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Regolamento di Prevenzione e Contrasto di fenomeni di Bullismo e Cyberbullismo nelle Scuole
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INDICE
PREMESSA.......................................................................................................................................1
RIFERIMENTI NORMATIVI………………………………………………………………………………...2
5. IL DOCENTE: ...............................................................................................................................8
7. I GENITORI : ............................................................................................................................. 9
9. IL TERRITORIO:………………………………………………………………………………………...10
STRUMENTI DI SEGNALAZIONE...................................................................................................12
PROVVEDIMENTIDISCIPLINARI…….............................................................................................12
CONCLUSIONI…………………………………………………………………………………………...…18
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PREMESSA
didattici, sia per la rilevazione del grado di soddisfazione degli/delle studenti/esse rispetto
alle attività scolastiche, sia per la sensibilizzazione all’uso corretto della rete. A tal fine la
scuola promuove misure formative ed informative atte a prevenire e contrastare ogni forma
di violenza e prevaricazione in rete, intervenendo sulla formazione tanto dei/delle ragazzi/e
quanto degli insegnanti e delle famiglie. La progettualità relativa alla tutela della sicurezza
informatica e del contrasto del cyberbullismo deve operare su due livelli paralleli: la
conoscenza dei contenuti tecnologici e la conoscenza delle problematiche
psicopedagogiche.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Per bullismo si intendono tutte quelle azioni di prevaricazione e sopruso, reiterate nel
tempo, messe in atto da parte di un/una bambino/a, adolescente, definito “bullo” (o da parte
di un gruppo), nei confronti di un altro/a bambino/a adolescente percepito come più debole,
cioè la “vittima”.
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Il bullo è, in genere, più forte e più popolare della media dei/delle coetanei/e, ha un
forte bisogno di potere e di autoaffermazione, ha difficoltà nell’autocontrollo e nel rispettare le
regole; è spesso aggressivo non solo verso i/le coetanei/le, ma anche verso gli adulti
(genitori e insegnanti); considera la violenza come un mezzo per ottenere vantaggi ed
acquisire prestigio; ha scarsa consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni e non
mostra sensi di colpa. Il comportamento del bullo è spesso rafforzato dal gruppo dei bulli
gregari (o bulli passivi), che offrono il loro sostegno al bullo anche senza intervenire
direttamente.
Il fenomeno del cyberbullismo viene così definito dall’art. 1, della Legge 29 maggio
2017, n. 71 “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria,
denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione,
trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica,
nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della
famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o
un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso o la loro messa in
ridicolo”.
Il cyberbullismo è un fenomeno che si è sviluppato a seguito dell’ampio utilizzo dei
mezzi di comunicazione online da parte di preadolescenti e adolescenti. La facilità di accesso
a pc, smartphone, tablet consente al cyberbullo di commettere atti di violenza fisica e/o
psicologica, anche in anonimato, mediante i social network, e di offendere la vittima
attraverso la diffusione di materiale denigratorio (testi, foto e immagini) o la creazione di
gruppi contro. Si tratta di un uso inappropriato della rete, realizzato fuori dal controllo degli
adulti, con cui i ragazzi si scambiano contenuti violenti, discriminatori, rivolti a coetanei
considerati diversi per aspetto fisico, abbigliamento, orientamento sessuale, classe sociale o
perché stranieri.
Questa forma di bullismo (bullismo elettronico) esercitata a distanza attraverso
strumenti informatici (e-mail, sms, whatsapp, chat, blog, siti internet, immagini o video diffusi
in rete…), quindi si traduce in numerose forme di aggressione e molestie, sovente
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BULLISMO CYBER-BULLISMO
Sono coinvolti solo gli/le studenti/esse Possono essere coinvolti ragazzi ed adulti di
della classe e/o dell’Istituto. tutto il mondo.
Generalmente solo chi ha un carattere
Chiunque, anche chi è vittima nella vita reale,
forte, capace di imporre il proprio potere,
può diventare cyber-bullo.
può diventare un bullo;
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rilevazione e gestione di strategie utili per individuare casi di rischio nell’utilizzo delle
TIC a scuola.
