“Abbiamo capito tutto, guardi, Signora adesso per tre mesi Lei

se ne va via di casa, va ad abitare con la madre ed è meglio

che non si veda più con suo marito. Glielo mette come ordine,
come “prescrizione farmacologica”: si prescrive una cosa
simile a quella che lei inconsciamente desidera fare. La cosa,
credetemi, funziona. Perché nel momento che si separa dal
marito sente immediatamente una cosa che la tiene, il legame
che prima nascondeva e che la tiene legata al marito. Ora
mi è venuta in mente una cosa simile perché evidentemente
è omeopatico non solo la mente ma anche il corpo e quindi
abbiamo bisogno continuamente di tenere in equilibrio diverse
parti. Ti ringrazio, Franco, di avermi fatto pensare anche a
questo aspetto>.

Dr. A. Solerio:< Similia similibus curantur, la prima legge

dell’Omeopatia. Attenzione che il simile omeopatico
presuppone poi la diluizione e la dinamizzazione e cioè nel
momento in cui diamo Allium Cepa non c’è più cipolla, c’è
solo una frequenza perché più diluiamo e dinamizziamo più
perdiamo molecole fino che ad un certo punto non ne abbiamo
più, ma abbiamo una informazione elettromagnetica che va
verso il solvente.
Bene, Franco ha commesso un solo errore, secondo me, perché
ha chiamato il prossimo oratore Marco Natali ma lui, è quello
che ha dichiarato due anni fa, non è più Marco Natali, perché
è entrato in Techineos dicendo “Sono Marco Natali, sono
Ingegnere e faccio l’imprenditore e alla fine ha detto: “mi
chiamo Pulsatilla, sono Frumento e faccio l’apostolo”. Quindi
venga tra noi a darci le prove del suo apostolato.
 Ing. Marco Natali:< Come avete visto io ero a sedere da
quest’altra parte non da questa, non sono un Medico, non
ho titolo per insegnare, per spiegare nulla, sono un paziente,
posso solamente raccontare. Questa è la seconda volta che
ho l’occasione di incontrarVi così tutti assieme e mi fa molto
piacere. Ringrazio il dottor Solerio per questa opportunità,
per non sentirmi diverso, perché applicare il vostro Metodo
significa sentirsi diversi. Questo momento è sempre di
grande emozione perché l’incontro con il Dr. A. Solerio e
con l’applicazione del Metodo Techineos ha profondamente
cambiato la mia vita, veramente profondamente. Non è
cambiata solo per l’aspetto banale, banale sotto il profilo logico
non sotto il profilo sostanziale, ovvero prima stavo molto male,
molto male, adesso sto bene, questo basta e avanza; ma lo ha
cambiato anche dal punto di vista delle abitudini, andare al
ristorante è diventato un problema ma lo ha cambiato ancora
in un modo più profondo, sono una persona diversa. Il modo
di vedere la realtà, il mondo, il modo di rapportarmi con gli
altri è totalmente diverso. Allora io ho detto al Dr. Solerio “ma
perché venire una seconda volta, io ho già raccontato quello
che avevo, quello che mi è successo” e il Dottore ha detto “ma
raccontare, parlare tra di voi direttamente fa sempre molto
bene”. Allora io ho detto “va bene Dottore, la prima volta ho
raccontato come stavo prima e come stavo dopo, questa volta
vorrei raccontare come ero prima e come invece sono adesso.
Per dare continuità in poche parole dico come stavo prima.
Prima stavo sette kg meno di adesso, il termine ponderale la
dice lunga su come mi potessi sentire. Prima stavo che non
riuscivo ad alimentarmi, prima stavo che non riuscivo neanche
a bere l’acqua, prima stavo che per mangiare ci mettevo tre
ore, prima stavo che mi avevano fatto tutti i tipi di analisi,
parlo al plurale perché richieste più di una volta, mi avevano
fatto ecografie, gastroscopie, colonscopie, biopsie, radiografie,
analisi del sangue, test allergici secondo i criteri convenzionali
e stavo che mi facevo praticamente una colica ogni dieci
giorni, e tutti i giorni avevo dolore, ero veramente disperato,
noi a Bologna diciamo alla frutta. Quando io sono venuto dal
Dr. Solerio, mandato da altri Pazienti che peraltro sono qui
in sala, ci sono venuto per disperazione. Quando sono venuto
dal Dr. Solerio, è stato molto severo diciamo con la classe
medica. Prima il Professore diceva “noi medici abbiamo una
sicumera”: ce l’abbiamo tutti noi occidentali sta sicumera. Per
cui io ci sono venuto solo perché ero disperato, perché quando
mi hanno descritto la visita mi sembrava roba da pazzi, mi
sembrava una cosa che non stava né in cielo né in terra, questo
era il mio vissuto. Quando ho fatto la visita dal Dr. Solerio,
sarò breve, io ho subito educatamente contestato, mi sembrava
tutto una cosa assurda, terribilmente assurda. Quando mi ha
detto che ero allergico all’unica cosa che mi faceva stare bene
perché io riuscivo solo a mangiare pasta ho proprio detto
“questo è matto”. La mia energia vitale però era così poca che
la mia sicumera era andata sotto i tacchi, non per meriti morali
e quindi sono uscito dicendo “ebbene, ho aspettato quasi un
anno per venire, sono disperato, facciamo anche questa”. L’ho
fatto: prodigioso, dopo il quarto giorno stavo bene, ho aspettato
cinque o sei giorni, perché non ci credevo ancora, a chiamare
il Dottore, per scusarmi del mio educato formalmente, ma
sostanzialmente maleducato, comportamento. L’ho chiamato,
mi ricordo come se fosse adesso, fu molto difficile passare il
filtro per poter parlare con Lui, comunque ero così aggressivo
che riuscii a superare il filtro e quando ho avuto il Dr. Solerio
all’altro capo del telefono gli ho detto: “Dottore vorrei
ringraziarla perché adesso sto bene”, ma la mia sicumera non
era andata a zero, sentite cosa gli ho detto: “vorrei ringraziarla
perché adesso sto bene, Lei è riuscito dove non sono riusciti gli
altri, lei ha fatto veramente un miracolo”.
Questa frase la dice molto lunga, questa immagine, vuol dire che
io ancora stavo gratificando l’uomo, perché ho visto il risultato,
quindi l’ho reso emotivamente simile a Dio, è Dio che fa i
miracoli, però come scienziato, come Medico lo squalificavo,
i Medici non fanno i miracoli. Cioè il mio, non so usare il
termine e non lo voglio usare perché non è mia competenza,
la mia parte più profonda veniva sempre a galla e diceva “no,
questa non è una cosa è un miracolo, bravo, bravissimo, ma è un
miracolo, quindi non gratificavo il Medico. Allora, entusiasta
di questa esperienza, ho cominciato chiaramente a coinvolgere
altri, ho visto tanti casi di successo tra amici, soci e mi sono
trovato molto coinvolto in questa esperienza. Però notate una
cosa: prima ho detto miracolo, il Dottor Solerio prima quando
parlava ha detto penitenza. Quando ci troviamo fra di noi, non
so se a Voi capita, siccome tutti ci deridono perché a volte
siamo in situazioni imbarazzanti, ci invitano a mangiare a
casa delle Persone e tu gli fai presente che hai il problema del
frumento; loro dicono “bè ti do un olio extravergine, ma deve
essere proprio quello di quella marca lì? E’ extravergine, mi
sembri un pochettino esagerato!”. E’ un modo educato di dire
“tu sei proprio fuori di testa, non hai capito nulla di come è la
situazione, di come è il mondo!”.
Non Vi dico l’umiliazione quando ho portato il mio bambino
davanti al Pediatra, bè vi dico riconoscendo con ammirazione
i successi della Medicina Occidentale, perché a quella io sono
anche molto grato, salva molte vite umane: quando mi sono
rotto il menisco sono stato operato ed ero felicissimo di aver
potuto fruire di un intervento in artroscopia e di essere stato
anestetizzato, mi hanno risolto il problema, cioè non voglio
con una cosa escludere l’altra da Paziente. Questo Pediatra
Questa cosa è un qualcosa di soggettivo, quindi mentre il
Metodo viene applicato c’è un momento fortemente soggettivo,
e quindi difficilmente inquadrabile, ascrivibile in quei metodi
di approccio di analisi, di studio, di cui ci parlava prima il
Dottore biologo. Questo fa sì che sta precorrendo i tempi,
non ha ancora l’aiuto della tecnologia: come spesso accade i
geni sono in anticipo se no non sarebbero tali. Allora io vorrei
dire una piccolissima cosa, vorrei dire che mi sento un uomo
fortunato per essere stato male al punto da aver avuto la mia
sicumera distrutta, lo dico solerianamente perché, se non stavo
così male, continuavo ad ingerire frumento e prima o poi mi
sarei trovato in condizioni ben peggiori anche se magari in
quei momenti avevo la percezione di stare bene. Dico che
sono contentissimo di avere perso la mia sicumera e di aver
seguito questo metodo. Dico al Dr. Solerio che non ho rango
da Cattedratico, da Professore, non ho titolo per dirgli “Solerio
vai avanti, tieni duro, siamo con te, hai ragione” però ho la
forza dal basso, del malato che prima stava male, malissimo,
ed ora sta bene di dire “vai avanti perché io, perché noi stiamo
bene”. Grazie. (Battimani).
Prof. R. Ghirardelli:< Io volevo fare un breve commento
a quanto ci ha appena detto, commuovendoci, il collega
precedente e voglio recitarVi una poesia che dice che nessun
uomo è un’isola, ma con piccoli promontori e istmi siamo
collegati tutti ad un continente, perciò non chiedere per chi
suona la campana, suona sempre anche per te. Grazie>.
Dr. A. Solerio:< Il nostro Pulsatilla apostolo è stato veramente
incisivo! Bisogna dire che noi medici tendiamo a metterci
questo camice e fingiamo di essere scienziati e quindi facciamo
dei discorsi un po’ più difficili, è chiaro che l’approccio che ha
un Paziente intelligente e vivo, ulteriormente vivacizzato dal
Metodo, ha un grosso impatto sul pubblico.
Visto che un paziente è andato forte chiamerei una Paziente, la
Signora Mara che ha da raccontarci la sua esperienza. Arriva
da Spezia, ha un padre simpaticissimo>.
 Signora Mara:< Buongiorno a tutti, mi chiamo Mara e ho
40 anni. I miei problemi erano di varia natura, i miei primi
malesseri si sono manifestati all’età di 16 – 17 anni. Da quell’età
ho cominciato a soffrire di mal di gola e di raffreddore per
12 mesi l’anno. Su consiglio del Medico di Famiglia mi sono
sottoposta alle prove allergiche, queste mi hanno diagnosticato
una allergia alle piante parietarie, alle piante graminacee e agli
acari della polvere. Scusate l’emozione>.
il mio corpo sprigiona energia e calore, soprattutto dalle
estremità, finalmente mi ricrescono le unghie, ora mangio
tutta la frutta e la verdura cruda, quest’ anno ho gustato persino
fragole, ciliegie, pomodori, albicocche, pesche e prugne che
non mangiavo da 20 anni, ho mangiato anche rucola, finocchi
e funghi. La mia depressione è del tutto scomparsa. Per tutto
questo e per l’aiuto dato ai miei familiari un affettuoso grazie
al Dr. Alessandro Solerio. (Battimani).

