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IL CORANO E LA LAPIDAZIONE

Per un libro del Corano che qualcuno vorrebbe bruciare quanta sollevazione di scudi a livello
planetario come se avanzasse la catastrofe nucleare! Eppure nessuno si scandalizza quando, in nome
del Corano, si condanna a morte o alla mutilazione persone colpevoli o presunte di peccato. Cosa è
più grave: bruciare un libro o ammazzare una persona?
Infatti, se in nome del Corano intere Nazioni arrivano a condannare a morte donne accusate
di adulterio (spesso violentate dagli uomini che poi le espongono al pubblico ludibrio mentre loro
restano sempre impuniti), se si arriva a condannarle con una morte orribile come la lapidazione, che
consiste nel seppellimento completo della sventurata tranne la testa che viene letteralmente
maciullata dalle pietre che uomini “impeccabili” scagliano con violenza mentre “pregano” e ridono
davanti a queste scene raccapriccianti, se si arriva a queste atrocità in nome del Corano, non c’è da
meravigliarsi più di nulla, perché non c’è più limite al peggio.
Ciò che più rattrista di tutto questo è il comportamento di certi Prelati della Chiesa cattolica
che, mentre si stracciano le vesti davanti a un libro che viene bruciato, paragonandolo nientemeno
che ai delitti compiuti dai Nazisti nell’ultima guerra, non muovono un dito per impedire che
vengano commesse, in nome del Corano, le atrocità di cui sopra, e ancor meno hanno il coraggio di
pronunciarsi contro coloro che, sempre in nome del Corano, bruciano, non i libri, ma le case, le
chiese e gli stessi cristiani che vi si trovano dentro.
In Sudan l’estate scorsa sono stati arsi vivi alcuni giovani e altri sono stati crocifissi perché
cristiani, ma chi ha urlato all’abominio da parte delle autorità ecclesiastiche? Sembra che nessuno,
tranne il Papa, abbia alzato la voce, oltre a qualche benemerito giornalista che ha avuto il coraggio
di segnalare con disappunto tali atrocità! Dove sono i vari organismi internazionali contro la pena
di morte? Dov’è Amnesty International? Quando si tratta dell’Islam, tutti sentono tremare le gambe
e, se non possono elogiare, si defilano in silenzio.
Che differenza abissale invece nell’insegnamento del Vangelo, così boicottato e manipolato
dagli stessi cristiani, purtroppo, laddove Gesù mostra la sua misericordia verso i peccatori con
quella frase commovente: “Non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva!”.
Come ha espresso più volte con coraggio e cognizione di causa un ex musulmano convertito
al cattolicesimo, Magdi Cristiano Allam, in quasi tutti i suoi libri avvincenti, in particolare “Europa
cristiana libera”, è il Corano a partorire i musulmani, tutti, indistintamente, fondamentalisi e
moderati, scatenati e tolleranti, non ci sono “distinguo” perché tutti si ispirano al Corano e tutti sono
tormentati da quel loro “dio” terribile che vuole farsi adorare solo con il terrore, la vendetta e
l’abominio, come si adora di solito il principe delle tenebre.
E per vincere il principe delle tenebre non esistono strategie, nè belliche, né ecumeniche, né
di alleanze o altro se non la strategia per eccellenza che Gesù Cristo ha messo nelle nostre mani e
che l’Occidente cristiano sta purtroppo abbandonando sempre di più: la preghiera cristiana che ha
il suo culmine nella Santa Messa, l’unica che può vincere il diavolo perché attinge la sua forza
direttamente dalla potenza di Cristo in Croce immolato attraverso il sacerdote, e il Rosario della
Vergine Maria che ha schiacciato la testa del serpente e ha sotto i suoi piedi la mezzaluna.

patrizia.stella@alice.it

11 settembre 2010

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