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DNA
• È costituito dal desossiribosio (zucchero)
• È costituito da 2 catene polinucleotidiche legate da legami a idrogeno (presenta
una doppia catena spiralizzata)
• La sua struttura fu dedotta negli anni 50’
Questa struttura individua dei SOLCHI, zone da gruppi polari (fosfato, zuccheri) zone
in cui gli avvolgimenti delle due eliche si incrociano (2 zone: solco maggiore, solco
minore)
I solchi del DNA (cavita strategiche) sono i punti in cui avvengono interazione del DNA
con le proteine: le proteine, interagendo al livello dei solchi daranno la struttura finale
al DNA.
COSA COMPORTANO LE INTERAZIONI?
- Struttura della CROMATINA , struttura tridimensionale dell’acido nucleico
(scopo delle proteine)
- Regolazione dell’espressione (attività del DNA è regolata da proteine che
interagiscono al livello dei solchi)
GLI ISTONI
• Sono proteine che reagiscono con DNA (essa non è una molecola isolata)
• Si crea interazione ione ione (nel solco)
• Il Dna è pronto per questa interazione poiché nell’esterno il DNA è carico
negativamente poiché espone i gruppi fosfato con O-, mentre la proteina avrà
amminoacidi basici che si caricano positivamente così da poter interagire con
cariche negative del Dna
GLI ISTONI COSTITUISCONO I NUCLEOSOMI:
NUCLEOSOMI: Un polimero di 8 ISTONI (ottamero) attorno al quale si avvolge DNA (si
avvolgono 143 basi del DNA, mentre tra i nucleosomi ci sono sequenze di DNA
costituite da 60 basi)
- L’ottamero è costituito da 4 proteine diverso 2A, 2B, 3, 4 ( 2A e 2B formano
un dimero, come anche 3 e 4, formano poi entrambi un tetramero da cui si
forma un ottamero)
OTTAMERO: 2 ISTONI H3, 2 ISTONI H4, 2 ISTONI H2A, 2 ISTONI H2B
- I principali amminoacidi degli istoni sono lisina e arginina in grado di dare
interazione ione-ione (20%)
ISTONE H1 ( presenta maggiormente lisina): 146 basi del DNA si avvolgono intorno
all’ottamero e vengono bloccate dall’istone H1 altrimenti il legame sarebbe reversibile
e si aprirebbe (ISTONE H1 NON FA PARTE DEL OTTAMERO MA LO BLOCCA) ->
stabilizza il nucleosoma
• Disattivando H1 (ad esempio prima della trascrizione in RNA) si può liberare il
DNA interessato in questa interazione istonica, (legame tra DNA e H1: legame
cooperativo), attraverso processo di acetilazione/ deacetilazione (ossia tutte le
lisine dell’ H1 che terminano con NH2, il quale diventa NH3, devono essere
acetilizzate: ossia aggiungere sulla lisina C=O/CH3)
• L’acetilazione e deacetilazione avvengono attraverso enzima istone
acetiltrasferasi (HAT) ed enzima istone deacetilasi (HDAC); essi rappresentano
un bersaglio (in particolare enzima HDAC) per i farmaci antitumorali poiché
questi enzimi liberando il DNA ne favoriscono una replicazione cellulare
incontrollata (che si trova alla base dei tumori). Questi farmaci inibiscono
l’enzima, non permettendo lo srotolamento del nucleosoma e la sua successiva
duplicazione.
