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Nome personaggio

Non indossiamo tutti una maschera del resto?

E per stasera, una storia di eroismo e follia.

Osservate povero, solo al mondo, abbandonato perché detentore del sangue maledetto, oh
qual sventura, oh qual tragedia, quando mai una creatura così innocente dovrebbe affrontare
la vita fin dalla più tenera età, figlio bastardo e mai voluto, frutto di un amore increscioso. Oh
che meraviglia guardate, in men che non si dica è cresciuto è un giovane, baldo atletico e
coraggioso, ma cosa fa? Ruba, ammalia e uccide per vile denaro? No no questa non è la sua
storia, no infatti, non è così, sta solo indossando la maschera sbagliata.

L’unico a capirlo fu un vecchio bucaniere dai toni sfacciati, stanco di una vita di scorribande si
era stabilito in modo permanente cercando un po' di tranquillità con il suo ehm ehm… fedele
gabbiano in una casetta, a est, poco lontano dal Moonsea, si vide piombare il ragazzo in casa,
inseguito da cani e detrattori, lo nascose celandolo all’occhio della legge, impietosito dal suo
sguardo, che sembrava non riconoscere nemmeno dove fosse spezzato su più piani di
esistenza.

Il vecchio era dedito all’arte della magia e della spada e prese con se il ragazzo, insegnandogli
tutto ciò che sapeva, anche se era più portato per la prima che per la seconda e gli fece un
grande dono, una maschera, capace di contenere tutto quello smarrimento e quel caos per
quanto possibile.

Per ripagarlo, gli rimase accanto, aiutandolo per quanto possibile, ma ahimè la vita umana è
così effimera, come una candela che brucia da due lati e il vecchio Michail si spense, rabbia
dolore, oh dei proteggeteci, la mascherà si incrinò giusto per permettere a quel poco caos e
quella poca malvagità di uscire ogni tanto.

Non aveva più nulla lì, la morte camminava al fianco di quel ragazzo, invece di scappare o
inimicarsela decise di farsela amica, alla fine il teatro è anche questo, improvvisare in base alle
circostanze, l’arte è anche questo, farsi ispirare dal momento e con una così brava assistente
poteva realizzare dei veri e propri capolavori.
Viaggiò, viaggiò e viaggiò lavorando qua e là e facendosi un nome nelle varie città frequentate,
un nobile lo assoldava per rubare documenti dalla casa di un altro, un contrabbandiere per
proteggere un carico dalle guardie e qualche barone come protettore personale.

Passò tanto tempo, era libero, di fare ciò che voleva e di coltivare le sue arti, finché un giorno
non si rese conto di averla persa, lei, l’unica cosa importante che avesse veramente mai
seguito, “l’idea”, non poteva far senza, no no non ne poteva proprio fare a meno e decise di
partire per un viaggio ricco di difficoltà, intemperie ma allo stesso tempo ispirazioni.

Ed ora le nostre feste sceniche sono finite. Questi nostri attori, come del resto avevo già detto,
erano soltanto degli spiriti, e si sono dissolti nell’aria, nell’aria sottile.

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