- prevede all’interno del PTOF corsi di aggiornamento e formazione in materia di
prevenzione dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo rivolti al personale docente e
Ata;
- promuove sistematicamente azioni di sensibilizzazione dei fenomeni del bullismo e
cyberbullismo nel territorio in rete con enti, associazioni, istituzioni locali ed altre
scuole coinvolgendo alunni/e, docenti, genitori ed esperti;
- favorisce la discussione all’interno della scuola, attraverso i vari organi collegiali,
creando i presupposti di regole condivise di comportamento per il contrasto e la
prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo;
- prevede azioni culturali ed educative rivolte agli/alle studenti/esse, per acquisire le
competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole;
- predispone sul sito internet della scuola uno spazio riservato al tema del cyberbullismo
in cui raccogliere il materiale informativo e di restituzione dell’attività svolta dalla
scuola nell’ambito della prevenzione;
- si attiva nella predisposizione di uno sportello di ascolto “face to face”, anche con la
collaborazione di personale qualificato esterno.
- convoca gli interessati di atti di bullismo e cyberbullismo e i loro genitori per adottare
misure di assistenza alla vittima e sanzioni, in base alla gravità del fatto, e percorsi
rieducativi per l’autore.
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4. IL CONSIGLIO DI CLASSE:
- pianifica attività didattiche e/o integrative finalizzate al coinvolgimento attivo e
collaborativo degli/elle studenti/esse e all'approfondimento di tematiche che
favoriscano la riflessione e la presa di coscienza della necessità dei valori di
convivenza civile;
- favorisce un clima collaborativo all'interno della classe e nelle relazioni con le famiglie
e propone progetti di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva.
5. Il DOCENTE:
- intraprende azioni congruenti con l’utenza del proprio ordine di scuola, tenuto conto
che l’istruzione ha un ruolo fondamentale sia nell’acquisizione e rispetto delle norme
relative alla convivenza civile, sia nella trasmissione dei valori legati ad un uso
responsabile di internet;
- valorizza, nell'attività didattica, modalità di lavoro di tipo cooperativo e spazi di
riflessioni adeguati al livello di età degli/delle alunne;
- monitora atteggiamenti considerati sospetti o preoccupanti degli/delle alunni/e,
dandone immediata comunicazione al/alla Dirigente Scolastico/a;
- si impegna a rimanere aggiornato/a sulle tematiche del cyberbullismo, anche
attraverso corsi di aggiornamento proposti dalla scuola;
- condanna atteggiamenti omertosi, promuovendo una cultura dei valori della
cittadinanza;
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- assicura che gli alunni abbiano una buona comprensione delle opportunità di ricerca
offerte dalle tecnologie digitali e della rete;
- garantisce un utilizzo corretto e sicuro delle TIC e di internet da parte degli/elle
alunni/e;
- supervisiona i discenti quando svolgono attività on line.
6. IL PERSONALE ATA:
- vigila nelle aree comuni per prevenire eventuali azioni contrarie al regolamento;
- segnala comportamento non adeguati o episodi di bullismo o cyberbullismo al/alla
Dirigente Scolastico/a;
- è consapevole dei problemi di sicurezza on-line connessi all’uso dei telefonini,
fotocamera e dispositivi portatili;
- partecipa alle attività di formazione per il bullismo e il cyberbullismo organizzate dalla
scuola.
7. I GENITORI:
- partecipano attivamente alle azioni di formazione/informazione, istituite dalle scuole,
sui comportamenti sintomatici del bullismo e del cyberbullismo;
- sono attenti ai comportamenti dei/delle propri/e figli/e;
- vigilano sull’uso delle tecnologie da parte dei/delle ragazzi/e, con particolare
attenzione ai tempi, alle modalità, agli atteggiamenti conseguenti (i genitori dovrebbero
allertarsi se uno/a studente/essa, dopo l’uso di internet o del proprio telefonino, mostra
stati depressivi, ansiosi o paura);
- conoscono le azioni messe in campo dalla scuola e collaborano secondo le modalità
previste dal Patto di Corresponsabilità;
- conoscono il Regolamento disciplinare d’Istituto;
- conoscono le sanzioni previste dal presente regolamento – parte integrante del
regolamento d’Istituto – nei casi di cyberbullismo e navigazione on-line a rischio;
- si assicurano che la scuola abbia preso tutte le precauzioni necessarie circa un uso
corretto della tecnologia da parte dei/delle loro figli/e.