Dr. A. Solerio:< Siamo tutti con Lei!. (Ilarità e Battimani). E’ Dr. A. Solerio:< Grazie, è stata magnifica, comunque, secondo
una bambina riservata, non parla in pubblico, Graphytes, non l’analisi del nostro Marco apostolo se Lei piange in qualche
ama la platea però sollecitata dal padre è venuta! >. punto dell’Universo qualcuno ride. (Ilarità). Se Lei mangia
di più da qualche parte dell’Universo qualcuno mangia di
Signora Mara:< Ho cominciato così le vaccinazioni meno! E’ l’ora? ricordateVi quello che abbiamo detto, dovete
antiallergiche, sono durate per tre anni ma non mi hanno indovinare il nome del pittore che all’età di 17 anni ha fatto
dato i risultati sperati. Assieme al raffreddore e al mal di gola quel famoso quadro, tristissimo e bellissimo. Tutti quelli che
ho iniziato a soffrire di una fastidiosa cistite: ogni sei mesi pensano di averlo indovinato mettano un bigliettino qua, oggi
venivo curata con gli antibiotici, ma non mi era così semplice pomeriggio ne sorteggiamo un certo numero, li tiriamo su fino
guarire. Si è aggiunto quindi un dolorosissimo mal di schiena a che non totalizziamo quattro indovini che vinceranno i premi
e ogni tanto restavo bloccata dal così detto colpo della strega, dei nostri sponsor. Arrivederci oggi pomeriggio alle 14,30.
ma i miei disturbi erano ancora altri. Soffrivo di intolleranza Grazie. (Battimani).
alimentare, non potevo ingerire né frutta né verdura cruda,
perché facendolo mi pizzicavano le labbra, mi prudeva la
gola, mi prudevano le mani, mi prudevano le braccia, mi
prudevano le piante dei piedi a tal punto che non tenevo più le
scarpe. Mi si gonfiavano gli occhi, mi si gonfiavano le labbra,
si gonfiava la gola e mi si gonfiavano tutti gli organi interni.
Oltre questi disturbi soffrivo di dismenorrea dall’età di undici
anni. I dolori spesso erano così forti che mi costringevano a
letto. Se prendevo delle pastiglie di Aspirina mi scatenavano
delle forti emorragie e col tempo anche gli altri analgesici
non avevano più alcun effetto. Per cercare di capire le cause
della dismenorrea mi fecero una biopsia, ma anche questa
volta non ottenni nessuna risposta chiara. Il mio mestruo
era sempre stato molto abbondante ma stava incominciando
a scomparire. Non stavo bene. Quando andavo in vacanza,
appena arrivavo in albergo, mi riempivo di bolle, dal seno
fino alle ginocchia e mi restavano tutti i dieci giorni della
vacanza. Come potete pensare, per questo mio stato di salute,
soffrivo di crisi depressive, ero sempre stanca e non avevo
voglia di uscire di casa. Soprattutto non avevo più fiducia
nella Medicina, in quanto assumevo farmaci sempre più forti e
dovevo tenere sempre in tasca una scatola di cortisone. Sentii
parlare del Dottor A. Solerio alla fine del 1998 da mia cugina
Graziella che era già sua paziente ed era entusiasta dei benefici
ottenuti da lei e dai suoi familiari dopo le cure ricevute. Non
vi nascondo la mia iniziale perplessità. Sentir parlare di prove
di forza e di fialette da tenere fra le dita mi faceva pensare a
cure di stregoneria, ma considerai lo stato in cui mi trovavo e
decisi di approdare a questa ultima spiaggia. Fui visitata dal
Dottor Solerio nell’Aprile del 1999, mi presentai convinta
di tornare a casa con le solite risposte inconcludenti, ma ciò
che subito mi colpì positivamente furono le sue parole chiare,
convincenti, i suoi modi tanto gentili che per la prima volta
nella mia vita mi hanno dato una nuova speranza e il desiderio
di seguire scrupolosamente tutte le sue indicazioni. I risultati
alle sue cure sono stati immediati, ho riacquistato prestissimo
energia e gioia di vivere. Tutti i disturbi mi sono scomparsi
in alcune settimane, i dolori mestruali si sono attenuati fino a
scomparire, il mio mestruo è tornato normale. Ho tolto dalle
mie tasche i fazzoletti e il cortisone, ho ricominciato a dormire
respirando col naso, le mie due o tre influenze invernali sono
scomparse, ho perso 4 kg., le mie gambe non sono più stanche,
 Dr. A. Solerio:< Tutti i solutori dell’indovinello hanno
depositato la loro scheda? Non c’è nessun altro che vuole
indovinare l’autore del quadro? Cominciamo a distribuire 10
kg di pasta Valentina….. vediamo se questo ha indovinato:
pittore Degas; vediamo se i 10 kg di pasta Valentina li prende
qualcun altro, Michele Gandolfi: pittore Picasso. Pensate che
sia Picasso?
[Tutti:< noo, mai più!>]
Dr. A. Solerio:< Avete sbagliato tutti, perchè è Picasso. Il
Signor Michele Gandolfi è in sala? (Battimani). Basta che
vada allo stand della Pasta Valentina a ritirare il suo premio.
Picasso a 17 anni dipingeva come un cinquantenne, un
sessantenne, aveva tutta l’arte della pittura in mano.
Effettivamente era figlio di un grafico credo, di un pittore che
si chiamava Ruiz Blasco, la mamma si chiamava Picasso che
è un bellissimo nome ligure. I primi quadri li ha firmati così.
E’ nato a Malaga, ha studiato a Barcellona e poi a Madrid:
era catalano e ad un certo punto ha cominciato a chiamarsi
Picasso perché evidentemente nell’ inconscio si sentiva ligure.
Non ci sembra che abbia amato l’Italia. Comunque dipingeva
talmente bene che a venti anni ha cominciato a fare pittura di
tutti i generi. Il più bel quadro di Picasso che io abbia visto non
son riuscito a portarlo, è un quadro del periodo surrealista e, se
andate al Museo Picasso di Parigi andate a vedere la nuotatrice.
La nuotatrice è un quadro in cui Pablo riesce a rendere in una
immagine ferma tutto il dinamismo che ha una persona che
nuota nell’acqua, ve lo raccomando: la nuotatrice di Picasso.
Va bene. Prima di sorteggiare un altro possibile vincitore
della lotteria diamo la parola al nostro tutore in informatica.
Il nostro tutore in informatica, lo conoscete tutti, è il bravo e
simpatico Ing. Luigi Sarti, mi complimento tutti gli anni con
lui e lo ringrazio assolutamente per il tempo che ci dedica, per
l’amicizia che ci porta con una modestia che è pari solo alla
sua capacità.>
Ing. L. Sarti:< Troppo buono, troppo buono, grazie!>
Dr. A. Solerio:< Prego, Ingegnere>.
Ing. Luigi Sarti:< Buon giorno a tutti. Io volevo molto
brevemente, come al solito, fare una carellata delle cose che
ci diciamo tutti gli anni. Esiste la Mailing List, già oggi due
Persone sono venute a darmi i loro indirizzi perché vengano
inseriti in questa lista di distribuzione che fa sì che quando
qualcuno di voi ha un problema o vuole semplicemente
segnalare qualcosa che ritiene significativo per i colleghi
di Metodo, i colleghi di setta, si diceva questa mattina, può
usare questo indirizzo. Il messaggio di posta elettronica che
viene mandato a questo indirizzo viene manualmente da me
medesimo instradato su tutti gli altri. Manualmente, non
automaticamente come facevamo prima, perché l’anno scorso
si è detto “rendiamo moderata questa lista, cioè blocchiamo
sostanzialmente i virus, la posta non desiderata.” Mi sembra
che, a meno che Voi non abbiate qualcosa da obiettare, le
cose abbiano funzionato nell’ultimo anno: non ci sono stati
più virus, perché il messaggio viene posteggiato lì, quando
arriva, non appena io lo vedo, lo verifico e lo rispedisco alla
lista di distribuzione. Con lo svantaggio che se per caso io non
sono collegato nel giro di una giornata il Vostro messaggio
ritarda, ritarda di uno, di due, recentemente di un paio di giorni
perché ero in giro per lavoro. Allora le persone che non vedono
arrivare il proprio messaggio lo rimandano e va bene, pazienza,
tutto ha un costo.
C’è un altro piccolissimo particolare. Alcuni virus sono
così malvagi da nascondersi non in un allegato, che sarebbe
troppo facile trovarli, ma nascondersi nella formattazione
del messaggio, cioè quando il messaggio viene scritto in
modalità HTML, se mi consentite di usare un termine tecnico,
lì dietro nascosto ci può essere un virus, allora io che cosa
faccio? Picchio duramente sulla formattazione, trasformo tutti
i messaggi in testo non formattato, cioè i colori si perdono, i
caratteri belli si perdono, le sottolineature, il grassetto, si perde
tutto; però così siamo sicurissimi che non ci siano virus. Spero
che vorrete comprendere le necessità di questa azione e non
viverla come una indebita intrusione nella bellezza estetica dei
vostri prodotti.
In questo momento abbiamo quasi duecento iscritti alla Lista,
ci sono praticamente messaggi quasi tutti i giorni di gente che
manda segnalazioni, gente che chiede aiuto, gente che partecipa
di questa che mi piacerebbe chiamare Vita della comunità di
pratica. C’è anche un Sito, il Sito è ospitato dall’Istituto per le
Tacnologie Didattiche del Consiglio Nazionale per le Ricerche,
che è l’Istituzione per la quale lavoro io, è gentilmente ospitato
in maniera gratuita, questo ci consente di avere pagine prive di
pubblicità ecc. però il Sito langue un pochino perché, a parte
le segnalazioni che mi provengono dai Dottori o certe volte da
qualche Paziente in termini di ricette o segnalazioni particolari
non è che ci siano quei contributi tali da consentire una
dinamica, un rinnovare continuo dei contenuti di questo Sito.
Può darsi che le cose cambino per il futuro, la mia disponibilità
a lavorarci c’è, se mi mandate le cose che volete pubblicare
le pubblico volentirei. Molto brevemente volevo riportare
alcuni messaggi, alcuni scambi che si sono verificati nella lista
relativamente a un paio di aspetti significativi. Uno nasce dalla
Dottoressa Barbara Bulgarelli, è qui? Oh grazie! Vuole mica
parlarne Lei? Aveva due proposte la Dottoressa Bulgarelli,
entrambe condivisibili. Una molto direttamente praticabile.
Dato che ha notato che spesso le Persone chiedono “ma dove
è l’indirizzo dell’agriturismo compatibile Techineos? Dov’è
il ristorante che a Boccadasse compatibile Techineos ecc.”
perché non raccogliamo tutte queste informazioni in una lista
di locali pubblici, bar, ristoranti, agriturismi, che tengono
conto delle intolleranze? Questo sicuramente si può fare, se
qualcuno lo fa io sono disponibilissimo a pubblicarlo, posso
addirittura provare a farlo io, magari ricevendo le Vostre
integrazioni o indicazioni di modifica se commetto qualche
errore. Una seconda proposta invece è un pochino più critica,
quella di raccogliere quelle che di nuovo in termine tecnico
si chiamano FAQ che significa Frequently Asked Questions,
domande poste frequentemente. Soprattutto utili ai neofiti ma
non solo. Visto che, a mano a mano che le Persone entrano
nella comunità, diventano pazienti o cominciano ad usare
i servizi di Internet pongono più o meno sempre le srtesse
domande: “dov’è l’indirizzo? Cosa devo fare quando mi prude
un gomito? Come faccio a fare tre cucchiai per due giorni?
Ecc.. Perché non raccogliere in un corpo unico a disposizione
di tutti perché se uno ha dei problemi lo si indirizza prima a
leggersi questo documento e poi, se lì non trova le sue risposte,
ha senso che le ponga ai Dottori, agli altri, ai Pazienti più
esperti. Io lo ritengo una cosa molto utile, però alcune di queste
informazioni, secondo me, sono critiche perché attengono alla
conduzione di un metodo per cui, se non vengono seguite con
dovuti criteri di consapevolezza, possono risultare dannose
per un Paziente. Quindi mentre l’indirizzo dell’albergatore
è una cosa abbastanza neutra per cui posso prendermi io la
responsabilità di scrivercelo, sul Sito, prima di scrivere questa
informazione sul Sito, vorrei che qualche Dottore, il Dottor
Solerio possibilmente, ci diano il loro imprimatur. Quindi noi
possiamo sicuramente metterci lì e predisporre questi elenchi di
domande e risposte frequenti che distillano in qualche maniera
l’esperienza del paziente esperto, del Paziente di lunga data,
ma prima o poi avranno bisogno di una verifica.
Qui c’era Maria Luisa Boseggia che suggeriva che fossero i
gruppi di studio dei prodotti a seconda delle varie intolleranze
ad occuparsi anche dell’elenco delle FAQ. E’ un suggerimento,
si può praticare anche questo, eventualmente.
Poi, ancora velocemente, un recente messaggio di Nicoletta
Fregonara, c’è? Peccato, non c’è. Segnalava una problematica
che è collaterale, non è direttamente centrale nel Metodo,
ma è collaterale e credo che ci interessi tutti. Segnalava il
fatto che esiste una legislazione europea, anzi, è in divenire,
si sta discutendo, il Parlamento Europeo sta discutendo la
legislazione concernente le sostenze chimiche presenti nei cibi
e la necessità, l’obbligo di segnalare, nella composizione dei
cibi, la presenza al di sotto o no di una determinata soglia di
determinate sostanze. Esiste una associazione che si chiama
AMICA = Ammalati di Intossicazione Cronica Chimica di cui
vedete qui l’indirizzo: La Signora Fregonara diceva “andate
lì ed usate i servizi web di quel sito per far pressione, quasi
lobbistica, sui nostri Parlamentari Europei in modo che la
legislazione sia quanto più favorevole all’utente e restrittiva dal
punto di vista del produttore di cibi. Per evitare che ci vengano
somministrati cibi la cui composizione è sempre più ignota”.
La Signora Fregonara diceva “se noi tutti volessimo costituirci
in una Associazione credo che potremmo prendere spunto dalla
loro”. Mi limito a mettere lì sopra questo messaggio perché mi
sembra che, se abbiamo una occasione per parlarne adesso o tra
un anno, non è che ci vediamo poi tanto. Un ultimo messaggio,
di nuovo di Maria Luisa Boseggia, che diceva già “io non ce
la farò ad esserci ma provo per questo, perché chi partecipa al
Seminario di Sabato, magari lo propone a viva voce e riferisce
poi l’esito via E Mail agli assenti come me, io mi posso fare
carico di riferire l’esito, però non mi posso inventare una
posizione comune quindi, se vogliamo parlarne, possiamo farlo
adesso o quando ci sia spazio per una discussione”. Se non ci
sono domande, io ho concluso però sono a Vostra disposizione
per ogni quesito, grazie. (Battimani).
Dr. A. Solerio:< Qualcuno vuole porre delle domande
all’Ingegnere? Le proposte sono tutte molto intelligenti, alcune
più facilmente praticabili e altre più difficilmente praticabili.
La proposta di mettere nero su bianco le domande più
frequentemente poste, diciamolo in italiano se no diventiamo
tutti Americani, è un po’ presto. Penso che la cosa migliore sia
che i responsabili dei vari Gruppi di Studio che hanno operato
molto bene, ritengo, in questi due anni, si rapportino con i loro
simili in allergia alimentare, mettano giù queste domande con
le risposte, poi, una volta che sono redatte, possiamo vederle
tutte insieme in modo da fare delle verifiche. Ovviamente nel
momento in cui mettiamo nero su bianco dobbiamo essere
prudentissimi perché basta una virgola, basta una parola, basta
una frase per indurre in errore o viceversa tenere le persone
nella giusta strada quindi sono tutte cose che vanno ponderate
molto attentamente. Ve lo dico perché nelle cose che scriviamo,
che diamo nel programma delle varie allergie, nei fogli
generali, ci siamo accorti che, a volte, il pensiero di chi scrive
non sempre è interpretato correttamente da chi legge. Ci sono
una serie di sfumature nel linguaggio per cui non sempre si
riesce a evitare dei significati per chi legge che non coincidono
con l’idea di che scrive. Comunque è una cosa utilissima ed
interessantissima, quindi siamo tutti pronti a lavorarci sopra.
Io propongo di fare una riunione come abbiamo già fatto con
i Gruppi di Studio o semplicemente con i raappresentanti dei
Gruppi di Studio che vedo si rapportano telefonicamente o per
email, magari nei prossimi due mesi facciamo un incontro, un
fine settimana, a Genova o a S. Remo, e se portate già del
materiale o se ci scambiamo del materiale per via telematica
ci lavoriamo e poi tiriamo insieme tutte le conclusioni. Per
quanto riguarda costituire dei movimenti di opinione o dei
sindacati, lì mi trovate assolutamente impreparato. Da libero
professionista individualista, costruire queste cose non è nelle
mie capacità e forse non lo è neanche nella mia vocazione,
però se esiste un gruppo di Pazienti che pensa di andare avanti
in questa strada io, per quelle che sono le mie energie o le
mie capacità, vi fianchegggio senz’altro, più siamo e meglio
è. Se facciamo un po’ di rumore con educazione e prudenza
può anche andare bene, purchè non diventi una pubblicità
positiva o negativa per la mia attività professionale, perché
ritengo che, visto che abbiamo parlato di Fisica Energetica e di
Fisica Quantistica e di reazioni nucleari, per fare scoppiare le
bombe atomiche ci vuole una massa critica, per cui fino a che
sulla nostra mailing list ci sono duemila Persone non siamo
una massa critica, anche se poi i Pazienti in giro non dico
solo per l’Italia ma anche magari per l’Europa cominciano ad
essere tanti. Dedichiamoci a costruire una bella massa critica,
soprattutto negli ambienti scientifici, magari con tanti Medici,
avete visto Roberto Ghirardelli questa mattina, insomma,
gente che siano leaders di opinione nel loro campo e che
quindi possono fare proseliti; sono Pazienti, hanno capito,
facciamone tanti come lui e quindi magari poi non c’è neanche
bisogno di fare il sindacato dei pazienti perchè sfonderemmo
una porta aperta, perché certi concetti come le malattie indotte
da antigeni alimentari mentre quattordici, quindici o venti
anni fa in Italia e in Europa non ne parlava nessuno, ora mi
sembra che in Italia ne parlano ormai tutti, in questo noi forse
siamo stati anche un po’ colpevoli, ma come altri colleghi che
lavorano magari in maniera meno fondamentalista di noi, ma
comunque lavorano ed è un concetto che si va diffondendo
sempre di più. Se ci sono domande o proposte>.
Un Paziente:< Non è stata più fatta la pubblicazione degli
ultimi convegni, c’è stata qualche difficoltà?>.
Dr. A. Solerio:< Non li abbiamo stampati perché avremmo
dovuto finire col chiedere un piccolo contributo, comunque
sono tutti pubblicati sul Sito fino al 2001. Noi abbiamo fino
al 2001 che è uscito mi sembra in Agosto, in fin dei conti
durante le ferie magari si riesce a lavorare un pò di più, si
hanno meno problemi di lavoro, di impegni di altro genere per
cui durante le ferie abbiamo messo insieme il 2001. Il 2002
lo stiamo redigendo, i miei figli me lo hanno promesso ed
effettivamente stanno lavoricchiando anche loro sul lavoro
