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MOLECOLE VISIONARIE

Molti affezionati che seguono questo blog dal 2007 ricorderanno senzaltro i miei frequenti contatti con alcuni ricercatori indipendenti, come ad esempio il norvegese Ananda Bosman, con il quale ho avuto la possibilit di compiere un piccolo tragitto insieme prima che certe incomprensioni, partorite primariamente da alcuni contrasti di origine filosofica con la sua dottrina, ci dividessero definitivamente. Ma non temete. Non intendo scrivere un memoriale. Sarebbe noioso, tedioso e non gioverebbe ad alcuno. Quello che per intendo fare un piccolo resoconto di ci che abbiamo imparato in questi anni su certi argomenti, sperimentandoli in prima persona. Comprendo bene che si tratta di un articolo fin troppo ricco e carico di informazioni, e che richieder uno sforzo maggiore nella sua comprensione. Ma so che molti di voi sono preparati e che potranno tranquillamente fruire il corpus dei suoi contenuti. Perci consiglio di stamparlo e di leggerlo con calma. Ananda Bosman, in uno dei suoi seminari blindati a cui ebbi modo di assistere nel 2007, parl di una pratica antichissima che defin DARKROOM (camera oscura). Pratica che ovviamente non ha nulla a che vedere con i luoghi da sfrenata lussuria e sesso anonimo presenti in certe vie a luci rosse di Amsterdam, o in certi locali notturni del litorale adriatico. In breve si tratta di un ritiro programmato, durante il quale i partecipanti restano per 72 ore (fino a un massimo di 504 ore) nella pi totale assenza di stimolazione fotica (assenza di luce). Quando Ananda a un certo punto del suo seminario propose questo sistema shock per risvegliare lEpifisi (Ghiandola Pineale) dal suo stato di atrofia, lo fece in un modo talmente accattivante che in me scatt immediatamente qualcosa. Come una sorta di forte risonanza con tale metodo che mi spingeva a tutti i costi non solo a sperimentarlo ma volerne sapere sempre di pi. Cos, dopo tutte le nostre vane insistenze spese a richiedere lorganizzazione di un ritiro di questo genere in Italia e uso il termine vane poich di fatto nessuno si mai prodigato a soddisfare le molte richieste ricevute siamo partiti alla volta della Thailandia per sperimentare il metodo direttamente dal Maestro Taoista Mantak Chia, il quale, paradosso dei paradossi, lha ricevuto da Ananda stesso (almeno cos ci stato detto). Lamentele a parte, sono felice di averlo sperimentato in Thailandia perch Mantak Chia un vero guerriero: poche chiacchiere e molti fatti.

Vista di Galeata CENNI DI TECNOLOGIA DEL BUIO NEL 496 - I periodi certamente pi significativi della mia infanzia li ho trascorsi in provincia di Forl-Cesena e precisamente a Galeata. In questo piccolo comune di appena 2.500 anime passavo ogni anno con i miei nonni un piacevole e frizzante periodo estivo, durante il quale avevo modo di vivere a stretto contatto con la sanguigna genuinit di questa gente straordinaria e con lavvolgente natura che circonda i suoi verdi e rigogliosi confini. Un paesino immerso nel 2011 come qualunque altro. Eppure, a tuttoggi, nonostante il crescente afflusso di abitanti extra-comunitari che elevano di parecchie centinaia di unit il censimento demografico, il tempo a Galeata sembra essersi fermato agli anni 50: tutti si conoscono, tutti si sostengono e quando uno di loro, per malattia o per vecchiaia passa a miglior vita, tutto il paese si stringe attorno ai familiari del defunto e partecipa emozionalmente al loro dolore. A circa 3 km dal paese, si erge su una piccola collina lantica Abbazia romanica costruita da un certo Ellero o Illaro (ora venerato come santo dalla Chiesa cattolica con il nome di S. Ellero o S. Illaro), allinterno della quale sono tuttora conservate le sue spoglie mortali.