8. GLI/LE ALUNNI/E:
- imparano le regole basilari, per rispettare gli altri, quando sono connessi alla rete,
facendo attenzione alle comunicazioni che inviano.
- sono coinvolti nella progettazione e nella realizzazione delle iniziative scolastiche, al
fine di favorire un miglioramento del clima e, dopo opportuna formazione, possono
operare come tutor per altri/e studenti/esse;
- si impegnano a diffondere buone pratiche nel rispetto dei diritti di ogni membro della
comunità scolastica ed extrascolastica;
- sono coscienti che il Regolamento d’Istituto limita il possesso di smartphones e affini
all’interno dell’Istituto;
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- sono consapevoli che non è loro consentito, durante le attività didattiche o comunque
all’interno della scuola, acquisire – mediante smartphone o altri dispositivi elettronici –
immagini, filmati o registrazioni vocali, se non per finalità didattiche, previo consenso
del/della docente e che, in ogni caso, non è consentita la loro divulgazione, essendo
utilizzabili solo per fini personali di studio e documentazione, nel rispetto del diritto alla
riservatezza di tutti.
- durante le lezioni o le attività didattiche in genere non possono usare cellulari, giochi
elettronici e riproduttori di musica se non per finalità didattiche, previo consenso
del/della docente;
- comunicano immediatamente all’insegnante casi di malfunzionamenti della
strumentazione e/o di contatto accidentale con informazioni, immagini e/o applicazioni
inappropriate;
- sono gli attori principali del benessere della comunità scolastica e sono tenuti pertanto
a segnalare agli organi preposti (Dirigente Scolastico/a, referente del bullismo/
cyberbullismo, docenti, etc…) eventuali atti di bullismo e cyberbullismo di cui sono a
conoscenza, consapevoli del fatto che verrà garantita loro la riservatezza di quanto
comunicato.
9. IL TERRITORIO
- la scuola realizza una rete tra i diversi attori del territorio (Amministrazione comunale,
Associazioni, Cooperative Sociali, Forze dell’Ordine, ASL, Psicologo della scuola) al
fine di prevenire e contrastare il fenomeno di bullismo e cyberbullismo predisponendo
un protocollo operativo;
- la scuola stringe collaborazioni in rete con le diverse scuole di tutti gli ordini e gradi del
territorio per condividere le buone pratiche educative;
- l’istituzione scolastica collabora con progetti presentati dal MIUR e dai diversi Ambiti
Territoriali.
L’Istituto Comprensivo Statale “Don Rizzo” fonda la sua azione educativa sull’assoluta
convinzione che non può esistere intelligenza emotiva in un ambiente poco sereno (un
rapporto malato con l’adulto, sia esso genitore o docente, destabilizza il discente e ne
vanifica la crescita) e che è necessaria la sinergia tra tutti coloro che concorrono
all’educazione del discente.
Di seguito sono indicate le azioni che la scuola mette in atto nei confronti di Bullismo e
Cyberbullismo:
PREVENZIONE nei confronti di situazioni conflittuali attraverso un clima sereno dato da
regole chiare e condivise.
PROMOZIONE delle buone pratiche.
CONTRASTO nei confronti di ogni forma di prevaricazione.
ATTUAZIONE di strategie operative e di gestione dei casi di bullismo e cyberbullismo.
