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Europa

Bombe atomiche: Usa in Italia


Italia :::: Gianni Lannes :::: 14 febbraio, 2011 ::::

Fonte: LIndro Nellimmagine a destra: Bomba tattica B61-3 nel deposito di Aviano (foto di Gianni Lannes)

Ordigni nucleari nordamericani -a centinaia-occultati in Italia da mezzo secolo e pronti alluso, cos come nel resto dellEuropa. Lo scorso luned 7 febbraio, la Russia -governo e Duma- tornata a chiedere agli USA di far rientrare negli Stati Uniti le proprie armi nucleari e smantellare le infrastrutture costruite per loro nelle basi in territorio straniero. Pochi lanci di agenzia, e nessuna attenzione da parte dei media italiani. LEuropa, Italia in testa, continuano a non rendersi conto della quantit di bombe atomiche americane che hanno in pancia. I Rapporti segreti del Pentagono, per quanto riguarda lItalia, parlano chiaro: La loroforza esplosiva distruggerebbe allistante e completamente unarea equivalente alla met della superficie geografica italiana, con un impatto distruttivo avvertibile in unarea equivalente a 10 volte le dimensioni della Penisola. Altro che nuove centrali per fornire energia e scorie prive a tuttoggi di sicurezza o affondate nei mari della Penisola. Si tratta di una presenza ignorata dal 60 per cento degli europei e da quasi il 70 per cento degli italiani. E il risultato di un sondaggio commissionato da Greenpeace a StratCom (Eurisko per lItalia) nel 2006 e molto poco noto anche al tempo. Non tutto: Il 71,5 per cento degli italiani dice no alla presenza di testate nucleari in Europa e i due terzi degli europei che ospitano testate Nato la pensano allo stesso modo. Una volta informati della presenza di testate nucleari nel Belpaese, sei italiani su dieci si sono mostrati preoccupati. E a ragione. Lultimo rapporto in materia di Greenpeace Ordigni nucleari Usa/Nato: sicuri? delinea il rischio offerto da questi potenziali obiettivi di attacchi terroristici. Ogni testata anche un impedimento a ulteriori riduzioni degli ordigni tattici in Russia e ai negoziati in corso in Iran sul disarmo nucleare. Lo studio dellassociazione ecologista sottolinea come, attraverso lammodernamento tecnologico in corso nella Nato, i sei Paesi che ospitano

le armi atomiche possano rimuovere questa minaccia restituendo agli Usa le testate: la strada gi stata tracciata da Canada, Grecia, Danimarca e Islanda. Il presidente degli Stati Uniti Obama pu decidere limpiego delle armi nucleari senza il permesso italiano, commenta Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia. Non lontano uno scenario di guerra in Iran che preveda limpiego di bombe B61,proprio quelle 480 presenti nelle basi europee. Questa complicit nella politica estera di un altro Paese, che ha rivisto la dottrina nucleare, postulando la possibilit di fare un primo colpo nucleare preventivo inaccettabile. Il centinaio di testate nucleari che stanno a Ghedi Torre e Aviano devono tornare negli Usa. Laveva ribadito anche Romano Prodi: la strada da privilegiare quella preventiva e diplomatica perch c la possibilit che dallItalia possa essere sferrato un attacco nucleare contro lIran. Dopo lultima revisione del Nuclear Posture Reviewdel Pentagono, gli USA non escludono la possibilit di impiegare armi nucleariper prevenire un attacco nucleare imminente o potenziale o per evitare che altri paesi possano dotarsi di capacit nucleare militare. La guerra atomica , allo stato dei fatti, una minaccia reale. E i piloti statunitensi possono decollare con armamenti atomici dalla basi italiane senza che sia necessaria alcuna decisione del nostro governo. Le atomiche di propriet degli Stati Uniti dAmerica schierate in Italia complessivamente hanno una potenza distruttiva pari a 900 volte leffetto prodotto sulle bombe sganciate alla fine della seconda guerra mondiale dagli Usa sul Giappone (Hiroshima e Nagasaki). Gli ordigni in questione sarebbero le bombe B61, ordigni tattici affusolati adatti ad essere trasportati, fissati alle ali, dai cacciabombardieri; la loro potenza pu variare da 0,3 a 170 chilotoni; quella della bomba sganciata su Hiroshima era di circa 15. E quanto si legge nellinterrogazione parlamentare di Mauro Bulgarelli (Verdi) indirizzata al ministro della Difesa il 17 febbraio 2005, a tuttoggi senza alcuna risposta. Ognuno di questi ordigni ha una capacit distruttiva fino a quindici volte quella di Hiroshima e messi insieme avrebbero la capacit di disintegrare in pochi attimi la vecchia Europa. Come mai la situazione viene celata ai cittadini italiani che, nel 1987 con un referendum hanno espresso un rifiuto netto del nucleare? LItalia un Paese a sovranit limitata, argomenta lammiraglio (in pensione) Falco Accame, ex presidente della Commissione Difesa della Camera, in caso di incidente, non esiste alcun piano coordinato di emergenza tra autorit militari, protezione civile, prefettura ed enti locali. E del tutto evidente che ci troviamo