Colline galeatesi LAbbazia si trova sulla sommit del colle che domina il paese ed raggiungibile tramite due vie: la prima e pi semplice la moderna strada asfaltata (Via SantEllero) che inizia al termine di Via Togliatti; la seconda, un po pi faticosa ma assai pi suggestiva, attraverso lantichissima mulattiera che si arrampica dai piedi alla cima del colle, lungo la quale sono poste le cappelline della Via Crucis, erette a cura delle famiglie principali di Galeata a met 800. Da notare inoltre, quasi al termine della mulattiera, laltra colonnina galeatese, ma questa volta di origine bizantina, posta nel luogo del leggendario incontro tra il Santo e limperatore Teodorico. LAbbazia col tempo crebbe in influenza e in potere tanto da diventare un nullius, una quasi diocesi, a capo di circa quaranta parrocchie estese in un territorio compreso tra la Romagna e la Toscana. Da fonti certe si evince che S. Ellero di Galeata nacque alla Tuscia, nel viterbese, e ad appena dodici anni decise di vivere come un eremita. Lasci la casa paterna e si inoltr sulle colline dellAppennino settentrionale. Come dimora per la vita eremitica (e poi per quella cenobitica), scelse un monte della valle del Bidente a poca distanza dal corso del fiume, nei pressi dellodierna Galeata. Qui costru una cappella dove pregare, mentre pass le notti in un riparo di fortuna. Il primo seguace di S. Ellero fu il nobile Olibrio, un pagano di Ravenna, che stando a quanto si racconta venne liberato dal Santo da uno spirito maligno (in molti testi si parla di ossessione, altro termine per indicare un Invasamento Demoniaco o (P)ossessione) e poi battezzato insieme a tutta la famiglia. Rimasto vedovo esattamente tre giorni dopo aver ricevuto il battesimo, Olibrio si offr insieme ai due figli come compagno di vita monastica, donando tutti i suoi averi e un piccolo terreno, sul quale Ellero fond, verso il 496, il nucleo monastico di Galeata. La regola del suo monastero era semplicissima, simile a quella di San Pacomio (seguita da molti eremiti, prima che si affermasse quella di San Benedetto): preghiera comune, digiuno, lavoro nei campi e carit. Il monastero di Ellero divenne negli anni un centro importante e rispettato e il suo Abate fu per diversi secoli la massima autorit civile e religiosa dellAppennino forlivese. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare le pratiche rituali proposte allinterno del suo monastero, non rispecchiavano propriamente i canoni del precetto cristiano tradizionale. Vi si possono infatti ravvedere delle forti influenze caucasiche proprie dello Zoroastrismo presente in alcuni monasteri del medio-oriente. Ad esempio, i monaci dovevano svegliarsi a mezzanotte per la preghiera, alle sei del mattino iniziavano i lavori campestri e alle nove si ristoravano insieme a parca mensa. Poi si dedicavano alla lettura e alla preghiera fino alle 3. Da notare la tempistica sulla quale si basa questo stile di vita: preghiera a mezzanotte (12), lavori campestri allalba (6), ristoro a met mattinata (9) e lettura e preghiera a met pomeriggio (3) sino allimbrunire. Filosoficamente parlando, sono esattamente gli orari che segnano sul quadrante dellorologio i quattro punti cardinali, i quattro evangelisti, i quattro animali della Sfinge egizia, i quattro elementi (e volendo potremmo anche aggiungergi i quattro gruppi sanguigni ma questa unaltra storia) ecc. ecc. Il cosiddetto quaternario che era il simbolo usato da Pitagora per comunicare ai discepoli lineffabile nome di Dio, il quale significava lorigine di tutto ci che esiste. Ma se le usanze del Maestro Pitagora appaiono strane a qualunque profano abbia la sventura di incontrarle, S. Ellero non era certo da meno: quando i suoi monaci dovevano cibarsi di frutta, queste venivano poste in un cesto ricoperto da un panno e ciascun monaco doveva prendere la sua parte senza possibilit di scelta e senza dare alito ad alcuna preferenza in particolare. Ci probabilmente veniva compiuto per fissare

dentro al monaco il concetto dellessere nulla. Da qui la necessit di non sviluppare in s alcuna preferenza: un sistematico e fruttuoso abbattimento dellEgo individuale, al fine di annullare la separazione tanto agoniata dallIo, per fondersi con tutte le cose. SOLO LEGGENDE? I resoconti storici sulla vita di questo Santo sono moltissimi, il cui corpus viene definito perlopi una leggenda persino dagli stessi uomini di Chiesa. Difatti qualche mese fa, mentre girovagavo per Galeata in cerca di materiale per compilare questa piccola ricerca, mi capit di domandare al parroco del paese una copia di un manoscritto compilato da Don Franco Zaghini, tutto incentrato sulla figura del Santo Abate, intitolato Vita di Ellero (Editore il Ponte Vecchio). Ma non deve credere a tutto quello che c scritto sa? mi ammon il parroco del paese, sono solo leggende Certo fa strano sentirsi dire da un prete sono solo leggende le imprese di un Santo, vista la natura di quello che dovrebbe essere il suo credo. E probabilmente cos. Nemmeno i preti credono pi.

(Fig.1) Bassorilievo Ad ogni modo, queste famose leggende riferiscono di eventi di guarigione di massa, durante i quali lAbate avrebbe dato sfoggio pubblicamente di non meglio precisate abilit paranormali. Il mio compito non naturalmente constatare o contestare la veridicit di questi eventi. Per quanto mi riguarda sono stato testimone fin troppe volte di eventi assolutamente inspiegabili, nei confronti dei quali non posso pi restarne impassibile. Ma in questo caso, mi limito semplicemente di osservare certe forti analogie con le pratiche religiose che questo Santo osservava, e una strana attivit endocrina che si attiva nel corpo umano, anche ai giorni nostri, mentre ci avviamo a compiere un certo tipo di cammino. Analogie davvero interessanti e molto poco casuali, sulle quali davvero pochissimi hanno posto lattenzione. Una conferma storica circa gli strani accadimenti che avvenivano nei pressi dellAbbazia, la si deve proprio a una di queste leggende. Si narra di una fase diplomatica inizialmente molto contrastata tra il Santo Abate e Teodorico il Grande, signore degli Ostrogoti. Teodorico era profondamente attratto da ci che si diceva accadere nei pressi dellAbbazia che fece ordinare la costruzione nei suoi pressi di una villa di soggiorno[1] per i periodi di caccia, e nel farlo pretese laiuto da parte di tutti i cittadini di Galeata. Ellero, dal canto suo, tutto proteso allerezione della sua grande Chiesa e dellannesso monastero, volle ignorare di proposito la dispotica ordinanza regale; perci nessuno dei suoi venne inviato a lavorare per il goto signore. Teodorico, per tutta risposta, invi un littore con 40 soldati armati fino ai denti, i quali avevano ricevuto lincarico di arrestare labate per condurlo alla sua presenza. A quel punto i soldati si videro travolti e disorientati da una foltissima nebbia che li fece vagare per i boschi adiacenti per circa due giorni[2], fino a quando, umiliati e confusi tornarono dal loro Re senza aver assolto al compito che gli era stato affidato. Il luogo ove i soldati decisero di desistere dal tentativo di raggiungere lAbbazia viene chiamato ancora oggi Rivolto. Cos, lirascibile sovrano, redarguito aspramente il drappello, mont il suo destriero e furente decise di salire rapidissimo il monte. Giunto nei pressi del recinto del monastero, il cavallo, si ferm come fosse stato colpito dalla folgore e a nulla valsero le percosse e lo stimolo del sovrano, il quale si trov inspiegabilmente immobilizzato. Finch, il Santo benedicente, apparve a liberare il Re dallincomoda e irremovibile posizione. Da quel momento tra il Servo di Dio e il goto monarca nacquero sinceri sentimenti damicizia e di reciproco rispetto, e lAbbazia benefici di munifiche e regolari donazioni e altri privilegi.

