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RIPOSARE

Riposare è una indispensabile attività fisiologica. Come afferma la scienza, un buon


riposo offre importanti benefici per il corpo e per la mente.
Ma riposare può offrire benefici anche per lo spirito, per quella dimensione dell’essere
alla quale non sempre diamo il giusto valore. Il riposo dello spirito lo possiamo
intendere sotto varie forme.
Riposare è fermarsi
Occorre a volte fermarsi per dare più spazio alla riflessione e alla meditazione.
L’esistenza ai nostri giorni è dominata da un continuo correre che scandisce i nostri
tempi e impone ritmi di vita molto elevati che ci rendono meno inclini a ricercare la
quieta riflessione e meditazione. Fermarsi per meditare e contemplare o anche
pregare è un tuffo nella dimensione spirituale, è un viaggio nel profondo che ci aiuta a
sopperire in qualche modo allo stress della vita.
Riposare è desiderare la pace
Chi non vive in pace non trova facilmente riposo. Alcuni soggetti vivono
costantemente in tensione perché vedono nemici ovunque, anche dove non esistono.
Vivere in pace con sé stessi avendo un’equilibrata autostima aiuta ad avere anche un
positivo rapporto con gli altri. Il Talmud dice: «La pace è per il mondo quello che il
lievito è per la pasta». La pace è sempre un obiettivo possibile che si può raggiungere
con la riconciliazione: a volte con sé stessi, spesso con gli altri.
Nel Vangelo Gesù dice: «Beati quelli che diffondono la pace, Dio li accoglierà come
suoi figli» (Matteo 5:9 Traduzione Interconfessionale in lingua Corrente). Chi desidera
la pace sa gioire in un rigenerante riposo.
Riposare è saper dimenticare
La memoria è una risorsa che ci permette di immagazzinare informazioni essenziali
per la nostra esperienza di vita. Dobbiamo però capire che talvolta dimenticare torna
utile, anche se non è facile. Espressioni del tipo: “Mi sento ancora male a pensare a
cose che mi sono successe 20 ani fa!”, fanno capire che certi pensieri riaffiorano nella
mente fino a provocare veri e propri tormenti. Concediamoci allora un po’ di riposo
con l’esercizio dell’oblio, nel senso di “non pensarci più”, perché certe esperienze
cattive sono ormai passate ed è inutile tornarci su. Non viviamo nell’ossessione di
antichi rancori che condizionano ancora il nostro presente ci rendono, in un certo
senso, prigionieri del passato e non ci danno riposo. Diamo qui un saggio consiglio:
facciamo tesoro dell’esperienze passate senza un eccessivo coinvolgimento emotivo e

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proseguiamo il corso della vita perché ha ancora tante cose da farci scoprire e tante
sfide da offrirci.
Riposo e salvezza
La Sacra Scrittura associa il concetto di riposo alla salvezza. Gesù invita i credenti con
queste parole: «Venite con me, tutti voi che siete stanchi e oppressi: io vi farò
riposare. Accogliete le mie parole e lasciatevi istruire da me. Io non tratto nessuno
con violenza e sono buono con tutti. Voi troverete la pace» (Matteo 11:28,29).
La salvezza è il nostro obiettivo, un riposo come dono eterno di Dio, esaltazione di
Grazia e di Amore. la vita del credente non può che orientarsi verso quell’idea di un
riposo vero che sancirà la fine del dolore, dell’ingiustizia e finalmente della morte.
La vita a venire offerta in Cristo Gesù non è un’illusione come alcuni potrebbero
pensare; ricordiamo che: «…Se abbiamo sperato in Cristo solamente per questa vita,
noi siamo i più infelici di tutti gli uomini» (1Corinzi 15:19).
Il vero riposo è una certezza, non perdiamo questa fiducia.

DOMANDA
Sapendo che il riposo è un beneficio per il corpo e per la mente, siamo in grado di
valorizzare un riposo che faccia risuonare le corde dello spirito?

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