Monocolonna
mobile
E’ provvista di uno chassis con ruote sterzanti e
stabilizzatori con travi. Può essere rimorchiata e per
un’altezza di lavoro limitata può essere utilizzata
anche senza ancoraggio.
Bicolonna. Allestita su
basamento. Solitamente
ancorata alla struttura
La costruzione e l'impiego dei ponteggi le cui strutture portanti sono costituite totalmente o parzialmente da
elementi metallici sono disciplinati dalle norme del presente capo.
Per ciascun tipo di ponteggio metallico il fabbricante deve chiedere al Ministero del lavoro e della previdenza
sociale l'autorizzazione all'impiego, corredando la domanda di una relazione nella quale devono essere
specificati gli elementi di cui all'articolo seguente.
Il Ministero decide in merito alle domande, sentiti il Consiglio nazionale delle ricerche e la Commissione
consultiva prevista dall'art. 393 del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547.
Chiunque intende impiegare ponteggi metallici deve farsi rilasciare dal fabbricante copia conforme della
autorizzazione di cui ai comma precedenti e delle istruzioni e schemi elencati ai numeri 4, 5, 6 e 7
dell'articolo seguente.
Articolo 31: Relazione tecnica
Sulla base di tale determinazione, sono state a suo tempo emanate istruzioni per la compilazione delle
relazioni tecniche allegate alle domande di autorizzazione.
L'evoluzione tecnologica, nonchè l'allineamento delle norme di calcolo agli attuali standards internazionali,
hanno reso necessario un affinamento di dette istruzioni e pertanto si è predisposto l'unito allegato tecnico
redatto su conforme parere dei competenti organismi (C.N.R. e Commissione consultiva permanente per la
prevenzione degli infortuni e l'igiene del lavoro) secondo il dettato dell'articolo citato, contenente le
istruzioni per la compilazione delle relazioni tecniche di dette attrezzature.
Pertanto, i costruttori - alle cui organizzazioni settoriali tale documento è diretto - ed i progettisti dovranno
attenersi, nella redazione delle documentazioni relative ai ponteggi in parola, alle istruzioni tecniche
contenute nel documento stesso.
Tale documento costituisce altresì valido strumento per il controllo della regolarità delle installazioni ai fini
della tutela dell'integrità fisica dei lavoratori per gli organi di vigilanza.
Allegato
…
0.2.2. Ponteggio di servizio a piani di lavoro autosollevanti: Si
definisce "ponteggio di servizio a piani di lavoro
autosollevanti" il ponteggio costituito da piani di lavoro
sorretti da colonne che, attraverso opportuni meccanismi,
possono essere posizionati in corrispondenza di livelli
altimetrici diversi rispetto all'opera servita.
0.2.3. Elementi strutturali
0.2.3.1. Colonna
Si definisce "colonna" la struttura di sostegno dei piani di
servizio.
0.2.3.2. Basamento
Si definisce "basamento" l'elemento strutturale che trasferisce al terreno le azioni delle colonne.
0.2.3.3. Ancoraggio
Si definisce "ancoraggio" l'elemento che vincola la colonna ad una struttura idonea a sopportare le azioni ad essa
trasmesse.
0.2.3.4. Piano di lavoro
Si definisce "piano di lavoro" la struttura di servizio necessaria a consentire le attività lavorative.
0.2.3.5. Ponte di sicurezza
Si definisce "ponte di sicurezza" l'opera provvisionale necessaria a garantire funzioni di sottoponte del piano di lavoro.
0.2.3.6. Mensola di accostamento
Si definisce "mensola di accostamento" l'elemento strutturale che consente l'ampliamento del piano di lavoro verso
l'opera servita.
0.2.3.7. Sistema di sollevamento
Si definisce "sistema di sollevamento" l'insieme dei meccanismi che consentono il movimento dei piani di
lavoro.
0.2.3.8. Paracadute
Si definisce "paracadute" il sistema protettivo che realizza l'arresto del piano di lavoro in caso di rottura del
sistema di sollevamento o quando la velocità del piano di lavoro in discesa superi del 20% la velocità di
esercizio.