di fronte a una grave lesione delle prerogative democratiche del Parlamento, che rimane alloscuro di ci che accade nelle basi e della natura degli accordi tra Italia e Usa. Secondo lo studio del Natural Resources Defence Council La presenza di bombe nucleari a Ghedi Torre sarebbe relativamente recente e posteriore alla guerra fredda. Il campo di aviazione a capacit di offesa atomica pi vicino al Ticino avrebbe infatti ricevuto a met degli anni 90 le testate in precedenza schierate a Rimini. La responsabilit operativa passata dagli Stati Uniti allItalia e gli ordigni sarebbero destinati a essere lanciati dai Tornado della 102a e della 154a squadriglia, appartenente al sesto stormo spiega lammiraglio Accame. La presenza degli ordigni nucleari in Italia non mai stata confermata ufficialmente se non in unoccasione, il 1 marzo 2005, dal sottosegretario alla Difesa Giuseppe Drago in risposta ad uninterpellanza urgente (2/01481) sottoscritta da 32 parlamentari. Drago aveva ammesso a denti stretti che la presenza di armi nucleari in Europa, sul territorio di paesi alleati non detentori di ordigni nucleari, costituisce un aspetto essenziale del nuovo concetto strategico della NATO che assicura la copertura, ma anche il coinvolgimento dellintera Alleanza, nel cosiddetto ombrello nucleare della NATO stessa. Aviano una struttura in territorio italiano che gode di unampia extraterritorialit, ma anche nellaeroporto tricolore di Ghedi le regole non cambiano: i nostri militari non hanno potere decisionale sulle bombe nucleari. Oltretutto, nello Stivale, dai tempi della guerra fredda, quando decine di missili nucleari a lunga gittata stazionavano in Puglia, pi precisamente sulla Murgia barese (poi smantellati dal presidente Kennedy) -allinsaputa dei comuni mortalilallarme atomico non mai cessato. Ben due documenti dellaviazione militare Usa (U.S. Air Force in Europe) siglati dai generali Worden e Farrell hanno sgretolato la barriera bellica che avvolge gli arsenali atomici in Europa. I due elaborati militari rivelano che gli Usa mantengono nel Vecchio Continente un numero di ordigni nucleari notevolmente superiore a quello finora conosciuto. Tale decisione stata presa nel novembre 2000 dal presidente Clinton (Directive/NSC-74) e ribadita nel 2005 dal successore Bush (Directive/NSC-75). Ben 480 bombe nucleari sono dislocate in otto basi aeree in sei Paesi europei della Nato: 150 in Germania, 110 in Gran Bretagna, 90 in Italia, 90 in Turchia, 20 in Belgio e 20 in Olanda. Nel 2006 -secondo qualificate fonti militari Usa- i 24 ordigni atomici che stazionavano in Grecia, sono stati trasferiti segretamente ad Aviano. Gli ignari cittadini sono forse esposti a rischi? Come documentano i rapporti dellU.S. Air Force, vi sono crescenti problemi di sicurezza relativi alla conservazione di queste armi. Laeronautica militare americana ammonisce

