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PREVODE TEKSTOVA SAM PREPISIVALA OD DRUGIH LjUDI,MNOGO TOGA NEDOSTAJE A

IMA I DOSTA GRESAKA!!


-RECENICE KOJE SU CRVENE SU ZA 1.ANALIZU A KADA PITA COMPLEMENTE PITA
OBICNO SLEDECU ILI NEKU DRUGU RECENICU.
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx-ovo znaci da u prevodu nedostaje taj deo recenice
SRECNO!!! :*

1.
E mille inquietudini le ronzavano dentro. Visioni fosche, mostruose come
le nuvole che incessantemente salivano dal montele passavano in mente; poi d'improvviso tutto
si rasserenava; il ricordo delle parole di lui le soffiava sul cuore come un ventodi gioia,
una diana che riportava l'alba serena della speranza. La certezza che egli sarebbe tornato le faceva
allora sollevareil viso in ascolto; e le pareva di sentire il passo di
lui lontano che camminava camminava per le vie del mondo solo perriavvicinarsi a lei.
Eccolo! Anche adesso, mentre la serva brontolava ancora qualche cosa che lei non ascoltava più,
il passo si avvicinava.Era attutito dalla neve;ma lei lo distingueva egualmente,rapido,agile, sicuro come
quello del muflone sulle montagne. L'illusione fu
così forte ch'ella balzò appoggiando la mano alla parete per non cadere; poi fece qualche passo verso
laporta, e come la serva fu pronta ad aprire ed uscire la prima, ella la rincorse e l'afferrò per
le braccia costringendola afermarsi. «Zia Fidela, lasciate che apra io... e non badate a chi
viene. Zia Fidela, fatemi questo favore...»

Na hiljade nemira razdiralo ju je iznutra.Mracna prividjanja,strasna poput oblaka koji su se neprestano


spustali sa planine prolazila su joj kroz glavu;potom iznenada sve bi se razvedrilo;secanje na njegove reci
milovale su joj srce poput kakvog radosnog vetra,budjenje koje je u zoru donosila vedru nadu. Cinjenica
da ce se on vratiti nagonila ju je da tada podigne pogled osluskujuci;I cinilo joj se da cuje njegove korake
iz daleka kako koraca ulicama/putrvima sveta samo da bijoj se priblizio.Evo ga!I sada,dok je sluskinja
mrmljala jos o necemu sto ona vise nije slusala,korak se priblizavao.Bio je tisi/prigusen zbog svega;ali
ona ga je razaznavala jednako,brzog,spretnog,sigurnog poput koraka ovaca po planinama. Iluzija je bila
toliko snazna da je ona poskocila postavivsi ruku na zid kako ne bi pala(posrnula);potom je nacinila par
koraka prema vratima,I kako je sluskinja bila spremna da otvori I izadje prva,ona ju je stigla I zgrabila za
ruke primoravajuci je da se zaustavi.’’Tetka Fidela,dopustite da otvorim ja…I ne obracajte paznju na to
ko dolazi.Tetka Fidela,ucinite mi tu uslugu…’’

2.

«So che mio nonno morì senza testamento e che non ho niente» rispose Franco. «Passiamo, andiamo
avanti.» Era un argomento penoso davvero, per Franco. Alla morte del vecchio Maironi non s’era trovato
testamento. La vedova e il figlio don Alessandro s'erano divisa la sostanza per metà, d’amore e d’accordo.
A-Per riuscire a questo il figlio aveva fatto alla madre una donazione assai grossa dichiarando
d’interpretare la volontà paterna cui era mancato il modo d’esprimersi. Il giovane, vizioso, giuocatore,
prodigo, era già impigliato, alla morte di suo padre, nei lacci degli usurai.

B-Nei sette anni che visse ancora si governò per modo da non lasciare un soldo al suo unico figlio Franco,
il quale rimase con una ventina di mila svanziche, la sostanza di sua madre, morta nel metterlo alla luce.

*A-periodo B-complementi
’’Znam da je moj deda umro bez testamenta I da nemam nista’’,odgovori Franko.Bila je to stvarno
mracna/bolna tema za Franka.Nakon smrti starog Majronija nije bilo testamenta./nije bio prondjen
testament. Udovica i sin don/gospodin Alesandro podelili su imovinu na pola,iz ljubavi po
dogovoru/sporazumno. Da bi u tome uspeo sin je majci dao prilicno veliki deo izjavivsi kako na taj nacin
iskazuje ocevu zelju/da cini po volji ocevoj volji kome je nedostajao nacin da se izrazi.
Mladic,porocan,kockar,rasipnik vec je bio uhvacen,po smrti svog oca,u zamku/omce zelenasa. Za sedam
godina/tokom 7.god. koliko je jos ziveo postupao je tako da nije ostavio ni dinara svom jedinom sinu
Franku,koji je ostao sa oko 20 000 xxxxxx,imovinom svoje majke,koja je umrla na porodjaju.

