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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Algebra Lineare e Geometria Analitica


Volume II

E. Abbena, A.M. Fino, G.M. Gianella

10 marzo 2011

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Prefazione
Con l’attivazione delle lauree triennali, i corsi universitari hanno subı̀to una notevole ri-
duzione del numero di ore a disposizione per le lezioni ed esercitazioni. Questo libro, che
trae origine dalle lezioni di “Geometria e Algebra Lineare I” che gli Autori hanno tenuto
al primo anno del Corso di Laurea in Fisica presso l’Universit à di Torino, costituisce ora
un testo completo che può essere anche utilizzato nelle Facoltà di Ingegneria, come pure
nel Corso di Laurea in Matematica per lo studio della Geometria Analitica nel Piano e
nello Spazio e per tutte quelle parti di Algebra Lineare di base trattate in campo reale.
Esso si presenta in due volumi di agevole consultazione: il primo dedicato alla parte
teorica ed il secondo formato da una raccolta di esercizi, proposti con le relative soluzioni,
per lo più tratti dai testi d’esame. La suddivisione in capitoli del secondo volume si
riferisce agli argomenti trattati nei corrispondenti capitoli del primo volume.
Il testo è di facile lettura e con spiegazioni chiare e ampiamente dettagliate, un po’ di-
verso per stile ed impostazione dagli usuali testi universitari del settore, al fine di soste-
nere ed incoraggiare gli Studenti nel delicato passaggio dalla scuola secondaria superiore
all’Università.
In quasi tutti i capitoli del primo volume è stato inserito un paragrafo dal titolo “Per
saperne di più” non solo per soddisfare la curiosità del Lettore ma con il preciso obiettivo
di offrire degli orientamenti verso ulteriori sviluppi della materia che gli Studenti avranno
occasione di incontrare sia in altri corsi di base sia nei numerosi corsi a scelta delle Lauree
Triennali e Magistrali.
Gli Autori avranno pienamente raggiunto il loro scopo se, attraverso la lettura del libro,
saranno riusciti a trasmettere il proprio entusiasmo per lo studio di una materia di base
per la maggior parte delle discipline scientifiche, rendendola appassionante.
La figure inserite nel testo sono tutte realizzate con il programma di calcolo simbolico
Mathematica, versione 7. Alcuni esercizi proposti sono particolarmente adatti ad essere
risolti con Mathematica o con Maple.
Per suggerimenti, osservazioni e chiarimenti si invita a contattare gli Autori agli indirizzi
e-mail: elsa.abbena@unito.it, annamaria.fino@unito.it, gianmario.gianella@unito.it.

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II di copertina: Ringraziamenti

Grazie ai Colleghi di Geometria del Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino


per il loro prezioso contributo.
Grazie al Prof. S.M. Salamon per tanti utili suggerimenti e per la realizzazione di molti
grafici. Grazie ai Proff. Sergio Console, Federica Galluzzi, Sergio Garbiero e Mario
Valenzano per aver letto il manoscritto.
Un ringraziamento particolare agli Studenti del Corso di Studi in Fisica dell’Univer-
sità di Torino, la loro partecipazione attiva e il loro entusiasmo hanno motivato questa
esperienza.

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IV di copertina

Gli autori
Elsa Abbena, professore associato di Geometria presso la Facolt à di Scienze Matematiche
Fisiche e Naturali dell’Università di Torino, svolge la sua attivit à di ricerca su argomenti
di geometria differenziale. Ha tenuto innumerevoli corsi di algebra e di geometria dei
primi anni della Laurea Triennale presso vari corsi di Laurea.

Anna Fino, professore associato di Geometria presso la Facolt à di Scienze Matematiche


Fisiche e Naturali dell’Università di Torino, svolge la sua attivit à di ricerca su argomenti
di geometria differenziale e complessa. Ha tenuto per vari anni un corso di geometria e
algebra lineare presso il corso di Laurea in Fisica.

Gian Mario Gianella, professore associato di Geometria presso la Facoltà di Scienze


Matematiche Fisiche e Naturali dell’Università di Torino, svolge la sua attività di ricerca
su argomenti di topologia generale ed algebrica. Si occupa inoltre della teoria dei grafi e
più recentemente della teoria dei numeri. Ha tenuto innumerevoli corsi di geometria dei
primi anni della Laurea Triennale presso vari corsi di Laurea.

L’opera
Con l’attivazione delle lauree triennali, i corsi universitari hanno subı̀to una notevole ri-
duzione del numero di ore a disposizione per le lezioni ed esercitazioni. Questo libro, che
trae origine dalle lezioni di “Geometria e Algebra Lineare I” che gli Autori hanno tenuto
al primo anno del Corso di Laurea in Fisica presso l’Universit à di Torino, costituisce ora
un testo completo che può essere anche utilizzato nelle Facoltà di Ingegneria, come pure
nel Corso di Laurea in Matematica per lo studio della Geometria Analitica nel Piano e
nello Spazio e per tutte quelle parti di Algebra Lineare di base trattate in campo reale.
Esso si presenta in due volumi di agevole consultazione: il primo dedicato alla parte
teorica ed il secondo formato da una raccolta di esercizi, proposti con le relative soluzioni,
per lo più tratti dai testi d’esame. La suddivisione in capitoli del secondo volume si
riferisce agli argomenti trattati nei corrispondenti capitoli del primo volume.

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Indice

1 Sistemi Lineari 9
1.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
1.2 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

2 Matrici e Determinanti 27
2.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
2.2 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

3 Calcolo Vettoriale 43
3.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
3.2 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52

4 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali 61


4.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61
4.2 Per saperne di più – Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84
4.3 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 85
4.4 Per saperne di più – Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102

5 Spazi Vettoriali Euclidei 103


5.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103
5.2 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109

6 Applicazioni Lineari 117


6.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117
6.2 Per saperne di più – Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136
6.3 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 137
6.4 Per saperne di più – Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 151

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8 INDICE

7 Diagonalizzazione 155
7.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155
7.2 Per saperne di più – Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 190
7.3 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 192
7.4 Per saperne di più – Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 229

8 Forme Bilineari e Forme Quadratiche 233


8.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 233
8.2 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 243

9 Geometria Analitica nel Piano 253

9.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 253


9.2 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 258

10 Riduzione a Forma Canonica delle Coniche 265


10.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 265
10.2 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 276

11 Geometria Analitica nello Spazio 299


11.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 299
11.2 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 329

12 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche 361


12.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 361
12.2 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 376

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Capitolo 1

Sistemi Lineari

1.1 Esercizi
Discutere e risolvere i seguenti sistemi lineari, al variare degli eventuali parametri reali
che vengono abitualmente indicati con le lettere a,b,c,h,k.

 −x1 + x2 x3 = 1
[1] 2x1 + 2x2 + x3 = 0
x1 + x2 + 2x3 = 1.
 −
 −2x1 + x2 + x3 = 1
[2]
 − − −
x1 2x2 + x3 = 2
x1 + x2 2x3 = 4.

 − − −
2x1 x2 x3 4x4 = 9
[3] 4x1 − −
3x3 x4 = 0
 − − −
8x1 2x2 5x3 9x4 = 18.

 −
2x 2y + z + 4w = 0
[4]
− −
x y 4z + 2w = 0
 − − −
x + y + 3z 2w = 0
3x 3y + z + 6w = 0.

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10 Sistemi Lineari

x + y + az = 1
[5] x + 2y + bz = 3
y + cz = 2.

 −
2x + y z = 1
[6]
 −− −
x + 2y 2z = 0
3x y + 2z = 1
x y + z = k.

 −
ax y + z = 2
2
[7] x ay + z = 3− −a
x
 −y + az = a + 1.

x+y+z =a
[8]
− −
x ay z = 1
2x + y + az = a + 1.


x + y + hz = 2h −1
[9] x + hy + z = h
hx + y + z = 1.

2x + az = 1
[10]
 −
3x + ay 2z = 2
ax + 2z = 1.

 −
x+y z= 1
[11] 2x + 3y + kz = 3
x + ky + 3z = h.

[12] kx

x ++kyy +
+ zz =
= 11
x + y + kz = h.

 −
x y+z= 5
[13] 2x + y + 2z = b
− −
3x 3y + az = 1.

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Capitolo 1 11


2x 3y + 2z = 1
[14] x + y 2z = 2
 −−
4x y + az = b.

 − − −
(3 k)x y z = a
[15]
 −− −− −−
2x
3x
(4 k)y 2z = b
3y (5 k)z = c.

 − − − −
(2 k)x ky + (1 k)z = 1 2k
[16] (4 − − − −
2k)x 3ky + (1 2k)z = 1 k
(2 k)x 2ky + kz = 5k.
 − − −
 −
(1 + h)x hy + (1 + 2h)z = 3 + 2h
[17]
 − − −−
(1 + h)x hy + 2hz = 1 + 3h

( 1 h)x (1 + 2h)z = 3(1 + h).

 −
( 1 + h)x + y + hz = 0
[18] h( 1 + h)x ( 1 + h)y 2h2 z = 2
− − −− −
− −
( 1 + h)x + 2y 2z = 3 + h.


(1 + k)x + (1 + k)y + 2z = 1
[19] x + ky + z = 1
−− −
( 1 + k)x + ( 1 + k)z = 0.

 − −
kx 2(1 + k)y + z = 4 2k
[20] (1 + k)y + z = 3 + k
 − −
2kx 5(1 + k)y + 2z = 8 9k.

[21] kx
 − −
kx + 2y
( 3++2kz
k)y=+13kz = 1
kx + (1 + k)y + 2kz = 2.


x1 + x2 + x3 = a
[22] ax1 + x2 + 2x3 = 2
x1 + ax2 + x3 = 4.

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12 Sistemi Lineari

x y + z w = a2
− −
[23]
 2x + y + 5z + 4w = a
x + 2z + w = 2.

 − 2x y + 3z + w = 0
[24]
 − −− 4x + y 2z w = 0
2x + 5y + az 5w = 0.

 − x1 + 2x2 x3 + hx4 = 0


[25]
− − x1 + ( 2 + h)x2 + x3 = 0
2x2 + x3 = 0
 − − x1 2x2 + x3 + hx4 = 0.
 − x+y z= 0
[26]
 − −−
x + (1 + 2h)y (1 + h)z = 1 + 2h
x + hy z = 1 + h.

 − −
x y z= 0
[27] 3x + y + 2z = 0
4x + hy = 0.

 3x + 2y + z = 1
5x + 3y + 3z = 2
[28]
 7x + 4y + 5z = 3

x + y z = 0.

 x + y + hz = 2h
[29] x + y + 2z = 1−
 −
2x hy + 4z = 2. −

−− −
[30]
 hx + y + hz = 1

2x y + 2z = 1 h
 3x + 3y + (2 + h)z = 2 − − h.
 −
x ay + z = a
[31] −
ax 2y + 3z = 1 −
 −
3x 2y + az = 5a.

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Capitolo 1 13

2x + ay = 1
[32] x+y z= 2
 − − −
ax y + z = 2.

 − −
x + y + ( 1 + h)z = 2 + 2h
[33]
 − −−
x + y + 2z = 1
2x + (1 h)y + ( 1 + h)2z = −2.
 −
hx + y + z = 2
[34] x y= 1 − −
hx 2y 2z = k.
 − −

x1 + 2x2 + x3 = 1
[35]
 − −
x1 + (2 h)x2 + (2 + h)x3 = 2
x1 + (2 + 3h)x2 2hx3 = k.

 − −
2x1 x2 x3 = 0
[36] − −
(2 h)x1 + (2 + h)x2 x3 = 1
− −
(2 + 3h)x1 2hx2 x3 = k.

 −
x1 + 2x2 x3 = 0
[37]
 − − −−
2x1 + (3 + k)x2 3x3 = 0
(1 k)x1 + 4x2 3x3 = h.

 − −
( 1 + a)x + y z = 1
[38] x + ay + z = 1 + a
x + y + z = 2a.

1 2
 − − 3

[39] x 3x2 +hx


hx1++2x (1 = h0,2)x3 = 1 + h,
(6 2h )x2 + 2x3 = 2 + 3h + h2 .
2
 −
 −
x1 x2 + hx3 = 1
[40]
 − −− −
x1 + hx2 x3 = h
( 1 + h)x1 2hx2 + (1 + h2 )x3 = 2h.

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14 Sistemi Lineari


hx1 + (1 h)x2 2hx3 = 2−
[41]
 x1 + hx2 + hx3 = 0
2x1 + hx2 + hx3 = h.

 −
x1 x2 + 2x3 = k−
[42]
 −− −− −
2x1 kx2 x3 = 1
kx1 2x2 x3 = 4.


x + ky + z = 0
[43] −
kx y + 2z = 1 −
x y + 2z = k.
− −
 −
hx y = 1
[44]
 −−
x hy + z = 2
2x hy + 2z = − k.

 − −
x+y z= 1
[45] −
2x + 3y 2az = 3 −

x + ay 3z = a.

 − −
x 2y z = 6
[46]
 − −
hx 2y z = 2
x + y = h.

 − −
x1 + ( 1 + k)x2 5x3 = 4
[47]
 −− − −
2x1 ( 2 + k)x2 + (10 + 2k)x3 = 8
x1 + x2 + (5 + 2k)x3 = 4 2k + k 2 .
− −

[48] 3x
 − − −
k)x+ z (= 17 + k)y z = 12
( 3++2ky − −
(6 + k)x + 8ky + 2z = 11 + h.


x + hy + hz = 1
[49] x + hy + z = 0
−
x hz = 0.

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Capitolo 1 15

x+y z= 0−
[50] x 2y + (1 + k)z = 1
 −
(2 + k)x + y z = h. −
x+y+z= 0
[51] −
(3 + a)x + ( 1 + 2a)y z = 3 −
( 2 + a2 )x + az = 2 + a.
− −
x + y + 2z = 0
[52] x + hy + 2z = h

2x + y + 2hz = −1.
 −
x 2y + kz = 3
[53]
 −−
x + ( 2 + 4k)y + 2kz = 4
3x + ( 3 + k)y + 3kz = 8 + h.

[54] Dato il sistema lineare:

2x1 −x −x = 0
2 3

(2 − h)x + (2 + h)x − x = 0
 1

(2 + 3h)x − 2hx − x = k,
2 3

h, k ∈ R,
1 2 3

1. determinare tutte le soluzioni nel caso di h = k = 0.

2. Discutere l’esistenza delle soluzioni e determinarle (quando è possibile) al variare


di h, k R .

[55] Dato il sistema lineare:

 x1 + x2 + x3 = k
−− x1 kx2 + x3 = 1
x1 + kx2 + x3 = k,

k ∈ R,
1. determinare tutte le soluzioni nel caso di k = −1 .
2. Discutere l’esistenza delle soluzioni, al variare di k ∈ R.

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16 Sistemi Lineari

1.2 Soluzioni

[1] L’insieme delle soluzioni è


 x1 =
1
− λ, x = λ, x3 =

2
− | ∈
 λ R .
2
3 3

[2] Il sistema lineare è incompatibile.

[3] L’insieme delle soluzioni è:

3 1
x1 =
4
λ1 + λ2 , x2 =
4
−9 + 12 λ − 72 λ , x
1 2 3 = λ1 , x4 = λ 2 | λ ,λ ∈ R
1 2 .
  
[4] L’insieme delle soluzioni è:
{(x = λ − 2λ , y = λ , z = 0, w = λ ) | λ , λ ∈ R}.
1 2 1 2 1 2

 −
[5] Se a = b c l’unica soluzione è (x = −1, y = 2, z = 0) ;

se a = b c l’insieme delle soluzioni è:
{(x = −1 + (2c − b)t, y = 2 − ct, z = t) | t ∈ R}.

[6] Se k = 1 il sistema lineare è incompatibile;

se k = 1 l’unica soluzione è
 2
x= , y= − 11
, z= − 10
.

3 3 3

[7] Se a /∈ {− }
2, 1 l’unica soluzione è (x = 1, y = a, z = 2) ;
se a = 2 esistono infinite soluzioni (x = 1 + t, y = t, z = t), t R ;
− − − ∈
se a = 1 esistono infinite soluzioni (x = 2 + λ µ, y = λ, z = µ), λ, µ R .
− ∈
∈{ }
[8] Se a / 0, 1 l’unica soluzione è (x = a, y = 1, z = 1) ; −
se a = 0 esistono infinite soluzioni (x = 1 + t, y = 1 2t, z = t), t − − ∈ R;
se a = 1 esistono infinite soluzioni (x = 1, y = λ, z = λ), λ R . − ∈

[9] Se h / ∈ {−2, 1} l’unica soluzione è


 x= − 2
, y=
h
, z=
2(1 + h)
;

2+h 2+h 2+h

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Capitolo 1 17

se h = −2 il sistema lineare è incompatibile;


  

se h = 1 esistono infinite soluzioni (x = 1 − t − t , y = t, z = t ), t, t ∈ R .

[10] Se a / ∈ {−2, 0, 2} l’unica soluzione è


 x=
1
, y=
3 + 2a
, z=
1
;

2+a a(2 + a) 2+a
se a = −2, a = 0 il sistema lineare è incompatibile;
1

se a = 2 esistono infinite soluzioni x = − t, y =
1 5
+ t, z = t
 , t ∈ R.
2 4 2

[11] Se k / 3, 2 e h R l’unica soluzione è:


 − ∈ {− } −∀6 +∈2h − k + hk
h+k −h + k 
x= , y= , z= ;
−2 + k (3 + k)(−2 + k) (3 + k)(−2 + k)
se k = −3 e h = −3 il sistema lineare è incompatibile;
se k = −3 e h = −3 esistono infinite soluzioni (x = 0, y = t, z = −1 + t), t ∈ R ;
 2 il sistema lineare è incompatibile;
se k = 2 e h =
1
se k = 2 e h = 2 esistono infinite soluzioni x = λ, y = (5 − 4λ), z =
λ
, λ ∈ R.

5 5

∈ {−2, 1} e ∀h ∈ R l’unica soluzione è:


[12] Se k /
 x=
−h + k , y = −h + k , z = −2 + h + hk ; 
(−1 + k)(2 + k) (−1 + k)(2 + k) (−1 + k)(2 + k)
se k = −2 e h = −2 il sistema lineare è incompatibile;
se k = −2 e h = −2 esistono infinite soluzioni (x = t, y = t, z = 1 + t), t ∈ R ;
 1 il sistema lineare è incompatibile;
se k = 1 e h =
se k = 1 e h = 1 esistono infinite soluzioni (x = λ, y = µ, z = 1 − λ − µ), λ, µ ∈ R .

 −3 e ∀b ∈ R l’unica soluzione è:


[13] Se a =
27 + 5a − 3b + ab −4 + 2b
 x=
1
, y = (−10 + b), z =
 ;
3(3 + a) 3 3+a
se a = −3 e b =
 2 il sistema lineare è incompatibile;
se a = −3 e b = 2 esistono infinite soluzioni:

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18 Sistemi Lineari

x = t, y = − 83 , z = 13 (7 − 3t) , t ∈ R.
 
 −2 e ∀b ∈ R l’unica soluzione è:
[14] Se a =
 x=
−6 + 7a + 4b , y = 3(−8 + a + 2b) , z = −5 + b  ;
5(2 + a) 5(2 + a) 2+a
se a = −2 e b = 5 il sistema lineare è incompatibile;
se a = −2 e b = 5 esistono infinite soluzioni:
3 1
x = t, y = ( 1 + t), z = ( 7 + 5t) , t R.
 − 2 4 − ∈ 
/ {2, 8} e ∀a,b,c ∈ R l’unica soluzione è:
[15] Se k ∈

7a − b − c − ak 2a − 6b + 2c + bk 3a + 3b − 5c + ck
 x= , y= , z=
;
(−2 + k)(−8 + k) (−2 + k)(−8 + k) (−2 + k)(−8 + k)
 2a o c = 3a il sistema lineare è incompatibile;
se k = 2 e b =
se k = 2 e b = 2a e c = 3a esistono infinite soluzioni:
(x = λ, y = µ, z = −a + λ − µ), λ,µ ∈ R ;
 0 il sistema lineare è incompatibile;
se k = 8 e a + b + c =
se k = 8 e a + b + c = 0 esistono infinite soluzioni:
 1
x = t, y = (3b + 2c − 1
12t), z = (3b + 4c − 18t)
 , t ∈ R.
6 6

∈{ }
[16] Se k / 0, 2 l’unica soluzione è
 x=

8( 1 + k)
, y=
4 3k
, z=
− −
 3 ;

2+k k
se k = 0 esistono infinite soluzioni (x = 0, y = t, z = 1), t ∈ R;
se k = 2 il sistema lineare è incompatibile.

1 + 2h2
[17] Se h / ∈ {−1, 0} l’unica soluzione è
 x= , y = 1, z = 2 −

h ;
1+h
se h = −1 il sistema lineare è incompatibile;
se h = 0 esistono infinite soluzioni (x = 1, y = t, z = 2), t ∈ R.

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Capitolo 1 19

∈ {−1, 1, 2} l’unica soluzione è:


[18] Se h /

x = 4 + h , y = 4 − 2h − h , z = − 1
 2
;

2−h 2−h 2−h
se h = −1 esistono infinite soluzioni (x = 1, y = t, z = −2 + t), t ∈ R ;
se h = 1 esistono infinite soluzioni (x = s, y = 1, z = −1), s ∈ R ;
se h = 2 il sistema lineare è incompatibile.

[19] Se k / ∈ {−2, 1} l’unica soluzione è:


1 1+k 1
 − − −
x = ( 1 + k)(2 + k) , y = ( 1 + k)(2 + k) , z = −− ( 1 + k)(2 + k) ;

se k ∈ {−2, 1} il sistema lineare è incompatibile.

∈ {−1, 0} l’unica soluzione è


[20] Se k /
 x=
1 + 12k
, y=
5k
, z= 3 − 4k

;
k 1+k
se k ∈ {−1, 0} il sistema lineare è incompatibile.

∈{ }
[21] Se k / 0, 1 l’unica soluzione è x = −1 − k , y =

(−1 + k)k −11+ k , z = k1
;

se k ∈ {0, 1} il sistema lineare è incompatibile.

∈{ }
[22] Se a / 1, 2 l’unica soluzione è
 x1 =
−1 − 2a , x 2 =
4 a −
, x3 = 3 + a ;

−1 + a −
1+a
se a = 1 il sistema lineare è incompatibile;
se a = 2 esistono infinite soluzioni (x1 = t, x2 = 2, x3 = −t), t ∈ R .

[23] Se a / ∈ {− }
3, 2 il sistema lineare è incompatibile;

se a = 3 esistono infinite soluzioni:
(x = 2 − 2λ − µ, y = −7 − λ − 2µ, z = λ, w = µ), λ, µ ∈ R;
se a = 2 esistono infinite soluzioni:
(x = 2 − 2t − s, y = −2 − t − 2s, z = t, w = s), t, s ∈ R.

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20 Sistemi Lineari

[24] Se a =  −13 esistono infinite soluzioni (x = 0, y = t, z = 0, w = t), t ∈ R ;


se a = −
13 esistono infinite soluzioni:

(x = λ, y = µ, z = 6λ, w = 16λ + µ), λ, µ ∈ R.


[25] Se h = 0 esiste solo la soluzione nulla (x1 = 0, x2 = 0, x3 = 0, x4 = 0) ;

se h = 0 esistono infinite soluzioni


 x1 = t, x2 = − 1 1
t, x3 = t, x4 = s , t,s
 ∈ R.
4 2

[26] Se h / 0, 1 l’unica soluzione è x=


−1 − h , y = 1, z = 1
;
∈{ }  h −  h
se h = 0 il sistema lineare è incompatibile;
se h = 1 esistono infinite soluzioni (x = t, y = 3 + t, z = 3 + 2t), t ∈ R.

[27] Se h =  − 45 esiste solo la soluzione nulla (x = 0, y = 0, z = 0) ;


se h = − 4
esistono infinite soluzioni
 x= − 1
t, y = − 5

t, z = t , t ∈ R.
5 4 4

[28] Esistono infinite soluzioni (x = 1 − 3t, y = −1 + 4t, z = t), t ∈ R .

[29] Se h ∈
/ {−2, 2} l’unica soluzione è x =

, y = 0, z =
−1 − 2h
5h

;
2−h 2−h
5

se h = −2 esistono infinite soluzioni x = − − t, y = t, z =
3
, t ∈ R;

2 4
se h = 2 il sistema lineare è incompatibile.

∈ {−2, 1} l’unica soluzione è (x = 3, y = −1 + h, z = −4) ;


[30] Se h /

1 − 3t

se h = −2 esistono infinite soluzioni x = t, y = −t, z = , t ∈ R;

2
se h = 1 esistono infinite soluzioni (x = −1 − λ, y = 0, z = λ), λ ∈ R .

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Capitolo 1 21

∈ {−4, 1, 3} l’unica soluzione è:


[31] Se a /

x = −2(1 + 9a) , y = −3 + 4a − a , z = 2 + 3a + 5a
 2 2

;
(4 + a)(−3 + a) (4 + a)(−3 + a) (4 + a)(−3 + a)
se a = −4 il sistema lineare è incompatibile;
se a = 1 esistono infinite soluzioni (x = 3 + t, y = 2(1 + t), z = t), t ∈ R;
se a = 3 il sistema lineare è incompatibile.

[32] Se a / ∈ {−1, 0} l’unica soluzione è


 1
x = 0, y = , z =
1 + 2a
;

a a

se a = −1 esistono infinite soluzioni  x = 1 + t , y = t, z = 1 (5 + 3t) , t


2 2
 ∈ R;
se a = 0 il sistema lineare è incompatibile.

∈ {−1, 3} l’unica soluzione è:


[33] Se h /
2
 x=
2(−1 − h + h )
, y = −1 + 2h, z =
1 − 2h

;
3−h 3−h
1 3
R
se h = −1 esistono infinite soluzioni  x = 2( 5 − − 2t), y = t, z = 4 , t ∈ ;
se h = 3 il sistema lineare è incompatibile.

 ∀ ∈ R l’unica soluzione è:


[34] Se h = 0 e k
 x=
−4 − k , y = −4 + h − k , z = 4 − 3h + k − hk  ;
h h h
se h = 0 e k =  −4 il sistema lineare è incompatibile;
se h = 0 e k = 4 esistono infinite soluzioni (x = t, y = 1 + t, z = 1 t), t R.
− − ∈
/ {−2, 0} e ∀k ∈ R l’unica soluzione è:
[35] Se h ∈
2
 x = 1
−2h − 2k − 3hk + h , x = h + k + hk , x
2 3 =
2+k
;

h(2 + h) h(2 + h) 2+h
se h = −2 e k = −2 il sistema lineare è incompatibile;

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22 Sistemi Lineari


se h = 0 e k = 0 il sistema lineare è incompatibile;

− −−
se h = k = 0 esistono infinite soluzioni (x1 = 2t, x2 = t, x3 = 1), t R ;
se h = k = 2 esistono infinite soluzioni (x1 = 2 4s, x2 = s, x3 = 1 + 2s), s −∈ ∈ R.
[36] Se h / ∈ {−10, 0} e ∀k ∈ R l’unica soluzione è:
 x1 =
−1 + 2h + 3k + hk , x = 3 + k , x = −2 + h + 6k + hk
2 3

;
h(10 + h) 10 + h h(10 + h)
se h = −10 e k = −3 il sistema lineare è incompatibile;
se h = −10 e k = −3 esistono infinite soluzioni:
 1 1
x = t, x = (−1 + 10t), x = (1 + 4t) , t ∈ R ;
1 2 3

7 7
1
se h = 0 e k =  3
il sistema lineare è incompatibile;

1
se h = 0 e k = esistono infinite soluzioni:
3
 1
x1 = λ, x2 = , x3 = − 1
+ 2λ , λ
 ∈ R.
3 3

∈ { } ∀ ∈ R l’unica soluzione è:


[37] Se k / 2, 5 e h

h(−3 + k) h(−1 + k)
 x = , x =
h
, x =
 ;
1 2 3
(−2 + k)(−5 + k) (−2 + k)(−5 + k) (−2 + k)(−5 + k)
se k = 2 e h = 0 esistono infinite soluzioni (x = −t, x = t, x = t), t ∈ R ;
1 2 3

se k = 5 e h = 0 esistono infinite soluzioni (x = 2s, x = s, x = 4s), s ∈ R ;


1 2 3

se k ∈ {2, 5} e ∀h =
 0 il sistema lineare è incompatibile.
2

∈{ }
[38] Se a / 0, 1 l’unica soluzione è
 x = 3 + 2a , y =
a
−1, z = −3 − aa + 2a ;

se a = 0 il sistema lineare è incompatibile;


se a = 1 esistono infinite soluzioni (x = 3 − 2t, y = t, z = −1 + t), t ∈ R .
∈{ }
[39] Se h / 0, 2 l’unica soluzione è:

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Capitolo 1 23

x1 =
−1 − h , x 2 =
1+h
, x3 =
1+h
;
2 2(2 h) 2(2 h)
 −  − 
t 3

se h = 0 esistono infinite soluzioni x1 = t, x2 = − 2
, x3 = 1 + t , t
2
∈ R;
se h = 2 il sistema lineare è incompatibile.

 −1 esistono infinite soluzioni:


[40] Se h =
(x = (1 − h)t, x = −1 + t, x = t), t ∈ R ;
1 2 3

se h = −1 esistono infinite soluzioni (x = 1 + u + v, x1 2 = u, x3 = v), u,v ∈ R.


[41] Se h / ∈ {−1, 0} l’unica soluzione è:
2 2
 x1 = h, x =
2 − 2h − h
, x =
−3 + h + h  ;
2 3
1+h 1+h
se h = −1 il sistema lineare è incompatibile;
se h = 0 esistono infinite soluzioni (x1 = 0, x2 = 2, x3 = t), t ∈ R.
[42] Se k / ∈ {−3, 2} l’unica soluzione è:
= 3+k , x = 7−k , x = 1−k
 x1 2 3
 ;
2(2 − k) 2(2 − k) 2
se k = −3 esistono infinite soluzioni (x 1 =2 − t, x = −1 + t, x
2 3 = t), t ∈ R;
se k = 2 il sistema lineare è incompatibile.

[43] Se k /

∈ −
 1
,1 l’unica soluzione è
 x = 1, y =
− 1 + k , z = −1 − k − k 
;
2 1 + 2k 1 + 2k
1
se k = il sistema lineare è incompatibile;
−2
se k = 1 esistono infinite soluzioni (x = 1 − 3t, y = t, z = −1 + 2t), t ∈ R .
∀ ∈ R l’unica soluzione è:
[44] Se h = 0 e k
2 2
 x=
−4 + h − k , y = −4 − k , z = 4 − h + k − 2h − h k ;
h2 h h2

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24 Sistemi Lineari

se h = 0 e k = −4 il sistema lineare è incompatibile;


se h = 0 e k = −4 esistono infinite soluzioni (x = t, y = −1, z = 2 − t), t ∈ R.

[45] Se a ∈
/ {0, 2} l’unica soluzione è x =

3 − 2a
, y=
a
, z=
1
;
−2 + a −2 + a −2 + a
se a = 0 esistono infinite soluzioni (x = 3t, y = −1 − 2t, z = t), t ∈ R ;
se a = 2 il sistema lineare è incompatibile.


[46] Se h = 1 l’unica soluzione è:
2 2
 x= − −14+ h , y = 4 −−1h++hh , z= −2(3−+1 2h
+ h+ h )
;

se h = 1 il sistema lineare è incompatibile.

∈{ }
[47] Se k / 0, 2 il sistema lineare è incompatibile;
se k = 0 esistono infinite soluzioni (x1 = 4 + t1 + 5t2 , x2 = t 1 , x3 = t 2 ), t1 , t2 ∈ R;
se k = 2 esistono infinite soluzioni (x1 = 4 + 7t, x2 = 2t, x3 = t), t R.− ∈
1
[48] Se k / ∈  0, 3 ∀ ∈ R l’unica soluzione è:
e h
2 2
 x=
3 − h − 17k − hk
, y=
2+h
, z=
−9 + 3h + 44k + 3hk + 17k − 2hk  ;
k(−1 + 3k) −1 + 3k k(−1 + 3k)
se k = 0 e h 
= 3 il sistema lineare è incompatibile;
se k = 0 e h = 3 esistono infinite soluzioni (x = λ, y = −5, z = 7 − 3λ), λ ∈ R;
1
se k =
3
eh=  −2 il sistema lineare è incompatibile;
1
se k = 3 e h = 2 esistono infinite soluzioni:
 x = t, y = − 15 + t
, z=
57 17t −
, t
 ∈ R.
4 6

∈{ }
[49] Se h / 0, 1 l’unica soluzione è
 x= −1 − h
, y=
1+h
, z=
1
−1 − h
 ;
h h(1 h) −

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Capitolo 1 25

se h = 0 o h = 1 il sistema lineare è incompatibile.

∈ {−1, 1} e ∀h ∈ R l’unica soluzione è:


[50] Se k /
 x=
h
, y=
1 − 2h + k − hk
, z=
1 − 3h + k

1+k −1 + k 2
−1 + k ; 2

se k = −1 e h = 0 il sistema lineare è incompatibile;


se k = −1 e h = 0 esistono infinite soluzioni (x = 1 + 2t, y = t, z = 1 + 3t), t ∈ R ;

 23 il sistema lineare è incompatibile;


se k = 1 e h =

se k = 1 e h =
2
esistono infinite soluzioni
 1
x= , y= − 1
+ λ, z = λ , λ
 ∈ R.
3 3 3

[51] Se a / ∈
  0,
1
l’unica soluzione è
 1
x= , y=
−2 + a , z = 2 − 2a 
;
2 a a2 a2
se a = 0 il sistema lineare è incompatibile;
1
se a =
2
esistono infinite soluzioni (x = 2t, y = 3 − 9t, z = −3 + 7t), t ∈ R .

∈{ }
[52] Se h / 1, 2 l’unica soluzione è:
 x= −
1−h
, y=
−h , z = 1
 ;
2−h 1−h 2(2 − h)(1 − h)
se h ∈ {1, 2} il sistema lineare è incompatibile.

[53] Se k /∈ {−3, 0} e ∀h ∈ R l’unica soluzione è:


x = 2(2 + h − k + 2hk) , y = − 1 + h , z = 3 + 5k − 4hk
  ;
3+k 3+k k(3 + k)
se k = −3 e h = 1 il sistema lineare è incompatibile;
se k = −3 e h = 1 esistono infinite soluzioni:
2−t
 x = t, y = , z=
1
(−17 + 6t) , t ∈ R ;

10 15

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26 Sistemi Lineari

se k = 0 e h ∀ ∈ R il sistema lineare è incompatibile.


{
[54] 1. L’insieme delle soluzioni è (x1 = t, x2 = 0, x3 = 2t) t | ∈ R} .
2. Se h / ∈ {−10, 0} e ∀k ∈ R l’unica soluzione è:
 x1 =
3k + hk
, x2 =
k
, x3 =
6k + hk
;

h(10 + h) 10 + h h(10 + h)
se h = −10 e k = 0 il sistema lineare è incompatibile;
se h = −10 e k = 0 esistono infinite soluzioni:
10 4
 x = t, x = 7 t, x = 7 t , t
1 2 3
 ∈ R;

se h = 0 e k = 0 il sistema lineare è incompatibile;
se h = 0 e k = 0 esistono infinite soluzioni (x1 = s, x2 = 0, x3 = 2s), s ∈ R.
[55] 1. Se k = −1 l’insieme delle soluzioni è {(x = −t, x1 2 = t, x3 = −1) | t ∈ R} .
2. Se k =  −1 il rango della matrice dei coefficienti è 3 , pertanto il sistema lineare è
compatibile;
se k = 1 i ranghi della matrice dei coefficienti e della matrice completa sono
−2 , pertanto il sistema lineare è compatibile e ammette infinite soluzioni
entrambi
(cfr. punto 1. ).

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Capitolo 2

Matrici e Determinanti

2.1 Esercizi

[1] Dopo aver verificato che la matrice:


 1 2 0

A= − 1
1 −
2
1 −
2
1

−1

è invertibile, calcolare A .

[2] Dopo aver verificato che la matrice:


 1 3 −1 
A=  2 1 −1 
2 − 1 0

è invertibile, calcolare A −1 .

[3] Data la matrice:  


1 2 3
A= − 0 1 2 ,

1 4 h
discutere, al variare del parametro reale h , l’esistenza della matrice A −1 e calcolare A −1
in questi casi.

27

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28 Matrici e Determinanti

[4] Data la matrice:

A=
 h1 −30 10 20

,
 1 −1 0 0 
0 0 0 h

determinare i valori di h ∈ R per cui A è invertibile e scrivere A −1


in questi casi.

[5] 1. Stabilire per quali valori di h ∈ R la matrice:


1 2 1 1
 2 1 0 0 
A= 0 1 1 h
3 2 1 1

è invertibile.

2. Posto h = 0 , determinare l’inversa di A .

[6] Stabilire per quali valori di h ∈ R la matrice:


0 h 1 0
A=
 0 1 2 1

1+ h 0 0 0
0 2 1 3

è invertibile.

[7] Calcolare il determinante della seguente matrice, riducendola eventualmente a forma


triangolare superiore:

0 2 1 3
A=
 4 − −
1 0 0
 .
 2 − 1 1 0 
1 − 0 2 0

[8] Calcolare il determinante della seguente matrice, riducendola eventualmente a forma


triangolare superiore:

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Capitolo 2 29

1 2 3 4 1
 5 − 2 6 0 − 1

A=  2 − 3 4 − 1 7  .
0 1 2 3 4
1 − 1 0 0 0

[9] Calcolare il determinante della seguente matrice, riducendola eventualmente a forma


triangolare superiore:

0 0 0 1 2
1 3 2 1 0
A=
 4
1 − 3
1
2
2
−11 5
3
.
0 2 3 −1 4

[10] Calcolare il determinante della seguente matrice, riducendola eventualmente a forma


triangolare superiore:
 1 −2 3 −4 
A=
− 2 3 −4 1
.
3 −4 1 −2
− 4 1 −2 3

[11] Calcolare il determinante della seguente matrice, riducendola eventualmente a forma
triangolare superiore:
 1+k 2+ k 3+ k

A=
 1 2 3
 , k ∈ R.

1 2k 2 2k 3 2k − −
[12] Calcolare il determinante della seguente matrice, riducendola eventualmente a forma
triangolare superiore:
 h −1+ h −2+ h 
A=
 − 1 h 2−h 3−h

, h ∈ R.
4 5 6

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30 Matrici e Determinanti

[13] Data la matrice:


 1 k 2 
2
A= 1 k 3+ k ,
2
2 k+k 5+ 2k
con k ∈ R,
1. calcolare il determinante di A (si suggerisce di ridurre opportunamente la matrice
per righe).

2. Determinare per quali valori del parametro reale k la matrice A è invertibile.

[14] Data la matrice: − 


1+ h h2 −4+ h
A= − 0
h 3 h
h
− 4
0
 ,

con h ∈ R,
1. calcolare il determinante di A .

2. Determinare per quali valori del parametro reale h la matrice A è invertibile.

[15] Date le matrici:


 1 1 0
   x1
 
2
A=  1 0 −1  , X=   x2 , B= 3
  ,
0 − −
1 2+ a2 x3 a

determinare le soluzioni del sistema lineare AX = B , al variare di a in R . Quando è


possibile, trovare le soluzioni applicando il Teorema di Cramer.

[16] Date le matrici:


 2 −3 1
  
x1
  4
2
A= − 1 −14+ a 4 ,
 X= x2
  , B=   2+ a ,
1 5 3 x3 2

determinare le soluzioni del sistema lineare AX = B , al variare di a in R . Quando è


possibile, trovare le soluzioni applicando il Teorema di Cramer.

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Capitolo 2 31

[17] Date le matrici:

 − 2 3 −2 1
  x1

 −−  x2 
A= 4 6 1 − 
2 , X=
x3
,
6 9 −1 −
1
x4

  1
  1
 0

B1 =   2 , B2 =   2 , B3 =  0  ,
0 3 0

determinare le soluzioni dei sistemi lineari AX = B 1 , AX = B 2 , AX = B3 .

[18] Determinare le soluzioni del seguente sistema lineare, al variare di h in R :

− 1 2h 3 2h2 −    x1 2h
− 1 h 2    x2 = 1 .
1 h 1 h2 − x3 h

[19] Date le matrici:


 1 2
   3 1
 0 1  − 
A= , B= 1 2 ,
3 5
k 0
0 h

determinare, al variare dei parametri reali h e k , una matrice X tale che X A = B.

[20] Date le matrici:

   0 1 −1 
A=

1 2 3
1 h 2h
, B=
−− 2
3
1
0
0
k
 .
0 0 k

determinare, al variare dei parametri reali h e k , una matrice X tale che X A = B.

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32 Matrici e Determinanti

[21] Date le matrici:


 5 1 0
   2 1
A=  3 0 1  , B=   2 0 ,
4 − 1 3 h k

stabilire per quali valori di h, k R l’equazione matriciale AX = B è compatibile e



determinare, quando è possibile, le soluzioni di tale equazione.

[22] Date le matrici:


 h 1 −1   h 1

A= 0 2 1 , B= 0 1 ,
0 1 h 2+h 0

discutere e risolvere, al variare del parametro h ∈ R , l’equazione matriciale AX = B.


[23] Date le matrici:

k 1 k 1
A=
−  1
1
2
k
, B=
 0 0
2+ k 0

,

discutere e risolvere, al variare del parametro k ∈ R , l’equazione matriciale AX = B .


[24] Date le matrici:
 3 −1   1 1 −1 
A= 1 2 , B= 0 1 3 ,
 2 h
  0 k h+k

stabilire per quali valori di h e k in R le seguenti equazioni matriciali:

AX = B, X  A = B,

sono compatibili. Determinare, quando è possibile, le loro soluzioni.

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Capitolo 2 33

[25] Date le matrici:

A=
 2
h
−12 
, B=

− 3
2
−10 −k3 
,
1 0 4 −k 1
determinare, al variare di h, k ∈ R , le soluzioni dell’equazione matriciale AX = B .
[26] Date le matrici:
 1 2 1 −3  2 1

A= 0 3 1 5 , B= 0 1 ,
 1 h 0 − 8
− 3+ k 0

discutere e risolvere, al variare di h, k ∈ R , l’equazione matriciale AX = B.
[27] Date le matrici:
 1 −1 2 3
  1 −1 
A= − 1
3
0
h −
5
1
6
0
 , B=  5
k
−3
−1
 ,

determinare, al variare di h, k ∈ R , le soluzioni dell’equazione matriciale AX = B .


[28] Date le matrici:
  1 1
 0 −1 
A= −  2 k , B=  1 1  , h, k ∈ R,
1 h 0 k

risolvere l’equazione matriciale AX = B .

[29] Date le matrici:


 1
 1
−  1 0
A=  h −  1 , B=   k 0 , h, k ∈ R,
1+ k 3 0 1

risolvere l’equazione matriciale AX = B .

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34 Matrici e Determinanti

[30] Date le matrici:

A=
 1
2
0
1
−13  , B=
 1
1
−30 ,
− 4 h k 3h −6
stabilire per quali valori di h e k in R le seguenti equazioni matriciali:
AX = B, X A = B
sono compatibili. Determinare, quando è possibile, le loro soluzioni.

[31] Date le matrici:

A=
− 2 1
1 0
−51 
, B=
−
2
6 − −78 −19
5
7
 ,

risolvere l’equazione matriciale AX = B.

[32] 1. Date le matrici:


− 3 2k −2  −  2+ 2k
A= − 3 2+2k
k 0
−1
1
 , B=  −−  2+ 2k
1+ k 2
,

discutere la compatibilità dell’equazione matriciale AX = B, al variare del para-


metro k R , e determinare, quando è possibile, la matrice X.

2. Date due matrici quadrate A e B dello stesso ordine, è sempre valida l’identità:
A2 B 2 = (A + B)(A B) ? Giustificare la risposta.
− −
2.2 Soluzioni

[1] La matrice A è invertibile in quanto det(A) = 2 ,


 0 1
 2
 1

A−1 =  2
− 12 −  1 .
− 1 3

2
2 2

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Capitolo 2 35

[2] La matrice A è invertibile in quanto det(A) = −3 ,


 1 − 13 2

3 3
 2

A−1 =
 3
− 23 1
3
.

4
3
− 73 5
3

[3] Esiste A −1 per ogni h = 9 ;


− 8+h −
12 2h 1 
 − 9+h − 9+h − 9+h 
A−1 =  − − 2
9+h −
3+h
9+h −9 + h
−2 .

 1 −6 1

− 9+h −9 + h − 9+h

[4] Esiste A −1 per ogni h = 0 ; 


 1 
0 0 0
 h 
1
 0
h
−1 0 
A−1 = .
 2 2 
1
h
−3 − h
 0 0 0 1
h

[5] 1. Esiste A −1 per ogni h = 1. 
2. Per h = 0 l’inversa di A è:

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36 Matrici e Determinanti

− 12 0 0
1
2
 
−1
1 1 0 −  1
A = .

 − 1 −1 1 1

1 1

2
−1 −1 2

[6] A è invertibile per ogni h / ∈ −1, 15 .


 
[7] det(A) = 39 .

[8] det(A) = 93 .

[9] det(A) = 99 .

[10] .
det(A) = 160

[11] det(A) = 0 , per ogni k ∈ R.


[12] det(A) = 0 , per ogni h ∈ R.
[13] 1. det(A) = k 2 ( 1 + k) . −
2. A è invertibile se e solo se k / 0, 1 .
∈{ }
[14] 1. det(A) = −h(−2 + h)(2 + h) .
2. A è invertibile se e solo se h ∈
/ {−2, 0, 2} .

[15] Se a / ∈ {−1, 1} l’unica soluzione è:

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Capitolo 2 37

4 + 3a
1+a
 − − 2 a

X= ,
 1+a 
 1 
1+a
che, in questo caso, pu ò essere determinata anche usando il Teorema di Cramer;
se a = −1 il sistema lineare è incompatibile;
se a = 1 esistono infinite soluzioni:

X=
  − 
02 + 11 t, t ∈ R.
− 3 1

[16] Se a / ∈ {−4, 4} l’unica soluzione è:


2(27 + 5a)
 
 7(4 + a) 
1
X= ,
 4+a 
25 + 8a
7(4 + a)
che, in questo caso, pu ò essere determinata anche usando il Teorema di Cramer;
se a = −4 il sistema lineare è incompatibile;
se a = 4 esistono infinite soluzioni:
 0
  1

5 1
X=
 − 7
 +
 2
 t, t ∈ R.
 13  − 1 
14 2

[17] AX = B1 è incompatibile;
AX = B 2 ammette infinite soluzioni:

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38 Matrici e Determinanti

3 3 1
2 10 2
     
1 0 0
X=
  λ1 +
  λ2 +
 , λ1, λ2 ∈ R;
4
0 0
5
     
0 1 0

AX = B 3 ammette infinite soluzioni:

3 3
 2
  10

 1
  0

X=   λ1 +   λ2 , λ1 , λ2 ∈ R.
4
0
   5 
0 1

[18] Se h / ∈ {−1, 0, 1} l’unica soluzione è:


1
 x1
  
   1+h 
2+h
x2 = ;
   h(1 + h)

   1

x3 − 1+h

se h = −1 e h = 0 il sistema lineare è incompatibile;


se h = 1 esistono infinite soluzioni, date da:
    − 
x1 0 1
    − 
x2 = 1 + 1 t, t ∈ R.
x3 0 1

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Capitolo 2 39

[19] Esistono infinite soluzioni, date da:


 − 3 3a −5 + a − hd a d

X= − −− 1 3b 4 + b − he b e  , (a,b,c), (d,e,f ) ∈R . 3

k 3c −2k + c − hf c f

[20] L’equazione matriciale è incompatibile per ogni valore reale di h e k .

 −
[21] Se h = 4 o k = 1 l’equazione matriciale è incompatibile;

se h = 4 e k = 1 l’equazione matriciale ha infinite soluzioni:
 a b

X=  2 − 5a − 5b
1  , (a, b) ∈R . 2

2 − 3a −3b

[22] Se h / ∈
  0,
1
l’unica soluzione è:
2

2(3 + h + h2 )
− 2 −h 
− h(1 2h) h(1 − 2h)
X=
 2+h −h
;
 − 1 2h 1 − 2h 
 − 2(2 + h) 1 
− 1 2h 1 − 2h
se h ∈
 
0,
1
l’equazione matriciale è incompatibile.
2

−
[23] Se k = 2 l’equazione matriciale è incompatibile;

se k = 2 l’unica soluzione è:
 4
− 2

 5 5 
X= .
− 2 1 
5 5

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40 Matrici e Determinanti

 
[24] Se h = 4 o k = 2 l’equazione matriciale AX = B è incompatibile;

se h = 4 e k = 2 l’unica soluzione è:

X=
1
 2 3 1
 ;
7 −1 2 10
l’equazione matriciale X  A = B è priva di significato.

[25] Se h =  −3 o k = 2 l’equazione matriciale è incompatibile;


se h =

X=
− 4
3 e k = 2 l’unica soluzione è:

2 1

.
5 −
3 0

[26] Se h =  −1 l’equazione matriciale ammette infinite soluzioni:


 −3 + 2h + k + 8a + 8ah 8b

1+h

 −15++hk 0

X=
 , (a, b) ∈R ;2

15 − 3k − 5a − 5ah
 1+h
1 − 5b 
a b

se h = −1 , k = 5 l’equazione matriciale è incompatibile;


se h = −1 , k = 5 esistono infinite soluzioni:

 2 + 8a + c 8b + d

c d
X= − 5a 3c − − −
1 5b 3d  , (a, b), (c, d) ∈R .
2

a b

[27] Se h =  −2 esistono infinite soluzioni:

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Capitolo 2 41

a b
 3+k −2 
 2+h 2+h 
X= 3h − 2k + 6a + 3ah 2 − h + 6b + 3bh , (a, b) ∈R ;
2

2+h 2+h
 
 5 − 5h + 5k − 14a − 7ah −8 + h − 14b − 7hb 
3(2 + h) 3(2 + h)

se h = −2 l’equazione matriciale è incompatibile.


[28] Se h = −1 e k = 1 l’unica soluzione è:
X=
 1 2

− − ; 1 3

se h 
= −1 o k =
 1 l’equazione matriciale è incompatibile.
[29] Se h = −1 e k = 1 l’unica soluzione è:
X=
 −32 −11 ; 
se h = −1 o k = 1 l’equazione matriciale è incompatibile.

[30] Se k = 4 + 5h l’unica soluzione è:
 h k − − − −
3( 2 + 3h k)

4 + 5h k − −
4 + 5h k

X=
 16 + 15h + k
− 46(11 + k)
 ;
 4 + 5h k − + 5h − k 
− 4(1 + h) 6(3 + h) 
4 + 5h k − −
4 + 5h k

se k = 4 + 5h l’equazione matriciale è incompatibile.

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42 Matrici e Determinanti

L’equazione matriciale X  A = B è priva di significato.

[31] Esistono infinite soluzioni:


− 6+ 5λ1 7+ 5λ2 −7+ 5λ −9+ 5λ 3 4

X= − − 14 9λ1 −−
9 9λ2 −22− 9λ −19−9λ 3 4 , (λ1 , λ2, λ3 , λ4 )
 ∈R .
4

λ1 λ2 λ3 λ4

[32] 1. Se k / ∈ {−3, 1} l’unica soluzione è:


 4 + 3k + k 2 
3+k
 3 + 5k

X= ;
 2(3 + k) 
− 33++5kk
 
se k = −3 l’equazione matriciale è incompatibile;
se k = 1 esistono infinite soluzioni:
  2t
X= −  t , t ∈ R.
2t

2. No perché, in generale, AB = BA, come ad esempio nel caso delle matrici:

A=
 1 −1  , B=
 1 1

.
1 1 0 1

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Capitolo 3

Calcolo Vettoriale

3.1 Esercizi
Tutti gli esercizi, a meno di esplicita dichiarazione contraria, sono da considerarsi inseriti
nello spazio vettoriale reale V 3 dei vettori ordinari, riferito ad una base ortonormale posi-
B · ∧
tiva = (i, j, k) . I simboli “ ” e “ ” indicano, rispettivamente, il prodotto scalare e
il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.

[1] Dati i vettori:

− −
a = h i j + 3k, b = i hj + kk, c = 2i + k k, − h, k ∈ R,
trovare per quali valori di h, k esistono dei vettori x tali che:
a ∧x+x∧b=c
e determinare, quando è possibile, le componenti di x.

[2] Dati due vettori a e c non nulli e ortogonali, semplificare le seguenti espressioni:
a ∧ (a ∧ c); · ∧ c).
a (a

[3] Dati i vettori a = (1, 2, 0), b = (0, 1, 1), determinare una base ortogonale positiva
contenente a e un vettore complanare ad a e a b.

[4] 1. I vettori a = (1, 2, 0), b = (0, 1, 1) possono rappresentare i lati di un rettangolo?

2. Determinare una coppia di vettori paralleli alle altezze del parallelogramma indivi-
duato da a e da b.

43

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

44 Calcolo Vettoriale

[5] 1. I vettori a = (1, 1, 0), b = (2, 0, 1) possono rappresentare i lati di un rombo?

2. Determinare le rette vettoriali bisettrici degli angoli individuati da a e da b.

− −
[6] Dati i vettori a = (1, 0, 2), b = (0, 1, 1) , determinare una base ortogonale
positiva contenente a e un vettore c ortogonale sia ad a sia a b .

[7] Dati i vettori:

a = (1, 3, h), −
b = ( 1, 5, 0), c = (1, −2, −1), h ∈ R,
determinare per quali valori di h esiste un vettore x che verifichi simultaneamente le
seguenti condizioni:

a. x sia complanare ad a e a c;

b. x sia ortogonale a b ∧ c;
c. il vettore proiezione ortogonale di x su c sia −c.
[8] Dati i vettori u = (2, 1, 3), v = (0, 2, 3) , determinare il vettore x simmetrico di u
rispetto a v.

[9] Dati i vettori u = (2, 1, 3), v = (0, 2, 3) , determinare le rette vettoriali bisettrici degli
angoli individuati da u e da v.

[10] Dati i vettori:

a = (1, 2, 3), −
b = ( 1, 3, −1), c = (0, 1, 1),

determinare i vettori x tali che:

·
2(x a)b + x ∧ b = c.
[11] Calcolare il valore dell’espressione:

(a + b − c) · (a − b + c) ∧ (−a + b + c),
dove a, b, c sono vettori qualsiansi.

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Capitolo 3 45

[12] Dati i vettori u = (1, 1, 1), v = (1, 0, 0) , decomporre il vettore v nella somma di
un vettore parallelo ad u e di un vettore ortogonale ad u.

[13] Siano u, v vettori di V 3 , provare che:


2 2 2 2
u ∧ v = u v − (u · v) .

[14] Verificare che i vettori u = 2(i + j k), v = i + k sono ortogonali e determinare
le componenti del vettore w = i 3j + 2k rispetto alla base  = ( u, v, u v) .
− B ∧

[15] Dati i vettori u = i k, v = i + j, determinare i vettori x, complanari a u e a v,
ortogonali a u + v e di norma 1 .

[16] Dati i vettori u = i − 2j − k, v = i + j − k,


1. verificare che u è ortogonale a v.

2. Determinare i vettori x tali che u ∧ x = v.


[17] Dati i vettori u = (1, 1, 0), v = (0, 1, 1) , determinare i vettori x tali che la loro
proiezione ortogonale sul piano vettoriale individuato da u e v sia il vettore 3 u + 4v.

[18] Dati i vettori:


u = (1, −1, h), v = (2, 0, h), −
w = ( 2, 1, 0), h ∈ R,
determinare per quali valori di h esistono uno o più vettori x che verifichino tutte le
seguenti condizioni:

a. x sia ortogonale ad u;

b. il vettore proiezione ortogonale di x su v sia 2 v;

c. il volume (con segno) del tetraedro individuato dai vettori x, v, w valga 8 .


[19] 1. Dati i vettori a = (1, 0, 1), b = (2, 1, 2), determinare i vettori x che verifichi-
no tutte le seguenti condizioni:

a. l’area del parallelogramma individuato da a e da x sia 6 ;



b. B = (a, b, x) sia una base ortogonale positiva.


2. Calcolare le componenti del vettore c = (4, 1, 3) rispetto alla base B.

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46 Calcolo Vettoriale

[20] 1. Dati i vettori a = (2, 1, 1), b = (0, 1, 1) , determinare tutti i vettori x tali che la

proiezione ortogonale di x sul piano vettoriale generato da a e da b sia il vettore


a + b.

2. Scelto un vettore x tra quelli determinati nel punto 1. , calcolare le componenti del
vettore c = (4, 1, 3) rispetto alla base  = (a, b, x) .
− B
[21] Dati i vettori:

x=i − j + 2hk, y = h i + hj − 2k, z = i, h ∈ R,


1. esistono dei valori di per cui i tre vettori risultino complanari?
h
2. Esistono dei valori di h per cui il vettore x bisechi l’angolo formato da y e da z?

[22] Dati i vettori:

a1 = (1, 3, −2), a = (−2, −6 + a, 4 + a),


2

a3 2
= (−1, −3 + a, 1 + a + a ), b = (0, −2, −1 + a), a ∈ R,
1. determinare i valori del parametro a per cui i vettori a1 , a2 , a3 siano linearmente
indipendenti.

2. Posto a = 2 , determinare le componenti del vettore b rispetto alla base (a1 , a2 , a3 ) .

[23] Determinare i valori di h in R per cui i vettori:

u1 = (1, 1, 2), u2 = (2, −1, 3), u3 = (3, 0, h)

siano linearmente indipendenti.

[24] Dati i vettori u v , verificare che sono linearmente indi-


pendenti. Trovare per = (1, valori
quali 3, 2), di = (
t R
in 2, 1,
il −
1)
vettore −
w = (t, 0, 1) appartiene al piano
vettoriale individuato da u e da v e, per tali valori, determinare le sue componenti rispetto
alla base ( u, v) del piano vettoriale.

− −
[25] Dati i vettori a = (0, 1, 2), b = (3, 1, 1), c = ( 1, 2, 2) , determinare la proiezio-
ne ortogonale di c sul piano vettoriale individuato da a e b.

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Capitolo 3 47

[26] Dati i vettori:

− −2 − 2k, −2),
v1 = ( 1, v2 = (1, −2 + 2k, 16), v3 = (4, −7 − k, 8), k ∈ R,
1. per quali valori di k i vettori v1 , v2 , v3 sono linearmente dipendenti?

2. Per i valori di k ottenuti al punto 1. , provare che  = (v1 , v2 ) è una base del piano
B
vettoriale generato da v1 , v2 , v3 e trovare le componenti di v3 rispetto a  . B
[27] Dati i vettori:

a = i + 2j + k, b = 2i − j + k, c=i − j,
1. verificare che ( a, b, c) è una base di V 3 .

2. Costruire una base ortonormale (e1 , e2, e3 ) di V3 tale che e1 sia parallelo ad a ed
e2 sia complanare ad a e a b.

[28] Dati i vettori:

u=i − hk, v = hj − k, w = h i + 2hj − k, h ∈ R,


1. determinare un valore di h per cui i vettori u, v, w siano complanari.

2. Determinare un valore di h per cui i vettori u e v siano paralleli.

3. Trovare un valore di h per cui i vettori u , v, w costituiscano una base ortogonale.

4. Posto h = 2 , determinare il vettore proiezione ortogonale di u sul piano vettoriale


generato da v e da w.

[29] Determinare un vettore di norma 1, ortogonale a u = i − j e a v = i + k , con


componente positiva lungo k.

[30] Dati i vettori:

u = 2hi − j + hk, v = hi − j, w=i − hj, h ∈ R,


1. determinare, se esiste, un valore di h per cui i vettori u, v, w siano complanari.

2. Determinare, se esiste, un valore di h per cui i vettori u e v siano paralleli.

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48 Calcolo Vettoriale

[31] Dati i vettori:

a = 2i + 2j + hk, b=i − j + 2hk, h ∈ R,


2
1. determinare h in modo che a  ∧ b = 56 .
2. È possibile determinare h in modo che a sia ortogonale a b? E in modo che a sia
parallelo a b? Giustificare le risposte.

[32] Dati i vettori u = (1, 0, 1), v = (0, 1, 1) ,

1. determinare i vettori complanari a u e a v, ortogonali ad u e aventi norma


√2 .
2. Determinare le componenti del vettore i rispetto alla base ( u, v, u ∧ v) .
[33] Dati i vettori:

u = (1, 2, −1), v = (1, 0, 2), −


w = ( h,h, 2 + h), t ∈ R,
1. determinare il valore di t in modo che u, v, w siano complanari ed esprimere w
come combinazione lineare di u e di v .

2. Posto h = −1 , determinare il vettore w ortogonale a u , a v, avente norma uguale

alla norma di w e formante un angolo ottuso con j.

[34] Utilizzando il prodotto scalare di due vettori, dimostrare che un parallelogramma ha


quattro lati congruenti se e solo se le diagonali sono ortogonali.

[35] Utilizzando il prodotto scalare di due vettori, dimostrare che le diagonali del rombo
sono bisettrici degli angoli.

[36] Dati i vettori:

u = (h, −h, 1), v = (1, 2, 1), w = (h, −1, h), h ∈ R,


1. determinare i valori di h per cui il volume (con segno) del tetraedro individuato da
u, v, w sia 5 .

2. Determinare i valori di h per cui u, v, w siano complanari e l’angolo tra v e w sia


ottuso.

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Capitolo 3 49

3. Posto h = 2 , dopo aver verificato che  = (u, v, w) è una base non ortogonale,
B
determinare le componenti di j rispetto a  .
B
[37] Dati i vettori:
a = hi − j + 3 k, b=i − 2j + k, c=i − j − k, d = i + 3j − hk, h ∈ R,
1. stabilire per quali valori di h esistono dei vettori x complanari ad a e a b e tali che

x c = d.

2. Determinare, quando è possibile, le componenti di x rispetto alla base B = (i, j, k) .


[38] Dati i vettori:
a = hi − j − k, b = j + k, h ∈ R,
determinare, al variare di h, tutti i vettori x che verifichino contemporaneamente le
seguenti condizioni:

a. a, b e x siano complanari;

b. a sia ortogonale a x ;

c. il vettore proiezione ortogonale di x su b sia 2 b.

[39] Dati i vettori:


u = i + k, v = j + k, w = 2i − j + k, t = 3i − j + 3k,
1. calcolare ( u + v) ∧ w · t.
2. Determinare le componenti del vettore i rispetto alla base ( u, v, u ∧ v).
3. Determinare il vettore proiezione ortogonale di u su w.

[40] Dati i vettori:


u = (1, h, 1), v = (h, 1, 1), w = (1, 1, h), h ∈ R,
determinare, al variare di h , i vettori x tali che:
·
x u = 1, ·
x v=2 − h, ·
x w = h.

[41] Decomporre il vettore v = (1, 2, 1) nella somma di un vettore appartenente al piano


vettoriale W −
di equazione x + y z = 0 (rispetto ad una base ortonormale = (i, j, k) ) B
e di un vettore parallelo a u = (1, 1, 1) . −

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50 Calcolo Vettoriale


[42] Dati i vettori u = (0, h, 1) , v = (2, 1, 1) , con h − ∈ R , determinare, al variare di
h, i vettori x che verifichino tutte le seguenti condizioni:

a. x, u, v siano complanari;

b. il vettore proiezione ortogonale di x su k sia k;

c. il prodotto scalare di x con u sia −1 + 2h .



[43] Dati i vettori u = (1, 1, 2) , v = (h, 0, 1) , con h ∈ R , determinare, al variare di h,
i vettori x che verifichino tutte le seguenti condizioni:

a. il vettore proiezione ortogonale di x su u ∧ v sia 2( u ∧ v) ;


b. il prodotto scalare di x con v sia h ;

c. x sia ortogonale a k .

[44] Dati i vettori:

u = (1, −2, 1), v = (0, h, 1), w = (0, −h, 1), h ∈ R,


determinare, al variare di h , i vettori x che verifichino tutte le seguenti condizioni:

a. il vettore proiezione ortogonale di x su u sia (1/6)u;

b. il prodotto scalare di x con v sia 1 ;

c. il prodotto misto x i · ∧ w sia 1 − 2h .


[45] Dati i vettori:
a= −i − k, b = i + hj + k, h ∈ R,
determinare, al variare di h, i vettori x che verifichino tutte le seguenti condizioni:

a. il volume (con segno) del tetraedro individuato da a , b e x sia 1 ;

b. b sia ortogonale a x;

c. il vettore proiezione ortogonale di x su a sia −a.

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Capitolo 3 51

[46] Dati i vettori a = 2i + k, b = −j + k,


1. verificare che a, b, i sono linearmente indipendenti e determinare le componenti di
j rispetto alla base ( a, b, i) .

2. Determinare il vettore x di norma 6 , appartenente al piano vettoriale individuato


da b e da i, ortogonale ad a e formante un angolo ottuso con i.

3. Calcolare l’area del triangolo di lati a e b.

[47] Dati i vettori u = i + 2j − k, v = 2i − 3j + k, w = i + j − 2k,


1. determinare i vettori x che verifichino tutte le seguenti condizioni:

a. x sia ortogonale a u,
b. x sia complanare a v e a w,
c. x abbia norma
√7 .

2. Verificare che B = (u, v, w) è una base di V . 3

3. Scrivere le equazioni del cambiamento di base dalla base = (i, j, k) alla base

B = (u, v, w) . B

4. Determinare le componenti del vettore a = 5i + 7j + 2k rispetto alla base B.
[48] Determinare il vettore simmetrico di u = (0, 1, 1) rispetto al piano vettoriale H dei
vettori x = (x1, x2 , x3 ) tali che x 1 + 2x2 + x3 = 0.

[49] Dati i vettori u = i + 2j − k, v = i − j,


1. decomporre u nella somma di un vettore ortogonale ad u e di un vettore avente la
stessa direzione di v.

2. Trovare tutti i vettori complanari ad u e a v e ortogonali a u − v.



3. Determinare una base ortonormale B = ( a, b, c) di V 3 tale che a sia parallelo a u
e b sia complanare a u e a v.

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52 Calcolo Vettoriale

[50] Dati i vettori:

a=i − j + 3k, b= −i + 2j, c= −i − j − k,


1. determinare un vettore x parallelo ad a e di lunghezza 2 .

2. Determinare un vettore y complanare ad a e a b, ortogonale a b e che forma un


angolo ottuso con a.

3. Verificare che  = (a, b, c) è una base di V3 e determinare le componenti di k


B
rispetto alla base  . B
4. Calcolare il vettore proiezione ortogonale p del vettore b sul piano vettoriale indi-

viduato da a e da c . Esprimere, quindi, p come combinazione lineare dei vettori a


e c.

[51] Dati i vettori:

u=i − 2j + 3k, v = 2i − j + 2k, w=i +j − k,


1. determinare i vettori x che verifichino tutte le seguenti condizioni:

a. x sia complanare ad u e a v,
b. x sia ortogonale a w,
c. x abbia norma
√26 .
2. Calcolare v ∧ w.
3. Scrivere le equazioni del cambiamento di base dalla base

B = (i, j, k) alla base
B = (v, w, v w) . ∧

4. Determinare le componenti del vettore a = −3i + 9j + 13k rispetto alla base B .

3.2 Soluzioni

 −  − 2h non esistono soluzioni;


[1] Se h = 1 e k( 3 + k) = 2

se h 
= 1 e k(−3 + k) = 2 − 2h esistono infiniti vettori:
1−h −2 + (1 − h)t j + t k, t ∈ R;
x=
 t i+
  
−3 + k −3 + k

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Capitolo 3 53


se h = 1 e k = 0 non esistono soluzioni;

se h = 1 e k = 0 esistono infiniti vettori x = 2 j + t k, t ∈ R.


3

[2] Dalle definizioni di prodotto vettoriale e scalare segue:


2
a ∧ (a ∧ c) = −a c; a (a · ∧ c) = 0 .
[3] Una delle basi richieste è ( a, a b, a ∧ ∧ (a ∧ b)), dove:
∧ −
a b = 2i j + k, a (a b) = i j ∧ ∧ − − 5k.
[4] 1. No perché i vettori a e b non sono ortogonali.

2. Per esempio i vettori richiesti sono:

v1 = (1, 1, −1), v =
− 
2 1
, ,1 .
3
5 5

[5] 1. No perché i vettori a e b non hanno la stessa lunghezza.

2. Le rette vettoriali richieste sono generate dai vettori:

vers a + vers b =
√ √1
+
2
,
1
,
1
√ , √

2 5 2 5

vers a − vers b =
√ − √
1 2
,
1
√ , −√
1
.
2 5 2 5

[6] Una delle basi richieste è ( a, c, a ∧ c), con c = (2, 1, 1) .


8
[7] Se il vettore richiesto è x
h= 3− = ( 1, 2, 1);
 −− 
8 1 1
se h =
3

esistono infiniti vettori x =
8
( 18 + 5t), t, (30
8
− 11t) , t ∈ R.

[8] Il vettore x si trova imponendo la condizione u + x = 2p, dove p è il vettore


proiezione ortogonale di u su v ;

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54 Calcolo Vettoriale

x= −2, 31 ,
13 13
27
.
 
[9] Le rette vettoriali richieste sono generate dai vettori:
√ 14
√ √ √ √
13 14 + 28 13 39 14 + 42 13

vers u + vers v = , , ,
7 182 182
√ √ − √
14 13 14 28 13 39 14 42 13
√ − √ 
vers u − vers v = 7
,
182
,
182
.

[10] Si trova un solo vettore x che verifica la condizione assegnata:

x=
 5
, − 2

,0 .
11 11

[11] (a + b − c) · (a − b + c) ∧ (−a + b + c) = −4 a · b ∧ c.
1
[12] La decomposizione è v = u +
 2
, − 1
, −
 1
e si trova per esempio imponendo
3 3 3 3
la condizione v = λu + ( µ1 µ2 , µ1 , µ2 ), λ, µ1 , µ2 R.
− − ∈
[13] La verifica segue dalle definizioni di prodotto vettoriale e di prodotto scalare e da
note identità trigonometriche.

[14] I vettori u e v sono ortogonali in quanto u v = 0 . ·



Il vettore w, espresso rispetto alla base B , è dato da:
w= − 23 u + 32 v + 125 (u ∧ v).
√2 √2 √2 √2
[15] Si trovano due vettori x 1 =
2
j+
2
k, x2 = − 2
j − 2
k.

[16] 1. I vettori u e v sono ortogonali in quanto u v = 0 . ·


2. I vettori richiesti sono infiniti, dati da x = ( 1 − − λ, 1 + 2λ, λ), λ ∈ R .

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Capitolo 3 55

[17] I vettori richiesti sono infiniti, dati da x = (3 + λ, 7 − λ, 4 + λ), λ ∈ R .


