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INDICE
GLOSSARIO5 4.4.5 La rete LIN 57
1. INTRODUZIONE ALLE TECNOLOGIE DI RETE 7 4.5 Tabella diagnostica riepilogativa 58
1.1 Il multiplexing 7 4.6 Interfaccia di diagnosi bus (Gateway) 59
1.2 La trasmissione analogica e digitale 8 4.7 Quadro strumenti 60
1.2.1 Differenze tra Analogico e Digitale 10 4.7.1 Immobilizer 61
1.3 Trasmissione Seriale e Parallela 11 4.8 Centralina rete di bordo 63
1.3.1 Tipologie di trasmissione seriale 11 4.8.1 Gestione del carico elettrico 63
1.3.2 Trasmissione parallela 12 4.8.2 Gestione luci esterne 64
1.4 Il Protocollo 12 4.8.3 Controllo delle lampadine 65
w
1.5 Livello Fisico (hardware) 12 4.8.4 Funzione supplementare luci posteriori 66
1.5.1 Componenti e velocità di trasmissione 12 4.8.5 Funzione Coming Home e Leaving Home 66
1.5.2 Mezzi di trasmissione 13 4.8.6 Comando tergicristalli 67
1.5.3 Tipologie di collegamento 14 4.9 Centralina principale sistema comfort 69
1.6 Trasmissione Sincrona o Asincrona 15 4.10 Impostazioni di personalizzazione Comfort e Infotainment 69
2. PROTOCOLLI DI COMUNICAZIONE 16 4.11 Centralina presenza rimorchio 70
2.1 La rete LIN 17 5. STUDIO DELL’ARCHITETTURA SU FIAT GRANDE PUNTO 71
2.1.1 La comunicazione 18 5.1 Identificazione del veicolo 72
2.1.2 Caratteristiche 18 5.2 Impianto elettrico 72
23
23
24
25
5.2.1 Centraline derivazione elettrica
5.3 Struttura della rete
5.3.1 La rete C-CAN
5.3.2 La rete B-CAN
5.3.3 La rete LIN
5.4 Nodo Body Computer
5.4.2 Logistic mode
5.4.2 Allineamento Nodi della rete
5.4.3 Funzione Immobilizer
5.4.4 Pin-out Body Computer
73
76
77
78
80
81
81
82
82
83
ev
2.3.1 Procedura di identificazione guasto 26 5.5 Nodo quadro strumenti 86
2.3.2 Identificazione interruzione 26 5.5.1 Trip Computer 87
2.3.3 Identificazione cortocircuito tra i fili 26 5.5.2 Menù di set-up 87
2.3.4 Identificazione cortocircuito a massa di un conduttore 27 5.5.3 Correttore assetto fari 88
2.4 Misure con T-NET UNIProbe 28 5.5.4 Funzione “Follow me Home” 88
3. ALTRE RETI DI TRASMISSIONE DATI 31 5.5.5 Visualizzazione Pressione pneumatici (TPMS) 89
3.1 La rete MOST 31
3.1.1 Caratteristiche Principali 31 ESERCITAZIONI91
3.1.2 Livello fisico 33 G9 – Tecnologie di rete – Scheda analisi guasto 1 93
3.1.3 Struttura della rete 35 G9 – Tecnologie di rete – Scheda analisi guasto 2 97
3.2 La rete Byteflight 36 G9 – Tecnologie di rete – Scheda analisi guasto 3 101
3.2.1 Caratteristiche principali 36 G9 – Tecnologie di rete – Scheda analisi guasto 4 105
3.2.2 Struttura della rete 37
pr
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G9 “Diagnosi delle Reti CAN-BUS” - Corsi di formazione per autoriparatori
Legenda:
A) Cambio automatico (Multiplexer)
B) Controllo motore (Multiplexer)
C) Quadro strumenti (Demultiplexer)
D) ABS (Multiplexer)
E) Sensori velocità ruota
w
Nella logica di tipo tradizionale ciascuna centralina elet-
tronica gestiva un impianto in modo completamente in-
dipendente, per cui aveva i suoi sensori e i suoi attuato-
Figura 1: Logica del principio del multiplexing
ri, analizzava i segnali analogici provenienti dai sensori
Legenda: e comandava gli attuatori in funzione di tali informazio-
ie
M1) Multiplexer
D2) Demultiplexer
A-F) Linee delle informazioni da gestire
Sel) Canale di selezione canale
Out) Uscita multiplexer
In) Ingresso demultiplexer
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La scelta e le caratteristiche di ciascuno di questi colle-
gamenti vengono definite da una serie di considerazioni
quali:
• Mezzo trasmissivo: la scelta di utilizzare comuni
cavi elettrici o fibre ottiche deriva dalla necessità
di privilegiare collegamenti meno delicati oppure le
velocità di trasmissione delle informazioni;
w
• La lunghezza del bus: autovetture e veicoli indu-
striali hanno necessità diverse poiché diverse sono
le distanze fra le varie centraline;
• Numero di centraline da collegare: ci sono proto-
colli che presentano un limite massimo di centra-
line collegabili e altri che invece non hanno limiti;
• La velocità di trasmissione: sistemi Power train e
informazioni telematiche richiedono velocità mag-
ie
Legenda:
A) Centralina motore
B) Centraline in rete digitale
1 Neologismo di matrice anglosassone nato dalla fusione delle parole information (informazione) ed entertainment (intrattenimento).
