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La preghiera
di Manuela Vigorita
Non tutto si pu spiegare, non tutto si riesce a comprendere. La fede un salto. un modo
di saltare oltre le domande che la mente ci pone. una strada, un percorso dove non si
procede in modo lineare, susseguente, per deduzione, induzione o analogia. stare nelle
cose con la consapevolezza che le cose, tutte le cose, sono solo una parte della realt:
quella visibile, quella che si tocca. Il resto, tutto il resto, non lo sappiamo. Non sappiamo
quando moriremo, se rinasceremo, cosa c'era prima, cosa c' dopo. N perch, n come. E,
in questo mare cos grande di ignoranza, di cecit, cos grande quasi da fare male, avere
fede una scelta. scegliere una bussola, un mezzo per orientarsi, sentire e vivere la
propria vita. Pu sembrare un ulteriore modo di illudersi, e per chi sceglie altre strade lo .
Ma per chi sceglie di credere, la fede un potere. Nel senso buono, nel senso di forza che
si aggiunge alle proprie capacit e le moltiplica, le amplifica. Una forza, una potenza, a cui
non si accede tramite i pensieri, le riflessioni, i buoni propositi, il sapere, semplicemente
perch non bastano. C' bisogno di altro. C' bisogno di un gesto semplice e antico, umile e
potente. C' bisogno di pregare. Di cercare altro, al di l di quelli che sono i nostri limiti e le
nostre ricchezze personali. C' bisogno di fidarsi, di consegnarsi completamente, senza
riserve, senza dubbi, senza paure. Per questo cos importante decidere in cosa riporre la
propria fede. Perch diventiamo come bambini, pi che bambini, perch abbandoniamo
difese e strutture e sovrastrutture mentali e ci affidiamo. Ci lasciamo andare.
Chi sceglie di credere nel Buddismo di Nichiren spesso all'inizio si fida di qualcuno, dei suoi
occhi, delle sue esperienze, della sua gioia di praticare questo Buddismo. Ma solo una
porta che si apre. Varcarla, poi, un'azione personale. avere il coraggio e l'umilt di
recitare personalmente Nam-myoho-renge-kyo, malgrado non si sappia ancora bene cosa
vuol dire, da dove proviene, a cosa si approder. un primo, piccolo, grande salto di fede.
Poi, per tutta una vita, lo sforzo sar quello di credere che attraverso la recitazione di
Nam-myoho-renge-kyo la nostra Buddit pu emergere, manifestarsi, riempire la nostra
esistenza di una gioia che non dipende dagli eventi, dal bene, dal male che incontriamo. la
gioia stessa della vita, la gioia di sentire ovunque la Buddit esistere, anche nel dolore,
anche nella morte, anche nei sorrisi pi superficiali.
Ma che cos' la Buddit? Che cos' questo stato vitale che chi prega cerca nelle profondit
del proprio essere? In realt, non una "cosa", un nome, una risposta. una esperienza,
una esperienza di fede. Quello per cui pratichiamo c' gi nella nostra vita, e in quella degli
altri. C' come c' la pelle, la capacit di pensare, di amare, di sognare. C' la possibilit di
vivere e creare libert, felicit, "pace e sicurezza", come Nichiren scrive, la possibilit di
attraversare anche i mali e i dolori di tutta un'esistenza cogliendone la meraviglia, il senso,
l'intreccio, e provandone gioia. C' quando crediamo, quando ogni parte del nostro corpo,
della nostra mente, del nostro essere si fida e inizia a cercare proprio ci che il nostro karma
negativo, le nostre illusioni, le nostre limitate percezioni ci nascondono. Proprio l dove tutto
l'universo sembra dirci no, volerci fermare, l dove pi difficile, pi faticoso, l dove la fede
l'unica possibile apertura. Allora, come Nichiren ci ha insegnato, umilmente e con forza,
uniamo le mani, ci inginocchiamo o sediamo, abbandoniamo il nostro io piccolino, i nostri
dubbi, i nostri schemi mentali e semplicemente, molto semplicemente, iniziamo a voce alta a
recitare Nam-myoho-renge-kyo.
il nostro modo di cercare. Il modo per sperimentare che potere ha la fede.
I BENEFICI
Beneficio significa la ricompensa karmica della purificazione dei cinque organi di senso. Ku
(di kudoku) indica felicit. Inoltre sradicare il male chiamato ku e far sorgere il bene
chiamato doku. Kudoku (o beneficio) significa ottenere la Buddit nella forma presente e
purificare i cinque organi di senso (La raccolta degli insegnamenti orali)
Che cosa significa beneficio? Il Sutra del Loto afferma che significa purificare i cinque sensi
e la mente, cio tutte le funzioni fisiche e mentali, in modo che operino allo scopo di
sradicare il male interiore, trasformandolo in bene attraverso un lento processo di rivoluzione
individuale. Questi cambiamenti sono graduali e profondi; spesso passano inosservati come
la crescita di un albero, per questo sono chiamati anche benefici invisibili (myoyaku). Ma
ogni cambiamento interiore produce i suoi effetti sull'ambiente circostante che muta di
conseguenza, arrecando buona fortuna ai credenti del Sutra del Loto. Talvolta il
cambiamento positivo esplode improvviso e manifesto. In questo caso si parla di beneficio
visibile (ken'yaku). Generalmente si verifica quando la vita di un praticante attraversa un
momento particolarmente difficile, oppure quando necessario provare la validit della
pratica buddista ai nuovi credenti.
Nella nostra pratica quotidiana si deve mirare essenzialmente al primo tipo di benefici, pi
profondi e radicali, e soprattutto al pi grande beneficio invisibile, l'ottenimento della Buddit.