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Es1. Societ cooperativa es2.

Impresa sociale prevista dal decreto /2008 da dove nasce l'idea del pareggio di bilancio? bilancio documento contabile di numeri frutto di valutazioni la scelta tra le valutazioni una scelta che consente entro certi limiti, che possono per essere ingenti, di redigere i bilanci in modo da ottenere certi risultati. Il problema del pareggio di bilancio nasce dai pubblicisti i quali dicono che l'impresa professionale se riesce a ricostituire ogni volta il ciclo economico , recuperando i costi ed impiegando il surplus che prevedibilmente fa scontare gli aumenti che ci saranno nel futuro. L'ente pubblico chiedeva allo stato la ricostituzione del fondo di dotazione iniziale, ci significa che il bilancio non era in pareggio ma in perdita. Ci nascondeva l'inefficienza. La cosa dall'ambito pubblico poi transitata nel privato negli anni '60 con le grandi nazionalizzazioni, espropriando i vecchi proprietari. Trattandosi di impresa l'indennit dovrebbe essere determinata in base alla redditivit. si tratta di imprese SPECIALI che godono di particolari provvidenze. Cooperative hanno vantaggi fiscali e provvidenze come il fondo di dotazione per gli enti pubblici. Le imprese sociali nascono nel cosiddetto terzo settore, settore in cui ci sono ingenti aiuti per lo sviluppo di una particolare imprenditoria, soggetta a particolari vincoli. Si tratta di imprenditoria assistita non libera. L'Art 45 Cost. Dice che la repubblica incentiva la cooperativa senza finalit di speculazione privata. Scopo mutualistico non significa affatto non produrre utili ma solo adoperarli in modo diverso. Art 2082. definizione di imprenditore Interrogarsi circa questa definizione serve per attrarre nella responsabilit per debito di impresa soggetti che non vi rientrerebbero. Il fallimento consente di recuperare denaro attraverso due vie: 1. AZIONE REVOCATORIA. 2. AZIONI RISARCITORIE. Il risarcimento del danno si pu chiedere anche al di fuori del fallimento ma i danni di coloro che vogliono evitare di pagare sono tutti danni di responsabilit extracontrattuale perch non si basano sul rapporto giuridico che il soggetto non ha voluto creare. Chi vuole commettere illeciti non crea un rapporto giuridico per cui la sua responsabilit non pu che essere extracontrattuale, in cui la prova a carico di chi agisce. E dare la prova di una condotta illecita da arte di un terzo, se l'attivit economica non risulta da documenti pubblici o totalmente pubblici. Normalmente, se non in tre particolari ipotesi (scioglimento dell'impresa...), non sono conoscibili, pubblicabili le scritture contabili. esiste dunque un problema, un limite alla prova. I limiti alla prova dei rapporti che si sono voluti celare si riescono a perseguire solo quando il terzo, curatore, non ha pi le limitazioni a cui i terzi sono sottoposti. Per attrarre nell'area...soggetti che vogliono mantenersi al di fuori di questa responsabilit come l'imprenditore occulto, cio colui che esercita l'attivit senza che l'attivit d'impresa gli sia formalmente imputabile sotto il criterio....l'imprenditore palese colui che esercita l'impresa in quanto a lui attribuibile la paternit degli atti. Esercitare significa dare le direttive e finanziare, non firmare (es. nel caso del prestanome il vero dominus dell'attivit l'imprenditore occulto). Questo in contrasto con l'art. 2740 norma di ordine pubblico generale. Oggi la possibilit di esercitare l'attivit economica in regime di responsabilit limitata maggiore che in passato, infatti possibile costituire una societ con socio unico. Se ne trae la conseguenza per cui se l'ordinamento ammette l'esercizio di un impresa senza illimitata responsabilit o si afferma la possibilit di costituire un impresa a limitata responsabilit o si dice che, siccome questa finalit di non rischiare tutto nell'attivit economica oggi consentita solo nel rispetto di determinati requisiti che prevedono per

esempio la maggior pubblicit . Non giusto far pagare le spese all'imprenditore occulto altrimenti ci rimetterebbero i suoi creditori. Se entrambi (imprenditore occulto e palese) sono responsabili per i debiti insoluti ne viene che si crea un concorso, unendo le responsabilit si uniscono anche i referenti attivi, cio i creditori. Si crea cos una diminuzione patrimoniale se si facessero concorrere solo i debitori di colui che ha speso il nome questi non dovrebbero concorrere con i debitori dell'imprenditore occulto. Se l'imprenditore davvero occulto i creditori del palese non hanno fatto alcun affidamento sul patrimonio di questo, che non conoscevano, gli si fa dunque un 'regalo'. Perch i creditori personali dell'occulto dovrebbero avvantaggiarsi di un attivit di cui essi non sanno nulla che crea un concorso con creditori terzi che un domani potrebbero avere interesse a soddisfarsi su un patrimonio che non fosse stato depauperato in precedenza. In tutti i casi c' un 'regalo' fatto a qualcuno a scapito di altri. Il tema dell'ingiustificato arricchimento non giova perch sta da entrambe le parti. Bisogna dunque rifarsi ad altri criteri formali o sostanziali. La norma il 5 c art 147 .