0.2.4. Sistema funzionale
Si definisce "sistema funzionale" l'insieme di elementi strutturali (piani di lavoro, colonne e mensole di
accostamento) idonei a realizzare le opere provvisionali necessarie per consentire in sicurezza le attività
lavorative.
0.2.5. Fabbricante
Per "fabbricante" si intende la persona fisica o giuridica che produce le opere provvisionali oggetto della
presente specifica.
Per opere provvisionali costruite all'estero le funzioni del fabbricante sono attribuite al legale rappresentante
in Italia che commercializza i prodotti.
La qualifica di fabbricante deve essere documentata attraverso certificato di iscrizione alla Camera di
commercio, industria, artigianato.
0.2.6. Stabilimento di produzione
Per "stabilimento di produzione" si intende la denominazione e l'ubicazione degli edifici ove, sotto la
responsabilità del fabbricante, vengono costruiti gli elementi strutturali costituenti il sistema funzionale.
0.2.7. Laboratori ufficiali
Per "laboratori ufficiali" si intendono:
- il laboratorio dell'ISPESL,
- i laboratori delle Università e Politecnici dello Stato,
- i laboratori di istituti tecnici di Stato, riconosciuti ai sensi della legge 5 novembre 1971, n. 1086.
0.3. Modalità di presentazione delle relazioni tecniche
0.3.1. Le documentazioni devono essere redatte in lingua
italiana.
0.3.2. Prima della trattazione dei punti del capitolo I è
necessario indicare l'ubicazione dello stabilimento di
produzione degli elementi strutturali.
0.3.3. Le relazioni tecniche, i disegni e le eventuali
integrazioni - devono essere datate e firmate, in ogni
pagina, dal fabbricante e dal progettista. Le pagine
devono essere numerate.
La qualifica di fabbricante deve risultare da certificato di
iscrizione alla Camera di commercio, industria,
artigianato.
0.3.4. Nella relazione tecnica devono essere forniti gli
elementi necessari a caratterizzare le condizioni di
sicurezza relative ai sistemi funzionali di maggior
impegno indicando le varianti che non richiedono la
necessità di presentazione di relazioni tecniche
integrative.…
1. Descrizione degli elementi strutturali, loro dimensioni con
le tolleranze ammissibili e schema dell'insieme.
Si devono presentare i disegni d'insieme di tutti gli elementi
strutturali e i disegni costruttivi quotati dei singoli elementi.
Devono inoltre essere presentati i disegni dei meccanismi e
gli schemi funzionali dei circuiti elettrici ed idraulici.
1.1. Descrizione
Devono essere descritte le funzioni degli elementi strutturali
impiegati per la realizzazione dei sistemi funzionali.
Nella descrizione degli elementi stessi devono essere indicati
i sistemi per realizzare il collegamento tra loro, che devono
essere tali da impedire la rimozione degli elementi montati
senza un'azione volontaria di disattivazione dei dispositivi di
fermo, di blocco o di collegamento.
Nel caso di collegamento a vite la condizione di cui al
capoverso precedente è soddisfatta quando, a dado serrato,
la parte terminale del gambo filettato del bullone sporga per
non meno di cinque filetti.
Tale condizione non è richiesta quando il collegamento venga
realizzato con dado e controdado.
1.2. Dimensioni e tolleranze
…
Nei disegni vanno indicate in ogni caso le dimensioni
longitudinali e le tolleranze relative.
…
Lo spessore minimo nominale degli elementi metallici non deve
essere inferiore a 2,2 mm per tutti gli elementi strutturali, salvo
che per gli impalcati metallici e le tavole fermapiede metalliche
che devono avere in ogni caso spessore nominale non inferiore
a mm 1.
Quando vengono utilizzati tubi, essi devono avere spessore s
(in millimetri) non inferiore a s = 1,4 + 0,031 d dove d è il
diametro nominale esterno del tubo espresso in millimetri.
