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DIMOSTRAZIONE DEL TEOREMA DELLE


DIMENSIONI
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Potreste riportare l'enunciato e la dimostrazione del


teorema delle dimensioni, o teorema della
nullità più rango, che dir si voglia? Mi occorre
soprattutto la dimostrazione, che ho provato a
studiare consultando altri testi ma con scarsi
risultati, quindi vi pregherei di essere quanto più
chiari possibile.

Domanda di submarcos90

Soluzioni

Il teorema delle dimensioni (o teorema della


nullità più rango) mette in relazione le dimensioni
di nucleo e immagine di un'applicazione lineare con
la dimensione dello spazio vettoriale su cui è
definita l'applicazione stessa.

Volendo essere più precisi, se è


un'applicazione lineare, il teorema delle dimensioni
afferma che la dimensione di è uguale alla
somma tra la dimensione del nucleo e la
dimensione dell'immagine dell'applicazione

Le dimensioni di nucleo e immagine di


un'applicazione lineare vengono dette,
rispettivamente, nullità di e rango di , ed ecco
quindi il motivo per cui il teorema delle dimensioni
viene anche detto teorema della nullità più rango.

Enunciato del teorema delle dimensioni

Ora che ci siamo fatti un'idea di ciò che afferma il


teorema delle dimensioni è giunto il momento di
alzare il tiro e proporre un enunciato preciso e
rigoroso.

Siano due spazi vettoriali finitamente generati


su un campo e sia un'applicazione
lineare da a . Allora

Dimostrazione del teorema delle dimensioni

Sia la dimensione dello spazio vettoriale .


Come dimostrato nella lezione sul nucleo di
un'applicazione lineare, è un sottospazio
vettoriale di e quindi ammette una base, che
indichiamo con

Se allora e .

Infatti se il nucleo di coincide con l'intero spazio


vettoriale , allora l'immagine tramite di ogni
vettore di è il vettore nullo di , e quindi
.

Da ciò segue che la dimensione dell'immagine è


zero, e quindi si ha la tesi, infatti

Possiamo allora supporre che .

Se , ossia se , consideriamo
una base di che indichiamo con

Se invece , costruiamo una base di


di nel modo seguente.

Essendo i vettori vettori linearmente


indipendenti di , possiamo usare il teorema di
completamento a base e completare a una base
di , che indichiamo con

Nella lezione dedicata all'immagine di


un'applicazione lineare abbiamo dimostrato che le
immagini dei vettori di una base di mediante
formano un sistema di generatori per , ossia

dove

indica il sottospazio generato.

Essendo

i vettori di una base del nucleo abbiamo che

e dunque

Se proviamo che

sono linearmente indipendenti, allora

è una base di , da cui scaturisce che

e quindi la tesi del teorema della nullità più rango.

Per verificare l'indipendenza lineare tra tali


vettori costruiamo una loro combinazione lineare e
poniamola uguale al vettore nullo

Se proviamo che l'unica eventualità in cui la


precedente combinazione lineare è nulla è data da

avremo provato l'indipendenza lineare.

Per la linearità dell'applicazione

possiamo riscrivere la precedente uguaglianza


nella forma

di conseguenza il vettore

appartiene al nucleo di

In quanto tale può essere espresso come


combinazione lineare dei vettori di , ossia
esistono

tali che

Portando tutto a secondo membro ricadiamo nella


seguente uguaglianza

Se ben ricordate,

è una base di

, dunque l'unica eventualità in cui una


combinazione lineare degli elementi della base si
annulli è che i coefficienti della combinazione siano
tutti nulli, quindi dev'essere

e ciò conclude la dimostrazione.

Conseguenze del teorema delle dimensioni

Ricordando che un'applicazione lineare


è:

- iniettiva se solo se

- suriettiva se e solo se

dal teorema della nullità più rango segue che:

1)

è iniettiva se e solo se

2) Se

, ossia se

è un endomorfismo, allora

è iniettiva se e solo se è suriettiva.

***

Se ciò non bastasse, il teorema delle dimensioni


permette di dimezzare i conti in tutti quegli esercizi
in cui viene richiesto di calcolare la dimensione del
nucleo e dell'immagine di un'applicazione lineare

Dopo esser risaliti alla dimensione di basta,


infatti, calcolare la dimensione del nucleo o
dell'immagine di e trovare l'altra per differenza.

Risposta di Galois

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