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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA

A.A. 2014/15

PAS – Classe A020

C
Corso di Did
Didattica
tti della
d ll Specificazione
S ifi i Geometrica
G t i dei
d i Prodotti
P d tti

Lezione 2

Tolleranze geometriche - fondamenti

Docente: Gianmaria Concheri


gianmaria.concheri@unipd.it Tel. 049 8276739
PAS - Didattida della Specificazione
Università di Padova – Dipartimento di Ing. Civile Edile e Ambientale - ICEA
A.A. 2014/15 Geometrica dei Prodotti
LABORATORIO di DISEGNO e METODI dell’INGEGNERIA INDUSTRIALE Prof. Gianmaria Concheri

Contenuti della lezione

Lezione 2:
 Premessa: perché la specificazione geometrica.

 Tolleranze geometriche e zone di tolleranza

 Definizioni ed esempi

 Tolleranze generali geometriche

 Appendice: GPS e incertezza

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Specificazione geometrica dei prodotti: schema di sintesi

La specificazione è adeguata?

Una specificazione ambigua può portare scartare il prezzo perché non


conforme alle tolleranze prescritte a disegno anche se in pratica accettabile e
funzionante e viceversa!

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Specificazione geometrica dei prodotti: un esempio

Problema n. 1:
Sono i bordi del pezzo ad essere localizzati rispetto ai fori o
viceversa?

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Specificazione geometrica dei prodotti: un esempio

Problema n. 2:
Qual è l’orientamento del pezzo corretto per controllare le tolleranze
dimensionali?

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Specificazione geometrica dei prodotti: un esempio

Problema n. 3:
La zona di tolleranza dell'asse del foro è quadrata mentre la forma del foro
circolare.
Qual’è la dimensione critica della zona di tolleranza (lato del
quadrato o diagonale del quadrato)?

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Specificazione geometrica dei prodotti: un esempio

Problema n. 4:
La quotatura determina l’accumulo dell'errore sulla posizione dei
fori.

zona tolleranza
foro 2

1 2

zona tolleranza
foro 1

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Specificazione geometrica dei prodotti: un esempio

Soluzione:
adottare una specificazione non ambigua mediante l’uso corretto delle
tolleranze dimensionali e geometriche...

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Specificazione geometrica dei prodotti: premessa

UNI EN ISO 14405-2:2012– GPS -- Tolleranze dimensionali -- Parte 2: Dimensioni


diverse dalle dimensioni di accoppiamento lineari (linear sizes)
SPECIFICAZIONE AMBIGUA

SPECIFICAZIONI
Esempio di “linear
linear NON AMBIGUE
distance between two
integral features”
Non basta quotare un disegno, ma è
necessario definire la specifica
geometrica !!!

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Specificazione geometrica dei prodotti: concetti di base


Le zone di tolleranza geometrica definiscono le porzioni di spazio (in 2D o
3D) di forma perfetta entro cui le superfici reali devono stare per essere
accettate.

L’elemento geometrico reale posto in tolleranza può assumere qualsiasi forma


ed orientamento all’interno della propria zona di tolleranza.
t1

Individuata l’opportuna zona di tolleranza, l’unico modo in cui si può controllare


l’andamento effettivo (forma, orientamento e posizione) dell’elemento
geometrico reale è restringere la tolleranza.
t2

t2 < t1

La tolleranza si intende applicata all’intero elemento geometrico cui è riferita.

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Specificazione geometrica dei prodotti: concetti di base

La dimensione (lineare) della porzione di spazio è denominata tolleranza.

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Specificazione geometrica dei prodotti: concetti di base

Chiariamolo con un esempio: specificazione geometrica di un tavolo

Requisito 1: la superficie del tavolo deve essere piana

Zona di tolleranza:
•coppia di piani paralleli tra loro
•distanti 0,5 mm
Nota: un piano è piano
indipendentemente da come è
orientato nello spazio

La forma è una proprietà intrinseca La zona di tolleranza si “adatta”


dell’elemento geometrico all’elemento geometrico
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Specificazione geometrica dei prodotti: concetti di base

Specificazione geometrica di un tavolo (continua)

Requisito 2: la superficie del tavolo deve essere “orizzontale”

Zona di tolleranza:
•coppia di piani paralleli tra loro
•distanti 0,5 mm
•paralleli al riferimento A (pavimento)

Nota: la zona di tolleranza ha stessa forma e dimensioni di quella della planarità.