Macchine per la lavorazione del legno (es. Seghe circolari, Piallatrici su una faccia, Seghe a
nastro, Fresatrici ad asse verticale - "toupies" - Seghe a catena portatili da legno).
Presse, comprese le piegatrici, per la lavorazione a freddo dei metalli … una velocità superiore
a 30 mm/s.
Formatrici delle materie plastiche per iniezione o compressione a carico o scarico manuale.
Il fabbricante ha la responsabilità di assicurare che la macchina sia conforme allo stato dell’arte.
http://ec.europa.eu/enter
prise/newapproach/nan
do/
Allegato II, parte 1, sezione A del D.Lgs. 17/2010
Prima del 29 Dicembre 2009 Dopo il 29 Dicembre 2009
Directive 98/37/EC
Directive 2006/42/EC
Prima del 29 Dicembre 2009 Dopo il 29 Dicembre 2009 Dopo il 6 Marzo 2010
XXXXX
Mario
La Direttiva macchine si basa sul metodo regolamentare noto
come il “nuovo approccio dell’armonizzazione tecnica e
normalizzazione”.
PER MANDATO
C.E.
EUROPEO
CEN CENELEC
CONTRIBUTO TRADUZIONE
ITALIANO TECNICO NORME
UNI CEI
Le norme armonizzate europee
Ad esempio, l’applicazione della norma EN ISO 14121-1 garantisce che la valutazione dei rischi sia
effettuata a norma del principio generale 1 dell’allegato I, ma non è sufficiente a dimostrare che le
misure di protezione adottate dal fabbricante relativamente ai pericoli presentati dalla macchina
siano conformi ai pertinenti requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute dell’allegato I.
Le norme di tipo B concernono aspetti specifici della sicurezza della macchina o tipi specifici di protezione
che possono essere utilizzati con una vasta gamma di macchine.
L’applicazione delle specifiche delle norme di tipo B conferisce una presunzione di conformità ai requisiti
essenziali della direttiva macchine a cui esse si riferiscono se una norma di tipo C o la valutazione dei rischi
del fabbricante indicano che la soluzione tecnica specificata dalla norma di tipo B è adeguata per la
particolare categoria o modello di macchina in questione.
L’applicazione di norme di tipo B che forniscono specifiche per i componenti di sicurezza che sono immessi
singolarmente sul mercato.
.
norme di tipo B1: riguardano un aspetto specifico della Sicurezza
EN ISO 13857 Distanze di Sicurezza per la protezione degli arti superiori e inferiori;
compressori). I diversi tipi di macchine che appartengono alla categoria coperta da una norma di tipo C hanno
Le norme di tipo C possono far riferimento a norme di tipo A o B, indicando quali delle specifiche della norma
sono applicabili alla categoria di macchina di cui trattasi. Quando, per un dato aspetto di sicurezza della
macchina, una norma di tipo C si discosta dalle specifiche di una norma di tipo A o B, le specifiche della norma
L’applicazione delle specifiche di una norma di tipo C sulla base della valutazione dei rischi del fabbricante
conferisce una presunzione di conformità ai requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute della
Talune norme di tipo C si compongono di varie parti: una prima parte che fornisce le specifiche generali
applicabili a una famiglia di macchine, seguita da una serie di parti che forniscono le specifiche per le varie
categorie di macchine appartenenti a quella famiglia, a integrazione o modifica delle specifiche generali della
parte 1.
Per le norme di questo tipo C organizzate la presunzione di conformità deriva dall’applicazione della
prima parte generale insieme alla pertinente parte specifica della norma.
1. Scopo
2. Riferimento normativi
3. Definizioni
5. Requisiti di sicurezza
7. Informazioni
8. Bibliografia
9. Allegati (normativi/informativi)
Direttiva Macchine
98/37/CE 2006/42/CE
Il campo di applicazione individuato dalla norma stabilisce per quali macchine l’adozione della stessa
conferisca presunzione di conformità. In tutti i casi in cui il fabbricante si discosti da tale definizione è
necessario valutare il rispetto dei requisiti essenziali di sicurezza ovvero la conformità alla Direttiva
Macchine.