∈ {−2, 2} il vettore richiesto è:
[18] Se h /
2 3 2 3 2

x=
4(−2 + 7h − 2h + h ) 2(4 + 10h − 2h + h )
, ,−
6(8 − 2h + h )

;
−2 + h −2 + h −2 + h
se h = −2 esistono infiniti vettori x = (8 + t, 8 − t, t), t ∈ R;
se h = 2 non esistono vettori che verificano le condizioni assegnate.

[19] 1. Esiste il solo vettore x = (1, 4, 1) .



2. Il vettore c, espresso rispetto alla base B , è c = 12 a + 139 b + 11

18
x.

[20] 1. Esistono infiniti vettori dati da x = a + b + λ(a ∧ b), λ ∈ R .


2. Scelto x = (2, 0, 4), allora c = a − 2b + x.
[21] 1. I vettori x, y, z sono complanari se e solo se h = ±1 .
2. Non esiste alcun valore di h per cui x verifichi la proprietà richiesta.

[22] 1. I vettori a1 , a2 , a3 sono linearmenti indipendenti se e solo se a / ∈ {−1, 0, 1} .


2. b = −3a − 2a
1 2 + a3 .

[23] I vettori u1, u2 , u3 sono linearmenti indipendenti se e solo se h = 5 . 

[24] I vettori u e v sono linearmente indipendenti perché le loro componenti non sono
ordinatamente in proporzione. Il valore di t richiesto è t = 7 ; w = u 3v. −
[25] Indicando con p la proiezione ortogonale di c su a ∧ b, il vettore x richiesto è tale
che x + p = c ; x =
− 7 5 13
, , .

6 3 6

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56 Calcolo Vettoriale

[26] 1. I vettori v1 , v2 , v3 sono linearmente dipendenti se e solo se k = −5/3 .



2. B è una base in quanto è formata da due vettori linearmente indipendenti;

il vettore v 3 , espresso rispetto alla base B , è dato da v = −4v .
3 1

[27] 1. È sufficiente verificare che i tre vettori dati sono linearmente indipendenti.

2. Una delle basi richieste è ( e1 , e2 , e3 ) con:

e1 = vers a, e2 = vers(a ∧ (a ∧ b)), e 3 = e1 ∧ e , ossia:


2

√6 √6 √6 1
e1 = i+ j+ k, e 2 = ( 11 i + 8j 5k), e3 = e 1 e2 .
6 3 6 √210 − − ∧
[28] 1. I vettori u, v, w sono complanari per h = 0 .

2. Non esistono valori di h per cui i vettori u e v siano paralleli.

3. Non esistono valori di h per cui i vettori u, v, w formino una base ortogonale.
1 5
4. Il vettore richiesto è
6
i+ j
6
− 13 k.

[29] Un vettore richiesto è √13 (−i − j + k) .

[30] 1. I vettori u, v, w sono complanari se h = 0 oppure se h = ±1 .


2. I vettori u, v sono paralleli se h = 0 .

 5
[31] 1. I valori di h cercati sono h = ±2 17
.

2. a è ortogonale a b se h = 0 . Non esiste alcun valore di h per cui a e b sono


paralleli perché le loro proiezioni ortogonali sul piano vettoriale individuato da i e
da j sono ortogonali.

√3 √3
[32] 1. Si ottengono i due vettori
3
− − −
(1, 2, 1),
3
− −
(1, 2, 1).

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 3 57

2. Il vettore i, espresso rispetto alla base ( u, v, u ∧ v), è dato da:


i = 2u − 13 v − 13 (u ∧ v).
3

[33] 1. u, v, w sono complanari se h = − 49 , inoltre w = − 29 u + 23 v.


√ 4 3
√ 2√3
3 3

2. w = √ − √ − √29
, , .
29 29

[34] Se x e y sono i lati congruenti di un parallelogramma, segue x 2 = y 2 ; dalla


definizione di norma e dalle proprietà del prodotto scalare segue (x + y ) (x y) = 0 .   · −
Il viceversa si ottiene in modo analogo.

2 2
[35] Siano x e y i lati di un rombo, allora x  
= y e dalla definizione di prodotto
scalare segue:

cos(x , x + y) e cos(x
, x + y) = cos(y , x y) = cos(y
, x y) .− −

[36] 1. I valori di h richiesti sono h =


1 ± √249 .
4
2. Il valore di h richiesto è h = − 12 .

3. B è una base perché contiene tre vettori linearmente indipendenti, non è una base
· 
ortogonale perché u v = 0 ; j = (2/5)v − (1/5)w.
[37] 1. Il valore di h richiesto è h = 2 .

B
2. Il vettore x, espresso rispetto alla base , è dato da x = i + j + 2k.

2 2
√ √2 j + √2 k;

[38] Se h = 0 il vettore richiesto è x =
h
i+

se h = 0 non esiste alcun vettore che verifica tutte le condizioni assegnate.

[39] 1. (u + v) ∧ w · t = −3 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

58 Calcolo Vettoriale

2
2. i =
3
u − 13 v − 13 (u ∧ v) .
1
3. Il vettore richiesto è
2
(2i − j + k) .
[40] Se h / ∈ {−2, 1} il vettore che risolve il problema è:
x=
− 1+h
,
1
,
3+h
;

2+h 2+h 2+h

se h = 2 non esiste alcun vettore x che verifica le condizioni assegnate;
se h = 1 si ottengono infiniti vettori x = (t,u, 1 t u), t, u R .− − ∈

[41] La decomposizione è v =
 1 4 5
, ,
  −
+
2 2
, ,
2
.
3 3 3 3 3 3

∈{ }
[42] Se h / 0, 1 il vettore richiesto è x =
 
2(2 + h)
, 2, 1 ;
− 1 h

se h = 0 i vettori richiesti sono infiniti, dati da


  ∈ t
t, , 1 , t R;
2

se h = 1 non esiste alcun vettore che verifica le condizioni assegnate.


2

[43] Se h /

∈ −
 1
,0 il vettore richiesto è x =
 1,
−3 − 8h − 10h ,0 ;

2 1 + 2h

se h = − 12 non esiste alcun vettore che verifica le condizioni assegnate;


se h = 0 i vettori richiesti sono infiniti, dati da x = (t, −4 + t, 0), t ∈ R.

2+h 1 1 + 2h
[44] Se h =  ±1 il vettore richiesto è x = − 1+ h, −1+ h, 1+h
;

se h = 1 non esiste alcun vettore che verifica le condizioni assegnate;
se h = 1 i vettori richiesti sono infiniti, dati da x = (3t,t, 1 t), t R. − ∈


[45] Se h = 0 il vettore richiesto è x =
  − − 
3+h
i
2
j+
3+h
k;
h h h

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 3 59

se h = 0 non esiste alcun vettore che verifica le condizioni assegnate.

[46] 1. Per esempio si può controllare che il determinante della matrice avente come co-
lonne le componenti dei vettori dati vale 1 ; il vettore j, espresso rispetto alla base
− −
(a, b, i), è dato da j = a b 2i.

2. Il vettore richiesto è x = (−1, 2, 2) .


1
3. L’area del triangolo di lati a e b è
2
a ∧ b = 32 .
[47] 1. Si ottengono due vettori:

x1 = √12 (−3i + 2j + k), x = − √12 (−3i + 2j + k).


2

2. È sufficiente controllare che i vettori u, v e w siano linearmente indipendenti ed,


infatti, la matrice:
 1 −1
2

 2 − 1
3  ha rango 3 .
1 −2
1

Le equazioni del cambiamento di base da a sono:
3.  B B
x = x + 2y  + z 
y = 2x 3y + z 

z = x + y 2z  .
− −

4. a = 7u + v − 4w.
[48] Il vettore simmetrico di u è ( 1, − −1, 0) .
[49] 1. La decomposizione richiesta è u = (7i 4j k) + ( 6i + 6j) .
− − −
− ∈ R.
2. Si trovano infiniti vettori ( 10λ,λ, 3λ), λ
1 1
3. a = vers u = √ (1, 2, −1), b = vers(u ∧ (u ∧ v)) = √ (−7, 4, 1),
6 66

c = vers(u ∧ v) = √111 (−1, −1, −3) .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

60 Calcolo Vettoriale

[50] 1. Per esempio x = √211 i − √211 j + √611 k.


2. Per esempio y = −2i − j − 15 k.

3. Si può verificare, ad esempio, che il determinante della matrice avente sulle righe le
componenti dei vettori a, b e c è 8;
3 1 1 
k=
8
a + b + c è la decomposizione del vettore k rispetto alla base
4 8
B.
4. p = b

− − 4 2 2 1 4
i+ j+ k = i+ j
 − 23 k = − 12 a − 56 c.
3 3 3 3 3

[51] 1. Si ottengono due vettori:

x1 = √13 (7i − 2j + 5k), x = − √13 (7i − 2j + 5k).


2

2. v ∧ w = −i + 4j + 3k.

3. Le equazioni del cambiamento di base da B a B sono:
 
x = 2x + y − z  

  
y = −x + y + 4z
  
z = 2x y + 3z .
 − 
4. a = v − 2w + 3v ∧ w è la decomposizione del vettore a rispetto alla base B .

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Capitolo 4

Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

4.1 Esercizi
In tutti gli esercizi di questo capitolo si sono adottate le notazioni usuali, in particolare si
è indicato con:

- R n lo spazio vettoriale, di dimensione n , delle n -uple di numeri reali, riferito alla base
standard (o canonica):
(e1 = (1, 0, . . . , 0), e2 = (0, 1, 0, . . . , 0), . . . , en = (0, 0, . . . , 1)).
m,n
-R lo spazio vettoriale, di dimensione mn , delle matrici con m righe ed n colonne,
ad elementi reali, riferito alla base canonica:
  1 0 ... 0
  0 1 ... 0
  0 0 ... 0

.. .. .. .. .. .. .. .. ..
E11 = , E12 = , . . . , Emn = .
  . . .
  . . .
  . . .

0 0 ... 0 0 0 ... 0 0 0 ... 1
- Rn,n lo spazio vettoriale, di dimensione n2 , delle matrici quadrate di ordine n ad
elementi reali (caso particolare del precedente).

- (Rn,n ) lo spazio vettoriale, di dimensione n(n + 1)/2, delle matrici simmetriche di


S
ordine n ad elementi reali, riferito alla base:

 1 0 ... ... 0
 0 1 ... ... 0
  0 0 ... ... 1

 0 0 ... ... 0   1 0 ... ... 0   0 0 ... ... 0 
.. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
. . . . , . . . . ,..., . . . . ,
 .. .. .. ..   .. .. .. ..   .. .. .. .. 
. . . . . . . . . . . .
0 0 ... ... 0 0 0 ... ... 0 1 0 ... ... 0

61

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

62 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

 0 0 ... ... 0
0 1 ... ... 0
  0 ... ... 0 0
.. .. .. ..
  0 ... ... 0 0
.. .. .. ..

. . . . . . . .
.. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
. ,..., , .
 .
..
.
.. ..
.
..
  . . . .
  . . . .

 . . . .   0 ... ... 0 1  0 ... ... 0 0 
0 0 ... ... 0 0 ... ... 1 0 0 ... ... 0 1

- (Rn,n ) lo spazio vettoriale, di dimensione n(n


A − 1)/2 , delle matrici antisimmetriche
di ordine n ad elementi reali, riferito alla base:

0 1 ... ... 0 0 0 1 ... 0 0 0 ... 0 0


− 1 0 ... ... 0
.. .. .. ..
  0 0 0 ... 0
  0 0 ...
.. .. ..
0 0
.. ..

 .
..
.
.
..
.
.
..
.
.
..
.
 −
, 1 0 0 ... 0
..
.
..
.
..
.
..
.
..
.
 ,...,
 .
0 0 ...
. . .
0 1
.  .

0 0 ... ... 0 0 0 0 ... 0 0 0 ... − 1 0

- V3 lo spazio vettoriale, di dimensione 3 , dei vettori ordinari, riferito ad una base orto-
normale positiva B
= (i, j, k) . In quest’ambito “ ” indica il prodotto scalare tra due ·

vettori e “ ” il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.

- Rn [x] lo spazio vettoriale reale, di dimensione n + 1 , dei polinomi di grado minore o


2
uguale a n , nella variabile x , a coefficienti reali, riferito alla base (1, x , x , . . . , xn ) .
- tr(A) indica la traccia della matrice quadrata A ∈R n,n
, vale a dire la somma degli
elementi della diagonale principale di A.

- tA = (bij ) Rn,m indica la trasposta della matrice A = (aij ) Rm,n , vale a dire la
∈ ∈
matrice i cui elementi sono dati da b ij = aji , i = 1, 2, . . . , m, j = 1, 2, . . . , n .

L
- (v1 , v2, . . . , vk ) indica il sottospazio vettoriale di uno spazio vettoriale V generato dai
vettori v1 , v2 , . . . , vk di V .

- Il vettore nullo di un generico spazio vettoriale è denotato con il simbolo o, a meno di


diversa indicazione.

[1] In R 3 stabilire per quali valori del parametro reale h i vettori:

u1 = (1, 1, 2), u2 = (2, −1, 3), u3 = (3, 0, h)

sono linearmente indipendenti.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 4 63

[2] In R 4 sono dati i vettori:

u1 = (1, −1, 0, 1), u2 = (2, 1, 1, 0), u3 = (3, 0, 1, 1), u4 = (0, 1, −1, 0).
Trovare la dimensione e una base del sottospazio vettoriale L(u , u , u , u ) di R . 1 2 3 4
4

Verificato che i vettori u , u , u sono linearmente indipendenti, determinare per quali


1 2 4

valori di t ∈ R il vettore v = (1, −1, −8 + 2t, 1 + t) appartiene a L(u , u , u ) . 1 2 4

Per i valori di t trovati scrivere v come combinazione lineare dei vettori u 1 , u2 , u4 .

[3] Dati i vettori u = (1, 3, 2) e v = ( 2, 1, 1) in R3 , verificare che


− = (u, v) ha V L
dimensione 2 . Trovare per quali valori di t R il vettore w = (t, 0, 1) appartiene al
∈ −
sottospazio vettoriale e, per tali valori, determinare le sue componenti rispetto alla base
(u, v) di . V V
[4] Siano W 1 il sottospazio vettoriale di R 3 generato dai vettori:

u1 = (1, 1, −1), u2 = (2, −1, 1),


W 2 il sottospazio vettoriale di R 3 generato dai vettori:

v1 = (1, 2, −1), − −1, 2).


v2 = ( 1,

Trovare la dimensione e una base di W ∩W .


1 2

[5] In R 4 si considerino i sottospazi vettoriali:

W = L(a, b, c),
1 dove − −1, −1);
a = (2, 0, 1, 0), b = ( 1, 1, 0, 1), c = (0, 3,

W = L(e, f , g),
2 dove e = (−1, 1, 5, 4), f = (0, 3, −2, 1), g = (2, 7, −16, −5).

1. Verificato che l’insieme B = {a, b, c} è una base di W , stabilire per quale valore
1

di h ∈ R il vettore v = (5, −h, 1, h) appartiene a W e, per tale valore, decomporlo


1

rispetto alla base B .


2. Trovare la dimensione e una base di un sottospazio vettoriale W di R tale che 3
4

W ⊕W = R .
2 3
4

[6] In R4 scrivere le equazioni di due iperpiani vettoriali diversi, ma entrambi supple-


mentari della retta vettoriale H L
= ((2, 0, 4, 3)) .

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64 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

[7] 1. In R 3 [x] , considerati i polinomi:

p1 (x) = x − (1 + h)x , p (x) = h + x, p (x) = 1 − x , p (x) = 4x, h ∈ R,


2
2 3
3
4

determinare i valori di h per cui ( p1 (x), p2 (x), p3 (x), p4(x)) è una base di R 3 [x] .
2. Fissato uno dei valori di h determinati nel punto precedente, trovare le componenti
di q (x) = 1 + x + x2 + x3 rispetto a tale base.

[8] Dire se i sottoinsiemi di R 2,2 :

x y
= R2,2 2x y z = x + 3y 2t = 0 ,
H   ∈
z t
  ∈ | − − − 

x y
K= R 2,2
|x−y+2 =t = 0
z t

sono sottospazi vettoriali. In caso affermativo determinarne la dimensione e una base.

[9] In R 4 sono dati i sottospazi vettoriali:

H = {(x , x , x , x ) ∈ R | 2x − x + x = x + x − x = 0},
1 2 3 4
4
1 2 3 1 2 4

K = L((0, 0, 1, 1), (1, 1, 0, 0)).


1. Calcolare la dimensione e una base di H .

2. Calcolare la dimensione e una base di H + K . Si tratta di una somma diretta?

[10] Verificare che le matrici:

1 2 1 0 0 2 4 1
A1 = , A2 = , A3 = , A4 =
−  1 0 2 1 2 1 2 3
 −  −  − 
costituiscono una base di R 2,2 e determinare le componenti della matrice:

A=
 1 0

0 1

rispetto a tale base.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 4 65

[11] Dati i sottospazi vettoriali di R 2,2 :

H=
 x1 x2
∈ R 2,2
|x 1 + 2x2 = 0 ,

x3 x4

K=
 x1 x2
∈ R 2,2
|x + x4 = x2 + 2x3 = 0 ,

1
x3 x4

determinare la dimensione e una base di H e di K . Determinare la dimensione e una base


di H K
+ e di H∩K
.

[12] Sono dati in R 4 i sottospazi vettoriali:

H = {(x,y,z,t) ∈ R | x − 2z = 2y = 0},
4

K = L((0, 2, 1, −1), (1, −2, 1, 1), (1, 2, 3, −1), (1, 2, 7, 1)).


1. Determinare la dimensione e una base sia di H sia di K .

2. Determinare la dimensione e una base di H + K .

[13] In R 5 i sottospazi vettoriali:

A = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | x + x = x = 0},
1 2 3 4 5
5
1 2 3

B = L((1, 2, 1, 2, 1), (0, 1, 1, 1, 1), (1, 0, −1, 0, −1), (2, 3, 1, 3, 1))


sono supplementari?

[14] In R 4 si considerino i vettori:

a = (1, 1, 1, 0), b = (0, 1, 1, 1), c = (1, 1, 0, 0).

1. Verificare che a , b, c sono linearmente indipendenti.

2. Determinare un vettore d in modo che i vettori a, b, c, d siano linearmente indi-


pendenti.

3. Dire se il sottospazio vettoriale H = {(x,y,z,t) ∈ R | y = z +t = 0} è contenuto


4

K L
in = (a, b, c) .

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66 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

[15] In R 3 si consideri il sottospazio vettoriale W i cui elementi (x,y,z) sono soluzioni


del sistema lineare omogeneo:
x+y+z= 0
x + hy + (2 h)z = 0 −
x h2 y (4 3h)z = 0,
− − − − ∈ R. h

1. Al variare di h determinare la dimensione e una base di W .

2. Al variare di h determinare la dimensione e una base di un sottospazio vettoriale H


supplementare di in R 3 .
W
3,3
[16] In S(R ) completare l’insieme libero:
   
1 0 3 0 −1 2 0 0 0
I=  0 0 2  − , 1 1 0 ,
 0 5 2 
3 2 0 2 0 0 0 2 − 6

fino ad ottenere una base di S (R 3,3


).

[17] Data la matrice:


A=
6 −9 ,
 4 −6 
1. provare che i sottoinsiemi:

F = {X ∈ R | AX = X A}, G = {X ∈ R | AX = −XA}
2,2 2,2

sono sottospazi vettoriali di R2,2 e trovare la dimensione e una base per ciascuno di
essi.

2. Determinare la dimensione e una base per i sottospazi vettoriali F + G e F ∩ G.


3. Data la matrice:
C=
 0
0
−−2+ h
3+ h

, h ∈ R,
stabilire per quale valore di h la matrice C appartiene al sottospazio vettoriale
F G+ .
Assegnato ad h tale valore, trovare due matrici C 1 ∈ F e C ∈ G in modo tale che
2

C = C1 + C2 .

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Capitolo 4 67

[18] In R 4 si consideri il sottoinsieme:

W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x + 2x + x = x − x = 0}.
1 1 2 3 4 4 1 3 4 3 4

1. Verificare che W è un sottospazio vettoriale di R e determinarne la dimensione e


1
4

una base.

Si considerino, inoltre, i sottospazi vettoriali:

W = L(a, b, c),
2 dove a = (1, 0, 2, 0), b = (0, 1, −1, 1), c = (3, −2, 8, −2),
W = L(e, f , g),
3 dove e = (0, 1, 2, 1), f = (2, 1, 3, 1), g = (1, −2, 4, −2).

2. Determinare la dimensione e una base di 2 e di 3 .

3. Determinare la dimensione e una base di


W
W ∩ (WW+ W ) .
1 2 3

[19] Si considerino i sottoinsiemi di R 3,3 :


 1 0 0
 
H= a 1 0 ∈ R3,3 a, b, c
| ∈R ,
 b c 1

a 0 0
= b c 0 R3,3 a, b, c, d, e, f R .
K  d e f
 ∈ | ∈ 
H e K sono sottospazi vettoriali di R 3,3
? In caso affermativo determinarne la dimensione
e una base.

[20] I seguenti sottospazi vettoriali di R 4 :

H = L((1, 2, 0, 0), (0, 1, 3, 0), (2, 1, 0, 0), (5, 4, 0, 0)),


K = {(x,y,z,t) ∈ R | 2x + 3y − z = x − z = 0}
4

sono supplementari?

[21] Si considerino i sottoinsiemi di R 3[x] :

H = {p(x) = ax + bx 2
+ x3∈ R [x] | a, b ∈ R},
3

K = {p(x) = ax + bx 2
+ cx ∈ R [x] | a, b, c ∈ R}.
3
3

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

68 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

H e K sono sottospazi vettoriali di R [x] ? In caso affermativo determinarne la dimen-


3

sione e una base.

[22] In R 4 si considerino i sottospazi vettoriali:

W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x
1 1 2 3 4
4
1 + 2x2 + 3x3 + x4 = 0 , }
W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x
2 1 2 3 4
4
1 + x2 = x1 + x3 = x1 −x 2 + x3 = 0 , }
provare che W ⊕ W = R .
1 2
4

[23] Determinare la dimensione e una base della somma e dell’intersezione dei due sot-
tospazi vettoriali di R 5 :

W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | 2x − x − x
1 1 2 3 4 5
5
1 2 3 = x4 − 3x 5 }
=0 ,

W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | 2x − x + x
2 1 2 3 4 5
5
1 2 3 + 4x4 + 4x5 = 0}.

[24] In R 4 [x] si considerino i sottospazi vettoriali:

2 2 3 3 4 2 4
H = L(x + x , x + x , x + x , 2x + 5x − 3x ),
K = {p(x) ∈ R [x] | p(x) è divisibile per − 2 − x + x }.
4
2

1. Determinare la dimensione e una base di H + K e di H ∩ K.


4
2. Dato il polinomio q (x) = − 2 + 2x + 4x , verificare che q (x) ∈ H + K e de-
comporre q (x) nella somma di un polinomio di H e di un polinomio di K . Tale
decomposizione è unica?

[25] In R 4 [x] si considerino i sottospazi vettoriali:

W = L(1 − x + 5x , x + 2x
1
2 3 2
+ 3x3 + x4 , 2 − x − 4x 2
+ 7x3 − x ),
4

3 4 2 3
W = L(x − x , x − x ),
2

4
W = L(x ).
3

Provare che W ⊕ W ⊕ W = R [x].


1 2 3 4

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 4 69

[26] In R 5 si consideri l’insieme:

W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | 2x + x = x = 0}.
1 1 2 3 4 5 5 1 2 3

1. Verificare che W è un sottospazio vettoriale di R e determinarne la dimensione e


1
5

una base.

2. Determinare la dimensione e una base di W = L(a, b, c, d) , dove: 2

a = (0, 3, 1, −2, 0), b = (0, 0, 2, 1, 1), c = (0, 6, −10, −10, −6), d = (0, 3, 7, 1, 3).

3. Dimostrare che W ⊕ W = R . 1 2
5

4. Determinare la dimensione e una base di un sottospazio vettoriale 3 di R5 tale


che dim( 1 W ∩W3 ) = 1 e dim( 3) = 3 . W W
[27] In R 2,2 si considerino le matrici:

A1 =
 1 2
 , A2 =
 0 3
  1 −1   3 2

−1 0 − − , A= 1 1
, A
2 3
0 4 =
− 1 1
.

Verificare che l’insieme B = {A , A , A , A } è una base di R



1 2 3 4
2,2
e determinare le
componenti della matrice:
2 −1
A=
1 2
rispetto alla base B .  −  
[28] 1. In A(R 3,3
) si considerino le matrici:
 0 1 2
  0 0 2

A= −− 1
2
0
0
0
0
 , B= − 0
2 −
0
1
1
0
,

{ }
verificare che l’insieme A, B è libero e completarlo in modo da ottenere una base

di (R ) .
3,3

B A
2. Determinare le componenti della matrice:
 0 1 2

C= −− 1
2
0

3
3
0


rispetto alla base B.

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70 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

[29] Siano U e V due sottospazi vettoriali di dimensione 2 di R . 3

1. Provare che U ∩ V =  {o}.


2. Determinare tutte le possibili dimensioni di U ∩ V e costruire un esempio in cia-
scuno dei casi.

[30] In R4 [x] si consideri il sottospazio vettoriale W dei polinomi aventi il numero 3


come radice.
1. Decomporre W nella somma diretta di due sottospazi vettoriali W e W . 1 2

2 3 4
2. Scrivere il polinomio − 3 − 5x + 5x − 10x + 3x di W come somma di un
polinomio di e di un polinomio di
1 . 2

W W
[31] In R [x] si consideri l’insieme W dei polinomi divisibili per p(x) = −3x + x .
4 1
2

1. Verificare che W è un sottospazio vettoriale di R [x] , determinarne la dimensione


1 4

e una base.

2. Sia W = L(p (x), p (x), p (x), p (x)), dove:


2 1 2 3 4

2 3 4
p (x) = 6x − 5x + x ,1

2
p (x) = −12 + x + x ,2

p3 (x) = 36 3x + 3x2 5x3 + x4 ,


−− x + 11x −− 10x + 2x .
p4 (x) = 12 2 3 4

Determinare la dimensione e una base di W . 2

3. Determinare la dimensione e una base di W ∩ W . 1 2

4. Determinare un sottospazio vettoriale W di R [x] tale che W ⊕ W 3 4 1 3 = R4 [x] .

[32] 1. Verificare che:



=
1 −2 ,
2 1
,
−1
4
2 1 1 3 1
5
B
è una base di S (R
−  
2,2
).
 − − 
2 . Trovare le componenti della matrice:
 A=
4 −  11
− 11 −7

rispetto alla base B.

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Capitolo 4 71

[33] 1. Verificare che:


 0 x1 x2 x3
 
H=  −x1 0 x4 x5  ∈ R4,4 x1 + x2 + x3 = 2x2 + x4 = x5
| −x 6 =0
 −−
 x2
x3

x4

x5 −
0
x6
x6
0

è un sottospazio vettoriale di A(R 4,4
) , determinarne la dimensione e una base.

2. Determinare la dimensione e una base dei sottospazi vettoriali di A(R4,4


):

0 1 2 3 0 0 1 2 0 1 −1 2
1 0 2 3 0 0 0 1 1 0 2 3
K=L − 2 2 − −
0 1
 −
, 1 0 0 7
 −
, 1 − 02 1

,
− 3 3 −1 0 − 2 − − 1 7 0 − 2 − −1
3 0
 0 2 −1 1 
− 2
1
0
0
0 −2
0 −12
 ;
− 1 2 12 0

0 0 2 −1 0 0 1 −2
0 0 0 1 0 0 0 0
= , .
U L  −
− 2
1
0
1
0
0
0
0
 − 1
2
0
0
0

1
1
0

3. È vero che H ⊕ K = A(R 4,4
)?

4. Determinare la dimensione e una base di U ∩ (H + K ) .


5. Determinare la dimensione e una base di un sottospazio vettoriale V supplementare
di U.
6. Decomporre la matrice:
 0 −1 −1 −1 
 1 0 2 1 
A=
1 −2 0 1
1 −1 −1 0
nella somma di una matrice di V e di una matrice di U .

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72 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

[34] Data la matrice:


  0 1
A= 0 2 ,

1. determinare la dimensione e una base per il sottospazio vettoriale W di R 2,2


gene-
rato dalle matrici:
t
A, A, A + tA.

2. Dimostrare che il sottoinsieme:

a b
U= 0 2b
∈ R | a, b ∈ R
2,2

  
è un sottospazio vettoriale di R 2,2 ; determinarne la dimensione e una base.

3. Determinare la dimensione e una base per i sottospazi vettoriali W + U e W ∩ U.


[35] In R 3 [x] si considerino i polinomi:

2
−x+x ,
p1 (x) = 3
2 3
p (x) = x − x + 2x ,
2

p (x) = 2 − x + x ,
3
2 3

2 3
p (x) = x − 2x + 3x .
4

Verificare che l’insieme B = {p (x), p (x), p (x), p (x)} è una base di R [x] e determi-
1 2 3 4 3
2
nare le componenti del polinomio p(x) = x − x rispetto alla base B.

[36] 1. In S(R 3,3


) è dato il sottoinsieme:

x1 x2 x3
A=  x2 x4 x5
 ∈ S | − −
(R3,3 ) x1 +2x4 x6 = x2 + 2x6 = x3 +3x5 = 0 ,

x3 x5 x6

verificare che A è un sottospazio vettoriale e calcolarne la dimensione e una base.


2. Determinare la dimensione e una base di un sottospazio vettoriale H di S (R ) 3,3

supplementare di A.

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Capitolo 4 73

3. Decomporre la matrice:
 0 1 2

A= 1 3 1
2 1 5
nella somma di una matrice di A e di una matrice di H.
4. Determinare la dimensione e una base dei sottospazi vettoriali di S (R 3,3
):
 1 2 1
 0 2 1
 − 1 0 1

U = L 2 −1 3 , 2 1 3 , 0 0 1 ,
1 3 0 1 3 2 1 1 0
  1
  
2 2
 
 2 − 3  4 ,
2 4− 2
 0 1 − 
1 1 −1 0
 − 2 0 1

V = L  1 0 1 − , 1 0 1  , 0 0 1  .
− 1 1 0 0 1 2 1 1 0

5. È vero che A ⊕ U = S (R 3,3


)?

Determinare la dimensione e una base di .


6. V ∩ (A ⊕ U )
[37] Dato il sottospazio vettoriale di R 2,2 :

U=
  ∈a b
R 2,2
| a, b ∈ R
 ,
0 a
1. determinare la dimensione e una base di un sottospazio vettoriale V supplementare
di in R 2,2.
U
2. Data la matrice:
1 2
A=
− 3 0 ,
decomporre A nella somma di una matrice A 1 ∈ U e di una matrice A ∈ V . 2

[38] In R 4 è dato il sottospazio vettoriale:

W = L((1, 3, 0, −1), (2, 5, 1, 2), (1, 2, 1, 0)).

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74 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

1. Verificare che W
è un iperpiano vettoriale di R4 e trovare la sua equazione, rispetto
alla base canonica di R 4 .

2. Determinare la dimensione e una base di due sottospazi vettoriali diversi H e K di


R4 , entrambi supplementari di . W
[39] In R 5 si considerino i sottospazi vettoriali:

U = L((1, 3, −2, 2, 3), (1, 4, −3, 4, 2), (2, 3, −1, −2, 9)),
V = L((1, 3, 0, 2, 1), (1, 5, −6, 6, 3), (2, 5, 3, 2, 1)).
Determinare la dimensione e una base di + e di .
U V U∩V
[40] Dimostrare che i sottospazi vettoriali di R 4 :

U = L((1, 2, −1, 3), (2, 4, 1, −2), (3, 6, 3, −7)),


V = L((1, 2, −4, 11), (2, 4, −5, 14))
sono uguali.

[41] 1. In R5 [x] si consideri l’insieme dei polinomi aventi come radice i numeri 1 , 2 ,
e 3 . Verificare che che A A
è un sottospazio vettoriale di R 5 [x] e calcolarne la
dimensione e una base.

2. Determinare la dimensione e una base di un sottospazio vettoriale H supplementare


A
di .

3. Decomporre il polinomio p(x) = x2 + 3x3 nella somma di un polinomio di A e di


H
un polinomio di . Tale decomposizione è unica?

4. Determinare la dimensione e una base dei sottospazi vettoriali di R 5 [x] :

U = L(1 + x + x , x + x , 2 + 2x + 2x − 3x − 3x , x
2 3 5 2 3 5 2
+ 3x3 − x ),
4

3 4 5 2 3 4
V = L(−2 + x − x , x − x , x + x + x − x ).
5. È vero che U ⊕ V = R [x] ? 5

6. Determinare la dimensione e una base di A ∩ (U + V ).

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Capitolo 4 75

[42] In R 5 [x] si consideri l’insieme 


B = {1, 1 + x, 1 + x , 1 + x , 1 + x , 1 + x } . 2 3 4 5


1. Verificare che B è una base di R 5 [x] , usando due metodi diversi.
2 3 4 5
2. Determinare le componenti del polinomio p(x) = 1 − x − x +x − x +x rispetto
alla base . B
[43] 1. Determinare l’insieme W di tutte le matrici di R 3,3
che commutano (rispetto al
prodotto) con la matrice:
 0 1 0

A= 0 0 1 .
0 0 0
2. Verificare che W è un sottospazio vettoriale di R
  3,3
, determinarne la dimensione
e una base.

3. Determinare la dimensione e una base di due sottospazi vettoriali diversi H e K,


entrambi supplementari di W in R 3,3
.

[44] Dati i sottospazi vettoriali di R 5 :

W = L((1, −1, 0, 1, 1), (1, −2, −2, 1, 2), (0, 1, 2, 0, −1), (−1, 3, 4, −1, −3)),
1

W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | x − x + 2x = x + x = 0},
2 1 2 3 4 5
5
1 4 5 2 3

1. dimostrare che R = W ⊕ W . 5
1 2

2. Decomporre il vettore a = (0, 2, 0, 0, 0) nella somma di un vettore a ∈ W 1 1 e di


un vettore a ∈ W . 2 2

[45] Si considerino i sottospazi vettoriali di R 4 :


W = L((1, −1, 0, 2), (0, 2, 1, 3), (2, 0, 1, 7), (3, −5, −1, 3)),
1

W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x + x − 2x = 3x − x = 0}.
2 1 2 3 4
4
1 2 3 3 4

1. Trovare la dimensione e una base per ciascuno dei sottospazi vettoriali:


W , W , W +W , W ∩W . 1 2 1 2 1 2

2. Verificare che il vettore a = (0, −2, −1, 3) appartiene a W + W determinando 1 2

esplicitamente due vettori a ∈ W e a ∈ W tali che a = a + a .


1 1 2 2 1 2

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76 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

[46] Si considerino i sottospazi vettoriali di R 2,2 :

W 1 =
 X ∈ R | AX = X A, dove A =
2,2
 1 3
 ,
0 − 1

W = {X ∈ R | tr(X ) = 0 }.
2
2,2

1. Determinare la dimensione e una base per i sottospazi vettoriali W ,W ,W +W


1 2 1 2

W ∩W
e 1 2.

2. Trovare la dimensione e una base di un sottospazio vettoriale W 3 che sia supple-


mentare di 1 . W
[47] Determinare la dimensione e una base di almeno due sottospazi vettoriali diversi H
e K ma entrambi supplementari, in R 3 , di:

W = {(x , x , x ) ∈ R | 3x − x
1 2 3
3
1 3 = x2 + 5x3 = 0 . }
[48] Completare l’insieme libero di S (R 3,3
):
 1 2 0
 1 0 0
 0 1 −1 
I=  2 0 0  , 0 − 1 0  −, 1 0 0 
0 0 0 0 0 1 1 0 0

in modo da ottenere una base di S (R 3,3
).

[49] Dati i sottospazi vettoriali di R 5 :

W = L((1, 0, −2, 0, 1), (0, 1, 0, −1, 0), (0, 1, −1, −1, 3), (−1, 0, 1, 0, 2)),
1

W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | x + 3x − x = x − 2x + x + x = 0},
2 1 2 3 4 5
5
1 3 5 2 3 4 5

1. determinare la dimensione e una base per ciascuno dei sottospazi vettoriali W,


1

W ,W + W ,W ∩ W .
2 1 2 1 2

2. Stabilire per quali valori di h ∈ R il vettore (1, 2, h, −2, 1) appartiene a W . 1

[50] In R 5 sono dati i sottoinsiemi:


W = L((2, 1, 1, 0, 2), (−1, 1, 0, 0, 2), (0, 2, 0, 1, 1)),
1

W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | x − x − x − x = x − x
2 1 2 3 4 5
5
1 2 3 4 1 5 = x4 = 0 . }

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Capitolo 4 77

1. Provare che W2 è un sottospazio vettoriale di R5 .

W e W , rispettivamente.
2. Determinare la dimensione e una base per 1 2

3. Trovare la dimensione e una base di W + W e di W ∩ W . 1 2 1 2

[51] In R 4 è dato il sottospazio vettoriale:

H = {(x,y,z,t) ∈ R | 2x + y − z = x + 3t = 0},
4

determinare la dimensione e una base di un sottospazio vettoriale K di R 4


tale che
H⊕K= R . 4

[52] Dati i sottospazi vettoriali di R 4 :

W = L((0, 1, 0, −1), (1, −2, 2, 1), (1, 0, 2, −1)),


Z = {(x , x , x , x ) ∈ R | x − x − x = 2x + x = 0},
1 2 3 4
4
1 2 3 2 3

1. trovare la dimensione e una base per W , Z , W + Z e W ∩ Z .

2. Stabilire per quale valore di h ∈ R il vettore u = (1, h, 1 + h, −h) appartiene a


W + Z.
3. Per il valore di h ricavato nel punto precedente, decomporre il vettore u cosı̀
ottenuto nella somma di un vettore di e di un vettore di . W Z
[53] In R 4 si consideri il sottoinsieme:

W = {(x , x , x , x ) ∈ R | 2x
1 1 2 3 4
4
1 + x2 + x4 = x1 −x 4 }
=0 .

1. Verificare che W 1 è un sottospazio vettoriale di R 4 e determinarne la dimensione


e una base.

Si considerino, inoltre, i sottospazi vettoriali:

W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x
2 1 2 3 4
4
1 + x2 −x 3 + 2x4 = x1 = 0 }
e W = L(a, b, c) , dove:
3

a = (1, −1, 2, 3), − −2, 0, 1),


b = ( 1, c = (1, −7, 6, 11).

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78 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

2. Trovare la dimensione e una base di W. W 2 e di 3

3. Individuare la dimensione e una base di W + W 2 3 e di W ∩ (W + W ) .


1 2 3

[54] In R 4 sono dati i sottospazi vettoriali:

H = {(x , x , x , x ) ∈ R | x = 0, x + x = −x },
1 2 3 4
4
3 1 2 4

K = {(x , x , x , x ) ∈ R | x = 0, x + x = x }.
1 2 3 4
4
4 1 2 3

1. Trovare la dimensione e una base B di H e la dimensione e una base C di K .

2. Determinare la dimensione e una base per i sottospazi vettoriali H + K e H ∩ K .


3. Verificare che il vettore (2, −1, 0, −1) appartiene ad H ed esprimerlo come com-
binazione lineare della base B scelta.

[55] Dati i sottospazi vettoriali di R 4 :

W = L((0, 1, −1, 0), (1, −1, −1, 1), (2, −1, −3, 2)),
1

W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x + x = x + x = 0},
2 1 2 3 4
4
1 2 3 4

W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x + x + x = x + x = 0},
3 1 2 3 4
4
1 2 3 1 4

1. trovare la dimensione e una base di W , W , W , W + W , W ∩ W . 1 2 3 1 2 1 2

2. Dire se la somma W + W è diretta.


2 3

[56] In R 2,2 si considerino i sottospazi vettoriali:


t
W = L (A,
1 A, B, A + 2B),

con A =
  1 2
, B=
  1 0
,
0 1 1 1

W =
 x1 x2
∈ R2,2 x1 + x2
| −x + x4 = x1 + x2 = 0 .

2 3
x3 x4

Determinare la dimensione e una base di:

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Capitolo 4 79

1. W. 1

2. W. 2

3. W +W .
1 2

4. W ∩W .
1 2

[57] Dati i sottospazi vettoriali di R 4 :


W = {(x , x , x , x ) ∈ R |
1 1 2 3 4
4

x1 x2 + 2x3 + x4 = 0,
2x1 + x2 + 2x3 + x4 = 0,

3x2 2x3 x4 = 0 , − }
W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x − x + x + x = x + 2x = 0},
2 1 2 3 4
4
1 2 3 4 1 2

1. trovare la dimensione e una base di W , W , W + W , W ∩ W . 1 2 1 2 1 2

2. Dire se la somma W + W è diretta. 1 2

[58] Dati i sottospazi vettoriali di R 5 :


W = L((0, 1, −1, 0, 1), (1, −1, −1, 1, −1), (2, −1, −3, 2, 0)),
1

W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | x + x = x + x = x = 0},
2 1 2 3 4 5
5
1 2 3 4 5

1. trovare la dimensione e una base di W , W , W + W , W ∩ W . 1 2 1 2 1 2

2. Dire se la somma dei sottospazi vettoriali:


H = L((1, 0, 0, 0, 0), (1, 1, 0, 0, 0)), H = L((0, 0, 0, 0, 1))
1 2

è diretta.

[59] Si considerino in R 2,2 i sottospazi vettoriali:


W = {X ∈ R | tr(X ) = 0 },
1
2,2

W = L −11
2
−11 , −42 −35 .
 01
 , 20
 
1. Determinare la dimensione e una base di W e di W . 1 2

2. Determinare la dimensione e una base di W + W . Dire se W + W 1 2 1 2 è una somma


diretta.

3. Determinare la dimensione e una base di W ∩W .


1 2

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80 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

[60] Si considerino in R 2,2 i sottospazi vettoriali:

W = {X ∈ R |
1
2,2 t
X =X , }
W = L
 1 1
,
1 2

,
1 0
 .
2
− 1 0 0 1 − − 2 1

1. Determinare la dimensione e una base di W eW. 1 2

2. Determinare la dimensione e una base di W + W . Dire se W + W 1 2 1 2 è una somma


diretta.

3. Determinare la dimensione e una base di 1 2 .


W ∩W
[61] Dati i sottospazi vettoriali di R 4 :

W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x − x
1 1 2 3 4
4
1 2 + 2x3 − 5x 4 = x2 + x4 = 0 , }
W = L
 (1, 2, 3, 1), −
 1 3
, 1, , −1
 ,
2
2 2 2

1. determinare la dimensione e una base diW +W . 1 2

2. Determinare la dimensione e una base di W ∩ W . 1 2

[62] In R 2,2 si considerino i sottospazi vettoriali:

W =
  ∈ | − x1 x2
 R2,2 x2 + 2x3 x4 = x1 = 0 ,
1
x3 x4

W = L
     − 
3 1
 −  ,
0 1
,
3 1
,
3 3
.
2
1 2 0 1 −1 0 −1 2

1. Determinare la dimensione e una base di W +W e W ∩W .


1 2 1 2

2. Data la matrice:   3 3
A=
h 1
, h ∈ R,
determinare il valore di h per cui A 1 + ∈W W
2 e, per tale valore, decomporre A

nella somma di una matrice A 1 1 e di una matrice A 2 ∈W 2. ∈W

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 4 81

[63] In R 2,2 si considerino i sottospazi vettoriali:

W =
 x1 x2
∈ R 2,2
|x + x3 = 0 ,

1 1
x3 x4

W =
 x1 x2
∈ R 2,2
|x −x = x2 = 0 .

2 1 3
x3 x4

Determinare:

1. la dimensione e una base di W eW;


1 2

2. la dimensione e una base di W +W ; 1 2

3. la dimensione e una base di W ∩ W . 1 2

[64] In V 3 , determinare, al variare di k ∈ R , i vettori del piano vettoriale:


W = {x = x i + x j + x k ∈ V | x
1 2 3 3 1 + x3 = 0 }
tali che l’area del parallelogramma individuato da x e da u = (0, 0, 2) sia uguale a 4k 2 .
Per quali valori di k l’insieme di questi vettori forma un sottospazio vettoriale di V 3 ?

[65] Si considerino in R 2,2 le matrici:

A=
 k 2
 , A1 =
  1 2
, A2 =
  0 1
, A3 =
  0 0
, k ∈ R.

1 k 0 0 0 1 0 0 1

1. Dire per quali valori di k la matrice A appartiene al sottospazio vettoriale W


1 di
R2,2 generato da A 1 e A 2 .

2. Stabilire per quali valori k i due sottospazi vettoriali


in somma diretta.
L(A, A ) e L(A , A ) sono
1 2 3

3. Determinare la dimensione e una base dell’intersezione W ∩ W , con:


1 2

W =
 x1 x2
∈ R 2,2
|x − x =0 .

2 1 4
x3 x4

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82 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

[66] Determinare la dimensione e una base per la somma e l’intersezione dei due sotto-
spazi vettoriali di R 2,2 :

W =
  ∈ |x y
− R 2,2
x + 2y + z 3t = x + z −t= 0
 ,
1
z t

W = L
    
1
1
,
2 3
,
1 0
.
2
1 − 1 1 1 1 2

[67] In R 2,2 si considerino i sottospazi vettoriali:

x y
1 = R2,2 x z=y+t=0 ,
W   ∈ | −
z t

W = L
 −  1
   0
,
0 1
,
3 2
.
2
0 1 1 0 2 −3
Determinare:

1. la dimensione e una base di W e di W ; 1 2

2. la dimensione e una base di W ∩ S (R ) ; 1


2,2

3. la dimensione e una base di 2 + (R2,2 ) . Si tratta di una somma diretta?


W A
[68] Si considerino in R 2,2 i sottospazi vettoriali:

W =
  ∈ x1 x2
R2,2 x 1 | −x = x3 −x =0 ,

1 2 4
x3 x4

W = L
 −  
1 1
,
2 0
 ,
0 −2  .
2
2 1 1 3 3 −1
1. Determinare la dimensione e una base di W e di W . 1 2

2. Determinare una base e la dimensione di W + W . Dire se W + W 1 2 1 2 è una somma


diretta.

3. Decomporre la matrice:  
1 1
A=
1 − 2
come somma di una matrice in W 1 e di una matrice in W. 2

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Capitolo 4 83

[69] In R 4 , sono dati i sottospazi vettoriali:

H = L((1, 2, −1, 3), (0, 1, 2, 3), (2, 1, −8, −3)),


1

H = {(x , x , x , x ) ∈ R | x + x = 0},
2 1 2 3 4
4
1 3

H = {(x , x , x , x ) ∈ R | x + x + x = x + 2x = 0}.
3 1 2 3 4
4
1 2 3 2 3

1. Determinare la dimensione e una base di H , H , H . 1 2 3

2. Determinare la dimensione e una base di H + H e di H ∩ H . Si tratta di una 1 2 1 2

somma diretta?

3. Determinare la dimensione e una base di 1 + 3 e di 1 3 . Si tratta di una


somma diretta? H H H ∩H
4. Dato il vettore a = (1, 2, 0, 3) di R4 , dimostrare che a appartiene a H +H
1 2 e
decomporre a nella somma di due vettori a1 1 e a2 2. ∈H ∈H
[70] In R2,2 , rispetto alla base canonica, scrivere l’equazione di un iperpiano vettoriale
supplementare del sottospazio vettoriale:

W= L
 1 2
 .
0 1

[71] In R2,2 si consideri il sottospazio vettoriale W delle matrici aventi traccia nulla.
Verificare che:

B=
 1 0

,
2 2
 −  ,
1 1
1 − 1 0 − 2 − 1 1
è una base di W ed esprimere la matrice:
A=
 5 0

− −
1 5
rispetto alla base B.
[72] Dati i sottospazi vettoriali di R 4 :

H = L(u, v, w), dove u = (1, 3, 1, 2), v = (2, 1, 2, 0), w = (−1, −1, −1, 1),
K = {(x , x , x , x ) ∈ R | x + 2x = x + x + x = 0},
1 2 3 4
4
2 3 1 2 4

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84 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

B
1. verificare che = (u, v, w) è una base di H. Trovare, inoltre, la dimensione e una
base di , + e .
K H K H∩K
2. Stabilire per quali valori di h R il vettore a = (h, 4, 0, 1) appartiene a
∈ − H e, per
tali valori di h , determinare le componenti di a rispetto alla base di . B H
[73] In V 3 determinare, al variare di k ∈ R , i vettori x del piano vettoriale:
W = {x = x i + x j + x k ∈ V | x + x = 0}
1 2 3 3 1 3

la cui proiezione ortogonale sul vettore u = j + k sia uguale a k u, con k ∈ R . Per quali
valori di k l’insieme di questi vettori forma un sottospazio vettoriale di V 3 ?

4.2 Per saperne di più – Esercizi

[1] Verificare che l’insieme:



{
V = a + b 2 a, b | ∈ Q}
è uno spazio vettoriale sul campo dei numeri razionali Q , rispetto alle operazioni di
somma e di prodotto per scalari cosı̀ definite:
√ √
(a + b 2) + (a + b 2) = (a + a ) + (b + b ) 2,

√ √
λ(a + b 2) = λa + λb 2,

con a, a , b , b , λ ∈ Q. V è uno spazio vettoriale su R?

[2] Sia R∗ = R 0 , verificare che R R∗ è uno spazio vettoriale su R rispetto alle


−{ } ×
operazioni di somma e di prodotto per scalari cosı̀ definite:
   
(x, y) ⊕ (x , y ) = (x + x , yy ),
λ
λ  (x, y) = (λx,y ),
con x, x , λ ∈ R e y, y ∈ R .
 ∗

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Capitolo 4 85

[3] Stabilire se l’insieme R × R è uno spazio vettoriale reale rispetto alle operazioni:
(x, y) + (x , y ) = (x + x , y + y )

λ(x, y) = (λx, λy), −


con x, x , y , y  , λ ∈ R.
[4] Dati i vettori di R 4 :

a1 = (1, −1, 1, 1), a 2 − −


= (1, 1, 1, 1), a3 = ( 1, 1, 1, 1), b = (8, 2, 0, 10),

risolvere, se è possibile, l’equazione vettoriale:

x1a1 + x2 a2 + x3 a3 = b .

[5] Dati i vettori di R 4 :

− −
a1 = (1, 0, 1, 1), a2 = ( 1, 1, 0, 3), a3 = ( 1, 1, 1, 4), b = (2, 0, 2, 3),

risolvere, se è possibile, l’equazione vettoriale:

x1a1 + x2 a2 + x3 a3 = b .

4.3 Soluzioni

[1] I vettori dati sono linearmente indipendenti se h = 5 . 


L
[2] dim( (u1 , u2 , u3 , u4 )) = 3 . Una base di L(u , u , u , u ) è (u , u , u ) .
1 2 3 4 1 2 4

Il valore di t richiesto è t = 2 . Per tale valore si ha v = 3u − u + 3 u . 1 2 4

[3] I vettori u e v sono linearmente indipendenti in quanto le loro componenti non sono a
due a due proporzionali. Il valore di t richiesto è t = 7 . Per tale valore si ha w = u 3v. −
[4] dim( W ∩ W ) = 1 , W ∩ W = L((2, 3, −3)) .
1 2 1 2

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86 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

[5] 1. B è una base di W 1 in quanto i vettori che la compongono sono linearmente indi-


pendenti. Il valore di h richiesto è h = 2 , per tale valore si ha v = 2a − b + c.
W W L
2. dim( 3 ) = 2, per esempio 3 = ((0, 1, 5, 0), (0, 0, 2, 0)) .

[6] Ad esempio, le equazioni di due iperpiani vettoriali diversi sono:


x + 2y − z + t = 0, y + z − t = 0, con (x,y,z,t) ∈ R . 4

[7] 1. I quattro polinomi assegnati formano una base di R 3 [x] se h =  −1 e h = 0 .


1 1
2. Se h = 1 allora q (x) = p1 (x) + 2p2 (x) p3 (x) p4 (x).
−2 − −8
[8] H è un sottospazio vettoriale, dim(H) = 2 ,
 1 0
 0 1

H= L  1
,
  3
 ;
2
2
− 1
2
K non è un sottospazio vettoriale perché non contiene il vettore nullo.

H
[9] 1. dim( ) = 2, H = L((1, 2, 0, 3), (−1, 1, 3, 0)) .
2. dim(H + K) = 4 , quindi H + K = R ; la somma è diretta. 4

[10] Le quattro matrici sono linearmente indipendenti e pertanto costituiscono una

base di R 2,2 ; A = − 10
13
A 1 +
7
13
A2 +
8
13
A3 +
4
13
A4 .

H
[11] dim( ) = 3, H = L −20 1
0
,
0
1
0
0
,
0
0
0
1
;
         
K
dim( ) = 2, K= L − −
1
0
0
1
,
0
1
2
0
;

dim(H + K) = 4, H + K = R 2,2
;

dim(H ∩ K) = 1, H ∩ K = L
 4 −2  .
1 −4

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Capitolo 4 87

[12] 1. dim( ) = 2,H H = L((2, 0, 1, 0), (0, 0, 0, 1)) ;


dim(K) = 3, K = L((0, 2, 1, −1), (1, −2, 1, 1), (1, 2, 7, 1)) .
2. dim(H + K) = 4 , H + K = R . 4

[13] I sottospazi vettoriali A e B sono supplementari.


[14] 1. Segue, per esempio, dall’applicazione del metodo degli scarti successivi.

2. Per esempio d = (0, 0, 0, 1) .

3. He non
1 ∈/ Kè. contenuto in K perché, per esempio, il vettore e
1
= (1, 0, 0, 0) ∈ H ma

∈{ }
[15] 1. Se h / 1, 2 allora W = {o} ;
se h = 1 allora dim(W ) = 2 e W = L((−1, 1, 0), (−1, 0, 1)) ;
se h = 2 allora dim(W ) = 1 e W = L((−2, 1, 1)) .

/ {1, 2} W = {o} , il sottospazio vettoriale supplementare H di W è R ;


2. Se h ∈ 3

se h = 1 dim(H) = 1, per esempio H = L((1, 0, 0)) ;

se h = 2 dim(H) = 2, per esempio H = L((0, 1, 2), (0, 0, 1)) .

[16] Una delle basi richieste è:


 1 0 3
 −  0 1 2 0 0
 0
B=  0
3
0
2
2
0
 −
,  1
2
1
0
0
0
, 0
0
5
2 −
 2
6
,

 0 0 1
  0 0 0 0 0
 0
0 0 0 , 0 0 1 , 0 0 0 .
 1 0 0
  0 1 0 0 0
 1

[17] 1. La verifica che F e G siano sottospazi vettoriali segue dalle proprietà del prodotto
di matrici.

F
dim( ) = 2, F= L
 12 −9  ,
1 0
 ;
4 0 0 1

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88 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

G
dim( ) = 2, G= L 0 9
,
−1 3
.
4 0
        0 1

F G
2. dim( + ) = 3, F G L+

=
− 12 9
,
1 0
,
2 3
;
4 0 0 1 0 0

dim( F ∩ G ) = 1, F ∩G L
 −=
 6 9
.
4 −6
3. Il valore di h richiesto è h = 5 , per tale valore segue:

3 3
w ( 1 + w) w (1 + w)
C1 =
 −2 − 
, C2 =
 − 2

,
 2  − 2 
3

( 1 + w) 2−w
3
(−1 + w) w

w ∈ R.
1 è un sottospazio vettoriale di R
4
[18] 1. W perché i suoi elementi sono soluzioni di un
sistema lineare omogeneo;
dim( 1 ) = 2, 1 = ((0, 1, 0, 0), ( 3, 0, 1, 1)).

2. dim(WW ) = 2, WW = LL((1, 0, 2, 0), (0,−1, −1, 1)) ;


2 2

dim(W ) = 3, W = L((0, 1, 2, 1), (2, 1, 3, 1), (1, −2, 4, −2)).


3 3

3. W + W = W ;
2 3 3

dim(W ∩ (W + W )) = 1, W ∩ (W + W ) = L((−3, 1, 1, 1)) .


1 2 3 1 2 3

[19] Hnon è un sottospazio vettoriale, perché non contiene il vettore nullo, mentre K è
un sottospazio vettoriale di R 3,3 ;
   
1 0 0 0 0 0 0 0 0
K
dim( ) = 6, K= L  0 0 0
   , 1 0 0 , 0 1 0 ,
0 0 0 0 0 0 0 0 0
     
0 0 0 0 0 0 0 0 0
0 0 0
      , 0 0 0 , 0 0 0 .
1 0 0 0 1 0 0 0 1

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 4 89

[20] No. I due sottospazi vettoriali H e K non sono supplementari in R 4


perché dim( ) = H
3 e dim( ) = 2 .
K
[21] H non è un sottospazio vettoriale di R [x] perché non contiene il vettore nullo.
3

K è un sottospazio vettoriale di R [x] , dim(K) = 3, K = L(x, x , x ) .


3
2 3

W = {(−2t − 3t − t , t , t , t ) ∈ R | t , t , t ∈ R} e
[22] 1 3 2 1 3 2 1
4
1 2 3

W = {(0, 0, 0, λ) ∈ R | λ ∈ R}, da cui segue la tesi.


2
4

5
W + W ) = 5, W + W = R ;
[23] dim( 1 2 1 2

dim(W ∩ W ) = 2, W ∩ W = L((1, 2, 0, 0, 0), (0, 8, −8, 3, 1)).


1 2 1 2

2 4 2 4 3 4
[24] 1. dim( ) = 3, HH = L(2x + 5x − 3x , −x + x , x + x ) ;
2 2 3 2 3 4
dim(K) = 3, K = L(−2 − x + x , −2x − x + x , −2x − x + x ) ;
2 2 4 2 4 3
dim(H + K) = 4, H + K = L(−2 − x + x , 2x + 5x − 3x , −x + x , x + x4 ) ;
2 3 2 3 4
dim(H ∩ K) = 2, H ∩ K = L(−2x − x + x , −2x − x + x ) .

della base di H K H K
2. Il polinomio q (x) appartiene a + poiché è combinazione lineare degli elementi
+ ; esistono infinite decomposizioni di q (x) :

q (x) = [(3 + 2λ)x + ( 1 + λ + 2µ)x2 + ( λ + µ)x3 + (4


− − − µ)x ] 4

+[ 2 − − (1 + 2λ)x + (1 − λ − 2µ)x 2
+ (λ − µ)x 3
+ µx4 ], λ, µ ∈ R.
 1 −10 5
0
 0 21 3 1
[25] Il rango di
2 − −41 7 − 1
è 5, da cui segue la tesi.
0 0 0 1 1
 0
0
0
0
1
0
−01 − 0
1

1 è un sottospazio vettoriale di R
5
[26] 1. W perché i suoi elementi sono soluzioni di un
sistema lineare omogeneo;
dim( W ) = 3, W = L((1, −2, 0, 0, 0), (0, 0, 0, 1, 0), (0, 0, 0, 0, 1)).
1 1

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

90 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

2. dim( W ) = 2, W = L(a, b) .
2 2

3. La tesi segue dal fatto che l’unione di una base di W 1 con una base di W 2 costituisce
una base di R 5 .

4. dim( W ) = 3, per esempio W = L((1, −2, 0, 0, 0), (1, 0, 0, 0, 0), (0, 0, 1, 0, 0)) .
3 3

[27]  è una base di R2,2 perché le matrici A 1 , A2, A3 , A4 sono linearmente indipenden-
B
ti, inoltre A = 2A1 + 3A3 A4 . −
0 0 1

[28] 1. Per esempio B=
 − A, B, 0
1
0
0
0
0
 .

  0 0 1
2. C = A + 3B −  6  0 0 0 .
− 1 0 0

[29] 1. Poiché dim( ) + dim( ) = 4 > 3 = dim(R3 ), dalla formula di Grassmann


U V
segue che dim( U ∩V ≥
) 1.

2. Si possono avere solo i seguenti casi:


a. dim(U ∩ V ) = 1 se dim(U + V ) = 3 , per esempio U = L((1, 0, 0), (0, 1, 0)) ,
V = L((0, 1, 0), (0, 0, 1)) , quindi U + V = L((1, 0, 0), (0, 1, 0), (0, 0, 1)) .
b. dim(U ∩ V ) = 2 se dim(U + V ) = 2 = dim(U ) = dim(V ), per esempio:

U = V = L((1, 0, 0), (0, 1, 0)) .


[30] 1. dim( ) = 2, per esempio
1 1 = (3 x, 3x x2 );
W
dim( 2 ) = 2, per esempio W L −− − −
2 = (3x2 x3 , 3x3 x4) .
2 3
2. −3 − 5x + 5x − 10x + 3x4 2
= ( −3 − 5x + 2x ) + (3x − 10x 2 3
+ 3x4 ) .

[31] 1. La verifica segue dalle definizioni e dalle propriet à della somma di polinomi e del
prodotto di un numero reale per un un polinomio;

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 4 91

2 2 3 3 4
W ) = 3, W = L(−3x + x , −3x + x , −3x + x ) .
dim( 1 1

2. dim(W ) = 2, W = L(p (x), p (x)) .


2 2 1 2

2 3 4
3. dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L(6x − 5x + x ) .
1 2 1 2

4. dim(W ) = 2, per esempio W = L(1, x) .


3 3

[32] 1. Si tratta di tre matrici simmetriche linearmente indipendenti.



2. La matrice A ha componenti (in ordine) 4, 2, 1 rispetto alla base − B.

[33] 1. H
è un sottospazio vettoriale di A(R 4,4
) perché i suoi elementi sono soluzioni di
un sistema lineare omogeneo;

H
dim( ) = 3 ,
 0 −1 1
 0 0 −1  0 1 0 0 0 0

H= L  − 1 0 − 2  0
,
1 0
 0 0
,
0 0 0 1  .
1 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
0 0 0 0− 1 0 − − 0 0 0 1 1 0

K

2. dim( ) = 3 ,
   
 0 1 2
 3 0
 −
0 1 2 0 1 1 2

K= L  −− 1
2
0
2
−2
0
−  3
 −−
1
,
0
1
 − −
0
0
0
0
1
7
,
1
1
0
2
2
0
3
1
 .
− 3 3 −1 0 2 − − 1 − − − 7 0 2 3 1 0
 0 0 2 − 1 −  0 0 1 2
0 0 0 1 0 0 0 0
dim( ) = 2, = , .
U U L  − 21 −01 00
 − − 
00 12 00 01 10

H ⊕ K = A(R ) in quanto l’insieme formato da una base di H e da una base


3. Sı̀, 4,4

di K è una base di A(R ). 4,4

4. U ∩ (H + K) = U .

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92 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

0 1 0 0 0 0 0 1
1 0 0 0 0 0 0 0
5. Ad esempio, dim( ) = 4, V V=L
− 0 0 0 0
 
, 0 0 0 0

,
0 0 0 0 − 1 0 0 0
 0 0 0
 0 0 0 0 0

 0 0 1   0 0 0 0 0
, .
0 −1 0  0 0 0 0 1
0 0 0 0 0 0 −1 0
 0 −1 0 −  
6 0 0 −1 5

1 0 2 0 0 0 0 1
6. A = +
− 0
6
−20 −04  − −
4
0
1
5
0
1
0
3
−30 
è la decomposizione richiesta.

t
[34] 1. dim( W ) = 2, W = L(A, A) .
2. La verifica che U è un sottospazio vettoriale segue dalle definizioni di somma e di
prodotto per scalari in R 2,2 ;

U
dim( ) = 2, U =L
    1 0 , 0 1 .
0 0 0 2

3. dim( W + U ) = 3, W U L
+
   =
 1 0
,
0 1
,
0 0
;
0 0 0 2 1 2

dim( W ∩ U ) = 1, W∩U L
  =
0 1
.
0 2

[35] è una base di R3 [x] in quanto i suoi quattro vettori sono linearmente indipendenti.
B
La decomposizione richiesta è x − x = −p (x) + 32 p (x) + 32 p (x) − 32 p (x) .
2
1 2 3 4

[36] 1. A
è un sottospazio vettoriale di S(R 3,3
) perché i suoi elementi sono soluzioni di
un sistema lineare omogeneo;

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Capitolo 4 93

−2 0 0 1 2 0 0 0 −3
dim( ) = 3, = 0 1 0 , 2 0 0 , 0 0 1 .
A A L  0 0 0
  0 0
 −1
 3 1 0
 1 0 0
     0 0 1 0 0 0
H
2. dim( ) = 3, per esempio H L  = 0 0 0 ,
     0 0 0 , 0 0 0 .
0 0 0 1 0 0 0 0 1

11 11
− 11

−  
3
 0
5
 2 2 
3. A = 1 3 1 + 0 0 0
  
1

9
− 3 1
2
5 0
2

è la decomposizione richiesta.
 1 2 1
 0 2 1
 − 1 0 1

U
4. dim( ) = 3, U= L  2 − 1 3 , 2 1 3  , 0 0 1  ;
1 3 0 1 3 2 1 1 0

0 1 1 1 1 0 2 0 1
V
dim( ) = 3, V= L  1 0 −   −
1 , 1 − 0 1
 −, 0 0 1
 .
− 1 1 0 0 1 2 1 1 0

A con una base di U costituisce una base S (R


5. Sı̀, perché l’unione di una base di 3,3
).

6. dim(V ∩ (A ⊕ U )) = 3, V ∩ (A ⊕ U ) = V .

V
[37] 1. dim( ) = 2, per esempio V L
    =
0 0
,
0 0
.
1 0 0 1

2. A1 =
 1 2

, A2 =
  0 0
.
0 1 − − 3 1

W ) = 3 , W è l’iperpiano vettoriale di equazione 3x − x − x = 0 .


[38] 1. Poiché dim( 1 2 3

2. dim(H) = dim(K) = 1, per esempio H = L((1, 0, 0, 0)) e K = L((0, 1, 0, 0)) .

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94 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

[39] dim( + U V ) = 3, U + V = L((1, 3, −2, 2, 3), (0, 1, −1, 2, −1), (0, 0, 1, 0, −1)) ;
dim(U ∩ V ) = 1, U ∩ V = L((1, 4, −3, 4, 2)) .

[40] dim(U ) = dim(V ) = 3, inoltre U = L((1, 2, −1, 3), (0, 0, 3, −8)) e sia (1, 2, −1, 3)
sia (0, 0, 3, −8) appartengono a V .

[41] 1. La verifica segue dalle definizioni e dalle propriet à della somma di polinomi e del
prodotto di un numero reale per un polinomio;
A
dim( ) = 3 ,
2 3 2 3 4 2 3 4 5

A = L(6 − 11x + 6x − x , 6x − 11x + 6x − x , 6x − 11x + 6x − x ) .


3 4 5
2. dim(H) = 3, per esempio H = L(x , x , x ) .
1 2 3 4
1 5 3 4 5
3. p(x) = (6x − 11x + 6x − x ) + (29x − 6x + x );
6 6
tale decomposizione è unica in quanto A ⊕ H = R [x]. 5

2 2 3 4 3 5
4. dim(U ) = 3, U = L(1 + x + x , x + 3x − x , x + x );
3 4 5 2 3 4
dim(V ) = 3, V = L(−2 + x − x , x − x , x + x + x − x ) .

5. Sı̀, si tratta di una somma diretta in quanto l’insieme formato dall’unione di una
U
base di e di una base diV è una base di R 5 [x].

6. dim(A ∩ (U + V )) = 3, A ∩ (U + V ) = A .


[42] 1. B è una base perché il determinante della matrice avente sulle colonne le com-
ponenti dei vettori della base data, rispetto alla base (1, x , x2 , x3 , x4 , x5 ) di R 5 [x],
è 1 . In alternativa, si può controllare che il rango di tale matrice vale 6 .

− − −
2. p(x) = (2, 1, 1, 1, 1, 1) rispetto alla base B.
 x1 x2 x3
 
[43] 1. W= 0 x1 x2 ∈ R3,3 x1 , x2 , x3
| ∈R .
 0 0 x1

2. La verifica che W è un sottospazio vettoriale segue dalle proprietà della somma di
matrici e da quelle del prodotto di uno scalare per una matrice.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 4 95

dim( W ) = 3,
 1 0 0
  0 1 0
  0 0 1

W= L 0 1 0 , 0 0 1 , 0 0 0 .
0 0 1 0 0 0 0 0 0

H K
3. dim( ) = dim( ) = 6, per esempio H = L(E 31 , E21, E32, E12, E22, E33),
K L
= (E31, E21, E32, E23, E11, E22).

[44] 1. dim( W ) = 2, W = L((1, −1, 0, 1, 1), (1, −2, −2, 1, 2));


1 1

dim( 2 ) = 3, 2 = ((1, 0, 0, 1, 0), ( 2, 0, 0, 0, 1), (0, 1, 1, 0, 0)),


W
da cui segue WW⊕ WL= R
1 2
5
−W ∩ W = {o}−.
in quanto 1 2

2. a = a 1 + a2 , con a 1 = (1, 0, 2, 1, 0), a = (−1, 2, −2, −1, 0), è la decomposizione


2

richiesta.

[45] 1. dim( W ) = 2, W = L((1, −1, 0, 2), (0, 2, 1, 3));


1 1

dim(W ) = 2, W = L((2, 0, 1, 3), (−1, 1, 0, 0));


2 2

dim(W + W ) = 3, W + W = L((1, −1, 0, 2), (0, 2, 1, 3), (0, 0, 0, 1));


1 2 1 2

dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L((0, 2, 1, 3)) .


1 2 1 2

2. a appartiene a W + W perché è combinazione lineare dei tre vettori della sua


1 2

base indicata in 1 . Una decomposizione richiesta è:


a = a 1 + a2 , con a1 = 3(1, −1, 0, 2), a 2 −
= ( 3, 1, 1, 3) . − −

[46] 1. dim( W ) = 2, W L
  
=
 1 0
,
2 3
;
1 1
0 1 0 0

dim( W ) = 3,
2 W L  −  
2 =
 1
0
0
1
, 0
0
1
0
, 0
1
0
0

;

dim( W + W ) = 4, W + W
1 2 1 2 = R2,2 ;

dim( W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L
 1 3
 .
1 2 1 2
0 − 1

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96 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

0 0 0 0
2. dim( W ) = 2, per esempio W = L
3 3
1 0
,
0 1
.
   
H K
[47] dim( ) = dim( ) = 2, per esempio H = L((0, 1, 0), (1, 0, 0)),
K = L((0, 1, 0), (0, 0, 1)) .
 1 2
 0 1 0 0 0 1 −1 
[48] B=  2
0
0
0
  −  − 0
0
, 0
0
1
0
0
1
, 1
1
0
0
0
0
 ,

  
01
 
10 00 , 00 01 00 , 00 00 01

.
0 0 0 0 0 0 0 1 0

[49] 1. dim( W ) = 3, W = L((1, 0, −2, 0, 1), (0, 1, 0, −1, 0), (0, 0, −1, 0, 3));
1 1

dim(W ) = 3, W = L((1, −1, 0, 0, 1), (0, −1, 0, 1, 0), (−3, 2, 1, 0, 0));


2 2

dim(W + W ) = 4,
1 2

W + W = L((1, 0, −2, 0, 1), (0, 1, 0, −1, 0), (0, 0, −1, 0, 3), (0, 0, 0, −1, 6));
1 2

dim(W ∩ W ) = 2, W ∩ W = L((−1, 0, 1, 0, 2), (0, −1, 0, 1, 0)).