della Dr.ssa Nervi che in realtà è quella che fa il lavoro più
grosso, cioè sbobina tutte le cassette che registriamo qui e le
mette su un dischetto. Vanno corrette: il lavoro più indaginoso
poi è sposare i testi con le immagini però da quest’anno, grazie
al fatto che ci siamo informatizzati sarà molto più rapido, per
cui se Franchino che è il mago dell’informatica programma
con facilità, traffica tutto, sa fare tutto, se mi dà una mano il
Seminario del 2002 comparirà penso entro Natale, e per la
prossima estate, massimo ad Agosto, ma forse prima perché
le figure diventano facili, metteremo anche questo. Sul Sito
avete tutto. Stamparle non so se c’è interesse, oggi è facile
direttamente dal Sito tirare fuori, anche per chi non va su
Internet magari se lo fa fare da un figlio, da un nipote o magari
da un amico più informatizzato. Non credo che valga la pena.
La OTI ci ha fatto il regalo del Seminario di Dolcedo, quello
lì è comodo e utile per tutti. Vi dirò di più, ha fatto anche
una scatola con tutte le medicine che si possono evincere da
quel Seminario di Omeopatia d’urgenza, non so se lo sapete,
per chi è interessato si può chiedere in farmacia, se non ce
l’hanno, come generalmente non ce l’hanno, ve lo procurano
e ci sono una cinquantina di rimedi, due fiale di ognuno
e sono l’urgenza. Se avete la pigrizia di raccogliere i vostri
rimedi di urgenza, che spesso sono quelli prescritti in Studio,
avendo questo box potete andare in Australia e vi salvate da
soli. Ci sono quarantotto rimedi più il Citroticatal perché è
dedicato anche ai non Pazienti che non conoscono il proprio
catalizzatore, ci sono due fiale per ogni rimedio in modo che,
in caso di emergenza, si desume il rimedio dalla dispensa in
base al sintomo, c’è anche l’indice se uno vuole abbreviare e
non leggerselo tutto, e poi si fa il famoso “uno per due – tre
per due” con due fiale. Visto che abbiamo parlato del famoso
cofanetto vediamo se qualcuno ha indovinato il pittore così la
OTI glielo regala. Non è un brutto regalo perché è abbastanza
costoso. …pittore Previati… pittore Zandomenichi, non è lui,
speriamo di darlo questo cofanetto… ….Enrica Arrigo: Pablo
Picasso. Signora Arrigo mi lasci un indirizzo, glielo mandano
a casa direttamente. Passiamo al prossimo relatore. Questa
mattina Vi ho parlato di gioia. La gioia è di vedere Colleghi che
praticano, operano col Metodo Techineos e ottengono i loro
risultati. Tra questi ce ne è una giovanissima, specializzanda in
Medicina Interna, allieva della Scuola Italiana di Agopuntura di
Milano, frequentatrice dei Corsi in Omeopatia tenuti a Torino
dal Nobile Collegio Omeopatico, insomma, ha un mucchio di
titoli per parlare, è la Dottoressa Elena Vittori che ci illustra
un caso.
Dr.ssa Elena Vittori:< Buon giorno a tutti, allora sono
stata ampiamente presentata, ringrazio della presentazione
e mi ritengo molto fortunata, sia di essere qui sia per la mia
posizione in quanto sono Medico ormai da tre anni e ho avuto
questa grande fortuna di conoscere o per caso o per destino
il Dottor Solerio e quindi ho la fortuna continuamente di
poter assimilare le sue conoscenze che sono delle conoscenze
preziosissime proprio come dei tesori che lui ci dà ogni volta
con generosità, una generosità che ogni volta mi stupisce
molto. Con lui abbiamo seguito una paziente che adesso Vi
presenterò.
Vi presenterò il caso di una Paziente il cui iter ho seguito
dall’inizio dell’insorgenza dei sintomi e poi via via durante la
sua evoluzione. Allora indosso il mio camice un po’ seriamente
e vi presento il caso. Si tratta di una Paziente di 60 anni che si
è presentata alla nostra osservazione con una sintomatologia di
astenia, lievi disturbi della memoria e manifestazioni cliniche
di psoriasi guttata, una malattia della cute. Non assume terapia
farmacologica se non qualche tranquillante minore,
occasionalmente. La sua storia medico-chirurgica è in gran
parte silente, cioè non ha mai avuto interventi chirurgici e non
soffre di malattie definite gravissime, almeno in un senso
convenzionale. Dall’anamnesi emerge in giovane età un
episodio di corioretinite, cioè un’ infiammazione acuta della
retina, di origine allora non chiarita ma probabilmente di
eziologia autoimmune, che è andata incontro a risoluzione
spontanea senza recidive negli anni successivi. Da anni la
paziente soffre di una patologia tiroidea che si rivela essere a
distribuzione familiare, con un gozzo nodulare però con
funzionalità tiroidea normale. Ha inoltre una iniziale
osteoporosi postmenopausale e poi riferisce una sintomatologia
aspecifica e vaga, per Lei molto invalidante, che consiste in
facile stancabilità, difficoltà di ripresa dopo malattie virali
come influenze e raffreddori, con lunghe convalescenze e
tendenza alla ricaduta, episodi frequenti di febbricola
altalenante, senza che però si riesca a definire un vero e proprio
quadro con una correlazione clinico-laboratoristica; cioè non
ci sono alterazioni di laboratorio o del quadro clinico tali da
definire una determinata malattia nel caso di questa Paziente.
Già solo da questa presentazione iniziale ci possiamo fare un’
idea di quali sono gli organi malati della Paziente, cioè quelli
che sono i famosi terzi organi che la nostra Paziente porta dal
Medico e di cui si lamenta. Quindi ci sono la cute, con questa
psoriasi guttata; la retina che però, nel momento in cui la
Paziente viene a fare la visita, non presenta patologia in fase
attiva; la tiroide. Durante la visita la Paziente è risultata
allergica al frumento e gli organi che esprimevano frequenze
patologiche, valutati attraverso il Test Kinesiologico, erano
l’Intestino, il Pancreas, la Pelle e la Corteccia Frontale. E’
importante notare che in quel momento né la tiroide né la
retina, che risultavano malati sulla base della storia clinica
della Paziente, non erano in fase attiva di malattia e non
esprimevano frequenza patologica. Il rimedio costituzionale
della Paziente è risultato essere Pulsatilla e gli altri farmaci
omeopatici selezionati sono stati: Magnesia Carbonica, per il
tropismo intestinale, Momordica, che cura il Pancreas e in
generale l’Apparato Digestivo, Urtica e Apis per il problema
Cutaneo e Kalium Phosphoricum per il problema della
Corteccia Frontale. Quindi, in base alla visita, possiamo già
fare questa riflessione: emerge la famosa catena causale del
quadro patologico della paziente. Come forse anche molti di
Voi si sono sentiti dire, quello che succede è che Intestino è il
primo organo malato, che a sua volta ammala Pancreas che a
sua volta ammala Pelle e Corteccia Frontale. Quindi l’Intestino
è quello che chiamiamo il primo organo, quello da cui poi
deriva lo squilibrio e la malattia a carico degli altri organi.
Quindi, come possiamo leggere, gli organi bersaglio, questi
terzi organi che la Paziente aveva portato al Medico, risultano
in realtà essere solo un punto di arrivo ed una espressione
finale di uno squilibrio che era iniziato altrove in un tempo
precedente, nell’Intestino, e che la Paziente non aveva
registrato a livello cosciente (non lamentava sintomi di origine
intestinale) ma che il suo organismo aveva elaborato nel tempo,
mettendo in atto dei sistemi difensivi che via via avevano
portato alla manifestazione delle malattie della retina, della
tiroide, della cute e della corteccia frontale (ricordiamo che la
Paziente aveva degli iniziali disturbi di memoria). A questo
punto vediamo l’evoluzione di questa paziente. Dopo l’inizio
della terapia, cioè l’ eliminazione dell’allergene, la terapia
omeopatica, le sedute di Mora terapia, la paziente è in netto
miglioramento: le lesioni psoriasiche gradualmente si riducono
fino a scomparire e migliorano il tono dell’umore e le capacità
mnesiche. Però. C’è un però perché in realtà, a tre mesi
dall’inizio della cura, in corrispondenza di un probabile errore
dietetico ripetuto, la Paziente sviluppa una forma acuta di
uveite anteriore, questa ha una rapida evoluzione fibrosante, si
formano delle sinechie all’interno dell’occhio è c’è un
necessario ricorso ad una terapia steroidea topica cioè colliri
a base di steroide. A questo punto la terapia omeopatica viene
modificata, vengono aggiunti Solanum Nigrum e Calcarea
Fluorica e la Paziente si sottopone a sedute di Mora terapia
mirata sull’occhio. Nell’arco di due o tre mesi, con attenzione
particolare alla dieta di eliminazione dell’allergene, si assiste
ad una risoluzione graduale dei sintomi e del quadro clinico.
Da allora la Paziente non ha più presentato disturbi con
carattere di acuzie eccetto qualche crisi di orticaria e tosse
stizzosa soprattutto in corrispondenza di errori dietetici. Quindi
da qui possiamo evincere che la paziente, nel suo percorso di
guarigione, è andata incontro ad una riacutizzazione. L’uveite
anteriore è una infiammazione ad eziologia autoimmune della
camera anteriore dell’occhio. Quello che colpisce in questo
caso è che questa malattia è analoga, e se ne differenzia
principalmente per la sede, alla corioretinite che era la malattia
che la paziente aveva avuto molto tempo prima. La corioretinite
infatti, o uveite posteriore, è ugualmente una malattia nella
stragrande maggioranza dei casi di origine autoimmunitaria e
si localizza più in profondità, cioè alla camera posteriore
dell’occhio e alla retina. Quindi secondo quello su cui ho
riflettuto nell’analisi di questo caso la guarigione della Paziente
è stato un percorso che l’ha portata ad avere la riacutizzazione
di un sintomo antico che si era cronicizzato e che il suo sistema
immunitario non era più in grado di riconoscere. Una volta
rinforzata quella che possiamo chiamare la Forza Vitale della
Paziente o anche il suo Sistema Immunitario, come preferite, il
Sistema aveva riconosciuto questo errore, questo squilibrio, ed
aveva cercato di eliminarlo ed il prezzo di questa eliminazione
è stata una malattia acuta. Sempre sulla base di questa
riflessione possiamo dire che, in questo caso, abbiamo assistito
ad una vicariazione regressiva, cioè c’è stata la
superficializzazione di un sintomo che era un sintomo cronico,
quasi dimenticato ma presente, che è stato il preludio di una
guarigione completa. L’anno scorso il Dottor Franco Solerio
aveva parlato di Omotossicologia. Secondo Reckeweg, che è il
fondatore dell’Omotossicologia, le malattie a livello degli
organi si possono situare a diversi livelli: c’è una fase
infiammatoria, che è una fase più superficiale, più acuta, per
quanto riguarda l’occhio può coincidere con lacrimazione,
congiuntivite. Poi ci sono le fasi della matrice che sono fasi
che vanno già più in profondità nel connettivo, sono le fasi di
deposito e di impregnazione, e infine le fasi cellulari di
degenerazione e di dedifferenziazione. Nel caso della nostra
paziente si può vedere che Lei è passata da una fase “cellulare”
più grave e più profonda (come vedete la retinite fa parte della
fase di “degenerazione”) a una fase più acuta, di
“impregnazione”, che ha preceduto una guarigione vera e
propria. Anche Hahnemann, in realtà molto tempo prima,
nell’Organon diceva più o meno le stesse cose. Infatti nel
paragrafo § 26 si può leggere: “Una affezione dinamica debole
viene nell’organismo vivente duraturamente cancellata da una
affezione più forte se questa, differendo per qualità, le è assai
simile nella sua manifestazione”. In questo caso la “affezione
dinamica debole” era la corioretinite: la cicatrice della
corioretinite era una affezione cronica debole ma continuamente
presente che non dava più segno di sé ma c’era. L’uveite è una
affezione acuta e “forte” ed è attraverso questa affezione più
forte che l’affezione più profonda e più debole è stata
“duraturamente cancellata”. Nel paragrafo § 45 invece
analogamente Hahnemann dice “sempre dovunque due
malattie diverse per qualità ma molto simili fra loro nelle
manifestazioni ed azioni come pure nei disturbi e sintomi da
loro causati, incontrandosi nell’organismo si distruggono e
precisamente la più forte distrugge la più debole”. Quindi è di
nuovo sottolineato il concetto della riacutizzazione necessaria
a volte, non sempre, per eliminare lo squilibrio e le fonti
patogene. Quindi in conclusione, nel caso di questa Paziente,
il processo di guarigione si è verificato attraverso la
riacutizzazione e la superficializzazione di un sintomo cronico
che non dà manifestazioni cliniche evidenti né apparente
squilibrio energetico. La terapia ha fatto sì che il Sistema
Biologico della Paziente si riattivasse contro alterazioni
profonde cronicizzate permettendone la correzione.
L’eliminazione dei fattori di squilibrio ha determinato una
malattia acuta, segno della ripresa dell’attività di un Sistema
Immunitario funzionalmente alterato. Il Sistema Immunitario
della Paziente infatti era patologicamente reattivo contro il self
cioè contro la retina, contro la tiroide, contro la cute e contro la
corteccia frontale e non era sufficientemente attivo contro gli
agenti patogeni esogeni, infatti la paziente aveva problemi, se
Vi ricordate recidivava continuamente in malattie di tipo virale,
influenza e raffreddori, quindi era un Sistema Immunitario
comunque squilibrato. Togliendo l’allergene la situazione si è
equilibrata. La seconda conclusione, la seconda cosa che vorrei
sottolineare è che nel caso di questa Paziente la malattia acuta,
cioè l’uveite, si è localizzata in un apparato in cui la paziente
presentava una debolezza costituzionale, cioè una suscettibilità
individuale che era già emersa nel corso della sua storia clinica.
A questo punto in realtà la presentazione del caso in sé è
completata. Rimangono, almeno per me sono rimaste
moltissime domande: la prima grossa domanda, che in realtà
mi sono chiesta per questa Paziente ma mi chiedo per tutti i
Pazienti che ho occasione di vedere con il Dottor Solerio è:
perché l’Intestino è il primo organo che si ammala? quale è il
significato dell’Intestino come primo organo? Possiamo
analizzarlo sotto tanti punti di vista. L’Intestino è sede di
numerosissimi linfociti, questi linfociti sono in grado di
migrare da un tessuto all’altro e quindi uno squilibrio eventuale
che avviene a livello della mucosa intestinale poi si può
trasferire ad altri tessuti dando una forma di aggressione
autoimmune o comunque dando luogo ad un disequilibrio
immunologico. Questa è una ipotesi sotto un profilo proprio
molto fisico. In realtà si possono fare altri tipi di ragionamento
anche più, se si vuole, svincolati da un linguaggio medico; per
esempio l’Intestino e la nutrizione nella Medicina Tradizionale
Cinese erano elementi importantissimi nella formazione
dell’Energia; l’Energia Alimentare era preponderante nella
formazione di quella Energia che poi circolava nei Meridiani,
si univano Energia Alimentare ed Energia Ancestrale, cioè
l’Energia della Nutrizione si accoppiava all’Energia che ci
davano i nostri genitori all’atto del concepimento per formare
poi quella che era l’Energia dell’individuo. L’ Intestino, in
questo senso, può essere il Primo Organo importante perché la
base dell’Energia dell’individuo. Ugualmente si può parlare ad
un livello ancora più svincolato, insomma ancora più
metafisico, di un livello simbolico dell’Intestino come Primo
Organo; effettivamente l’Intestino è un organo profondo,
situato nel ventre, quindi situato in basso e richiama, per il suo
decorso molto tortuoso, l’idea di un qualcosa che si approfonda,
di un percorso che si approfonda verso il basso e attraverso il
quale l’Uomo si può in un qualche modo ricollegare a ciò che
è originario, a ciò che è primo e quindi forse questa potrebbe
essere un’interpretazione simbolico – analogica del significato
dell’Intestino come Primo Organo. Sono ipotesi, nessuna più
corretta dell’altra, dipende dai vari punti di vista che possiamo
assumere nell’analisi del dato di fatto che noi, guarendo il
nostro Intestino, possiamo migliorare il nostro stato, il nostro
equilibrio. Poi ci sono tante altre riflessioni che mi verrebbero
da fare come per esempio il significato dei Terzi Organi malati
della paziente: perché quei Terzi Organi e non degli altri?
perché quella Paziente era malata lì e non altrove?... però poi
la cosa richiederebbe veramente tanto tempo e penso che oggi
abbiate già tantissime nozioni, tantissime idee, quindi Vi lancio
così queste idee come spunto di riflessione. Concludo soltanto
con due frasi che sono relative ad un concetto che io ho visto
in questa Paziente ma che può essere adattabile a chiunque
nell’atteggiamento verso la malattia in generale. La prima
frase è di uno Psicoterapeuta tedesco che dice “La strada che
l’uomo deve seguire è quella dalla malattia alla salvezza, dalla
malattia alla guarigione e alla purificazione: la malattia non è
un disturbo casuale e quindi sgradito che ci coglie per strada,
la malattia è anzi la strada sulla quale l’uomo può incamminarsi
verso la salvezza. Quanto più consapevolmente consideriamo
la strada tanto meglio potremo raggiungere la meta. Il nostro
scopo non è combattere la malattia ma utilizzarla”. Questo mi
piaceva molto perché c’era sia il concetto di percorso, quindi
di percorso di trasformazione, di quasi autoconoscenza sia il
concetto che in realtà nulla è casuale, almeno secondo quello
che viene detto in questa frase, tutto ha in realtà un motivo. Poi
questa seconda frase, che invece è scritta da Fintelmann che è
un Medico che ha scritto un saggio sulla Medicina Antroposofica
“L’Uomo è un essere in divenire e la spinta interiore a questo
divenire, protratta per l’intera durata della vita, ha fondamento
nella natura del suo Spirito Individuale. Tutti i colpi inferti dal
destino sono sfide lanciate all’uomo, sono un aiuto per il suo
ulteriore sviluppo. Così le malattie non sono solo un peso e un
male ma anche compiti. Il Medico dovrà regolare la terapia in
modo che il paziente non solo guarisca nel corpo ma accetti la
sfida interiore insita nella sua malattia e la superi”. Con questo
ho finito. (Battimani).
Dr. A. Solerio:< Ho capito perché da bambino non volevo fare
i compiti! Perché le malattie sono compiti! Andiamo avanti
con il nostro compitino. La Elena è stata veramente brava, ha
messo la Materia e lo Spirito in questa sua enunciazione.