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G9 “Diagnosi delle Reti CAN-BUS” - Corsi di formazione per autoriparatori
w
2.2.1 Hardware Centraline
ie
2.2 La rete CAN
CAN è un termine che comunemente viene impie- Figura 30: Hardware interno di collegamento
gato per definire un bus di collegamento fra le centraline
di un veicolo. Esistono tuttavia diversi tipi di CAN: Legenda:
pr
CAN a 2 fili (noto come: CAN-C o ISO 11898 o SAE 1) Flash EEPROM, Microprocessore e RAM
2) Controller CAN
J1939 o J2284) 3) Transceiver CAN
CAN a 2 fili (noto come: CAN-B o ISO 11519);
CAN a 2 fili fault-tolerant (ISO11898-3) fino ad un 2.2.2 Livello Fisico
massimo di 125 kb/s;
CAN a singolo filo (noto come: SWC o J2411 ed im- Le tipologie di Bus sono state spiegate nei paragrafi pre-
piegato da GM); cedenti. Nella versione più diffusa quindi ci sono 2 fili
CAN ISO 15765 usato per funzioni autodiagnostiche; attorcigliati per ridurre la sensibilità alle interferenze elet-
CAN ISO 11992 per collegamento Motrici/Rimorchi tromagnetiche.
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Al valore nominale 0 V viene associato il livello logico 1 men-
tre al valore nominale 2 V viene assegnato il livello logico 0.
w
Nel caso del segnale CAN Fault Tolerant il livello 1 è as-
Figura 31: Doppino twistato di collegamento CAN sociato al livello di tensione 4,6 V mentre il livello 0 cor-
risponde al livello di tensione 2,2 V.
I due fili vengono denominati CAN H e CAN L e ciascun
nodo analizza la differenza fra i due segnali.
< 21
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G9 “Diagnosi delle Reti CAN-BUS” - Corsi di formazione per autoriparatori
w
Queste informazioni sono memorizzate durante la pro-
duzione e quando vengono aggiunti nuovi nodi come
optional o retrofit. In questo file di registrazione sono me-
morizzati i dati dei nodi e il loro ordine sul bus MOST. Per
esempio il sistema di diagnosi BMW utilizza il file di regi-
strazione per determinare quali nodi sono stati installati e
la loro sequenza sul bus.
Quando si avvia la rete, tutti i nodi del bus MOST devo-
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che i sistemi idraulici tradizionalmente impiegati per svol-
gere queste funzionalità vengono eliminati e sostituiti da
sistemi elettro-meccanici più leggeri ed efficienti e con
manutenzione semplificata.
Nel 2000, BMW, DaimlerChrysler e altre aziende pro-
duttrici di componenti elettronici fondarono il consorzio
FlexRay con lo scopo dichiarato di sviluppare un proto-
w
collo di comunicazione veloce, sicuro ed affidabile per
applicazioni nel settore automotive, e di rendere questa
tecnologia disponibile anche ad altri operatori del settore
(non occorre pagare alcun diritto se si usa FlexRay per
applicazioni automotive).
Il Consorzio FlexRay è composto dei seguenti membri
principali:
• BMW;
ie
• Volkswagen;
• Daimler AG;
• Adam OPEL AG;
• Robert Bosch GmbH;
• NXP Semiconductors;
• Freescale (ex Motorola).
ev
FlexRay si sta imponendo come uno standard per sistemi
avanzati di controllo della trasmissione e del motore, e
nei sistemi x-by-wire.
