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Siracusa, la Sicilia, l’Europa

Scritti in onore di Giuseppe Voza


In copertina: Busto fittile proveniente dal pozzo, cosidetto di Artemide, in piazza della Vittoria a Siracusa (fine V - inizio IV secolo
a.C.). Siracusa, Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi”.
Siracusa, la Sicilia, l’Europa
Scritti in onore di Giuseppe Voza

a cura di
Rosalba Amato, Gioacchino Barbera, Concetta Ciurcina
Siracusa, la Sicilia, l’Europa
Scritti in onore di Giuseppe Voza

Comitato promotore
Rosalba Amato, Gioacchino Barbera, Concetta Ciurcina, Giovanni Di Stefano, Maria Musumeci

Curatela
Rosalba Amato, Gioacchino Barbera, Concetta Ciurcina

Il comitato promotore e i curatori di questo volume desiderano esprimere gratitudine ai docenti, colleghi e amici che lo hanno
arricchito con i loro preziosi contributi. Per varie vicissitudini il volume viene pubblicato con notevole ritardo rispetto alla data di
consegna dei materiali, nella maggior parte dei casi avvenuta tra il 2018 e il 2019.
Altri studiosi, amici del professor Voza, che pure avrebbero voluto o potuto partecipare alla Festschrift sono menzionati nella Tabula
gratulatoria, scusandoci di ogni involontaria omissione. In particolare vogliamo ricordare qui gli amici che avevano già dato la loro
adesione – Françoise Fouillard, Antonio Giuliano, Giuseppe Pagnano e Antonio Pavone – ma che purtroppo ci hanno lasciati pre-
maturamente, e il carissimo Sebastiano Tusa che ha fatto in tempo invece a consegnarci il suo saggio pochi mesi prima della tragica
scomparsa.
Un ringraziamento speciale va alla casa editrice Torri del Vento, nelle persone di Daniele Anselmo e Luigi Di Salvo, e al grafico
Alberto Musco per la professionalità e l’infinita pazienza.
Siamo grati infine (last but certainly not least!) a Cettina Pipitone Voza, che ha seguito dietro le quinte tutte le fasi di realizzazione
del libro, per il continuo affettuoso monitoraggio ai curatori.

© Copyright 2020 Torri del Vento Edizioni di Terra di Vento s.r.l. - Palermo
Riproduzione vietata.

TORRI DEL VENTO EDIZIONI di Terra di Vento s.r.l.


www.torridelventoedizioni.it - info@torridelventoedizioni.it
Impaginazione - Alberto Musco
Stampa - SERISTAMPA
ISBN - 978-88-31283-14-4
Sommario

Premessa 9
Giuseppe Voza: curriculum vitae 11
Bibliografia di Giuseppe Voza 13
Abbreviazioni Bibliografiche 19
Tavole a colori 22

Licia VLad BorreLLi


Un lontano ricordo 37
Maria Teresa currò Pisanò
Storia di un’amicizia 39

PreisToria e ProTosToria
MassiMo cuLTraro
«Disiecta membra» per la conoscenza delle fasi pre-protostoriche di Siracusa 45
Maria BernaBò Brea
Oltre la cultura materiale. Il ruolo dei simboli nell’Europa neolitica 53
seBasTiana Lagona
La preistoria eolica: contatti fra Lipari e Kyme? 59
Lorenzo guzzardi
Insediamenti dell’antica età del Bronzo fra l’Epipoli e il Porto Grande di Siracusa 65
seBasTiano Tusa
Sikala/Shekelesh in Sicilia? 77
aniTa crisPino, Henry duday
Ex Oriente: Egei a Siracusa. La tomba cosiddetta dell’area di Ierone 93
rosa Maria aLBanese ProceLLi
Materiali protostorici da Avola e Cassibile 107
MassiMo Frasca
Osservazioni sugli scodelloni pluriansati a decorazione incisa e impressa dai contesti indigeni e coloniali della
Sicilia orientale 115

dai greci ai roMani


MicHeL gras
Oltre il Museo. I confini del territorio di Megara Hyblaea 125

5
rosa LanTeri
Siracusa, indagini archeologiche negli anni 2011-2016. Nuovi dati sulle necropoli 129
erMeLinda sToraci
La stanza di KYRILLA. L’allegoria delle stagioni di Piazza della Vittoria a Siracusa 139
eManueLe greco
Alcune spigolature siracusane 145
Henry Treziny
Vignobles et cadastres à Mégara Hyblaea. Questions nouvelles 153
dario PaLerMo
Il saggio 1 della necropoli di Pozzanghera: documenti per la storia di Leontinoi 157
rocco Burgio, MadeLeine caVaLier, annunziaTa oLLà, dede resTagno, uMBerTo sPigo
I resti di abitazioni di età greca sottostanti l’Insula IV di Tindari e una nuova proposta per il modulo
dell’impianto di età greca. Nota preliminare 165
Maria cosTanza LenTini
Una brocchetta bronzea a collo tagliato da Naxos di Sicilia 183
gioconda LaMagna
Nuovi esemplari di fiasche del pellegrino dal Mendolito di Adrano 191
anToneLLa PauTasso
Interazioni culturali e identità coloniali. Alcune riflessioni su un vaso da Megara Iblea 195
conceTTa ciurcina
Calici chioti da Siracusa 203
rosaLBa aMaTo
Un piatto ad aironi da Siracusa 215
PaoLa PeLagaTTi
Un pinax con Potnia Theron dall’ area del tempio ionico in Ortigia 219
FiLiPPo giudice, gaeTano sanTagaTi
Costruzione del quadro di riferimento delle importazioni di ceramica attica figurata in Sicilia 233
giusePPina MonTerosso
Una sima selinuntina a Siracusa 247
gioVanna Maria Bacci
Satiri dello Stretto 253
Pier gioVanni guzzo
Su un bucchero iscritto da Leontinoi 259
Federica cordano
Atena e la lancia 263
angeLa Maria ManenTi
Pochi tra tante. Statuette fittili maschili da vari contesti siracusani di età classica ed ellenistica 267
agosTina MusuMeci
Coroplastica dall’abitato di Siracusa di epoca ellenistica. Momenti di religiosità in una casa di Via Demostene 273
Maria MusuMeci
La montagna di Avola: vecchie ricerche per nuove prospettive di ricerca 283

6
gioVanni di sTeFano
Camarina. Grondaie a teste leonine 301
MaLcoM BeLL
I coroplasti d’occidente e la danzatrice Baker 307
giusePPe guzzeTTa
Il tesoretto monetale di età costantiniana dalla Villa del Tellaro, 1971 315
MarceLLa accoLLa
Nuove indagini nell’area a Sud-Est della villa romana del Tellaro (2010-2011) 343
ernesTo de Miro
Topografia antiquaria di Sicilia e la riproposta di Giovanni Caruselli, “Studi sulla storia della Sicilia antica”
1893 (ristampa 2005). I casi di Erbesso, Camico, Minoa. Soluzioni rinnovate e attualità di sentimenti 351
dieTer MerTens
“In controluce”. Annotazioni sui viaggiatori, studiosi, topografi tedeschi sulla via di Siracusa 357

sToria, arTe, eTnoanTroPoLogia e Paesaggio


giusePPe MicHeLe agneLLo
Per una storia dell’amministrazione civica di Siracusa nel tardo medioevo. Il Consiglio dell’Università (1282-1536) 365
Vincenzo aBBaTe
Riuso dell’antico tra Medioevo e Rinascimento: gli Arieti di Siracusa da simbolo a trofeo 371
giusePPe iMMè
Ceramiche di lusso: contributo alla conoscenza della produzione e circolazione in Sicilia di contenitori in loza dorada 377
Francesca caMPagna cicaLa
Appunti per una storia del Cinquecento pittorico siracusano 385
donaTeLLa sPagnoLo
Aggiunte al catalogo di Mario Minniti 391
gioaccHino BarBera
Qualche considerazione sull’Archimede di Benedetto Civiletti 397
Lucia TrigiLia
I Luoghi, la Storia, il Progetto: il ‘Cammino’ di San Corrado per la valorizzazione di Noto Antica 403
Francesco sanTaLucia
Risalire i fiumi: il paesaggio della storia, il paesaggio del presente 411
gaeTano Pennino
Attualità della museografia etnoantropologica in Sicilia 415
MarieLLa MuTi
L’esperienza dei Piani di gestione per la valorizzazione dei Beni Culturali: il caso del Sud-Est. “Le città
tardobarocche del Val di Noto” e “Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica” 429
FaBio granaTa
Beppe Voza e il racconto dell’Antico 433

7
Tabula gratulatoria

Carmine Ampolo Elena Messina


Gabriella Ancona Giuseppe Pagnano †
Beatrice Basile Rosalba Panvini
Heinz Juergen Beste Paolo Paolini
Maria Grazia Branciforti Andrea Patanè
Giuseppina Bruno Antonio Pavone †
Maria Caccamo Caltabiano Corrado Piccione
Elena Flavia Castagnino Berlinghieri Giuseppe Piccione
Amalia Curcio Francesco Privitera
Graziella Fiorentini Teresa Pugliatti
Françoise Fouillard † Salvatore Rizza
Antonio Gerbino Marco Salerno
Sergio Gelardi Marzia Scialabba
Antonio Giuliano † Vincenzo Scuderi
Maria Teresa Lanza Alessandra Trigilia
Mario Mazza

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Premessa

Non è facile trovare le parole e i toni più appropriati per introdurre questa raccolta di scritti in onore di
Giuseppe Voza, con i contributi scientifici di coloro che, tra i tanti amici e colleghi, italiani e stranieri, di ge-
nerazioni e di scuole diverse, hanno dedicato in segno di stima e di affetto nei confronti di un Soprintendente
che ha lasciato segni duraturi per il progresso della conoscenza nel campo dell’archeologia.
Giuseppe Voza ha impersonato fedelmente la figura del Soprintendente e del Direttore di museo (se
il Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” si colloca a un livello di qualità museografica da non temere
confronti in Italia e in Europa, merito fondamentale per l’originaria realizzazione va a lui riconosciuto), pri-
vilegiando sempre il servizio alla Comunità, la tutela del patrimonio culturale e la divulgazione della cultura
archeologica e storico-artistica, anche con metodi e mezzi innovativi.
Per tanti decenni è stato alla guida della Soprintendenza di Siracusa (la gloriosa “Soprintendenza alle
Antichità” che fino al 1987 comprendeva le quattro province della Sicilia orientale), in una delicata fase di
transizione verso nuove competenze e diversi quanto incerti assetti istituzionali, superando non facili proble-
matiche, raccogliendo e onorando magnificamente l’eredità scientifica di coloro che l’hanno preceduto negli
incarichi, con risultati di indiscutibile valenza, dimostrando sempre grande professionalità, signorilità ed equi-
librio. E a queste doti da tutti concordemente riconosciute, Giuseppe Voza ha sempre affiancato un’intensa
attività scientifica (qui documentata nella bibliografia dei suoi scritti) di prim’ordine per vastità di interessi, per
qualità e originalità della ricerca, per importanza ed efficacia dei risultati.
Offrirgli oggi questo omaggio vuole essere quindi un piccolo segno tangibile per manifestargli la ricono-
scenza, la stima e l’affetto di amici, studiosi, colleghi – e di noi, in particolare, che abbiamo avuto il privilegio di
lavorare con lui per tanti anni, apprezzandone il rigore metodologico, l’eleganza intellettuale e l’inconfondibile
tratto umano – che hanno voluto onorare l’archeologo insigne che con le sue ricerche ha contribuito in modo
fondamentale alla conoscenza della vicenda storica e archeologica, dalla preistoria all’età tardo antica e oltre,
in modo particolare della Sicilia orientale. In un momento così difficile e confuso come quello che stiamo
vivendo, tale omaggio può anche essere letto come un atto di fiducia per quell’insieme di valori che Giuseppe
Voza, da studioso e da Soprintendente, ha sempre difeso e onorato lungo tutto l’arco della sua prestigiosa
carriera.

