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IL DESIDERIO DESIDERATO

DI N. FLAMEL

Il Tesoro di Filosofia ci fa conoscere la santità di Quello a cui appartiene ogni cosa, il


Cielo, la Terra ed il Mare, e tutte le altre cose che sono state create. Da lui procedono
tutti i Tesori della Saggezza, essendo egli solo il Creatore di tutto, e che ha avuto il
potere di trar fuori ogni cosa dal Nulla, legando ed unendo le cose eterogenee con le
omogenee, ed armonizzandole, quantunque differenti. Nella sua bontà, ha voluto, con
certi Medicamenti, rendere la salute alle Creature inferme e dare la perfezione alle cose imperfette.
La qual cosa i Saggi, o antichi Filosofi, hanno pienamente inteso, e ciò in due diverse maniere, come
hanno scritto nei loro Libri.

Di queste due maniere, una è vero, e l'altra è falsa: ed il vero è scritto in termini oscuri, affinché siano
intesi soltanto dei Saggi, volendo essi nascondere la loro Scienza ai Malvagi che avrebbero potuto farne
un cattivo uso.

Sappiate dunque che la nostra Scienza consiste nella conoscenza dei quattro Elementi le cui qualità si
mutano reciprocamente une nelle altre; su questo i Filosofi la pensano nella stessa maniera. E sappiate
poi che in ogni cosa creata sotto il Cielo, vi sono quattro Elementi, non visibili alla vista, ma esistenti
realmente; così, sotto l'aspetto di dottrina Elementare, i Filosofi hanno insegnato la loro Scienza,
alludendo ai quattro Elementi in parecchie cose; come Sangue, Peli, Capelli, Ovuli, Urine ed altre
Materie di cui non ho tenuto alcun conto, quando sono riuscito a comprendere i loro Scritti.

Abbiamo, allora, riconosciuto la vera Materia, o Sperma e Seme di tutti i Metalli, e ciò che è questo
Mercurio cotto e congelato nel Ventre della Terra, al calore dello Zolfo che lo cuoce per sua propria
virtù, e per la Moltiplicazione del quale i diversi Metalli differiscono e si generano nella Terra; tuttavia
il loro Seme o Materia pur essendo simile, questi diversi Metalli sono dissimili per accadimenti
accidentali, ossia per la cottura e nutrimento più o meno grande, più o meno temperata, più o meno
ardente, cosa che affermano di un comune accordo i Filosofi. Perché è certo che ogni cosa consta di ciò
in cui si riduce per soluzione; come lo si può constatare per il Ghiaccio che, essendo formato di acqua, si
scioglie in Acqua per il caldo. Se è chiaro che il Ghiaccio, essendo Acqua si è mutato in Acqua, parimenti
i Metalli che sono stati Mercurio in origine, si convertono anche in Mercurio; il che dimostrerò in questo
Discorso.
Ciò supposto, risolveremo facilmente l'argomento di Aristotele che dice al Libro delle Meteore: Sappia
ogni Artista che le diverse Specie dei Metalli non possono trasmutarsi, se non sono ridotti nella loro
prima Materia: riduzione di cui parleremo nel seguito.

La Moltiplicazione dei Metalli è facile, ma non la loro Trasmutazione; perché ogni cosa che nasce nella
Terra e cresce, si moltiplica; come si vede per le Piante, gli Alberi e gli Animali. Da un chicco di Grano,
se ne generano mille; da un Albero, procedono mille Rami, o per meglio dire, un'infinità di altri Alberi, e
da un solo Uomo è stato procreato tutto il Genere Umano.

Ogni cosa dunque si aumenta e si moltiplica secondo la loro Specie, parimenti il Metallo può aumentare e
può moltiplicarsi e ciò senza nessuna differenza. Aristotele domanda se questo aumento e
moltiplicazione si fa' nelle Miniere naturali o artificiali. Ora è scontato che tutti i Metalli nascono e
crescono nella Terra. Dunque è possibile che si produca in essi un aumento ed una moltiplicazione
all'infinito. Ma ciò può farsi solamente per quel che è perfetto nella sfera della Luna, ossia nell'ordine
dei Metalli, nella generazione e perfezione dei quali consiste la perfetta Medicina che è l'elisir dei
Filosofi che si può ottenere soltanto con un Mezzo proprio o Cosa interposta, infatti non c'è Movimento
da una Estremità ad un'altra Estremità se non per un mezzo che è loro proprio. Ho conosciuto la natura
di questo Mezzo, o Cosa intermedia che contiene le Estremità che sono lo Zolfo ed il Mercurio. Con
l'uno e l'altro si fa e si perfeziona l'elisir tramite la Cosa intermedia, la quale deve essere
naturalmente purificata, più cotta e meglio digerita, migliore perfetta, e di conseguenza più prossima.

Così, mio caro Lettore, guardati dall'errare e dal mancare, perché l'uomo raccoglierà solamente il
corrispettivo di ciò che avrà seminato. Vedi ora, dunque, ciò che è che la Pietra dei Filosofi, e conosci i
Mezzi con cui si può riuscire a farla. Ricordati sempre che niente di estraneo si mette né si aggiunge
nella sua Composizione, ma al contrario, si devono eliminare le cose superflue; e che nulla conviene al
nostro Segreto, se non ciò che è prossimo e della sua stessa natura. Ti ho, dunque, appena spiegato le
Sentenze ed i Detti degli Antichi con le loro Parole oscure e nascoste sotto Enigmi e Parabole. Questo
ho fatto, affinché tu giudichi se abbia bene inteso la Dottrina dei Filosofi, e comprenda che essi hanno
scritto soltanto la verità.

Prima Parola dei Filosofi

La prima Parola dei Filosofi è ciò che essi hanno chiamato Soluzione e Fondamento
dell'arte. Così, dice Maria, Sorella di Mosé e Profetessa, rammollisci una Gomma, e
congiungila con un altra, come in un vero matrimonio: in tal modo la renderai come una
Acqua corrente; dice il Profeta: se non convertirete la cosa corporea in incorporea,
lavorerete invano. Parmenide, o Egadimene, parlando di questa Soluzione o
Conversione, dice nella Turba che alcuni, sentendo parlare di tale Soluzione pensano e
credono che sia Acqua di mare, ma che se avessero letto i Libri, e li avessero ben compresi, saprebbero
che è Acqua permanente che non può essere tale senza essere disciolta, unita e identificata col suo
Corpo. Infatti la Soluzione dei Filosofi non è Imbibizione di acqua, ma Conversione e Mutazione dei
Corpi in Acqua, così come furono stati creati in origine; ossia in Mercurio, come il Ghiaccio si converte
in Acqua liquida dalla quale ha avuto la sua Essenza. Così, per la grazia di Dio, hai già un Elemento che è
l'acqua, poiché sai della riduzione del Corpo in Acqua liquida.

