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10 marzo 2011
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Prefazione
Con l’attivazione delle lauree triennali, i corsi universitari hanno subı̀to una notevole ri-
duzione del numero di ore a disposizione per le lezioni ed esercitazioni. Questo libro, che
trae origine dalle lezioni di “Geometria e Algebra Lineare I” che gli Autori hanno tenuto
al primo anno del Corso di Laurea in Fisica presso l’Universit à di Torino, costituisce ora
un testo completo che può essere anche utilizzato nelle Facoltà di Ingegneria, come pure
nel Corso di Laurea in Matematica per lo studio della Geometria Analitica nel Piano e
nello Spazio e per tutte quelle parti di Algebra Lineare di base trattate in campo reale.
Esso si presenta in due volumi di agevole consultazione: il primo dedicato alla parte
teorica ed il secondo formato da una raccolta di esercizi, proposti con le relative soluzioni,
per lo più tratti dai testi d’esame. La suddivisione in capitoli del secondo volume si
riferisce agli argomenti trattati nei corrispondenti capitoli del primo volume.
Il testo è di facile lettura e con spiegazioni chiare e ampiamente dettagliate, un po’ di-
verso per stile ed impostazione dagli usuali testi universitari del settore, al fine di soste-
nere ed incoraggiare gli Studenti nel delicato passaggio dalla scuola secondaria superiore
all’Università.
In quasi tutti i capitoli del primo volume è stato inserito un paragrafo dal titolo “Per
saperne di più” non solo per soddisfare la curiosità del Lettore ma con il preciso obiettivo
di offrire degli orientamenti verso ulteriori sviluppi della materia che gli Studenti avranno
occasione di incontrare sia in altri corsi di base sia nei numerosi corsi a scelta delle Lauree
Triennali e Magistrali.
Gli Autori avranno pienamente raggiunto il loro scopo se, attraverso la lettura del libro,
saranno riusciti a trasmettere il proprio entusiasmo per lo studio di una materia di base
per la maggior parte delle discipline scientifiche, rendendola appassionante.
La figure inserite nel testo sono tutte realizzate con il programma di calcolo simbolico
Mathematica, versione 7. Alcuni esercizi proposti sono particolarmente adatti ad essere
risolti con Mathematica o con Maple.
Per suggerimenti, osservazioni e chiarimenti si invita a contattare gli Autori agli indirizzi
e-mail: elsa.abbena@unito.it, annamaria.fino@unito.it, gianmario.gianella@unito.it.
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II di copertina: Ringraziamenti
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IV di copertina
Gli autori
Elsa Abbena, professore associato di Geometria presso la Facolt à di Scienze Matematiche
Fisiche e Naturali dell’Università di Torino, svolge la sua attivit à di ricerca su argomenti
di geometria differenziale. Ha tenuto innumerevoli corsi di algebra e di geometria dei
primi anni della Laurea Triennale presso vari corsi di Laurea.
L’opera
Con l’attivazione delle lauree triennali, i corsi universitari hanno subı̀to una notevole ri-
duzione del numero di ore a disposizione per le lezioni ed esercitazioni. Questo libro, che
trae origine dalle lezioni di “Geometria e Algebra Lineare I” che gli Autori hanno tenuto
al primo anno del Corso di Laurea in Fisica presso l’Universit à di Torino, costituisce ora
un testo completo che può essere anche utilizzato nelle Facoltà di Ingegneria, come pure
nel Corso di Laurea in Matematica per lo studio della Geometria Analitica nel Piano e
nello Spazio e per tutte quelle parti di Algebra Lineare di base trattate in campo reale.
Esso si presenta in due volumi di agevole consultazione: il primo dedicato alla parte
teorica ed il secondo formato da una raccolta di esercizi, proposti con le relative soluzioni,
per lo più tratti dai testi d’esame. La suddivisione in capitoli del secondo volume si
riferisce agli argomenti trattati nei corrispondenti capitoli del primo volume.
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Indice
1 Sistemi Lineari 9
1.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
1.2 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
2 Matrici e Determinanti 27
2.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
2.2 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34
3 Calcolo Vettoriale 43
3.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
3.2 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52
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8 INDICE
7 Diagonalizzazione 155
7.1 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155
7.2 Per saperne di più – Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 190
7.3 Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 192
7.4 Per saperne di più – Soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 229
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Capitolo 1
Sistemi Lineari
1.1 Esercizi
Discutere e risolvere i seguenti sistemi lineari, al variare degli eventuali parametri reali
che vengono abitualmente indicati con le lettere a,b,c,h,k.
−x1 + x2 x3 = 1
[1] 2x1 + 2x2 + x3 = 0
x1 + x2 + 2x3 = 1.
−
−2x1 + x2 + x3 = 1
[2]
− − −
x1 2x2 + x3 = 2
x1 + x2 2x3 = 4.
− − −
2x1 x2 x3 4x4 = 9
[3] 4x1 − −
3x3 x4 = 0
− − −
8x1 2x2 5x3 9x4 = 18.
−
2x 2y + z + 4w = 0
[4]
− −
x y 4z + 2w = 0
− − −
x + y + 3z 2w = 0
3x 3y + z + 6w = 0.
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10 Sistemi Lineari
x + y + az = 1
[5] x + 2y + bz = 3
y + cz = 2.
−
2x + y z = 1
[6]
−− −
x + 2y 2z = 0
3x y + 2z = 1
x y + z = k.
−
−
ax y + z = 2
2
[7] x ay + z = 3− −a
x
−y + az = a + 1.
x+y+z =a
[8]
− −
x ay z = 1
2x + y + az = a + 1.
x + y + hz = 2h −1
[9] x + hy + z = h
hx + y + z = 1.
2x + az = 1
[10]
−
3x + ay 2z = 2
ax + 2z = 1.
−
x+y z= 1
[11] 2x + 3y + kz = 3
x + ky + 3z = h.
[12] kx
x ++kyy +
+ zz =
= 11
x + y + kz = h.
−
x y+z= 5
[13] 2x + y + 2z = b
− −
3x 3y + az = 1.
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Capitolo 1 11
−
2x 3y + 2z = 1
[14] x + y 2z = 2
−−
4x y + az = b.
− − −
(3 k)x y z = a
[15]
−− −− −−
2x
3x
(4 k)y 2z = b
3y (5 k)z = c.
− − − −
(2 k)x ky + (1 k)z = 1 2k
[16] (4 − − − −
2k)x 3ky + (1 2k)z = 1 k
(2 k)x 2ky + kz = 5k.
− − −
−
(1 + h)x hy + (1 + 2h)z = 3 + 2h
[17]
− − −−
(1 + h)x hy + 2hz = 1 + 3h
−
( 1 h)x (1 + 2h)z = 3(1 + h).
−
( 1 + h)x + y + hz = 0
[18] h( 1 + h)x ( 1 + h)y 2h2 z = 2
− − −− −
− −
( 1 + h)x + 2y 2z = 3 + h.
(1 + k)x + (1 + k)y + 2z = 1
[19] x + ky + z = 1
−− −
( 1 + k)x + ( 1 + k)z = 0.
− −
kx 2(1 + k)y + z = 4 2k
[20] (1 + k)y + z = 3 + k
− −
2kx 5(1 + k)y + 2z = 8 9k.
[21] kx
− −
kx + 2y
( 3++2kz
k)y=+13kz = 1
kx + (1 + k)y + 2kz = 2.
x1 + x2 + x3 = a
[22] ax1 + x2 + 2x3 = 2
x1 + ax2 + x3 = 4.
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12 Sistemi Lineari
x y + z w = a2
− −
[23]
2x + y + 5z + 4w = a
x + 2z + w = 2.
− 2x y + 3z + w = 0
[24]
− −− 4x + y 2z w = 0
2x + 5y + az 5w = 0.
− −
x y z= 0
[27] 3x + y + 2z = 0
4x + hy = 0.
3x + 2y + z = 1
5x + 3y + 3z = 2
[28]
7x + 4y + 5z = 3
−
x + y z = 0.
x + y + hz = 2h
[29] x + y + 2z = 1−
−
2x hy + 4z = 2. −
−− −
[30]
hx + y + hz = 1
−
2x y + 2z = 1 h
3x + 3y + (2 + h)z = 2 − − h.
−
x ay + z = a
[31] −
ax 2y + 3z = 1 −
−
3x 2y + az = 5a.
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Capitolo 1 13
2x + ay = 1
[32] x+y z= 2
− − −
ax y + z = 2.
− −
x + y + ( 1 + h)z = 2 + 2h
[33]
− −−
x + y + 2z = 1
2x + (1 h)y + ( 1 + h)2z = −2.
−
hx + y + z = 2
[34] x y= 1 − −
hx 2y 2z = k.
− −
x1 + 2x2 + x3 = 1
[35]
− −
x1 + (2 h)x2 + (2 + h)x3 = 2
x1 + (2 + 3h)x2 2hx3 = k.
− −
2x1 x2 x3 = 0
[36] − −
(2 h)x1 + (2 + h)x2 x3 = 1
− −
(2 + 3h)x1 2hx2 x3 = k.
−
x1 + 2x2 x3 = 0
[37]
− − −−
2x1 + (3 + k)x2 3x3 = 0
(1 k)x1 + 4x2 3x3 = h.
− −
( 1 + a)x + y z = 1
[38] x + ay + z = 1 + a
x + y + z = 2a.
1 2
− − 3
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14 Sistemi Lineari
−
hx1 + (1 h)x2 2hx3 = 2−
[41]
x1 + hx2 + hx3 = 0
2x1 + hx2 + hx3 = h.
−
x1 x2 + 2x3 = k−
[42]
−− −− −
2x1 kx2 x3 = 1
kx1 2x2 x3 = 4.
x + ky + z = 0
[43] −
kx y + 2z = 1 −
x y + 2z = k.
− −
−
hx y = 1
[44]
−−
x hy + z = 2
2x hy + 2z = − k.
− −
x+y z= 1
[45] −
2x + 3y 2az = 3 −
−
x + ay 3z = a.
− −
x 2y z = 6
[46]
− −
hx 2y z = 2
x + y = h.
− −
x1 + ( 1 + k)x2 5x3 = 4
[47]
−− − −
2x1 ( 2 + k)x2 + (10 + 2k)x3 = 8
x1 + x2 + (5 + 2k)x3 = 4 2k + k 2 .
− −
−
[48] 3x
− − −
k)x+ z (= 17 + k)y z = 12
( 3++2ky − −
(6 + k)x + 8ky + 2z = 11 + h.
x + hy + hz = 1
[49] x + hy + z = 0
−
x hz = 0.
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Capitolo 1 15
x+y z= 0−
[50] x 2y + (1 + k)z = 1
−
(2 + k)x + y z = h. −
x+y+z= 0
[51] −
(3 + a)x + ( 1 + 2a)y z = 3 −
( 2 + a2 )x + az = 2 + a.
− −
x + y + 2z = 0
[52] x + hy + 2z = h
2x + y + 2hz = −1.
−
x 2y + kz = 3
[53]
−−
x + ( 2 + 4k)y + 2kz = 4
3x + ( 3 + k)y + 3kz = 8 + h.
2x1 −x −x = 0
2 3
(2 − h)x + (2 + h)x − x = 0
1
(2 + 3h)x − 2hx − x = k,
2 3
h, k ∈ R,
1 2 3
x1 + x2 + x3 = k
−− x1 kx2 + x3 = 1
x1 + kx2 + x3 = k,
−
k ∈ R,
1. determinare tutte le soluzioni nel caso di k = −1 .
2. Discutere l’esistenza delle soluzioni, al variare di k ∈ R.
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16 Sistemi Lineari
1.2 Soluzioni
3 1
x1 =
4
λ1 + λ2 , x2 =
4
−9 + 12 λ − 72 λ , x
1 2 3 = λ1 , x4 = λ 2 | λ ,λ ∈ R
1 2 .
[4] L’insieme delle soluzioni è:
{(x = λ − 2λ , y = λ , z = 0, w = λ ) | λ , λ ∈ R}.
1 2 1 2 1 2
−
[5] Se a = b c l’unica soluzione è (x = −1, y = 2, z = 0) ;
−
se a = b c l’insieme delle soluzioni è:
{(x = −1 + (2c − b)t, y = 2 − ct, z = t) | t ∈ R}.
[6] Se k = 1 il sistema lineare è incompatibile;
se k = 1 l’unica soluzione è
2
x= , y= − 11
, z= − 10
.
3 3 3
[7] Se a /∈ {− }
2, 1 l’unica soluzione è (x = 1, y = a, z = 2) ;
se a = 2 esistono infinite soluzioni (x = 1 + t, y = t, z = t), t R ;
− − − ∈
se a = 1 esistono infinite soluzioni (x = 2 + λ µ, y = λ, z = µ), λ, µ R .
− ∈
∈{ }
[8] Se a / 0, 1 l’unica soluzione è (x = a, y = 1, z = 1) ; −
se a = 0 esistono infinite soluzioni (x = 1 + t, y = 1 2t, z = t), t − − ∈ R;
se a = 1 esistono infinite soluzioni (x = 1, y = λ, z = λ), λ R . − ∈
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Capitolo 1 17
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18 Sistemi Lineari
x = t, y = − 83 , z = 13 (7 − 3t) , t ∈ R.
−2 e ∀b ∈ R l’unica soluzione è:
[14] Se a =
x=
−6 + 7a + 4b , y = 3(−8 + a + 2b) , z = −5 + b ;
5(2 + a) 5(2 + a) 2+a
se a = −2 e b = 5 il sistema lineare è incompatibile;
se a = −2 e b = 5 esistono infinite soluzioni:
3 1
x = t, y = ( 1 + t), z = ( 7 + 5t) , t R.
− 2 4 − ∈
/ {2, 8} e ∀a,b,c ∈ R l’unica soluzione è:
[15] Se k ∈
7a − b − c − ak 2a − 6b + 2c + bk 3a + 3b − 5c + ck
x= , y= , z=
;
(−2 + k)(−8 + k) (−2 + k)(−8 + k) (−2 + k)(−8 + k)
2a o c = 3a il sistema lineare è incompatibile;
se k = 2 e b =
se k = 2 e b = 2a e c = 3a esistono infinite soluzioni:
(x = λ, y = µ, z = −a + λ − µ), λ,µ ∈ R ;
0 il sistema lineare è incompatibile;
se k = 8 e a + b + c =
se k = 8 e a + b + c = 0 esistono infinite soluzioni:
1
x = t, y = (3b + 2c − 1
12t), z = (3b + 4c − 18t)
, t ∈ R.
6 6
∈{ }
[16] Se k / 0, 2 l’unica soluzione è
x=
−
8( 1 + k)
, y=
4 3k
, z=
− −
3 ;
−
2+k k
se k = 0 esistono infinite soluzioni (x = 0, y = t, z = 1), t ∈ R;
se k = 2 il sistema lineare è incompatibile.
1 + 2h2
[17] Se h / ∈ {−1, 0} l’unica soluzione è
x= , y = 1, z = 2 −
h ;
1+h
se h = −1 il sistema lineare è incompatibile;
se h = 0 esistono infinite soluzioni (x = 1, y = t, z = 2), t ∈ R.
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Capitolo 1 19
x = 4 + h , y = 4 − 2h − h , z = − 1
2
;
2−h 2−h 2−h
se h = −1 esistono infinite soluzioni (x = 1, y = t, z = −2 + t), t ∈ R ;
se h = 1 esistono infinite soluzioni (x = s, y = 1, z = −1), s ∈ R ;
se h = 2 il sistema lineare è incompatibile.
∈{ }
[21] Se k / 0, 1 l’unica soluzione è x = −1 − k , y =
(−1 + k)k −11+ k , z = k1
;
∈{ }
[22] Se a / 1, 2 l’unica soluzione è
x1 =
−1 − 2a , x 2 =
4 a −
, x3 = 3 + a ;
−1 + a −
1+a
se a = 1 il sistema lineare è incompatibile;
se a = 2 esistono infinite soluzioni (x1 = t, x2 = 2, x3 = −t), t ∈ R .
[23] Se a / ∈ {− }
3, 2 il sistema lineare è incompatibile;
−
se a = 3 esistono infinite soluzioni:
(x = 2 − 2λ − µ, y = −7 − λ − 2µ, z = λ, w = µ), λ, µ ∈ R;
se a = 2 esistono infinite soluzioni:
(x = 2 − 2t − s, y = −2 − t − 2s, z = t, w = s), t, s ∈ R.
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20 Sistemi Lineari
[25] Se h = 0 esiste solo la soluzione nulla (x1 = 0, x2 = 0, x3 = 0, x4 = 0) ;
[29] Se h ∈
/ {−2, 2} l’unica soluzione è x =
, y = 0, z =
−1 − 2h
5h
;
2−h 2−h
5
se h = −2 esistono infinite soluzioni x = − − t, y = t, z =
3
, t ∈ R;
2 4
se h = 2 il sistema lineare è incompatibile.
1 − 3t
se h = −2 esistono infinite soluzioni x = t, y = −t, z = , t ∈ R;
2
se h = 1 esistono infinite soluzioni (x = −1 − λ, y = 0, z = λ), λ ∈ R .
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Capitolo 1 21
x = −2(1 + 9a) , y = −3 + 4a − a , z = 2 + 3a + 5a
2 2
;
(4 + a)(−3 + a) (4 + a)(−3 + a) (4 + a)(−3 + a)
se a = −4 il sistema lineare è incompatibile;
se a = 1 esistono infinite soluzioni (x = 3 + t, y = 2(1 + t), z = t), t ∈ R;
se a = 3 il sistema lineare è incompatibile.
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22 Sistemi Lineari
se h = 0 e k = 0 il sistema lineare è incompatibile;
− −−
se h = k = 0 esistono infinite soluzioni (x1 = 2t, x2 = t, x3 = 1), t R ;
se h = k = 2 esistono infinite soluzioni (x1 = 2 4s, x2 = s, x3 = 1 + 2s), s −∈ ∈ R.
[36] Se h / ∈ {−10, 0} e ∀k ∈ R l’unica soluzione è:
x1 =
−1 + 2h + 3k + hk , x = 3 + k , x = −2 + h + 6k + hk
2 3
;
h(10 + h) 10 + h h(10 + h)
se h = −10 e k = −3 il sistema lineare è incompatibile;
se h = −10 e k = −3 esistono infinite soluzioni:
1 1
x = t, x = (−1 + 10t), x = (1 + 4t) , t ∈ R ;
1 2 3
7 7
1
se h = 0 e k = 3
il sistema lineare è incompatibile;
1
se h = 0 e k = esistono infinite soluzioni:
3
1
x1 = λ, x2 = , x3 = − 1
+ 2λ , λ
∈ R.
3 3
h(−3 + k) h(−1 + k)
x = , x =
h
, x =
;
1 2 3
(−2 + k)(−5 + k) (−2 + k)(−5 + k) (−2 + k)(−5 + k)
se k = 2 e h = 0 esistono infinite soluzioni (x = −t, x = t, x = t), t ∈ R ;
1 2 3
se k ∈ {2, 5} e ∀h =
0 il sistema lineare è incompatibile.
2
∈{ }
[38] Se a / 0, 1 l’unica soluzione è
x = 3 + 2a , y =
a
−1, z = −3 − aa + 2a ;
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Capitolo 1 23
x1 =
−1 − h , x 2 =
1+h
, x3 =
1+h
;
2 2(2 h) 2(2 h)
− −
t 3
se h = 0 esistono infinite soluzioni x1 = t, x2 = − 2
, x3 = 1 + t , t
2
∈ R;
se h = 2 il sistema lineare è incompatibile.
[43] Se k /
∈ −
1
,1 l’unica soluzione è
x = 1, y =
− 1 + k , z = −1 − k − k
;
2 1 + 2k 1 + 2k
1
se k = il sistema lineare è incompatibile;
−2
se k = 1 esistono infinite soluzioni (x = 1 − 3t, y = t, z = −1 + 2t), t ∈ R .
∀ ∈ R l’unica soluzione è:
[44] Se h = 0 e k
2 2
x=
−4 + h − k , y = −4 − k , z = 4 − h + k − 2h − h k ;
h2 h h2
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24 Sistemi Lineari
[45] Se a ∈
/ {0, 2} l’unica soluzione è x =
3 − 2a
, y=
a
, z=
1
;
−2 + a −2 + a −2 + a
se a = 0 esistono infinite soluzioni (x = 3t, y = −1 − 2t, z = t), t ∈ R ;
se a = 2 il sistema lineare è incompatibile.
[46] Se h = 1 l’unica soluzione è:
2 2
x= − −14+ h , y = 4 −−1h++hh , z= −2(3−+1 2h
+ h+ h )
;
∈{ }
[47] Se k / 0, 2 il sistema lineare è incompatibile;
se k = 0 esistono infinite soluzioni (x1 = 4 + t1 + 5t2 , x2 = t 1 , x3 = t 2 ), t1 , t2 ∈ R;
se k = 2 esistono infinite soluzioni (x1 = 4 + 7t, x2 = 2t, x3 = t), t R.− ∈
1
[48] Se k / ∈ 0, 3 ∀ ∈ R l’unica soluzione è:
e h
2 2
x=
3 − h − 17k − hk
, y=
2+h
, z=
−9 + 3h + 44k + 3hk + 17k − 2hk ;
k(−1 + 3k) −1 + 3k k(−1 + 3k)
se k = 0 e h
= 3 il sistema lineare è incompatibile;
se k = 0 e h = 3 esistono infinite soluzioni (x = λ, y = −5, z = 7 − 3λ), λ ∈ R;
1
se k =
3
eh= −2 il sistema lineare è incompatibile;
1
se k = 3 e h = 2 esistono infinite soluzioni:
x = t, y = − 15 + t
, z=
57 17t −
, t
∈ R.
4 6
∈{ }
[49] Se h / 0, 1 l’unica soluzione è
x= −1 − h
, y=
1+h
, z=
1
−1 − h
;
h h(1 h) −
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Capitolo 1 25
se k = 1 e h =
2
esistono infinite soluzioni
1
x= , y= − 1
+ λ, z = λ , λ
∈ R.
3 3 3
[51] Se a / ∈
0,
1
l’unica soluzione è
1
x= , y=
−2 + a , z = 2 − 2a
;
2 a a2 a2
se a = 0 il sistema lineare è incompatibile;
1
se a =
2
esistono infinite soluzioni (x = 2t, y = 3 − 9t, z = −3 + 7t), t ∈ R .
∈{ }
[52] Se h / 1, 2 l’unica soluzione è:
x= −
1−h
, y=
−h , z = 1
;
2−h 1−h 2(2 − h)(1 − h)
se h ∈ {1, 2} il sistema lineare è incompatibile.
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26 Sistemi Lineari
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Capitolo 2
Matrici e Determinanti
2.1 Esercizi
è invertibile, calcolare A .
è invertibile, calcolare A −1 .
27
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28 Matrici e Determinanti
A=
h1 −30 10 20
,
1 −1 0 0
0 0 0 h
è invertibile.
è invertibile.
0 2 1 3
A=
4 − −
1 0 0
.
2 − 1 1 0
1 − 0 2 0
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Capitolo 2 29
1 2 3 4 1
5 − 2 6 0 − 1
A= 2 − 3 4 − 1 7 .
0 1 2 3 4
1 − 1 0 0 0
0 0 0 1 2
1 3 2 1 0
A=
4
1 − 3
1
2
2
−11 5
3
.
0 2 3 −1 4
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30 Matrici e Determinanti
con h ∈ R,
1. calcolare il determinante di A .
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Capitolo 2 31
− 2 3 −2 1
x1
−− x2
A= 4 6 1 −
2 , X=
x3
,
6 9 −1 −
1
x4
1
1
0
B1 = 2 , B2 = 2 , B3 = 0 ,
0 3 0
− 1 2h 3 2h2 − x1 2h
− 1 h 2 x2 = 1 .
1 h 1 h2 − x3 h
0 1 −1
A=
−
1 2 3
1 h 2h
, B=
−− 2
3
1
0
0
k
.
0 0 k
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32 Matrici e Determinanti
k 1 k 1
A=
− 1
1
2
k
, B=
0 0
2+ k 0
,
AX = B, X A = B,
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Capitolo 2 33
A=
2
h
−12
, B=
− 3
2
−10 −k3
,
1 0 4 −k 1
determinare, al variare di h, k ∈ R , le soluzioni dell’equazione matriciale AX = B .
[26] Date le matrici:
1 2 1 −3 2 1
A= 0 3 1 5 , B= 0 1 ,
1 h 0 − 8
− 3+ k 0
discutere e risolvere, al variare di h, k ∈ R , l’equazione matriciale AX = B.
[27] Date le matrici:
1 −1 2 3
1 −1
A= − 1
3
0
h −
5
1
6
0
, B= 5
k
−3
−1
,
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34 Matrici e Determinanti
A=
1
2
0
1
−13 , B=
1
1
−30 ,
− 4 h k 3h −6
stabilire per quali valori di h e k in R le seguenti equazioni matriciali:
AX = B, X A = B
sono compatibili. Determinare, quando è possibile, le loro soluzioni.
A=
− 2 1
1 0
−51
, B=
−
2
6 − −78 −19
5
7
,
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Capitolo 2 35
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36 Matrici e Determinanti
− 12 0 0
1
2
−1
1 1 0 − 1
A = .
− 1 −1 1 1
1 1
2
−1 −1 2
[8] det(A) = 93 .
[9] det(A) = 99 .
[10] .
det(A) = 160
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Capitolo 2 37
4 + 3a
1+a
− − 2 a
X= ,
1+a
1
1+a
che, in questo caso, pu ò essere determinata anche usando il Teorema di Cramer;
se a = −1 il sistema lineare è incompatibile;
se a = 1 esistono infinite soluzioni:
X=
−
02 + 11 t, t ∈ R.
− 3 1
[17] AX = B1 è incompatibile;
AX = B 2 ammette infinite soluzioni:
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38 Matrici e Determinanti
3 3 1
2 10 2
1 0 0
X=
λ1 +
λ2 +
, λ1, λ2 ∈ R;
4
0 0
5
0 1 0
3 3
2
10
1
0
X= λ1 + λ2 , λ1 , λ2 ∈ R.
4
0
5
0 1
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Capitolo 2 39
k 3c −2k + c − hf c f
−
[21] Se h = 4 o k = 1 l’equazione matriciale è incompatibile;
−
se h = 4 e k = 1 l’equazione matriciale ha infinite soluzioni:
a b
X= 2 − 5a − 5b
1 , (a, b) ∈R . 2
2 − 3a −3b
[22] Se h / ∈
0,
1
l’unica soluzione è:
2
2(3 + h + h2 )
− 2 −h
− h(1 2h) h(1 − 2h)
X=
2+h −h
;
− 1 2h 1 − 2h
− 2(2 + h) 1
− 1 2h 1 − 2h
se h ∈
0,
1
l’equazione matriciale è incompatibile.
2
−
[23] Se k = 2 l’equazione matriciale è incompatibile;
−
se k = 2 l’unica soluzione è:
4
− 2
5 5
X= .
− 2 1
5 5
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40 Matrici e Determinanti
[24] Se h = 4 o k = 2 l’equazione matriciale AX = B è incompatibile;
X=
1
2 3 1
;
7 −1 2 10
l’equazione matriciale X A = B è priva di significato.
X=
− 4
3 e k = 2 l’unica soluzione è:
−
2 1
.
5 −
3 0
−15++hk 0
X=
, (a, b) ∈R ;2
15 − 3k − 5a − 5ah
1+h
1 − 5b
a b
2 + 8a + c 8b + d
c d
X= − 5a 3c − − −
1 5b 3d , (a, b), (c, d) ∈R .
2
a b
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Capitolo 2 41
a b
3+k −2
2+h 2+h
X= 3h − 2k + 6a + 3ah 2 − h + 6b + 3bh , (a, b) ∈R ;
2
2+h 2+h
5 − 5h + 5k − 14a − 7ah −8 + h − 14b − 7hb
3(2 + h) 3(2 + h)
se h
= −1 o k =
1 l’equazione matriciale è incompatibile.
[29] Se h = −1 e k = 1 l’unica soluzione è:
X=
−32 −11 ;
se h = −1 o k = 1 l’equazione matriciale è incompatibile.
[30] Se k = 4 + 5h l’unica soluzione è:
h k − − − −
3( 2 + 3h k)
4 + 5h k − −
4 + 5h k
X=
16 + 15h + k
− 46(11 + k)
;
4 + 5h k − + 5h − k
− 4(1 + h) 6(3 + h)
4 + 5h k − −
4 + 5h k
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42 Matrici e Determinanti
λ1 λ2 λ3 λ4
A=
1 −1 , B=
1 1
.
1 1 0 1
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Capitolo 3
Calcolo Vettoriale
3.1 Esercizi
Tutti gli esercizi, a meno di esplicita dichiarazione contraria, sono da considerarsi inseriti
nello spazio vettoriale reale V 3 dei vettori ordinari, riferito ad una base ortonormale posi-
B · ∧
tiva = (i, j, k) . I simboli “ ” e “ ” indicano, rispettivamente, il prodotto scalare e
il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.
− −
a = h i j + 3k, b = i hj + kk, c = 2i + k k, − h, k ∈ R,
trovare per quali valori di h, k esistono dei vettori x tali che:
a ∧x+x∧b=c
e determinare, quando è possibile, le componenti di x.
[2] Dati due vettori a e c non nulli e ortogonali, semplificare le seguenti espressioni:
a ∧ (a ∧ c); · ∧ c).
a (a
[3] Dati i vettori a = (1, 2, 0), b = (0, 1, 1), determinare una base ortogonale positiva
contenente a e un vettore complanare ad a e a b.
2. Determinare una coppia di vettori paralleli alle altezze del parallelogramma indivi-
duato da a e da b.
43
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44 Calcolo Vettoriale
− −
[6] Dati i vettori a = (1, 0, 2), b = (0, 1, 1) , determinare una base ortogonale
positiva contenente a e un vettore c ortogonale sia ad a sia a b .
a = (1, 3, h), −
b = ( 1, 5, 0), c = (1, −2, −1), h ∈ R,
determinare per quali valori di h esiste un vettore x che verifichi simultaneamente le
seguenti condizioni:
a. x sia complanare ad a e a c;
b. x sia ortogonale a b ∧ c;
c. il vettore proiezione ortogonale di x su c sia −c.
[8] Dati i vettori u = (2, 1, 3), v = (0, 2, 3) , determinare il vettore x simmetrico di u
rispetto a v.
[9] Dati i vettori u = (2, 1, 3), v = (0, 2, 3) , determinare le rette vettoriali bisettrici degli
angoli individuati da u e da v.
a = (1, 2, 3), −
b = ( 1, 3, −1), c = (0, 1, 1),
·
2(x a)b + x ∧ b = c.
[11] Calcolare il valore dell’espressione:
(a + b − c) · (a − b + c) ∧ (−a + b + c),
dove a, b, c sono vettori qualsiansi.
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Capitolo 3 45
[12] Dati i vettori u = (1, 1, 1), v = (1, 0, 0) , decomporre il vettore v nella somma di
un vettore parallelo ad u e di un vettore ortogonale ad u.
a. x sia ortogonale ad u;
−
[19] 1. Dati i vettori a = (1, 0, 1), b = (2, 1, 2), determinare i vettori x che verifichi-
no tutte le seguenti condizioni:
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46 Calcolo Vettoriale
[20] 1. Dati i vettori a = (2, 1, 1), b = (0, 1, 1) , determinare tutti i vettori x tali che la
2. Scelto un vettore x tra quelli determinati nel punto 1. , calcolare le componenti del
vettore c = (4, 1, 3) rispetto alla base = (a, b, x) .
− B
[21] Dati i vettori:
a3 2
= (−1, −3 + a, 1 + a + a ), b = (0, −2, −1 + a), a ∈ R,
1. determinare i valori del parametro a per cui i vettori a1 , a2 , a3 siano linearmente
indipendenti.
− −
[25] Dati i vettori a = (0, 1, 2), b = (3, 1, 1), c = ( 1, 2, 2) , determinare la proiezio-
ne ortogonale di c sul piano vettoriale individuato da a e b.
