La storia geografia di Velleio Patercolo e gli storici "minori"
Valleio Patercolo aveva origini Campane, intraprese la carriera militare e
per 10 anni fu al fianco di Tiberio come prefetto. Nel 15 d.C esercitò la pretura e con questa carica si concluse la sua carriera. L'unica opera storiografica che è giunta fino a noi è la sua, dove ci parla della sintesi storica alla difesa dell'istituzione del principato e all'esaltazione del principe regnante, Tiberio, Verso il quale dimostra una devozione sincera. La sua "storia romana" cui titolo originale è Historiae Romanae contiene eventi militari e politici, troviamo anche aneddoti, curiosità, e varie notizie. Il primo libro non c'è giunto completo, manca la parte centrale e parla Dal ritorno degli eroi greci da Troia fino al 146 a.C.; il secondo libro, molto più ampio, ci parla fino all'anno di pubblicazione dell'Opera. Una caratteristica tradizionale dell’annalistica romana e che la narrazione diviene sempre meno sommaria (viene limitato dagli aspetti essenziali) a mano a mano che si avvicina all'epoca contemporanea. La figura di Tiberio si trova Nell'ultima parte dell'Opera e Si sottolinea il fatto che non solo aveva riportato benessere e pace in tutto l'impero, Ma aveva anche ripristinato il rispetto e l'amore per le virtù. Dall’opera di Velleio non emerge una concezione storiografica ben definita Ma possiamo capire che si interessa a descrivere le singole personalità dei personaggi, facendo sì che quando menziona i personaggi offre al lettore notizie sulla famiglia, l'educazione e spesso interrompe la narrazione per inserire un ritratto dei personaggi più importanti. Nell'opera Inoltre è presente un atteggiamento favorevole agli homines Novi e agli italici. Agli homines Novi dedica un breve excursus citando i più famosi tra loro, si può scorgere un sostegno alla politica di Tiberio che voleva rinnovare l'aristocrazia con forze nuove. Di tutti gli altri autori di opere storiografiche di quest'età ci sono giunte solo scarse notizie, un autore che possiamo citare e Cremuzio Cordo il più noto rappresentante di quest'epoca sotto Tiberio. Tra storiografia e retorica: Valerio Massimo Un genere intermediario tra storiografia e retorica sono i "detti e fatti memorabili" di Valerio Massimo, un repertorio di esempi di virtù e vizi illustrati attraverso episodi e personaggi storici. ( 9 libri, un decimo è andato perduto). Curzio Rufo Curzio Quinto Rufo è l'autore del 'le storie di Alessandro Magno' si dice che L'opera è stata composta sotto Caligola pubblicata poi al tempo di Claudio. Sono divisi in 10 libri e ci parlano in ordine cronologico della grande impresa di Alessandro fino alla sua morte. L'opera di Curzio Rufo non è del tutto attendibile Infatti molti elementi sono leggendari come ad esempio la notizia dell'incontro di Alessandro con la regina delle Amazzoni, recatasi dal re con la richiesta di poter generare figli con lui viene accontentata e quindi torna nel suo regno. Un pregio però di quest’opera è che era un ottimo esempio di storiografia drammatica il cui scopo principale non era la ricostruzione del vero ma emozionare il lettore. Alessandro in quest'opera è protagonista dall'inizio alla fine, in primo luogo sono messe in rilievo le sue doti militari, se ne parla come il guerriero terribile e coraggioso che amava i suoi soldati e condivideva con loro fatiche e pericoli ma spesso anche crudele per necessità.