3.

E ora io, dopo un anno e più di forzato silenzio, provavo un gran piacere a parlare, a parlare, ogni sera, lì
nel terrazzino, di quel che avevo veduto, delle osservazioni fatte, degli incidenti che mi erano occorsi qua
e là. Meravigliavo io stesso d'avere accolto, viaggiando, tante impressioni, che il silenzio aveva quasi
sepolte in me, e che ora, parlando, risuscitavano, mi balzavan vive dalle labbra. Quest'intima meraviglia
coloriva straordinariamente la mia narrazione; dal piacere poi che le due donne, ascoltando, dimostravano
di provarne, mi nasceva a mano a mano il rimpianto d'un bene che non avevo allora realmente goduto; e
anche di questo rimpianto s'insaporava ora la mia narrazione. Dopo alcune sere, l'atteggiamento, il tratto
della signorina Caporale erano radicalmente mutati a mio riguardo. Gli occhi dolenti le si appesantirono
d'un languore così intenso, che richiamavan più che mai l'immagine del contrappeso di piombo interno, e
più che mai buffo apparve il contrasto fra essi e la faccia da maschera carnevalesca. Non c'era dubbio:
s'era innamorata di me la signorina Caporale! Dalla sorpresa ridicolissima che ne provai, m'accorsi
intanto che io, in tutte quelle sere, non avevo parlato affatto per lei, ma per quell'altra che se n'era stata
sempre taciturna ad ascoltare. Evidentemente però quest'altra aveva anche sentito ch'io parlavo per lei
sola, giacché subito tra noi si stabilì come una tacita intesa di pigliarci a godere insieme il comico e
impreveduto effetto de' miei discorsi sulle sensibilissime corde sentimentali della quarantenne maestra di
pianoforte.

BEZ PREVODA 

4.

Nel pomeriggio Sebastiano le aveva fatto una delle sue solite visite affettuose mainconcludenti,


aveva scherzato con la serva dicendole di chiudere bene il portone quella notte perché i re Magi s'erano
giàmessi in viaggio e molti ladroni scorrazzavano in cerca di loro profittando intanto di quel
che trovavano: e infineaccomodandosi bene il cappotto sulle spalle, mentre se
ne andava, disse alla cugina, guardandola negli occhi:

SAMO OVAJ DEO ZA ANALIZU,,NIJE ZAPISAN NI PREVOD NI POCETAK-KRAJ TEKSTA!

5. Dopo qualche momento egli si alzò, tirò su il fucile sulla spalla e se ne andò come uno che dopo essersi
riposato sull'orlo della strada riprende il suo cammino. Tornò altre volte, di giorno però, trattenendosi coi
pastori intenti alle loro faccende e salutando appena Marianna seduta quieta a lavorare all'ombra della
casa. E a lei pareva un altro, uno che rassomigliava al suo antico servetto ma più rigido,quasi con un'aria
di straniero. Accorgendosi ch'egli la guardava di sfuggita, come vinto ancora dalla soggezione e dal
ricordo della sua servitù, spiando però in lei un gesto e uno sguardo che lo invitassero a essere più audace,
lo fissava in viso, ferma,impavida, con dentro però un tremito di attesa angosciosa.Egli d'altronde non
s'indugiava, non accettava mai l'invito di rimanere a mangiare e a dormire coi pastori, e questa offerta di
ospitalità, , dopo la prima sera, pareva piuttosto irritarlo.

Nakon par trenutaka on ustade,podize pusku na rame I ode poput nekoga ko,nakon sto se odmorio na
ivici puta,nastavlja svoj put.Vratio se jos par puta,danju,zastao bi sa pastirima zaokupljenim svojim
poslovima I xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Posto bi primetila da ju je krisom
gledao,kao da je jos uvek pobedjen potcinjenoscu I secanjem na svoje sluzenje,trazeci medjutim u njoj
pokret ili pogled koji bi ga naveli da bude smeliji,gledala mu je pravo u lice/oci,mirna,bez straha ali je
unutra drhtala od mucnog iscekivanja.On se medjutim nije zadrzavao,nikada nije prihvatio poziv da
ostane da jede I da spava sa pastirima,I ova gostoprimljiva ponuda,nakon prve veceri,cinilo se da ga
iritira.