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Capitolo 3 47
− −2 − 2k, −2),
v1 = ( 1, v2 = (1, −2 + 2k, 16), v3 = (4, −7 − k, 8), k ∈ R,
1. per quali valori di k i vettori v1 , v2 , v3 sono linearmente dipendenti?
2. Per i valori di k ottenuti al punto 1. , provare che = (v1 , v2 ) è una base del piano
B
vettoriale generato da v1 , v2 , v3 e trovare le componenti di v3 rispetto a . B
[27] Dati i vettori:
a = i + 2j + k, b = 2i − j + k, c=i − j,
1. verificare che ( a, b, c) è una base di V 3 .
2. Costruire una base ortonormale (e1 , e2, e3 ) di V3 tale che e1 sia parallelo ad a ed
e2 sia complanare ad a e a b.
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48 Calcolo Vettoriale
[35] Utilizzando il prodotto scalare di due vettori, dimostrare che le diagonali del rombo
sono bisettrici degli angoli.
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Capitolo 3 49
3. Posto h = 2 , dopo aver verificato che = (u, v, w) è una base non ortogonale,
B
determinare le componenti di j rispetto a .
B
[37] Dati i vettori:
a = hi − j + 3 k, b=i − 2j + k, c=i − j − k, d = i + 3j − hk, h ∈ R,
1. stabilire per quali valori di h esistono dei vettori x complanari ad a e a b e tali che
∧
x c = d.
a. a, b e x siano complanari;
b. a sia ortogonale a x ;
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50 Calcolo Vettoriale
−
[42] Dati i vettori u = (0, h, 1) , v = (2, 1, 1) , con h − ∈ R , determinare, al variare di
h, i vettori x che verifichino tutte le seguenti condizioni:
a. x, u, v siano complanari;
c. x sia ortogonale a k .
b. b sia ortogonale a x;
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Capitolo 3 51
a. x sia ortogonale a u,
b. x sia complanare a v e a w,
c. x abbia norma
√7 .
2. Verificare che B = (u, v, w) è una base di V . 3
3. Scrivere le equazioni del cambiamento di base dalla base = (i, j, k) alla base
B = (u, v, w) . B
4. Determinare le componenti del vettore a = 5i + 7j + 2k rispetto alla base B.
[48] Determinare il vettore simmetrico di u = (0, 1, 1) rispetto al piano vettoriale H dei
vettori x = (x1, x2 , x3 ) tali che x 1 + 2x2 + x3 = 0.
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52 Calcolo Vettoriale
a. x sia complanare ad u e a v,
b. x sia ortogonale a w,
c. x abbia norma
√26 .
2. Calcolare v ∧ w.
3. Scrivere le equazioni del cambiamento di base dalla base
B = (i, j, k) alla base
B = (v, w, v w) . ∧
4. Determinare le componenti del vettore a = −3i + 9j + 13k rispetto alla base B .
3.2 Soluzioni
se h
= 1 e k(−3 + k) = 2 − 2h esistono infiniti vettori:
1−h −2 + (1 − h)t j + t k, t ∈ R;
x=
t i+
−3 + k −3 + k
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Capitolo 3 53
se h = 1 e k = 0 non esistono soluzioni;
v1 = (1, 1, −1), v =
−
2 1
, ,1 .
3
5 5
vers a + vers b =
√ √1
+
2
,
1
,
1
√ , √
2 5 2 5
vers a − vers b =
√ − √
1 2
,
1
√ , −√
1
.
2 5 2 5
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54 Calcolo Vettoriale
x= −2, 31 ,
13 13
27
.
[9] Le rette vettoriali richieste sono generate dai vettori:
√ 14
√ √ √ √
13 14 + 28 13 39 14 + 42 13
vers u + vers v = , , ,
7 182 182
√ √ − √
14 13 14 28 13 39 14 42 13
√ − √
vers u − vers v = 7
,
182
,
182
.
x=
5
, − 2
,0 .
11 11
[11] (a + b − c) · (a − b + c) ∧ (−a + b + c) = −4 a · b ∧ c.
1
[12] La decomposizione è v = u +
2
, − 1
, −
1
e si trova per esempio imponendo
3 3 3 3
la condizione v = λu + ( µ1 µ2 , µ1 , µ2 ), λ, µ1 , µ2 R.
− − ∈
[13] La verifica segue dalle definizioni di prodotto vettoriale e di prodotto scalare e da
note identità trigonometriche.
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 3 55
x=
4(−2 + 7h − 2h + h ) 2(4 + 10h − 2h + h )
, ,−
6(8 − 2h + h )
;
−2 + h −2 + h −2 + h
se h = −2 esistono infiniti vettori x = (8 + t, 8 − t, t), t ∈ R;
se h = 2 non esistono vettori che verificano le condizioni assegnate.
18
x.
[24] I vettori u e v sono linearmente indipendenti perché le loro componenti non sono
ordinatamente in proporzione. Il valore di t richiesto è t = 7 ; w = u 3v. −
[25] Indicando con p la proiezione ortogonale di c su a ∧ b, il vettore x richiesto è tale
che x + p = c ; x =
− 7 5 13
, , .
6 3 6
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
56 Calcolo Vettoriale
[27] 1. È sufficiente verificare che i tre vettori dati sono linearmente indipendenti.
√6 √6 √6 1
e1 = i+ j+ k, e 2 = ( 11 i + 8j 5k), e3 = e 1 e2 .
6 3 6 √210 − − ∧
[28] 1. I vettori u, v, w sono complanari per h = 0 .
3. Non esistono valori di h per cui i vettori u, v, w formino una base ortogonale.
1 5
4. Il vettore richiesto è
6
i+ j
6
− 13 k.
5
[31] 1. I valori di h cercati sono h = ±2 17
.
√3 √3
[32] 1. Si ottengono i due vettori
3
− − −
(1, 2, 1),
3
− −
(1, 2, 1).
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Capitolo 3 57
2 2
[35] Siano x e y i lati di un rombo, allora x
= y e dalla definizione di prodotto
scalare segue:
cos(x , x + y) e cos(x
, x + y) = cos(y , x y) = cos(y
, x y) .− −
B
2. Il vettore x, espresso rispetto alla base , è dato da x = i + j + 2k.
2 2
√ √2 j + √2 k;
[38] Se h = 0 il vettore richiesto è x =
h
i+
[39] 1. (u + v) ∧ w · t = −3 .
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58 Calcolo Vettoriale
2
2. i =
3
u − 13 v − 13 (u ∧ v) .
1
3. Il vettore richiesto è
2
(2i − j + k) .
[40] Se h / ∈ {−2, 1} il vettore che risolve il problema è:
x=
− 1+h
,
1
,
3+h
;
2+h 2+h 2+h
−
se h = 2 non esiste alcun vettore x che verifica le condizioni assegnate;
se h = 1 si ottengono infiniti vettori x = (t,u, 1 t u), t, u R .− − ∈
[41] La decomposizione è v =
1 4 5
, ,
−
+
2 2
, ,
2
.
3 3 3 3 3 3
∈{ }
[42] Se h / 0, 1 il vettore richiesto è x =
2(2 + h)
, 2, 1 ;
− 1 h
[43] Se h /
∈ −
1
,0 il vettore richiesto è x =
1,
−3 − 8h − 10h ,0 ;
2 1 + 2h
2+h 1 1 + 2h
[44] Se h = ±1 il vettore richiesto è x = − 1+ h, −1+ h, 1+h
;
−
se h = 1 non esiste alcun vettore che verifica le condizioni assegnate;
se h = 1 i vettori richiesti sono infiniti, dati da x = (3t,t, 1 t), t R. − ∈
[45] Se h = 0 il vettore richiesto è x =
− −
3+h
i
2
j+
3+h
k;
h h h
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 3 59
[46] 1. Per esempio si può controllare che il determinante della matrice avente come co-
lonne le componenti dei vettori dati vale 1 ; il vettore j, espresso rispetto alla base
− −
(a, b, i), è dato da j = a b 2i.
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
60 Calcolo Vettoriale
3. Si può verificare, ad esempio, che il determinante della matrice avente sulle righe le
componenti dei vettori a, b e c è 8;
3 1 1
k=
8
a + b + c è la decomposizione del vettore k rispetto alla base
4 8
B.
4. p = b
− − 4 2 2 1 4
i+ j+ k = i+ j
− 23 k = − 12 a − 56 c.
3 3 3 3 3
2. v ∧ w = −i + 4j + 3k.
3. Le equazioni del cambiamento di base da B a B sono:
x = 2x + y − z
y = −x + y + 4z
z = 2x y + 3z .
−
4. a = v − 2w + 3v ∧ w è la decomposizione del vettore a rispetto alla base B .
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Capitolo 4
4.1 Esercizi
In tutti gli esercizi di questo capitolo si sono adottate le notazioni usuali, in particolare si
è indicato con:
- R n lo spazio vettoriale, di dimensione n , delle n -uple di numeri reali, riferito alla base
standard (o canonica):
(e1 = (1, 0, . . . , 0), e2 = (0, 1, 0, . . . , 0), . . . , en = (0, 0, . . . , 1)).
m,n
-R lo spazio vettoriale, di dimensione mn , delle matrici con m righe ed n colonne,
ad elementi reali, riferito alla base canonica:
1 0 ... 0
0 1 ... 0
0 0 ... 0
.. .. .. .. .. .. .. .. ..
E11 = , E12 = , . . . , Emn = .
. . .
. . .
. . .
0 0 ... 0 0 0 ... 0 0 0 ... 1
- Rn,n lo spazio vettoriale, di dimensione n2 , delle matrici quadrate di ordine n ad
elementi reali (caso particolare del precedente).
1 0 ... ... 0
0 1 ... ... 0
0 0 ... ... 1
0 0 ... ... 0 1 0 ... ... 0 0 0 ... ... 0
.. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
. . . . , . . . . ,..., . . . . ,
.. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
. . . . . . . . . . . .
0 0 ... ... 0 0 0 ... ... 0 1 0 ... ... 0
61
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
0 0 ... ... 0
0 1 ... ... 0
0 ... ... 0 0
.. .. .. ..
0 ... ... 0 0
.. .. .. ..
. . . . . . . .
.. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
. ,..., , .
.
..
.
.. ..
.
..
. . . .
. . . .
. . . . 0 ... ... 0 1 0 ... ... 0 0
0 0 ... ... 0 0 ... ... 1 0 0 ... ... 0 1
- V3 lo spazio vettoriale, di dimensione 3 , dei vettori ordinari, riferito ad una base orto-
normale positiva B
= (i, j, k) . In quest’ambito “ ” indica il prodotto scalare tra due ·
∧
vettori e “ ” il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.
- tA = (bij ) Rn,m indica la trasposta della matrice A = (aij ) Rm,n , vale a dire la
∈ ∈
matrice i cui elementi sono dati da b ij = aji , i = 1, 2, . . . , m, j = 1, 2, . . . , n .
L
- (v1 , v2, . . . , vk ) indica il sottospazio vettoriale di uno spazio vettoriale V generato dai
vettori v1 , v2 , . . . , vk di V .
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Capitolo 4 63
u1 = (1, −1, 0, 1), u2 = (2, 1, 1, 0), u3 = (3, 0, 1, 1), u4 = (0, 1, −1, 0).
Trovare la dimensione e una base del sottospazio vettoriale L(u , u , u , u ) di R . 1 2 3 4
4
W = L(a, b, c),
1 dove − −1, −1);
a = (2, 0, 1, 0), b = ( 1, 1, 0, 1), c = (0, 3,
W = L(e, f , g),
2 dove e = (−1, 1, 5, 4), f = (0, 3, −2, 1), g = (2, 7, −16, −5).
1. Verificato che l’insieme B = {a, b, c} è una base di W , stabilire per quale valore
1
W ⊕W = R .
2 3
4
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
determinare i valori di h per cui ( p1 (x), p2 (x), p3 (x), p4(x)) è una base di R 3 [x] .
2. Fissato uno dei valori di h determinati nel punto precedente, trovare le componenti
di q (x) = 1 + x + x2 + x3 rispetto a tale base.
x y
= R2,2 2x y z = x + 3y 2t = 0 ,
H ∈
z t
∈ | − − −
x y
K= R 2,2
|x−y+2 =t = 0
z t
H = {(x , x , x , x ) ∈ R | 2x − x + x = x + x − x = 0},
1 2 3 4
4
1 2 3 1 2 4
1 2 1 0 0 2 4 1
A1 = , A2 = , A3 = , A4 =
− 1 0 2 1 2 1 2 3
− − −
costituiscono una base di R 2,2 e determinare le componenti della matrice:
A=
1 0
0 1
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Capitolo 4 65
H=
x1 x2
∈ R 2,2
|x 1 + 2x2 = 0 ,
x3 x4
K=
x1 x2
∈ R 2,2
|x + x4 = x2 + 2x3 = 0 ,
1
x3 x4
H = {(x,y,z,t) ∈ R | x − 2z = 2y = 0},
4
A = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | x + x = x = 0},
1 2 3 4 5
5
1 2 3
K L
in = (a, b, c) .
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
F = {X ∈ R | AX = X A}, G = {X ∈ R | AX = −XA}
2,2 2,2
sono sottospazi vettoriali di R2,2 e trovare la dimensione e una base per ciascuno di
essi.
C = C1 + C2 .
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 4 67
W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x + 2x + x = x − x = 0}.
1 1 2 3 4 4 1 3 4 3 4
una base.
W = L(a, b, c),
2 dove a = (1, 0, 2, 0), b = (0, 1, −1, 1), c = (3, −2, 8, −2),
W = L(e, f , g),
3 dove e = (0, 1, 2, 1), f = (2, 1, 3, 1), g = (1, −2, 4, −2).
sono supplementari?
H = {p(x) = ax + bx 2
+ x3∈ R [x] | a, b ∈ R},
3
K = {p(x) = ax + bx 2
+ cx ∈ R [x] | a, b, c ∈ R}.
3
3
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x
1 1 2 3 4
4
1 + 2x2 + 3x3 + x4 = 0 , }
W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x
2 1 2 3 4
4
1 + x2 = x1 + x3 = x1 −x 2 + x3 = 0 , }
provare che W ⊕ W = R .
1 2
4
[23] Determinare la dimensione e una base della somma e dell’intersezione dei due sot-
tospazi vettoriali di R 5 :
W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | 2x − x − x
1 1 2 3 4 5
5
1 2 3 = x4 − 3x 5 }
=0 ,
W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | 2x − x + x
2 1 2 3 4 5
5
1 2 3 + 4x4 + 4x5 = 0}.
2 2 3 3 4 2 4
H = L(x + x , x + x , x + x , 2x + 5x − 3x ),
K = {p(x) ∈ R [x] | p(x) è divisibile per − 2 − x + x }.
4
2
W = L(1 − x + 5x , x + 2x
1
2 3 2
+ 3x3 + x4 , 2 − x − 4x 2
+ 7x3 − x ),
4
3 4 2 3
W = L(x − x , x − x ),
2
4
W = L(x ).
3
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 4 69
W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | 2x + x = x = 0}.
1 1 2 3 4 5 5 1 2 3
una base.
a = (0, 3, 1, −2, 0), b = (0, 0, 2, 1, 1), c = (0, 6, −10, −10, −6), d = (0, 3, 7, 1, 3).
3. Dimostrare che W ⊕ W = R . 1 2
5
A1 =
1 2
, A2 =
0 3
1 −1 3 2
−1 0 − − , A= 1 1
, A
2 3
0 4 =
− 1 1
.
{ }
verificare che l’insieme A, B è libero e completarlo in modo da ottenere una base
di (R ) .
3,3
B A
2. Determinare le componenti della matrice:
0 1 2
C= −− 1
2
0
−
3
3
0
rispetto alla base B.
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
2 3 4
2. Scrivere il polinomio − 3 − 5x + 5x − 10x + 3x di W come somma di un
polinomio di e di un polinomio di
1 . 2
W W
[31] In R [x] si consideri l’insieme W dei polinomi divisibili per p(x) = −3x + x .
4 1
2
e una base.
2 3 4
p (x) = 6x − 5x + x ,1
2
p (x) = −12 + x + x ,2
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 4 71
0 1 2 3 0 0 1 2 0 1 −1 2
1 0 2 3 0 0 0 1 1 0 2 3
K=L − 2 2 − −
0 1
−
, 1 0 0 7
−
, 1 − 02 1
,
− 3 3 −1 0 − 2 − − 1 7 0 − 2 − −1
3 0
0 2 −1 1
− 2
1
0
0
0 −2
0 −12
;
− 1 2 12 0
0 0 2 −1 0 0 1 −2
0 0 0 1 0 0 0 0
= , .
U L −
− 2
1
0
1
0
0
0
0
− 1
2
0
0
0
−
1
1
0
3. È vero che H ⊕ K = A(R 4,4
)?
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
a b
U= 0 2b
∈ R | a, b ∈ R
2,2
è un sottospazio vettoriale di R 2,2 ; determinarne la dimensione e una base.
2
−x+x ,
p1 (x) = 3
2 3
p (x) = x − x + 2x ,
2
p (x) = 2 − x + x ,
3
2 3
2 3
p (x) = x − 2x + 3x .
4
Verificare che l’insieme B = {p (x), p (x), p (x), p (x)} è una base di R [x] e determi-
1 2 3 4 3
2
nare le componenti del polinomio p(x) = x − x rispetto alla base B.
x1 x2 x3
A= x2 x4 x5
∈ S | − −
(R3,3 ) x1 +2x4 x6 = x2 + 2x6 = x3 +3x5 = 0 ,
x3 x5 x6
supplementare di A.
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 4 73
3. Decomporre la matrice:
0 1 2
A= 1 3 1
2 1 5
nella somma di una matrice di A e di una matrice di H.
4. Determinare la dimensione e una base dei sottospazi vettoriali di S (R 3,3
):
1 2 1
0 2 1
− 1 0 1
U = L 2 −1 3 , 2 1 3 , 0 0 1 ,
1 3 0 1 3 2 1 1 0
1
2 2
2 − 3 4 ,
2 4− 2
0 1 −
1 1 −1 0
− 2 0 1
V = L 1 0 1 − , 1 0 1 , 0 0 1 .
− 1 1 0 0 1 2 1 1 0
U=
∈a b
R 2,2
| a, b ∈ R
,
0 a
1. determinare la dimensione e una base di un sottospazio vettoriale V supplementare
di in R 2,2.
U
2. Data la matrice:
1 2
A=
− 3 0 ,
decomporre A nella somma di una matrice A 1 ∈ U e di una matrice A ∈ V . 2
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
1. Verificare che W
è un iperpiano vettoriale di R4 e trovare la sua equazione, rispetto
alla base canonica di R 4 .
U = L((1, 3, −2, 2, 3), (1, 4, −3, 4, 2), (2, 3, −1, −2, 9)),
V = L((1, 3, 0, 2, 1), (1, 5, −6, 6, 3), (2, 5, 3, 2, 1)).
Determinare la dimensione e una base di + e di .
U V U∩V
[40] Dimostrare che i sottospazi vettoriali di R 4 :
[41] 1. In R5 [x] si consideri l’insieme dei polinomi aventi come radice i numeri 1 , 2 ,
e 3 . Verificare che che A A
è un sottospazio vettoriale di R 5 [x] e calcolarne la
dimensione e una base.
U = L(1 + x + x , x + x , 2 + 2x + 2x − 3x − 3x , x
2 3 5 2 3 5 2
+ 3x3 − x ),
4
3 4 5 2 3 4
V = L(−2 + x − x , x − x , x + x + x − x ).
5. È vero che U ⊕ V = R [x] ? 5
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 4 75
1. Verificare che B è una base di R 5 [x] , usando due metodi diversi.
2 3 4 5
2. Determinare le componenti del polinomio p(x) = 1 − x − x +x − x +x rispetto
alla base . B
[43] 1. Determinare l’insieme W di tutte le matrici di R 3,3
che commutano (rispetto al
prodotto) con la matrice:
0 1 0
A= 0 0 1 .
0 0 0
2. Verificare che W è un sottospazio vettoriale di R
3,3
, determinarne la dimensione
e una base.
W = L((1, −1, 0, 1, 1), (1, −2, −2, 1, 2), (0, 1, 2, 0, −1), (−1, 3, 4, −1, −3)),
1
W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | x − x + 2x = x + x = 0},
2 1 2 3 4 5
5
1 4 5 2 3
1. dimostrare che R = W ⊕ W . 5
1 2
W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x + x − 2x = 3x − x = 0}.
2 1 2 3 4
4
1 2 3 3 4
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
W 1 =
X ∈ R | AX = X A, dove A =
2,2
1 3
,
0 − 1
W = {X ∈ R | tr(X ) = 0 }.
2
2,2
W ∩W
e 1 2.
W = {(x , x , x ) ∈ R | 3x − x
1 2 3
3
1 3 = x2 + 5x3 = 0 . }
[48] Completare l’insieme libero di S (R 3,3
):
1 2 0
1 0 0
0 1 −1
I= 2 0 0 , 0 − 1 0 −, 1 0 0
0 0 0 0 0 1 1 0 0
in modo da ottenere una base di S (R 3,3
).
[49] Dati i sottospazi vettoriali di R 5 :
W = L((1, 0, −2, 0, 1), (0, 1, 0, −1, 0), (0, 1, −1, −1, 3), (−1, 0, 1, 0, 2)),
1
W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | x + 3x − x = x − 2x + x + x = 0},
2 1 2 3 4 5
5
1 3 5 2 3 4 5
W ,W + W ,W ∩ W .
2 1 2 1 2
W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | x − x − x − x = x − x
2 1 2 3 4 5
5
1 2 3 4 1 5 = x4 = 0 . }
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Capitolo 4 77
W e W , rispettivamente.
2. Determinare la dimensione e una base per 1 2
H = {(x,y,z,t) ∈ R | 2x + y − z = x + 3t = 0},
4
W = {(x , x , x , x ) ∈ R | 2x
1 1 2 3 4
4
1 + x2 + x4 = x1 −x 4 }
=0 .
W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x
2 1 2 3 4
4
1 + x2 −x 3 + 2x4 = x1 = 0 }
e W = L(a, b, c) , dove:
3
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
H = {(x , x , x , x ) ∈ R | x = 0, x + x = −x },
1 2 3 4
4
3 1 2 4
K = {(x , x , x , x ) ∈ R | x = 0, x + x = x }.
1 2 3 4
4
4 1 2 3
W = L((0, 1, −1, 0), (1, −1, −1, 1), (2, −1, −3, 2)),
1
W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x + x = x + x = 0},
2 1 2 3 4
4
1 2 3 4
W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x + x + x = x + x = 0},
3 1 2 3 4
4
1 2 3 1 4
con A =
1 2
, B=
1 0
,
0 1 1 1
W =
x1 x2
∈ R2,2 x1 + x2
| −x + x4 = x1 + x2 = 0 .
2 3
x3 x4
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Capitolo 4 79
1. W. 1
2. W. 2
3. W +W .
1 2
4. W ∩W .
1 2
W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | x + x = x + x = x = 0},
2 1 2 3 4 5
5
1 2 3 4 5
è diretta.
W = L −11
2
−11 , −42 −35 .
01
, 20
1. Determinare la dimensione e una base di W e di W . 1 2
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W = {X ∈ R |
1
2,2 t
X =X , }
W = L
1 1
,
1 2
,
1 0
.
2
− 1 0 0 1 − − 2 1
W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x − x
1 1 2 3 4
4
1 2 + 2x3 − 5x 4 = x2 + x4 = 0 , }
W = L
(1, 2, 3, 1), −
1 3
, 1, , −1
,
2
2 2 2
W =
∈ | − x1 x2
R2,2 x2 + 2x3 x4 = x1 = 0 ,
1
x3 x4
W = L
−
3 1
− ,
0 1
,
3 1
,
3 3
.
2
1 2 0 1 −1 0 −1 2
2. Data la matrice: 3 3
A=
h 1
, h ∈ R,
determinare il valore di h per cui A 1 + ∈W W
2 e, per tale valore, decomporre A
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Capitolo 4 81
W =
x1 x2
∈ R 2,2
|x + x3 = 0 ,
1 1
x3 x4
W =
x1 x2
∈ R 2,2
|x −x = x2 = 0 .
2 1 3
x3 x4
Determinare:
A=
k 2
, A1 =
1 2
, A2 =
0 1
, A3 =
0 0
, k ∈ R.
−
1 k 0 0 0 1 0 0 1
W =
x1 x2
∈ R 2,2
|x − x =0 .
2 1 4
x3 x4
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[66] Determinare la dimensione e una base per la somma e l’intersezione dei due sotto-
spazi vettoriali di R 2,2 :
W =
∈ |x y
− R 2,2
x + 2y + z 3t = x + z −t= 0
,
1
z t
W = L
1
1
,
2 3
,
1 0
.
2
1 − 1 1 1 1 2
x y
1 = R2,2 x z=y+t=0 ,
W ∈ | −
z t
W = L
− 1
0
,
0 1
,
3 2
.
2
0 1 1 0 2 −3
Determinare:
W =
∈ x1 x2
R2,2 x 1 | −x = x3 −x =0 ,
1 2 4
x3 x4
W = L
−
1 1
,
2 0
,
0 −2 .
2
2 1 1 3 3 −1
1. Determinare la dimensione e una base di W e di W . 1 2
3. Decomporre la matrice:
1 1
A=
1 − 2
come somma di una matrice in W 1 e di una matrice in W. 2
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Capitolo 4 83
H = {(x , x , x , x ) ∈ R | x + x = 0},
2 1 2 3 4
4
1 3
H = {(x , x , x , x ) ∈ R | x + x + x = x + 2x = 0}.
3 1 2 3 4
4
1 2 3 2 3
somma diretta?
W= L
1 2
.
0 1
[71] In R2,2 si consideri il sottospazio vettoriale W delle matrici aventi traccia nulla.
Verificare che:
B=
1 0
,
2 2
− ,
1 1
1 − 1 0 − 2 − 1 1
è una base di W ed esprimere la matrice:
A=
5 0
− −
1 5
rispetto alla base B.
[72] Dati i sottospazi vettoriali di R 4 :
H = L(u, v, w), dove u = (1, 3, 1, 2), v = (2, 1, 2, 0), w = (−1, −1, −1, 1),
K = {(x , x , x , x ) ∈ R | x + 2x = x + x + x = 0},
1 2 3 4
4
2 3 1 2 4
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B
1. verificare che = (u, v, w) è una base di H. Trovare, inoltre, la dimensione e una
base di , + e .
K H K H∩K
2. Stabilire per quali valori di h R il vettore a = (h, 4, 0, 1) appartiene a
∈ − H e, per
tali valori di h , determinare le componenti di a rispetto alla base di . B H
[73] In V 3 determinare, al variare di k ∈ R , i vettori x del piano vettoriale:
W = {x = x i + x j + x k ∈ V | x + x = 0}
1 2 3 3 1 3
la cui proiezione ortogonale sul vettore u = j + k sia uguale a k u, con k ∈ R . Per quali
valori di k l’insieme di questi vettori forma un sottospazio vettoriale di V 3 ?
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Capitolo 4 85
[3] Stabilire se l’insieme R × R è uno spazio vettoriale reale rispetto alle operazioni:
(x, y) + (x , y ) = (x + x , y + y )
x1a1 + x2 a2 + x3 a3 = b .
− −
a1 = (1, 0, 1, 1), a2 = ( 1, 1, 0, 3), a3 = ( 1, 1, 1, 4), b = (2, 0, 2, 3),
x1a1 + x2 a2 + x3 a3 = b .
4.3 Soluzioni
[3] I vettori u e v sono linearmente indipendenti in quanto le loro componenti non sono a
due a due proporzionali. Il valore di t richiesto è t = 7 . Per tale valore si ha w = u 3v. −
[4] dim( W ∩ W ) = 1 , W ∩ W = L((2, 3, −3)) .
1 2 1 2
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[5] 1. B è una base di W 1 in quanto i vettori che la compongono sono linearmente indi-
−
pendenti. Il valore di h richiesto è h = 2 , per tale valore si ha v = 2a − b + c.
W W L
2. dim( 3 ) = 2, per esempio 3 = ((0, 1, 5, 0), (0, 0, 2, 0)) .
H
[9] 1. dim( ) = 2, H = L((1, 2, 0, 3), (−1, 1, 3, 0)) .
2. dim(H + K) = 4 , quindi H + K = R ; la somma è diretta. 4
base di R 2,2 ; A = − 10
13
A 1 +
7
13
A2 +
8
13
A3 +
4
13
A4 .
H
[11] dim( ) = 3, H = L −20 1
0
,
0
1
0
0
,
0
0
0
1
;
K
dim( ) = 2, K= L − −
1
0
0
1
,
0
1
2
0
;
dim(H + K) = 4, H + K = R 2,2
;
dim(H ∩ K) = 1, H ∩ K = L
4 −2 .
1 −4
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Capitolo 4 87
3. He non
1 ∈/ Kè. contenuto in K perché, per esempio, il vettore e
1
= (1, 0, 0, 0) ∈ H ma
∈{ }
[15] 1. Se h / 1, 2 allora W = {o} ;
se h = 1 allora dim(W ) = 2 e W = L((−1, 1, 0), (−1, 0, 1)) ;
se h = 2 allora dim(W ) = 1 e W = L((−2, 1, 1)) .
0 0 1
0 0 0 0 0
0
0 0 0 , 0 0 1 , 0 0 0 .
1 0 0
0 1 0 0 0
1
[17] 1. La verifica che F e G siano sottospazi vettoriali segue dalle proprietà del prodotto
di matrici.
F
dim( ) = 2, F= L
12 −9 ,
1 0
;
4 0 0 1
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G
dim( ) = 2, G= L 0 9
,
−1 3
.
4 0
0 1
F G
2. dim( + ) = 3, F G L+
−
=
− 12 9
,
1 0
,
2 3
;
4 0 0 1 0 0
dim( F ∩ G ) = 1, F ∩G L
−=
6 9
.
4 −6
3. Il valore di h richiesto è h = 5 , per tale valore segue:
3 3
w ( 1 + w) w (1 + w)
C1 =
−2 −
, C2 =
− 2
,
2 − 2
3
−
( 1 + w) 2−w
3
(−1 + w) w
w ∈ R.
1 è un sottospazio vettoriale di R
4
[18] 1. W perché i suoi elementi sono soluzioni di un
sistema lineare omogeneo;
dim( 1 ) = 2, 1 = ((0, 1, 0, 0), ( 3, 0, 1, 1)).
3. W + W = W ;
2 3 3
[19] Hnon è un sottospazio vettoriale, perché non contiene il vettore nullo, mentre K è
un sottospazio vettoriale di R 3,3 ;
1 0 0 0 0 0 0 0 0
K
dim( ) = 6, K= L 0 0 0
, 1 0 0 , 0 1 0 ,
0 0 0 0 0 0 0 0 0
0 0 0 0 0 0 0 0 0
0 0 0
, 0 0 0 , 0 0 0 .
1 0 0 0 1 0 0 0 1
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Capitolo 4 89
W = {(−2t − 3t − t , t , t , t ) ∈ R | t , t , t ∈ R} e
[22] 1 3 2 1 3 2 1
4
1 2 3
5
W + W ) = 5, W + W = R ;
[23] dim( 1 2 1 2
2 4 2 4 3 4
[24] 1. dim( ) = 3, HH = L(2x + 5x − 3x , −x + x , x + x ) ;
2 2 3 2 3 4
dim(K) = 3, K = L(−2 − x + x , −2x − x + x , −2x − x + x ) ;
2 2 4 2 4 3
dim(H + K) = 4, H + K = L(−2 − x + x , 2x + 5x − 3x , −x + x , x + x4 ) ;
2 3 2 3 4
dim(H ∩ K) = 2, H ∩ K = L(−2x − x + x , −2x − x + x ) .
della base di H K H K
2. Il polinomio q (x) appartiene a + poiché è combinazione lineare degli elementi
+ ; esistono infinite decomposizioni di q (x) :
+[ 2 − − (1 + 2λ)x + (1 − λ − 2µ)x 2
+ (λ − µ)x 3
+ µx4 ], λ, µ ∈ R.
1 −10 5
0
0 21 3 1
[25] Il rango di
2 − −41 7 − 1
è 5, da cui segue la tesi.
