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Corriere della Sera Lunedì 21 Marzo 2022

CRONACHE 33
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● Domani «Buone Notizie» in edicola gratis con il «Corriere»


I sogni (e il talento) di Malika
paro per chi arriva. E così anche il mo- di spionaggio: «Da noi esiste la legge
nastero di don Orione. Qui i missio- persecutoria degli “agenti stranieri”:
nari della Madre della Divina Provvi- se una persona riceve dei soldi dal-

Il monastero della solidarietà


denza hanno deciso tutti di restare». l’estero o fa affari con un altro Paese,
Finora hanno messo in salvo molte potrebbe essere accusata di spionag-
persone tra cui otto ragazzi disabili gio». Ricostruisce così lo spaventoso
portandoli al confine e affidandoli lì a clima di tensione e paura. «È vero,
fratelli orioniani che li hanno accom- nessuno — dice — avrebbe mai im-

U n’artista racconta il suo impe- in Ucraina, con il reportage di Marta pagnati in Italia. maginato che saremmo arrivati a que-
gno per la sostenibilità e l’am- Serafini che è andata al monastero di Da Mosca abbiamo raccolto la testi- sto punto. Ma forse era solo un modo
biente. Malika Ayane, cantautri- Leopoli a incontrare don Egidio Mon- monianza di Anna Krivosheeva, 48 per esorcizzare il dramma dietro l’an-
ce e violoncellista, nata a Milano da tanari e i missionari della struttura di anni, interprete innamorata di Taran- golo».
padre marocchino e mamma italiana, don Orione: si trova subito fuori il to, dove avrebbe dovuto trasferirsi se Infine, l’inchiesta mette a fuoco la
è la protagonista della storia di coper- centro cittadino ed è diventato il rifu- non fosse scoppiato il conflitto. Alla preoccupazione degli italiani per il
tina del nuovo numero di Buone Noti- gio per tante famiglie in fuga dai fine del 2020 ha preso una casa di Pianeta. Dal sondaggio del think
zie, che sarà in edicola domani come bombardamenti. «Leopoli, bastione quelle che il Comune mette in vendita thank Ecco emergono due elementi:
ogni martedì, gratis, insieme al Cor- Ovest del conflitto, che ha accolto or- al simbolico prezzo di 1 euro (la defi- la sensazione che i governi non siano
riere della Sera. Malika ci parla del- mai 200 mila sfollati nella sola città — nisce «casa della pace») nella Città abbastanza efficaci e la disponibilità a
l’amore per la sua Milano, «che offre ricorda la nostra inviata — e 400 mila Vecchia e doveva ristrutturarla. Ma ora fare ciascuno qualcosa per migliorare
opportunità» e si aggiunge al grido di in tutta la regione. Stadi, cinema, tea- Copertina Il numero di Buone ha paura di non poter completare il la situazione.
tutti: «Vogliamo la pace». Ed eccoci tri, scuole. Ogni singolo edificio della Notizie domani in edicola gratis suo sogno, perché — spiega — maga- Paola D’Amico
trasportati poi sul fronte della guerra città si è trasformato in un punto di ri- con il Corriere della Sera ri un giorno potrebbe essere accusata © RIPRODUZIONE RISERVATA

di Alessandro D’Avenia

SEGUE DALLA PRIMA


IL GIARDINO zazione del mondo scompaio-
no anche le cose. Questa cupo-
la mi ha regalato un’esperienza
gioiosa, un’esperienza di pre-

