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La 

battaglia della foresta di Teutoburgo.

chiamata clades Variana ("la disfatta di Varo") dagli storici romani, si svolse nell'anno 9 tra l'esercito


romano guidato da Publio Quintilio Varo e una coalizione di tribù germaniche comandate da Arminio,
ufficiale delle truppe ausiliarie di Varo, ma segretamente anche capo dei Cherusci.[senza  fonte] La battaglia
ebbe luogo nei pressi dell'odierna località di Kalkriese,[1] nella Bassa Sassonia, e si risolse in una delle
più gravi disfatte subite dai Romani: tre intere legioni (la XVII, la XVIII e la XIX) furono annientate, oltre
a 6 coorti di fanteria e 3 ali di cavalleria ausiliaria.[2]
A seguito di tale battaglia, nell'esercito romano le legioni non ebbero più le
numerazioni XVII, XVIII e XIX.
Per riscattare l'onore dell'esercito sconfitto, i Romani diedero inizio a una guerra durata sette anni.
Dopo la pesante sconfitta, i Romani si riorganizzarono per vendicare Varo e le legioni perse.
La battaglia di Idistaviso è considerata la rivincita dell'Impero romano contro i Germani, dopo la
sconfitta subita da Varo. Nel 16, il legato imperiale Germanico riuscì a battere Arminio in due grandi
battaglie: la prima nella piana di Idistaviso, la seconda di fronte al Vallo angrivariano, entrambe tra la
riva destra del fiume Visurgi (attuale Weser), le colline circostanti, la grande foresta germanica e le
paludi più a nord. Al termine della campagna i romani rinunciarono a ogni ulteriore conquista
nella Germania. Il Reno si consolidò come definitivo confine nord-orientale dell'Impero per i successivi
400 anni.

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