Seconda Parola dei Filosofi

La seconda Parola dei Filosofi è che l'acqua si fa Terra con una leggera cottura, che deve
continuare fin quando la Nefandezza, o Colore Nero non appare al di sotto. Infatti, come
dice Avicenne al Capitolo degli Umori, il caldo che produce la sua azione in un Corpo umido
genera e rende manifesto il Colore nero come lo si vede anche nella Calce che si fa
comunemente. Per questo motivo, dice Monalibus, egli raccomanda a quelli che verranno
dopo di lui di trasformare le cose corporee in incorporee, con una Dissoluzione, nel corso
della quale bisogna accuratamente evitare che lo spirito non si converta in fumo, e non
evapori per l'eccessivo calore. Maria, la Profetessa, dice ancora: conserva bene lo spirito, e bada che
nulla se ne vada in fumo, regolando il fuoco e temperandone il calore come quello del Sole nel mese di
Luglio, affinché con una lunga e dolce cottura, l'acqua si condensi in Terra nera. In tal modo otterrai un
altro Elemento, che è la Terra.

Terza Parola dei Filosofi

La terza Parola dei Filosofi concerne la Purificazione della Terra di cui Morien dice:
questa Terra con la sua Acqua viene a Putrefazione, si monda, si pulisce e quando sarà
ben pulita, tutto il Segreto, con l'aiuto di Dio sarà ben governato. Così dice Ermes:
l'Azot ed il Fuoco sbiancano l'Ottone, e ne tolgono la nefandezza [il colore neri]. E
Morien dice a tal proposito: sbiancate l'Ottone, e rompete i vostri Libri, per timore che
non siano rotti i vostri cuori. È questa la Composizione di tutti i saggi Filosofi, è la terza
parte di tutta l'Opera. Aggiungete in seguito, come è detto nella Turba, l'aridità della Terra nera con
l'umidità della sua stessa Acqua; e fatela cuocere finché non diventi bianca. Avete così l'acqua e la
Terra con l'acqua imbiancata.

Quarta Parola dei Filosofi

La quarta Parola dei Filosofi riguarda l'acqua che potrà sublimarsi una volta coagulata o
congiunta con la Terra. Con questo mezzo avrai la Terra, l'Acqua e l'Aria ed è quello che
Philippus dice nella Turba: imbiancatelo, e lo distillatelo prontamente con il fuoco, finché se ne estragga
un Spirito, che troverete in esso e che è chiamato la Cenere di Ermete. Ecco perché Morien dice anche:
non disprezzate la Cenere, perché è il Diadema del vostro cuore, ed una Cenere permanente. Nel Libro
chiamo Lilium, è scritto: aumentato il fuoco con un moderato e corretto regime, dopo che si è giunti al
Bianco, si perviene al Cinereo, ossia al colore della Cenere, che prende il nome di Terra calcinata.
Questo fa ancora dire a Morien: in fondo al Vaso rimango la Terra calcinata che ha la natura di fuoco. E
così hai quattro Elementi, ossia l'Acqua disciolta in Terra disciolta e l'Aria sottile in Fuoco calcinato. Di
questi quattro Elementi, dice anche Aristotele, nel suo Libro del Regime e Governo dei Principi: quando
avrai avuto l'Acqua dall'Aria, l'Aria dal Fuoco, ed il Fuoco dalla Terra, avrai allora pienamente e
perfettamente tutta l'arte del Filosofo; e, come afferma Morien, questa è la fine della prima
Composizione.

Quinta Parola dei Filosofi

Passiamo ora alla seconda Composizione che svela il Peso, e descrive la tintura e la
vificazione della prima Composizione. Ciò fa dire a Calib: nessuno ha, fino ad ora, potuto,
né lo potrà in seguito, tingere la Terra in foglie, se non con l'oro. Ecco perché Ermete
dice: seminate il vostro Oro in Terra bianca in foglie che è estratta per Calcinazione e la
cui natura è quella di Fuoco sottile e di Aria. Seminiamo, dunque, l'oro in questa Terra,
quando vi mettiamo la Tintura di Oro; ma di per sé né per sua virtù propria, l'Oro potrà
mai tingere perfettamente un altro Corpo, se per Arte non è reso perfetto. Per questo Morien dice:
sebbene la nostra Pietra abbia già naturalmente in sé la Tintura, nondimeno l'oro come corpo non ha di
per sé movimento, se prima non riceve una più grande perfezione con l'arte e una sua certa Operazione.
Geber, nel Libro delle Radici, dice anche: l'operazione si fa, affinché la Tintura d'Oro sia resa migliore
e più perfetta di quanto essa non sia per sua propria natura; ed anche affinché si produca l'Elisir,
secondo l'Allegoria o il Linguaggio oscuro dei Saggi; affinché sia fatta una Confettura, composta di una
specie di Pietra, e ne sia ricavata una Medicina, per guarire, purgare e trasformare o trasmutare ogni
Corpo in vera Luna. Ma per sapere se abbiamo bisogno del solo Oro, e non di altro Corpo, ascoltiamo
Ermete il quale dice: nella prima composizione suo Padre è il Sole, e la Madre è la Luna: il Padre è caldo
e secco, e produce la Tintura; e sua Madre è fredda ed umida, e nutre ciò che è stato generato. Per
questa ragione il Sole e la Luna sono per loro stessi e a causa della loro natura, difficili a fondersi; e
quando sono congiunti, così come fa l'acido con l'oro, immediatamente si dissolvono. Ecco perché Maria
dice: prendi il Corpo, getta su lui il Mercurio chiaro che si ottiene solamente per putrefazione; e prendi
anche la Tintura dello Spirito, e avvicinala al fuoco finché tutto si fonda, e getta subito su lui la sua
Donna che è la Luna. Se dunque uno di essi sarà tinto dalla nostra Pietra, mai potrà la Medicina fondersi
facilmente, non si renderà liquida, e non darà Tintura; ma il Mercurio si volatilizzerà e se ne andrebbe
in fumo, perché non c'è in lui un Corpo pronto a ricevere la Tintura. Ora, il principale Segreto, è di
avere la Medicina prima che il Mercurio sfugga per liquefazione. È vero che la congiunzione di questi
due Corpi è necessaria nella nostra opera. Dunque, come dice Geber nel Libro perfetto dell'arte: è il più
prezioso dei Metalli, perché è la Tintura del rosso, che trasmuta ogni corpo; e conviene cuocerlo, tanto
più che è questo il Lievito che converte tutta la Pasta nella sua natura; è l'anima che congiunge lo
Spirito al Corpo; poiché così come il Corpo umano senza Anima è morto ed immobile, parimenti il Corpo è
impuro senza il Lievito che è la sua Anima; infatti il Lievito del Corpo preparato converte nella sua
natura tutta la Pasta, e non c'è altro Lievito che quello acconciato al Sole ed alla Luna, che dominano su
tutti gli altri Pianeti. Similmente questi due Corpi dominano su tutti gli altri Corpi, e li convertono nella
loro propria natura, ed è per questo che sono chiami Fermento o Lievito; senza questo Fermento,
infatti, le Gomme non possono emendarsi ne correggersi, come lo afferma Méridius quando scrive: ciò
non può emendarsi ne correggersi, se prima non si provveda ad una sottilizzazione con una Operazione
dell'Arte. A questo proposito Ermete dice: figlio mio, estrai ed attira dai raggi del Sole l'Ombra loro
propria, ossia, la Terrestrità o Natura terrestre. Così, risulta evidente, la necessità della preparazione
e sottilizzazione del Fermento o Lievito, come possiamo comprenderlo dalla similitudine di un Bambino il
quale, in quanto alla sua creazione, nasce perfetto, ma non può venire a perfezione di Operazione o di
Vita, se prima non è alimentato con un poco di latte, e se dopo si non gli se ne aumenta poco per volta,
accrescendo così prudentemente il suo cibo. È ciò che dobbiamo fare con la nostra Pietra. Prendi
dunque nel nome di Dio la quarta parte del Fermento del Sole, ossia una parte di questo Fermento e tre
parti del Corpo imperfetto, vale a dire della Luna, e sciolgo il Fermento finché non sia come Corpo
imperfetto. Che il Vaso sia chiuso p'erfettamente, come conviene, e che ogni cosa sia ben preparata,
come Ermete lo raccomanda, dicendo: prendi al principio della tua Opera parti fresche ed uguali degli
elementi prima di mescolarli; poi mischia il tutto insieme, fora o brucia una volta finché siano
armonizzati come per un matrimonio, e, in fondo al vaso, avvenga il Concepimento, e la Generazione della
cosa procreata si faccia nell'aria. Questo fa dire a Morien: al principio fa' che la Luce rossa riceva e
prenda il fumo bianco, in un Vaso, con salda Congiunzione senza che nulla possa volatilizzarsi.