SBARCO???
COLONNA
ANCORAGGI
PIATTAFORMA
BASAMENTO
CHASSIS
STABILIZZATORI
BASAMENTO: parte della PLAC che assicura il supporto della colonna e dell'insieme di
sollevamento. Deve essere dotato di mezzi che consentano il fissaggio sicuro e stabile
delle altri parti della costruzione a es. colonne e stabilizzatori.
CHASSIS: parte della PLAC (motorizzata o meno) che assicura la mobilità e il supporto
del montante e dell'insieme di sollevamento. Solitamente la mobilità è assicurata da
ruote in gomma.
STABILIZZATORI: supporti situati a livello della struttura di base usati per mantenere o
aumentare la stabilità della PLAC in determinate condizioni. Possono essere usati anche
per la messa a livello della piattaforma
BASAMENTO
CHASSIS
STABILIZZATORI
E’ fondamentale per la stabilità della macchina, valutare la consistenza del
terreno di appoggio della macchina, assicurandosi che la pressione esercitata dal
basamento sia adeguata.
Colui che realizza
l’installazione della PLAC
deve rilasciare dichiarazione
attestante l’esecuzione in
conformità alle indicazioni
fornite dal fabbricante nelle
istruzioni .
ANCORAGGI
COLONNA: struttura che sostiene e guida
la piattaforma.
COLONNA
ANCORAGGIO DELLA COLONNA:
dispositivo usato per assicurare che la
colonna venga trattenuta lateralmente
rispetto all'edificio o ad altra struttura.
MANCA LA FASCIA
FERMAPIEDI
- La porta di accesso alla piattaforma non deve aprirsi verso l’esterno.
- Deve chiudersi automaticamente o impedire il funzionamento della PLAC
quando non è chiusa.
- Per le porte di accesso non si devono usare catene o funi.
- Nel caso in cui le due piattaforme siano montate sul medesimo montante si deve
predisporre un tetto di protezione per la piattaforma inferiore al fine di
proteggere le persone dalla caduta di oggetti.
> 0,5 m
• I gradini o i pioli devono essere ripartiti ugualmente sulla distanza che separa il
livello di accesso e la piattaforma di lavoro ed in nessun caso l'altezza del gradino
deve superare 0,3 m.
• La parte anteriore dei gradini o dei pioli deve essere tale da lasciare uno spazio
di almeno 0,15 m per la punta del piede.
SISTEMI DI SOLLEVAMENTO
Si devono prevedere i mezzi per mantenere costantemente
ingranati, in tutte le condizioni di carico, la cremagliera ed il
pignone di trasmissione o di sicurezza. Tali mezzi non devono
limitarsi ai rulli di guida della piattaforma. I dispositivi usati devono
limitare il movimento del pignone sui propri assi in modo tale che
almeno due terzi dell'altezza del dente risulti sempre ingranato
con la cremagliera.
Per la movimentazione
delle sezioni costituenti la
colonna il fabbricante può
prevedere l’impiego di una
gruetta.
• Il dispositivo di comando del movimento verticale normale
deve essere posto soltanto sulla piattaforma di lavoro.
• Il dispositivo di comando del movimento orizzontale dello
chassis della PLAC non deve essere posto sulla piattaforma.
QUADRO DI
COMANDO
QUADRO DI
COMANDO
Ogni piattaforma di lavoro deve essere dotata di un sistema frenante che
viene azionato automaticamente:
a) nel caso di interruzione dell'alimentazione elettrica di rete;
b) nel caso di interruzione dell'alimentazione ai circuiti di comando.
Se vengono usate due o più colonne, si deve prevedere una funzione
frenante per ciascuna colonna.
La PLAC deve essere dotata di mezzi che, in determinate circostanze consentono
l'abbassamento di emergenza della piattaforma di lavoro a mezzo di un comando
manuale.
Tali circostanze devono comprendere i guasti elettrici ma possono escludere quei guasti
meccanici che impedirebbero il movimento della piattaforma di lavoro in condizioni di
sicurezza.