che la normale procedura pu comportare il rischio di esplosioni nucleari accidentali se un fulmine, ad esempio, colpisse gli ordigni del tipo B61. Per quale ragione di Stato i vari governi italiani non hanno informato lopinione pubblica? Lo spiegamento delle armi nucleari Usa in Europa regolato da una serie di accordi segreti, che i governi del Vecchio continente e lUnione europea non hanno mai sottoposto ai rispettivi parlamenti. Quello che regola le armi nucleari Usa in Italia lo Stone Ax: il piano ascia di pietra. Esso non solo d agli Usa la possibilit di schierare armi nucleari sul nostro territorio, ma stabilisce il principio della doppia chiave, ossia prevede che una parte di queste armi possa essere usata dalle forze armate italiane una volta che gli Usa ne abbiano deciso limpiego. A tal fine, documenta il rapporto occulto piloti italiani vengono addestrati alluso delle bombe nucleari nei poligoni di Capo Frasca (Oristano) e Maniago II (Pordenone). La conferma, seppure velata giunge da un addetto ai lavori. Nel 2005 il colonnelloNicola Lanza De Cristoforis, intervistato quando era comandante del 6 stormo di Ghedi, aveva rivelato: Da qualche anno ci addestriamo soltanto in Sardegna e sono a conoscenza in parte di questi accordi intergovernativi segreti Italia-Usa. In tal modo,lItalia, che fa parte con gli Usa del Gruppo di pianificazione nucleare della Nato,viola il Trattato di nonproliferazione delle armi nucleari che, allarticolo 2, stabilisce: Ciascuno degli stati militarmente non-nucleari, si impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, direttamente o indirettamente. Non tutto: nellaprile 1999 il governo italiano ha sottoscritto, senza sottoporlo al Parlamento, un accordo sulla pianificazione nucleare collettiva della Nato in cui si stabilisce che lAlleanza osserver forze nucleari adeguate in Europa, con caratteristiche di flessibilit e capacit di sopravvivenza tali da essere percepite come un elemento credibile ed efficace nella strategia atlantica di prevenzione dei conflitti. Tale strategia, consistente nel prevenire i conflitti tenendo gli altri sotto mira con le proprie armi nucleari, fa propria la Direttiva 60 promulgata nel 1997 dal presidente Clinton: essa stabilisce che le armi nucleari non solo continuano a essere puntate su Russia e Cina, ma possono essere usate contro stati-canaglia e contro soggetti non-statali che minaccino gli Stati Uniti, le loro truppe allestero e i loro alleati con armi di distruzione di massa, anche non nucleari. Non ha dubbi Falco Accame: LItalia, che ha sempre giocato un ruolo positivo per il disarmo nucleare, deve intervenire in sede diplomatica per ricostruire un clima e una sensibilit politica favorevole al disarmo e alla non proliferazione atomica. LEuropa deve essere libera da armi nucleari. Senza il disarmo nucleare delle potenze atomiche attuali, sar difficile perseguire la non proliferazione in Paesi come la Corea del Nord, lIran o il Giappone che si sentiranno legittimati a proseguire nella direzione sbagliata.