Sesta Parola dei Filosofi

La sesta Parola dei Filosofi si riferisce alla congiunzione della quarta parte del Fermento
sottilizzato con tre parti della Terra imbiancata, e dopo l'inzupperai con la sua propria
Acqua, come prima, lo cocerai spesso, reiteratamente, finché di due Corpi se ne non
faccia uno senza nessuna diversità di Colori. A tale proposito Morien dice: quando il
Corpo bianco sarà calcinato, metterai dentro la quarta parte del Fermento d'Oro; perché
il Fermento, ossia l'Oro, è come il Lievito del Pane che converte nella sua natura tutta la
massa della Pasta. Cuocilo, dunque, nella sua propria Acqua, fin quando tutto diventi una Cosa ed un
Corpo secco. Dice infatti Maria: quando verrà in contatto con l'aria, lo congelerà, e se ne genererà un
Corpo; è là il Segreto. Sappi che quando dai il Fermento al suo Corpo, è la sua Anima che gli dai. È,
anche,quanto Morien dice: se non metti e non spingi il Corpo pulito fino in fondo, se non lo rendi bianco,
e non gli avrai dato l'anima , non avrai appreso nulla, e non apprenderai niente di questo Segreto.
Bisogna, dunque, fare commistione del Fermento col Corpo puro e netto, e non con un Corpo sporco ed
impuro. Perché, come dice Bafius, questi Corpi non possono vicendevolmente mescolarsi, se prima non
sono stati ben puliti e ben purificati; perché il Corpo non riceve lo spirito, né lo spirito riceve il Corpo,
in modo che lo Spirituale diventi Corporale, ed il Corporale Spirituale, se, prima del loro commistione,
non sono stati ben puliti e purificati perfettamente da ogni sozzura e da ogni impurità; ma quando sono
ben puliti e ben purificati, lo spirito involgerà immediatamente il Corpo, e ugualmente farà il Corpo con
lo Spirito, e da questo loro reciproco abbraccio, ne scaturirà una perfetta Operazione dell'Opera.

L'alterazione si fa così per natura, e ciò che era spesso e grossolano diventa sottile ed attenuato. É
quanto dice anche Ascanius nella Turba: lo spirito non si congiunge al Corpo, finché il Corpo non sia
perfettamente purgato e pulito delle sue immondizie e delle sue lordure.

Quanto al momento della Congiunzione, si vedono apparire parecchie cose miracolose. Allora il Corpo
imperfetto, mediante il Fermento prende un Colore stabile e permanente, e questo Fermento è l'anima
del Corpo imperfetto: e lo Spirito, per mezzo dell'anima si unisce al Corpo, e si trasforma, con lui, nel
colore del Fermento, che diventa una stessa cosa con essi. Questo dolce Elisir, come dice Avicenna, si
tinge con la sua propria Tintura, si tuffa sommergendosi nel suo Olio, e si fissa con la sua Calce della
quale abbiamo trovato l'acqua, come è per l'Argento vivo fra i Minerali, ed il suo Olio, come è per lo
Zolfo o l'Arsenico; ma, nei Minerali, l'operazione riesce ancora meglio, più abbondante e più sottile.
Dice ancora Maria a proposito di queste Ruote o Mutazioni: non vi sono in questa Opera che cose
meravigliose, perché in lei vi sono quattro Pietre delle quali un Re tiene il regime ed il governo. Perciò
chi ha intelligenza sottile e pesa le parole dei Filosofi, può facilmente comprendere quanto hanno
scritto con tanta oscurità, tutto viene infine chiarito e svelato; giacché dichiarano che la nostra Pietra
è composta di quattro Elementi, e pertanto l'hanno paragonata agli Elementi.

Abbiamo mostrato che ci sono quattro Elementi nella nostra Pietra; perché, come dice Rasis: ogni
cosa sotto il Cielo della Luna, e che il sovrano Creatore ha creato, partecipa dei quattro Elementi; non
che questi Elementi siano palesi alla vista, ma sono conosciuti dai loro effetti; perché la Pietra è una
sola Cosa, una sola Sostanza una Radice, una Natura come Ermete ce l'insegna, dicendo: nel nome di Dio,
inizia con il conoscere la natura della nostra Pietra, perché essa procede dalla Radice della sua Materia,
essendo di questa Radice ed in questa Radice, e nulla trovandosi in essa che da essa non sia provenuto, o
che non ne sia uscito. Infatti, nulla conviene di più ad una cosa se non ciò che è più vicino alla sua natura,
poiché ogni cosa ama il suo simile.