Il Comitato promotore
Rosalba Amato, Gioacchino Barbera, Concetta Ciurcina, Giovanni Di Stefano, Maria Musumeci

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Giuseppe Voza (fotografia di Antonio Gerbino)

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Giuseppe Voza: curriculum vitae

Giuseppe Voza, nato a Capaccio Paestum (Salerno) il 17 luglio 1937, conseguita la laurea in lettere
classiche presso l’Università degli Studi di Napoli, usufruisce di una borsa di studio all’Istituto Italiano di Studi
Storici. Nel 1961 è assunto nell’Amministrazione delle Antichità e Belle Arti e, dal 1962 al 1965, dirige la zona
archeologica e il Museo Nazionale di Paestum, di cui ha curato il nuovo allestimento. Conduce numerose
azioni di tutela e campagne di scavo per approfondire i problemi dell’impianto urbanistico di Poseidonia (Pa-
estum) e, nel territorio, porta alla luce siti sconosciuti di età greca.
Dal 1965 inizia il servizio presso la Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale con sede a Sira-
cusa, dove svolge una lunga attività sino al 2004, nei ruoli della carriera – Ispettore, Direttore, Soprintendente
aggiunto, Soprintendente – portando avanti innumerevoli ricerche archeologiche e opere di tutela e valoriz-
zazione di beni culturali nelle quattro province di giurisdizione (Siracusa, Ragusa, Catania, Messina), prima
della costituzione, nel 1987, delle Soprintendenze ai Beni Culturali e Ambientali con competenza provinciale.
Nel 1978 è stato preposto alla direzione della Soprintendenza Archeologica di Taranto e dal 1979 è nominato
Soprintendente Archeologico di Siracusa.
Molti i siti in cui ha diretto indagini di rilevante importanza. Tra le più notevoli, che sarebbe lungo
enumerare, si ricordano lo scavo del villaggio del Medio Bronzo a Thapsos, della necropoli protostorica nella
valle del Marcellino, scavo e definizione degli impianti urbanistici coloniali, tra cui quelli di Siracusa, Eloro,
Kasmene, Akrai, ed ancora a Siracusa le indagini nel Santuario di Demetra e Kore di Piazza della Vittoria e
soprattutto le ricerche di Piazza Duomo, con acquisizioni fondamentali per la conoscenza dell’impianto ur-
banistico sull’acropoli della città. Ha portato alla luce le ville romane, di età tardo imperiale, con significativi
mosaici, del Tellaro e di Patti Marina, provvedendo alla loro salvaguardia, restauro e musealizzazione in loco.
Numerosi sono stati gli interventi di restauro e di valorizzazione dei teatri antichi nel territorio di giurisdizione:
oltre quello di Siracusa, gli altri, di Taormina, Tindari, Akrai, con la dotazione di strutture mobili per la sal-
vaguardia dei monumenti predisposte per rappresentazioni classiche e per altri spettacoli, le opere di restauro
del peristilio della villa di Patti e quelle nel Castello Eurialo a Siracusa.
Ha curato e diretto dal 1970 il completamento e il nuovo allestimento espositivo, dotato di un innovativo
apparato didattico bilingue, del Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” a Siracusa, trasferito dalla storica
sede di Piazza Duomo e inaugurato nel 1988, di cui è stato Direttore sino al luglio 1999, e di cui è ora Direttore
Onorario. Ha contribuito all’ampliamento delle sale espositive del Museo Archeologico Eoliano “Luigi Ber-
nabò Brea” di Lipari, alla realizzazione di quello di Patti e della Casa Museo “Antonino Uccello” di Palazzolo
Acreide, all’esposizione dei Musei di Naxos, di Camarina, come negli anni 2000 di nuovi settori del “Paolo
Orsi”. Vanno ricordati gli intensi e proficui rapporti di collaborazione scientifica con le missioni archeologiche
straniere operanti in Sicilia, in particolare con l’École Française de Rome, la Missione Americana a Morganti-
na, l’Istituto Germanico di Roma, come con le Università di Catania, di Messina e di Palermo.
Dal 1982 al luglio 1999 ha diretto il Museo Archeologico Regionale di Camarina e dal 1991 al luglio
1999 è stato Soprintendente ad interim di Ragusa. Dal 1984 al 1999 è stato Direttore della Galleria Regionale
di Palazzo Bellomo a Siracusa. Dal 1979 ha presieduto la commissione ex art. 4 della L.R. n. 70 sulla tutela del
centro storico di Ortigia. Nel 2001 è stato incaricato del coordinamento del sistema dei Parchi Archeologici
della Sicilia. Ha organizzato molte mostre sui risultati di significative ricerche archeologiche, in Italia (si ricor-
dino quelle a Siracusa, Napoli, Torino, ecc.) e all’estero (Canada, Stati Uniti, Giappone, Svezia, Finlandia).

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Dal 1966 al 1969 è stato assistente volontario presso la cattedra di Archeologia e Storia dell’Arte dell’U-
niversità di Napoli. Negli anni accademici dal 1976 al 1980 ha insegnato Paleontologia presso la Scuola di
Perfezionamento in Archeologia e Antichità della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Napoli, e
ha continuato a tenere annualmente lezioni e seminari presso la Scuola di Perfezionamento in Archeologia
dell’Università di Catania. Per l’anno accademico 1999-2000 ha insegnato “Restauro archeologico” e “Labora-
torio di Restauro” presso l’Università di Catania; nell’anno accademico 2003-2004, “Archeologia e Territorio”
e “Preistoria” nel corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali dell’Università di Catania. È stato membro di
un gruppo di ricerca italo-francese CNR-CNRS per lo studio della problematica dell’urbanistica delle città
coloniali, confluito nella pubblicazione dei due volumi della Storia della Sicilia, editi nel 1979. Dal 1979 è socio
corrispondente dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma, e dal 1996 è membro del Comitato tecnico per
gli Studi e le Ricerche sulla Civiltà Fenicio Punica. È collaboratore dell’Enciclopedia Treccani, dell’Enciclo-
pedia dell’Arte Antica e di numerose riviste scientifiche. Ha tenuto conferenze e lezioni presso diverse Scuole
di Specializzazione in Archeologia, e presso gli Istituti Italiani di Cultura all’estero, l’Accademia dei Lincei,
il C.N.R., l’Istituto Germanico di Roma, L’Ecole Française di Roma, la Scuola Normale Superiore di Pisa, il
Museo del Louvre, la Columbia University di New York.
Nel 2008 gli è stato conferito il premio “Ninfa Camarina” e nel 2015 il Premio Internazionale Colonie
della Magna Grecia. È stato nominato da François Mitterand Cavaliere dell’Ordre National du Merite. So-
printendente Emerito di Siracusa dal 2004, è cittadino onorario di Siracusa. È autore di più di un centinaio di
pubblicazioni scientifiche e di vari articoli su riviste e quotidiani.

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Bibliografia di Giuseppe Voza

Monografie, saggi, articoli, cataloghi di mostre e atti di convegni

Catalogo della Mostra della Preistoria e della Protostoria nel Salernitano (in collaborazione con M. Napoli e B. D’Agostino), Napoli
1962
La topografia di Paestum alla luce di recenti indagini, in “Archeologia Classica”, XV, 1963, pp. 223-232
Intervento, in Metropoli e colonie di Magna Grecia, Atti del III convegno di studi sulla Magna Grecia (Taranto 13-17 ottobre
1963), Napoli 1964, pp. 290-292
Ultimi scavi della necropoli del Gaudo, in Atti della VIII e IX Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria e Proto-
storia, Firenze 1964, pp. 265-276
Attività delle Soprintendenze, Campania: Paestum, Necropoli preistorica del Gaudo, in “Bollettino d’Arte”, IV, ottobre-dicembre 1964,
pp. 362-366
Intervento, in Santuari di Magna Grecia (Il dibattito), Atti del IV convegno di Studi sulla Magna Grecia (Taranto-Reggio
Calabria, 11-16 ottobre 1964), Napoli 1965, pp. 192-194
Questori delle colonie latine di Paestum, in “Archeologia Classica”, XIX, 1967, pp. 98-105
Villaggio fortificato dell’età del bronzo in contrada Petraro di Melilli, in Atti della XI e XII Riunione dell’Istituto Italiano di Prei-
storia e Protostoria, 1968, pp. 173-187
Le iscrizioni Latine di Paestum (in collaborazione con M. Mello), voll. I e II, Napoli 1968
L’attività della Soprintendenza alle Antichità della Sicilia orientale tra il 1965 e il 1968, Intervento, in “Kokalos”, XIV-XV, 1968-1969,
Atti del II Congresso Internazionale di Studi sulla Sicilia Antica, pp. 357-364
Enciclopedia dell’Arte Antica, Classica e Orientale, supplemento, Roma 1970, s.v. Eloro, pp. 297-301, s.v. Thapsos, pp. 837-839
Un quinquennio di attività archeologica nella provincia di Siracusa, (a cura di P. Pelagatti e G. Voza), catalogo della mostra, Sira-
cusa 1971, pp. 22-30, 35-43, 63-64, 72-80
Sicilia (con G. Carandente), Milano 1971
Thapsos-Siracusa, in “Rivista di Scienze Preistoriche” (Notiziario), Firenze 1971, pp. 494-495
Thapsos, primi risultati delle più recenti ricerche, in Atti della XIV Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria e Pro-
tostoria, 1972, pp. 175-204
Attività della Soprintendenza alle Antichità per la Sicilia orientale. Intervento, in “Kokalos”, XVIII - XIX, 1972-1973, Atti del III
Congresso Internazionale di Studi sulla Sicilia Antica, pp. 186-192
Thapsos, resoconto sulle campagne di scavo del 1970-71, in Atti della XV Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria
e Protostoria, Firenze 1973, pp.133-157
Archeologia nella Sicilia sud-orientale, catalogo della mostra (Napoli, Centre Jean Bérard) a cura di P. Pelagatti e G. Voza,
Siracusa 1973, pp. 23-24, 30-52, 57-63, 81-107, 113-132, 175-179
Archeologia nella Sicilia Sud-orientale, (addenda al catalogo) a cura di P. Pelagatti e G. Voza, Torino 1974, passim
Necropoli del Gaudo, in Catalogo della II mostra della Preistoria e della Protostoria nel Salernitano, Salerno 1974, pp. 7-25
Scavi e scoperte, Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale (Siracusa, Thapsos, Valle del Marcellino) in “Studi Etruschi”, XLII,
1974, pp. 540-544