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Per combattere il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo non bisogna limitarsi a
singole azioni una tantum, sulla scia di momenti di allarmismo, di emotività e di paura. E’
invece necessario progettare e lavorare con tutte le risorse disponibili perché crescano
costantemente le iniziative per e con gli/le allievi/e. Fare prevenzione significa dunque
investire sui discenti come cittadini. Il bullismo, infatti, non dipende esclusivamente dalla
quantità di fattori temperamentali e familiari che favoriscono l’insorgere di comportamenti
aggressivi. Gli atteggiamenti, le abitudini e i comportamenti del personale scolastico, e in
particolar modo degli insegnanti, sono determinanti nella prevenzione e nel controllo delle
azioni di bullismo. Di qui l’importanza di un approccio integrato, che guidi l’organizzazione e
l’azione all’interno della scuola, con l’esplicitazione di una serie di obiettivi concordati che
diano agli/alle alunni/e, al personale e ai genitori un’indicazione e una dimostrazione tangibile
dell’impegno del nostro Istituto a prevenire e a contrastare i comportamenti bullistici. Alla luce
di quanto detto, un programma di intervento efficace deve quindi avere come prerequisiti
iniziali l’intento di estinguere i possibili problemi relativi al bullismo, unitamente alla volontà di
prevenirne l’insorgenza rafforzando i fattori di protezione mediante tecniche che lavorano
principalmente sulla valorizzazione delle risorse personali, familiari, scolastiche e della
comunità.
I genitori e la scuola possono sostenere gli/le allievi/e dando i giusti consigli e
discutendo su quali conseguenze può avere il loro comportamento in rete e cosa significa il
cybermobbing per le vittime. Va inoltre segnalato loro che i bulli sono perseguibili
penalmente.
I discenti si possono proteggere dal cyberbullismo trattando i dati privati propri e altrui in
modo critico e con la massima sensibilità. Ricercando il proprio nome su Internet (il
cosiddetto «egosurfing»), ad esempio, si ottengono informazioni sul contesto in cui appare il
proprio nome e sulle immagini pubblicate di sè stessi. Chiunque fornisca indicazioni personali
o pubblichi immagini su blog, reti sociali o forum si rende un potenziale bersaglio. Ci si può
proteggere mantenendo sempre un comportamento rispettoso (netiquette), evitando di
postare dati e informazioni sensibili sul proprio profilo (p. es. foto imbarazzanti o troppo
discinte), curare solo amicizie personali e proteggere la sfera privata mediante criteri
d'impostazione sicuri. La tutela della sicurezza dei/delle ragazzi/e che si connettono al web è
per la scuola una priorità. Al fine di individuare strategie di prevenzione e di contrasto al
cyberbullismo e favorire opportune azioni educative e pedagogiche, la scuola promuove la
conoscenza e la diffusione delle regole basilari della comunicazione e del comportamento sul
web, come:
netiquette, un termine che unisce il vocabolo inglese network (rete) e quello francese
étiquette (buona educazione): un insieme di regole informali che disciplinano il buon
comportamento di un utente sul web di Internet, specie nel rapportarsi agli altri utenti
attraverso risorse come newsgroup, mailing list, forum, blog, reti sociali o email;
norme di uso corretto dei servizi in rete (ad es. navigare evitando siti web rischiosi;
non compromettere il funzionamento della rete e degli apparecchi che la costituiscono
con programmi virus, malware, etc…costruiti appositamente);
sensibilizzazione alla lettura attenta delle privacy policy, il documento che descrive
nella maniera più dettagliata e chiara possibile le modalità di gestione e il trattamento dei
dati personali degli utenti e dei visitatori dei siti internet e dei social networks da parte
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STRUMENTI DI SEGNALAZIONE
I/le docenti nello svolgimento delle loro mansioni assumono il ruolo di pubblici ufficiali
(Legge n. 26 aprile 1990 n. 86), essi hanno, l’obbligo di riferire eventuali fatti in danno o ad
opera di minori; nello stesso tempo la scuola dovrà adottare dei provvedimenti che dovranno
tendere alla rieducazione ed al recupero dello/a studente/essa.