6.
Per alcuni giorni Simone e Costantino non
si mossero dal rifugio;il primo perché,senza dirlo, aspettava che i tre malfattoritornassero, l'altro perché
senza
il compagno non sapeva dove andare.Costantino però sentiva Simone sfuggirgli; purecoricandoglisi a fian
co gli pareva di essere solo abbandonato, e la gelosia lo rodeva. Non capiva la necessità di associarsiad
altri banditi: stavano così bene, loro due soli. Una volta Simone s'era procurato un cane, uno di
quei famosi cani dellaBarbagia, vigili e feroci; e se lo tirava sempre appresso e la notte lo
faceva dormire fra lui e il compagno. Costantino ne aveva sofferto molto; aveva odiato il cane come
si odia un uomo: tanto che, essendo poi
la bestia morta di malattia, Simoneaccusava il compagno di averla uccisa.Dopo erano vissuti completame
nte soli, anche perché tenuti in poca stima dagli altri banditi. Vivevano con poco,
senzagrandi ambizioni, attenti solo a sfuggire gli agguati dei carabinieri: del resto non venivano
neppure ricercati, perché non c'erataglia su di loro. Di questo, Simone si doleva, fra sé, come di un torto o
di una ingiustizia,
Nekoliko dana S.i K.se nisu pomakli iz sklonista;prvi je cekao da se xxxxxxxxxxxxxx vrate,I nista o tome
nije govorio a 2.zbog toga sto bez druga ne bi znao kuda da ide.Kostantino je pak osecao da gubi
Simonea;I cak prateci ga u stopu cinilo mu se da je napusten,I lubomora ga je izjedala.Nije shvatao zasto
je neophodno pridruziti se ostalim banditima:bilo im je dobro tako,njima dvojici samima.Jednom je
S.nabavio psa,jednog od onih cuvenih pasa iz Barbadje,neotesanih I surovih;I stalno ga je vukao sa
sobom,a nocu ga je stavljao da spava izmedju sebe I druga. K.je zbog toga mnogo patio,mrzeo je psa kao
sto se mrzi covek:u toliko vise sto,kada je zver uginula zbog bolesti,Simone je optuzivao druga da je
ubio.Nakon toga,ziveli su potpuno sami,takodje zbog toga sti ih ostali banditi nisu mnogo cenili.Za zivot
im je bilo potrebno malo,bili su bez velikih ambicija,usresredjeni samo na to da izbegnu/pobegnu
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Simonea je ovo mucilo iznutra,poput neke
greske ili nepravde.

7.

Sebbene il cuore le tremasse gonfio di fede, non vedeva che un solo mezzo, sicuro, per andare dritti dal
sogno alla realtà: allora ebbe la forza di dire intero il suo pensiero. 
« Simone, sentimi, se tu non hai commesso delitti, come tu dici ed io credo, ebbene... Simone, perché non
ti presenti al giudice? Sarai assolto o condannato ad una piccola pena: dopo verrà la nostra felicità. Sì, io
ti aspetterò. »  E come dopo uno sforzo violento sentì le ginocchia tremarle; ebbe paura della sua
promessa, ma non se ne pentì: lacrime di dolcezza e di angoscia tornarono a riempirle gli occhi; e
attraverso il loro velo iridato le parve di vedere un arcobaleno curvarsi sopra di lei da un confine all'altro
delle sue terre, e ricordò che da bambina andava in cerca dell'anello - l'anello della felicità - sepolto dove
comincia o dove finisce l'arcobaleno.  Così, era questo l'anello che Simone le prometteva. Egli però tornò
a svegliarsi; le riprese una mano e se la passò sul viso, facendosi il segno della croce. 
« Marianna » disse alzandosi, senza rispondere alla domanda di lei, « non piangere. Hai promesso di non
piangere. Addio; e aspettami. »

Iako joj je srce kucalo puno vere,nije video da je jdino sigurno sredstvo kojim se ide pravo iz sna u
realnost:onda imade snage da kaze celu svoju misao.’’Simone,saslusaj me,ako nisi pocinio zlocine,kao
sto ti kazes I ja verujem,pa dobro……Simone,zasto ne bi otisao kod sudije?Bices oslobodjen optuzbe ili
ce ti biti dodeljena/bices osudjen na malu kaznu:posle ce doci nasa sreca.Da,ja cu te cekati.’’ I kao nakon
teskog napora osetih kako joj drhte kolena;plasila se svog obecanja,ali se ne pokaja:suze xxxxxxxxx I
uznemirenosti joj ponovo napunise oci:I kroz njihov veo joj se ucini da vidi dugu kako se uvija iznad nje
od jedne do druge oranice svojih zemalja,I seti se da je kao devojcica trazila prsten-prsten srece,zakopan
gde pocinje ili gde se zavrsava duga.Tako,ovo je bio prsten koji joj je S.obecao.On se medjutim
probudio;uze joj jednu ruku I prinese je licu praveci krst. ‘’Mariana’’,rece ustajuci,ne odgovarajuci na
njeno pitanje,’’ne placi.Obecala si da neces plakati.Zbogom I cekaj me.’’

8.

