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Regina degli Apostoli 2023

At 1,12-14; 2,1-4; Gal 4,4-7; Gv 19,25-27

Il Tempo di Pasqua sta volgendo al termine. La solennità di Pentecoste è il suo ultimo


forte accordo. La discesa dello Spirito Santo sigilla le grazie pasquali, perché è lo Spirito
Santo che ci permette di goderne e le rende efficaci in noi oggi. Grazie a Lui, non solo
ricordiamo l'opera di Gesù, ma vi partecipiamo e la rendiamo presente nella liturgia della
Chiesa.
La festa di oggi ci ricorda che viviamo tutto il tempo pasquale alla presenza di Maria. È
lei che ci insegna a seguire Gesù, che porta la croce e che muore sulla croce per la nostra
salvezza. È Maria che ci insegna a rimanere ai piedi della croce e a vivere questo momento
non solo come una grande tragedia, ma soprattutto come un momento di salvezza, un
momento in cui la vera vita nasce dalla morte.
Penso che sia necessario tornare a questo momento per imparare da Maria come vivere
la sofferenza, la perdita di una persona cara, il dolore e qualsiasi altro evento segnato dalla
croce e dalla morte. La presenza di Maria in questi momenti e luoghi non manca. Ovunque
suo Figlio soffra e muoia, lei rimane con lui fedelmente, è vicina... e porta la forza del “Fiat”
pronunciato a Nazareth, che si rivela una fiducia non revocabile in Dio, un consenso a
tutto... ma un consenso che non giudica prematuramente, non si scoraggia e non si
arrende, ma sa aspettare fino all'ultima parola di Dio, fino alla tomba vuota, fino alla
Risurrezione.
Conosciamo bene il breve vangelo di San Giovanni che leggiamo oggi. Conosciamo a
memoria le parole di Gesù: "Donna, ecco il tuo figlio!", "Ecco la tua Madre!". Non
possiamo però passare con indifferenza di fronte al grande mistero che si sta svolgendo
qui. Il Golgota è una scuola di accoglienza e di ospitalità. Qui c'è Gesù, che ha detto di sé:
“E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32). Gesù crocifisso ha le
braccia aperte, accoglie sempre tutti coloro che vengono da Lui. Il Golgota è un luogo
accogliente che, contrariamente alle apparenze, invita alla vita, offre pienezza di vita e
diventa la porta del regno di Dio. Qui, nelle ferite di Gesù, troviamo la nostra salute. Qui, il
cuore di Gesù, aperto dalla lancia del soldato, diventa la casa di ogni essere umano e la fine
del cammino di ogni pellegrino. Qui si realizza la possibilità di entrare in cielo; dal Golgota
si è più vicini alla casa del Padre.
Gesù crocifisso è il maestro dell'ospitalità, dell'accoglienza.... Nelle parole pronunciate
dalla croce, vediamo l'invito a Maria ad accogliere Giovanni e ciascuno di noi come suoi
figli. E a Giovanni e a noi, Gesù propone di accogliere Maria come nostra Madre. Questo
legame di madre e figlio nasce sulla croce di Gesù e attraverso la croce di Gesù, come se il
Maestro divino volesse dirci che è lui a far nascere questo legame, ne è la fonte, il sigillo e
la potenza. Il Salvatore crocifisso ci insegna come accogliere gli altri e cosa significa essere
accolti.
Frutto di questo momento è anche la presenza di Maria nel Cenacolo di Pantecoste.
Maria, Madre degli Apostoli, prega insieme ai suoi figli, agli apostoli e ai discepoli di Gesù,
e attende lo Spirito Santo. E qui, non solo il Cenacolo come luogo, qualche sala al piano
superiore, ma persone vive diventano la casa dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo, inviato
dal Padre, trova una dimora ospitale nella comunità dei discepoli e in ciascuno dei
partecipanti a questo evento. Ed ecco, la scuola dell'ospitalità e dell'accoglienza continua...
Qui incontriamo Maria Maestra e Regina degli Apostoli. È alla sua presenza e in risposta
alla sua preghiera che gli Apostoli ricevono lo Spirito Santo e ottengono la capacità di
gridare a Dio "Abbà, Padre!". Ecco un altro atto da cui nasce la famiglia dei redenti secondo
il disegno di Dio. In primo luogo, alla croce di Gesù: "Ecco il tuo figlio!", "Ecco la tua
Madre!". Ora, con la forza dello Spirito Santo, gli apostoli e tutti noi gridiamo: “Abbà,
Padre!”. Come cristiani redenti dal sangue di Cristo e riempiti di Spirito Santo, siamo a
casa! Con la Madre, i fratelli e le sorelle, il divino fratello Gesù e il Padre a cui possiamo
gridare “Abbà”, Padre! “Abbà”, Papà!
Dio, nella sua provvidenza, ha voluto che questa scuola si svolgesse alla presenza e sotto
lo sguardo materno di Maria. Ecco la nostra Madre e Maestra di apertura, di accoglienza,
di ospitalità verso Dio e verso il prossimo. Qui c'è la Maestra della comunicazione d'amore,
che ci insegna ad ascoltare per accettare e accogliere.
La Scuola del Golgota e del Cenacolo di Pentecoste è la scuola affidata da Dio a Maria.
Qui ci troviamo come suoi figli e discepoli per diventare, sul suo esempio, apostoli
dell'accoglienza, apostoli della comunicazione che porta alla comunione, apostoli
dell'amore. Alla scuola di Maria possiamo diventare maestri di ospitalità, di comunicazione
e di accoglienza dell'altro.
A Maria ci affidiamo con fiducia e chiediamo: “Suscipe nos, Mater, Magistra, et Regina
nostra...”. Accoglici, o Madre, Maestra e Regina nostra, e prega per noi il tuo Figlio...

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