Alunni, famiglie, docenti e tutto il personale scolastico attivo nell’Istituto si impegnano
a segnalare al/alla Dirigente Scolastico/a i casi di bullismo e cyberbullismo di cui sono a
conoscenza, anche se presunti, in modo da attivare tutte le procedure di verifica necessarie
all’individuazione del bullo, della vittima e delle dinamiche intercorse tra i due. A tal proposito,
è stata strutturata una scheda di prima segnalazione (vedi Allegato 1). Questa scheda ha
lo scopo di accogliere le segnalazioni di tutti i presunti casi di bullismo e cyberbullismo in
modo da poter prendere in carico la situazione. Il caso potrà essere riferito da qualsiasi
persona interna o esterna della scuola. La prima segnalazione ha lo scopo di attivare un
processo di attenzione e di successiva valutazione rispetto ad un presunto caso di bullismo o
cyberbullismo: serve quindi a fare in modo che tutte le potenziali situazioni di sofferenza non
vengano sottovalutate e ritenute erroneamente poco importanti.
Si ricorda che la L.71/2017 – Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il
contrasto del fenomeno del cyberbullismo – pone molta attenzione ai reati di INGIURIA,
DIFFAMAZIONE, MINACCIA e VIOLAZIONE DEI DATI PERSONALI, facendo riferimento
agli artt. 594, 595 e 612 del Codice Penale e all’art. 167 del Codice per la protezione dei dati
personali.
PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
- In presenza di comportamenti che si configurano come reati, si procederà secondo
quanto previsto dalla Legge n° 71 del 2017 (Art. 6 - Ammonimento).
Fino a quando non è proposta querela o non è presentata denuncia per taluno dei reati di cui
agli artt. 594, 595 e 612 del Codice Penale e all’articolo 167 del Codice per la protezione dei
dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, commessi, mediante la
rete internet, da minorenni di età superiore agli anni quattordici nei confronti di altro
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PERSONE
AZIONE ATTIVITA’
COINVOLTE
Genitori
Segnalare comportamenti non
Insegnanti
1. SEGNALAZIONE adeguati e/o episodi di
Alunni
bullismo/cyberbullismo
Personale ATA
Dirigente Referenti
bullismo Consiglio
Raccogliere, verificare e valutare le
2. RACCOLTA INFORMAZIONI di classe
informazioni sui fatti accaduti
Insegnati
Personale ATA
Dirigente
Scolastico - Incontri con gli alunni coinvolti
Referenti bullismo - Interventi/discussione in classe
Coordinatori - Informare e coinvolgere i genitori
- Responsabilizzare gli alunni
Consiglio di
3. INTERVENTI EDUCATIVI coinvolti
classe/interclasse
- Ristabilire regole di
Insegnanti comportamento in classe
Alunni - Counselling
Genitori - Sportelli di ascolto
Psicologi (se presenti)
- Lettera disciplinare ai genitori con
copia nel fascicolo
- Lettera di scuse da parte del bullo
Dirigente - Scuse in un incontro con la vittima
Consiglio di - Compito sul
classe/interclasse bullismo/cyberbullismo
- Compiti/lavori di assistenza e
Referenti bullismo
4. INTERVENTI DISCIPLINARI riordino a scuola
Insegnanti - Azioni riparatorie e di
Alunni responsabilizzazione nei confronti
Rappresentanti dei della comunità scolastica.
Genitori - Sospensione dalle attività
didattiche per uno o più giorni
- Trasferimento a un’altra classe
- Espulsione dalla scuola
Dopo gli interventi educativi e
disciplinari, valutare:
- se il problema è risolto:
attenzione e
Dirigente
osservazione costante
5.VALUTAZIONE E Consiglio di
- se la situazione continua,
MONITORAGGIO classe/interclasse
proseguire con gli interventi
Insegnanti - se la famiglia del bullo non
collabora procedere alla
segnalazione ai Servizi Sociali
del Comune
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A6. Utilizzo di “DISPOSITIVI” Ritiro temporaneo del cellulare CdC alla presenza dei
Relazione scritta indirizzata al rappresentanti dei genitori,
DS Convocazione della famiglia degli alunni della famiglia
Allontanamento dalla comunità degli interessati, del DS e del
scolastica da tre a quindici Referente cyberbullismo
giorni. Esclusione da visite e
viaggi di istruzione.