In aggiunta ha solo il vincolo di essere parallela al pavimento.
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Specificazione geometrica dei prodotti: concetti di base

Specificazione geometrica di un tavolo (continua)

Requisito 3: la superficie del tavolo deve essere alla distanza di 800mm dal
pavimento
800

Zona di tolleranza:
• coppia di piani paralleli tra loro
• distanti 0,5 mm
• paralleli al riferimento (pavimento)
• il cui piano medio dista 800 mm dal riferimento
Nota: la zona di tolleranza ha stessa forma e dimensioni di quella della planarità e
del parallelismo. In aggiunta ha solo il vincolo di distanza dal pavimento.
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Specificazione geometrica dei prodotti: concetti di base

Specificazione geometrica di un tavolo (continua)

Riassumendo:
A parità di tolleranza (0,5 mm nell’esempio), la specifica di
localizzazione vincola non solo la posizione del piano, ma anche la
sua orientazione (tolleranza di parallelismo = 0,5 mm) e la sua forma
(tolleranza di planarità = 0,5 mm).

H senso iinvece specificare


Ha ifi
800

forma, orientazione e posizione


se le tolleranze sono crescenti

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Specificazione geometrica dei prodotti: introduzione

Riferimento:
UNI EN ISO 1101:2006 - Indicazione delle tolleranze geometriche - Tolleranze di
forma, orientamento, localizzazione e oscillazione

Collocazione nella matrice GPS:

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Indicazione tolleranze geometriche

Riquadri delle tolleranze geometriche:

Segno grafico Identificazione del/i riferimento/i


(se applicabile)
tolleranza

Il valore della tolleranza va espresso nell'unità di misura utilizzata sul disegno


(MILLIMETRO) e la stessa tolleranza viene preceduta dal segno caratteristico  se
è circolare o cilindrica e S se è sferica

Quando la tolleranza si applica a più feature si utilizza il simbolo ×.

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Indicazione tolleranze geometriche

Elementi geometrici posti in tolleranza.

Integrali: indicazione su contorno, estensione o linea di richiamo

Derivati: indicazione su estensione della linea di misura

Elemento INTEGRALE: elemento fisico che può essere toccato e misurato


Elemento DERIVATO: elemento che non può essere misurato direttamente, ma viene
derivato da un elemento integrale (es. l’asse di un cilindro, un piano medio etc.)
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Indicazione tolleranze geometriche

Altre informazioni possono essere specificate


vicino al riquadro di tolleranza.

NC = superficie che non deve essere convessa

Per un elemento geometrico possono essere definite più specifiche di


tolleranza.

Prescrizioni restrittive.
Tolleranze da applicarsi a porzioni di linea lunghe 100 mm

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Altre generalità sulle zone di tolleranza geometrica

Indicazioni supplementari:
Se una prescrizione di forma è applicata all’intero profilo o superficie corrispondenti
al contorno della vista rappresentata, l’indicazione si completa come segue:

Segno grafico
aggiunto

Le superfici a e b non
sono interessate dalla
prescrizione.

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Altre generalità sulle zone di tolleranza geometrica

La presenza del
simbolo  determina la
forma della zona di
tolleranza.

Per zone di tolleranza, di pari


dimensione, applicate a singole Per una singola zona di tolleranza
feature si può utilizzare una applicata a singole feature si deve
specifica unica. utilizzare il simbolo “CZ” (Common
3x
Zone)
Zone).

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Indicazione quote teoricamente esatte

Indicazione delle quote teoricamente esatte


Dimensioni che determinano la posizione o l’orientazione teoricamente esatta degli
elementi geometrici posti in tolleranza rispetto agli elementi di riferimento

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Indicazione elementi di riferimento

Indicazione dei riferimenti

Per identificare un riferimento si usano lettere maiuscole latine (A, B, C…).

