Sei sulla pagina 1di 2

© Mondadori Education

Antonio Amurri
I fiori sono per appassire

Mio figlio Franco, prima di entrare nell’età che precede l’età in cui si pensa che i figli
stiano per entrare nell’età della ragione, quando insomma aveva cinque anni, era di
una logica ferrea1, basata su pochi ma solidi concetti.
I soldi, per esempio. Se chiedevo a Franco: – Che cosa sono i soldi? – mi rispondeva:
– I soldi sono per spenderli.
Aveva ragione: i soldi sono stati creati per essere spesi; ma se provavo a domandargli
come si fa a procurarsi i soldi, non mi rispondeva, come avrei voluto, – I soldi li
guadagna papà col sudore della sua fronte –. Esprimeva invece il suo personalissimo
punto di vista che era il seguente:
– I soldi li dà la banca. Tu vai alla Banca e la Banca ti dà i soldi.
Franco aveva indubbiamente un alto concetto della Banca, ma se la vedeva sotto il
profilo dell’opera assistenziale2 la colpa è un po’ mia.
Quando la madre, il cinque del mese, mi avvisava di aver finito i soldi che le avevo
dato il primo del mese perché le bastassero fino alla fine del mese, io rispondevo che
glieli avrei dati non appena avessi avuto il tempo di andare a prenderli in Banca. E
Franco, naturalmente, immaginava questa Banca come una specie di ONARMO3 del
biglietto da mille, ammesso che sapesse, e non lo credo, che cosa fosse l’ONARMO.
Lasciamo da parte i problemi economici, e occupiamoci dell’opinione che aveva
Franco delle cose di tutti i giorni.
– Che cosa sono i vetri, Franco?
– I vetri sono per pulirli.
Potevo dirgli che sbagliava? Non potevo, perché è indubbio che i vetri «sono per
pulirli». Non si fa altro, in casa nostra.
– E la pastasciutta?
– La pastasciutta è per mangiarla.
– E il brodo?
– Il brodo per lasciarlo lì.
Naturalmente il tappeto nuovo era «per non camminarci sopra» il gatto «per leccarsi
le zampe», e il gelato «non è vero che è per far male alla pancia».
A questo punto diventava forse un pochino ovvia la sua definizione della scuola.
– Che cos’è la scuola, Franco?
– La scuola è per non andarci.
Ne conseguiva che il «compito è per non farlo», «Il maestro è per sgridarti», «La
pagella è per gli urli di mamma», mentre invece «La vacanza è bella».

1. ferrea: decisa, inflessibile.


2. assistenziale: che assiste e aiuta gratuitamente le persone bisognose.
3. ONARMO: sigla dell’Opera Nazionale di Assistenza Religiosa e Morale degli Operai.
L’elenco potrebbe continuare all’infinito, con delle punte di una poesia veramente
sconcertanti per un bambino.
«I fiori sono per appassire». Non è gozzanianamente4 sconvolgente?
Ma la sua sincerità, la sua bontà, il sentimento che albergava nel suo cuoricino si
palesavano soprattutto quando diceva del suo adorato papà:
– Il papà è per andare a lavorare. È per stare fuori di casa. Il papà è per brontolare. Il
papà è per di più.

Antonio Amurri, Piccolissimo, Bietti

4. gozzanianamente: riferimento al poeta Guido Gozzano.

Potrebbero piacerti anche