(Fig.1) La Cripta

(Fig.3) Foro nella cripta Tornando a noi e allanalisi del misterioso background che circondava questo santo, ricordo che quando da piccolo frequentavo lAbbazia, ebbi spesso modo di entrare nella piccola cripta posizionata sulla verticale dellaltare (vedi Fig.1) che il Santo fece scavare esattamente sotto labside. Il fascino intrigante di questa cripta deriva principalmente da due particolari della sua architettura alquanto interessanti: nel piccolo scavo allinterno del muro (grande abbastanza da contenere un corpo umano), Ellero fece posizionare sul terreno unenorme pietra sulla quale sedersi, chiamata Lo Scranno, e sopra il soffitto fece scavare un buco circolare (vedi Fig.2) la cui circonferenza grande abbastanza da contenervi la sommit del cranio. Lenorme pietra serviva a sedersi, daccordo, ma a cosa serviva il buco scavato sopra la testa? Secondo i resoconti presenti negli antichi codici, lAbate Ellero portava a compimento lunghissimi periodi di digiuno, preghiera e meditazione seduto allinterno della cripta e completamente al buio per giorni e giorni interi, seguendo a pi riprese questo ciclo: 3 giorni, 7 giorni, 14 giorni ed infine 21. Il buco circolare serviva quindi, con ogni probabilit, a reggere il capo dellAbate e a mantenerlo in asse con tutta la spina dorsale, probabilmente anche per evitare che cascasse di lato durante il sonno, oppure per evitare di deconcentrarsi durante quelle che sostengo essere state delle vere e proprie attivit di trance. Molti sostenitori della meccanica dei plessi energetici (i cosiddetti chakra), invece ravvederanno sicuramente altre ragioni pi sottili. Di fatto, in quella scomoda posizione, seduto su di un masso freddo e alquanto scomodo per giorni interi, Ellero non solo otteneva leffetto di rinforzare la propria Volont (elemento primario in qualsiasi cammino di VERA elevazione spirituale e che senza il suo totale controllo da parte della nostra volont cosciente, impossibile qualsiasi elevazione) dimenticandosi cos dei piccoli disturbi del corpo che conducono alla distrazione dalla Grande Opera, ma certamente gli forniva anche la sensazione di essere un tuttuno con la struttura. Io stesso ho passato una trentina di minuti totalmente al buio seduto in quella posizione (di pi purtroppo non mi stato concesso) e la sensazione di divenire parte integrante della struttura dellAbbazia fortissima. Difatti, seduto in quella posizione tentai in meditazione di divenire cosciente della grande struttura che mi sovrastava. Nellarco di 15 minuti, una volta agganciata la concentrazione necessaria, di fronte al buio dei miei occhi chiusi comparve una specie di spioncino fatto che si ripetuto altre volte in