0 0 0 1 1
0
0
0
0
1
0
−01 − 0
1
1 è un sottospazio vettoriale di R
5
[26] 1. W perché i suoi elementi sono soluzioni di un
sistema lineare omogeneo;
dim( W ) = 3, W = L((1, −2, 0, 0, 0), (0, 0, 0, 1, 0), (0, 0, 0, 0, 1)).
1 1
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2. dim( W ) = 2, W = L(a, b) .
2 2
3. La tesi segue dal fatto che l’unione di una base di W 1 con una base di W 2 costituisce
una base di R 5 .
4. dim( W ) = 3, per esempio W = L((1, −2, 0, 0, 0), (1, 0, 0, 0, 0), (0, 0, 1, 0, 0)) .
3 3
[27] è una base di R2,2 perché le matrici A 1 , A2, A3 , A4 sono linearmente indipenden-
B
ti, inoltre A = 2A1 + 3A3 A4 . −
0 0 1
[28] 1. Per esempio B=
− A, B, 0
1
0
0
0
0
.
0 0 1
2. C = A + 3B − 6 0 0 0 .
− 1 0 0
[31] 1. La verifica segue dalle definizioni e dalle propriet à della somma di polinomi e del
prodotto di un numero reale per un un polinomio;
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Capitolo 4 91
2 2 3 3 4
W ) = 3, W = L(−3x + x , −3x + x , −3x + x ) .
dim( 1 1
2 3 4
3. dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L(6x − 5x + x ) .
1 2 1 2
[33] 1. H
è un sottospazio vettoriale di A(R 4,4
) perché i suoi elementi sono soluzioni di
un sistema lineare omogeneo;
H
dim( ) = 3 ,
0 −1 1
0 0 −1 0 1 0 0 0 0
H= L − 1 0 − 2 0
,
1 0
0 0
,
0 0 0 1 .
1 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
0 0 0 0− 1 0 − − 0 0 0 1 1 0
K
2. dim( ) = 3 ,
0 1 2
3 0
−
0 1 2 0 1 1 2
K= L −− 1
2
0
2
−2
0
− 3
−−
1
,
0
1
− −
0
0
0
0
1
7
,
1
1
0
2
2
0
3
1
.
− 3 3 −1 0 2 − − 1 − − − 7 0 2 3 1 0
0 0 2 − 1 − 0 0 1 2
0 0 0 1 0 0 0 0
dim( ) = 2, = , .
U U L − 21 −01 00
− −
00 12 00 01 10
4. U ∩ (H + K) = U .
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0 1 0 0 0 0 0 1
1 0 0 0 0 0 0 0
5. Ad esempio, dim( ) = 4, V V=L
− 0 0 0 0
, 0 0 0 0
,
0 0 0 0 − 1 0 0 0
0 0 0
0 0 0 0 0
0 0 1 0 0 0 0 0
, .
0 −1 0 0 0 0 0 1
0 0 0 0 0 0 −1 0
0 −1 0 −
6 0 0 −1 5
1 0 2 0 0 0 0 1
6. A = +
− 0
6
−20 −04 − −
4
0
1
5
0
1
0
3
−30
è la decomposizione richiesta.
t
[34] 1. dim( W ) = 2, W = L(A, A) .
2. La verifica che U è un sottospazio vettoriale segue dalle definizioni di somma e di
prodotto per scalari in R 2,2 ;
U
dim( ) = 2, U =L
1 0 , 0 1 .
0 0 0 2
3. dim( W + U ) = 3, W U L
+
=
1 0
,
0 1
,
0 0
;
0 0 0 2 1 2
dim( W ∩ U ) = 1, W∩U L
=
0 1
.
0 2
[35] è una base di R3 [x] in quanto i suoi quattro vettori sono linearmente indipendenti.
B
La decomposizione richiesta è x − x = −p (x) + 32 p (x) + 32 p (x) − 32 p (x) .
2
1 2 3 4
[36] 1. A
è un sottospazio vettoriale di S(R 3,3
) perché i suoi elementi sono soluzioni di
un sistema lineare omogeneo;
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Capitolo 4 93
−2 0 0 1 2 0 0 0 −3
dim( ) = 3, = 0 1 0 , 2 0 0 , 0 0 1 .
A A L 0 0 0
0 0
−1
3 1 0
1 0 0
0 0 1 0 0 0
H
2. dim( ) = 3, per esempio H L = 0 0 0 ,
0 0 0 , 0 0 0 .
0 0 0 1 0 0 0 0 1
11 11
− 11
−
3
0
5
2 2
3. A = 1 3 1 + 0 0 0
1
9
− 3 1
2
5 0
2
è la decomposizione richiesta.
1 2 1
0 2 1
− 1 0 1
U
4. dim( ) = 3, U= L 2 − 1 3 , 2 1 3 , 0 0 1 ;
1 3 0 1 3 2 1 1 0
0 1 1 1 1 0 2 0 1
V
dim( ) = 3, V= L 1 0 − −
1 , 1 − 0 1
−, 0 0 1
.
− 1 1 0 0 1 2 1 1 0
6. dim(V ∩ (A ⊕ U )) = 3, V ∩ (A ⊕ U ) = V .
V
[37] 1. dim( ) = 2, per esempio V L
=
0 0
,
0 0
.
1 0 0 1
2. A1 =
1 2
, A2 =
0 0
.
0 1 − − 3 1
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[39] dim( + U V ) = 3, U + V = L((1, 3, −2, 2, 3), (0, 1, −1, 2, −1), (0, 0, 1, 0, −1)) ;
dim(U ∩ V ) = 1, U ∩ V = L((1, 4, −3, 4, 2)) .
[40] dim(U ) = dim(V ) = 3, inoltre U = L((1, 2, −1, 3), (0, 0, 3, −8)) e sia (1, 2, −1, 3)
sia (0, 0, 3, −8) appartengono a V .
[41] 1. La verifica segue dalle definizioni e dalle propriet à della somma di polinomi e del
prodotto di un numero reale per un polinomio;
A
dim( ) = 3 ,
2 3 2 3 4 2 3 4 5
2 2 3 4 3 5
4. dim(U ) = 3, U = L(1 + x + x , x + 3x − x , x + x );
3 4 5 2 3 4
dim(V ) = 3, V = L(−2 + x − x , x − x , x + x + x − x ) .
5. Sı̀, si tratta di una somma diretta in quanto l’insieme formato dall’unione di una
U
base di e di una base diV è una base di R 5 [x].
6. dim(A ∩ (U + V )) = 3, A ∩ (U + V ) = A .
[42] 1. B è una base perché il determinante della matrice avente sulle colonne le com-
ponenti dei vettori della base data, rispetto alla base (1, x , x2 , x3 , x4 , x5 ) di R 5 [x],
è 1 . In alternativa, si può controllare che il rango di tale matrice vale 6 .
− − −
2. p(x) = (2, 1, 1, 1, 1, 1) rispetto alla base B.
x1 x2 x3
[43] 1. W= 0 x1 x2 ∈ R3,3 x1 , x2 , x3
| ∈R .
0 0 x1
2. La verifica che W è un sottospazio vettoriale segue dalle proprietà della somma di
matrici e da quelle del prodotto di uno scalare per una matrice.
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Capitolo 4 95
dim( W ) = 3,
1 0 0
0 1 0
0 0 1
W= L 0 1 0 , 0 0 1 , 0 0 0 .
0 0 1 0 0 0 0 0 0
H K
3. dim( ) = dim( ) = 6, per esempio H = L(E 31 , E21, E32, E12, E22, E33),
K L
= (E31, E21, E32, E23, E11, E22).
richiesta.
[46] 1. dim( W ) = 2, W L
=
1 0
,
2 3
;
1 1
0 1 0 0
dim( W ) = 3,
2 W L −
2 =
1
0
0
1
, 0
0
1
0
, 0
1
0
0
;
dim( W + W ) = 4, W + W
1 2 1 2 = R2,2 ;
dim( W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L
1 3
.
1 2 1 2
0 − 1
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0 0 0 0
2. dim( W ) = 2, per esempio W = L
3 3
1 0
,
0 1
.
H K
[47] dim( ) = dim( ) = 2, per esempio H = L((0, 1, 0), (1, 0, 0)),
K = L((0, 1, 0), (0, 0, 1)) .
1 2
0 1 0 0 0 1 −1
[48] B= 2
0
0
0
− − 0
0
, 0
0
1
0
0
1
, 1
1
0
0
0
0
,
01
10 00 , 00 01 00 , 00 00 01
.
0 0 0 0 0 0 0 1 0
[49] 1. dim( W ) = 3, W = L((1, 0, −2, 0, 1), (0, 1, 0, −1, 0), (0, 0, −1, 0, 3));
1 1
dim(W + W ) = 4,
1 2
W + W = L((1, 0, −2, 0, 1), (0, 1, 0, −1, 0), (0, 0, −1, 0, 3), (0, 0, 0, −1, 6));
1 2
2. Il valore di h richiesto è h = −2 .
2 è un sottospazio vettoriale di R
5
[50] 1. W perché i suoi elementi sono soluzioni di un
sistema lineare omogeneo.
W WW+=WL)((1,
1 2
3. dim( = 4,
1 + 1, 0, 0, 1), (0, 2, 0, 0, 3), (0, 0, 2, 0, 3), (0, 0, 0, 1, −2)) ;
2
H
[51] dim( ) = 2, H = L((−3, −6, 0, 1), (0, 1, 1, 0));
dim(K) = 2, per esempio K = L((0, 0, 1, 0), (0, 0, 0, 1)) .
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Capitolo 4 97
2. Il valore richiesto è h = 1 .
3. Per h = 1 si ha:
u = (1, 1, 2, −1) = (1 − z, 1 + z, 2 − 2z, −2) + (z, −z, 2z, 1), z ∈ R .
[53] 1. W
1 è un sottospazio vettoriale di
R 4 perché i suoi elementi sono soluzioni di un
sistema lineare omogeneo.
W ) = 2, W = L((1, −3, 0, 1), (0, 0, 1, 0)) .
dim( 1 1
dim(W ) = 2, W = L(a, b) .
3 3
3. dim(W ⊕ W ) = 4, W ⊕ W = R , quindi W ∩ (W ⊕ W ) = W .
2 3 2 3
4
1 2 3 1
3. (2, −1, 0, −1) = 2(1, 0, 0, −1) − (0, 1, 0, −1) è la combinazione lineare richiesta.
dim(W + W ) = 3, W + W = L((1, −1, −1, 1), (0, 1, −1, 0), (0, 0, −1, 1)) ;
1 2 1 2
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t
[56] 1. dim( W ) = 3, W = L(A, A, B) .
1 1
1 −1 ,
2. dim(W ) = 2, W = L
2 2
0 0
.
0 0 1 1
3. dim(W + W ) = 4, W + W = R
1 2 1 2
2,2
.
4. dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L
1 −1 .
1 2 1 2
1 1
[58] 1. dim( W ) = 3, W = L((0, 1, −1, 0, 1), (1, −1, −1, 1, −1), (2, −1, −3, 2, 0)) ;
1 1
dim(W + W ) = 4 ,
1 2
W +W = L((0, 1, −1, 0, 1), (1, −1, −1, 1, −1), (2, −1, −3, 2, 0), (−1, 1, 0, 0, 0));
1 2
1 0 0 1 0 0
[59] 1. dim( W ) = 3, W = L
1 1
0 1
,
0 0
,
1 0
;
−
1 0 2 1
dim( W ) = 2, W
2
− 2 = L
− . 1 1
,
0 1
3. dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L
−3 −2 .
1 2 1 2
−1 3
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Capitolo 4 99
1 0 0 1 0 0
[60] 1. dim( W ) = 3, W = L
1 1
0 0
,
1 0
,
0 1
;
1 1 1 2
dim( W ) = 2, W
2
− 2 = L 1 0
,
0 1
.
2. dim(W + W ) = 4, W + W = R
1 2 1 2
2,2
e non è una somma diretta in quanto:
dim(W ) + dim(W ) = 5.
1 2
3. dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L
0 1
.
1 2 1 2
1 1
2. dim(W ∩ W ) = 0 .
1 2
[62] 1. dim( W + W ) = 3, W + W = L
0 1
,
3 1
,
0 −2
;
1 2 1 2
0 1 1 2 1 0
0 1
W ∩ W ) = 1, W ∩ W =
dim( 1 2
. 1 2
L 0 1
2. A appartiene a W + W per h = −1/2 , in questo caso si ha A = A
1 2 1 + A2 , con:
0
2 3 1
A1 = , A2 = .
3
− − 1 1 2
2
1 0 0 1 0 0
[63] 1. dim( W ) = 3, W = L
1 1
1 0
,
0 0
,
0 1
;
−
1 0 0 0
dim( W ) = 2, W
2 2 = L 1 0
,
0 1
.
2. dim(W + W ) = 4, W + W = R
1 2 1 2
2,2
.
3. dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L
0 0
.
1 2 1 2
0 1
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Se k = 1 la loro somma è R2,2 , se k = 1 la loro somma è un sottospazio vettoriale
di R 2,2 di dimensione 3 .
3. dim( W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L(A ).
1 2 1 2 2
[66] dim( W + W ) = 4, W + W = R ;
1 2 1 2
4
5 7
dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L
1 2 1 2 .
2 7
[67] 1. dim( W ) = 2, W = L
1 0
,
0 1
;
1 1
1 0 0 − 1
dim( W ) = 2, W = L −10
2 2
0
1
,
0
1
1
0
.
1 1
2. dim( W ∩ S (R
1
2,2
)) = 1 , W ∩ S (R
1
2,2
)=L 1 − 1
.
[68] 1. dim( W ) = 2, W = L
1 1
10 10 , 01 01 ;
dim( W ) = 2, W = L
− 1 1
,
2 0
.
2 2
2 1 1 3
2. Si tratta di una somma diretta, in quanto l’unione di una base di W
1 con una base
di W 2 costituisce un insieme libero.
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Capitolo 4 101
dim( W ⊕ W ) = 4, W ⊕ W
1 2 1 2 = R2,2 .
A=
2 2
− −
+
1 1
.
0 0 1 − 2
2. dim( H + H ) = 4, H + H = R ;
1 2 1 2
3. dim(H + H ) = 4, H + H = R ;
1 3 1 3
4
dim(H ∩ H ) = 0, H ∩ H = {o} ,
1 3 1 3
a =
1
λ, 2λ + , −λ + 1, 3λ +
3
2 2
+
− 3
−
λ + 1, 2λ + , λ − − 1, 3λ +
3
, λ
∈ R.
2 2
A= −
7
1 0
+3
2 2
− − 6
1 1
.
1 − 1 0 −
2 − 1 1
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[1] V è uno spazio vettoriale sul campo dei numeri razionali Q in quanto le due ope-
razioni assegnate verificano le otto propriet à che definiscono uno spazio vettoriale. Il
√
vettore nullo è il numero 0 , l’opposto del vettore a + b 2 è il vettore a b 2, − − √
con a, b Q . V non è uno spazio vettoriale su R perché, per esempio, il prodotto
√ ∈√ √ √
3(a + b 2) = a 3 + b 6, con a, b Q, non appartiene a V .
∈
[2] La verifica segue dalle proprietà della somma di numeri reali, del prodotto di numeri
reali e delle potenze. Il vettore nullo è (0, 1) e l’opposto di (x, y) è ( x, 1/y) . −
[3] Non si tratta di uno spazio vettoriale perché, se lo fosse, il prodotto del vettore (x, y)
− − −
per lo scalare 1 che risulta essere ( 1)(x, y) = ( x, y) dovrebbe avere come risultato
l’opposto del vettore (x, y) che invece è ( x, y) . − −
[4] L’equazione vettoriale ammette una sola soluzione (x1 = 4, x2 = 5, x3 = 1) .
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Capitolo 5
5.1 Esercizi
In tutti gli esercizi di questo capitolo si sono adottate le notazioni usuali, in particolare si
è indicato con:
Con tr(tX Y ) si intende la traccia del prodotto della trasposta della matrice X con la
matrice Y .
- V3 lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione 3 , dei vettori ordinari, riferito ad una
base ortonormale positiva B ·
= (i, j, k) . In quest’ambito “ ” indica il prodotto scalare
∧
tra due vettori e “ ” il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.
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a1 = i + j, a = i − j + k.
2
⊥
1. Determinare la dimensione e una base del complemento ortogonale V di V in V .3
3. Dato il vettore a = i + j
⊥
− k, calcolare i vettori proiezione ortogonale di a su V e
su V .
[2] In R 4 verificare che i due vettori:
W=
X ∈ R | AX = XA, dove A =
2,2
10 − 31
,
e sia W = L(v , v , v , v ).
1 2 3 4
1. Trovare la dimensione e una base ortonormaleB di W.
2. Completare B fino ad ottenere una base ortonormale D di R . 3
[5] Dato il sottospazio vettoriale = ((1, H L −1, 3, 1)) di R , trovare la dimensione e una
⊥
4
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Capitolo 5 105
[6] Sia:
1 2 4 1
A=
2 −3 9 −
1
∈ R4,4 ,
1 0 6 −
5
2 −5 7 5
R C
indicati con (A) e (A) gli spazi vettoriali generati dalle righe e dalle colonne di A
rispettivamente, determinare:
U = {(x,y,z,t) ∈ R | 2x − y + t = z − t = 0},
4
V = {(x,y,z,t) ∈ R | x + y = y − z = x + t = 0},
4
W = {(x,y,z) ∈ R | x − 2y + z = 2x − y − z = 0},
3
⊥
determinare una base ortonormale di W ⊕ W a partire da una base ortonormale di W .
W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | x + x = x = 0},
1 1 2 3 4 5
5
1 2 3
sono supplementari?
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
[13] Determinare una matrice ortogonale in modo tale che la sua prima riga sia:
√2 √2
0, ,− .
2 2
⊥
[14] Determinare la dimensione e una base ortonormale del complemento ortogonale F
del sottospazio vettoriale di R 4 :
F = {(x,y,z,t) ∈ R | x − y = z − t = y + z = 0}.
4
[15] In R 4 è dato il sottospazio vettoriale U = L((0, 1, 0, −1), (1, −1, 1, 0)) e sia B una
sua base.
⊥
1. Trovare la dimensione e una base ortonormale B di U .
2. Costruire una base ortonormale di R 4 a partire dalla base
.
B ∪B
[16] In R 4 si consideri il vettore a = (1, 2, −1, 2) .
1. Scrivere l’equazione del complemento ortogonale (a)⊥ di L L(a) , rispetto alla base
canonica di R 4 .
⊥
2. Determinare la dimensione e una base ortonormale di L(a) .
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Capitolo 5 107
⊥
e la dimensione e una base del suo complemento ortogonale W .
[20] 1. In R4 , rispetto alla base canonica, scrivere le equazioni del complemento ortogo-
⊥
nale W del sottospazio vettoriale:
W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x
1 2 3 4
4
1 + x2 = −x
2 }
+ x3 = 0 .
⊥
2. Determinare la dimensione e una base ortonormale di .
W
[21] 1. In R 4 , rispetto alla base canonica, scrivere l’equazione del complemento ortogo-
⊥
nale W del sottospazio vettoriale = ((1, 2, 1, 0)). W L
⊥
2. Determinare la dimensione e una base ortonormale di W .
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
W 1 =
∈
x1 x2 R
2,2
|x −x
1 3 =0 ,
x3 x4
W L
1 2
,
0 1
−
,
1 0
2 =
1 − − 1 − . 2 1 3 1
W = L((0, 1, −2, 0), (2, 0, −2, −1), (1, 1, −1, 0), (2, −1, 0, −1)),
1
W = {(x,y,z,t) ∈ R | x + 2y = 2y + z − 2t = 0};
2
4
[26] In R2,2 determinare la dimensione e una base ortonormale del complemento ortogo-
nale del sottospazio vettoriale (R2,2 ) delle matrici simmetriche.
S
[27] In R 4 , dato il sottospazio vettoriale:
= (x1 , x2 , x3 , x4 ) R4 x1 + x2 = x3 = x1 + x4 = 0 ,
W { ∈ |
1. scrivere l’equazione che determina il suo complemento ortogonale
}W ⊥
.
⊥
2. Determinare la dimensione e una base ortonormale di W .
[28] In R2,2 determinare la dimensione e una base ortonormale del complemento ortogo-
nale del sottospazio vettoriale delle matrici aventi traccia nulla.
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 5 109
W =
∈ |
X=
x1 x2
R2,2 AX = X B ,
1
x3 x4
W = L
1− −
2
,
1 1
,
2 5
.
2
1 0 3 3 4 3
1. Determinare la dimensione e una base di 1 + 2 e di 1 2 .
W W
2. Determinare la dimensione e una base di un sottospazio vettoriale supplementare di W ∩W
1 in R
2,2
W e che contenga A .
W = {(x , x , x , x ) ∈ R | x
1 2 3 4
4
1 + x2 − 2x 3 = 2x2 − 3x 3 =0 . }
1. Determinare la dimensione e una base ortonormale del complemento ortogonale del
sottospazio vettoriale .
W
2. Determinare la dimensione e una base del sottospazio vettoriale P di R 4
tale che
dim( W ∩P P
) = 1 e non sia contenuto interamente in . W
5.2 Soluzioni
⊥ ⊥
[1] 1. dim( V ) = 1, V L − j − 2k) .
= (i
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
·
[2] Poiché a 1 a2 = 0, a1 e a 2 sono ortogonali. Per completare l’insieme libero a1 , a2 { }
in modo da ottenere una base ortogonale di R4 si può determinare una base ortogonale di
L (a1 , a2 )⊥. Quindi una base ortogonale richiesta è, ad esempio:
a1 , a2,
1 1 1
, , ,0 ,
− 1 1
, , 0,
1
.
3 3 3 3 3 3
2 3 1 0
W=L 0 0
,
0 1
,
dim( W W L −
⊥
) = 2, ⊥
=
3 2
0 3
,
0 0
1 0
.
[4] 1. dim( W ) = 2, B =
√
3
, 0,
4
,
8
,
5
, √ −√ 6
5 5 5 29 29 5 29
√ √ 5 2
3. A = 0
29 29
4
6 3
−√ √5 5 29 29
C D
è la matrice (ortogonale) del cambiamento di base da a ;
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Capitolo 5 111
√1 , √1 , 0, 0 , − √1 , √1 , 0, √2 , − 12 , 12 , 12 , − 12 .
2 2
6 6 6
[6] 1. La somma R(A) + C(A) = R è diretta, quindi R(A) ∩ C (A) = {o}.
4
2. dim( (A)⊥ C ⊥
) = 2, C (A) = L((3, −2, 1, 0), (−4, 1, 0, 1)) .
⊥
[8] Una base ortonormale del sottospazio vettoriale W⊕W è:
1 1 1
1 1
− √ 1 1
2
√ √ 3
,
3
,
3
, √ −√ 2
,
2
√
,0 ,
6
, −√ 6
,
3
,
1 1 1
con
√ , , base ortonormale di .
3 √3 √3 W
[9] 1. I due sottospazi vettoriali dati sono supplementari in quanto l’insieme formato da
una base di 1 e da una base di 2 è una base di R 5 .
W W
2. W = {(x , x , x , x , x ) ∈ R | x − x
⊥
1 1 2 3 4 5
5
1 2 = x4 = x5 = 0 , }
dim( W ⊥
) = 2, W ⊥
=
L √ 1
,
1
√
, 0, 0, 0 , (0, 0, 1, 0, 0) .
1 1
2 2
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
1 1 1 1 2
i+ j, i+ j+ k .
− √ 2 √2 √6 √6 3
[12] 1. I vettori v1 , v2 , v3 formano una base di W in quanto la matrice avente per righe
le componenti dei vettori dati ha rango 3 .
√2 √2
0
2
−2
[13] Per esempio 1 0 0 .
√2 √2
0
2 2
⊥ ⊥
[14] dim( F ) = 3. Una base ortonormale di F è:
− √ 1
,
1
√ , 0, 0 ,
√ 1
,
1
√ ,
− √
2
,0 ,
1 1
,− √ , √ ,
√3 1
.
2 2 6 6 3 2 3 2 3 2 3 2
⊥ ⊥
[15] 1. dim( U ) = 2. Una base ortonormale di U è:
B
=
− √ 1
, 0,
1
√,0 ,
√110 , √210 , √110 , √210
.
2 2
2. Una base ortonormale richiesta è:
− √ 1 , 0, 1 , 0 ,
2 2
√ √ √ √ √
1 , 2 , 1 , 2 ,
10 10 10 10
√ 0,
1
, 0, −√
1
√
,
2
, −√ √ −√ 1
,
2
,
1
.
2 2 10 10 10 10
[16] 1. L(a) ⊥
{
= (x1 , x2 , x3, x4 ) ∈R |x 4
1 + 2x2 −x 3 + 2x4 = 0 . }
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Capitolo 5 113
[21] 1. W ⊥
{
= (x1 , x2 , x3 , x4 ) ∈R |x4
1 + 2x2 + x3 = 0 . }
⊥ ⊥
2. dim( W ) = 3. Una base ortonormale di W è:
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
(0, 0, 0, 1), √1 , 0, − √1 ,0 , − √1 , √1 , − √1 ,0 .
2 2
3 3 3
R
[22] 1. dim( (A)) = 3, R(A) = L((1, 2, 1, 2), (0, 1, 2, 1), (0, 0, 1, −1));
dim(C (A)) = 3, C (A) = L((1, 0, 1, 1), (0, −1, 1, −1), (0, 0, 1, −1)) .
⊥ ⊥ ⊥
2. dim(R(A) ) = 1, R(A) = N (A) = L((3, −3, 1, 1)) . R(A) è in somma diretta
⊥ ⊥
con C(A) , ma C(A) = L((−2, 0, 1, 1)) non coincide con R(A) .
√ 1
0
2 .
1
−√ 2
0
W ) = 3, W = L((0, 1, −2, 0), (2, −1, 0, −1), (1, 0, 1, 0)) ;
[24] 1 . dim( 1 1
dim(W + W ) = 4, W + W = R ;
1 2 1 2
4
2. W = {(x,y,z,t) ∈ R | 2x − y + 2z = 2z + t = 0},
⊥
2
4
⊥ ⊥
dim( 2
) = 2, una base ortonormale di 2
è:
W 2 1
0, , , −
2
√
,
3
,
10
, √ −√ 4
,
8W
√
.
3 3 3 29 3 29 3 29 3 29
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Capitolo 5 115
√1 , 0, √2 , (0, 1, 0), − √2 , 0, √1 .
5
5 5 5
[26] dim( (R2,2 )⊥ ) = 1. Una base ortonormale di
S S (R2,2 ⊥
) è:
√ 1
0
2
.
− √ 1
0
2
⊥ 4
[27] 1. W {
= (x1 , x2 , x3 , x4 ) R x1 x2 ∈ | − − x = 0} . 4
√12 , √12 , 0, 0
1
1
, (0, 0, 1, 0), √ , − √ , 0, √
2
.
6 6 6
[28] Il complemento ortogonale del sottospazio vettoriale delle matrici quadrate di ordine
2 aventi traccia nulla ha dimensione 1 e una sua base ortonormale è:
1
√ 0
2
.
√12
0
[29] 1. dim( W + W ) = 4, W + W = R ;
1 2 1 2
2,2
dim(W ∩ W ) = 1, W ∩ W = L
−1 −1 .
1 2 1 2
3 3
3. dim( W ⊥
) = 1, W ⊥
= L
6 −3 .
2 2
0 1
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
⊥
Una base ortonormale di W è:
2 1
− √ −
3 5 2
−√ 5
, 0, √5
,0 ,
70
,
14
, 3
35
,0 .
P
2. dim( ) = 2, per esempio P = L((0, 0, 0, 1), (0, 1, 0, 0)) perché i vettori:
(1, 3, 2, 0), (0, 1, 0, 0), (0, 0, 0, 1) sono linearmente indipendenti e (1, 3, 2, 0) ∈W .
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Capitolo 6
Applicazioni Lineari
6.1 Esercizi
In tutti gli esercizi di questo capitolo si sono adottate le notazioni usuali, in particolare si
è indicato con:
t
Con tr( X Y ) si intende la traccia del prodotto della trasposta della matrice X con la
matrice Y .
- Rn,n lo spazio vettoriale euclideo delle matrici quadrate di ordine n , ad elementi reali,
riferito alla base canonica (il caso particolare della precedente).
117
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1 0 ... ... 0
0 1 ... ... 0
0 0 ... ... 1
0 0 ... ... 0 1 0 ... ... 0 0 0 ... ... 0
.. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
. . . . , . . . . ,..., . . . . ,
.. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
. . . . . . . . . . . .
0 0 ... ... 0 0 0 ... ... 0 1 0 ... ... 0
0 0 ... ... 0
0 ... ... 0 0
0 ... ... 0 0
0 1 ... ... 0 .. .. .. .. .. .. .. ..
. . . . . . . .
.. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
. . . . ,..., . . . . , . . . . .
. . ... .
0 ... ... 0 1
0 ... ... 0 0
0 0 ... ... 0 0 ... ... 1 0 0 ... ... 0 1
- Se f : V −→
W è un’applicazione lineare tra due spazi vettoriali V e W, allora f ( ) H
indica l’immagine del sottospazio vettoriale di V, f −1 ( ) indica la controimmagine H K
del sottospazio vettoriale di W e f −1 (w) indica l’insieme delle controimmagini del
K
vettore w W. M B,C (f ) indica la matrice associata ad f rispetto alla base di V e alla
∈ B
C
base di W.
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Capitolo 6 119
[2] Data l’applicazione lineare f : R4 −→ R , la cui matrice, rispetto alle basi canoniche
3
di R 4 e di R 3 , è:
1 0 1 1
A= 2 1 1 3 ,
1 1 0 2
trovare una base di ker f e una base di im f .
[3] Sia f l’endomorfismo di R 4 , la cui matrice, rispetto alla base canonica, è:
2 1 0 −1
0 1 0 1
A= .
1 0 − 1 0
2 1 0 0
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
4 2 2
A=
2
4 1+ a 1+a
, a ∈ R.
8 4 3+a2
f (e1 + e2 + e3 ) = 2(e1 + e2 ), { }
ker f = o ?
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Capitolo 6 121
A=
10 01 21
2 1 5
ed i vettori u = (1, −2, k), v = (1, 0, 2), w = (0, 1, 0), con k ∈ R .
1. Provare che per nessun valore di k ∈ R il vettore u appartiene a ker f .
3. Per k = 1 determinare le componenti dei vettori della base B rispetto alla base C .
trovare un isomorfismo g : U −→ V .
3. Sia H L
= (a, b) con a = (1, 0, 1), b = (0, 1, 1) . Stabilire se w = (4, 3, −2)
appartiene a f ( ) . H
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[11] Sia f : R4 −→ R 3
l’applicazione lineare la cui matrice, rispetto alle basi canoniche
di R 4 e di R 3 , è:
3
1 2 0
2
A=
t −t 0 0 ,
t ∈ R.
1 1 1 −1
1. Calcolare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f al variare di t in campo
reale.
2. Determinare una base di R 4 contenente una base di ker f per ogni valore di t.
f ((x,y,z )) =
3y −z 2z
.
x −y y
2. Dire se f è iniettiva.
4. Dire se la matrice: 1 2
A=
3 4
ammette controimmagini.
3 2,2
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Capitolo 6 123
[15] 1. Stabilire se la funzione che ad ogni matrice di R 3,3 associa il suo determinante è
un’applicazione lineare da R 3,3 in R .
2. Stabilire se la funzione da R3,3 in R che ad ogni matrice di R3,3 associa la sua trac-
cia è un’applicazione lineare. In caso positivo, stabilire se è suriettiva e determinare
la dimensione e una base del suo nucleo.
[16] Si considerino gli spazi vettoriali R2 , R3 , R4 riferiti alle rispettive basi canoniche
, , . Date le applicazioni lineari:
BB B
f : R3 −→ R , 2
A = M B ,B (f ) =
−1 2 ,
1
−2 3
1
g : R4 R2 , B = MB
,B
(g) =
−3 −4 3 0 ,
5 9 4 1
−→ − − −
determinare, se esiste, un’applicazione lineare h : R4 −→ R tale che f ◦ h = g .