1 2 1 2

2. Il valore di h richiesto è h = −2 .

2 è un sottospazio vettoriale di R
5
[50] 1. W perché i suoi elementi sono soluzioni di un
sistema lineare omogeneo.

2. dim(W ) = 3, W = L((2, 1, 1, 0, 2), (−1, 1, 0, 0, 2), (0, 2, 0, 1, 1)) ;


1 1

dim(W ) = 2, W = L((1, 1, 0, 0, 1), (0, −1, 1, 0, 0)) .


2 2

W WW+=WL)((1,
1 2
3. dim( = 4,
1 + 1, 0, 0, 1), (0, 2, 0, 0, 3), (0, 0, 2, 0, 3), (0, 0, 0, 1, −2)) ;
2

dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L((2, 1, 1, 0, 2)) .


1 2 1 2

H
[51] dim( ) = 2, H = L((−3, −6, 0, 1), (0, 1, 1, 0));
dim(K) = 2, per esempio K = L((0, 0, 1, 0), (0, 0, 0, 1)) .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 4 97

[52] 1. dim( W ) = 2, W = L((0, 1, 0, −1), (1, −2, 2, 1));


dim(Z ) = 2, Z = L((1, −1, 2, 0), (0, 0, 0, 1)) ;
dim(W + Z ) = 3, W + Z = L((0, 1, 0, −1), (1, −2, 2, 1), (0, 0, 0, 1));

dim(W ∩Z ) = 1, W ∩ Z = L((1, −1, 2, 0)).

2. Il valore richiesto è h = 1 .

3. Per h = 1 si ha:
u = (1, 1, 2, −1) = (1 − z, 1 + z, 2 − 2z, −2) + (z, −z, 2z, 1), z ∈ R .
[53] 1. W
1 è un sottospazio vettoriale di
R 4 perché i suoi elementi sono soluzioni di un
sistema lineare omogeneo.
W ) = 2, W = L((1, −3, 0, 1), (0, 0, 1, 0)) .
dim( 1 1

2. dim(W ) = 2, W = L((0, 1, 1, 0), (0, −2, 0, 1)) ;


2 2

dim(W ) = 2, W = L(a, b) .
3 3

3. dim(W ⊕ W ) = 4, W ⊕ W = R , quindi W ∩ (W ⊕ W ) = W .
2 3 2 3
4
1 2 3 1

[54] 1. dim( ) = 2, = ((1, 0, 0, 1), (0, 1, 0, 1));


KH C =B ((1, 0, 1, 0),−(0, 1, 1, 0)) . −
dim( ) = 2,

2. dim(H + K) = 3, H + K = L((1, 0, 0, −1), (0, 1, 0, −1), (1, 0, 1, 0));


dim(H ∩ K) = 1, H ∩ K = L((1, −1, 0, 0)) .

3. (2, −1, 0, −1) = 2(1, 0, 0, −1) − (0, 1, 0, −1) è la combinazione lineare richiesta.

[55] 1. dim( W ) = 2, W = L((1, −1, −1, 1), (0, 1, −1, 0)) ;


1 1

dim(W ) = 2, W = L((1, −1, 0, 0), (0, 0, 1, −1)) ;


2 2

dim(W ) = 2, W = L((0, −1, 1, 0), (−1, 1, 0, 1)) ;


3 3

dim(W + W ) = 3, W + W = L((1, −1, −1, 1), (0, 1, −1, 0), (0, 0, −1, 1)) ;
1 2 1 2

dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L((1, −1, −1, 1)) .


1 2 1 2

2. La somma W + W è diretta in quanto l’unione di una base di W con una base di


2 3 2

W costituisce una base di R .


3
4

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

98 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

t
[56] 1. dim( W ) = 3, W = L(A, A, B) .
1 1

1 −1 ,
2. dim(W ) = 2, W = L
2 2
  0 0
 .
0 0 1 1

3. dim(W + W ) = 4, W + W = R
1 2 1 2
2,2
.

4. dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L
 1 −1  .
1 2 1 2
1 1

[57] 1. dim( W ) = 2, W = L((−2, 1, 0, 3), (0, 0, 1, −2)) ;


1 1

dim( W ) = 2, W = L((−2, 1, 0, 3), (0, 0, 1, −1)) ;


2 2

dim( W + W ) = 3, W + W = L((−2, 1, 0, 3), (0, 0, 1, −2), (0, 0, 1, −1)) ;


1 2 1 2

dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L((−2, 1, 0, 3)).


1 2 1 2

2. La somma W + W non è diretta in quanto dim(W ∩ W ) = 1.


1 2 1 2

[58] 1. dim( W ) = 3, W = L((0, 1, −1, 0, 1), (1, −1, −1, 1, −1), (2, −1, −3, 2, 0)) ;
1 1

dim(W ) = 2, W = L((−1, 1, 0, 0, 0), (0, 0, −1, 1, 0)) ;


2 2

dim(W + W ) = 4 ,
1 2

W +W = L((0, 1, −1, 0, 1), (1, −1, −1, 1, −1), (2, −1, −3, 2, 0), (−1, 1, 0, 0, 0));
1 2

dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L((−1, 1, 1, −1, 0)) .


1 2 1 2

2. La somma dei due sottospazi vettoriali H e H è diretta in quanto l’unione di una


1 2

base di H con una base di H costituisce un insieme libero.


1 2

1 0 0 1 0 0
[59] 1. dim( W ) = 3, W = L
1 1
0 1
,
0 0
,
1 0
;
 −   
 1 0 2 1

dim( W ) = 2, W
2
− 2 = L
− . 1 1
,
0 1

2. dim(W + W ) = 4, W + W = R e non è una somma diretta.


1 2 1 2
2,2

3. dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L
−3 −2 .  
1 2 1 2
−1 3

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 4 99

1 0 0 1 0 0
[60] 1. dim( W ) = 3, W = L
1 1
0 0
,
1 0
,
0 1
;
   
 
1 1 1 2
dim( W ) = 2, W
2
− 2 = L 1 0
,
0 1
.

2. dim(W + W ) = 4, W + W = R
1 2 1 2
2,2
e non è una somma diretta in quanto:
dim(W ) + dim(W ) = 5.
1 2

3. dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L
 0 1
 .
1 2 1 2
1 1

[61] dim( W ) = 2, W = L((−2, 0, 1, 0), (4, −1, 0, 1)) ;


1 1

dim(W ) = 1, W = L((1, 2, 3, −1)) .


2 2

1. dim(W + W ) = 3, W + W = L((−2, 0, 1, 0), (4, −1, 0, 1), (1, 2, 3, −1)) .


1 2 1 2

2. dim(W ∩ W ) = 0 .
1 2

[62] 1. dim( W + W ) = 3, W + W = L
 0 1
 ,
3 1

,
0 −2 
;
1 2 1 2
0 1 1 2 1 0

0 1
W ∩ W ) = 1, W ∩ W =
dim( 1 2
. 1 2
L  0 1

2. A appartiene a W + W per h = −1/2 , in questo caso si ha A = A
1 2 1 + A2 , con:
 0
 2  3 1

A1 = , A2 = .
 3
  
− − 1 1 2
2

1 0 0 1 0 0
[63] 1. dim( W ) = 3, W = L
1 1
1 0
,
0 0
,
0 1
;
−     
 1 0 0 0

dim( W ) = 2, W
2 2 = L 1 0
,
0 1
.

2. dim(W + W ) = 4, W + W = R
1 2 1 2
2,2
.

3. dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L
 0 0
 .
1 2 1 2
0 1

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

100 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

[64] I vettori che verificano le due condizioni richieste hanno componenti ( x3 , x2 , x3 ) −


tali che x22 = 4k4 x23 , da cui segue che essi formano un sottospazio vettoriale di V3 se

e solo se k = 0 (in questo caso il sottospazio vettoriale si riduce al vettore nullo).

[65] 1. La matrice A appartiene al sottospazio vettoriale W 1 se k = 1 .

2. I due sottospazi vettoriali L(A, A ) e L(A , A ) sono sempre in somma diretta.


1 2 3


Se k = 1 la loro somma è R2,2 , se k = 1 la loro somma è un sottospazio vettoriale
di R 2,2 di dimensione 3 .

3. dim( W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L(A ).
1 2 1 2 2

[66] dim( W + W ) = 4, W + W = R ;
1 2 1 2
4
 
5 7
dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L
1 2 1 2 .
2 7

[67] 1. dim( W ) = 2, W = L
 1 0
 ,
0 1
 ;
1 1
1 0 0 − 1

dim( W ) = 2, W = L −10
2 2
0
1
,
0
1
1
0
.
     
1 1
2. dim( W ∩ S (R
1
2,2
)) = 1 , W ∩ S (R
1
2,2
)=L 1 − 1
.

3. La somma è diretta, in quanto l’insieme formato dai vettori di una base di W2 e da


un vettore non nullo di (R2,2) è libero.
A
W ⊕ A(R 2,2
)=L
−1  0
 ,
0 1
 ,
0 1
 .
2
0 1 1 0 − 1 0

[68] 1. dim( W ) = 2, W = L
1 1
    10 10 , 01 01 ;

dim( W ) = 2, W = L
 −    1 1
,
2 0
.
2 2
2 1 1 3
2. Si tratta di una somma diretta, in quanto l’unione di una base di W
1 con una base
di W 2 costituisce un insieme libero.

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Capitolo 4 101

dim( W ⊕ W ) = 4, W ⊕ W
1 2 1 2 = R2,2 .

3. La decomposizione richiesta è:

A=
 2 2
 − − 
+
1 1
.
0 0 1 − 2

[69] 1. dim( H ) = 2, H = L((1, 2, −1, 3), (0, 1, 2, 3));


1 1

dim(H ) = 3, H = L((1, 0, −1, 0), (0, 1, 0, 0), (0, 0, 0, 1)) ;


2 2

dim(H ) = 2, H = L((−3, −2, 1, 0), (0, 0, 0, 1)).


3 3

2. dim( H + H ) = 4, H + H = R ;
1 2 1 2

dim( H ∩ H ) = 1, H ∩ H = L((1, 2, −1, 3)) ,


1 2 1 2

la somma non è diretta in quanto dim(H ∩ H ) = 1 . 1 2

3. dim(H + H ) = 4, H + H = R ;
1 3 1 3
4

dim(H ∩ H ) = 0, H ∩ H = {o} ,
1 3 1 3

la somma è diretta in quanto dim(H ∩ H ) = 0. 1 3

4. a appartiene a H + H = R , la decomposizione richiesta non è unica ed è:


1 2
4

a =
 1
λ, 2λ + , −λ + 1, 3λ +
3

2 2

+
− 3

λ + 1, 2λ + , λ − − 1, 3λ +
3
, λ
 ∈ R.
2 2

[70] Per esempio il sottospazio vettoriale H=


 x1 x2
∈ R
2,2
|x

=0
1
x3 x4

è un iperpiano vettoriale di R 2,2 tale che = R2,2 .


W⊕H
[71] B
è una base di W
perché è formata da tre vettori linearmente indipendenti di W;
la decomposizione richiesta è:

A= −
 7
1 0
  +3
2 2
 − −  6
1 1
.
1 − 1 0 −
2 − 1 1

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102 Spazi Vettoriali e Sottospazi Vettoriali

[72] 1. I vettori u, v, w sono linearmente indipendenti, pertanto B è una base di H;


K K L − −
dim( ) = 2, = ((2, 2, 1, 0), ( 1, 0, 0, 1));
H K
dim( + ) = 4, per esempio una base di + H K è ( u, v, w, (2, −2, 1, 0));
dim(H ∩ K) = 1, H ∩ K = L((1, −2, 1, 1)).

2. Il vettore a appartiene ad H se e solo se h = 0 , in tal caso risulta:


a = −u + 2 v + 3 w .

[73] I vettori appartenenti a W −


hanno componenti (x1 , x2 , x1 ) . Imponendo la seconda
condizione si ottiene: x2 x1 = 2k , ossia i vettori del tipo (x1 , 2k + x1 , x1 ) .
{ − − | ∈ }
L’insieme dei vettori (x1 , 2k + x1 , x1 ) k R è un sottospazio vettoriale di V 3 se e −
solo se k = 0 .

4.4 Per saperne di più – Soluzioni

[1] V è uno spazio vettoriale sul campo dei numeri razionali Q in quanto le due ope-
razioni assegnate verificano le otto propriet à che definiscono uno spazio vettoriale. Il

vettore nullo è il numero 0 , l’opposto del vettore a + b 2 è il vettore a b 2, − − √
con a, b Q . V non è uno spazio vettoriale su R perché, per esempio, il prodotto
√ ∈√ √ √
3(a + b 2) = a 3 + b 6, con a, b Q, non appartiene a V .

[2] La verifica segue dalle proprietà della somma di numeri reali, del prodotto di numeri
reali e delle potenze. Il vettore nullo è (0, 1) e l’opposto di (x, y) è ( x, 1/y) . −
[3] Non si tratta di uno spazio vettoriale perché, se lo fosse, il prodotto del vettore (x, y)
− − −
per lo scalare 1 che risulta essere ( 1)(x, y) = ( x, y) dovrebbe avere come risultato
l’opposto del vettore (x, y) che invece è ( x, y) . − −
[4] L’equazione vettoriale ammette una sola soluzione (x1 = 4, x2 = 5, x3 = 1) .

[5] L’equazione vettoriale non ammette soluzioni.

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Capitolo 5

Spazi Vettoriali Euclidei

5.1 Esercizi
In tutti gli esercizi di questo capitolo si sono adottate le notazioni usuali, in particolare si
è indicato con:

- Rn lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione n, delle n -uple di numeri reali, dotato


del prodotto scalare standard, che rende ortonormale la base canonica:

(e1 = (1, 0, . . . , 0), e2 = (0, 1, 0, . . . , 0), . . . , en = (0, 0, . . . , 1)).

- Rm,n lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione mn , delle matrici con m righe ed n


colonne, ad elementi reali, dotato del prodotto scalare standard X Y = tr(tX Y ) , con ·
X, Y Rm,n , che rende ortonormale la base canonica:

  1 0 ... 0
  0 1 ... 0
  0 0 ... 0

.. .. .. .. .. .. .. .. ..
E11 = , E12 = , . . . , Emn = .
  . . .
  . . .
  . . .

0 0 ... 0 0 0 ... 0 0 0 ... 1

Con tr(tX Y ) si intende la traccia del prodotto della trasposta della matrice X con la

matrice Y .
- V3 lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione 3 , dei vettori ordinari, riferito ad una
base ortonormale positiva B ·
= (i, j, k) . In quest’ambito “ ” indica il prodotto scalare

tra due vettori e “ ” il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.

- ⊥ il complemento ortogonale del sottospazio vettoriale


H H dello spazio vettoriale
euclideo (V, ) . ·
103

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104 Spazi Vettoriali Euclidei

- Il vettore nullo di un generico spazio vettoriale è denotato con il simbolo o, a meno di


diversa indicazione.

[1] In V 3 , è dato il piano vettoriale V = L(a , a ), con:


1 2

a1 = i + j, a = i − j + k.
2


1. Determinare la dimensione e una base del complemento ortogonale V di V in V .3

2. Scrivere tutti i vettori v di V3 tali che il volume del tetraedro generato da a1 , a2 , v


sia 2 . L’insieme dei vettori v cosı̀ individuato è un sottospazio vettoriale di V 3 ?

3. Dato il vettore a = i + j

− k, calcolare i vettori proiezione ortogonale di a su V e
su V .
[2] In R 4 verificare che i due vettori:

a1 = (1, −2, 1, 3), a2 = (2, 1, −3, 1)


{ }
sono ortogonali. Completare l’insieme libero a1, a2 fino ad ottenere una base ortogo-
nale di R 4 .

[3] Dato il sottospazio vettoriale di R 2,2 :

W= 
X ∈ R | AX = XA, dove A =
2,2
 10 − 31

,

determinare la dimensione e una base del suo complemento ortogonale.

[4] In R 3 sono dati i vettori:


v1 = (3, 0, 4), v2 = (1, 2, 0), v3 = (2, −2, 4), v4 = (4, 2, 4)

e sia W = L(v , v , v , v ).
1 2 3 4


1. Trovare la dimensione e una base ortonormaleB di W.

2. Completare B fino ad ottenere una base ortonormale D di R . 3

3. Determinare la matrice del cambiamento di base dalla base canonica C di R 3


alla
base D
e viceversa.

[5] Dato il sottospazio vettoriale = ((1, H L −1, 3, 1)) di R , trovare la dimensione e una

4

base ortonormale del sottospazio vettoriale H.

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Capitolo 5 105

[6] Sia:
1 2 4 1
A=
 2 −3 9 −
1
 ∈ R4,4 ,
 1 0 6 −
5 
2 −5 7 5
R C
indicati con (A) e (A) gli spazi vettoriali generati dalle righe e dalle colonne di A
rispettivamente, determinare:

1. la dimensione e una base di R(A) + C(A) e di R(A) ∩ C(A);


2. la dimensione e una base del complemento ortogonale di C(A) in R . 4

[7] Dati i sottospazi vettoriali di R 4 :

U = {(x,y,z,t) ∈ R | 2x − y + t = z − t = 0},
4

V = {(x,y,z,t) ∈ R | x + y = y − z = x + t = 0},
4

1. verificare che la somma U + V è diretta.



2. Trovare la dimensione e una base ortonormale di U .

[8] Dato il sottospazio vettoriale di R 3 :

W = {(x,y,z) ∈ R | x − 2y + z = 2x − y − z = 0},
3


determinare una base ortonormale di W ⊕ W a partire da una base ortonormale di W .

[9] 1. In R 5 i sottospazi vettoriali:

W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | x + x = x = 0},
1 1 2 3 4 5
5
1 2 3

W = L((1, 2, 1, 2, 1), (0, 1, 1, 1, 1), (1, 0, −1, 0, −1), (2, 3, 1, 3, 1)),


2

sono supplementari?

2. Determinare le equazioni del complemento ortogonale di W , la dimensione e una


1

sua base ortonormale.

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106 Spazi Vettoriali Euclidei

[10] Data la base B = (a, b, c) di R , con:


3

a = (1, 0, 1), b = (0, 1, 1), c = (2, 1, 2),


determinare una base ortonormale di R3 , a partire da B, utilizzando il procedimento di
ortonormalizzazione di Gram–Schmidt.

[11] In V3 è dato il vettore v = i + j − k. Determinare una base ortonormale del piano


vettoriale ortogonale a v.

[12] In R 4 sono dati i vettori:

v1 = (1, 0, 1, −1), −1, 0, 0), v = (0, 0, 1, 1).


v2 = (1, 3

1. Verificare che v , v , v formano una base B di W = L(v , v , v ) .


1 2 3 1 2 3

2. Trovare una base ortonormale di W a partire dalla base B.

[13] Determinare una matrice ortogonale in modo tale che la sua prima riga sia:
 √2 √2 
0, ,− .
2 2


[14] Determinare la dimensione e una base ortonormale del complemento ortogonale F
del sottospazio vettoriale di R 4 :

F = {(x,y,z,t) ∈ R | x − y = z − t = y + z = 0}.
4

[15] In R 4 è dato il sottospazio vettoriale U = L((0, 1, 0, −1), (1, −1, 1, 0)) e sia B una
sua base.
 ⊥
1. Trovare la dimensione e una base ortonormale B di U .
2. Costruire una base ortonormale di R 4 a partire dalla base 
.
B ∪B
[16] In R 4 si consideri il vettore a = (1, 2, −1, 2) .
1. Scrivere l’equazione del complemento ortogonale (a)⊥ di L L(a) , rispetto alla base
canonica di R 4 .

2. Determinare la dimensione e una base ortonormale di L(a) .

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Capitolo 5 107

[17] Completare l’insieme libero u1 , u2 , dove: { }


u1 = (1, 0, 1), u2 = (1, 2, 0), −
in modo da ottenere una base = (u1 , u2 , u3) di R3 . Applicare, quindi, a il metodo
B B
di ortonormalizzazione di Gram–Schmidt per ottenere una base ortonormale di R 3 .

[18] Determinare la dimensione e una base ortonormale del sottospazio vettoriale di R 4 :


W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x − x
1 2 3 − x = 0}
4
4
1 2 + x3 4


e la dimensione e una base del suo complemento ortogonale W .

[19] Determinare la dimensione e una base ortonormale del sottospazio vettoriale di R :


H = L((1, 1, 0, 0), (0, 1, 1, 0), (0, 2, 3, 4))
e completare tale insieme libero ad una base ortonormale di R4.

[20] 1. In R4 , rispetto alla base canonica, scrivere le equazioni del complemento ortogo-

nale W del sottospazio vettoriale:
W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x
1 2 3 4
4
1 + x2 = −x
2 }
+ x3 = 0 .


2. Determinare la dimensione e una base ortonormale di .
W
[21] 1. In R 4 , rispetto alla base canonica, scrivere l’equazione del complemento ortogo-

nale W del sottospazio vettoriale = ((1, 2, 1, 0)). W L

2. Determinare la dimensione e una base ortonormale di W .

[22] Si consideri la matrice:


 1 2 1 2

0 1 2 1
A=   .
1 1 0 0
1 3 2 4
R
1. Determinare la dimensione e una base di (A) , spazio vettoriale delle righe di A,
C
e la dimensione e una base di (A) , spazio vettoriale delle colonne di A .

2. Determinare la dimensione e una base di (A)⊥ , complemento ortogonale di


R R(A) .
Stabilire se (A)⊥ e (A) sono in somma diretta e se (A)⊥ = (A)⊥ .
R C R C

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108 Spazi Vettoriali Euclidei

[23] In R 2,2 si considerino i sottospazi vettoriali:

W 1 =
  ∈
x1 x2 R
2,2
|x −x
1 3 =0 ,

x3 x4

W L
  
1 2
,
0 1
  − 
,
1 0
2 =
1 − − 1 − . 2 1 3 1

1. Determinare la dimensione e una base di W + W e W ∩ W , rispettivamente.


1 2 1 2

2. Determinare la dimensione e una base ortonormale del complemento ortogonale del


sottospazio vettoriale 1 in R 2,2 .
W
[24] In R 4 sono dati i sottospazi vettoriali:

W = L((0, 1, −2, 0), (2, 0, −2, −1), (1, 1, −1, 0), (2, −1, 0, −1)),
1

W = {(x,y,z,t) ∈ R | x + 2y = 2y + z − 2t = 0};
2
4

1. determinare la dimensione e una base di W + W , e di W ∩ W . 1 2 1 2

2. Rispetto alla base canonica di R4 , scrivere le equazioni del complemento ortogo-


W
nale di 2 e determinarne la dimensione e una sua base ortonormale.

[25] In R3 determinare la dimensione e una base del complemento ortogonale di L(a),


con a = (1, 0, 2) e una base ortonormale di R 3 contenente il versore di a.

[26] In R2,2 determinare la dimensione e una base ortonormale del complemento ortogo-
nale del sottospazio vettoriale (R2,2 ) delle matrici simmetriche.
S
[27] In R 4 , dato il sottospazio vettoriale:

= (x1 , x2 , x3 , x4 ) R4 x1 + x2 = x3 = x1 + x4 = 0 ,
W { ∈ |
1. scrivere l’equazione che determina il suo complemento ortogonale
}W ⊥
.

2. Determinare la dimensione e una base ortonormale di W .

[28] In R2,2 determinare la dimensione e una base ortonormale del complemento ortogo-
nale del sottospazio vettoriale delle matrici aventi traccia nulla.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 5 109

[29] In R 2,2 , date le matrici:


   
A= 1 0
0 1
, B= 0 1
1 0
,

si considerino i sottospazi vettoriali:

W =
  ∈ |
X=
x1 x2
 R2,2 AX = X B ,
1
x3 x4

W = L
  1− − 
2
  ,
1 1
,
2 5
.
2
1 0 3 3 4 3
1. Determinare la dimensione e una base di 1 + 2 e di 1 2 .
W W
2. Determinare la dimensione e una base di un sottospazio vettoriale supplementare di W ∩W
1 in R
2,2
W e che contenga A .

3. Determinare la dimensione e una base del complemento ortogonale di W


2 in R 2,2 .

[30] In R 4 si consideri il sottospazio vettoriale:

W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x
1 2 3 4
4
1 + x2 − 2x 3 = 2x2 − 3x 3 =0 . }
1. Determinare la dimensione e una base ortonormale del complemento ortogonale del
sottospazio vettoriale .
W
2. Determinare la dimensione e una base del sottospazio vettoriale P di R 4
tale che
dim( W ∩P P
) = 1 e non sia contenuto interamente in . W

5.2 Soluzioni

⊥ ⊥
[1] 1. dim( V ) = 1, V L − j − 2k) .
= (i

2. v = (12 + x2 + 2x3 )i + x2 j + x3 k, con x 2, x3 ∈ R ; l’insieme di tali vettori non


costituisce un sottospazio vettoriale di V 3 perché non contiene il vettore nullo.
1
3. a =
3
(2i + 4j − k) + 13 (i − j − 2k),

quindi le proiezioni ortogonali di a su V e su V sono, rispettivamente:
1 1
3
(2i + 4j − k), 3
(i − j − 2k) .

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110 Spazi Vettoriali Euclidei

·
[2] Poiché a 1 a2 = 0, a1 e a 2 sono ortogonali. Per completare l’insieme libero a1 , a2 { }
in modo da ottenere una base ortogonale di R4 si può determinare una base ortogonale di
L (a1 , a2 )⊥. Quindi una base ortogonale richiesta è, ad esempio:
  a1 , a2,
1 1 1
, , ,0 ,
 − 1 1
, , 0,
1
 .
3 3 3 3 3 3

[3] W è il sottospazio vettoriale di R 2,2


, di dimensione 2 , dato da:

2 3 1 0
W=L 0 0
,
0 1
,
      
dim( W W L −

) = 2, ⊥
=
3 2
0 3
,
0 0
1 0
.

[4] 1. dim( W ) = 2, B = 
   √
3
, 0,
4
,
8
,
5
, √ −√ 6

5 5 5 29 29 5 29

è una base ortonormale di W.


2. D=    √ √ − √  − √ √
3 , 0, 4 , 8 , 5 , 6 , 4 , 2 , 3 √ 
.
5 5 5 29 29 5 29 29 29 29
3 8 4
 √ −√ 
 5 5 29 29

 √ √  5 2
3. A = 0
29 29
 4
 6 3
−√ √5 5 29 29
  C D
è la matrice (ortogonale) del cambiamento di base da a ;

A = A −1 è la matrice del cambiamento di base da


t
D a C.
⊥ ⊥
[5] dim( H ) = 3. Una base ortonormale di H è:

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 5 111

√1 , √1 , 0, 0 , − √1 , √1 , 0, √2 , − 12 , 12 , 12 , − 12 .
 2 2
 6 6 6
 
[6] 1. La somma R(A) + C(A) = R è diretta, quindi R(A) ∩ C (A) = {o}.
4

2. dim( (A)⊥ C ⊥
) = 2, C (A) = L((3, −2, 1, 0), (−4, 1, 0, 1)) .

[7] 1. Il sistema lineare omogeneo costituito dalle equazioni di U e dalle equazioni di V


ammette solo la soluzione nulla, pertanto la somma + U V è diretta.
⊥ ⊥
2. dim( U ) = 2. Una base ortonormale di U è:
 2 1 1
  2 1
 6 5

3
, −√ 6
, 0,
6
, √ 33
, −√ 66
,
11
, −√ 66
.


[8] Una base ortonormale del sottospazio vettoriale W⊕W è:
 1 1 1
  1 1
 − √ 1 1
 
2
√ √ 3
,
3
,
3
, √ −√ 2
,
2

,0 ,
6
, −√ 6
,
3
,

1 1 1
con
 √ , , base ortonormale di .
3 √3 √3  W
[9] 1. I due sottospazi vettoriali dati sono supplementari in quanto l’insieme formato da
una base di 1 e da una base di 2 è una base di R 5 .
W W
2. W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | x − x

1 1 2 3 4 5
5
1 2 = x4 = x5 = 0 , }
dim( W ⊥
) = 2, W ⊥
=

L √ 1
,
1


, 0, 0, 0 , (0, 0, 1, 0, 0) .

1 1
2 2

[10] Una base ortonormale richiesta è:


 1 1
    1 2 1 1 1
 1
√ 2
, 0,
2
, √ −√ √ √ 6
,
3
,
6
,
3
,
3
, √ −√ 3
.

[11] Una base ortonormale richiesta è:

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

112 Spazi Vettoriali Euclidei

1 1 1 1 2
i+ j, i+ j+ k .
− √ 2 √2 √6 √6   3

[12] 1. I vettori v1 , v2 , v3 formano una base di W in quanto la matrice avente per righe
le componenti dei vettori dati ha rango 3 .

2. Una base ortonormale richiesta è:


 1 1 1
   2 3 1 1
 1

1

√ 3
, 0,
3
, √ −√3
, √ − 15
,
5
, −√ √ 15
,
15
, √
0, 0,
2

,
2
.

 √2 √2 
 0
2
−2 
[13] Per esempio  1 0 0  .
 √2 √2 
0
2 2

⊥ ⊥
[14] dim( F ) = 3. Una base ortonormale di F è:
− √ 1
,
1
√ , 0, 0 ,
 √ 1
,
1
√ ,
  − √
2
,0 ,
1 1
,− √ , √ ,
√3 1
 .
2 2 6 6 3 2 3 2 3 2 3 2

⊥ ⊥
[15] 1. dim( U ) = 2. Una base ortonormale di U è:
B 
=
− √ 1
, 0,
1
√,0 ,
 √110 , √210 , √110 , √210
 .
2 2
2. Una base ortonormale richiesta è:
− √ 1 , 0, 1 , 0 ,
2 2
√  √ √ √ √
1 , 2 , 1 , 2 ,
10 10 10 10

√ 0,
1
, 0, −√
1
 √
,
2
, −√ √ −√ 1
,
2
,
1
 .
2 2 10 10 10 10

[16] 1. L(a) ⊥
{
= (x1 , x2 , x3, x4 ) ∈R |x 4
1 + 2x2 −x 3 + 2x4 = 0 . }

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Capitolo 5 113

2. dim( (a)⊥) = 3. Una base ortonormale di (a)⊥ è:


L L
 √12 , 0, √12 , 0
 − √
, 1 , 1 , 1 ,0 ,
√ √
 − √ 1 , 2 , 1 , 3
−√ √ √

.
3 3 3 15 15 15 15

[17] u1 = (1, 0, −1), u 2 = (1, 2, 0), u3 = (0, 0, 1) ;

una base ortonormale richiesta è:


 √ 1
, 0, −√
 
1
√,
1
, , √
,
4

 
1 2
, − 1 2
,

.
2 2 3 2 3 2 3 2 3 3 3

[18] dim( W ) = 3. Una base ortonormale di W è:


√ 1 1 1
(1, 1, 0, 0), √ (−1, 1, 2, 0), √ (1, −1, 1, 3)
 ;
2 6 12
⊥ ⊥
dim( W ) = 1, W L −
= ((1, 1, 1, 1)) . −
H
[19] dim( ) = 3. Una base ortonormale di H è:
√1 (1, 1, 0, 0), √1 (−1, 1, 2, 0), √ 1 (1, −1, 1, 12) ;
 2 6 147

una base ortonormale di R 4 richiesta è:
√ 1
(1, 1, 0, 0),
1
√ −
( 1, 1, 2, 0), √ 1
− 1
(1, 1, 1, 12), ( 4, 4, 4, 1) . − −

2 6 147 7

[20] 1. W = L((−1, 1, 1, 0), (0, 0, 0, 1)) ;


W = {(x , x , x , x ) ∈ R | −x + x

1 2 3 4
4
1 2 + x3 = x4 = 0 . }
⊥ ⊥
2. dim( ) = 2, una base ortonormale di è:
 √W 1
, 0,
1

,0 ,
 √ 1
,
2
√ −√
,
1
,0
W  .
2 2 6 6 6

[21] 1. W ⊥
{
= (x1 , x2 , x3 , x4 ) ∈R |x4
1 + 2x2 + x3 = 0 . }
⊥ ⊥
2. dim( W ) = 3. Una base ortonormale di W è:

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114 Spazi Vettoriali Euclidei

(0, 0, 0, 1), √1 , 0, − √1 ,0 , − √1 , √1 , − √1 ,0 .
  2 2
 3 3 3

R
[22] 1. dim( (A)) = 3, R(A) = L((1, 2, 1, 2), (0, 1, 2, 1), (0, 0, 1, −1));
dim(C (A)) = 3, C (A) = L((1, 0, 1, 1), (0, −1, 1, −1), (0, 0, 1, −1)) .
⊥ ⊥ ⊥
2. dim(R(A) ) = 1, R(A) = N (A) = L((3, −3, 1, 1)) . R(A) è in somma diretta
⊥ ⊥
con C(A) , ma C(A) = L((−2, 0, 1, 1)) non coincide con R(A) .

[23] 1. dim( 1 + 2 ) = 4, 1 + 2 = R2,2 ;


W W W W  1 2

dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L
1 2 1 2 .
1 − 1
⊥ ⊥
2. dim( W 1
) = 1. Una base ortonormale di W 1
è:

 √ 1 
0
 2  .
1
−√ 2
0
 
W ) = 3, W = L((0, 1, −2, 0), (2, −1, 0, −1), (1, 0, 1, 0)) ;
[24] 1 . dim( 1 1

dim(W ) = 2, W = L((−2, 1, −2, 0), (0, 0, 2, 1)) ;


2 2

dim(W + W ) = 4, W + W = R ;
1 2 1 2
4

dim(W ∩ W ) = 1 , W ∩ W = L((−2, 1, 0, 1)) .


1 2 1 2

2. W = {(x,y,z,t) ∈ R | 2x − y + 2z = 2z + t = 0},

2
4

⊥ ⊥
dim( 2
) = 2, una base ortonormale di 2
è:
 W 2 1
0, , , −
 
2

,
3
,
10
, √ −√ 4
,
8W

 .
3 3 3 29 3 29 3 29 3 29

[25] dim( (a)⊥ ) = 2,


L L(a) ⊥
L −
= (( 2, 0, 1), (0, 1, 0)).

Una base ortonormale di R 3 contenente il versore di a è:

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Capitolo 5 115

√1 , 0, √2 , (0, 1, 0), − √2 , 0, √1 .
 5
  5 5 5

[26] dim( (R2,2 )⊥ ) = 1. Una base ortonormale di
S S (R2,2 ⊥
) è:
 √  1
0
  2
.
 − √  1
0
2

⊥ 4
[27] 1. W {
= (x1 , x2 , x3 , x4 ) R x1 x2 ∈ | − − x = 0} . 4

2. dim( ⊥) = 3. Una base ortonormale di


W W è: ⊥

 √12 , √12 , 0, 0
 1

1
, (0, 0, 1, 0), √ , − √ , 0, √
2
 .
6 6 6

[28] Il complemento ortogonale del sottospazio vettoriale delle matrici quadrate di ordine
2 aventi traccia nulla ha dimensione 1 e una sua base ortonormale è:
1
 √ 0 
2
.
√12
 0

[29] 1. dim( W + W ) = 4, W + W = R ;
1 2 1 2
2,2

dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L
−1 −1  .
1 2 1 2
3 3

2. La dimensione di un sottospazio vettoriale supplementare di 1 in R 2,2 che con-

tenga A è uguale a 2 . Una base richiesta è:


W
   A,
0 0
.
0 1

3. dim( W ⊥
) = 1, W ⊥
= L
 6 −3  .
2 2
0 1

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116 Spazi Vettoriali Euclidei

[30] 1. dim( W ) = 2, W = L((1, 3, 2, 0), (0, 0, 0, 1));


⊥ ⊥
dim(W ) = 2, W = L((−2, 0, 1, 0), (−3, 1, 0, 0)).


Una base ortonormale di W è:
 2 1
 − √  −  
3 5 2
−√ 5
, 0, √5
,0 ,
70
,
14
, 3
35
,0 .

P
2. dim( ) = 2, per esempio P = L((0, 0, 0, 1), (0, 1, 0, 0)) perché i vettori:
(1, 3, 2, 0), (0, 1, 0, 0), (0, 0, 0, 1) sono linearmente indipendenti e (1, 3, 2, 0) ∈W .

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Capitolo 6

Applicazioni Lineari

6.1 Esercizi
In tutti gli esercizi di questo capitolo si sono adottate le notazioni usuali, in particolare si
è indicato con:

- Rn lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione n, delle n -uple di numeri reali, dotato


del prodotto scalare standard, che rende ortonormale la base canonica:

(e1 = (1, 0, . . . , 0), e2 = (0, 1, 0, . . . , 0), . . . , en = (0, 0, . . . , 1)).

- Rm,n lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione mn , delle matrici con m righe e n


colonne, ad elementi reali, dotato del prodotto scalare standard X Y = tr(tX Y ) , con ·
X, Y Rm,n , che rende ortonormale la base canonica:

  1 0 ... 0
  0 1 ... 0
  0 0 ... 0

.. .. .. .. .. .. .. .. ..
E11 = , E12 = , . . . , Emn = .
  . . .
  . . .
  . . .

0 0 ... 0 0 0 ... 0 0 0 ... 1

t
Con tr( X Y ) si intende la traccia del prodotto della trasposta della matrice X con la
matrice Y .

- Rn,n lo spazio vettoriale euclideo delle matrici quadrate di ordine n , ad elementi reali,
riferito alla base canonica (il caso particolare della precedente).

- (Rn,n ) lo spazio vettoriale delle matrici simmetriche di ordine n ad elementi reali, di


S
dimensione n(n + 1)/2 riferito alla base:

117

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

118 Applicazioni Lineari

 1 0 ... ... 0
 0 1 ... ... 0
  0 0 ... ... 1

 0 0 ... ... 0   1 0 ... ... 0   0 0 ... ... 0 
.. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
. . . . , . . . . ,..., . . . . ,
 .. .. .. ..   .. .. .. ..   .. .. .. .. 
. . . . . . . . . . . .
0 0 ... ... 0 0 0 ... ... 0 1 0 ... ... 0

 0 0 ... ... 0
  0 ... ... 0 0
 0 ... ... 0 0

0 1 ... ... 0 .. .. .. .. .. .. .. ..
. . . . . . . .
.. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
. . . . ,..., . . . . , . . . . .
 . . ... .
  0 ... ... 0 1
  0 ... ... 0 0

0 0 ... ... 0 0 ... ... 1 0 0 ... ... 0 1

- (Rn,n ) lo spazio vettoriale delle matrici antisimmetriche di ordine n ad elementi reali,


A
di dimensione n(n 1)/2, riferito alla base: −
 0 1 ... ... 0
 0 0 1 ... 0
  0 0 ... 0 0

− 1 0 ... ... 0 0 0 0 ... 0 0 0 ... 0 0
.. .. .. .. 1 0 0 ... 0 .. .. .. .. ..
 ..
.
..
.
. ..
.
..
.
 −
, ..
.
..
.
..
.
..
.
..
.
 ,...,
 .
0 0 ...
. . .
0 1
.
 .
0 0 ... ... 0 0 0 0 ... 0 0 0 ... − 1 0

- Rn [x] lo spazio vettoriale reale, di dimensione n + 1 , dei polinomi di grado minore o


uguale a n , nella variabile x , a coefficienti reali, riferito alla base (1, x , x2 , . . . , xn ) .

- V3 lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione 3 , dei vettori ordinari, riferito ad una


base ortonormale positiva B
= (i, j, k) . In quest’ambito “ ” indica il prodotto scalare ·

tra due vettori e “ ” il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.

- Se f : V −→
W è un’applicazione lineare tra due spazi vettoriali V e W, allora f ( ) H
indica l’immagine del sottospazio vettoriale di V, f −1 ( ) indica la controimmagine H K
del sottospazio vettoriale di W e f −1 (w) indica l’insieme delle controimmagini del
K
vettore w W. M B,C (f ) indica la matrice associata ad f rispetto alla base di V e alla
∈ B
C
base di W.

- Il vettore nullo di un generico spazio vettoriale è indicato con il simbolo o .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 6 119

[1] In R 3 è dato l’endomorfismo f definito da:


 f (e1 ) = 2e1 e2 −
f (e2 ) = e 1 + e3
 −
f (e3 ) = e1 + e2 −e . 3

Trovare una base di ker f. L’endomorfismo f è iniettivo?

[2] Data l’applicazione lineare f : R4 −→ R , la cui matrice, rispetto alle basi canoniche
3

di R 4 e di R 3 , è:
1 0 1 1
A= 2 1 1 3 ,
1 1 0 2
 
trovare una base di ker f e una base di im f .

[3] Sia f l’endomorfismo di R 4 , la cui matrice, rispetto alla base canonica, è:
 2 1 0 −1 
 0 1 0 1 
A= .
1 0 − 1 0
2 1 0 0

Calcolare dim(ker f ) e dim(im f ) .

[4] In V3 si consideri un vettore u non nullo. Determinare il nucleo e l’immagine delle


applicazioni lineari:
f1 : V3 R, f1 (x) = u x,
−→ ·
f2 : V3 −→ V , 3 f (x) = u ∧ x.
2

[5] In R 3 si consideri l’endomorfismo f dato da:


 − −
f (e1 ) f (e2 ) f (e3 ) = o
− −
2f (e1) f (e2 ) = 3e1 + 2e2 e3 −
f (e1 ) + f (e2 ) = 3e1 e2 + 2e3 . −
1. L’endomorfismo f è iniettivo? f è suriettivo?

2. Determinare una base di ker f e una base di im f .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

120 Applicazioni Lineari

3. Determinare t ∈ R tale che u = (1 + t, 2t, −1) appartenga a im f .


4. Per il valore di t ottenuto nel punto precedente, calcolare le componenti del vettore
u rispetto ad una base di im f .

5. Trovare un vettore x non appartenente a im f .

6. ker f e im f sono in somma diretta?

7. Determinare le controimmagini del vettore y = (3, 4, −1) .


[6] È dato l’endomorfismo f di R 3 la cui matrice, rispetto alla base canonica di R 3 , è:

4 2 2
A=
 2
4 1+ a 1+a
, a ∈ R.
8 4 3+a2

1. Per quali valori di a l’endomorfismo f è iniettivo?

2. Per i restanti valori di a determinare la dimensione e una base di ker f.

3. Posto a = −1 , trovare le controimmagini del vettore (1, −2, 0) .


Posto a = 1 :

4. dire se esiste una base di R 3 che contenga una base di ker f .


5. ker f e im f sono in somma diretta?
6. Per quali valori di h, k,l ∈ R il vettore (h,k,l) ammette controimmagini?
7. Esiste un endomorfismo g di R 3 tale che ker g = im f e im g = ker f ?

[7] Data la matrice:


 1 x

2
A= 2 y − 3 , x, y, z, t ∈ R,
− 1 z t

associata ad un endomorfismo f di R3 , rispetto alla base canonica (e1 , e2 , e3) di R3 , è
possibile determinare x, y,z, t in modo tale che:

f (e1 + e2 + e3 ) = 2(e1 + e2 ), { }
ker f = o ?

[8] In R 4 sono dati i vettori u1 = (1, −2, 0, 4), u 2 −


= ( 1, 1, 1, 0), u3 = (0, 0, 1, 2) .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 6 121

1. Verificare che u1 , u2 , u3 sono linearmente indipendenti e trovare una base di R4


che li contiene.

2. Rispetto alle basi canoniche di R3 e di R4 , scrivere la matrice associata ad un’ap-


plicazione lineare f non nulla di R 4 in R 3 tale che:
 f (u1 ) = o
f (u2 ) = o
f (u3 ) = o .

[9] Rispetto alla base canonica B di R , sono assegnati l’endomorfismo f di R
3 3
indivi-
duato dalla matrice:

A=
 10 01 21

2 1 5
ed i vettori u = (1, −2, k), v = (1, 0, 2), w = (0, 1, 0), con k ∈ R .
1. Provare che per nessun valore di k ∈ R il vettore u appartiene a ker f .

2. Determinare per quali valori di k i vettori u , v, w formano una base C di R . 3

3. Per k = 1 determinare le componenti dei vettori della base B rispetto alla base C .

4. Per k = 0 e considerati i sottospazi vettoriali:

U = L(u, v, w), V = L(f (e ), f (e ), e ), 1 2 3

trovare un isomorfismo g : U −→ V .

5. Scrivere la matrice associata a g rispetto alla base B .

[10] Sia f l’endomorfismo di R 3 definito da:

f ((x,y,z )) = (2x + 2y, x + z, x + 3y − 2z).


1. Stabilire
immagine. se f è suriettivo. In caso negativo, determinare un vettore privo di contro-

2. Stabilire se f è iniettivo. In caso negativo, determinare due vettori che abbiano la


stessa immagine.

3. Sia H L
= (a, b) con a = (1, 0, 1), b = (0, 1, 1) . Stabilire se w = (4, 3, −2)
appartiene a f ( ) . H

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

122 Applicazioni Lineari

[11] Sia f : R4 −→ R 3
l’applicazione lineare la cui matrice, rispetto alle basi canoniche
di R 4 e di R 3 , è:
3
 1 2 0

 2 
A=
 t −t 0 0 ,
 t ∈ R.
1 1 1 −1
1. Calcolare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f al variare di t in campo
reale.

2. Determinare una base di R 4 contenente una base di ker f per ogni valore di t.

3. Determinare le controimmagini del vettore (1, 0, −1) per ogni valore di t.


4. Posto t = 0 , esiste k ∈ R tale che il vettore (3 + k,k, 1, 2k) ∈ ker f ?

[12] Sia f l’applicazione lineare da R 3 in R 2,2 cosı̀ definita:

f ((x,y,z )) =
 3y −z 2z
.
x −y y

1. Trovare una base di im f .

2. Dire se f è iniettiva.

3. Trovare i vettori v di R 3 tali che f (v) = 3f ((1, 2, 1)) .

4. Dire se la matrice:   1 2
A=
3 4
ammette controimmagini.

3 2,2

[13] Sia f : R −→ R l’applicazione lineare cosı̀ definita:


 
a a+b
f ((a,b,c)) = .
a+b+c 0

1. Scrivere la matrice associata ad f rispetto alle basi canoniche di R 3 e di R 2,2 .


2. Determinare la dimensione e una base di im f .

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Capitolo 6 123

[14] Si consideri l’applicazione lineare f : R5 −→ R cosı̀ definita:


3

f ((x1 , x2 , x3, x4 , x5 )) = (x1 + x3 , 2x1 + x − x + x , 3x − x


2 4 5 2 3 + x4 + 2x5 ).

1. Trovare una base di ker f e dire se f è suriettiva.

2. Dato V = L(u, v, w) , dove:


u = (1, −1, 0, 0, 0), v = (0, 1, 0, 1, 1), w = (0, 0, 3, 0, 0),

determinare la dimensione dell’immagine f ( ) di V V.


3. Verificare che, per ogni a R5 e per ogni s, t R , il vettore:
∈ ∈
b = a + s( 1, − −3, 1, 0, 5) + t(0, −3, 0, 1, 4)
è controimmagine di f (a) .

[15] 1. Stabilire se la funzione che ad ogni matrice di R 3,3 associa il suo determinante è
un’applicazione lineare da R 3,3 in R .

2. Stabilire se la funzione da R3,3 in R che ad ogni matrice di R3,3 associa la sua trac-
cia è un’applicazione lineare. In caso positivo, stabilire se è suriettiva e determinare
la dimensione e una base del suo nucleo.

[16] Si considerino gli spazi vettoriali R2 , R3 , R4 riferiti alle rispettive basi canoniche
,  ,  . Date le applicazioni lineari:
BB B
f : R3 −→ R , 2

A = M B ,B (f ) =
 −1 2 ,
1

−2 3
1

g : R4 R2 , B = MB

,B
(g) =
−3 −4 3 0 ,
5 9 4 1
−→  − − − 
determinare, se esiste, un’applicazione lineare h : R4 −→ R tale che f ◦ h = g .
3

[17] Determinare, se esiste, un’opportuna applicazione lineare g tale che:


g f = h,

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124 Applicazioni Lineari

dove f : R4 −→ R 3
è cosı̀ definita:

x1 = x1 + x2 + x3 + x4


x2 = x2 x3 + 3x4
x3 = 2x1 + 2x2 x3 x4− −

eh: R4 −→ R 2
è definita da:
 y1 = x1 + 2x2 3x3 −
y2 = x1 + x2 + x3 2x4 . −
[18] 1. Determinare un’applicazione lineare f : R3 −→ R 4
tale che:

L −
im f = ((1, 2, 0, 4), (2, 0, 1, 3)). − −
2. Determinare un’applicazione lineare f : R3 −→ R tale che:
4

L
ker f = ((1, 0, 1)).

3. Determinare tutte le applicazioni lineari f : R4 −→ R 3


iniettive.

[19] Determinare tutte le applicazioni lineari f : R3 −→ R 3


che verificano contempora-
neamente le seguenti condizioni:

a. ker f =L((1, −1, 0), (0, 1, 1)) ,


b. im f = L((0, 0, 1)) .

[20] In uno spazio vettoriale V di dimensione 2 , rispetto ad una base B = (v , v ) , si


1 2

considerino gli endomorfismi f e g individuati dalle matrici:

A=M B,B
(f ) =
  1 2
, B=M B ,B
(g) =
 3 1
.
1 0 −1 1
1. Determinare le componenti del vettore (f g)(v1 + v2) .
2. Scrivere le componenti dei vettori x di V tali che:

f (x) = g(x)

e dei vettori y di V tali che:

(f ◦ g)(y) = (g ◦ f )(y).

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Capitolo 6 125

[21] Dato l’endomorfismo f : R3 −→ R 3


cosı̀ definito:

− z, 2x − 4y + 3z),
f ((x,y,z )) = (x + y, 2y

determinare un’applicazione lineare g : R −→ R tale che:


3 3

im f = im g, ker f ∩ ker g = {o}.

[22] Si consideri l’applicazione lineare f : R4 −→ S (R 2,2


) tale che:

f (e1) =
  1 2
, f (e ) =
−1   1
,
2
2 3 1 0

f (e3) =
  1 0
, f (e4) =
  1 1
, k ∈ R.
0 1 1 k

Trovare, per ogni valore di k , una base sia di ker f sia di im f.

[23] 1. Verificare che esiste un’unica applicazione lineare f : R4 −→ S (R 2,2


) tale che:

f ((1, 0, −1, 0)) =


 2

−1 , f ((0, 1, 0, 1)) =   0 2
,
− −3 1 2 2

1 −1 , f ((1, 0, 0, −1)) =
f ((0, 0, 0, 1)) =
    1 3 .
−1 −2 3 2

2. Trovare una base sia di ker f sia di im f.

3. Determinare una base del sottospazio vettoriale f −1 ( W ) , dove:


W=
 y1 y2
∈S (R ) y1 + 2y3 = y2 + y3 = 0 .
2,2
|

y2 y3

5 3

[24] Sia f : R 5
canoniche di R e di R
−→
un’applicazione lineare la cui matrice associata, rispetto alle basi
R 3 , è:
 1 0 −1 2 3

A= − 2 − 1 0 1 2  .
3 1 1 − − 3 5

1. Determinare una base sia di ker f sia di im f.

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126 Applicazioni Lineari

∈ R il vettore (−2, h , h ) appartiene a im f .


2. Stabilire per quali valori di h 2

3. Rappresentare mediante equazioni il sottospazio vettoriale f (W ) , dove:


W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | x − x = 2x − x + x − x = 0}.
1 2 3 4 5
5
1 3 1 2 4 5

[25] Considerata l’applicazione lineare:

f : R3 −→ R 4

tale che:
f ((x1 , x2 , x3 )) = (x1 + x2 , 2x1 + x2 + x3 , x1 + x3 , x2 − x ), 3

−1 4

determinare la dimensione e una base di f


dato da: K K è il sottospazio vettoriale di R
( ) , dove
K = {(y , y , y , y ) ∈ R | y + y = 0}.
1 2 3 4
4
1 2

[26] Sia f : R3 −→ R 4
l’applicazione lineare di equazioni:
 y1 = x1 + x2 + x3
y2 = x2 + x3
y3 = 2x1 + x2 + x3
y4 = x1 + 2x2 + 2x3 .

1. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
H
2. Determinare la dimensione e una base di f ( ) , dove:

H = {(x , x , x ) ∈ R | x + 2x = 0}.
1 2 3
3
1 2

−1
3. Determinare la dimensione e una base di f (K) , dove:

K = {(y , y , y , y ) ∈ R | y + 2y = 0}.
1 2 3 4
4
1 2

[27] In R2 , R3 , R4 , riferiti alle rispettive basi canoniche, si considerino le applicazioni


lineari:
f : R4 −→ R , 2
g : R2 −→ R , 3

associate, rispettivamente, alle matrici:


− 1 2 0 3
  1 −2 
A = M (f ) = , B = M (g) =  2 1  .
0 − 1 2 − 1
1 0

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Capitolo 6 127

1. Determinare la dimensione e una base sia di ker(g ◦ f ) sia di im(g ◦ f ) .


2. Sia H
l’iperpiano vettoriale di R4 di equazione x 2 = 0 , determinare la dimensione
G H∩ ◦
e una base del sottospazio vettoriale = ker(g f ) .
−1
3. Calcolare la dimensione e una base di (g ◦ f )(H) e di (g ◦ f ) (K), dove K è
l’iperpiano vettoriale:

K = {(y , y , y ) ∈ R | y
1 2 3
3
3 =0 . }
[28] In R 3 sono dati i vettori:

v1 = (3, 1, 0), v2 = ( 1 + a, 0, 1), v3 = (0, 1, 1 + a), a R.


− ∈
{
1. Verificare che, al variare di a , l’insieme v1 , v2 , v3 è una base di } R3 .
2. Sia f : R3 −→ R 4
l’applicazione lineare cosı̀ definita:
 f (v1) = (1, 0, 0, 0)
f (v2) = (0, 1 + a, 0, 1)
f (v3) = (1, 2 + a, 0, 0),

scrivere la matrice associata ad f , rispetto alle basi canoniche di R 3 e di R 4 .

∈ R, la dimensione e una base di im f .


3. Determinare, al variare di a

[29] Data l’applicazione lineare f : R −→ R tale che: 4 3

f ((x , x , x , x )) = (−5x + 4x + x + x , x − x + 2x , −3x + 2x + 5x


1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 1 2 3 + x4 ),

1. trovare una base sia di ker f sia di im f.

2. Trovare una base dei sottospazi vettoriali W e W ∩ ker f , dove:


W = L((1, −1, −1, 2), (7, 3, −2, −1), (−2, 4, 3, −7)).
[30] Sia f : R2 −→ R 3
l’applicazione lineare cosı̀ definita:
 f (e1 ) = e 1 + e2 e3 −
f (e2 ) = 2e1 e3 , −
dove B = (e , e ) è la base canonica di R
1 2
2
e B = (e , e , e ) è la base canonica di R .
 
1

2

3
3

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128 Applicazioni Lineari

1. f è iniettiva?

2. Calcolare la dimensione e una base di f ( ) , dove: H


H = {(x , x ) ∈ R | x + x = 0}.
1 2
2
1 2

−1
3. Calcolare la dimensione e una base di f (K) , dove:

K = {(y , y , y ) ∈ R | y + y = 0}.
1 2 3
3
1 2

[31] Si consideri l’applicazione lineare f : R4 −→ S (R 2,2


) cosı̀ definita:

0 1 2 0

f ((0, 0, 1, 1)) =
 1 2
 , f ((0, 1, 1, 0)) = −  0 −2
 ,

f ((1, 0, 0, 1)) =
 1 2
 , f ((2, 1, 0, 0)) =
− 1 1
 .
2 − 1 1 1

1. Scrivere la matrice associata ad f rispetto a basi da indicarsi esplicitamente.

2. f è suriettiva? Calcolare la dimensione e una base di ker f .

3. Determinare esplicitamente i vettori dell’insieme:

−1
H=f  12 21
 .

Dire se H è un sottospazio vettoriale di R . 4

[32] Si consideri l’applicazione lineare f : R4 −→ R definita da: 3


f (e ) = f − f + 2f 1 1 2 3

f (e ) = f + f 2 1 3

f (e ) = f − 2f 3 1 2

f (e ) = f f , 4 2 3

1 2 3 4
 −
con ( e , e , e , e ) base canonica di R e con ( f , f , f ) base canonica di R .
4
1 2 3
3

1. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

2. Determinare una base di f ( ), con: H


H = L((1, 1, 0, 0), (−1, 3, 0, −2), (1, 5, 0, −2)).

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Capitolo 6 129

3. Determinare una base di f −1 ( ), con: K


K = {(y , y , y ) ∈ R | y
1 2 3
3
1 + y2 = 2y2 + y3 = 0 . }

[33] Si consideri l’applicazione lineare f : R4 −→ R 3


definita da:

f ((x1 , x2 , x3, x4 )) = (x1 −x , x 2 2 + x3 + x4 , x1 − x − x ).


2 4

1. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

2. Determinare una base di f ( ), con: H


H = {(x , x , x , x ) ∈ R | x − x
1 2 3 4
4
1 2 =0 . }
3. Determinare una base di f −1 ( ), con: K
K = {(y , y , y ) ∈ R | y − y − y
1 2 3
3
1 2 3 =0 . }

[34] In R 4 sono dati i vettori u1 = (1, 1, 0, −1) , u 2 = (0, 1, 1, 2) .

1. Scrivere la matrice associata all’applicazione lineare f : R2 R4 , rispetto alle


2     4
basi canoniche ( e1, e2 ) di R e ( e1 , e2 , e3 , e4 ) di R , tale che: −→
 f (e1 ) = u 1
f (e2 ) = u 2 .

2. Determinare una base di ker f e una base di im f. f è iniettiva? f è suriettiva?

3. Determinare la dimensione e una base di im f ∩ f (H), con H = L(a), dove


a = (1, −1) .
[35] Sia f : R4 −→ R 3
l’applicazione lineare cosı̀ definita:

f ((x1 , x2 , x3, x4 )) = (2x1 , x1 −x , x 2 1 + x2 + x3 ).

1. Scrivere la matrice associata ad f rispetto alle basi canoniche di R 4 e di R 3 .

2. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

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130 Applicazioni Lineari

3. Determinare le equazioni dei sottospazi vettoriali f ( W ), con:


W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x
1 2 3 4
4
1 + x2 + 2x3 = 0 }
e f −1 ( 
W ), con:
W = {(y , y , y ) ∈ R | y

1 2 3
3
2 + 2y3 = 0 . }
[36] Sia f : R4 −→ R2
l’applicazione lineare di equazioni:

y1 = x1 x2 + x3 −
y2 = x1 + 2x2 + x3 x4 .

1. Dimostrare che f è suriettiva.


 −
2. Calcolare una base di ker f .

3. Calcolare la dimensione e una base dell’immagine del sottospazio vettoriale H di


R4 definito da:
H = {(x , x , x , x ) ∈ R | x + x = x = 0}.
1 2 3 4
4
1 4 3

4. Calcolare f −1 (u), dove u = (1, −1) . Si ottiene un sottospazio vettoriale di R ? 4

[37] Si consideri l’applicazione lineare f : R3 −→ R 2,2


cosı̀ definita:

f ((x1 , x2 , x3 )) =
 x1 x2 + x3
 .
− x1 + x2 x2 x3 −
1. Scrivere la matrice associata ad f rispetto a basi da indicarsi esplicitamente.

2. Calcolare la dimensione e una base di ker f e di im f . Dire se f è iniettiva e/o


suriettiva.

3. Determinare la dimensione e una base dell’immagine f ( ) del sottospazio vetto-


riale: H
H=  (x1, x2 , x3) ∈ R |x −x
3
1 2 + x3 = 0 .

4. Determinare la dimensione e una base della controimmagine f −1 ( ) del sottospa- K
zio vettoriale:   0 2
K= L 1 0
.

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Capitolo 6 131

5. Determinare, se esiste, una base  di B R3 tale che la matrice associata ad f rispetto


a  e alla base standard di R 2,2 sia:
B  
1 0 0
 0 1 0 
A = .
0 0 1
0 0 0

[38] Si consideri l’applicazione lineare f : R2,2 −→ R 3


cosı̀ definita:

x1 x2
f = (x2 + x4 , x1 + x3 , x1 + x2 + x4 ).
 x 3
x 4
 −
1. Scrivere la matrice associata ad f rispetto a basi da indicarsi esplicitamente.

2. Calcolare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f . Dire se f è iniettiva e/o
suriettiva.

3. Determinare la dimensione e una base dell’immagine f ( ) del sottospazio vetto- H


riale:  ∈ 
x1 x2
H= R 2,2
|x −x
1 3 = x3 + 2x4 = 0 .
x3 x4

4. Determinare la dimensione e una base della controimmagine f −1 ( ) del sottospa- K


K L
zio vettoriale = ((0, 2, 1)) .

5. Determinare, se esiste, una base  di B R3 tale che la matrice associata ad f rispetto


alla base standard di R 2,2 e a  sia: B
 0 1 0 0

A =  1 0 0 0  .
0 0 1 0

[39] Si consideri l’applicazione lineare f : R4 −→ R 2,2


cosı̀ definita:

f ((x1 , x2, x3 , x4 )) =
 x2 + x3 x1 + x4
 .
− − x1 x4 x2 + x3

1. Calcolare una base di ker f e una base di im f .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

132 Applicazioni Lineari

2. Determinare la dimensione e una base dell’immagine del sottospazio vettoriale:

H = {(x , x , x , x ) ∈ R | x − x − x
1 2 3 4
4
1 2 3 =0}
e determinare la dimensione e una base della controimmagine del sottospazio vet-
toriale:
K = {X ∈ R | 2,2 t
X= −X }.
3. Determinare la dimensione e una base del sottospazio vettoriale ker f ∩ W , con:
W = L((1, 2, −2, −1), (1, 1, 0, 0), (1, 3, −4, −2)).
La somma ker f + W è diretta?
[40] Si consideri l’applicazione lineare f : R3 −→ R 2
definita da:

f ((x,y,z )) = (x + y + z, 2x + z ).

1. Determinare una base di ker f e una base di im f .

2. Calcolare f −1 ((1, 1)) e determinare la dimensione e una base di f ( ), dove H H è


definito da:
= (x1 , x2 , x3 ) R3 x1 + 2x2 = 0 .
H { ∈ | }
3. Determinare la matrice associata ad f rispetto alla base canonica B di R 3
e alla
base C = ((1, 2), (−1, 1)) di R .
 2

[41] Data l’applicazione lineare f : R3 −→ R 2


tale che:
 f ((1, 0, 0)) = (2, 1)
f ((0, 1, 0)) = (1, 1) −
f ((0, 0, 1)) = (1, 0),

R3 e R2 .

1. scrivere la matrice associata a f rispetto alle basi canoniche di

2. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

3. Determinare una base della controimmagine mediante f del sottospazio vettoriale:

K = {(y , y ) ∈ R | y − y
1 2
2
1 2 =0 .}

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Capitolo 6 133

[42] Si consideri l’applicazione lineare f : R3 −→ R definita da: 4

 f (e ) = f + 2 f − f
1 1 2 3

f (e ) = −f + f − f
2 2 3 4

f (e ) = f + f − 2f ,
 3 1 3 4

dove ( e1 , e2 , e3 ) indica la base canonica di R 3 e ( f1, f2 , f3 , f4 ) è la base canonica di R4 .


1. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

2. Determinare una base del sottospazio vettoriale immagine f ( ), con: H


H = L((1, −1, 0), (0, 1, 2), (1, −3, −4)).
3. Determinare una base del sottospazio vettoriale controimmagine f −1 ( ), con: K
K = {(y , y , y , y ) ∈ R | y − 2y
1 2 3 4
4
1 2 + y3 = y2 − y = 0}.
4

[43] Sia (R3,3 ) lo spazio vettoriale delle matrici antisimmetriche di ordine 3 . Si consi-
A
deri l’applicazione lineare f : (R3,3 ) A R3 definita da: −→
 0 x1 x2

f − x1 0 x3 = (2x2 + ax3 , 2x1 + x2 + x3 , ax1 + x2 + x3), a ∈ R.
x2 x3 0
 − − 
∈ R , una base di ker f e una base di im f .
1. Determinare, al variare di a

2. Determinare, al variare di a ∈ R , la dimensione e una base dell’immagine del


sottospazio vettoriale:
 0 x1 x2
 
(R3,3 ) x1 + 2x2
H=  −− x1
x2 −
0 x3
x3 0
∈A | −x 3 =0

e determinare la dimensione e una base della controimmagine del sottospazio vet-
toriale K = L((1, 1, −1)) di R . 3

[44] Sia f : R1[x] −→ R [x] tale che:


2

f (a + bx) = a + (a + b)x + (a − 2b)x , 2


a, b ∈ R,
1. f è un’applicazione lineare?

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

134 Applicazioni Lineari

2. In caso affermativo, scrivere la matrice A associata ad f rispetto alla base (1, x) di


R1 [x] e alla base (1, x , x2 ) di R 2 [x] .
3. Determinare, se esiste, un’applicazione lineare g : R2[x] −→ R [x] tale che
1

f ◦ g = 3 id , dove id : R [x] −→ R [x] è l’identità.


2 2

[45] Sia f : R2 [x] −→ R [x] tale che:


1

f (a + bx + cx2 ) = a + b + c + (2a − 3b)x, a, b, c ∈ R,


1. f è un’applicazione lineare?

2. In caso affermativo, scrivere la matrice A associata ad f rispetto alle basi canoniche


di R 2 [x] e R 1 [x] .
3. Determinare, se esiste, un’applicazione lineare g : R1[x] −→ R [x] tale che
2

f ◦ g = 4 id , dove id : R [x] −→ R [x] è l’identità.


1 1

[46] Determinare una base del nucleo e una base dell’immagine dell’applicazione lineare:

f : R3 [x] −→ R 2,2

tale che:

2  4 12  2 3  2 6 
f (3 + x + x ) = 3 2 , f (x + x + x ) = 2 − 1 ,

− − 2x
f( 2 2
+x )= 3
− 5 −15  , f (4 2
− 2x + x ) =
 8 24
 .

5 0 0 3

[47] Data l’applicazione lineare f : R2 [x] −→ R [x] tale che:


3

f (a0 + a1 x + a2 x2 )
= a0 + 3a2 + (3a1− 6a )x + (−a − 3a )x + (2a + a + ha )x , h ∈ R,
2 0 2
2
0 1 2
3

1. determinare, per ogni h ∈ R , una base sia di ker f sia di im f.


2. Scelto h in modo tale che dim(ker f ) = 1 , trovare una base dei sottospazi vettoriali
−1
f (W ) e f (W ) , dove:
1 2

W = {a + a x + a x ∈ R [x] | 3a + 4a + a = 0},
1 0 1 2
2
2 0 1 2

W = {q(x) ∈ R [x] | q (x) ha una radice uguale a 0}.


2 3

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Capitolo 6 135

[48] Si consideri l’applicazione lineare:

f : R2 [x] −→ R [x]3

cosı̀ definita:

f (a0 + a1 x + a2x2) = (a1 + a2 ) + (a0 + a2 )x + (a0 + a1 )x2 + (a0 + a1 + a2 )x3 .

1. Determinare una base di ker f e una base di im f .

2. Individuare la dimensione e una base di f ( ) , dove H H è il sottospazio vettoriale di


R2 [x] dei polinomi aventi una radice uguale a 2.

3. Individuare la dimensione e una base di f −1 ( ) , dove K K è il sottospazio vettoriale


di R 3 [x] dei polinomi aventi una radice uguale a 3.

[49] Si consideri l’applicazione lineare f : R4 −→ R , definita da:


3

f ((x1, x2 , x3 , x4 )) = (x1 −x 3 + 2hx4 , x1 + hx − x , 2x + x + hx ),


2 3 1 2 4 h ∈ R.
1. Determinare la matrice associata a f rispetto alle basi canoniche = (e1 , e2 , e3 , e4 )
di R eC = ( f , f , f ) di R .
4 1 2 3 3
B
2. Determinare, al variare di h ∈ R , una base sia di ker f sia di im f .

3. Determinare, al variare di h ∈ R , una base della controimmagine dell’iperpiano


vettoriale:
K = {(y , y , y ) ∈ R | y − y
1 2 3
3
1 2 =0 .}
4. Determinare, al variare di h ∈ R , una base dell’immagine del sottospazio vettoriale
= (v1 , v2 , v3 ) , dove:
H L
v1 = e 1 − 2e , 3 v2 = e 2 , v3 = e 4 .

5. Posto h = 0 , determinare la matrice associata all’applicazione lineare g : H −→ R 3

che si ottiene come restrizione di f a H


rispetto alle basi = (v1 , v2, v3 ) di D He
Cdi R .
3

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136 Applicazioni Lineari

6.2 Per saperne di più – Esercizi

[1] In R 3 si considerino le basi:

B 1 − − − −
= ((0, 1, 1), ( 1, 0, 1), (1, 1, 1)), B = ((0, −1, 1), (−1, 0, 1), (−1, −1, 1)).
2

∗ ∗
1. Determinare le rispettive basi duali B e B . 1 2

∗ ∗
2. Determinare la matrice del cambiamento di base da B a B . 1 2


3. Partendo dalla base B , con quale procedimento si può calcolare B ?
1 1

[2] Dato uno spazio vettoriale V di dimensione 3 , riferito ad una base B = (v , v , v ) ,


1 2 3

si consideri la base duale ∗ = (α1, α2 , α3 ) di in V ∗ .


B B
1. Assegnate le forme lineari:

f = 2α1 + 3α2 −α , 3 g = α1 −α 2 + α3,

determinare una base e la dimensione di ker f ∩ ker g .


C −
2. Data la base = ( v1 v2 + v3 , v2 + v3 , 2v1 + v2 + v3 ) di V determinare la base
( ∗∗)∗ duale della base biduale di .
C C
[3] Sia B = (v , v , v ) una base di uno spazio vettoriale V di dimensione 3 e sia
1 2 3

B = (α , α , α ) la base duale di B .
1 2 3


1. Calcolare le componenti, rispetto a B , della forma lineare f su V tale che: 3

 f (v1 + v2 ) = 1
f (v2 + v3 ) = 2
f (v1 + v3 ) = 0.

2. Trovare una base di ker f .



[4] Considerate le due funzioni:

1 2

f1 (p(x)) =
 p(x)dx, f2 (p(x)) =
 p(x)dx, p(x) ∈ R [x],
1
0 0

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Capitolo 6 137

1. Verificare che (f1 , f2) è una base dello spazio vettoriale duale R 1 [x]∗ .
2. Determinare la base duale di (f1 , f2 ) .