(n.d.r. Il dr. Solerio legge un bigliettino). “Carissimo Dottor

Solerio l’autore del quadro <Scienza e Carità> è Picasso. Lei
ci ha spiegato che le Pulsatille sono emotive e materne e che
rappresentano la trasgressione e il pressappoco contrapposto
alla precisione di altri rimedi. Io sono proprio una Pulsatilla
tuttavia, in questo caso, l’eccezione conferma la regola: le
preciso che il quadro è del 1897 e non del 1898”.
Ha perfettamente ragione! (Ilarità). Picasso lo ha dipinto a
16 anni e non a 17. (Ilarità e battimani). Bè, è giusto che mi
insegnino la modestia! Però, sapete, io sono un Pulsatilla e
sono innocente, sapete bene che le emozioni cancellano la
ragione e quindi, quando sono da questa parte, sono come un
pugile suonato. “Essendo nato il 25 Ottobre 1881”, (questo lo
avevo detto) “Con grande affetto. Pesenti Piera”. Cosa vince?
Vince cinque chili di Olio Ghiglione. Una latta da cinque chili.
Penso che sia autorizzata a ritirarlo direttamente da…

Una voce “Giovanni e non Piera!” (Ilarità e battimani).

Dr. Solerio:< Giovanni… non fidatevi mai dei Pulsatilla perché

da una parte Vi accarezzano e dall’altra Vi feriscono con la
lingua… Oggi è il giorno di quelli che lavorano sulla mente,
perché Giovanni Pesenti, con cui soffriamo da vent’ anni, era
molto più triste quando lo ho conosciuto io, faceva sempre degli
esami sulla pipì quindi siamo sempre nella Vescica, per fortuna
non li fa più, adesso. Non è uno strizza cervelli ma si occupa di
mente perché è uno Psicologo rilevante che lavora a Genova e
vede anche Pazienti Techineos, ovviamente vede un mucchio
di Pazienti non Techineos, ma in certi casi è stata la ciliegina
sulla torta e ha aiutato Pazienti che facevano Techineos a fare il
passo decisivo per venire fuori dalla loro problematica. Quindi
Giovanni Pesenti, che come tutti i Pulsatilla, lo sappiamo, un
po’ maschi e un po’ femmine sono, vince i cinque chili di Olio
Ghiglione. Grazie>.

Una Signora:< E’ una battuta da Pulsatilla, nel senso della

globalità, che abbiamo, un po’ maschio e un po’ femmina>.

