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Il 4 maggio 1886, ad Haymarket Square, a Chicago, durante un raduno di lavoratori/lavoratrici
ed anarchici in solidarietà con i lavoratori/lavoratrici in sciopero, una bomba fu lanciata da un
ignoto su un gruppo di poliziotti, di cui uno morì all'istante. Questo fatto fu usato dalle
istituzioni come scusa per reprimere il movimento anarchico. Il processo che ne seguì portò
alla condanna a morte per impiccagione di sette anarchici (due di loro furono in seguito
graziati), poi riconosciuti innocenti, e ad una condanna a 15 anni. I condannati, passati alla
storia come "Martiri di Chicago", sono ancora oggi ricordati come vittime
della repressione contro anarchici e sindacalisti.
Gli anni 1885-86 avevano visto i lavoratori americani in prima fila per le rivendicazioni
sindacali, in particolare per quelle riguardanti le otto ore lavorative.
Presieduto da giudice Joseph Gary, il processo inizia il 21 giugno 1886 alla Corte di Cooke
County. Sulla base della composizione della giuria - uomini d'affari, loro impiegati ed un
parente di uno dei poliziotti morti - tutto lascia supporre che la sentenza in pratica sia già stata
scritta. Non c'è nessuna prova a carico degli imputati - difesi dai coraggiosi avvocati William
Perkins Black, Sigmund Zeisler e Moses Salomon - infatti l'accusa non riuscirà in alcun modo
a dimostrare alcun collegamento tra gli imputati e il lancio della bomba, ma li accuserà
comunque responsabili di cospirazione e incitamento alla violenza.
Lucy Parsons, moglie di Albert Parsons, si battè in difesa degli imputati e poi in ricordo della
loro memoria
Proprio perché non ci sono prove il processo si svolge su un piano puramente ideologico, ad
essere sotto accusa è in realtà l'anarchismo, il socialismo e il movimento operaio: tre degli
accusati erano stati oratori (August Spies, Albert Parsons e Samuel Fielden), assai moderati, al
comizio di Haymarket, altri tre non c'erano nemmeno andati (Louis Lingg, George
Engel, Oscar Neebe), gli altri tre avevano lasciato la manifestazione prima dello scoppio della
bomba (Michael Schwab, Adolph Fischer).
Senza essere riusciti a stabilire chi fosse stato a lanciare la bomba in mezzo alla folla, il 19
agosto, sette degli otto imputati vengono condannati a morte:
Adolph Fischer,
August Spies,
George Enge
l e Albert Parsons
vengono impiccati l'11 novembre del 1887.
Louis Lingg sfugge alla forca, a cui era stato condannato, suicidandosi in carcere il giorno
prima dell'esecuzione.
A Samuel Fielden
e Michael Schwab,
in seguito alla domanda di clemenza rivolta al governatore Richard James Oglesby, la pena
viene commutata nell'ergastolo.
Nel 1893 il governatore dell'Illinois, John Peter Altgeld, concederà loro la grazia.
Stesso provvedimento riceverà Oscar Neebe, che invece era stato condannato a 15 anni.
In seguito, dopo la lettura della sentenza, alcuni dei condannati commentano così il verdetto:
«Intendo solo protestare contro la pena di morte che mi è stata comminata perché non ho
commesso alcun crimine... ma se devo essere impiccato per aver professato le mie idee
anarchiche, per il mio amore della libertà, uguaglianza e fraternità, non ho alcun problema. Lo
dico ad alta voce: dispongano della mia vita» (Adolf Fischer).
«Il principio fondamentale dell'anarchia è l'abolizione del salario e la sostituzione dell'attuale
sistema industriale e autoritario con un sistema di libera cooperazione universale, la sola che
può risolvere il conflitto esistente. La società odierna sopravvive grazie alla repressione, noi
abbiamo consigliato una rivoluzione sociale dei lavoratori contro questo sistema di forza. Se
devo essere impiccato per le mie idee anarchiche, va bene: uccidetemi» (Albert Parsons).
«Vostro onore, la mia difesa è proprio la sua accusa, miei presunti crimini sono la mia storia.
[...] Può condannarmi, però almeno che si sappia che nello Stato dell'Illinois otto uomini
furono condannati per non abiurare la loro fede nel trionfo finale della libertà e della giustizia»
(August Spies).
Il giorno della condanna Spies, Parsons, Engel e Fischer si mostrarono sereni, rivolgendo un
pensiero alle loro mogli e figli e alla causa socialista ed anarchica. Le ultime parole
pronunciate dai nostri amici furono:
Spies: «Salute, verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che oggi
soffocate con la morte!»
Fischer: «Hoc die Anarchie! (Viva l'anarchia!)»
Engel: «Urrà per l'anarchia!»
Parsons: «Lasciate che si senta la voce del popolo!»
Il giorno del funerale dei martiri anarchici, il 13 novembre, 200.000 lavoratori e lavoratrici
parteciparono con l'intento di commemorare il sacrificio degli anarchici assassinati
dalla giustizia dello Stato. In seguito il movimento internazionale dei lavoratori, nel 1889 a
Parigi, propose di ricordare in una giornata di sciopero generale fissata appunto per il primo
maggio di ogni anno gli avvenimenti di Chicago.