3
◦
g f = h,
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dove f : R4 −→ R 3
è cosı̀ definita:
x1 = x1 + x2 + x3 + x4
−
x2 = x2 x3 + 3x4
x3 = 2x1 + 2x2 x3 x4− −
eh: R4 −→ R 2
è definita da:
y1 = x1 + 2x2 3x3 −
y2 = x1 + x2 + x3 2x4 . −
[18] 1. Determinare un’applicazione lineare f : R3 −→ R 4
tale che:
L −
im f = ((1, 2, 0, 4), (2, 0, 1, 3)). − −
2. Determinare un’applicazione lineare f : R3 −→ R tale che:
4
L
ker f = ((1, 0, 1)).
A=M B,B
(f ) =
1 2
, B=M B ,B
(g) =
3 1
.
1 0 −1 1
1. Determinare le componenti del vettore (f g)(v1 + v2) .
2. Scrivere le componenti dei vettori x di V tali che:
◦
f (x) = g(x)
(f ◦ g)(y) = (g ◦ f )(y).
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Capitolo 6 125
− z, 2x − 4y + 3z),
f ((x,y,z )) = (x + y, 2y
f (e1) =
1 2
, f (e ) =
−1 1
,
2
2 3 1 0
f (e3) =
1 0
, f (e4) =
1 1
, k ∈ R.
0 1 1 k
1 −1 , f ((1, 0, 0, −1)) =
f ((0, 0, 0, 1)) =
1 3 .
−1 −2 3 2
5 3
[24] Sia f : R 5
canoniche di R e di R
−→
un’applicazione lineare la cui matrice associata, rispetto alle basi
R 3 , è:
1 0 −1 2 3
A= − 2 − 1 0 1 2 .
3 1 1 − − 3 5
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f : R3 −→ R 4
tale che:
f ((x1 , x2 , x3 )) = (x1 + x2 , 2x1 + x2 + x3 , x1 + x3 , x2 − x ), 3
−1 4
[26] Sia f : R3 −→ R 4
l’applicazione lineare di equazioni:
y1 = x1 + x2 + x3
y2 = x2 + x3
y3 = 2x1 + x2 + x3
y4 = x1 + 2x2 + 2x3 .
1. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
H
2. Determinare la dimensione e una base di f ( ) , dove:
H = {(x , x , x ) ∈ R | x + 2x = 0}.
1 2 3
3
1 2
−1
3. Determinare la dimensione e una base di f (K) , dove:
K = {(y , y , y , y ) ∈ R | y + 2y = 0}.
1 2 3 4
4
1 2
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Capitolo 6 127
K = {(y , y , y ) ∈ R | y
1 2 3
3
3 =0 . }
[28] In R 3 sono dati i vettori:
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
1. f è iniettiva?
−1
3. Calcolare la dimensione e una base di f (K) , dove:
K = {(y , y , y ) ∈ R | y + y = 0}.
1 2 3
3
1 2
0 1 2 0
−
f ((0, 0, 1, 1)) =
1 2
, f ((0, 1, 1, 0)) = − 0 −2
,
f ((1, 0, 0, 1)) =
1 2
, f ((2, 1, 0, 0)) =
− 1 1
.
2 − 1 1 1
−1
H=f 12 21
.
f (e ) = f − f + 2f 1 1 2 3
f (e ) = f + f 2 1 3
f (e ) = f − 2f 3 1 2
f (e ) = f f , 4 2 3
1 2 3 4
−
con ( e , e , e , e ) base canonica di R e con ( f , f , f ) base canonica di R .
4
1 2 3
3
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Capitolo 6 129
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
y1 = x1 x2 + x3 −
y2 = x1 + 2x2 + x3 x4 .
f ((x1 , x2 , x3 )) =
x1 x2 + x3
.
− x1 + x2 x2 x3 −
1. Scrivere la matrice associata ad f rispetto a basi da indicarsi esplicitamente.
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Capitolo 6 131
x1 x2
f = (x2 + x4 , x1 + x3 , x1 + x2 + x4 ).
x 3
x 4
−
1. Scrivere la matrice associata ad f rispetto a basi da indicarsi esplicitamente.
2. Calcolare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f . Dire se f è iniettiva e/o
suriettiva.
f ((x1 , x2, x3 , x4 )) =
x2 + x3 x1 + x4
.
− − x1 x4 x2 + x3
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H = {(x , x , x , x ) ∈ R | x − x − x
1 2 3 4
4
1 2 3 =0}
e determinare la dimensione e una base della controimmagine del sottospazio vet-
toriale:
K = {X ∈ R | 2,2 t
X= −X }.
3. Determinare la dimensione e una base del sottospazio vettoriale ker f ∩ W , con:
W = L((1, 2, −2, −1), (1, 1, 0, 0), (1, 3, −4, −2)).
La somma ker f + W è diretta?
[40] Si consideri l’applicazione lineare f : R3 −→ R 2
definita da:
f ((x,y,z )) = (x + y + z, 2x + z ).
R3 e R2 .
1. scrivere la matrice associata a f rispetto alle basi canoniche di
K = {(y , y ) ∈ R | y − y
1 2
2
1 2 =0 .}
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Capitolo 6 133
f (e ) = f + 2 f − f
1 1 2 3
f (e ) = −f + f − f
2 2 3 4
f (e ) = f + f − 2f ,
3 1 3 4
[43] Sia (R3,3 ) lo spazio vettoriale delle matrici antisimmetriche di ordine 3 . Si consi-
A
deri l’applicazione lineare f : (R3,3 ) A R3 definita da: −→
0 x1 x2
f − x1 0 x3 = (2x2 + ax3 , 2x1 + x2 + x3 , ax1 + x2 + x3), a ∈ R.
x2 x3 0
− −
∈ R , una base di ker f e una base di im f .
1. Determinare, al variare di a
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[46] Determinare una base del nucleo e una base dell’immagine dell’applicazione lineare:
f : R3 [x] −→ R 2,2
tale che:
2 4 12 2 3 2 6
f (3 + x + x ) = 3 2 , f (x + x + x ) = 2 − 1 ,
− − 2x
f( 2 2
+x )= 3
− 5 −15 , f (4 2
− 2x + x ) =
8 24
.
−
5 0 0 3
f (a0 + a1 x + a2 x2 )
= a0 + 3a2 + (3a1− 6a )x + (−a − 3a )x + (2a + a + ha )x , h ∈ R,
2 0 2
2
0 1 2
3
W = {a + a x + a x ∈ R [x] | 3a + 4a + a = 0},
1 0 1 2
2
2 0 1 2
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Capitolo 6 135
f : R2 [x] −→ R [x]3
cosı̀ definita:
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B 1 − − − −
= ((0, 1, 1), ( 1, 0, 1), (1, 1, 1)), B = ((0, −1, 1), (−1, 0, 1), (−1, −1, 1)).
2
∗ ∗
1. Determinare le rispettive basi duali B e B . 1 2
∗ ∗
2. Determinare la matrice del cambiamento di base da B a B . 1 2
∗
3. Partendo dalla base B , con quale procedimento si può calcolare B ?
1 1
∗
1. Calcolare le componenti, rispetto a B , della forma lineare f su V tale che: 3
f (v1 + v2 ) = 1
f (v2 + v3 ) = 2
f (v1 + v3 ) = 0.
1 2
f1 (p(x)) =
p(x)dx, f2 (p(x)) =
p(x)dx, p(x) ∈ R [x],
1
0 0
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Capitolo 6 137
1. Verificare che (f1 , f2) è una base dello spazio vettoriale duale R 1 [x]∗ .
2. Determinare la base duale di (f1 , f2 ) .
f1 (p(x)) =
p(x)dx, f2 (p(x)) = p (1), f3 (p(x)) = p(0), p(x) ∈ R [x],
2
0
1. verificare che (f1 , f2 , f3 ) è una base dello spazio vettoriale duale R 2 [x]∗ .
2. Determinare la base duale di (f1 , f2 , f3 ) .
∗
B 2
−
= (( 1, 1, 0), (0, 1, 1), ( 1, 1, 1)) − − −
3 ∗
di ( R ) . Determinare:
∗ ∗∗ ∗
1. le basi B eB
1 2
B e B , rispettivamente;
duali delle basi 1 2
v = e − e + e , v = e − e , v = 2e + e − 3e ,
1 1 2 3 2 1 3 3 1 2 3
f = α − α , f = α + α + α , f = 3α + 2α .
1 1 3 2 1 2 3 3 2 3
6.3 Soluzioni
{}
[1] ker f = o ; f è iniettivo.
[2] ker f = L((−1, −1, 0, 1), (−1, 1, 1, 0)); im f = L((1, 2, 1), (0, 1, 1)) .
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6 9 −3
[5] 1. A = M B,B (f ) = 1 0 1 ,
1 3 −2
con base canonica di R 3 ;
B
det(A) = 0 , quindi l’endomorfismo f non è né iniettivo né suriettivo.
L − L
2. ker f = (( 1, 1, 1)); im f = ((6, 1, 1), (3, 0, 1)) .
4
3. u appartiene ad im f se e solo se t = .
5
4. u =
8
, − 13
, rispetto alla base ((6, 1, 1), (3, 0, 1)) di im f.
5 5
6. Sı̀, ker f e im f sono in somma diretta perché l’insieme formato dall’unione della
base di ker f, precedentemente ottenuta, insieme con la base di im f, prima ricava-
ta, è una base di R3.
7. Non esistono controimmagini del vettore y perché y / im f . ∈
[6] 1. f è iniettivo per a = 1.
±
2. Se a = −1 dim(ker f ) = 1, ker f = L((−1, 2, 0));
se a = 1 dim(ker f ) = 2, ker f = L((−1, 0, 2), (−1, 2, 0)).
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 6 139
L
5. Se a = 1 dim(im f ) = 1, im f = ((1, 1, 2)). La somma di ker f e di im f è di-
retta perché l’insieme formato dall’unione della base di ker f,3 precedentemente
ottenuta, con la base di im f, prima ricavata, è una base di R .
6. Se l = 2h = 2k , allora (l,h,k) ∈ im f e:
f −1
((2k,k,k)) =
1 1 1
k − t − t ,t ,t ∈ R | t ,t ∈ R
3
.
1 2 1 2 1 2
4 2 2
1 1 1
B, B
M (g) =
− 0 − −
2 1
rispetto alla base canonica B di R .3
2 0 − 1
[8] 1. I vettori dati sono linearmente indipendenti perché la matrice avente sulle righe le
loro componenti ha rango 3 . Una delle basi richieste è per esempio (u1 , u2 , u3 , e4 ) .
0 2λ1 −2λ 1 λ1
2. M (f ) = 0 2λ2 −2λ 2 λ2 , λ1 , λ2 , λ3 ∈ R.
0 2λ3 −2λ 3 λ3
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1 0 − 12
1
5. M B,B (g) = 0 0 .
2
− 32
4 1
[10] 1. L’endomorfismo f non è suriettivo perché il rango della matrice associata è 2 .
Un vettore privo di controimmagine è, per esempio, e3 = (0, 0, 1) .
[11] 1. Se t = 0 dim(ker f ) = 1, ker f = L((1, 1, −2, 0)), dim(im f ) = 3, im f = R ; 3
3. Se t = 0 f −1 ((1, 0, 1)) =
−
t,t,
2
− 2t,
5
∈ R4 t| ∈R
;
3 3
se t = 0 allora:
f −1((1, 0, 1)) =
−
− 1 2t1 − 32 t , t , t , 2 − t − 12 t ∈ R | t , t ∈ R
2 1 2 1 2
4
1 2
.
[12] 1. im f = L
0 0
,
3 0
−
,
1 2
.
1 0 − 1 1 0 0
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Capitolo 6 141
1 0 0
1 1 0
[13] 1. M (f ) = .
1 1 1
0 0 0
1 1 0 1 0 0
2. dim(im f ) = 3, im f = L
1 0 , 1 0 , 1 0 .
2. dim(f (V )) = 3, f (V ) = R . 3
2. Sı̀, l’applicazione è lineare e suriettiva, la verifica segue dalle propriet à della traccia
di una matrice quadrata. Il nucleo ha dimensione 8 ed è costituito da tutte le matrici
quadrate di ordine 3 aventi traccia nulla, una base del nucleo è:
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0
0 0 0
, 0 0 0 , 1 0 0
, 0 0 1 ,
0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0
0 0 0
0 0 0
1 0 0
1 0
0
0 0 0 , 0 0 0 , 0 −
1 0 , 0 0 0
.
1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 − 1
− − 1 λ1 1 λ2 − −
2 λ3 1 λ4 −
[16] M B , B
(h) = 2 + λ1 5 + λ2 −1 + λ3 1 + λ4 , λ1 , λ2, λ3 , λ4 ∈ R.
λ1 λ2 λ3 λ4
1 2 0
2 0 0
, rispetto alle basi canoniche di R 3 e di R 4 .
[18] 1. M (f ) =
0 − 1 0
− 4 − 3 0
1 1 −1
1 0 1 3 4
2. M (f ) =
− 2 0 −
2 , rispetto alle basi canoniche di R e di R .
1 0 − 1
0 0 0
[19] M (f ) = 0 0 0 , λ ∈ R, λ = 0 , rispetto alla base canonica di R . 3
λ λ − λ
[20] 1. (f ◦ g)(v 1
+ v2) = 4v1 + 4 v2 .
2. x = (λ, 2λ), λ ∈ R; y = (t, −t), t ∈ R .
1 1 0
[21] M B,B (f ) = 0 2 − 1 , rispetto alla base canonica B di R ; 3
2 − 4 3
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Capitolo 6 143
L − L
ker f = (( 1, 1, 2)), im f = ((1, 0, 2), (1, 2, 4)) ; −
1 1 0
per esempio M B,B (g) = 0 2 0 , ker g = L((0, 0, 1)).
2 − 4 0
1 −1 1 1
[22] M (f ) = 2 1 0 1 , k
∈ R,
3 0 1 k
[23] 1. Esiste una sola applicazione lineare f perché i vettori (1, 0, −1, 0), (0, 1, 0, 1),
(0, 0, 0, 1), (1, 0, 0, 1) costituiscono una base di R 4 .
−
M B, B
(f ) =
22 −13 03
− 11 ,
0 4 3 − 2
[24] 1. ker f = L((−3, −4, 0, 0, 1), (−2, −3, 0, 1, 0), (1, 2, 1, 0, 0));
im f = L((0, −1, 1), (−1, 0, 1)) .
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f( W ) = {(y , y , y ) ∈ R | y
1 2 3
3
1 + y2 + y3 = 0 . }
1 1 0
2 1 1
[25] M (f ) =
1 0 1
0 1 − 1
L −
dim(ker f ) = 1, ker f = ((0, 1, 1));
−1 −1
3. dim(f (K)) = 2, f (K) = L((0, −1, 1), (−3, 1, 0)).
−1 −1
dim((g ◦ f ) (K)) = 3, (g ◦ f ) (K) = L((6, 0, 1, 1), (4, 2, 1, 0), (0, 0, 1, 0)) .
[28] 1. I vettori sono linearmente indipendenti per ogni valore di a ∈ R in quanto il de-
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Capitolo 6 145
terminante della matrice avente come righe le componenti dei tre vettori dati vale
−2 − a . 2
0 1 0
− 1 + a + a2 3( 1 + a + a2) 1 + 4a + a2
2 + a2
− − 2 + a2 2 + a2
2. M (f ) = .
0 0 0
1+a 3(1 + a) 3
2 2 2
2+a − 2+a 2+a
3. Se a =− 2 dim(im f ) = 3 ,
im f = L((1, 0, 0, 0), (0, 1 + a, 0, 1), (1, 2 + a, 0, 0)) ;
se a = −2 dim(im f ) = 2, im f = L((1, 0, 0, 0), (0, −1, 0, 1)) .
[29] 1. ker f =L((1, 1, 0, 1), (0, 2, 1, −9)); im f = L((−5, 1, −3), (4, −1, 2)) .
2. W = L((1, −1, −1, 2), (0, 2, 1, −3)), W ∩ ker f = L((3, 5, 1, −6)) .
H H L −
2. dim(f ( )) = 1, f ( ) = (( 1, 1, 0)).
3. dim(f −1 −1
(K)) = 1, f (K) = L((−1, 1)).
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3. H= −1 − 6t, − 12 − t, 12 − 3t, 2t ∈ R | t ∈ R 4
,
H non è un sottospazio vettoriale di R 4
perché non contiene il vettore nullo.
H L −
2. f ( ) = ((2, 1, 3)) .
−1
3. f (K) = L((1, 0, 0, 0), (0, 1, 0, −1)) .
H L −
2. f ( ) = ((0, 1, 1), (0, 1, 0)) .
−1
3. f (K) = L((1, 0, 0, 0), (0, 0, 0, 1), (0, 1, −1, 0)) .
1 0
1 1
.
− 0 1
1 2
{} L
2. ker f = o e quindi f è iniettiva, im f = (u1 , u2 ) e f non è suriettiva.
2 0 0 0
[35] 1. M (f ) = 1 − 1 0 0 .
1
1 1 0
2. dim(ker f ) = 1, ker f = ((0, 0, 0, 1)); L
dim(im f ) = 3, im f = R3 .
3. f (W ) = {(y , y , y ) ∈ R | y − y − 2y = 0};
1 2 3
3
1 2 3
f (W ) = {(x , x , x , x ) ∈ R | 3x + x + 2x
−1
1 2 3 4
4
1 2 3 =0 . }
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Capitolo 6 147
M (f ) =
1 −1 1 0
,
1 2 1 − 1
il suo rango è 2, quindi f è suriettiva.
L −
2. ker f = ((1, 0, 1, 0), (0, 1, 1, 3)) .
H
3. dim(f ( )) = 2, f ( ) = H L
1 1
,
1 −
1
.
0 1 1 1
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
2. dim(ker f ) = 1, ker f = L 0 −1 ;
0 1
dim(im f ) = 3, im f = R3 ,
f non è iniettiva, f è suriettiva.
H H L
3. dim(f ( )) = 2, f ( ) = ((1, 0, 3), (1, 0, 1)) .
4. dim(f −1 ( )) = 2, f −1 ( ) =
K K L
1 0
,
0 −1 .
3 0 0 1
H
2. dim(f ( )) = 2, f ( ) = H , L
;
1 1
0 1
− − 1 1 1 0
−1 −1
dim(f (K)) = 3, f (K) = L((1, 0, 0, 0), (0, 1, −1, 0), (0, 0, 0, 1)).
non è diretta.
2. f −1 ((1, 1)) = (0, 1, 1) + ker f , dove per (0, 1, 1) + ker f si intende il sottoinsieme
di R 3 ottenuto sommando il vettore (0, 1, 1) con ogni vettore di ker f ;
dim(f ( )) = 2, f ( ) = R2 .
H H
1
1 2
3 3
3. M B,C (f ) = .
2 1
0 − −
3 3
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Capitolo 6 149
M (f ) =
2 1 1
.
1 − 1 0
[43] 1. Se a = 2 ker f = o e im f = R3 .
{}
Se a = 2 ker f = L
00 00 −11
e im f = L((0, 1, 1), (2, 1, 1)) .
− 1 1 0
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
[44] 1. Sı̀, f è un’applicazione lineare perché è definita tramite equazioni lineari omo-
genee.
1 0
2. La matrice richiesta è A = 1 1 .
1 − 2
3. Non esiste alcuna applicazione lineare g che verifica le condizioni richieste.
2. La matrice richiesta è A =
1
2 − 1
3
1
0
.
3. g esiste ed è associata alla seguente matrice, costruita rispetto alla base (1, x) di
R1 [x] e alla base (1, x , x2 ) di R 2 [x] :
3 3
u 2+ v
2 2
M (g) = u v , (u, v) ∈R .2
4 − 52 u −2 − 52 v
[46] La matrice associata ad f , rispetto alla base (1, x , x2 , x3 ) di R 3 [x] e alla base cano-
nica di R 2,2 , è:
1 −1 2 1
M (f ) =
3 −3 6 3 .
0 1 2 −1
1 0 − 1 0
1 3 1 3 2 6
ker f = (x + x3 ), im f =
L L , , .
0 1 −
1 0 2 − 1
2 3 3 2
{}
[47] 1. Se h = 4 ker f = o , im f = L(1 − x + 2x , 3x + x , 3 − 6x − 3x + hx3 ) ;
3 2 3 3
se h = 4 ker f = L(−3 + 2x + x ), im f = L(1 − x + 2x , 3x + x ) .
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Capitolo 6 151
2 3 −1 2
2. f ( W ) = L(−4 + 9x + 4x − 5x ), f (W ) = L(−3 + 2x + x , x) .
1 2
2 3 2 3 3
{}
[48] 1. ker f = o , im f = L(x + x + x , 1 + x + x , 1 + x + x ) .
2 3 2 3
2. dim(f (H)) = 2, f (H) = L(1 − 2x − x − x , −1 + x − 2x − x ).
−1 −1 2 2
3. dim(f (K)) = 2, f (K) = L(3 − 4x + x , 2 − 13x + 13x ).
1 0 −1 2h
[49] 1. A = M B,C (f ) = 1 h −1 0 .
2 1 0 h
2. Se h = 0 ker f =
L − − 1
1 3
−
h, 2, 1 + h, 1
;
2 2
L
im f = ((1, 0, 0), (0, 1, h), (1, 2, 0));
−1
se h
= 0 f (K) = L((1, 0, 0, 0), (0, 2, 0, 1), (0, 0, 0, 1));
se h = 0 f −1 ( ) = R4 .
H L K
4. f ( ) = ((0, h, 1), (2h, 0, h), (3, 3, 2)) , quindi:
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la base canonica B di R . 3
∗ ∗
2. La matrice del cambiamento di base da B aB 1 è:
1 0 1
A= − 0 1 1 ;
1 − − 1 1
∗ ∗
la matrice del cambiamento di base da B aB 2
è:
1 0 −1
B= 0 1 −1 ;
1 1 −1
∗ ∗
pertanto la matrice del cambiamento di base da B aB 1 2 è:
− 1 −2 −2
−1 −−
A B= 2 −1 −2 .
2 −2 −3
3. È noto che lo spazio vettoriale biduale (R3 )∗∗ è canonicamente isomorfo a R3 ,
quindi le componenti di un generico vettore x di R3 , rispetto alla base 1 , sono B
anche le componenti dell’immagine di x, tramite l’isomorfismo canonico da R 3 a
(R3 )∗∗, rispetto alla base 1∗∗ duale di 1∗ . Di conseguenza per ottenere la base 1
B B B
è sufficiente calcolare la base duale di 1∗ oppure determinare la matrice ( tA)−1 , le
cui colonne sono le componenti dei vettori cercati. B
[2] 1. ker f ∩ ker g = {x v + x v + x v ∈ V | 2x + 3x − x = x − x
1 1 2 2 3 3 1 2 3 1 2 }
+ x3 = 0
= L(2v − 3v − 5v ), dim(ker f ∩ ker g) = 1.
1 2 3
∗∗ ∗ ∗
2. La base ( C ) coincide con C .
L
2. ker f = ((1, 0, 1), (3, 1, 0)) .
[4] 1. f1 , f2 sono forme lineari linearmente indipendenti (la verifica segue dalla loro
definizione e dalle proprietà del calcolo differenziale e integrale).
2. Se p(x) = a + bx , allora:
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Capitolo 6 153
b
f1 (p(x)) = a + , f2 (p(x)) = 2a + 2b ;
2
[5] 1. f1 , f2 , f3 sono forme lineari linearmente indipendenti (la verifica segue dalla loro
definizione e dalle proprietà del calcolo differenziale e integrale).
∗ ∗∗
[6] 1. B 1
= (α2 − α , −α +α , α − α +α ), B
3 1 2 1 2 3 2
− − e − e ),
= ( e2 + e3, e1 + e2 , e1 2 3
1 0 1
P = 1 1 1 .
0 1 1
∗ ∗
La matrice Q del cambiamento di base da B (base duale di B) a B 1
(base duale
t −1 ∗
di B ) è Q = ( P ) . Da 1. si ha che la matrice S del cambiamento di base da B
1
∗
(base duale di B ) a B (base duale di B ) è:
2 2
−1 0 −1
S= 1
1 1 .
0 −1 −1
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
0 1 0
−1 t
R P = SP = 1 0 0 .
0 0 − 1
3. (2v1 +
3 v2 − v )(f − 2f
3 1 2 + f3 ) = −8,
per la soluzione si tenga presente il punto 1. .
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Capitolo 7
Diagonalizzazione
7.1 Esercizi
In tutti gli esercizi di questo capitolo si sono adottate le notazioni usuali, in particolare si
è indicato con:
t
Con tr( X Y ) si intende la traccia della matrice prodotto della trasposta della matrice X
con la matrice Y .
- Rn,n lo spazio vettoriale euclideo delle matrici quadrate di ordine n , ad elementi reali,
riferito alla base canonica (il caso particolare della precedente).
155
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
156 Diagonalizzazione
0 1 ... ... 0
0 0 1 ... 0
0 0 ... 0 0
− 1 0 ... ... 0
.. .. .. ..
0 0 0 ... 0 0 0 ...
.. .. ..
0 0
.. ..
. . . . , − 1 0 0 ... 0 ,..., . . . . . .
.. .. .. .. .. .. .. .. ..
. . . . . . . . . 0 0 ... 0 1
0 0 ... ... 0
0 0 0 ... 0
0 0 ... −1 0
- Rn [x] lo spazio vettoriale reale, di dimensione n + 1 , dei polinomi di grado minore o
uguale a n , nella variabile x , a coefficienti reali, riferito alla base (1, x , x2 , . . . , xn ) .
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 157
1 −1 0 0
A=
−10 −21 −11 0
0
.
0 0 0 1
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
158 Diagonalizzazione
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 159
3. A è diagonalizzabile?
3. una matrice ortogonale P tale che P −1AP sia una matrice diagonale.
[15] Al variare di a
dove:
∈ R discutere e risolvere il sistema lineare omogeneo AX = O ,
1 −1 2 + a x 1
A= 1 + 2a −1
0 , X= x 2
0 0 a x3
e O R3,1 è la matrice nulla. Posto a =
∈ −1 , scrivere la matrice B = tA + A e trovare
gli autovalori di B .
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
160 Diagonalizzazione
Posto h = 0, k = 1 ,
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 161
2. Supponendo che A sia diagonalizzabile, vale a dire che esistano una matrice inver-
tibile P e una matrice diagonale D tali che P −1AP = D , verificare che anche A −1
è diagonalizzabile e determinare una matrice invertibile P e una matrice diagonale
D tali che (P )−1 A−1 P = D .
2. Supponendo che A sia diagonalizzabile, vale a dire che esistano una matrice inver-
tibile P e una matrice diagonale D tali che P −1AP = D , verificare che anche A 2
è diagonalizzabile e determinare una matrice invertibile P e una matrice diagonale
−1 2
D tali che (P ) A P = D .
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
162 Diagonalizzazione
1. A diagonalizzabile = ⇒ A invertibile;
2. A invertibile = ⇒ A diagonalizzabile.
[26] Sia:
1 −3 5
A= − 3 2 1 ,
5 −4 0
determinare la matrice B = A + tA . Verificare che B è diagonalizzabile e scrivere una
matrice D diagonale simile a B .
[27] Sia:
1 0 1 0
A=
0 −1 −1 0
, k ∈ R.
0 0 1 1
0 0 k 0
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 163
3. Determinare una matrice P tale che P −1AP = D, dove D è una matrice diagonale
e con P non necessariamente ortogonale.
−1
A=
3
− 1+k
5 30
1 0 0
3k − 2k + k 0 1 0
5 + 5k k + k2 − k + k3 1
è, rispettivamente:
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
164 Diagonalizzazione
1. invertibile,
2. diagonalizzabile.
1. invertibile,
2. diagonalizzabile.
2. Data la matrice: 2 −3 0 3
A=
3 −4 0 3 ,
0 3 2 −
3
3 −3 0 2
trovare una base di ciascun autospazio di A e di tA e stabilire se gli autospazi
coincidono oppure no (ricordare il punto 1. ).
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Capitolo 7 165
1 0 0
A= 0 1 a
0 0 b
è diagonalizzabile, e, in questi casi, determinare una matrice diagonale D simile ad A e
una matrice invertibile P tale che D = P −1AP .
è diagonalizzabile.
[38] Stabilire per quali valori di h ∈ R la matrice:
2 0 0
A= −− 2 h
2+h
− 1+h
0
− 1
h
è diagonalizzabile.
[39] Sia A R4,4 una matrice simmetrica di rango 2 che ammette l’autovalore λ = 2 e
∈
V L
sia = ((1, 2, 0, 1), (0, 1, 1, 0)) l’autospazio relativo a tale autovalore.
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166 Diagonalizzazione
[40] Sia A R4,4 una matrice simmetrica con solo due autovalori distinti λ1 = 1, λ2 = 3
∈
e sia = ((0, 1, 0, 1)) un autospazio.
U L
1. Determinare una base ortonormale di R 4 formata da autovettori di A .
Posto a = 0 :
2. verificato che la matrice A ha rango massimo, determinare una base ortonormale
B
dello spazio vettoriale generato dai vettori riga di A ed una base ortonormale C
dello spazio vettoriale generato dai vettori colonna di A .
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 167
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
168 Diagonalizzazione
[47] Sia A una matrice quadrata, ad elementi reali, di ordine 8 , il cui polinomio caratte-
ristico è:
P (λ) = λ 3 (λ 2
− 1)(λ − 2)(λ − 3) . 2
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 169
g(v1 ) = v 1
g(v2 ) = 2v1 + v2
−
g(v3 ) = v2 + v3
g(v4 ) = v 3
g(v1 + v2 + v3 ) = (2, 6, 0, 1).
4. g è diagonalizzabile?
−
2. Posto h = 1 , determinare una base di autovettori di ciascun autospazio e stabilire
se f è diagonalizzabile.
−1
3. Posto h = −1 , trovare una base di f (G ) , dove G è il sottospazio vettoriale
definito da:
G=
x1 x2
∈ R 2,2
| 4x + x2 −x = 3x2 − 3x − 4x =0 .
1 3 3 4
x3 x4
cosı̀ definita:
f
x1 x2
=
x1 + 17x2 + 10x3 + 9x4 x2
,
x3 x4 11x2 + 8x3 + 6x4 −13x −2 8x3 − 6x 4
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
170 Diagonalizzazione
A1 =
0 1
, A2 =
0 0
, A3 =
1 0
,
0 0 1 0 0 − 1
è una base di V.
2. Trovare, rispetto alla base B , la matrice dell’endomorfismo f di V tale che:
f (A1 +A )=
−1 − h 1
2
2+h 1+h
f (2A2 + A3 ) =
0 1
3 0
f (A1 −A 2 + A3 ) =
−− 33 +hh −3−+2 h
, h ∈ R.
3. Stabilire per quali valori di h ∈ R l’endomorfismo f è, rispettivamente:
a. un isomorfismo,
b. diagonalizzabile.
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Capitolo 7 171
[55] Si considerino le matrici associate, rispetto alla base canonica, agli endomorfismi
f : R3 −→ R 3 tali che siano verificate entrambe le seguenti condizioni:
{
a. ker f = (x1 , x2 , x3 ) ∈ R | x + x + x = 0},
3
1 2 3
Determinare quali tra queste matrici sono diagonalizzabili, quindi individuare una base di
R3 formata da autovettori di f in questi casi.
x i x j x k x
f( ) =
+2 ∧ ∧ − ∧ .
1. Provare che f è un endomorfismo di V 3 .
3. f è diagonalizzabile?
f : R2,2 −→ R 2,2
, A −→ 12 (A + t
A).
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
172 Diagonalizzazione
− −72
2 14
1 0 0
A= 0 2 , A = 0 2 0
0 − 5
6 0 0 2
sono associate allo stesso endomorfismo f : R3 R3 . Se A è riferita alla base canonica
−→
di R 3 , determinare una base a cui è riferita la matrice A .
f
2 0
=
2h −2 , f
1 2
=
h −2h ,
1 1 1 1 0 1 4 1
− − − −
f
−
0 1
=
0 6+h
, f
1 2
=
h 2 2h − ,
3 1 1 −1 1 −2 5 2
con h ∈ R.
1. Scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R 2,2 .
2. Al variare di h ∈ R , determinare la dimensione e una base di ker f e di im f .
3. Per quali valori di h esiste f −1 ? Determinare, in questi casi, la matrice associata
ad f −1 .
[60] Sia: ∈
x1 x2
T (R 2,2
)=
x3 x4
R 2,2
|x 3 =0
f
1 2
=
−8 −10
0 −1 0 −10
f
0
1
=
−6 −8
0 − 1 0 −10
f
1
2
=
−5 −7 .
0 0 0 −6
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Capitolo 7 173
B=
1 0
,
0 1
,
0 0
0 0 0 0 0 1
di T (R 2,2
).
4. Dato:
H=
x1 x2
∈T (R2,2 ) x1 + 3x2 = 0 ,
|
0 x3
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174 Diagonalizzazione
f : R2,2 −→ R 2,2
, A −→ t
A.
f : R2,2 −→ R 2,2
, X −→ AX − XA,
dove:
1 h
A=
1 − 1
, h ∈ R.
1. Determinare, al variare di h , la dimensione e una base di ker f .
cosı̀ definita:
f (x) = x −
· ∧
x a b
a ∧ b.
∧ a b 2
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Capitolo 7 175
f :R −→ R
1 0
− , h ∈ R.
2,2 2,2 −1
−→ B XB, dove B =
, X
h 1
{
a. ker f = (x1 , x2 , x3 ) ∈R |x 3
1 + x3 = x2 + x3 = 0 ; }
b. f ((1, 0, 1)) = (1, 2, −3) ;
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
176 Diagonalizzazione
B=
− 1 2
, h ∈ R,
h − 6
f : R2,2 −→ R 2,2
, X −→ X B.
1. Per ogni valore di h , determinare la dimensione e una base di ker f e di im f .
5. f è diagonalizzabile?
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 177
S (R 2,2
)=
x1 x2
∈ R 2,2
|x = x3
2
x3 x4
W=
x1 x2
∈ R2,2
|x + x4 = 0
1
x3 x4
2,2 2,2
1. Dimostrare che (R ) e S W
sono sottospazi vettoriali di
dimensioni e una base di ciascuno.
R , determinare le loro
f : (R2,2 )
S −→ W
cosı̀ definita:
f
x1 x2
=
−2x − 2x
2 3 2x1 + 4x2 + 2x3
,
x2 x3 2x1 2x2 2x2 + 2x3
− −
calcolare la dimensioni e una base sia di ker f sia di im f .
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
178 Diagonalizzazione
3. f è diagonalizzabile?
[73] Sia f : R 4 R 3 un’applicazione lineare la cui matrice, rispetto alle basi canoni-
−→
che di R 4 e di R 3 , è:
2 0 1 −3
A= − 1 −
1 0 1 , h ∈ R.
3 1 − 1 2h
1. Al variare di h, trovare la dimensione e una base di ker f e di im f .
Posto h = 1 :
K = {(y , y , y ) ∈ R | 2y + y − 2y = 0}.
1 2 3
3
1 2 3
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 179
zabile?
f ((x,y,z,w)) = (x − z, y + z),
1. scrivere la matrice A di f rispetto alle basi canoniche di R 4 e di R 2 .
2. Trovare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
f (e ) = e − 2e + 2e
1 1 2 3
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
180 Diagonalizzazione
f : R −→ R 3 3
U
tale che l’autospazio relativo all’autovalore 2 sia e l’autospazio relativo all’auto-
V
valore 1 sia , scrivere la matrice A1 associata ad f rispetto alla base 1 e indicare B
le operazioni da svolgere (senza sviluppare i calcoli) per determinare la matrice A
associata ad f rispetto alla base canonica di R 3 .
U1 =
1 1
, U2 =
0 1
, U3 =
0 0
, U4 =
1 0
.
0 0 0 1 1 1 0 0
1. Verificare che B
= (U1 , U2, U3 , U4 ) è una base di R2,2 e determinare le componenti
di: 1 0
A=
0 3
rispetto a B.
2. Scrivere la matrice associata, rispetto alla base canonica B = (E 11 , E12, E21, E22) ,
all’endomorfismo f : R2,2 R2,2 cosı̀ definito:
−→
f (E11) = f (E22) = U 3
f (E12) = f (E21) = U1 − −U . 4
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 181
f : V3 −→ V , 3 x −→ x − 2(x · u) u,
dove u = (0, 1, 1) .
6. Sia H
il sottospazio vettoriale di V3 dei vettori ortogonali ad u. Calcolare la
dimensione e una base sia di f ( ) sia di f −1 ( ) .
H H
[80] Nello spazio vettoriale V3 si consideri l’applicazione lineare f : V3 −→ V 3 cosı̀
definita:
f (2i + j) = 5i 4j + k
− −
f (j + 2k) = i − 4j − 5k
f (i + k) = −i − 2j − k.
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
182 Diagonalizzazione
1 0 0 0
0 0 1 1
A= ,
2 0 − 2 −
2
0 1 − 1 0
K = {(y , y , y , y ) ∈ R | y −Ky
1 2 3 4
4
1 2 = y 2 + y4 = 0 . }
3. Deteminare gli autovalori e gli autospazi di A . La matrice A è diagonalizzabile?
g è unica?
A = A 1 + A2 , A1 ∈ A(R 2,2
), A2 ∈ W,
scrivere, rispetto a basi opportune, la matrice associata all’endomorfismo:
f : R2,2 −→ R 2,2
, A −→ A . 2
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 183
H
3. Determinare la dimensione e una base di g( ), con:
H = {(x,y,z) ∈ R | x + y = 0}. 3
x = x + y + z
y = (3 + a)x + ( 1 + 2a)y
− −z
z = ( 2 + a2 )x + az,
− a ∈ R.
1. Al variare di a determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
184 Diagonalizzazione
f : R2,2 −→ R 2,2
, X −→ AX,
con:
A=
1 −1 .
0 1
−1
la dimensione e una base sia di f (H) sia di f (H) e le loro equazioni, rispetto
alla base B .
6. f è diagonalizzabile?
f ((x,y,z,w)) = (x + w, x + 2y − w, x + 2z − w, 3w),
1. scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R4.
2. Verificare che f è un isomorfismo.
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 185
2. Indicata con H
la retta vettoriale generata da a, calcolare la dimensione e una base
H
di f ( ) e giustificare, mediante considerazioni geometriche, la risposta ottenuta.
K
3. Indicato con il piano vettoriale ortogonale al vettore a , calcolare la dimensione e
una base di f −1( ) e giustificare, mediante considerazioni geometriche, la risposta
K
ottenuta.
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
186 Diagonalizzazione
f (e ) = e − e
1 1 3
f (e2 ) = e 2
f (e3 ) = −e + e3 .
1
ker f ⊕ im f = R . 3
f : R2 [x] −→ R [x] 2
tale che:
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 187
f : R2,2 −→ R [x],
3
cosı̀ definita:
f
a b
= 2a 2
− b − d − (3b + 2c − d)x + (4a + 7b + 6c − 5d)x + (3a + c − 2d)x . 3
c d
3. Verificare che:
c. p(x) = x 3 è un autovettore di f ;
d. f (x 3
− x ) ∈ {a 1 + a2 x + a3x2 + a4 x3 ∈ R [x] | a
3 3 + 4a4 = 0 ;}
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
188 Diagonalizzazione
3
e. −2 + x ∈ ker f.
2. Trovare, per ogni valore di h ∈ R , la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
3. Stabilire per quali valori del parametro h l’endomorfismo f è diagonalizzabile.
2
f (1 − 2x + 3x ) = 1 + 3x − 2kx 2
f (5 4x + x2 ) = 5 + x 4kx2 , k R.
−
1. Scrivere la matrice A , associata ad f rispetto alla base
− B∈= (1, x , x ) .
2
2. Determinare la dimensione e una base sia di im f sia di ker f , al variare del para-
metro k in campo reale.
e di f −1 ( ) , dove:
K H { ∈ | ∈ }
K = {a (x − 2)(x − 3) ∈ R [x] | a ∈ R}.
0 2 0
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 189
W ⊕ W = R [x]. 1 2 3
2. È noto che ogni polinomio p(x) ∈ R [x] si può scrivere in modo unico come:
3
data la funzione:
cosı̀ definito:
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
190 Diagonalizzazione
f
a b
c d
= a + (b + c)x2 + dx3 ,
1. trovare la matrice A associata ad f rispetto alla base canonica di R2,2 e alla base
(1, x , x2 , x3 ) di R 3[x] .
2. Determinare la dimensione e una base sia di ker f sia di im f .
2. A =
− − −
30 22
20 , B= 20 10 10 .
−
0 − −
1 1 0 1 1
− −
66 190
68 30 96 32
3. A = −− −−
4
53
13
148
4
55
, B= 2
25
8
75
2
27
.
1
− 0
2 0 2 0 8 0
4. A =
− 24 − 1 48 6
, B=
12 3 24 3
.
0
− −
8
− 0
0
2
16
0
1
0
16
0 2
0 32
0
2
− 16
− − −
16 4 16 9 12 3 12
5. A =
− − − −−
0
48
0
48
0
12
0
48
, B=
3
12
3
12
1
4
3
12
.
0 0− 0 0 9 12 3 12
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 191
−1 0 0 1 0 0
6. A =
3 2 0
− , B= 3 4 0 .
−5 1 1 3 3 1
− 1 8
8
0 3 4
7. A = 0 − 1 −
0 , B= 1 2 2 .
0 4 3 1 0 0
3 0
− −
1 3 3 2
8. A = 1 4 − 1 − − −
, B= 1 1 2 .
1 0 3 − − 1 3 0
3 3 0 − 6 4 4
9. A = − 2
1
− 2
1
0
0
− − , B= 4
2
2
2
4
0
.
1 0
2 0 1 0 0 0
10. A =
−2
0
− −
−
1
0
2
1
− −
2
0
, B=
1
0
0
0
1
1
1
0
.
0 0 0 1 0 0 0 1
1 1 − 5
− 1 3 3
11. A = 0 2 − 3 , − B= 0 4 3 .
0 0 − 1 0 0 1
3. Dopo aver verificato che A e B sono invertibili, stabilire se sia possibile trovare
una base di R 3 che diagonalizzi simultaneamente A −1 e B −1 .
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
192 Diagonalizzazione
7.3 Soluzioni
autospazi V λ = 1
L((0, −1, 1)), V λ2 L −
= (( 1, 1, 1)), Vλ = ((9, 7, 11)) .
3
L
[3] Autovalori con le relative molteplicità:
λ1 = 0, mλ = 1; λ2 = 2, mλ = 2;
1 2
autospazi V λ = 1
L((1, −1, 1)), V λ2 L − −
= (( 1, 0, 1), ( 1, 1, 0)) .
autospazi V λ = 1
((1, 1, 1, 0)), Vλ = ((0, 0, 0, 1), ( 1, 0, 1, 0)),
2
L − L
Vλ = ((1, 2, 1, 0)) .
3
L −
[5] Autovalori con le relative molteplicità:
λ1 = 2, mλ = 1; λ2 = 3, mλ = 1; λ3 = 4, mλ = 1; λ4 = 5, mλ = 1;
1 2 3 4
autospazi V λ = 1
L((1, 1, 0, 0)), V λ2 L −
= ((0, 0, 1, 1)), Vλ = (( 1, 1, 0, 0)),
3
L −
L
Vλ = ((0, 0, 1, 1)) .
4
autospazi V λ = 1
L((−5, −4, 3, 0)), V λ2 L
= ((0, 0, 0, 1), (0, 3, 4, 0)),
L −
Vλ = ((5, 4, 3, 0)) .
3
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 193
λ1 = 0, mλ = 1; λ2 = 2, mλ = 3;
1 2
autospazi V λ = 1
L((0, −1, 1, 0)), V λ2
L
= ((0, 0, 0, 1), (0, 1, 1, 0), (1, 0, 0, 0)) .
0 −2 0
[10] 1. P = − 1
1
−1
7
0
1
.
autospazi V λ = 1
L((−1, 1, 0)), V λ2 L − −
= (( 1, 1, 1)), Vλ = ((1, 1, 0)) .
3
L
3. Sı̀, A è diagonalizzabile, poiché ogni autovalore ha molteplicità 1 .
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
194 Diagonalizzazione
√12 − 3√1 2 2
3
√
3. P = 2 2 1 .
0
3 3
√12 1
− 23
√
3 2
λ1 = 0, mλ = 2; λ2 = 3, mλ = 1;
1 2
autospazi V λ = 1
L((−1, 0, 3), (−2, 3, 0)), V λ2 L −
= ((1, 1, 2)) .
0 0 0
D= 0 0 0 data rispetto alla base:
0 0 3
[15] Se a = 0 si ha una sola soluzione X = O , con O ∈R
3,1
matrice nulla;
se a = 0 si hanno infinite soluzioni:
t
X= t , t ∈ R.
0
t
2 −2 1
B = A+A= 2 2 0 ,
− −0 −2
1
i cui autovalori con le relative molteplicità sono:
λ1 = −3, m λ1 = 1; λ2 = −2, m λ2 = 2; λ3 = 3, mλ = 1 . 3
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Capitolo 7 195
λ1 = −2, m λ1 = 1; λ2 = 0, mλ = 2; λ3 = 1, mλ = 1;
2 3
autospazi V λ 1
L − L
= ((1, 1, 2, 0)), Vλ = ((0, 0, 0, 1), (1, 1, 0, 0)),
2
L −
Vλ = (( 1, 1, 1, 0)) .
3
−
autospazi V λ = 1
L((−2, 1, 1)), V λ2 L − L
= ((0, 1, 1)), Vλ = ((1, 1, 1)) .
3
2 3 0
2. C =
30 51 12
; una matrice diagonale simile a C è:
0 0 0
D= 0 2 0 ;
0 0 7
3. la risposta è negativa.
[19] 1. I valori richiesti sono k = 0 e h = 2/k .
− 1 0 0
−1 1
1
2. D = 0 − 1 0 ,
P = 0 1 −
1 .
0 0 2 1 0 1
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
196 Diagonalizzazione
[21] 1. Se λ1 , λ2, . . . , λk sono gli autovalori di A con relative molteplicità m1, m2, . . . , mk ,
rispettivamente, allora λ 21 , λ22 , . . . , λ2k sono gli autovalori di A 2 . Se λ i è un autova-
lore di A con molteplicità m λ e λi non è un autovalore di A allora λ 2i è autova-
i
−
lore di A 2 con molteplicità m λ . Se, invece, λi e i
−
λi sono entrambi autovalori
di A con molteplicità m λ e m −λ rispettivamente, allora λ 2i è autovalore di A 2
i i
2. D = D 2 , P = P .
autospazi Vλ = 1
L((0, 0, −1, 1), (−1, 1, 0, 0)), V λ2 L L
= ((1, 1, 0, 0)), Vλ = ((0, 0, 1, 1)) .
3
A è diagonalizzabile.
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 197
2. A è invertibile se e solo se h = 1 .
3. A non è diagonalizzabile.
2 0 0
[26] B = 0 4 −
3 , B è simmetrica, quindi è diagonalizzabile;
0 − 3 0
2 0 0
D=
0 2+ 13
√ 0
.
0 0 2
√13
−
[27] 1. A è invertibile se e solo se k = 0 .
2. A è diagonalizzabile se e solo se k > −1/4, k = 0, k = 2 .
[28] 1. det(A) = 7 , quindi A è invertibile;
6 2 1
7 7 7
−1
2 3 2
A = − .
7 7 7
1
− 27 6
7 7
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
198 Diagonalizzazione
λ1 = 1, mλ = 2; λ2 = 7, mλ = 1;
1 2
autospazi V λ = 1
L((1, 0, 1), (2, 1, 0)) , V λ2
L −
= (( 1, 2, 1)) .
1 2 −1
3. P = 0 1 2 .
1 0 1
1 1 1
√ √ −√
2 3 6
1 2
4. Q = 0 .
√3 √6
√12 − √13 √16
[29] A è simmetrica, quindi è diagonalizzabile;
0 0 0 0
0 0 0 0
D=
0 0 5 −√33 0
.
2
√
5+ 33
0 0 0
2
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Capitolo 7 199
se h = 1 il rango di A è 2.
3 −2 1
2. B = − 2 3 1 ,
1 1 2
autovalori di B (tutti di molteplicià 1 ) λ 1 = 0, λ2 = 3, λ3 = 5 ;
autospazi di B Vλ = 1
L((−1, −1, 1)) , V λ2 L L −
= ((1, 1, 2)) , V λ = ((1, 1, 0)) ;
3
1
√16 − √12
−√
3
1 1 1
P =
− √ 3 √6 √2 .
√13 √26
0
[33] 1. A è invertibile se e solo se h = −1;
2. A è diagonalizzabile se e solo se h < 0 .
[34] 1. A e A hanno gli stessi autovalori in quanto hanno lo stesso polinomio caratteri-
stico.
i) se b = 1 e a = λ(b − 1), ∀λ ∈ R , allora:
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
200 Diagonalizzazione
1 0 0 1 0 0
D= 0 1 0 , P = 0 1 λ ;
0 0 b 0 0 1
ii) se b = 1 e a = 0 , allora A = I e A = I .
B=
0,
1
√ , 0,
1
√
, (1, 0, 0, 0),
0,√1
, 0,
1
−√
, (0, 0, 1, 0) .
2 2 2 2
1 0 0 0
2. Per esempio D =
00 30 03 00
.
0 0 0 3
[41] 1. Posto k = 0 :
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Capitolo 7 201
−2 0 0 −2 0 1
b. D = 0 2 0 , P = 1 1 1 .
0 0 4
1 − 1 1
c. A è simmetrica pertanto si può ottenere una base ortonormale di autovettori.
2. Per esempio:
2 1
0 √ √
6 3
1
3. P =
√ 2
√16 − √13 è una matrice ortogonale.
√ 1 − √16 √13
2
[43] 1. Se h = 0 la matrice A è invertibile e:
1
0 0 0
h
1
0
h
−1 0
−1
A =
2
.
1
h
−3 − h2
1
0 0 0
h
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202 Diagonalizzazione
λ1 = 0, mλ = 2; λ2 =
1
1
2
(1 − √5), m λ2 = 1; λ3 =
1
2
(1 +
√5), m
λ3 = 1;
autospazi:
− √5), 0, 1, 0
L
Vλ = ((1, 1, 0, 1), (1, 1, 2, 0)), Vλ = L
1
(1
,
1 2
2
Vλ = L
1
(1 +
√5), 0, 1, 0 .
3
2
3. La matrice A è diagonalizzabile perché la dimensione degli autospazi coincide con
la molteplicità dei relativi autovalori.
−
1 0 0 0 0 0
0 0 0
D4 = 0 0 0 , D5 = 0 1 0 , D6 = 0 − 1 0 .
0 0 1 0 0 1 0 0 1
−
[45] 1. Autovalori (tutti di molteplicità 1 ) λ 1 = 1, λ2 = 3, λ3 = 7;
autospazi V λ = 1
L((1, −2, 1)), V λ2 L −
= ((1, 0, 1)), Vλ = ((1, 1, 1));
3
L
1
1 1
2. P = − − 2
1
0
1
1
1
;
√ √ √ 16 12 13
2 1
3. Q =
− √ √
6
0
3
.
1
√ −√ √ 1 1
6 2 3
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Capitolo 7 203
λ1 = −3, m λ1= 2; λ2 = 3, mλ = 1 ; 2
autospazi V λ 1
L −
= ((1, 0, 0), (0, 1, 1)), Vλ = ((0, 1, 1)) . 2
L
− 3 0 0
1 0 0
2. D = 0 − 3 0 , P =
0 1 1 .
0 0 3 0 − 1 1
1 0 0
1 1
3. Q =
0 √ 2 √
2 .
− √12 1
0 √
2
λ4
√
= − 2, m = 1; λ5 = 3, mλ = 2.
λ4 5
0 0 0
0 0 0
2 0 0
0 2 0 , 0 3 0 , 0 0 0 ,
0 0 3 0 0 2 0 0 3
2 0 0
3 0 0
3 0 0
0 3 0 , 0 0 0 , 0 2 0 .
0 0 0 0 0 2 0 0 0
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
204 Diagonalizzazione
im f =
1 0
,
0 1
.
3 0 0 3
f è diagonalizzabile.
3. f −1 ( ) =
G L
1 0 − ,
0 1
,
1 1
.
1 0 0 1 0 0
2. dim(ker f ) = 1, ker f = L
− 6 0
;
− 3 4
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Capitolo 7 205
1 0 17 1 10 0
dim(im f ) = 3, im f = L 0 0
,
11 13
,
8 8
.
− −
37 0 17 1 7 0
H
3. dim(f ( )) = 3, f ( ) = H L − − 24 − 24
,
11 13
,
5 5
;
dim(f −1 ( )) = 2, f −1 ( ) =
K K
− − 10 8
,
6 0
.
− 11 0 − 3 4
4. Gli autovalori di f con le rispettive molteplicità e gli autospazi sono:
λ1 = 0, mλ = 1; λ2 = 1, mλ = 2; λ3 = 2, mλ = 1;
1 2 3
Vλ 3
L − −
= L((−1, 0, −1, 1)).
L − −
0 0 0 0
− 6 0 1 −1
5. Sı̀, f è diagonalizzabile, D =
0 1 0 0 , P =
− 0 − 1 0 0
.
0 0 1 0 3 − 1 0 −1
0 0 0 2 4 3 0 1
3. a. f è un isomorfismo se h = 0 .
b. f è diagonalizzabile se h > −9/8. Infatti il polinomio caratteristico di f è:
3
P (λ) = −λ + 4λ2 + (−3 + 2h)λ − 2h = 0.
Si consiglia di usare un qualsiasi programma di calcolo simbolico per la soluzio-
ne del problema.
3 0 0
[54] 1. M B,B (f ) = 0 1 1 .
0 2 2
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206 Diagonalizzazione
2. Sı̀, f è diagonalizzabile.
a a a
[55] A = M (f ) = b b b , a,b ∈ R;
0 0 0
A è diagonalizzabile se a + b = 0 , oppure se a = b = 0 . Nel primo caso una base
− −
di autovettori è data da (( 1, 0, 1), ( 1, 1, 0), (a,b, 0)) . Nel secondo caso, trattandosi
dell’applicazione lineare nulla, ogni base di R 3 è una base di autovettori.
B = (i, j, k) ;
rispetto alla base ortonormale
3. dim(ker f ) = 1, ker f = L
0 1
;
−
1 0
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Capitolo 7 207
1 0 0 1 0 0
dim(im f ) = 3, im f = L 0 0
,
1 0
,
0 1
.
4. Sı̀, f è diagonalizzabile ed è associata alla matrice:
1 0 0 0
0 1 0 0
D= ,
0 0 1 0
0 0 0 0
1 0 0 1 0 0 0 1
B= −
0 0 , 1 0 , 0 1 , 1 0 .
− 7 0 1
[58] A = P −1AP, P = 2 1 0 ,
3 2 0
h 0 0
0
[59] 1. M (f ) =
0 − h 2 0
, h ∈ R,
0 2 1 0
0 0 0 − 1
dim(im f ) = 3, im f = L
1 0
,
0 0
,
0 2
.
0 0 0 1 1 0
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208 Diagonalizzazione
0 0 0 2 0 0
dim(im f ) = 3, im f = L 1 0
,
1 0
,
0 1
;
−1
3. Se h = −4, h = 0 esiste f e:
1
0 0 0
h
0 − 4 +1 h 2
4+h
0
−1
M (f )= ,
2 h
0 0
4+h 4+h
0 0 − 0
1
[60] 1. Sı̀ perché sono assegnate le immagini degli elementi di una base di T (R2,2
).
2. A =
1
3
−−35 3
3
.
6 −6 4
H
4. dim(f ( )) = 2, f ( ) = H L
3 7
,
3 3
;
0 12 0 4
−1 −1 3 3 0 2
dim(f H
( )) = 2, f H
( )= L
0 2 , 0 3 .
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Capitolo 7 209
L − j + 3k);
3. dim(ker f ) = 1, ker f = (3i
dim(im f ) = 2, im f = L(3j + k, −i + k) .
−1
4. f (W ) = L(i + 6j + k, −3i + 3j + 4k), f (U ) = ker f .
0 1 −4
1 1 0
− 3 1 2
5. P = 1 −
1 0 , A = P −1AP = .
0 1 2
7
2
− 32 −1
6. f non è diagonalizzabile.
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Capitolo 7 211
10 − h1 00 00
[66] 1. M (f ) = h h2
− − 1 h , h ∈ R,
0 − h 0 1
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212 Diagonalizzazione
− −
f (( 1, 1, 1)) = (0, 0, 0)
f ((1, 0, 1)) = (1, 2, 3) −
−
f ((1, 1, 0)) = ( 1, 1, 0),−
da cui segue:
0 1 1
M (f ) = − 1 0 1 ,
1 − −
1 2
se h = 3 f è un isomorfismo in quanto det M (f ) = (6
− 2h) ;
3 1 0 0
se h = 3 dim(ker f ) = 2, ker f = L 0 0
,
3 1
;
dim(im f ) = 2, im f = L
− 1
2
,
0 0
.
0 0 − 1 2
2. Se h = 3 f è diagonalizzabile.
3. dim(f ( W )) = 1, f (W ) = L 3 −6 .
1 2
−
1 0 0 0
0 0 1 0
[69] 1. M (f ) =
0 1 0 0
0 0 0 1
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Capitolo 7 213
1 e −1;
dim( W ) = 3, B =
1 0
,
0 1
,
0 0
base di W.
0 − 1 0 0 1 0
B, B
0 −2 −2
2. A = M (f ) = 2 4 2 ,
− 2 − 2 0
dim(ker f ) = 1 , ker f = L
− 1 1
;
− 1 1
dim(im f ) = 2, im f = L
−
0 1
,
1 1
.
−1 0 0 1
H
3. dim(f ( )) = 2, f ( ) = H L −10 1
1
,
−1 0
1 1
;
dim(f −1 ( )) = 2, f −1 ( ) =
K K L − − − 1
1
1
1
,
4
3
3
0
.
2 0 0
4. A è diagonalizzabile e D = 0 2 0 .
0 0 0
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214 Diagonalizzazione
Vλ 1
= L((−1, 1, 0)), V = L((−1, −1, 1)), V = L((1, 1, 0)) .
λ2 λ3
[73] 1. Se h = 1 dim(ker f ) = 1, ker f = L((1, 1, −2, 0)) , im f = R ; 3
0 2 2
B ,B
2. M (f ) =
− 22 −04 40
.
L −
3. dim(ker f ) = 1, ker f = ((2, 1, 1));
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 215
dim(f −1 ( W )) = 3,
f −1 (W ) = L((−2, 1, 0), (1, 0, 0), (2, −1, 1)).
5. L’unico autovalore di f è λ = 0, di molteplicità m λ = 1 ,
l’autospazio ad esso relativo è V λ = ker f , f non è diagonalizzabile.
1
[75] 1. A =
1 0 −1 0
.
0 1 1 0
1 2
L
Vλ = ker f, Vλ = ((1, 1, 0, 0)) , V λ = ((1, 1, 2, 0)). 3
L − −
4. dim(f −1 ( )) = 3, f −1 ( ) = ker f
H H ⊕ L((1, 1, 0, 0)) .
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216 Diagonalizzazione
2 0 0
3. A1 = 0 2 0 , A1 = P −1AP , quindi A = P A1 P −1 .
0 0 1
[78] 1. B è una base perché la matrice:
1 0 0 1
1 1 0 0
P = ha rango 4 ;
0 0 1 0
0 1 1 0
A= −3U 1
+ 3U2 + 4U4 .
0 −2 −2 0
2. M B,B (f ) =
0 −1 −1 0 .
1 0 0 1
1 0 0 1
3. dim(ker f ) = 2, ker f = L
1 0
,
0 1
;
0 − 1 − 1 0
0 0 2 1
dim(im f ) = 2, im f = L 1 1
− −
, 0 0 .
[79] 1. La linearità di f segue dalle proprietà della somma di vettori e del prodotto sca-
lare tra due vettori.
1 0
0
2. A = M B,B (f ) = 0 − 1 − 2 .
0 2 1
− −
3. Poiché det(A) = −3 , ker f = {o} e im f = V . 3
autospazi V λ = 1
L((0, 1, 1)), V λ2 L −
= ((0, 1, 1), (1, 0, 0)) .
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 217
5. Sı̀, f è diagonalizzabile; una base di autovettori è ((0, 1, 1), (0, 1, 1), (1, 0, 0)) . −
6. H=V λ2 , dim( ) = 2, f ( ) = f −1( ) =
H H H H.
− 2 −1 1
[80] 1. A = − 1
1
−2 −1
−1 −2
.
L −
2. dim(ker f ) = 1, ker f = ((1, 1, 1));
autospazi V λ = 1
L((−1, 0, 1), (1, 1, 0)), V λ2 = ker f .
H
4. dim(f ( )) = 1 ,
f (H) = {x = x i + x j + x k ∈ V | 5x
1 2 3 3 2 + 2x3 = 5x1 + 7x3 = 0 . }
Per esempio f (H) = L((−7, −2, 5)) .
L
dim(im f ) = 3, im f = ((1, 0, 2, 0), (0, 0, 0, 1), (0, 1, 2, 1)). − −
2. dim(f −1
K
( )) = 2, f −1
(K ) = L
1 −1 ,
1 0
.
0 1 1 0
3. Gli autovalori di A , con le relative molteplicità, sono:
λ1 = 0, mλ = 1; λ2 = 1, mλ = 2; λ3 =
1 2
−3, m λ3 = 1;
gli autospazi sono V λ = 1
L((0, −1, −1, 1)),
Vλ2
= L((0, 1, −2, 3), (1, 0, 2, −2)), V = L((0, −1, 2, 1)). λ3
Sı̀, A è diagonalizzabile.
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
218 Diagonalizzazione
−2 2 1 0
4 4 2 0
−0 0 0 0
.
−2 2 1 0
g è unica perché i vettori (1, 0, 2, 0), (0, 0, 0, 1), (0, 1, 2, 1), (0, 1, 2, 0) for- − − −
mano una base di R . 4
2. A(R 2,2
)= L (B ) , dove B
1 1 =
0 1
e
− 1 0
W = L (B , B , B ) , dove B =
1 0
, B3 =
0 1
, B4 =
0 0
.
2 3 4 2
0 0 1 0 0 1
3. g(H) = R . 2
L −
Vλ = (( 1, 0, 1)) .
2
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 219
D1 =
0 0
, D2 =
− 1 0
.
0 − 1 0 0
dim(im f ) = 2, im f = L
(1, 0, 0), 1, 1, 1
2
− .
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
220 Diagonalizzazione
[86] 1. La linearità di f segue dalle proprietà della somma e del prodotto di matrici.
1 0 −1 0
2. B = M B,B (f ) =
0 1 0 − 1 .
0 0 1 0
0 0 0 1
3. Poiché det(B) = 1 , ker f = O , dove O indica la matrice nulla di R 2,2 e
{ }
im f = R2,2 .
H
4. dim(f ( )) = 3, f ( ) = H
∈ |y1 y2
R2,2 y1 + y3 + y4 = 0
y3 y4
=L
1
−1
,
0 1
,
1 0
;
− 0 1 0 0 1 0
dim(f −1 ( )) = 3, f −1 ( ) =
H H
x1 x2
∈ | − −
R2,2 x2 x3 x4 = 0
x3 x4
=L
1 0
,
0 1
,
0 1
.
0 0 1 0 0 1
l’autospazio relativo è V λ = L
0 1
,
1 0
.
0 0 0 0
6. No, f non è diagonalizzabile.
1 0 0 1
[87] 1. M (f ) =
1 2 0 −1
1 0 2 −1
0 0 0 3
è la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R 4 .
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 7 221
L − − L
Vλ = ((1, 1, 1, 0)), Vλ = ((0, 1, 0, 0), (0, 0, 1, 0)) , Vλ = ((1, 1, 1, 2)).
