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04/05/22

La conclusione del contratto

La causa è un requisito essenziale nel contratto, e che lo caratterizza. Che indica la causa
all’intero di un negozio giuridico? La causa è la funzione economica del contratto, la
ragione per le quali le parti pongono in essere un’operazione economica. Nel nostro
ordinamento qualunque operazione deve avere una causa. L’assenza di una ragione
economica, cioè di una causa sottostante, rende quel negozio nullo. I trasferimenti di
ricchezza senza una causa sono nulli, i trasferimenti senza una causa in quanto nulli sono
ripetibili. La sanzione della nullità, che si traduce in inesistenza, è quella della ripetibilità.

Cosa vuol dire ragione economica? Ragione economica non vuol dire controprestazione.
Le operazioni economiche cambiano a seconda de quale sia l’interesse sotteso, ancorché
materialmente la prestazione sia la medesima.

Il pagamento di un corrispettivo nel contratto di locazione si chiama canone. E questo


canone soddisfa un reciproco interesse delle parti, e quel reciproco interesse delle parti
che dà luogo alla causa, rappresenta e costituisce la ragione economica per cui le parti
arrivano a costituire un assetto di interesse, cioè la ragione economica per cui le parti
fanno il contratto. Senza una causa quella somma sarebbe ripetibile, perché l’assenza di
una causa rende quel trasferimento di ricchezza nullo.

Talvolta il trasferimento di ricchezza può non avere una controprestazione, e questo non
vuol dire che sia nullo, potrebbe essere che quel trasferimento di ricchezza pur non
avendo nullo a cambio, ha una specifica causa che è quella della donazione (Atto di
liberalità). Il comodato, che è quel contratto dove si mette a disposizione di un bene a
favore del conduttore. Si distingue della locazione perché essenzialmente è gratuito.

Qual è la ragione per cui le parti hanno deciso di concludere una determinata operazione
economica? Per capire la disciplina del contratto bisogna sempre partire dalla causa. La
confusione che può essere è che a volte la causa viene identificata con il tipo. Ma come
faccio a capire la causa nel contratto di compravendita? Come questo contratto è tipico,
cioè è regolato/normato, mi lego la disciplina della compravendita, estraggo quale sono le
prestazioni che caratterizzano il contratto tipico, la causa coinciderà con le prestazioni che
caratterizzano un contratto tipico. Ad esempio la causa della vendita è lo scambio di cosa
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contro prezzo; lo scambio è la sua funzione economica e sociale, ed è, altresì il suo effetto
essenziale.

La causa di fatto si medesima con il tipo. Per esempio sto facendo una compravendita la
causa del contratto trasferimento della titolarità contro pagamento del prezzo. In un
comodato la causa si identifica con la messa a disposizione del bene senza medio di
pagamento di un prezzo perché è gratuito. Si pago un prezzo per quel comodato diventa
una locazione.

Come si fa ad affermare rispetto di un contratto che diciamo che la causa coincide con il
tipo, che la causa può essere illecita? Io so che si non c’è l’accordo, il consenso, o le parti,
quel contratto è nullo. Ma il codice dice che il contratto può diventare nullo tra altro anche
quando la causa del contratto è illecita; e così anche il tipo può essere illecito (Ad esempio
se Tizio vende con patto di riscatto una cosa a Caio, ma la sua reale intenzione non è
quella di scambiare l'oggetto con un prezzo, bensì garantire il prestito che gli ha fatto Caio,

il negozio potrebbe essere illecito perché in frode alla legge .)

Il tipo di contratto è la tipologia che è normato dall’ordinamento. Ci interessa sapere il tipo


perché sappiamo la disciplina.

Se una prestazione ha due tipi di contratti (Esempio del vallet parking nell’albergo), c’è un
contratto di locazione per il parcheggio, ma anche un contratto di custodia per il servizio.