[5] Considerate le tre funzioni:

f1 (p(x)) =
 p(x)dx, f2 (p(x)) = p  (1), f3 (p(x)) = p(0), p(x) ∈ R [x],
2
0

1. verificare che (f1 , f2 , f3 ) è una base dello spazio vettoriale duale R 2 [x]∗ .
2. Determinare la base duale di (f1 , f2 , f3 ) .

[6] Si considerino in R 3 la base canonica = (e1 , e2 , e3 ) e nello spazio vettoriale duale


B
(R3 )∗ la sua base duale ∗ = (α1 , α2 , α3) . Sono date, rispetto a e a ∗ , la base:
B B B
B
1 = ((1, 1, 0), (0, 1, 1), (1, 1, 1))
di R 3 e la base:


B 2

= (( 1, 1, 0), (0, 1, 1), ( 1, 1, 1)) − − −
3 ∗
di ( R ) . Determinare:
∗ ∗∗ ∗
1. le basi B eB
1 2
B e B , rispettivamente;
duali delle basi 1 2

2. la matrice del cambiamento di base da B (base di R la cui base duale è B ) a B .


2
3 ∗
2 1

3. Calcolare (2v + 3v − v )(f − 2f + f ), dove:


1 2 3 1 2 3

v = e − e + e , v = e − e , v = 2e + e − 3e ,
1 1 2 3 2 1 3 3 1 2 3

f = α − α , f = α + α + α , f = 3α + 2α .
1 1 3 2 1 2 3 3 2 3

6.3 Soluzioni

{}
[1] ker f = o ; f è iniettivo.

[2] ker f = L((−1, −1, 0, 1), (−1, 1, 1, 0)); im f = L((1, 2, 1), (0, 1, 1)) .

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138 Applicazioni Lineari

[3] dim(ker f ) = 0, dim(im f ) = 4 .

[4] ker f1 = x{ ∈ V | x · u = 0}, im f = R .


3 1

ker f2 = {x ∈ V | x = λu, λ ∈ R}, im f = {y ∈ V | y · u = 0} .


3 2 3

 6 9 −3 
[5] 1. A = M B,B (f ) =  1 0 1  ,
1 3 −2
con base canonica di R 3 ;
B
det(A) = 0 , quindi l’endomorfismo f non è né iniettivo né suriettivo.

L − L
2. ker f = (( 1, 1, 1)); im f = ((6, 1, 1), (3, 0, 1)) .

4
3. u appartiene ad im f se e solo se t = .
5

4. u =
 8
, − 13

, rispetto alla base ((6, 1, 1), (3, 0, 1)) di im f.
5 5

5. Per esempio (1, 0, 0) .

6. Sı̀, ker f e im f sono in somma diretta perché l’insieme formato dall’unione della
base di ker f, precedentemente ottenuta, insieme con la base di im f, prima ricava-
ta, è una base di R3.
7. Non esistono controimmagini del vettore y perché y / im f . ∈
[6] 1. f è iniettivo per a = 1.
±
2. Se a = −1 dim(ker f ) = 1, ker f = L((−1, 2, 0));
se a = 1 dim(ker f ) = 2, ker f = L((−1, 0, 2), (−1, 2, 0)).

3. Non esistono controimmagini di tale vettore.

4. La risposta è affermativa e segue dal teorema del completamento della base.

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Capitolo 6 139

L
5. Se a = 1 dim(im f ) = 1, im f = ((1, 1, 2)). La somma di ker f e di im f è di-

retta perché l’insieme formato dall’unione della base di ker f,3 precedentemente
ottenuta, con la base di im f, prima ricavata, è una base di R .

6. Se l = 2h = 2k , allora (l,h,k) ∈ im f e:
f −1
((2k,k,k)) =
 1 1 1
k − t − t ,t ,t ∈ R | t ,t ∈ R
 3

.
1 2 1 2 1 2
4 2 2

7. Sı̀, esiste un endomorfismo g, per esempio quello di matrice associata:

1 1 1
B, B
M (g) =
− 0 − −
2 1
 rispetto alla base canonica B di R .3

2 0 − 1

[7] La risposta è affermativa e la matrice che si ottiene è:


 1 −1 2 
A= − 2 3 −3  .
1 −4 5

[8] 1. I vettori dati sono linearmente indipendenti perché la matrice avente sulle righe le
loro componenti ha rango 3 . Una delle basi richieste è per esempio (u1 , u2 , u3 , e4 ) .
 0 2λ1 −2λ 1 λ1

2. M (f ) =  0 2λ2 −2λ 2 λ2  , λ1 , λ2 , λ3 ∈ R.
0 2λ3 −2λ 3 λ3

[9] 1. ker f = (( 2, 1, 1)) da cui segue la tesi.


L − −
2. (u, v, w) è una base di R 3 per k = 2 . 
3. e1 = 2u − v + 4 w, e 2 = w , e3 = −u + v − 2w.
 1 0 0

4. Per esempio M C ,B (g) =  0 1 0 .
2 1 1

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140 Applicazioni Lineari

1 0 − 12
 1

5. M B,B (g) = 0 0 .
 2 
− 32
 4 1

[10] 1. L’endomorfismo f non è suriettivo perché il rango della matrice associata è 2 .
Un vettore privo di controimmagine è, per esempio, e3 = (0, 0, 1) .

2. L’endomorfismo f non è iniettivo infatti ker f = (( 1, 1, 1)),



per esempio f (( 1, 1, 1)) = o e f (( 2, 2, 2)) = o . − L −
H
3. Il vettore w non appartiene a f ( ) in quanto:
f (H) = {(x , y , z ) ∈ R | 3x − 4y − 2z
   3   
}
=0 .


[11] 1. Se t = 0 dim(ker f ) = 1, ker f = L((1, 1, −2, 0)), dim(im f ) = 3, im f = R ; 3

se t = 0 dim(ker f ) = 2, ker f = L((−2, 1, 0, −1), (−3, 0, 2, −1)),


dim(im f ) = 2, im f = L((1, 0, 1), (2, 0, 1)).

 0 una base di R richiesta è:


2. Se t = 4

((1, 1, −2, 0), (0, 1, 0, 0), (0, 0, 1, 0), (0, 0, 0, 1));


se t = 0 una base di R 4 richiesta è:
− − − −
(( 2, 1, 0, 1), ( 3, 0, 2, 1), (0, 0, 1, 0), (0, 0, 0, 1)).

3. Se t = 0 f −1 ((1, 0, 1)) =
 −
 t,t,
2
− 2t,
5
∈ R4 t| ∈R

;
3 3
se t = 0 allora:

f −1((1, 0, 1)) =

 − 1 2t1 − 32 t , t , t , 2 − t − 12 t ∈ R | t , t ∈ R
2 1 2 1 2
 4
1 2

.

4. Non esiste alcun k con la proprietà richiesta.

[12] 1. im f = L
   0 0
,
3 0
 − 
,
1 2
.
1 0 − 1 1 0 0

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Capitolo 6 141

2. Sı̀, f è iniettiva in quanto dim(im f ) = 3.

3. Esiste un solo vettore v = (3, 6, 3) .


4. La matrice A non ammette controimmagini.

 1 0 0

 1 1 0 
[13] 1. M (f ) = .
1 1 1
0 0 0

1 1 0 1 0 0
2. dim(im f ) = 3, im f = L      
1 0 , 1 0 , 1 0 .

[14] 1. ker f = L((−1, −3, 1, 0, 5), (4, −3, −4, 5, 0)); im f = R . 3

2. dim(f (V )) = 3, f (V ) = R . 3

3. La verifica che f (b) = f (a) segue dal calcolo di ker f .

[15] 1. Per esempio, date:


 1 0 0
  0 1 1

A=  0 1 0 ,
 B=  0 0 2 ,
0 0 1 0 0 3

si ha det(A) = 1 e det(B) = 0 , quindi det(A) + det(B) = 1 . Ma:


 1 1 1

A+B = 0 1 2
0 0 4
 

e det(A + B) = 4 = det(A) + det(B), quindi la funzione che ad ogni matrice di
R 3,3
associa il suo determinante non è lineare.

2. Sı̀, l’applicazione è lineare e suriettiva, la verifica segue dalle propriet à della traccia
di una matrice quadrata. Il nucleo ha dimensione 8 ed è costituito da tutte le matrici
quadrate di ordine 3 aventi traccia nulla, una base del nucleo è:

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

142 Applicazioni Lineari

0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0
 0 0 0
  , 0 0 0  , 1 0 0
  , 0 0 1 ,
0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0
 0 0 0
 0 0 0
 1 0 0
 1 0
0
 0 0 0 , 0 0 0  , 0 −
1 0 , 0 0  0
 .
1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 − 1

− − 1 λ1 1 λ2 − −
2 λ3 1 λ4 − 
[16] M B , B
(h) =  2 + λ1 5 + λ2 −1 + λ3 1 + λ4  , λ1 , λ2, λ3 , λ4 ∈ R.
λ1 λ2 λ3 λ4

[17] Non esiste g .

 1 2 0

2 0 0
, rispetto alle basi canoniche di R 3 e di R 4 .
[18] 1. M (f ) =
 0 − 1 0

− 4 − 3 0

1 1 −1
1 0 1 3 4

2. M (f ) =
− 2 0 − 
2 , rispetto alle basi canoniche di R e di R .
1 0 − 1

3. Non esistono applicazioni lineari iniettive di dominio R 4 e codominio R 3 .

 0 0 0

[19] M (f ) =  0 0 0  , λ ∈ R, λ = 0 , rispetto alla base canonica di R . 3

λ λ − λ

[20] 1. (f ◦ g)(v 1
+ v2) = 4v1 + 4 v2 .
2. x = (λ, 2λ), λ ∈ R; y = (t, −t), t ∈ R .
 1 1 0

[21] M B,B (f ) =  0 2 − 1  , rispetto alla base canonica B di R ; 3

2 − 4 3

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Capitolo 6 143

L − L
ker f = (( 1, 1, 2)), im f = ((1, 0, 2), (1, 2, 4)) ; −
 1 1 0

per esempio M B,B (g) =  0 2 0  , ker g = L((0, 0, 1)).
2 − 4 0

 1 −1 1 1

[22] M (f ) =  2 1 0 1 , k
 ∈ R,
3 0 1 k

è la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R4 e alla base di (R2,2 )


introdotta all’inizio del capitolo; S

se k = 2 ker f = L((−1, 2, 3, 0)), im f = S (R ); 2,2

se k = 2 ker f = L((−2, 1, 0, 3), (1, 0, 1, −2)), im f = L


−1  1
  
,
1 0
.
1 0 0 1

[23] 1. Esiste una sola applicazione lineare f perché i vettori (1, 0, −1, 0), (0, 1, 0, 1),
(0, 0, 0, 1), (1, 0, 0, 1) costituiscono una base di R 4 .

M B, B
(f ) =
 22 −13 03

−  11 ,
0 4 3 − 2

dove B è la base canonica di R e B 4 


è la base di S (R
2,2
) indicata all’inizio del
capitolo.

2. ker f = L((3, 6, −8, 0), (1, −2, 0, −4)); im f = ,


−1 L
 0 1
 1

− −2 . 1 1 1
−1
3. f (W ) = ker f ⊕L((−7, 2, 0, 0)) = L((3, 6, −8, 0), (1, −2, 0, −4), (−7, 2, 0, 0)).

[24] 1. ker f = L((−3, −4, 0, 0, 1), (−2, −3, 0, 1, 0), (1, 2, 1, 0, 0));
im f = L((0, −1, 1), (−1, 0, 1)) .

2. I valori richiesti sono h = −2, h = 1 .

3. Tenendo conto che f (W ) è un iperpiano vettoriale di R , si ha: 3

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144 Applicazioni Lineari

f( W ) = {(y , y , y ) ∈ R | y
1 2 3
3
1 + y2 + y3 = 0 . }
 1 1 0

 2 1 1 
[25] M (f ) =
1 0 1
0 1 − 1

è la matrice associata ad f rispetto alle basi canoniche di R 3 e di R 4 ;

dim(f −1 ( )) = 2, f −1( ) = (( 2, 3, 0), ( 1, 1, 1)) .


K K L − −
 1
0
1
1
1
1

[26] 1. M (f ) =  2 1 1 
1 2 2

è la matrice associata ad f rispetto alle basi canoniche di R 3 e di R 4 ;

L −
dim(ker f ) = 1, ker f = ((0, 1, 1));

dim(im f ) = 2, im f = L((1, 0, 2, 1), (1, 1, 1, 2)).

2. dim(f (H)) = 2, f (H) = L((1, 1, 1, 2), (−1, 1, −3, 0)).

−1 −1
3. dim(f (K)) = 2, f (K) = L((0, −1, 1), (−3, 1, 0)).

[27] 1. dim(ker(g ◦ f )) = 2, ker(g ◦ f ) = L((4, 2, 1, 0), (1, −1, 0, 1));


dim(im(g ◦ f )) = 2, im(g ◦ f ) = L((2, −1, 0), (5, 0, 1)).

2. dim( ) = 1, = ((6, 0, 1, 2)).


G G L
3. dim((g ◦ f )(H)) = 2, (g ◦ f )(H) = L((1, 2, 1), (2, −1, 0)) ;

−1 −1
dim((g ◦ f ) (K)) = 3, (g ◦ f ) (K) = L((6, 0, 1, 1), (4, 2, 1, 0), (0, 0, 1, 0)) .

[28] 1. I vettori sono linearmente indipendenti per ogni valore di a ∈ R in quanto il de-

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 6 145

terminante della matrice avente come righe le componenti dei tre vettori dati vale

−2 − a . 2

0 1 0
 
 − 1 + a + a2 3( 1 + a + a2) 1 + 4a + a2

 2 + a2
− − 2 + a2 2 + a2 
2. M (f ) = .
 0 0 0 
1+a 3(1 + a) 3
2 2 2
 2+a − 2+a 2+a

3. Se a =− 2 dim(im f ) = 3 ,
im f = L((1, 0, 0, 0), (0, 1 + a, 0, 1), (1, 2 + a, 0, 0)) ;
se a = −2 dim(im f ) = 2, im f = L((1, 0, 0, 0), (0, −1, 0, 1)) .

[29] 1. ker f =L((1, 1, 0, 1), (0, 2, 1, −9)); im f = L((−5, 1, −3), (4, −1, 2)) .
2. W = L((1, −1, −1, 2), (0, 2, 1, −3)), W ∩ ker f = L((3, 5, 1, −6)) .

[30] 1. Sı̀, f è iniettiva perché la matrice ad essa associata ha rango 2.

H H L −
2. dim(f ( )) = 1, f ( ) = (( 1, 1, 0)).

3. dim(f −1 −1
(K)) = 1, f (K) = L((−1, 1)).

[31] 1. La matrice associata ad f rispetto alla base canonica = (e1 , e2, e3 , e4 ) di R4 e


B
alla base di (R2,2 ) introdotta all’inizio del capitolo è data da:
S
 0 −1 1 1

A = M B,C (f ) = −− 2 5 5 4  .
2 5 3 1

2. Sı̀, f è suriettiva perché A ha rango 3;


L − − −
dim(ker f ) = 1, ker f = (( 6, 1, 3, 2)) .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

146 Applicazioni Lineari

3. H= −1 − 6t, − 12 − t, 12 − 3t, 2t ∈ R | t ∈ R 4
,
  
H non è un sottospazio vettoriale di R 4
perché non contiene il vettore nullo.

[32] 1. dim(ker f ) = 1, ker f = L((−1, 1, 0, −1));


dim(im f ) = 3, im f = R3 .

H L −
2. f ( ) = ((2, 1, 3)) .
−1
3. f (K) = L((1, 0, 0, 0), (0, 1, 0, −1)) .

[33] 1. dim(ker f ) = 1, ker f = L((1, 1, −1, 0));


dim(im f ) = 3, im f = R3 .

H L −
2. f ( ) = ((0, 1, 1), (0, 1, 0)) .
−1
3. f (K) = L((1, 0, 0, 0), (0, 0, 0, 1), (0, 1, −1, 0)) .

[34] 1. La matrice associata a f rispetto alle basi canoniche di R 2 e di R 4 è:

 1 0 
1 1
.
− 0 1 
1 2

{} L
2. ker f = o e quindi f è iniettiva, im f = (u1 , u2 ) e f non è suriettiva.

3. dim(im f ∩ f (H)) = 1, im f ∩ f (H) = L(f (a)) = L((1, 0, −1, −3)) .

 2 0 0 0

[35] 1. M (f ) = 1 − 1 0 0 .
1

1 1 0

2. dim(ker f ) = 1, ker f = ((0, 0, 0, 1)); L
dim(im f ) = 3, im f = R3 .

3. f (W ) = {(y , y , y ) ∈ R | y − y − 2y = 0};
1 2 3
3
1 2 3

f (W ) = {(x , x , x , x ) ∈ R | 3x + x + 2x
−1 
1 2 3 4
4
1 2 3 =0 . }

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 6 147

[36] 1. La matrice associata ad f rispetto alle basi canoniche di R 4 e R 2 è:

M (f ) =
 1 −1 1 0

,
1 2 1 − 1
il suo rango è 2, quindi f è suriettiva.

L −
2. ker f = ((1, 0, 1, 0), (0, 1, 1, 3)) .

3. dim(f (H)) = 2, f (H) = R . 2

4. f (u) = {(t , t , 1 − t + t , 2 + 3t ) | t , t ∈ R},


−1
1 2 1 2 2 1 2

non è un sottospazio vettoriale di R 4 perché non contiene il vettore nullo.

[37] 1. La matrice associata ad f rispetto alle basi canoniche di R 3 e di R 2,2 è:


 1 0 0

− 0 1 1 
A= .
1 1 0
0 1 − 1

2. dim(ker f ) = 0, ker f = o , f è iniettiva; {}


1 0 0 1 0 1
dim(im f ) = 3, im f = L −1
 0

, 1 1
 , 0 −1 
,
f non è suriettiva.

H
3. dim(f ( )) = 2, f ( ) = H L
 1 1

,
1 − 
1
.
0 1 1 1

4. dim(f −1 ( )) = 1, f −1( ) = ((0, 1, 1)) .


K K L
5. Si tratta di ricavare una matrice invertibile X ∈R 3,3
tale che A  = AX . Una tale
matrice non esiste.

[38] 1. La matrice associata ad f rispetto alle basi canoniche di R 2,2 e di R 3 è:


 0 1 0 1

A= − 1 0 1 0
1 1 0 1
 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

148 Applicazioni Lineari

2. dim(ker f ) = 1, ker f = L 0 −1 ;
 0 1 
dim(im f ) = 3, im f = R3 ,
f non è iniettiva, f è suriettiva.

H H L
3. dim(f ( )) = 2, f ( ) = ((1, 0, 3), (1, 0, 1)) .

4. dim(f −1 ( )) = 2, f −1 ( ) =
K K L
 1 0

,
0 −1 .
3 0 0 1

5. Si tratta di ricavare una matrice invertibile X ∈R 3,3


tale che A  = X A . Una tale
matrice non esiste.

[39] 1. ker f = L((1, 0, 0, −1), (0, 1, −1, 0));


im f = L
   1 0
,
0 1
 .
0 1 − 1 0

H
2. dim(f ( )) = 2, f ( ) = H , L
 ;
1 1
 0 1

− − 1 1 1 0
−1 −1
dim(f (K)) = 3, f (K) = L((1, 0, 0, 0), (0, 1, −1, 0), (0, 0, 0, 1)).

3. dim(ker f ∩W ) = 1, ker f ∩W = L((1, 2, −2, −1)) e quindi la somma ker f + W

non è diretta.

[40] 1. ker f = L((1, 1, −2)); im f = R . 2

2. f −1 ((1, 1)) = (0, 1, 1) + ker f , dove per (0, 1, 1) + ker f si intende il sottoinsieme
di R 3 ottenuto sommando il vettore (0, 1, 1) con ogni vettore di ker f ;
dim(f ( )) = 2, f ( ) = R2 .
H H
 1
1 2


 3 3 
3. M B,C (f ) = .
 2 1 
0 − −
3 3

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 6 149

[41] 1. La matrice associata ad f rispetto alle basi canoniche di R 3 e di R 2 è:

M (f ) =
 2 1 1
 .
1 − 1 0

2. dim(ker f ) = 1, ker f = ((1, 1, 3)); L −


dim(im f ) = 2, im f = R2 .

3. f −1 ( ) = ((1, 0, 1), (0, 1, 2)) .


K L − −

[42] 1. dim(ker f ) = 1, ker f = L((−1, −2, 1));


dim(im f ) = 2, im f = L((1, 2, −1, 0), (0, −1, 1, −1)).

2. f (H) = L((1, 3, −2, 1), (2, −1, 3, −5)) .


−1
3. f (K) = L((1, 2, −1)) .

[43] 1. Se a = 2 ker f = o e im f = R3 .
 {}

Se a = 2 ker f = L
 00 00 −11
 e im f = L((0, 1, 1), (2, 1, 1)) .
− 1 1 0

2. Per ogni a ∈ R dim(f (H)) = 2, f (H) = L((a, 3, 1 + a), (2 + 2a, 3, 3));


−1
per a 
= 2 dim(f (K)) = 1 e una sua base è ad esempio:
 0 −2 − a 2 2 + a + a2
− −

(2 a)2
 6+a

 2 −2 a 0

(2 a)2
.

2 + a + a2
 (2 a)2− − (26−+a)a 2
0

Se a = 2 f −1 ( ) = ker f .
K

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

150 Applicazioni Lineari

[44] 1. Sı̀, f è un’applicazione lineare perché è definita tramite equazioni lineari omo-
genee.
 1 0

2. La matrice richiesta è A =  1 1  .
1 − 2
3. Non esiste alcuna applicazione lineare g che verifica le condizioni richieste.

[45] 1. f è un’applicazione lineare perché le equazioni che la definiscono sono lineari


e omogenee.

2. La matrice richiesta è A =
 1
2 − 1
3
1
0
 .

3. g esiste ed è associata alla seguente matrice, costruita rispetto alla base (1, x) di
R1 [x] e alla base (1, x , x2 ) di R 2 [x] :

3 3
 u 2+ v

 2 2 
M (g) = u v , (u, v) ∈R .2

 4 − 52 u −2 − 52 v 
[46] La matrice associata ad f , rispetto alla base (1, x , x2 , x3 ) di R 3 [x] e alla base cano-
nica di R 2,2 , è:
 1 −1 2 1

M (f ) =
 3 −3 6 3 .
0 1 2 −1
1 0 − 1 0
    
1 3 1 3 2 6
ker f = (x + x3 ), im f =
L L , , .
0 1 −
1 0 2 − 1

2 3 3 2
 {}
[47] 1. Se h = 4 ker f = o , im f = L(1 − x + 2x , 3x + x , 3 − 6x − 3x + hx3 ) ;
3 2 3 3
se h = 4 ker f = L(−3 + 2x + x ), im f = L(1 − x + 2x , 3x + x ) .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 6 151

2 3 −1 2
2. f ( W ) = L(−4 + 9x + 4x − 5x ), f (W ) = L(−3 + 2x + x , x) .
1 2

2 3 2 3 3
{}
[48] 1. ker f = o , im f = L(x + x + x , 1 + x + x , 1 + x + x ) .
2 3 2 3
2. dim(f (H)) = 2, f (H) = L(1 − 2x − x − x , −1 + x − 2x − x ).
−1 −1 2 2
3. dim(f (K)) = 2, f (K) = L(3 − 4x + x , 2 − 13x + 13x ).

 1 0 −1 2h

[49] 1. A = M B,C (f ) = 1 h −1 0 .
2 1 0 h


2. Se h = 0 ker f =
L − − 1
1 3


h, 2, 1 + h, 1
 ;
2 2
L
im f = ((1, 0, 0), (0, 1, h), (1, 2, 0));

L((1, −2, 1, 0), (0, 0, 0, 1)), im f = L((1, 0, 0), (0, 1, 0)) .


se h = 0 ker f =

3. f (K) = {(x , x , x , x ) ∈ R | 2hx − hx = 0, h ∈ R} quindi:


−1
1 2 3 4
4
4 2

−1
se h 
= 0 f (K) = L((1, 0, 0, 0), (0, 2, 0, 1), (0, 0, 0, 1));

se h = 0 f −1 ( ) = R4 .

H L K
4. f ( ) = ((0, h, 1), (2h, 0, h), (3, 3, 2)) , quindi:

 0 dim(f (H)) = 3, f (H) = R ;


se h = 3

se h = 0 dim(f (H)) = 2, f (H) = L((3, 3, 2), (0, 0, 1)).


 3 0 0

5. La matrice richiesta è M D,C (g) =  3 0 0  .
2 1 0

6.4 Per saperne di più – Soluzioni

[1] 1. Le basi duali richieste sono:


∗ ∗
B 1
− −
= ((1, 0, 1), (0, 1, 1), (1, 1, 1)), − B
− − −
2
= ((1, 0, 1), (0, 1, 1), ( 1, 1, 1));

le componenti dei vettori delle basi duali sono date rispetto alla base duale B del-

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

152 Applicazioni Lineari

la base canonica B di R . 3

∗ ∗
2. La matrice del cambiamento di base da B aB 1 è:
 1 0 1

A= − 0 1 1  ;
1 − − 1 1
∗ ∗
la matrice del cambiamento di base da B aB 2
è:
 1 0 −1 
B= 0 1 −1 ;
1 1 −1
∗ ∗
 
pertanto la matrice del cambiamento di base da B aB 1 2 è:
− 1 −2 −2 
−1  −−
A B= 2 −1 −2  .
2 −2 −3
3. È noto che lo spazio vettoriale biduale (R3 )∗∗ è canonicamente isomorfo a R3 ,
quindi le componenti di un generico vettore x di R3 , rispetto alla base 1 , sono B
anche le componenti dell’immagine di x, tramite l’isomorfismo canonico da R 3 a
(R3 )∗∗, rispetto alla base 1∗∗ duale di 1∗ . Di conseguenza per ottenere la base 1
B B B
è sufficiente calcolare la base duale di 1∗ oppure determinare la matrice ( tA)−1 , le
cui colonne sono le componenti dei vettori cercati. B
[2] 1. ker f ∩ ker g = {x v + x v + x v ∈ V | 2x + 3x − x = x − x
1 1 2 2 3 3 1 2 3 1 2 }
+ x3 = 0
= L(2v − 3v − 5v ), dim(ker f ∩ ker g) = 1.
1 2 3

∗∗ ∗ ∗
2. La base ( C ) coincide con C .

[3] 1. Le componenti di f , rispetto alla base B , sono − 12 , 32 , 12



.

L
2. ker f = ((1, 0, 1), (3, 1, 0)) .
 
[4] 1. f1 , f2 sono forme lineari linearmente indipendenti (la verifica segue dalla loro
definizione e dalle proprietà del calcolo differenziale e integrale).

2. Se p(x) = a + bx , allora:

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 6 153

b
f1 (p(x)) = a + , f2 (p(x)) = 2a + 2b ;
2

quindi la base duale richiesta è


−
2 2x, − 1
+x .

2

[5] 1. f1 , f2 , f3 sono forme lineari linearmente indipendenti (la verifica segue dalla loro
definizione e dalle proprietà del calcolo differenziale e integrale).

2. Se p(x) = a + bx + cx2 , allora:


b c
f (p(x)) = a + 2 + 3 , f2 (p(x)) = b + 2c, f3 (p(x)) = a .
1

La base duale richiesta è:


 3x − 3 2
x, − 1 3
x + x2 , 1 − 3
3x + x2 .

2 2 4 2

∗ ∗∗
[6] 1. B 1
= (α2 − α , −α +α , α − α +α ), B
3 1 2 1 2 3 2
− − e − e ),
= ( e2 + e3, e1 + e2 , e1 2 3

dove i vettori e1 , e2 , e3 sono stati identificati con i vettori della base ∗∗


di ( R3 )∗∗
∗ di ( R3 )∗ mediante l’isomorfismo canonico da
duale della base B R 3 a ( R3 )∗∗ .
B
2. Sia P la matrice del cambiamento di base da B a B , ossia:
1

 1 0 1

P =  1 1 1  .
0 1 1
∗ ∗
La matrice Q del cambiamento di base da B (base duale di B) a B 1
(base duale
t −1 ∗
di B ) è Q = ( P ) . Da 1. si ha che la matrice S del cambiamento di base da B
1

(base duale di B ) a B (base duale di B ) è:
2 2


−1 0 −1 
S= 1
 1 1 . 
0 −1 −1

Di conseguenza, la matrice R del cambiamento di base da B a B verifica l’ugua- 2


t −1
glianza S = ( R) . Quindi la matrice del cambiamento di base da B a B è: 2 1

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

154 Applicazioni Lineari

0 1 0
−1 t
R P = SP =  1 0 0 .

0 0 − 1

3. (2v1 +
3 v2 − v )(f − 2f
3 1 2 + f3 ) = −8,
per la soluzione si tenga presente il punto 1. .

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Capitolo 7

Diagonalizzazione

7.1 Esercizi
In tutti gli esercizi di questo capitolo si sono adottate le notazioni usuali, in particolare si
è indicato con:

- Rn lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione n, delle n -uple di numeri reali, dotato


del prodotto scalare standard, che rende ortonormale la base canonica:

(e1 = (1, 0, . . . , 0), e2 = (0, 1, 0, . . . , 0), . . . , en = (0, 0, . . . , 1)).

- Rm,n lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione mn , delle matrici aventi m righe e


n colonne, ad elementi reali dotato del prodotto scalare standard X Y = tr(tX Y ) , con ·
X, Y Rm,n , che rende ortonormale la base canonica:

  1 0 ... 0
  0 1 ... 0
  0 0 ... 0

.. .. .. .. .. .. .. .. ..
E11 = , E12 = , . . . , Emn = .
  . . .
  . . .
  . . .

0 0 ... 0 0 0 ... 0 0 0 ... 1

t
Con tr( X Y ) si intende la traccia della matrice prodotto della trasposta della matrice X
con la matrice Y .

- Rn,n lo spazio vettoriale euclideo delle matrici quadrate di ordine n , ad elementi reali,
riferito alla base canonica (il caso particolare della precedente).

- (Rn,n ) lo spazio vettoriale delle matrici simmetriche di ordine n ad elementi reali, di


S
dimensione n(n + 1)/2, riferito alla base:

155

http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 155/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

156 Diagonalizzazione

 1 0 ... ... 0


  0 1 ... ... 0
  0 0 ... ... 1

0 0 ... ... 0 1 0 ... ... 0 0 0 ... ... 0
.. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
. , . ,..., . ,
 .
..
.
.. ..
.
..
  .
..
.
.. ..
.
..
  .
..
.
.. ..
.
..

 . . . .  . . . .   . . . . 
0 0 ... ... 0 0 0 ... ... 0 1 0 ... ... 0
 0 0 ... ... 0
  0 ... ... 0 0
 0 ... ... 0 0

0 1 ... ... 0 .. .. .. .. .. .. .. ..
. .
 .. .. . . ..
  .
.. ..
.
..
.
..
 .
.. ..
.
..
.
..

. . . . ,..., . . . . , . . . . .
.. .. .. .
 . .     
0. 0. . . . . . . 0. 00 .. .. .. .. .. .. 01 10 00 .. .. .. .. .. .. 00 01

- (Rn,n ) lo spazio vettoriale delle matrici antisimmetriche di ordine n ad elementi reali,


A

di dimensione n(n 1)/2, riferito alla base:

 0 1 ... ... 0
 0 0 1 ... 0
  0 0 ... 0 0

− 1 0 ... ... 0
.. .. .. ..
 0 0 0 ... 0   0 0 ...
.. .. ..
0 0
.. ..

. . . . , − 1 0 0 ... 0 ,..., . . . . . .
.. .. .. .. .. .. .. .. ..
. . . . . . . . . 0 0 ... 0 1
 0 0 ... ... 0
  0 0 0 ... 0
  0 0 ... −1 0

- Rn [x] lo spazio vettoriale reale, di dimensione n + 1 , dei polinomi di grado minore o
uguale a n , nella variabile x , a coefficienti reali, riferito alla base (1, x , x2 , . . . , xn ) .

- V3 lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione 3 , dei vettori ordinari, riferito ad una


base ortonormale positiva B
= (i, j, k) . In quest’ambito “ ” indica il prodotto scalare ·

tra due vettori e “ ” il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.

- Se f : V −→ W è un applicazione lineare tra due spazi vettoriali V e W allora f (H) −1


indica l’immagine del sottospazio vettoriale H di V, mentre f (K) indica la contro- B, C
immagine del sottospazio vettoriale K di W. M (f ) indica la matrice associata ad f
rispetto alla base B di V e alla base C di W.

- H indica il complemento ortogonale del sottospazio vettoriale H di uno spazio vetto-
riale euclideo (V, · ).

- Il vettore nullo di un generico spazio vettoriale è indicato con il simbolo o .

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Capitolo 7 157

[1] Trovare gli autovalori e gli autospazi della matrice:


 2 1 0

A=  1 2 1  .
0 1 2

[2] Trovare gli autovalori e gli autospazi della matrice:


 2 1
 1
A=  1 − 2  3 .
3 4 − 1

[3] Trovare gli autovalori e gli autospazi della matrice:


 0 −2 −2 
A= − 2 4 2  .
2 −2 0
[4] Trovare gli autovalori e gli autospazi della matrice:

1 −1 0 0
A=
 −10 −21 −11 0
0
 .
0 0 0 1

[5] Trovare gli autovalori e gli autospazi della matrice:


 3 −1 0 0

A=
− 1
0
3
0
0
4
0
1
 .
0 0 1 4
 
[6] Trovare gli autovalori e gli autospazi della matrice:
 1 −4 3 0

A=
− 4
3
1
0
0
1
0
0
.
0 0 0 1

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158 Diagonalizzazione

[7] Trovare gli autovalori e gli autospazi della matrice:


 2 0 0 0

0 1 1 0
A= .
 0 1 1 0 
0 0 0 2

[8] Trovare gli autovalori e gli autospazi della matrice:


 2 −1 
0 0
A=
− 1
0
−2
0 −
0

2
0
1
.
0 0 1 2
 − − 
[9] Data la matrice:  a 2 − 
1+a
A= −− 3 5 −  ∈
2 , a R,
4 4 −
1
1. determinare per quali valori del parametro a la matrice A ammette l’autovalore
λ = 1.
2. Posto a = 0 , esistono tre autovettori di A linearmente indipendenti?

[10] Si considerino le matrici:


 1 0 0
  1 0 0

A=  1 − 1 0  , B=  0 − 1 0 .

2 3 2 0 0 2

1. Determinare (se esiste) una matrice invertibile P tale che P −1AP = B .

2. Esiste una matrice ortogonale Q tale che Q −1AQ = B ?

[11] Data la matrice:


 0 h h

A= − 1 − h + h2 1  , h ∈ R,
1+h 0 − 1+h
1. trovare i valori di h per cui A ha rango minore di 3 .

Posto h = 1 nella matrice A :

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Capitolo 7 159

2. determinare autovalori e autospazi di A ;

3. A è diagonalizzabile?

[12] Data la matrice:  


1 −4
2
A= − 2 − −2
2  ,
4 − 12
trovare:

1. gli autovalori e gli autospazi di A ;

2. una base ortonormale di R 3 costituita da autovettori di A ;

3. una matrice ortogonale P tale che P −1AP sia una matrice diagonale.

[13] Data la matrice:


 3 2 1

A= − 3 − 2 1+h ,
 h ∈ R,
6 4 2
1. trovare il valore di h per cui la matrice A ammette l’autovalore λ = 3 .

2. Posto h = 2 , provare che A è diagonalizzabile, trovare una matrice diagonale D



simile ad A e un cambiamento di base che la realizzi.

[14] Dire se la matrice:  


1 −2 4 1
A=
 2 −3 9 −  1
1 0 6 −  5
2 −5 7 5
ammette l’autovalore λ = 0 .

[15] Al variare di a
dove:
∈ R discutere e risolvere il sistema lineare omogeneo AX = O ,
   
1 −1 2 + a x 1

A= 1 + 2a −1
 0 , X=  x   2

0 0 a x3
e O R3,1 è la matrice nulla. Posto a =
∈ −1 , scrivere la matrice B = tA + A e trovare
gli autovalori di B .

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160 Diagonalizzazione

[16] Data la matrice:


 0
a
a
0
−11 0
0

A= − 1 1 −1 0
,
 a ∈ R,
0 0 0 a
1. dire per quali valori del parametro a la matrice A ha rango massimo.

2. Posto a = 0 , trovare gli autovalori e gli autospazi di A .

[17] Data la matrice:


0 2 a
A=
 2 11 11
a

, a ∈ R,
1. trovare i valori di a per i quali il rango di A è 2 .

2. Posto a = 2 , trovare autovalori e autospazi di A .

[18] Sono date le matrici:


 1 0 1
   x
  0
A= 1 h 2 , X= y , B= 1 , h ∈ R.
1 h 1 h2 z h
− −   
1. Discutere, al variare del parametro h , le soluzioni dell’equazione matriciale
 
AX = B .

Posto h = 0 nella matrice A :

2. scrivere la matrice C = A tA e ridurla a forma diagonale;


3. dire se i vettori rappresentati dalle righe della matrice A costituiscono una base
ortonormale di R 3 .

[19] Data la matrice:



−1 k 0

A= −h −1 , h, k ∈ R,
1 
−1 0 k
1. determinare per quali valori di h, k ∈ R la matrice A è invertibile.

Posto h = 0, k = 1 ,

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Capitolo 7 161

2. verificato che A è diagonalizzabile, determinare una matrice diagonale D e una


matrice invertibile P tale che D = P −1AP .

3. Giustificare il fatto che la matrice A sia ortogonalmente diagonalizzabile e trovare


una matrice ortogonale Q che la diagonalizzi.

[20] Sia A ∈R n,n


una matrice invertibile.

1. Stabilire la relazione che intercorre tra gli autovalori di A e gli autovalori di A −1 .

2. Supponendo che A sia diagonalizzabile, vale a dire che esistano una matrice inver-
tibile P e una matrice diagonale D tali che P −1AP = D , verificare che anche A −1
è diagonalizzabile e determinare una matrice invertibile P  e una matrice diagonale
D tali che (P  )−1 A−1 P  = D  .

[21] Sia A ∈R n,n


. Si consideri A 2 = A A .

1. Stabilire la relazione che intercorre tra gli autovalori di A e gli autovalori di A 2 .

2. Supponendo che A sia diagonalizzabile, vale a dire che esistano una matrice inver-
tibile P e una matrice diagonale D tali che P −1AP = D , verificare che anche A 2
è diagonalizzabile e determinare una matrice invertibile P  e una matrice diagonale
  −1 2  
D tali che (P ) A P = D .

[22] Data la matrice:  


0 1 0 0
 1 0 0 0 
A= ,
0 0 1 2
0 0 2 1
determinarne gli autovalori e una base di ciascun autospazio e dire se A è diagonalizza-
bile.

[23] Data la matrice:  


1 1 1
A= − 1
2
0
1
1
0
 ,

1. determinarne gli autovalori.

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162 Diagonalizzazione

2. A è diagonalizzabile? In caso affermativo, determinare una matrice P in R 3,3 tale


che P −1AP sia una matrice diagonale.

[24] 1. Per quali valori del parametro h ∈ R il sistema lineare:


 −
x hy + z = 1

x + hy z = 0
 −
3x y + z = 2, h ∈ R,
ammette infinite soluzioni?

Detta A la matrice dei coefficienti del sistema lineare:

2. trovare per quali valori di h esiste A −1 ;

3. posto h = 1 , dire se A è diagonalizzabile.

[25] Sia A ∈R n,n


, dimostrare oppure dare un controesempio alle seguenti implicazioni:

1. A diagonalizzabile = ⇒ A invertibile;

2. A invertibile = ⇒ A diagonalizzabile.

[26] Sia:  
1 −3 5
A= − 3 2 1 ,

5 −4 0
determinare la matrice B = A + tA . Verificare che B è diagonalizzabile e scrivere una
matrice D diagonale simile a B .

[27] Sia:
1 0 1 0
A=
 0 −1 −1 0
 , k ∈ R.
 0 0 1 1 
0 0 k 0

1. Per quali valori di k la matrice A è invertibile?

2. Per quali valori di k la matrice A è diagonalizzabile?

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Capitolo 7 163

[28] Si consideri la matrice simmetrica:



−− 2 −2 −1 
A= 2 5 2  .
1 2 2

1. Stabilire se A è invertibile e, in caso affermativo, determinare A −1 .

2. Calcolare gli autovalori e una base di ciascun autospazio di A .

3. Determinare una matrice P tale che P −1AP = D, dove D è una matrice diagonale
e con P non necessariamente ortogonale.
−1

4. Determinare una matrice ortogonale Q tale che Q AQ = D .

[29] Verificare che la matrice:


 1 2 −1 0

A=
− 2 3 −2 0 
1 − 2 1 0
0 0 0 0

è diagonalizzabile e determinare una matrice D diagonale, simile ad A .

[30] Verificare che la matrice:


−
−14 0 10

A= 9
− 06 
−18 −1 9

è diagonalizzabile e determinare una matrice P ∈ R 3,3


tale che la matrice D = P −1AP
sia diagonale.

[31] Determinare per quali valori del parametro reale k la matrice:


 1 0 0 0

2

A=
 3
− 1+k
5 30
1 0 0 
3k − 2k + k 0 1 0
5 + 5k k + k2 − k + k3 1

è, rispettivamente:

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164 Diagonalizzazione

1. invertibile,

2. diagonalizzabile.

[32] 1. Data la matrice:


 0 1 1
 h
A=  1 − 1 0 −  1 , h ∈ R,
1 0 1 0

determinare, al variare di h, il rango di A .

2. Posto h t= 1 , trovare autovalori e una base di ciascun autospazio della matrice


B = A A e scrivere una matrice P che diagonalizzi ortogonalmente B .

[33] Data la matrice:


− 1 0 4
 0
A=
 0 1 0 −  1
, h ∈ R,
1 0 2  0
0 h 0 1

stabilire per quali valori di h la matrice A è, rispettivamente:

1. invertibile,

2. diagonalizzabile.

[34] Sia A una matrice quadrata qualsiasi.

1. Provare che A e la matrice trasposta tA hanno gli stessi autovalori.

2. Data la matrice:  2 −3 0 3

A=
 3 −4 0 3  ,
0 3 2 − 
3
3 −3 0 2
trovare una base di ciascun autospazio di A e di tA e stabilire se gli autospazi
coincidono oppure no (ricordare il punto 1. ).

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Capitolo 7 165

[35] Stabilire per quali valori di h ∈ R la matrice:


 2 3 1

A= − 2
4
− 3
6
h
2

è diagonalizzabile.

[36] Determinare per quali valori di a e b in campo reale la matrice:

1 0 0
A= 0 1 a
 0 0 b

è diagonalizzabile, e, in questi casi, determinare una matrice diagonale D simile ad A e
una matrice invertibile P tale che D = P −1AP .

[37] Stabilire per quali valori di h ∈ R la matrice:


 1 0 h

A= 0 2 0
h 1 1

è diagonalizzabile.
 
[38] Stabilire per quali valori di h ∈ R la matrice:
 2 0 0

A= −− 2 h
2+h
− 1+h
0
− 1
h

è diagonalizzabile.

[39] Sia A R4,4 una matrice simmetrica di rango 2 che ammette l’autovalore λ = 2 e

V L
sia = ((1, 2, 0, 1), (0, 1, 1, 0)) l’autospazio relativo a tale autovalore.

1. Determinare una base di R 4 formata da autovettori di A .

2. Scrivere una matrice D simile ad A .

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166 Diagonalizzazione

[40] Sia A R4,4 una matrice simmetrica con solo due autovalori distinti λ1 = 1, λ2 = 3

e sia = ((0, 1, 0, 1)) un autospazio.
U L
1. Determinare una base ortonormale di R 4 formata da autovettori di A .

2. Determinare una matrice diagonale simile ad A .

[41] È data la matrice:


 0 2h 2h

A= 2 2 0 , h, k ∈ R.
2 k 2
 
1. Posto k = 0 :

a. trovare per quale valore di h la matrice A ha autovalore λ = 2 .


b. Scelto h = 1 e verificato che A è diagonalizzabile, determinare una matrice
diagonale D simile ad A e una matrice P del cambiamento di base che la
realizzi.
c. Perché P può essere una matrice ortogonale?

2. Posto invece h = 0 , stabilire per quali valori di k la matrice A è diagonalizzabile.

[42] Sia data la matrice:


 0 2 2a

A=  2 2 0 , a ∈ R.
2 0 2

1. Posto a = −1 , trovare gli autovalori e una base di ciascun autospazio di A . A è


diagonalizzabile?

Posto a = 0 :
2. verificato che la matrice A ha rango massimo, determinare una base ortonormale
B
dello spazio vettoriale generato dai vettori riga di A ed una base ortonormale C
dello spazio vettoriale generato dai vettori colonna di A .

3. Scrivere la matrice P del cambiamento di base tra B e C e stabilire di che tipo di


matrice si tratta.

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Capitolo 7 167

[43] 1. Data la matrice:


 1 −3 1 2

 h 0 0 0 
A=
1 −1 0 0
, h ∈ R,
0 0 0 h

determinare i valori di h per cui A è invertibile e in questi casi calcolare A −1 .

2. Posto h = 0 , trovare gli autovalori e gli autospazi di A .

3. Stabilire, in questo caso, se A è diagonalizzabile, giustificando accuratamente la


risposta.

[44] Data la matrice:  


0 1 0
A=  1 0 0  ,
0 0 0
scrivere tutte le matrici diagonali simili ad A .

[45] Data la matrice:


 4 2 1 
A= 2 3 2 ,
1 2 4

1. verificato che λ = 1 è un autovalore di A, determinarne gli autovalori e una base di


ciascun autospazio;

2. determinare una matrice P (non necessariamente ortogonale) che diagonalizzi A ;

3. determinare una matrice Q ortogonale che diagonalizzi A .

[46] Data la matrice simmetrica:


− 3 0 0

A=  0 0 3  ,
0 3 0

1. determinarne gli autovalori e una base di ciascun autospazio di A .

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168 Diagonalizzazione

2. Determinare una matrice diagonale D e una matrice P (non necessariamente orto-


gonale) tale che P −1AP = D .

3. Determinare una matrice ortogonale Q tale che t QAQ = D .

[47] Sia A una matrice quadrata, ad elementi reali, di ordine 8 , il cui polinomio caratte-
ristico è:
P (λ) = λ 3 (λ 2
− 1)(λ − 2)(λ − 3) . 2

1. Quanto può valere il rango di A ? (Giustificare la risposta).

2. A può essere diagonalizzabile? (Giustificare la risposta).

[48] Data la matrice:  


3 0 −1
A= − 2 1 0 ,

1 1 1

1. determinarne gli autovalori e gli autospazi;

2. scrivere tutte le matrici diagonali simili ad A .

[49] Sia A R2,2 una matrice tale che tr(A) = 2


∈  det(A) . Provare che A ammette un
unico autovalore.

[50] In R 4 sono dati i vettori:

v1 = (1, 2, 0, 1), v2 = (1, 0, 1, 0), −


v3 = ( 1, 0, 0, −2), v4 = (0, 1, 0, −1).
1. Verificare che v1, v2 , v3 , v4 sono linearmente indipendenti.

2. Stabilire se le seguenti condizioni definiscono un endomorfismo f di R 4 :


 f (v1 ) = v 1
 f (v2 ) = 2 v1 + v2

f (v3 ) = v2 + v3
f (v4 ) = v 3

f (v1 + v2 + v3) = (2, 2, 1, 1).

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Capitolo 7 169

Verificare che le seguenti condizioni definiscono un endomorfismo g di R 4 :

g(v1 ) = v 1

 g(v2 ) = 2v1 + v2

g(v3 ) = v2 + v3
g(v4 ) = v 3

g(v1 + v2 + v3 ) = (2, 6, 0, 1).

3. Determinarne gli autovalori e una base di ciascun autospazio di g.

4. g è diagonalizzabile?

[51] Si consideri l’endomorfismo f di R 2,2 associato alla matrice:


 1 0 h 0

 0 1 0 h 
A=
3 0 − 2+h 0
, h ∈ R.
0 3 0 − 2+h

1. Determinare la dimensione e una base di ker f e di im f , al variare di h in R .


2. Posto h = 1 , determinare una base di autovettori di ciascun autospazio e stabilire
se f è diagonalizzabile.
−1
3. Posto h = −1 , trovare una base di f (G ) , dove G è il sottospazio vettoriale
definito da:

G=
 x1 x2
∈ R 2,2
| 4x + x2 −x = 3x2 − 3x − 4x =0 .

1 3 3 4
x3 x4

[52] Data la funzione:


f : R2,2 −→ R 2,2

cosı̀ definita:

f
 x1 x2
  =
x1 + 17x2 + 10x3 + 9x4 x2

,
x3 x4 11x2 + 8x3 + 6x4 −13x −2 8x3 − 6x 4

1. verificare che f è un endomorfismo e determinare la matrice A associata ad f ,


rispetto alla base canonica di R 2,2 .

2. Determinare la dimensione e una base di ker f e di im f .

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170 Diagonalizzazione

3. Determinare la dimensione e una base di f ( ) , dove: H


H=
 x1 x2
∈ R 2,2
| 4x 1 + 2x3 −x 4 =0 ,

x3 x4

e la dimensione e una base di f −1( ) , dove: K


K=
 y1 y2
∈ R 2,2
|y + y4 = y3 = 0 .

1
y3 y4

4. Calcolare gli autovalori di f e una base di ciascun autospazio.

5. f è diagonalizzabile? Se la risposta è affermativa, scrivere una matrice diagonale


D a cui f è associata e determinare una matrice del cambiamento di base P tale
che D = P −1AP .

[53] Sia V il sottoinsieme di R formato dalle matrici aventi traccia nulla.


2,2

1. Verificare che V è un sottospazio vettoriale di R e che B = (A , A , A ) , dove: 2,2


1 2 3

A1 =
 0 1
 , A2 =
 0 0
, A3 =
 1 0
 ,
0 0 1 0 0 − 1

è una base di V.
2. Trovare, rispetto alla base B , la matrice dell’endomorfismo f di V tale che:
 f (A1 +A )=

−1 − h 1 
2
 2+h 1+h
 f (2A2 + A3 ) =
 0 1

3 0

 f (A1 −A 2 + A3 ) =
−− 33 +hh −3−+2 h

, h ∈ R.
3. Stabilire per quali valori di h ∈ R l’endomorfismo f è, rispettivamente:
a. un isomorfismo,
b. diagonalizzabile.

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Capitolo 7 171

[54] Sia B = (v , v , v ) una base di uno spazio vettoriale V di dimensione 3 .


1 2 3

1. determinare la matrice associata, rispetto alla base B , all’endomorfismo f di V


tale che: 
ker f = L(v − v ) 2 3

f (3v + v − v ) = 9v
1 2 3 1
 f (v1 + v2 + v3 ) = 3 v1 + 2v2 + 4v3 .
2. f è diagonalizzabile?

[55] Si considerino le matrici associate, rispetto alla base canonica, agli endomorfismi
f : R3 −→ R 3 tali che siano verificate entrambe le seguenti condizioni:
{
a. ker f = (x1 , x2 , x3 ) ∈ R | x + x + x = 0},
3
1 2 3

b. f (H) ⊆ H, dove H = {(x , x , x ) ∈ R | x = 0}.


1 2 3
3
3

Determinare quali tra queste matrici sono diagonalizzabili, quindi individuare una base di
R3 formata da autovettori di f in questi casi.

[56] Nello spazio vettoriale V 3 è data la funzione f : V3 −→ V 3 cosı̀ definita:

x i x j x k x
f( ) =
+2 ∧ ∧ − ∧ .
1. Provare che f è un endomorfismo di V 3 .

2. Determinare la dimensione e una base di ker f e di im f .

3. f è diagonalizzabile?

[57] Si consideri la funzione:

f : R2,2 −→ R 2,2
, A −→ 12 (A + t
A).

1. Verificare che f è un endomorfismo di R 2,2 .


2. Scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R 2,2 .
3. Determinare la dimensione e una base di ker f e di im f .

4. f è diagonalizzabile? In caso affermativo, determinare una base di R2,2 di autovet-


tori e la matrice a cui f è associata, rispetto a tale base.

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172 Diagonalizzazione

[58] Verificare che le matrici:

− −72
 2 14
  1 0 0

A= 0 2 , A = 0 2 0
0 − 5
6 0 0 2
sono associate allo stesso endomorfismo f : R3 R3 . Se A è riferita alla base canonica
−→
di R 3 , determinare una base a cui è riferita la matrice A  .

[59] Si consideri l’endomorfismo f : R2,2 −→ R 2,2


cosı̀ definito:

f
2 0
=
2h −2 , f
1 2
=
h −2h ,
1 1 1 1 0 1 4 1
−   − −   −   
f

0 1
=
0 6+h
, f
1 2
=
h 2 2h − ,
3 1 1 −1 1 −2 5 2
con h ∈ R.
1. Scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R 2,2 .
2. Al variare di h ∈ R , determinare la dimensione e una base di ker f e di im f .
3. Per quali valori di h esiste f −1 ? Determinare, in questi casi, la matrice associata
ad f −1 .

4. Per quali valori di h l’endomorfismo f è diagonalizzabile?

[60] Sia:  ∈ 
x1 x2
T (R 2,2
)=
x3 x4
R 2,2
|x 3 =0

il sottospazio vettoriale di R2,2 delle matrici triangolari superiori. Si consideri l’endomor-


fismo f : (R2,2 )
T −→ T(R2,2 ) tale che:

f
1 2
=
−8 −10
  0 −1  0 −10

 
f
0
 
1
=
−6 −8 
 0 − 1 0 −10
 
f
1
 
2
=
−5 −7 . 
0 0 0 −6

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Capitolo 7 173

1. Si verifichi che f è ben definito.

2. Scrivere la matrice A associata ad f rispetto alla base:

B=
     
1 0
,
0 1
,
0 0
0 0 0 0 0 1

di T (R 2,2
).

3. Determinare la dimensione e una base di ker f e di im f .

4. Dato:

H=
 x1 x2
∈T (R2,2 ) x1 + 3x2 = 0 ,
|

0 x3

determinare la dimensione e una base di f ( ) e di f −1 ( ) .


H H
5. f è diagonalizzabile?

6. In caso affermativo scrivere una matrice D diagonale simile ad A e una base di


T(R2,2 ) a cui D è riferita.

[61] Sia f : V3 −→ V 3 la funzione cosı̀ definita:


f (x) = a ∧ x + (b · a)(b ∧ x),
dove a = i − j + k, b = i + k.
1. Verificare che f è un endomorfismo di V 3 .

2. Scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base B = (i, j, k) .


3. Determinare la dimensione e una base di ker f e di im f .

4. Determinare la dimensione e una base di f ( ) , dove


−1
W W { ∈ | ·
= x V3 x a = 0 e }
U
la dimensione e una base di f ( ) , dove = x V3 x b = o . U { ∈ | ∧ }
5. Verificare che = (i + j , i j + k, 2k) è una base di V3 e scrivere la matrice A
C −
associata ad f rispetto alla base . C
6. f è diagonalizzabile?

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174 Diagonalizzazione

[62] In R 2,2 si consideri la funzione:

f : R2,2 −→ R 2,2
, A −→ t
A.

1. Verificare che f è un endomorfismo di R 2,2 .

2. Scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R 2,2 .


3. f è invertibile? In caso positivo, determinare una matrice associata a f −1 .

4. f è diagonalizzabile? In caso positivo, scrivere una matrice diagonale simile alla


matrice associata ad f e determinare una base rispetto alla quale tale matrice è data.

[63] Si consideri l’endomorfismo:

f : R2,2 −→ R 2,2
, X −→ AX − XA,
dove:  
1 h
A=
1 − 1
, h ∈ R.
1. Determinare, al variare di h , la dimensione e una base di ker f .

2. Stabilire per quali valori di h l’endomorfismo f è diagonalizzabile.

3. Posto h = 3 , trovare una base di R 2,2 formata da autovettori di f .


4. Posto h = 0 , determinare la dimensione e una base del sottospazio vettoriale
im f ∩ W , dove:
W=
 x1 x2
∈ R 2,2
| 2x + x3 = 2x2 − 3x + 2x4 = 0 .

1 3
x3 x4

[64] In V3 si considerino i vettori a = i − j, b = j + k. Sia f : V −→ V 3 3 la funzione

cosı̀ definita:

f (x) = x −
 · ∧
x a b
 a ∧ b.
 ∧ a b 2

1. Provare che f è un endomorfismo e precisarne il suo significato geometrico.

2. Scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base B = (i, j, k) .

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Capitolo 7 175

3. Dopo aver verificato che  = (a, b, a


B ∧ b) è una base di V , scrivere la matrice
3

associata ad f rispetto alla base  .


B
4. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f . Stabilire se f è
diagonalizzabile e, in caso affermativo, trovare una base di V 3 formata da autovet-
tori di f . (Questo punto non richiede calcoli se le risposte vengono adeguatamente
giustificate).

[65] Si consideri l’endomorfismo f di S (R 2,2


) tale che:
    
f
1 0
=
1 0
0 0 0 h
     0 1 0 2
f =
 1 0 2 1
   
f

1 0
=
1+h 0
, h ∈ R.
0 1 0 1+h
1. Stabilire per quali valori di h f è diagonalizzabile.

2. Posto h = 1 , trovare la dimensione e una base del sottospazio vettoriale f ( W),


dove:
a b 2,2
W=   ∈ S
b c (R ) a | −b+c= 0 .

[66] Si consideri il seguente endomorfismo di R 2,2 :

f :R −→ R
 1 0

− , h ∈ R.
2,2 2,2 −1
−→ B XB, dove B =
, X
h 1

1. Trovare per quali valori di h ∈ R l’endomorfismo f è un isomorfismo.

2. Stabilire per quali valori di h ∈ R l’endomorfismo f è diagonalizzabile.

3. Posto h = 1 , trovare una base di R 2,2 formata da autovettori di f .

[67] Sia f l’endomorfismo di R 3 che verifica simultaneamente le seguenti condizioni:

{
a. ker f = (x1 , x2 , x3 ) ∈R |x 3
1 + x3 = x2 + x3 = 0 ; }
b. f ((1, 0, 1)) = (1, 2, −3) ;

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176 Diagonalizzazione

c. (1, −1, 0) è un autovettore di f relativo all’autovalore −1 .


1. Trovare la matrice di f rispetto alla base canonica di R3 .

2. Stabilire se f è diagonalizzabile e, in caso positivo, trovare una base di R3 formata


da autovettori di f .

[68] Data la matrice:

B=
−  1 2
, h ∈ R,
h − 6

si consideri l’endomorfismo di R 2,2 :

f : R2,2 −→ R 2,2
, X −→ X B.
1. Per ogni valore di h , determinare la dimensione e una base di ker f e di im f .

2. Scelto l’unico valore di h per cui f non è un isomorfismo, stabilire se f è diago-


nalizzabile.

3. Per il valore di h determinato nel punto precedente, trovare la dimensione e una


base di , dove:
f( W) W = {X ∈ R | X = −X }. 2,2 t

[69] Dato l’endomorfismo:


f : R2,2 −→ R 2,2

tale che f (A) = tA ,

1. scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R 2,2 ;

2. determinare la dimensione e una base di ker f e di im f ;

3. determinare la dimensione e una base di f ( (R2,2 )) e di f ( (R2,2 )) ;


S A
4. determinare una base di ciascun autospazio di f ;

5. f è diagonalizzabile?

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Capitolo 7 177

[70] In R 2,2 si considerino i sottoinsiemi:

S (R 2,2
)=
 x1 x2
∈ R 2,2
|x = x3

2
x3 x4

delle matrici simmetriche e:

W=
 x1 x2
∈ R2,2
|x + x4 = 0

1
x3 x4

delle matrici a traccia nulla.

2,2 2,2
1. Dimostrare che (R ) e S W
sono sottospazi vettoriali di
dimensioni e una base di ciascuno.
R , determinare le loro

2. Data l’applicazione lineare:

f : (R2,2 )
S −→ W
cosı̀ definita:

f
x1 x2
=
−2x − 2x
2 3 2x1 + 4x2 + 2x3
,
x2 x3 2x1 2x2 2x2 + 2x3
   − − 
calcolare la dimensioni e una base sia di ker f sia di im f .

3. Determinare la dimensione e una base di f ( ) , dove: H


H=
 x1 x2
∈S (R ) x1 + x2 + x3 = 0
2,2
|

x2 x3

e la dimensione e una base di f −1 ( ) , dove: K


K=
 y1 y2
∈W| y 1 + 3y3 = 0 .

y3 − y1

4. Detta A la matrice associata a f rispetto ad una base di (R2,2 ) e ad una base di S


W , stabilire se A è diagonalizzabile e, in caso affermativo, determinare una matrice
diagonale D simile ad A .

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178 Diagonalizzazione

[71] Dato l’endomorfismo f : R3 −→ R 3


definito, relativamente alla base canonica di
R3 , dalla matrice:
 0 h h

A= − 1 − h+h2 1 ,
 h ∈ R,
1+ h 0 − 1+ h
1. trovare il valore di h per cui ker f abbia dimensione 2 e determinarne una base.

2. Posto h = 1 , determinare gli autovalori e gli autospazi di f .

3. f è diagonalizzabile?

[72] Dato l’endomorfismo f : R4 R4 definito da:


−→
f ((x,y,z,t)) = (0, 0, x , y),
1. determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

2. Calcolare la dimensione e una base sia di f ( ) sia di f −1 ( ) , dove: H H


H = {(x,y,z,t) ∈ R | x + y − z − t = 0}.4

3. Determinare autovalori e autospazi di f . L’endomorfismo f è diagonalizzabile?

[73] Sia f : R 4 R 3 un’applicazione lineare la cui matrice, rispetto alle basi canoni-
−→
che di R 4 e di R 3 , è:
 
2 0 1 −3
A= − 1 −
1 0 1  , h ∈ R.
3 1 − 1 2h
1. Al variare di h, trovare la dimensione e una base di ker f e di im f .

Posto h = 1 :

2. stabilire per quali valori di k ∈ R , il vettore (k − 2, k − 2, 2k) appartiene a im f.


2

3. Determinare la dimensione e una base sia di f ( ) sia di f −1 ( ) , dove:


H K
H = {(x , x , x , x ) ∈ R | x − x = x + x = 0},
1 2 3 4
4
1 2 3 4

K = {(y , y , y ) ∈ R | 2y + y − 2y = 0}.
1 2 3
3
1 2 3

4. Dire se l’endomorfismo di R4 associato, rispetto alla base canonica di R4, alla


matrice tA A è diagonalizzabile.

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Capitolo 7 179

[74] In V3 , rispetto ad una base ortonormale positiva B


= (i, j, k) , dato il vettore a =
2i j + k, si consideri la funzione f : V3 V3 definita da f (x) = 2 x a.
− −→ ∧
1. Verificare che f è un endomorfismo di V 3 .

2. Scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base B.


3. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

4. Determinare la dimensione e una base sia di f ( ) sia di f −1 ( ) , dove


W W W è il
sottospazio vettoriale di V 3 costituito da tutti i vettori ortogonali ad a.

5. Determinare gli autovalori di f e una base di ciascun autospazio. f è diagonaliz-

zabile?

[75] Data l’applicazione lineare f : R4 −→ R 2


definita da:

f ((x,y,z,w)) = (x − z, y + z),
1. scrivere la matrice A di f rispetto alle basi canoniche di R 4 e di R 2 .
2. Trovare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

3. Trovare gli autovalori e gli autospazi della matrice B = tA A .

4. Determinare la dimensione e una base di f −1 ( ) , dove:


H
H = {(a, a) ∈ R | a ∈ R}.
2

[76] Si consideri l’endomorfismo f : R3 −→ R definito da:


3

 f (e ) = e − 2e + 2e
1 1 2 3

f (e2 ) = 2e1 + 4e3


f (e3 ) = e 2 ,

con ( e1 , e2 , e3 ) base canonica di R 3 .

1. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

2. Calcolare gli autovalori e gli autospazi di f e dire se f è diagonalizzabile.

3. Determinare i vettori v di R 3 tali che f (v) = 2 v.

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180 Diagonalizzazione

[77] In R 3 si considerino i vettori:

u1 = (1, 0, 2), u2 = (2, −1, 0), u3 = (0, 1, −1).


1. Provare che B 1 = (u1 , u2 , u3 ) è una base di R 3 .

2. Scrivere le componenti del vettore e2 = (0, 1, 0) di R 3 rispetto alla base B.1

3. Siano U = L(u , u ) e V = L(u ) , definito l’endomorfismo:


1 2 3

f : R −→ R 3 3

U
tale che l’autospazio relativo all’autovalore 2 sia e l’autospazio relativo all’auto-
V
valore 1 sia , scrivere la matrice A1 associata ad f rispetto alla base 1 e indicare B
le operazioni da svolgere (senza sviluppare i calcoli) per determinare la matrice A
associata ad f rispetto alla base canonica di R 3 .

[78] In R 2,2 si considerino le matrici:

U1 =
  1 1
, U2 =
 
0 1
, U3 =
  0 0
, U4 =
  1 0
.
0 0 0 1 1 1 0 0

1. Verificare che B 
= (U1 , U2, U3 , U4 ) è una base di R2,2 e determinare le componenti
di:   1 0
A=
0 3

rispetto a B.
2. Scrivere la matrice associata, rispetto alla base canonica B = (E 11 , E12, E21, E22) ,
all’endomorfismo f : R2,2 R2,2 cosı̀ definito:
−→
 f (E11) = f (E22) = U 3
f (E12) = f (E21) = U1 − −U . 4

3. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

4. Calcolare gli autovalori di f e dire se f è diagonalizzabile.

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Capitolo 7 181

[79] Nello spazio vettoriale V 3 si consideri la funzione:

f : V3 −→ V , 3 x −→ x − 2(x · u) u,
dove u = (0, 1, 1) .

1. Verificare che f è un endomorfismo di V 3 .

2. Scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base B = (i, j, k) .


3. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

4. Calcolare gli autovalori e gli autospazi di f .

5. f è diagonalizzabile? In caso positivo determinare una base di V3 formata da


autovettori di f .

6. Sia H
il sottospazio vettoriale di V3 dei vettori ortogonali ad u. Calcolare la
dimensione e una base sia di f ( ) sia di f −1 ( ) .
H H
[80] Nello spazio vettoriale V3 si consideri l’applicazione lineare f : V3 −→ V 3 cosı̀
definita:
f (2i + j) = 5i 4j + k
 − −
f (j + 2k) = i − 4j − 5k
 f (i + k) = −i − 2j − k.

1. Scrivere la matrice A associata ad f rispetto alla base B = (i, j, k) e verificare che


A è simmetrica.

2. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

3. Trovare gli autovalori e gli autospazi di f .

4. Determinare la dimensione e una base di f ( ), dove: H


H = {x ∈ V | x ∧ (2i + j − 2k) = o}
3

e scriverne le equazioni, rispetto alla base B , che definiscono f (H) .

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182 Diagonalizzazione

[81] Si consideri l’applicazione lineare f : R2,2 −→ R , con matrice associata:


4

 1 0 0 0

 0 0 1 1 
A= ,
2 0 − 2 − 
2
0 1 − 1 0

rispetto alle basi canoniche di R 2,2 e di R 4 .

1. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

2. Determinare la dimensione e una base di f −1 ( ), con:

K = {(y , y , y , y ) ∈ R | y −Ky
1 2 3 4
4
1 2 = y 2 + y4 = 0 . }
3. Deteminare gli autovalori e gli autospazi di A . La matrice A è diagonalizzabile?

4. Determinare un’applicazione lineare g : R4 −→ R 2,2


tale che:

ker g = im f, g((0, 0, 1, 0)) =


  1 2
.
0 1

g è unica?

[82] In R 2,2 si consideri il sottospazio vettoriale A(R 2,2


) delle matrici antisimmetriche.

1. Determinare un sottospazio vettoriale W supplementare di A(R 2,2


).

2. Sapendo che ogni matrice A di R 2,2 si decompone in modo unico come:

A = A 1 + A2 , A1 ∈ A(R 2,2
), A2 ∈ W,
scrivere, rispetto a basi opportune, la matrice associata all’endomorfismo:

f : R2,2 −→ R 2,2
, A −→ A . 2

3. Considerato il prodotto scalare standard di R2,2 , determinare, con adeguata giusti-


ficazione, i casi in cui f è un endomorfismo autoaggiunto.

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Capitolo 7 183

[83] Si considerino le applicazioni lineari: f : R2 −→ R 3


eg: R3 −→ R 2
associate alle
matrici, rispetto alle opportune basi canoniche:
  1 1  1 2 0

A = M (f ) = − −  0 0 , B = M (g) = .
0 1 2
1 1

1. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

2. Determinare la dimensione e una base sia di ker g sia di im g .

H
3. Determinare la dimensione e una base di g( ), con:

H = {(x,y,z) ∈ R | x + y = 0}. 3

4. Calcolare gli autovalori e gli autospazi di h = g ◦ f e di h1 2 =f ◦ g.


5. h1 e h2 sono diagonalizzabili? In caso affermativo scrivere tutte le matrici diagonali
associate ad h 1 e ad h 2 .

[84] Si consideri l’applicazione lineare f : R3 −→ R 3


di equazioni:

x = x + y + z
y = (3 + a)x + ( 1 + 2a)y
− −z

z  = ( 2 + a2 )x + az,
− a ∈ R.
1. Al variare di a determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

2. Posto a = 0 , determinare gli autovalori di f e stabilire se, in questo caso, l’endo-


morfismo f è diagonalizzabile.

[85] 1. Dati i numeri reali a, b, c ∈ R , verificare che esiste ed è unico l’endomorfismo f


di R 3 tale che:
 f (e1 − e ) = (1 − a) e + e
2 1 2
 f (e2 − e ) = (a − b) e − (1 + c) e − e
3 1 2 3
 f (2e1 + e3) = (2 + b) e1 + c e2 + e3,

dove B = (e , e , e ) è la base canonica di R .


1 2 3
3

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184 Diagonalizzazione

2. Verificare che la matrice associata a f rispetto alla base B è:


 1 a b

A=  0 − 1 c  .
0 0 1

3. Determinare per quali valori di a, b, c la matrice A è diagonalizzabile.

[86] Si consideri la funzione:

f : R2,2 −→ R 2,2
, X −→ AX,
con:  
A=
1 −1 .
0 1

1. Verificare che f è un endomorfismo.

2. Scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base canonica B di R 2,2


.

3. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

4. Sia H il sottospazio vettoriale di R delle matrici aventi traccia nulla, determinare


2,2

−1

la dimensione e una base sia di f (H) sia di f (H) e le loro equazioni, rispetto
alla base B .

5. Calcolare gli autovalori e gli autospazi di f .

6. f è diagonalizzabile?

[87] Dato l’endomorfismo f di R 4 cosı̀ definito:

f ((x,y,z,w)) = (x + w, x + 2y − w, x + 2z − w, 3w),
1. scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R4.
2. Verificare che f è un isomorfismo.