altre occasioni che singrand pian piano, dietro il quale si venivano a proiettare delle immagini assolutamente luminose, composte prevalentemente da dipinti medioevali che rappresentavano delle furenti battaglie e scontri tra migliaia di soldati. Questi quadri non erano fotogrammi fermi, ma erano in costante movimento e i cavalieri che apparivano maggiormente in primo piano rispetto agli altri, combattevano tutti con delle enormi spade infuocate. La lucentezza e la vividezza di queste immagini, ricordo bene, mi lasci senza fiato. Poi la visione, sempre assolutamente cosciente, termin con la proiezione di alcune vetrate tipiche delle grandi cattedrali europee, come ad esempio quella di Notre Dame, finch lo spioncino si richiuse piano piano. Dopodich pi nulla. Il tutto durato circa 7/8 minuti. Mi assolutamente chiaro che il tema di quelle visioni si manifest coerentemente con lambiente nel quale mi trovavo, ma escludo assolutamente la possibilit di una banale visione ipnagogica, poich ne conosco perfettamente le caratteristiche, e le immagini che ho visto, possedevano una luce molto pi vivida e assai differente dalle visioni ipnagogiche. Devo inoltre ammettere di non essermi dovuto sforzare pi di tanto per trovare in me la giusta concentrazione. Anzi. Mi sono stupito di quanto sia stato semplice cosa che difficilmente accade quando mi trovo in citt. Dicevo dunque che questa piccola cripta possedeva sicuramente per lAbate una duplice e forse una triplice funzione. Funzioni che ritengo venissero a svolgersi tutte e tre in contemporanea: 1 rafforzamento della Volont, 2 rafforzamento della concentrazione e forse, il 3 era di natura completamente psichedelica e generato primariamente dal sucesso nel compimento delle prime due funzioni. Ritengo, in via del tutto speculativa e sarebbe interessante eseguire delle analisi pi approfondite, che quella cripta, se utilizzata con coerenza allinterno di un certo protocollo di meditazione, possa essere uno strumento in grado di stimolare alcune principali ghiandole endocrine a produrre una certa quantit di beta-Carboline dalle propriet maggiormente psicoattive. Ma spiegher meglio pi avanti di cosa si tratta. Perch asserisco che si trattava di funzioni che avvenivano in contemporanea? In molte culture esoteriche, in particolar modo quella Ind, si parla nei riti iniziatici di vari stadi o prove che ladepto deve portare a compimento prima di procedere verso i passi successivi nel caso della cripta di S. Ellero, le funzioni primarie per sbloccare le cosiddette siddhi, venivano svolte appunto tutte insieme e in una sola volta. In pratica Ellero si era costruito una sorta di cella di potenziamento super-accelerata per lacquisizione di certe abilit tra cui la chiaroveggenza, e questo si sposa perfettamente con la mentalit occidentale perch aspettare? Facciamo tutto in una volta cos non ci pensiamo pi! Vedremo infatti pi avanti che questo fatto, ossia il sostare per lunghissimi periodi al buio totale ed in meditazione, in una particolare condizione ambientale, trova riscontro in moltissime pratiche iniziatiche ad opera di svariate sette religiose provenienti dai quattro angoli della terra. Questo processo serviva (e oggi possiamo asserirlo con un margine derrore molto basso) allattivazione nel corpo umano di tutta una serie di meccaniche metaboliche considerate ancora un mistero persino dalla scienza moderna. A tuttoggi, gli abitanti di Galeata, amano profondamente SantEllero e raccontano che chiunque inserisca la propria testa nel foro presente nella cripta, e pregher Dio di guarire con tutta la sua Anima, non soffrir pi di alcun male finch vivr. Molte sono le testimonianze di guarigione miracolosa che si raccontano a Galeata. Al di l delle leggende, ed eliminando dunque una buona percentuale di informazioni errate o alterate dalle semplici dicere, so bene che dove c un p di fumo c sempre un p di arrosto, perci andr a trattare tutta una serie di considerazioni che oggi trovano molte corrispondenze. TECNOLOGIA DEL BUIO MODERNA E LA SCIENZA Cosa avviene dunque al corpo umano durante un lungo stato di deprivazione fotica totale? Per molto tempo, abbiamo sempre supposto che affrontare lunghi periodi al buio, mettesse in moto la Ghiandola Pineale al punto tale da arrivare a produrre grossi quantitativi di melatonina. Una conferma di ci, mi venne da unoncologa di Roma, la Dott.ssa Elisabetta Angelini. Le raccontai che quando le persone rientrano nella vita di tutti i giorni, dopo aver affrontato il ritiro, spesso tendono a non riconoscersi. Si sentono come pervase da uno stato di positivit permanente che le conduce a sentirsi emozionalmente assai meno coinvolte dalle banali avverist della vita. La Dott.ssa mi conferm che

questo uno dei magici effetti procurati da una grande quantit di Melatonina presente nel sangue. Uno dei partecipanti, dopo un ritiro, mi ha scritto: Stavo avendo una discussione con il mio datore di lavoro. Me ne stavo l e lo guardavo mentre lui sbraitava e gli si gonfiavano le vene del collo, e per quanto era nervoso e urlava tutto il suo volto era diventato paonazzo. Cos mentre lo guardavo pensavo Dio mio guarda questo com ridotto! E datti una calmata! Vuoi morire giovane? La cosa strana che qualche settimana prima, nelle medesime condizioni, lavrei tranquillamente preso a calci nei denti nella mia fantasia fino a farlo sanguinare, tanto era il nervoso che avrei sperimentato. Questa volta invece, mentre me ne stavo zitto, stato come vedere un film senza sonoro. Vedevo solo lui che sbraitava ma non udivo per niente la sua voce. E stato come se la mia attenzione fosse altrove. Non solo non me n fregato un fico secco di ci che stava pensando del mio operato, ma lo guardavo con il cuore pieno di compassione in quanto, dentro di me non vi era alcuna traccia di nervoso o di odio. Ecco cosa ho provato. E stato eccezionale. Dunque, un fatto che tutti produciamo melatonina e se bastasse questa a farci stare in pace con gli altri, allora perch le persone si lasciano andare alla rabbia e alla collera cos facilmente, anche per le pi piccole stupidaggini? Una delle cause starebbe proprio nello squilibrio delle nostre ghiandole endocrine. Lessere umano, ripeto spesso, come un astronauta tontolone: si trova a dover governare una nave piena di tasti e bottoni dei quali non ne conosce assolutamente le funzioni. Semplicemente se ne sta l a ripetere a se stesso io non tocco nulla perch ho paura di fare danni. Conoscere le funzioni delle nostre ghiandole endocrine principali ci aiuterebbe a comprendere meglio quelli che appaiono come molti dei nostri vacillanti equilibri. Uno di questi consta appunto nella scarsa produzione di melatonina. La melatonina, sappiamo bene, inizia ad essere prodotta maggiormente durante le ore notturne. Gi nel pomeriggio, parallelamente allaumento delloscurit, i suoi livelli iniziano ad aumentare da 5 a 20-30 picogrammi per millilitro. Dopo le ore 20 i livelli si elevano al di sopra di 30 pg/ml mentre il picco massimo viene raggiunto a met notte, intorno alle ore 23, in cui i valori si aggirano intorno a 60-70 pg/ml. Dopodich i suoi valori decrescono gradualmente sino alle 7 del mattino. Inutile aggiungere che lesposizione alla luce inibisce la produzione della melatonina in misura dose-dipendente. Ma tradotto in quantit, cosa ci indicano questi picogrammi? Nel Sistema Internazionale delle unit di misura (SI) 1 picogrammo (abbreviazione: pg) equivale a 10 elevato alla 12 grammi, ossia un milionesimo di milionesimo (o bilionesimo) di grammo. A volerlo tradurre in grammi, ecco come si dovrebbe scrivere: 1 pg = 0,000000000001 g. Possiamo quindi affermare che, per un millilitro di sangue, 70 picogrammi circa a notte sono una quantit assolutamente irrisoria al nostro fabbisogno, e questa una delle ragioni per le quali il medico finisce per prescriverci quella sintetica. Questo fatto mi ha sempre fatto sorridere. Il nostro corpo in grado di produrre tutto ci che gli serve, e spesso ci ritroviamo costretti ad assumere sostanze sintetiche per compensare i nostri squilibri. In realt non occorrerebbe, e vi spiego le ragioni. Una delle ragioni principali per la quale spesso la nostra melatonina non raggiunge un quantitativo sufficiente al nostro fabbisogno appunto la Luce. Difatti quando andiamo a dormire la sera, difficilmente le nostre camere da letto sono completamente al buio, e le nostre palpebre, per quanto utili, purtroppo non sono state concepite per una luce artificiale moderna che sfarfalla a 50/60 Hz, e quindi sono assolutamente insufficienti a respingere con efficacia qualsiasi flusso di fotoni provenienti dallesterno. In altre parole, sufficiente anche un solo led acceso, una radiosveglia o un lampione per la strada che filtra attraverso la nostra finestra per far s che la Pineale utilizzi con grande difficolt il suo pieno poteziale. Per far s che la nostra Ghiandola Pineale lavori come natura suggerisce alluomo ignorante, la nostra camera da letto dovrebbe essere TOTALMENTE AL BUIO. Perci, mi sento di suggerire, quando andate a dormire staccate tutto quanto possa emettere fotoni artificiali e se possibile fate qualcosa per schermare la 50 Hz emessa dalle prese della corrente. Per comprendere cosa vi beccate basterebbe un piccolo ricevitore VLF [link] per udire con i vostri orecchi la potenza di questi campi elettromagnetici, anche se non ne avete bisogno perch lho fatto per voi. Ho misurato questi campi, per rendermi conto di persona della loro influenza nellambiente, e ho rilevato che impossibile trovare un angolo della casa nel quale questi