Per questo Platone afferma: è una Sostanza ed una Essenza che sono una cosa sola, Caldo e Secco,
Freddo ed Umido; da ciò deriva l'appellativo di Microcosmo, perché da esso, con esso e per esso sono
tutti i Metalli; proprio come un Albero, nel quale i Rami, le Foglie i Fiori ed i Frutti sono da esso, in esso
con esso e per esso. È chiaro che ogni cosa è generata soltanto dal suo simile, o da cosa simile alla sua
Specie, e che gli sia omogenea, voglio dire di una medesima natura. Così, tale cosa è solamente una, e
non è diversa e divisa; ma i Filosofi hanno dato a questa Pietra i nomi delle cose corporali di tutte le
Specie. Per questo motivo, spiega Pitagora, questa Pietra si chiama con ogni nome, ma che tuttavia, ha
soltanto un solo nome che gli sia proprio.

Con diversi nomi si chiama questa Luna,

E la sua natura è, tuttavia, solamente una.

Questa Luna, Anima ed Acqua sono chiamate con parecchi nomi, benché non ne abbia che uno vero. Ma,
come dice Perrier: trascurate la pluralità dei nomi oscuri e tenebrosi; perché è solamente una Natura
che sovrasta ogni cosa, e non punto diverse Nature. Invero, non vi è che una sola Natura che si fa
germogliare e moltiplicare da lei stessa. Questa è la ragione per cui, come il dice Diomedes, dobbiamo
intendere che Natura non si rettifica, se non nella sua Natura nella quale non dobbiamo introdurre
nessuna cosa eterogenea o estranea che non potrebbe emendarla né correggerla; ma lasciare, come ho
appena detto, che germogli e si moltiplichi da sola, come ce lo insegna Maria, quando scrive: Kibrit
bianco e Calce umida, che procedono da un'unica Radice e sono una medesima Cosa, sono le Radici di
questa Arte; ed i Filosofi hanno chiamato queste cose con parecchi nomi ma che tuttavia si riferiscono
ad una cosa solamente. Morien ce lo conferma, dicendo: vi dico la verità, niente ha indotto in errore i
nuovi Filosofi quanto la moltitudine dei nomi; ma sappiate che questi nomi sono solamente i Colori che si
manifestano nella Congiunzione; in tal modo non errerete nel cammino dell'Opera. Infine, sebbene i
Filosofi abbiano moltiplicato i nomi e le loro Sentenze, tuttavia essi intendono solamente una cosa sola,
una sola via, un solo modo di operare, un'unica dimostrazione di Colori. Notate che questa diversità di
Colori si mostra soltanto al momento della Congiunzione dell'Anima col Corpo. In una volta solamente,
dice Morien, il fuoco rinnova in esso i diversi Colori. I Filosofi hanno detto anche che la nostra Pietra è
composta di Corpo, di Anima e di Spirito e hanno detto la verità, perché il Corpo, di per se imperfetto è
un Corpo greve, pesante, informe, malato e morto.

L'acqua, è lo spirito che purga, sottilizza ed imbianca il Corpo. Il Fermento, è l'Anima che dà al Corpo
imperfetto la vita, che non aveva prima, e gli restituisce una migliore e più eccellente forma. Il Corpo, è
Venere e femmina; e lo spirito, è Mercurio. Ecco perché Morien dice: non si può ottenere il Mercurio, se
non da Corpi sciolti per liquefazione, ma non con una liquefazione volgare e comune, ma solamente con
quella che rimane fissata, fin quando lo Sposo e la Sposa non si siano uniti insieme; vale a dire fino al
bianco o imbiancamento. Sappiate, poi, che il Corpo è interamente liquefatto ed è sciolto, allorquando il
nero appare nella Cottura. Ciò che fa dire a Bonellus: quando vedrete che il nero è eminente, e che
comincia ad emergere sull'acqua, sappiate che il Corpo è in quel momento completamente disciolto.
Cuocetelo nella sua Acqua con un calore moderato, fin quando si dissecchi con il vapore, e se ne farà una
cosa che introdurrà in se la perfezione. Ma lo spirito converte a se il Corpo sublimato e penetrato, e a
causa di questo, lo si chiama Acqua di vita, Acqua permanente e penetrante. Questo fa dire a Dardarius
nella Turba, che il Mercurio è l'acqua permanente senza la quale nulla si può fare; perché la sua virtù è
un Sangue spirituale congiunto al Corpo che essa muta in Spirito per la mistura che si fa di essi; ed
essendo ridotti in un'unica cosa, si trasformano uno nell'altro; giacché il Corpo incorpora lo spirito, e lo
spirito trasmuta il Corpo in Spirito, dandogli il colorito e il colore simile al Sangue: giacché tutto ciò che
ha Spirito, ha anche Sangue, ed il Sangue è un umore spirituale che rinforza la Natura. E sappiate che
più il Corpo è cotto, lavato o imbevuto nel suo proprio umore, più sembrerà chiaro, puro e migliore. Ma,
come dice Morien, niente può togliere all'Ottone la sua ombra se non l'Azoth, quando è cotto con esso
fino a renderlo di colore bianco come gli occhi di Pesce; infatti, in tal caso, la sua virtù si trasmuta nella
natura del suo Fermento.

Notate però che il Fermento è l'Acqua fissa che tinge la Pietra, la vivifica, l'avvolge e la sostiene. È per
questo che Maria afferma: il Corpo fisso è della Materia di Saturno, comprendente digestione e
separazione di Tinture e di Colori, Corpo fisso senza del quale il nostro Segreto non sortirebbe alcun
effetto, fino alla congiunzione del Sole e della Luna in un unico Corpo, Infatti, come dice Euclide,
l'artificio di questa Arte consiste solamente nel Sole e nel Mercurio; i quali, essendo armonizzati e
congiunti, hanno una Tintura infinita, poiché nell'Opera si acquista un Colore disteso e sfumato nel
bianco e gran parte del bianco si converte in Color limone, ciò che si può provare versando del Sangue
nel latte e nell'acqua. Ordunque, dato che il Fuoco è già mescolato con l'Acqua, essi saranno quattro. Si
operi poi in modo che tutto si riduca ad Uno, e si conseguiranno i risultati sperati, poiché allora un
Corpo diverrà fuoco debole e non debole, e la pace sarà su di lui; ma dal principio alla fine la
Preparazione di queste costituisce la preziosa Acqua fissa. Questa infatti palesa chiaramente la sua
Tintura nella Proiezione: essa è la Mediatrice, o Cosa media fra le Cose opposte, è il Principio, il Centro
e la Fine, ovvero è la Cosa iniziale, mediana e finale. Chi intende ciò comprende la Dottrina dei Saggi.