È sottinteso che tali mezzi devono offrire la possibilità di abbassare la piattaforma di
lavoro in emergenza in modo tale che le persone possano abbandonarla, in funzione della
disponibilità di condizioni di cantiere adeguate.
Dispositivo meccanico per arrestare e tenere ferma la piattaforma di lavoro sul montante
in caso di velocità eccessiva (prima che venga superata la velocità di 0,5 m/s).
Detto dispositivo deve:
• essere sempre perfettamente operativo sia durante il normale esercizio che
durante il montaggio, la manutenzione e lo smontaggio;
• essere accessibile per il controllo, la manutenzione e la prova senza dover
ricorrere a lavori di smontaggio di notevole entità;
• poter essere sottoposto a prova da una persona competente distante dalla
piattaforma di lavoro in modo che le persone non siano esposte a pericoli;
• essere progettato in modo che tutti i circuiti di comando relativi al normale
funzionamento vengano automaticamente interrotti da un interruttore di sicurezza
prima o nel momento dell'azionamento del paracadute;
• essere progettato in modo che il metodo di sblocco del paracadute richieda
l’intervento di una persona competente per ristabilire le normali condizioni di
lavoro della PLAC;
• essere progettato in modo che l'effetto frenante del paracadute aumenti
progressivamente dal punto di intervento del regolatore di eccesso di velocità fino
al punto di arresto della piattaforma.
PARACADUTE
La PLAC deve essere dotata di un dispositivo rilevatore e indicatore del sovraccarico e
del momento.
Questo dispositivo deve:
- rilevare il carico totale della piattaforma di lavoro dovuto a persone, attrezzature e materiali;
- rilevare i momenti dovuti a questi carichi che possono portare al ribaltamento o al guasto
della PLAC (momenti flettenti e torcenti sulle piattaforme principali a sbalzo, momenti flettenti
e torcenti sulla parte centrale delle piattaforme principali a semplice appoggio, momento
flettente sulla colonna)
La rilevazione del sovraccarico/momento deve essere eseguita almeno quando la piattaforma di
lavoro è ferma.
Le funzioni di rilevazione e di indicazione del carico e del momento devono attivarsi:
a) automaticamente per le diverse configurazioni possibili della piattaforma,
oppure
b) se la rilevazione e l'indicazione automatica non sono possibili per le diverse
configurazioni, quando previsto un selettore di configurazione della piattaforma di
lavoro che consenta una chiara classificazione della regolazione scelta rispetto alla reale
configurazione della piattaforma di lavoro.
Il selettore deve essere posizionato o protetto in modo da risultare inaccessibile alle persone
non autorizzate.
Il rilevatore di sovraccarico/momento deve intervenire prima di raggiungere un
sovraccarico/momento pari a 1,1 volte il valore nominale ed una volta intervenuto deve isolare
in modo continuato i comandi interessati fintanto che il sovraccarico/momento sia stato rimosso.
bicolonna
Monocolonna
Targa in configurazione bicolonna
Ponti mobili
Ponti sospesi
sviluppabili su
e relativi
carro a sviluppo
Ponti mobili sviluppabili su carro argani
verticale azionati
ad azionamento motorizzato
a mano
Ascensori e montacarichi da cantieri
Le piattaforme autosollevanti su colonne non rientrano
in precedenti regimi di verifica.
Le PLAC non marcate CE, assimilate ai ponteggi
metallici fissi dalle circolari del Ministero del Lavoro
39/80 e 97/87, devono essere munite di autorizzazione
rilasciata in via esclusiva dal Ministero del Lavoro,
previo esame delle relazioni tecniche allegate dal
fabbricante alla richiesta (art. 30 del DPR 164/56).
https://www.inail.it/cs/internet/atti-e-documenti/note-e-provvedimenti/determine-presidente/determina_presidente_n_131_4_aprile_2016.html
Il D.M. 11 aprile 2011 prevede la possibilità che INAIL, ASL e ARPA
definiscano degli accordi per la gestione delle verifiche periodiche.