campi non abbiano influenza. Siamo completamente immersi nella 50 Hz della corrente elettrica tutto il santo giorno.

Cliccate sul player per ascoltare la 50 Hz emessa da un televisore spento Ascoltatela con molta attenzione per qualche minuto poi spegnete il player, e mentre lo fate ascoltatevi. Ascoltate le vostre sensazioni noterete, tornando al silenzio, come un senso di smarrimento o intontimento che dura qualche secondo alcuni segnalano un vero e proprio giramento di testa. Provate e fatemi sapere che ne pensate. ASCOLTATEVI: Quando andate a dormire, immergetevi per quanto vi possibile nel buio pi completo, totale e profondo. Spegnete tutto. Non abbiatene paura perch in molti casi, questo illustre sconosciuto, il buio, pu salvare la vita alle vostre cellule e mantenere in equilibrio il vostro stato psicofisico. Inoltre, siamo in estate no? Vi serve la corrente elettrica durante la notte mentre dormite? Forse per tenere il ventilatore acceso, ma se una di quelle nottate arieggiate, staccate pure il quadro elettrico generale e provate, non credetemi sulla parola, ma sperimentate voi stessi, almeno per un breve periodo di tempo, cosa significhi dormire come dormivamo qualche migliaio di anni fa. E pensare che senza essere dei laureati, ma semplicemente degli appassionati studiosi, labbiamo sempre saputo e lo andiamo suggerendo a tutti da almeno 5 anni: UNIVERSITA di HAIFA, Israele, 6 Settembre 2010 (UPI) :: Ricercatori israeliani sostengono che linquinamento luminoso ambientale, ovvero la luce intensa durante la notte, costituisca un inquinamento cancerogeno. I ricercatori del Center for Interdisciplinary Chronobiological Research delluniversit di Haifa in Israele hanno associato la luce notturna, soprattutto linquinamento luminoso ambientale, ad una maggiore crescita del cancro. Essi suggeriscono che questo fenomeno sia dovuto alla minore produzione di melatonina, un ormone che viene rilasciato dalla ghiandola pineale durante le ore buie notturne. Il direttore della ricerca Abraham Haim ed i suoi colleghi hanno iniettato ai topi da laboratorio delle cellule cancerogene e li hanno divisi in quattro gruppi: giorno lungo, 16 ore di luce/8 ore di buio; giorno lungo con topi