SEGRETO
Anche nella tradizione giu- senza nel bel mezzo di un am-
daico-cristiana compare da su- biente sacro».
bito il soffio. La Genesi sin dal L’esperienza di presenza,
secondo versetto dice che «lo fonte di ogni ispirazione, è
spirito di Dio aleggiava sulle proprio ciò che stiamo per-
acque». Lo spirito in ebraico è dendo e con essa la gioia. Que-
ruah, soffio, e le acque non in- st’uomo trova lo «spirito» in
dicano il mare, non ancora cre- un giardino, viene in-spirato
ato, ma il caos. Il verbo «aleg- dal soffitto di una piccola chie-
giare» nel testo significa in re-
altà «covare»: lo spirito di Dio,
che è Amore, porta il caos della
● ULTIMO
BANCO
sa, incontra un «tu non consu-
mabile»: la sua «memoria poe-
tica» viene così riempita dalla
storia alla forma, come una «presenza», spirito e corpo di-
chioccia. Quello stesso «sof- La rubrica di Alessandro ventano tutt’uno come in amo-
fio» che spinge tutto a compi- D’Avenia ogni lunedì re. Nella tradizione cristiana
mento, cioè alla piena bellezza sul Corriere: attraverso infatti lo Spirito con la maiu-
di ogni cosa, viene «in-spira- i personaggi che abbiamo scola è l’Amore in persona, sof-
to» da Dio dentro un pugno di amato o odiato a scuola, fio che cova il caos della storia,
terra: Adamo (letteralmente il lo scrittore risveglia di ogni storia, fino al suo com-
Terroso) diventa vivo come in noi una possibile arte pimento di bellezza nel giardi-
«corpo in-spirato», che è chia- di vivere il quotidiano no: l’Amore muove Omero e
mato a ricevere «supplementi» con entusiasmo muove il mare, scriveva il poeta
di «soffio» per diventare sem- russo Mandel’štam.
pre più vivo proprio custoden- Il giardino è l’incontro tra
do e lavorando il giardino, spazio interiore aperto e attivo
l’eden, che gli viene affidato. (curare i semi, pedalare, visita-
Che cosa ti ispira di più? Chie- re le chiese...) e l’esperienza di
diamo a chi deve fare anche presenza delle cose (fiore, cit-
una semplice scelta in un tà, chiesa): l’amore ci raggiun-
menù. L’ispirazione è quindi la ge e riempie solo così, solo in
relazione tra un soffio che vie- questi incontri con la vita. Le
ne da fuori (spirito) e lo spazio non cose, informazioni e im-
di accoglienza (interiorità), co- magini, di cui ci riempiamo
me il vento con una vela: ogni giorno si depositano co-
chiunque sia stato in barca a me polvere che a poco a poco
vela conosce la bellezza silen- appanna gli occhi e inceppa il
ziosa di questa spinta che si cuore, invece nella memoria
traduce in movimento sulle ac- poetica penetrano e restano
que. solo le cose presenti cioè
La persona ispirata, qualsia- «amanti» e «amate». Dobbia-
si cosa faccia (da una torta a mo recuperare, lo dobbiamo
una poesia), si muove lumino- alle nuove generazioni, questo
ILLUSTRAZIONE DI GIANCARLO CALIGARIS