LA CROMATINA
• La Cromatina indica la struttura sovra molecolare del DNA con istoni e proteine
non istoniche che si trovano intorno al DNA
• Strutture stabilizzate dagli istoni interagendo tra di loro indirizzando anche la
formazione superiore del DNA
• Le cromatine hanno lo scopo di far occupare al DNA meno spazio possibile (gli
istoni assumono particolari forme: struttura solenoide o struttura a zig-zag,
stabilizzate dalle code degli istoni)
EUCROMATINA: meno condensata, meno istoni, maggiormente impiegata nella attività
di trascrizione (tratti di DNA trascritti in RNA per diventare proteine)
ETEROCROMATINA: più condensata, non contiene informazioni genetiche (non è
tradotta direttamente in proteine)
DNA
• È costituito da circa 3 miliardi di basi azotate
• 20% delle basi è associato a geni ossia associato alla produzione di proteine
(25.000 geni che corrispondono alle proteine)
FUNZIONE REGOLATORIA (SOLO 6% FUNZIONE CODIFICANTE)
• 80% DNA extra genico non associato a geni (non si sa ancora benissimo la sua
funzione, forse residui di funzioni che abbiamo perso, sequenze di DNA relative
ad infezioni poi inglobate)
CROMOSOMI
• I procarioti hanno solo un solo cromosoma (doppia elica avvolta su stessa, non
c’è estremità 5’ o 3’, hanno forma circolare)
• Hanno plasmidi piccoli cromosomi accessori implicati nella resistenza batterica
• Hanno proteine simili agli istoni (DNA interagisce anche in questo caso con
proteine)
EUCARIOTI
• Il DNA non è un una sequenza ma è organizzato in cromosomi (ogni
cromosoma ha estremità 5’e 3’, sono lineari non circolari)
• Cromosomi: il numero oscilla da 10 a 50
• Cellule aploidi c’è una sola copia per ogni cromosoma (cellula con 23
cromosomi diversi; 23 solo nell’uomo)
• Cellule diploidi sono presenti due copie quasi identiche del cromosoma (nella
cellula ci sono due versioni quasi identici di un cromosoma)
nell’uomo tutte le cellule sono diploidi (l’uomo ha 46 cromosomi, ossia 23 coppie
omologhi ma non identiche)
• IL cromosoma prende la forma a X nella metafase (mitosi) poiché vanno a
distribuirsi nella piastra equatoriale, ma in questo caso hanno già raddoppiato
patrimonio genetico ( la X è costituita da due cromatidi fratelli identici con la
stessa informazione; ci saranno formalmente 92 cromosomi definiti però
cromatidi)
• Le condensione organizzano queste coppie ad X unendo i singoli cromosomi in
una regione proteica chiamata centromero
Noi abbiamo patrimonio di tipo diploide (ossia per ogni cromosoma c’è il suo
omologo)
La forma del cromosoma prima della fase di replicazione è simile ad un bastoncello
anche se è difficile osservarlo perché i cromosomi sono dispersi nella cromatina. La
forma ad X si realizza nella fase successiva quando cromosoma ha già generato suo
fratello, ossia cromosoma identici (cromatidi fratelli)
La doppia elica di DNA dà vita ad una doppia elica figlia; questo avviene una sola
volta nel ciclo cellulare in previsione della divisione cellulare
Questa replicazione è chiamata: REPLICAZIONE SEMICONSERVATIVA
Questa replicazione consiste:
• Apertura o srotolamento dei due filamenti del DNA, detti complementari poiché
appaiati secondo regole di complementarità (rottura legami ad idrogeno)
• Su ognuno di esso si crea un nuovo filamento complementare; si avrà così un
filamento originario e un filamento figlio (nelle due doppie eliche figlie), motivo
per cui la replicazione è detta SEMICONSERVATIVA
ORIGINE DELLA REPLICAZIONE
(PROCARIOTI)
• Il Dna da replicare è diverso poiché c’è un unico DNA a doppia elica ma
circolare
• Si apre in un solo punto, si srotola e procede fino a creare due tratti circolari di
DNA identici a quello iniziale
(EUCARIOTI)
• Si parla di REPLICONI MULTIPLI, ossia si formare le bolle di replicazioni grazie
alle quali il DNA viene replicato partendo da più punti (ossia srotolamento inizia
