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I MOSAICI Anno scolastico 2017-2018

nelle chiese Italiane da Classe III sezione F Scientifico


Venezia a Otranto Insegnante
Rosalba Cacciatore
I MOSAICI
nelle chiese Italiane
da
Venezia a Otranto
Mosaici

Mosaici parietali

VENEZIA
• La Basilica di San Marco, 1063 - 1094
FIRENZE
• Battistero di San Giovanni, XI-XII Secolo
MOSAICI
e
LA BASILICA DI SAN MARCO
a
VENEZIA
1063 - 1094
Pianta e facciata della Basilica di San Marco
• Storia della basilica
• Pianta
• Prospetto
• Interno
• Decorazioni esterne
• Mosaici interni
• Madonna di Nicopeia
• Vita di San Marco
Mappa della città di Venezia

Piazza San Marco


La Basilica di San Marco a Venezia è in stile romanico. Nel complesso sono
evidenti elementi di influenza orientale. Una piccola chiesa primitiva venne
edificata intorno alla metà del IX secolo nella piazza, per venerare il santo patrono
della città: San Marco.

La costruzione della basilica ebbe inizio nel 1063, per voler del doge Domenico
Contarini e si protrasse fino al 1094, anno della consacrazione.

Nei secoli successivi il complesso venne arricchito grazie a un programma di


rinnovamento che conferì alla basilica la maestosità che la contraddistingue.
Pianta della Basilica di San Marco a Venezia

1. Facciata:
2. Lato affacciato sul Palazzo Ducale
3. Atrio
4. Cupole
5. Presbiterio
6. Urna di San Marco
7. Cappella della Madonna Nicopeia
(portatrice di vittoria)
8. Quadriga
La pianta a croce greca, secondo la tradizione bizantina, non è perfettamente
simmetrica, presenta cinque cupole, poste sui bracci dei transetti e sulla loro
intersezione.

Ogni braccio è diviso a sua volta in tre navate, separate da colonne che confluiscono
in massicci pilastri, che sostegno le cupole.

Nelle navate centrali la copertura è alternata a una cupola semisferica e a botte,


nelle laterali sono presenti robuste volte a botte, interrotte da una serie di colonnette
che sorreggono uno stretto matroneo.

Le pareti sono sottili, al fine di alleggerire l’enorme struttura sull’instabile suolo


veneziano.
Facciata della Basilica
Particolare del portale principale della Basilica
La quadriga
L’esterno della basilica riflette il potere della città nel Medioevo.

Non aderisce soltanto a uno stile: infatti sono riscontrabili elementi romanici,
orientali e gotici.

La zona inferiore della facciata marmorea, risale al XIII secolo; su di essa si


affacciano cinque portali fortemente strombati, con lunette decorate.

La parte superiore comprende una terrazza, su cui è posta la famosa quadriga di


bronzo, proveniente da Costantinopoli.

Altre quattro lunette decorate, sormontate da timpani ad arco inflesso rendono la


composizione eterogenea e gradevole.
Interno della Basilica
Vista dei diversi livelli all'interno della Basilica
Cupola della Genesi
Mosaico absidale,
Cristo in trono
L’intera Basilica è rivestita da numerose decorazioni, costituite da mosaici raffinati
di ispirazione araba, bassorilievi pregiati e innumerevoli materiali di spoglio, che
esaltano la policromia dei mosaici che occupano quasi completamente l’interno della
struttura e in larga parte l’esterno, i colori predominanti sono quelli caldi,
specialmente l’oro, che richiama a una concezione ultraterrena.

I soggetti trattati sono del Vecchio e Nuovo Testamento, la vita di Cristo e di San
Marco.
Madonna Nicopeia
Un’immagine sacra che merita di essere citata è la Madonna Nicopeia, portatrice di
vittoria. Realizzata su una tavola di legno, è un’icona bizantina originaria del X
secolo. Come la quadriga anche l’icona della Madonna è un bottino di guerra,
portato a Venezia dopo la quarta Crociata, nel XIII secolo. E’ posta nel transetto
sinistro della Basilica, nell’omonima cappella, a lei dedicata. L’opera è stata
danneggiata più volte e molti particolari sono restauri successivi. Fanno da cornice
trentadue placche smaltate raffiguranti santi e profeti; i soggetti rivolgono lo
sguardo verso il fruitore.