A7. Registrazione di immagini e/o video, Ritiro temporaneo del cellulare. CdC alla presenza dei
ancorché tali immagini non Relazione scritta indirizzata al rappresentanti dei genitori,
risultassero essere stati diffusi DS. Convocazione della degli alunni della famiglia
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A8. Diffusione di immagini e/o video, Ritiro temporaneo del cellulare. CdC alla presenza dei
ancorché registrati da terzi Relazione scritta indirizzata al rappresentanti dei genitori,
DS. Convocazione della degli alunni della famiglia
famiglia. Allontanamento dalla degli interessati, del DS e del
comunità scolastica da dieci a Referente cyberbullismo
quindici giorni. Esclusione da
visite e viaggi di istruzione. Non
ammissione allo scrutinio finale
o all’esame di stato.
A9. Mancanza di rispetto, atteggiamento Relazione scritta indirizzata al CdC alla presenza dei
provocatorio, di sopraffazione, DS Convocazione della famiglia rappresentanti dei genitori,
intimidazione e prepotenza, nonché Allontanamento dalla comunità degli alunni della famiglia
ogni manifestazione violenta sia scolastica da dieci a quindici degli interessati, del DS e del
verbale che fisica giorni Referente cyberbullismo
A.10 Reati che violino la dignità e il rispetto Relazione scritta indirizzata al
della persona umana (ad es. violenza DS Convocazione della famiglia
privata, minaccia, percosse, ingiurie, Allontanamento dalla comunità Consiglio di Istituto
reati di natura sessuale, etc.) o che scolastica superiore a quindici Polizia di Stato/Carabinieri +
mettano in pericolo l’incolumità delle giorni, nel rispetto di quanto Procura della Repubblica
persone. disposto da DPR 249/98 e (oltre i 15 giorni).
ss.mm.ii.
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CONCLUSIONI
Il presente Regolamento sul bullismo e il cyber bullismo è solo una delle azioni
del processo antibullismo che il nostro Istituto Comprensivo Statale “Don Rizzo” di
Ciminna ha messo in atto.
Siamo infatti consapevoli che per avere successo una politica antibullismo deve
intervenire su tutte le dimensioni della vita scolastica, da quella culturale e pedagogica,
a quella normativa e organizzativa e svilupparsi in un contesto di valori condivisi tra
insegnanti, studenti e famiglie.
Il presente Regolamento costituisce parte integrante del Regolamento di disciplina
dell’Istituto ed ha validità e durata illimitata.
Ciminna,
La Dirigente Scolastica
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ALLEGATO 1
Usa questo modulo per segnalare comportamenti offensivi, aggressioni fisiche, prese in giro,
isolamento dal gruppo che si sono verificati tra gli alunni a scuola, nel tragitto tra casa e scuola e
viceversa, sui social network o tramite messaggi e giochi online.
Nella segnalazione puoi non riportare il tuo nome e cognome ma è consigliato dare tutte le
informazioni possibili perché la Scuola possa intervenire. Puoi anche segnalare verbalmente ad un
insegnante, ai docenti o al personale scolastico.
❏ Un genitore, nome__________________________
❏ Un insegnante, nome________________________
❏ Altro:___________________
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❏ pressioni;
❏ aggressione;
❏ molestia;
❏ ricatto;
❏ ingiuria;
❏ denigrazione (pubblicazione all’interno di comunità virtuali, quali blog, newsgroup, messaggistica
immediata, profili face book, di pettegolezzi e commenti crudeli, calunniosi e denigratori);
❏ diffamazione;
❏ furto d’identità (es: qualcuno finge di essere me sui social network, hanno rubato le mie password
e utilizzato il
mio account sui social network,ecc.);
❏ alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali (es: qualcuno
ha ottenuto e
diffuso immagini, video o informazioni che mi riguardano senza che io volessi, ecc.);
Descrivi brevemente il problema dando esempi concreti di quello che è successo, quando e dove
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Data____________________
Firma__________________________
Il modulo di segnalazione andrà consegnato alla referente del Bullismo/Cyberbullismo via mail
o in busta chiusa.
Riferimenti:
Prof.ssa Margherita Mauro
mail: mauromarghy@gmail.com
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