se la risorsa fondamentale quella dei soci, se cio la responsabilit illimitata la vera fonte di finanziamento della societ allora il governo di questa societ, finanziata per cos dire dalla responsabilit illimitata, cio dal patrimonio dei soci, il governo spetta a chi rischia, cio i soci. Questa la regola apicale espressione dell'art. 2740 che per pu essere soggetta ad eccezioni. Governa chi rischia: art. 2740. la regola che non esiste un patrimonio personale come strumento di finanziamento ma esiste un finanziamento stabilito di volta in volta dal finanziatore. In questo caso governa Art 2740 significa promuovere un attento esercizio dell'impresa. Nelle societ con soci a resp ill il buon governo assicurato da questa stessa, dove questa regola non c' per chi governa, anche se socio, non rischia pi. Problema del governo della societ anonima in cui non conta il nome, il patrimonio dei soci. Non essendoci garanzia di una buona amministrazione necessario un buon controllo. Art. 147: traduzione in campo fallimentare di questo rischio. Le societ di persone rilevanti sono 2: la SOCIETA' IN NOME COLLETTIVO e la SOCIETA' IN ACCOMANDITA SEMPLICE ce ne una terza, la c.d. SOCIETA' SEMPLICE che per ha una struttura talmente rudimentale da non consentire l'esercizio dell'impresa commerciale. L'art. 147 dice che la sentenza che dichiara il fallimento di una societ appartenente ai tipi capo I norme sulla societ in generale capo II societ semplice capo III societ in nome collettivo capo IV societ in accomandita semplice capo VI societ con pochissima diffusione (censimento 2001 in Italia ce ne erano 127). sono societ molto spesso utilizzate per gruppi patrimoniali ingenti (es. c.d. Cassaforte Agnelli). Societ normalmente detta in accomandita per azioni (S.a.p.a.). siccome quest'espressione genera l'erroneo convincimento che questa sia, seppur per azioni, una societ in accomandita meglio definirla SOCIETA' PER AZIONI IN ACCOMANDITA per segnalare che innanzitutto una societ per azioni seppur con struttura analoga alla societ in accomandita semplice. Ragione della tipicit, i soci sono avvertiti nella societ collettiva tutti i soci sono a responsabilit illimitata, hanno quindi come regime standard ciascuno il diritto di governare la societ. Nella societ in accomandita semplice non tutti rispondono illimitatamente, almeno il socio capitalista, accomandante, soggetto a responsabilit limitata e non ha quindi il diritto di governare la societ. Questo diritto spetta solo ai soci accomandatari. L'accomandita la prima societ che nasce in Italia, detta un tempo 'commenda' che prevedeva l'alleanza tra due soci, per esempio tra armatore e comandante stabilendo che i due si sarebbero poi