3. Trovare gli autovalori e gli autospazi di f .

4. Dire se esistono due vettori distinti u, v ∈R 4


per i quali f (u) = f (v) .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 7 185

[88] Nello spazio vettoriale V 3 è dato il vettore

a = i + 2j. Si consideri la funzione f : V3 −→ V 3 definita da f (x) = x ∧ a.


1. Verificare che f è un endomorfismo e scrivere la matrice ad esso associata, rispetto
B
alla base = (i, j, k) .

2. Indicata con H
la retta vettoriale generata da a, calcolare la dimensione e una base
H
di f ( ) e giustificare, mediante considerazioni geometriche, la risposta ottenuta.

K
3. Indicato con il piano vettoriale ortogonale al vettore a , calcolare la dimensione e
una base di f −1( ) e giustificare, mediante considerazioni geometriche, la risposta
K
ottenuta.

4. Calcolare gli autovalori di f e una base dei relativi autospazi.

[89] Nello spazio vettoriale V3 è dato il vettore w = (0, 1, 2) . Definito l’endomorfismo


f : V3 −→ ∧
V3 tale che f (x) = w x, scrivere la matrice associata, rispetto alla base
B = (i, j, k) , all’endomorfismo g aggiunto di f .

[90] Si consideri l’endomorfismo f : R3 −→ R 3


cosı̀ definito:

f ((x1 , x2 , x3)) = (x1 + kx2 , x1 + x3 , x2 − x ),3 k ∈ R.


1. Al variare di k stabilire se f è iniettivo e/o suriettivo.

2. Al variare di k calcolare la dimensione e una base sia di f ( ) sia di f −1( ) , dove:


H H
H = {(x , x , x ) ∈ R | x − x = 0}.
1 2 3
3
1 2

3. Posto k = 1 , determinare gli autovalori di A e una base di R 3 formata da autovet-


tori di A.

[91] Verificare che un endomorfismo f : V V di uno spazio vettoriale reale V tale


−→
che f 2 = f , dove per f 2 si intende la composizione f f , ha come possibili autovalori

solo i numeri 0 e 1 .

[92] Verificare che se f : V −→


V è un endomorfismo diagonalizzabile di uno spazio
vettoriale reale V , anche f , dove per f 2 si intende la composizione f f , è diagonaliz-
2

zabile. Vale il viceversa?

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

186 Diagonalizzazione

[93] Verificare che un endomorfismo f : V


3 3
−→
V di uno spazio vettoriale reale V tale
che f = f , dove per f si intende la composizione f f f , ha come possibili autovalori
solo i numeri 0 , 1 e 1 . − ◦ ◦
[94] Si consideri l’endomorfismo f : R3 −→ R tale che: 3

 f (e ) = e − e
1 1 3
 f (e2 ) = e 2
 f (e3 ) = −e + e3 .
1

1. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f . Verificare che:

ker f ⊕ im f = R . 3

2. Dire perché f è diagonalizzabile. Senza calcolare gli autospazi determinare una


base  di R3 formata da autovettori di f e scrivere la matrice associata ad f
B
rispetto a tale base.

3. Esplicitare il legame tra la matrice associata ad f rispetto alla base canonica B=


(e1 , e2 , e3 ) e la matrice associata ad f rispetto alla base  . B
[95] Si considerino le seguenti matrici:
 2 0 0
  1 0 0

A= − 0 1 0  , B= − 1 2 0 .

1 0 1 1 −
1 1
1. Stabilire se A e B sono diagonalizzabili. In ciascun caso affermativo, determinare
una matrice diagonale simile alla matrice data e una matrice del cambiamento di
base che permette di pervenire alla matrice diagonale ottenuta.

2. Dire se A e B sono matrici associate ad uno stesso endomorfismo f : R3 −→ R , 3

rispetto a basi diverse (giustificare la risposta).

[96] Si consideri la funzione:

f : R2 [x] −→ R [x] 2

tale che:

f (a0 + a1 x + a2 x2) = ( 2a0 − − 9a 1 + 3a2 ) + (a0 + 4a1 − a )x + (a


2 0 + 3a1 )x2 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 7 187

1. Verificare che f è un endomorfismo di R 2 [x] .


2. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

3. Determinare la dimensione e una base di f ( ) , dove H H è il sottospazio vettoriale


dei polinomi di R 2 [x] aventi una radice uguale a 2 .

4. Determinare gli autovalori di f e una base per ciascun autospazio.

5. f è diagonalizzabile? In caso affermativo, scrivere una matrice diagonale a cui f è


associata e una base rispetto alla quale tale matrice è data.

[97] Si consideri l’applicazione lineare:

f : R2,2 −→ R [x],
3

cosı̀ definita:

f
 
a b
= 2a 2
− b − d − (3b + 2c − d)x + (4a + 7b + 6c − 5d)x + (3a + c − 2d)x . 3

c d

1. Trovare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

2. La matrice associata ad f , rispetto alle basi canoniche di R 2,2 di R 3 [x], è diagona-


lizzabile?

3. Verificare che:

G = {p(x) ∈ R [x] | p(x) è divisibile per x}


3

è un sottospazio vettoriale di R3 [x] e determinare la dimensione e una base di


f −1 ( ) .
G
[98] 1. Scrivere la matrice, rispetto alla base canonica, dell’endomorfismo f di R 3 [x]
sapendo che:
3 2 3
a. f (1 + x −x ) =x+x −x ,
b. f (2 + x ) = h + 3x − hx , h ∈ R ;
2 2

c. p(x) = x 3 è un autovettore di f ;

d. f (x 3
− x ) ∈ {a 1 + a2 x + a3x2 + a4 x3 ∈ R [x] | a
3 3 + 4a4 = 0 ;}

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

188 Diagonalizzazione

3
e. −2 + x ∈ ker f.
2. Trovare, per ogni valore di h ∈ R , la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
3. Stabilire per quali valori del parametro h l’endomorfismo f è diagonalizzabile.

[99] Si consideri l’endomorfismo f di R 2 [x] cosı̀ definito:


 f (2 + 3x 2
− 4x ) = 2 − 4x + 3kx 2

 2
f (1 − 2x + 3x ) = 1 + 3x − 2kx 2

f (5 4x + x2 ) = 5 + x 4kx2 , k R.
 −
1. Scrivere la matrice A , associata ad f rispetto alla base
− B∈= (1, x , x ) .
2

2. Determinare la dimensione e una base sia di im f sia di ker f , al variare del para-
metro k in campo reale.

3. Stabilire per quali valori di k l’endomorfismo f è invertibile e, in questi casi,


scrivere la matrice associata a f −1 , rispetto alla base . B
4. Determinare, al variare di k , la dimensione e una base di f ( ) , dove: H
= x(a0 + a1 x) R2 [x] a0 , a1 R

e di f −1 ( ) , dove:
K H { ∈ | ∈ }
K = {a (x − 2)(x − 3) ∈ R [x] | a ∈ R}.
0 2 0

5. Per quali valori di k esiste un endomorfismo g di R2 [x] tale che g f = 3 id (dove ◦


id indica l’identità in R2 [x] )? Determinare, quando è possibile, la matrice associata
a g , rispetto alla base . B
6. Per quali valori di k l’endomorfismo f è diagonalizzabile? In questi casi, scrive-
re una matrice diagonale A associata ad f e una base rispetto alla quale questa
matrice è data.

[100] Si consideri l’operatore di derivazione:

d : R5 [x] −→ R [x],5 p(x) −→ p (x),

che associa ad ogni polinomio la sua derivata prima.

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Capitolo 7 189

1. Giustificare che d è un endomorfismo di R 5 [x] .

2. Determinare tutti gli autovalori di d e una base dei relativi autospazi.


3. Verificare che d non è diagonalizzabile.

[101] In R 3[x] si consideri il sottospazio vettoriale:


2
W = L(1 + x, x + x ).
1

1. Determinare un sottospazio vettoriale W di R [x] tale che: 2 3

W ⊕ W = R [x]. 1 2 3

2. È noto che ogni polinomio p(x) ∈ R [x] si può scrivere in modo unico come:
3

p(x) = p (x) + p (x), p (x) ∈ W , p (x) ∈ W ;


1 2 1 1 2 2

data la funzione:

f : R3 [x] −→ R [x],3 p(x) −→ p (x) − p (x),


1 2

verificare che f è un endomorfismo di R 3[x] .


2 3
3. Determinare la matrice A associata ad f rispetto alla base B = (1, x , x , x ) di
R3 [x] .

4. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .


5. Calcolare la dimensione e una base sia di f ( 1 ) sia di f −1 ( 1 ) .
W W
6. f è diagonalizzabile?

[102] Si consideri l’endomorfismo:


f : R2 [x] −→ R [x] 2

cosı̀ definito:

f (a0 + a1 x + a2 x2 ) = 2a0 + ( 12a0 + 8a1 + 12a2 )x + (8a0 4a1 6a2)x2 .



1. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
− −
2. Calcolare la dimensione e una base sia di f ( ) sia di f −1 ( ), dove W W W è il
sottospazio vettoriale di R 2 [x] dei polinomi aventi 3 come radice.

3. f è diagonalizzabile? In caso affermativo, determinare una base di R2 [x] rispetto


alla quale la matrice associata ad f sia diagonale.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

190 Diagonalizzazione

[103] Data l’applicazione lineare f : R2,2 −→ R [x] definita da:


3

f
  a b
c d
= a + (b + c)x2 + dx3 ,

1. trovare la matrice A associata ad f rispetto alla base canonica di R2,2 e alla base
(1, x , x2 , x3 ) di R 3[x] .
2. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .

3. A è diagonalizzabile? In caso positivo, scrivere una matrice diagonale D e una


matrice P tale che D = P −1 AP .

7.2 Per saperne di più – Esercizi


[1] Per ciascuna delle seguenti coppie A, B di matrici verificare che sono simultanea-
mente diagonalizzabili e determinare una base comune di autovettori. Trovare, inoltre,
una matrice diagonale D simile ad A ed una matrice diagonale D  simile a B .
 2
  0
 0 1 0 0
1. A = − 0
1
 −− 2
0
 0
3
, B= 2
2
3
0
0
3
.

2. A =
 − −  −
30 22
 20 , B= 20 10 10 .

0 − −
1 1 0 1 1

−  −
66 190
 68 30 96 32
3. A =  −−   −−
4
53
13
148
 4
55
, B= 2
25
8
75
2
27
.

 1
 − 0
 2 0 2 0 8 0
4. A =
− 24 − 1 48 6
, B=
12 3 24 3
.
 0
− −
8

 
 − 0
0

 2
16
0
1
0
16
0 2
0 32
0
2

 − 16
 − − − 
16 4 16 9 12 3 12
5. A =
− − −   −−
0
48
0
48
 0
12
0
48
, B=
3
12
3
12
1
4
3
12
.
0 0− 0 0 9 12 3 12

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Capitolo 7 191

−1 0 0 1 0 0
6. A =
 3 2 0
  − ,  B= 3 4 0 .
−5 1 1 3 3 1

− 1 8
 
8
 0 3 4
7. A =  0 − 1  −
0 , B= 1 2 2 .
0 4 3 1 0 0

 3 0
 − − 
1 3 3 2
8. A = 1 4 − 1 − − −
, B= 1 1 2 .
1 0 3 − − 1 3 0
   
3 3 0 − 6 4 4
9. A = − 2
1
− 2
1
 0
0
 − − ,  B= 4
2
2
2
4
0
.

 1 0
  2 0 1 0 0 0

10. A =
−2
0
− −

1
0

  2
1
 − −
2
0
, B=
1
0
0
0
1
1
1
0
 .
0 0 0 1 0 0 0 1

1 1 −  5
 − 1 3 3
11. A = 0 2 −  3  , −  B= 0 4 3 .
0 0 − 1 0 0 1

[2] Nello spazio vettoriale R 3,3 sono date le matrici:


− 1 0 0
  0 −1 1

A= 8 − 1 4 , B= 3 2 0 .
8 0 3 4 2 0
   
1. Verificare che A e B sono simultaneamente diagonalizzabili.

2. Determinare una base di R 3 che le diagonalizzi entrambe.

3. Dopo aver verificato che A e B sono invertibili, stabilire se sia possibile trovare
una base di R 3 che diagonalizzi simultaneamente A −1 e B −1 .

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192 Diagonalizzazione

7.3 Soluzioni

[1] Autovalori con le relative molteplicità:


λ1 = 2, mλ = 1; λ2 = 2
1
− √2, m λ2 = 1; λ3 = 2 +

√2, m
λ3 = 1;
autospazi V λ = 1
L((−1, 0, 1)), V λ2 = L((1, − 2, 1)), V λ3 L √
= ((1, 2, 1)).

[2] Autovalori con le relative molteplicità:


λ1 = −5, m λ1 = 1; λ2 = 0, mλ = 1; λ3 = 4, mλ = 1;
2 3

autospazi V λ = 1
L((0, −1, 1)), V λ2 L −
= (( 1, 1, 1)), Vλ = ((9, 7, 11)) .
3
L
[3] Autovalori con le relative molteplicità:
λ1 = 0, mλ = 1; λ2 = 2, mλ = 2;
1 2

autospazi V λ = 1
L((1, −1, 1)), V λ2 L − −
= (( 1, 0, 1), ( 1, 1, 0)) .

[4] Autovalori con le relative molteplicità:


λ1 = 0, mλ = 1; λ2 = 1, mλ = 2; λ3 = 3, mλ = 1;
1 2 3

autospazi V λ = 1
((1, 1, 1, 0)), Vλ = ((0, 0, 0, 1), ( 1, 0, 1, 0)),
2

L − L
Vλ = ((1, 2, 1, 0)) .
3
L −
[5] Autovalori con le relative molteplicità:
λ1 = 2, mλ = 1; λ2 = 3, mλ = 1; λ3 = 4, mλ = 1; λ4 = 5, mλ = 1;
1 2 3 4

autospazi V λ = 1
L((1, 1, 0, 0)), V λ2 L −
= ((0, 0, 1, 1)), Vλ = (( 1, 1, 0, 0)),
3
L −
L
Vλ = ((0, 0, 1, 1)) .
4

[6] Autovalori con le relative molteplicità:


λ1 = −4, m λ1 = 1; λ2 = 1, mλ = 2; λ3 = 6, mλ = 1;
2 3

autospazi V λ = 1
L((−5, −4, 3, 0)), V λ2 L
= ((0, 0, 0, 1), (0, 3, 4, 0)),
L −
Vλ = ((5, 4, 3, 0)) .
3

[7] Autovalori con le relative molteplicità:

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Capitolo 7 193

λ1 = 0, mλ = 1; λ2 = 2, mλ = 3;
1 2

autospazi V λ = 1
L((0, −1, 1, 0)), V λ2
L
= ((0, 0, 0, 1), (0, 1, 1, 0), (1, 0, 0, 0)) .

[8] Autovalori con le relative molteplicità:


λ1 = −√5, m λ1
√5, m = 2;
= 2; λ2 =
√ √ λ2

autospazi V = L((0, 0, −2 + 5, 1), (−2 + 5, 1, 0, 0)) ,


λ1
√ √
V = L((0, 0, −2 − 5, 1), (−2 − 5, 1, 0, 0)) .
λ2

[9] 1. Il valore richiesto è a = 0 e si ottiene imponendo la condizione det(A I) = 0.



2. A non ammette tre autovettori linearmente indipendenti.

 0 −2 0

[10] 1. P = − 1
1
−1
7
0
1
 .

2. Una tale matrice Q non esiste, perché A non è simmetrica.

[11] 1. I valori richiesti sono h = 0, h = 1 .

2. Autovalori con le relative molteplicità:


λ1 = −1, m λ1 = 1; λ2 = 0, mλ = 1; λ3 = 1, mλ = 1;
2 3

autospazi V λ = 1
L((−1, 1, 0)), V λ2 L − −
= (( 1, 1, 1)), Vλ = ((1, 1, 0)) .
3
L
3. Sı̀, A è diagonalizzabile, poiché ogni autovalore ha molteplicità 1 .

[12] 1. Autovalori con le relative molteplicità:


λ1 = −3, m λ1 = 2; λ2 = 6, mλ = 1; 2

autospazi V λ = L((1, 0, 1), (−1, 2, 0)), V


1 λ2 L − −
= (( 2, 1, 2));
 1 1
 √
1 2 2 1
 2 1 2

2. √2 , 0, √2 , − 3√2 , 3 , 3√2 , , ,
3 3
−3
;

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194 Diagonalizzazione

√12 − 3√1 2 2
3
 √

3. P = 2 2 1 .
 0 
3 3

√12 1
− 23
 √

3 2

[13] 1. Il valore richiesto è h = −2 .


2. Autovalori con le relative molteplicità:

λ1 = 0, mλ = 2; λ2 = 3, mλ = 1;
1 2

autospazi V λ = 1
L((−1, 0, 3), (−2, 3, 0)), V λ2 L −
= ((1, 1, 2)) .
 0 0 0

D=  0 0 0  data rispetto alla base:
0 0 3

B = ((−1, 0, 3), (−2, 3, 0), (1, −1, 2)) .

[14] A ammette l’autovalore λ = 0 perché det(A) = 0 .


[15] Se a = 0 si ha una sola soluzione X = O , con O ∈R
3,1
matrice nulla;
se a = 0 si hanno infinite soluzioni:
  t
X=   t , t ∈ R.
0

t
2 −2 1
B = A+A= 2 2 0 ,
 − −0 −2
1

i cui autovalori con le relative molteplicità sono:
λ1 = −3, m λ1 = 1; λ2 = −2, m λ2 = 2; λ3 = 3, mλ = 1 . 3

[16] 1. A ha rango massimo se e solo se a / 0, 2 . ∈{ }

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Capitolo 7 195

2. Autovalori con le relative molteplicità:

λ1 = −2, m λ1 = 1; λ2 = 0, mλ = 2; λ3 = 1, mλ = 1;
2 3

autospazi V λ 1
L − L
= ((1, 1, 2, 0)), Vλ = ((0, 0, 0, 1), (1, 1, 0, 0)),
2

L −
Vλ = (( 1, 1, 1, 0)) .
3

[17] 1. Il valore richiesto è a = 2 .

2. Autovalori con le relative molteplicità:


λ1 = 2, mλ = 1; λ2 = 0, mλ = 1; λ3 = 4, mλ = 1;
1 2 3


autospazi V λ = 1
L((−2, 1, 1)), V λ2 L − L
= ((0, 1, 1)), Vλ = ((1, 1, 1)) .
3

[18] 1. Se h / ∈ {−1, 0, 1} esiste una sola soluzione;


se h ∈ {−1, 0} non esistono soluzioni;
se h = 1 esistono infinite soluzioni che dipendono da un’incognita libera.

2 3 0

2. C =
 30 51 12

; una matrice diagonale simile a C è:

 0 0 0

D=  0 2 0 ;
0 0 7

3. la risposta è negativa.


[19] 1. I valori richiesti sono k = 0 e h = 2/k . 
− 1 0 0
  −1 1

1
2. D =  0 − 1 0 ,
 P =  0 1 − 
1 .
0 0 2 1 0 1

3. A è simmetrica, una matrice ortogonale richiesta è:

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

196 Diagonalizzazione

− √12 √16 √13


 √2 1

Q=  0 √3 − √3 .

 √12 √16 √13



[20] 1. Se λ1 , λ2, . . . , λk sono gli autovalori di A con relative molteplicità m1, m2, . . . , mk ,
rispettivamente, allora λ − 1
1
, λ−
2
1
, . . . , λ−1
k sono gli autovalori di A
−1
con le stesse
molteplicità m 1, m2, . . . , m .
k
 −1 
2. D = D , P = P .

[21] 1. Se λ1 , λ2, . . . , λk sono gli autovalori di A con relative molteplicità m1, m2, . . . , mk ,
rispettivamente, allora λ 21 , λ22 , . . . , λ2k sono gli autovalori di A 2 . Se λ i è un autova-
lore di A con molteplicità m λ e λi non è un autovalore di A allora λ 2i è autova-
i

lore di A 2 con molteplicità m λ . Se, invece, λi e i

λi sono entrambi autovalori
di A con molteplicità m λ e m −λ rispettivamente, allora λ 2i è autovalore di A 2
i i

con molteplicità m λ + m−λ . i i

2. D = D 2 , P  = P .

[22] Autovalori con le relative molteplicità:


λ1 = −1, m λ1 = 2; λ2 = 1, mλ = 1; λ3 = 3, mλ = 1;
2 3

autospazi Vλ = 1
L((0, 0, −1, 1), (−1, 1, 0, 0)), V λ2 L L
= ((1, 1, 0, 0)), Vλ = ((0, 0, 1, 1)) .
3

A è diagonalizzabile.

[23] 1. Autovalori con le relative molteplicità:


λ1 = −1, m λ1 = 1; λ2 = 0, mλ = 1; λ3 = 2, mλ = 1 .
2 3

2. Sı̀, A è diagonalizzabile in quanto ha tre autovalori distinti,


 0 1 1

P = − 1
1
− 2
1
0
1
.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 7 197

[24] 1. Il valore richiesto è h = 1 .

2. A è invertibile se e solo se h = 1 . 
3. A non è diagonalizzabile.

[25] 1. Falso, per esempio O =


  0 0
è diagonale ma non è invertibile.
0 0

2. Falso, per esempio A =


 1 1
è invertibile ma non è diagonalizzabile.
0 1

 2 0 0

[26] B =  0 4 − 
3 , B è simmetrica, quindi è diagonalizzabile;
0 − 3 0

 2 0 0

D=
 0 2+ 13
√ 0
 .

0 0 2
√13
 − 
[27] 1. A è invertibile se e solo se k = 0 . 
2. A è diagonalizzabile se e solo se k > −1/4, k = 0, k = 2 .
[28] 1. det(A) = 7 , quindi A è invertibile;

6 2 1
7 7 7

−1
 2 3 2

A = − .
 7 7 7 
1
− 27 6
 
7 7

2. Autovalori con le relative molteplicità:

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198 Diagonalizzazione

λ1 = 1, mλ = 2; λ2 = 7, mλ = 1;
1 2

autospazi V λ = 1
L((1, 0, 1), (2, 1, 0)) , V λ2
L −
= (( 1, 2, 1)) .
1 2 −1 
3. P = 0 1 2 .

1 0 1

1 1 1
√ √ −√

 2 3 6 
1 2
4. Q = 0 .
 √3 √6 
√12 − √13 √16
 
[29] A è simmetrica, quindi è diagonalizzabile;

0 0 0 0
 
 0 0 0 0

D=
 0 0 5 −√33 0
 .
 2 

5+ 33
0 0 0
2

[30] A è diagonalizzabile perché ammette tre autovalori distinti;


− 3 0 0
 − 2 0 −7 
D= 0 − 1 0 , P = 1 0 6 .
0 0 2 0 1 15
   − 
[31] 1. A è invertibile per ogni k ∈ R.
2. A è diagonalizzabile se e solo se k = −1 .

[32] 1. Se h = 1 il rango di A è 3,

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 7 199

se h = 1 il rango di A è 2.
 3 −2 1

2. B = − 2 3 1 ,
1 1 2
autovalori di B (tutti di molteplicià 1 ) λ 1 = 0, λ2 = 3, λ3 = 5 ;
autospazi di B Vλ = 1
L((−1, −1, 1)) , V λ2 L L −
= ((1, 1, 2)) , V λ = ((1, 1, 0)) ;
3

1
√16 − √12
 −√ 
 3 
1 1 1
P =
 − √ 3 √6 √2 .

√13 √26
 0

[33] 1. A è invertibile se e solo se h =  −1;
2. A è diagonalizzabile se e solo se h < 0 .

[34] 1. A e A hanno gli stessi autovalori in quanto hanno lo stesso polinomio caratteri-
stico.

2. Gli autovalori di A sono λ 1 = −1, λ 2 = 2 entrambi con molteplicità 2 , gli auto-


spazi ad essi relativi sono rispettivamente generati da:
{(0, 1, 0, 1), (−1, −1, 1, 0)} e da {(1, 1, 0, 1), (0, 0, 1, 0)} ;
gli autovalori di tA coincidono con gli autovalori di A ma i rispettivi autospazi sono
diversi, infatti sono, rispettivamente, generati da:
{(−1, 0, 0, 1), (−1, 1, 0, 0)} e da {(1, −1, 0, 1), (1, 0, 1, 0)}
[35] A è diagonalizzabile se e solo se h > −25/24 .
[36] A è diagonalizzabile:


i) se b = 1 e a = λ(b − 1), ∀λ ∈ R , allora:

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

200 Diagonalizzazione

1 0 0 1 0 0
D=  0 1 0 , P =  0 1 λ ;
0 0 b 0 0 1

ii) se b = 1 e a = 0 , allora A = I e A  = I .

[37] A è diagonalizzabile se e solo se h =  ±1 .

[38] La matrice A è diagonalizzabile per ogni h ∈ R.



[39] 1. V L − −
= ((2, 1, 1, 0), ( 1, 0, 0, 1)) , quindi una base richiesta è:
B = ((1, 2, 0, 1), (0, 1, 1, 0), (2, −1, 1, 0), (−1, 0, 0, 1)).
2. La matrice D simile ad A e relativa alla base B è:
 2 0 0 0

 0 2 0 0 
D= .
0 0 0 0
0 0 0 0

[40] 1. Per esempio, si può supporre V λ = 1


U e completare la base ortonormale
 0,
1
√, 0,
1

 di V λ ad una base ortonormale B di R data da: 4
1
2 2

B=
 0,
1
√ , 0,
1


, (1, 0, 0, 0),
 0,√1
, 0,
1
−√
 
, (0, 0, 1, 0) .
2 2 2 2

1 0 0 0

2. Per esempio D =
 00 30 03 00
 .
0 0 0 3

[41] 1. Posto k = 0 :

a. A ammette l’autovalore 2 , per ogni h ∈ R.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 7 201

−2 0 0 −2 0 1
b. D = 0 2 0 , P = 1 1 1 .
 0 0 4
  1 − 1 1

c. A è simmetrica pertanto si può ottenere una base ortonormale di autovettori.

2. Posto h = 0, A è diagonalizzabile per k = 0 .

[42] 1. No, A non è diagonalizzabile.

2. Per esempio:

B = ((0, 1, 0), (1, 0, 0), (1, 0, 1)) ,


   √ 
C = 0, √12 , √12 , √26 , √16 , − √16 ,
1
3
, −√ 1
3

,
1
3
.

2 1
 0 √ √

 6 3 
1
3. P =
√ 2
√16 − √13  è una matrice ortogonale.

 √ 1 − √16 √13 
2


[43] 1. Se h = 0 la matrice A è invertibile e:

 1 
0 0 0
 h 
1
0
h
−1 0
−1

A =
 2
.
 1
h
−3 − h2 
1
 0 0 0

h

2. Autovalori con le relative molteplicità:

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

202 Diagonalizzazione

λ1 = 0, mλ = 2; λ2 =
1
1
2
(1 − √5), m λ2 = 1; λ3 =
1
2
(1 +
√5), m
λ3 = 1;

autospazi:

− √5), 0, 1, 0
L
Vλ = ((1, 1, 0, 1), (1, 1, 2, 0)), Vλ = L
 1
(1
 ,
1 2
2

Vλ = L
 1
(1 +
√5), 0, 1, 0  .
3
2
3. La matrice A è diagonalizzabile perché la dimensione degli autospazi coincide con
la molteplicità dei relativi autovalori.

[44] Le matrici diagonali simili ad A sono:


  
1 0 0 1 0 0
 − 1 0 0

D1 =  −  
0
0
1
0
0
0
, D2 = 0
0
0
0 −
0
1
  , D3 = 0
0
1
0
0
0
 ,

−  
1 0 0 0 0 0
  0 0 0

D4 = 0 0 0 , D5 = 0 1 0 , D6 = 0 − 1 0 .
0 0 1 0 0 1 0 0 1
   −   
[45] 1. Autovalori (tutti di molteplicità 1 ) λ 1 = 1, λ2 = 3, λ3 = 7;
autospazi V λ = 1
L((1, −2, 1)), V λ2 L −
= ((1, 0, 1)), Vλ = ((1, 1, 1));
3
L
 1
 1 1
2. P = − − 2
1
0
1
1
1
;

 √ √ √ 16 12 13

 2 1

3. Q =
− √ √
6
0
3
.

1
 √ −√ √ 1 1 
6 2 3

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Capitolo 7 203

[46] 1. Autovalori con le relative molteplicità:

λ1 = −3, m λ1= 2; λ2 = 3, mλ = 1 ; 2

autospazi V λ 1
L −
= ((1, 0, 0), (0, 1, 1)), Vλ = ((0, 1, 1)) . 2
L
− 3 0 0
  1 0 0

2. D =  0 − 3 0 , P =
  0 1 1 .
0 0 3 0 − 1 1

1 0 0
 
1 1
3. Q =
 0 √ 2 √ 
2 .

− √12 1
 0 √

2

[47] 1. A ha autovalori con relative molteplicit à:


λ1 = 0, mλ = 3; λ2 = 1, mλ = 1; λ3 =
√2, m = 1;
1 2 λ3

λ4

= − 2, m = 1; λ5 = 3, mλ = 2.
λ4 5

Poiché 1 ≤ dim(V ) ≤ 3 e rank(A) = 8 − dim(V


λ1 λ1 ) si ha 5 ≤ rank(A) ≤ 7.
2. A è diagonalizzabile se e solo se dim(Vλ ) = 3 e dim(Vλ ) = 2 . 1 5

[48] 1. La matrice A ha tre autovalori distinti λ 1 = 0, λ2 = 2, λ3 = 3;


i relativi autospazi sono Vλ = 1
L((1, −2, 3)), V λ2 L L
= ((1, 2, 1)), Vλ = ((1, 1, 0)).
3

2. Le matrici diagonali simili ad A sono:

 0 0 0
  0 0 0
  2 0 0

0 2 0 , 0 3 0 , 0 0 0 ,
0 0 3 0 0 2 0 0 3
 2 0 0
 3 0 0
 3 0 0

 0 3 0  , 0 0 0  , 0 2 0  .
0 0 0 0 0 2 0 0 0

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

204 Diagonalizzazione

[49] Il polinomio caratteristico di A è P (λ) = (λ − det(A))2 da cui segue la tesi.



[50] 1. Il rango della matrice avente sulle righe le componenti dei vettori dati è 4 .

2. f non è un endomorfismo perché f (v1 + v2 + v3 ) = f (v1 ) + f (v2 ) + f (v3 ), 


g invece è un endomorfismo in quanto g(v1 + v2 + v3) = g(v1 ) + g(v2 ) + g(v3 ).

3. Gli autovalori di g e le loro rispettive molteplicità sono:


λ1 = 0, mλ = 1; λ2 = 1, mλ = 3;
1 2

i relativi autospazi sono V λ = 1


L((2, −1, −1, 1)), V λ2 L
= ((1, 0, 0, 0)) .

4. No, g non è diagonalizzabile.

[51] 1. Se h =  −1 ker f = {O} e im f = R 2,2


,O ∈R 2,2
è la matrice nulla;
   
se h = −1 ker f = L
1 0
,
0 1
e
1 0 0 1

im f =
   
1 0
,
0 1
.
3 0 0 3

2. Gli autovalori di f con le rispettive molteplicità e gli autospazi sono:



λ1 = 2, mλ = 2, Vλ = im f ; λ2 = 0, mλ = 2, Vλ = ker f ;
1 1 2 2

f è diagonalizzabile.

3. f −1 ( ) =
G L
    
1 0 −  ,
0 1
,
1 1
.
1 0 0 1 0 0

[52] 1. f è un endomorfismo perché le equazioni che lo definiscono sono lineari e omo-


genee nelle variabili x 1 , x2 , x3 , x4 .
 1 17 10
 9
 0 1 0  0
A= .
0 11 8 6
0 − 13 −8 − 6

2. dim(ker f ) = 1, ker f = L
 −  6 0
;
− 3 4

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 7 205

1 0 17 1 10 0
dim(im f ) = 3, im f = L 0 0
,
11 13
,
8 8
.
    −    − 
37 0 17 1 7 0
H
3. dim(f ( )) = 3, f ( ) = H L − − 24 − 24
,
11 13
,
5 5
;

dim(f −1 ( )) = 2, f −1 ( ) =
K K
 −   −  10 8
,
6 0
.
− 11 0 − 3 4
4. Gli autovalori di f con le rispettive molteplicità e gli autospazi sono:
λ1 = 0, mλ = 1; λ2 = 1, mλ = 2; λ3 = 2, mλ = 1;
1 2 3

Vλ = (( 6, 0, 3, 4)), Vλ = ((0, 1, 1, 3), (1, 0, 0, 0)) ,


1 2

Vλ 3
L − −
= L((−1, 0, −1, 1)).
L − −
 0 0 0 0
 − 6 0 1 −1 
5. Sı̀, f è diagonalizzabile, D =
 0 1 0 0  , P =
− 0 − 1 0 0 
.
0 0 1 0 3 − 1 0 −1
0 0 0 2 4 3 0 1

[53] 1. è un sottospazio vettoriale di R2,2 in quanto la traccia è un’applicazione linea-


V
re. (A1 , A2, A3 ) è una base di perché i suoi elementi sono generatori di linear-
mente indipendenti. V V
 0 1 −1 
2. M B,B (f ) = − h 2 −1  , h ∈ R.
h − 1 2

3. a. f è un isomorfismo se h = 0 . 
b. f è diagonalizzabile se h > −9/8. Infatti il polinomio caratteristico di f è:
3
P (λ) = −λ + 4λ2 + (−3 + 2h)λ − 2h = 0.
Si consiglia di usare un qualsiasi programma di calcolo simbolico per la soluzio-
ne del problema.

 3 0 0

[54] 1. M B,B (f ) =  0 1 1  .
0 2 2

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206 Diagonalizzazione

2. Sı̀, f è diagonalizzabile.

 a a a

[55] A = M (f ) =  b b b  , a,b ∈ R;
0 0 0

A è diagonalizzabile se a + b = 0 , oppure se a = b = 0 . Nel primo caso una base
− −
di autovettori è data da (( 1, 0, 1), ( 1, 1, 0), (a,b, 0)) . Nel secondo caso, trattandosi
dell’applicazione lineare nulla, ogni base di R 3 è una base di autovettori.

[56] 1. La linearità segue dalle proprietà del prodotto vettoriale.


 0 1 2

2. M B,B (f ) = −− 1 0 − 1  ,
2 1 0

B = (i, j, k) ;
rispetto alla base ortonormale

dim(ker f ) = 1, ker f = L(−i − 2j + k);

dim(im f ) = 2, im f = L(j + 2k, i + k).

3. No, f non è diagonalizzabile.

[57] 1 La linearità segue dalle proprietà della matrice trasposta.


 1 0 0 0

 1 1

0 0
 2 2 
2. M (f ) =
1 1
0 0
 2 2

0 0 0 1

è la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R 2,2 .

3. dim(ker f ) = 1, ker f = L
 0 1
 ;

1 0

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 7 207

1 0 0 1 0 0
dim(im f ) = 3, im f = L 0 0
,
1 0
,
0 1
.
     
4. Sı̀, f è diagonalizzabile ed è associata alla matrice:
 1 0 0 0

 0 1 0 0 
D= ,
0 0 1 0
0 0 0 0

scritta rispetto alla base:

1 0 0 1 0 0 0 1
B=       − 
0 0 , 1 0 , 0 1 , 1 0 .

− 7 0 1

[58] A = P −1AP, P =  2 1 0  ,
3 2 0

dalla matrice P si risale alla base richiesta.

 h 0 0
 0
[59] 1. M (f ) =
 0 − h 2 0
, h ∈ R,
0 2 1 0
0 0 0 − 1

M (f ) è la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R 2,2 .

2. Se h =  −4, h = 0 ker f = {O} ( O indica la matrice nulla di R 2,2


), im f = R2,2 ;

se h = −4 allora dim(ker f ) = 1, ker f = L −02   1


0
,

dim(im f ) = 3, im f = L
   
1 0
 
,
0 0
,
0 2
.
0 0 0 1 1 0

se h = 0 allora dim(ker f ) = 1, ker f = L


  1 0
,
0 0

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

208 Diagonalizzazione

0 0 0 2 0 0
dim(im f ) = 3, im f = L 1 0
,
1 0
,
0 1
;

−1
     
3. Se h =  −4, h = 0 esiste f e:

 1 
0 0 0
 h 
 0 − 4 +1 h 2
4+h
0
−1
M (f )= ,
2 h
0 0
4+h 4+h
 0 0 − 0
 1

M (f −1 ) è la matrice associata ad f −1 rispetto alla base canonica di R 2,2 .

4. f è diagonalizzabile per ogni h ∈ R.

[60] 1. Sı̀ perché sono assegnate le immagini degli elementi di una base di T (R2,2
).

2. A =
 1
3
−−35 3
3

.
6 −6 4

3. ker f = O , dove O indica la matrice nulla di R 2,2 ; im f =


{ } T (R 2,2
).

H
4. dim(f ( )) = 2, f ( ) = H L
 3 7
  
,
3 3
;
0 12 0 4

−1 −1 3 3 0 2
dim(f H
( )) = 2, f H
( )= L    
0 2 , 0 3 .

5. Sı̀, la molteplicità degli autovalori coincide con la dimensione degli autospazi.


− 2 0 0
   −   
1 1 1 0 1 1
6. D =  0 − 2 0  , B= 0 0
,
0 1
,
0 2
.
0 0 4

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 7 209

[61] 1. La linearità di f segue dalle proprietà del prodotto vettoriale.


 0 −3 −1 
2. A = M B,B (f ) =  3 0 −3  .
1 3 0

L − j + 3k);
3. dim(ker f ) = 1, ker f = (3i

dim(im f ) = 2, im f = L(3j + k, −i + k) .

−1
4. f (W ) = L(i + 6j + k, −3i + 3j + 4k), f (U ) = ker f .

   0 1 −4 
1 1 0
− 3 1 2

5. P =  1 −
1 0  , A = P −1AP = .
0 1 2
 7

2
− 32 −1
6. f non è diagonalizzabile.

[62] 1. La linearità di f segue dalle proprietà della matrice trasposta.


 1 0 0 0

 0 0 1 0 
2. M (f ) =
0 1 0 0
0 0 0 1

è la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R 2,2 .

3. Sı̀, una matrice richiesta è M (f −1 ) = M (f ), perché f f è l’identità di R 2,2 .



4. Sı̀, f è diagonalizzabile;
 1 0 0
 0
 0 1 0 0
D= è associata ad f rispetto alla base:
0 0 1 0
0 0 0 − 1

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Capitolo 7 211

f è diagonalizzabile, una base di autovettori è data da ( i − − j + k, i + k, −i + j) .


I risultati conseguiti nel punto 4. si possono ottenere tenendo conto del significato
geometrico di f : infatti gli autospazi di f sono, rispettivamente, generati dai vet-
tori paralleli e ortogonali ad a ∧ b.
 1 0 h

[65] 1. M (f ) =  0 2 0  , h ∈ R,
h 1 1

è la matrice associata ad f rispetto alla base di S(R


2,2
) data da:
     
1 0
,
0 1
,
0 0
;
0 0 1 0 0 1

f è diagonalizzabile per ogni h / ∈ {−1, 1} .


2. dim(f ( W )) = 1, f (W ) = L
  1 2
.
2 2

 10 − h1 00 00

[66] 1. M (f ) =  h h2
− − 1 h  , h ∈ R,
0 − h 0 1

è la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R 2,2 ;


f è un isomorfismo per ogni valore di h ∈ R, in quanto det(M (f )) = 1, ∀h ∈ R.
2. f è diagonalizzabile per ogni valore di h ∈ R .

3. Una base richiesta è:


−   1 2
,
0 0
 ,
1 0
,
2 0
 .
0 − 1 1 0 0 1 1 0

[67] 1. La matrice associata all’endomorfismo f si ottiene imponendo le seguenti


condizioni:

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212 Diagonalizzazione

− −
f (( 1, 1, 1)) = (0, 0, 0)
 f ((1, 0, 1)) = (1, 2, 3) −
 −
f ((1, 1, 0)) = ( 1, 1, 0),−
da cui segue:
 0 1 1

M (f ) = − 1 0 1  ,
1 − −
1 2

dove M (f ) indica la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R3 .


3
2. f è diagonalizzabile, una base di R formata da autovettori è:
− −
((1, 1, 1), ( 1, 1, 0), ( 1, 0, 1)) . −
− 1 h 0 0

[68] 1. M (f ) =
 2 − 6 0 0 , h ∈ R,
0 0 − 1 h
0 0 2 −6

è la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R 2,2 ;


2


se h = 3 f è un isomorfismo in quanto det M (f ) = (6
    − 2h) ;
3 1 0 0
se h = 3 dim(ker f ) = 2, ker f = L 0 0
,
3 1
;

dim(im f ) = 2, im f = L
 −  1
 2
,
0 0
.
0 0 − 1 2
2. Se h = 3 f è diagonalizzabile.

3. dim(f ( W )) = 1, f (W ) = L 3 −6 .
1 2

   − 
1 0 0 0
 0 0 1 0 
[69] 1. M (f ) =
0 1 0 0
0 0 0 1

è la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R 2,2 ;

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Capitolo 7 213

2. ker f = O , dove O indica la matrice nulla di R 2,2 , im f = R2,2 ;


{ }
3. dim(f (S (R 2,2
S S
))) = 3, f ( (R2,2 )) = (R2,2 );
dim(f (A(R ))) = 1, f (A(R )) = A(R );
2,2 2,2 2,2

4. gli autospazi di f sono S (R ) e A(R ) relativi, rispettivamente, agli autovalori


2,2 2,2

1 e −1;

5. sı̀, f è diagonalizzabile perché S(R ) ⊕ A(R ) = R . 2,2 2,2 2,2

[70] 1. (R2,2 ) e sono sottospazi vettoriali di R 2,2 perché definiti da un’equazione


S
lineare omogenea; W
dim( (R )) = 3,
S 2,2
B
 
=
    1 0
,
0 1
,
0 0
base di S(R2,2
);
0 0 1 0 0 1

dim( W ) = 3, B = 
     
1 0
,
0 1
,
0 0
base di W.
0 − 1 0 0 1 0

B, B
0 −2 −2
2. A = M (f ) = 2 4 2 ,
− 2 − 2 0

dim(ker f ) = 1 , ker f = L
 −  1 1
;
− 1 1

dim(im f ) = 2, im f = L
   − 
0 1
,
1 1
.
−1 0 0 1

H
3. dim(f ( )) = 2, f ( ) = H L −10 1
1
,
−1 0
1 1
;
       
dim(f −1 ( )) = 2, f −1 ( ) =
K K L − − − 1
1
1
1
,
4
3
3
0
.
  2 0 0
4. A è diagonalizzabile e D =   0 2 0 .
0 0 0

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214 Diagonalizzazione

[71] 1. Se h = 0 allora dim(ker f ) = 2 e ker f = L((−1, 0, 1), (0, 1, 0)) .


2. Gli autovalori di f con le loro rispettive molteplicità e gli autospazi sono:
λ1 = −1, m = 1; λ = 0, m = 1; λ = 1, m = 1;
λ1 2 λ2 3 λ3

Vλ 1
= L((−1, 1, 0)), V = L((−1, −1, 1)), V = L((1, 1, 0)) .
λ2 λ3

3. f è diagonalizzabile in quanto ha tre autovalori distinti.

[72] 1. dim(ker f ) = 2, ker f = im f = L((0, 0, 1, 0), (0, 0, 0, 1)) .


2. f ( ) = im f ; dim(f −1
H (H)) = 3, f (H) = {(x,y,z,t) ∈ R | x + y = 0} .
−1 4

3. L’unico autovalore di f è λ = 0, di molteplicità m λ = 4 ,


l’autospazio ad esso relativo è V λ = ker f , f non è diagonalizzabile.


[73] 1. Se h = 1 dim(ker f ) = 1, ker f = L((1, 1, −2, 0)) , im f = R ; 3

se h = 1 dim(ker f ) = 2, ker f = L((1, 1, −2, 0), (0, 1, 3, 1));

dim(im f ) = 2, im f = L((2, 1, −3), (0, −1, 1)).

2. I valori di k richiesti sono k = 4 e k = 1.



3. dim(f (H)) = 2, f (H) = L((2, 0, −2), (4, −1, −3));
−1 −1
dim(f (K)) = 3, f (K) = L((1, 1, −2, 0), (0, 4, 3, 0), (0, 1, 3, 1)) .

4. Sı̀, perché la matrice tA A è simmetrica.

[74] 1. La linearità di f segue dalle proprietà del prodotto vettoriale.

0 2 2
B ,B

2. M (f ) =
− 22 −04 40
.

L −
3. dim(ker f ) = 1, ker f = ((2, 1, 1));

dim(im f ) = 2, im f = L((0, 1, 1), (1, 0, −2)).

4. dim(f (W )) = 2, f (W ) = L((4, −2, −10), (4, 4, −4));

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Capitolo 7 215

dim(f −1 ( W )) = 3,
f −1 (W ) = L((−2, 1, 0), (1, 0, 0), (2, −1, 1)).
5. L’unico autovalore di f è λ = 0, di molteplicità m λ = 1 ,
l’autospazio ad esso relativo è V λ = ker f , f non è diagonalizzabile.
1

[75] 1. A =
 1 0 −1 0
.

0 1 1 0

2. dim(ker f ) = 2, ker f = ((1, 1, 1, 0), (0, 0, 0, 1)), im f = R2 .


L −
3. Gli autovalori della matrice B con le rispettive molteplicità e gli autospazi sono:
λ1 = 0, mλ = 2; λ2 = 1, mλ = 1; λ3 = 3, mλ = 1;
1 2 3

1 2
L
Vλ = ker f, Vλ = ((1, 1, 0, 0)) , V λ = ((1, 1, 2, 0)). 3
L − −
4. dim(f −1 ( )) = 3, f −1 ( ) = ker f
H H ⊕ L((1, 1, 0, 0)) .

[76] 1. dim(ker f ) = 1, ker f = L((−2, 1, −4));


.
dim(im f ) = 2, im f = ((1, 0, 2), (0, 1, 0))L
2. Gli autovalori di f con le loro rispettive molteplicità e i relativi autospazi sono:
λ1 = 0, mλ = 2; λ2 = 1, mλ = 1; Vλ = ker f, Vλ = ((1, 0, 2)) ,
1 2 1 2
L
f non è diagonalizzabile.

3. Non esistono vettori v = o di R3 tali che f (v) = 2 v perché 2 non è un autovalore



di f , quindi solo f (o) = 2 o = o .

[77] 1. I tre vettori sono linearmente indipendenti perché la matrice:


 1 2 0

P =  0 − 1 1  ha rango 3 .
2 0 − 1

2. Le componenti richieste sono


 2
, − 1 4
, .

5 5 5

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216 Diagonalizzazione

2 0 0
3. A1 =  0 2 0  , A1 = P −1AP , quindi A = P A1 P −1 .
0 0 1


[78] 1. B è una base perché la matrice:
 1 0 0 1

 1 1 0 0 
P = ha rango 4 ;
0 0 1 0
0 1 1 0

A= −3U 1
+ 3U2 + 4U4 .
 
0 −2 −2 0
2. M B,B (f ) =
 0 −1 −1 0  .
1 0 0 1
1 0 0 1

3. dim(ker f ) = 2, ker f = L
 1 0
 ,
0 1
 ;
0 − 1 − 1 0

0 0 2 1
dim(im f ) = 2, im f = L  1 1
 − − 
, 0 0 .

4. L’unico autovalore è λ = 0 di molteplicità m λ = 2 , quindi f non è diagonalizzabile.

[79] 1. La linearità di f segue dalle proprietà della somma di vettori e del prodotto sca-
lare tra due vettori.
 1 0

0
2. A = M B,B (f ) = 0 − 1 − 2 .
0 2 1
 − − 
3. Poiché det(A) = −3 , ker f = {o} e im f = V . 3

4. Autovalori con le relative molteplicità:


λ1 = −3, m λ1 = 1; λ2 = 1, mλ = 2; 2

autospazi V λ = 1
L((0, 1, 1)), V λ2 L −
= ((0, 1, 1), (1, 0, 0)) .

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Capitolo 7 217

5. Sı̀, f è diagonalizzabile; una base di autovettori è ((0, 1, 1), (0, 1, 1), (1, 0, 0)) . −
6. H=V λ2 , dim( ) = 2, f ( ) = f −1( ) =
H H H H.
− 2 −1 1 
[80] 1. A = − 1
1
−2 −1
−1 −2
.

L −
2. dim(ker f ) = 1, ker f = ((1, 1, 1));

dim(im f ) = 2, im f = L((−2, −1, 1), (1, 2, 1)) .

3. Autovalori con le relative molteplicità:


λ1 = −3, m λ1 = 2; λ2 = 0, mλ = 1; 2

autospazi V λ = 1
L((−1, 0, 1), (1, 1, 0)), V λ2 = ker f .

H
4. dim(f ( )) = 1 ,
f (H) = {x = x i + x j + x k ∈ V | 5x
1 2 3 3 2 + 2x3 = 5x1 + 7x3 = 0 . }
Per esempio f (H) = L((−7, −2, 5)) .

[81] 1. dim(ker f ) = 1, ker f = L


 0 −1  ;
− 1 1

L
dim(im f ) = 3, im f = ((1, 0, 2, 0), (0, 0, 0, 1), (0, 1, 2, 1)). − −
2. dim(f −1
K
( )) = 2, f −1
(K ) = L
 1 −1 ,
1 0
.
0 1 1 0
3. Gli autovalori di A , con le relative molteplicità, sono:
λ1 = 0, mλ = 1; λ2 = 1, mλ = 2; λ3 =
1 2
−3, m λ3 = 1;
gli autospazi sono V λ = 1
L((0, −1, −1, 1)),
Vλ2
= L((0, 1, −2, 3), (1, 0, 2, −2)), V = L((0, −1, 2, 1)). λ3

Sı̀, A è diagonalizzabile.

4. La matrice associata all’applicazione lineare g , rispetto alle basi canoniche di R 4 e


di R 2,2 , è:

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218 Diagonalizzazione

−2 2 1 0
4 4 2 0
 −0 0 0 0

.
−2 2 1 0

g è unica perché i vettori (1, 0, 2, 0), (0, 0, 0, 1), (0, 1, 2, 1), (0, 1, 2, 0) for- − − −
mano una base di R . 4

[82] 1. Per esempio, W


può essere il sottospazio vettoriale S (R 2,2
) delle matrici sim-
metriche di R .
2,2

2. A(R 2,2
)= L (B ) , dove B
1 1 =
 0 1
 e
− 1 0

W = L (B , B , B ) , dove B =
  1 0
, B3 =
 
0 1
, B4 =
  0 0
.
2 3 4 2
0 0 1 0 0 1

Rispetto alla base (B1 , B2 , B3 , B4 ) la matrice associata a f è:


 0 0 0 0

0 1 0 0
M (f ) = .
 0 0 1 0 
0 0 0 1

3. f è autoaggiunto se e solo se W = A(R 2,2 ⊥


) .

[83] 1. dim(ker f ) = 1, ker f =L((1, −1)); dim(im f ) = 1, im f = L((1, 0, −1)) .


2. dim(ker g) = 1, ker g = L((4, −2, 1)) , im g = R . 2

3. g(H) = R . 2

4. Autovalori con le relative molteplicità e autospazi di h 1 :


λ1 = 0, mλ = 1; λ2 = 1
−1, m λ2 L −
= 1; Vλ = (( 1, 1)), Vλ = (( 1, 2)) ;
1 2
L −
autovalori con le relative molteplicità e autospazi di h 2 :
λ1 = 0, mλ = 2; λ2 = 1
−1, m λ2 L − −
= 1; Vλ = (( 2, 0, 1), ( 3, 1, 0)) ,
1

L −
Vλ = (( 1, 0, 1)) .
2

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 7 219

5. Sı̀, sia h 1 sia h 2 sono diagonalizzabili.

Matrici diagonali associate ad h 1 :

D1 =
 0 0
 , D2 =
−  1 0
.
0 − 1 0 0

Matrici diagonali associate ad h 2 :


 0
 0 0
 0 0 0
 − 1 0 0

D1 = 0 0 0 , D2 = 0 − 1 0 , D3 = 0 0 0 .
0− 0 1 0 0 0 0 0 0
     
[84] 1. Se a / ∈
  0,
1
ker f = o , im f = R3 ;
{}
2
se a = 0 dim(ker f ) = 1, ker f = L((0, −1, 1));
dim(im f ) = 2, im f = L((1, 3, −2), (1, −1, 0)) ;
1
se a = dim(ker f ) = 1, ker f = L((2, −9, 7));
2

dim(im f ) = 2, im f = L  
(1, 0, 0), 1, 1, 1
2
−  .

2. Gli autovalori di f sono λ 1 = −√2, λ 2



= 2, λ 3 = 0 (tutti di molteplicità 1 ),
quindi f è diagonalizzabile.

[85] 1. Esiste ed è unico l’endomorfismo f perché i vettori e1 − e , e − e , 2e


2 2 3 1 + e3
sono linearmente indipendenti.

2. Si tratta di ricavare f (e1 ), f (e2 ), f (e3 ) e si trovano, ordinatamente, le colonne


della matrice A .

3. Gli autovalori di A , con le relative molteplicità, sono:


λ1 = 1, mλ = 2; λ2 =
1
−1, m λ2 = 1.
I rispettivi autospazi hanno dimensione pari alla molteplicità degli autovalori se e
solo se 2b = −ac.

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220 Diagonalizzazione

[86] 1. La linearità di f segue dalle proprietà della somma e del prodotto di matrici.
 1 0 −1 0

2. B = M B,B (f ) =
 0 1 0 − 1  .
0 0 1 0
0 0 0 1
3. Poiché det(B) = 1 , ker f = O , dove O indica la matrice nulla di R 2,2 e
{ }
im f = R2,2 .

H
4. dim(f ( )) = 3, f ( ) = H
  ∈ |y1 y2
 R2,2 y1 + y3 + y4 = 0
y3 y4

=L
  1
  −1
 ,
0 1
,
1 0
;
− 0 1 0 0 1 0

dim(f −1 ( )) = 3, f −1 ( ) =
H H
  x1 x2
∈ | − −
 R2,2 x2 x3 x4 = 0
x3 x4

=L
     
1 0
,
0 1
,
0 1
.
0 0 1 0 0 1

5. f ammette solo l’autovalore λ = 1 di molteplicità m λ = 4 ,

l’autospazio relativo è V λ = L
    0 1
,
1 0
.
0 0 0 0
6. No, f non è diagonalizzabile.

 1 0 0 1

[87] 1. M (f ) =
1 2 0 −1
1 0 2 −1
 0 0 0 3

è la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R 4 .

2. f è un isomorfismo in quanto M (f ) ha determinante non nullo.

3. Gli autovalori di f con le rispettive molteplicità e gli autospazi sono:


λ1 = 1, mλ = 1; λ2 = 2, mλ = 2; λ3 = 3, mλ = 1;
1 2 3

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Capitolo 7 221

L − − L
Vλ = ((1, 1, 1, 0)), Vλ = ((0, 1, 0, 0), (0, 0, 1, 0)) , Vλ = ((1, 1, 1, 2)).
1 2 3
L − −
4. No perché f è un isomorfismo e perciò è iniettivo.

[88] 1. Il fatto che f sia un endomorfismo segue agevolmente dalle proprietà del prodotto
vettoriale. La matrice richiesta è:
 0 0 −2 
M B,B (f ) =  0 0 1  .
2 − 1 0

H {}
2. f ( ) = o in quanto a a = o . ∧
3. f −1 ( ) = V 3 in quanto x a è un vettore ortogonale ad a.
K ∧
4. f ammette solo l’autovalore 0 il cui autospazio è H.
[89] La matrice richiesta è:
 0 2 −1 
M B,B (g) = − 2 0 0 .
1 0 0
 

[90] 1. Se k = 1 f è un isomorfismo.

Se k = 1 dim(ker f ) = 1 e dim(im f ) = 2 pertanto f non è né iniettivo né


suriettivo.

2. Per ogni k∈ R si ha:


dim(f (H)) = 2, f (H) = L((1 + k, 1, 1), (0, 1, −1));

dim(f −1 ( )) = 2, f −1 ( ) = ((1, 0, 0), (0, 1, k)).


H H L
√3, λ = −√3, tutti di molteplicità 1;
3. Se k = 1 A ha autovalori λ 1 = 0, λ2 = 3

una base di autovettori è data da:


√ √ √ √
((−1, 1, 1), (2 + 3, 1 + 3, 1), (2 − 3, 1 − 3, 1)).

[91] Se x è un autovettore di f 2 con autovalore λ ad esso relativo, per ipotesi si ha

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222 Diagonalizzazione

f 2 (x) = f (x) = λx. Applicando f ad ambo i membri dell’ultima uguaglianza segue


λx = λ2 x da cui λ = λ2 e quindi la tesi.

[92] Sia A la matrice associata ad f , allora per ipotesi esiste una matrice P tale che
D = P −1AP , con D matrice diagonale. Elevando al quadrato la relazione precedente
segue D 2 = P −1A2 P , ossia f 2 è diagonalizzabile. Non vale il viceversa, per esempio la
matrice:

A=
  0 1
0 0

non è diagonalizzabile mentre A 2 lo è.

[93] Se x è un autovettore di f 3 con autovalore λ ad esso relativo, per ipotesi si ha


f 3 (x) = f (x) = λx. Applicando f , due volte, ad ambo i membri dell’ultima uguaglianza
segue λ x = λ3 x da cui λ = λ3 e quindi la tesi.

 1 0 −1 
[94] 1. M B,B (f ) = 0 1 0 ;
− 1 0 1

dim(ker f ) = 1,
 L

ker f = ((1, 0, 1)) ;
dim(im f ) = 2, L −
im f = ((1, 0, 1), (0, 1, 0)) .
Poiché i tre vettori (1, 0, −1), (0, 1, 0), (1, 0, 1) sono linearmente indipendenti se-
gue la tesi.

2. f è diagonalizzabile perché è associato ad una matrice simmetrica.


Gli autovalori sono λ 1 = 0, λ2 = 1, λ3 = 2, tutti di molteplicità 1 . Di conseguenza
si possono scegliere, rispettivamente, i vettori:
  

e = (1, 0, 1), e = (0, 1, 0), e3 = (1, 0, 1)


1 2

come autovettori ad essi relativi. La matrice associata ad f rispetto alla base

B = ( e1 , e2 , e3) è la matrice diagonale:
 0 0 0

D=  0 1 0 .

0 0 2

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Capitolo 7 223


3. La matrice del cambiamento di base da BaB è:
 1 0 1

P =  0 1 0  e D = P −1AP .
1 0 −
1

 2 0 0
  1 0 0

[95] 1. A = C −1AC, A =  0 1 0  , C= − 0 1 0  ;
0 0 1 1 0 1

2 0 0 0 1 0
B  = E −1BE, B = −
 0 1 0
 , E=
 1 1 0

.
0 0 1 − 1 0 1

2. A e B sono associate allo stesso endomorfismo perché A  = B  , quindi:


B = (CE −1 )−1A(CE −1 ) .

[96] 1. f è un endomorfismo perché è definito tramite equazioni lineari omogenee;

2 9 3
M (f ) =
− 1 − −
4 1

1 3 0

è la matrice associata ad f rispetto alla base (1, x , x2 ) di R 2 [x].

2. dim(ker f ) = 1, ker f = ( 3 + x + x2 );
L−
2
dim(im f ) = 2, im f = L(−2 + x + x , 3 − x) .
2 2 2
3. H = L(−2+x, −2x+x ), dim(f (H)) = 2, f (H) = L(−5+2x+x , 7−3x−2x ) .

4. Gli autovalori di f con le relative molteplicità e gli autospazi sono:


λ1 = 0, mλ = 1; λ2 = 1, mλ = 2; Vλ = ker f, Vλ = (1 + x2 , 3 + x) .
1 2 1 2
L −
5. Sı̀, f è diagonalizzabile ed è associata alla matrice:
 0 0 0

D=  0 1 0 
0 0 1

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224 Diagonalizzazione

2 2
rispetto alla base B = (−3 + x + x , 1 + x , −3 + x) .

[97] 1. La matrice associata a f rispetto alla base canonica di R2,2 e alla base (1, x , x2 , x3 )
di R 3 [x] è:
 2 −1 0 −1 
M (f ) =
 0 −3 −2 1  ;
4 7 6 −5
3 0 1 −2

dim(ker f ) = 2, ker f =
2 1
,
−1 −2 ;
0 3 L  3 0
 
dim(im f ) = 2, im f = (2 + 4x + 3x , 1 3x + 7x2 ) .
2
L 3
− −
2. No, la matrice M (f ) non è diagonalizzabile.

3. G è un sottospazio vettoriale perché la somma di due polinomi divisibili per x è un


polinomio divisibile per x , lo stesso vale per il prodotto di un numero reale per un
polinomio divisibile per x .

dim(f −1 ( )) = 3, f −1 ( ) =
G G L 1 2
,
−1 −2 ,
2 1
.
0 0 3 0 0 3
   
[98] 1. La matrice associata a f rispetto alla base (1, x , x2 , x3 ) di R 3 [x] è:

0 0 h 0
 
 0 1 3 0

M (f ) =
 0 1 −h 0
, h ∈ R.
− 3 7 3 3
4 − 4 2 − 2

2. det(M (f )) = 0 per ogni valore di h ∈ R , quindi:
dim(ker f ) = 1, ker f = ( 2 + x3 ),
L−
7
 3
dim(im f ) = 3, im f = L x , x + x − x , h + 3x − hx 2 3 2
3
+ x3 .

4 2

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Capitolo 7 225

3. f è diagonalizzabile se h / ∈ −3, 103 .


 
 1 0 0

[99] 1. A =  0 0 1 , k ∈ R.
0 k 0

2. Se k = 0 ker f = 0 , im f = R2 [x];
 {}
se k = 0 dim(ker f ) = 1, ker f = L(x), dim(im f ) = 2, im f = L(1, x).
3. f è invertibile per k = 0 : 
1 0 0
 
 1

A−1 = 0 0 .
 k 
0 1 0

2 2
4. H = L(x, x ), f (H) = L(x,kx ) , quindi:
se k = 0 dim(f (H)) = 2; se k = 0 dim(f (H)) = 1 ;
se k = −1

 0 f (K) = L 6 + k1 x − 5x ; se k = 0 f (K) = ker f.2
 −1

 0:
5. Esiste g solo se k =

3 0 0
 
 3

M B,B (g) = 0 0 .
 k 
0 3 0
 
6. f è diagonalizzabile solo se k > 0 ,
 1 0 0

A =
 0 −√k 0
 ,
0 0
√k

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226 Diagonalizzazione

una base di autovettori è 1, − √1 x + x2 , √1 x + x2 .


 k k

[100] 1. La linearità di d segue dalle proprietà di derivazione dei polinomi.

La matrice associata a d , rispetto alla base B = (1, x , x , x , x , x ) di R [x] è:


2 3 4 5
5

 0 1 0 0 0 0

 0 0 2 0 0 0 
0 0 0 3 0 0
M B,B (d) = .
0 0 0 0 4 0
0 0 0 0 0 5
 0 0 0 0 0 0

2. L’unico autovalore, la sua molteplicit à e l’autospazio ad esso relativo sono:
λ1 = 0, mλ = 6, Vλ = (1) .
1 1
L
3. d non è diagonalizzabile.

[101] 1. Per esempio 2 = (x2 , x3) e = (1 + x, x + x2 , x2 , x3 ) è la base di R 3 [x]


W L C
che segue, in modo naturale, da 1 2 = R3 [x] . W ⊕W
2. f è lineare per le proprietà della somma di polinomi e del prodotto di un polinomio
per un numero reale.

3. È più agevole determinare:


 1 0 0
 0
 0 1 0 0
A = M C,C (f ) = ,
0 0 − 1 0
0 0 0 − 1

da cui segue:
 1 0 0
 0
− 0 1 0 0
A = M B,B (f ) = .
2 2 −1 0
0 0 0 − 1

4. ker f = 0 , {} im f = R3 [x] .

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Capitolo 7 227

−1 −1
5. dim(f ( W )) = dim(f (W )) = 2, f (W ) = f (W ) = W , in quanto f ◦ f è
1 1 1 1 1

l’identità di R 3[x] .
6. Sı̀, f è diagonalizzabile.

2
[102] 1. dim(ker f ) = 1, ker f = L(−3x + 2x );
2 2
dim(im f ) = 2, im f = L(1 − 6x + 4x , 2x − x ) .
2 2
2. dim(f (W )) = 2, f (W ) = L(−3 + 22x − 14x , −2x + x );
−1 −1 2
dim(f (W )) = 2, f (W ) = L(6 + 19x, 3x − 2x ) .

3. Sı̀, f è diagonalizzabile, una base richiesta è ( 3x + 2x2, 1 + x2 , 1 + 2x) .



[103] 1. La matrice associata richiesta è:
 1 0 0 0

 0 0 0 0 
A= .
0 1 1 0
0 0 0 1

2. dim(ker f ) = 1, ker f =
0 −1 ;
1 0L  
dim(im f ) = 3, im f = (1, x2 , x3) . L
3. Sı̀, A è diagonalizzabile. Le due matrici richieste sono:
 0 0 0 0
  0 0 0 1

D=
 0
0
1
0
0
1
0
0
 , P =
− 1
1
0
0
0
1
0
0
 .
0 0 0 1 0 1 0 0

7.4 Per saperne di più – Soluzioni

[1] In ciascuno dei casi proposti le matrici A e B sono simultaneamente diagonalizzabili


in quanto AB = BA . Come richiesto, sono elencati di seguito, per ciascun caso, una base
B di autovettori che diagonalizza simultaneamente le matrici A e B date, una matrice
diagonale D simile ad A e una una matrice diagonale D  simile a B .

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228 Diagonalizzazione

1. B = ((1, 1, 1), (0, 1, 0), (0, 0, 1)),


 2 0 0
  1 0 0

D=  0 2 0  , D =  0 3 0  .
0 0 3 0 0 3

2. B = ((1, 0, 0), (1, 0, 1), (0, −1, 1)) ,


3 0 0
−2  0 0

D=  0 1 0  , D =  0 − 1 0  .
0 0 2 0 0 0

3. B = ((32, 2, 25), (14, 1, 11), (−1, 0, −1)),



−1 0 0  1 0 0
 
D=  0 1 0  , D =  0 2 0  .
0 0 2 0 0 2

4. B = ((1, 0, 0, 4), (0, −3, 0, 1), (2, 0, 1, 0), (0, 1, 0, 0)),


1 0 0 0 −2 0 0 0
0 1 0 0 0 2 0 0 
D=
 −
0 0 2 0 , D =

0 0 2 0
 
.
0 0 0 1 0 0 0 3

5. B = ((−1, 0, 0, 1), (0, 1, 4, 0), (0, 1, 0, 1), (−1, 0, 3, 0)),


 0 0 0 0
  3 0 0 0

 0 0 0 0   0 1 0 0 
D= , D = .
0 0 0 0 0 0 0 0
0 0 0 4 0 0 0 0

6. B = ((0, 1, 1), (1, 1, 2), (0, 0, 1)),


 2 0 0
  4 0 0

D=  0 − 1 0  , D =  0 1 0  .
0 0 1 0 0 1

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Capitolo 7 229

7. B = ((−1, −1, 1), (1, −1, 1), (2, 0, 1)),


−1 0 0  −1  0 0


D=  0 −1 0 , D =  0  1 0  .
0 0 3 0 0 2

8. B = ((−1, 1, 1), (1, −1, 1), (1, 1, 1)),


 2 0 0
 −2  0
 0
D=  0 4 0  , D =  0 2  0 .
0 0 4 0 0 − 4

9. B = ((2, −2, 1), (1, −1, 0), (3, −2, 1)),


 0 0 0
  0 0 0

D=  0 0 0  , D =  0 2 0  .
0 0 1 0 0 2

10. B = ((0, 1, 0, 0), (−1, 0, 1, 0), (1, 0, 0, 1), (−1, 1, 0, 0)),


−1 0 0 0 0 0 0 0
0 1 0 0 0 1 0 0 
D=
0 − 0 1 0 , D =
0 0 1 0
 
.
0 0 0 1 0 0 0 1

11. B = ((1, 0, 0), (2, 1, 1), (1, 1, 0)),


 1 0 0
  1 0 0

D=  0 −
1 0  , D =  0 1 0  .
0 0 2 0 0 4

[2] 1. A e B sono simultaneamente diagonalizzabili perché AB = BA .


2. Per esempio una base che diagonalizza sia A sia B è:

B = ((0, 1, 1), (−1, 1, 2), (1, −3, −2)) .


3. Poiché det(A) = 3 e det(B) = −2, le matrici A e B sono invertibili. La base B
indicata in 2. diagonalizza simultaneamente anche A −1 e B −1 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

230 Diagonalizzazione

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Capitolo 8

Forme Bilineari e Forme Quadratiche

8.1 Esercizi
In tutti gli esercizi di questo capitolo, salvo esplicita dichiarazione, si sono adottate
notazioni standard, in particolare si è indicato con:

- Rn lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione n, delle n -uple di numeri reali, dotato


del prodotto scalare standard, che rende ortonormale la base canonica:

(e1 = (1, 0, . . . , 0), e2 = (0, 1, 0, . . . , 0), . . . , en = (0, 0, . . . , 1)).

- Rm,n lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione mn , delle matrici aventi t m righe e


n colonne, ad elementi reali dotato del prodotto scalare standard X Y = tr( X Y ) , con ·
X, Y Rm,n , che rende ortonormale la base canonica:

  1 0 ... 0
  0 1 ... 0
  0 0 ... 0

.. .. .. .. .. .. .. .. ..
E11 = , E12 = , . . . , Emn = .
  . . .
  . . .
  . . .

0 0 ... 0 0 0 ... 0 0 0 ... 1

Con tr(tX Y ) si intende la traccia della matrice prodotto della trasposta della matrice X

con la matrice Y .
- V3 lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione 3 , dei vettori ordinari, riferito ad una
base ortonormale positiva B ·
= (i, j, k) . In quest’ambito “ ” indica il prodotto scalare

tra due vettori e “ ” il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.

- In generale la notazione ⊥ indicherà il sottospazio vettoriale ortogonale (rispetto ad


H
una forma bilineare simmetrica qualsiasi, non necessariamente un prodotto scalare) al

231

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

232 Forme Bilineari e Forme Quadratiche

sottospazio vettoriale H dello spazio vettoriale V su cui è definita la forma bilineare


simmetrica.

- Il vettore nullo di un generico spazio vettoriale è indicato con il simbolo o .

[1] Su V, spazio vettoriale reale di dimensione 3 riferito ad una base B = (v , v , v ) ,


1 2 3

si consideri la forma quadratica:

Q(x) = 2x2 x3 + 2x3 x1 + 2x1 x2 ,

con x = x 1v1 + x2 v2 + x3 v3. Classificare Q e trovare una base di V rispetto alla quale
Q si scrive in forma canonica.