in più punti)
• Fase fondamentale poiché avvia la cellula verso la divisione cellulare (strada a
senso unico)
• Le cicline (chiave di lettura per iniziare processo) sono proteine che servono per
controllare ciclo cellulare sono fondamentali poiché danno l’avvio al processo di
replicazione (le cicline tengono conto dell’ambiente cellulare e controllano se la
quantità di nutrimento e energia è sufficiente, ossia che le condizioni sono
favorevoli)
• La ciclina stimola (altre proteine a legarsi al DNA) il complesso pre-replicativo,
chiamato “complesso di origine della replicazione”, ossia complesso che
riconosce una sequenza abbondante di A e T (tratti essenziali)
• Il complesso si lega al DNA consumando ATP; a sua volta lega altre proteine
come CDT1 e CDC6 (proteine di ancoraggio e regolazione) che danno il via al
legame della DNA ELICASI
PRIMA FASE = SEPARAZIONE DEL FILAMENTO
• DNA Elicasi separa la doppia elica rompendo i legami a idrogeno; per compiere
ciò serve l’energia, quindi Elicasi consuma ATP
• Ci sarebbe tendenza delle basi azotate a avvicinarsi di nuovo tra di loro poiché
il legame a idrogeno è spontaneo e quindi le basi tenderebbero ad associarsi
nuovamente (processo spontaneo energeticamente favorito)
• Quindi per evitare ciò, le SSBP, ossia proteine che si legano ai filamenti singoli,
si legano allo scheletro del DNA (simili agli istoni che tengono filamento
separato affinché possa iniziare la replicazione)
ENZIMA TOPOISOMERASI
• Evita la torsione a valle poiché srotolando l’elica, i filamenti si avvolgono dando
un particolare sistema, ossia a valle si potrebbe generare un grande
avvolgimento
• L’enzima topoisomerasi taglia il DNA
(Topoisomerasi 1 fa un solo taglio) (Topoisomerasi 2 fa un doppio taglio)
• Dopo che Elicasi agisce, l’enzima topoisomerasi ripara il DNA così che possa
essere copiato
(enzimi che allentano la tensione tra catene attorcigliate fra loro) = topoisomerasi
TELOMERI
• Zone ricche di g quadruplex che si trovano nell’estremità 3’ di ogni cromosoma
(all’inizio)
• Protegge DNA dall’attacco di enzimi nucleasici e impedisce la fusione di
cromosomi, evita ciò grazie alla presenza delle strutture g-quadruplex
• I telomeri sono fondamentali nella replicazione del DNA, poiché RNA primasi
non riesce a partire proprio dal primo nucleotide, ossia dall’estremità; anche se
ci riuscisse, una volta rimosso il primer, anche la DNA polimerasi non
riuscirebbe a partire dall’estremità quindi è inevitabile che la zona dei telomeri
(ossia l’estremità) non venga replicata completamente
LIMITE DI HAYFLICK (limite delle divisioni cellulari di una cellula): ad ogni divisione
cellulare si accorciano i telomeri, quindi alcune cellule hanno un numero fisso di
divisione cellulari che possono fare poiché dopo queste i telomeri si sono accorciati
talmente tanto da non permettere più la divisione (le cellule sono mortali)
Eccezioni al limite di Hayflick:
• LE CELLULE EMBRIONALI devono avere un numero molto alto di divisioni
cellulari, quindi non posso rispettare il limite di Hayflick che viene superato
attraverso l’enzima telomerasi che ha un primer di RNA incorporato. Quindi
l’enzima con il telomero si legano all’estremità dando direttamente il primer su
cui DNA polimerasi può agire
Avviene così divisione cellulare senza accorciare i telomeri
• Ciò avviene solo nei feti, quindi nelle prime fasi della vita; la perdita poi
dell’enzima telomerasi rende ogni specie vivente mortale, avendo le cellule un
numero limitato di divisioni cellulari)
N.B. è meglio non avere questo enzima poiche sviluppa cellule tumorali; infatti,
esistono farmaci antitumorali che inibiscono questo enzima
LA TECNICA PCR
È una TECNICA AUTOMATIZZATA che consente di fare artificialmente la duplicazione
del DNA
Cosa bisogna mettere nella macchina?