Dr. A. Solerio:< D’altra parte il Tao dice un po’ questo, se

pensate al discorso dell’ Energia, al famoso Tao che è un
circoletto con una riga nel mezzo che qualcuno fa verticale e
qualcuno fa con uno zig – zag, da una parte il bianco e dall’altra
il nero però dentro il campo bianco c’è un pallino nero e dentro
il campo nero c’è un pallino bianco. Vuol dire che lo Yang è
nello Inn e che lo Inn è nello Yang. Il maschio è nella femmina
e la femmina nel maschio. I fautori del divenire dicono che lo
Yang va verso lo Inn e lo Inn va verso lo Yang, ma andremmo
lontani. Cerchiamo di essere più concreti e sentiamo il Dottor
Enrico Solerio che ci parla di Fisica, teneteVi pronti che è
difficile: di Fisica applicata alla Medicina.
 Dr. E. Solerio:< Buon pomeriggio a tutti e benvenuti ancora
qui a S. Remo per essere partecipi di questo nostro incontro
annuale. Oggi, uscendo nella pausa pranzo da questa sala, Vi
sarete tutti accorti come lo scenario di S. Remo fosse agitato
da un fortissimo vento di Levante, il vento dell’Est. Così mi
è venuto subito in mente, andando a casa su quel motorino
che ormai avete visto tutti, penso, col tetto sopra che è
molto sensibile alle raffiche di vento, mi è venuto in mente
un paragone, pensando a tutti Voi che siete venuti fino qui,
mi siete apparsi come delle Persone che abbiano cercato di
spiccare un piccolo volo e questa mattina siano state colte
da questo Levante e siano finite nel Ponente Ligure. In realtà
questa mia presentazione vedrete su che cosa verterà perché
dovrà venire svelato lentamente, comunque immaginando che
l’emozione avrebbe tradito la ragione, io mi sono affidato per
questa presentazione, almeno nell’introduzione, ad un mio
caro amico il quale invece di aiutarmi, (tra virgolette) “mi ha
fregato” perché mi ha detto, in realtà mi ha costretto proprio
oggi a visitare un suo amico che quindi sarà nostro Paziente
di questo pomeriggio. Come potete vedere, la presentazione
di oggi riguarda la Terapia di Biorisonanza. Questo è il nostro
Paziente e parleremo di tutte le domande che Vi saranno venute
in mente quando, per la prima volta, avete conosciuto questa
metodica terapeutica in Studio. La prima domanda è anche
la domanda più generale ed è la domanda “Perché?” Cioè
perché utilizziamo queste metodiche terapeutiche naturali. In
realtà molti di Voi si sono già dati delle risposte, oggi tante
risposte sono venute da molti relatori. E’ una domanda molto
ampia, che aiuta ad introdurre l’argomento perché, come
tutte le domande molto ampie, lascia un grande spazio per
chi deve rispondere. Una delle motivazioni più importanti
ad utilizzare le metodiche terapeutiche naturali in generale
e la Biorisonanza in particolare, nasce da un parallelismo,
cioè da un confronto, un confronto tra fondamenti scientifico
– interpretativi dei fenomeni biologici. Chi vuole interpretare
il futuro deve conoscere il passato. Questo per la Medicina
allopatica incomincia con Paul Erlich. Paul Erlich ed il suo
famoso dogma “Corpora non agunt nisi fixata”. Nessun corpo
è in grado di agire se non è prima legato e se non si forma
prima un legame. Studiando i batteri ed i metodi per colorarli
Erlich si accorse che alcuni patogeni erano molto sensibili ad
alcuni di questi coloranti, così nacque l’idea di utilizzarli per
sconfiggere questi batteri e così nacquero i primi chemioterapici
antibatterici ed in qualche modo questo paradigma, questo
dogma fondamentale, si radicò in tutta la scienza medica del
tempo.
Come vedete nella foto, viene esemplificato il fatto che una
biomolecola, la vedete rappresentata in giallo, per interagire
con il suo recettore, deve avere una struttura geometrica tale
da potersi accomodare in quella che viene definita una tasca
del recettore. In questo modo, secondo Paul Erlich, avviene
la trasmissione delle informazioni in campo biologico. Linus
Pauling, che vinse il premio Nobel per la Chimica nel 1954
disse che la malattia è dovuta alla presenza di una molecola
malata. Linus Pauling era innamorato, lo sanno tutti, almeno
gli studenti di Medicina, era innamorato della vitamina C,
degli antiossidanti e visse fino a 98 anni. Morì di cancro a 98
anni e quando era malato alcuni suoi allievi gli obiettavano
il fatto che, pur avendo assunto vitamina C ad alti dosaggi (5
grammi al giorno) per almeno trent’ anni, in realtà Lui si fosse
ammalato comunque. La sua risposta è stata “Sì, ma mi sarei
ammalato venti anni prima”. Comunque queste personalità
così importanti, che hanno portato profondi cambiamenti
anche nella conoscenza della Chimica, della Biochimica e
della Medicina con le loro teorie e le loro innovative, a quei
tempi, concezioni, hanno portato alla identificazione dei
Sistemi Biologici con apparati tecnici, formati da complicate
reti di unità funzionali rigorosamente localizzate e separate tra
loro.
In questa figura, io non intendo spiegarvela, si tratta del
metabolismo a livello epatico, di alcune vie metaboliche a
livello epatico del glucosio, quindi dello zucchero, e degli
acidi grassi. Questa foto solo per illustrarVi che cosa sono
queste concezioni cosiddette localistiche secondo le quali
viene focalizzata l’attenzione sulla singola reazione, sulla
singola molecola. Erlich diceva appunto che la malattia
dipende da una singola molecola malata; vedete benissimo
come questo schema può chiarire molto bene le vie metaboliche
ma in realtà, se Voi pensate ad un fegato, se lo avete mai visto
dal vivo o se pensate al sistema uomo in generale, in questa
foto non vedete assolutamente nulla. I farmaci in questo caso
sono molecole che devono interagire coi loro recettori e
modificare la singola reazione a livello locale. Quello che
avviene a livello generale non è importante. In realtà questa
concezione fu messa in discussione già nel 1961. Questo
perché chiaramente il postulato di Erlich nessuno può pensare
che sia sbagliato, nel senso che sicuramente la struttura ha una
sua funzione importante. Ma vediamo che cosa disse Patton
nel 1961 che si ritenne in dovere di dare questa spiegazione
diversa della Teoria della Regolazione Biochimica. Secondo
Patton, decisivi per una reazione, diciamo per una trasmissione
di una informazione, sono la velocità di formazione e il tasso
di dissociazione del complesso tra recettore e la molecola che
deve interagire con il recettore. Spiegandolo semplicemente,
mentre prima dicevamo che una molecola doveva interagire
con il suo recettore secondo una struttura geometrica ben
precisa, adesso l’attenzione si è spostata su un modello
dinamico, cioè l’ importanza in questo caso non è più data
tanto alla struttura quanto a tutto ciò che può modificare questa
struttura e renderla più affine al recettore. In pratica nella
realtà, nel mondo naturale, recettori che si adattano così bene
come questo cerchio e questa semiluna non esistono, ma in
realtà ogni interazione è poi modulata da altri fattori. In questo
caso vedete come le cariche elettriche fanno sì che questo
pentagono che normalmente, per sua geometria, non dovrebbe
adattarsi a questa mezzaluna in realtà poi è favorito dalla
presenza di cariche elettriche nel legame con la mezzaluna e
quindi capite come un fattore molto semplice, come ad esempio
una radiazione elettromagnetica, una variazione del pH possa
modificare questa interazione e rendere più semplice o
comunque aumentare la velocità di formazione del legame di
questo pentagono con la mezzaluna rispetto a quella di questo
semicerchio che avrebbe dovuto legarsi più facilmente invece
in questo caso non si lega. La domanda, a questo punto, diventa
“Che cosa guida la Funzione Biologica?” La concezione
localistica, che è quella che abbiamo visto sintetizzata dalla
figura del metabolismo del fegato, porta ad una sola possibile
risposta e cioè “Il caso”. Che il caso guidi questa funzione
biologica, il caso attraverso movimenti, incontri o scontri
casuali. Questa concezione localistica si basa sul Modello
Teorico del Sistema Chiuso. Immaginate una pentola d’acqua,
Voi la mettete sul fuoco, cioè forniamo del calore, le molecole
iniziano ad agitarsi e si muoveranno sempre di più in maniera
caotica all’aumentare della temperatura. Fornendo della
energia aumenta così il disordine. Possiamo così definire
l’energia termica una energia caotica. Ai tempi si pensava che
qualunque tipo di energia fornito ad un Sistema in realtà
generasse caos cioè fosse una energia di tipo caotico. Il primo
che in realtà diede una interpretazione differente a questo
apporto di energia fu il fisico Prigogine. Egli capì che nei
Sistemi Aperti invece l’apporto di energia di tipo non caotico
produca delle correlazioni spazio – temporali, la strutturazione
della materia, ritmo nel moto delle particelle. Lo vedete in
questa foto: è una foto strana, rappresenta un sottile strato di
essenza di trementina eccitato da una radiazione
elettromagnetica. Vedete come, fornendo energia, in questo
caso non causiamo un moto di particelle che si agitano in
maniera caotica ma si producono delle strutturazioni, le vedete
bene in questa foto statica; se immaginate che questa essenza
di trementina in realtà viva quindi oscilli intorno alle posizioni
che si vedono nella foto, immaginate come in realtà si possano
produrre correlazioni cosiddette spazio – temporali, cioè creare
in questo mezzo delle strutturazioni che hanno un movimento,
un moto. Il Fisico Prigogine fu premio Nobel per la chimica
nel 1977. Fu Lui, come Vi dicevo prima, a capire che fornire
energia non voleva sempre comunque identificarsi con un
aumento di caos nel Sistema cui veniva fornita energia. Il
punto di partenza fu proprio l’osservazione dapprima
sorprendente che taluni Sistemi formino improvvisamente
delle ordinatissime strutture specifiche e qui vedete di nuovo
nella vostra foto queste strutture, producendo anche forme
suggestive di oscillazioni spazio – temporali e, lo dicevamo
prima, per apporto di energia sotto determinate condizioni
dipendenti dal Sistema. Cioè questa energia che forniamo deve
essere adeguata al Sistema, cioè non tutti i tipi di energia sono
in grado di favorire o comunque di generare strutturazioni a
livello della materia. Prigogine definì anche queste strutture
dissipative perché sottolineava il fatto che l’energia fornita si
diffonde fulmineamente per tutto il Sistema. Al contrario di un
Sistema Chiuso, cioè la nostra pentola d’acqua, dove noi
forniamo calore e l’energia poco a poco si diffonde, nelle
strutture dissipative questa energia, questa radiazione
elettromagnetica che viene inviata, immediatamente si
diffonde per tutto il Sistema. Per caratterizzare l’ordine di
questi stati dissipativi Prigogine usò anche la definizione di
strutture coerenti. In natura un bell’esempio di struttura
coerente ci è dato dalla mitosi. La mitosi è la divisione cellulare:
tutte le nostre cellule o molte, quasi tutte, si dividono migliaia
di volte nel nostro organismo durante la nostra vita. Per
dividersi la cellula deve riuscire in un compito molto difficile.
Sapete tutti che la cellula contiene un nucleo e dentro questo
nucleo sono condensate le molecole del DNA. Quando la
cellula si divide deve moltiplicare il suo DNA e dividerlo in
due parti esattamente uguali tra le due cellule figlie. Se così
non fosse le due cellule figlie morirebbero, cioè non
riuscirebbero a svilupparsi a loro volta. Per fare questo la
cellula si struttura utilizzando una struttura dissipativa simile a
quella che abbiamo visto prima. Fa questo utilizzando un
apporto (di nuovo) di energia non caotica. Il paragone della
foto Vi fa vedere come la mitosi sia molto simile, sia
paragonabile a un risonatore coassiale che vedete nella foto
raffigurato in basso. Diciamo questo esempio, questo schema
del risuonatore coassiale ci serve solo per capire come, quando
posizioniamo due poli, due cariche opposte all’interno di
questo risuonatore che potrebbe essere la nostra cellula, si
vengono a generare delle forze, dei campi elettromagnetici,
che la cellula sfrutta per allineare le molecole del DNA e le
vedete qui: sono tutte bene allineate e questo permette alla
cellula di dividersi esattamente in questo punto e di separare in
due il suo DNA. Si intuisce quindi come gli esseri viventi non
possono più essere compresi appieno basandosi soltanto sulla
biochimica, cioè su quelle azioni caotiche che abbiamo visto
prima. La regolazione dei processi cellulari è in realtà molto
più complessa e può essere spiegata meglio sulla base di