Un attimo, e il lungo dolore e il lungo inverno cessarono: era ancora la notte della Serra, con la luna e


il canto dell'usignuolo. Allora parve che il portone si aprisse da sé, spalancato da
una forza misteriosa che toglieva ogni ostacolo fra i due amanti.Simone apparve, alto, nero,
col cappuccio orlato di neve come il profilo di un monte; entrò risoluto, come un tempo,
quasitornasse dall'ovile o dalla messa di mezzanotte, e andò dritto in cucina.
Si guardò attorno per assicurarsi che erano soli, poi si tolse il cappotto, lo attaccò vicino al focolare come
faceva quando era servo, si sfilò dalle braccia la tasca umida e gonfia, la depose per terra e si sollevò con
gli occhi scintillanti di gioia.

Xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Tada se
ucinilo da se kapija otvorila sama,kao da ju je sirom otvorila misteriozna sila koja je otklanjala bilo kakvu
prepreku,problem izmedju dva ljubavnika.Simone se pojavo visok,crn,sa kapuljacom prekrivenom
snegom poput izgleda neke planine;usao je odlucan.kao nekada,kao da se vraca sa xxxxxxxxx ili ponocne
mise,I otisao je pravo u kuhinju.
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

9.

Un parente aveva preso Simone ragazzo con sé al suo ovile; passava per uomo ricco, questo parente, ma
era ricco solo di apparenza, e aveva vizi e debiti, e gli usurai gli rosicchiavano l'anima. Grasso e d'aspetto
bonario, a volte diventava feroce, non si sapeva perché. « Avevo dieci anni, ma lui mi parlava come ad un
uomo fatto. Mi diceva: "Simone, uomini bisogna essere, non lepri". E mi spingeva giù a precipizio per
qualche china, a rischio di rompermi le ossa, per insegnarmi a saltare agile, a salvarmi in caso di
inseguimento. Una volta mi portò addirittura in un burrone e mi ci lasciò in fondo. Lui era a cavallo e
presto fu in alto. Di lassù mi gridava: "Così impari a venire su, a non aver paura". Ed io mi arrampicai, e
quando fui in alto non lo trovai più e dovetti cercare da me la strada: non piangevo, no: ma sentivo il
cuore gonfio in petto. Poi egli morì e i debiti mangiarono i suoi averi. La mia famiglia aveva sperato
invano nell'eredità. Poi fui pastore, e fui solo, per anni ed anni, solo, servo. La mia abilità, la mia agilità
non mi servivano a nulla
Jedan rodjak poveo je Simonea u svoj tor;vazio je za bogatog coveka,ali bio je bogat samo izgledom,imao
je poroke I dugove,zelenasi su mu izjedali dusu.Debeo I dobrocudnog izgleda,ponekad bi se
razbesneo,nije znao zbog cega.’’Imao sam 10 godina,ali on mi se obracao kao odraslom coveku.’’
‘’Simone,treba da budemo ljudi a ne zecevi’’ I gurao me strmoglavo kao da bi se nekoliko puta
poklonio,rizikujuci da mi slomi kosti,da me poduci da spretno skacem,da me sacuva u slucaju
potere.Jednom me je cak odveo u jednu provaliju I ostavio me na dnu.On je bio na konju I ubrzo se
uzdigao. ‘’Tako ucis da se penjes I da se ne plasis’’ I ja sam se popeo,kada sam bio na vrhu nisam ga vise
nasao I morao sam da ga trazimxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx; nisam plakao,ne,ali sam osetio oteklo srce u
grudima. Onda je on umro I dugovi su pojeli njegovu imovinu,porodica se uzalud nadala
nasledstvu.Zatim sam bio pastir,I bio sam godinama I godinama,sam,sluga.Moja mladost I moja okretnost
mi nisu nicemu sluzile.

10. Dopo mangiato, Niccolò era sempre disposto all'allegria, ma così volubilmente che ingiuriava
chiunque gli diceva una parola più di quelle che volesse ascoltare. Giulio, invece, durante tutto il chilo,
faceva ripetizione alle nipoti; ed Enrico andava a dormire per un paio d'ore. Niccolò disse: - Non mi
parlate, perché vado in bestia! Mi fate rodere dalla rabbia! Mi sentivo così allegro, invece! Lasciatemi: sto
bene solo, a parlare con me stesso. Io solo m'intendo! Poi escì camminando lentamente e strenfiando;
quasi sudando, benché fosse d'ottobre. Gli era venuta la gotta, come agli altri fratelli; e, da quanto aveva
impippiato, moveva a pena le gambe. Per la strada, fingeva di fare il viso da ridere; e se qualcuno, allora,
si preparava a fargli altrettanto, egli lesto si scansava e mostravasi arcigno; quasi offeso. Tornato dalla
passeggiata alla Lizza, che gli bastava per fumare tutto il sigaro, trovò in bottega un suo amico, Vittorio
Corsali, che era agente d'una compagnia d'assicurazioni. Oh, oggi, non voglio discorrere troppo! Mi fa
fatica!