trattati con la melatonina; giorno breve, 8 ore di luce/16 ore di buio; e giorno breve con esposizione alla luce durante le ore di buio. Lo studio ha rilevato una minore crescita delle cellule cancerogene nei topi con giorno breve. I topi con giorno breve, ma con esposizione alla luce durante le ore buie riscontravano una crescita maggiore delle cellule cancerogene, con una media di mezzo pollice cubo. I topi con esposizione a giornate lunghe riportavano una crescita media di due pollici cubi. Comunque, i topi con giorno lungo ma con il trattamento di melatonina avevano solo tumori piccoli, con la dimensione del tumore simile a topi con giorno breve. I topi con trattamento di melatonina, rispetto ai topi senza cura, riportavano una mortalit significativamente pi bassa. Lesposizione alla luce durante la notte disturba il nostro orologio biologico ed altera il ritmo ciclico che si sviluppato nelle ultime centinaia di milioni di anni di evoluzione nei quali non eravamo esposti alla luce durante la notte, sottolineano i ricercatori in una dichiarazione. [3] Perch ho scritto non abbiatene paura? Le statistiche ci informano che il buio non affatto una fobia prettamente infantile, ma si sviluppa in modo radicale molto di pi negli adulti. Infatti, solamente negli Stati Uniti la troviamo al 3 posto tra le fobie pi persistenti che coinvolgono oltre 19 milioni di americani[x]. La paura del buio comunemente associata al disagio che si prova nel non sapere cosa si cela oltre a ci che non vediamo. Questo deve suggerirci molto della nostra vita sociale e privata. Se avete paura del buio scoprirete ben presto che avete paura anche del futuro e di tutto ci che non conoscete o che NON VOLETE conoscere. Ci denota, purtroppo, unenorme disistima di voi e del vostro pieno potenziale: la vera differenza che passa tra quello che per banale convenzione definiremmo un vincente o un perdente. Le statistiche sul numero delle persone che hanno bisogno di dormire con una luce accesa nella stanza da letto sono incredibilmente elevate. Ora, stando a quanto avete letto sulla scoperta dellUniversit di Haifa che ho qui pubblicato, non immediatamente logico ritenere che la luce artificale durante le ore notturne sia un rischio per la nostra stabilit ed quilibrio biologici? E a conferma di ci scopro che anche la IARC (lAgenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dellOrganizzazione Mondiale della Sanit) annovera i lavori notturni come attivit ad elevato rischio di sviluppare il cancro [xiii]. Ora che lo sapete e potete scegliere. Ma torniamo ora al tema che ci interessa. Cosa centrano questi stati visionari che si rendono disponibili ai pi durante questi ritiri di meditazione e deprivazione dalla luce con le beta-Carboline prodotte durante la notte? Come dicevamo la sintesi della melatonina, a partire dalla serotonina, massima nelle ore notturne, e questo grazie alla metabolizzazione del Triptofano, un amminoacido essenziale presente nei cibi. La melatonina, in un processo metabolico completo[4], sostituisce la serotonina cerebrale durante il ciclo notturno, la quale ha il compito principale di inibire la corteccia. Questo ci consente di sognare di correre lungo un prato fiorito senza muoverci nel letto, o di sognare di sentire suonare il campanello senza doverci alzare[5]. La medicina definisce gli stati visionari come delle banali allucinazioni derivate da un deficit del sistema serotoninico. Eppure spesso, queste allucinazioni, sono in grado di trasformare nel profondo la vita di una persona cos come senzaltro S. Ellero e altri suoi colleghi di quel tempo conoscevano attraverso le pratiche meditative e il rigido stile di vita monastico che si auto-procuravano. Il fatto che gli osservatori medici manchino di comprendere che nelle allucinazioni vi siano sin troppo spesso elementi comuni a milioni di persone, un fatto singolare. Come si pu parlare di semplici allucinazioni quando molti dettagli in esse contenuti vengono condivisi da persone distanti tra loro e che non si sono mai conosciute? Grazie al mio progetto di raccolta testimonianze [link] molte persone mi scrivono di esperienze particolari durante i loro stati alterati (o forse dovremmo dire espansi) di coscienza, le quali condividono tra di loro le medesime situazioni e dettagli. Com possibile questo, se si tratta semplicemente di un banale stato di schizofrenia determinato da uno squilibrio endocrino? Com possibile che diverse migliaia di persone vedano le stesse cose, o odano gli stessi suoni? Qual dunque la memoria genetica che viene coinvolta durante uno stato di coscienza alterato, come ad esempio lestasi procurata dalle visioni mistiche? Si tratta di memoria

genetica oppure di memoria di campo? Certamente, se non si mai sperimentata di persona una condizione del genere difficile da comprendere, cos com abitudine della medicina tradizionale allontanare da se tutto quanto manca di comprendere. IL MECCANISMO DELLE VISIONI Durante latto visionario, sia esso sia indotto dalluso di droghe o semplicemente durante un profondo stato di meditazione, vengono in ogni caso coinvolte in minori o maggiori quantit delle sostanze psicoattive[xi]. Nel primo caso sono assunte per ingestione, iniezione o attraverso il fumo; nel secondo invece, grazie a una particolare attivazione della Ghiandola Pineale[xii].

Per la spiegazione di questo processo, purtroppo dovr essere in alcune parti un p tecnico e forse un p noioso, ma necessario fornire tutti gli aspetti del meccanismo, perch linformazione non venga travisata dai soliti noti sensazionalisti semplicisti. Molto stato scritto sui differenti stati di coscienza con o senza lausilio di sostanze enteogene (droghe), anche se molta della letteratura scientifica prende le distanze dallesperienza psichedelica suggerendo un modello di psicosi auto-indotta (psicotomimetica), allo scopo di procurare stati mentali indesiderati. Pochissimi invece ritengono queste esperienze come stati assolutamente normali [6]. Lessere umano avverte in certi particolari momenti della sua vita la necessit innata di alterare deliberatamente il proprio stato di coscienza [7]. Tale ipotesi viene estesa suggerendo che attraverso i sogni la mente faccia esperienza di stati di coscienza alternativi, guadagnando in tale maniera sempre di pi nuove prospettive e nuove capacit allinterno dei cosiddetti sogni lucidi. Il fenomeno dei sogni transculturale e capita virtualmente ad ogni essere umano (e forse a molti altri esseri viventi) molte volte durante le ore notturne, eppure, i sogni, sono forse il fenomeno meno compreso di tutta lesperienza umana. Come ben sappiamo, gli esseri umani spendono approssimativamente un terzo della loro vita dormendo. Durante questo periodo di riposo e ringiovanimento, meno di un quarto del tempo viene speso in quello stato di sogno definito come Rapid Eye Movement (Sonno REM). Il REM lultimo dei cinque stadi qualitativamente differenti del sonno che possono venire caratterizzati dallattivit elettroencefalica, e bench la correlazione tra il Sonno REM e lo stato di sogno sia molto forte, non per assoluta [8, 9]. Tale fase normalmente aumenta di durata e intensit, cos come accade ai nostri sogni, arrivando molto spesso a raggiungere un periodo di circa due ore prima della veglia. Questo lo stato in cui i nostri sogni divengono maggiormente vividi, lucidi e carichi di emotivit,