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Considerazioni sul neolitico e l’eneolitico in Campania, in Atti della XVII Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria
e Protostoria, 1976, pp. 51-84
The Princeton Encyclopedia of Classical Sites, Princeton 1976, s.vv.: Akrai, pp. 26-27, Heloros, pp. 382-384, Syracuse, pp. 871-874
L’attività della Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale, in “Kokalos” XXII-XXIII, 1976-1977, Tomo II, 1, Atti del IV
Congresso Internazionale di Studi sulla Sicilia Antica, pp. 551-586
La villa romana del Tellaro, Palermo 1977
La necropoli nella valle del Marcellino presso Villasmundo; Eloro in età protoarcaica, in Insediamenti coloniali greci in Sicilia nel VIII e VII
sec. a. C., in “Cronache di Archeologia”, 17, 1978, Atti della II Riunione Scientifica della Scuola di Perfezionamento in
Archeologia Classica dell’Università di Catania, pp. 104-110, pp. 134-136
Thapsos, in “Sicilia”, n. 75, 1978, pp. 103-108
Thapsos, in “Magna Grecia”, XI, n. 3-4, 1978, pp. 15-17
La Sicilia prima dei Greci. Problematica archeologica, in Storia della Sicilia, vol. I, Napoli 1979, pp. 5-42
Le strutture urbane e il loro rapporto con la storia, ivi, pp. 237-239 (con R. Martin, P. Pelagatti e G. Vallet)
Le colonie greche di Sicilia e il mondo mediterraneo, ivi, pp. 451-477 (con R. Martin e G. Vallet)
Le città greche; Le città ellenizzate, ivi, pp. 483-764 (con R. Martin, P. Pelagatti e G. Vallet)
Cultura artistica fino al V sec. a.C., ivi, vol. II, pp.105-128
Enciclopedia Italiana, Appendice IV (1961-1978), Roma 1979, s. v. Megara Hyblaea, pp. 426-427
Nuove ricerche a Siracusa, Monte Casale ed Eloro, in Architettura e Urbanistica nella Sicilia greca arcaica, in “Cronache di Archeolo-
gia”, 19, 1980, Atti della III Riunione Scientifica della Scuola di Perfezionamento in Archeologia Classica dell’Università
di Catania, pp. 69-72
L’attività della Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale, parte I, in “Kokalos”, XXVI-XXVII, 1980-1981, tomo II, 1, Atti
del V Congresso Internazionale di Studi sulla Sicilia Antica”, pp. 674-693
Enciclopedia Italiana, Appendice IV (1961-1978), Roma 1981, s. vv. Eloro, pp. 297-301, Sicilia (Archeologia), pp. 321-324,
Thapsos, pp.642-643
Bilancio degli scavi a Siracusa sulla terraferma, e Evidenze archeologiche di VIII e VII sec. a.C. nel territorio di Siracusa: le necropoli di
Villasmundo nella valle del Marcellino, in “Annuario della Scuola Archeologica di Atene”, LX, N.S. XLIV, 1982 (Roma 1984),
tomo II, Atti del Convegno Internazionale Grecia, Italia e Sicilia nell’VIII e VII sec. a.C., (Atene, 15-20 ottobre 1979),
pp. 165-171, 202-209
Le ville romane del Tellaro e di Patti in Sicilia e il problema dei rapporti con l’Africa, in 150-Jahr-Feir Deutsches Archäologisches Institut Rom
(4-7 dicembre1979), “Mitteilungen des Deutschen Archäologischen Instituts Römische Abteilung”, 25 Ergaenzungsheft,
Mainz 1982, pp. 205-209
L’attività della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Sicilia Orientale dal 1976 al 1982, in “B.C.A. Beni Culturali e Ambientali
Sicilia”, III, n. 1-2-3-4, 1982, pp. 93-137
La trentennale collaborazione di Georges Vallet con la Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale, in “Accademia Selinuntina
di Scienze, Lettere e Arti”, Mazara del Vallo 1983, pp. 55-58
Arte in Sicilia (con G. Carandente), II edizione, Milano 1983, pp. 5-144.
Aspetti e problemi dei nuovi monumenti d’arte musiva in Sicilia, in r. FarioLi caMPanaTi (a cura di), “III colloquio internazionale
sul mosaico antico”, (Ravenna 6-10 settembre 1980), Ravenna 1983, vol. I, pp. 5-18
Mostra della Sicilia greca, Tokyo 1984, passim
Dal Neolitico all’era industriale nel territorio da Augusta a Siracusa (con G. Vallet), Siracusa 1984
La Sicilia Orientale nel III e IV sec. d.C., in “Kokalos”, XXVIII-XXIX, 1982-1983, Studi pubblicati dall’Istituto di Storia antica
dell’Università di Palermo, pp. 330-331
Attività nel territorio della Soprintendenza di Siracusa nel quadriennio 1980 - 1984, in “Kokalos”, XXX-XXXI, 1984-1985, tomo II,
2, Atti del VI Congresso Internazionale di Studi sulla Sicilia Antica, pp. 657-677
I contatti precoloniali col mondo greco, in Sikanie, Storia e Civiltà della Sicilia Greca, Milano 1986, pp. 543-562
Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi”, Siracusa 1987
Il governo dei beni culturali, in Il governo del territorio del Mezzogiorno, Napoli 1988, pp. 494-504
G. Vallet - G. Voza, Prestigeux passé de la Sicile Orientale, Musée Paolo Orsi, Archeologie, CCXXXIV, Parigi 1988, pp. 26-29.

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Province di Siracusa, Catania e Messina, in Sicilia. Guide d’Italia, Touring Club Italiano, Milano 1989, passim
L’urbanistica delle città greche in Sicilia, Primi contatti con il mondo greco: La valle del Marcellino (schede nn. 1-14), Le colonie greche:
Mylai (schede nn. 18-19), Megara Hyblea (schede nn. 20-21), Siracusa (schede nn. 39-43), Scultura: Selinunte (scheda n. 67),
Coroplastica (schede nn. 74-75, 106-113), in La Sicilia Greca. Det Grekiska Sicilien, catalogo della mostra (Malmö-Rooseum, 7
ottobre-15 dicembre 1989), Palermo 1989, pp. 25-27, 85-88, 90-92, 97-98, 105, 108, 114-116.
Voce Eloro, in g. nenci-g. VaLLeT (a cura di), Bibliografia topografica della colonizzazione greca in Italia e nelle isole tirreniche, VII,
Pisa 1989, p. 157 e ss.
I crolli nella villa romana di Patti Marina, in e. guidoBoni (a cura di) I terremoti prima del 1000 in Italia e nell’area mediterranea,
Bologna 1990, pp. 496-501
The archeological Museum of Syracuse Paolo Orsi, Siracusa 1990
Intervento in Memoria e sviluppo, Prima Conferenza Regionale sui Beni Culturali e Ambientali (Palermo 17-20 aprile 1991), Milano
1992, pp. 93-97
Thapsos, in “Seminari dell’Istituto per gli Studi micenei ed egeo-anatolici”, Roma 1992, p. 43 ss.
Attività archeologica della Soprintendenza di Siracusa e Ragusa, in “Kokalos”, XXXIX-XL, 1993-1994, tomo II, 2, Atti VIII Con-
gresso Internazionale di Studi sulla Sicilia Antica, pp.1281-1294
Enciclopedia dell’Arte Antica, Classica e Orientale, secondo supplemento, I, 1971-1994, s v. Acre (con M.T. Lanza) pp. 38-39
Ivi, secondo supplemento, II, s.v. Eloro (con M.T. Lanza), pp.462-463
Ivi, secondo supplemento, III, s.v. Kasmenai, pp. 174-175
Guida di Siracusa. Itinerari della provincia, Siracusa 1994
Siracusa, in P. BeneVenTano deL Bosco (a cura di), Siracusa urbs magnificentissima. La collezione Beneventano di Monteclimiti,
Milano 1995, pp. 27- 28
La villa romana scoperta dall’autostrada, in Patti, supplemento a “Kalós”, VII, n. 1, gennaio-febbraio 1995, pp. 10-14.
Voci Siracusa, Akrai, Castelluccio, Thapsos, in a.M. BieTTi sesTieri, M.c. LenTini, g.Voza (a cura di), Sicilia Orientale e Isole
Eolie, “Guide Archeologiche Preistoria e Protostoria in Italia”, 12, Forlì 1996, passim.
Castello Eurialo, Siracusa 1996
Schede 354 e 378.I-X, in I Greci in Occidente, catalogo della mostra (Venezia, Palazzo Grassi) a cura di G. Pugliese Carra-
telli, Milano 1996, pp. 742 e 746-747.
Siracusa e Agrigento, in Guide d’Italia, Touring Club Italiano, Milano 1997
Schede (V.1-29), in s. Tusa (a cura di), Prima Sicilia. Alle origini della società siciliana, catalogo della mostra (Palermo, Albergo
dei Poveri, 18 ottobre-22 dicembre 1997) tomo II, Palermo 1997, pp. 165-175
Naxos e i tanti problemi di tutela, in M. c. LenTini (a cura di), Naxos a quarant’anni dall’inizio degli scavi, Atti della tavola rotonda
(Giardini Naxos 26-27 ottobre 1995), Messina 1998, pp. 15-18
La città antica e la città moderna, in s. adorno (a cura di), Siracusa identità e storia 1861-1915, Palermo 1998, pp. 249-260
Nel segno dell’antico. Archeologia nel territorio di Siracusa, Siracusa 1999
Siracusa 1999. Lo scavo archeologico di Piazza Duomo (a cura di G. Voza), Siracusa 1999
I luoghi dell’archeologia nel viaggio di Houel negli Iblei: Akrai e dintorni (in collaborazione con G. Di Stefano), in F. gringeri Pan-
Tano (a cura di), Jean Houel e la Sicilia. Gli Iblei nel Voyage pittoresque 1776-1779, Catalogo Mostre (Parigi 1999; Marsiglia
1999-2000), 1999, pp. 67-69
Primi risultati dello scavo di Piazza Duomo a Siracusa, in Un ponte fra l’Italia e la Grecia, Atti del Simposio in onore di Antonino
Di Vita, Padova 2000, pp. 131-138
La fundacion de la ciudad Mesopotamia, Grecia, Roma, Catalogación, Barcellona 2000, pp. 218-219, n. 137; p. 222 n. 144; p. 239
n. 182; p. 240 n. 183
Il teatro greco, in Teatro greco di Siracusa, XXXVI Ciclo di Spettacoli Classici (25 maggio-9 luglio 2000), Siracusa 2000, pp. 9-15
L’Antico come Futuro, in La terra di Archimede (con V. Consolo e S. Russo), Palermo 2001, pp. 21-24
Nuove ricerche sul teatro greco di Siracusa, in c. BasiLe, a. di naTaLe (a cura di), La Sicilia antica nei rapporti con l’Egitto, Atti del Conve-
gno internazionale (Siracusa, 17-18 settembre 1999), “Quaderni del Museo del Papiro, Siracusa” 10, Siracusa 2001, pp. 207-210
Luigi Bernabò Brea soprintendente alle Antichità della Sicilia orientale, in M. caVaLier e M. BernaBò Brea (a cura di), In memoria
di Luigi Bernabò Brea, Palermo 2002, pp. 249-258