Nakon rucka,Nikolo je uvek bio spreman za veselje,ali nestalno/cudljivo da je psovao/vredjao bilo koga
ko bi mu rekao rec vise od onoga sto bi hteo da cuje. Djulio,bi pak,posle
rucka,ponavljao(pricu)ynukama;a Enrico bi odlazio da dremne par sati.Nikolo je rekao/rece: -Ne pricajte
mi jer cu pobesneti! Zbog vas se jedem od besa a bio sam tako veseo! Ostavite me:dobro mi je kada sam
sam,kada pricam sam sa sobom . Ja sam sebe zabavljam!! Zatim je izasao hodajuci sporo I,gotovo znojeci
se,iako je bio oktobar. Dobio je giht,kao I ostala braca,i od kada je bio nakljukan,s mukom je pomerao
noge/jedva je pomerao. Na ulici se pravio da je nasmejan,i ako bi se neko pravio da se njemu takodje
osmehuje,,on bi se izmakao I natmrio,gotovo uvredjen/onda bi on vesto skrivao I pokazivao osornost.
Posto se vratio iz setnje po Lici,koja mu je bila dovoljna da popusi celu cigaru,zatekao je u radnji jednog
svog prijatelja,Viktorija Korsalija,koji je bio agent osiguravajuceg drustva. -Ah danas ne zeli previse da
razgovaram,ne da mi se!

11.
Tornò ad alzarsi. Aveva paura; ricordava bene che due uomini erano lì accanto pronti a proteggerla;
eppure le sembrava di essere sola nel mondo, sola con l'ombra dolce e terribile che si avanzava silenziosa
come nei sogni; e in fondo sentiva che nessuno poteva liberarla dal pericolo che la sovrastava, se lei
stessa non riusciva a difendersi. A misura però che l'uomo si avvicinava ella perdeva anche la coscienza
ultima della sua forza. Le ginocchia le si piegavano; e quando Simone le prese le mani e l'attirò giù
invitandola a sedersi di nuovo e anche lui sedette davanti a lei per terra a gambe in croce, senza rallentare
la stretta delle mani, si sentì subito un'altra, una cosa di lui. « Mio padre è là » mormorò.

Pocela je ponovo da ustaje.Plasila se;dobro se secala da su dva coveka bila tamo pored spremni da je
brane;ipak joj se cinilo da je sama na svetu,sama sa slatkom I strasnom senkom koja se tiho protezala kao
u snovima;i na kraju se osecala da niko nije mogao da je oslobodi od opasnosti koja ju je vrebala,ako ona
sama nije uspevala da se odbrani. Ipak,na razdaljini na kojoj joj se covek priblizavao ona je gubila I
poslednju svest svoje snage.Kolena su joj klecala ali kada ju je Simone uhvatio za ruke,privukao je dole
pozivajuci je da ponovo sedne I on je seo na zemlju ispred bez popustanja stiska ruku,odmah se osetila
drugacijom,necim njegovim. “moj otac je tamo”promrmlja.

12.
-------Ed ecco si svegliava, dopo tanti anni. Ne aveva trenta, adesso, e ancora neppure conosceva l'amore.
L'avevano allevata apparentemente come una ragazza di famiglia nobile, destinata ad un ricco
matrimonio; in realtà la sua vita era stata quella di una serva sottomessa non solo ai padroni ma ai servi di
maggior grado di lei. Ma ecco suo padre tornare: e i pensieri di lei si ritirano nel loro nascondiglio più
segreto: nessuno al mondo deve saperli, e questo non tanto per orgoglio quanto perché lei ama la sua
anima come la sua casa, che tutto sia in ordine, pulito, chiuso nelle casse, appartenente a lei sola.

I eto,budila se,nakon tliko godina, Imala je 30,sada,a jos uvek nije spoznala ljubav.Ocigledno su je
odgajili kao devojku iz plemicke porodice predodredjenu za bogatu udaju/brak ,zapravo zivela je zivotom
sluskinjepodredjena ne samo gazdama vec I slugama koji su bili iznad nje. Evo njenog oca kako se vraca
I misli na nju se povlace u njihovo najtajnije skroviste:niko na svetu ne treba da zna za njih I to ne zbog
ponosa koliko zbog toga sto voli svoju dusu kao svoju kucu,da sve bude uredno/na mestu,cisto,zatvoreno
u komodama I da pripada samo njoj.