• Campione di DNA come stampo
• Nucleotidi trifosfato (substrato dell’enzima)
• Primer di DNA non RNA (sintetizzati in laboratori)
• Dna polimerasi enzima preso da batteri (organismi termofili di archeobatteri che
riesce a lavorare senza degradarsi anche a temperature elevate)
• Tampone che mima le condizioni cellulari
• Non c’è DNA Elicasi poiché il suo ruolo viene sostituito dalla temperatura alta
(95 gradi)
Utilizzi:
• Questa tecnica è utilizzata per i tamponi archeologici, ad esempio di una
mummia (serve a disporre di una grande quantità di DNA partendo da un
frammento molto piccolo)
• Anche nella amniocentesi (viene preso piccolo tratto di DNA fetale che viene poi
duplicato e analizzato)
• Analisi di polizia scientifica
• TAMPONE COVID-19
LE MUTAZIONI
• Gli errori della macchina replicativa, ossia l’inserimento di basi azotate non
complementari tra loro, sono chiamati MUTAZIONI (mutazioni puntiforme)
Esistono diverse tipologie di mutazioni:
-TRANSIZIONI: ossia una pirimidina viene messa al posto di un’altra pirimidina mentre
purina al posto di un’altra purina
-TRASVERSIONI: ossia si sostituisce una purina con pirimidina e viceversa (cambia, di
conseguenza, la dimensione del DNA)
• La prima generazione presenta un DNA mutato (errore) mentre nella seconda
generazione l’errore non è più visibile poiché attraverso la duplicazione il DNA
si corregge, ossia presenza basi complementari, allo stesso modo si hanno
informazione genetica diversa = ceppo mutato
• La riproduzione sessuale e le mutazioni possono essere utili/ positive per l’
adattamento, ossia sono il motore dell’evoluzione; i procarioti si basano solo
sulle mutazioni per adattarsi all’ambiente: MUTAZIONI POSITIVE
N.B. L’agricoltura nasce quando l’uomo riesce ad isolare le specie favorevoli (modo di
gestire le mutazioni) creando caratteri che saranno visibile anche nelle generazioni
successive, (ad esempio il creare frutti resistenti ai parassiti, isolarli cosi da creare
mutazione più favorevole e efficace)
MUTAZIONI (DANNI DEL DNA)
• quando il DNA viene danneggiato da agenti esterni o per invecchiamento
naturale
(Danno a DNA in fase non replicativa danneggiato da agenti mutanti)
DANNI DA AGENTI FISICI: danno da radiazione ultravioletta
• Causa la formazione dei dimeri di timina
• Si verifica quando nello stesso filamento ci sono due timine, una adiacente
all’altra
• La radiazione fornisce ulteriore energia che porta alla formazione di un legame
covalente tra le due timine, di conseguenza il tratto di DNA non è efficace (non
può essere corretto né trascritto)
• I dimeri di timina possono comportare tumori, ad esempio il tumore alla pelle
Invecchiamento del DNA:
• È una reazione che può avvenire con una cinetica molto lenta = la
deaminazione della citosina, ossia al posto del NH2 va OH; quando si
deammina la citosina diventa URACILE
• Il DNA invecchiato avrà uracile al posto della citosina
• Ma DNA riesce ad accorgersi di questo danno poiché l’uracile non è una sua
base, quindi, viene riconosciuto come un errore da correggere
(Nel DNA c’è la timina al posto dell’uracile così da distinguere l’uracile come
conseguenza della mutazione)= problema di riconoscimento tra uracile originale e
quello mutato
• Nel RNA, essendo una molecola che viene prodotta dalla trascrizione, viene
utilizzata immediatamente e poi smaltito quindi ha una vita breve e non ha
il tempo di invecchiarsi; di conseguenza la citosina non potrà essere
soggetta alla deaminazione e diventare uracile (sarebbe indistinguibile poi
l’uracile, base azotata propria del RNA dall’uracile mutato a partire dalla
citosina)
DANNI CHIMICI
-ALCHILAZIONE: le basi azotate sono legate da legame covalente ad una catena
carboniosa, ossia molecole che tendono a reagire con il DNA (carbonio legato a base
azotata)
• queste molecole, dovendo interagire con le basi azotate, per entrare tra una
base e un’altra devo essere piatte (sono molecole piccole o devono avere tanti