Ai micidiali ordigni alati si sommano missili e ordigni nucleari nelle basi di Camp Derby (Toscana), a Longare (Veneto), e a Sigonella (Sicilia). Greenpeace chiede ai ministri della Difesa europei di concordare il rientro delle testate atomiche negli Stati Uniti. La minaccia di un uso di armi nucleari tattiche per risolvere la crisi iraniana allorizzonte segnala Pippo Onufrio La necessit di riprendere il cammino interrotto del disarmo atomico urgente e indifferibile. LItalia deve tornare a giocare un ruolo attivo di pace. . . CASSAZIONE A SOVRANIT LIMITATA La Corte di Cassazione stabilisce che la magistratura italiana (i cittadini italiani)non ha voce in capitolo sugli ordigni nucleari presenti nel nostro territorio. Cos stata arrestata la causa intentata a Pordenone dai pacifisti sulle atomiche ad Aviano. I due lanci Ansa risalenti a due anni fa, sono inequivocabili: (ANSA) ROMA, 26 FEB 2009 CASSAZIONE: BASE AVIANO, PACIFISTI NON POSSONO CONTESTARLA Infatti, informa la maggiore agenzia giornalistica dellex giardino dEuropa I pacifisti non possono contestare la presenza, sul suolo italiano, della base militare americana di Aviano (Pordenone). Lo sottolineano le Sezioni unite civili della Cassazione nella sentenza 4461, nella quale si dichiara il difetto di giurisdizione della magistratura italiana ad interferire nelle iniziative volte a realizzare un apparato difensivo nellinteresse comune di due Stati (Stati Uniti e Italia), a tutela della rispettiva sicurezza e nel rispetto di obblighi convenzionalmente assunti. stato cos bocciato il ricorso presentato da alcuni pacifisti, dal comitato Via le bombe e dalla Procura del Tribunale di Pordenone. Il successivo lancio dagenzia attesta: CASSAZIONE: BASE AVIANO, PACIFISTI NON POSSONO CONTESTARLA. Senza successo i pacifisti friulani le cui ragioni sono state patrocinate da Joachim Lau, lavvocato che contro la Germania ha ottenuto in Cassazione il diritto al risarcimento per i deportati nei campi di lavoro nazisti hanno sostenuto che le testate nucleari presenti nella base di Aviano rappresentano un crimine contro lumanit per il rischio connesso ad

eventuali incidenti nucleari. Negli ultimi 50 anni hanno fatto presente i pacifisti ci sarebbero stati cinque casi di rischio incidente che avrebbero potuto coinvolgere la zona di Pordenone. Il primo nel 1960, lultimo nel 1995. Per la Suprema Corte si legge nella sentenza depositata oggi e relativa alludienza svoltasi lo scorso 2 dicembre la presenza di testate nucleari in forza di pregressi impegni sovranazionali obiettivamente preordinati al perseguimento di imprescindibili esigenze di sicurezza nazionale non in alcun modo assimilabile ai crimini contro lumanit. Agli Stati Uniti deve essere pertanto riconosciuta come previsto dal trattato Nato firmato a Londra nel giugno 1951 e ratificato dallItalia nel 1955 limmunit statale che non trova deroga nemmeno in presenza di attivit idonee a ledere o porre in pericolo di vita lincolumit o la salute dei cittadini dello stato ospitante la base straniera. . . US NUCLEAR WEAPONS Tutte quelle trasferite in Europa sono bombe tattiche B-61, a caduta, in tre versioni (B61-3, B61-4 e B61-10), la cui potenza va da 45 a 300 chilotoni. Le bombe, lunghe 3,5 metri con un peso di 320 chilogrammi, sono tenute in particolari hangar, insieme ai caccia F-15 ed F-16 statunitensi, che dispongono complessivamente di 300 bombe; F-16 e Tornado dei Paesi europei della Nato, che hanno a disposizione complessivamente 180 bombe. Tra questi i Tornado italiani -dislocati attualmente in Afghanistan- che sono armati con 40 bombe (a Ghedi Torre). Dai risultati di una ricerca condotta dallassociazione ambientalista statunitense Natural Resource Defence Council (NRDC) sulle armi atomiche americane in Europa (Us Nuclear Weapons in Europe) -mai smentita dal governo Usa- emerge un quadro molto diverso da quello che anche in Italia i responsabili della Difesa hanno tentato di avvalorare. Nelle basi di Aviano e Ghedi le bombe sono sotto custodia americana ma, mentre ad Aviano si tratta di ordigni che i piani militari assegnano, in caso di conflitto, ad aerei da caccia degli Usa, gli ordigni nucleari presenti nei depositi di Ghedi sono invece assegnate ad aerei italiani Pa-200 Tornado, con la conseguente necessit di addestramento costante dei piloti italiani nelleventualit bellica che il presidente americano ordini il loro utilizzo. Secondo il suddetto rapporto questo contraddice le regole di non proliferazione che Stati uniti ed Europa cercano di imporre ad altri Paesi. La presenza di ordigni bellici nucleari si configura come una violazione della legislazione italiana, che inibisce la presenza e luso del nucleare nel territorio nazionale; questa presenza e luso di armi nucleari in Europa sono regolati da accordi segreti fra i singoli Paesi e gli Usa; ci che emerge alle 102 pagine del rapporto riguarda lattuale assetto