1 2 3
L − −
4. No perché f è un isomorfismo e perciò è iniettivo.
[88] 1. Il fatto che f sia un endomorfismo segue agevolmente dalle proprietà del prodotto
vettoriale. La matrice richiesta è:
0 0 −2
M B,B (f ) = 0 0 1 .
2 − 1 0
H {}
2. f ( ) = o in quanto a a = o . ∧
3. f −1 ( ) = V 3 in quanto x a è un vettore ortogonale ad a.
K ∧
4. f ammette solo l’autovalore 0 il cui autospazio è H.
[89] La matrice richiesta è:
0 2 −1
M B,B (g) = − 2 0 0 .
1 0 0
[90] 1. Se k = 1 f è un isomorfismo.
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
222 Diagonalizzazione
[92] Sia A la matrice associata ad f , allora per ipotesi esiste una matrice P tale che
D = P −1AP , con D matrice diagonale. Elevando al quadrato la relazione precedente
segue D 2 = P −1A2 P , ossia f 2 è diagonalizzabile. Non vale il viceversa, per esempio la
matrice:
A=
0 1
0 0
1 0 −1
[94] 1. M B,B (f ) = 0 1 0 ;
− 1 0 1
dim(ker f ) = 1,
L
ker f = ((1, 0, 1)) ;
dim(im f ) = 2, L −
im f = ((1, 0, 1), (0, 1, 0)) .
Poiché i tre vettori (1, 0, −1), (0, 1, 0), (1, 0, 1) sono linearmente indipendenti se-
gue la tesi.
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Capitolo 7 223
3. La matrice del cambiamento di base da BaB è:
1 0 1
P = 0 1 0 e D = P −1AP .
1 0 −
1
2 0 0
1 0 0
[95] 1. A = C −1AC, A = 0 1 0 , C= − 0 1 0 ;
0 0 1 1 0 1
2 0 0 0 1 0
B = E −1BE, B = −
0 1 0
, E=
1 1 0
.
0 0 1 − 1 0 1
2 9 3
M (f ) =
− 1 − −
4 1
1 3 0
2. dim(ker f ) = 1, ker f = ( 3 + x + x2 );
L−
2
dim(im f ) = 2, im f = L(−2 + x + x , 3 − x) .
2 2 2
3. H = L(−2+x, −2x+x ), dim(f (H)) = 2, f (H) = L(−5+2x+x , 7−3x−2x ) .
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224 Diagonalizzazione
2 2
rispetto alla base B = (−3 + x + x , 1 + x , −3 + x) .
[97] 1. La matrice associata a f rispetto alla base canonica di R2,2 e alla base (1, x , x2 , x3 )
di R 3 [x] è:
2 −1 0 −1
M (f ) =
0 −3 −2 1 ;
4 7 6 −5
3 0 1 −2
dim(ker f ) = 2, ker f =
2 1
,
−1 −2 ;
0 3 L 3 0
dim(im f ) = 2, im f = (2 + 4x + 3x , 1 3x + 7x2 ) .
2
L 3
− −
2. No, la matrice M (f ) non è diagonalizzabile.
dim(f −1 ( )) = 3, f −1 ( ) =
G G L 1 2
,
−1 −2 ,
2 1
.
0 0 3 0 0 3
[98] 1. La matrice associata a f rispetto alla base (1, x , x2 , x3 ) di R 3 [x] è:
0 0 h 0
0 1 3 0
M (f ) =
0 1 −h 0
, h ∈ R.
− 3 7 3 3
4 − 4 2 − 2
2. det(M (f )) = 0 per ogni valore di h ∈ R , quindi:
dim(ker f ) = 1, ker f = ( 2 + x3 ),
L−
7
3
dim(im f ) = 3, im f = L x , x + x − x , h + 3x − hx 2 3 2
3
+ x3 .
4 2
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Capitolo 7 225
2. Se k = 0 ker f = 0 , im f = R2 [x];
{}
se k = 0 dim(ker f ) = 1, ker f = L(x), dim(im f ) = 2, im f = L(1, x).
3. f è invertibile per k = 0 :
1 0 0
1
A−1 = 0 0 .
k
0 1 0
2 2
4. H = L(x, x ), f (H) = L(x,kx ) , quindi:
se k = 0 dim(f (H)) = 2; se k = 0 dim(f (H)) = 1 ;
se k = −1
0 f (K) = L 6 + k1 x − 5x ; se k = 0 f (K) = ker f.2
−1
0:
5. Esiste g solo se k =
3 0 0
3
M B,B (g) = 0 0 .
k
0 3 0
6. f è diagonalizzabile solo se k > 0 ,
1 0 0
A =
0 −√k 0
,
0 0
√k
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226 Diagonalizzazione
0 1 0 0 0 0
0 0 2 0 0 0
0 0 0 3 0 0
M B,B (d) = .
0 0 0 0 4 0
0 0 0 0 0 5
0 0 0 0 0 0
2. L’unico autovalore, la sua molteplicit à e l’autospazio ad esso relativo sono:
λ1 = 0, mλ = 6, Vλ = (1) .
1 1
L
3. d non è diagonalizzabile.
da cui segue:
1 0 0
0
− 0 1 0 0
A = M B,B (f ) = .
2 2 −1 0
0 0 0 − 1
4. ker f = 0 , {} im f = R3 [x] .
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Capitolo 7 227
−1 −1
5. dim(f ( W )) = dim(f (W )) = 2, f (W ) = f (W ) = W , in quanto f ◦ f è
1 1 1 1 1
l’identità di R 3[x] .
6. Sı̀, f è diagonalizzabile.
2
[102] 1. dim(ker f ) = 1, ker f = L(−3x + 2x );
2 2
dim(im f ) = 2, im f = L(1 − 6x + 4x , 2x − x ) .
2 2
2. dim(f (W )) = 2, f (W ) = L(−3 + 22x − 14x , −2x + x );
−1 −1 2
dim(f (W )) = 2, f (W ) = L(6 + 19x, 3x − 2x ) .
2. dim(ker f ) = 1, ker f =
0 −1 ;
1 0L
dim(im f ) = 3, im f = (1, x2 , x3) . L
3. Sı̀, A è diagonalizzabile. Le due matrici richieste sono:
0 0 0 0
0 0 0 1
D=
0
0
1
0
0
1
0
0
, P =
− 1
1
0
0
0
1
0
0
.
0 0 0 1 0 1 0 0
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228 Diagonalizzazione
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Capitolo 7 229
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
230 Diagonalizzazione
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Capitolo 8
8.1 Esercizi
In tutti gli esercizi di questo capitolo, salvo esplicita dichiarazione, si sono adottate
notazioni standard, in particolare si è indicato con:
Con tr(tX Y ) si intende la traccia della matrice prodotto della trasposta della matrice X
con la matrice Y .
- V3 lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione 3 , dei vettori ordinari, riferito ad una
base ortonormale positiva B ·
= (i, j, k) . In quest’ambito “ ” indica il prodotto scalare
∧
tra due vettori e “ ” il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.
231
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con x = x 1v1 + x2 v2 + x3 v3. Classificare Q e trovare una base di V rispetto alla quale
Q si scrive in forma canonica.
con x = x 1 v1 + x2 v2 + x3 v3 + x4 v4 .
F = {x = x v 1 1 + x2 v2 + x3 v3 + x4v4 ∈ V | x − 2x
1 2 + x3 = 2x1 + x2 −x 4 =0 ,}
⊥
determinare la dimensione e una base per F ⊥
, sottospazio vettoriale ortogonale ad
F rispetto a ϕ , e verificare che V = F ⊕F .
ϕ : R2,2 × R −→ R,
2,2
(A, B) −→ tr(A B), t
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Capitolo 8 233
⊥
trovare la dimensione e una base per F , complemento ortogonale di F rispetto
alla forma bilineare simmetrica ϕ .
F = {x = x v 1 1 + x2 v2 + x3 v3 ∈V |x 1 + x3 = 0 .}
3. Calcolare la norma del vettore a = v 1 + v2 −v 3 (rispetto a ϕ ).
[5] Sia V uno spazio vettoriale reale di dimensione 3 riferito ad una base B = (v , v , v ) .
1 2 3
A=
11 11 11
,
1 1 1
1. determinare una matrice B tale che tBAB sia una matrice diagonale.
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[8] 1. Verificare che lo spazio vettoriale V, di dimensione 3 , rispetto alla forma bilineare
simmetrica ϕ associata alla forma quadratica:
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Capitolo 8 235
2 2
3. Q ((x , x , x , x )) = x − 4x x − 2x x + 4x x + 4x ;
3 1 2 3 4 1 1 2 1 3 3 4 3
2 2 2 2
4. Q ((x , x , x , x )) = 3x − 2x x + 3x + 4x + 2x x − 4x .
4 1 2 3 4 1 1 2 2 3 3 4 4
classificarla e determinare una base rispetto alla quale Q assuma una forma canonica.
2. Individuare una base di R3 rispetto alla quale Q possa essere scritta in forma
canonica.
ridurla a forma canonica e determinare la matrice del cambiamento di base dalla base
standard di R 3 ad una base che permette di ottenere tale forma canonica.
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·
[17] Sia (V, ) uno spazio vettoriale euclideo di dimensione 3 , riferito ad una base or-
tonormale B F
= (e1, e2 , e3 ) . Sia il piano vettoriale di equazione x1 2x2 + x3 = 0 , −
( (x1 , x2 , x3 ) sono le componenti di un generico vettore x di V , rispetto alla base ). Te-
⊥ e che ogni vettore u di
nendo conto che V = F ⊕F ⊥
V si decompone in modo unico B
come u = u1 + u 2 con u1 ∈F e u2 ∈F , si consideri l’endomorfismo p : V V, −→
F
proiezione ortogonale di V su , definito da p(u) = u 1 .
Q: V −→ R, u −→ u · p(u),
è una forma quadratica su V e classificarla.
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Capitolo 8 237
ϕ(x, y) = x1 y1 + x1 y2 + x2y1 + x2 y2 + x3 y3 ,
con x = (x1 , x2 , x3 ) e y = (y1 , y2 , y3 ) generici vettori di R3 ,
1. determinare la dimensione e una base del sottospazio vettoriale ortogonale a = W
L −
(a), rispetto a ϕ, con a = (2, 0, 1). La base scelta è ortogonale rispetto a ϕ ?
2. Determinare l’insieme dei vettori isotropi della forma quadratica Q associata a ϕ .
Tale insieme è un sottospazio vettoriale di R 3 ?
Q((x1 , x2 , x3 )) = x21 − 4x x − 2x x
1 2 1 3 + 4x2 x3 + x23 .
1. Determinarne una forma canonica, la segnatura e una base di R3 rispetto alla quale
Q si scrive in forma canonica.
2. Determinarne la forma normale e una base di R3 rispetto alla quale Q si scrive in
forma normale.
3. Determinare la dimensione e una base del sottospazio vettoriale ortogonale a W=
L
((1, 1, 0)) , rispetto alla forma bilineare simmetrica ϕ associata a Q .
4. Determinare la dimensione e una base di ker ϕ e del suo sottospazio ortogonale
rispetto a ϕ .
[21] 1. Determinare la matrice associata alla forma quadratica Q su R3 rispetto alla base
B
canonica = (e1 , e2 , e3 ) tale che la sua forma bilineare simmetrica ϕ verifichi le
seguenti condizioni:
L
ker ϕ = (e2 )
ϕ(e1 , e1 + e3 ) = 1
ϕ(e3 , e1 + e2 ) = 2
−
ϕ(e1 + e3 , e1 e3 ) = 0.
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
W = {(x , x , x , x ) ∈ R | 2x − x
1 2 3 4
4
2 3 = x1 − 2x 3 }
=0
e scrivere una sua base ortogonale (rispetto alla forma bilineare simmetrica ϕ asso-
ciata a Q ).
1. Classificare Q .
Determinare la forma normale di Q e una matrice del cambiamento di base che permette
di scrivere Q in tale forma.
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 8 239
2. Scrivere la matrice del cambiamento di base dalla base canonica di R 4 ad una base
rispetto alla quale Q si scrive in forma normale.
2. Tra tutte le forme bilineari individuate in 1. , determinarne una non nulla per la quale
−
i vettori (1, 1, 0) e (1, 1, 1) siano ortogonali e classificarla.
re simmetrica:
ϕ : R3 × R −→ R
3
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
2
Q((x1 , x2 , x3 )) = −x 1
+ x22 − 2x x1 3 + 2x2 x3 .
= (x1 , x2 , x3 ) R3 x1 + x2 x3 = 0 .
F { ∈ | − }
[30] In V3 , spazio vettoriale reale dei vettori ordinari riferito ad una base ortonormale
B
positiva = (i, j, k) , è dato il vettore a = 2i + 2j.
2. Verificare che la matrice associata alla forma quadratica Q rispetto alla base B è:
0 0 −1
− 0 0 −1 .
1 − 1 0
[31] 1. Verificare che la funzione R2 × R → R, con matrice associata rispetto alla base
2
canonica di R 2 :
2 −1
A=
−1 1 ,
è un prodotto scalare su R2 .
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 8 241
8.2 Soluzioni
[1] Q ha segnatura (1, 2) quindi è non degenere e indefinita; una base rispetto alla quale
Q si scrive in forma canonica è:
1 1
1 2 1
1 1 1
−√ 2
, 0,
2
,√ −√ 6
,
3
, −√ 6
, √ √
3
,
3
,
3
√ .
F
3. dim( ) = 2, F = L((1, 0, −1, 2), (0, 1, 2, 1));
dim( F ⊥
) = 2, F ⊥
= L
11
, − 10
, 1, 0 ,
− 10 5
, , 0, 1
.
3 3 3 3
[3] 1. Se A =
x1 x2
, B=
y1 y2
, allora:
x3 x4 y3 y4
ϕ(A, B) = x1 y1 + x2 y2 + x3 y3 + x4 y4 .
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
1 0 0 1 0 0
F
2. dim( ) = 3, F=L 0 1
,
0 0
,
1 0
;
−
⊥ ⊥ 1 0
dim( F ) = 1, F = L 0 1
.
B=
1 0
,
1 0
,
1 0
,
1 0
, è:
0 − 1 0 1 0 1 0 1
2 0 0 0
0 1 0 0
M (ϕ) = .
0 0 1 0
0 0 0 2
3. a =
ϕ(a, a) =
√5 .
B=
√ 1
, 0,
1
, √
0,
1
√
,0 ,
− √ 1
, 0,
1
√
.
2 2 2 6 6
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 8 243
−1 −1 1
[6] 1. B =
0 1 1 .
1 0 1
R
3. dim( (A)) = 3, una base ortonormale di R(A) , rispetto al prodotto scalare stan-
dard di R 3 , è:
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1 1 1
√
2 2 1 2 1 2
, 0, , , , , , , .
√ 2 √√
2 3 2 3 − √ −
3 2 3 3 3
[11] 1. Segnatura di Q 1 : (4, 0) .
2. Segnatura di Q 2 : (2, 2) .
3. Segnatura di Q 3 : (2, 2) .
4. Segnatura di Q 4 : (3, 1) .
B=
(0, 1, 0),
√ 2
, 0,
1
√
,
−√ 1
, 0,
2
√
.
5 5 5 5
[14] Q è non degenere e indefinita, una forma canonica è Q(x) = y 12 + y22 + 6y32 2
− 4y ;
4
la matrice richiesta è:
1 1
0 0 √ −√
2 2
3 √ √
0
5
−2 5 2 −2 5 2
P = .
4 3 3
0
5
√
5 2
√
5 2
1 0 0 0
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Capitolo 8 245
[17] 1 . Il fatto che Q sia una forma quadratica segue dalle propriet à del prodotto scalare
e delle applicazioni lineari; dalla definizione si ha che la segnatura è (2, 0), infatti
Q(x) = x21 + x22 dove x 1 , x2 , x3 sono le componenti di x rispetto alla base orto-
⊥
normale (a, b, c), con ( a, b) base ortonormale di F e (c) base ortonormale di F .
0 √12 √12
1 0 0
[18] 1. D =
0 1
0 , P = 1 0 0 .
0 0 − 1
√12 − √12
0
2. ϕ(x, y) = x1 y3 + y1 x3 + x2 y2 , con x = (x1 , x2 , x3 ), y = (y1 , y2 , y3 ) .
ϕ è una forma bilineare simmetrica, non degenere di segnatura (2, 1) .
⊥ ⊥
3. dim( W ) = 1, W = L((1, 1, 0)) .
4. L’insieme dei vettori isotropi è {(x , x , x ) ∈ R | 2x x
1 2 3
3
1 3 + x22 = 0 , per esempio
}
√
(−1, 2, 1) è un vettore isotropo.
[19] 1. Una base del sottospazio vettoriale ortogonale a W è ((1, 0, 2), (0, 1, 2)), che non
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
W = {(x , x , x ) ∈ R | x + 2x − x = 0}.
⊥
1 2 3
3
1 2 3
⊥ ⊥
Pertanto: dim(W ) = 2 e W = L((1, 0, 1), (0, 1, 2)).
3
[21] 1. La matrice associata a Q , rispetto alla base canonica B = (e , e , e ) di R , è:
1 2 3
− 1 0 2
A= 0 0 0 .
2 0 − 1
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Capitolo 8 247
√ √
1 , 0, 1 , (0, 1, 0),
2 2
√ 1 , 0,
2
− √12 .
f1 =
√ 1
, 0,
1
√
, f2 = 0,
1
√
√
, 0 , f3 =
1
, 0, −√
1
.
6 6 3 6 6
I = {x = x f 1 1 + x2 f2 + x3 f3 ∈R |x3 2
1
+ x22 = x23 . }
Per esempio la somma dei vettori isotropi f1 e f3 non è un vettore isotropo.
5. L’equazione che definisce i vettori isotropi è omogenea, nel senso che ogni suo ter-
mine è di secondo grado, pertanto se x è un vettore isotropo anche λ x, con λ R , ∈
è ancora un vettore isotropo.
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[24] La forma normale di Q è Q(x) = z12 + z22 , dove z1 , z2, z3 sono le componenti del
vettore x riferite alla base determinata dalla seguente matrice:
1 1 1
√ √ √
2 3 2 3
2 1
0 −√ 3 2
√ 3
.
√ 1 1 1
2
− √ −√
3 2 3
[25] 1. Q è una forma quadratica degenere e semidefinita positiva con segnatura (2, 0) .
1 1
−√ 0 0
2 2
√ 1 1
0 0
2 2
.
0 − √12 0 1
√
2 2
0 √12 0
1
√
2 2
1 1 1 1 1 1 1 1
− √ , , 0, 0 , 0, 0, , , , , 0, 0 , 0, 0, , .
2 √2 − √2 2
√ 2 2
√
2 2 2 2 √
3. L’insieme dei vettori isotropi I coincide con:
ker ϕ = L((1, −1, 0, 0), (0, 0, 1 − 1)) ,
dove ϕ indica la forma bilineare associata alla forma quadratica Q . Quindi I è un
sottospazio vettoriale di R .
4
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Capitolo 8 249
[28]
1. La matrice associata a ϕ è:
1 −1 −1
A= −− 1
1
1 −1
−1 1
.
2. La segnatura della forma quadratica associata a ϕ è (2, 1) , una base richiesta è:
√ 1
, 0, −√
1
−√
,
3
,√6
, −√
3
√
,
1
,
1
√ ,
1
√
.
2 2 2 2 2 3 3 3
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[30] 1. La verifica segue dalle proprietà del prodotto vettoriale e del prodotto scalare, o,
4. I = {x = x i + x j + x k ∈ V | x (x
1 2 3 3 3 1 }
+ x2) = 0 . Si tratta dell’unione di
I non è un sottospazio vettoriale (per esem-
due sottospazi vettoriali distinti, quindi
pio la somma dei due vettori (1, −1, 5) e (1, 1, 0) di I è il vettore (2, 0, 5) che non
appartiene a I ).
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Capitolo 9
9.1 Esercizi
Gli esercizi di questo capitolo, relativi a rette, circonferenze e coniche ridotte a forma ca-
nonica, sono tratti per lo più dai testi attualmente in uso nelle scuole secondarie superiori
e, in generale, non sono argomento di studio nei corsi universitari. Si è deciso, comunque,
di inserire questi esercizi nel testo per dare modo al Lettore di rivedere nozioni note, in
preparazione ai capitoli successivi.
Tutti gli esercizi di questo capitolo sono assegnati nel piano, rispetto ad un riferimento
[2] Dati i punti A = (1, 2), B = (1, 3) , determinare le coordinate del punto medio M
del segmento AB e le coordinate del punto A simmetrico di A rispetto a B .
[3] Determinare l’area del triangolo ABC, con A = (1, 1), B = (4, 2), C = (2, 3) .
251
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−
[4] Date le rette r : x + 2y 1 = 0, s : x + y + 2 = 0 , determinare l’equazione della
retta r simmetrica di r rispetto ad s .
[5] Di un triangolo ABC sono noti i vertici A = (4, 3), B = (2, − −1) ed il baricentro
−
G = (1, 2) . Determinare le coordinate del vertice C .
1. le coordinate dei punti A, B , vertici del triangolo ABC avente G come baricentro
e tale che i lati AC, BC siano ortogonali rispettivamente ai vettori i j e 2 i + j; −
sia retto.
2. le coordinate dei punti K della retta GC tali che l’angolo AKB
1. incidenti;
3. coincidenti;
4. ortogonali.
− −
[8] Dati i punti A = (0, 1) , B = ( 1, 4) e la retta r : x y = 0 determinare il punto H
di r tale che il triangolo ABH sia isoscele sulla base AB .
[9] Dati i punti O = (0, 0), A = (3, 0), B = (2, 3) , determinare le coordinate del punto
d’incontro delle altezze (ortocentro) del triangolo OAB .
[10] Scrivere le equazioni cartesiane delle rette r ed s passanti per il punto A = (2, 3)
e rispettivamente parallela ed ortogonale alla retta di equazione 2x + y 2 = 0 . − −
−
[11] Date le rette r 1 : 2x ay +2a − 1 = 0, r 2 −
: 3x+ay a+1 = 0, a ∈ R, determinare
per quali valori del parametro a :
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Capitolo 9 253
[12] Dati i punti O = (0, 0), A = (4, 0), B = (2, 4) , determinare le coordinate del punto
d’incontro degli assi (circocentro) del triangolo OAB .
2. Determinare la circonferenza del fascio avente centro sulla retta s passante per A e
parallela all’asse y .
[17] Determinare l’equazione della circonferenza passante per l’origine O = (0, 0) , per
− −
il punto A = ( 1, 1) e che stacca sulla retta r : x + y 2 = 0 una corda di lunghezza
√
2 2.
[18] Determinare le equazioni delle circonferenze passanti per l’origine O = (0, 0) , per
−
il punto A = (1, 0) e tangenti alla retta r : x 2y + 1 = 0 .
[19] Trovare l’equazione del luogo dei punti del piano tali che il rapporto delle loro
− −
distanze dai due punti A = ( 1, 2), B = (3, 1) sia uguale a 3 .
[20] Trovare il luogo dei punti del piano aventi rapporto costante tra le distanze da due
punti distinti.
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[23] Determinare le equazioni delle circonferenze tangenti all’asse x , sapendo che pas-
sano per il punto di coordinate (3, 3) e che hanno il centro sulla retta di equazione:
1 1
2
x+ y
3
− 4 = 0.
[24] Determinare l’equazione della circonferenza tangente nell’origine O = (0, 0) alla
retta 2x + 3y = 0 e avente il centro sulla retta x + 2y 2 = 0 . −
[25] Determinare i centri delle circonferenze tangenti all’asse x e passanti per i punti di
coordinate:
−
1,1 ,
2
1, 5 .
2
[27] Determinare l’equazione della circonferenza passante per il punto (0, 2) e tangente
nell’origine alla retta 2x + y = 0 .
[28] Determinare i vertici del triangolo isoscele che ha per base il segmento intercettato
dalla circonferenza 7x2 + 7y 2 19x + 11y 6 = 0 sulla retta di equazione:
− −
y= − 12 x + 32
ed ha il vertice sulla retta parallela alla base e passante per il punto
− −
2,
5
.
3
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Capitolo 9 255
x2 + y2
− 2x + 2y − 8 = 0, x + y + 6y − 16 = 0, 2 2
punti base del fascio, detto D il punto di intersezione della tangente a C in A con la retta 1
passante per i centri delle due circonferenze, scrivere l’equazione della circonferenza C 2
1. 4x2 + 6y 2 = 18 ;
2. 3x2 + 2y 2 = 12 ;
3. 7x2 − 5y 2
= 7;
4. 3x2 + 8y 2 = 24 ;
5. x2 − 5y = 0 ;
2 2
6. 2y − 8x = 12 .
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3. la distanza di P da s ;
9.2 Soluzioni
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Capitolo 9 257
[4] La retta r simmetrica della retta p rispetto alla retta s ha equazione r : 2x+y+7 = 0.
3+ 5
√ 3 − √5 , 1
2. si trovano due punti K 1 = , 1 , K2 = .
2 2
[7] 1. a = 2 nel caso delle rette incidenti;
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2 2
2 2
2 4
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Capitolo 9 259
x2 + y2 − 12x − 6y + 36 = 0, x 2
+ y2 + 18x − 51y + 81 = 0.
[28] I vertici del triangolo isoscele considerato sono (1, 1), (3, 0), (1/3, −17/6).
[30] Si ottiene:
2 2 2 2
11
C 1
: x +y − 3x − 4 = 0; A = (4, 0); D = (4, 5) ; C 2
: x +y − 2x − 5y + 6 = 0;
C 2 appartiene al fascio:
λ(x2 + y2 − 2x + 2y − 8) + µ(x 2
− 16) = 0, λ, µ ∈ R, (λ, µ) = (0, 0),
+ y2 + 6y
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10
5
A
5 5 10
C
5
10
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Capitolo 9 261
vertici
± √ 3 , 0 , (0,
2
±√3); fuochi ± 3 , 0 ; direttrici x =
2
±3 3;
2
5
asintoti x = ± 7 y;
4. si tratta di un’ellisse con:
±√
vertici ( 2 2, 0), (0, ±√3) ; fuochi ( ±√5, 0) ; direttrici x = ± √85 ;
5. si tratta di una parabola con:
| | √2 è la distanza richiesta;
3. d(P, s) =
2 2 2
4. (x + y − 5) = 2[(x − 2) + (y − 1) ] è l’equazione della parabola richiesta.
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√
[35] 1. L’area di Q vale 5/2 mentre il suo perimetro è 2 10.
− 2
3. E:
(x − 1) 2
−
+ y
1
2
+ (x − 3) 2
− √√
+ y
5
2
=
2 5
4 4 2
è l’equazione dell’ellisse cercata.
4. Sı̀, infatti i due vertici del quadrato verificano la definizione di ellisse come luogo
geometrico.
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Capitolo 10
10.1 Esercizi
Tutti gli esercizi di questo capitolo sono assegnati nel piano, rispetto ad un riferimento
cartesiano (ortonormale, monometrico, positivo) R
= (O,x,y), o, in modo equivalen-
te, rispetto al riferimento cartesiano R
= (O, i, j), dove (i, j) è una base ortonorma-
le positiva dello spazio vettoriale V2 su cui è definito il piano affine di punti che viene
considerato.
Con:
C:a 11 x2 + 2a12xy + a22y2 + 2a13x + 2a23y + a33 = 0
si indica un’equazione di secondo grado nelle incognite x ed y, essa rappresenta il luogo
C
dei punti di una conica nel piano xy rispetto al riferimento cartesiano = (O,x,y) . R
C
Si associano a le due matrici simmetriche:
a11 a12
a11 a12 a13
A= , B= a12 a22 a23 .
a12 a22
a13 a23 a33
L’equazione matriciale:
x
=P
X
+
x0
y Y y0
è l’equazione della rototraslazione di assi dal riferimento
R
= (O,x,y) al riferimento
R = (O , X , Y ), dove O ha coordinate (x0, y0 ) rispetto al riferimento = (O,x,y) e R
P è una matrice ortogonale di ordine 2 con det(P ) = 1.
263
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• a2
− Yb 2
=1 o
b2
− Xa 2
= 1 : iperbole;
X2 Y2
• a2
− a2
= 1 : iperbole equilatera;
• Y 2 + aX = 0 o X 2 + aY = 0 : parabola.
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Capitolo 10 265
[1] 2x2 2
− y − 4x + 2y − 3 = 0.
[2] 3x2 + y 2 − 6x + 1 = 0.
[3] x2 + y 2 + 1 = 0.
2 2
[4] x + y − 2x + 4y − 2 = 0.
[5] x2 −y 2
= 0.
[6] x2 + y 2 = 0.
[7] x2 + 3y 2 − 4x + 6y + 1 = 0.
[8] x2 + y 2 − 1 = 0.
[9] 4(x2 + y 2 ) − 3x + 4 = 0.
[10] x2 + 4y 2 − 4x − 8y + 7 = 0.
[11] 4x2 + y 2 − 8x − 4y + 7 = 0.
[12] x2 2
− 4y − 4x + 8y − 1 = 0.
[13] 5x2 + 2xy + 2y 2 + x + 1 = 0.
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Capitolo 10 267
[31] 2x2 2
− 2xy + 2y − 6x + 6y + 5 = 0.
[32] x2 + 4xy + 4y 2 − 2y = 0.
[33] x2 + 4xy + 4y 2 + x − 3y − 1 = 0.
[34] 5x2 + 2xy + 5y 2 + x = 0.
1. x2 + 2y 2 + 4x + 4y − 2 = 0;
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2. x2 2
− 2y + 6x − 8y − 5 = 0 ;
3. 2y − 8y + 5x − 9 = 0 ;
2
2 2
4. 2x + 4y + 4x − 16y + 2 = 0 ;
2 2
5. x − 2y + 4x − 4y − 2 = 0 .
2 2
F : (x − y − 2x + 2y + 1) + t(x 2
+ y2 − 2x − 2y) = 0, t ∈ R.
1. Per quali valori di t si ottengono coniche degeneri?
2. Verificare che tutte le coniche non degeneri appartenenti a F hanno lo stesso centro.
3. Ridurre a forma canonica la conica di F passante per il punto P = (0, 1) .
[46] Data la famiglia di coniche:
F : (3x 2
+ 4y2 + 2x + 1) + t(2x2 + 2y2 + 8y + 1) = 0, t ∈ R,
1. dire per quali valori di t la famiglia contiene ellissi, iperboli, parabole e circon-
ferenze; F
2. scrivere le equazioni delle parabole appartenenti a F;
3. trovare la conica di F passante per l’origine e determinarne centro, vertici e fuochi.
[47] Data la famiglia di coniche:
2
F : (y − 6x − y − 1) + t(x − y − 1) = 0, 2
t ∈ R,
1. individuare la conica di che si ottiene per t = 3 e scriverne le equazioni degli
assi e delle direttrici; F −
2. esistono dei valori di t per i quali si ha una circonferenza appartenente a F ? Se sı̀,
se ne determinino il centro e il raggio;
F
3. verificare che la famiglia contiene un’iperbole equilatera della quale si chiedono
l’equazione, le coordinate dei fuochi e l’eccentricit à.
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5x2 + 24xy 2
− 5y − 6x − 4y + 2 = 0,
1. riconoscere che si tratta di un’iperbole e scrivere esplicitamente le equazioni del
cambiamento di riferimento che permettono di rappresentarla in forma canonica.
4x2 4xy + y2 y = 0,
− −
determinarne le coordinate del vertice, l’equazione dell’asse e l’equazione in forma
canonica.
2. Scrivere l’equazione della retta tangente alla parabola nel suo punto P = (1, 1).
5x2 + 4xy + 2y 2 − 6x + 1 = 0
e scrivere le equazioni dei suoi assi.
7x2 2
− 8xy + y − 6x + 6y + 1 = 0
e determinarne le equazioni degli assi.
Ca : 3x2 + 2axy + 3y 2 + 2x − 2y − 3 = 0, a ∈ R,
1. classificare le coniche di C , al variare di a in R .
a
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Capitolo 10 271
−
3. Posto t = 4 , scrivere in forma canonica l’equazione della conica appartenente a
C
t cosı̀ ottenuta.
x2 − xy + 14 y − 2x + 6y + 6 = 0,
2
3x2 − 2xy + 3y 2
+ 2x + 2y = 0,
1. è degenere?
