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James D.

Stein

Come la matematica può salvarti la vita


Un libro riuscito. Sicuramente. Il suo punto di forza è senza dubbio il fatto che riesca nel suo obiettivo:
far comprendere al lettore che la matematica è più semplice di quanto comunemente e, pertanto,
erroneamente si dica. Per leggerlo, non si necessitano strabilianti capacità aritmetiche, bensì solo,
come viene definita dall’autore la “matematica che insegnano alle elementari, nei banchi di scuola”.

La cosa che si può apprezzare più facilmente di questo libro è la praticità. Tutto viene spiegato in modo
chiaro e lineare. Si arriva subito al sodo, senza inutili giri di parole nei quali senz’altro possiamo
incappare leggendo qualsiasi altro libro. Di ciò ne trae beneficio la concentrazione e l’attenzione del
lettore che, sempre di più, è stimolato a leggere. Altro pregio del libro è la semplicità con cui vengono
esposti i concetti: questa, infatti, è la prova che il libro è adatto a tutti. Personalmente, sono stato
molto contento, durante le sue pagine, di ritrovare montagne di numeri. Ho sempre sostenuto che un
libro pieno di numeri sia come un paese pieno di fiumi: infatti l’acqua è sinonimo di ricchezza. Quindi
un libro pieno di numeri è un libro ricco e piacevole. Degna di nota è anche la varietà degli argomenti:
tanti, e molto interessanti.

Molte sono le cose che mi hanno particolarmente incuriosito di questo libro. La prima è quanto sia
mutata la scuola nei decenni. L’autore parla di un esame di matematica a cui erano sottoposti, circa
120 anni fa, tutti gli alunni di terza media di Salina (Kansas). Le domande sono molto diverse se
confrontate con quelle dell’esame odierno. Lo scopo della scuola, in quel tempo, era davvero di
educare gli alunni a diventare parte della società e del lavoro.

Il libro fornisce ottimi consigli su come comprendere le strategie sportive. Basandosi sempre sul calcolo
del valore atteso e sulle combinazioni 2 x 2 (come la scelta tra azione di corsa o di passaggio nel
football americano) e 3 x 3 (come la morra cinese), spiega in modo semplice come attuare una
strategia di gioco.

Mi ha colpito molto sapere che le percentuali, un argomento a me caro (e anche all’autore), sono uno
dei punti deboli dei giovani studenti, che non sono in grado di individuare l’operazione corretta per
ricavare la percentuale di percentuale. L’autore racconta di un test somministrato a 15 matricole sulle
percentuali. 2/3 di essi non giunsero alla risposta esatta a causa dell’errore di calcolo che commisero:
avendo trovato la prima percentuale, affrontarono l’operazione di un’altra percentuale sul numero
iniziale senza tener conto che la base era cambiata.

Molto interessante anche il dilemma, presente nel capitolo su come arricchirsi grazie alla matematica:
comprare un’auto ibrida o no? Stein fa questo ragionamento: definiamo il costo della benzina a 5
dollari al gallone. Sappiamo che un’auto ibrida percorre 50 miglia/gallone ma costa 6000 dollari in più
di un’automobile normale che percorre 30 miglia/gallone. Stabilendo che percorriamo 12000 miglia
all’anno e teniamo l’auto per 5 anni:

Auto normale: 12000/30 = 400 galloni


Auto ibrida: 12000/50 = 240 galloni
Risparmio = 400 – 240 = 160 galloni

Per ammortizzare i 6000 dollari in più del costo dell’ibrida servono 1200 dollari all’anno, quindi:

1200/160 = 7,50 dollari


Dato che il costo della benzina (5 dollari al gallone) è inferiore al nostro risultato, arriviamo alla
conclusione che è poco conveniente comprare un’auto ibrida. Si noti la scioltezza dei passaggi che
Stein utilizza per spiegare tutto nel modo più semplice possibile.

Si passa ora alla statistica, secondo me, il ramo più bello della matematica. “Ci sono tre tipi di bugie: le
bugie, le dannate bugie e le statistiche”. Così disse Disraeli, primo ministro inglese. E aveva ragione.
Credo che le statistiche siano sempre delle bugie: tutto quello che ha un margine di errore è una bugia.
Però se il margine di errore è basso, la bugia sarà minore…
Comunque si può leggere di moda, media, mediana, varianza, deviazione standard e curva a campana.

Dopo un approfondito capitolo sulla logica e tutti i suoi connettivi e una spolverata di economia e
finanza, nei quali viene spiegato come poter risparmiare soldi attraverso semplici regole, incomincia
forse la parte più bella del libro: il viaggio nelle quattro operazioni. Stein qui spiega il modo in cui far
affrontare ai bambini l’incontro con esse. La curiosità viene quando egli dice che il primo
scoraggiamento che un alunno delle elementari subisce è la comparsa dell’algoritmo della
moltiplicazione: in effetti è vero. È stata una delle più grandi difficoltà che ho avuto nella scuola
primaria. L’autore dice una cosa importante in questo capitolo: i calcoli il più delle volte vanno fatti a
mente. Poi racconta di casi particolari nella sua università di ragazzi che avevano bisogno della
calcolatrice per calcolare il 10% di 90. Sono d’accordo con lui. Credo che i calcoli a mente, oltre che a
velocizzare i procedimenti, aiutino molto anche a ragionare in generale.

Passando per un’analisi dettagliata di alcuni disastri, come l’uragano Katrina o il lancio del Challenger
in cui Stein cerca di spiegare come essi sarebbero stati evitati, arriviamo all’ultimo capitolo,
interamente dedicato a come salvare il mondo, si parla della Torre di Hanoi: una torre di 64 dischi
d’oro digradanti dal basso verso l’alto impilati in una di 3 aste, di cui si narra nella religione di Brahma.
In quel brano si dice che, quando i sacerdoti saranno riusciti a impilare tutti i dischi in un’altra asta
posizionando sempre un disco più piccolo su uno più grande, allora il mondo finirà. Secondo il calcolo
di Stein, servono 264 – 1 mosse, seguendo il ragionamento che per posizionare un disco serve il doppio
delle mosse necessitate per il disco precedente più 1:

(x = 2n mosse – 1)

Il libro si conclude definendo le probabilità che un asteroide colpisca la terra, nel 2029 e di come si
potrebbero investire i soldi per prevenire l’apocalittica collisione.

Un libro acceso, vivo, stimolante. A tratti pervaso da una sottilissima ironia che lo contraddistingue da
qualunque libro che io abbia mai letto. Colpisce sin dalla prima pagina con la sua linearità. Insegna che
lo scopo principale della matematica è l’utilizzo che l’uomo può farne per risolvere i principali problemi
della sua vita.

Alessandro Zerillo

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