doppi legami così da essere piatte)
• Un esempio è il benzopirene che può alchilarsi (deriva dalla combustione del
tabacco); ci sono degli enzimi nei nostri polmoni che tendono a rendere polare
la molecola mettendo l’-OH e un anello a tre termini, l’epossido, che rendono la
molecola reattiva poiché proprio sul carbonio dell’epossido si legano le basi
azotate: questo può causare il tumore polmonare; Ciò può variare però
dall’efficienza dei propri enzimi polmonari, ossia gli individui che hanno più
problemi hanno enzimi più efficaci che formano epossido (se gli enzimi
polmonari sono molto efficienti si creano maggiormente epossido quindi c’è più
probabilità che si formi un tumore)
Fumando stai commendo che i tuoi enzimi siano poco efficienti
(l’obiettivo dell’enzima del polmonare in realtà è quello di smaltire la molecola
di benzopirene ma formando l’epossido si rischia che esso si leghi al DNA)
-INTERCALAZIONE
TRASCRIZIONE DEL DNA IN RNA
Il dogma centrare dell’informazione genetica: l’informazione genetica è presente solo
nel DNA ma dove essere tramandato al RNA (trascrizione) che, a sua volta, deve
essere tradotto in proteine (traduzione)
(duplicazione -> trascrizione -> traduzione)
Senza fattori di trascrizione (circa 1600) non può avvenire la trascrizione e non
potrebbero essere sintetizzate le proteine (i fattori di trascrizione vengono sintetizzati
sui ribosomi poiché sono proteine)
REGOLATI DAL MECCANISMO DI RIENTRO: i fattori sintetizzati nel citoplasma devono
entrare nel nucleo per avviare la trascrizione
(Alla base dello sviluppo differenziale delle caratteristiche fenotipiche)
- è necessario però alcune volte bloccare i fattori così da evitare la formazione di
proteine pro-infiammazione (di alcuni fattori, come NF-kB, STAT-3, bisogna bloccare
poiché mediano la trascrizione delle proteine coinvolte nell’infiammazione)
-molte creme antiinfiammatorie presentano bisabololo, molecola naturale poiché
inibisce STAT-3 (fattore di trascrizione)
TERMINE TRASCRIZONE
• Dopo che il lavoro è concluso ci sono delle sequenze di terminazione, che
permettono al RNA polimerasi di staccarsi e di liberare il filamento di RNA (nella
fase finale si può creare un’ansa, quasi una doppia elica, che segnala all’enzima
che la trascrizione è finita)
• Nei procarioti l’RNA appena sintetizzato viene subito tradotto quindi
trasformato in proteine (alcune volte i ribosomi iniziano a sintetizzare proteine
mentre ancora l’RNA polimerasi sta lavorando)
• Negli eucarioti l’RNAm va incontro ad alcune modifiche dopo la trascrizione
L’RNA deve uscire dal nucleo poiché deve esplicare il suo ruolo nel citoplasma dove lo
aspettano i ribosomi per la traduzione delle proteine
-RNAm deve proteggersi dagli enzimi nucleasici che tendono ad attaccarlo (anche il
DNA si era protetto attraverso i telomeri); Inoltre, deve dotarsi di sistemi di
riconoscimento per uscire dal nucleo e per entrare nei ribosomi
effettua ciò attraverso:
-SULL’ESTREMITA 3’: è tagliata una sequenza non codificante e viene aggiunta una
coda che va dalle 50 alle 250 unità di adenine, CODA DI POLI A, (proteggere RNA
dagli enzimi nucleasici così che se agiscono attaccano la coda di poli A). Inoltre,
questa coda viene riconosciuta dalle esportine, proteine che si trovano sui pori
nucleari e che permettono l’uscita dal nucleo; grazie alla coda l’RNA è riconosciuto
anche dai ribosomi (coda= funzioni di riconoscimento e protettiva)
-SULL’ESTREMITA 5’: (funzione protettiva dagli enzimi nucleasici) è aggiunto su 5’ un
nucleotide estremamente modificato, ossia non è aggiunto attraverso legame
fosfodiestereo ma con trifosfato; inoltre, non si lega al 3’ come tutti i nucleotidi ma al
5’ (legame 5’-5’); la sua guanina viene metilata “7metil-guanina”. Questo pezzo di
RNA non viene riconosciuto e quindi non viene idrolizzato = cappuccio su 5’ così che
anche se si avvicinano enzimi nucleasici non lo riconoscono per le sue modifiche