Inoltre alcuni Filosofi hanno detto: se non convertirete i Corpi nel mio Corpo e se non opererete
soltanto con le Cose incorporee, non riuscirete a trovare la giusta regola ed il cammino della verità. E se
i Filosofi dicono il vero, è nella descrizione di questa Operazione, poiché dapprima il Corpo viene
trasformato in Acqua, cosicché la Cosa corporea diviene incorporea, vale a dire Spirito;
successivamente, nella Congiunzione, lo Spirito, cioè l'Acqua, si fa Corpo. A questo proposito, Ermete
dice: trasforma le Nature e troverai quello che cerchi. Ed è vero, perché nella nostra Arte innanzitutto
facciamo di una Cosa spessa una Cosa sottile, vale a dire convertiamo il Corpo in Acqua, dopo di ché di
una Cosa umida ne facciamo una secca, cioè dell'Acqua facciamo Terra, in tal modo cambiando
reciprocamente le Nature: infatti, di una Cosa corporea facciamo una Cosa spirituale e viceversa. E
quanto dice Ermete stesso: la nostra Opera consiste nella conversione dei Corpi da una ad altra
Essenza, da una Cosa in un'altra, da debolezza in forza, dall'essere spessi all'essere sottili, dalla
corporeità alla spiritualità, così come dal Seme dell'Uomo nella matrice della Donna si produce,
attraverso la loro naturale congiunzione, una trasformazione da una Cosa in un'altra, fino alla
formazione dell'Uomo perfetto. Infatti, come afferma Aristotele, ogni Generazione in natura si origina
da cose omogenee, e questo fatto costante si verifica anche nella Generazione dei Metalli. Per questa
ragione, i Filosofi dicono: fate che non vi si inserisca alcuna cosa estranea, né Polvere, né Acqua, né
altro, poiché se vi entrerà qualcosa di eterogeneo, di differente per natura, tutto sarà corrotto e
interamente distrutto. Ce lo conferma il Re Aros, dicendo: che esso non sia agglutinato che col suo
nobile Zolfo, il quale gli è simile, perché è la sua origine.

Dopo di ciò, facciamo in modo che quel che si trova di sopra sia uguale a quel che si trova di sotto; vale
a dire, che lo Spirito sia fatto Corpo e il Corpo Spirito, come vien detto al principio della nostra Opera
e come si apprende nella Sublimazione. Allora infatti, ciò che sta di sotto è come ciò che sta di sopra e
viceversa, ed il tutto si tramuta in terra. Per questo motivo, Ermete dice: quel che per Sublimazione si
trova in alto è come quel che per Precipitazione si trova in basso; quel che per Costipazione si trova in
basso è come quel che per Ascensione si trova in alto, per preparare cose miracolose da una sola Cosa.

L'Acqua e la Terra sono in basso, l'Aria e il Fuoco tendono verso l'alto. L'Acqua e la Terra concepiscono
e nutrono; l'Aria e il Fuoco agiscono, armonizzano, congiungono. Questi quattro elementi, nella nostra
Pietra, sono compresenti in proporzioni armoniose, come ci insegna Senior, quando afferma che i
quattro Elementi sono purificati nella nostra Pietra: poiché in essa l'Acqua è fissa, l'Aria è tranquilla, la
Terra è ferma e il Fuoco avviluppa il tutto. Queste quattro Nature, che si respingono a vicenda, sono
nella Pietra, da essa generate. È dunque chiaro, da quanto abbiamo appena detto, che la nostra Pietra è
composta da quattro elementi.

Tutti i Filosofi hanno detto che la nostra Pietra è fatta di quattro Elementi, che contengono Corpo,
Anima e Spirito. Hanno poi aggiunto che queste tre entità sono di una sola Natura e di una Materia, e
che sono con una sola Radice e un'Acqua. Certo questa è la verità, perché tutta l'Opera si fa con la
nostra Acqua, e di essa, in essa e per essa sono tutte le cose necessarie. Essa infatti discioglie i Corpi,
non con una volgare Soluzione comune, così come gli Ignoranti pensano che si trasformino in Acqua le
Nubi che si sciolgono, bensì con una Soluzione davvero Filosofica si convertono in un'Acqua untuosa e
viscosa, da cui i Corpi sono stati procreati. Perciò Socrate dice: l'Acqua è la vita di tutte le cose, poiché
quest'Acqua produce la Dissoluzione del Corpo e dello Spirito e trasforma una cosa morta in una viva. È
l'Aceto fortissimo, più acido dell'acido stesso. Cuocetelo fino a farlo coagulare, ma badate bene che
l'Aceto non evapori tutto, andandosene in fumo. Inoltre, questa stessa Acqua tramuta i Corpi in Cenere,
polverizzandoli. Ascoltate quel che ci dice in proposito il re Martas: la nostra Acqua congela i Corpi e li
annerisce, e quest'Acqua lava tutti i Corpi, portandone via tutto il color nero; tinge poi tutta la Materia
bianca di rosso. Essa ridona vita perpetua a tutte le cose morte, ed è per questo che viene apprezzata
ed esaltata, poiché fra tutte le cose, essa sola fa le più grandi e meravigliose Operazioni.

Morien dice: l'Azoto e il Fuoco imbiancano l'Ottone e ne asportano ogni traccia di colore scuro.
L'Ottone è un Corpo impuro, ma l'Azoto è Mercurio. Inoltre, quest'Acqua fa sì che si congiungano
diversi Corpi, dopo che essi sono stati predisposti, e questa congiunzione è tale che il calore del fuoco
non può vincerla. Questa stessa Acqua provoca l'unione fra il Corpo e il Fermento, li muta uno nell'altro
e li protegge dalla combustione; la Terra infatti, calcinata e imbiancata, viene fatta sublimandosi e
viene resa spirituale e della medesima natura d'Aria, in modo da farla diventare cosa spirituale e aerea,
incorruttibile e penetrante. A questo proposito, Ermete dice: l'Acqua dell'Aria, che si trova fra il Cielo
e la Terra, è la vita di tutte le cose, fungendo da Mediatrice tra il Fuoco e l'Acqua, per il tramite del
calore e della sua umidità. Per il calore, essa è più vicina al Fuoco, per l'umidità, è più prossima
all'Acqua. Queste particolarità danno luogo alle nozze fra l'Uomo e la Donna: lo Spirito, infatti, per la
sua tenuità può paragonarsi all'Aria. Dunque l'Acqua dell'Aria vivifica il Morto, causa l'unione e
garantisce la Composizione della Combustione del fuoco. Per questo motivo i Filosofi hanno detto:
converti l'Acqua in Aria, affinché la vita sia fatta con la vita, poiché essa, una volta entrata, è Vita e
Spirito.