Se io capisco qual è il tipo, capisco anche qual è la ragione economica contrattuale per cui
le parti hanno fatto quel contratto. Si definisce la causa come funzione economico sociale
(Ad esempio la causa della vendita è lo scambio di cosa contro prezzo; lo scambio è la
sua funzione economica e sociale, ed è, altresì il suo effetto essenziale.)

Argomenti per cui la causa non può coincidere con il tipo:

1. Contratti atipici (Art. 1.322,2 c.c.), sono non regolati dall’ordinamento, hanno anche
una causa.
2. La causa illecita rende illecito il contratto. All’art. 1.343 c.c. è previsto che la causa può
essere illecita e le conseguenze. “La causa è illecita quando è contraria a norme
imperative, all’ordine pubblico e al buon costume.”
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3. La causa qua costituisce la funzione economica individuale del contratto (La ragione
economica per cui le parti con quel istituto contrattuale, quale i regolamenti di interesse
che le parti intendono disciplinare con un certo istituto contrattuale). Art. 2.126 c.c.

L’ordine pubblico è quel ordine che è costituito dall’ordinamento; il contratto contrario


all’ordine pubblico determina che le prestazioni devono essere restituite. Invece il buon
costume è una regola di convivenza; determina la situazione per cui il soggetto che ha
eseguito una prestazione non può pretendere l’adempimento. Le imperative, hanno la
caratteristica che nel contenuto della norma che impone un vincolo alle parti.

Art. 1.344 c.c. Il contratto in frode alla legge. Vuol dire che il contratto è formale e
apparentemente lecito, ma l’oggettivo che si propone quel contratto è quello di eludere
una norma imperativa.

Il contratto di consulenza è un contratto assolutamente lecito ma fatto in frode alla legge,


perché l’obiettivo di quel contratto è quello di evitare l’applicazione di una imposta
altrimenti dovuta.

“Si reputa altresì illecita la causa quando il contratto costituisce il mezzo per eludere
l'applicazione di una norma imperativa.”

Accordo di collegamento negoziale: È un accordo che serve a disciplinare in che modo


le vicende di un rapporto incidono su quelle dall’altro.

Contratti misti: Hanno la caratteristica di avere al loro interno la disciplina di contratti tipici
diversi tra loro. Un unico contratto che è la sommatoria di tipi diversi. Dando luogo ad una
convenzione unitaria per autonoma individualità: ad esempio, i contratti di albergo, di
parcheggio e così via. È un contratto atipico la cui causa è costituita dalla fusione delle
cause di due o più contratti tipici.

Negozio indiretto: A volte le parti utilizzano uno schema negoziale per ottenere gli effetti
di un altro schema negoziale. Perseguono una finalità che va oltre a quello del negozio
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tipico di cui sono posizionale. Un esempio è la vendita di un bene per una somma irrisoria,
con la quale le parti vogliono, in realtà, effettuare una donazione.

È più difficile distinguere la causa dello scopo, perché lo scopo per cui le parti fanno un
contratto è giuridicamente irrilevante. Lo scopo è un motivo individuale. La causa è una
funzione economica individuale, e del negozio giuridico nelle sui interessi. Lo scopo può
diventare comune quando è per un atto illecito, e quindi il contratto diventa nullo.

Esempi di contratti atipici sono: il leasing, il franchising, il merchandising, l'engineering, i


contratti di pubblicità, la fideiussione omnibus, il contratto autonomo di garanzia.

Esempi di contratti tipici: vendita; riporto; permuta; contratto estimatorio; somministrazione;


locazione; affitto; appalto; trasporto; mandato; commissione; spedizione; agenzia;
mediazione; deposito; sequestro; comodato; mutuo; conto corrente; deposito bancario;
cassette di sicurezza; apertura di credito (fido); anticipazione bancaria; sconto bancario;
rendita perpetua; rendita vitalizia; assicurazione; fideiussione; mandato di credito;
anticresi; transazione; cessione dei beni ai creditori.

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