lubrificati a vita ed esenti da ma- Esecuzione per applicazioni esigenti
nutenzione e pertanto non sono mai necessa- I moduli SKF Steer-By-Wire sono stati conce-
rie rilubrificazioni e registrazioni della coppia di piti per ridurre i costi dei costruttori di primo
sterzo. montaggio e creare maggiore ergonomia della
cabina di guida, che deve garantire il massimo
Esecuzione del sensore attivo comfort all’operatore e, in ultima analisi, mi-
I Moduli SKF Steer-By-Wire integrano un sen- gliorare la produttività.
sore attivo compatto e robusto, che agisce da I moduli SKF Steer-By-Wire sono in grado di
encoder incrementale. I componenti principali fornire soluzioni vantaggiose in termini di costi
sono un anello magnetizzato generatore d’im- ai produttori di veicoli fuoristrada, compresi
pulsi e un corpo sensore a quattro celle con carrelli elevatori, macchine agricole, macchinari
cavi di connessione. edili e ad uso forestale, carrelli elettrici e veicoli
L’anello magnetizzato generatore d’impulsi, di per applicazioni marine e minerarie.
struttura composita, è suddiviso in un certo Per informazioni particolareggiate sui moduli
numero di poli nord e sud ed è collegato all’a- SKF Steer-By-Wire si prenda contatto con l’In-
nello interno rotante del cuscinetto. Il corpo del gegneria di Applicazione SKF.
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I sopporti con cuscinetti SKF appropriati costi- Per informazioni dettagliate su questi sopporti,
tuiscono unità economiche, intercambiabili e di contattare il centro di progettazione applicazioni
facile manutenzione. SKF indicando i dettagli relativi all’applicazione.
In qualità di fornitore leader di cuscinetti vol- Oltre ai sopporti, la SKF fornisce unità cusci-
venti, la SKF produce anche sopporti in nume- netto complete e pronte per il montaggio costi-
rosi design e dimensioni basati sull’esperienza tuite da supporto, cuscinetto e idonei anelli di
nelle applicazioni industriali. Tra l’altro, i sop- tenuta.
porti SKF offrono i seguenti vantaggi
• trasportatori e tamburi
• rulliere e convertitori
• frantoi tubolari e forni rotativi
• macchine per la produzione della carta
• turbine eoliche
• pignoni di ingranaggi aperti
• grandi macchinari elettrici
• assi di timoni
• linee d’asse per navi.
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Sistema modulare
Il sistema modulare dei sopporti ritti SNL è ba-
sato su una serie di sopporti aventi lo stesso
design, ma dimensioni differenti. Combinando
questi sopporti con guarnizioni standard diffe-
renti († fig. 2) si può ottenere un’ampia gam-
ma di versioni, tutte appartenenti alla categoria
standard. I sopporti ritti SNL possono alloggia-
re alberi con diametro compreso tra 20 e 160
mm.
Base rinforzata
Per migliorare la tenuta sulla piastra base, la
base del supporto è rinforzata con nervature e
materiale addizionale intorno ai fori per i bullo-
ni di fissaggio. I bulloni di fissaggio possono es-
sere precaricati per garantire un migliore posi-
zionamento e non deformare la base od il foro
del sopporto.
Collegamento
I sopporti SNL sono dotati di serie di due fori
per bulloni di fissaggio. I sopporti a partire dal-
la dimensione 511-609 sono disponibili anche
con quattro fori pressofusi per i bulloni di fis-
saggio e sono denominati FSNL. Questi sop-
porti di grosse dimensioni possono essere for-
niti anche senza fori per bulloneria (base non
forata, appellativo SSNLD), ma sono in questo
caso prodotti solo in ghisa duttile.
Anche i sopporti di dimensioni inferiori a
511-609 possono essere impiegati per mon-
taggio a quattro bulloni. L’esecuzione dei fori
supplementari è facilitata dalla presenza di
apposite punzonature.