La nostra Acqua dunque sublima i Corpi, non per Sublimazione volgare, come pensano gli Ignoranti, i
quali credono che la nostra Sublimazione si riferisca al salire in alto. In tal modo, prendono dei Corpi
calcinati, vi aggiungono Spiriti sublimati, come lo Zolfo, il Mercurio, l'Acqua, il Sale Ammoniacale e
l'Arsenico, e li mescolano. Così, a forza di fuoco, producono una tale Sublimazione che i Corpi vanno in
alto con gli Spiriti,e allora affermano che gli Spiriti e i Corpi sono sublimati, purgati e purificati di
tutte le scorie, ma si sbagliano, poiché dopo questa Sublimazione, essi trovano tutto più impuro di
quanto non fosse prima, perché l'Arte è più flebile della Natura.

Alberto Magno dice in proposito, nel suo Libro dei Minerali: quando gli Umori estranei sono purgati dalla
sostanza dello Zolfo con gli artifici della Natura, l'Arte non può purificarli di nuovo, poiché gli artifici
della Natura sono più sottili di quelli dell'Arte. Per questo motivo la nostra è la Sublimazione dei
Filosofi e per mezzo di essa da una Cosa piccola e corrotta se ne produce una grande, pura, perfetta,
eccellente.

Quando diciamo: costui è asceso ad una tale Dignità, ugualmente diciamo: i Corpi sono sublimati, cioè
sottilizzati e mutati in un'altra natura. Così sublimare è la stessa cosa che sottilizzare, e la nostra
Acqua lo fa perfettamente. Sull'argomento Morien dice: la nostra Acqua elimina il fetore del Corpo
morto, in cui non vi è più Anima; e quando quest'Acqua avrà reso bianca l'Anima, e l'avrà sublimata
conservandole il Corpo, essa eliminerà da questo Corpo ogni traccia di cattivo odore,

Dice Archimede: prendete la Materia dalle sue proprie Miniere e sublimatela; mandatela nel punto più
alto delle sue Montagne e riducetela alla sue Radici. Dunque sublimare non è altro che sottilizzare una
Materia spessa. In proposito Ermete dice: sublima con sottigliezza e ingegno e separa il sottile dallo
spesso; dalla Terra infatti essa sale al Cielo e poi ridiscende in Terra, per penetrare nelle Regioni
inferiori della gravità e della pesantezza, alfine di fermarsi e di restarvi. Intendi dunque in questo
modo la Sublimazione dei Filosofi, poiché su questo punto molti si sono ingannati.

Inoltre la nostra Acqua mortifica i Corpi, li vivifica, li conduce in Occidente e li rivolge poi verso
Oriente. Essa rende manifesto il Color nero nella mortificazione, quando i Corpi si convertono in Terra,
per mezzo della putrefazione. Dopo di ciò, appaiono molteplici Colori, prima dell'Opera al bianco, alla
fine della quale è il bianco fisso e permanente. Infatti, così come un grano di Frumento seminato nella
terra genera molti altri grani, se vi si marcisce e muore e, viceversa, non produce nulla se non vi muore,
similmente il Seme di tutte le cose che nascono e crescono sulla terra deve mutare e putrefarsi, e se la
corruzione alligna in esso, immediatamente germoglierà una Semenza simile a quella da cui ha tratto le
Radici. La medesima cosa si verifica per la nostra Acqua: essa si nutre, si putrefà, si corrompe; poi,
germogliando, risuscita e si vivifica da sé. In proposito, Calib dice: quando ho visto l'Acqua congelarsi,
allora ho appreso che la Scienza era certa e ho creduto per tal segno che il Segreto era verace.
Cuocete dunque quest'Acqua col suo Corpo, finché l'umidità sia disseccata dal fuoco, e continuate a
disseccarla così finché sia possibile riconoscere che essa ha raccolto il suo Spirito e che ha fatto la sua
dimora nelle Radici del suo Elemento. Questo avverrà quando avrai mortificato il Corpo bianco e tenero,
allora l'Acqua sarà spirituale, poiché avrà il potere di convertire le Nature in altre Nature, e inoltre
potrà vivificare i Corpi morti, facendoli germogliare e fruttificare.

Per di più, la nostra Acqua ha diversi meravigliosi Colori, i quali si manifestano in sì gran numero, da non
potersi credere né immaginare. In quel momento, lo Spirito si armonizza con il Corpo per mezzo
dell'Anima. Lo Spirito è anche il legame dell'Anima, e l'Anima estratta dai Corpi è la Tintura dell'Acqua.
Su questo punto, Senior così si esprime: nell'Acqua è la Tintura dei Tintori, e quest'Acqua se ne va
sopra il Drappo per disseccamento, restandovi impressa la sua propria Tintura. La stessa cosa accade
per quest'Acqua o Anima, che porta con sé la Tintura, ovvero il mare sulla Terrabianca, alterata e
fogliata o schiumosa. Ermete chiama quest'Acqua l'Acqua dalla schiuma d'Oro, oppure Fiore di
Zafferano, perché tinge la Terra calcinata; perciò - egli dice - seminate l'Oro nella Terra bianca
fogliata. Di qui si procede per l'Acqua spirituale e l'Anima, Tintura del Sole, rimane col Corpo.
Quest'Anima è come un'esalazione sottile, che si mostra soltanto per il suo effetto, e la sua azione
consiste in una manifestazione di Colori. Il fuoco si genera dal fuoco, e si alimenta nel fuoco, ed è figlio
del fuoco, e perciò bisogna che ritorni al fuoco, affinché non debba temere il fuoco, così come il
Fanciullino ritorna alle mammelle della Madre.