Riferimento indicato Riferimento indicato sul riquadro


sull’elemento delle tolleranze
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Indicazione elementi di riferimento

Elementi geometrici integrali: indicazione sul contorno, su un’estensione del


contorno o su una linea di richiamo

Se l’elemento di riferimento è
nascosto, posso utilizzare una linea di
richiamo 02.1 (sconsigliato)

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Indicazione elementi di riferimento

Elementi geometrici derivati:


indicazione sull’estensione della
linea di misura

Quando come elemento di


riferimento si sceglie un asse
B
geometrico, questi non è
fisicamente rilevabile e pertanto
quale elemento di riferimento può
venire adottata la corrispondente
superficie cilindrica

Se l’elemento di riferimento è definito su


di una parte limitata di un elemento
geometrico, tale parte deve essere
individuata e quotata.

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Indicazione elementi di riferimento

Elementi geometrici derivati:


Indicazione sopra o sotto il
riquadro delle tolleranze

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Errate indicazioni dei riferimenti

ERRORI di indentificazione di elementi derivati

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Indicazione elementi di riferimento

Elemento di riferimento stabilito da un singolo elemento geometrico:

Elemento di riferimento comune stabilito da due elementi geometrici:

Sistema di elementi di riferimento (due o più elementi geometrici in ordine di priorità):

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Scelta elementi di riferimento

Di preferenza gli elementi di riferimento sono:


— una superficie relativamente grande;
— due superfici anche relativamente modeste ma dislocate distanti l'una
d ll' l
dall'altra;
— un asse abbastanza lungo;
— due assi anche corti ma situati distanti l'uno dall'altro;
— un asse corto ed una superficie ortogonale all'asse stesso.

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Tolleranze geometriche:

Vedi definizioni in UNI EN ISO 1101:2006


e
UNI EN ISO 1101:2013

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Tolleranze geometriche: valori limite
Valori Applicabilità Riferimento Quote
Tipo Riferimento Caratteristiche Simbolo 2D/3D Forma zona
tipici riquadrate
L M L M

Rettilineità
2D IT No n/a No
elemento

Rettilineità asse
o piano 3D Funzione Si n/a No
mediano

Forma No Planarità 3D IT/2 No n/a No

Circolarità 2D IT/2 No n/a No

Cilindricità 3D IT/2 No n/a No

Parallelismo 3D IT Solo assi Solo assi No

Orientamento Si Perpendicolarità 3D IT Solo assi Solo assi No

Inclinazione 3D IT Solo assi Solo assi Si (angoli)

Circolare 2D IT/2 No No No

Oscillazione Si

Totale 3D IT/2 No No No

Si/No Profilo di linea 2D Funzione No Solo assi Si

Profili

Profilo di
Si 3D Funzione No Solo assi Si
superficie

Localizzazione 3D Funzione Si Solo assi Si

Posizione Si Concentricità 3D IT No No No

Simmetria 3D Funzione No No No

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Specificazione geometrica dei prodotti: un esempio

Torniamo al nostro esempio:

qual è il percorso per identificare una specifica geometrica corretta,


completa e coerente ?

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Specificazione geometrica dei prodotti: un esempio

Specificazione corretta, completa e coerente:


1) Tolleranze dimensionali utilizzate solo per definire le dimensioni degli
elementi e gli ingombri (size)

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Specificazione geometrica dei prodotti: un esempio

2) Indicazione esplicita di un sistema di riferimento a tre piani ortogonali rispetto i


quali localizzare in maniera univoca gli assi dei fori.

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Specificazione geometrica dei prodotti: un esempio

3) Gli elementi di riferimento sono “qualificati” e organizzati gerarchicamente

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Specificazione geometrica dei prodotti: un esempio

4) Quote teoricamente esatte definiscono la posizione teorica delle feature rispetto


al sistema di riferimento.

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Specificazione geometrica dei prodotti: un esempio

5) Le zone di tolleranza dei fori sono definite mediante tolleranza di localizzazione


(di forma cilindrica).
È possibile ampliarle ulteriormente applicando la condizione di massimo
materiale.