comunicazioni a lungo raggio mediante radiazioni coerenti
piuttosto che sulla base di reazioni caotiche. Per rifarci al
discorso di prima del nostro apostolo Pulsatilla è chiaro come
interazioni a lunga distanza, parlavamo di galassie, non
possono essere spiegate soltanto tramite l’interazione casuale
di molecole o di qualunque cosa stia nel mezzo. Qui troviamo
una teoria che ci può spiegare o comunque dare uno spunto su
come queste interazioni possano in realtà avvenire. Anche
l’elevata sensibilità e la variabilità delle strutture biologiche
trovano nel modello delle strutture dissipative una
interpretazione più razionale. Gli esseri viventi quindi, in
definitiva, e l’uomo tra questi si rivelano come dei Sistemi
Aperti, i quali mediante assorbimento di energia costituiscono
delle strutture spazio – temporali coerenti, come abbiamo visto
nell’esempio della mitosi. In definitiva quando nella natura si
manifestano forme armoniche, queste sono il risultato di ritmi,
di interferenze, di frequenze dei fattori formativi. In altre
parole le forme armoniche si producono quando i fattori
formativi agiscono in ordine armonico. Da qui nasce l’idea di
influire in modo regolativo tramite l’utilizzo di frequenze
sull’azione dei fattori formativi ossia di fornire al Sistema
Aperto Uomo energia coerente, non caotica, con lo scopo di
favorire il ripristino dell’ordine armonico. La radiazione
elettromagnetica è la forma di energia non caotica che
utilizziamo in campo terapeutico e questo per due motivi. 1°)
Motivo : i processi vitali sono regolati da oscillazioni
elettromagnetiche, pensate ad esempio alla onde di Shumann o
alla radiazione di fondo terrestre. Senza questa, ad esempio,
gli astronauti, si ammalano. 2°) Motivo: è che le malattie,
prima di manifestarsi in sintomi corporei, iniziano come un
disturbo del campo elettromagnetico. Nella foto vediamo, in
tre momenti diversi, lo spettro di emissione corporea del nostro
paziente, è uno spettro compreso tra 0 e 50 kHz. Vedete come
in tre tempi successivi questo spettro di oscillazione, la linea
rossa, varia al variare del tempo. Questa è una emissione sana.
Cioè quello che noi registriamo e che viene emesso dai tessuti
sani. Vedete però anche, segnato in nero, questo picco intorno
ai 25 kHz. Questo picco, che rimane costante nel tempo, è
l’emissione patologica: è la manifestazione patologica a livello
di emissione elettromagnetica del corpo.
Ora, la seconda domanda importante, anche questa generale, è
come possiamo fare, come possiamo utilizzare questa energia
per influire in maniera regolativa sull’organismo umano. Qui
è esemplificato il Sistema Cibernetico di Regolazione. E’ un
circuito che comprende l’uomo, lo vedete qui raffigurato: il
nostro famoso Paziente di prima ha degli elettrodi, tramite gli
elettrodi noi riusciamo a captare, a registrare la sua emissione
corporea e vedete come questa emissione venga registrata
dalla apparecchiatura e viene restituita un’onda che è uguale
a quella che viene ricevuta ma è invertita. Se fate attenzione
vedete come questa onda è esattamente speculare a quella che
l’apparecchio riceve. Col passare dei cicli vedete come questa
onda patologica emessa dal Paziente venga via via smorzata
e nella terza figura questa onda non è quasi più riconoscibile.
Cioè stiamo ottenendo l’effetto di cancellare questa onda
patologica. In questo modo noi diamo uno stimolo regolativo
all’organismo, non stiamo curando una malattia in maniera
sintomatica ma stiamo cercando di favorire la regolazione
armonica dell’organismo stesso. Adesso andiamo a vedere
che cosa è successo al Paziente di questo pomeriggio. Eccolo
qui. Non so se sia molto soddisfatto oppure no, comunque è
rimasto attaccato all’apparecchio fino ad ora e vediamo che
cosa è successo. Qui è di nuovo evidenziato lo spettro di
emissione questa volta tra 49 è 50 KHz, quindi è uno spettro
ridotto rispetto a quello di prima. Vedete come ci siano due
tracciati: nel tracciato superiore vedete quei famosi picchi
che prima erano segnalati in nero, cioè vedete uno spettro che
oscilla e vedete dei picchi alti. Quelle sono le onde patologiche
di cui parlavamo prima. E’ raffigurato poi il tracciato dopo
la Terapia di Biorisonanza. In questo caso vediamo che, alla
fine della terapia, c’è stata una modificazione dell’emissione
elettromagnetica del corpo e questo è l’effetto che noi
ricerchiamo quando utilizziamo la Terapia di Biorisonanza.
L’effetto biologico poi è quello, a seconda dei casi, di
ripristinare un equilibrio che può voler dire stimolare i tessuti
ad eliminare determinate tossine o semplicemente quello di
restituire all’organismo un riequilibrio dell’Energia, cioè di
permettere quel famoso riequilibrio di cui parlavamo prima a
proposito dei Meridiani dell’Agopuntura Cinese. Vi ringrazio
e speriamo che il nostro Paziente guarisca. (Battimani). Dr.
A. Solerio:< Grazie Enrico, andiamo a cercare chi vince un
trattamento anticellulite della famosa o malfamata Acque
Chiare. La famosa Excelsa in tre tempi vediamo chi la vince.
Pittore Monet, non è lui. Pelizza da Volpedo, non è lui. Induno,
non è lui. ….ecc…. Vince col nome di Picasso il Signor Blanci.
Lei non ne ha bisogno! Può anche regalarla al suo amore!
Allora facciamo parlare una gentile Signora, la Dottoressa
Bozzo, che pratica Techineos e ci racconta di un suo successo
professionale. Dr.ssa N. Bozzo:< Buon pomeriggio a tutti.
Per chi non era presente ai Seminari degli anni scorsi ricordo
che sono un medico di Genova e che faccio parte della grande
famiglia Techineos da quasi cinque anni. Per i motivi che
poi capirete desidero esprimere al dottor Solerio ancora una
volta il mio grazie più sentito e più profondo nonché la mia
riconoscenza più sincera per le soddisfazioni professionali che
grazie a Lui ed al suo Metodo Techineos riesco ad ottenere.
Nel mio intervento di quest’anno Vi racconterò il caso di una
Paziente che venne da me nel Settembre del 2000 portandomi
come sintomo l’insonnia che durava ormai da due o tre anni.
Nel corso dell’anamnesi raccolsi vari dati tra cui questi. La
Signora aveva 33 anni, era sposata da quattro, desiderava tanto
avere un figlio e fino all’età di diciotto anni non aveva avuto
in apparenza grandi problemi di salute. Ho detto sino a 18 anni
perché a quell’età si evidenziò una amenorrea, cioè scomparsa
del ciclo mestruale e nel giro di poco tempo si manifestò uno
stato anoressico che, con fasi alterne, si protrarrà a lungo. Per
curare l’amenorrea la paziente fu sottoposta a cure ormonali
ripetute e per il problema anoressia quando giunse alla mia
osservazione stava frequentando settimanalmente un centro
specialistico che si trova in una città del Nord Italia. Nulla
fu lasciato al caso ma i risultati positivi soprattutto in campo
ginecologico non arrivavano. Infatti il ciclo mestruale fece
una isolata comparsa a metà del 1999 e poi più nulla. La
Paziente quindi mi portò il sintomo insonnia e tutto quello
che di positivo raccolse sugli altri fronti fu per Lei una vera
sorpresa. Al Test risultò intollerante ai polifosfati e come
rimedio fondamentale risultò Graphytes. Mi stupii molto
quando per le ovaie testai “Efficace” Lachesis ma un breve
consulto con il Dottor Franco Solerio mi confortò. Mi disse
“a volte capita di trovare prima Lachesis che parla di un
ovaio vecchio quasi in menopausa, poi, col tempo, con una
dieta rigorosa vedrai sparire Lachesis e diventare “Efficace”
Lilium. Considerando la giovane età della Paziente, 33 anni,
ero davvero incredula ma così fu. Lei Graphytes, con spiccato
senso del dovere, eliminò i polifosfati nel migliore dei modi
e al controllo del Novembre 2000, quindi due mesi dopo la
prima visita, al posto di Lachesis risultò efficace Lilium: le
ovaie erano come ringiovanite. Nel frattempo migliorò anche
l’insonnia e, fatto per me molto importate, la Paziente non
ritenne più indispensabile frequentare settimanalmente quel
centro specialistico per la cura della anoressia. Diradò le
visite e, nel giro di poco tempo, le sospese. Indubbiamente si
sentiva più forte di prima. A Febbraio 2001, cinque mesi dopo
la prima visita, ricomparve il flusso mestruale e così pure a
Marzo. Ad Aprile no, vi fu una nuova amenorrea ma questa
volta fisiologica: era iniziata una gravidanza. Ovviamente la
sua felicità, nonché la mia fu tanta, tantissima. Durante i nove
mesi di gestazione la Paziente non accusò neppure quei sintomi
che spesso sono ritenuti normali: gonfiori alle gambe, ai piedi,
mal di schiena, stanchezza, insomma tutto filò liscio, anzi
riuscì anche a sopportare alcune Persone che la stressavano
non poco. Per loro infatti una anoressia unita ad una amenorrea
che durava ormai da sedici anni non poteva non aver creato
grossi problemi all’utero e come conseguenza alla normale
crescita del feto. Il parto, poi, affermavano, non sarà certo
facile e la data slitterà certamente. Insomma, le previsioni
della Ginecologa non erano delle più rosse anche se la Signora
stava bene, i suoi controlli ginecologici erano nella norma, il
suo peso era aumentato di sei kg e addirittura il giorno prima
di partorire fece una passeggiata sulle alture di Genova di
quasi sette km. Il termine della gravidanza era stato calcolato
per il giorno dopo, cioè il 28 gennaio 2002. Puntualmente
quel giorno nacque Lorenzo. Il parto fu eutocico e privo di
complicazioni. Alla nascita Lorenzo pesava kg 2.970 era ed è
bellissimo, ha due grandi occhi azzurri, e nei suoi primi otto
mesi di vita è stato allattato al seno materno. In seguito anche
Lui è stato testato, è un “Frumento”, è un Pulsatilla, dolce,
dolcissimo, ma essendo a dieta è più guerriero vittorioso che
pulcino bagnato. Unico problema sono i paletti della mamma
Graphytes. Per fortuna c’è il papà Arsenicum “Frumento”
molto, molto paziente. Comunque questa mamma, dopo aver
allattato al seno Lorenzo per otto mesi, gradatamente lo svezza
e nel giro di sei mesi circa le ricompare il ciclo mestruale che
sino ad oggi è regolare. Ovviamente questa storia mi ha dato
grande gioia e grande soddisfazione ma, come ripeto a tutti
i miei Pazienti, non è farina del mio sacco e quindi desidero
trasferire al Dr. Solerio la gratitudine che mi viene rivolta dopo
simili risultati. Grazie a tutti per avermi ascoltato e arrivederci
al prossimo anno. (Battimani).
Dr. A. Solerio:< Brillante, breve, concisa, succede spesso di
vedere delle coppie che magari hanno anni e anni di non dico
sterilità perché è offensivo ma di non fertilità che ad un certo
punto cominciano Techineos, magari per altri motivi, e poi ad
un certo punto diventano genitori. L’anno scorso nel mese di
Luglio è comparsa una quarantacinquenne con un baby nato da
un mese. Venti anni di matrimonio non fertile, sono venuti a
curarsi. Lui, me lo ricordo, per una intolleranza ai polifosfati, una
duodenite ulcerosa in un soggetto con una grossa esposizione
ai campi elettromagnetici perché lavorava coi radar essendo
ingegnere elettronico inserito in una struttura militare e Lei
impiegata con questo matrimonio appunto non fertile; sono
venuti per motivi tutti diversi, Lei per recuperare salute, per
dimagrire, recuperare la sua efficienza e fortunatamente erano
stati avvertiti perché potremmo anche essere ritenuti colpevoli,
perché non tutte le coppie, Lui cinquanta e Lei quarantacinque,
amano diventar genitori. Fatto sta ed è che, dopo un paio di anni
di terapia, ottenuti i loro risultatini sui problemi che avevano,
telefona Lui contentissimo, oltre tutto aveva una certa gelosia
per la sorella che era diventata madre l’anno precedente, Lui
unico erede del nome non riusciva ad avere eredi, telefona e
dice “Dottore, sarò padre!” Gli ho detto “ma che cosa dice
il Ginecologo di sua moglie a quarantacinque anni?” “ Dice
che è pazza! Dice che assolutamente mia moglie è pazza”.
Bene. Ha avuto una gravidanza incredibile, ha avuto un parto
incredibile, come fosse stata una diciottenne perfettamente
sana e a Luglio dell’anno scorso è arrivata con questo bimbo di
un mese, allergico anche Lui ai polifosfati. Il peccato originale
si perpetua nella razza. Va bene, grazie a Nicoletta per quello
che ci ha detto, i figli di Techineos si moltiplicano, ci riteniamo
tutti un po’ padri. A questo punto cediamo la parola al rigore,
alla chiarezza e alla precisione di un Pediatra che è punto di
riferimento ormai per tanti genitori Techineos che a Lui si
rifanno, unitamente anche al collega che parlerà dopo. Cedo la
parola a Natalino Oddino che ci riferirà.