ossia quelli maggiormente ricordabili. In questo articolo suggerir un contorno del meccanismo dei sogni, prendendo in esame i diversi composti endogeni che possibilmente giocano un ruolo primario nella fase REM, e pi specificatamente, il fenomeno visivo dei sogni lucidi. Questi composti potrebbero venire presi in considerazione allo scopo di spiegare altri stati di coscienza, come ad esempio quelli sperimentabili in pieno giorno durante certe pratiche meditative, che potrebbero divenire psichedelici durante lo stato di sogno lucido o di visione in pieno giorno. Essi potrebbero venire prodotti endogenamente, per via delle loro qualit di induttori di sogni dose-dipendenti e dallazione molto rapida (dai 15 minuti alle 2 ore). La dose-dipendenza viene indicata dal graduale aumento dellattivit REM attraverso il ciclo di sonno, quando la maggior parte dei neurotrasmettitori viene prodotta per sostenere eventi REM molto pi lunghi. Man mano che noi sperimentiamo pi e pi sogni durante la notte, lattivit di questi composti suggerisce un meccanismo di iniziazione/inibizione necessario ad iniziare e a terminare il processo della visione. In questa maniera lo stato di sogno non rimane preponderante per tutta la durata del sonno, lasciando spazi liberi al mantenimento di una certa vigilanza. Anche se alcune sovrapposizioni possano essere necessarie a una normale attivit di sogno ad occhi aperti, alcune eccessive infiltrazioni potrebbero avere luogo nella fase di veglia senza che intervenga alcun meccanismo regolatorio. Questo tipo di interferenza potrebbe accadere in alcuni pazienti schizofrenici, dove un meccanismo di sogno desincronizzato concederebbe accesso libero allintrusione di composti chimichi sogno-induttori, durante appunto lo stato di veglia [10, 11]. Invece di limitare questo comportamento abnorme, la metilazione [12] di specifici composti endogeni durante il sonno potrebbero giocare un ruolo importante per la normale salute mentale, allinterno di un adeguato meccanismo di sogno, e non semplicemente un precursore della malattia mentale. In altre parole, le beta-Carboline e le triptamine sono due classi di composti implicate nel bilanciamento tra il sogno e linsanit. Le beta-Carboline (alcaloidi armalinici) sono degli alcaloidi che si trovano in molte piante e animali. Si ritiene che si sviluppino nel corpo umano come risultato di una condensazione dovuta alle alchilamine (triptamine) con aldeidi (formaldeide), che le quali si formano attraverso la reazione enzimatica con il 5-metiltetraidrofolato (5-MTHF) e/o con lS-adenosil metionina (SAM), e catalizzate dalla N-Metiltransferasi (NMT) [13, 14, 15, 16]. Questa condensazione seguita da una ciclizzazione non ancora ben compresa. In aggiunta, le beta-Carboline sono state proposte come legandi endogeni del cosiddetto recettore benzodiazepine [17, 18]. Alcune betaCarboline hanno mostrato delle forti propriet psicoattive quando assunte nella loro forma pi pura [19], ma sono qualitativamente differenti negli effetti dallLSD o dalla Mescalina. Naranjo [20, 21] afferm nei suoi studi che una tale distorsione delle forme, una percezione di movimento profondo e unenfasi di certi colori non fu mai osservata in una serie di beta-Carboline. Mentre il fenomeno pi ricorrente di visione includeva la superimposizione di immagini su uno schermo assolutamente piatto, e la visione simultanea di scene accompagnate da una non-falsata percezione degli oggetti circostanti. In pratica, Naranjo parla di uno stato di piena coscienza allinterno della fase visionaria. Unabbondanza di luce e di colori vividi fu spesso riportata mentre i partecipanti ai suoi esperimenti mantenevano gli occhi completamente chiusi. Secondo Naranjo [21] gli effetti caratteristici delle 6-metossi-beta-carboline furono considerate essere di una natura meno allucinatoria, ma molto pi simile a uno stato di profonda ispirazione ed elevata introspezione. Naranjo [21] inoltre not un fenomeno visivo molto ricorrente: una rapida vibrazione luminosa che si propaga nel campo visivo periferico. Durante i nostri ritiri, molti, io compreso, hanno sperimentato questo fenomeno una sorta di luce stroboscopica che si propaga a un lato della visione periferica, in particolar modo durante gli stati meditativi pi profondi. Pu apparire concentrata unicamente in un occhio, nellaltro, oppure su entrambi: una prova inequivocabile che durante il processo del ritiro DARKROOM vengono coinvolte certe beta-Carboline. Spesso le persone tendono addirittura a voltarsi nella direzione di questa luce improvvisa, come se avessero la sensazione che qualcuno, magari per errore, abbia aperto una porta o una finestra. Altri fenomeni similari che abbiamo rilevato in presenza di questi

