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ACCUSA CONTRO LA MONACA DI MONZA

Signor Giudice, la qui presente ***, conversa nel Monastero di Monza, dove è
avvenuta la scomparsa di una sua cara amica anch'essa conversa, vuole
depositare alcune accuse nei confronti della Signora di Monza non che la
protettrice del convento.

Infatti, il giorno precedente la sua scomparsa, la conversa le aveva riferito


l’accesa discussione che aveva avuto con la Signora, successivamente è stata
svegliata durante la notte da alcuni rumori provenienti dalla stanza accanto alla
sua, per l’appunto della conversa scomparsa e ha potuto riconoscere la voce
della Signora e una voce maschile.

Mi è stato inoltre riferito che la mattina seguente, come di consueta abitudine, le


varie converse si riunirono per la preghiera e tutte notarono che la conversa non
era presente, solo la Signora non ci fece caso e non si attivò nemmeno per
cercarla al contrario delle altre.

Inoltre, tutte le converse nel convento notarono un cambiamento radicale nel


comportamento e nel modo di atteggiarsi della Signora, in particolare quando
era sola si notava che era sempre assorta nei suoi pensieri, o quando si stava
conversando se qualcuno faceva rifiorimenti all’accaduto lei subito gli lanciava
un'occhiataccia e cercava in ogni modo di cambiare discorso.

Sempre nell’atteggiamento molte delle sue compagne di camera hanno notato


che spesso la notte non riesce a prendere sonno e continua a rigirarsi nel letto
quasi tormentata da un pensiero, tutti questi comportamenti sono iniziati dal
giorno della scomparsa della conversa.

In fine mi è giunta voce da una suora anziana nel convento addetta alla pulizia
delle tuniche, che quella della Signora negli ultimi tempi è sempre sporca di una
polverina bianca molto simile allo stucco all’interno del buco nel muro che da
sull’atrio dell’abitazione del signor *** trovato mentre cercavano la conversa.

Di conseguenza sono state fatte delle domande anche a lui che è riconducibile
alla voce maschile udita quella notte dal *** il quale all’inizio era molto insicuro
nel rispondere, ma dopo aver avuto un veloce scambio di parole e di sguardi con
la Signora affermava sempre di non sapere nulla della faccenda.

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