sa, agile, bella. Questo voglia- incontro con la realtà per libe-
mo anche noi: bellezza, luce, rare la vita «spirituale», che
agilità nell’azione, in sintesi non significa «immaginaria»
quella allegria che ha la stessa «disincarnata» «bizzarra» ma
radice di alacre (veloce, desto), il contrario: piena presenza di
il contrario della pesantezza e noi a noi stessi e al mondo,
lentezza di chi non è ispirato: cioè gioia. Noi non ricordere-
nave che non si muove. Quindi mo le «non-cose» del meta-
quando si domanda all’artista: verso, cioè quelle che portano
«come fai?», gli si chiede come altrove da noi, ma «le cose»
ricevere il soffio e come custo- dell’uni-verso, cioè quelle che
dirlo. Se non c’è vita spirituale tervista al Corriere ha detto: «È za della presenza a darci il continua raccontando del suo senso di risucchio verso l’alto. dalla loro varietà portano al-
(soffio) e interiore (vela) non dipeso dalla digitalizzazione il mondo. La digitalizzazione recente viaggio in Italia: «A Ro- Attorno al vertice della cupola, l’amore. Le non-cose ci porta-
c’è in-spirazione: tutta la no- fatto che io, sette anni fa, abbia conduce invece a una povertà ma sono stato molto felice. che reca l’immagine della co- no lontani da noi: non c’è sof-
stra vita smette di essere origi- provato un forte bisogno di es- di presenza e quindi di mon- Amo le chiese cattoliche. Ho lomba dorata, sono disposte fio ma bonaccia piena di mi-
nale, cioè origine del nuovo, e sere vicino alla terra. Con la di- do, fino ad arrivare a non per- fatto dei giri in bicicletta visi- delle finestre attraverso cui ir- raggi, come quella che avvolge
si ferma. Come tessere questa gitalizzazione non abitiamo cepirlo più se non le sue infor- tandone a centinaia. In tal mo- rompe la luce. La colomba do- la nave di Ulisse prima dell’ar-
vela in cui il mondo ci in-spira: più il cielo e la terra, bensì Go- mazioni. La digitalizzazione ci do ho scoperto una chiesa me- rata si libra nel cielo. Tutto rivo delle Sirene. Invece il sof-
«soffia dentro»? Creando si- ogle Earth e il Cloud. Così deci- sottrae l’esperienza della pre- ravigliosa (San Bernardo alle questo va a comporre un inter- fio che in-spira mette in moto.
tuazioni/occasioni «interiori» si di allestire un giardino. A senza, portatrice di gioia. Il Terme) che mi ha donato locutore sublime munito di un Spegniamo lo schermo alme-
cioè di ricezione attiva: lettura, quel tempo lavoravo ogni gior- giardino è un antidoto all’in- un’esperienza di presenza, così vortice verticale che mi ha let- no un poco e dedichiamoci a
preghiera, silenzio, ascolto, no, non di rado fino allo sfini- formatizzazione del mondo». rara al giorno d’oggi. Questa teralmente sollevato. Mi sono un «giardino segreto» nella
natura, arte, dialogo amicale o mento. Il giardino mi ha resti- Per questo sorrido amara- chiesa è davvero piccola. librato verso l’alto, e ho com- forma che ci è più consona:
amoroso... tutte ciò che, non tuito la realtà. Contiene molto mente quando sento chi vuole Quando si entra ci si trova su- preso cos’è lo Spirito Santo. che cosa ci permette di fare
consumabile nel momento in più mondo dello schermo. Lo riempire le aule scolastiche, bito sotto una cupola decorata Non è altro che l’Altro. Non co- esperienza della presenza?
cui lo si riceve, riempie quella chiamai Bi-Won («giardino se- anche dei più piccoli, di tablet con forme ottagonali e quadra- nosciamo più l’Altro. Lo smar- L’eden non è perduto ma a por-
che lo scrittore Milan Kundera greto» in coreano). Volevo che invece che di piante, di ore di te che diventano sempre più tphone fa sì che trasformiamo tata di vita quotidiana, e i re-
chiama «memoria poetica». fiorisse anche in inverno. Così coding anziché di giardinag- impercettibili verso la cima, l’Altro in qualcosa di consuma- sponsabili della nostra in-spi-


Ma questo non è possibile se vi ho piantato soprattutto fiori gio, di non-cose anziché di co- tanto che dal punto di vista ot- bile, convertendo il tu in un razione siamo noi: io mi metto
riceviamo solo non-cose che si invernali. Da questi anni di la- se. A tal proposito il filosofo tico la cupola comunica un oggetto. Mediante la digitaliz- davanti alla pagina bianca non
spacciano per cose, informa- voro che mi hanno riempito di perché sono ispirato ma pro-
zioni e non presenze, fantasmi gioia ho imparato soprattutto prio perché l’ispirazione acca-
e non corpi.
Per guarire da questa «as-
che in giardino non si prova L’ispirazione è la relazione tra un da, quel bianco è spazio di ac-
quella depressione il cui sinto- coglienza, il contrario di ciò
senza» delle cose che porta al-
la disperazione, il filosofo co-
mo principale è la povertà di soffio che viene da fuori e lo spazio che si dice della pagina bianca,
mondo. Il giardino è assai ric- è aperta non vuota. L’ispirazio-
reano Byung-Chul Han, profes-
sore a Berlino, si è messo a col-
co di mondo. Io credo che la di accoglienza, come il vento con una ne è la sorella minore del lavo-
pandemia che ci costringe da- ro quotidiano. Voi che cosa cu-
tivare un giardino e ne ha
tratto un libro prezioso: Elogio
vanti allo schermo ci allontani vela: chi è stato in barca conosce rerete oggi? Dov’è il vostro giar-
ancora di più dal mondo, alie- dino segreto?
della terra. In una recente in- nandoci. È proprio l’esperien- la bellezza silenziosa di questa spinta © RIPRODUZIONE RISERVATA

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