Il datore di lavoro deve comunicare
all’UOT competente per territorio
la messa in servizio
dell’attrezzatura
/ /
/_ _
Anno Numero matricola Provincia
immatricolazione
Codice attività
Il fabbricante nelle istruzioni prevede,
oltre alla configurazione multicolonna
Dichiarazione di (con numero max di colonne, ad es. 3)
conformità anche configurazioni inferiori (due o
esclusivamente per una colonna), è possibile l’utilizzo di
una sola configurazione (a 1, 2 o 3
il multicolonna colonne). Non è invece possibile
utilizzare simultaneamente, in modo
indipendente le colonne.
SI TRATTA SEMPRE DI
UNA SOLA
ATTREZZATURA DI
LAVORO
C
Devono essere previsto 3
manuali per i
3 dichiarazioni di conformità multicolonna con la
per ciascuna colonna specifica relativa a tutte
costituente il multicolonna le configurazioni possibili
. In questo caso è
possibile utilizzare le
colonne in
configurazione
multicolonna, e
separatamente le singole
monocolonne. In sintesi,
SI TRATTA SEMPRE DI casi possibili:
TRE ATTREZZATURE DI
LAVORO
3 VERIFICHE
Se possibile le verifiche
potranno essere 3 dichiarazioni di conformità
condotte per ciascuna PLAC
B contestualmente o costituente il multicolonna
separatamente, ma
dovranno comunque
essere rilasciati 3 schede
e 3 verbali dietro
pagamento di 3 tariffe.
C
La prima verifica periodica è finalizzata a:
a) identificare l’attrezzatura;
b) accertare che la configurazione dell’attrezzatura sia tra
quelle previste dal fabbricante;
c) verificare la regolare tenuta del “registro di controllo”;
d) controllare lo stato di conservazione;
e) effettuare prove di funzionamento e di efficienza dei
dispositivi di sicurezza.
XXXXX
Mario
Roma, 10/05/2013
Dati identificativi
dell’attrezzatura
Caratteristiche
principali
dell’attrezzatura
Dispositivi di
sicurezza installati
Documentazione
dell’attrezzatura
Il verificatore non può eseguire la verifica per cause non dipendenti dalla sua
volontà.
Indisponibilità
Indisponibilità
personale di
attrezzatura
supporto
Indisponibilità dei
mezzi per eseguire
la verifica
Altro
La verifica deve ritenersi sospesa ovvero i termini devono essere congelati al momento
dell’effettuazione della verifica, per poi riprendere nel momento in cui quanto richiesto dal
verificatore viene fornito dal datore di lavoro.
Il tecnico deve rilasciare un verbale nel quale specifichi le cause che hanno determinato la
sospensione della verifica e il termine entro il quale quanto richiesto deve essere prodotto.
Il verbale di verifica periodica consta di 4 parti, prevedendo:
Per macchine non marcate CE il datore dei lavoro è comunque tenuto ai sensi
dell’art. 71 commi 8 e 9 a far condurre, persona competente, controlli
sull’attrezzatura volti ad assicurare il buono stato di conservazione e l’efficienza
della stessa.
Esame degli organi principali:
Una volta identificati i principali organi dell’attrezzatura, quali:
• basamento/chassis
• stabilizzatori
• elementi della colonna
• gruppo di sollevamento
• ancoraggi
• piattaforma
• accesso
• ecc.
controllarne la conformità con quanto indicato nelle istruzioni, tramite
esame visivo, l’eventuale presenza di parti sverniciate, cricche, deformazioni
o corrosioni.
Comportamento durante le prove di funzionamento dell’apparecchio e dei
dispositivi di sicurezza:
Seguendo esclusivamente le indicazioni riportate dal fabbricante nelle istruzioni,
procedere con l’effettuazione delle prove di funzionamento dell’attrezzatura.
Tali prove dovranno contemplare la verifica del corretto funzionamento
dell’attrezzatura nel suo complesso e in particolare di:
• sistema di frenatura
• comandi
• dispositivo di rilevazione del sovraccarico/momento
• dispositivo contro la caduta o la velocità eccessiva della piattaforma
• dispositivo di controllo del livellamento
• ecc.