15
I mosaici del Tellaro. Lusso e cultura nel sud-est della Sicilia, Siracusa 2003
Catalogue Entries, in n.c. sTaMPoLidis (a cura di), Sea Routes ... from Sidon to Huelva. Interconnections in the Mediterranean 16th-6th
c. BC, Athens 2003, pp. 275 (n. 201), 279 (n. 216), 325 (nrs. 367-368), 376 (n. 550), 583 (n. 1186)
Luigi Bernabò Brea e i grandi musei archeologici della Sicilia Orientale, in Dalle Arene Candide a Lipari. Scritti in onore di Luigi Bernabò
Brea, in “Bollettino d’Arte”, volume speciale, Atti del convegno di Genova (3-5 febbraio 2001), Roma 2004, pp. 37-50
Schede, in n.c. sTaMPoLidis-y. TassouLas (eds.) Magna Graecia. Atletics and the Olympic Spirit on the Periphery of the Ellenic
World, Athens 2004, pp. 254-256
Siracusa Patrimonio dell’Umanità, riconoscimento per il passato occasione per il futuro, in L’inserimento nella World Heritage List e il piano
di Gestione, Siracusa 2005, pp. 43-60
Sicilia, Touring Club Italiano, 2005, passim
Siracusa immagine e immagini. Cartoline di ieri e foto di oggi: riflessioni sulla città, Siracusa 2006
Siracusa e Pantalica nella World Heritage List, in c. ciurcina (a cura di), La colonizzazione greca la fondazione di Siracusa e lo sviluppo
della città antica, fascicolo 3, Siracusa 2006, pp.1-12
Sulla topografia di Siracusa antica, in Siracusa antica e moderna. Il val di Noto nella cultura di viaggio, “Annali del Barocco in Sicilia”,
8, Roma 2006, pp. 11-24
Teatro greco di Siracusa: stato delle conoscenze, in d. La Manna, E. Lentini (a cura di), Teatri antichi nell’area del Mediterraneo Con-
servazione programmata e fruizione sostenibile. Contributi analitici alla carta del Rischio, Atti del II Convegno Internazionale di Studi
La materia e i segni della Storia (Siracusa, 13-17 ottobre 2004), “i Quaderni di Palazzo Montalbo”, 9, Palermo 2006, pp. 72-80
Il teatro di Siracusa, in Platone a Siracusa. Lettera VII, Caltanissetta 2006, pp. 15-17
I criteri espositivi, in C. Ciurcina (a cura di), Siracusa in età ellenistica e romana, Siracusa 2006, pp. 11-18
La tomba di Augusto von Platen e Villa Landolina, in M. goracci (a cura di), Augusto von Platen a Siracusa. La fine del viaggio, Sira-
cusa 2007, pp. 30-32
La villa del Tellaro, Siracusa 2008
Rinasce la villa del Tellaro, in “Kalós”, XX, nr.1-2, gennaio-giugno 2008, pp. 4-11
Del modo di raccogliere l’antico, in a. crisPino, a. MusuMeci (a cura di), Musei nascosti. Collezioni e raccolte archeologiche a Siracusa
dal XVIII al XX secolo, Napoli 2008, pp. 19-20
L’età del bronzo e la cultura di Thapsos, in c. ciurcina (a cura di), Dalla Grotta al Villaggio: dal Paleolitico all’età del Ferro, fascicolo
5, Siracusa 2008, pp. 1-10
La Sicilia preistorica, in Sicilia. Arte e Archeologia dalla Preistoria all’Unità d’Italia, catalogo della mostra (Bonn 25 gennaio-5
maggio 2008), Cinisello Balsamo 2008, pp. 29-39
Sicilia: per non essere disgiunti, in “IBC”, XVII, n. 4, ottobre/dicembre 2009, pp. 70-71
Il Duomo e le sue vicende costruttive, in M. MuTi (a cura di), Cattedrale Siracusa Cronache di un Restauro/Rilievi, vol. II, Siracusa
2009, pp. 19-27
Oltre il Museo, Siracusa 2010
Siracusa antica. Problemi di topografia e urbanistica, in La città e le città della Sicilia antica (18-21 dicembre 2012) in corso di stampa
Piazza Duomo e piazza Minerva, in g. Voza (a cura di), Il tempio ionico di Siracusa, Siracusa 2013, pp.6-27
Contributo in Il Parco Archeologico di Siracusa Concorso di idee per la valorizzazione del sistema delle mura dionigiane, catalogo a cura di
Architettura PLUG-IN, Siracusa 2014, pp.19-20
Castelluccio (Noto). Nuovi dati sull’abitato (con A. Crispino), in “Notiziario di Preistoria e Protostoria” 1.IV, 2014, pp.109-111
Giulio Emanuele Rizzo: il Maestro, in g. iMMè (a cura di) Giulio Emanuele Rizzo 1865-2015, Atti della giornata di studio (Me-
lilli 30 maggio 2015), Roma 2016, pp. 75-87
Problemi di topografia archeologica: il χῶμα e la una via lata perpetua, in “Journal of Ancient Topography, Rivista di Topografia
Antica”, XXVII, 2017, pp. 21-56

16
Introduzioni, presentazioni, prefazioni

Prefazione, in g. VaLLeT, F. ViLLard e P. auBerson, Megara Hyblaea 3, Guida agli scavi, Roma 1983, pp. V-VI
Presentazione, in Caravaggio in Sicilia il suo tempo, il suo influsso, catalogo della mostra (Siracusa, Palazzo Bellomo,10 dicembre
1984-28 febbraio 1985), Palermo 1984, pp. 13-14
L’archeologia subacquea nella Sicilia orientale. Introduzione, in “Bollettino d’Arte”, supplemento al n. 29, Archeologia Subacquea
2, 1985, pp. 7-9
Introduzione, in L. BernaBò Brea, Il tempio di Afrodite di Akrai, Napoli 1986
Premessa, in g. BarBera (a cura di), Il restauro dell’Annunciazione di Antonello da Messina, (Siracusa, Palazzo Bellomo, 25 mar-
zo-30 giugno 1987), Siracusa 1987, pp. 5-7
La Venere Landolina fra il mito e la scienza, in g. de MauPassanT, La Venere di Siracusa (ristampa), Caltanissetta 1987, pp. 5-10
Presentazione, in g. BarBera (a cura di), Siracusa antica nella pittura siciliana dell’Ottocento, catalogo della mostra (Siracusa,
Palazzo Bellomo, 22 ottobre 1988 - 8 gennaio 1989), Siracusa 1988, p. 13
Foreword: Recent Archaeological Research in Syracuse, in Syracuse. The Fairest Greek City, Ancient Art from the Museo Archeologico Regio-
nale Paolo Orsi, catalogo della mostra, Emory University Atlanta, Roma 1989, pp.11-13
Presentazione, in g. BarBera (a cura di), Opere d’arte restaurate nelle province di Siracusa e Ragusa. I (1987-1988), Palermo 1989,
pp. 9-10
Prefazione, in P. gaLLuzzi, Archimede e la storia delle matematiche nella Galleria degli Uffizi, Siracusa 1989, pp. 7-8
Presentazione, in g. BarBera (a cura di), Opere d’arte restaurate nelle province di Siracusa e Ragusa II (1989), Siracusa 1991, p. 10
Presentazione in g. d’agosTino (a cura di) Arte popolare in Sicilia. Le tecniche i temi i simboli, catalogo della mostra (Siracusa,
Santa Maria di Montevergine, 26 ottobre 1991-31 gennaio 1992), Palermo 1991, p. XV
Introduzione (con P. PeLagaTTi), in F. cordano, Le tessere pubbliche del tempio di Atena a Camarina, Roma 1992, pp. IX-XI
Presentazione, in g. BarBera (a cura di), Opere d’arte restaurate nelle province di Siracusa e Ragusa. III (1990-1992), Siracusa 1994, p. 10
Introduzione, in B. BasiLe, s. cHiLardi (a cura di), Siracusa. Le ossa dei Giganti. Lo scavo paleontologico di contrada Fusco, Siracusa
1996, pp. 9-11
Presentazione, in a.M. BieTTi sesTieri, M.c. LenTini, g. Voza (a cura di), Sicilia Orientale e Isole Eolie, Guide Archeologiche
Preistoria e Protostoria in Italia, 12, Forlì 1996, s. i. p.
Premessa, in g. BarBera (a cura di), Da Antonello a Paladino. Pittori messinesi nel siracusano dal XV al XVIII secolo, catalogo della
mostra (Siracusa, Palazzo Bellomo, 14 dicembre 1996-28 febbraio 1997), Siracusa 1996, pp. 9-10
Presentazione (con g. BarBera), in g. BarBera e r. LaPucci (a cura di), Il seppellimento di Santa Lucia del Caravaggio. Indagini
radiografiche e riflettografiche, Siracusa 1996, pp. 7-8
Presentazione, in g. BarBera (a cura di), Opere d’arte restaurate nelle province di Siracusa e Ragusa. IV (1993-1995), Siracusa 1997,
pp. 9-10
Introduzione, in g. di sTeFano, Collezioni subacquee del Museo Regionale di Camarina, Prato 1998, p. 7
Introduzione, in Et lux fuit Le catacombe e il sarcofago di Adelfia, Palermo-Siracusa 1998, pp. 13-14
Premessa, in s. adorno (a cura di), Siracusa identità e storia 1861-1915, Palermo-Siracusa 1998, p. 3
Premessa, in g. BarBera (a cura di), Restauri & Ricerche. Opere d’arte nelle province di Siracusa e Ragusa, catalogo della mostra
(Siracusa, Palazzo Bellomo, 5 giugno-5 settembre 1999), Siracusa 1999, pp. 11-12
Presentazione, in g. BarBera e F. gaLLo (a cura di), Siracusa e la sua immagine. Le stampe della collezione Broggi, catalogo della
mostra (Palazzo Bellomo, 17 giugno-24 settembre 2000), Siracusa 2000, p. 11
Presentazione, in Pro mundi vita. Eucarestia e Arte nel Duomo di Siracusa, catalogo della mostra (Siracusa, Cappella sveva dell’Ar-
civescovado, 22 gennaio-2 maggio 2000), Siracusa 2000, p. 13
Premessa, in g.M. sciaLaBBa e r.c. giordano (a cura di), Minima restituta catalogo delle opere restaurate (1987-2003), Siracusa
2003, pp. XI-XII
Préface (con P. PeLagaTTi) in M. gras, H. Treziny et H. Broise, Megara Hyblaea 5 La ville archaique L’espace urbain d’une citè
grecque de Sicilie Orientale, Roma 2004, pp. VII-VIII
Introduzione in c. ciurcina (a cura di), Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi. Il medagliere, Siracusa 2009, pp. 13-17