2. Ha centro?
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2xy − x − y + 1 = 0,
1. verificare che non è degenere;
3. trovarne il centro;
x2 − 2xy + y 2
+ 10x + 2y + 7 = 0
rappresenta una parabola di cui si chiedono le coordinate del vertice e l’equazione del-
l’asse.
7x2 − 2xy + 7y 2
+ 34x + 2y + 31 = 0
rappresenta un’ellisse di cui si chiedono le coordinate dei vertici.
C h : x2 + 2hxy + 4y2 + 8x − 6y = 0, h ∈ R,
C
classificare le coniche h , al variare di h . Posto h = 0 , ridurre la conica cosı̀ ottenuta a
forma canonica e determinare il cambiamento di riferimento usato per tale riduzione.
C h − 2x − 4y + 1 = 0, h ∈ R,
: 8x2 + 2hxy + 2y2
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Capitolo 10 273
[66] Scrivere l’equazione dell’ellisse avente centro nell’origine e vertici nei punti:
√ √ −√ −√ −√2, √2), B √ −√
A1 = (4 2, 4 2), A2 = ( 4 2, 4 2), B1 = ( 2 = ( 2, 2),
2 2
Cλ
− λxy + 2y − 4λy = 0, λ ∈ R,
: 3x
1. determinare i valori di λ per cui C è una parabola.
λ
(1 − h )x2 2
+ 2hxy + 2x − 4y + 4 = 0, h ∈ R,
1. classificare le coniche al variare di h .
16x2 2
− 24xy + 9y − 6x − 8y + 50 = 0
è una parabola, di cui si chiedono l’equazione in forma canonica, le equazioni del cam-
biamento di riferimento usato e le coordinate del vertice.
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x2 − 4xy + y 2
+ 6x − 6y + 4 = 0
è un’iperbole di cui si chiedono le coordinate dei vertici.
2. Determinare per quali valori di k si ottiene una conica degenere e, in questi casi,
determinare anche le sue componenti (ossia le equazioni delle rette in cui si spezza).
10.2 Soluzioni
X2 Y2
− = 1, con
x
=
X
+
1
.
2 4 y Y 1
32 X + Y2 = 1, con
2
x
y = X
Y + 10 .
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Capitolo 10 275
X2 Y2
+ = 1, con
x
=
X
+
2
.
6 2 y Y − 1
X 2 + 4Y 2 = 1, con
x
=
X
+
2
.
y Y 1
4X 2 + Y 2 = 1, con
x
y
= X
Y
+ 1
2
.
X 2
− 4Y 2
= 1, con
x
=
X
+
2
.
y Y 1
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2 1 1 2
1
2
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Capitolo 10 277
Nella Figura 10.1 è rappresentata l’ellisse rispetto ai tre riferimenti usati, ossia come da
equazione assegnata, dopo la rotazione ed infine in forma canonica.
√ 3 1
1 2
x
10 − √10 X
1
10
X − 25 Y 2
= 1, con = + .
1
√310
√
0
y 10 Y
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4 2 2 4
2
4
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Capitolo 10 279
x √12 √12 X −1
1 X 2 + Y 2 = 1, con
5
=
+ .
1 1
y −√ 2
√ 2 Y 1
√1 1
x
2 −√ 2
X
− 2
X 2 + 2Y 2 = 1, con = + .
1 1
y √2
√ 2 Y 1
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x √110 − √310 X 2
1 X2
2
− 12 Y 2
= 1, con
=
3 1
+ .
y √ 10
√10 Y 1
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Capitolo 10 281
2
La conica si decompone in (2x − y + 1) = 0.
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Capitolo 10 283
x √12 − √12 X 1
2 X2
7
− 27 Y 2
= 1, con
=
1 1
+ 2
1
.
y √ 2
√2 Y − 2
assi x + 2 = 0, y + 1 = 0; direttrici x + 6 = 0, x − 2 = 0;
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X2 2
√ √
semiassi a = 6, b = 3, eccentricità e =
3
− −
; centro ( 3, 2);
2
− ± √6, −2); fuochi ( −6, −2), (0, −2); assi x + 3 = 0, y + 2 = 0;
vertici ( 3
√
direttrici x + 5 = 0, x + 1 = 0; asintoti x + 3 = ± 2(y + 2);
assi x + 1 = 0, y − 2 = 0; direttrici x + 5 = 0, x − 3 = 0;
X2 Y2
5. la conica è un’iperbole di equazione, in forma canonica, = 1;
√ − 2 4
√
semiassi a = 2, b = 2, eccentricità e =
6
; centro ( −2, −1);
2
√ √
vertici ( −2 ± 2, −1); fuochi ( −2 − 6, −1), (−2 + 6, −1);
2√
√2
assi x +2 = 0, y +1 = 0; direttrici x = −2 ± 6; asintoti y +1 = ± (x+2).
3 2
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Capitolo 10 285
− ±
vertici ( 1 3, 2), 1, 2
3
±√
; fuochi 1
3
,2 ,
−−− √ −
3. si tratta di un’ellisse di equazione x + 2y + 2x 8y = 0 con centro ( 1, 2) ;
− 1+
3
,2 .
−
√
2 2 2
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[48] 1. Per ridurre a forma canonica tutte le coniche della famiglia si deve imporre,
[49] 1. C a è degenere se a = −1 .
2. La conica è un’iperbole in quanto det(A) = −4. La sua equazione in forma cano-
nica è:
x
√1 1 X
0
2
−√ 2
2X 2 − 2Y 2
= 1, con = + .
1
√12 1
y
√ Y
−
2 2
[50] La conica è una parabola per h = 2 . La sua equazione in forma canonica è:
√3 1 1
x X
2
− √15
√
5
[51] 1. P = è la matrice ortogonale cercata.
1 2
√ 5
√ 5
2. Si tratta di un’iperbole la cui equazione in forma canonica è:
3X 2 − 2Y 2
= 1, con
x
=P
X
.
y Y
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Capitolo 10 287
x √313 − √213 X 3
−13X 2
+ 13Y 2 = 1, con
=
2 3
+ 13
2
.
y √ 13
√ 13 Y 13
1
− √25
√
x
√ X
− 9
2 5 5 200
5Y 2 = X; = + .
5 √ 2 1 1
y 5
√ 5 Y 100
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−
in forma canonica della parabola con cambiamento di riferimento:
x
√ 1 2 X
− 409
5
√5
200
= + .
2
√15 399
y
− √ Y
5 100
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Capitolo 10 289
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3. La conica è un’ellisse.
3. centro
1, 1 ;
2 2
1 1
4. asintoti di equazioni x = , y= ;
2 2
5. l’equazione della retta tangente all’iperbole nel punto P è x − y + 1 = 0 (si è usata
la regola degli sdoppiamenti).
x
√ 1
2
− √12 X
− 5
Y2 = −3√2X, con = + 4
;
1 1 3
y √ 2
√ 2 Y 4
vertice
− 5 3
, , asse di equazione x − y + 2 = 0.
4 4
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Capitolo 10 291
10
20 10 10
10
20
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Nella Figura 10.3 è rappresentata la parabola rispetto ai tre riferimenti usati, ossia come
da equazione assegnata, dopo la rotazione ed infine in forma canonica.
x X
− 4
4 2 16 2
X + Y = 1, con = + .
73 73
3
y Y 4
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Capitolo 10 293
x √15 √25 X 7
5
√
10Y 2 + 6 X = 0, con
=
2 1
+ 150
23
.
y −√ 5
√5 Y 75
[66] 17x2 + 17y 2 30xy − − 128 = 0 è l’equazione dell’ellisse cercata. La sua equazione
in forma canonica è:
1
− √12
√
x
X
1 2 1 2 2
X + Y = 1, con = .
64 4 1 1
√
y 2 √ 2
Y
−
[68] 1. Se h = 1 la conica è degenere, altrimenti è non degenere.
Per h = 0 si ha una parabola. Per h = 0 si ha sempre un’iperbole.
3
2
x
5
− 45 X 3
2
Y = 5 X, con
= 4 3
+ ;
y 5 5 Y 4
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x √12 − √12 X −1
3 X 2 + 1 Y 2 = 1, con
5 5
=
+ ;
1 1
y √ 2
√2 Y 0
x √12 √12 X −1
32 X 2 − 12 Y 2
= 1, con
=
1 1
+ ;
y −√ √ 2 2 Y 1
√ − −√ −√ − √
3 3 3+3 3 3 3+3
i cui vertici sono , , , .
3 3 3 3
x
√ 1
5
√25 X
− 1
2X 2 + Y 2 = 1, con = + .
2
y −√ 5
√15 Y 0
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Capitolo 10 295
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Capitolo 11
11.1 Esercizi
In questo capitolo sono inseriti esercizi di geometria analitica nello spazio che riguardano
la rappresentazione di piani, rette, sfere e circonferenze.
Con V3 si denota lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione 3 , dei vettori ordinari,
riferito ad una base ortonormale positiva B
= (i, j, k) . In quest’ambito “ ” indica il ·
∧
prodotto scalare tra due vettori e “ ” il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.
Inoltre, tutti gli esercizi di questo capitolo sono assegnati nello spazio ordinario, rispetto
r1 :
−
x y=0
r2 :
x −y−6 =0 r3 :
−
3x 2z + 2 = 0
−
2x z + 5 = 0, x − 2y + z − 6 = 0, −
3y + z 4 = 0,
2. Trovare l’equazione della sfera Σ passante per i punti A = (1, 1, 2), B = (2, 1, 1)
e tangente alla retta r 3 nel punto C = (0, 1, 1) .
297
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π1 : x + y + z − h = 0, π2 : x + ky = 0, π3 : x + y − z − 1 = 0, h, k ∈ R,
1. studiare, al variare di h e k in campo reale, la loro posizione reciproca.
− ∩
2. Posto h = 1 , k = 1 , si consideri la retta r = π 1 π2 . Determinare le equazioni
della retta s simmetrica di r rispetto al piano π3 e scrivere l’equazione del piano
che contiene r ed s .
− −y =2 02, −
2
ed il piano π : x
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Capitolo 11 299
r:
x
y − 52 == 00
e s passante per l’origine, parallela al piano di equazione 3x+2y+z +5 = 0 e complanare
− −
con la retta di equazioni x y + z = y 3 = 0 , verificare che r e s sono sghembe e
determinare la loro minima distanza.
[7] Determinare le equazioni della circonferenza passante per i punti A = (1, −2, 1) ,
−
B = (0, 2, 4) , C = (2, 1, 3) .
[11] Dati i punti A = (1, 2, 0), B = (0, 0, 4), C = ( 1, − −2, 2) , determinare le equazioni
della circonferenza circoscritta al triangolo ABC .
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2. Determinare l’equazione della sfera Σ tangente al piano π nel punto P = (7, 1, −4)
e avente il centro sul piano α : x y + z = 0 . −
3. Trovare, infine, le equazioni della retta tangente a Σ in P e parallela al piano
coordinato yz .
Σ : x2 + y2 + z 2 − 2x + 2z − 2 = 0
con il piano π è una circonferenza , trovare l’equazione della sfera Σ contenente
C
C e avente il centro sul piano π : x + 2y 1 = 0 . −
[14] Date le rette:
x = at + 1 bx − y + 2 = 0,
r: y = 2t + 2 s:
z = 3t + 3, t ∈ R, 3x − z + 1 = 0,
al variare dei parametri a e b in campo reale, studiare la posizione reciproca di r ed s .
[15] 1. Determinare l’equazione del piano passante per il punto A = (2, 3, 0), parallelo −
−
alla retta r : x = y = z e perpendicolare al piano π : x + y + z = 2 .
−
2. Tra tutte le sfere tangenti al piano π nel punto B = (1, 1, 2) , determinare quelle
tangenti alla sfera Σ : x 2 + y 2 + z 2 = 16 .
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Capitolo 11 301
[16] Nello spazio vettoriale reale V3 , rispetto ad una base ortonormale positiva B =
(i, j, k) , sono dati i vettori:
u = (1, 2, 3), −
v = ( 1, 0, −2).
1. Determinare le equazioni della retta r che passa per il punto A = (0, 1, 1) ed è −
parallela al vettore u e le equazioni della retta s complanare ad r , che passa per il
−
punto B = ( 3, 0, 2) e che è ortogonale a v.
C
[17] Data la circonferenza del piano z + 1 = 0 , di centro Q = (2, 3, 1) e raggio − √3 ,
C
determinare le equazioni delle sfere passanti per e tangenti alla retta:
r:
x= 0
−
y 3 = 0.
x −3=0
−
x = 2t
r1 :
y − 3z = 0, r2 : y= 2 −
z = t, t ∈ R.
[19] 1. Determinare le equazioni della retta r passante per l’origine, incidente la retta:
x=t
s: −
y = 3t
−
z = 2 t, t ∈R
e ortogonale al vettore n = j + 2k.
2. Scrivere l’equazione della sfera Σ avente il centro sulla retta r e passante per i punti
A = (1, 0, 0), B = (0, 0, 1) .
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Capitolo 11 303
C
:
x2 + y2 + z 2 9 = 0−
2x + 4y + 4z 9 = 0,−
determinare quelle tangenti al piano di equazione x = 3 .
sulla retta:
r:
−
x y+z =0
−
x + y z = 0.
C
:
x2 + y2 + z 2 + x + y = 0
x2 + y2 + z 2 y + z = 0.
−
[28] Determinare le coordinate del punto simmetrico dell’origine O rispetto alla retta:
r:
x+y+z =0
−
x + y 1 = 0.
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C:
−
x y + z = 0,
−
x2 + y2 + z 2 4 = 0
[34] Determinare, al variare dei parametri reali h e k , la posizione reciproca delle rette:
r:
x + hy + z = 0
s:
− −
x y + hz 1 = 0
−
2x y + 3z + k = 0, −
2x y + z + k = 0.
[35] Determinare l’equazione della sfera passante per il punto A = (1, 1, 1) e per la −
−
circonferenza del piano π : x + 2y + z 7 = 0 di centro C = (2, 3/2, 2) e raggio uguale
a 1/2.
[36] Determinare le coordinate del punto P simmetrico del punto P = (1, −2, 4) rispet-
to al piano π di equazione x + y 2z 3 = 0 .− −
[37] Determinare le equazioni delle sfere tangenti al piano π : 2x + y − 2z − 6 = 0 nel
punto P = (2, 2, 0) e tangenti alla retta r : x + z + 2 = y 2 = 0 . −
[38] Determinare, al variare dei parametri reali h e k , la posizione reciproca dei tre piani:
π1 : x + hy + z = 0, π2 : x y + hz 1 = 0, π3 : 2x + hy + z + k = 0.
− −
[39] Dati il punto P = (1, 2, −1) e le rette:
r1 :
2−x
=
y−1
= 1 − 2z, r2 :
z=0
2 3 3x y− − 2 = 0,
determinare:
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Capitolo 11 305
1. l’equazione della sfera Σ passante per il punto H = (0, 0, 2 33) che interseca il
√
piano coordinato xy secondo la circonferenza:
C: x2 + y2 − 24(x + y) − 132 = 0,
la cui equazione è scritta in tale piano;
3. l’area del triangolo MNP, dove M e N sono i punti di intersezione della retta r1
con la sfera Σ .
s1 :
−
x + y + 2z 1 = 0 s2 :
−
x 2y + z + 1 = 0
2x + 2y + z + 1 = 0, −
2x 4y + 1 = 0,
[42] Determinare le equazioni della retta tangente in P = (0, 0, 1) alla sfera di equazione:
x2 + y2 + z 2 − 2x + y − z = 0
e che interseca la retta: x −1 =y
s: 2
z − 2 = 0.
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determinare:
1. le equazioni delle rette di π che passano per A e che formano con s un angolo ϕ
tale che:
3√
cos ϕ = 2;
5
2. l’equazione della sfera di centro A e tangente alla retta s .
4. le equazioni delle sfere aventi il centro sulla retta r , tangenti al piano π e passanti
per il punto A = (2, 0, 2) . −
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Capitolo 11 307
r:
−
x y+z= 0
−
2x + y + z 1 = 0,
[47] 1. Discutere, al variare dei parametri h e k in R , la posizione reciproca dei tre piani:
π1 : x − 2y + hz = 1,
π2 : 2x − 4y − kz = 2,
π3 : (h − k)x − (4 − k)y − (h + 2k)z = 4 − h.
[48] Determinare le equazioni delle rette parallele al piano coordinato xy e tangenti alla
circonferenza: x2 + y 2 + z 2 2x + 3y = 0
−
C :
x + 2y + z + 2 = 0.
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[50] Determinare le equazioni delle rette passanti per il punto M = (0, 0, 1) , parallele al
piano π : x + z = 0 e tangenti alla sfera di centro C = (0, 4, 2) e raggio 2 .
r:
x + az + 1 = 0
s:
−
x+y a= 0
−
ax + y 7 = 0, −
y 1 = 0, a ∈ R,
1. al variare del parametro a in campo reale, studiare la loro posizione reciproca.
r1 :
x+y −2=0 r2 :
− −
x y z= 0
x+z 4 = 0, 4x 2y z 4 = 0,
− − − −
1. determinare l’equazione del piano contenente r 1 e ortogonale a r 2 .
− −
ed incidente la retta r 3 : x y + z = 3x + y 7 = 0 .
√
3. Determinare le equazioni delle sfere di raggio 2 , aventi centro su r e tangenti al
1
piano π : x − z + 2 = 0 .
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Capitolo 11 309
r:
2x + 2y + z = 0 s:
2x + y + 5 = 0
−
y + z 2 = 0, −
2x z + 10 = 0,
1. verificare che le rette r ed s sono parallele e trovare l’equazione del piano che le
contiene.
3. Determinare le equazioni delle sfere aventi centro sulla retta r e tangenti sia al
− −
piano π : 2x 2y + z 1 = 0 sia alla retta s .
∩
2. Posto h = 0 , si considerino la retta r = π 1 π2 ed il punto A = r π3 . Scrivere ∩
le equazioni della retta passante per A , ortogonale a r e parallela al piano π 3 .
2. Scrivere le equazioni delle sfere tangenti all’asse x nel punto P0 , passanti per il
punto P 1 e tangenti alla retta s .
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−
[58] Dati il punto A = ( 1, 0, 1) e i piani:
− z − 3 = 0, π : y − z − 1 = 0,
π1 : x 2
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Capitolo 11 311
Σ : x2 + y2 + z 2 − 6y + 5 = 0
nel punto A = (0, 1, 0) e ortogonale alla retta:
x+y+z+2=0
r: x − y + z = 0.
[64] Date le rette:
x+y+1=0
x + y + 2z 5 = 0 −
x= t+1
r1 :
− −
2x y z = 0,
r2 :
−
x y + 1 = 0,
r3 : −
y = 2t
z = t + 1, t ∈ R,
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−
[65] Dati il piano π : x z = 0 e il punto P = (2, 0, 1) , determinare il luogo C dei punti
di π aventi distanza (in valore assoluto) uguale a 3 da P .
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Capitolo 11 313
C
:
x2 + y 2 + z 2 2y 6z + 1 = 0
− −
− −
x + y z 1 = 0,
Σ : x2 + y2 + z 2
− 4x − 2y + 4z − 16 = 0,
trovare le equazioni dei piani paralleli al piano π : x − 2y − 2z + 12 = 0 che intersecano
Σ secondo una circonferenza di raggio 4 .
2. Verificare che la retta passante per l’origine e parallela a v è tangente alla circonfe-
renza . C
3. Determinare le equazioni delle sfere passanti per C ed aventi raggio √6 .
[72] Date le rette:
r:
−
2x y + z 4 = 0 − s:
x + λy 1 = 0−
−
y + z 2 = 0, x + z + µ 1 = 0,− λ, µ ∈ R,
1. discuterne la loro posizione reciproca, al variare dei parametri reali λ,µ.
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r1 :
3x + 2y + 2z −1 =0 r2 :
−
x y+1=0
r3 :
x
=
−
y 2
= z,
x + 2y = 0, x + y + z = 0, 3 2
[77] Dati i punti A = (1, 0, 0), B = (0, 1, 2), C = ( 1, − −2, 0), D = (3, 0, 2) ,
1. verificare che A, B,C,D non sono complanari.
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Capitolo 11 315
2. Determinare le equazioni della circonferenza avente centro nel punto medio del
segmento AB e tangente alla retta r .
2. Verificare che i punti A, B, P non sono allineati e calcolare l’area del triangolo
AP B .
2. determinare le equazioni dei piani passanti per r e aventi distanza (in valore asso-
luto) pari a 2 dal punto B ;
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r:
−
x y+1=0
s:
x + 3y = 0
x + y + z = 0, x + y = 0,
r:
x − 1 = y = z − 2, s:
−
4x + 3z 19 = 0
2 y+1=0
Σ1 : x2 + y2 + z 2 = 6, 2
− 1) + (y − 2) + (z + 2) = 3,
Σ2 : (x 2 2
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Capitolo 11 317
5. trovare l’equazione della sfera Σ di centro A e raggio la distanza (in valore assolu-
to) di B da C ;
3. la retta:
r:
x − 2y − 2 = 0
y −z+2=0
interseca la sfera;
r1 :
− −
x z 1=0
r2 :
−
x+y+z 1 =0
y = 0, − −
2x 3y z + 3 = 0.
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[93] Determinare l’area e il perimetro del triangolo di vertici A = (0, 1, 2), B = (1, 1, 1),
C = (2, 1, 2) .
Posto k = −1 :
2. determinare le equazioni della retta s simmetrica di r rispetto ad π .
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Capitolo 11 319
2. Determinare l’equazione del piano passante per r e per l’origine del sistema di
riferimento.
1. la distanza di A da r ;
2. il punto del piano contenente sia A sia r che ha distanza minima dall’origine.
3. la distanza di P da π ;
[98] Dati i punti A = (1, 1, 5), B = (2, 2, 1), C = (1, −2, 2), D = (−2, 1, 2) ,
1. verificare che A, B, C, D sono i vertici di un tetraedro e calcolarne il volume con
segno.
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r:
−
x 2=0
y + z = 0,
s:
− −
x 3y + 5 = 0
y + z 4 = 0,
1. determinare la loro posizione reciproca.
Σ : x2 + y2 + z 2 − 24x + 3y + 4z + 4 = 0
e la retta r .
[100] Dati i punti A = (1, 0, −1), B = (2, 1, 0), C = (1, −2, −1) e la retta:
s:
3x − 1 = z
2y + 1 = z,
1. determinare la posizione reciproca delle rette AB ed s .
2. r è incidente la retta:
s:
−
2x 5y + z = 0
−
x 3z = 0;
3. r è parallela al piano π : −x + 2y = 0 ;
4. r e l’asse z sono sghembe.
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Capitolo 11 321
Σ : x 2 + y2 + z 2 − 4x + 8y + 6z + 2 = 0
e il piano π : z− 1 = 0,
1. verificare che Σ ∩ π è una circonferenza C di cui si chiedono il centro e il raggio.
r:x − 4 = z = 0,
s : 2x + y + z + 3 = 2x − 2y + z = 0,
determinare:
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Capitolo 11 323
4. Determinare le equazioni delle sfere aventi centro sulla retta s e tangenti ai piani
coordinati xy e xz .
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− −−
r:
x +zy 24==00
2x
e il piano π : x − y + z + 1 = 0, determinare:
1. i punti della retta r aventi distanza (in valore assoluto) pari a 2 dal piano π ;
2. l’equazione della sfera tangente al piano π nel punto A = (0, −1, −2) e passante
per l’origine;
r:
−
x y=0
y + z = 0,
il piano π : x + y + z + 1 = 0 e il punto P = (2, 0, 0), trovare:
r:
x + 2y−1=0
2y z− − 2 = 0,
il piano π : x − z + 1 = 0 ed i punti A = (2, 1, 1), C = (−2, 1, 3), trovare:
1. i vertici B e D di uno dei due quadrati ABCD tali che AC sia una sua diagonale
ed il vertice B appartenga alla retta r ;
2. l’equazione della sfera di centro A che interseca il piano π secondo una circonfe-
C
renza di raggio 1;
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Capitolo 11 325
r:
x −3 =0 s:
x+3=0
z − 1 = 0, −
y 1 =0
3. Determinare l’equazione del piano passante per l’origine, parallelo alla retta AB
ed ortogonale al piano π .
4. Data la circonferenza: x2 + y2 + z 2 = 4
C :
−x + y z + 3 = 0,
a. determinare il centro e il raggio di C ;
b. determinare l’equazione della sfera passante per C ed avente centro su π .
[120] Dati le rette:
r:
−
x y+z+1=0
s:
−
x 2y + 2z + 1 = 0
−
y + 2z 1 = 0, x+1=0
1. stabilire se r ed s sono sghembe e trovare le equazioni dei piani passanti per la retta
s e che contengono, rispettivamente, i punti in cui r incontra i piani coordinati.
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2. Determinare le equazioni della retta passante per il punto P ed incidente sia la retta
r sia la retta s .
1. Trovare l’equazione della sfera passante per e avente il centro sul piano:
π : x + 2y − z −C 5 = 0.
2. Determinare l’equazione del piano passante per la retta intersezione di π con z = 0
e per il centro della sfera Σ .
Σ : x2 + y 2 + z 2 − 2x − 2y + 1 = 0
con il piano π .
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Capitolo 11 327
Posto k = 1 :
2. determinare il luogo dei punti P del piano π tali che i segmenti P A e P B siano
lati di un rombo.
11.2 Soluzioni
x
1 0 1
0
1
y 1
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Capitolo 11 329
1
2
y
2
0 2
x
2
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10
x
y
0 0
10
10
20
10
10
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Capitolo 11 331
3. Σ2 : x2 + y2 + z 2 − 3x − 3y − z − 1 = 0 è la sfera richiesta.
La situazione geometrica è illustrata nella Figura 11.2.
−
[6] Le equazioni di s sono 3x + 2y + z = x y + z = 0 . Le rette r ed s non possono √
essere né parallele né incidenti. La loro minima distanza è d(r, s) = 19/ 13.
[8] 1. a. Se h = 0 e k = −4 la retta r e il piano π sono incidenti;
− 52 oppure se k = −4, per ogni valore di h, la retta r è
b. se h = 0 e k =
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2x + y = 0 √
2x 4y + 5z
− − ± 10 12 5 = 0.
4
0
2
5 0 5
x
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Capitolo 11 333
4 3
√
2 2 2
(x − 1) + (y + 1) + (z − 2) ± 3
(x + y + z − 2) = 0 .
[16] 1. r :
2x −y+1=0 s:
−
3y + 7z 14 = 0
3x − z − 1 = 0, −
x + 2z 1 = 0
3 3
√
|
2. d(O, r) =
14
| √
è la distanza cercata.
250
3. La sfera richiesta ha equazione (x + 3)2 + y 2 + (z − 2) 2
= .
14
[18] s :
−
5x 2y + 6z − 15 = 0
x + 2z = 0
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è la retta richiesta.
[19] 1. r :
3x + y = 0
y + 2z = 0
è la retta richiesta.
2. Σ : x2 + y2 + z 2 − 1 = 0 è la sfera richiesta.
3. Il luogo di punti richiesto è la sfera di equazione x 2 + y2 + z 2 − 34 = 0 .
10
10
20
0
20
y
20 10
0 x
[20] 1. Le due rette date sono sghembe perché non sono né parallele né incidenti. La
retta perpendicolare ad entrambe ha equazioni:
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Capitolo 11 335
−
y z+2=0
4x + 7y + z 5 = 0.
−
2. La circonferenza cercata ha equazioni:
x2 + y2 + z 2 + 10x + 16y − 8z + 7 = 0
−
3y + z 1 = 0.
[21] 1. r :
−
8x y = 0
s:
y+3=0
z + 2 = 0, − − 8x y 195 = 0.
2. Le due rette date sono sghembe perché non sono né parallele né incidenti. La loro
√
minima distanza vale d(r, s) = 195/ 65 .
−
x + y + z + 2( 3t + 1)x +2(3t − 2)y − 2tz + (−3t + 1) + (3t − 2) = 0, t ∈ R,
non si tratta di un fascio di sfere in quanto il parametro t non è lineare.
x2 + y2 + z 2 − 9 = 0, x2 + y2 + z 2 − 34 x − 32 y − 32 z − 458 = 0 .
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[32] 1. È sufficiente osservare che il punto A è esterno alla sfera a cui appartiene , C
infatti, la distanza (in valore assoluto) di A dal centro della sfera è maggiore del
suo raggio.
1
√5
2 2 2
(x + y + z − 2x + 1) + − ±2 (x − y + 2z − 1) = 0.
− −
[34] Se k = ( 1 2h)/(1 + h), h = −1 le rette r ed s sono incidenti, altrimenti sono
sghembe; non sono mai parallele.
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Capitolo 11 337
6y + 1 = 0
2. r :
x+y+1=0
è la retta richiesta.
3. P1 =
− 5
, − 1
− − −
, 1 , P2 =
5
,
1
,
1
sono i punti richiesti.
6 6 6 6 2
− 2 2 2
5 1 1 9
4. La sfera richiesta ha equazione x + + y+ + z = .
6 6 4 16
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1 4 5
14
[44] 1. La circonferenza C ha centro nel punto C = , ,
3 3 3
e raggio
3
;
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Capitolo 11 339
1 1
[46] 1. I due punti richiesti hanno coordinate (1, 0, −1), 0, ,
2 2
;
2. la sfera richiesta ha equazione x 2 + y 2 + z 2 − 24x − 15z + 454 = 0 .
13
±
z=
4
.
[49] 1. Se h = −3 e ∀k ∈ R la retta e il piano sono incidenti;
se h = −3 e k =
−5 la retta è parallela al piano;
se h = −3 e k = −5 la retta giace sul piano.
2. C :
4x + 3y − 5z + 7 = 0
2 2 2
x + y + z − 4x − 6z + 4 = 0.
3. Le due rette richieste hanno equazioni:
− − ± √
4x + 3y 5z + 7 = 0
x + 7y + 5z 17 15 3 = 0.
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se a ∈ {− }
2, 3 le rette sono incidenti;
in tutti gli altri casi le due rette sono sghembe.
[54] 1. Le due rette r ed s sono parallele perché i loro parametri direttori sono in pro-
porzione. Il piano che le contiene ha equazione 2x + 2y + z = 0 .
|
2. La distanza richiesta è d(r, s) = 3 . |
3. Le due sfere richieste hanno equazioni:
2 2 2
− −
x
1
+ y+
5
+ z
9
= 9, (x + 2)2 + (y − 2) 2
+ z2 = 9 .
4 2 2
∈{ }
[55] 1. Se h / 1, 2 l’intersezione dei piani π 1 , π2 , π3 è un punto;
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Capitolo 11 341
3
y
3
2
x
2
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x + 2y + 1 = 0
[56] 1. r : −
y z=0
è la retta richiesta.
± √3 y − 103 z + 1 = 0.
x2 + y2 + z 2 + 2x + 2
2
3
3. Il valore di h richiesto è h = − 79 .
− −
x z 3 =0 √3 = 0, − −
x z 3 =0 √3 = 0.
2y 2z 3 + 2y 2z 3
− − C
− − −
2. Il punto B è esterno a , in quanto esterno alla sfera. Infatti la distanza d(A, B)
√
uguale a 11 è maggiore del raggio della sfera.
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Capitolo 11 343
−−→ ∧ −→ ·
alla retta r (ad esempio r = i + j + 2k) ed un punto D appartenente alla retta r
(ad esempio D = (2, 0, 1) ) si ha che il prodotto misto AD AB r = 0, con
−→
AB ∧ r = o . Il punto d’intersezione delle due rette ha coordinate (1, −1, −1);
il piano che le contiene ha equazione x + y − z − 1 = 0 .
2 2 2
2. Σ : x + y + z + 4y + 6z − 5 = 0 .
4. C :
2 2 2
x + y + z + 4y + 6z − 5 = 0
y+z+2=0
è la circonferenza cercata.
[61] 1. Se k ∈
/ {−2, 1} i tre piani si incontrano in un punto;
se k = −2 due piani si incontrano in una retta e il terzo piano è parallelo a tale
retta;
se k = 1 i tre piani sono coincidenti.
