ARISTOTELE
IL CIBO CONDIZIONA LO STILE DI VITA
(Pol. 1256a-b)
ἀλλὰ μὴν εἴδη γε πολλὰ τροφῆς, [20] διὸ καὶ βίοι πολλοὶ καὶ
τῶν ζῴων καὶ τῶν ἀνθρώπων εἰσίν: οὐ γὰρ οἷόν τε ζῆν ἄνευ
τροφῆς, ὥστε αἱ διαφοραὶ τῆς τροφῆς τοὺς βίους πεποιήκασι
διαφέροντας τῶν ζῴων. τῶν τε γὰρ θηρίων τὰ μὲν ἀγελαῖα
τὰ δὲ σποραδικά ἐστιν, ὁποτέρως συμφέρει πρὸς τὴν τροφὴν
αὐτοῖς διὰ τὸ τὰ μὲν [25] ζῳοφάγα τὰ δὲ καρποφάγα τὰ δὲ
παμφάγα αὐτῶν εἶναι, ὥστε πρὸς τὰς ῥᾳστώνας καὶ τὴν
αἵρεσιν τὴν τούτων ἡ φύσις τοὺς βίους αὐτῶν διώρισεν, ἐπεὶ
δ᾽ οὐ ταὐτὸ ἑκάστῳ ἡδὺ κατὰ φύσιν ἀλλὰ ἕτερα ἑτέροις, καὶ
αὐτῶν τῶν ζῳοφάγων καὶ τῶν καρποφάγων οἱ βίοι πρὸς
ἄλληλα διεστᾶσιν: ὁμοίως δὲ [30] καὶ τῶν ἀνθρώπων. πολὺ
γὰρ διαφέρουσιν οἱ τούτων βίοι. οἱ μὲν οὖν ἀργότατοι
νομάδες εἰσίν （ἡ γὰρ ἀπὸ τῶν ἡμέρων τροφὴ ζῴων ἄνευ
πόνου γίνεται σχολάζουσιν: ἀναγκαίου δ᾽ ὄντος μεταβάλλειν
τοῖς κτήνεσι διὰ τὰς νομὰς καὶ αὐτοὶ ἀναγκάζονται
συνακολουθεῖν, ὥσπερ γεωργίαν ζῶσαν [35] γεωργοῦν-
τες）: οἱ δ᾽ ἀπὸ θήρας ζῶσι, καὶ θήρας ἕτεροι ἑτέρας, οἷον οἱ
μὲν ἀπὸ λῃστείας, οἱ δ᾽ ἀφ᾽ ἁλιείας, ὅσοι λίμνας καὶ ἕλη καὶ
ποταμοὺς ἢ θάλατταν τοιαύτην προσοικοῦσιν, οἱ δ᾽ ἀπ᾽
ὀρνίθων ἢ θηρίων ἀγρίων: τὸ δὲ πλεῖστον γένος τῶν
ἀνθρώπων ἀπὸ τῆς γῆς ζῇ καὶ τῶν ἡμέρων καρπῶν. [40]
fi
Ma molte sono le specie di cibo, perciò molti sono anche gli
stili di vita sia degli animali sia degli uomini: non è infatti
possibile vivere senza cibo, cosicché le differenze di cibo
hanno reso differenti anche gli stili di vita degli animali. Tra
le bestie alcune sono gregarie, altre isolate; una delle due
quali modalità giova a loro per il loro essere alcuni carnivori,
alcuni frugivori, altri onnivori, cosicché la natura distingue i
loro stili di vita per le mansuetudini e la predazione di quelli,
poiché non la medesima cosa per ciascuno è dolce secondo
natura, ma per gli uni alcune cose, per gli altri altre, e gli stili
di vita degli stessi carnivori e frugivori si differenziano l’uno
dall’altro; ugualmente anche quelli degli uomini. Molto infatti
di differenziano gli stili di vita di costoro. Gli uni sono
nomadi, i più pigri, (hanno infatti senza fatica il cibo dagli
animali domestici anche se oziano, ma essendo necessario per
le bestie spostarsi a causa dei pascoli sono costretti anche loro
stessi a seguirli, come se coltivassero un campo vivente), gli
altri traggono nutrimento dalla caccia, e gli uni da una forma
di caccia, gli altri da un’altra, per esempio coloro (che vivono)
di attività predatoria o coloro (che vivono) di pesca, quanti
abitano le lagune, le paludi, i umi o un tale mare, o coloro
che traggono nutrimento dagli uccelli o dalle bestie
selvatiche: ma il maggior genere degli uomini trae nutrimento
dalla terra e dai frutti coltivati.