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Guarnizioni di tenuta
• Anelli di tenuta a labirinto
• Anelli di tenuta pesanti in Taconite
• Raschiaolio
Lubrificazione
• Lubrificazione con grasso
• Lubrificazione con olio
Materiali
• Ghisa grigia
• Ghisa con grafite sferoidale
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Guarnizioni di tenuta
• Anelli di tenuta a labirinto
Lubrificazione
• Lubrificazione ad olio con anello di pescaggio
• Lubrificazione a ricircolo d’olio
Materiali
• Ghisa grigia
• Ghisa con grafite sferoidale
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Guarnizioni di tenuta
• Feltri
• Feltri con V-ring supplementare
• Anelli di tenuta a labirinto con feltro interno
Lubrificazione
• Lubrificazione con grasso
Materiali
• Ghisa grigia
• Ghisa con grafite sferoidale
• Acciaio colato
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Guarnizioni di tenuta
• Anelli di tenuta a labirinto
• Anelli di tenuta a labirinto con anello di te-
nuta radiale per alberi interno
• Anelli di tenuta radiali per alberi
• Anelli di tenuta in Taconite per condizioni di
esercizio estreme
Lubrificazione
• Lubrificazione con grasso
• Lubrificazione con olio
Materiali
• Ghisa grigia
• Ghisa con grafite sferoidale
• Acciaio colato
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Guarnizioni di tenuta
• Anelli di tenuta a labirinto
• Anelli di tenuta a labirinto con anello di te-
nuta radiale per alberi interno
• Anelli di tenuta radiali per alberi
• Anelli di tenuta in Taconite per condizioni di
esercizio estreme
Lubrificazione
• Lubrificazione con grasso
• Lubrificazione con olio
Materiali
• Ghisa grigia
• Acciaio colato
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Guarnizioni di tenuta
• Anelli di tenuta a labirinto
Lubrificazione
• Lubrificazione con grasso
Materiali
• Acciaio colato
• Ghisa grigia
• Ghisa con grafite sferoidale
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Sopporti TVN
I sopporti TVN monoblocco († fig. 7) erano
stati inizialmente concepiti per essere utilizzati
sui veicoli ferrotranviari leggeri ma possono
anche essere utilizzati in sostituzione ai sop-
porti ritti. Il design monoblocco è più rigido ri-
spetto al design in due pezzi orizzontali. Questi
sopporti possono essere utilizzati per
Guarnizioni di tenuta
• Feltri
Lubrificazione
• Lubrificazione con grasso
Materiali
• Ghisa grigia
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Sopporti ritti TN
I sopporti TN monoblocco († fig. 8) vengono
solitamente impiegati per applicazioni meno
complesse. Possono essere utilizzati per i cu-
scinetti orientabili a sfere con anello interno
largo serie 112 per alberi con diametro da 20
a 60 mm.
Guarnizioni di tenuta
• Feltri
Lubrificazione
• Lubrificazione con grasso
Materiali
• Ghisa grigia
Sopporti flangiati
I-1200(00)
I sopporti flangiati della serie I-1200( 00)
(† fig. 9) vengono solitamente impiegati per
applicazioni meno complesse. Possono essere
utilizzati per i cuscinetti orientabili a sfere con
anello interno largo serie 112 per alberi con
diametro da 20 a 60 mm.
Guarnizioni di tenuta
• Feltri
Lubrificazione
• Lubrificazione con grasso
Materiali
• Ghisa grigia
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Guarnizioni di tenuta
• Feltri
Lubrificazione
• Lubrificazione con grasso
Materiali
• Ghisa grigia
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Guarnizioni di tenuta
• Anelli di tenuta a labirinto
Lubrificazione
• Lubrificazione con grasso
Materiali
• Acciaio colato
• Ghisa grigia
• Ghisa con grafite sferoidale
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Gusci a rullini
I cuscinetti a rullini a coppa imbutita sono do-
tati di un anello esterno sottile imbutito e sono
caratterizzati da una bassissima altezza sezio-
nale e da un’elevata capacità di carico. In gene-
re vengono impiegati quando il foro del sup-
porto non può essere utilizzato come pista.
Vengono montati direttamente sull’albero, ma
possono anche essere combinati con un anello
interno.
I cuscinetti a rullini a coppa imbutita SKF sono
disponibili con estremità aperta o chiusa, con o
senza anelli di tenuta incorporati.
Per maggiori informazioni, vedere il catalogo
SKF “Cuscinetti a rullini” oppure il “Catalogo
Tecnico Interattivo SKF”.
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Cuscinetti a rullini
I cuscinetti a rullini con anelli in acciaio croma-
to al carbonio hanno una bassa altezza sezio-
nale ed una capacità di carico estremamente
elevata per le loro dimensioni. Possono essere
utilizzati con o senza anello interno, a seconda
dell’applicazione.
I cuscinetti a rullini SKF sono disponibili in pa-
recchie versioni e dimensioni. La maggior par-
te di questi cuscinetti è dotata di anelli interni
ed esterni con flangie integrate. La gamma
comprende anche cuscinetti senza flangie e
cuscinetti a tenuta.
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Rotelle
I cuscinetti a piste sono cuscinetti volventi con
anello esterno particolarmente spesso e pos-
sono sopportare sia carichi pesanti che carichi
d’urto. I cuscinetti a piste vengono forniti pronti
per il montaggio e possono essere utilizzati per
tutti i tipi di azionamenti a camme, sistemi di
trasporto ecc.
La gamma standard SKF comprende i rulli per
camme illustrati nelle sezioni
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Cuscinetti rotanti
I cuscinetti rotanti sono cuscinetti a sfere o rulli
cilindrici in grado di sopportare carichi assiali,
radiali e di momenti, che agiscono singolar-
mente oppure combinati ed in qualsiasi dire-
zione. Non sono montati su un albero oppure
in un supporto; gli anelli, semplicemente im-
bullonati sulla superficie di tenuta, sono dispo-
nibili in tre versioni
• senza ingranaggi
• con un ingranaggio interno
• con un ingranaggio esterno.
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