è la circonferenza richiesta;
la sfera cercata ha equazione x 2 + y 2 + z 2 − x − y + 3z = 0.
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y −1 =0
x z = 0.
−
[64] 1. La retta richiesta ha equazioni:
− −
x 2y z + 4 = 0
− −
5x + 2y z 4 = 0.
2. Le due rette date sono sghembe perché non sono né parallele né incidenti.
Le equazioni della retta ortogonale e incidente r 1 e r 2 sono:
3
x= + t
7
8
y = + 2t
7
3
z = + 3t ,
7
t ∈ R.
3. La circonferenza richiesta è:
C
:
x2 + y 2 + z 2 2x 4y + 2z + 4 = 0
− −
−
x + y + z 2 = 0.
[66] 1. r :
x −y+1=0
x − 2y + z = 0
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Capitolo 11 345
è la retta richiesta.
3√
C=
1
, −1, 1 e raggio 3.
2 2
x
3
1
1
1
1
0
1
y
− 2x + 4z − 12 = 0
x2 + y2 + z 2
x − y + 3z + 5 = 0.
2. I punti richiesti sono:
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5 3 − √
3 11 + 12 − √
3 11 + 12
A= , , 3 , B= + 4, , 3
2 −2 − 2√11 2√11 −
− √
3 11 − 12 − √
3 11 − 12
oppure B = √ + 4,
2 11
√ , −3 . 2 11
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Capitolo 11 347
−→ −→ −−→
[77] 1. I vettori AB, AC, AD sono linearmente indipendenti.
2. π : x− y + z = 1 è il piano richiesto.
2 2 2
3. Σ : 3(x − 3) + 3y + 3(z − 2) = 16 è la sfera richiesta.
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[80] 1. r :
x+y= 0
−
z 3 =0
è la retta richiesta;
−− − 1)
C: (x 1) + y + (z
x z = 0.
=1
[83] 1. Le due rette date sono sghembe perché non sono né parallele né incidenti.
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Capitolo 11 349
[85] 1. La distanza tra i centri delle due sfere date è minore della somma dei loro raggi,
−→ −→ −−→
[86] 1. I vettori AB, AC, AD sono linearmente dipendenti;
x+1 y x= 0
2. AC : = = z + 1 , BD :
2 3 y z 2 = 0;
− −
sono le rette richieste, esse sono incidenti in quanto:
−→ −−→ o e AC
AC ∧ BD =
−→ ∧ −BD
−→ · −AD
−→ = 0;
il punto d’intersezione delle due rette è P =
3
0, , −1
;
2 2
3. la sfera richiesta ha equazione x 2 + y 2 + z 2 − 8z − 10 = 0 .
[87] 1. Il piano richiesto ha equazione 9x + 5y + 3z 14 = 0;
−→ · −−→
2. BA BC = 0; −
3. BC :
−1=0
y + 6z
− −1=0
x 3z
è la retta richiesta;
|
4. d(A,BC ) = | √10 è la distanza richiesta;
5. Σ : x2 2 2
+ y + z − 2y − 6z − 36 = 0 è la sfera richiesta;
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3. la retta r interseca la sfera, in quanto la distanza (in valore assoluto) del centro C Σ
√
di Σ dalla retta r è minore del raggio di Σ . Infatti d(CΣ, r) = 5/ 3 < 3;
4. le due sfere non hanno punti in comune, in quanto la distanza dei centri delle sfere
è maggiore della somma dei rispettivi raggi che è uguale a 4. d(C, CΣ ) = 17 > 4.
√
[90] 1. s :
− −
x z 1 =0
− −
5x 5y z + 5 = 0
è la retta richiesta.
2. s :
x+y+z 2 =0 −
− −
x y z=0
è la retta richiesta.
3. d(P, r) =
√6 è la distanza richiesta.
| |
[92] 1. Le coordinate del punto P verificano l’equazione di π 1 .
2. r :
x+y+z= 2
−
2x + 3y z + 4 = 0
è la retta richiesta.
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Capitolo 11 351
|
3. d(r, π2) = | √414 è la distanza richiesta.
[95] 1. Le due rette date sono sghembe perché non sono né parallele né incidenti.
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−→ −→ −−→
[98] 1. I vettori AB, AC e AD sono linearmente indipendenti; il volume, con segno, del
tetraedro vale 9 .
(x + 12)2 + (y 3)2 + z 2 = 198
−
2. C: −
5x y + z 9 = 0 −
è la circonferenza richiesta.
y 5 x
5 0
5
0
z
0
5
[99] 1. r e s sono sghembe in quanto non sono né parallele né incidenti.
3. La sfera Σ interseca la retta r in quanto la distanza (in valore assoluto) tra il centro
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Capitolo 11 353
9 1
33
2. La circonferenza richiesta ha centro nel punto C =
4
−
, 1,
4
e raggio
8
.
[101] Σ1 ha centro nel punto C 1 = (1, 0, 0) e raggio uguale a 10 ; Σ 2 ha centro nel punto
√
C2 = (2, 0, 0) e raggio uguale a 3 , quindi Σ2 è all’interno di Σ 1 senza punti in comune.
La situazione geometrica è illustrata nella Figura 11.8.
y
5 0 5
0
z
5
5
0
5
x
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Capitolo 11 355
x2 + y 2 + z 2 − 163 x − 23 y − 103 z + 1 = 0, x 2
+ y2 + z 2 − 6y + 2z + 1 = 0 .
|
[113] 1. d(A, π) = | √16 è la distanza richiesta.
2. La retta richiesta ha equazioni:
r:
x + y + 2z −2=0
−
y 1 = 0.
3. A è esterno a Σ perché la distanza del punto A dal centro della sfera Σ è maggiore
del raggio di Σ .
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1
x = 1 + t
2
3. r :
y= 1 −t
z = −t , t ∈ R.
x − 45 + y − 15 + z+
1
5
=
1
25
.
[115] 1. Si ottengono i due punti di coordinate:
±√ ∓√ −±√
5 2 3 3 2 3 3 2 3
, , ;
4 2 4
− −x z 2=0
− ∓ √ −
x
5
4 4
3
2
+ y
3
2
∓
√3
2
2
+ z+
3
4
∓
√3
4
2
= 1.
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Capitolo 11 357
[118] 1. Le rette r ed s sono sghembe perché sono ottenute dall’intersezione di due piani
±
paralleli con due piani non paralleli. I piani richiesti sono x 3 = 0 e sono paralleli.
− −
2. La retta richiesta ha equazioni y = z = 1.
[120] 1. Le rette r e s sono incidenti, in quanto la matrice avente per righe ordinatamente
i coefficienti ed i termini noti delle equazioni dei piani che individuano le rette r ed
s rispettivamente, ha rango 3 .
Si ottiene un solo piano di equazione x − y + z + 1 = 0.
2. La retta richiesta ha equazioni:
x + y + 5z −1=0
−
y z = 0.
5
|
3. d(O, r) = | 7
è la distanza richiesta.
4. Le sfere richieste hanno equazioni:
3x2 + 3y 2 + 3z 2 − 14x + 4y − 8z + 11 = 0, 3x + 3y 2 2
+ 3z 2 + 2x 4y + 8z
− −5 = 0.
[121] 1. La sfera richiesta ha equazione x 2 + y 2 + z 2 − x + 9z = 0 .
2. Il piano richiesto ha equazione z = 0 .
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[122] 1. Le rette sono sghembe in quanto non sono n é parallele né incidenti;
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Capitolo 12
12.1 Esercizi
In questo capitolo sono inseriti gli esercizi di geometria analitica nello spazio che riguar-
dano la rappresentazione di coni, cilindri, superfici di rotazione e quadriche.
Con V3 si denota lo spazio vettoriale euclideo, di dimensione 3 , dei vettori ordinari,
riferito ad una base ortonormale positiva B
= (i, j, k) . In quest’ambito “ ” indica il ·
prodotto scalare tra due vettori e “ ” il prodotto vettoriale o esterno tra due vettori.
∧
Inoltre, tutti gli esercizi di questo capitolo sono assegnati nello spazio ordinario, rispetto
ad un riferimento cartesiano (ortonormale, monometrico, positivo) R
= (O,x,y,z ) o, in
modo equivalente, rispetto al riferimento cartesiano R
= (O, i, j, k), dove ( i, j, k) è una
base ortonormale positiva dello spazio vettoriale V3 su cui è definito lo spazio affine di
punti che viene considerato.
Con:
Q:a 11 x2 + a22y 2 + a33z 2 + 2a12xy + 2a13xz + 2a23yz + 2a14x + 2a24y + 2a34z + a44 = 0
359
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L’equazione matriciale:
x X x0
y
=P Y + y0
z Z z0
• se rank(A) = 3 si ha:
X2 Y2 Z2
+ 2 + 2 = 1 : ellissoide;
a2 b c
X2 Y2 Z2
a2
+ 2 + 2 =
b c
−1 : ellissoide immaginario;
X2 Y2 Z2
a2
+ 2
b
− c2
= 1 : iperboloide ad una falda (iperboloide iperbolico);
2 2 2
X2 − Y2 − Z2 = 1 : iperboloide a due falde.
a b c
• Se rank(A) = 2 si ha:
X2 Y2
a2
+
b2
− z = 0 : paraboloide ellittico.
X2 2
a2
− Yb − z = 0 : paraboloide iperbolico (paraboloide a sella).
2
• se rank(A) = 3 si ha:
αX 2 + βY 2 + γZ 2 = 0 con α = 0, β = 0, γ = 0 : cono reale o immaginario.
• Se rank(A) = 2 si ha:
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Capitolo 12 361
X2 Y2
a2
+
b2
= −1 : cilindro immaginario;
X2 Y2
+ 2 = 1 : cilindro ellittico;
a2 b
X2 Y2
a2
− b2
= 1 : cilindro iperbolico;
X2
a2
− 2y = 0 : cilindro parabolico.
– Se rank(B) = 2 le quadriche sono coppie di piani reali o immaginari. In partico-
lare:
• se rank(A) = 2 si ha:
X2 Y2
+ 2 = 0 : coppia di piani complessi coniugati, incidenti;
a2 b
X2 2
a2
− Yb 2
= 0 : coppia di piani incidenti.
• Se rank(A) = 1 si ha:
2
X
a2 = −1 : piani immaginari paralleli;
X2
= 1 : piani paralleli.
a2
[1] 1. Determinare l’equazione del cono S di vertice V = (0, 2, 1) le cui generatrici for-
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[3] Determinare l’equazione del cono di vertice l’origine O = (0, 0, 0) e che contiene la
circonferenza del piano z = 4 , di centro (2, 0, 4) e raggio 2 .
C
:
(x 1)2 + (y
− − 1) 2
+ (z − 1) 2
=3
−
y 1 = 0,
Σ : x2 + y 2 + z 2 − 2x − 2z − 2 = 0
con vertice V = (0, 3, 0) .
[6] Dati i punti A = (1, 0, 0), B = (0, 1, 2), C = ( 1, − −2, 0), D = (3, 0, 2) ,
1. verificare che A, B,C,D non sono complanari.
2. Determinare il piano π contenente A, B, C .
[7] Determinare l’equazione del cono di vertice l’origine O = (0, 0, 0), circoscritto alla
− −
sfera di centro C = ( 4, 3, 2) e raggio 2 .
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Capitolo 12 363
[10] Determinare l’equazione del cono avente vertice nell’origine e circoscritto alla sfera
di centro A = (1, 3, 1) e raggio 1 .
−
[11] Dati i punti A = (1, 1, 5), B = (2, 2, 1), C = (1, −2, 2), D = (−2, 1, 2) ,
1. determinare le equazioni della circonferenzaC circoscritta al triangolo ABC.
2. Determinare l’equazione del cono S di vertice D e direttrice C.
2 2 2
C: x +y +z
−
x 2y = 0
− 2y + z + 2 = 0
dal punto V = (1, 0, −1) .
[13] Determinare l’equazione del cono S di vertice V = (2, 1, 1) circoscritto alla sfera:
Σ : x2 + y2 + z 2 − 2z = 0.
[14] Determinare l’equazione del cono di vertice V = (0, 0, 2) circoscritto alla sfera:
Σ : x2 + y2 + z 2 − 2x + 2y + 4z − 4 = 0.
[15] Dati la sfera:
Σ : x 2 + y2 + z 2 − 4x + 8y + 6z + 2 = 0
e il piano π : z − 1 = 0,
1. verificare che la curva Σ ∩ π è una circonferenza C di cui si chiedono il centro e il
raggio.
2. Determinare l’equazione del cono di vertice l’origine O = (0, 0, 0) e direttrice la
circonferenza . C
[16] Scrivere l’equazione del cono
2 2 2
S
di vertice V = (0, 1, 1) circoscritto alla sfera di
equazione x + y + z + 2(x + y + z ) = 0.
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[17] Scrivere l’equazione del cono di vertice V = (4, 0, 0) circoscritto alla sfera di centro
C = (1, 1, 1) e raggio 3 .
C
:
−
2x y + z = 0
x2 + y2 + z 2 2x − − 4y + 1 = 0,
determinare l’equazione del cono di vertice V = (0, 0, 1) con direttrice C.
[21] Data l’iperbole equilateraI di equazioni:
I : xy =5
z = 0,
determinare l’equazione del cono S di vertice V = (1, 1, 1) e direttrice I .
2
[22] Determinare l’equazione del cilindro che contiene la parabola P: x = z − y =0e
che ha le generatrici parallele alla retta r : z = x y = 0 . −
[23] Determinare l’equazione del cilindro circoscritto alla sfera di centro C = (1, 1, 0) e
raggio uguale a 2 , avente le generatrici parallele alla retta:
x=t
s: y= t
−
z = 2t + 1, t ∈ R.
[24] Dati il piano π : x− z = 0 e il punto P = (2, 0, 1) ,
1. determinare il luogo C dei punti di π aventi distanza pari a 3 da P ;
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Capitolo 12 365
C: x2 + y2 + z 2
x +y +z
−− 2x + 4y − 4z = 0
9 = 0,
determinare le equazioni della sua proiezione sul piano coordinato xy parallelamente alla
direzione della retta s di equazioni:
s:
−
x + y 2z = 0
−
2x 3y + z = 0.
r:
−
x y=0
y + z = 1,
2
−
il vettore v = ( 1, 0, 1) e la superficie S di equazione x + y2 + z 2 − 2xz − 2x + 2z = 0 ,
1. determinare l’equazione del piano π parallelo ad r, al vettore v e passante per
l’origine.
C
:
x2 + y 2 + z 2 2y 6z + 1 = 0
− −
− −
x + y z 1 = 0,
determinare l’equazione del cilindro di direttrice C e generatrici ortogonali al piano che
la contiene.
Σ : x 2 + y2 + z 2 − 4x − 2y + 4z − 16 = 0
− −
e il piano π : x 2y 2z + 12 = 0 , determinare l’equazione del cilindro circoscritto a Σ
ed avente le generatrici ortogonali ad π.
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− −
[32] Dati i punti A = (1, 2, 1), B = (2, 1, 1) , determinare l’equazione del cilindro
circoscritto alla sfera di centro il punto medio del segmento AB , passante per A ed avente
le generatrici parallele all’asse x.
r:
x + 3y −z−1=0
2x + y z + 2 = 0.
−
[35] Determinare l’equazione del cilindro che proietta la circonferenza del piano y = 0
di centro C = (2, 0, 1) e raggio 2 , secondo la direzione della retta:
r:
−
x+y z+1=0
− −
5x y z + 1 = 0.
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Capitolo 12 367
1. z = sin x ;
2. x2 + y 2 = 2y .
determinare l’equazione del cilindro avente C come direttrice e con generatrici parallele
al vettore v = (1, 0, 1) . Determinare, inoltre, la curva che si ottiene intersecando tale
cilindro con il piano x = 0 .
[38] Determinare l’equazione del cilindro circolare retto di asse la retta di equazioni:
−
x y+2=0
z+1=0
e raggio uguale a 3 .
[40] Determinare le equazioni della curva C proiezione della curva:
2x2 + y2 + z 2 = 1
:
C x+y= 0
sul piano y = 2 secondo la direzione della retta:
s:
− −2=0
x y
z=1
e classificare C.
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S
[42] Determinare l’equazione della superficie generata dalla rotazione completa intor-
− C
no alla retta x = y = z 1 della curva : z = xy x y = 0 . − −
[43] Date le rette:
−
x + y + 2z 5 = 0
x= u+1
r:
x y + 1 = 0,
s: −
y = 2u
z = u + 1, u R,
− ∈
determinare l’equazione della superficie generata dalla rotazione completa della retta s
intorno a r .
[44] Determinare la superficie generata dalla rotazione completa dell’asse z intorno alla
retta x = y = z e verificare che si tratta di un cono con vertice nell’origine.
s:
x = 2z 1 −
y = 3z + 5.
C
:
y2 + z 2 − 4y + 3 = 0
x = 0,
determinare l’equazione della superficie S generata dalla rotazione completa di C intorno
all’asse z .
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Capitolo 12 369
determinare l’equazione della superficie generata dalla rotazione completa della retta r
intorno alla retta s di equazioni: x= 0
−
z = 3.
C
: −t
y=
1+t
z = t, t ∈ R, t > −1,
S
1. verificare che l’equazione del cono con vertice V = (1, −1, −1) che proietta la
curva è (y + 1)(z + 1) = (1 x)2 .
C −
2. Detta C la curva intersezione di S con il piano coordinato xy, determinare l’equa-
zione della superficie generata dalla rotazione completa di C intorno alla retta:
r:
x= 1
z = 0.
r:
3x + 2y + 2z −1 =0 s:
−
x y+1=0
x + 2y = 0, x + y + z = 0.
Determinare l’equazione della superficie ottenuta dalla rotazione completa della retta r
intorno alla retta s .
r:
−
x y+1=0
s:
x + 3y = 0
x + y + z = 0, x + y = 0,
S
1. determinare l’equazione della superficie generata dalla rotazione completa di r
intorno ad s. Che tipo di superficie di rotazione si trova?
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
r:
−
x+y z =0
s:
−
2x z = 1
−
2x y = 0, −
x y = 0,
determinare l’equazione della superficie generata dalla rotazione completa di s intorno
alla retta r e dire di quale superficie si tratta.
r:
−
x 2=0
s:
−
x 3y + 5 = 0
y + z = 0, −
y + z 4 = 0,
S
determinare l’equazione della superficie generata dalla rotazione completa di r intorno
alla retta s e precisare di quale superficie si tratta.
− −
[55] Dati i punti Q = (1, 1, 1), R = ( 1, 2, 1) scrivere l’equazione della superficie S
ottenuta dalla rotazione completa della retta, passante per Q e per R , intorno all’asse x e
precisare di quale superficie si tratta.
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Capitolo 12 371
2
[57] Dati l’ellissoide E :x + 3y 2 + z 2 = 1 e la retta:
r:
−
3x 2z + 2 = 0
y = 0,
1. determinare l’equazione del cilindro avente le generatrici parallele al vettore
v = (1, 0, 1) e tangente all’ellissoide E.
2. Determinare l’equazione della superficie ottenuta dalla rotazione completa della
retta r attorno all’asse z.
r:
− −
2x y 3 = 0
s:
− −
x y 2 =0
−
x + z 2 = 0, z = 1,
determinare l’equazione della superficie ottenuta dalla rotazione completa della retta r
intorno alla retta s e precisare di quale superficie si tratta.
Q: 4
− y9 = 2z.
2. Verificare che la retta:
r:
−
3x 2y + 6 = 0
3x + 2y + 12z = 0
appartiene a Q.
http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 371/399
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2 2
S : x − 2xy + 4yz + 2xz + y + z 2 + 1 = 0,
A=
52 25 −−22 ,
− 2 − 2 5
1. determinare una matrice ortogonale Q tale che t QAQ = D, con D matrice diago-
nale.
[63] Determinare l’equazione dell’ellissoide avente centro nel punto C = (1, 2, 3) , assi
paralleli agli assi coordinati x,y,z e semiassi di lunghezza, rispettivamente, uguale a
2, 3, 7.
x2 + y2 + kz 2 − 2x = 0,
al variare di k ∈ R.
[65] Descrivere la superficie di equazione:
xy = 2z,
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Capitolo 12 373
1. x2 + z 2 = y ;
2 2
2. z = 4 −x −y ;
x2 y2
3. z = + ;
4 9
4. z = x 2 −y 2
+ 2.
3
x = u + uv + v 2
S
: y = cos u + u + vu
z = u(v + 1), u, v ∈R
è una superficie rigata.
2 2 2
x + 4y − z − 1 = 0,
determinare le equazioni delle due schiere di rette ad essa appartenenti e calcolarne i
parametri direttori.
[69] Determinare il luogo dei punti P dello spazio per i quali è costante il rapporto k
delle distanze di P :
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y=0 x= 0
6. dalla retta e dalla retta
z=1 z = 0;
x=0 x=1
7. dalla retta e dalla retta
z=0 z = 0;
8. dalla retta
y=0
e dalla retta
x= 0
z=0 z = 0;
9. dalla retta
x=0
e dal piano z = 0;
z=1
x=1
10. dalla retta e dal piano z = 0;
z=0
x=0
11. dalla retta e dal piano z = 0;
y=0
12. dal piano x = 0 e dal piano x − 1 = 0;
13. dal piano x = 0 e dal piano z = 0;
2 2 2
[70] Sono dati l’iperboloide ad una falda
K : 2x2 + y 2 4z = 0 .
− H: x +y −z = 1 e il paraboloide ellittico
12.2 Soluzioni
2 2 2
[1] 1. S :x + (y − 2) − (z − 1) = 0 è il cono richiesto.
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Capitolo 12 375
y 2
2
z
0
2
2
0
x 2
4
2 2 2
[4] 1. S : x − 2xy − 2y + (z − 1) = 0 è il cono richiesto, rappresentato nella Figura
12.2.
http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 375/399
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2. C : x2 2
− 2xy − 2y + 1 = 0 si tratta dell’iperbole di equazione, in forma canonica:
1 + √13 − 1 + √13
2 2
X − Y = 1, con:
2 2
x
√
13 − 3 13
√
13 + 3 13
X
√52 − √52
= .
√
√ √
(3 + 13) 13 − 3 13 (3 − 13) 13 + 3 13
√
y
√52 √52 Y
1
z
3
1
1
0
y
x 1
1
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Capitolo 12 377
3x2 + 3x(y − 3) − xz − (y − 3) 2
+ 3(y − 3)z + 3z 2
= 0.
−→ −→ −−→
[6] 1. I vettori AB, AC, AD sono linearmente indipendenti.
2. π : x − y + z = 1 è il piano richiesto.
2 2 2
3. Σ : 3(x − 3) + 3y + 3(z − 2) = 16 è la sfera richiesta.
2 2 2
4. Il cono richiesto ha equazione (x − 1) + 6(x − 1)z − 2y + z = 0.
2 2
[8] S : (x − 3) + 6(x − 3)(z + 3) + 4y + (z + 3) 2 = 0 è il cono richiesto.
http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 377/399
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2. si tratta della met à (rivolta verso l’alto) di un cono circolare retto di vertice l’origine
e asse l’asse z .
2
[19] Il cono richiesto ha equazione (x − 1) − 2(y − 2)(z − 1) = 0 .
− −
[20] Il cono richiesto ha equazione 13x2 y 2 2xy+(z 1)2 +6x(z 1)+2y(z 1) = 0 . − − −
Allo scopo di ottenere una migliore realizzazione grafica (cfr. Fig. 12.3 ), si sono utilizzate
le equazioni parametriche del cono:
√
x= t 1+
2
sin ϕ
3
√ √
y= t 2+
2
sin ϕ +
2
cos ϕ
3 2
− √ √ −
z= 1+t 2 sin ϕ + 2 cos ϕ
3 2
1 , t ∈ R, ϕ ∈ [0, 2π).
2
[21] S : (x − z)(y − z) − 5(1 − z) = 0 è il cono richiesto.
2
[22] Il cilindro richiesto ha equazione z = (y − x) ed è rappresentato nella Figura 12.4.
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Capitolo 12 379
4
y 2
2
4
2
4
4
2
0
x 2
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y 5
5
15
5
0
x
5
C:
−
(x 2)2 + y 2 + (z − 1) 2
=9
−
x z = 0;
2
2. il cilindro richiesto ha equazione (x − 2) + y 2 + (x − 1) 2
= 9.
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Capitolo 12 381
2 2 2
9 9 9
2y 2z + + x 3y + 2z + x 2y + z 9 = z = 0.
− 2
− −2 − −2 −
[26] Il cilindro richiesto ha equazione:
(x + z + 2) 2 (x + z 2
− 2) − (x + z + 2) = 0 .
+ ( x + y + z + 2) 2 +
−
4 4
√12 √12 1
x
0
X
2
y = 1 0 0 Y + 0 .
√12 − √12 1
z
0
Z
2
C: x +y +z
x + z = 0.
− 2xz − 2x + 2z = 0
La retta r ha equazioni x = z = 0.
(x − 2y − 2z − 4) − 9(x + y + z − 4x − 2y + 4z − 16) = 0 .
2
[30] S : 2x + x − y − z = 0 è il cilindro richiesto.
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5
1
Π
0
Π
x
2Π
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Capitolo 12 383
x
1
y 2 0
1 1
2
−
2
2 x + (x − z − 1)
− 1
3 y + (x − z − 1)
+ 1 = 0.
3 3
2 2
[35] Il cilindro richiesto ha equazione (2x − y − 4) + (2z − 3y − 2) = 16 .
[36] 1. Cilindro di direttrice la curva z = sin x del piano coordinato xz e con generatrici
parallele all’asse y, rappresentato nella Figura 12.5;
2
[37] Il cilindro richiesto ha equazione (1 − z + x) − 4y = 0.
http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 383/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
2
La curva, invece, ha equazioni (1 − z + x) − 4y = x = 0 , si tratta di una parabola.
[38] Il cilindro richiesto ha equazione:
2 2
(x + y − 2) − 2(x + y2 + z2 − 4y + 2z − 4) = 0 .
[39] Il cilindro richiesto ha equazione:
13x2 + 10y2 + 5z 2 − 4xy − 6xz − 12yz + 90x − 72y + 18z + 117 = 0 .
2
x y 2
[40] C
:
−
3 2 +z =1
−
y 2 = 0,
la curva C è un’ellisse di centro (2, 2, 0) .
S :x 2
+ y2 + z 2 − 72 (y − z − 5) − 13(y − z − 5) − 26 = 0 .
2
2
[46] La superficie di rotazione richiesta è S : (x + y 2 + z 2 + 3)2 2
− 16(x + y2) = 0 .
http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 384/399
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Capitolo 12 385
[49]
La superficie richiesta ha equazione:
2
− − 2
2
(x + 1) + y + (z 2
− 1) 2
=
2x + 2y − 4z + 7 +
1 x − y + 2z
5 5
2
+
4x + 4y 8z + 9 − ,
10
si tratta di un iperboloide di rotazione ad una falda.
C = (0, 0, 3) e 5 .
http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 385/399
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S : (x + 5) 2 2
+ y + (z − 4) 2
= 65 + 4(3x + y − z − 6) + 2
3x + y −z−6 2
,
2
si tratta di un iperboloide di rotazione ad una falda.
[56] 1. Paraboloide di rotazione, rivolto verso l’alto, di vertice V = (0, 0, −1) e rappre-
sentato nella Figura 12.8;
2. superficie ottenuta dalla rotazione completa della parabola z 2 = x del piano coor-
dinato xz intorno all’asse z, rappresentata nella Figura 12.8.
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Capitolo 12 387
x y
1 2
2 4
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
5
20
z
10
5
0
x
5
1
1
1
1
http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 388/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 12 389
x
10
10
y 0
10
0
10
20
10
z
10
http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 389/399
7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
5
y
5
z
0
5
5
0
x
5
1 1
z= 2 − 3 t, t ∈ R,
verificano l’equazione del paraboloide.
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Capitolo 12 391
2. C : x − 2xy + y
2 2
+ 2x + 4y + 2 = 0 , si tratta della parabola di equazione in forma
√
canonica 2Y 2 + 3 2X = 0 , rispetto al cambiamento di riferimento dato da:
x
√ 1 1 X
− 1
2
−√2
24
= + .
√1 1 − 13
y 2
√2 Y 24
0.1
0.1 0.2
0 y
0.2
0 0.2
x
0.2
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x
0
y 4
1
2
4
3 0 0
√ 2
−6
√6 √3
2 3
[62] 1. D =
0 3 0
, Q=
0
√6 √3 ,
3 3
0 0 9
√ 2
√6 √3
−3
2 6
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Capitolo 12 393
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
1 2
2
X − 12 Y 2
= 2Z ,
rispetto al sistema di riferimento R = (O,X,Y ,Z) ottenuto da:
x
√ 2
√2
0
X
2 2
y = √ 2
2
−2
√2
0
Y .
z
Z
0 0 1
[67] 1. La superficie S è una rigata in quanto il parametro v compare solo a primo grado
ed è rappresentata nella Figura 12.15.
2. I parametri direttori della generica retta appartenente ad S sono:
(u + 1, u2 , u), u ∈ R.
[68] Si tratta dell’iperboloide ad una falda la cui forma canonica è x 2 + 4y 2 −z 2
= 1,
λ1 x − 2y − λ 1
z = 1, λ1 ∈ R;
− 2y + λ z = 1, λ ∈ R;
λ2 x 2 2
2 2 2 2
hanno parametri direttori (1 − λ , λ , −1 − λ ) e (1 − λ , λ , 1 + λ ) rispettivamente.
1 1 1 2 2 2
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Capitolo 12 395
20
10
z 0
4
4
0
x 4
y
0
5
10
z
20
30
5
0
x
5
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
3
1
z
0
0 y
2
0
3
x
2
y x
5 5
0 0
5 5
50
50
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Capitolo 12 397
5
5 5
0 0
5 5
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
x2(1 − k ) + y (1 − k ) + z (1 − k ) + 2k z − k
2 2 2 2 2 2 2
= 0,
se k = 0 si ottengono i piani immaginari coniugati di equazione x 2 + y 2 + z 2 = 0;
2 2 2 2
2. se 0 ≤ k ≤ 1 si ottengono i piani immaginari coniugati x + y + z (1 − k ) = 0,
2 2 2 2
se k < 1 si ottengono i coni di rotazione x + y + z (1 − k ) = 0;
2 2
1
x2 + y2 + (1 2
−k ) z− 1 k2
−1kk 2
= 0,
− −
se k > 1 si ottengono gli iperboloidi a due falde di rotazione:
2
k2
2 2
x + y + (1 −k ) 2
−z
1
− = 0,
1 −k 2
1 k2−
se k = 0 si ottengono i piani immaginari coniugati di equazione:
x2 + y2 + (z − 1) 2
= 0,
se k = 1 si ottiene il paraboloide ellittico di rotazione di equazione:
x2 + y2 − 2z + 1 = 0;
4. se 0 < k < 1 si ottengono i piani immaginari coniugati:
2 2
(1 − k )x + y2 + (1 − k )z 2 2
= 0,
2 2
se k > 1 si ottengono i coni di rotazione (1 − k )x + y 2 + (1 2
− k )z 2
= 0,
se k = 1 si ottengono due piani coincidenti y 2 = 0;
(1 2 2
− k )x − k y 2 2
+ (1 −k ) 2
−
z
1
− 2
k2
= 0,
1 −k 2
1 k2−
se k > 1 si ottengono gli ellissoidi di rotazione:
2
k2
(1 2 2
− k )x − k y 2 2
+ (1 −k ) 2
−
z
1
− = 0,
1 −k 2
1 k2−
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7/21/2019 Algebra Lineare e Geometria Analitica
Capitolo 12 399
se k = 1 si ottiene il cilindro y 2 + 2z − 1 = 0;
6. se 0 < k < 1 oppure k > 1 si ottengono gli iperboloidi ad una falda:
2
k2
2
k x 2 2
− y − (1 − k ) 2
− z
1
−
1 −k 2
k2 − 1 = 0,
se k = 0 si ottengono i piani immaginari coniugati y 2 + (z − 1) = 0, 2
http://slidepdf.com/reader/full/algebra-lineare-e-geometria-analitica 399/399