stati, coinvolgono la percezione luminosa del contorno delle proprie mani, in particolar modo quando queste vengono mosse dolcemente di fronte al campo visivo. Io stesso ho sperimentato questo fenomeno ad ogni ritiro, cos come molti altri se ne sono accorti, e limpressione che si ha proprio quella di riuscire a vedere perfettamente il contorno della propria mano, e che la mano stessa appaia addirittura pi scura e maggiormente nera rispetto allambiente circostante. Molti attribuiscono questo fatto alla visione del campo energetico umano, o Aura. Personalmente non sono contro questa ipotesi, ma, trovandomi pi a mio agio a conversare spesso con lavvocato del diavolo potremmo anche ritenere che il cervello, percependo il movimento degli arti che non pu vedere attraverso gli occhi, tenti di attingere alla memoria sovrapponendo virtualmente limmagine delle mani nel campo buio. Ci spiegherebbe come mai le persone vedono bene le loro mani, o i loro arti, ma non vedono quelli degli altri. Ad ogni modo la teoria della memoria alla quale il cervello attingerebbe, non spiega per come mai le mani appaiano pi scure rispetto al loro contorno. Dovremmo aspettarci una sovrapposizione quasi fotografica, e invece no: la mano o qualsiasi altra parte del nostro corpo appaiono pi scuri del campo luminoso che li circonda. Unaltro fatto curioso che capita spesso durante i nostri ritiri, che molte persone (soprattutto le donne) affermano, circa al secondo giorno, di vedere un cielo notturno ricoperto di stelle o una grande caverna nella quale per si riesce a vedere il cielo stellato. Questo molto singolare e pu essere spiegato unicamente dal fatto che la Ghiandola Pineale, attraverso i suoi recettori molto simili a quelli presenti nella retina dellocchio umano, stia effettivamente vedendo lattivit elettrica che si sta svolgendo allinterno del cervello, e tramite il segnale che essa invia al nervo ottico attraverso la noradrenalina, ci viene fornita, attraverso una stimolazione visiva, limpressione di osservare al di fuori di noi ci che in realt sta avvenendo dentro di noi. Un fatto poi davvero strano, che capita molto spesso durante i ritiri e molto simile alla visione del cielo stellato, quello di un enorme OCCHIO composto da miriadi di altri piccoli occhi che sembra osservarci. E forse questo locchio di Ra dipinto nelle leggende egiziane? Chiss. Una cosa per certa: quellocchio, labbiamo visto in parecchi.

Facendo delle ricerche pi approfondite su questo fenomeno della vibrazione luminosa che si percepisce tramite la visione periferica, ho trovato alcuni studi che affermano che la frequenza di questa vibrazione va dagli 8 ai 12 Hz in moltissimi animali [22]. 8 e 12 Hz! Interessante, ho pensato. E come se in quello stato, il nostro apparato visivo ci comunicasse, anche senza luso di un elettro encefalogramma, la banda di frequenze delle nostre onde cerebrali, la quale coinvolge primariamente una forte stimolazione delle onde Alfa. Siamo o non siamo uno strumento incredibile? Le onde Alfa sono notoriamente coinvolte quando i nostri occhi sono chiusi durante lo stato di veglia, e durante le fasi REM, ma non durante gli altri quattro stadi del sonno [23]. Il fenomeno vibratorio del campo visivo indotto dalle armaline coinvolte molto interessante nel contesto delle fasi REM, dove il Rapid Eye Movement fa da eco a un processo molto profondo di sonno. Molti dati antropologici suggeriscono che gli alcaloidi armalinici (beta-Carboline) possano essere molto di pi che semplici allucinogeni. Molte di questi composti sono stati utilizzati tradizionalmente dalle societ primitive per indurre le esperienze extra-corporee, chiaroveggenza, visioni simultanee di gruppo, visione remota e divinazione [20, 24]. Circa 10 tipi differenti di betaCarboline sono state trovate nei tessuti mammari [25]. Bench i loro precursori metabolici sono disponibili naturalmente, gli esatti percorsi biosintetici coinvolti in vivo devono ancora venire confermati. I metaboliti solubili in acqua delle beta-Carboline prodotte endogenamente sono stati identificati nelle urine delluomo e c una crescente evidenza che suggerisce che alcuni di questi composti si vengono a formare sotto speciali circostanze fisiologiche, come ad esempio il consumo di alcol. Le beta-Carboline vengono trovate anche nel plasma delluomo e in particolare sono molto concentrate nelle piastrine, ma non solo. Sono state trovate appunto nella Ghiandola Pineale [11] e nella retina [26], agendo molto probabilmente da neuromodulatore o da neurotrasmettitore, ed stata chiama Pinolina (o Pinealina). Cos come molte beta-Carboline, la Pinolina un tipico composto serotoninergico, una propriet

che condivide con la Psilocibina e altre triptamine psichedeliche. Con la sua azione inibisce gli enzimi della monoammino ossiadasi-A (MAO-A), e possiede la propriet unica di aumentare la concentrazione nel cervello di serotonina [22]. Dato che la Pinolina e le altre beta-Carboline endogene inibiscono la MAO-A, altri composti pi labili come le triptamine agiscono per promuovere le visioni e i sogni. CONCLUSIONE In questo articolo abbiamo speculato sulla produzione endogena di composti psichedelici come responsabili dei sogni e delle visioni attraverso un ciclo metabolico ben specifico, e riassunto qui in basso nello Schema di Callaway. Abbiamo visto che durante uno stato di meditazione pi o meno profondo, come quelli che raggiungiamo durante i nostri ritiri al buio, possono verificarsi fenomeni visionari anche durante lo stato di veglia. Abbiamo inoltre speculato che uno strumento ascetico come una cripta, e in particolar modo la cripta dellAbbazia di S. Ellero a Galeata (Forl-Cesena), attraverso un metodo di preparazione psicofisico ben specifico, abbia avuto svariate funzioni allo scopo di incentivare nellasceta la forza di Volont e la Concentrazione, e che tale conseguimento su entrambe scateni una sorta di rilascio di sostanze psichedeliche da parte della Ghiandola Pineale. Abbiamo visto come la ricerca confermi che la fisiologia delluomo non sia conforme con le luci artificiali emesse durante le ore notturne, e vi sono forti probabilit che linquinamento fotico notturno sia una causa di degrado cellulare potenzialmente cancerogena e che dovremmo imparare a dormire completamente isolati da qualsiasi fonte di luce.

RISORSE

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