13.
« Io non ho mai dato libertà a nessuno e non ho bisogno di nessuno! » lei replicò subito, sdegnosa, « del
resto sei stato tu a consigliarmi di riceverlo bene. » Sebastiano se ne andò placato, ma lei rimase inquieta,
offesa per le insinuazioni di lui, e in fondo felice per la vicinanza di Simone. Verso sera s'aggirò un po' di
qua e di là nel prato, assistendo al rientrare delle vacche dal pascolo. L'erba folta, nel silenzio sereno della
tanca, vibrava tutta di canti di grilli e i più piccoli rumori avevano un'eco profonda,
Nikada nisam nikoga oterala/dala slobodu I ne treba mi niko!odgovorila je ona ubrzo nadmeno,uostalom
ti si mi predlagao da ga lepo primim. Sebastjan je otisao smiren,ali je ona ostala nemirna,uvredjena zbog
njegovih insinuacija,a u sustini srecna zbog Simeonove blizine.Oko veceri prosetala je malo ovde,malo
tamo na livadi,pomazuci da udje medju krave na pasnjaku. Gusta
trava..xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

Ella credeva sempre di sentire un passo in lontananza. Andò un poco oltre il boschetto di elci, fino ad
un'altura dalla quale si dominava il sentiero; non era stata mai così lontana, sola, di sera. Si domandò il
perché di tanto ardire. La risposta le venne sincera dal cuore: sperava d'incontrare Simone. Ed ebbe
vergogna e tornò indietro.

Verovala je da cuje korak u daljini. Otisla je malo dalje od hrastove sume,do visine sa koje je dominirao
osecaj;nikada nije bila tako daleko,sama,uvece. Pitala se zasto tako gori.Odgovor je stigao iskreno iz
srca:nadala se da sretne Simonea.Postidela s I vratila nazad.

14.
Marianna era pronta a obbedire anche a questa innocente vanità di lui, che aumentava del doppio la sua
rendita; tanto più che il parente Sebastiano veniva per conto di certi negozianti ozieresi che volevano
acquistare il sughero del suo bosco di soveri: e senza alzarsi aguzzava lo sguardo, pensando a questo suo
cugino in secondo grado, né giovane né vecchio, né ricco né povero, vedovo e solo, che fra tanti parenti
bisognosi che le serbavano rancore per l'eredità dello zio, era l'unico a dimostrarle un po' di attaccamento
disinteressato.

Marjana je bila spremna da se povinuje cak I ovoj njegovoj tastini,koja je dvostruko uvecavala njegov
prihod,u toliko vise jer je rodjak Sebastjano dolazio u ime odredjenih trgovaca od Sjera koji su zeleli da
kupe plutu iz njene hrastove sume:zaostrila je pogled ne ustajuci,misleci na svog rodjaka po 2.kolenu,ni
mladog ni starog,ni bogatog ni siromasnog,udovca i samca,da/koji je medju toliko pohlepnih rodaka,koji
su bili na nju kivni zbog nasledstva njenog tece,bio jedini koji joj je pokazivao ravnodusnost/priblizavao
se bez interesa.

PERIODO-SVE STO JE CRVENOM,A COMPLEMENTI BILO KOJA REC KOJA TERICKI PADNE
NA PAMET 

15.

Per tutto il tempo che durт il viaggio di nozze, non solamente poi si coricт in quello stesso letto, ma
desinт e cenт anche negli stessi ristoranti, dove la buon'anima aveva condotto a desinare la moglie; andт
in giro per Roma, seguendo come un cagnolino i passi della buon'anima che guidava nel ricordo la
moglie; visitт le antichitа e i musei e le gallerie e le chiese e i giardini, vedendo e osservando tutto ciт
che la buon'anima aveva fatto vedere e osservare alla moglie. Era timido, e non osava dimostrare in quei
primi giorni l'avvilimento, la mortificazione, che cominciava a provare nel dover seguire cosм, in tutto e
per tutto, l'esperienza, il consiglio, i gusti, le inclinazioni di quel primo marito.Ma la moglie non lo
faceva per male. Non se n'accorgeva, nй poteva accorgersene.A diciott'anni, priva d'ogni discernimento,
d'ogni nozione della vita, era stata presa tutta da quell'uomo, e istruita e formata e fatta donna da lui; era
insomma una creatura di Cosimo Taddei, doveva tutto, tutto a lui, e non pensava e non sentiva e non
parlava e non si moveva se non a modo di lui.

Za sve ovo vreme koliko je trajao medeni mesec,ne samo da je legao u taj isti krevet,nego je rucao I
vecerao u istim restoranima,gde je dobra dusa/pokojnik dovela na rucak zenu;otisao je u obilazak
Rima,prateci kao kucence korake stodne duse koji su xxxxxxxxxxxxxsecanje na zenu;posetio je
starine,muzeje I galerije,crkve,baste,gledajuci I posmatrajuci sve oko sto mu je srodna dusa pokazivala
zeni. Bio je stidljiv,I nije se usudjivao da pokaze tih prvih dana pokajanje I izvinjenje xxxxxxxxxxxxxx
koje je pocinjao da oseca prateci,u svemu I po svemu,iskustvo,savet,ukuse,simpatije prethodnog
muza.Ali zena nu nije to uzimala za zlo.Nije obracala paznju na to,niti je mogla da obrati paznju na to.
Sa 20gonina lisena svakog xxxxxxxxxxx pojma o zivotu,potpuno ju je uzeo pod svoje,poducavao I
formirao,sve u svemu bila je bice Kozima Tadeja,sve,bas sve dugovala je njemu,I nije razmisljala I nije
slusala,niti pricala,nti se pomerala nikako drugacije nego sto je on cinio.