17
Introduzione, in c. aMPoLo (a cura di), Siracusa Immagine e storia di una città, ristampa aggiornata e illustrata dalla Bibliografia
Topografica della Colonizzazione Greca in Italia e nelle Isole Tirreniche, Pisa 2011, pp. III-XII
Introduzione in g.e. rizzo, Il teatro greco di Siracusa, ristampa anastatica, Siracusa 2014, s. i. p.
Presentazione in H. J. BesTe, d. MerTens, Die Mauern von Syrakus, Das Kastell Euryalos und die Befestigung der Epipolai, Wiesbaden
2016, , s. i. p.
Presentazione in H. J. BesTe, d. MerTens, Siracusa. La città e le sue mura, Ristampa Siracusa 2019, pp. 6-7

18
Abbreviazioni Bibliografiche
secondo l’Année Philologique integrato con altri repertori

“AA” Archäologischer Anzeiger


“ABSA” The Annual of the British School at Athens
e pure “BSA”
ABV J.B. BeazLey, Attic Black-figure Vase Painters, Oxford 1956
“AE” Archaiologiki Ephemeris
“AIIN” Annali dell’Istituto Italiano di Numismatica
“AJA” American Journal of Archeology
“ANRW” Aufstieg und Niedergang der Römischen Welt
“ArchClass” Archeologia Classica
“Arch. Inst. Paléont. Hum.” Les Archives de l’Institut de Paléontologie Human
“Arch.St.Sic.Or.” Archivio Storico per la Sicilia Orientale
ARV J.B. BeazLey, Attic Red-figure Vase Painters, Oxford 1963
“ASAA” Annuario della Scuola Archeologica di Atene e delle Missioni
e pure “ASAtene” italiane in Oriente
“ASSR” Archivio Storico Siracusano
e pure “ASSr”, “Arch. St. Sir.”, “ArchStorSir”, “ASSirac” e “Arch.St.Siracusano”
“Atti e mem. ISVNA” Atti e Memorie dell’Istituto per lo Studio e la Valorizzazione di Noto Antica
“ASMG” Atti e Memorie della Società Magna Grecia
ASSO Archeologia nella Sicilia sud-orientale, catalogo della mostra, Siracusa 1973
“BA” Bollettino d’Arte del Ministero dei Beni culturali e ambientali
e pure “BdA” e “B.d.A.”
BAR British Archaeological Reports
“BCA Sicilia” Beni Culturali e Ambientali. Sicilia
“BCH” Bulletin de Correspondance Hellénique
“BHarMus” Harvard University Art Museum Bulletin
“BIN” Bollettino Italiano di Numismatica
BMCRE Coins of the Roman Empire in the British Museum
“BNum” Bollettino di Numismatica
“BPI” Bullettino di Paletnologia Italiana
e pure “B.P.I.”
BTCGI Bibliografia Topografica della Colonizzazione Greca in Italia
e pure BTCG e nelle Isole Tirreniche

19
“BZ” Byzantinische Zeitschrift
“CEA” Cahiers des Études Anciennes
“CCEC” Cahiers du Centre d’Études Chypriotes
CHRB Coin Hoards of Roman Britain
“CQ” Classical Quaterly
“CronArch” Cronache di Archeologia, Università di Catania
e pure “Cron.Arch.” e “CronCatania”
“CronArchStA” Cronache di Archeologia e Storia dell’Arte, Università di Catania
CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche
CVA Corpus Vasorum Antiquorum
“Decima MiscGrRom” Decima Miscellanea Greca e Romana
“DArch” Dialoghi di Archeologia
e pure “Dial. Arch.”
“DialArchMed” Dialoghi sull’Archeologia della Magna Grecia e del Mediterraneo
“DOP” Dumbarton Oaks Papers
EAA Enciclopedia dell’Arte Antica Classica e Orientale
e pure ECO
“FA” Fasti Archeologici
FGrHist F. Jacoby, Die fragmente der griechischen Historiker, Berlin-Leiden, 1923-1958
“IBC” Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali (regione Emilia – Romagna)
IIPP Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria
“JAT” Journal of Ancient Topography
“JHS” Journal of Hellenic Studies
KASA Koinè Archeologica Sapiente Antichità
e pure Kasa
LGPN Lexicon of Greek Personal Names
LIMC Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae
“MAL” Monumenti Antichi pubblicati a cura dell’Accademia dei Lincei
e pure “MonAL”, “MonAnt”, “Mon.Ant.Lincei”
“MDAI(R)” Mitteilungen des Deutschen Archeologischen Instituts, Römische
e pure “MDAI(RA)” Abteilung
“MedAnt” Mediterraneo Antico
“MedArch” Mediterranean Archaeology: Australian and New Zealand Journal of the Archaeology
of the Mediterranean Word
“MEFRA” Mélanges de l’École Française de Rome. Antiquité
“MEFREM” Mélanges de l’École Française de Rome. Moyen Âge et Tempes Modernes
“MemLinc” Memorie dell’Accademia Nazionale dei Lincei
“MMAI” Monuments et Mémories Publiès par l’Académie des Inscriptions et Belles – Lettres
MSHE Maison des Sciences de l’Homme et de l’Énviroment Claude Nicolas Ledoux
“NSA” Notizie degli Scavi di Antichità
e pure “NSc”, “N.Sc.”, “NotSc” e “NotScavi”
“OlForsch.” Olympische Forschungen
“ORom” Opuscula Romana
e pure “Opus Rom”
“Österr.Akademie d.Wissenschaften” Österreichische Akademie der Wissenschaften philosophisch – historischen

20
e pure “Österr.Akademie d. Wissenschaften, phil – hist”
Para J.B. BeazLey, Paralipomena. Addition to Attic Black-figure Vase Painters, Oxford 1971
“PLoSONE” Rivista scientifica open access pubblicata da Public Library of Science
“PP” La Parola del Passato
e pure “PdP”
“RA” Revue Archéologique
“RCA” Rivista di Archeologia Cristiana
“RCCM” Rivista di Cultura Classica e Medioevale
RE Realencyclopädie der Klassischen Altertumswissenschaft
“REG” Revue des Etudes Grecques
“RendL” Rendiconti dell’Accademia Nazionale dei lincei. Classe di Scienze Morali, Storiche e
Filologiche
“RIASA” Rivista dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte
“Riv.Fil.Istr.Cl.” Rivista di Filologia e di Istruzione Classica
“RivStLig” Rivista di Studi Liguri
“RBN” Revue Belge de Numismatique et de Sigillographie
“RheinMus” Rheinisches Museum für Philologie
“RM” Römische Mitteilungen
“RN” Revue Numismatique
“SicGym” Siculorum Gymnasium
“SE” Studi Etruschi
S.H.A. Scriptores Historiae Augustae
“SMEA” Studi micenei ed egeo anatolici
SOMA Symposium on Mediterranean Archaeology
“StEgAnPun” Studi di Egittologia e di Antichità Puniche
UISPP International Union of Prehistoric and Protohistoric Sciences
“ZfE” Zeitscrift für Ethnologie
“ZPE” Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik

21
Tavole a colori
Tav. I. A sinistra: Alabastron angolare TE IIIB1; a destra: Brocca di produzione locale con decorazione zoomorfa. Siracusa, Museo Archeologico
Regionale “Paolo Orsi” (dagli scavi di Case Casto) [Anita Crispino, Henry Duday]

23
Tav. II. Metà del VII sec. a.C., Vaso con decorazioni policrome. Siracusa, Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” (da Megara Iblea)
[Antonella Pautasso]

24
Tav. III. In alto: Metà del VII sec. a.C., Frammento di calice (da Piazza Duomo); in basso:
580-570 a.C., Calice (dalla tomba nr. 4 di via Isonzo). Siracusa, Museo Archeologico
Regionale “Paolo Orsi” [Concetta Ciurcina]

25
Tav. IV. A sinistra: Inizi del V sec. a.C., Pinax (dal tempio ionico); a destra: VII sec. a.C., Oinochoe di Artemide (dagli scavi di Piazza
Duomo). Siracusa, Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” [Paola Pelagatti]

26
Tav. V. Tindari. Nuova proposta di suddivisione modulare dell’isolato di età greca, con particolare dei resti delle case α, β, γ.
[Rocco Burgio, Madeleine Cavalier, Annunziata Ollà, Dede Restagno, Umberto Spigo]

27
Tav. VI. A sinistra: III sec. a.C., Frammento di piccolo Erote (da Montevergine); a destra: tardo IV sec. a.C., Frammento di statuetta maschile
(da Piazza della Vittoria). Siracusa, Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” [Angela Maria Manenti]

28
Tav. VII. In alto: IV-III sec. a.C., Statuette di centauro-satiro; in basso: IV-III sec. a.C., Statuette con il tipo del filosofo seduto. Siracusa,
Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” (dallo scavo di via Demostene) [Agostina Musumeci]

29
Tav. VIII. A sinistra: Danzatrice Baker, bronzo. New York, Metropolitan Museum of Art; a destra: Metà del III sec. a.C., Danzatrice di
terracotta. Lipari, Museo Archeologico Regionale Eoliano “Luigi Bernabò Brea” [Malcom Bell]

30
Tav. IX. Jean Houël, Beliers antiques, de bronse, qui se voyent au Palais du Vice-Roi (Voyage pittoresque, 1782-
87, tav. XXXVIII) [Vincenzo Abbate]

31
Tav. X. Piatto con le insegne dei regni Castiglia-León e Aragona, post 1479. Londra, British Museum [Giuseppe Immè]

32
Tav. XI. Ignoto sec. XVI, Disputa di San Tommaso. Siracusa, Galleria Regionale di Palazzo Bellomo [Francesca
Campagna Cicala]

33
Tav. XII. Mario Minniti, Martirio di Sant’Agata. Palermo, collezione privata [Donatella Spagnolo]

34
Tav. XIII. Benedetto Civiletti, Archimede, bronzo, 1893, particolare. Palermo, Palazzo Reale [Gioacchino
Barbera]

35
Tav. XIV. Casa Museo “Antonino Uccello”, Palazzolo Acreide, Frantoio [Gaetano Pennino]

36
agosTina MusuMeci

Coroplastica dall’abitato di Siracusa di epoca ellenistica.


