Sei sulla pagina 1di 3

Stefano Jacini - La situazione dell’agricoltura italiana

- Inchiesta promossa dal governo Depretis


- 2 tipi di agricoltura:
o Primitiva
▪ Necessita di lavoro umano e una terra che possa dare frutto
▪ Esaurisce la terra
▪ È indipendente dalla pastorizia
▪ Possibili forme:
• Grande cultura estensiva
• Piccola cultura estensiva
• Piccola cultura promiscua
o Industriale
▪ Necessita di lavoro umano, una terra che possa dare frutto, intelligenza e capitali
▪ Non esaurisce la terra
▪ Si compenetra con la pastorizia
▪ Possibili forme:
• Grande cultura intensiva
• Piccola cultura intensiva
• Piccola cultura specializzata
- L’Italia:
o Ha un ottimo suolo in grado di produrre qualunque tipo di coltivazione
o A parte alcune eccezioni (es: Pianura padana) ha solo cultura primitiva
o È piena di latifondi
▪ A nord il termine latifondo è utilizzato per indicare semplicemente grandi fondi, coltivati
però in maniera industriale (quindi per Jacini è ok)
▪ A sud il latifondo è quello di derivazione dall’Impero romano:
• 2, 3, 6 mila ettari con pochi alberi inutili e pochi caseggiati
• Coltivati in maniera primitiva
o Troppa distanza tra il latifondo meridionale e le coltivazioni intensive: servirebbero troppi mezzi per
poter arrivare a coltivare in maniera intensiva le vastissime aree dei latifondi, quindi non si sviluppa
l’agricoltura industriale a livello italiano.

Antonio Gramsci – La rivoluzione mancata


- Gramsci: leader comunista
- La questione agraria non poteva essere sollevata dai moderati perché avevano bisogno di compattezza tra le
file della destra, quindi di alleare aristocrazia e borghesi imprenditori e possidenti agrari
- Il Partito d’azione non si risolse a spostare l’attenzione definitivamente sui milioni di contadini, preferendo
rimanere vicino ai proprietari terrieri.
- L’unico modo per far entrare in moto le masse vere, quelle contadine, era sollevare la questione agraria
Rosario Romeo – Critica alla tesi di Gramsci
- Una rivoluzione contadina e l’istallazione di una democrazia terriera avrebbe indebolito il processo di
sviluppo industriale italiano
- In Francia:
o La conquista della terra da parte dei contadini in seguito alla Rivoluzione francese migliorò sì le
condizioni di vita dei contadini, ma non favorì il processo di sviluppo capitalistico.
o Era però sviluppato il capitalismo finanziario, industriale e commerciale, quindi l’arresto del
capitalismo agrario venne fronteggiato
- In Italia:
o Mancava lo sviluppo del capitalismo finanziario, industriale e commerciale; perciò non si poteva
sperare di ottenere lo sviluppo del capitalismo in seguito ad un’eventuale rivoluzione agraria
o Al nord: probabilmente si sarebbe potuta anche installare una democrazia agraria
o Al sud: troppa gente e troppa arretratezza per sostenere una democrazia agraria

Salvatore Lupo – Brigantaggio nell’Italia meridionale


- I Borboni speravano di riprendere il controllo del Meridione, quindi favorivano la nascita di bande armate
che puntassero alla riconquista del territorio
- Le bande:
o Partivano dal territorio pontificio e scendevano verso sud
o Sia a piedi che a cavallo
o Attaccavano anche i villaggi
- Crocco, un celebre capobanda
o Agiva in Basilicata
o Si allea a José Borjes, incaricato di proclamare in Calabria l’autorità di Francesco II
- Guardia nazionale: esercito regio che, tra le varie funzioni, aveva quella di reprimere il brigantaggio
- La repressione:
o Fucilazioni sommarie ed immediate
o Parenti dei briganti come ostaggi
o Tortura
o Distruzione delle case dei briganti
- Anche Garibaldi tentò la conquista del territorio pontificio guidando il popolo, ma si scontrò e fu sconfitto
dall’esercito regolare
- Legge Pica (1863)
o Mette fine alla fucilazione sommarie
o La responsabilità di giudicare i briganti sta ai tribunali, non ai comandanti
–> c’è un processo in un tribunale con una difesa a vantaggio dei briganti
Leopoldo Franchetti – La Sicilia ne 1876: Clientele e Mafie
- I Siciliani non si considerano un unico corpo sociale sottoposto ad una sola legge
- Considerano come unico legame valido quello personale: contano solo gli interessi privati e i reciproci doveri
di due individui
- I singoli più deboli si raccolgono via via attorno ai più potenti, cedendo loro capacità d’azione in cambio di
protezione (clientela)
- Cercano l’alleanza dei malfattori così come quella dei rappresentanti giudiziari o politici, attraverso la
corruzione, l’inganno o l’intimidazione
- Definizione di mafia: la mafia è un sentimento medievale di chi crede di poter badare a se stesso in forza del
proprio valore personale indipendentemente dall’azione dell’autorità e delle leggi.
- Spesso quando due famiglie importanti vengono in contrasto si formano due fazioni che fanno di tutto per
annientarsi a vicenda
- Non hanno alcuna rilevanza sociale coloro che non hanno ricchezza, né astuzia, né energia; coloro, cioè, che
in un paese CIVILE verrebbero tutelati dalle leggi.
- Chiude con un aneddoto: un tale assisté ad una fucilazione di un uomo in un campo e denunciò l’accaduto,
pochi giorni dopo venne citato in tribunale come autore dell’omicidio, nonostante tutti sapessero chi fosse
l’autore dell’omicidio; intervenne fortunatamente l’Autorità superiore e venne scagionato, ma dovette
andarsene per non rischiare d’essere ammazzato

Gioacchino Volpe – L’emigrazione italiana


- Gli italiani erano emigrati per tutto il XIX secolo, ma a farlo erano stati per lo più borghesi e aristocratici
- Ora emigrano (all’estero) operai e contadini, perché la borghesia si sposta verso i centri urbani più
importanti (Napoli, Roma, Milano)
- Dapprima il movimento migratorio fu verso l’Africa e l’Europa continentale, poi divenne oltreoceanico
- Paragone con gli schiavi negri (oh, è in corsivo perché è una citazione, non prendermi per il razzista):
ammassati sulle navi in rotta verso nuove terre
- Numeri:
o 1880: 150'000 emigranti:
▪ 100'000 dal nord (67%)
▪ 20'000 dal centro (13%)
▪ 30'000 dal sud (20%)
o 1900s: 596'000 emigranti:
▪ 210'000 dal nord (32%)
▪ 108'000 dal centro (22%)
▪ 278'000 dal sud (46%)
- Il mondo si popolò di italiani
o Buenos Aires
o Montevideo
o San Paolo
o New York
o Chicago
o Marsiglia
o Parigi
- Erano lavoro squalificato
- Erano apprezzati dagli imprenditori, detestati dai proletari locali –> violenza collettiva contro gli italiani
- Conseguenza naturale dell’emigrazione è la politica coloniale, che cerca di creare nuove rotto d’emigrazione
verso territori che siano comunque sotto il controllo dello Stato, ma fallisce perché le terre colonizzate non
sono potenze, ma territori poveri e deboli (Eritrea), mentre gli emigranti vanno verso luoghi che possano
garantire una certa stabilità economica, quindi le potenze ormai affermate

Potrebbero piacerti anche