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Diario di Argos Steelborn

Riunitomi con Wallie fummo convocati dal nostro vecchio capitano: lo stimatissimo capitano
Verso, Stan Verso. Nel tempo ho avuto la fortuna e l’abilità di guadagnarmi il suo rispetto,
compiendo innumerevoli missioni, anche ad alto rischio, al suo fianco, come suo secondo. Dopo
circa un decennio nello spazio posso dire che c’è una certa fiducia reciproca nei nostri metodi e
modi di operare, e sicuramente una consolidata amicizia. Col capitano c’erano altri due, Ade e
Ariele, due nuovi membri dell’equipaggio. A breve giungemmo dal generale Tito Ronicom,
imponente e minaccioso nella sua figura, come in passato mi viene difficile fidarmi di lui, ma al
capitano invece no, perciò fidiamoci. Il generale ci dà una missione particolare, e soprattutto non
registrata negli archivi Starfinder. In due parole: top secret. Dovevamo recarci in incognito su
Kanvas, postaccio di malviventi e scarti della società in cerca di malaffari. Lì avremmo dovuto
trovare delle celle di ionuro propellente, come indicato dal generale. Durante il viaggio contattai
Wallie, non quello che era con noi sulla nave, ma il suo doppione del passato. Già, anche lui
aveva il mio stesso problema, l’avremmo risolto. Gli dissi di raggiungerci su Kansas senza seguire
le vie ufficiali. Mentre noi aspettavamo Wallie passato, cercammo di raccogliere informazioni
sull’ubicazione delle celle. Questo ci portò nel luogo più frequentato di Kanvas: il casinò. Visto che
le informazioni erano lente da arrivare decidemmo di svagarci provando uno dei giochi tipici del
luogo. Inutile dire che fu una pessima idea. Non potevamo immaginare che un gioco di carte
potesse essere tanto rischioso. Dei nove seduti al tavolo, quattro persero la vita e salvammo Ade
per miracolo trapiantandogli una mezza pompa cardiaca recuperata al mercato nero, mentre
Wallie perse del tutto la vista. Anche a lui riuscimmo a trovare un occhio di chissà quale
sventurato da trapiantargli. Ariele ne uscì illesa e con una bella somma in tasca, ma io fui quello
più fortunato, nessun danno e tutto il montepremi in palio, merito anche di un souvenir recuperato
durante una vecchia missione. Rattoppati, raggiungemmo il capitano Verso, aveva le info che
cercavamo. C’è una gara molto seguita su Kanvas, una corsa con mezzi di trasporto casuali che
si svolge su terreni di varia natura, con regole inesistenti e un tasso di mortalità elevato.
Partecipiamo alla Protos Challenge! Le celle di ionuro sono al centro della zona di gara, sono
quelle che fanno funzionare tutta la baracca. Il compito è localizzarle ed escogitare un piano per
recuperarle. Pagando una “piccola somma” sotto banco potemmo scegliere il mezzo con cui
gareggiare. Come ai vecchi tempi “io guido Wallie spara”, su una camionetta. La gara si svolge
con continui sorpassi ma le scelte tattiche del nostro equipaggio ci portano a rimanere in testa la
maggior parte del tempo, un colpo io, un colpo Ade e Ariele e un colpo il Stan. Il podio lo
conquistammo con tre mezzi, Ariele e Ade in cima, gli altri partecipanti non sopravvissero al
nostro passaggio. Durante la gara localizzammo lo ionuro. Era giunto il momento di sviluppare un
piano che ci permettesse la massima discrezione.

Le celle di ionuro venivano portate al campo gara al mattino, con una camionetta e scortata da
efficienti guardie appartenenti all’antico impero Azlanti. Prenderle una volta posizionate non era
fattibile, perché ricordavo dal vecchio tempo che quel piano non ebbe funzionato. Questa volta il
capitano sarebbe stato a 40 secondi dalla nostra posizione, mentre noi ci dirigiamo al luogo di
stoccaggio, una base segreta e ben difesa in mezzo al deserto. Assaltare la carovana durante il
tragitto era troppo rischioso, il percorso è disseminato di gruppi d’assalto pronti a tendere
un’imboscata a chiunque tentasse di interferire col trasporto del carico. Così l’unico modo era
infiltrarsi tra le guardie Azlanti. Ci accampammo nella sabbia in silenzio radio, osservando i turni di
guardia e i movimenti dell’obiettivo nel corso del giorno e della notte. Prima dell’alba, io, Wallie e
Ariele diamo inizio alle danze: Ariele si camuffa da superiore delle guardie all’entrata e le attira
dietro le dune dove siamo appostati io e Wallie, appena superano la cresta apriamo il fuoco e li
neutralizziamo, uno quasi riesce a dare l’allarme ma viene tramortito appena in tempo. Io e ariete
riusciamo a prendere il posto delle guardie uccise, mentre wallie si sposta sulla strada da dove
passa il convoglio, si sotterra e aspetta il nostro passaggio respirando attraverso una carotide
strappata da una guardia, un’immagine che non dimenticherò. Riesco a usare il loro rigore militare
contro di loro e li convinco a farci salire sul camion che trasporterà le celle, mi metto alla guida e
appena vedo quel pezzettino di carotide recisa uscire dalla sabbia della pista rallento abbastanza
da far aggrappare Wallie sotto al camion: quattro braccia? No problemo!

Quaranta secondi ci dividono dal punto di estrazione, il capitano Verso ci sta per raggiungere. A
15 secondi la nave è in vista, a 10 gli imboscati ci sparano addosso, Ariele e Wallie fanno
perimetro pulendo la zona di atterraggio, e appena il portellone della nave è a terra accelero e
parcheggio il mezzo a bordo, purtroppo un dannato proiettile ha colpito una cella, che inizia a
perdere ionuro propellente come una bombola bucata. Wallie prontamente la lancia fuori mentre il
portellone viene chiuso. Facciamo appena in tempo raggiungere l’alta atmosfera che la cella
danneggiata esplode con un raggio di 7,5 km. Almeno non abbiamo lasciato tracce.

Dopo tre giorni in deriva, al generale consegnammo sette celle di ionuro propellente.

Non abbiamo il tempo di festeggiare la buona riuscita della missione, dobbiamo già ripartire, qui
ad Absalon c’è il grosso rischio di un attacco terroristico, e ad una nave mercantile proveniente
dall’Oltre manca una strana cassa non registrata dal carico. Seguiranno aggiornamenti.

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