Dr. N. Oddino:< Buon pomeriggio a tutti, ringrazio il Dottor
Solerio per avermi invitato a questo Seminario, Lo ringrazio
per avermi comunque nel tempo aiutato a crescere sia come
Medico sia da un punto di vista umano, perché Techineos in un
certo modo non ti pulisce solo il corpo, ti pulisce anche la
mente, ti fa vedere le cose in una maniera direi più pacata, più
distaccata, o forse è la mia età, ho quarantotto anni. Comunque
l’anno scorso avevo parlato dell’alimentazione del primo anno
di vita e quest’ anno, sempre in collaborazione con la Dottoressa
Uasone che purtroppo non c’è per motivi familiari, Vi parlerò
dell’alimentazione dal secondo al decimo anno di vita. Nel
primo anno di vita il bambino triplica il peso della nascita ed
aumenta di circa il 50% la sua statura, quindi ha un
accrescimento assolutamente eccezionale. Dopo il primo anno
la velocità di crescita si riduce notevolmente, se pensiamo che
nel secondo anno mette circa 12 cm di statura e 2,5 kg di peso.
La crescita diminuisce soprattutto, comunque viene conservata
quella staturale. Tutto questo fa sì che il bambino cambi di
aspetto nel secondo anno di vita, diventa meno paffuto, più
asciutto, più magro. Al compimento del primo anno il bambino
ha una serie di competenze come gattonare, camminare,
manipolare gli oggetti che gli permettono di prendere o rifiutare
un alimento. Cioè comincia quella fase che potremmo definire
di distacco dalla figura materna, in cui prende coscienza di non
essere più un tutt’ uno con la madre. Il cibo inizia ad avere,
come vedremo in quello che dirò adesso, un valore proprio
psicorelazionale. In pratica all’inizio del secondo anno inizia
quella che è la guerra di indipendenza del bambino, cioè “il
periodo del no”. Il bambino dice no per dire sì, cioè in pratica
dice un no come per porsi in antitesi con la madre o con chi gli
sta intorno, no vuol dire “io non sono te mamma ma sono
qualche cosa di diverso”, il no si estende a molte cose, chi ha
dei bambini lo ha già provato, ma soprattutto si estende al cibo.
Questa fobia per il nuovo investe, come avevo detto, molti
aspetti della vita ma soprattutto il cibo Pur essendo transitoria
è in grado di influenzare la relazione madre e bambino e lo
sviluppo delle abitudini alimentari. Alcune madri in particolare
tendono ad identificare il rifiuto del cibo come il rifiuto di loro
stesse, soprattutto se hanno impostato un rapporto in cui il cibo
è l’unico canale di comunicazione col bambino. Tale situazione,
che in realtà è per mia esperienza assai più rara nei bambini a
dieta Techineos, quindi che eliminano il loro allergene, fa sì
che i genitori siano indotti a pensare che il bambino che rifiuta
spesso i nuovi alimenti sia sottoalimentato e questo fa sì che
non tentino di inserire nuovi cibi per esempio che aveva
rifiutato in precedenza. La dieta quindi dei bambini tende,
specialmente nel secondo anno di vita in alcuni casi, a diventare
monotona e basata su pochissimi cibi che il piccolo ha sempre
accettato e per i quali non si ripropone l’ansia del rifiuto da
parte dei genitori. E’ dimostrato da molti studi che lo sviluppo
delle abitudini alimentari si stabilisce soprattutto fra il secondo
e il quarto anno di vita e che queste poi rimarranno praticamente
stabili per le età successive e comunque saranno difficilmente
modificabili. Quindi la famiglia deve comprendere che la
nutrizione fa parte di una ben più vasta relazione che si instaura
con il bambino e che il cibo diventa un veicolo di molti
messaggi che egli invia ai genitori sulla adeguatezza o meno
della relazione affettiva che intrattiene con loro. Nei bambini
che seguono Techineos, per mia esperienza, il calo fisiologico
dell’appetito, che abbiamo nel secondo anno di vita, proprio
perché il ritmo di accrescimento diminuisce e quindi il bambino
comincia a non mangiare più tutto ciò che gli proponiamo
come nel primo anno, è assai più contenuto, cioè il bambino
continua ad avere un buon appetito quando elimina l’allergene.
Allo stesso modo si presenta meno il rifiuto di nuovi cibi se
non contengono l’allergene, perché alcune volte i bambini
rifiutano il cibo perché c’è l’allergene che non tollerano. Se vi
è una disappetenza o un rifiuto per nuovi alimenti e il bambino
è in buona salute, i genitori dovranno interrogarsi, se elimina
l’allergene, per cercare di capire se la dieta, priva dell’allergene,
è scorretta per quanto riguarda le sue esigenze nutrizionali o se
vi sono problemi di relazione con il figlio. In pratica la relazione
di questo pomeriggio si propone proprio di cercare di dare una
risposta a questi problemi. I nuovi cibi andranno proposti, se
rifiutati dal bambino, in situazioni favorevoli dove tutta la
famiglia è riunita in atmosfera distesa. E’ dimostrato che
osservare i genitori, il fratellino o la sorellina più grandi che
assumono un alimento particolare può influenzare positivamente
la curiosità e l’assaggio da parte dei bambini fra i due e i
quattro anni, molto più che proporlo a loro soltanto. In sintesi,
vale sempre di più l’esempio che danno i genitori. Il gradimento
di un cibo da parte del bambino è influenzato dalla sua
familiarità e dal suo sapore dolce o, per alcuni bambini, salato.
Un cibo nuovo può richiedere anche dai dieci ai quindici
tentativi o contatti, chiamiamoli, per essere accettato. Quindi
pazienza e calma dovrebbe regnare in chi si prende cura della
alimentazione di un bambino. Esistono naturalmente delle
preferenze e delle avversioni che sono proprio di ciascun
bambino e di cui bisogna tenere conto. Alcuni lattanti rifiutano
già nell’epoca del divezzamento, per circa sei mesi, la frutta o
la carne o più tardi la verdura, per citare i casi più frequenti,
ma il rifiuto può singolarmente estendersi a ogni tipo di
alimento. Per esperienza personale posso affermare, anche se
anche tale cibo non costituisce l’allergene primario e quindi
sarebbe indicato utilizzarlo, il consiglio di rispettare le sue
avversioni e di posticipare la reintroduzione di quell’ alimento
sostituendolo con un altro della stessa famiglia che il piccolo
accetta. Facciamo un esempio: la carne può essere sostituita
dal pesce, dai legumi, dall’uovo, dai formaggi se tollerati.
Farei una eccezione per la frutta e verdura: è assai raro che il
bambino rifiuti tutte le verdure e tutta la frutta. Si tratterà di
trovare le varietà che opportunamente presentate e cucinate
potranno essere accettate. Ogni famiglia in cui un bambino
sano a dieta corretta per l’età e priva dell’allergene presenti
disappetenza e comportamenti persistentemente oppositivi, e
questo mi è capitato qualche volta, ma poche volte, però mi è
successo, anche in bambini a dieta, deve chiedersi la appunto
famiglia se gli atteggiamenti che assumono i familiari verso il
piccolo sono idonei. La disponibilità nei suoi confronti, anche
per i più brevi periodi che seguono al ritorno a volte dal lavoro
della madre o dagli impegni del padre e la conseguente messa
al nido è essenziale che sia sentita vera e coinvolgente. Per
esperienza posso dire che ai bambini non si può mentire in
fatto di sentimenti: attraverso la loro istintività, assai più
sviluppata rispetto all’adulto, si accorgono se la disponibilità
nei loro confronti è vera o simulata. Dietro a un bambino
introverso, capriccioso, apparentemente cattivo seppure a dieta
del proprio allergene, vi ripeto sono pochi, c’è a volte solo
rabbia e rancore per non ricevere il dono più prezioso per la
sua età che è in fondo l’amore incondizionato dei genitori. Io
volevo che si proiettasse solo una diapositiva dove ho riassunto
con la Dottoressa Uasone quelli che ritengo siano i fattori più
importanti da tener presente quando alimentiamo il bambino
dal secondo al terzo anno di vita. Evitare che il bambino sia
troppo affamato o troppo affaticato prima dei pasti. Il bambino
deve stare seduto comodamente, comunque usare delle posate
e dei piatti idonei, usare bicchieri a base larga, ma soprattutto
è importante se viene un alimento nuovo insieme agli altri
conosciuti all’inizio del pasto, quando è più affamato, senza
sorprendersi per il suo rifiuto iniziale; offrire ad ogni pasto un
alimento gradito al bambino ma non dargliene troppo in modo
che non sia spinto a cercarne altri; evitare di persuadere o di
tentare di convincere un bambino se non vuole mangiare,
lasciamolo stare, tenteremo un’altra volta. Nessuno di noi ci
obbliga a mangiare come adulti, perché dovremmo obbligare
un bambino se non vuole? Servire i dessert ai pasti così facendo
diventano meno importanti, non possono essere considerati
una ricompensa, lasciare stabilire al bambino il momento in
cui si sente sazio, quando non ne vuole più basta. Esiste un
meccanismo regolatore interno a ciascuno di noi che controlla
la funzione del cibo. Il bambino deve essere tenuto composto
per quanto possibile, per quanto è la sua età cercare di non
farlo giocare col cibo, guardare la televisione (soprattutto la
televisione, secondo me, è molto deleteria), consumare i pasti
in famiglia, se si può, con tutti i familiari proprio perché sono
un esempio per i nuovi cibi e farsi a volte aiutare dai bambini
ad apparecchiare la tavola perché questo crea una maggiore
aspettativa per il cibo che verrà. Adesso volevo parlare un
attimo dell’alimentazione del bambino tra il quarto e il decimo
anno di vita. Vi voglio proiettare, di questo ringrazio molto il
Dottor Peracchio perché avevano fatto una indagine su 216
bambini della prima elementare di scuola di Alessandria: il
Dottor Peracchio mi ha dato questo lucido che mi sembra
interessante, questo Vi dice perché ho fatto questo intervento.
Non sono bambini Techineos ma Vi do uno spaccato della
realtà. Quesito: “Vostro figlio fa la colazione?” 196 sì, 50 no.
“Cosa date per lo spuntino per l’intervallo a scuola?” Guardate
cosa mangiano quasi tutti: focaccia, pizza, panini. La frutta
che è quello che consiglierei, la mangiano in tre. “Il bambino
guarda la TV durante i pasti?” 152 sì. Poi hanno fatto una
analisi dei dati anche sugli altri pasti, sulla colazione, sugli
spuntini, sulla merenda, sul pranzo e sulla cena. C’era un
eccessivo introito di grassi animali attraverso un eccessivo
consumo di merendine, insaccati, merendine confezionate,
pizze e focacce, sia dello spuntino di metà mattina a scuola sia
della merenda, tutti i ragazzi consumavano a metà mattina o
panini imbottiti o focacce o merendine al cioccolato, biscotti,
scarso consumo di ortaggi, li consumavano a pranzo e a cena
soltanto 60 ragazzi. La quasi totalità dei bambini mangiava a
colazione latte arricchito con cacao o cereali, molti bambini e
ragazzi non consumavano a pranzo il pasto completo cioè
mangiavano o un primo o un secondo e sembravano non
apprezzare verdure. Qui direi 2/3 circa le apprezzavano. La
cena in molti casi era a base di piatti freddi, quali prosciutto,
formaggi, cibi surgelati come crocchette e hamburger oppure
verdure cotte, soprattutto purea di patate. Questo per darvi una
idea di come è la dieta dei nostri ragazzi. Io parlerò un attimo
della alimentazione tra il quarto e il decimo anno di vita. In
questa fascia di età rispetto al secondo e al terzo anno di cui Vi
ho parlato prima, il cambiamento di abitudini di vita legato alla
frequenza scolastica, prima la materna e poi elementare, la
maggiore indipendenza del bambino che quindi può andarsi a
cercare i cibi per la casa, l’influsso sempre più massiccio dei
coetanei, a cui tende ad uniformarsi, ai mass media, pensiamo
alla televisione, associata alla influenza sempre minore del
Pediatra sulle scelte alimentari del suo assistito, conducono ad
una dieta scorretta con introito eccessivo di calorie, di proteine
di origine animali, di grassi sotto forma di grassi saturi, adesso
poi ne parleremo, con rischio quindi di obesità già nell’infanzia
e di aterosclerosi nell’ età adulta, eccessivo consumo di sale,
elevato apporto di zuccheri semplici che sono tutti quegli
zuccheri che sono presenti nelle bevande zuccherate che i
bambini a volte consumano con rischio di carie ed obesità.
Queste diete sono sbilanciate in quanto c’è una carenza relativa
di zuccheri complessi che sono quelli contenuti nella pasta, nel
pane, nei cibi integrali ed una carenza soprattutto di fibre
alimentari. D’accordo, sappiamo tutti che per la stipsi bisogna
avere prima di tutto la mucosa intestinale in equilibrio senza
introdurre l’allergene, sperò se uno mangia parecchie fibre
mangiando verdura, frutta e legumi naturalmente avrà un
intestino più regolare e ci sarà un minor rischio di stipsi e di
tumori del colon in età adulta. Gli apporti di frutta e di verdura
e legumi, lì Vi ho messo una piramide alimentare molto bella,
che è quella del Dipartimento di Agricoltura Americano in cui
viene detto appunto come dovrebbe essere la distribuzione per
l’ alimentazione, naturalmente ognuno tolga il suo allergene:
dovrebbe essere basata per un 55% o 60% su carboidrati
complessi, quindi pasta, pane, riso, soprattutto polenta integrali
poi dovrebbe esserci una grande quantità di frutta e verdura.
Vedete che man mano che la piramide si stringe bisogna ridurre
la quantità, al terzo piano troviamo il gruppo delle carni, del
pesce, delle uova, dei legumi, o il gruppo del latte che sono già
da mangiare con più moderazione rispetto ai primi due e
nell’ultimo gruppo troviamo gli zuccheri semplici e i grassi,
gli zuccheri semplici quindi i dolci e le bevande zuccherate e
in fine i grassi che sono importanti, non è che non vadano
introdotti, come l’olio e il burro ma vanno introdotti con
moderazione. Dicevo, la scarsa preoccupazione dei genitori
per il sovrappeso e quella ancor più ingiustificata per la
disappetenza in un bambino sano rappresenta la volta degli
ulteriori fattori che aggravano l’obesità che è sempre più
dilagante in tutte la fasce di età, compresa la pediatrica. Pensate
che in Italia ci sono 16.000.000 di soggetti in sovrappeso e
4.000.000 di obesi. Un messaggio per una dieta corretta è
auspicabile che almeno a livello di popolazione generale possa
avvenire da parte delle mense scolastiche che non riusciranno
ad eliminare l’allergene ma almeno potrebbero educare i
bambini a mangiare correttamente. Una deleteria e soprattutto
sempre più diffusa abitudine a partire dalle scuole materne ma
anche nelle età successive è il salto della prima colazione. Un
pasto che dovrebbe portare il 15 – 20% delle calorie viene
saltato spesso o per mancanza di tempo o per la supposta
mancanza di appetito del figlio e io attribuirei ciò soprattutto al
carico serale dell’allergene, perché se un bambino mangia il
suo allergene alla sera o degli alimenti comunque non indicati
perché eccessivamente calorici, al mattino sicuramente si
sveglierà in acidosi e non avrà appetito. Il fatto quindi di non
assumere, dopo un digiuno prolungato, nulla al mattino fa sì
che nella prima parte della mattinata si è a rischio di ipoglicemia
perché se il bambino non ha mangiato la glicemia tende a
scendere, quindi riuscirà a concentrarsi meno, a volte arrivano
episodi di lipotimia, cioè tenderà a svenire. Il rimedio, cioè lo
spuntino di metà mattinata che dovrebbe essere, almeno
secondo la mia proposta, a base di frutta fresca è spesso
peggiore dell’errore del salto della colazione. Sono spesso
proposte dai genitori e richieste dal bambino stesso, per
uniformarsi ai coetanei, merendine del commercio che sono
troppo ricche di calorie fornite da zuccheri semplici, come il
saccarosio e il fruttosio e grassi e sono dei veri e propri
concentrati, io non parlo dei bambini Techineos, di allergeni
che renderanno il bambino iperattivo e stanco oppure apatico
nella seconda metà della mattinata, poi è di nuovo disappetente
a pranzo perché intossicato dalla merendina di metà mattina, a