Momenti di religiosità in una casa di Via Demostene

Gran parte della coroplastica ellenistica sira- complessi abitativi datati a partire dalla fine IV, inizi
cusana esposta nelle vetrine del Museo “Paolo Orsi” III secolo a.C.: vennero allora ricostruiti otto isolati di-
proviene da contesti abitativi, riconducibili alla Sira- sposti in senso N/S, larghi circa 38 m., perpendicolari
cusa ellenistica dell’epoca di Timoleonte e di Ierone ad una plateia E/W, larga 6 m6. Le case erano a pianta
II. Il tema trattato in questa sede rientra in uno stu- regolare, disposte su un unico piano, con gli ambienti
dio più ampio, che riguarda la coroplastica recupe- articolati intorno a un cortile che, dall’interno, dava
rata nel quartiere abitativo della città ellenistica ed luminosità all’abitazione che nel complesso rimaneva
intende, adesso, focalizzare l’attenzione sui materiali chiusa all’esterno, a cui si accedeva dalla strada me-
fittili ritrovati in una delle case1. Sarà presentato uno diante uno stretto ambiente. Nessuna di esse può es-
studio diverso rispetto alla tradizionale ricerca basa- sere considerata completa ma si tratta piuttosto di una
ta su associazioni e tipologie, finalizzato a percepire successione di ambienti pertinenti a più case separate
l’uso di questi oggetti nel contesto di rinvenimento, da strade N/S, ampie 4 m.
allo scopo di recuperare l’originario aspetto rituale2. L’abitazione di Via Demostene scelta in questa
Grazie al nuovo impulso riscosso dagli studi sull’oikos sede è definita da quattro ambienti (indicati con i nn.
nel mondo greco e alla maggiore attenzione riservata 11-14), cui è stato possibile collegare i materiali dello
dalla ricerca alla definizione degli spazi abitativi3, si è scavo. Difficile stabilire quale fosse il vano d’ingres-
tentato di interpretare dati di vecchi scavi, per indivi- so: procedendo da Nord, l’ambiente 11 si presentava
duare il luogo e provare a descrivere la maniera in cui come un corridoio di pianta allungata, dove si rinven-
si svolgeva il sacro all’interno di una casa siracusana. ne un frammento di capitello corinzio composito: il
L’area dell’abitato esaminata si estese al di so- piano di pavimento era in cocciopesto e, tra il mas-
pra della necropoli classica di Giardino Spagna4, in setto e il cocciopesto, si trovò materiale coroplastico
corrispondenza dell’attuale Ospedale Civile, a partire di età ellenistica. Nella parte occidentale del vano si
dal IV secolo a.C., quando Siracusa ingrandì note- scoprì una cisterna, la cisterna 2, da cui proviene la
volmente il suolo urbano. Si deve a G. Voza, in lun- maggior parte della coroplastica esaminata. Seguiva
ghi anni di lavoro come Soprintendente di Siracusa, l’ambiente 12, l’unico scavato per intero, che in età
l’esplorazione archeologica della città, grazie soprat- imperiale si ricoprì di un ricco pavimento a mosaico
tutto agli scavi avviati dalla metà degli anni ‘60, in policromo di tipo geometrico, con le pareti ed il sof-
rapporto ai lavori per la realizzazione del Santuario fitto affrescati. Dietro le pareti affrescate, in corrispon-
della Madonna delle Lacrime. Tra il 1968 e il 1972 denza dell’attiguo ambiente 14, correvano dei tubi di
fu sottoposta ad indagini archeologiche la zona a aereazione che, insieme alle suspensurae fittili rinvenute
nord dell’Ospedale, nello spazio in cui doveva sor- nel vano 14, attestano l’esistenza di un impianto di
gere una abitazione privata e quello oggi occupato riscaldamento. Le sospensure correvano sotto un pa-
dalla Via Demostene, l’arteria che dal Viale Paolo vimento a mosaico a motivi geometrici in tessellato
Orsi conduce al Santuario della Madonnina. In se- bianco e nero, che si estendeva oltre il muro di re-
guito allo scavo del 19715 fu possibile ricomporre un cinzione dell’Ospedale, di non precisabili dimensioni.
tratto dell’impianto urbano organizzato, con diversi Nel vano 12 invece, sotto il mosaico di età giulio-clau-

273
dia, fu messo in luce un altro pavimento più antico, corso dello svolgimento dei riti domestici, probabil-
in cocciopesto che, insieme al materiale ellenistico mente come effusori di profumi oppure per consenti-
raccolto, attesta la prima fase di vita della casa. Al re atti di fumigazione delle offerte alimentari.
suo interno furono trovati anche i frammenti di due Arule, oggetti miniaturistici, thymiateria sono tutti
colonne, che possono spiegarsi in rapporto all’attiguo materiali legati alle pratiche rituali, ma il dato fonda-
vano 11, il cortile della casa, dove è probabile che mentale per individuare un’area destinata al culto è la
la nostra stanza si affacciasse attraverso un portico a presenza di coroplastica figurata13.
pastàs7. Il pavimento dell’ambiente 13 era realizzato in Dal vano 12 provengono alcune testine mulie-
cocciopesto e risultò asportato già al momento dello bri variamente acconciate, tra le quali la pettinatura
scavo: fu recuperato qualche frammento dallo strato più diffusa è quella alla Cnidia, con i capelli raccolti
di distruzione, ornato di tessere bianche. Il rinveni- dietro in un basso nodo, ma non mancano esemplari
mento di parecchio vasellame da fuoco e frammenti più elaborati, con i capelli raccolti in un fiocco sulla
di anfore da trasporto suggerisce che questo ambiente sommità del capo, nel cd. nodo lampadion, ripreso da
potesse essere il luogo dove la famiglia si riuniva per alcune opere di scultura14. Gran parte della coropla-
consumare i pasti. Anche qui, sotto il pavimento in stica esaminata proviene dalla cisterna 2, all’interno
cocciopesto, si rinvenne la fase più antica della casa, del vano 11, che è stato identificato come il cortile
con materiale databile tra il IV, III sec. a.C. della casa, dove si dovevano svolgere molte pratiche
Identificati gli ambienti della casa, si è cercato cultuali della sfera domestica. La coroplastica si è rin-
di ricondurre ai contesti di provenienza i materiali fit- venuta tutta a partire da una certa profondità, in uno
tili raccolti. La presenza di coroplastica al suo interno strato di 30 cm di spessore (da -3,70 a -4,00 m), ed
infatti, non è stata interpretata come elemento di ar- è databile tra la fine del IV ed il III secolo a.C.: se
redo, ma si è pensato ad essa come agli “strumenti” ne desume che il riempimento non è stato frutto di
di un’attività rituale8, che si svolgeva da qualche parte un’azione rituale ripetuta nel tempo, ma piuttosto che
nella casa, in forma privata. è avvenuto in un solo intervento, quando la cisterna
finì di essere utilizzata per l’approvvigionamento idri-
co della casa.
Analisi dei materiali Tra i materiali della cisterna sono presenti figu-
re muliebri stanti e danzanti, riconducibili al mondo
Tra i materiali raccolti vanno ricordati molti femminile e ai culti inerenti il passaggio della fanciul-
frammenti di arule. Il primo dato materiale impor- la all’età adulta. Interessante è risultata la lettura di un
tante per riconoscere un contesto cultuale è l’altare in tipo muliebre seduto sul diphros, con un kalathos posto
pietra9 e, in sua assenza, le arule fittili. Prodotto tipico a terra (fig. 1): la figura indossa il chitone cinto sotto il
dell’artigianato siceliota e magnogreco, le piccole are seno con un ampio apoptygma, e reca sul petto un me-
in terracotta erano destinate ad accogliere deposizioni daglione antropomorfo, verosimilmente un gorgoneion.
di modeste offerte alimentari, durante lo svolgimen- Ispirato dall’originale attico dello scultore Endoios, il
to dei rituali legati a libagioni, o di bruciare profumi tipo è stato interpretato come quello di un’Atena Erga-
o piante aromatiche10. Frammenti di arule sono stati ne, rivisitata e semplificata: questa elaborazione è stata
rinvenuti negli ambienti 12 e 13, al di sotto dei pavi- ricondotta al contesto artistico della Sicilia dionigiana,
menti, in relazione alla fase più antica della casa, e ricettivo dei modelli attici di V secolo, che vengono
tra i materiali della cisterna 2. Il tipo è quello elleni- modificati dall’abilità di artigiani locali15. Il significato
stico, a corpo cilindrico con la decorazione metopale di questa presenza è evidente, in quanto Atena, pro-
a rilievo all’estremità superiore, stante su una base a tettrice delle attività artigianali in genere, nella qualità
plinto squadrato11. Dalla cisterna vengono pure nu- di Ergane assume il patrocinio specifico sull’arte fem-
merosi frammenti di mense miniaturizzate con mi- minile della tessitura e anche per questo viene raffigu-
nuscole vaschette sul piano superiore, per contenere rata con le gambe leggermente aperte, per richiamare
le offerte. Nell’ambiente 11 (il cortile) si sono trova- la posizione delle filatrici. Poco importa stabilire se
te alcune foglie fittili dai margini seghettati, riferibili è rappresentata la dea oppure la fanciulla devota al
alla produzione dei thymiateria: le foglie, combinate tra suo culto, ma è chiaro il significato del tipo, in riferi-
loro, formavano l’incensiere a forma di fiore, con la mento ai riti domestici, che sancivano il passaggio di
corolla-contenitore che fungeva da base d’appoggio12. status della fanciulla a donna e, pertanto, si chiama-
Anche questi oggetti dovevano ricoprire un ruolo, nel va a tutelare l’importante momento la dea protettrice