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LE TOLLERANZE GENERALI GEOMETRICHE

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Tolleranze Generali UNI EN 22768: Premessa

La specificazione è completa: ogni dimensione e geometria possiede scostamenti


limite (tolleranze)  disegni difficili da leggere, difficoltà nel riconoscere le quote
critiche, molti controlli da eseguire, aumento dei costi, difficoltà nell’eseguire il
disegno, tempi di esecuzione del disegno lunghi…
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Tolleranze Generali UNI EN 22768: Premessa


Ogni parte di un prodotto è caratterizzata da dimensioni e forme geometriche.
Perché il prodotto funzioni è necessario che gli scostamenti dimensionali e
geometrici di ogni sua parte siano limitati (tolleranze dimensionali e geometriche).
Questo comporta però l’esecuzione di disegni molto complessi e talvolta confusi
(vedi figura precedente).

Per semplificare l’esecuzione


l esecuzione dei disegni
disegni, assicurando una specificazione completa
(associare tolleranze a tutte le dimensione e a tutte le geometrie anche quando non
indicato) sono state introdotte le tolleranze generali:
UNI EN 22768-1 UNI EN 22768-2
L’applicazione delle tolleranze generali non comporta un aumento del costo delle
lavorazioni. Tali tolleranze infatti si ottengono senza particolari accorgimenti con i
processi ad asportazione di truciolo (i gradi di tolleranza da utilizzare corrispondono
a quelli abituali dell’officina):
dell officina): si verifica la classe di tolleranza che ll’officina
officina riesce ad
ottenere e si affida l’esecuzione del pezzo ad officine che garantiscono il rispetto di
queste toleranze (tipicamente non si controlla che le tolleranze generali siano
rispettate, ma servono per tutelarsi da errori di lavorazione “esagerati”).
Il superamento della tolleranza generale non dovrebbe dare origine allo scarto del
prodotto se funzionalità dello stesso non è compromessa.

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Tolleranze Generali UNI EN 22768

La norma specifica le tolleranze generali


per le caratteristiche prive di indicazioni di tolleranze specifiche.
Quando la funzione dell’elemento ammette una tolleranza uguale o più ampia delle
tolleranze g
generali, la stessa tolleranza non va indicata

Fa eccezione alla regola il caso in cui la funzione dell’elemento ammetta una


tolleranza più ampia della tolleranza generale, che permetta di realizzare
un’economia nella produzione.

I questo
In t caso particolare
ti l lla ttolleranza
ll più
iù ampia
i deve
d essere iindicata
di t
singolarmente vicino alla relativa caratteristica (per esempio, la tolleranza di
circolarità di un grande anello di piccolo spessore).

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UNI EN 22768-2:1996 - Rettilineità e Planarità


Le tolleranze di planarità e di rettilineità sono specificate nella tabella seguente.
Quando una tolleranza è scelta tra quelle in tabella, deve essere riferita:

1 - per la rettilineità, alla lunghezza della linea corrispondente;

2 - per la planarità, alla più grande dimensione laterale della superficie o del
diametro nel caso di superficie circolare.

Classe Oltre Oltre Oltre Oltre Oltre


di Fino a 10 30 100 300 1000
tollera 10 fino a fino a fino a fino fino
n. 30 100 300 1000 3000

H 0,02 0,05 0,1 0,2 0,3 0,4

K 0,05 0,1 0,2 0,4 0,6 0,8

L 0,1 0,2 0,4 0,8 1,2 1,6

Rappresentazione dell’errore di planarità in


funzioni delle dimensioni nominali del pezzo
Fino a 10mm
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Tolleranze Generali UNI EN 22768: Conclusione

In conclusione, utilizzando le tolleranze generali, la complicata rappresentazione


vista nella prima figura si semplifica come segue. A disegno vengono indicate solo
le tolleranze più restrittive di quelle relative alle tolleranze generali (e quelle più
ampie solo se comportano un’economicità nella produzione)

Tolleranze secondo ISO 8015


Tolleranze generali ISO 2768 - mH

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APPENDICE:

GPS e INCERTEZZA

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Fondamenti del sistema ISO GPS

(Vedi ISO/TS 17450-2 e business plan TC213)

Vi sono dei postulati (tenets) assunti come fondamenti del sistema GPS:

1 La funzionalità del prodotto (meccanico/industriale) è assicurata dalla sua


1.
geometria e dal suo materiale. Il sistema GPS controlla e specifica in modo
completo, non ambiguo, logico, esprimibile in termini matematici, solo la
geometria.