[2] Su V, spazio vettoriale reale di dimensione 4 riferito ad una base B = (v , v , v , v ) ,


1 2 3 4

si consideri la forma quadratica:

Q(x) = 2x21 + 2x1 x2 + 2x22 + 2x23 − 2x x 3 4 + 2x24 ,

con x = x 1 v1 + x2 v2 + x3 v3 + x4 v4 .

1. Verificare che la forma bilineare simmetrica ϕ associata a Q è un prodotto scalare


su V .

2. Trovare una base ortonormale, rispetto a ϕ , di V .

3. Dato il sottospazio vettoriale:

F = {x = x v 1 1 + x2 v2 + x3 v3 + x4v4 ∈ V | x − 2x
1 2 + x3 = 2x1 + x2 −x 4 =0 ,}

determinare la dimensione e una base per F ⊥
, sottospazio vettoriale ortogonale ad
F rispetto a ϕ , e verificare che V = F ⊕F .

[3] Si consideri la funzione:

ϕ : R2,2 × R −→ R,
2,2
(A, B) −→ tr(A B), t

dove tr(A) denota la traccia della matrice A .

1. Verificare che ϕ è un prodotto scalare su R 2,2 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 8 233

2. Dato il sottospazio vettoriale di R 2,2 :

F = {A ∈ R | tr(A) = 0}, 2,2


trovare la dimensione e una base per F , complemento ortogonale di F rispetto
alla forma bilineare simmetrica ϕ .

3. Si consideri una base di R 2,2 del tipo = 1 B B ∪B


2 , dove 1 è una base di B FeB 2

è una base di F
. Scrivere l’espressione di ϕ rispetto alla base . B
[4] Sia V uno spazio vettoriale reale di dimensione 3 riferito ad una base B = (v , v , v ) .
1 2 3

1. Trovare la matrice, rispetto B


alla base , del prodotto scalare ϕ definito in modo op-
portuno sapendo che  = ( v1 + v2 + v3 , v1 + v2 , v1 + v3 ) è una base ortonormale
B −
(rispetto a ϕ ).

2. Determinare la dimensione e una base per F complemento ortogonale (rispetto a
ϕ ) del piano vettoriale:

F = {x = x v 1 1 + x2 v2 + x3 v3 ∈V |x 1 + x3 = 0 .}
3. Calcolare la norma del vettore a = v 1 + v2 −v 3 (rispetto a ϕ ).

[5] Sia V uno spazio vettoriale reale di dimensione 3 riferito ad una base B = (v , v , v ) .
1 2 3

Data la funzione ϕ : V V × −→R definita da:


ϕ(x, y) = 2(x1 y1 + x2 y2 + x3 y3 ) − (x y 1 3 + x3y1 ),

con x = x 1 v1 + x2 v2 + x3v3 , y = y 1v1 + y2 v2 + y3 v3 , verificare che (V, ϕ) è uno spazio


vettoriale euclideo e trovarne una base ortonormale rispetto a ϕ .

[6] Data la matrice simmetrica:

A=
 11 11 11
 ,
1 1 1

1. determinare una matrice B tale che tBAB sia una matrice diagonale.

2. Classificare la forma quadratica Q : R3 −→ R associata ad A , rispetto alla base


canonica di R 3 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

234 Forme Bilineari e Forme Quadratiche

[7] Classificare e determinare la segnatura della forma quadratica Q : R5 −→ R che,


rispetto alla base canonica di R 5 , è associata alla matrice:
 1 3 4 −1  2
 3 0 0 7 −  1
A= 4 0 0 0  0 .
− 1
2 −
7
1
0
0 −
2
1
−  1
3

[8] 1. Verificare che lo spazio vettoriale V, di dimensione 3 , rispetto alla forma bilineare
simmetrica ϕ associata alla forma quadratica:

Q(x) = 3(x21 + x22 + x23 ) − 2(x x


1 2 + x2 x3 + x1 x3 )

è uno spazio vettoriale euclideo, (x è un generico vettore di V, (x1 , x2, x3 ) sono le


componenti di x rispetto ad una base B = (v , v , v ) fissata in V ).
1 2 3

2. Determinare una base ortonormale di V , rispetto al prodotto scalare ϕ .

[9] Classificare la seguente forma quadratica su R 4 :

Q((x1 , x2 , x3 , x4 )) = x21 + 4x22 + 11x23 + 24x24 2x1 x3 4x1 x4 + 4x2 x3 + 16x3 x4 .


− −
[10] Date le matrici:
 1 0

1
   
x 0
A= − 2
2
1+ h 1
 , X= y
    , B= 1 , h ∈ R,

2h h 1+ h − 1 z 1+ h

1. discutere, al variare del parametro reale h , le soluzioni dell’equazione matriciale


AX = B .

2. Posto h = 0 nella matrice A , determinare l’espressione polinomiale della forma


quadratica Q di R 3 associata alla matrice tAA, rispetto alla base canonica di R3 e
ridurla a forma canonica.

3. Posto h = 1 nella matrice A , trovare la dimensione e una base ortonormale dello


R
spazio vettoriale euclideo (A) (spazio vettoriale generato dalle righe di A , il
prodotto scalare su (A) è il prodotto scalare standard di R 3 ).
R

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Capitolo 8 235

[11] Determinare la segnatura delle seguenti forme quadratiche definite su R 4 :

1. Q1 ((x1 , x2 , x3 , x4)) = 2x21 + 2x1 x2 + 2x22 + 2x23 + 2x3 x4 + 2x24 ;

2. Q2 ((x1 , x2 , x3 , x4)) = 2x21


− 2x x − 2x + 2x − 2x x − 2x ;
1 2
2
2
2
3 3 4
2
4

2 2
3. Q ((x , x , x , x )) = x − 4x x − 2x x + 4x x + 4x ;
3 1 2 3 4 1 1 2 1 3 3 4 3

2 2 2 2
4. Q ((x , x , x , x )) = 3x − 2x x + 3x + 4x + 2x x − 4x .
4 1 2 3 4 1 1 2 2 3 3 4 4

[12] Data la forma quadratica Q : R3 −→ R cosı̀ definita:


Q((x,y,z )) = 2x2 2
+ y + 5z + 2(xy − xz + yz ),2

classificarla e determinare una base rispetto alla quale Q assuma una forma canonica.

[13] Si consideri la forma quadratica Q : R3 −→ R cosı̀ definita:


2 2 2
Q((x , x , x )) = 2x + 4x x + x − x .
1 2 3 1 1 3 2 3

1. Classificare Q determinandone la segnatura.

2. Individuare una base di R3 rispetto alla quale Q possa essere scritta in forma
canonica.

[14] Classificare la forma quadratica Q : R4 −→ R definita da:


Q((x,y,z,t)) = x2 − 8xy + y 2
+ 6xz + z 2 + t2 ,

ridurla a forma canonica e determinare la matrice del cambiamento di base dalla base
standard di R 3 ad una base che permette di ottenere tale forma canonica.

[15] Classificare la forma quadratica Q : R3 −→ R definita da:


Q((x,y,z )) = 5x2 + 2xy + 5y3 + 6xz + 6yz + 3z 2

e ridurla a forma canonica.

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236 Forme Bilineari e Forme Quadratiche

[16] Si consideri la forma quadratica Q su R 4 definita da:

Q((x1 , x2 , x3 , x4 )) = x21 + 2x22 + x23 + x24 − 2x x − 2x x .


1 2 2 3

1. Classificare Q e scriverla in forma normale.

2. Scrivere Q in forma canonica e determinare una base di R4 rispetto alla quale Q


assume tale espressione.

·
[17] Sia (V, ) uno spazio vettoriale euclideo di dimensione 3 , riferito ad una base or-
tonormale B F
= (e1, e2 , e3 ) . Sia il piano vettoriale di equazione x1 2x2 + x3 = 0 , −
( (x1 , x2 , x3 ) sono le componenti di un generico vettore x di V , rispetto alla base ). Te-
⊥ e che ogni vettore u di
nendo conto che V = F ⊕F ⊥
V si decompone in modo unico B
come u = u1 + u 2 con u1 ∈F e u2 ∈F , si consideri l’endomorfismo p : V V, −→
F
proiezione ortogonale di V su , definito da p(u) = u 1 .

1. Verificare che la funzione:

Q: V −→ R, u −→ u · p(u),
è una forma quadratica su V e classificarla.

2. Trovare una base di V rispetto alla quale Q si scriva in forma canonica.

[18] Si consideri la matrice simmetrica:


 0 0 1

A=  0 1 0 .
1 0 0

1. Determinare una matrice diagonale D simile ad A e una matrice ortogonale P tale


che tP AP = D .

2. Scrivere l’espressione polinomiale della forma bilineare simmetrica:


ϕ : R3 × R −→ R
3

di cui A è la matrice associata (rispetto alla base canonica) e classificarla.

3. Determinare la dimensione e una base del sottospazio vettoriale ortogonale (rispetto


a ϕ) a = (e1 , e1 + e2 e3 ) con ( e1 , e2 , e3 ) base canonica di R 3 .
W L −

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 8 237

4. Determinare un vettore isotropo non nullo della forma quadratica Q associata a ϕ .

[19] Data la forma bilineare simmetrica ϕ : R3 × R −→ R definita da:


3

ϕ(x, y) = x1 y1 + x1 y2 + x2y1 + x2 y2 + x3 y3 ,
con x = (x1 , x2 , x3 ) e y = (y1 , y2 , y3 ) generici vettori di R3 ,
1. determinare la dimensione e una base del sottospazio vettoriale ortogonale a = W
L −
(a), rispetto a ϕ, con a = (2, 0, 1). La base scelta è ortogonale rispetto a ϕ ?
2. Determinare l’insieme dei vettori isotropi della forma quadratica Q associata a ϕ .
Tale insieme è un sottospazio vettoriale di R 3 ?

3. Classificare la forma quadratica Q e determinarne una forma canonica, scrivendo


esplicitamente una base a cui tale forma canonica è riferita.

[20] In R 3 si consideri la forma quadratica:

Q((x1 , x2 , x3 )) = x21 − 4x x − 2x x
1 2 1 3 + 4x2 x3 + x23 .
1. Determinarne una forma canonica, la segnatura e una base di R3 rispetto alla quale
Q si scrive in forma canonica.
2. Determinarne la forma normale e una base di R3 rispetto alla quale Q si scrive in
forma normale.
3. Determinare la dimensione e una base del sottospazio vettoriale ortogonale a W=
L
((1, 1, 0)) , rispetto alla forma bilineare simmetrica ϕ associata a Q .
4. Determinare la dimensione e una base di ker ϕ e del suo sottospazio ortogonale
rispetto a ϕ .

[21] 1. Determinare la matrice associata alla forma quadratica Q su R3 rispetto alla base
B
canonica = (e1 , e2 , e3 ) tale che la sua forma bilineare simmetrica ϕ verifichi le
seguenti condizioni:
 L
ker ϕ = (e2 )
ϕ(e1 , e1 + e3 ) = 1
 ϕ(e3 , e1 + e2 ) = 2

ϕ(e1 + e3 , e1 e3 ) = 0.

2. Classificare la forma quadratica Q e calcolarne la segnatura.

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238 Forme Bilineari e Forme Quadratiche

[22] Si consideri la forma quadratica Q : R4 −→ R definita da:


Q(x) = −x 2
2 + 2x1x3 + x24,
con x = (x1 , x2, x3 , x4 ) ∈R . 4

1. Classificare Q e calcolarne la segnatura.

2. Scrivere Q in forma normale e determinare una base di R4 rispetto alla quale Q


assume tale forma.

3. Determinare un vettore isotropo non nullo di Q .

4. Determinare le equazioni del sottospazio vettoriale ortogonale a:

W = {(x , x , x , x ) ∈ R | 2x − x
1 2 3 4
4
2 3 = x1 − 2x 3 }
=0

e scrivere una sua base ortogonale (rispetto alla forma bilineare simmetrica ϕ asso-
ciata a Q ).

[23] In R 3 è data la forma quadratica:

Q((x1 , x2 , x3 )) = 6x1x3 + 3x22 .

1. Classificare Q .

2. Scrivere Q in forma canonica e determinare una base di R3 rispetto alla quale Q


assume tale forma.

3. Scrivere Q in forma normale e determinare una base di R3 rispetto alla quale Q


assume tale forma.

4. Scrivere l’insieme dei vettori isotropi di Q e determinare esplicitamente due vettori


isotropi la cui somma non sia un vettore isotropo (precisare con cura la base rispetto
alla quale sono dati i vettori isotropi scelti).

5. Se x è un vettore isotropo, i vettori della retta vettoriale (x) sono isotropi?


L
[24] Sia Q : R 3
−→ R la forma quadratica definita da:
2 2 2
Q((x,y,z )) = x + 2y + z − 2xy + 2yz.

Determinare la forma normale di Q e una matrice del cambiamento di base che permette
di scrivere Q in tale forma.

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Capitolo 8 239

[25] Si consideri la forma quadratica Q : R4 −→ R definita da:


Q((x1 , x2 , x3 , x4 )) = x21 + 2x1 x2 + x22 + 2x23 + 4x3 x4 + 2x24 .
1. Classificare Q e determinarne la segnatura.

2. Scrivere la matrice del cambiamento di base dalla base canonica di R 4 ad una base
rispetto alla quale Q si scrive in forma normale.

3. Determinare l’insieme dei vettori isotropi rispetto a Q . Tale insieme è un sottospa-


zio vettoriale di R 4 ?

[26] 1. In R 3 , rispetto alla base canonica B = (e , e , e ) , scrivere le matrici associate


1 2 3

alle forme bilineari simmetriche:


ϕ : R3 × R −→ R
3

per le quali i vettori della base B e il vettore e 1 + e2 + e3 sono isotropi.

2. Tra tutte le forme bilineari individuate in 1. , determinarne una non nulla per la quale

i vettori (1, 1, 0) e (1, 1, 1) siano ortogonali e classificarla.

[27] Dato h ∈ R , si consideri la forma quadratica su R : 4

Q((x1 , x2 , x3 , x4 )) = 2x21 + 2( x1x2 + x1x3 + x1x4 3x2 x3 x2 x4 + hx3 x4 ),


− − −
1. determinare il parametro h in modo che il vettore v = (1, 1, 1, −1) sia isotropo.
Per tale valore di h , determinare una base di ker ϕ , dove ϕ è la forma bilineare
simmetrica associata a Q .

2. Classificare e scrivere Q in forma normale.

[28] 1. In R3 , rispetto alla base canonica B = (e , e , e ) , determinare la forma bilinea-


1 2 3

re simmetrica:
ϕ : R3 × R −→ R
3

che verifichi le seguenti condizioni:


a. ϕ(e1 , e1 ) = ϕ(e2 , e2 ) = ϕ(e3 , e3 ) = 1,

b. i vettori e1 + e2 , e1 + e3 , e2 + e3 sono isotropi.

2. Determinare una base di R 3 rispetto alla quale la forma quadratica associata a ϕ si


possa scrivere in forma canonica.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

240 Forme Bilineari e Forme Quadratiche

[29] Si consideri la forma quadratica di R 3 :

2
Q((x1 , x2 , x3 )) = −x 1
+ x22 − 2x x1 3 + 2x2 x3 .

1. Calcolare il rango di Q e la sua segnatura.

2. Determinare la dimensione e una base di un sottospazio vettoriale H di R , se


3

esiste, su cui la forma quadratica Q sia definita positiva.

3. Determinare la dimensione e una base del sottospazio vettoriale ortogonale (rispetto


alla forma bilineare simmetrica ϕ associata a Q ), al piano vettoriale:

= (x1 , x2 , x3 ) R3 x1 + x2 x3 = 0 .
F { ∈ | − }
[30] In V3 , spazio vettoriale reale dei vettori ordinari riferito ad una base ortonormale
B
positiva = (i, j, k) , è dato il vettore a = 2i + 2j.

1. Verificare che la funzione Q : V3 −→ R , definita da:


Q(x) = ( a ∧ x) · (k ∧ x),

è una forma quadratica.

2. Verificare che la matrice associata alla forma quadratica Q rispetto alla base B è:
 0 0 −1 
− 0 0 −1  .
1 − 1 0

3. Classificare la forma quadratica Q .

4. Determinare l’insieme I dei vettori isotropi di Q . I è un sottospazio vettoriale di


V3 ?

[31] 1. Verificare che la funzione R2 × R → R, con matrice associata rispetto alla base
2

canonica di R 2 :  
2 −1
A=
−1 1 ,
è un prodotto scalare su R2 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 8 241

2. Dopo aver controllato che l’endomorfismo f di R2 con matrice associata rispetto


alla base canonica di R2 :  
1 2
B=
2 1
non è autoaggiunto (rispetto al prodotto scalare dato in 1. ), determinare la matrice
associata all’endomorfismo g aggiunto di f (le matrici associate ad f e a g si
intendono date rispetto alla base canonica di R 2 ).

8.2 Soluzioni

[1] Q ha segnatura (1, 2) quindi è non degenere e indefinita; una base rispetto alla quale
Q si scrive in forma canonica è:
 1 1
   1 2 1
 1 1 1
 
−√ 2
, 0,
2
,√ −√ 6
,
3
, −√ 6
, √ √
3
,
3
,
3
√ .

[2] 1. Q ha segnatura (4, 0) quindi la forma bilineare simmetrica ϕ associata a Q è un


prodotto scalare.

2. Una base ortonormale rispetto a ϕ è:


 0, 0,
1
,√1
,√
  −√ 1
,
1
√, 0, 0 ,
 0, 0, −√ 1
,√1
 
, √ 1
,√1

, 0, 0 .
2 2 2 2 2 2 2 2

F
3. dim( ) = 2, F = L((1, 0, −1, 2), (0, 1, 2, 1));
dim( F ⊥
) = 2, F ⊥
= L
 11
, − 10
, 1, 0 ,
 − 10 5
, , 0, 1
 .
3 3 3 3

La tesi è ovvia essendo un prodotto scalare, in ogni caso è sufficiente verificare


ϕ sono linearmente indipendenti.
che i quattro vettori trovati

[3] 1. Se A =
 x1 x2
  , B=
y1 y2
 , allora:
x3 x4 y3 y4

ϕ(A, B) = x1 y1 + x2 y2 + x3 y3 + x4 y4 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

242 Forme Bilineari e Forme Quadratiche

1 0 0 1 0 0
F
2. dim( ) = 3, F=L 0 1
,
0 0
,
1 0
;
 −     
⊥ ⊥ 1 0
dim( F ) = 1, F = L 0 1
.

3. La matrice associata a ϕ , rispetto alla base:

B=
 1 0
 ,
1 0
 ,
1 0

,
1 0

, è:
0 − 1 0 1 0 1 0 1

 2 0 0 0 
0 1 0 0
M (ϕ) = .
 0 0 1 0 
0 0 0 2

[4] 1. La matrice richiesta è:


 3 −4  2
− 4 6 − 3 .
2 3 2
 −   
⊥ ⊥
3 3
2. dim( F ) = 1, F L = , ,1
2 2
.


3. a =
 ϕ(a, a) =
√5 .

[5] La matrice associata a ϕ , rispetto a B , è:


2 0 −1
M (ϕ) =
− 01 20 02
 ,

i suoi autovalori sono λ1 = 2, λ2 = 3, λ3 = 1 (tutti di molteplicità 1 ), quindi ϕ è un


prodotto scalare su R 3 . Una base ortonormale, rispetto a ϕ , è:

B=
 √ 1
, 0,
1
, √
  0,
1

,0 ,
 − √ 1
, 0,
1

 .
2 2 2 6 6

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 8 243

−1 −1 1
[6] 1. B =
 0 1 1 .

1 0 1

Come si può notare, la matrice B non è ortogonale e di conseguenza la matrice A


e la matrice tBAB non sono simili.

2. La segnatura di Q è (1, 0) , quindi Q è degenere e semidefinita positiva.

[7] La segnatura di Q è (3, 2) , Q è non degenere e indefinita.

[8] 1. La segnatura di Q è (3, 0) , quindi la forma bilineare simmetrica ϕ associata a Q


è un prodotto scalare.

2. Una base ortonormale rispetto a ϕ è:


 √ 1
,
1

,
1
,√
  −√ 1
,
1
√,0 ,
 − √ 1
, −√ 1
,
1

 .
3 3 3 2 2 2 2 2 6 2 6 6

[9] Si tratta di un prodotto scalare.

[10] 1. Se h = 0 si hanno infinite soluzioni (x = t, y = 1 − t, z = −t), t ∈ R ;


se h = −2 o h = −1 non esistono soluzioni;
se h ∈
/ {−2, −1, 0} le soluzioni sono:
 x=
1
, y=
3+h
, z=
1
.

−2 − h (1 + h)(2 + h) 2+h
2. La forma quadratica associata alla matrice tAA ha la seguente espressione:

Q(x) = 5x21 + 4x1 x2 + 6x1x3 + 2x22 + 3x23 con x = (x1 , x2 , x3 ) ∈R ;


3

Q in forma canonica è Q(x) = (5 −√ √


7)y12 + (5 + 7)y22 dove x ha componenti
y1 , y2 , y3 rispetto ad una base per cui Q assume la forma canonica indicata.

R
3. dim( (A)) = 3, una base ortonormale di R(A) , rispetto al prodotto scalare stan-
dard di R 3 , è:

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

244 Forme Bilineari e Forme Quadratiche

1 1 1

2 2 1 2 1 2
, 0, , , , , , , .
 √ 2 √√
2 3 2 3 − √  −
3 2 3 3 3

[11] 1. Segnatura di Q 1 : (4, 0) .

2. Segnatura di Q 2 : (2, 2) .

3. Segnatura di Q 3 : (2, 2) .

4. Segnatura di Q 4 : (3, 1) .

[12] La segnatura di Q è (2, 0) quindi Q è degenere e semidefinita positiva; una forma



canonica di Q è Q(x) = (4 + 2)y12 + (4 −√
2)y22 , dove y1 , y2 , y3 sono le componenti
di x relative ad una base rispetto alla quale Q assume la forma indicata.

[13] 1 . La segnatura di Q è (2, 1) , quindi Q è una forma quadratica non degenere e


indefinita.

2. Una forma canonica di Q è Q(x) = y12 + 3y22 2


− 2y , dove y , y , y
3 1 2 3 sono le
componenti di x rispetto alla base:

B=
 (0, 1, 0),
√ 2
, 0,
1

,
  −√ 1
, 0,
2

 .
5 5 5 5

[14] Q è non degenere e indefinita, una forma canonica è Q(x) = y 12 + y22 + 6y32 2
− 4y ;
4
la matrice richiesta è:

1 1
 0 0 √ −√

2 2
 3 √ √ 
0
5
−2 5 2 −2 5 2
P = .
 
4 3 3
 0
5

5 2

5 2

 1 0 0 0

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 8 245

[15] La segnatura di Q è (2, 0) , si tratta, pertanto, di una forma degenere e semidefinita


positiva; una forma canonica di Q è Q(x) = 4y12 + 9y22 .

[16] 1 . La segnatura di Q è (3, 0) ; la forma normale di Q è Q(x) = z 12 + z22 + z32 .

2. Una forma canonica di Q è Q(x) = y12 + y22 + 3y32, dove y 1 , y2 , y3 sono le


componenti di x rispetto alla base:
 − √ 1 1
 √ 1
√2 1  1 1 1

(0, 0, 0, 1),
2
, 0, √2
,0 ,
6
, − √3 , √6 , 0 , √ √ √
3
,
3
,
3
,0 .

[17] 1 . Il fatto che Q sia una forma quadratica segue dalle propriet à del prodotto scalare
e delle applicazioni lineari; dalla definizione si ha che la segnatura è (2, 0), infatti
Q(x) = x21 + x22 dove x 1 , x2 , x3 sono le componenti di x rispetto alla base orto-

normale (a, b, c), con ( a, b) base ortonormale di F e (c) base ortonormale di F .

2. Una base richiesta è:


 2 1
 − √ 1
√2 √5  1
√2 1 
√ √
5
,
5
,0 ,
30
, √15 , √6 , √ − √3 , √6
6
, .

   0 √12 √12

1 0 0  
[18] 1. D =
 0 1
0 , P =  1 0 0 .

0 0 − 1
√12 − √12
 0

2. ϕ(x, y) = x1 y3 + y1 x3 + x2 y2 , con x = (x1 , x2 , x3 ), y = (y1 , y2 , y3 ) .
ϕ è una forma bilineare simmetrica, non degenere di segnatura (2, 1) .
⊥ ⊥
3. dim( W ) = 1, W = L((1, 1, 0)) .
4. L’insieme dei vettori isotropi è {(x , x , x ) ∈ R | 2x x
1 2 3
3
1 3 + x22 = 0 , per esempio
}

(−1, 2, 1) è un vettore isotropo.

[19] 1. Una base del sottospazio vettoriale ortogonale a W è ((1, 0, 2), (0, 1, 2)), che non

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

246 Forme Bilineari e Forme Quadratiche

è ortogonale rispetto a ϕ in quanto ϕ((1, 0, 2), (0, 1, 2)) = 5.

2. L’insieme dei vettori isotropi è il sottospazio vettoriale di R3 dato da ((1, 1, 0)). L −


3. Q è semidefinita positiva e di segnatura (2, 0) .
Una forma canonica di Q è data da Q(x) = y 12 + 2y22 , dove x ha componenti
y1 , y2 , y3 rispetto alla base:
 (0, 0, 1),
√ 1
,√1
,0 ,
 √ 1
, −√ 1
,0
 .
2 2 2 2

[20] 1. Una forma canonica di Q è Q(x) = 4y12 2y22 , dove x ha componenti y 1 , y2 , y3


rispetto alla base ( f1 , f2 , f3 ), con:

f1 = √13 (−1, 1, 1), f 2 = √16 (−1, −2, 1), f 3 = √12 (1, 0, 1).
La segnatura di Q è (1, 1) .

2. La forma normale di Q è Q(x) = z12 2


− z , dove x ha componenti z , z , z
2 1 2 3 rispetto
alla base:
1 1
 1

2 f , 2 f2 , f3 .

W rispetto a ϕ è:
3. Il sottospazio vettoriale ortogonale a

W = {(x , x , x ) ∈ R | x + 2x − x = 0}.

1 2 3
3
1 2 3

⊥ ⊥
Pertanto: dim(W ) = 2 e W = L((1, 0, 1), (0, 1, 2)).

4. dim(ker ϕ) = 1, ker ϕ = L((1, 0, 1)), inoltre il suo sottospazio ortogonale rispetto


a ϕ è R 3 .

3
[21] 1. La matrice associata a Q , rispetto alla base canonica B = (e , e , e ) di R , è:
1 2 3

− 1 0 2

A=  0 0 0  .
2 0 − 1

2. La segnatura di Q è (1, 1) , si tratta di una forma quadratica degenere e indefinita.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 8 247

[22] 1. Q è una forma quadratica non degenere, indefinita, di segnatura (2, 2) .

2. La forma normale di Q è Q(x) = z12 + z22 − z − z , dove z , z , z , z


2
3
2
4 1 2 3 4 sono le
componenti di x rispetto alla base:
 (0, 0, 0, 1),
1
√(1, 0, 1, 0), (0, 1, 0, 0),
1

(1, 0, 1, 0) . −

2 2
3. Un vettore isotropo non nullo è dato ad esempio da (0, 1, 0, 1) .

W , ortogonale a W, è definito da:
4. Il sottospazio vettoriale
W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x = 2x − x + 4x = 0};

1 2 3 4
4
4 1 2 3

dim(W ) = 2 e una sua base ortogonale è ad esempio:


  
7 1
(1, 2, 0, 0), − , , 1, 0 .
4 2

[23] 1. Q ha segnatura (2, 1) , pertanto la forma quadratica è non degenere e indefinita.

2. Una forma canonica di Q è Q(x) = 3y12 + 3y22 2


− 3y , dove y , y , y
3 1 2 3 sono le
componenti di x rispetto alla base:

 √ √ 
1 , 0, 1 , (0, 1, 0),
2 2
√ 1 , 0,
2
− √12  .

3. La forma normale di Q è Q(x) = z12 + z22 2


− z , dove z , z , z
3 1 2 3 sono le componenti
di x rispetto alla base ( f1 , f2 , f3 ), con:

f1 =
√ 1
, 0,
1

 
, f2 = 0,
1

 √
, 0 , f3 =
1
, 0, −√
 1
.
6 6 3 6 6

4. L’insieme dei vettori isotropi è:

I = {x = x f 1 1 + x2 f2 + x3 f3 ∈R |x3 2
1
+ x22 = x23 . }
Per esempio la somma dei vettori isotropi f1 e f3 non è un vettore isotropo.

5. L’equazione che definisce i vettori isotropi è omogenea, nel senso che ogni suo ter-
mine è di secondo grado, pertanto se x è un vettore isotropo anche λ x, con λ R , ∈
è ancora un vettore isotropo.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

248 Forme Bilineari e Forme Quadratiche

[24] La forma normale di Q è Q(x) = z12 + z22 , dove z1 , z2, z3 sono le componenti del
vettore x riferite alla base determinata dalla seguente matrice:

1 1 1
√ √ √

 2 3 2 3 
2 1
 0 −√ 3 2
√ 3
.

√ 1 1 1
2
− √ −√
3 2 3

[25] 1. Q è una forma quadratica degenere e semidefinita positiva con segnatura (2, 0) .

2. La matrice del cambiamento di base richiesta è:

1 1
 −√ 0 0

 2 2 
√ 1 1
0 0
2 2

.
 0 − √12 0 1


2 2
 
0 √12 0
1

2 2

La forma normale di Q è Q(x) = z 12 + z22 , dove z 1 , z2 , z3 , z4 sono le componenti


di x rispetto alla base:

1 1 1 1 1 1 1 1
− √ , , 0, 0 , 0, 0, , , , , 0, 0 , 0, 0, , .
2 √2 − √2 2
 √ 2 2
 √
2 2 2 2 √ 
3. L’insieme dei vettori isotropi I coincide con:
ker ϕ = L((1, −1, 0, 0), (0, 0, 1 − 1)) ,
dove ϕ indica la forma bilineare associata alla forma quadratica Q . Quindi I è un
sottospazio vettoriale di R .
4

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 8 249

[26] 1. La matrice associata alla generica forma bilineare ϕ è:


 0 a12 a13

A=
 a12 0 −a − a
12 13

, a12 , a13 ∈ R.
 a13 −a − a
12 13 0

2. Imponendo, inoltre, la condizione di ortogonalità richiesta si ha:
 0 0
t
A= 0 0 − t , t ∈ R,
t t 0
 − 
e, per esempio, per t = 1 si ha una forma bilineare degenere la cui forma quadratica
ha segnatura (1, 1).

[27] 1. Il valore di h richiesto è h = −2 . In questo caso ker ϕ = L((1, 1, 0, −1)) .


2 2 2
2. La segnatura di Q è (2, 1) . La sua forma normale è Q(x) = z + z − z , dove 1 2 3

z1 , z2 , z3 , z4 sono le componenti di x rispetto ad una base opportuna.

[28]
1. La matrice associata a ϕ è:
 1 −1 −1 
A= −− 1
1
1 −1
−1 1
 .

2. La segnatura della forma quadratica associata a ϕ è (2, 1) , una base richiesta è:
 √ 1
, 0, −√
 
1
−√
,
3
,√6
, −√
3
 √
,
1
,
1
√ ,
1

 .
2 2 2 2 2 3 3 3

[29] 1. Il rango della forma quadratica Q è 2 e la segnatura è (1, 1) .

2. Q è definita positiva sul sottospazio vettoriale = ((1 H L −√


3, 1 + 3, 2)) di di-

mensione 1, infatti H
è l’autospazio relativo all’autovalore positivo della matrice
A associata a Q rispetto alla base canonica di R 3 .
⊥ ⊥
3. dim( F ) = 1, F L
= ((3, 1, 1)) .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

250 Forme Bilineari e Forme Quadratiche

[30] 1. La verifica segue dalle proprietà del prodotto vettoriale e del prodotto scalare, o,

in alternativa, dal calcolo dell’espressione polinomiale di Q, rispetto alla base



infatti Q(x) = 2x1 x3 2x2 x3 . − B,
2. Come affermato nel punto precedente: Q(x) = −2x x − 2x x .
1 3 2 3

3. La segnatura di Q è (1, 1) , si tratta, quindi, di una forma quadratica, degenere e


indefinita.

4. I = {x = x i + x j + x k ∈ V | x (x
1 2 3 3 3 1 }
+ x2) = 0 . Si tratta dell’unione di
I non è un sottospazio vettoriale (per esem-
due sottospazi vettoriali distinti, quindi
pio la somma dei due vettori (1, −1, 5) e (1, 1, 0) di I è il vettore (2, 0, 5) che non

appartiene a I ).

[31] 1. La matrice A definisce un prodotto scalare su R 2 perché ha due autovalori


positivi.

2. f non è autoaggiunto perché tBA = AB . La matrice associata all’endomorfismo



g è data da:
 3 0

.
6 − 1

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Capitolo 9

Geometria Analitica nel Piano

9.1 Esercizi
Gli esercizi di questo capitolo, relativi a rette, circonferenze e coniche ridotte a forma ca-
nonica, sono tratti per lo più dai testi attualmente in uso nelle scuole secondarie superiori
e, in generale, non sono argomento di studio nei corsi universitari. Si è deciso, comunque,
di inserire questi esercizi nel testo per dare modo al Lettore di rivedere nozioni note, in
preparazione ai capitoli successivi.

Tutti gli esercizi di questo capitolo sono assegnati nel piano, rispetto ad un riferimento

cartesiano (ortonormale, monometrico, positivo)


te, rispetto al riferimento cartesiano = (O, i, j), =dove
R (O,x,y),R o, in modo equivalen-
(i, j) è una base ortonorma-
le positiva dello spazio vettoriale V2 su cui è definito il piano affine di punti che viene
considerato.

[1] Scrivere l’equazione cartesiana e le equazioni parametriche della retta congiungente i


punti A e B nei seguenti casi:

1. A = (3, −1), B = (2, 1) ;


2. A = (3, 4), B = (2, 4).

[2] Dati i punti A = (1, 2), B = (1, 3) , determinare le coordinate del punto medio M
del segmento AB e le coordinate del punto A  simmetrico di A rispetto a B .

[3] Determinare l’area del triangolo ABC, con A = (1, 1), B = (4, 2), C = (2, 3) .

251

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

252 Geometria Analitica nel Piano


[4] Date le rette r : x + 2y 1 = 0, s : x + y + 2 = 0 , determinare l’equazione della
retta r  simmetrica di r rispetto ad s .

[5] Di un triangolo ABC sono noti i vertici A = (4, 3), B = (2, − −1) ed il baricentro

G = (1, 2) . Determinare le coordinate del vertice C .

[6] Dati i punti G = (1, 1), C = (0, 1) , determinare:

1. le coordinate dei punti A, B , vertici del triangolo ABC avente G come baricentro
e tale che i lati AC, BC siano ortogonali rispettivamente ai vettori i j e 2 i + j; −
 sia retto.
2. le coordinate dei punti K della retta GC tali che l’angolo AKB

[7] Date le rette r : ax + 2y + 1 = 0, s : x + y −


c = 0 , con a, c parametri reali,
determinare per quali valori dei parametri le rette sono:

1. incidenti;

2. parallele non coincidenti;

3. coincidenti;

4. ortogonali.

− −
[8] Dati i punti A = (0, 1) , B = ( 1, 4) e la retta r : x y = 0 determinare il punto H
di r tale che il triangolo ABH sia isoscele sulla base AB .

[9] Dati i punti O = (0, 0), A = (3, 0), B = (2, 3) , determinare le coordinate del punto
d’incontro delle altezze (ortocentro) del triangolo OAB .

[10] Scrivere le equazioni cartesiane delle rette r ed s passanti per il punto A = (2, 3)
e rispettivamente parallela ed ortogonale alla retta di equazione 2x + y 2 = 0 . − −

[11] Date le rette r 1 : 2x ay +2a − 1 = 0, r 2 −
: 3x+ay a+1 = 0, a ∈ R, determinare
per quali valori del parametro a :

1. le rette r 1 ed r 2 sono parallele;

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 9 253

2. le rette r 1 ed r 2 sono ortogonali;

3. il loro punto comune appartiene alla retta r 3 : x + 2y = 0 .

[12] Dati i punti O = (0, 0), A = (4, 0), B = (2, 4) , determinare le coordinate del punto
d’incontro degli assi (circocentro) del triangolo OAB .

[13] Determinare le coordinate del vertice D del parallelogramma ABCD in cui si ha


A = (1, 2) , B = (2, 3), C = (5, 4) .

[14] Dati i punti A = (2, −1), B = (4, −3) ,


1. determinare l’equazione del fascio di circonferenze passanti per A e B .

2. Determinare la circonferenza del fascio avente centro sulla retta s passante per A e
parallela all’asse y .

[15] Determinare l’equazione della circonferenza tangente nell’origine alla retta r di


equazione 2x + 3y = 0 e avente il centro sulla retta s : x + 2y 2 = 0 . −

[16] Determinare l’equazione della circonferenza tangente alle rette r 1 : y = 0 , r 2 : y = 5



e con centro sulla retta r 3 : 3x 7y + 7 = 0 .

[17] Determinare l’equazione della circonferenza passante per l’origine O = (0, 0) , per
− −
il punto A = ( 1, 1) e che stacca sulla retta r : x + y 2 = 0 una corda di lunghezza

2 2.

[18] Determinare le equazioni delle circonferenze passanti per l’origine O = (0, 0) , per

il punto A = (1, 0) e tangenti alla retta r : x 2y + 1 = 0 .

[19] Trovare l’equazione del luogo dei punti del piano tali che il rapporto delle loro
− −
distanze dai due punti A = ( 1, 2), B = (3, 1) sia uguale a 3 .

[20] Trovare il luogo dei punti del piano aventi rapporto costante tra le distanze da due
punti distinti.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

254 Geometria Analitica nel Piano

[21] Date le circonferenze 1 : x2 + y 2 6y + 9 = 0, 2 : x2 + y 2


C − C − 4x + 4 = 0 ,
determinare il centro ed il raggio della circonferenza del fascio:
λ(x2 + y 2 2
− 6y + 9) + µ(x + y − 4x + 4) = 0, 2
λ, µ ∈ R, (λ, µ) = (0, 0),
corrispondente a λ = 1, µ = −2 .

[22] Dato il fascio di circonferenze:


λ((x − 3) 2
+ y2 ) + µ(x − 1) = 0, λ, µ ∈ R, (λ, µ) = (0, 0),
determinare il centro e il raggio della circonferenza che si ottiene per µ/λ = −2 .

[23] Determinare le equazioni delle circonferenze tangenti all’asse x , sapendo che pas-
sano per il punto di coordinate (3, 3) e che hanno il centro sulla retta di equazione:
1 1
2
x+ y
3
− 4 = 0.
[24] Determinare l’equazione della circonferenza tangente nell’origine O = (0, 0) alla
retta 2x + 3y = 0 e avente il centro sulla retta x + 2y 2 = 0 . −
[25] Determinare i centri delle circonferenze tangenti all’asse x e passanti per i punti di
coordinate:
  − 
1,1 ,
2
1, 5 .
2

[26] Determinare le coordinate dei punti di intersezione della circonferenza di centro


C = (3, 0) e raggio 3 con la circonferenza di centro C  = (0, 3) e passante per il punto

A = ( 3, 3) .

[27] Determinare l’equazione della circonferenza passante per il punto (0, 2) e tangente
nell’origine alla retta 2x + y = 0 .

[28] Determinare i vertici del triangolo isoscele che ha per base il segmento intercettato
dalla circonferenza 7x2 + 7y 2 19x + 11y 6 = 0 sulla retta di equazione:
− −
y= − 12 x + 32
ed ha il vertice sulla retta parallela alla base e passante per il punto
− − 
2,
5
.
3

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 9 255

[29] Nel fascio di circonferenze:

λ(x2 + y2 + y + 2) + µ(2x + y) = 0, λ, µ ∈ R, (λ, µ) = (0, 0),


determinare l’equazione dell’asse radicale, le coordinate dei punti base e l’equazione del-
l’asse centrale del fascio, ossia della retta passante per i centri di tutte le circonferenze del
fascio.

[30] Nel fascio di circonferenze individuato dalle due circonferenze di equazione:

x2 + y2
− 2x + 2y − 8 = 0, x + y + 6y − 16 = 0, 2 2

determinare la circonferenza C avente il centro C sull’asse x . Indicato con A uno dei


1

punti base del fascio, detto D il punto di intersezione della tangente a C in A con la retta 1

passante per i centri delle due circonferenze, scrivere l’equazione della circonferenza C 2

passante per C,A, D e verificare che C appartiene al fascio dato.


2

[31] Determinare vertici, fuochi, direttrici ed eventuali asintoti delle coniche:

1. 4x2 + 6y 2 = 18 ;

2. 3x2 + 2y 2 = 12 ;

3. 7x2 − 5y 2
= 7;

4. 3x2 + 8y 2 = 24 ;

5. x2 − 5y = 0 ;
2 2
6. 2y − 8x = 12 .

[32] Trovare le equazioni delle coniche aventi:

1. fuoco F = ( 2, − −1) , direttrice x = 1 , eccentricità e = 12 ;



2. fuoco F = ( 4, 3) , direttrice x = −2 , eccentricità e = 32 ;
3. fuoco F =
 −
1
,
3
, direttrice x = 1 , eccentricità e = 1 .
2 4

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

256 Geometria Analitica nel Piano

[33] Date le rette r : y = 1 ed s : x + y − 5 = 0 , determinare:


1. la circonferenza tangente alla retta r nel suo punto P = (2, 1) ed avente centro
sulla retta s ;

2. il punto Q simmetrico di P rispetto ad s ;

3. la distanza di P da s ;

4. l’equazione della parabola di fuoco P e direttrice s .

[34] Dato il triangolo T di vertici A = (4, 5), B = (1, 2), C = ( −1, 3) ,


1. determinarne l’area ed il perimetro.

2. Determinare il vertice V di un triangolo isoscele avente la stessa area di T e la


stessa base AB .

3. Osservare che il triangolo T è ottusangolo in B e determinare l’equazione della


circonferenza circoscritta a T.
4. Determinare l’equazione della parabola di fuoco il punto A e direttrice BC .

[35] Dati i punti P 1 =


  1, 14 e P2 =
 
3, 54 ,

1. determinare l’area e il perimetro del quadrato Q avente come diagonale P P . 1 2

2. Determinare l’equazione della circonferenza circoscritta a Q .

3. Determinare l’equazione dell’ellisse E di fuochi P e P e semiasse maggiore di


1 2

lunghezza pari al lato del quadrato Q. (Non occorre sviluppare i calcoli).

4. Dire se gli altri due vertici di Q sono contenuti in E , giustificando la risposta.

9.2 Soluzioni

[1] 1. La retta ha equazione cartesiana 2x + y − 5 = 0 ed equazioni parametriche:


 x = 3 + t,

y = 1 2t, t ∈ R;

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 9 257

2. la retta ha equazione cartesiana y − 4 = 0 ed equazioni parametriche:


 x = 3 + t,
y = 4, t ∈ R.

[2] Il punto medio M del segmento AB è M = (1, 5/2); il punto A simmetrico di A


rispetto a B è A  = (1, 4).

[3] L’area del triangolo ABC vale 5/2 .

[4] La retta r  simmetrica della retta p rispetto alla retta s ha equazione r  : 2x+y+7 = 0.

[5] Il vertice C ha coordinate C = ( 3, − −2) .


[6] 1. I punti richiesti sono A = (1, 2) , B = (2, 0);

3+ 5
√ 3 − √5 , 1
2. si trovano due punti K 1 = , 1 , K2 = .
2 2
   

[7] 1. a = 2 nel caso delle rette incidenti;

2. a = 2, c =  −1/2 nel caso delle rette parallele non coincidenti;


3. a = 2, c = −1/2 nel caso delle rette coincidenti;

4. a = −2 nel caso delle rette ortogonali.

[8] Il punto H richiesto ha coordinate H = (1/4, 1/4) .

[9] L’ortocentro ha coordinate (2, 2/3).

[10] Le rette richieste sono r : 2x + y − 1 = 0, s : x − 2y − 8 = 0.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

258 Geometria Analitica nel Piano

[11] 1. Le rette r 1 , r2 non sono parallele per ogni valore di a ;

2. le rette r 1, r2 sono ortogonali per a = ±√6 ;


3. Il punto comune alle rette r 1 , r2 appartiene alla retta r 3 se a = 8 ± 3√6 .
[12] Il circocentro ha coordinate (2, 3/2).

[13] Le coordinate del vertice D sono D = (4, 3) .

[14] 1. Il fascio di circonferenze richiesto ha equazione:


λ(x2 + y2 − 6x + 4y + 11) + µ(x + y − 1) = 0, λ, µ ∈ R .
2 2
2. La circonferenza cercata ha equazione x + y − 4x + 6y + 9 = 0 .

2 2

[15] La circonferenza richiesta ha equazione


−  − 
x
1
+ y
3
=
13
.
2 4 16

2 2

[16] La circonferenza richiesta ha equazione x − 72 + y − 52 =


25
4
.
   
2 2

[17] La circonferenza richiesta ha equazione


−  − 
x
3
+ y
11
=
65
.
8 8 32

[18] Le circonferenze richieste hanno equazioni:


2
 −   − − ±√ 
x
1
+ y ( 3 10)
2
=
1
+( 3− ± √10) . 2

2 4

[19] Il luogo dei punti del piano ha equazione x 2 + y 2 − 7x + 114 y + 858 = 0 .


[20] Siano C = (a, b) e C  = (a , b ) i due punti distinti e k il rapporto tra d(P, C ) e
d(P, C  ) , con P = (x, y) punto generico del piano. Il luogo richiesto ha equazione:
2 2 2  2  2
(x − a) + (y − b) − k [(x − a ) + (y − b ) ] = 0.

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Capitolo 9 259

[21] La circonferenza ha centro C = (4, −3) e raggio √26.

[22] La circonferenza ha centro C = (4, 0) e raggio


√5.

[23] Le equazioni delle circonferenze richieste sono:

x2 + y2 − 12x − 6y + 36 = 0, x 2
+ y2 + 18x − 51y + 81 = 0.

[24] 2x2 + 2y 2 − 2x − 3y = 0 è l’equazione della circonferenza richiesta.


±√3 2 5

7±2 5

[25] I centri delle circonferenze sono , .
2 2

[26] I punti di intersezione richiesti sono (0, 0), (3, 3) .

[27] x2 + y 2 − 4x − 2y = 0 è l’equazione della circonferenza richiesta.

[28] I vertici del triangolo isoscele considerato sono (1, 1), (3, 0), (1/3, −17/6).

[29] L’asse radicale ha equazione 2x + y = 0 ; non vi sono punti base;


l’asse centrale ha equazione y = 1/2 (x − 1) .

[30] Si ottiene:

2 2 2 2
11
C 1
: x +y − 3x − 4 = 0; A = (4, 0); D = (4, 5) ; C 2
: x +y − 2x − 5y + 6 = 0;
C 2 appartiene al fascio:

λ(x2 + y2 − 2x + 2y − 8) + µ(x 2
− 16) = 0, λ, µ ∈ R, (λ, µ) = (0, 0),
+ y2 + 6y

infatti la sua equazione deriva da λ = 11/4, µ = −21/12. La situazione geometrica è


rappresentata nella Figura 9.1.

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260 Geometria Analitica nel Piano

10

5
A

5 5 10
C

5

10

Figura 9.1: Esercizio n. 30

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Capitolo 9 261

[31] 1. Si tratta di un’ellisse con:

vertici
± √ 3 , 0 , (0,
2
±√3); fuochi ±   3 , 0 ; direttrici x =
2
±3  3;
2

2. si tratta di un’ellisse con:


±
vertici ( 2, 0), (0, ±√
6) ; fuochi (0, ±√2) ; direttrici y = ±3√2;
3. si tratta di un’iperbole con:
   3 1
 5
±
vertici ( 1, 0) ; fuochi ±2 5
, 0 ; direttrici x = ± 2 3
;

5
asintoti x = ± 7 y;
4. si tratta di un’ellisse con:
±√
vertici ( 2 2, 0), (0, ±√3) ; fuochi ( ±√5, 0) ; direttrici x = ± √85 ;
5. si tratta di una parabola con:

vertice (0, 0) ; fuoco


 0,
5
; direttrice y = − 54 ;
4
6. si tratta di un’iperbole con:

vertici (0, ± 6) ; fuochi
  
0, ± 15
; direttrici y = ±2
 6
;
2 5
asintoti y = ±2x .
[32] 1. Si tratta dell’ellisse di equazione 3x2 + 4y 2 + 18x + 8y + 19 = 0;

2. si tratta dell’iperbole di equazione 5x2 − 4y 2


+ 4x + 24y − 64 = 0;
3. si tratta della parabola di equazione 16y2 + 16x + 24y − 3 = 0.
2 2
[33] 1. La circonferenza richiesta ha equazione (x − 2) + (y − 3) = 4;

2. Q = (4, 3) è il punto simmetrico di P rispetto a s;

| | √2 è la distanza richiesta;
3. d(P, s) =
2 2 2
4. (x + y − 5) = 2[(x − 2) + (y − 1) ] è l’equazione della parabola richiesta.

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262 Geometria Analitica nel Piano

[34] 1. L’area di T è 9/2 mentre il suo perimetro vale 3 2 +


√ √29 + √5.
2. V = (4, 2) è il vertice del triangolo isoscele richiesto.
−→ · −−→ −3;
3. Il triangolo è ottusangolo in B perché BA BC =
2 2

la circonferenza cercata ha equazione x −


7
+ y−
  
29
 =
145
.
6 6 18
2 2 2
4. La parabola richiesta ha equazione 5[(x − 4)
− 5) ] = (x + 2y − 5) .
+ (y


[35] 1. L’area di Q vale 5/2 mentre il suo perimetro è 2 10.
−  2

2. La circonferenza richiesta ha equazione (x − 2


2) + y 3 = 5.
4 4

3. E:

(x − 1) 2
−  
+ y
1
2

+ (x − 3) 2
 −  √√
+ y
5
2

=
2 5
4 4 2
è l’equazione dell’ellisse cercata.

4. Sı̀, infatti i due vertici del quadrato verificano la definizione di ellisse come luogo
geometrico.

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Capitolo 10

Riduzione a Forma Canonica delle


Coniche

10.1 Esercizi
Tutti gli esercizi di questo capitolo sono assegnati nel piano, rispetto ad un riferimento
cartesiano (ortonormale, monometrico, positivo) R
= (O,x,y), o, in modo equivalen-
te, rispetto al riferimento cartesiano R
= (O, i, j), dove (i, j) è una base ortonorma-
le positiva dello spazio vettoriale V2 su cui è definito il piano affine di punti che viene
considerato.

Con:
C:a 11 x2 + 2a12xy + a22y2 + 2a13x + 2a23y + a33 = 0
si indica un’equazione di secondo grado nelle incognite x ed y, essa rappresenta il luogo
C
dei punti di una conica nel piano xy rispetto al riferimento cartesiano = (O,x,y) . R
C
Si associano a le due matrici simmetriche:
 a11 a12
  a11 a12 a13

A= , B=  a12 a22 a23  .
a12 a22
a13 a23 a33

L’equazione matriciale:
    
x
=P
X
+
x0
y Y y0
è l’equazione della rototraslazione di assi dal riferimento
  
R
= (O,x,y) al riferimento
R = (O , X , Y ), dove O ha coordinate (x0, y0 ) rispetto al riferimento = (O,x,y) e R
P è una matrice ortogonale di ordine 2 con det(P ) = 1.

263

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264 Riduzione a Forma Canonica delle Coniche

– Se rank(B) = 3 si ha una conica non degenere, si distinguono i seguenti casi:

• se det(A) < 0 la conica è un’iperbole;


• se det(A) = 0 la conica è una parabola;
• se det(A) > 0 la conica è un’ellisse.
Le equazioni in forma canonica delle coniche non degeneri, rispetto al riferimento

R = (O , X , Y ), sono:
X2 Y2
• a2
+
b2
= −1 : ellisse immaginaria;
• X 2 + Y 2 = 1 : ellisse;
a2 b2
X2 2
Y2 2

• a2
− Yb 2
=1 o
b2
− Xa 2
= 1 : iperbole;

X2 Y2
• a2
− a2
= 1 : iperbole equilatera;

• Y 2 + aX = 0 o X 2 + aY = 0 : parabola.

– Se rank(B) < 3 si ha una conica degenere. Le equazioni in forma canonica delle


coniche degeneri, rispetto al riferimento cartesiano  = (O , X , Y ), sono:
R
X2 Y2
• a2
+ 2 = 0 : punto reale o coppia di rette immaginarie coniugate;
b
X2 Y2
• a2
− b2
= 0 : coppia di rette incidenti;

• X 2 = a o Y 2 = a , a > 0 : coppia di rette parallele distinte;

• X 2 = 0 o Y 2 = 0 : coppia di rette parallele coincidenti;

• X 2 = a o Y 2 = a , a < 0 : coppia di rette immaginarie parallele.

Le coniche degeneri vengono anche rappresentate attraverso le loro componen-


ti rispetto al riferimento cartesiano R
= (O,x,y), che si possono agevolmen-
te ricavare dalle equazioni del cambiamento di riferimento da
 
= (O,x,y) a R
R = (O , X , Y ).

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Capitolo 10 265

Ridurre a forma canonica le seguenti coniche e scrivere esplicitamente il cambiamento di


riferimento usato:

[1] 2x2 2
− y − 4x + 2y − 3 = 0.
[2] 3x2 + y 2 − 6x + 1 = 0.
[3] x2 + y 2 + 1 = 0.

2 2
[4] x + y − 2x + 4y − 2 = 0.
[5] x2 −y 2
= 0.

[6] x2 + y 2 = 0.

[7] x2 + 3y 2 − 4x + 6y + 1 = 0.
[8] x2 + y 2 − 1 = 0.
[9] 4(x2 + y 2 ) − 3x + 4 = 0.
[10] x2 + 4y 2 − 4x − 8y + 7 = 0.
[11] 4x2 + y 2 − 8x − 4y + 7 = 0.
[12] x2 2
− 4y − 4x + 8y − 1 = 0.
[13] 5x2 + 2xy + 2y 2 + x + 1 = 0.

[14] 2x2 − 2xy + 2y 2


+ 2x − 1 = 0.

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Capitolo 10 267

[31] 2x2 2
− 2xy + 2y − 6x + 6y + 5 = 0.
[32] x2 + 4xy + 4y 2 − 2y = 0.
[33] x2 + 4xy + 4y 2 + x − 3y − 1 = 0.
[34] 5x2 + 2xy + 5y 2 + x = 0.

[35] 2x2 − 12xy − 7y 2


+ 12x + 14y + 8 = 0.

[36] 5x2 + 4xy + 2y 2 − 2x − 4y + 1 = 0.


[37] x2 + 8xy + 7y 2

+ 18 5x = 0.

[38] 3x2 + 4xy + 4x − 1 = 0.


[39] 2xy + x − y − 4 = 0.
[40] 3x2 − 4xy + y = 0.
[41] 6xy + x + y − 1 = 0.
[42] 2x2 + 2xy + 2y 2 + 6x + 6y + 5 = 0.

[43] Classificare la conica di equazione:

3x2 + 2xy + 3y2 − 4x − 4y − 7 = 0.


[44] Classificare le seguenti coniche e scriverle in forma canonica; trovare inoltre semias-
si, eccentricità, centro, vertici, fuochi, assi, direttrici ed eventuali asintoti:

1. x2 + 2y 2 + 4x + 4y − 2 = 0;

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268 Riduzione a Forma Canonica delle Coniche

2. x2 2
− 2y + 6x − 8y − 5 = 0 ;
3. 2y − 8y + 5x − 9 = 0 ;
2

2 2
4. 2x + 4y + 4x − 16y + 2 = 0 ;
2 2
5. x − 2y + 4x − 4y − 2 = 0 .

[45] Si consideri la famiglia di coniche:

2 2
F : (x − y − 2x + 2y + 1) + t(x 2
+ y2 − 2x − 2y) = 0, t ∈ R.
1. Per quali valori di t si ottengono coniche degeneri?
2. Verificare che tutte le coniche non degeneri appartenenti a F hanno lo stesso centro.
3. Ridurre a forma canonica la conica di F passante per il punto P = (0, 1) .
[46] Data la famiglia di coniche:

F : (3x 2
+ 4y2 + 2x + 1) + t(2x2 + 2y2 + 8y + 1) = 0, t ∈ R,
1. dire per quali valori di t la famiglia contiene ellissi, iperboli, parabole e circon-
ferenze; F
2. scrivere le equazioni delle parabole appartenenti a F;
3. trovare la conica di F passante per l’origine e determinarne centro, vertici e fuochi.
[47] Data la famiglia di coniche:

2
F : (y − 6x − y − 1) + t(x − y − 1) = 0, 2
t ∈ R,
1. individuare la conica di che si ottiene per t = 3 e scriverne le equazioni degli
assi e delle direttrici; F −
2. esistono dei valori di t per i quali si ha una circonferenza appartenente a F ? Se sı̀,
se ne determinino il centro e il raggio;

F
3. verificare che la famiglia contiene un’iperbole equilatera della quale si chiedono
l’equazione, le coordinate dei fuochi e l’eccentricit à.

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270 Riduzione a Forma Canonica delle Coniche

[52] Data la conica:

5x2 + 24xy 2
− 5y − 6x − 4y + 2 = 0,
1. riconoscere che si tratta di un’iperbole e scrivere esplicitamente le equazioni del
cambiamento di riferimento che permettono di rappresentarla in forma canonica.

2. Determinarne le coordinate del centro, le equazioni degli assi e degli asintoti.

[53] 1. Data la parabola di equazione:

4x2 4xy + y2 y = 0,
− −
determinarne le coordinate del vertice, l’equazione dell’asse e l’equazione in forma
canonica.

2. Scrivere l’equazione della retta tangente alla parabola nel suo punto P = (1, 1).

[54] Ridurre a forma canonica l’equazione della conica:

5x2 + 4xy + 2y 2 − 6x + 1 = 0
e scrivere le equazioni dei suoi assi.

[55] Ridurre a forma canonica l’equazione della conica:

7x2 2
− 8xy + y − 6x + 6y + 1 = 0
e determinarne le equazioni degli assi.

[56] Data la famiglia di coniche:

Ca : 3x2 + 2axy + 3y 2 + 2x − 2y − 3 = 0, a ∈ R,
1. classificare le coniche di C , al variare di a in R .
a

2. Trovare l’equazione in forma canonica della conica corrispondente al valore a = 1


ed il relativo cambiamento di riferimento.

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Capitolo 10 271

[57] Data la famiglia di coniche:

C:t tx2 + txy


− y − y − t = 0,2
t ∈ R,
1. classificare le coniche di C , al variare di t ∈ R .
t

2. Scrivere in forma canonica le equazioni delle parabole appartenenti a C.


t


3. Posto t = 4 , scrivere in forma canonica l’equazione della conica appartenente a
C
t cosı̀ ottenuta.

[58] Classificare, al variare del parametro h R, le coniche della famiglia:


2 2

x + 2hxy + y + 2x + h = 0.

[59] Data la conica:

x2 − xy + 14 y − 2x + 6y + 6 = 0,
2

1. verificare che non è degenere;

2. verificare che è una parabola;


3. sapendo che il vertice è V = (7/5, −6/5) , trovare l’asse e la tangente nel vertice;
4. verificare che è la parabola di fuoco F = (1, −2) e direttrice d : x + 2y − 1 = 0 .

[60] Data la conica:

3x2 − 2xy + 3y 2
+ 2x + 2y = 0,

1. è degenere?

2. Ha centro?

3. Di che conica si tratta?

4. Ricavarne l’equazione in forma canonica.

5. La conica contiene solo punti reali?

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

272 Riduzione a Forma Canonica delle Coniche

[61] Data la conica:

2xy − x − y + 1 = 0,
1. verificare che non è degenere;

2. verificare che è un’iperbole equilatera;

3. trovarne il centro;

4. determinarne gli asintoti;

5. verificare che la conica passa per P = (0, 1) e trovarne la retta tangente in P .

[62] Riconoscere che l’equazione:

x2 − 2xy + y 2
+ 10x + 2y + 7 = 0
rappresenta una parabola di cui si chiedono le coordinate del vertice e l’equazione del-
l’asse.

[63] Riconoscere che l’equazione:

7x2 − 2xy + 7y 2
+ 34x + 2y + 31 = 0
rappresenta un’ellisse di cui si chiedono le coordinate dei vertici.

[64] Data la famiglia di coniche:

C h : x2 + 2hxy + 4y2 + 8x − 6y = 0, h ∈ R,
C
classificare le coniche h , al variare di h . Posto h = 0 , ridurre la conica cosı̀ ottenuta a
forma canonica e determinare il cambiamento di riferimento usato per tale riduzione.

[65] Data la famiglia di coniche:

C h − 2x − 4y + 1 = 0, h ∈ R,
: 8x2 + 2hxy + 2y2

1. stabilire per quali valori di h la conica C è una parabola. h

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 10 273

2. Per ciascuno dei valori di h determinati nel punto 1. scrivere l’equazione di Ch in


forma canonica.

[66] Scrivere l’equazione dell’ellisse avente centro nell’origine e vertici nei punti:
√ √ −√ −√ −√2, √2), B √ −√
A1 = (4 2, 4 2), A2 = ( 4 2, 4 2), B1 = ( 2 = ( 2, 2),

indicando esplicitamente le equazioni del cambiamento di riferimento usato.

[67] Data la famiglia di coniche:

2 2

− λxy + 2y − 4λy = 0, λ ∈ R,
: 3x
1. determinare i valori di λ per cui C è una parabola.
λ

2. Determinare i valori di λ per cui C è degenere e, in questo caso, scrivere C


λ λ come
prodotto di due rette, eventualmente immaginarie.

[68] Data la famiglia di coniche di equazione:

(1 − h )x2 2
+ 2hxy + 2x − 4y + 4 = 0, h ∈ R,
1. classificare le coniche al variare di h .

2. Verificato che per h = 2 si ha un’iperbole, ridurla a forma canonica.

[69] Verificare che la conica di equazione:

16x2 2
− 24xy + 9y − 6x − 8y + 50 = 0
è una parabola, di cui si chiedono l’equazione in forma canonica, le equazioni del cam-
biamento di riferimento usato e le coordinate del vertice.

[70] Ridurre a forma canonica la conica:


2
C : 2x + 2xy + 2y 2 + 4x + 2y − 3 = 0,
scrivendo esplicitamente le equazioni del cambiamento di riferimento usato e le equazioni
dei suoi assi.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

274 Riduzione a Forma Canonica delle Coniche

[71] Verificare che la conica di equazione:

x2 − 4xy + y 2
+ 6x − 6y + 4 = 0
è un’iperbole di cui si chiedono le coordinate dei vertici.

[72] Data la famiglia di coniche:

6x2 − 4xy + 9ky 2


+ 12x − 4y + 1 = 0, k ∈ R,
1. posto k = 1 , determinare l’equazione in forma canonica della conica cosı̀ ottenuta
e scrivere le equazioni del cambiamento di riferimento usato.

2. Determinare per quali valori di k si ottiene una conica degenere e, in questi casi,
determinare anche le sue componenti (ossia le equazioni delle rette in cui si spezza).

[73] Data la conica:


x2 + 4xy + y2 − √2x − 14 = 0,
verificare che si tratta di un’iperbole e calcolarne le equazioni degli asintoti.

10.2 Soluzioni

[1] Si tratta di un’iperbole di equazione in forma canonica:

X2 Y2
− = 1, con
    
x
=
X
+
1
.
2 4 y Y 1

[2] Si tratta di un’ellisse di equazione in forma canonica:


2

32 X + Y2 = 1, con
2
    
x
y = X
Y + 10 .

[3] È un’ellisse immaginaria.

[4] È la circonferenza di centro C = (1, −2) e raggio √7 .

http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 274/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 10 275

[5] È la conica degenere (x − y)(x + y) = 0.


[6] È la conica degenere (x − iy)(x + iy) = 0.
[7] La conica è un’ellisse di equazione in forma canonica:

X2 Y2
+ = 1, con
    
x
=
X
+
2
.
6 2 y Y − 1

[8] Si tratta della circonferenza di centro O = (0, 0) e raggio 1 .

[9] È una circonferenza immaginaria.

[10] Si tratta di un’ellisse di equazione in forma canonica:

X 2 + 4Y 2 = 1, con
    
x
=
X
+
2
.
y Y 1

[11] La conica è un’ellisse di equazione in forma canonica:

4X 2 + Y 2 = 1, con
    
x
y
= X
Y
+ 1
2
.

[12] La conica è un’iperbole di equazione in forma canonica:

X 2
− 4Y 2
= 1, con
    
x
=
X
+
2
.
y Y 1

[13] È un’ellisse immaginaria.

[14] Si tratta di un’ellisse di equazione in forma canonica:


 x
 √ 2
−2
√2  X
 − 2

3 2 9 2    2     3 
X + Y = 1, con = + .
5 5  y
 √ 2
√2  Y
 − 1 
2 2 3

http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 275/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

276 Riduzione a Forma Canonica delle Coniche

2 1 1 2

1

2

Figura 10.1: Esercizio n. 14

http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 276/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 10 277

Nella Figura 10.1 è rappresentata l’ellisse rispetto ai tre riferimenti usati, ossia come da
equazione assegnata, dopo la rotazione ed infine in forma canonica.

[15] Si tratta di un’iperbole di equazione in forma canonica:


 x
 √ 2 5
√5
−5
 X
 − 1

3 2 9 2    5     3 
− 4
X + Y = 1, con
8
=
√ √ + .
  5 2 5
   2 
y 5 5 Y 3
Nella Figura 10.2 è rappresentata l’iperbole rispetto ai tre riferimenti usati, ossia come da

equazione assegnata, dopo la rotazione ed infine in forma canonica.

[16] Si tratta di un’iperbole di equazione in forma canonica:


 x
   √  −√
2+ 2 2 2
 X

√2 − 1 √2 + 1    −
2 2
  
2
X − Y 2 = 1, con = .
2 2  y
   −√  √
2 2 2+ 2  Y

2 2

[17] Si tratta di un’iperbole di equazione in forma canonica:


 x
 √ 1 1  X
  √ 8 
2
−√2 5 2
5 2 25 2        
− 4
X +
4
Y = 1, con = + .
  √ 1 1   − √ 8 
y 2
√2 Y 5 2

[18] La conica è un’iperbole di equazione in forma canonica:

 √ 3 1
1 2
 x
 10 − √10   X
  1

10
X − 25 Y 2
= 1, con   =     + .
1
√310

 0

y 10 Y

[19] La conica è un’ellisse di equazione in forma canonica:

http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 277/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

278 Riduzione a Forma Canonica delle Coniche

4 2 2 4

2

4

Figura 10.2: Esercizio n. 15

http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 278/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 10 279

x √12 √12 X −1
1 X 2 + Y 2 = 1, con
5
   =
     + .
1 1
y −√ 2
√ 2 Y 1

[20] La conica è un’ellisse di equazione in forma canonica:


  √x 1 1    − 
X 1
   2
√ 2    
X 2 + 2Y 2 = 1, con = + .
1 1
  − √
y 2 √2     
Y 0

[21] La conica è una parabola di equazione in forma canonica:


 x
 √ 2
−2
√2  X

− √2X = 0, con 2
Y2
  =
    .
 y
 √ 2
√2  Y

2 2

[22] La conica è una parabola di equazione in forma canonica:


 x
 √ 2 1  X
  21

5
−√ 5
1        5 
Y2 = −√ X, con = + .
5   √1 2    8 
y 5
√ 5 Y 5

[23] La conica è un’ellisse di equazione in forma canonica:

 √1 1
 x
 2 −√ 2
  X
  − 2

X 2 + 2Y 2 = 1, con   =     +   .
1 1
y √2
√ 2 Y 1

[24] La conica è un’iperbole equilatera di equazione in forma canonica:

http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 279/399
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280 Riduzione a Forma Canonica delle Coniche

x √110 − √310 X 2

1 X2
2
− 12 Y 2
= 1, con
  =
3 1
    
+ .

y √ 10
√10 Y 1

[25] La conica è degenere di equazione in forma canonica:


2
√15
  √x
   X 1
   5    
9X 2 −Y 2
= 0, con = + .
1 2
   − √
y 5 √5     
Y 1
La conica si decompone in (7x −y− 6)(x − y) = 0 .
[26] La conica è un’ellisse di equazione in forma canonica:
 x
 √ 1 2     X 1
5
√    − 
5
   3
3X 2 + 18Y 2 = 1, con =     + .
2 1 4
y −√ 5
√ 5 Y 3
      
[27] La conica è degenere di equazione in forma canonica:
 x
 √ 2 1     X 1
   5
√    
5
4X 2 −Y 2
= 0, con =      + .
  − √ 1 2
y 5
√ 5 Y 1

La conica si decompone in (3x − 4y + 1)(x − 1) = 0 .


[28] La conica è degenere di equazione in forma canonica:
 x
 √ 2 1  X

5
√ 5
1      
Y 2 = , con = .
5 1
√25
 y
 −√  Y

5

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Capitolo 10 281

2
La conica si decompone in (2x − y + 1) = 0.

[29] La conica è una parabola di equazione in forma canonica:


 x
 √ 2 1  X
 − √ 1 
   5
−√ 5     2 5 
2Y 2 − 3X = 0, con = + .
  √ 1 2   − √ 3 
y 5
√ 5 Y 2 5

[30] La conica è una parabola di equazione in forma canonica:


 x
  √ 1 √25   X
  √ 1

5 5
2Y 2 − 3X = 0, con   =     +  .

2 1 9
y −√ 5
√ 5 Y −√
2 5

[31] La conica è un’ellisse di equazione in forma canonica:


1
− √12
  √x
    X 1
2
X 2 + 3Y 2 = 1, con = + .
   √
y
1 √12
   − 
Y 1
2

[32] Si tratta di una parabola di equazione in forma canonica:


2
√15
 x
 √  X
  6

5 25
− √25 X, con
5Y 2 =
  =
    +
  .
  − √ 1 2    2 
y 5
√ 5 Y 25

[33] Si tratta di una parabola di equazione in forma canonica:


 x
 √ 2 1  X
  3

√5 5
√5
       5 
Y2 = − X, con = + .
5 1
√25 1
 y
 − √  Y
 − 
5 20

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 10 283

x √12 − √12 X 1

2 X2
7
− 27 Y 2
= 1, con
  
=
1 1
    
+ 2
1
.

y √ 2
√2 Y − 2

[40] La conica è un’iperbole di equazione in forma canonica:


   √ √   
x 2 1 X 1

5 5 4
− 643 X 16 2
2
+ Y = 1, con
   =
   +
 .
3 1 2 3
y Y
  − √ √     5 5 8

[41] La conica è un’iperbole equilatera di equazione in forma canonica:
   √ −√    −
x 1 1 X 1

18 2 2 2 6
− 187 Y
X 2
= 1, con
   =
    +
 .
7    √ √    − 1 1 1 
y 2 2 Y 6

[42] La conica è un’ellisse di equazione in forma canonica:


1
√12
 x
 √  X
 −  1
   2     
X 2 + 3Y 2 = 1, con = + .
  −√ 1 1   − 
y 2
√ 2 Y 1

[43] Si tratta di un’ellisse, infatti det(A) = 8 > 0 e det(B) = −72 = 0.