divisi gli utili in una certa proporzione. Remunerando di pi in questa logica il capitale. ....Era vietato il prestito ad interesse ma consentito l'impieggli utili sono per frutti civili (interessi) se per il capitale viene rischiato non c' limite alla sua si pu anche fruttiferare senza rischio (SOCIETA' ANONIMA).... Nella societ per azioni i soci non rischiano, cos avviene anche per i soci accomandatari della societ per azioni. La societ per azioni in accomandita non pu che essere goovernata da uno o pi soci. Il socio nominato amministratore risponde illimitatamente dei debiti sociali sorti nel periodo in cui lui ha amministrato. Il socio non risponde per n dei debiti sorti prima, n dei debiti sorti dopo, l'inizio e la fine della sua carica. La responsabilit limitata solo nel tempo, illimitata seppur definita nel tempo. Il fallimento della soc produce fall dei soci illimitatamente responsabili perr tradurre in norma fallimentare quella generale dell'art 2740, con un codicillo: il fallimento di una snc fa aprire tanti fallimenti quanti sono i soci pi uno, quello della societ. Rapp facenti capo alla societ, uno dei rapporti facenti capo ai singoli soci, ci saranno... Nella societ in accomandita (semplice e per azioni) non falliranno tutti i soci ma solo quelli accomandatari, gli altri risponderanno ognuno nei limiti del suo conferimento. Perch 1640 falliscono? La legge fallimentare ha introdotto una grande novit. Nella societ per azioni (capo V) e nella societ a responsabilit limitata (capo VII), in queste societ ci possono eccezionalmente essere soci illimitatamente responsabili, quando: la societ ha un solo socio; Non adempiono a due fondamentali oneri previsti dalla legge, uno dei quali dare notizia ai terzi di questa particolare struttura sociale mediante annotazione nel registro delle imprese e aggiungendo nella stessa corrispondenza l'aggettivo 'unipersonale'. Se uno solo di questi adempimenti non vengono adempiuti perch la struttura pu mettere in forse il corretto andamento dell'impresa, c' il rischio che il socio unico persegua fini personalistici estranei all'esercizio d'impresa. Il beneficio della responsabilit limitata non viene acquisito se non si eseguono gli adempimenti prescritti. L'accomandatario azionista risponde illimitatamente a tempo. Azionista e quotista unico assomigliano sotto il profilo temporale al socio accomandatario. Il legislatore tacendo i capi V e VII. Vecchia giurisprudenza. C'era un divario giurisprudenziale tra cassazione che affermava l'esistenza della norma ma affermava che i due non fallissero e i tribunali fallimentari che affermava il contrario perch .il tribunale bisognoso di risorse cercava di allargare la platea dei...i giudici valorizzavano il profilo della responsabilit illimitata. In attuazione all'art 2740 i soci illimitatamente responsabili falliscono. responsabilit illimitata = pagamento di tutti i debiti = se fallisce la societ fallisce anche il socio. La sequenza scricchiolava un po'. Infatti la ragione era che minacciando il fallimento personale con quello societario, si otteneva che il soggetto pagasse prima che la societ fallisse per evitare il fallimento. Il soggetto riluttante ad investire nuovamente nella societ veniva minacciato di dover comunque pagare ma in sede fallimentare quindi con modalit pi sconvenienti. La minaccia del fallimento dovrebbe promuovere il sovvenzionamento della societ prima del fallimento e quindi evitando lo stesso. L'esigenza dunque evitare il fallimento, che ha conseguenze dannose per i terzi. Il socio fallisce perch socio. Quando l'impresa viene palesemente esercitata in nome della societ l'imprenditore la societ.

Art 147 norma eccezionale anche sotto il profilo soggettivo, i soci non sono imprenditori commerciali, tantomeno insolventi. Il fallimento viene detto DIPENDENTE o PER RIPERCUSSIONE, automatico, dipende dal fallimento della societ. Il divario giurisprudenziale tra tribunali e cassazione 147, applicazione 2740: orientamento contraddetto dalla cassazione. .Oggi il legislatore con l'elencazione dell'art 147 d ragione alla cassazione sulla base di un implicito argomento per cui non c' una lacuna da riempire....i soci capo V e VII non sono non menzionati...............perch cassazione e legislatore ritenevano che l'art 147 non fosse tanto un estensione dell'art. 2740 ma quest'ultimo, comunque alla base del 147 (non si pu comunque far fallimentare coniugata con il potere di gestione, cio l'illimitata responsabilit porta a condividere le sorti dell'impresa perch il soggetto la governa. Non si risale al dato statico dell'esposizione del patrimonio al rischio ma a quello dinamico del governo: fallisci perch rischi in quanto hai il potere di gestione. Il discorso scricchiola per gli altri 2 tipi, nome collettivo e accomandita semplice in cui non detto che necessariamente tutti debbano amministrare, gli altri hanno il diritto ma non il dovere di amministrare per legge. In concreto si pu rinunciare al diritto di amministrare. I soci falliscono per il potere di gestione attribuitogli dalla legge salvo la possibilit che qualcuno vi rinunci. I soci unici non rispondono in virt del potere di gestione a cui rinunciano risponde solo la societ col suo patrimonio, n l'amministratore che non rischia n il socio che non amministra. Dunque non c' una lacuna. Chi non titolare per legge di un potere di gestione, non fallisce, il socio accomandante di una societ in accomandita semplice quello che nei debiti sociali non risponde, e quindi non ha il diritto di amministrare. L'accomandatario che non amministra risponde avendo il diritto , seppur non esercitato. Art 2320. ci pu essere l'accomandante che non rispetta le prerogative limitate del suo ruolo di socio che non pu amministrare compiendo atti che potrebbe compiere solo l'amministratore quando l'accomandante tratta affari pur senza firmare, violando il divieto di trattaare affari perch viola il divieto di amministrare, allora tra le altre cose risponde illimitatamente di tutte le obbligazioni sociali per non come se fosse l'accomandante. Diviene finch resta nella societ, socio illimitatamente responsabile.

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