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Ultimo aggiornamento 26 novembre 2021

Legge regionale n. 14 del 4 aprile 2019

Risposte alle domande più frequenti

Le presenti FAQ, pur non avendo carattere vincolante, hanno l’obiettivo di chiarire le
questioni poste con maggiore frequenza, fornendo, nel contempo, un’utile
indicazione di carattere applicativo.
In ordine alla loro natura, si precisa che le risposte alle FAQ non possono “essere
assimilate a una fonte del diritto, né primaria, né secondaria. Neppure possono
essere considerate affini alle circolari, dal momento che non costituiscono un obbligo
interno per gli organi amministrativi. In difetto dei necessari presupposti legali, esse
non possono costituire neppure atti di interpretazione autentica”.
(Cons. Stato, Sezione I, parere 20 luglio 2021, n. 1275)

D1. Quali sono i requisiti di applicabilità di “Veneto 2050” in zona


agricola?
R1. In area agricola, gli edifici, alla data di entrata in vigore della legge
(6.4.2019), devono avere le caratteristiche definite dal comma 1
dell’articolo 6 e dal comma 1 dell’articolo 7 a seconda dell’intervento
applicato. Inoltre, in zona agricola, gli interventi degli articoli 6 e 7 sono
applicabili esclusivamente alla prima casa di abitazione, così come
definita dall’articolo 2, comma 1, lettera g) della Legge, e relative
pertinenze.

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D2. In zona agricola, è necessario che l’edificio oggetto degli


interventi di cui agli articoli 6 e 7 di “Veneto 2050” sia già prima casa
di abitazione alla data di entrata in vigore della legge (6.4.2019)?
R2. In zona agricola l’edificio oggetto degli interventi deve avere le
caratteristiche per essere destinato a prima casa di abitazione secondo
la definizione di di cui all’articolo 2, comma 1, lettera g).
Conseguentemente, la qualifica di prima casa di abitazione può
attribuirsi anche agli edifici per i quali, alla data di entrata in vigore della
legge, vi sia un’esplicita previsione nello strumento urbanistico
comunale che consenta la destinazione abitativa.

D3. In zona agricola, quali parametri edilizi previsti dallo strumento


urbanistico possono essere derogati?
R3. Come espressamente previsto dall’articolo 8 lett. c) della Legge, in
zona agricola è possibile derogare solo ai parametri di superficie e
volume. In zona agricola, pertanto, non potranno essere oggetto di
deroga, ad esempio, l’altezza prevista dallo strumento urbanistico o le
tipologie edilizie da questo prescritte ovvero i materiali indicati dallo
strumento per quella zona.

D4. In zona agricola, gli ampliamenti in aderenza o sopraelevazione di


cui all’articolo 6 possono attuarsi anche mediante il cambio d’uso di
volumi esistenti non aventi natura residenziale (es. annesso rustico)
ma facenti parte del medesimo fabbricato in cui si trova l’unità
immobiliare adibita a prima casa di abitazione?
R4. In ossequio alle finalità di cui all’articolo 1 comma 1 della Legge, in
zona agricola, deve ritenersi possibile attuare l’ampliamento di cui
all’articolo 6 anche mediante cambio d’uso di volume esistente in
aderenza o sopraelevazione di una prima casa di abitazione, nel rispetto
della previsione di cui all’articolo 11 comma 3 e sempre che la porzione

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di fabbricato interessata dal cambio d’uso sia compatibile con la zona


agricola e rispetti i parametri dello strumento urbanistico.

D5. Per gli edifici esistenti alla data di entrata in vigore della Legge
(6.4.2019) che non abbiano esaurito la capacità edificatoria del lotto
di pertinenza prevista dallo strumento urbanistico o dalle normative
sulla edificazione in zona agricola, su quale volumetria si calcolano gli
incrementi di cui agli articoli 6 e 7 della Legge?
R5. Gli incrementi volumetrici previsti dagli articoli 6 e 7 della Legge
possono riferirsi esclusivamente ai volumi esistenti alla data di entrata in
vigore della Legge (6.4.2019). In ogni caso, si rammenta che l’articolo 11,
comma 3, pone la condizione che “la capacità edificatoria, riconosciuta
dallo strumento urbanistico comunale o dalle normative per
l’edificazione in zona agricola, sia stata previamente utilizzata […]”
(anche contestualmente agli interventi di cui trattasi).

D6. Gli interventi edilizi eseguiti ai sensi della LR 14/2019-VENETO


2050, consumano suolo?
R6. Tali interventi non rientrano tra le fattispecie elencate al comma 1
dell’articolo 12, LR 14/2017 e, pertanto, non possono essere realizzati
“in deroga ai limiti stabiliti dal provvedimento della Giunta regionale di
cui all’articolo 44, comma 2, lettera a”.
Conseguentemente, la realizzazione di tali interventi incidono sulla
quantità massima di consumo di suolo “assegnata” al singolo comune.

D7. Cosa si intende per “edificio con volumetria superiore ai 2000 mc


o con un’altezza superiore al 50% rispetto all’edifico oggetto di
intervento” di cui all’art. 11, comma 2, della Legge Veneto 2050?
R7. La norma in esame fa riferimento alla consistenza finale del
fabbricato una volta applicati all’edificio originario gli incrementi degli
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artt. 6 e 7 della Legge. Ove tale consistenza finale superi i limiti fissati
dalla disposizione in esame rispetto alla consistenza originaria
dell’edificio, l’intervento sarà assentito tramite il rilascio di permesso di
costruire convenzionato ai sensi dell’art. 28 bis del DPR 380/2001 con
previsioni planivolumetriche.

D8. L’articolo 5 della LR 14/2009 (c.d. piano casa) è ancora


applicabile?
R8. La norma in questione non è stata abrogata dall’art. 19 comma 1
della Legge Veneto 2050 e secondo quanto stabilito dall’art. 17 comma 5
della Legge Veneto 2050 risulta ancora applicabile a tutte le abitazioni
esistenti alla data del 06.04.2019. Conseguentemente possono ritenersi
tuttora validi i contenuti applicativi di cui alle DGR 2508/2009 e DGR
1781/2011.

D9. Gli interventi di cui agli articoli 6 e 7 della legge regionale n.


14/2019 possono derogare anche alle disposizioni dei piani
ambientali dei Parchi?
R9. No. Le deroghe consentite per gli interventi edilizi di ampliamento e
di riqualificazione del tessuto edilizio di cui ai citati artt. 6 e 7 sono
esclusivamente quelle previste dall’articolo 11, comma 1, della Legge
stessa, norma che nulla dispone in ordine a un’eventuale deroga ai piani
ambientali dei parchi regionali. Conseguentemente, stante il carattere
eccezionale dell’istituto della deroga, la stessa deve ritenersi di stretta
interpretazione e pertanto applicabile alle sole ipotesi tassativamente
previste.

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