X2 Y2
[44] 1. La conica è un’ellisse di equazione, in forma canonica, 8 + 4 = 1;
√ √2
semiassi a = 2 2, b = 2 , eccentricità e = ; centro ( −2, −1) ;
2

vertici ( −2 ± 2 2, −1) , ( −2, −1 ± 2); fuochi ( −4, −1), (0, −1);

assi x + 2 = 0, y + 1 = 0; direttrici x + 6 = 0, x − 2 = 0;

http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 283/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

284 Riduzione a Forma Canonica delle Coniche

X2 2

2. la conica è un’iperbole di equazione, in forma canonica,


6
− Y3 = 1;

√ √
semiassi a = 6, b = 3, eccentricità e =
 3
− −
; centro ( 3, 2);
2
− ± √6, −2); fuochi ( −6, −2), (0, −2); assi x + 3 = 0, y + 2 = 0;
vertici ( 3

direttrici x + 5 = 0, x + 1 = 0; asintoti x + 3 = ± 2(y + 2);

3. la conica è una parabola di equazione, in forma canonica, 2Y 2 + 5X = 0;


17 111
vertice
5
, 2 ; fuoco
40
, 2 ; asse y − 2 = 0; direttrice x = 161
40
;
    X2 Y2
4. la conica è un’ellisse di equazione, in forma canonica, + = 1;
8 4
√ √2
semiassi a = 2 2, b = 2, eccentricità e = ; centro ( −1, 2);
2

vertici ( −1 ± 2 2, 2), (−1, 2 ± 2); fuochi ( −3, 2), (1, 2);

assi x + 1 = 0, y − 2 = 0; direttrici x + 5 = 0, x − 3 = 0;
X2 Y2
5. la conica è un’iperbole di equazione, in forma canonica, = 1;
√ − 2 4

semiassi a = 2, b = 2, eccentricità e =
6
; centro ( −2, −1);
2
√ √
vertici ( −2 ± 2, −1); fuochi ( −2 − 6, −1), (−2 + 6, −1);

2√
√2
assi x +2 = 0, y +1 = 0; direttrici x = −2 ± 6; asintoti y +1 = ± (x+2).
3 2

[45] 1 I valori di richiesti sono 1 1 2 1


. t −, / , .
2. Il centro di tutte le coniche della famiglia è il punto C = (1, 1) , infatti, mediante la
traslazione:
    
x X 1
= +
     
y Y 1

http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 284/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 10 285

si ottengono circonferenze ed ellissi scritte in forma canonica per ogni valore di t,

ad eccezione di quelli indicati nel punto precedente.


Y2
3. X 2 + = 1 è l’equazione della conica cercata.
3

[46] 1. Le coniche devono essere non degeneri, vale a dire:


3 2
det(B) = −28t − 30t 
+ 24t + 8 = 0;
poiché det(A) = (3 + 2t)(4 + 2t) si ottengono:
ellissi se t < 2 oppure t > 3/2,
iperboli se−2−< t < −3/2, −
parabole se t = −2 o t = −3/2,
non esistono circonferenze appartenenti a F;
2. 2y2 + 4x − 24y − 1 = 0 se t = −3/2,
x2 − 2x + 16y + 1 = 0 se t = −2,
sono le equazioni delle parabole appartenenti a F;
2 2

− ±
vertici ( 1 3, 2), 1, 2
3
±√

; fuochi 1
3
,2 ,
−−− √  −
3. si tratta di un’ellisse di equazione x + 2y + 2x 8y = 0 con centro ( 1, 2) ;
− 1+
3
,2 .



2 2 2

[47] 1. La conica richiesta ha equazione 3x2 −y 2


− 2y − 2 = 0 ;
+ 6x
√3
assi x + 1 = 0, y + 1 = 0 ; direttrici x = −1 ± 3
;

2. si ottiene una circonferenza se t = 1, il suo centro e il suo raggio sono,

rispettivamente, C = (3, 1), r = 2 3;



−1 ; la sua equazione è:
3. si ottiene un’iperbole equilatera se t =
2 2
√ √
x − y + 6x = 0, i fuochi sono ( −3 − 3 2, 0), (−3 + 3 2, 0) ,

l’eccentricità è e = 2 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

286 Riduzione a Forma Canonica delle Coniche

[48] 1. Per ridurre a forma canonica tutte le coniche della famiglia si deve imporre,

nella traslazione, Y = y 1 da cui la tesi; −


2. l’equazione della parabola richiesta è 5y2 10y + 28x − − 15 = 0,
il cui vertice è V =
  5
,1 .
7

[49] 1. C a è degenere se a = −1 .
2. La conica è un’iperbole in quanto det(A) = −4. La sua equazione in forma cano-
nica è:
 x
 √1 1  X
  0

   2
−√ 2     
2X 2 − 2Y 2
= 1, con = + .
1
√12 1
 y
 √  Y
 − 
2 2

[50] La conica è una parabola per h = 2 . La sua equazione in forma canonica è:
√3 1 1
x X

4Y 2 + √3X = 0 , con   =


 2 −√2    +
 −√32

.
1 3 7 3
y 2 2 Y 96

2
− √15
√ 
 5 
[51] 1. P = è la matrice ortogonale cercata.
1 2
√ 5
√ 5
 
2. Si tratta di un’iperbole la cui equazione in forma canonica è:

3X 2 − 2Y 2
= 1, con
    x
=P
X
.
y Y

[52] 1. La conica è un’iperbole di equazione in forma canonica:

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 10 287

x √313 − √213 X 3

−13X 2
+ 13Y 2 = 1, con
  =
2 3
    
+ 13
2
.

y √ 13
√ 13 Y 13

2. l’iperbole determinata nel punto 1. ha centro


 3 2
, ;

13 13
assi di equazioni 2x − 3y = 0 , 3x + 2y − 1 = 0 ;
1 1
asintoti di equazioni y = 5x − 1, y = − x + .
5 5

[53] 1. La parabola assegnata ha vertice V =


− 9
,
1
,

200 100
 x=t
9
− 200
asse

 1
y = 2t +
100
, t ∈ R.
La sua equazione in forma canonica e il cambiamento di riferimento usato sono:

1
− √25

 x
 √  X
 − 9

2 5    5     200 
5Y 2 = X; = + .
5   √ 2 1    1 
y 5
√ 5 Y 100

2. L’equazione della retta tangente alla parabola nel suo punto P è 4x − 3y − 1 = 0.


[54] La conica è un’ellisse di equazione in forma canonica:
 x
  √ 1 2  X
  1
5
√ 5
1 2        
X + 3Y 2 = 1, con = + ;
2    −√ 2 1   − 
y 5
√ 5 Y 1

con assi di equazioni x + 2y − 3 = 0, 2x − y − 1 = 0 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

288 Riduzione a Forma Canonica delle Coniche

[55] Si tratta di un’iperbole di equazione in forma canonica:


 x
 √ 1 − √25
 X
  1

   5     
X2 − 9Y 2
= 1, con = + ;
  √ 2 1    
y 5
√ 5 Y 1

i cui assi hanno equazioni x + 2y − 3 = 0, 2x − y − 1 = 0.

[56] 1. Se a < −3, a > 3 si hanno delle iperboli;



se 3 < a < 3 si hanno delle ellissi;

se a = 3 si ha una conica degenere;
se a = 3 si ha una parabola;
se a = 11/3 si ha una conica degenere.

2. La conica è un’ellisse di equazione in forma canonica:


1
√12
  √
x
   − 
X 1
X2 2 2
+ Y 2 = 1, con = + .
2   − √
y 1
2
√12     
Y 1
2

[57] 1. Se t < −4, t > 0 si hanno delle iperboli;


se−4 < t < 0 si hanno delle ellissi;
se t = −4 si ha una parabola;

se t = 0 e se t = −2 ± 5 si hanno coniche degeneri.

2. Si ottiene una parabola non degenere per t = 4 . 5 5Y = 2X è l’equazione 2


in forma canonica della parabola con cambiamento di riferimento:
 x
 √ 1 2  X
 − 409

5
√5
       200 
= + .
2
√15 399
 y
 − √  Y
  
5 100

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 10 289

3. La conica richiesta coincide con quella studiata nel punto precedente.

[58] Se −1 < h < 1 si hanno delle ellissi;


se h = ±1 si hanno delle parabole;
se h < −1, h > 1 si hanno delle iperboli.

[59] 1. La conica è non degenere perché:


 1 − 1


1
2
 − 1 1
 
3 = 0;
2 4
 − 1 3 6

2. si tratta di una parabola perché:
 1 − 1

2
= 0;
 
− 12 1
4
 
la forma canonica e il cambiamento di riferimento sono:
1
− √25
 x
 √  X
  7

5
5 2
−2√5X ; 5
Y =
  =
    +
 
;
4   √ 2 1   − 6 
y 5
√ 5 Y 5
3. asse di equazione 2x − y − 4 = 0 , tangente nel vertice di equazione x + 2y + 1 = 0
(si è usata la regola degli sdoppiamenti). In alternativa, si osservi che la tangente
ad una parabola nel suo vertice è la retta passante per il vertice e ortogonale all’asse;

4. è sufficiente ricordare che la parabola è il luogo dei punti P = (x, y) equidistanti


dalla direttrice d e dal fuoco F .

[60] 1. No, perché det(B) = 0. 



2. Sı̀. Il centro ha coordinate ( 1/2, 1/2). −

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290 Riduzione a Forma Canonica delle Coniche

3. La conica è un’ellisse.

4. 2X 2 + 4Y 2 = 1 è l’equazione della conica in forma canonica.


5. Sı̀.

[61] 1. Si tratta di una conica non degenere in quanto:


1
 0 1 −

 2 
det(B) = 1 0 − 12 
= 0;
 1

− 2
− 12 1 
2. la conica è un’iperbole equilatera di equazione in forma canonica:
 x
 √ 1 1  X
  1

2
√ 2
       2 
2X 2 − 2Y 2
= 1, con = + ;
  −√ 1 1    1 
y 2
√ 2 Y 2

3. centro
 1, 1 ;
2 2
1 1
4. asintoti di equazioni x = , y= ;
2 2
5. l’equazione della retta tangente all’iperbole nel punto P è x − y + 1 = 0 (si è usata
la regola degli sdoppiamenti).

[62] La conica è una parabola di equazione in forma canonica:

 x
  √ 1
2
− √12   X
 − 5

Y2 = −3√2X, con   =     +  4
;
1 1 3
y √ 2
√ 2 Y 4

vertice
−  5 3
, , asse di equazione x − y + 2 = 0.
4 4

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Capitolo 10 291

10

20 10 10

10

20

Figura 10.3: Esercizio n. 63

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292 Riduzione a Forma Canonica delle Coniche

Nella Figura 10.3 è rappresentata la parabola rispetto ai tre riferimenti usati, ossia come
da equazione assegnata, dopo la rotazione ed infine in forma canonica.

[63] La conica è un’ellisse di equazione in forma canonica:


 x
 √ 1 1  X
 − 5

2
−√2
X2 2        2 
+ Y 2 = 1, con = + ;
2 3 1
√12 1
 y
 √  Y
 − 
2 2
3 1 7 3
i cui vertici sono A 1 = , , A2 = , ,
 − √ − √ −√ − √  − −√ − √
2 2
2 3 5 2 2 3 2
2 2
2 3 5 2 −2√3√− √2

B1 =
2 2

,
2 2
, B2 = √
2 2
, √ 2 2
.

[64] Se h = −73/24 la conica è degenere, altrimenti è non degenere;


se −2 < h < 2 la conica è un’ellisse;
se h < −2 e h > 2 la conica è un’iperbole;
se h = 2 la conica è una parabola.
±
Se h = 0 si ha l’ellisse di equazione in forma canonica:

x X
    −  4
4 2 16 2
X + Y = 1, con = + .
73 73
      3
y Y 4

[65] 1. C h è una parabola se h = ±4 .


2. Se h = 4 la conica −4 è una parabola la cui equazione in forma canonica è:
− C 1
√25
 x
  √  X
  1

5
− 2√5X = 0, con 10
10Y 2
  =
    +
 
;
   −√ 2 1    1 
y 5
√5 Y 5
se h = 4 la conica C 4 è una parabola la cui equazione in forma canonica è:

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Capitolo 10 293

x √15 √25 X 7

5

10Y 2 + 6 X = 0, con
   =
2 1
    
+ 150
23
.

y −√ 5
√5 Y 75

[66] 17x2 + 17y 2 30xy − − 128 = 0 è l’equazione dell’ellisse cercata. La sua equazione
in forma canonica è:
1
− √12
  √
x
  X
1 2 1 2 2
X + Y = 1, con = .
64 4 1 1
   √
y 2 √ 2
   Y

[67] 1. C λ è una parabola se λ = ±2√6 .


2. C è degenere se λ = 0 , in questo caso C √
è ( 3x +
√2iy)(√3x − √2iy) = 0 .
λ 0


[68] 1. Se h = 1 la conica è degenere, altrimenti è non degenere.

Per h = 0 si ha una parabola. Per h = 0 si ha sempre un’iperbole.

2. Si tratta di un’iperbole di equazione in forma canonica:


 x
 √ 1 2  X
  1

5
−√ 5
1 2 4 2        
− 3
X + Y = 1, con
3
= + .
  √ 2 1    
y 5
√5 Y 1

[69] Si tratta di una parabola di equazione in forma canonica:

3
2
x
5
− 45 X 3
2

Y = 5 X, con
  
= 4 3
    
+ ;
y 5 5 Y 4

le coordinate del vertice sono (3, 4) .

[70] Si tratta di un’ellisse di equazione in forma canonica:

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

294 Riduzione a Forma Canonica delle Coniche

x √12 − √12 X −1
3 X 2 + 1 Y 2 = 1, con
5 5
  
=
    
+ ;
1 1
y √ 2
√2 Y 0

le equazioni dei suoi assi sono x − y + 1 = 0, x + y + 1 = 0 .

[71] La conica è un’iperbole di equazione in forma canonica:

x √12 √12 X −1
32 X 2 − 12 Y 2
  
= 1, con
    
=
1 1
+ ;
y −√ √ 2 2 Y 1
 √ − −√   −√ − √ 
3 3 3+3 3 3 3+3
i cui vertici sono , , , .
3 3 3 3

[72] 1. Se k = 1 la conica è un’ellisse di equazione in forma canonica:

 x
  √ 1
5
√25   X
 − 1

2X 2 + Y 2 = 1, con   =     +   .
2
y −√ 5
√15 Y 0

2. La conica è degenere per k = 2/27 e le sue componenti hanno equazioni:


6x − 2y + 6 − √30 = 0, 6x − 2y + 6 + √30 = 0 .

[73] Si tratta di un’iperbole perché det(B) = 1/4 e det(A) = 2;


la sua equazione in forma canonica è: −
 x
 √ 1 1  X
 − √ 1 
2
−√ 2 3 2
1        
3X 2 − Y2 = , con = + ;
12 1
√12 2
 y
 √  Y
  √ 
2 3 2

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Capitolo 10 295

gli asintoti hanno equazioni:

− √12 x + √12 y − 12 = ±√3 √12 x + √12 y − 16


 .

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296 Riduzione a Forma Canonica delle Coniche

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Capitolo 11

Geometria Analitica nello Spazio

11.1 Esercizi
In questo capitolo sono inseriti esercizi di geometria analitica nello spazio che riguardano
la rappresentazione di piani, rette, sfere e circonferenze.
Con V3 si denota lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione 3 , dei vettori ordinari,
riferito ad una base ortonormale positiva B
= (i, j, k) . In quest’ambito “ ” indica il ·

prodotto scalare tra due vettori e “ ” il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.
Inoltre, tutti gli esercizi di questo capitolo sono assegnati nello spazio ordinario, rispetto

ad un riferimento cartesiano (ortonormale, monometrico, positivo)


modo equivalente, rispetto al riferimento cartesiano R = (O,x,y,z
= (O, i, j, k), dove R o, in
( i, j, k))è una
base ortonormale positiva dello spazio vettoriale V3 su cui è definito lo spazio affine di
punti che viene considerato.

[1] Date le rette:

r1 :
 −
x y=0
r2 :
 x −y−6 =0 r3 :
 −
3x 2z + 2 = 0

2x z + 5 = 0, x − 2y + z − 6 = 0, −
3y + z 4 = 0,

1. scrivere le equazioni della retta s incidente r 1 ed r 2 e parallela a r 3 .

2. Trovare l’equazione della sfera Σ passante per i punti A = (1, 1, 2), B = (2, 1, 1)
e tangente alla retta r 3 nel punto C = (0, 1, 1) .

3. Determinare le equazioni delle circonferenze contenute nella sfera Σ , aventi raggio



pari a 14/3 e tangenti alla retta r 3 .

297

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

298 Geometria Analitica nello Spazio

[2] Determinare le equazioni della circonferenza tangente nell’origine alla retta:


 x = 2t
r: y = 3t
 z = t,− t ∈R
e passante per il punto A = (1, 0, 1) .

[3] Dati i piani:

π1 : x + y + z − h = 0, π2 : x + ky = 0, π3 : x + y − z − 1 = 0, h, k ∈ R,
1. studiare, al variare di h e k in campo reale, la loro posizione reciproca.

− ∩
2. Posto h = 1 , k = 1 , si consideri la retta r = π 1 π2 . Determinare le equazioni
della retta s simmetrica di r rispetto al piano π3 e scrivere l’equazione del piano
che contiene r ed s .

3. Trovare l’equazione della sfera passante per il punto A = (3, 1, 1) e tangente al


piano π 3 nel punto B = (1, 1, 1) .

[4] Dati i punti:


1 1 3
C= , , , P = ( 1, 0, 0), Q = (0, 1, 3), R = (0, 0, 1)

− −y =2 02, −
 2

ed il piano π : x

1. determinare l’equazione della sfera Σ 1 di centro C e raggio


√7/2 .
2. Trovare l’equazione del piano π  passante per i punti P , Q, R .

3. Determinare l’equazione della sfera Σ 2 avente il centro sul piano π e contenente la


circonferenza intersezione della sfera Σ 1 con il piano π  .
C
[5] Dati il punto A = (3, −3, 1) e le rette:
r:
 2x − y + 3z + 5 = 0
s:
 −1=0
x + 2y
x − y + 2z + 1 = 0, − − 2 = 0,
3y z
1. determinare l’equazione del piano π passante per A , parallelo a r e a s .

2. Determinare l’equazione della sfera tangente a π in A e avente il centro sul piano


coordinato xy .

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Capitolo 11 299

[6] Date le rette:

r:
 x
y − 52 == 00
e s passante per l’origine, parallela al piano di equazione 3x+2y+z +5 = 0 e complanare
− −
con la retta di equazioni x y + z = y 3 = 0 , verificare che r e s sono sghembe e
determinare la loro minima distanza.

[7] Determinare le equazioni della circonferenza passante per i punti A = (1, −2, 1) ,

B = (0, 2, 4) , C = (2, 1, 3) .

[8] Dati il piano π : kx − y + hz − 1 = 0 con h, k ∈ R e la retta:


r:

x − hz − 2 = 0
3x + y = 0,

1. stabilire per quali valori di h e k :

a. la retta ed il piano sono incidenti;


b. la retta è parallela al piano e non contenuta nel piano;

c. la retta è contenuta nel piano;


d. la retta ed il piano sono perpendicolari.

2. Si ponga h = k = 1 e si considerino i punti A = (2, 1, 0), B = (0, 2, 2) . Verificare


che le rette s 1 passante per A e perpendicolare a π , e s 2 passante per B e parallela
a r , sono sghembe.

[9] Determinare le equazioni di tutte le circonferenze del piano y = 0 tangenti all’asse z


nel punto P = (0, 0, 1) .

[10] Dati il piano π : 2x + y = 0 ed i punti A = (0, 0, 2), B = (1, 2, 0) di π , −


determinare il luogo dei punti C di π tali che l’area del triangolo ABC sia 6 .

[11] Dati i punti A = (1, 2, 0), B = (0, 0, 4), C = ( 1, − −2, 2) , determinare le equazioni
della circonferenza circoscritta al triangolo ABC .

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300 Geometria Analitica nello Spazio

[12] Dati il punto A = (9, 0, 0) ed il vettore u = 2i − k,


1. trovare l’equazione del piano π passante per A e ortogonale ad u.

2. Determinare l’equazione della sfera Σ tangente al piano π nel punto P = (7, 1, −4)
e avente il centro sul piano α : x y + z = 0 . −
3. Trovare, infine, le equazioni della retta tangente a Σ in P e parallela al piano
coordinato yz .

[13] 1. Determinare il piano π contenente la retta:


 x=t
r: y = 2t 1 −
 −
z = t + 1, t ∈R
e passante per l’origine.

2. Dopo aver verificato che l’intersezione della sfera:

Σ : x2 + y2 + z 2 − 2x + 2z − 2 = 0
con il piano π è una circonferenza , trovare l’equazione della sfera Σ  contenente
C
C e avente il centro sul piano π  : x + 2y 1 = 0 . −
[14] Date le rette:
 x = at + 1  bx − y + 2 = 0,
r: y = 2t + 2 s:
 z = 3t + 3, t ∈ R, 3x − z + 1 = 0,
al variare dei parametri a e b in campo reale, studiare la posizione reciproca di r ed s .

[15] 1. Determinare l’equazione del piano passante per il punto A = (2, 3, 0), parallelo −

alla retta r : x = y = z e perpendicolare al piano π : x + y + z = 2 .


2. Tra tutte le sfere tangenti al piano π nel punto B = (1, 1, 2) , determinare quelle
tangenti alla sfera Σ : x 2 + y 2 + z 2 = 16 .

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Capitolo 11 301

[16] Nello spazio vettoriale reale V3 , rispetto ad una base ortonormale positiva B =
(i, j, k) , sono dati i vettori:

u = (1, 2, 3), −
v = ( 1, 0, −2).
1. Determinare le equazioni della retta r che passa per il punto A = (0, 1, 1) ed è −
parallela al vettore u e le equazioni della retta s complanare ad r , che passa per il

punto B = ( 3, 0, 2) e che è ortogonale a v.

2. Calcolare la distanza (in valore assoluto) dell’origine dalla retta r .

3. Determinare l’equazione della sfera avente il centro in B e tangente alla retta r .

C
[17] Data la circonferenza del piano z + 1 = 0 , di centro Q = (2, 3, 1) e raggio − √3 ,
C
determinare le equazioni delle sfere passanti per e tangenti alla retta:

r:
 x= 0

y 3 = 0.

[18] Determinare le equazioni della retta s perpendicolare al piano π : 2x+2y z +1 = 0 −


e incidente le rette:

 x −3=0
 −
x = 2t
r1 :
y − 3z = 0, r2 : y= 2 −
 z = t, t ∈ R.
[19] 1. Determinare le equazioni della retta r passante per l’origine, incidente la retta:
 x=t
s: −
y = 3t

z = 2 t, t ∈R
e ortogonale al vettore n = j + 2k.

2. Scrivere l’equazione della sfera Σ avente il centro sulla retta r e passante per i punti
A = (1, 0, 0), B = (0, 0, 1) .

3. Determinare l’equazione del luogo dei centri delle circonferenze appartenenti a Σ e


aventi raggio 1/2 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 11 303

[25] Fra tutte le sfere passanti per la circonferenza:

C
 :
x2 + y2 + z 2 9 = 0−
2x + 4y + 4z 9 = 0,−
determinare quelle tangenti al piano di equazione x = 3 .

[26] Determinare la lunghezza della proiezione ortogonale del segmento AB , con:

A = (0, 0, 1), B = (1, 2, 3),

sulla retta: 
r:

x y+z =0

x + y z = 0.

[27] Determinare le equazioni della retta tangente nell’origine O alla circonferenza:

C
:
x2 + y2 + z 2 + x + y = 0
x2 + y2 + z 2 y + z = 0.

[28] Determinare le coordinate del punto simmetrico dell’origine O rispetto alla retta:

r:
 x+y+z =0

x + y 1 = 0.

[29] Fra tutte le sfere tangenti al piano π : x + y + z = 2 nel punto P = (1, 1, 2) , −


determinare quelle secanti il piano coordinato xy secondo una circonferenza di raggio

pari a 2 .

[30] Dati il piano π : x + y + z = 0 e il punto P = (0, 0, 1) , determinare le equazioni


delle rette di π , parallele al piano coordinato xy e aventi distanza (in valore assoluto)

d = 2 da P.

[31] Determinare le equazioni delle sfere tangenti ai piani coordinati yz e xz e passanti


per i punti A = (1, 3, 2), B = (3, 1, 2) . −

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

304 Geometria Analitica nello Spazio

[32] Data la circonferenza:

C:


x y + z = 0,

x2 + y2 + z 2 4 = 0

1. verificare che il punto A = (2, 1, −1) del piano π : x − y + z = 0 è esterno alla


circonferenza . C
2. Determinare le equazioni delle rette del piano π uscenti da A e tangenti alla cir-
conferenza . C
[33] Determinare le equazioni delle sfere tangenti al piano π : x − y + 2z − 1 = 0 nel
punto P = (1, 0, 0) e tangenti all’asse z .

[34] Determinare, al variare dei parametri reali h e k , la posizione reciproca delle rette:

r:
 x + hy + z = 0
s:
 − −
x y + hz 1 = 0

2x y + 3z + k = 0, −
2x y + z + k = 0.

[35] Determinare l’equazione della sfera passante per il punto A = (1, 1, 1) e per la −

circonferenza del piano π : x + 2y + z 7 = 0 di centro C = (2, 3/2, 2) e raggio uguale
a 1/2.

[36] Determinare le coordinate del punto P  simmetrico del punto P = (1, −2, 4) rispet-
to al piano π di equazione x + y 2z 3 = 0 .− −
[37] Determinare le equazioni delle sfere tangenti al piano π : 2x + y − 2z − 6 = 0 nel
punto P = (2, 2, 0) e tangenti alla retta r : x + z + 2 = y 2 = 0 . −
[38] Determinare, al variare dei parametri reali h e k , la posizione reciproca dei tre piani:

π1 : x + hy + z = 0, π2 : x y + hz 1 = 0, π3 : 2x + hy + z + k = 0.
− −
[39] Dati il punto P = (1, 2, −1) e le rette:
r1 :
2−x
=
y−1
= 1 − 2z, r2 :
 z=0
2 3 3x y− − 2 = 0,
determinare:

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 11 305

1. l’equazione della sfera Σ passante per il punto H = (0, 0, 2 33) che interseca il

piano coordinato xy secondo la circonferenza:

C: x2 + y2 − 24(x + y) − 132 = 0,
la cui equazione è scritta in tale piano;

2. le equazioni della retta r3 passante per P, perpendicolare alla retta r2 e incidente


la retta r 1 ;

3. l’area del triangolo MNP, dove M e N sono i punti di intersezione della retta r1
con la sfera Σ .

[40] Dati i punti:


P1 = (2, 0, 0), P2 = (3, 2, 1),− −
P3 = ( 2, 1, 1), P4 = (0, 0, 2),
1. detta H la proiezione ortogonale di P1 sulla retta P3 P4 e detta K la proiezione
ortogonale di P 3 sulla retta P 1 P2 , determinare le equazioni delle rette P 1 H e P 3 K
e studiarne la loro posizione reciproca.

2. Scrivere le equazioni della circonferenza circoscritta al triangolo P 1 P2 P3 .

[41] Date le rette:

s1 :
 −
x + y + 2z 1 = 0 s2 :
 −
x 2y + z + 1 = 0
2x + 2y + z + 1 = 0, −
2x 4y + 1 = 0,

1. verificare che s 1 e s 2 sono sghembe.

2. Scrivere le equazioni della retta r perpendicolare comune a s 1 e a s 2 .

3. Determinare le coordinate dei punti di intersezione P 1 = s 1 ∩r eP 2 = s2 ∩ r.


4. Determinare l’equazione della sfera tangente a s 1 e a s 2 nei punti P 1 e P 2 .

[42] Determinare le equazioni della retta tangente in P = (0, 0, 1) alla sfera di equazione:
x2 + y2 + z 2 − 2x + y − z = 0
e che interseca la retta:  x −1 =y
s: 2
 z − 2 = 0.

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306 Geometria Analitica nello Spazio

[43] Assegnati il punto A = (1/2, −1, −2) sul piano π : 2x − y + z = 0 e la retta:


s:
x−1= 0
3y − z + 1 = 0,

determinare:

1. le equazioni delle rette di π che passano per A e che formano con s un angolo ϕ
tale che:
3√
cos ϕ = 2;
5
2. l’equazione della sfera di centro A e tangente alla retta s .

[44] Dati la sfera:


Σ : x2 + y2 + z 2 − 2x − 4y − 2z = 0,
e il piano:
π: x+y − z = 0,
determinare:

1. le coordinate del centro ed il raggio della circonferenza C intersezione di Σ con π;


2. le equazioni della retta tangente a C nell’origine O.
[45] Dati il piano:
π: x − y + 2z = 0
e la retta:
r : x = 2y = −z,
determinare:

1. le equazioni della retta r  simmetrica di r rispetto ad π;

2. l’equazione del piano individuato da r e da r  ;

3. le equazioni delle bisettrici degli angoli formati da r e da r  ;

4. le equazioni delle sfere aventi il centro sulla retta r , tangenti al piano π e passanti
per il punto A = (2, 0, 2) . −

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Capitolo 11 307

[46] Dati la retta:

r:
 −
x y+z= 0

2x + y + z 1 = 0,

il punto A = (1, 2, −1/2) e h = 


17/2 , determinare:

1. i punti di r che hanno distanza (in valore assoluto) h da A ;

2. l’equazione della sfera tangente in A al piano passante per A e per r e avente il


centro sul piano di equazione y = 0 .

[47] 1. Discutere, al variare dei parametri h e k in R , la posizione reciproca dei tre piani:

π1 : x − 2y + hz = 1,
π2 : 2x − 4y − kz = 2,
π3 : (h − k)x − (4 − k)y − (h + 2k)z = 4 − h.

2. Posto h = 1 , k = 2 , i piani π 1 e π 2 si incontrano in una retta. Determinare le equa-


zioni delle sfere tangenti sia a π 1 sia a π 2 (contemporaneamente) e passanti per il
punto P = (2, 0, 0) .

[48] Determinare le equazioni delle rette parallele al piano coordinato xy e tangenti alla
circonferenza:  x2 + y 2 + z 2 2x + 3y = 0

C :
x + 2y + z + 2 = 0.

[49] Dati il piano π : x + hy + 4z + k = 0, h, k ∈ R e la retta:


2x − y + z − 1 = 0
r:
5x − z + 2 = 0,

1. studiare la loro posizione reciproca al variare dei parametri h, k .

2. Trovare le equazioni della circonferenza


√ C di centro C = (2, 0, 3) che stacca su r
una corda di lunghezza 2 3 .

3. Determinare le equazioni delle rette tangenti a C parallele al vettore a = 2i − j + k.

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308 Geometria Analitica nello Spazio

[50] Determinare le equazioni delle rette passanti per il punto M = (0, 0, 1) , parallele al
piano π : x + z = 0 e tangenti alla sfera di centro C = (0, 4, 2) e raggio 2 .

[51] Date le rette:

r:
 x + az + 1 = 0
s:
 −
x+y a= 0

ax + y 7 = 0, −
y 1 = 0, a ∈ R,
1. al variare del parametro a in campo reale, studiare la loro posizione reciproca.

2. Posto a = −2 , trovare l’equazione del piano che contiene le due rette.


3. Posto a = 1 , trovare l’equazione della sfera tangente ad entrambe le rette ed avente
diametro di lunghezza pari alla minima distanza tra r ed s .

[52] Dati il piano π : 2x − 3y + hz + 1 = 0 e le rette:


 x−y−z+k= 0
 −
x= 1+t
r:
x + z − 1 = 0,
s: −
y= 4 t
z = t,

1. stabilire per quali valori dei parametri reali h, k :

a. la retta r e il piano π sono incidenti;


b. la retta r e il piano π sono paralleli;
c. la retta r è contenuta nel piano π .

2. Posto h = 2 e k =− −3 , trovare le equazioni della retta perpendicolare a π ed


incidente sia r sia s .

[53] Date le rette:

r1 :
x+y −2=0 r2 :
− −
x y z= 0
x+z 4 = 0, 4x 2y z 4 = 0,
 −  − − −
1. determinare l’equazione del piano contenente r 1 e ortogonale a r 2 .

2. Determinare le equazioni della retta passante per P0 = (1, 0, −1) , ortogonale a r 1

− −
ed incidente la retta r 3 : x y + z = 3x + y 7 = 0 .

3. Determinare le equazioni delle sfere di raggio 2 , aventi centro su r e tangenti al
1

piano π : x − z + 2 = 0 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 11 309

[54] Date le rette:

r:
 2x + 2y + z = 0 s:
 2x + y + 5 = 0

y + z 2 = 0, −
2x z + 10 = 0,

1. verificare che le rette r ed s sono parallele e trovare l’equazione del piano che le
contiene.

2. Calcolare la distanza (in valore assoluto) tra le rette r ed s .

3. Determinare le equazioni delle sfere aventi centro sulla retta r e tangenti sia al
− −
piano π : 2x 2y + z 1 = 0 sia alla retta s .

[55] Dati i piani:


π1 : x − hy + z − 1 = 0,
π2 : 2x + y + (1 − h)z + 1 − h = 0,
π3 : (−1 + h)x + 3y − 2z = 0, h ∈ R,

1. determinare, per ogni h , la loro posizione reciproca.


2. Posto h = 0 , si considerino la retta r = π 1 π2 ed il punto A = r π3 . Scrivere ∩
le equazioni della retta passante per A , ortogonale a r e parallela al piano π 3 .

3. Trovare l’equazione della sfera tangente in A al piano π3 ed avente centro sulla



retta s : x + 2y 5 = y + z 8 = 0 . −

[56] Dati i punti P 0 = ( 1, 0, 0) , P 1 = (0, 0, 3) e la retta s : x = y = z ,

1. trovare le equazioni della retta r passante per P0 , perpendicolare ed incidente la


retta s .

2. Scrivere le equazioni delle sfere tangenti all’asse x nel punto P0 , passanti per il
punto P 1 e tangenti alla retta s .

[57] Dati il piano π : x + 2y − 2z + 1 = 0 e la retta r : 2x + y + z = 2x − y − 3z = 0 ,


1. scrivere l’equazione del piano contenente r e perpendicolare a π .

2. Determinare i punti della retta s : x + y = x


 − z = 0 che hanno distanza (in valore
assoluto) 3/2 dalla retta r .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

310 Geometria Analitica nello Spazio

3. Sia C la circonferenza intersezione del piano π con la sfera:


Σ : x + y + z − 2x − 2y + h = 0, h ∈ R.
2 2 2

Trovare il valore di h in modo tale che il raggio di C sia 1 .


[58] Dati il punto A = ( 1, 0, 1) e i piani:

− z − 3 = 0, π : y − z − 1 = 0,
π1 : x 2

contenute nel piano π , parallele al piano π


1. determinare le equazioni delle rette √ 1 2 ed
aventi distanza (in valore assoluto) 13 dal punto A .

2. Sia la circonferenza intersezione del piano π2 con la sfera di centro A e raggio


√ C
6 . Stabilire se il punto B = (2, 1, 0) del piano π 2 è interno o esterno a . C
3. Trovare le rette tangenti a C parallele al piano π . 1

[59] Dati i punti A = (3, −2, 0) , B = (−3, 1, −3) e la retta:


r:
2y − z + 1 = 0
x − 3y + z − 3 = 0,
1. dopo aver verificato che le rette AB ed r sono incidenti, trovare il loro punto di
intersezione ed il piano che le contiene.

2. Scrivere l’equazione della sfera Σ passante per A e B ed avente centro su r.

3. Determinare l’equazione del piano tangente a Σ nel punto A .

4. Trovare l’equazione della circonferenza C contenuta nella sfera Σ e tale che A , B


siano estremi di un diametro di . C
[60] Date la sfera Σ : x 2 + y 2 + z 2 − 2x + y = 0 e la retta:
2x + z − 5 = 0
r:
y + z = 0,

1. trovare le equazioni dei piani tangenti a Σ che contengono la retta r .

2. Determinare l’equazione della sfera Σ tangente a Σ nell’origine ed avente centro


− −
sul piano π : x 2y z + 2 = 0 .

3. Trovare le circonferenze contenute nella sfera Σ , che appartengono a piani perpen-


dicolari a r ed hanno raggio 1/2 .

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Capitolo 11 311

[61] Dati i piani:


π1 : x + ky + z k = 0,
π2

: kx + y + z − 1 = 0,
π3 : x + y + kz − k = 0, 2
k ∈ R,
1. determinare, al variare di k , la loro posizione reciproca.

2. Posto k = 0 , trovare le equazioni della retta passante per il punto A = (1, 1, 2) ,


parallela a π 1 e complanare con la retta r = π 2 π3 . ∩
− C
3. Posto k = 1 , si consideri la circonferenza di centro B = (0, 0, 1) e raggio 2 − √
contenuta nel piano π 3 . Trovare l’equazione della sfera contenente la circonferenza

C e tangente alla retta s = π ∩ π . 1 2

[62] Si consideri la retta: 


r:
x − 2z − 4 = 0
y − 3z − 1 = 0,
1. determinare l’equazione del piano π passante per r e parallelo all’asse z . Calcolare
la distanza tra π e l’asse z .

2. Trovare il centro e il raggio della circonferenza C di equazioni:


x2 + y2 + z 2 + 2x 2y 1=0

 x y=0 − −
e determinare le equazioni della retta tangente a C nel punto P = (0, 0, 1) .

[63] Determinare le equazioni della retta tangente alla sfera:

Σ : x2 + y2 + z 2 − 6y + 5 = 0
nel punto A = (0, 1, 0) e ortogonale alla retta:

x+y+z+2=0
r:  x − y + z = 0.
[64] Date le rette:
 x+y+1=0
 x + y + 2z 5 = 0 −
 x= t+1
r1 :
− −
2x y z = 0,
r2 :

x y + 1 = 0,
r3 : −
y = 2t
 z = t + 1, t ∈ R,

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312 Geometria Analitica nello Spazio

1. determinare le equazioni della retta parallela a r 1 e complanare sia a r 2 sia a r 3 .

2. Dopo aver verificato che r2 e r3 sono sghembe, trovare la retta ortogonale ed


incidente entrambe.

3. Determinare le equazioni della circonferenza di centro C = (1, 2, −1) tangente alla


retta r 3 .


[65] Dati il piano π : x z = 0 e il punto P = (2, 0, 1) , determinare il luogo C dei punti
di π aventi distanza (in valore assoluto) uguale a 3 da P .

[66] Date le rette:


 x= 1+t  −
x + y 2z = 0
r: y=1 t − s:

2x 3y + z = 0
 z = 1, t ∈ R,
e il punto P 0 = (1, 2, 3) ,

1. determinare le equazioni della retta r , passante per P0 , ortogonale alla retta r e


complanare con la retta s .

2. Determinare la posizione reciproca di r e s .


3. Verificare che:  x2 + y2 + z 2 − 2x + 4y − 4z = 0
C: x2 + y2 + z 2 −9=0
è una circonferenza di cui si richiedono il centro e il raggio.

[67] Dati il punto C = (1, 0, −2) e la retta:


 x= t+4
r: y=t
 −
z = 3, t ∈ R,
1. determinare le equazioni della circonferenza di centro C e tangente a r .

2. Trovare i punti A e B di r tali che il triangolo ABC sia rettangolo in A e abbia


area 3 .

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Capitolo 11 313

[68] Dati il piano π : x z 2 = 0 e la sfera Σ : x2 + y 2 + z 2 2x = 0 , scrivere le


− − −
equazioni della retta tangente a Σ in P = (1, 0, 1) e parallela al piano π .

[69] Data la circonferenza:

C
 :
x2 + y 2 + z 2 2y 6z + 1 = 0
− −
− −
x + y z 1 = 0,

1. determinare le coordinate del centro ed il raggio di C.


2. Determinare le equazioni della retta tangente a C nel punto A = (2, 0, 1) .
[70] Data la sfera:

Σ : x2 + y2 + z 2
− 4x − 2y + 4z − 16 = 0,
trovare le equazioni dei piani paralleli al piano π : x − 2y − 2z + 12 = 0 che intersecano
Σ secondo una circonferenza di raggio 4 .

[71] Dati la circonferenza:


2 2
(x − 2) + (y − 1) + z2 = 5
:
C  z=0
ed il vettore v = 3i − 6j,
1. utilizzando il calcolo vettoriale, calcolare l’area del triangolo individuato dai vettori
v e j.

2. Verificare che la retta passante per l’origine e parallela a v è tangente alla circonfe-
renza . C
3. Determinare le equazioni delle sfere passanti per C ed aventi raggio √6 .
[72] Date le rette:

r:
 −
2x y + z 4 = 0 − s:
 x + λy 1 = 0−

y + z 2 = 0, x + z + µ 1 = 0,− λ, µ ∈ R,
1. discuterne la loro posizione reciproca, al variare dei parametri reali λ,µ.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

314 Geometria Analitica nello Spazio

2. Posto λ = µ = 0 , dopo avere verificato che r ed s risultano sghembe, determinare


le equazioni della loro perpendicolare comune.

[73] Si considerino la sfera Σ : x 2 + y 2 + z 2 2x 2z 2 = 0 e i vettori u = 2i j e


− − − −

v = i j +3 k, determinare le equazioni dei piani paralleli ai vettori u e v che intersecano
Σ in circonferenze di raggio 1 .

[74] Dati la retta: 


r:
x+y z= 1−

x 2y = 0,
e il vettore v = (k + j ) ∧ i , scrivere le equazioni della retta incidente r e l’asse z e
parallela a v.

[75] Date le rette:

r1 :
 3x + 2y + 2z −1 =0 r2 :
 −
x y+1=0
r3 :
x
=

y 2
= z,
x + 2y = 0, x + y + z = 0, 3 2

determinare le equazioni della retta incidente r 1 ed r 2 e parallela a r 3 .

[76] Dati la sfera Σ : x 2 + y 2 + z 2 − 4x + 6y = 0 ed il vettore v = 2i − j + 3k,


1. determinare le equazioni della retta tangente alla sfera Σ nell’origine O ed ortogo-
nale a v .

2. Verificare che Σ interseca il piano di equazione y = 0 in una circonferenza di cui


si chiedono il centro ed il raggio.

[77] Dati i punti A = (1, 0, 0), B = (0, 1, 2), C = ( 1, − −2, 0), D = (3, 0, 2) ,
1. verificare che A, B,C,D non sono complanari.

2. Determinare l’equazione del piano π contenente A, B, C .

3. Scrivere l’equazione della sfera Σ di centro D e tangente a π .

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Capitolo 11 315

[78] Dati i punti A = (0, −1, 1), B = (4, 1, −3) e la retta:


r:

y−2=0
x + z − 2 = 0,

1. determinare i punti di r tali che il triangolo ABP abbia area 3 .

2. Determinare le equazioni della circonferenza avente centro nel punto medio del
segmento AB e tangente alla retta r .

[79] Dati i punti A = (1, 2, −1), B = (2, −1, 1) ,


1. determinare il punto P dell’asse x equidistante da A e da B .

2. Verificare che i punti A, B, P non sono allineati e calcolare l’area del triangolo
AP B .

3. Determinare le equazioni della circonferenza passante per A, B e di centro P .

[80] Dati i punti A = (1, −1, 3), B = (1, 1, 1) ,


1. determinare le equazioni della retta r passante per il punto A e parallela al vettore

di componenti ( 1, 1, 0) ;

2. determinare le equazioni dei piani passanti per r e aventi distanza (in valore asso-
luto) pari a 2 dal punto B ;

3. scrivere le equazioni della circonferenza di centro B e tangente alla retta r .

[81] Determinare le equazioni delle circonferenze di diametro OB , con O = (0, 0, 0) e


B = (0, 0, 1) , appartenenti al piano avente distanza (in valore assoluto) uguale a 1 dal
punto D = (1, 1, 1) .

[82] Determinare le equazioni della circonferenza C di centro C = (1, 0, 1) che interseca
la retta: 
r:

x z=0

2x y + 1 = 0
secondo una corda di lunghezza 2 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

316 Geometria Analitica nello Spazio

[83] Date le rette:

r:
 −
x y+1=0
s:
 x + 3y = 0
x + y + z = 0, x + y = 0,

1. verificare che r e s sono sghembe.

2. Determinare le equazioni della retta incidente sia r sia s e parallela al vettore


v = (i − k) ∧ j.
[84] Date le rette:

r:
x − 1 = y = z − 2, s:
 −
4x + 3z 19 = 0
2 y+1=0

ed il punto P = (1, 2, 0),

1. trovare le equazioni della retta passante per P ed incidente sia r sia s ;

2. determinare le equazioni della circonferenza tangente in Q = (1, 0, 2) alla retta r e


passante per il punto P .

[85] Date le sfere:

Σ1 : x2 + y2 + z 2 = 6, 2
− 1) + (y − 2) + (z + 2) = 3,
Σ2 : (x 2 2

1. verificare che Σ ∩ Σ è una circonferenza C .


1 2

2. Trovare le equazioni delle sfere contenenti C e tangenti al piano z = 0 .

[86] Assegnati i punti A = ( 1, 0, 1), B = (0, 1, 1), C = (1, 3, 0), D = (0, 7, 5) ,


− − −
1. verificare che sono complanari;

2. scrivere le equazioni delle rette AC e BD e verificare che si intersecano;

3. determinare l’equazione della sfera passante per i punti A, B e C ed avente il centro


sulla retta x = y = 0 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 11 317

[87] Dati i punti A = (0, 1, 3), B = (1, 1, 0), C = (4, −5, 1) ,


1. trovare l’equazione del piano passante per i tre punti;
2. verificare che il triangolo ABC è rettangolo in B ;

3. trovare le equazioni della retta BC ;

4. determinare la distanza (in valore assoluto) di A dalla retta BC ;

5. trovare l’equazione della sfera Σ di centro A e raggio la distanza (in valore assolu-
to) di B da C ;

6. stabilire se l’origine O è interno o esterno a Σ .

[88] Data la sfera Σ : x 2 + y 2 + z 2 − 2x − 4y − 4 = 0, stabilire se:


1. il punto P = (1, 1, 1) è interno alla sfera;

2. il piano π : x + 2y + 2z + 1 = 0 interseca la sfera;

3. la retta: 
r:
x − 2y − 2 = 0
y −z+2=0
interseca la sfera;

4. la sfera di centro C = ( 1, − −1, 2) e raggio R = 1 ha punti in comune con Σ .


[89] Data la sfera:
Σ : x2 + y2 + z 2 − 2x − 2y − 2z = 0,
1. determinare le equazioni della retta tangente a Σ nell’origine O e parallela al piano

π : x y + z 2 = 0. −
2. Verificare che l’intersezione tra la sfera Σ e il piano π è una circonferenza di cui si
chiedono le coordinate del centro e la lunghezza del raggio.

[90] 1. Determinare le equazioni della retta s passante per il punto P = (1, 2, 0) e


incidente le rette:

r1 :
 − −
x z 1=0
r2 :
 −
x+y+z 1 =0
y = 0, − −
2x 3y z + 3 = 0.

2. Studiare la posizione reciproca di r 1 e r 2 .

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318 Geometria Analitica nello Spazio

[91] Dati il punto P = (1, −1, 2) , il piano π : x+y+z−2 = 0 e la retta r : x−y = z = 0 ,


1. verificare che il punto P appartiene a π .

2. Determinare le equazioni della retta s giacente sul piano π , passante per P e


incidente la retta r .

3. Calcolare la distanza del punto P dalla retta r .

[92] Dati il punto P = (2, −2, 2) e i piani π 1 : x+y+z − 2 = 0, π 2 : 2x + 3y − z = 0,


1. verificare che il punto P appartiene al piano π 1 .

2. Determinare le equazioni della retta r giacente sul piano π1 , passante per P e


parallela al piano π 2 .

3. Calcolare la distanza tra r e il piano π 2 .

[93] Determinare l’area e il perimetro del triangolo di vertici A = (0, 1, 2), B = (1, 1, 1),
C = (2, 1, 2) .

[94] Dati il piano π : x y+z 3 = 0 e la retta:


− −x+y z= 0 −
r:
x + ky + z = 0, k ∈ R,
1. studiare, al variare di k , la posizione reciproca di π e di r .

Posto k = −1 :
2. determinare le equazioni della retta s simmetrica di r rispetto ad π .

3. Determinare l’equazione della sfera Σ tangente a r nell’origine O ed avente centro


nel punto proiezione ortogonale di O sul piano π .

[95] Date le rette:


 x=t  y= 1
r: y= 2 − s:
z = 2,
 − − 1,
z = 12t t ∈ R,

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 11 319

1. verificare che sono sghembe.

2. Determinare l’equazione del piano passante per r e per l’origine del sistema di
riferimento.

3. Scrivere l’equazione della sfera di centro l’origine che interseca s in un segmento


di lunghezza 2 .

[96] Dati il punto A = (1, 3, −1) e la retta:


x = 2t
r: y=t
 −
z = t + 1, t ∈ R,
determinare:

1. la distanza di A da r ;

2. il punto del piano contenente sia A sia r che ha distanza minima dall’origine.

[97] Dato il punto P = (1, 2, 1) , determinare:

1. il punto simmetrico di P rispetto al punto Q = (0, −1, 2) ;


2. il punto simmetrico di P rispetto al piano π : x + y − z = 0 ;

3. la distanza di P da π ;

4. le equazioni della circonferenza appartenente al piano di equazione x = z , con


centro in P e raggio 1 ;

5. il piano passante per P, Q e per l’origine.

[98] Dati i punti A = (1, 1, 5), B = (2, 2, 1), C = (1, −2, 2), D = (−2, 1, 2) ,
1. verificare che A, B, C, D sono i vertici di un tetraedro e calcolarne il volume con
segno.

2. Determinare le equazioni della circonferenza C circoscritta al triangolo ABC .

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320 Geometria Analitica nello Spazio

[99] Date le rette:

r:
 −
x 2=0
y + z = 0,
s:
 − −
x 3y + 5 = 0
y + z 4 = 0,
1. determinare la loro posizione reciproca.

2. Determinare l’equazione del piano passante per r e parallelo a s .

3. Determinare la posizione reciproca tra la sfera:

Σ : x2 + y2 + z 2 − 24x + 3y + 4z + 4 = 0
e la retta r .

[100] Dati i punti A = (1, 0, −1), B = (2, 1, 0), C = (1, −2, −1) e la retta:
s:

3x − 1 = z
2y + 1 = z,
1. determinare la posizione reciproca delle rette AB ed s .

2. Calcolare il centro ed il raggio della circonferenza per A, B, C .

[101] Date le sfere:


Σ1 : x2 + y2 + z 2 2x 99 = 0,
Σ2 : x2 + y2 + z 2
−− 4x −+ 1 = 0,
determinare la loro posizione reciproca.

[102] Data la retta:  x + 2y + kz = 0


r:

2x 5y + z = 1, k ∈ R,
determinare, se esiste, un valore di k per cui:

1. r passa per il punto A = (0, 0, 1) ;

2. r è incidente la retta: 
s:

2x 5y + z = 0

x 3z = 0;
3. r è parallela al piano π : −x + 2y = 0 ;
4. r e l’asse z sono sghembe.

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Capitolo 11 321

[103] Dati la sfera:

Σ : x 2 + y2 + z 2 − 4x + 8y + 6z + 2 = 0
e il piano π : z− 1 = 0,
1. verificare che Σ ∩ π è una circonferenza C di cui si chiedono il centro e il raggio.

2. Determinare le equazioni dei piani tangenti a Σ e paralleli a π .

[104] Dato il piano π : x + y + z = 0 ,

1. determinare le equazioni delle sfere tangenti a π nell’origine O ed aventi raggio



pari a 3 .

2. Verificato che tali sfere hanno equazioni x 2 +y 2 +z 2 2(x+y+z ) = 0 , determinare


±
i piani tangenti alle sfere, paralleli a π e non passanti per l’origine.

[105] Dati i punti P = (0, 0, 1), Q = (1, −1, 1), R = (−1, 2, 1) :


1. determinare le equazioni della retta s passante per l’origine e per il punto P ;

2. determinare l’equazione della sfera Σ passante per Q , per R e tangente nell’origine


alla retta s ;

3. verificato che Σ ha equazione x2 + y 2 + z 2 12x 9y = 0 , trovare il centro e il


− −
raggio della circonferenza intersezione di Σ con il piano 2z = 1 .

[106] Date le rette:

r:x − 4 = z = 0,
s : 2x + y + z + 3 = 2x − 2y + z = 0,
determinare:

1. l’equazione del piano passante per il punto A = (0, −2, 3) e parallelo a r e a s ;


2. le equazioni della retta p ortogonale e incidente sia r sia s .

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Capitolo 11 323

1. determinare le equazioni dei piani perpendicolari a r e tangenti a Σ .

2. Trovare centro e raggio della circonferenza C che si ottiene intersecando la sfera Σ


con il piano x = 0 .

[112] Dati il piano π : x − y + 2z − 1 = 0 e la retta:


r:
 2x + z − 5h = 0
hx + y − z − 7 = 0, h ∈ R,
1. stabilire per quale valore del parametro h la retta r è parallela al piano π e precisare
se la retta è contenuta nel piano.

2. Trovare l’equazione del piano tangente alla sfera:


Σ : x2 + y2 + z 2 − 2x − 2y + 2z − 1 = 0
nel punto A = (1, 1, −3) (appartente a Σ ).
[113] Dati il piano π : x + y + 2z − 1 = 0 e il punto A = (1, 1, 0) ,
1. calcolare la distanza di A da π .

2. Determinare le equazioni della retta passante per A , parallela a π e al piano coor-


dinato xz .

3. Il punto A è esterno o interno alla sfera Σ ?

[114] Date le rette:


 −
x y= 0
 x=t
r:

y + 2z 1 = 0,
s: −
y = 3 + 4t
 −
z = 1 + t, t ∈ R,
1. dimostrare che r e s sono complanari ma non parallele.

2. Determinare l’equazione del piano contenente r e s e determinare le coordinate del


punto H intersezione di r e s .

3. Determinare le equazioni della retta r  complanare ad r e a s e simmetrica di r


rispetto a s .

4. Determinare le equazioni delle sfere aventi centro sulla retta s e tangenti ai piani
coordinati xy e xz .

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324 Geometria Analitica nello Spazio

[115] Dati la retta:

− −−
r:
 x +zy 24==00
2x

e il piano π : x − y + z + 1 = 0, determinare:
1. i punti della retta r aventi distanza (in valore assoluto) pari a 2 dal piano π ;

2. l’equazione della sfera tangente al piano π nel punto A = (0, −1, −2) e passante
per l’origine;

3. le equazioni delle circonferenze con centro sulla retta p proiezione ortogonale di r


su π , tangenti a r e con raggio pari a 1 .

[116] Dati la retta:

r:
 −
x y=0
y + z = 0,
il piano π : x + y + z + 1 = 0 e il punto P = (2, 0, 0), trovare:

1. l’equazione del piano passante per il punto P e parallelo al piano π ;

2. la distanza del punto P dalla retta r ;

3. l’equazione del piano passante per la retta r ed ortogonale al piano di equazione


x + z = 0.

[117] Dati la retta:

r:
 x + 2y−1=0
2y z− − 2 = 0,
il piano π : x − z + 1 = 0 ed i punti A = (2, 1, 1), C = (−2, 1, 3), trovare:
1. i vertici B e D di uno dei due quadrati ABCD tali che AC sia una sua diagonale
ed il vertice B appartenga alla retta r ;

2. l’equazione della sfera di centro A che interseca il piano π secondo una circonfe-
C
renza di raggio 1;

3. il centro della circonferenza . C

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Capitolo 11 325

[118] Dati le rette:

r:
 x −3 =0 s:
 x+3=0
z − 1 = 0, −
y 1 =0

e il punto P = (2, −1, 1),


1. verificato che r ed s sono sghembe, scrivere l’equazione del piano passante per r
e parallelo a s e l’equazione del piano passante per s e parallelo a r . Determinare
la posizione reciproca dei due piani.

2. Determinare l’equazione della retta contenente P ortogonale sia a r sia a s .

3. Trovare i piani passanti per s ed aventi distanza 2 , in valore assoluto, da P .


C
4. Data la circonferenza del piano x + y −
2z + 1 = 0 di centro P e raggio 2 ,

C
scrivere le equazioni delle sfere passanti per e aventi raggio 7 .

[119] Dati i punti A = (2, −1, 3), B = (0, 2, −1) ed il piano π : 2x − y + 2z − 2 = 0,


1. trovare il punto simmetrico di A rispetto a π .

2. Trovare l’equazione della retta proiezione ortogonale della retta AB su π .

3. Determinare l’equazione del piano passante per l’origine, parallelo alla retta AB
ed ortogonale al piano π .

4. Data la circonferenza:  x2 + y2 + z 2 = 4
C :
−x + y z + 3 = 0,
a. determinare il centro e il raggio di C ;
b. determinare l’equazione della sfera passante per C ed avente centro su π .
[120] Dati le rette:

r:
 −
x y+z+1=0
s:
 −
x 2y + 2z + 1 = 0

y + 2z 1 = 0, x+1=0

e il punto P = (1, 0, 0),

1. stabilire se r ed s sono sghembe e trovare le equazioni dei piani passanti per la retta
s e che contengono, rispettivamente, i punti in cui r incontra i piani coordinati.

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326 Geometria Analitica nello Spazio

2. Determinare le equazioni della retta passante per il punto P ed incidente sia la retta
r sia la retta s .

3. Trovare la distanza dell’origine dalla retta r .

4. Determinare le equazioni delle sfere tangenti in P al piano 2x − y + 2z − 2 = 0 e


che hanno raggio 2 .

[121] Si consideri la sfera Σ : x 2 + y 2 + z 2 − x = 0 e la sua intersezione C con il piano


coordinato di equazione z = 0 .

1. Trovare l’equazione della sfera passante per e avente il centro sul piano:

π : x + 2y − z −C 5 = 0.
2. Determinare l’equazione del piano passante per la retta intersezione di π con z = 0
e per il centro della sfera Σ .

[122] Dati la retta:  x = 2 2t−


r: y = 2,
z = t, t R,
− z + 2 = 0 ed i punti A = (1, 0, 1), ∈B = (−1, 1, 1) , determinare:
il piano π : x

1. la posizione reciproca della retta r con la retta passante per A, B ;

2. l’equazione del piano che contiene la retta r e passante per A ;

3. l’equazione della sfera passante per A e tangente al piano π nel punto B .

[123] Dati il piano π : x − y + 2z + 1 = 0 e la retta r : x − 1 = y + z = 0,


1. determinare l’equazione del piano contenente la retta r e ortogonale al piano π ;

2. determinare centro e raggio della circonferenza intersezione della sfera:

Σ : x2 + y 2 + z 2 − 2x − 2y + 1 = 0
con il piano π .

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Capitolo 11 327

[124] Dati il piano π : 3x − 4y − z − 2 = 0 ed i punti A = (0, −2, 1), B = (−1, k, 0) ,


al variare di k in R ,
1. trovare il valore di k per il quale la retta AB è parallela al piano π .

Posto k = 1 :

2. determinare il luogo dei punti P del piano π tali che i segmenti P A e P B siano
lati di un rombo.

3. Determinare l’equazione del piano passante per A, B e parallelo all’asse z .

4. Determinare le equazioni delle sfere passanti per la circonferenza del piano y = 0 ,



di centro C = (2, 0, 1) e raggio 2 e tangenti al piano x = 0 .

11.2 Soluzioni

x
1 0 1

0
1
y 1

Figura 11.1: Esercizio n. 2

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Capitolo 11 329

1
2

y
2

0 2
x
2

Figura 11.2: Esercizio n. 4

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330 Geometria Analitica nello Spazio

10
x
y
0 0
10

10

20

10

10

Figura 11.3: Esercizio n. 5

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Capitolo 11 331

3. Σ2 : x2 + y2 + z 2 − 3x − 3y − z − 1 = 0 è la sfera richiesta.
La situazione geometrica è illustrata nella Figura 11.2.

[5] 1. π : 2x + y + z − 4 = 0 è il piano richiesto.


2 2
2. La sfera richiesta ha equazione (x − 1) + (y + 4) + z 2 = 6.

La situazione geometrica è illustrata nella Figura 11.3.


[6] Le equazioni di s sono 3x + 2y + z = x y + z = 0 . Le rette r ed s non possono √
essere né parallele né incidenti. La loro minima distanza è d(r, s) = 19/ 13.

[7] La circonferenza passante per i punti A, B, C ha equazioni:


2 2
    
1 1 2
182
x+ −
5
+ y
5
+ (z − 2) =
25
 −
x+y z + 2 = 0.


[8] 1. a. Se h = 0 e k =  −4 la retta r e il piano π sono incidenti;
 − 52 oppure se k = −4, per ogni valore di h, la retta r è
b. se h = 0 e k =

parallela al piano π ma non contenuta in esso;

c. se h = 0 e k = − 52 la retta r è contenuta nel piano π ;


 1 1
d. se h = ± 3
ek=
3
la retta r e il piano π sono perpendicolari.

2. Le rette s 1 e s 2 non possono essere né parallele né incidenti.

[9] Al variare di λ, µ ∈ R, con (λ, µ) = (0, 0), si ottiene il fascio di circonferenze:


 λ(x2 + y2 + z 2 − 2z + 1) − 2µx = 0
y = 0.

[10] Il luogo richiesto è formato dalla due rette parallele di equazioni:

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332 Geometria Analitica nello Spazio

2x + y = 0 √
2x 4y + 5z
 − − ± 10 12 5 = 0.

[11] La circonferenza richiesta ha equazioni:


2 2 2
       1 1 3 63
− −
x − 10
+ y
5
+ z
2
=
10
 −2x y = 0.

4
0

2

5 0 5
x

Figura 11.4: Esercizio n. 13

[12] 1. π : 2x − z − 18 = 0 è il piano richiesto.


2. Σ : x2 2 2
+ y + z − 6x − 2y + 4z − 6 = 0 è la sfera richiesta.

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Capitolo 11 333

3. La retta richiesta ha equazioni:


 − −
2x z 18 = 0

x 7 = 0.

[13] 1. π : x − y − z = 0 è il piano richiesto.


2. L’intersezione tra Σ e π è una circonferenza reale in quanto la distanza (in valore
assoluto) del centro di Σ da π è minore del raggio di Σ . Σ = Σ .

La situazione geometrica è illustrata nella Figura 11.4.

[14] Se a = 1 e b = 2, le due rette sono parallele non coincidenti;


−  
se 2ab 3b + 2 = 0 e a = 1 oppure b = 2, le due rette sono incidenti, altrimenti sono
sghembe.

[15] 1. Il piano richiesto ha equazione x − y − 5 = 0.


2. Le sfere richieste hanno equazioni:

4 3

2 2 2
(x − 1) + (y + 1) + (z − 2) ± 3
(x + y + z − 2) = 0 .

[16] 1. r :
 2x −y+1=0 s:
 −
3y + 7z 14 = 0
3x − z − 1 = 0, −
x + 2z 1 = 0

sono le rette richieste.

3 3

|
2. d(O, r) =
14
| √
è la distanza cercata.

250
3. La sfera richiesta ha equazione (x + 3)2 + y 2 + (z − 2) 2
= .
14

[17] Le due sfere richieste hanno equazioni:


x2 + y2 + z 2 − 4x − 6y + 4z + 13 = 0, x2 + y2 + z 2 − 4x − 6y + 9 = 0.

[18] s :
 −
5x 2y + 6z − 15 = 0
x + 2z = 0

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334 Geometria Analitica nello Spazio

è la retta richiesta.

[19] 1. r :
 3x + y = 0
y + 2z = 0
è la retta richiesta.

2. Σ : x2 + y2 + z 2 − 1 = 0 è la sfera richiesta.
3. Il luogo di punti richiesto è la sfera di equazione x 2 + y2 + z 2 − 34 = 0 .

10

10
20

0
20
y
20 10

0 x

Figura 11.5: Esercizio n. 21

[20] 1. Le due rette date sono sghembe perché non sono né parallele né incidenti. La
retta perpendicolare ad entrambe ha equazioni:

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 11 335


y z+2=0
4x + 7y + z 5 = 0.
 −
2. La circonferenza cercata ha equazioni:
 x2 + y2 + z 2 + 10x + 16y − 8z + 7 = 0

3y + z 1 = 0.

[21] 1. r :
 −
8x y = 0
s:
 y+3=0
z + 2 = 0, − − 8x y 195 = 0.
2. Le due rette date sono sghembe perché non sono né parallele né incidenti. La loro

minima distanza vale d(r, s) = 195/ 65 .

La situazione geometrica è illustrata nella Figura 11.5.

[22] π1 : y − z − 4 = 0, π 2 : 4x − y − z + 6 = 0 sono i piani richiesti.


[23] 1. Le due rette date sono sghembe perché non sono né parallele né incidenti. La
loro minima distanza vale d(r, s) = 2/ 10 .

2. Le sfere richieste hanno equazione:
2 2 2 2 2


x + y + z + 2( 3t + 1)x +2(3t − 2)y − 2tz + (−3t + 1) + (3t − 2) = 0, t ∈ R,
non si tratta di un fascio di sfere in quanto il parametro t non è lineare.

[24] 1. Le due rette richieste hanno equazioni:


 x −y+3=0  x −y+3=0
x − z = 0, x − z + 3 = 0.
− 3 3
√46
2. La circonferenza ha centro nel punto C = , ,0 e raggio .
2 2 2

[25] Le due sfere richieste hanno equazioni:

x2 + y2 + z 2 − 9 = 0, x2 + y2 + z 2 − 34 x − 32 y − 32 z − 458 = 0 .

[26] La lunghezza della proiezione ortogonale richiesta è 2 2 .


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336 Geometria Analitica nello Spazio

[27] La retta richiesta ha equazioni:


 −
x + 2y z = 0
x + y = 0.

[28] Il punto richiesto ha coordinate (1, 1, −2) .


[29] Le due sfere richieste hanno equazioni:
x2 + y2 + z 2 + 4y − 2z + 2 = 0, x2 + y2 + z 2 − 8x − 4y − 10z + 18 = 0 .
[30] Le due rette richieste hanno equazioni:
 x+y+z =0 √
 x+y+z =0
 z=
2 + 10
,  z=
2 −√
10
.
3 3

[31] Le due sfere richieste hanno equazioni:


[x − (4 ± √2)] 2
+ [y − (4 ± √2)] 2
+ z 2 = (4 ± √2) . 2

[32] 1. È sufficiente osservare che il punto A è esterno alla sfera a cui appartiene , C
infatti, la distanza (in valore assoluto) di A dal centro della sfera è maggiore del
suo raggio.

2. Le due rette richieste hanno equazioni:


 x −y+z= 0
√ √ √
(4 ± 2 6)x + (5 ± 2 6)y + z − 12 ∓ 6 6 = 0.

[33] Le due sfere richieste hanno equazioni:

1
√5
2 2 2
(x + y + z − 2x + 1) + − ±2 (x − y + 2z − 1) = 0.
− −
[34] Se k = ( 1 2h)/(1 + h), h =  −1 le rette r ed s sono incidenti, altrimenti sono
sghembe; non sono mai parallele.

[35] La sfera richiesta ha equazione x 2 + y 2 + z 2 − 2x + y − 2z − 4 = 0 .

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Capitolo 11 337

[36] Il punto richiesto è P  = (5, 2, −4) .


[37] Le due sfere richieste hanno equazioni:
x2 + y2 + z 2 − 2y − 4z − 4 = 0, x2 + y2 + z 2 − 8x − 6y + 4z + 20 = 0 .
[38] Per ogni h, k ∈ R i piani π , π , π
1 2 3 si intersecano in un punto.

[39] 1. Σ : x 2 + y 2 + z 2 − 24x − 24y − 132 = 0 è la sfera richiesta;


8x + 5y 2z 20 = 0
2. r3 :
 x + 3y −−7 = −0
è la retta richiesta;

3. l’area del triangolo M NP vale 2 93.



 x = 2 + 4t
 x = 2 7t
− −
[40] 1. P1 H : y=t P3 K : y = 1 + 4t
 −
z = 7t, t ∈ R,  z = 1 + t , t ∈ R,
sono le rette richieste, inoltre le due rette sono sghembe, in quanto
non sono né parallele né incidenti.

2. La circonferenza richiesta ha equazioni:


 x2 + (y 2)2 + (z + 1) 2 = 9

x + y + 3z 2 = 0. −
[41] 1. Le due rette date sono sghembe perché non sono né parallele né incidenti.

6y + 1 = 0
2. r :
x+y+1=0

è la retta richiesta.

3. P1 =
− 5
, − 1
 − − − 
, 1 , P2 =
5
,
1
,
1
sono i punti richiesti.
6 6 6 6 2
    −  2 2 2
5 1 1 9
4. La sfera richiesta ha equazione x + + y+ + z = .
6 6 4 16

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338 Geometria Analitica nello Spazio

[42] La retta richiesta ha equazioni:


 − −z+1=0
2x y
− − z + 1 = 0.
x 2y

[43] 1. Le due rette richieste hanno equazioni:


1 1 1 
 x= +t
 x= + t
 2  2 2

y= −1 y= −1 + 6t
z= 2 2t, t R, z= 2 + 5t , t R;
 − − ∈  − −
 ∈
2
1 1
2. la sfera richiesta ha equazione x + (y + 1) 2 + (z + 2) 2 = .
2 4

 1 4 5
  14
[44] 1. La circonferenza C ha centro nel punto C = , ,
3 3 3
e raggio
3
;

2. la retta richiesta ha equazioni:


x+y z=0
 −
x + 2y + z = 0.

[45] 1. La retta richiesta è r  : y = z = 0;

2. il piano richiesto ha equazione 2y + z = 0;

3. le due bisettrici richieste hanno equazioni:


 x = 5t
 x = t
y=t −y = t
z = 2t, t R, z = 2t , t R;
 − ∈
4. le due sfere richieste hanno equazioni:
 ∈
−  −  2 2   2
8 4 8 24
x + y + z+ = ,
5 5 5 25
−  −  2 2   2
8 4 8 8
x + y + z+ = .
3 3 3 3

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 11 339

1 1
[46] 1. I due punti richiesti hanno coordinate (1, 0, −1), 0, ,
2 2
;
 
2. la sfera richiesta ha equazione x 2 + y 2 + z 2 − 24x − 15z + 454 = 0 .