Alcuni Filosofi hanno anche derivato il nome della nostra Pietra da quello del Metallo bianco; ed è
questa la ragione per cui Ismindrio e Luca hanno detto nella Turba: voi che perseguite la nostra
Scienza, sappiate che la vera Tintura si può ottenere soltanto dal nostro Metallo bianco, il quale non
deve affatto essere confuso con i Metalli volgari, perché questi corrompono ogni cosa. A tale
ammonimento si aggiunge: il Metallo dei Filosofi invece purifica ogni cosa cui si associ e la rende
perfetta. Perciò dice Platone: ogni Oro è Metallo, ma non ogni Metallo è Oro; infatti per natura l'Oro è
pressoché simile al Metallo, per la pesantezza e la durezza, e nella natura del Metallo non vi è altro che
ciò che si trova nella natura dell'Oro per la corruzione che è nella terra.

Tuttavia, il nostro Metallo ha Spirito, Corpo e Anima, e queste tre cose costituiscono un'unità, poiché
Spirito, Anima e Corpo sono una cosa sola, tanto più che quest'Anima è Spirito per uno, di uno, con uno,
che è la sua Radice. Dunque, il Metallo dei Filosofi è l'Elisir perfetto e compiuto di Spirito, Corpo e
Anima. Per questo motivo, i Filosofi stessi hanno dato diversi nomi alla loro Pietra, affinché soltanto i
Sapienti potessero intenderla, e ne fosse preclusa la comprensione agli Ignoranti; ma, per quanti
appellativi adoperino, anche differenti uno dall'altro, tuttavia essi si riferiscono ad un'unica cosa.

A questo proposito, Morien dice: vi è una Pietra occulta, sepolta nel più profondo di una Fontana vile e
abietta; questa Pietra è coperta di sterco e di escrementi e, benché non sia che una, le si attribuiscono
nomi di tutte le specie. Aggiunge poi: questa Pietra, che non è pietra, è animata, ed ha la virtù di
procreare e di ingrandirsi. Questa Pietra è Uccello, e non è né pietra né uccello. Questa Pietra è molle e
prende la sua razza originaria da Saturno o da Marte, Sole o Venere, se essa è Marte, Sole e Venere.
Questa Pietra da sola è più splendente e rilucente di tutte le altre, anche più della Luna, poiché ora è
Argento, poi sarà Oro, e le saranno date parecchie Forme e Specie, come quelle elementari dell'Acqua,
del Vino, del Sangue, del Cristallino, del Latte della Vergine, dello Sperma o Seme dell'Uomo,
dell'Aceto, dell'Orina d'Infante, della Pietra o Gomma del Sole, e inoltre il suo proprio splendore.

L'Orpimento costituisce e forma il primo Elemento. Tale Pietra è talvolta chiamata la Pietra predetta, il
Mare purgato e purificato col suo Zolfo. Così i Filosofi adoperano e cambiano vari nomi, perché non
vogliono rendere manifesto un tal Segreto ai Folli e agli Ignoranti, e lo inviluppano in forme diverse e
sotto nomi differenti, affinché soltanto i Saggi e i Sapienti possano sciogliere quel viluppo e
comprenderlo.

Lo stesso Morien aggiunge: la nostra Pietra è la Confezione o Composizione del nostro Segreto, e nel
suo ordine è simile alla Creazione dell'Uomo. Infatti, per prima cosa si dà luogo alla Congiunzione, per
seconda alla Corruzione, per terza alla Fecondazione, per quarta al Parto, per quinta al Nutrimento.
Pesa bene e cerca di intendere le parole di questo Filosofo, e non ti potrai smarrire lungo il cammino
che conduce alla Verità.

Apri gli occhi, caro Lettore, renditi conto che lo Sperma dei Filosofi è un'Acqua viva e che la loro Terra
è il Corpo imperfetto; Terra che è chiamata Madre, perché ha in sé tutti gli Elementi, e per questa
ragione quando lo Sperma di Mercurio si congiunge con la Terra del Corpo imperfetto, allora si ha la
Congiunzione; in quel momento, infatti, il Corpo di Terra o la Terra del Corpo imperfetto si discioglie in
Acqua di Sperma e diventa Acqua senza alcuna divisione.

Altrove è anche detto: la Soluzione del Corpo e il Congelamento dello Spirito sono due cose distinte, ma
ad esse si riferisce un'unica operazione, perché lo Spirito si congela soltanto attraverso la Dissoluzione
del Corpo e il Corpo si dissolve soltanto attraverso il Congelamento dello Spirito. Quando poi il Corpo e
l'Anima si armonizzano congiungendosi, ognuno di essi, agendo contro il Compagno, tende ad assimilarlo.
La Terra e l'Acqua ce ne forniscono un esempio: quando infatti alla Terra si aggiunge l'Acqua, questa,
con la sua umidità, tende a disciogliere la Terra e, facendola meno consistente di quanto non fosse
prima, la inumidisce e la rende simile a sé, poiché essa è meno consistente della Terra.

La medesima azione svolge l'Anima nel Corpo: in questo modo, l'Acqua si fa diventare densa con la
Terra, e ad essa diviene simile, quanto alla densità, perché la Terra è più densa dell'Acqua. Per questo
motivo, s'immagina che fra la Soluzione della Terra e il Congelamento dello Spirito non vi sia alcuna
differenza di tempo né alcuna diversità nell'Operazione, cosicché l'una si verifica nell'altro. Ordunque,
non essendovi nella Congiunzione dell'Acqua con la Terra differenze di tempo né diversità di
operazione, similmente non devono esservi differenze di tempo né di maniere d'operare, quando si
mescolano il seme dell'Uomo con lo sperma della Donna, al momento della loro Congiunzione. Essi non si
separano più: nell'Ordine Naturale non vi è che uno Scopo, un Fine, una Via, un'Operazione. In
proposito, il Re Merlino afferma: la Congiunzione presuppone la Mescolanza, e le Semenze si mescolano
come il Latte, il che si può vedere quando la Mescolanza è perfetta, e da questa perfetta Mescolanza
consegue la Generazione.

Da quanto abbiamo appena riportato, bisogna intendere che quando la Terra si dissolve in Polvere nera e
comincia a ritenere del Mercurio, bisogna intendere, dicevo, che è il Maschio che esercita la sua azione
con la Femmina, vale a dire l'Azoto con la Terra. In proposito, dice Arisleo nella Turba: gli Uomini non
generano fra loro, né le Donne concepiscono da sole; infatti può esservi Generazione soltanto fra
Maschio e Femmina. La Natura si compiace solamente quando i Maschi ricevono le Femmine, poiché
allora si produce la Generazione, e non accoppiando dissennatamente Nature estranee e
vicendevolmente discordanti.