nucleare scelto dagli Usa per affrontare possibili scenari di crisi, con obiettivi nel Medio Oriente come Iran, Siria e anche Russia. Il generale James Jones, comandante supremo delle forze Nato, ha sottolineato come alcuni Paesi che mantengono sul loro territorio ordigni nucleari, e tra questi lItalia, insistono per mantenere questa presenza; ci perch, secondo il rapporto, consente loro di mantenere influenza nellambito dellalleanza. La base di Ghedi lunica a livello europeo nella quale gli hangar che proteggono larsenale atomico sono pieni al 90 per cento della capacit teorica, contro una media delle altri basi del 50 per cento. Al Sesto Stormo dellAeronautica militare italiana di stanza nella base di Ghedi pu essere assegnata una missione di attacco in caso di conflitto nucleare. Negli ultimi 5 anni, rivela il rapporto Us Nuclear Weapons in Europe esperti americani hanno compiuto un intervento discreto su tutte le testate atomiche in Europa, per renderli pi agevoli da controllare e pi stabili durante il trasporto sui bombardieri, spostandole dalle aviorimesse e smontandole per la manutenzione. . . SITE PLUTO (LONGARE, VICENZA) Top secret le finalit dei lavori avviati nel 2007 nella base di Longare, lex Pluto Site utilizzato per limmagazzinamento di mine e testate nucleari per i missili a corto raggio dellUS Army. Nelle profonde gallerie della base sarebbero stati ammodernati e riattivati i depositi di stoccaggio armi, munizioni e attrezzature della 173^ Brigata Aviotrasportata e dei reparti che saranno utilizzati in ambito AFRICOM, il Comando USA per le operazioni nel continente africano di recente costituzione. Secondo il MILCON (Military Construction) , 350.000 dollari del budget 2008 sono stati spesi per allargare, allungare e riparare le strade, i marciapiedi e i sentieri di Longare, e per installare nuove fognature, linee elettriche e impianti dilluminazione. Dal dicembre 2008 lUnit statunitense della Riserva di stanza a Longare stata posta agli ordini del 7 Civil Support Command dellUS Army con base in Germania, lunico presente fuori dagli Stati Uniti dAmerica, responsabile della gestione degli affari civili delle forze terrestri USA in Europa. Alla vigilia dellattivazione del Civil Support Team di Longare, i militari ad esso assegnati hanno condotto una controversa esercitazione di 76 giorni nel poligono di Fort Leonard Wood (Missouri) simulando uno scenario realistico di guerra chimica con luso di gas nervini. Successivamente il CVT di Longare ha

avviato corsi basici per i residenti USA di Vicenza sulle armi nucleari, chimiche e batteriologice e sullequipaggiamento personale di protezione.

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