Configurazione e dati tecnici rilevati al momento della verifica:
Riportare una breve descrizione della configurazione rilevata al momento della verifica,
appurando che corrisponda ad una di quelle previste nella scheda tecnica a corredo
della macchina.
La verifica verrà condotta con riferimento a:
ANCORAGGI • basamento/chassis
• stabilizzatori e loro posizionamento
COLONNA
• numero di colonne
• presenza e tipologia di ancoraggi
• dimensioni e caratteristiche della piattaforma
• dispositivo di accesso al supporto della
piattaforma
PIATTAFORMA
BASAMENTO
CHASSIS
STABILIZZATORI
Si tratta di attrezzature multifunzione,
Piattaforma di lavoro autosollevante su
colonne progettate dal fabbricante per assolvere
funzioni diverse in base alle esigenze.
Come trattarle in verifica?
Montacarichi da cantiere
Ascensore da cantiere
Piattaforma di lavoro autosollevante su colonne con ascensore di ispezione
L’ascensore rientra in verifica?
Dato più risalto al concetto di uso scorretto ragionevolmente prevedibile: l'uso della
macchina in un modo diverso da quello indicato nelle istruzioni per l'uso, ma che può derivare dal comportamento umano
facilmente prevedibile
Introdotti come generali alcuni RES prima riferiti solo alle operazioni di
sollevamento ed alla mobilità delle macchine
(1.1.7 Posti di lavoro; 1.1.8 Sedili; 1.3.9 Rischi di movimenti incontrollati; 1.5.1.6
Fulmine)
Marcatura della macchina. L’anno di costruzione si riferisce all’anno in cui si e’
concluso il processo di fabbricazione. Divieto di antedatare e postdatare la macchina
PARTE GENERALE
REQUISITI ESSENZIALI DI SICUREZZA E DI TUTELA DELLA SALUTE RELATIVI ALLA PROGETTAZIONE E
ALLA COSTRUZIONE DELLE MACCHINE
Alcune definizioni:
a) “Operazione di sollevamento”: operazione di spostamento di unità di carico costituite da cose e/o
persone che necessitano, in un determinato momento, di un cambiamento di livello.
b) “Carico guidato”: carico di cui l’intero spostamento avviene lungo guide rigide o flessibili, la cui
posizione nello spazio è determinata da punti fissi.
...
g) “Supporto del carico”: parte della macchina sulla quale o nella quale le persone e/o le cose sono
sorrette per essere sollevate.
137
Alcune precisazioni:
“unità di carico” fa riferimento a gruppi di una o più persone o cose o quantità di materiale alla
rinfusa che vengono spostati come peso unico. Non copre gli elementi della macchina stessa,
pertanto, un’operazione che comporta il sollevamento di un elemento della macchina ma non
viene sollevato un carico esterno non viene considerata un’operazione di sollevamento in tal
senso.
“in un determinato momento” indica che la macchina destinata allo spostamento di oggetti, fluidi,
materiali o persone in modo continuo, ad esempio, su trasportatori o scale mobili o attraverso
condotti non è considerata una macchina che svolge “operazioni di sollevamento” in tal senso e
non è pertanto soggetta ai requisiti indicati dalla parte 4.
il normale movimento dei materiali effettuato con mezzi di movimento terra come, ad esempio,
escavatori e caricatori non è considerato un’operazione di sollevamento, ragion per cui le
macchine di movimento terra utilizzate solo a tal fine non sono disciplinate dalla parte 4
dell’allegato I. Tuttavia, le macchine di movimento terra progettate ed equipaggiate anche per il
sollevamento di unità di carico sono soggette ai requisiti della parte 4 dell’allegato I.