274 Agostina Musumeci


della tessitura. Simbolo, dunque, delle donne custo- e, per estensione, un Dioniso fanciullo che si lega a
di dell’oikos16, anche la rappresentazione del kalathos forme rituali connesse al passaggio dall’età infantile
a terra, risponde alla volontà di sottolineare l’aspetto all’adolescenza.22
domestico del rito. La vita per i Greci è sentita come una succes-
Tra gli altri tipi femminili restituiti dalla cisterna, sione di fasi dove i momenti di transizione vengono
occorre ricordare l’Afrodite seminuda poggiata a un pi- caricati di grande significato, sia a livello individuale
lastrino17, rievocativa del culto della bellezza, la sciogli- che comunitario, da essere ritualizzati. Così si spiega
trice di sandalo18, il cui gesto simbolicamente viene col- l’importanza del “rito di passaggio” che segna il cam-
legato alla perdita dell’infanzia, la placchetta fittile con biamento di status di un individuo e con esso, dell’a-
i simboli di Iside: quest’ultima, insieme alle figurine di zione di Dioniso, il dio delle metamorfosi. Rilevanti
Attide che suona la syrinx, sono un chiaro riferimento mutamenti sono quelli del bambino che impara a
alla diffusione dei culti orientali nella Siracusa ellenisti- camminare da solo, del ragazzo adolescente che, dal
ca e al sincretismo19 dell’epoca. Il senso di tutte queste mondo della madre, si trasferisce a quello dei padri,
figurine è riconducibile sempre ai riti di passaggio di del giovane che arriva al momento delle nozze: Dio-
status della fanciulla che diviene donna. Dal punto di niso svolgeva la sua azione tutelare in queste fasi, fino
vista religioso, tale fondamentale momento dell’esisten- a quella estrema del passaggio dalla vita alla morte.
za femminile si codifica, per prima cosa, come distacco Garante dunque di tutti i cambiamenti, il dio rivestiva
dalla sfera di Artemide, divinità cui è consacrata la vita lo stesso ruolo sia nella vita dei maschi che in quella
selvaggia dell’adolescenza. Successivamente, la fanciul- femminile, dove completava l’azione di Artemide.23
la accede alla sfera di Afrodite, ossia il raggiungimento Tra i tipi coroplastici della cisterna si trovano
della bellezza e dell’essere desiderabile, quindi di De- alcune figure caricaturali e comiche, note spesso da
metra e il passaggio alla vita civilizzata, rappresentato corredi funerari e interpretate come soggetti teatra-
dal matrimonio20. li in riferimento a Dioniso, divinità ctonia protettrice
Tra i soggetti maschili, un tipo originale è quel- delle trasformazioni24. Ma queste figurine possono es-
lo del centauro-satiro (fig. 2). Il centauro è una creatu- sere spiegate diversamente25, se correlate al differente
ra della mitologia greca, metà uomo e metà cavallo. contesto di rinvenimento, in rapporto ad una ritualità
La figura ricorre spesso nel repertorio figurativo di età privata associata a feste pubbliche. Pensiamo cioè,
classica ed ellenistica, in scene di lotta o di caccia e il alla pratica dell’aischrologia26 che faceva parte delle ce-
tema della Centauromachia è molto frequente nell’ar- lebrazioni delle Tesmoforie siracusane27, dove scherzi
te figurativa del periodo classico. Nei nostri esempla- e giochi erano elementi considerevoli del culto e le of-
ri, nella metà umana, si riconosce il torso di un satiro ferenti condividevano il dolore di Demetra, tentando
con il corto gonnellino, del quale è possibile leggere di risollevarla con canti, risate e danze.28 Così i vec-
i tratti ferini del viso, nell’esemplare più completo. chi, sia maschi che femmine, raffigurati con il ventre
Dopo il IV secolo infatti, la figura si trasforma: da obeso, elemento caratteristico del costume comico,
essere mostruoso e primordiale diviene una figura del alludono a questo rituale del culto: giocattoli di ilarità
tiaso dionisiaco e pastorale, insieme ad Erotini e satiri. e comicità, i loro tratti fisici deformati divengono la
Dioniso è il dio che presiede tutti i riti di passaggio controparte visiva dell’aischrologia, mentre il senso di
e, primo tra tutti, quello dalla vita alla morte: la pre- suscitare il riso assume carattere liberatorio. Sempre
senza di soggetti del suo corteggio si spiega proprio a Demetra e ai culti connessi alla fertilità e alla sua fe-
in quest’ottica. Tra i nostri tipi è riprodotto il centau- sta si ricollegano le numerose figurine fittili di maiali,
ro impennato, con le braccia alzate pronto a vibrare presenti tra i materiali della cisterna29. Questi tipi (fig.
un colpo con un piccolo tronco d’albero21. Un’altra 3) rientrano nella pratica femminile dei riti iniziatici
statuina dalla cisterna propone la nuova versione pre-matrimoniali ed il loro impiego non appartiene
del satiro, non più ignudo come voleva la tradizione solo ai riti collettivi ma può estendersi anche al culto
classica, ma coperto dal perizoma di pelle caprina, in individuale e familiare30.
riferimento al costume indossato dagli attori che im- A partire dal III secolo è avvenuta una netta
personavano il soggetto nelle rappresentazioni teatrali separazione tra la pratica religiosa pubblica e quella
di epoca ellenistica. Dal vano 13 proviene invece una individuale, grazie anche al dilagare della nuova reli-
figura di fanciullo nudo, seduto su roccia, raffigurato gione filosofica greca. Tramontata la fede nella polis, è
con le gambe aperte ad esibire i genitali. Il soggetto cambiato il rapporto tra società e cittadino, il quale, in-
rappresenta il bambino che si “apre” alla conoscenza serito adesso in un mondo senza confini, si rifugia nella

Coroplastica dall’abitato di Siracusa di epoca ellenistica. Momenti di religiosità in una casa di Via Demostene 275
dimensione privata. Combattuta tra cosmopolitismo e del rito. Di fronte poi, alla necessità di riconvertire
individualismo, tutta l’epoca ellenistica è animata da quello spazio, la coroplastica presente nell’area è stata
un profondo bisogno di rinnovamento religioso e, per raccolta e depositata, nel rispetto del carattere sacro
rispondere a queste ansie, sviluppa una serie di filosofie degli oggetti, proprio dentro la cisterna, andata fuori
dell’uomo e della sua felicità (epicureismo, stoicismo, uso, trasformandola in una favissa.41
scetticismo), che generano un sistema ideologico che Difficile ricostruire le azioni della devozione do-
ha lo scopo di rassicurare il cittadino sul senso della mestica e la nostra lettura rimane solo una proposta,
vita. In questo clima si spiega l’affermazione di un nuo- nella spiegazione del loro significato. Possiamo sup-
vo soggetto (fig. 4), il filosofo seduto, molto ricorrente porre che durante la cerimonia, come avveniva nei
tra i materiali della cisterna31, che testimonia la volontà riti pubblici, le statuette venissero manipolate dall’of-
di aderire a questa nuova vita e nuova scala di valori32. ferente e poi abbandonate, accumulate casualmente
oppure coperte di terra, con un atto simbolico di sep-
pellimento, che aveva dunque senso che si svolgesse
Note conclusive proprio nel cortile. Un altro dato credibile, che si in-
tuisce dalle stesse statuine che sono state ricomposte
In età ellenistica tramonta la religione greca parzialmente da infiniti frammenti, è che avessero su-
tradizionale che rispecchiava i valori della polis e si bito la pratica della frantumazione rituale42, pratica di
afferma una nuova fede che rappresenta i bisogni in- frequente attestata in ambito cultuale, per impedire il
dividuali. Lo scetticismo che si era diffuso aveva por- riutilizzo degli oggetti sacri. Dal punto di vista opera-
tato al distacco dai culti ufficiali e al dilagare di nuo- tivo, è assai probabile che questi episodi di religiosità
ve credenze alle quali si partecipa, scegliendo gli dei fossero eseguiti dalle donne, anche in relazione agli
che più si addicono alla propria natura e soprattutto, altri membri della casa, per riunire il nucleo familiare.
che rispondono al bisogno personale di sicurezza33. Tali pratiche rituali si facevano in relazione a feste
Nel culto finisce per prevalere l’aspetto privato34 e la pubbliche, come si è visto per le Tesmoforie siracusa-
nuova spiritualità si esprime attraverso una religiosità ne, oppure in riferimento ad eventi “privati” collegati
misterica, che proponeva la salvezza, non solo con alla famiglia: nei momenti di passaggio della vita, allo
atti rituali, ma anche attraverso la comunicazione di scopo di assicurarsi lo sguardo benevolo della divini-
una dottrina riguardante l’anima e la sua sopravvi- tà in cui erano riposte le speranze di aiuto, in una for-
venza nell’aldilà. L’istanza che anima l’Ellenismo35 è ma quasi di scambio43, il fedele chiede la benedizione
proprio la speranza di un’altra vita, oltre alla voglia di in cambio dell’offerta. La fanciulla non più bambina,
essere partecipi della comunità degli iniziati, da cui la raggiunta l’età delle nozze, si prepara al cambiamento
necessità di ricorrere ai “segni” di riconoscimento36. ed in questa importante fase di passaggio si ricorre
L’affermarsi di questa nuova religiosità rende com- ad Atena, Demetra, Afrodite, discese dall’Olimpo e
prensibile perché un atto rituale, come è sempre stata avvicinatesi all’uomo come “divinità salvatrici”, per-
la dedica di terrecotte figurate alla divinità all’interno ché presenziassero ai necessari cambiamenti per la
dei santuari, si trasferisca adesso nei contesti privati37. sua funzione futura di donna. Restando in ambito
L’offerta della coroplastica corrisponde ad un atto di femminile, non erano praticati solo riti d’iniziazione,
eusèbeia38 domestica, in cui l’oggetto svolge un ruolo ma è probabile che si svolgessero in casa anche i riti
significativo39, che identifica e caratterizza l’offerente di purificazione legati al parto o alla morte. I bambini
nella sfera sociale. E anche se la cerimonia è priva- dalla nascita all’età puberale appartengono al mondo
ta, appartiene comunque ad una norma condivisa40, di Artemide; ma l’adolescente maschio, che lascia il
dove i reperti assumono il valore di elementi di rico- mondo della madre per essere accolto in quello degli
noscimento. uomini, si rivolge a Dioniso, nume tutelare di tutti i
Nella casa di via Demostene le terrecotte figura- mutamenti e passaggi della vita. L’offerente invoca la
te sono state trovate in tutti gli ambienti, ma soprattut- protezione della divinità in questi importanti momen-
to all’interno di una cisterna, il cui riempimento non ti della vita sua o dei suoi familiari, dal cuore della
è stato l’esito di accumuli stratificati nel tempo ma, propria casa, scegliendo il momento più congenia-
piuttosto, di un unico momento. L’operazione indi- le per farlo, segno dell’avvenuta privatizzazione del
ca comunque che quel materiale stava lì, nel cortile, culto religioso, già indicata come la chiave di lettura
centro della casa e della collettività, laddove era pure dell’epoca ellenistica.
disponibile l’acqua, elemento purificatorio e vitale