OVAJ PREVOD IMA PUNO GRESAKA,CAK I TEKST NA ITAL.KOJI SAM KOPIRALA SA


NETA 

16.
«I tedeschi andranno via presto, mamma» rispose Franco «ma sta tranquilla, sarò prudente, vedrai.»
«Oh caro, io non ho più niente da vedere. Non ho che a vedervi voialtri due uniti e benedetti dal Signore.
Quando i tedeschi saranno andati via, verrete a dirmelo a Looch.»

Portano il nome di Looch i praticelli ombrati di grandi noci dove sta il piccolo camposanto di Castello.

«Ma ti devo parlare di un’altra cosa» proseguì la signora Teresa senza lasciar a Franco il tempo di far
proteste. Egli le prese le mani, gliele strinse trattenendo a fatica il pianto.

«Bisogna che ti parli di Luisa» diss’ella. «Bisogna che tu conosca bene tua moglie.»

«La conosco, mamma! La conosco quanto la conosci tu e più ancora!»

Egli ardeva e fremeva tutto, così dicendo, nell’appassionato amore per lei ch’era la vita della sua vita,
l’anima dell’anima sua.

«Povero Franco!» fece la signora Teresa teneramente, sorridendo. «No, ascoltami, vi è qualche cosa che
non sai e che devi sapere. Aspetta un poco.»

Nemci ce uskoro otici,mama,odgovori Franko,ali smiri se,bicu mudra,videces.

O,mili,nemam ja nista vise da vidim.Nemam sta,osim da vidim vas dvoje slozne I blagoslovene od
Boga.Kada Nemci budu otisli,doci cete da mi to kazete xxxxxxxxxxx

Ime Looch nose livadice osencane velikim orahovim drvecem gde je malo kastelsko groblje.

Ali moram da ti kazem jednu drugu stvar,nastavi gospodja Tereza,ne ostavivsi Franku vremena da
protestuje.On je uze za ruke, I steze ih joj jedva suzdrzavajuci plac.

Treba da ti pricam o Luizi,rece ona.Ti treba dobro da upoznas svoju zenu.

Poznajem je mama!Poznajem je koliko je poznajes ti I jos vise!

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17.Montò dunque taciturna in groppa al cavallo di suo padre e appoggiò la mano alla cintura di lui,
rispondendo con soli cenni del capo alla serva premurosa che le accomodava le sottane intorno alle
gambe e le consigliava di non prendere aria alla notte. « E non farla strapazzare, Berte Sirca! » Egli si
mise un dito sulla bocca e spronò il cavallo; era di poche parole, anche lui, e con Marianna, del resto, non
avevano molte cose da dirsi. A misura che viaggiavano le additava solo questo e quel terreno,
nominandone i proprietari; del resto lei conosceva i luoghi perché tutti gli anni a primavera, tranne gli
ultimi in cui il prete era stato malato, andava con lui ed i parenti a passare giornate intere nella tanca
popolata di gregge e di armenti e dove una casa colonica aveva sostituito la primitiva capanna dei pastori
sardi.

BEZ PREVODA 
18. Enrico era stato uno di quei ragazzi impertinenti e sfacciati, dei quali si dice che non se ne
ricaverа mai nulla. Ma i fratelli, minacciando che lo avrebbero mandato fuori di casa, riescirono a
mettergli un poco di giudizio. Egli, perт, doventava sempre piщ intrattabile. In casa ci s'era trovato bene,
specie dopo il matrimonio di Niccolт; e cosм cercava di andare d'accordo piщ ch'era possibile. Egli,
qualche volta, aveva tentato di comandare e d'imporsi agli altri; ma, essendo meno intelligente, specie di
Giulio, aveva dovuto sempre sottomettersi. Dentro di sй, и vero, glie ne era rimasta la presunzione; e non
avrebbe mai voluto essere nй disapprovato e nй biasimato. Ma egli aveva la convinzione che i fratelli
parlassero male di lui anche con gli altri; e, perciт, si vantava d'essere sempre diffidente. Ora che
s'avvicinava la scadenza di un'altra cambiale, piuttosto grossa, anch'egli sapeva com'era difficile trovare il
denaro per scontarla, o almeno, com'erano soliti, per scemarla d'un quinto. Egli disse: - Giulio, tu che hai
fatto sempre bene e con prudenza, bisogna che anche questa volta suggerisca il mezzo di toglierci
d'imbarazzo! И proprio indispensabile! Egli sapeva che non aveva niente da proporgli, e fingeva di aver
fiducia in lui. - Questa volta bisognerа raccomandarsi a Dio!- Che c'entra Dio? Bada di non scherzare.

BEZ PREVODA 

19.