FlexRay non sostituisce i protocolli e le reti attualmente
presenti sulle autovetture: i bus CAN, LIN, MOST, e J1850
continueranno ad esistere, e saranno integrati lavorando Figura 69
< 39
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4.3 Impianto elettrico
w
ie
Legenda:
1) Scatola elettrica, vano motore
2) Gruppo fusibili
3) Scatola fusibili, vano abitacolo
4) Scatola relè sulla centralina rete di bordo
5) Scatola relè, sopra centralina rete di bordo
per i componenti presenti nel vano motore e nell‘abita- SB2 5 Centralina dell'elettronica del piantone dello sterzo
R - radio;
SB8
15 R - predisposizione impianto radio-navigatore con TV
25 (Giappone)
Centralina del sistema elettronico dei comandi del
SB9 5
telefono
5 Relè di alimentazione elettrica del morsetto 30
SB10 10 Centralina del motore
5 Relè per riscaldamento a basso regime
SB11 20 Centralina del riscaldamento supplementare
< 45
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30 Centralina del motore (diesel); SB25 30 Centralina della rete di bordo (A/1)
SB13
25 Centralina del motore (benzina)
SB26 30 Centralina della rete di bordo (D/1)
Trasformatore di accensione; N70 – N323 bobine di
SB14 20
accensione con stadio finale di potenza 40 Relè della pompa aria secondaria
SB27
10 Riscaldamento della sonda Lambda 3 (BGQ, BGP); 50 Centralina dell’incandescenza automatica
Riscaldamento della sonda Lambda; SB28 40 Relè 2 di alimentazione elettrica del morsetto 15
Sonda Lambda;
50 Relè della pompa supplementare del liquido di raf-
Sonda Lambda 2 a monte del catalizzatore; freddamento
Sonda Lambda a valle del catalizzatore; SB29
Termofusibile 1 della regolazione del sedile - SC33,
w
SB15
5 Sonda Lambda 2 a valle del catalizzatore; SC34, SC37
Sonda Lambda 3 a valle del catalizzatore; 50 Relè di disimpegno del contatto X (SC7, SC8, SC28
SB30
Relè della pompa del carburante; - SC35)
Centralina dell’incandescenza automatica; Tabella 9
Relè per riscaldamento ad alto regime (370)
ie
SB18
SB19
SB20
SB21
30
30
40
10
Avvisatore acustico a tonalità bassa
Amplificatore
Centralina del servomotore del tergicristallo;
Servomotore del tergicristallo lato guida
Centralina dell'incandescenza automatica (SDÌ)
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w
• parabrezza riscaldabile;
• specchietti esterni riscaldabili;
• riscaldamento del volante;
• illuminazione del vano gambe;
• illuminazione delle maniglie interne delle porte;
• riduzione e disinserimento dell’impianto A/C;
• preavviso e disattivazione dell’Infotainment.
ie
Strategia operativa 2
Terminale 15 inserito e alternatore non attivo se la ten-
sione è inferiore a 12,2 V vengono disattivati i seguenti
utilizzatori:
• riduzione e disinserimento dell’impianto A/C;
• illuminazione del vano gambe;
• illuminazione delle maniglie interne delle porte;
Legenda:
IF: Interruttore luci freni
Figura 113
ev
• luci del battitacco; IP: Interruttore luce parcheggio
• leaving Home; IR: Interruttore luce retromarcia
P10: Centralina piantone dello sterzo
• preavviso e disattivazione dell’Infotainment. IA: Interruttore accensione anabbaglianti e luce strumenti
X: Luce illuminazione targa
Strategia operativa 3 C: Interruttore accensione quadro terminale 15
C40: Centralina rete di bordo
Terminale 15 disinserito e alternatore non attivo se la ten- M10: Lampada per luce stop supplementare
sione è inferiore a 11,8 V vengono disattivati i seguenti
utilizzatori: Il commutatore delle luci non porta alimentazioni di po-
• illuminazione dell’abitacolo; tenza ma un segnale di 12V che prende direttamente
• illuminazione del vano gambe; dalla batteria (30) ed invia alla centralina rete di bordo at-
• illuminazione delle maniglie interne delle porte; traverso le varie uscite informando che tipo di comando
pr
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Per la funzione coming home, il selettore luci deve rimanere nella posizione “luci galleria” (fig.118) quindi se vi sono le
condizioni necessarie la funzione si attiverà. Per la funzione leaving home può rimanere nella posizione 0.
Il sistema tergicristallo è costituito da un motore elettrico gestito da una centralina elettronica (D20) che comunica con la
centralina della rete di bordo (C40) tramite rete LIN.
w
Le informazioni dei comandi presenti sul devioluce vengono trasmessi dalla centralina del piantone dello sterzo (P10) alla
centralina della rete di bordo (C40) per mezzo della rete CAN Comfort.
Di conseguenza la centralina della rete di bordo comunica il livello dei tergicristalli attraverso il collegamento LIN alla cen-
tralina gestione tergicristalli (D20). Nei veicoli dotati del sensore pioggia e crepuscolare (D30) il segnale di questo viene
inviato, via LIN, alla centralina della rete di bordo (C40) che trasmette alla centralina tergicristalli (D20).
ie
ev
pr
Figura 118
Legenda:
G50: Centralina ABS
J533: Interfaccia diagnosi del bus
P10: Centralina piantone sterzo
C40: Centralina rete di bordo
D30: Sensore pioggia e crepuscolare
D20: Centralina motorino tergicristallo
IC: Interruttore comando tergicristallo
IM: Interruttore apertura cofano motore
C: Interruttore commutatore accensione (15)
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