I principali aspetti richiamati nei RES:
RES DESCRIZIONE
4.1.2.1 Rischi dovuti alla mancanza di stabilità
4.1.2.2 Guide o vie di scorrimento
4.1.2.3 Resistenza meccanica
4.1.2.4 Pulegge, tamburi, rulli, funi e catene
4.1.2.5 Accessori di sollevamento e relativi componenti
4.1.2.6 Controllo dei movimenti
4.1.2.7 Prevenzione del rischio di collisione
4.1.2.8 Macchine che collegano piani definiti
4.1.2.8.1 Movimenti del supporto del carico
4.1.2.8.2 Accesso al supporto del carico
4.1.2.8.3 Contatto con il supporto del carico in movimento
4.1.2.8.4 Caduta del carico dal supporto del carico
4.1.2.8.5 Sicurezza ai piani
4.1.3 Verifica dell’idoneità all’impiego
4.2.1 Controllo dei movimenti della macchina e del carico
4.2.2 Controllo delle sollecitazioni
4.3.1 Informazioni e marcature di catene, funi e cinghie
4.3.2 Marcatura degli accessori di sollevamento
4.3.3 Marcatura delle macchine di sollevamento
4.4.1 Istruzioni per gli accessori di sollevamento
4.4.2 Istruzioni per le macchine di sollevamento
La parte 6 dell’allegato I - Requisiti essenziali supplementari di sicurezza e di tutela della salute
per le macchine che presentano particolari pericoli dovuti al sollevamento di persone
definisce i requisiti essenziali in materia di sicurezza e di tutela della salute per le macchine che
comportano dei pericoli concernenti il sollevamento di persone.
I rischi concernenti il sollevamento di persone sono generalmente maggiori rispetto a quelli relativi
al sollevamento di cose, in termini di maggior gravità delle eventuali lesioni dovute al guasto che
potrebbe causare un infortunio e la maggior esposizione ai pericoli, poiché le persone che vengono
sollevate dalla macchina sono continuamente esposte a pericoli quali, ad esempio, la caduta del
supporto del carico e ad una minor possibilità di evitare i pericoli o le relative conseguenze.
140
Alcune precisazioni:
I requisiti di cui alla parte 6 dell’allegato I si applicano a tutte le macchine che eseguono
operazioni di sollevamento di persone, a prescindere dal fatto che l’operazione di sollevamento
delle persone sia la funzione principale della macchina, una funzione secondaria o la funzione di
un elemento della macchina stessa.
Il termine “sollevamento” copre tutti i movimenti o sequenze di movimenti che comprendono il
sollevamento o l’abbassamento o entrambi. Il sollevamento e l’abbassamento comprendono dei
cambiamenti di livello in una direzione verticale diritta, nonché con una pendenza. I requisiti di
cui alla parte 6 non si applicano ai pericoli dovuti al movimento delle persone in modo continuo,
ad esempio su macchine come le scale mobili e i marciapiedi mobili.
I requisiti di cui alla parte 6 possono essere applicabili alle macchine in senso stretto, alle
attrezzature intercambiabili destinate al sollevamento di persone, ai componenti di sicurezza
montati sulla macchina per garantire la sicurezza delle operazioni di sollevamento di persone,
agli accessori di sollevamento oppure a catene, funi e cinghie utilizzati per il sollevamento di
persone e possono essere anche applicati alle quasi-macchine che comportano il sollevamento
di persone.
141
I principali aspetti richiamati nei RES:
RES DESCRIZIONE
6.1.1 Resistenza meccanica
6.1.2 Controllo delle sollecitazioni
6.2 Dispositivi di comando
6.3.1 Movimenti del supporto del carico
6.3.2 – 1o paragrafo Inclinazione del supporto del carico
6.3.2 – 2o e 3o paragrafo Impiego del supporto del carico come posto di lavoro
6.3.2 ultimo paragrafo Portelli del supporto del carico
6.3.3 Copertura di protezione
6.4 Macchine per il sollevamento di persone che collegano piani definiti
6.4.1 Rischi per le persone che si trovano nel supporto del carico o sopra di esso
6.4.2 Comandi ai piani
6.4.3 Accesso al supporto del carico
6.5 Marcature nel supporto del carico
Ing. Sara Anastasi Ing. Luigi Monica
s.anastasi@inail.it l.monica@inail.it
office +390654876376 office +390654876410