metà pomeriggio farà di nuovo una abbondante merendina
ipercalorica con eventuali bevande zuccherate, alla sera farà
naturalmente poi una cena ridotta perché è ancora intossicato
dalla merenda e poi mangerà un fuori pasto prima di coricarsi,
ciò che gli impedirà magari di mangiare la mattina successiva.
E’ questa la spirale della disappetenza del 70% o dell’ 80% dei
bambini che mi arrivano a lamentarsi che non mangiano.
Fortunatamente i bambini Techineos, e lo dico proprio
fortunatamente, sono meno esposti a queste problematiche. La
dieta di eliminazione dell’allergene, oltre a tutti i vantaggi che
ben conosciamo, induce da parte della famiglia ad una maggior
attenzione a tutti gli aspetti, a tutti i cibi che il bambino
introduce e questo è, secondo me, estremamente positivo.
Arriviamo alle proposte prima di farVi vedere qualche dieta.
E’ sempre più imperativo, visto l’aumento della obesità in tutte
le fascie di età, di malattie cardiovascolari, di diabete
naturalmente nell’ età adulta, di ipertensione che riscontro già
in bambini di 10 – 12 anni, quindi abbastanza precoce, che
vengano proposte abitudini ispirate a scelte alimentari più
corrette. La piramide può essere una indicazione seppure
eliminando l’allergene chiaramente. Pur riconoscendo che la
battaglia contro la pubblicità e i modelli comportamentali
ispirati ai coetanei e ai mass media è ardua, occorre ricordare
che i nostri figli sono educati dall’esempio perciò una dieta
corretta da parte dei familiari con l’eliminazione dell’allergene
non tollerato associata a delle sane abitudini alimentari sono
un messaggio per i bambini; essi, seppure con quelle fluttuazioni
del comportamento tipiche di queste fasce di età (perché alcune
volte tendono, diciamo la verità, a sgarrare), possono utilizzare
questo input che gli diamo per costruirsi stabilmente un
modello alimentare che gli servirà nell’età adulta. La dieta
deve essere quindi varia, eliminando naturalmente l’allergene
primario, con un apporto di un 12 – 15 % di proteine, 27 – 30
% di grassi, 55 – 60 % di carboidrati e con il frazionamento dei
pasti secondo questa modalità: circa un 15 – 20 % delle calorie
a colazione, 5 % delle calorie nello spuntino di metà mattina,
40 % a pranzo, 10 % a merenda e 30 % a cena. E’ inoltre
raccomandata una assunzione corretta di fibre, come sapete le
fibre sono degli zuccheri complessi che non vengono assorbiti
dall’intestino, che fanno sì che vi sia un miglior transito
intestinale e un assorbimento più lento dei nutrienti che
introduciamo quindi degli zuccheri, dei grassi e quindi un
metabolismo migliore. Inoltre bisogna evitare le bevande
zuccherate, quindi i bambini devono bere acqua, e l’eccesso di
merendine ipercaloriche seppure compatibili: su questo, ogni
tanto sì ma bisogna essere molto moderati. Infine è importante
cucinare al vapore, alla griglia, al cartoccio e aggiungere l’olio
dopo la cottura. Volevo far vedere un attimo un lucido
velocemente sui costituenti dell’alimentazione, questo per i
miei colleghi sarà una noia ma occorre dirlo. Come sapete, i
costituenti principali dell’alimentazione sono rappresentati dai
grassi che devono rappresentare dal 27 al 30 % delle calorie.
Come sapete i grassi che riceviamo dalla alimentazione sono
quasi tutti trigliceridi, molto minore la quota di colesterolo e di
fosfolipidi. I grassi possiamo sostanzialmente dividerli in tre
famiglie: i grassi saturi, che sono aterogeni, cioè tendono ad
aumentare la colesterolemia e il cosiddetto LDL e a depositarsi
nelle arterie e a causare aterosclerosi e tendenza ad avere poi
episodi trombotici. I grassi saturi sono principalmente quelli di
origine animale, cioè quelli che derivano dai latticini, derivano
dalle carni, dagli insaccati e di questi bisogna senz’altro
moderarne l’uso. Poi ci sono dei grassi che si chiamano
monoinsaturi, di cui il principale rappresentante è l’acido
oleico che è contenuto nell’olio di oliva. La sua azione è molto
positiva perché tende ad alzare il colesterolo HDL cioè il
colesterolo buono anche se lascia invariato l’LDL cioè il
colesterolo cattivo e poi, essendo un olio che ha un elevato
punto di termoossidazione è molto idoneo per cuocere.
Naturalmente ci sono anche altri oli come quello di mais, di
riso, di arachidi, che hanno un elevato punto di termoossidazione
ma direi che per la palatabilità e la qualità l’olio di oliva è
senz’altro il migliore. Ci sono poi gli acidi grassi poliinsaturi
che potremmo definire quelli buoni in quanto hanno un effetto
ipocolesterolemizzante, quindi antiaterogeno, cioè contro la
deposizione di grassi nelle nostre arterie, e antitrombogeno.
Diciamo che sono contenuti principalmente, i polinsaturi, negli
oli di origine vegetale e nei pesci, soprattutto nel pesce azzurro
e nei pesci del Mare del Nord. Diciamo che questi acidi grassi
poliinsaturi sono importantissimi specialmente perché ce ne
sono due che sono l’acido linolenico e il linoleico, nei vegetali,
e l’Omega 3 e l’ Omega 6 nei pesci, che sono fondamentali per
lo sviluppo del Sistema Nervoso Centrale e per la retina in
quanto da questi due acidi grassi derivano tutta una serie di
metaboliti come l’acido arachidonico, per esempio, che sono
fondamentali per lo sviluppo del Sistema Nervoso e per la
retina, quindi il loro apporto è assolutamente importante nei
bambini. Il rapporto Delta 6 (linoleico) e Delta 3 (linolenico)
deve essere circa di 3 a 1 nella prima infanzia, e di 5 a 1 nelle
età successive. Quindi cosa ne desumiamo sostanzialmente,
che bisogna ridurre il consumo, non dico eliminarlo, di latticini
ed insaccati ed aumentare il consumo soprattutto di pesce e di
oli vegetali. I Delta 6 sono contenuti anche nella carne, nel
fegato, nell’uovo ma i Delta 3 sono contenuti soprattutto nel
pesce e ne mangiamo poco. Passiamo un attimo alle proteine.
Le proteine hanno una azione plastica, sono importanti per la
crescita tuttavia la loro quota introdotta non deve essere più
del 12 – 15 %. Una eccessiva introduzione di proteine fa sì che
non siano utilizzate per rimpiazzare la perdita e per la crescita
ma anche con funzione energetica. In questo caso c’è una
produzione di residui azotati come acido urico e ammoniaca,
che sovraccaricano il rene. E’ importante che siano suddivise
all’incirca metà tra le proteine animali e metà tra le proteine
vegetali. Direi che una delle fonti principali di proteine vegetali
sono i legumi. Il consumo della carne va ridotta non più di
quattro volte la settimana ed è consigliabile un maggior uso di
carni magre. In ordine decrescente, il più magro è il coniglio
poi il tacchino, il cavallo, il manzo e il pollo; manzo e pollo
sono già carni più grasse. Volevo farvi vedere l’indice di
aterogenicità, questo si riferisce ai grassi. Come vedete l’indice
di aterogenicità è un indice che si fa in base alla quantità di
grassi saturi, cioè quelli che aumentano il colesterolo cattivo, e
di colesterolo che contengono gli alimenti. Guardate che indici
di aterogenicità hanno olio di cocco, latte, burro e formaggio,
olio di palma, cioè quanto sono in grado di aumentare il nostro
colesterolo. Tenete presente che l’olio di palma e l’olio di
cocco sono i principali oli che usano nelle merendine. Oltre a
tutto nelle merendine gli oli, anche quelli vegetali, vengono,
per essere conservati, trattati con un processo che si chiama di
idrogenazione che fa sì che cambino la struttura chimica e
diventino poi in realtà degli oli che si comportano come se
fossero dei grassi saturi e quindi aumentano il colesterolo. Non
usate merendine perché sono veramente ricche di questi acidi
grassi insaturi idrogenati che si comportano come i saturi, cioè
aumentano il colesterolo. All’ultima parte dei costituenti della
dieta direi velocemente gli zuccheri. Abbiamo zuccheri
semplici: glucosio, fruttosio, saccarosio che è lo zucchero da
cucina che hanno un assorbimento molto veloce e danno una
rapida risposta insulinica. In pratica, se noi prendiamo uno
zucchero semplice questo viene rapidamente assorbito e il
pancreas, vedendo aumentare la glicemia, produrrà molta
insulina, avremo poi una ipoglicemia reattiva che ci indurrà di
nuovo un senso di fame e ci farà di nuovo mangiare. E’ molto
più importante piuttosto che gli zuccheri semplici, quindi
fruttosio e saccarosio, introdurre zuccheri complessi:
maltodestrine, amido contenuto in molti cereali, come la pasta,
il riso, la polenta che, soprattutto se associati a fibre quindi a
legumi e a verdura, hanno un assorbimento molto lento; quindi
la glicemia si alza più lentamente, avremo un minor picco di
insulina, avremo una minor ipoglicemia reattiva e tutto questo
è una grossa prevenzione nei confronti del diabete in età adulta.
Inoltre gli zuccheri semplici sono da limitare i quanto causano
carie dentaria e obesità perché portano molte calorie. Ultima
cosa, molto importante, è l’ introduzione di frutta e di verdura
proprio perché porta fibre, porta vitamine, porta sali minerali;
utilizzare il più possibile cibi freschi. Due parole sul sale. Il
sale praticamente i due o tre grammi che abbiamo abitualmente
nei cibi senza aggiungere nulla sono sufficienti al fabbisogno
di un individuo. Con l’aggiunta di sale per condire andiamo a
dieci grammi al giorno. Pensiamo cosa introduciamo e poi
capiamo perché nei Paesi poveri, che hanno ben altri problemi
che il sale, non c’è quasi mai ipertensione e qui da noi
l’ipertensione è così diffusa. Non offrire alcolici ai bambini,
non sono in grado di metabolizzarli proprio a livello epatico
sino a sei anni e anche successivamente comunque non sono
indicati. Volevo far vedere solo una dieta per darvi una idea di
come la propongo e poi arrivo alla conclusione. Allora, due
cose, precisazione dietetica: i cibi con l’asterisco sono segnati
con l’asterisco perché possono contenere allergeni identificati
con Techineos. E’ importante consumare la prima colazione,
nella sua assenza, come abbiamo detto, si può avere il rischio
di ipoglicemia secondaria e se tamponata da merendine
ipercaloriche si può avere il rischio di obesità. Il peso degli
alimenti che proporrò deve essere al netto degli scarti, l’olio
deve essere aggiunto dopo la cottura, quindi si consiglia di
cucinare a vapore, alla griglia, al cartoccio. Si consiglia più o
meno una assunzione settimanale di diversi alimenti con questa
modalità: carne 4 volte, pesce 3 volte, naturalmente le
intolleranze vanno rispettate, legumi 2 volte, formaggi 2 volte,
negli intolleranti al latte si può sostituire con pesce o legumi,
prosciutto cotto o crudo sgrassato o bresaola 1 volta, uovo 2
volte se tollerato. Se a pranzo il primo piatto è asciutto a cena
alternare con un primo piatto in brodo, evitare di ripetere a
cena il piatto a base di carne se consumata a pranzo. A merenda
è preferibile la frutta, così come nello spuntino di metà
mattinata a scuola, lo yogurt si può usare se tollerato e, d’estate,
gelati alla frutta compatibili o di riso o di soia negli intolleranti
al latte. Verdure cotte tutti i giorni a pranzo e a cena, frutta
fresca sempre, possibilmente di stagione e direi non gli spuntini
a metà mattina e a merenda. Adesso facciamo vedere la dieta.
Farò vedere solo la dieta del secondo e del terzo anno di vita.
Se poi volete torturarvi con le altre diete darò il dischetto a
Franco e lo inserirà, perché per ogni anno ho fatto la dieta.
Praticamente proponiamo, naturalmente ogni asterisco vi dice
che se non tollerato quello va eliminato, per bambini di due e
tre anni 1300 calorie circa: latte vaccino fresco parzialmente
scremato 250 gr oppure yogurt (per gli intolleranti al latte caffè
d’orzo, latte di riso o di soia), zucchero o un cucchiaino di
miele, si può dare del pane tostato compatibile oppure due o
tre fette biscottate con della marmellata, o dei fiocchi o dei
corn flakes. A pranzo brodo vegetale con passato di verdura o
di carne, 250 gr di brodo, olio extravergine poi si può dare
delle patate o dei legumi, o del pomodoro fresco, formaggio se
tollerato e pasta compatibile un 60 – 70 gr. Si può usare anche
la polenta. Secondo piatto carne magra, coniglio, tacchino,
manzo, cavallo più grassa pollo o agnello, 60 – 70 gr , lessata
o al vapore e trita. Verso il secondo anno si può anche fare al
forno o ai ferri con degli aromi. Naturalmente olio extravergine.
Andiamo alla seconda parte, sarò molto veloce perché chi
vorrà andare a vedere i particolari li troverà sugli atti del
congresso. Si può usare il pesce, senz’altro molto importante,
direi almeno tre volte la settimana ricorrendo a quelli magri,
sogliola, trota, dentice, orata, spigola, palombo, anche il
merluzzo un 60 gr, oppure prosciutto cotto, uovo, i legumi
sono o freschi o secchi, naturalmente i contorni: tutte le verdure
possono essere usate nel secondo anno di vita. A merenda ho
proposto naturalmente la frutta. Ho messo anche le diete degli
altri anni nel dischetto che darò al Dottor Franco Solerio, se vi
interessano le potrete vedere. Arriverò alla conclusione
brevissima. Ora gli schemi dietetici che vi ho proposto vanno
interpretati con molta elasticità alla luce della unicità di ogni
Persona con le sue tolleranze, intolleranze, preferenze ed
avversioni, ma nel loro complesso forniscono una indicazione
su come impostare la dieta dei nostri figli. Da quanto ho detto
finora la dieta è una esperienza che coinvolge tutta la famiglia.
E’ dunque impossibile pretendere che il bambino elimini il suo
allergene ed abbia una dieta corretta quando vede che il resto
della famiglia si alimenta in modo differente e sbagliato. Non
può accettare di essere diverso e tenderà perciò ad uniformarsi
agli errori degli altri membri della famiglia. Quindi la dieta la
devono fare tutti in casa, almeno a livello di allergene, poi
sulla quantità ognuno decida. Il Pediatra di Famiglia deve
svolgere un’ opera importante di educazione alimentare verso
i genitori in quanto nella adeguata e corretta alimentazione
risiede la salute presente e futura del bambino. I temi toccati
nella mia relazione è mio auspicio che possano aiutare i
genitori ad affrontare questo argomento con più serenità non
disgiunta però dalla consapevolezza che dovranno modificare
le loro abitudini alimentari in funzione del benessere dei figli e
di loro stessi. Una dieta compatibile e corretta modificherà
profondamente le dinamiche familiari in senso positivo e
diminuiranno gli attriti, le controversie, legate allo stato di
acidosi permanente di chi non è a dieta. Un altro concetto
fondamentale è che non si è nutriti da ciò che si mangia ma da
ciò che si assimila. Quello che non si tollera o non si digerisce
non viene assimilato ed intossica l’organismo rendendoci più
vulnerabili alle malattie e psicologicamente più instabili. In
conclusione è stata una lunga tirata con molti dati e
probabilmente noiosa. Quello che io voglio dirvi è questo:
abbiamo un potente mezzo terapeutico, si chiama Techineos,
tuttavia se a questo aggiungiamo una nutrizione corretta
secondo dei dettami che sono conosciuti, quello che ho detto è
una cosa risaputa, io penso che da questo abbinamento potremo
creare specialmente nei nostri figli e nelle nuove generazioni
una prevenzione veramente efficace. Vi ringrazio e scusatemi
per un l’ intervento così lungo>.
Dr. A. Solerio:< E’ il massimo e non è affatto noioso perché
dà degli elementi chiaramente più alle mamme o ai neopadri
che sono interessati però ci dà degli spunti che valgono anche
per gli adulti. Queste regole dietetiche che sono regole di
salutismo possono essere di tutti noi, qualsiasi età abbiamo.
Lo ringrazio per essere venuto qui ed averci illuminato, averci
informato, metteremo tutto il suo lavoro in modo che chi vuole
consultarlo in maniera più analitica lo può fare sul Sito.