276 Agostina Musumeci


NOTE
1
Desidero esprimere la mia gratitudine al Comitato scientifi- 19
È proprio l’accettazione di culti stranieri a determinare que-
co per essere stata coinvolta in questa miscellanea di studi in sta mescolanza di elementi culturali tra religioni diverse: così la
onore di Giuseppe Voza e, in particolare, alle dott.sse Concetta tracia Bendis può essere associata ad Artemide, la frigia Cibele
Ciurcina, Rosalba Amato, Maria Musumeci, sempre prodighe a Demetra, l’egizia Iside con Afrodite. MiLLer aMMerMan 1990,
di preziosi consigli. Desidero pure ringraziare la dott.ssa Beatrice pp. 40-41.
Basile, per avermi incoraggiata e autorizzata allo studio della 20
Barra Bagnasco 2009, p. 323.
coroplastica ellenistica siracusana, al tempo della sua direzione 21
Per cfr. de Miro 2000, p. 181, n. 585, fig. 120.
del Museo. I materiali coroplastici presentati in questo articolo 22
L’atteggiamento richiama quello del “temple boy”, di deriva-
sono inediti; le foto del testo sono di Germana Gallitto, fotografa zione orientale, forse cipriota: Merker 2000, p. 241, H330, H333,
del Polo. tavv. 51,52; Barra Bagnasco 2009, pp. 289-290, n. 571 tav. CVIII.
2
ToreLLi 1977, pp. 147-184; 2011 pp. 112-122. LiPPoLis 1995, pp. 23
isLer Kereney 2002, p. 135.
29-129; 2001, p. 235-238; 2005, pp. 91-102, 2014, pp. 55-85. 24
BernaBò Brea 1981, pp. 21-27; MusuMeci 2010, pp. 94, 100-
3
d’andria-Mannino 1996; Barra Bagnasco 1989, 1992, 1996; 101,106.
La Torre-MoLLo 2013 25
Già Bernabò Brea aveva suggerito questa interpretazione per
4
L’area fu acquistata dal Comune nel 1923 e nello stesso anno una terracotta caricaturale di Ade e Persefone, intesa come la
Orsi iniziò gli scavi. Il Cultrera riprese l’esplorazione della zona versione caricaturale e comica della theogamia: BernaBò Brea
negli anni ’40, quando vennero avviati i lavori per la costruzione 1973a, pp. 376-384; 1973b p. 79 n. 282, tav. XXXIV.
dell’Ospedale “Umberto I”. Negli anni ’50 l’indagine dell’abitato 26
BeLL 1981, 97 ss.; BernaBò Brea 2002 p. 32; PorTaLe 2008, p.
proseguì con il Gentili, in seguito alla realizzazione della nuova 33 nota 2. Per ultimo, MacLacHLan 2016, pp. 83-111.
arteria di Viale Paolo Orsi. orsi 1925; cuLTrera 1943; genTiLi 27
Diodoro (Bibl.St.,V, 2-8) racconta che la festa di Demetra The-
1951; 1954; 1956. smophoros era celebrata nel tempo delle seminagioni (ottobre);
5
Voza 1972-73, pp. 188- 189; Voza1973, pp. 81- 85; 100-107; Platone (Epist. VII, 39 c-d) accenna alla festa di Siracusa e alle
Voza 1976-1977, pp. 553-561; Voza 1980, pp. 675-687; Voza donne che per 10 giorni svolgevano cerimonie tesmoforiche.
1980-1981, pp. 680-685; Voza 1993-1994, pp. 1281-1294; Voza Ateneo (Deipn. XIV, 647a) e Plutarco (Dion. 56, 5-6) parlano di
1998, pp. 249-260; Voza 1999, pp. 93-107. ‘Tesmoforie di Siracusa’. Da Ateneo apprendiamo che Eraclide
6
Scavi recenti indicano che questo orientamento N-S dell’abita- Siracusano raccontava che per le Tesmoforie, a Siracusa, si fa-
to di modulo maggiore, si estese a nord della plateia E/W, fino cevano le focacce - mylloi - di sesamo e miele, a forma di genitali
al settore delle latomie e a sud, sovrapponendosi all’impianto femminili, che poi venivano portate in giro in onore delle dee. Si
più antico disposto N/O-S/E. guzzardi 2011, pp. 349-387; Basi- veda: sFaMeni gasParro 1986, pp, 227-228; sFaMeni gasParro
Le 2012, pp. 177-224; BasiLe 2013, pp. 30-35; LanTeri 2014, pp. 2008, pp. 36-37; de Miro 2008, pp. 67-68.
101-108. 28
ricHardson 1974, pp. 213-214. Il significato della pratica del
7
In genere stava sul lato nord del cortile il cosiddetto pastàs, un turpiloquio è simbolico e mira a far conoscere, con parole scon-
portico coperto dove si potevano svolgere attività della casa, al venienti, ciò che è sconveniente di suo, ottenendo al tempo
riparo dalla pioggia o dall’eccessiva calura. Solo nel periodo tar- stesso l’effetto contrario. Per questo, nonostante il dolore per la
do ellenistico si assistette alla trasformazione del primitivo por- discesa di Kore, la Dea ride dei gesti e delle parole di Iambe.
tico-pastàs nel peristilio, di maggiori dimensioni. Si veda Barra 29
Il terzo giorno delle Tesmoforie, Kalligèneia, venivano riesumati
Bagnasco 1996, pp. 46-58; de Miro 1996, pp. 17-40. i resti dei maialini che erano stati gettati in grotta o dentro bothroi
8
LiPPoLis 2001, p. 234. il primo giorno della festa, alludendo alla discesa agli Inferi di
9
Un esempio notevole è l’altare in calcare trovato da Gentili nel Kore; posti poi sugli altari, venivano sparsi per rendere fertile
cortile “i” della casa 2 di Viale Paolo Orsi, oggi esposto lungo la terra.
il percorso En plein Air del Museo: genTiLi 1951, p. 282 fig. 18. 30
LiPPoLis 2005 p. 101
10
MarTin-PeLagaTTi-VaLLeT 1980, p. 414, tav. XCVII. 31
Sono state ricomposte una decina di statuine e raccolti i fram-
11
Un esemplare quasi completo proviene dagli scavi di Giardino menti di numerosi altri esemplari. Il tipo, sempre identico, raf-
Spagna degli anni ’40, dall’interno di una cisterna: cuLTrera figura il filosofo seduto su un alto sgabello senza spalliera, con
1943, p. 112, figg. 69-70. Un’arula dalla Casa del Pellegrino con- le gambe divaricate, panneggiato, dalla caratteristica chioma a
serva ancora tracce evidenti della vivace policromia originaria; calotta segnata a raggiera, la fronte corrugata e l’espressione con-
un’altra proviene dall’area di Piazza della Vittoria. centrata, per rendere meglio l’immagine del pensatore.
12
BeLL 1981, n. 934, tav. 138; Vanaria 2000, pp. 121-122, tavv. 32
Sulla fortuna della riproduzione di immagini dei filosofi in età
XXVI, XXVII; Barra Bagnasco 2009, pp. 296-297, tav. CXII. ellenistica: Presicce 2013, pp. 110-111.
13
Barra Bagnasco 2009, p. 307 ss. 33
MiLLer aMMerMan 1990, p. 37.
14
Burr THoMPson 1963, pp. 42-44, nota 47. 34
Nella seconda metà del IV sec. a.C., le pratiche cultuali si
15
PorTaLe 2000, pp. 265-275; PauTasso 2009, pp. 833-837. rinnovano in maniera radicale, spostandosi verso forme sempre
16
consoLi 2010, pp. 9-28. Barra Bagnasco 2009, p. 164, nota più private: coareLLi 1980, pp. 158-159; LiPPoLis 2003, p. 272;
380. LiPPoLis 2014, p. 57 nota 6.
17
deLiVorrias 1984, pp. 65-66 nn. 559-572. Per cfr. MusuMeci 35
canFora 1995.
2010, p. 91 nn. 43, 138. 36
A proposito dell’essere riconoscibile: BoTTini 1992, pp. 63,161
18
deLiVorrias 1984, pp. 74-75, nn. 645, 647, 650, tav. 64. 37
LiPPoLis 2003, p. 275. Non solo la casa, ma anche le tombe

Coroplastica dall’abitato di Siracusa di epoca ellenistica. Momenti di religiosità in una casa di Via Demostene 277
rappresentano un contesto privato in cui viene “offerta” coropla- forma un “codice” socialmente accettato, ma che può cambiare
stica; si veda per es. la necropoli ellenistica di Centuripe: Musu- nel tempo. Si veda anche LiPPoLis 2014, pp. 58-59.
Meci 2010, pp. 105-107. 41
Il luogo prescelto per scaricare il materiale votivo non è mai
38
Platone, per bocca di Socrate, (Euth,13b), spiega che eusèbeia casuale, ma si predilige spesso quello che aveva già ricoperto
è avere cura degli dei. Nella koinè ellenistica, l’eusèbeia viene un ruolo, (nel nostro caso la cisterna), prima della dismissione
distinta dal buon comportamento verso il prossimo e riferita alle dell’area: FaBBri-osanna 2005, p. 233.
pratiche di culto riguardanti gli dei. 42
LiPPoLis 2014, p. 57
39
MiLLer aMMerMan 1990, p. 44. 43
Platone (Lg. X, 909a-910d) disapprova e condanna la presenza
40
MerKer 2000, pp. 323-324: l’offerta ha una doppia valenza: fun- di zone dedicate al sacro nella casa, invitando a venerare gli dei
zionale, corrispondente all’atto rituale stesso e simbolica, inerente i nei santuari. Si veda anche: ruga 2010, p. 217.
concetti nascosti del culto; in virtù di questo simbolismo prende

BIBLIOGRAFIA

Barra Bagnasco 1989: M. Barra Bagnasco (a cura di), Locri Epizefiri III. Cultura materiale e vita quotidiana, Firenze 1989.
Barra Bagnasco 1992: M. Barra Bagnasco (a cura di), Locri Epizefiri IV. Lo scavo di Marasà sud e la “casa dei leoni”, Firenze
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280 Agostina Musumeci


Fig. 1. Tipo dell’Atena Ergane Fig. 2. Tipi di centauro-satiro

Fig. 3. Figure caricaturali maschili e femminili e di maialini

Fig. 4. Tipo del filosofo seduto

Coroplastica dall’abitato di Siracusa di epoca ellenistica. Momenti di religiosità in una casa di Via Demostene 281

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