2. L’incertezza è la “valuta” con cui quantificare:

1. Quanto la specifica “cattura” la Incertezza di correlazione


f
funzionalità
i lità
2. Il livello informativo e/o il grado di Incertezza di specificazione
ambiguità di una specifica
3. L’affidabilità del controllo Incertezza di misura
dimensionale/geometrico

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Incertezza e Specificazione Geometrica dei Prodotti

Incertezza come indicatore dell’efficienza della specificazione e controllo geometrico

Incertezza
TOTALE

Incertezza Incertezza
di CORRELAZIONE di CONFORMITÀ

Incertezza Incertezza
di MISURA di SPECIFICAZIONE

Incertezza Incertezza
di METODOLOGIA di IMPLEMENTAZIONE

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Il sistema GPS: incertezza totale di verifica dei prodotti

Incertezza di correlazione:

• indica la capacità della specifica geometrica di esprimere la


funzionalità del prodotto.
• dipende dalla differenza tra operatore di specificazione effettivo e
operatore funzionale,
funzionale che definisce la funzione desiderata per il
pezzo, espressa nei termini e nelle unità dell’operatore di
specificazione effettivo.
Esempio: albero Ø 30:
Descrizione funzionale: capacità dell’albero di funzionare per 2000 ore
in un foro con tenuta senza perdite.
Specificazione: dimensione Ø30 h7 e Ra 1,5 con filtro a 2,5
mm
mm.

L’incertezza di correlazione dipende dalla capacità della specificazione di


assicurare che un albero che soddisfa la specificazione funziona 2000 ore
senza perdite, mentre uno che non soddisfa la specificazione non funziona
2000 ore senza perdite.
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A.A. 2014/15 Geometrica dei Prodotti
LABORATORIO di DISEGNO e METODI dell’INGEGNERIA INDUSTRIALE Prof. Gianmaria Concheri

Il sistema GPS: incertezza totale di verifica dei prodotti

Incertezza di specificazione:

• indica la capacità della specifica geometrica di soddisfare i requisiti


richiesti.
• quantifica ll’ambiguità
ambiguità dell
dell’operatore
operatore di specificazione.
specificazione

Esempio:
L’incertezza di specificazione di una dimensione Ø30 ± 0.1 mm, per cui non
è indicato quale metodo di associazione debba essere usato, è calcolata
dall’intervallo di valori ottenibili utilizzando diversi criteri di associazione (ad
es. MZLI o LSLI).

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Il sistema GPS: incertezza totale di verifica dei prodotti

Incertezza di metodo:

• dipende dalle differenze tra l’operatore di specificazione effettivo


(magari incompleto) e l’operatore di verifica effettivo, ovvero tra la
descrizione teorica dell
dell’operazione
operazione di definizione geometrica e la sua
esecuzione mediante strumenti teoricamente perfetti.
• condizione per minimizzare l’incertezza di metodo è di poter disporre
di un operatore di specificazione completo (e quindi di un operatore
di misura perfetto).

Esempio:
Se si deve verificare un albero con diametro Ø30 ± 0.1 E ,e si usa un
micrometro
i t perfetto
f tt per eseguire
i la
l misura,
i l’i
l’incertezza
t di metodo
t d è data
d t
dalla differenza tra i valori ottenuti dal micrometro e quelli ottenuti
misurando il diametro del minimo cilindro circoscritto mediante uno
strumento (es. CMM in scansione) perfetto.

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Il sistema GPS: incertezza totale di verifica dei prodotti

Incertezza di implementazione:

• nasce dalle differenze tra l’uso di uno strumento perfetto di uno


strumento reale (divergenza delle caratteristiche metrologiche
dell’operatore di verifica
erifica effettivo
effetti o dalle caratteristiche metrologiche
ideali definite dall’operatore di verifica perfetto).

Esempio:
Se si deve verificare un albero con diametro Ø30 ± 0.1 E , e si usa un
micrometro per eseguire la misura, l’errore di implementazione deriva dalle
imperfezioni
p di fabbricazione e di funzionamento del micrometro,,
indipendentemente dal fatto che si debba verificare il limite superiore
(envelope) o il limite inferiore (minimo diametro tra due punti).

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Il sistema GPS: incertezza totale di verifica dei prodotti

Possibili interazioni tra incertezza di correlazione e incertezza di specificazione

Possibili interazioni tra incertezza di metodo e incertezza di implementazione

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