[47] 1. Se k =  −2h si ottiene un punto di intersezione comune ai tre piani;


se k = −2h i tre piani appartengono allo stesso fascio proprio;
 1 i tre piani appartengono allo stesso fascio proprio;
se h =
se h = 1 i tre piani coincidono.

2. La famiglia di sfere richiesta ha equazione:


(a 2b 1)2 − −
− 2
(x a) + (y b) + z = 2 2
− 6
, a, b ∈ R.

[48] Le due rette richieste hanno equazioni:


 x + 2y + z + 2 = 0

13
±
z=
4
.
 
[49] 1. Se h = −3 e ∀k ∈ R la retta e il piano sono incidenti;
se h = −3 e k =
 −5 la retta è parallela al piano;
se h = −3 e k = −5 la retta giace sul piano.

2. C :
4x + 3y − 5z + 7 = 0
2 2 2
x + y + z − 4x − 6z + 4 = 0.
3. Le due rette richieste hanno equazioni:
 − − ± √
4x + 3y 5z + 7 = 0
x + 7y + 5z 17 15 3 = 0.

[50] Le due rette richieste hanno equazioni:


 −
6x + 7y 6z + 6 = 0
 − −
2x y 2z + 2 = 0

x + z 1 = 0, −
x + z 1 = 0.

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340 Geometria Analitica nello Spazio

[51] 1. Se a = 0 le due rette sono parallele ma non coincidenti;

se a ∈ {− }
2, 3 le rette sono incidenti;
in tutti gli altri casi le due rette sono sghembe.

2. Il piano che contiene le due rette date ha equazione 2x − y + 7 = 0.


3. La sfera richiesta ha equazione x 2 + y2 + z 2 − 3x − 5y + 8z + 20 = 0 .
[52] 1. a. Se h =  −4 , ∀k ∈ R r e π sono incidenti;
b. se h = −4 , k =
 0 r e π sono paralleli;

c. se h = 4 , k = 0 r è contenuta in π .
2. La retta richiesta ha equazioni:
 x+z 1= 0 −
− −
5x + 4y z 11 = 0.

[53] 1. Il piano richiesto è x + 3y − 2z + 2 = 0 .


2. La retta richiesta ha equazioni:
x y+z= 0
 −
z + 1 = 0.
3. Le due sfere richieste hanno equazioni:
2
(x − 2) + y2 + (z − 2) 2
= 2, x2 + (y − 2) 2
+ (z − 4) 2
= 2.

La situazione geometrica è illustrata nella Figura 11.6.

[54] 1. Le due rette r ed s sono parallele perché i loro parametri direttori sono in pro-
porzione. Il piano che le contiene ha equazione 2x + 2y + z = 0 .

|
2. La distanza richiesta è d(r, s) = 3 . |
3. Le due sfere richieste hanno equazioni:
2 2 2
−    − 
x
1
+ y+
5
+ z
9
= 9, (x + 2)2 + (y − 2) 2
+ z2 = 9 .
4 2 2

∈{ }
[55] 1. Se h / 1, 2 l’intersezione dei piani π 1 , π2 , π3 è un punto;

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Capitolo 11 341

3
y

3

2

x
2

Figura 11.6: Esercizio n. 53

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342 Geometria Analitica nello Spazio

se h = ±1 un piano è parallelo alla retta intersezione degli altri due;


se h = 2 i tre piani appartengono allo stesso fascio proprio.
2. La retta richiesta ha equazioni:
 −
x = 4 + 5t
y = 2 + 3t
 z = 5 + 2t, t ∈ R.
3. La sfera richiesta ha equazione x 2 + y2 + z 2 + 10x − 10y − 6z + 45 = 0 .

 x + 2y + 1 = 0
[56] 1. r : −
y z=0
è la retta richiesta.

2. Le due sfere richieste hanno equazioni:

± √3 y − 103 z + 1 = 0.
x2 + y2 + z 2 + 2x + 2
 2

3

[57] 1. Il piano richiesto ha equazione 2x + 2y + 3z = 0 .

2. I punti richiesti hanno coordinate


 3
, − 3 3
,
 −
,
3 3
, , −3
.
2 2 2 2 2 2

3. Il valore di h richiesto è h = − 79 .

[58] 1. Le due rette richieste hanno equazioni:

− −
x z 3 =0 √3 = 0, − −
x z 3 =0 √3 = 0.
2y 2z 3 + 2y 2z 3
 − − C
 − − −
2. Il punto B è esterno a , in quanto esterno alla sfera. Infatti la distanza d(A, B)

uguale a 11 è maggiore del raggio della sfera.

3. Le due rette richieste hanno equazioni:


 − −
y z 1=0
− −
2x y z + 3 ± 2√6 = 0.

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Capitolo 11 343

[59] 1. Le rette AB ed r sono incidenti perché se si considera un vettore r parallelo

−−→ ∧ −→ ·
alla retta r (ad esempio r = i + j + 2k) ed un punto D appartenente alla retta r
(ad esempio D = (2, 0, 1) ) si ha che il prodotto misto AD AB r = 0, con
−→
AB ∧ r  = o . Il punto d’intersezione delle due rette ha coordinate (1, −1, −1);
il piano che le contiene ha equazione x + y − z − 1 = 0 .
2 2 2
2. Σ : x + y + z + 4y + 6z − 5 = 0 .

3. Il piano richiesto ha equazione x + z − 3 = 0 .

4. C :
 2 2 2
x + y + z + 4y + 6z − 5 = 0
y+z+2=0
è la circonferenza cercata.

[60] 1. I due piani richiesti hanno equazioni:


2x − y − 5 = 0, 18x + 11y + 20z − 45 = 0 .
2. Σ : x2 + y2 + z 2 + 2x − y = 0 è la sfera richiesta.
3. Le due circonferenze richieste hanno equazioni:
x2 + y2 + z 2 − 2x + y = 0 x2 + y2 + z 2
− 2x + y = 0
 − 2z + 3 = 0,
x + 2y
 x + 2y − 2z − 3 = 0.

[61] 1. Se k ∈
/ {−2, 1} i tre piani si incontrano in un punto;
se k = −2 due piani si incontrano in una retta e il terzo piano è parallelo a tale
retta;
se k = 1 i tre piani sono coincidenti.

2. La retta richiesta ha equazioni:


x −z+1=0
x + z − 3 = 0.

x2 + y2 + z 2 + 2z −1 =0
3. C: − −
x+y z 1= 0

è la circonferenza richiesta;
la sfera cercata ha equazione x 2 + y 2 + z 2 − x − y + 3z = 0.

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344 Geometria Analitica nello Spazio

[62] 1. π : 3x − 2y − 10 = 0 , d(π, z) = 10/√13 .


2. La circonferenza C ha centro C = (0, 0, 0) e raggio uguale a 1 ;
la retta tangente a C nel punto P ha equazioni:

z−1=0
x − y = 0.

[63] La retta richiesta ha equazioni:

y −1 =0
x z = 0.
 −
[64] 1. La retta richiesta ha equazioni:
 − −
x 2y z + 4 = 0
− −
5x + 2y z 4 = 0.
2. Le due rette date sono sghembe perché non sono né parallele né incidenti.
Le equazioni della retta ortogonale e incidente r 1 e r 2 sono:
3
x= + t
 7
8
y = + 2t
 7
3
 z = + 3t ,
7
t ∈ R.
3. La circonferenza richiesta è:

C
 :
x2 + y 2 + z 2 2x 4y + 2z + 4 = 0
− −

x + y + z 2 = 0.

[65] Il luogo richiesto è la circonferenza di equazioni:


 (x 2)2 + y 2 + (z
− − 1) 2
=9

x z = 0.

[66] 1. r : 
 x −y+1=0
x − 2y + z = 0

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Capitolo 11 345

è la retta richiesta.

2. r ed s sono incidenti nel punto P = (1, 1, 1) .


3. Le due sfere date individuano una circonferenza C in quanto la distanza tra i
loro centri è minore della somma dei loro raggi. La circonferenza C ha centro

3√
C=
1
 
, −1, 1 e raggio 3.
2 2
x
3
1
1


1

1
0
1
y

Figura 11.7: Esercizio n. 68

[67] 1. La circonferenza richiesta ha equazioni:

− 2x + 4z − 12 = 0
 x2 + y2 + z 2
x − y + 3z + 5 = 0.
2. I punti richiesti sono:

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346 Geometria Analitica nello Spazio

5 3 − √
3 11 + 12 − √
3 11 + 12
A= , , 3 , B= + 4, , 3
2 −2 − 2√11 2√11 −
   
− √ 
3 11 − 12 − √
3 11 − 12

oppure B = √ + 4,
2 11
√ , −3 . 2 11

[68] La retta richiesta ha equazioni x = z = 1.

La situazione geometrica è illustrata nella Figura 11.7.

[69] 1. La circonferenza C ha centro nel punto C = (1, 2, 2) e raggio √6.


2. La retta richiesta ha equazioni:
 − − −
2x y 2z 2 = 0
− −
x + y z 1 = 0.

[70] I due piani richiesti hanno equazioni x − 2y − 2z − 13 = 0, x − 2y − 2z + 5 = 0 .


[71] 1. L’area del triangolo vale 3/2 .

2. Si verifica che la retta appartiene al piano z = 0 ed ha un solo punto in comune


con la sfera (x 2)2 + (y 1)2 + z 2 = 5 .
− −
3. Le due sfere richieste hanno equazioni:
x2 + y2 + z 2 − 4x − 2y − 2z = 0, x2 + y2 + z 2 − 4x − 2y + 2z = 0 .
[72] 1. Se λ =  −1 e µ = −2 le rette sono sghembe;
se λ 
= −1 e µ = −2 le rette sono incidenti;
se λ = 1eµ= 2 le rette sono parallele;
se λ = −1 e µ = −2 le rette sono parallele coincidenti.
2. Le rette date sono sghembe perché non sono né parallele né incidenti.
Le equazioni della retta ortogonale ed incidente r ed s sono:
 x − 2y − z + 1 = 0
x − z − 1 = 0.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 11 347

[73] I due piani richiesti hanno equazioni 3x + 6y + z − 4 ± √138 = 0 .


[74] La retta richiesta ha equazioni:
 2x y − −z= 1
x = 0.

[75] La retta richiesta ha equazioni:


 6x − 16y + 14z − 7 = 0
5x − 7y − z + 6 = 0.
[76] 1. La retta richiesta ha equazioni:
 2x − 3y = 0
2x − y + 3z = 0.
2. La sfera Σ interseca il piano y = 0 perché la distanza (in valore assoluto) del centro
di Σ da tale piano è minore del raggio di Σ . La circonferenza ha centro nel punto
C = (2, 0, 0) e raggio 2.

−→ −→ −−→
[77] 1. I vettori AB, AC, AD sono linearmente indipendenti.
2. π : x− y + z = 1 è il piano richiesto.
2 2 2
3. Σ : 3(x − 3) + 3y + 3(z − 2) = 16 è la sfera richiesta.

[78] 1. I punti richiesti hanno coordinate (5, 2, −3), (8, 2, −6) .


2. La circonferenza richiesta ha equazioni:
9
(x 2)2 + y 2 + (z + 1) 2 =

2x
−− y + 2z − 2 = 0. 2

[79] 1. Il punto P ha coordinate P = (0, 0, 0).


√35
−→ −→
2. I vettori AB, AP non sono paralleli, l’area del triangolo ABP vale .
2

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

348 Geometria Analitica nello Spazio

3. La circonferenza richiesta ha equazioni:


 x2 + y2 + z 2 = 6
− −
x 3y 5z = 0.

[80] 1. r :
 x+y= 0

z 3 =0
è la retta richiesta;

2. i due piani richiesti hanno equazioni z − 3 = 0, 2x + 2y − z + 3 = 0;


3. la circonferenza richiesta ha equazioni:
 (x 1)2 + (y 1)2 + (z
− − − 1) 2
=6
x + y + z 3 = 0. −
[81] Si trovano due circonferenze di equazioni:
 x2 + y2 + z 2 −z= 0  x2 + y2 + z 2 −z= 0
y = 0, x = 0.

[82] La circonferenza richiesta è:


2 2 2

−− − 1)
C:  (x 1) + y + (z
x z = 0.
=1

[83] 1. Le due rette date sono sghembe perché non sono né parallele né incidenti.

2. La retta richiesta ha equazioni:


 −
x z+2=0
y = 0.

[84] 1. La retta richiesta ha equazioni:


 − −
x y z+1=0
4x + 5y + 3z 14 = 0; −
2. la circonferenza richiesta ha equazioni:
 x2 + y2 + z 2 2x 2y − − − 2z + 1 = 0
− −
x y z + 1 = 0.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 11 349

[85] 1. La distanza tra i centri delle due sfere date è minore della somma dei loro raggi,

pertanto esse si intersecano in una circonferenza.


2. Le sfere richieste hanno equazioni:
− ± √ 
6 6
x2 + y 2 + z 2 −6+ (2x + 4y − 4z − 12) = 0 .
5

−→ −→ −−→
[86] 1. I vettori AB, AC, AD sono linearmente dipendenti;

x+1 y x= 0
2. AC : = = z + 1 , BD :
2 3 y z 2 = 0;
 − −
sono le rette richieste, esse sono incidenti in quanto:
−→ −−→  o e AC
AC ∧ BD =
−→ ∧ −BD
−→ · −AD
−→ = 0;
il punto d’intersezione delle due rette è P =
 3
0, , −1
;
2 2
3. la sfera richiesta ha equazione x 2 + y 2 + z 2 − 8z − 10 = 0 .
[87] 1. Il piano richiesto ha equazione 9x + 5y + 3z 14 = 0;
−→ · −−→
2. BA BC = 0; −
3. BC :
 −1=0
y + 6z
− −1=0
x 3z
è la retta richiesta;

|
4. d(A,BC ) = | √10 è la distanza richiesta;
5. Σ : x2 2 2
+ y + z − 2y − 6z − 36 = 0 è la sfera richiesta;

6. O = (0, 0, 0) è interno a Σ , in quanto la distanza del punto O dal centro di Σ è


minore del raggio di Σ.

[88] 1. P è interno a Σ , in quanto la distanza del punto P dal centro C Σ di Σ è minore


del raggio di Σ che è uguale a 3. d(P, CΣ) = 2 < 3;

2. il piano π interseca la sfera, in quanto la distanza (in valore assoluto) del centro C Σ

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

350 Geometria Analitica nello Spazio

di Σ dal piano π è minore del raggio di Σ . Infatti d(CΣ , π) = 2 < 3;

3. la retta r interseca la sfera, in quanto la distanza (in valore assoluto) del centro C Σ

di Σ dalla retta r è minore del raggio di Σ . Infatti d(CΣ, r) = 5/ 3 < 3;

4. le due sfere non hanno punti in comune, in quanto la distanza dei centri delle sfere
è maggiore della somma dei rispettivi raggi che è uguale a 4. d(C, CΣ ) = 17 > 4.

[89] 1. La retta richiesta ha equazioni:


 x+y+z= 0

x y + z = 0.
2. L’intersezione tra la sfera Σ ed il piano π è una circonferenza perché la distanza (in
valore assoluto) tra il centro di Σ dal piano π è minore del raggio di Σ .
 4 2 4
  8
La circonferenza considerata ha centro C = , , e raggio .
3 3 3 3

[90] 1. s :
 − −
x z 1 =0
− −
5x 5y z + 5 = 0
è la retta richiesta.

2. r1 e r 2 sono sghembe in quanto non sono n é parallele né incidenti.

[91] 1. Le coordinate del punto P verificano l’equazione di π .

2. s :
 x+y+z 2 =0 −
− −
x y z=0
è la retta richiesta.

3. d(P, r) =
√6 è la distanza richiesta.
| |
[92] 1. Le coordinate del punto P verificano l’equazione di π 1 .

2. r :
 x+y+z= 2

2x + 3y z + 4 = 0
è la retta richiesta.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 11 351

|
3. d(r, π2) = | √414 è la distanza richiesta.

[93] L’area ed il perimetro del triangolo ABC sono dati rispettivamente da 1 e 2 + 2 2 .


[94] 1. Se k =  −1 la retta e il piano sono incidenti;


se k = −1 la retta e il piano sono paralleli ma non hanno punti in comune.
 x=2
2. s : −
y= 2+t
z = 2 + t, t ∈ R,

è la retta richiesta.
2
3. Σ : (x − 1) + (y + 1) 2 + (z − 1) 2
= 3 è la sfera richiesta.

[95] 1. Le due rette date sono sghembe perché non sono né parallele né incidenti.

2. Il piano richiesto ha equazione 24x − y + 2z = 0 .


3. La sfera richiesta ha equazione x 2 + y2 + z 2 = 6 .

[96] 1. La distanza richiesta vale √210


6 ;

2. le coordinate del punto richiesto sono


 1 3 5
, , .

7 7 7

[97] 1. Le coordinate del punto simmetrico di P rispetto a Q sono ( 1, − −4, 3);


2. le coordinate del punto simmetrico di P rispetto a π sono
− 1 2 7
, ,

;
3 3 3
2
| | √
3. d(P, π) = 3 è la distanza richiesta;
4. la circonferenza richiesta ha equazioni:
 x2 + y2 + z 2 − 2x − 4y − 2z + 5 = 0

x z = 0;
5. il piano richiesto ha equazione 5x − 2y − z = 0 .

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352 Geometria Analitica nello Spazio

−→ −→ −−→
[98] 1. I vettori AB, AC e AD sono linearmente indipendenti; il volume, con segno, del

tetraedro vale 9 .
 (x + 12)2 + (y 3)2 + z 2 = 198

2. C: −
5x y + z 9 = 0 −
è la circonferenza richiesta.

y 5 x
5 0
5
0

z
0

5

Figura 11.8: Esercizio n. 101

[99] 1. r e s sono sghembe in quanto non sono né parallele né incidenti.

2. Il piano richiesto ha equazione y + z = 0 .

3. La sfera Σ interseca la retta r in quanto la distanza (in valore assoluto) tra il centro

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 11 353

di Σ dalla retta r è minore del raggio di Σ .

[100] 1. Le rette AB ed s sono sghembe.


 9 1
  33
2. La circonferenza richiesta ha centro nel punto C =
4

, 1,
4
e raggio
8
.

[101] Σ1 ha centro nel punto C 1 = (1, 0, 0) e raggio uguale a 10 ; Σ 2 ha centro nel punto

C2 = (2, 0, 0) e raggio uguale a 3 , quindi Σ2 è all’interno di Σ 1 senza punti in comune.
La situazione geometrica è illustrata nella Figura 11.8.

y
5 0 5

0
z

5

5
0
5
x

Figura 11.9: Esercizio n. 103

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354 Geometria Analitica nello Spazio

[102] 1. Se k = 0 la retta r passa per il punto A;

2. non esiste alcun k ∈ R che verifica la condizione richiesta;


3. se k = −4 la retta r è parallela al piano π;

4. se k = 0 la retta r e l’asse z sono sghembe.

[103] 1. L’intersezione tra la sfera Σ ed il piano π è una circonferenza in quanto la


distanza del centro di Σ dal piano π è minore del raggio di Σ ; la circonferenza

considerata ha centro nel punto C = (2, 4, 1) e raggio 11 .

2. I due piani richiesti hanno equazioni z + 3 ± 3√3 = 0 .


La situazione geometrica è illustrata nella Figura 11.9.

[104] 1. Le due sfere richieste hanno equazioni x 2 + y 2 + z 2 ± 2(x + y + z) = 0 .


2. I due piani richiesti hanno equazioni x + y + z ± 6 = 0.
[105] 1. La retta richiesta è s : x = y = 0;
2 2 2

2. la sfera richiesta è Σ : x + y + z − 12x − 9y = 0;


  √
9 1
3. la circonferenza richiesta ha centro C = 6, , e raggio 2 14 .
2 2

[106] 1. Il piano richiesto ha equazione 2x + z − 3 = 0;


2. la retta richiesta è p : x − 2z − 4 = y + 1 = 0 .
[107] 1. Se k = −3/2 le rette sono incidenti;
se k = 1 le rette sono parallele, altrimenti sono sghembe.
2. π : 2x − 2y − z = 0 è il piano richiesto.
[108] 1. Se k =  −2 la retta r non è parallela a π ;
se k = −2 la retta r è parallela a π .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 11 355

2. d(r, π) = √56 è la distanza richiesta.

[109] Il luogo richiesto è la sfera di equazione 3x2 + 3y 2 + 3z 2 + 2x − 4y + 6z − 10 = 0 .

[110] 1. Si ottengono i punti di coordinate (3, 1, 1),


 1 7
, , −1
.
3 3 3
2. Si ottengono le due sfere di equazioni:

x2 + y 2 + z 2 − 163 x − 23 y − 103 z + 1 = 0, x 2
+ y2 + z 2 − 6y + 2z + 1 = 0 .

[111] 1. I piani richiesti hanno equazioni −x + z + 1 ± 2√2 = 0.


2. La circonferenza C ha centro nel punto C = (0, 2, 0) e raggio √3.
[112] 1. Per h = 1 la retta r è parallela a π ma non è contenuta nel piano.

2. Il piano richiesto ha equazione z + 3 = 0 .

|
[113] 1. d(A, π) = | √16 è la distanza richiesta.
2. La retta richiesta ha equazioni:

r:
 x + y + 2z −2=0

y 1 = 0.
3. A è esterno a Σ perché la distanza del punto A dal centro della sfera Σ è maggiore
del raggio di Σ .

[114] 1. r è parallela al vettore a = (2, 2, −1) e passa per A = (0, 0, 1/2),


s è parallela a b = (1, 4, 1) e passa per B = (0, −3, −1) .
−→
I vettori a e b non sono paralleli e AB · a ∧ b = 0 .

2. Il piano richiesto ha equazione 2x − y + 2z − 1 = 0 , il punto H intersezione di r


e s ha coordinate H = (1, 1, 0).

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356 Geometria Analitica nello Spazio

1
x = 1 + t
2
3. r :
 y= 1 −t 

 z = −t , t ∈ R.
 

4. Si ottengono le due sfere di equazioni:


2 2 2
−     
x
2
+ y+
1
+ z+
1
=
1
;
3 3 3 9
2 2 2

x − 45 + y − 15 + z+
1
5
=
1
25
.
     
[115] 1. Si ottengono i due punti di coordinate:
 ±√ ∓√ −±√
5 2 3 3 2 3 3 2 3
, , ;
4 2 4

2. la sfera richiesta ha equazione x 2 + y 2 + z 2 − 5x + 7y − z = 0;


3. le due circonferenze richieste hanno equazioni:

 − −x z 2=0

  − ∓ √   −
x
5
4 4
3
2

+ y
3
2

√3
2
2
 
+ z+
3
4

√3
4
 2

= 1.

[116] 1. Il piano richiesto ha equazione x + y + z − 2 = 0;


|
2. d(P, r) = | 2√6 è la distanza richiesta;
3

3. il piano richiesto ha equazione x − 2y − z = 0.


[117] 1. Per esempio B = ( 1, 1, 0), D = (1, 1, 4);−
2. la sfera richiesta ha equazione x 2 + y 2 + z 2 − 4x − 2y − 2z + 3 = 0;
3. il centro della circonferenza C ha coordinate (1, 1, 2) .

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Capitolo 11 357

[118] 1. Le rette r ed s sono sghembe perché sono ottenute dall’intersezione di due piani

±
paralleli con due piani non paralleli. I piani richiesti sono x 3 = 0 e sono paralleli.
− −
2. La retta richiesta ha equazioni y = z = 1.

3. I piani richiesti hanno equazioni y − 1 = 0, 20x + 21y + 39 = 0 .

4. Le sfere richieste hanno equazioni:


x2 + y 2 + z 2 + ( 4 − ± √2)x + (2 ± √2)y + (−2 ∓ √2)z + 2 ± √2 = 0 .
[119] 1. Il punto richiesto ha coordinate ( 2, 1, − −1) .
2. La retta richiesta ha equazioni:
 x y=0−
y + 2z 2 = 0.−
3. Il piano richiesto ha equazione x − 2y − 2z = 0 .
4. a. La circonferenza C ha centro nel punto C = (−1, −1, 1) e raggio 1.
2 2 2
b. La sfera richiesta ha equazione x + y + z + 4x + 4y − 4z + 8 = 0 .

[120] 1. Le rette r e s sono incidenti, in quanto la matrice avente per righe ordinatamente
i coefficienti ed i termini noti delle equazioni dei piani che individuano le rette r ed
s rispettivamente, ha rango 3 .
Si ottiene un solo piano di equazione x − y + z + 1 = 0.
2. La retta richiesta ha equazioni:
 x + y + 5z −1=0

y z = 0.

5
|
3. d(O, r) = | 7
è la distanza richiesta.

4. Le sfere richieste hanno equazioni:
3x2 + 3y 2 + 3z 2 − 14x + 4y − 8z + 11 = 0, 3x + 3y 2 2
+ 3z 2 + 2x 4y + 8z
− −5 = 0.
[121] 1. La sfera richiesta ha equazione x 2 + y 2 + z 2 − x + 9z = 0 .
2. Il piano richiesto ha equazione z = 0 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

358 Geometria Analitica nello Spazio

[122] 1. Le rette sono sghembe in quanto non sono n é parallele né incidenti;

2. il piano richiesto ha equazione 2x + y + 4z − 6 = 0;


3. la sfera richiesta ha equazione x 2 + y 2 + z 2 − 12 x − 2y + 12 z − 2 = 0 .
[123] 1. Il piano richiesto ha equazione x − y − z − 1 = 0;
 5 7 1
  5
2. la circonferenza ha centro nel punto C = , ,
6 6
−3
e raggio
6
.

[124] 1. Se k = − 52 la retta AB è parallela al piano π.


2. Il luogo dei punti P richiesto è la retta di equazioni:
 2x − 6y + 2z − 3 = 0
3x − 4y − z − 2 = 0.
3. Il piano richiesto ha equazione 3x + y + 2 = 0 .

4. Le sfere richieste hanno equazioni x 2 + y2 + z 2 − 4x ± 2√2y − 2z + 3 = 0 .

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Capitolo 12

Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e


Quadriche

12.1 Esercizi
In questo capitolo sono inseriti gli esercizi di geometria analitica nello spazio che riguar-
dano la rappresentazione di coni, cilindri, superfici di rotazione e quadriche.
Con V3 si denota lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione 3 , dei vettori ordinari,
riferito ad una base ortonormale positiva B
= (i, j, k) . In quest’ambito “ ” indica il ·
prodotto scalare tra due vettori e “ ” il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.

Inoltre, tutti gli esercizi di questo capitolo sono assegnati nello spazio ordinario, rispetto
ad un riferimento cartesiano (ortonormale, monometrico, positivo) R
= (O,x,y,z ) o, in
modo equivalente, rispetto al riferimento cartesiano R
= (O, i, j, k), dove ( i, j, k) è una
base ortonormale positiva dello spazio vettoriale V3 su cui è definito lo spazio affine di
punti che viene considerato.

Con:

Q:a 11 x2 + a22y 2 + a33z 2 + 2a12xy + 2a13xz + 2a23yz + 2a14x + 2a24y + 2a34z + a44 = 0

si indica un’equazione di secondo grado nelle incognite e Essa rappresenta il


luogo dei punti di una quadrica Q x, y z.
nello spazio rispetto ad un riferimento cartesiano = R
Q
(O,x,y,z ). Si associano a le due matrici simmetriche:
 a11 a12 a13
  a11 a12 a13 a14

 a12 a22 a23 a24 
A=  a12 a22 a23 , B= .
a13 a23 a33 a34
a13 a23 a33
a14 a24 a34 a44

359

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

360 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

L’equazione matriciale:
     
x X x0
y
     =P Y + y0
z Z z0

è l’equazione della rototraslazione di assi dal riferimento


  
R
= (O,x,y,z ) al riferimento
R = (O , X , Y , Z ), dove il punto O ha coordinate (x0 , y0 , z0 ) , rispetto al riferimento
R = (O,x,y,z ) e P è una matrice ortogonale di ordine 3 con det(P ) = 1.

– Se rank(B) = 4 si ottengono le equazioni delle quadriche in forma canonica


secondo la seguente classificazione:

• se rank(A) = 3 si ha:
X2 Y2 Z2
+ 2 + 2 = 1 : ellissoide;
a2 b c
X2 Y2 Z2
a2
+ 2 + 2 =
b c
−1 : ellissoide immaginario;
X2 Y2 Z2
a2
+ 2
b
− c2
= 1 : iperboloide ad una falda (iperboloide iperbolico);

2 2 2
X2 − Y2 − Z2 = 1 : iperboloide a due falde.
a b c
• Se rank(A) = 2 si ha:
X2 Y2
a2
+
b2
− z = 0 : paraboloide ellittico.
X2 2

a2
− Yb − z = 0 : paraboloide iperbolico (paraboloide a sella).
2

– Se rank(B) = 3 si hanno quadriche degeneri (del tipo cono e cilindro). In partico-


lare:

• se rank(A) = 3 si ha:
αX 2 + βY 2 + γZ 2 = 0 con α = 0, β = 0, γ = 0 : cono reale o immaginario.
  
• Se rank(A) = 2 si ha:

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 361

X2 Y2
a2
+
b2
= −1 : cilindro immaginario;
X2 Y2
+ 2 = 1 : cilindro ellittico;
a2 b
X2 Y2
a2
− b2
= 1 : cilindro iperbolico;

X2
a2
− 2y = 0 : cilindro parabolico.
– Se rank(B) = 2 le quadriche sono coppie di piani reali o immaginari. In partico-
lare:
• se rank(A) = 2 si ha:
X2 Y2
+ 2 = 0 : coppia di piani complessi coniugati, incidenti;
a2 b
X2 2

a2
− Yb 2
= 0 : coppia di piani incidenti.

• Se rank(A) = 1 si ha:
2

X
a2 = −1 : piani immaginari paralleli;
X2
= 1 : piani paralleli.
a2

– Se rank(B) = 1 si hanno due piani coincidenti di equazione X 2 = 0.

[1] 1. Determinare l’equazione del cono S di vertice V = (0, 2, 1) le cui generatrici for-

mano un angolo di π/4 con l’asse z .


2. Determinare le equazioni delle generatrici del cono S appartenenti al piano di equa-
zione x − y + 2 = 0.
[2] Determinare l’equazione del cono di vertice V = (0, 0, 2) e di direttrice la circonfe-
C −
renza passante per i punti A = (1, 1, 0) , B = (0, 1, 1), C = (2, 0, 2) .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

362 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

[3] Determinare l’equazione del cono di vertice l’origine O = (0, 0, 0) e che contiene la
circonferenza del piano z = 4 , di centro (2, 0, 4) e raggio 2 .

[4] Data la circonferenza:

C

:
(x 1)2 + (y
− − 1) 2
+ (z − 1) 2
=3

y 1 = 0,

1. determinare l’equazione del cono S di vertice V = (0, 0, 1) che proietta C .



2. Verificato che la conica C intersezione di S con il piano z = 0 ha equazione, in
quel piano:
x2 2xy 2y2 + 1 = 0,
classificare C. − −
[5] Determinare l’equazione del cono circoscritto alla sfera:

Σ : x2 + y 2 + z 2 − 2x − 2z − 2 = 0
con vertice V = (0, 3, 0) .

[6] Dati i punti A = (1, 0, 0), B = (0, 1, 2), C = ( 1, − −2, 0), D = (3, 0, 2) ,
1. verificare che A, B,C,D non sono complanari.
2. Determinare il piano π contenente A, B, C .

3. Determinare l’equazione della sfera Σ di centro D e tangente a π .

4. Determinare l’equazione del cono di vertice A e circoscritto a Σ .

[7] Determinare l’equazione del cono di vertice l’origine O = (0, 0, 0), circoscritto alla
− −
sfera di centro C = ( 4, 3, 2) e raggio 2 .

[8] Data la sfera di equazione x 2 +y 2 +z 2 = 6 , scrivere l’equazione del cono S di vertice



V = (3, 0, 3) ad essa circoscritto.

[9] Data la sfera:


Σ : x2 + y2 + z 2 − 2x − 2y − 2z = 0,
determinare l’equazione del cono circoscritto a Σ con vertice nel punto B = (0, 0, 1) .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 363

[10] Determinare l’equazione del cono avente vertice nell’origine e circoscritto alla sfera
di centro A = (1, 3, 1) e raggio 1 .

[11] Dati i punti A = (1, 1, 5), B = (2, 2, 1), C = (1, −2, 2), D = (−2, 1, 2) ,
1. determinare le equazioni della circonferenzaC circoscritta al triangolo ABC.
2. Determinare l’equazione del cono S di vertice D e direttrice C.

[12] Determinare l’equazione del cono che proietta la curva:

2 2 2

C:  x +y +z

x 2y = 0
− 2y + z + 2 = 0
dal punto V = (1, 0, −1) .
[13] Determinare l’equazione del cono S di vertice V = (2, 1, 1) circoscritto alla sfera:

Σ : x2 + y2 + z 2 − 2z = 0.

[14] Determinare l’equazione del cono di vertice V = (0, 0, 2) circoscritto alla sfera:

Σ : x2 + y2 + z 2 − 2x + 2y + 4z − 4 = 0.
[15] Dati la sfera:
Σ : x 2 + y2 + z 2 − 4x + 8y + 6z + 2 = 0
e il piano π : z − 1 = 0,
1. verificare che la curva Σ ∩ π è una circonferenza C di cui si chiedono il centro e il
raggio.
2. Determinare l’equazione del cono di vertice l’origine O = (0, 0, 0) e direttrice la
circonferenza . C
[16] Scrivere l’equazione del cono
2 2 2
S
di vertice V = (0, 1, 1) circoscritto alla sfera di
equazione x + y + z + 2(x + y + z ) = 0.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

364 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

[17] Scrivere l’equazione del cono di vertice V = (4, 0, 0) circoscritto alla sfera di centro
C = (1, 1, 1) e raggio 3 .

[18] Descrivere le seguenti superfici di equazione:


1. x2 + (y − 1) 2
= z2;
2. z =
 x2 + y2 .

[19] Data la sfera:


Σ : x2 + y2 + z 2 − 2x + 2z − 2 = 0,
determinare l’equazione del cono di vertice V = (1, 2, 1) circoscritto alla sfera Σ .

[20] Data la circonferenza:

C

:

2x y + z = 0
x2 + y2 + z 2 2x − − 4y + 1 = 0,
determinare l’equazione del cono di vertice V = (0, 0, 1) con direttrice C.
[21] Data l’iperbole equilateraI di equazioni:
I : xy =5
z = 0,

determinare l’equazione del cono S di vertice V = (1, 1, 1) e direttrice I .

2
[22] Determinare l’equazione del cilindro che contiene la parabola P: x = z − y =0e
che ha le generatrici parallele alla retta r : z = x y = 0 . −
[23] Determinare l’equazione del cilindro circoscritto alla sfera di centro C = (1, 1, 0) e
raggio uguale a 2 , avente le generatrici parallele alla retta:
x=t
s: y= t
 −
z = 2t + 1, t ∈ R.
[24] Dati il piano π : x− z = 0 e il punto P = (2, 0, 1) ,
1. determinare il luogo C dei punti di π aventi distanza pari a 3 da P ;

2. determinare l’equazione del cilindro avente direttrice C e generatrici parallele al-


l’asse z .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 365

[25] Data la curva:


2 2 2

C:  x2 + y2 + z 2
x +y +z
−− 2x + 4y − 4z = 0
9 = 0,
determinare le equazioni della sua proiezione sul piano coordinato xy parallelamente alla
direzione della retta s di equazioni:

s:
 −
x + y 2z = 0

2x 3y + z = 0.

[26] Dati il piano π : x z 2 = 0 e la sfera Σ : x2 + y 2 + z 2 2x = 0 , determi-


− − −
nare l’equazione del cilindro avente per direttrice la circonferenza Σ π e le generatrici ∩
parallele alla retta r : 2x = y = 2 − 2z .
[27] Dati la retta:

r:
 −
x y=0
y + z = 1,
2

il vettore v = ( 1, 0, 1) e la superficie S di equazione x + y2 + z 2 − 2xz − 2x + 2z = 0 ,
1. determinare l’equazione del piano π parallelo ad r, al vettore v e passante per
l’origine.

2. Verificare che S è un cilindro con generatrici perpendicolari al piano π.


3. Sia C la curva ottenuta dall’intersezione di S con π, verificato che l’origine O
appartiene a C, scrivere l’equazione della retta r tangente a C in O.

[28] Data la circonferenza:

C
 :
x2 + y 2 + z 2 2y 6z + 1 = 0
− −
− −
x + y z 1 = 0,
determinare l’equazione del cilindro di direttrice C e generatrici ortogonali al piano che
la contiene.

[29] Dati la sfera:

Σ : x 2 + y2 + z 2 − 4x − 2y + 4z − 16 = 0
− −
e il piano π : x 2y 2z + 12 = 0 , determinare l’equazione del cilindro circoscritto a Σ
ed avente le generatrici ortogonali ad π.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

366 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

[30] Si considerino il vettore v = (k + j) ∧ i e la curva:


 x=t
C : y = t2
∈ R,
z = t 2 + t, t

determinare l’equazione del cilindro S con direttrice C e generatrici parallele a v.

[31] Dati la sfera Σ : x 2 +y 2 +z 2 4x+6y = 0 ed il vettore v = 2i j +3k, determinare


− −
l’equazione del cilindro circoscritto a Σ ed avente le generatrici parallele a v.

− −
[32] Dati i punti A = (1, 2, 1), B = (2, 1, 1) , determinare l’equazione del cilindro
circoscritto alla sfera di centro il punto medio del segmento AB , passante per A ed avente
le generatrici parallele all’asse x.

[33] Dati la retta: 


r:

x+y z= 0
− x y+z= 0

e la sfera Σ : (x 1)2 + (y + 1)2


− 2
+ (z − 1)
= 3 , determinare l’equazione del cilindro
circoscritto a Σ , con generatrici parallele a r.

[34] Determinare l’equazione del cilindro S che proietta la curva:


C

:
x2 + y2 2
+ z − 2x − 3y + 1 = 0
− −
x z 1 =0

secondo la direzione della retta:

r:
x + 3y −z−1=0
2x + y z + 2 = 0.
 −
[35] Determinare l’equazione del cilindro che proietta la circonferenza del piano y = 0
di centro C = (2, 0, 1) e raggio 2 , secondo la direzione della retta:

r:
 −
x+y z+1=0
− −
5x y z + 1 = 0.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 367

[36] Descrivere le seguenti superfici di equazione:

1. z = sin x ;

2. x2 + y 2 = 2y .

[37] Data la curva C di equazioni:


C:
 x+z= 1
− x2 y = 0,

determinare l’equazione del cilindro avente C come direttrice e con generatrici parallele
al vettore v = (1, 0, 1) . Determinare, inoltre, la curva che si ottiene intersecando tale
cilindro con il piano x = 0 .

[38] Determinare l’equazione del cilindro circolare retto di asse la retta di equazioni:
 −
x y+2=0
z+1=0

e raggio uguale a 3 .

[39] Determinare l’equazione del cilindro circolare retto di asse la retta:


 x=t 4 −
r: y = 2t + 1
 z = 3t 3, − t ∈R
e raggio uguale a 3 .


[40] Determinare le equazioni della curva C proiezione della curva:

2x2 + y2 + z 2 = 1
:
C  x+y= 0
sul piano y = 2 secondo la direzione della retta:

s:
 − −2=0
x y
z=1

e classificare C.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

368 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

[41] Determinare l’equazione del cilindro avente le generatrici parallele al vettore


2 2 2

v = (1, 0, 1) e tangente all’ellissoide di equazione x + 3y + z = 1 .

S
[42] Determinare l’equazione della superficie generata dalla rotazione completa intor-
− C
no alla retta x = y = z 1 della curva : z = xy x y = 0 . − −
[43] Date le rette:


x + y + 2z 5 = 0
 x= u+1
r:
x y + 1 = 0,
s: −
y = 2u
z = u + 1, u R,
− ∈
determinare l’equazione della superficie generata dalla rotazione completa della retta s
intorno a r .

[44] Determinare la superficie generata dalla rotazione completa dell’asse z intorno alla
retta x = y = z e verificare che si tratta di un cono con vertice nell’origine.

[45] Determinare la superficie di rotazione S che ha come asse la retta r : x = y + z = 0


e che contiene la retta:

s:
 x = 2z 1 −
y = 3z + 5.

[46] Data la circonferenza:

C
:
y2 + z 2 − 4y + 3 = 0
x = 0,
determinare l’equazione della superficie S generata dalla rotazione completa di C intorno
all’asse z .

[47] Data la retta:


 x= t+4
r: y=t
 z = 3, t− ∈ R,

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 369

determinare l’equazione della superficie generata dalla rotazione completa della retta r
intorno alla retta s di equazioni:  x= 0

z = 3.

[48] Data la curva:


 x= 0

C

: −t
y=
1+t
 z = t, t ∈ R, t > −1,
S
1. verificare che l’equazione del cono con vertice V = (1, −1, −1) che proietta la
curva è (y + 1)(z + 1) = (1 x)2 .
C −

2. Detta C la curva intersezione di S con il piano coordinato xy, determinare l’equa-

zione della superficie generata dalla rotazione completa di C intorno alla retta:

r:
 x= 1
z = 0.

Che tipo di superficie di rotazione si trova?

[49] Si considerino le rette:

r:
 3x + 2y + 2z −1 =0 s:
 −
x y+1=0
x + 2y = 0, x + y + z = 0.

Determinare l’equazione della superficie ottenuta dalla rotazione completa della retta r
intorno alla retta s .

[50] Date le rette:

r:
 −
x y+1=0
s:
 x + 3y = 0
x + y + z = 0, x + y = 0,

S
1. determinare l’equazione della superficie generata dalla rotazione completa di r
intorno ad s. Che tipo di superficie di rotazione si trova?

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

370 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

2. Verificare che il punto P = (0, −√


5, 3) appartiene alla superficie S . Determinare
centro e raggio del parallelo passante per P .

[51] Date le rette:

r:
 −
x+y z =0
s:
 −
2x z = 1

2x y = 0, −
x y = 0,
determinare l’equazione della superficie generata dalla rotazione completa di s intorno
alla retta r e dire di quale superficie si tratta.

[52] Date le rette:


 x=t  y= 1
r: y= 2 − s:
z = 2,
 − − 1,
z = 12t t ∈ R,
determinare l’equazione della superficie generata dalla rotazione completa di r intorno
alla retta s. Calcolare la lunghezza del raggio del parallelo situato sul piano x = 2 . −
[53] Date le rette:

r:
 −
x 2=0
s:
 −
x 3y + 5 = 0
y + z = 0, −
y + z 4 = 0,
S
determinare l’equazione della superficie generata dalla rotazione completa di r intorno
alla retta s e precisare di quale superficie si tratta.

[54] Dati i punti A = (1, 0, −1) , B = (2, 1, 0) e la retta s : 3x − 1 = 2y + 1 = z ,


1. determinare l’equazione della superficie generata dalla rotazione completa della
retta intorno alla retta e precisare di quale superficie si tratta.
AB s √3 .
2. Trovare il luogo dei punti P = (x,y,z ) tali che il triangolo ABP abbia area

− −
[55] Dati i punti Q = (1, 1, 1), R = ( 1, 2, 1) scrivere l’equazione della superficie S
ottenuta dalla rotazione completa della retta, passante per Q e per R , intorno all’asse x e
precisare di quale superficie si tratta.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 371

[56] Descrivere le seguenti superfici di equazione:


2 2
1. z = −1 + x +y ;
2. z 4 = x 2 + y 2 .

2
[57] Dati l’ellissoide E :x + 3y 2 + z 2 = 1 e la retta:

r:
 −
3x 2z + 2 = 0
y = 0,
1. determinare l’equazione del cilindro avente le generatrici parallele al vettore
v = (1, 0, 1) e tangente all’ellissoide E.
2. Determinare l’equazione della superficie ottenuta dalla rotazione completa della
retta r attorno all’asse z.

[58] Date le rette:

r:
 − −
2x y 3 = 0
s:
 − −
x y 2 =0

x + z 2 = 0, z = 1,
determinare l’equazione della superficie ottenuta dalla rotazione completa della retta r
intorno alla retta s e precisare di quale superficie si tratta.

[59] Dati l’ellissoide E : 2x 2


+ y 2 + z 2 = 1 e la retta:
 x=3
r:
y = 0,
1. determinare l’equazione del cono avente vertice nel punto V = (0, −1, 1) e tan-
gente all’ellissoide . E
2. Determinare l’equazione della superficie ottenuta dalla rotazione completa della
retta r intorno all’asse z.

[60] 1. Descrivere la quadrica:


x2 2

Q: 4
− y9 = 2z.
2. Verificare che la retta:
r:
 −
3x 2y + 6 = 0
3x + 2y + 12z = 0
appartiene a Q.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

372 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

[61] Data la superficie:

2 2
S : x − 2xy + 4yz + 2xz + y + z 2 + 1 = 0,

S è simmetrica rispetto all’origine.


1. stabilire se

2. Indicata con C la curva intersezione di S con il piano z = 1 , riconoscere che C


è una conica e ridurla a forma canonica, determinando esplicitamente le equazioni
del cambiamento di riferimento necessarie per tale riduzione.

[62] Data la matrice simmetrica:

A=
 52 25 −−22 ,
− 2 − 2 5

1. determinare una matrice ortogonale Q tale che t QAQ = D, con D matrice diago-
nale.

2. Classificare la quadrica di equazione:


 5 2 −2  
0 x
x y z 1
2 5 −2 0 y
= 0.
2 2 5 0 z
  − 0 − 0 0 −   
1 1

[63] Determinare l’equazione dell’ellissoide avente centro nel punto C = (1, 2, 3) , assi
paralleli agli assi coordinati x,y,z e semiassi di lunghezza, rispettivamente, uguale a
2, 3, 7.

[64] Descrivere la quadrica di equazione:

x2 + y2 + kz 2 − 2x = 0,
al variare di k ∈ R.
[65] Descrivere la superficie di equazione:

xy = 2z,

precisando l’eventuale cambiamento di riferimento usato.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 373

[66] Descrivere le seguenti superfici di equazione:

1. x2 + z 2 = y ;
2 2
2. z = 4 −x −y ;
x2 y2
3. z = + ;
4 9
4. z = x 2 −y 2
+ 2.

[67] 1. Dimostrare che la superficie:

 3
 x = u + uv + v 2
S 
: y = cos u + u + vu
z = u(v + 1), u, v ∈R
è una superficie rigata.

2. Determinare i parametri direttori della generica retta di S.


[68] Descrivere la quadrica rigata di equazione:

2 2 2

x + 4y − z − 1 = 0,
determinare le equazioni delle due schiere di rette ad essa appartenenti e calcolarne i
parametri direttori.

[69] Determinare il luogo dei punti P dello spazio per i quali è costante il rapporto k
delle distanze di P :

1. dall’origine e dal punto (0, 0, 1);

2. dall’origine e dal piano z = 0;

3. dal punto (0, 0, 1) e dal piano z = 0 ;

4. dall’origine e dalla retta


 x= 0
z = 0;

5. dall’origine e dalla retta


 x= 0
z = 1;

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

374 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

y=0 x= 0
6. dalla retta e dalla retta
 z=1  z = 0;

x=0 x=1
7. dalla retta e dalla retta
z=0 z = 0;

8. dalla retta
 y=0
e dalla retta
 x= 0
z=0 z = 0;

9. dalla retta
 x=0
e dal piano z = 0;
z=1

x=1
10. dalla retta e dal piano z = 0;
 z=0
x=0
11. dalla retta e dal piano z = 0;
y=0
12. dal piano x = 0 e dal piano x − 1 = 0;
13. dal piano x = 0 e dal piano z = 0;

14. dal piano z = 0 e dal piano z = 0.

2 2 2
[70] Sono dati l’iperboloide ad una falda
K : 2x2 + y 2 4z = 0 .
− H: x +y −z = 1 e il paraboloide ellittico

1. Determinare le equazioni delle rette appartenenti ad H e passanti per il punto


P = (1, 1, 1) appartenente a H.
2. Determinare l’equazione del piano tangente ad H in P .
3. Determinare l’equazione del cono avente vertice nel punto (0, 0, −1) e circoscritto
al paraboloide . K

12.2 Soluzioni

2 2 2
[1] 1. S :x + (y − 2) − (z − 1) = 0 è il cono richiesto.

2. Le generatrici richieste sono le due rette di equazioni:

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 375

y 2

2

z
0

2

2
0

x 2
4

Figura 12.1: Esercizio n. 3


 x=t
y= 2+t
 z=1 2t, ±√ t ∈ R.
2
[2] Il cono richiesto ha equazione y − xy + 2x(z − 2) + y(z − 2) = 0 .
2
[3] Il cono richiesto ha equazione 4x − 4xz + yz = 0, è rappresentato nella Figura 12.1.

2 2 2
[4] 1. S : x − 2xy − 2y + (z − 1) = 0 è il cono richiesto, rappresentato nella Figura
12.2.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

376 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche


2. C : x2 2
− 2xy − 2y + 1 = 0 si tratta dell’iperbole di equazione, in forma canonica:
1 + √13 − 1 + √13
2 2
X − Y = 1, con:
2 2
 x
   √
13 − 3 13

13 + 3 13
 X
 
   √52 − √52   
= .
  √
  √ √
(3 + 13) 13 − 3 13 (3 − 13) 13 + 3 13
√    
y
√52 √52 Y

1
z

3
1
1
0
y
x 1
1

Figura 12.2: Esercizio n. 4, punto 1.

[5] Il cono richiesto ha equazione:

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 377

3x2 + 3x(y − 3) − xz − (y − 3) 2
+ 3(y − 3)z + 3z 2
= 0.

−→ −→ −−→
[6] 1. I vettori AB, AC, AD sono linearmente indipendenti.

2. π : x − y + z = 1 è il piano richiesto.
2 2 2
3. Σ : 3(x − 3) + 3y + 3(z − 2) = 16 è la sfera richiesta.
2 2 2
4. Il cono richiesto ha equazione (x − 1) + 6(x − 1)z − 2y + z = 0.

[7] Il cono richiesto ha equazione 9x2 − 24xy + 16xz + 16y 2


+ 12yz + 21z 2 = 0 .

2 2
[8] S : (x − 3) + 6(x − 3)(z + 3) + 4y + (z + 3) 2 = 0 è il cono richiesto.

[9] Il cono richiesto ha equazione 2x2 + 2xy + 2y 2 + (z − 1) 2


= 0.

[10] Il cono richiesto ha equazione 9x2 + y 2 + 9z 2 − 6xy + 2xz + 6yz = 0 .


(x + 12)2 + (y 3)2 + z 2 = 6
[11] 1. C:  −
5x y + z 9 = 0 − −
è la circonferenza richiesta.
2 2
2. S : 779(x + 2) − 290(x + 2)(y − 1) + 83(y − 1) + 290(x + 2)(z − 2)
2
−58(y − 1)(z − 2) + 83(z − 2) = 0 è il cono richiesto.
[12] Il cono richiesto ha equazione:
2(x 1)2 + 9y2 6(x 1)y + (x 1)(z + 1) 2y(z + 1) + (z + 1) 2 = 0 .
− − − − −
2 2
[13] S : 4(x − 2)(y − 1) − 3(y − 1) − 4(z − 1) = 0 è il cono richiesto.

[14] Il cono richiesto ha equazione:


7x2 + 2xy + 8x(z 2
− 2) + 7y − 8y(z − 2) − 8(z − 2) 2
= 0.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

378 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

[15] 1. C = Σ ∩ π è una circonferenza in quanto la distanza di π dal centro di Σ (che è


pari a 4 ) è minore del raggio di Σ (che è pari a 3 √3 ). La circonferenza C ha centro
nel punto C = (−2, −4, −3) e raggio 3 .
2 2 2
2. Il cono richiesto ha equazione x + y + 9z − 4xz + 8yz = 0 .

[16] Il cono richiesto è:


2 2 2
S : 5x + 2(y − 1) + 2(z − 1) − 4x(y − 1) − 4x(z − 1) − 8(y − 1)(z − 1) = 0 .
[17] Il cono richiesto ha equazione:

7(x − 4) − y − z − 6(x − 4)y − 6(x − 4)z + 2yz = 0 .


2 2 2

[18] 1. È un cono circolare retto di vertice V = (0, 1, 0) e con asse l’asse z ;

2. si tratta della met à (rivolta verso l’alto) di un cono circolare retto di vertice l’origine
e asse l’asse z .

2
[19] Il cono richiesto ha equazione (x − 1) − 2(y − 2)(z − 1) = 0 .
− −
[20] Il cono richiesto ha equazione 13x2 y 2 2xy+(z 1)2 +6x(z 1)+2y(z 1) = 0 . − − −
Allo scopo di ottenere una migliore realizzazione grafica (cfr. Fig. 12.3 ), si sono utilizzate
le equazioni parametriche del cono:
  √ 
x= t 1+
2
sin ϕ
 3
  √ √ 
y= t 2+
2
sin ϕ +
2
cos ϕ
3 2
 − √ √ − 
z= 1+t 2 sin ϕ + 2 cos ϕ
3 2
1 , t ∈ R, ϕ ∈ [0, 2π).
2
[21] S : (x − z)(y − z) − 5(1 − z) = 0 è il cono richiesto.

2
[22] Il cilindro richiesto ha equazione z = (y − x) ed è rappresentato nella Figura 12.4.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 379

4
y 2

2

4

2

4

4
2
0
x 2

Figura 12.3: Esercizio n. 20

http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 379/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

380 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

y 5

5

15

5

0
x
5

Figura 12.4: Esercizio n. 22

[23] Il cilindro richiesto ha equazione:


2 2
(x − y + 2z) − 6(x + y2 + z2 − 2x − 2y − 2) = 0 .

[24] 1. Il luogo richiesto è la circonferenza:

C:
 −
(x 2)2 + y 2 + (z − 1) 2
=9

x z = 0;
2
2. il cilindro richiesto ha equazione (x − 2) + y 2 + (x − 1) 2
= 9.

[25] La curva richiesta ha equazioni:

http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 380/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 381

2 2 2
9 9 9
2y 2z + + x 3y + 2z + x 2y + z 9 = z = 0.
 − 2
 − −2  − −2 −
[26] Il cilindro richiesto ha equazione:
(x + z + 2) 2 (x + z 2
− 2) − (x + z + 2) = 0 .
+ ( x + y + z + 2) 2 +

4 4

[27] 1. π : x + z = 0 è il piano richiesto.

2. Si perviene alla tesi riducendo a forma canonica la quadrica assegnata. Si ottiene il


cilindro di equazione X 2 + 2Z 2 = 1 rispetto al cambiamento di riferimento:

√12 √12 1
 x
  0
 X
  
       2 
 y  =  1 0 0   Y  +  0 .

√12 − √12 1
 z
  0
 Z
  
2

3. L’origine appartiene alla curva:


2 2 2

C:  x +y +z
x + z = 0.
− 2xz − 2x + 2z = 0
La retta r ha equazioni x = z = 0.

[28] Il cilindro richiesto ha equazione:


x2 + y2 + z 2 − xy + xz + yz − 2x − 5y − 7z + 4 = 0 .
[29] Il cilindro richiesto ha equazione:
2 2 2 2

(x − 2y − 2z − 4) − 9(x + y + z − 4x − 2y + 4z − 16) = 0 .
2
[30] S : 2x + x − y − z = 0 è il cilindro richiesto.

[31] L’equazione del cilindro circoscritto alla sfera Σ è:


2 2
(2x − y + 3z − 7) − 14(x + y2 + z 2 − 4x + 6y) = 0 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

382 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

[32] Il cilindro richiesto ha equazione:


− 
y
1 2
+ z2 − 72 = 0 .
2

[33] L’equazione del cilindro circoscritto alla sfera Σ è:


(y + z )2 − 2(x 2
+ y2 + z 2 − 2x + 2y − 2z) = 0.
5
y
0

5


1

Π

0
Π
x

Figura 12.5: Esercizio n. 36, punto 1.

[34] Il cilindro richiesto è:


 2
  2
  2

2 1 5
S : x + (x
3
− z − 1) + y + (x
3
− z − 1) + z + (x
3
− z − 1)

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 383

x
1
y 2 0

1 1

2

Figura 12.6: Esercizio n. 36, punto 2.


 2
2 x + (x − z − 1)
−  1
3 y + (x − z − 1)
 + 1 = 0.
3 3

2 2
[35] Il cilindro richiesto ha equazione (2x − y − 4) + (2z − 3y − 2) = 16 .

[36] 1. Cilindro di direttrice la curva z = sin x del piano coordinato xz e con generatrici
parallele all’asse y, rappresentato nella Figura 12.5;

2. cilindro di direttrice la circonferenza del piano coordinato xy di equazio-


ne x 2 + (y − 1) 2
= 1 e generatrici parallele all’asse z.

2
[37] Il cilindro richiesto ha equazione (1 − z + x) − 4y = 0.

http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 383/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

384 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

2
La curva, invece, ha equazioni (1 − z + x) − 4y = x = 0 , si tratta di una parabola.
[38] Il cilindro richiesto ha equazione:
2 2
(x + y − 2) − 2(x + y2 + z2 − 4y + 2z − 4) = 0 .
[39] Il cilindro richiesto ha equazione:
13x2 + 10y2 + 5z 2 − 4xy − 6xz − 12yz + 90x − 72y + 18z + 117 = 0 .
2
x y 2

[40] C 
:
  − 
3 2 +z =1
 −
y 2 = 0,

la curva C è un’ellisse di centro (2, 2, 0) .

[41] Il cilindro richiesto ha equazione x 2 + 6y 2 + z 2 − 2xz − 2 = 0 .


[42] S : xy + (x + y)(z − 1) = 0 è la superficie di rotazione cercata.
[43] La superficie di rotazione richiesta ha equazione:
2
2
(x + 1) + y + (z 2
− 3) 2
=6
 x+y −z  + 8.
2

[44] La superficie di rotazione richiesta ha equazione xy + xz + yz = 0 . Trattandosi di


un’equazione di secondo grado omogenea in x, y,z , essa rappresenta un cono di vertice
l’origine.

[45] La superficie di rotazione richiesta è:

S :x 2
+ y2 + z 2 − 72 (y − z − 5) − 13(y − z − 5) − 26 = 0 .
2

2
[46] La superficie di rotazione richiesta è S : (x + y 2 + z 2 + 3)2 2
− 16(x + y2) = 0 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 385

[47] La superficie di rotazione richiesta ha equazione x 2 − (y + 4) 2


+ (z + 3) 2 = 0 ,

si tratta di un cono di vertice il punto di coordinate (0, −4, −3) .

[48] 1. Si verifica che la superficie richiesta ha proprio equazione:


2
(y + 1)(z + 1) = (1 − x) .
2
2. La superficie di rotazione richiesta ha equazione (x − 1) + z 2 = 1 + y , si tratta di
un paraboloide di rotazione.

[49]
La superficie richiesta ha equazione:
 2
 − −  2
2
(x + 1) + y + (z 2
− 1) 2
=
2x + 2y − 4z + 7 +
1 x − y + 2z
5 5
 2

+
4x + 4y 8z + 9 − ,
10
si tratta di un iperboloide di rotazione ad una falda.

[50] 1. La superficie di rotazione richiesta è : 2x2 + 2y2 z 2 = 1 , si tratta di un


iperboloide di rotazione ad una falda.
S −
2. Il punto P appartiene alla superficie S perché le sue coordinate ne verificano l’e-
quazione. Il centro e il raggio del parallelo passante per P sono rispettivamente:

C = (0, 0, 3) e 5 .

[51] La superficie richiesta ha equazione:


2 4
x + y + z = 27 (x + 2y + 3z + 3) 2
2 2 2
− 9 (x + 2y + 3z + 3) + 1 ,
si tratta di un iperboloide di rotazione ad una falda.

[52] La superficie richiesta ha equazione (12x + 3)2 2


− (y − 1) − (z − 2) 2
+ 9 = 0,

il raggio del parallelo indicato vale 15 2 .

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386 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

[53] La superficie di rotazione richiesta è:

S : (x + 5) 2 2
+ y + (z − 4) 2
= 65 + 4(3x + y − z − 6) + 2
 3x + y −z−6  2
,
2
si tratta di un iperboloide di rotazione ad una falda.

[54] 1. Si tratta dell’iperboloide di rotazione ad una falda di equazione:


 2
  
2x + 3y + 6z + 4 2x + 3y + 6z + 4
x2 + (y + 1)2 + (z + 1)2 = 3 +4 + 2.
11 11
Si tratta del cilindro circolare retto di asse e di equazione:
2. √ AB
(P − A) ∧ (P −  B) = 2 3 , ossia (y z 1)2 +(x z
−− 2
− − 2) +(x − y − 1) 2
= 12 .

[55] : 4y2 + 4z 2 (3x 1)2 4 = 0 , si tratta di un iperboloide di rotazione ad una


S − − −
falda rappresentato nella Figura 12.7.

[56] 1. Paraboloide di rotazione, rivolto verso l’alto, di vertice V = (0, 0, −1) e rappre-
sentato nella Figura 12.8;

2. superficie ottenuta dalla rotazione completa della parabola z 2 = x del piano coor-
dinato xz intorno all’asse z, rappresentata nella Figura 12.8.

[57] 1. Il cilindro richiesto ha equazione x 2 + 6y 2 + z 2


− 2xz − 2 = 0.
2 2 2
2. La superficie di rotazione richiesta ha equazione 9x + 9y − 4z + 8z − 4 = 0.

[58] La superficie di rotazione richiesta ha equazione:


2 2 2
(x − 1) + (y + 1) + 3(z − 1) − 4(x − 1)(y + 1) = 0,
si tratta di un cono, essendo le rette r ed s incidenti nel punto di coordinate (1, −1, 1) .
[59] 1. Il cono richiesto ha equazione x 2 + yz − y + z − 1 = 0.
2. La superficie di rotazione richiesta ha equazione x 2 + y 2 = 9 .

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 387

x y

1 2

2 4

Figura 12.7: Esercizio n. 55

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

388 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

5

20

z
10

5

0
x
5
1

1

1

1

Figura 12.8: Esercizio n. 56, punti 1. e 2.

http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 388/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 389

x
10
10
y 0
10
0

10

20

10
z

10

Figura 12.9: Esercizio n. 60, punto 1.

http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 389/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

390 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

5
y

5

z
0

5

5

0
x
5

Figura 12.10: Esercizio n. 61, punto 1.

[60] 1. Q è il paraboloide iperbolico rappresentato nella Figura 12.9.


2. Le equazioni parametriche della retta r :
 x= −2 + 23 t

y=t

1 1
 z= 2 − 3 t, t ∈ R,
verificano l’equazione del paraboloide.

[61] 1. La superficie S è simmetrica rispetto all’origine: per ogni punto P = (x,y,z)



appartenente a S anche il punto P = (−x, −y, −z) appartiene a S ed è rappre-

http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 390/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 391

sentata nella Figura 12.10.

2. C : x − 2xy + y
2 2
+ 2x + 4y + 2 = 0 , si tratta della parabola di equazione in forma

canonica 2Y 2 + 3 2X = 0 , rispetto al cambiamento di riferimento dato da:

 x
 √ 1 1  X
 − 1

2
−√2
       24 
= + .
  √1 1   − 13 
y 2
√2 Y 24

0.1

0.1 0.2

0 y
0.2

0 0.2
x
0.2

Figura 12.11: Esercizio n. 62

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392 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

x
0
y 4
1
2

4

Figura 12.12: Esercizio n. 63

3 0 0
√ 2
−6
√6 √3 
2 3

[62] 1. D =
 0 3 0
, Q=
 0
√6 √3 ,
   3 3 
0 0 9
√ 2
√6 √3
−3

2 6

sono le matrici richieste.

http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 392/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 393

2. Dalla matrice D è chiaro che si tratta di un ellissoide di rotazione di equazione:



3X 2 + 3Y 2 + 9Z 2 = 1, nel riferimento R = (O,X,Y ,Z) tale che:
 x
 √ 2
−6
√6 √3  X

   2 3   
√6 √3
y = Y .
   0
3 3
  
   √2
√6 √3   
z 2 6
−3 Z

L’ellissoide è rappresentato nella Figura 12.11.

[63] L’ellissoide ha equazione:


2 2 2
(x − 1) +
(y − 2) +
(z − 3) =1
4 9 49
ed è rappresentato nella Figura 12.12.

[64] Mediante la traslazione:


     
x X 1
y
      = Y + 0 ,
z Z 0

si ottiene la quadrica ridotta a forma canonica di equazione X 2 + Y 2 + kZ 2 = 1, k ∈ R.


Pertanto:
per k = 1 si ha la sfera di raggio 1 e centro l’origine O  del sistema di riferimento traslato

= (O , X , Y , Z ) ;
R
per k = 0 si ha un cilindro circolare retto con asse parallelo all’asse Z ;

per k > 0, k = 1 si ha un ellissoide di rotazione;
per k < 0 si ha un iperboloide (ad una falda) di rotazione intorno all’asse Z .

[65] Si tratta del paraboloide iperbolico di equazione, in forma canonica:

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394 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

1 2
2
X − 12 Y 2
= 2Z ,

rispetto al sistema di riferimento R = (O,X,Y ,Z) ottenuto da:
 x
 √ 2
√2
0
 X

   2 2   
 y  =  √ 2
2
−2
√2
0
  Y .

 z
   Z

0 0 1

[66] 1. Paraboloide di rotazione di asse l’asse y, rappresentato nella Figura 12.13;

2. paraboloide di rotazione, con concavità verso il basso, di vertice V = (0, 0, 4) e


asse l’asse z, rappresentato nella Figura 12.13;

3. paraboloide ellittico, con vertice nell’origine, rappresentato nella Figura 12.14;

4. paraboloide iperbolico, rappresentato nella Figura 12.14.

[67] 1. La superficie S è una rigata in quanto il parametro v compare solo a primo grado
ed è rappresentata nella Figura 12.15.
2. I parametri direttori della generica retta appartenente ad S sono:
(u + 1, u2 , u), u ∈ R.
[68] Si tratta dell’iperboloide ad una falda la cui forma canonica è x 2 + 4y 2 −z 2
= 1,

le due schiere di rette hanno equazioni:

x + 2λ1 y + z = λ 1 x + 2λ2 y −z= λ 2

 λ1 x − 2y − λ 1
z = 1, λ1 ∈ R;
− 2y + λ z = 1, λ ∈ R;
 λ2 x 2 2

2 2 2 2
hanno parametri direttori (1 − λ , λ , −1 − λ ) e (1 − λ , λ , 1 + λ ) rispettivamente.
1 1 1 2 2 2

[69] I luoghi richiesti sono:

1. se k = 1 si ottiene il piano di equazione 2z − 1 = 0,

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 395

20

10

z 0

4

4
0
x 4
y
0

5

10
z

20

30

5

0
x
5

Figura 12.13: Esercizio n. 66, punti 1. e 2.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

396 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

3
1
z

0
0 y

2

0
3
x
2
y x
5 5

0 0
5 5

50

50

Figura 12.14: Esercizio n. 66, punti 3. e 4.

http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 396/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 397

5

5 5

0 0

5 5

Figura 12.15: Esercizio n. 67, punto 1.

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

398 Coni, Cilindri, Superfici di Rotazione e Quadriche

se 0 < k < 1 , oppure k > 1 si ottiene la famiglia di sfere:

x2(1 − k ) + y (1 − k ) + z (1 − k ) + 2k z − k
2 2 2 2 2 2 2
= 0,
se k = 0 si ottengono i piani immaginari coniugati di equazione x 2 + y 2 + z 2 = 0;

2 2 2 2
2. se 0 ≤ k ≤ 1 si ottengono i piani immaginari coniugati x + y + z (1 − k ) = 0,
2 2 2 2
se k < 1 si ottengono i coni di rotazione x + y + z (1 − k ) = 0;

3. se 0 < k < 1 si ottengono gli ellissoidi di rotazione:

2 2
1
x2 + y2 + (1 2
−k ) z− 1 k2
−1kk 2
= 0,
 −  −
se k > 1 si ottengono gli iperboloidi a due falde di rotazione:

2
k2
2 2
x + y + (1 −k ) 2
−z
1
− = 0,
1 −k 2
1 k2−
se k = 0 si ottengono i piani immaginari coniugati di equazione:

x2 + y2 + (z − 1) 2
= 0,
se k = 1 si ottiene il paraboloide ellittico di rotazione di equazione:

x2 + y2 − 2z + 1 = 0;
4. se 0 < k < 1 si ottengono i piani immaginari coniugati:
2 2
(1 − k )x + y2 + (1 − k )z 2 2
= 0,
2 2
se k > 1 si ottengono i coni di rotazione (1 − k )x + y 2 + (1 2
− k )z 2
= 0,
se k = 1 si ottengono due piani coincidenti y 2 = 0;

5. se 0 < k < 1 si ottengono gli iperboloidi di rotazione ad una falda:

(1 2 2
− k )x − k y 2 2
+ (1 −k ) 2
−
z
1
− 2
k2
= 0,
1 −k 2
1 k2−
se k > 1 si ottengono gli ellissoidi di rotazione:

2
k2
(1 2 2
− k )x − k y 2 2
+ (1 −k ) 2
−
z
1
− = 0,
1 −k 2
1 k2−

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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica

Capitolo 12 399

se k = 0 si ottengono i piani immaginari coniugati x 2 + (z − 1) 2


= 0,

se k = 1 si ottiene il cilindro y 2 + 2z − 1 = 0;
6. se 0 < k < 1 oppure k > 1 si ottengono gli iperboloidi ad una falda:
2
k2
2
k x 2 2
− y − (1 − k ) 2
− z
1
−
1 −k 2
k2 − 1 = 0,
se k = 0 si ottengono i piani immaginari coniugati y 2 + (z − 1) = 0, 2

se k = 1 si ottiene il paraboloide iperbolico x 2 2


− y + 2z − 1 = 0;
7. se 0 < k < 1 si ottengono i cilindri:
2
1 + k2 k4 −
(1 2
− k )z 2
+ (1 −k )2

x+
1
− = 0,
1 −k 2
1 k2 −
se k > 1 si ottengono i cilindri immaginari:
2
1 + k2 k4
(1 2
− k )z 2
+ (1 −k )2

x+
1
− −
= 0,
1 −k 2
1 k2 −
se k = 0 si ottengono i piani immaginari coniugati x 2 + z 2 = 0,

se k = 1 si ottiene il piano di equazione 2x 1 = 0;



8. se 0 < k < 1 oppure k > 1 si ottengono i coni k x − y 2 2 2
+ (k 2 − 1)z 2
= 0,
se k = 0 si ottengono i piani immaginari coniugati y 2 + z 2 = 0,

se k = 1 si ottengono i piani incidenti (x + y)(x − y) = 0;


9. se 0 < k < 1 si ottengono i cilindri ellittici:
2
k2
2
x + (1 −k ) 2
− z
1
− = 0,
1 −k 2
1 k2−

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