Camminò fino all'alba dirigendosi verso il monte Gonare del quale vedeva la cima in forma netta di
piramide spiccare azzurra fra gli altri monti grigi alla luna. Camminava agile, lieve, con la bocca del
fucile sopra la spalla, scintillante come un anello d'argento. Adesso, sì, gli pareva d'essere alto fino a
toccare la luna - come sognava da ragazzetto quando guardava febbricitante e affamato le gregge altrui.
Tutto gli passava sotto ed egli poteva afferrare tutto e atterrare tutto, giù ai suoi piedi, con un colpo del
dito. Era diventato padrone come anelava nel tempo della sua servitù. Marianna, la sua padrona di quel
tempo, quella che neppure lo guardava in viso, Marianna lo amava e aveva promesso di aspettarlo. Come
tutto questo era accaduto? Appena l'aveva riveduta lassù davanti alla casa colonica, nei luoghi ove era
stato servo maltrattato dai servi, gli erano tornati tutti i suoi desideri violenti di quel tempo, tutti
personificati in lei.

BEZ PREVODA 

20..Anche la serva, una Barbaricina rozza, risoluta, che era in casa del prete da anni ed anni ed aveva
veduto crescere Marianna, le preparò la roba, gliela caricò rudemente dentro la bisaccia come fosse la
roba di un servo pastore, e ripeté:«Marianna, dà retta a chi ti vuol bene: obbedisci».E Marianna aveva
obbedito. Aveva obbedito sempre, fin da quando bambina era stata messa come un uccellino in gabbia
nella casa dello zio, a spandere la gioia e la luce della sua fanciullezza attorno al melanconico sacerdote,
in cambio della possibile eredità di lui.
BEZ PREVODA 

.OVO SU NEKI TEKSTOVI IZ NEKIH DRUGIH ROKOVA……

21.Giulio era il più melanconico dei tre fratelli Gambi, ma anche il più forte e quello che sperava perciò
di guadagnare tanto con la libreria, da non correre più nessun pericolo. Era stato lui a proporre
quell'espediente; ed era lui che aveva imparato ad imitare le firme. Ma quando il fratello gli diceva a quel
modo, si perdeva d'animo e andava alla banca soltanto perché era indispensabile a guadagnare tempo. È
vero anche, però, che era doventata un'abitudine; che lo preoccupava piuttosto per la puntualità che ci
voleva. Perfino lusingato che ormai da tre anni la cosa andasse bene: avevano preso più di cinquantamila
lire senza destare nessun sospetto, e il cavaliere Orazio Nicchioli, che aveva fatto da vero il favore di
firmare qualche cambiale, non indovinava ancora niente. Seguitava sempre ad essere il loro amico, e ad
andare alla libreria tutte le sere; a fare la chiacchierata.

22. Il malanno è che andavo a raccontare a tutti queste cose: e mi feci una mala fama, e fui tenuto
d'occhio, e sorvegliato e spiato, io che non facevo male ad una mosca. E quando tornavo a casa, mia
madre mi guardava triste e mio padre mi predicava dalla stuoia con la voce che pareva venire di sotto
terra. Io glielo dicevo: "padre, siete un morto vivo; siete così, seppellito senza terra perché non avete mai
avuto forza e coraggio, perché siete vissuto come una lepre nel suo nido". Le mie sorelle sorridevano,
sotto i loro fazzoletti, quasi approvandomi... Così, Marianna, così un giorno pensai di cambiar vita. Lo
ricorderò sempre: era d'inverno, una domenica di carnevale. Io mi ero mischiato alla gente, giù dietro alle
maschere, ma mentre tutti si divertivano io pensavo alle mie sorelle sedute tristi in casa attorno al
focolare, e a mio padre appoggiato al muro fuori nel vicolo deserto. A che ero buono io, se non riuscivo
ad alleviare la vita grama della mia famiglia?
BEZ PREVODA 

23.Voleva Marianna e Marianna dovette uscire nello spiazzo per consultarsi con lui. «Tuo padre mi ha
fatto ammazzare una pecora: dimmi cosa devo cuocere, e se devo preparare anche il sanguinaccio. Ti
avverto però che non ho il mentastro; ho solo due foglie d'alloro, eccole.» Gliene fece vedere fra le dita
insanguinate, e lei andò a prendere anche il sale, il cacio e un poco di pane di orzo triturato. Il tutto fu
mischiato al sangue raccolto nel ventricolo della pecora, pulito come una borsa di velluto: e il ventricolo
fu poi cucito con un ago di canna e messo a cuocere sotto un mucchio di cenere calda. Intanto gli uomini
discutevano sul prezzo del sughero, e il padre diceva, guardando per terra poiché non sapeva mentire.

NAPOMENA!!!!!!! IMA DOSTA GRESAKA U PREVODIMA,MOZDA I U MOM KUCANJU JER


SAM ZURILA!!

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