Dunque, fa' congiungere tuo figlio Gabertin con sua sorella Beya, che è una fanciulla fredda, dolce e
tenera. Gabertin è il Maschio, Beya è la Femmina che corregge Gabertin, perché questo trae da essa la
sua origine. Sebbene poi Gabertin sia più caldo di Beya, tuttavia senza la sua presenza non può dar luogo
alla Generazione; Gabertin allora giace con Beya e muore all'istante, perché Beya monta su di lui, lo
avviluppa e lo rinchiude nel suo ventre, cosicché più nulla sia visibile di Gabertin. Beya dunque ha
avviluppato Gabertin con un amore tanto veemente, che, riassorbendolo interamente, lo ha concepito e
trasmutato nella sua natura, dividendolo in diverse parti. Ecco quel che dice ancora il Re Merlino: ciò
che nel Concepimento assomigliava al Latte, si cambia ora in Sangue; ciò che era bianco diventa nero, e
poi compare il rosso risplendente.

La Fecondazione avviene quando la Terra si imbianca, avendo la Natura imposto il suo corso. L'Acqua
mescolata alla Terra cresce e si moltiplica e la Generazione si produce con l'aumento di nuova Stirpe. Si
deve allora purificare la Terra annerita, e renderla bianca con il calore del fuoco. Su questo punto, così
si esprime Haly: prendi ciò che è precipitato in fondo al Vaso, puliscilo bene al calore del fuoco, fino a
farne sparire il color nero e ad eliminarne la densità e la sporcizia. Fanne anche volatilizzare e
dissolvere ogni aggiunta di umidità, finché il tutto diventi come Calce bianchissima, essendo scomparsa
ogni macchia e ogni scoria. Allora la Terra sarà pura e pronta a ricevere l'Anima. La Fecondazione,
corroborando e confrontando ciò che è stato mutato, costituisce la promessa, dopo il Concepimento, di
qualcosa dotato di più grande perfezione; e quel che è stato ben purgato, si congiungerà poi in una
buona pace.

Il Parto si verifica quando il Fermento dell'Anima si armonizza con il Corpo, cioè con il Corpo e Terra
resi bianchi, in modo che del Tutto si faccia Uno, tanto nella Sostanza che nel Colore. Allora sarà nata e
compiuta la nostra Pietra dalla perpetua vita. In quel momento infatti lo Spirito si congiunge in armonia
col Corpo, per mezzo dell'Anima: è la vera Composizione. Su questo punto, ascoltate Haly: tutto questo
si fa con la putrefazione e con le nozze, nelle quali non si fa altro che mescolare il sottile con il denso,
armonizzare e inserire l'Anima nel Corpo, mentre putrefazione significa cuocere la Terra, innaffiandola
finché, ottenuto un miscuglio omogeneo, tutto sia ridotta ad Unità. In queste Materie, non si dà luogo al
alcuna diversità, varietà o separazione. La Terra allora, mescolata con l'Acqua, cercherà di trattenere
ciò che è denso, e quel che è sottile sentirà di dover purificare l'Anima col fuoco, perché essa possa
sopportarlo. Similmente, lo Spirito nato in quei Corpi tenterà di spandersi con quelli. Ecco cosa dice in
proposito il Re Merlino:

La Quarta Fecondazione

per mezzo della Corruzione

del Fanciul fa produzione.

A quel che è nato la vita è data

e gli è negata se non è nato.

I1 momento del Nutrimento è quando la Creatura, uscita dal ventre, ha bisogno di essere nutrita. Il
primo alimento è il Latte, ad un calore acconcio, affinché la Creatura appena nata sia rafforzata poco
per volta, aumentando le dosi di nutrimento in proporzione dell'accrescimento; infatti, più si fortificano
le Ossa, più facilmente il Fanciullo raggiungerà la giovinezza e, quindi, un'età perfetta, di una forte
Sostanza e di una grande virtù.

Nella nostra Opera, bisogna operare allo stesso modo. Sappiate dunque che nulla si può generare senza
calore; che il calore eccessivo corrompe il Composto e lo fa perire; che il Bagno troppo freddo respinge
e allontana quel che vi è congiunto, mentre il calore temperato, con la sua dolcezza, elimina gli umori del
Corpo portatori di corruzione. Il che fa dire a Morien: quel che prima, nascendo, vien dato alla luce,
viene poi nutrito e custodito. I1 Fuoco supera l'Acqua e la Fenice amministra il Nutrimento, bruciandolo.
Per questo motivo, la nostra Pietra è chiamata il Figlio nato, e, a questo proposito, è scritto nella Turba:
onorate il vostro Re, che viene dal fuoco, incoronatelo con un Diadema e illuminatelo finché raggiunga
un'età perfetta. Non fatelo bruciare né fuggire a causa del calore eccessivo, poiché se lo provocherete
con una quantità di calore maggiore di quella occorrente, egli vi priverà della sua guida e del suo
governo. Il Sole è suo Padre, la Luna sua Madre. Il Vento lo porta nel ventre e la Terra è la sua Nutrice.
E vero poi che egli si nutre del suo proprio Latte, vale a dire dello Sperma da cui ha tratto la sua
origine. Sia dunque annaffiato sovente e scaldato con moderazione, col suo Mercurio, molto spesso, fino
a farlo bere a sazietà. Allora, come dice Haly, il Corpo trattiene la Tintura, la Tintura fa apparire il
Colore, e il Colore fa risaltare la Tintura, nella quale è la Luce, la Vita, la Natura. Questa è la retta,
breve via per arrivare alla perfezione della nostra Materia, al fine della nostra Arte, alla consumazione
della nostra Opera.
Servendoti di tutto quello che ti ho appena riferito, caro Lettori, potrai intendere senza difficoltà le
parole oscure dei Filosofi e comprendere come siano tutti concordi su questo punto, che cioè non vi è
altro modo, oltre quello da me illustrato, per operare saggiamente nella nostra Arte. Ordunque, possiedi
già la Soluzione del Corpo e la sua Riduzione alla Materia primordiale qua propria; hai quindi la
conversione di Quello in ferra; similmente, hai l'Imbiancamento della Terra nera, poiché conosci la
Sottilizzazione o Mutazione in Aria. Allora infatti si verifica la Distillazione dell'umidità che è in essa e
quel che si leva dalla Terra assume la natura dell'Aria, e la Terra resta calcinata ed è allora il fuoco di
Natura. Avrai così la mescolanza di Anima, Corpo e Spirito insieme, e la conversione o mutazione
dell'uno nell'altro. Da ciò il Composto viene grandemente accresciuto e questo è molto più utile di
quanto si possa immaginare o congetturare. Tutto questo avviene grazie all'aiuto del Signore, Unico
Dispensatore di tutti i Tesori e di tutte le grazie; Egli che è Uno e Trino, e che regna nei Secoli dei
Secoli.

Così sia.

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