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SCIENZE

Catherine Joséphine "Katia" Conrad coniugata Krafft (Soultz-Haut-Rhin, 17


aprile 1942 – Monte Unzen, 3 giugno 1991) è stata una vulcanologa francese. È
ricordata per aver aperto la strada della vulcanologia alle donne e per aver creato nel
1969 il primo apparecchio portatile per le analisi di gas.

Katia e Maurice Krafft sul Kīlauea nel 1990

Katia nasce in Alsazia, a Soultz-Haut-Rhin nel 1942, in piena seconda guerra


mondiale. Suo padre, Charles Conrad, è capo di produzione mentre la madre
Madeleine Burey è direttrice di scuola. Nel 1957 supera il concorso della École
normale primaire, all'epoca un prestigioso istituto creato per formare i maestri. A 18
anni, drante un viaggio estivo in Italia, assiste all'eruzione dell'Etna. Questo
avvenimento la colpisce molto e rientrata in Francia decide d'iscriversi all'Università
di Strasburgo dove ottiene una laurea in geochimica. Nel 1966 incontra Maurice
Krafft, l'uomo che diventerà suo marito nel 1970 e con il quale condivide la sua
passione per la vulcanologia. Nel 1969 ottiene, per i suoi primi lavori, il Prix de la
Vocation creato dalla Fondazione Marcel-Bleustein-Blanchet per la vocazione per
aiutare i giovani privi di mezzi a realizzare le loro "vocazioni". È l'inizio di una ricca
carriera che porterà moglie e marito ad assistere e studiare i più importanti vulcani
del mondo. La loro fama è alimentata anche dal ricchissimo materiale visivo che i
due scienziati raccolgono durante i loro studi.
I loro studi si orientano dapprima verso i vulcani con eruzione effusiva, ma l'eruzione
del monte Saint Helens del 1980, che causò circa una sessantina di morti, e l'Eruzione
del Nevado del Ruiz del 1985, che causò circa 23.000 morti, ebbero un tale impatto
sui coniugi Krafft che spinsero la coppia di scienziati a orientare i loro studi sui
vulcani con eruzione esplosiva.
È morta assieme al marito Maurice Krafft in seguito a una colata piroclastica durante
l'eruzione del monte Unzen, in Giappone, il 3 giugno 1991. Alcuni giorni dopo il
decesso e l'uscita del loro ultimo documentario intitolato Fire of love, il govenro delle
Filippine decide di evacuare i piedi del Pinatubo salvando così la vita di numerois
abitanti che sarebbero stati colpiti dall'eruzione del giugno 1991.
I Krafft sono noti per essere stati pionieri nel filmare, fotografare e registrare i
vulcani, spesso sostando a pochi metri dalle colate laviche. La vasta collezione
audiovisiva e fotografica (otre 300.000 foto) è in gran parte conservata presso
il Museo nazionale di storia naturale di Francia.

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