Maria è in posizione frontale a mezzo busto con il Bambino in grembo, sorretto con
entrambe le mani.
La veste che indossa è scura e su questa sono riconoscibili le crocette, simbolo della
verginità perpetua.

L’aureola è divisa in nove scomparti, decorati da lamine in oro o smaltate.

Il corpo del Bambino è andato completamente perduto e quello odierno è una


ricostruzione rinascimentale. E’ più piccolo della madre, ma in armonia con lo
sfarzo della totalità dell’icona.

La sontuosa tunica rossa, contrasta con la semplicità del tema trattato. Anche il
Bambino mostra l’aureola divisa in cinque sezioni.
Fin dalle origini della Repubblica marinara il patrono di Venezia fu San Marco.
Le notizie sulla sua vita sono poche e confuse. Egli visse nel I secolo d.C. e fu
discepolo di San Pietro, compì diversi viaggi missionari in Oriente e a Roma, dove
trascrisse il Vangelo. Si ritiene che perì intorno al 68 d.C. martirizzato ad
Alessandria d’Egitto a seguito delle torture inflitte dai pagani. Il corpo, venne dato
alle fiamme e salvato dai fedeli, secondo la leggenda, nell’828 due marinai veneti lo
trafugarono portandolo a Venezia.
Il simbolo che viene associato al santo è il leone alato, divenuto emblema della
repubblica marinara.
MOSAICI DELLA FACCIATA

Traslazione del corpo di San Marco Il corpo di San Marco venerato dalla
Signoria veneziana
MOSAICI DELLA FACCIATA

La Resurrezione di Cristo
MOSAICI DELLA FACCIATA

Scena della vita di San Marco


L’arrivo del corpo di San Marco
a Venezia,
sopra Porta di San Clemente
MOSAICI DELLA FACCIATA

Scene della vita di Cristo


San Marco e il Leone Alato sul frontone
MOSAICI DELLA FACCIATA
MOSAICI DELLA FACCIATA

Scene della vita di Cristo


MOSAICI NEL NARTECE
Il nartece, della basilica di San Marco a Venezia, in origine era un semplice
porticato, e ha assunto le dimensioni e l’aspetto attuale nel XII secolo e
all’inizio del XIII secolo.
Il portale centrale del nartece costituiva l’ingresso principale alla chiesa
prima della costruzione del nartece stesso.
Preziosi marmi policromi come il porfido rosso, il verde antico e il nero
di Aquitania furono portati a Venezia da terre lontane per adornare la
basilica.
I mosaici, raffiguranti gli Evangelisti, furono realizzati alla fine dell’XI
secolo da artisti greci.
MOSAICI NELLA NAVATA

Storie di Giuseppe l’ebreo


MOSAICI NELL’ABSIDE

I mosaici più antichi sono quelli dell’abside che


raffigurano Cristo Pantocratore, rifatto nel XVI secolo,
e le figure di Santi e Apostoli
MOSAICI NEL TRANSETTO SINISTRO

Fondazioni apostoliche

Dettaglio di mosaico
MOSAICI NEL TRANSETTO DESTRO

Veduta del transetto


sinistro
MOSAICI
nel
BATTISTERO
DI SAN GIOVANNI
a
FIRENZE
XI-XII Secolo
Pianta e facciata del Battistero di San Giovanni a Firenze
Firenze

Battistero di San Giovanni a Firenze


Nel centro Italia, sulla cupola del Battistero di San Giovanni a Firenze, è presente
il mosaico del Giudizio Universale, con le storie della genesi, di Giuseppe l’ebreo,
di Maria, di Cristo e di San Giovanni, eseguito da Coppo di Marcovaldo.

Si deve a tale artista un’interpretazione con un’iconografia innovativa.


I due principali edifici romanici fiorentini sono il Battistero di San Giovanni e la
Basilica di San Miniato al Monte.

Il Battistero venne costruito tra il XI e il XII secolo, nel corso del Duecento venne
ulteriormente accresciuto e decorato, fino a raggiungere l’aspetto che conserva
tutt’oggi e che esprime il carattere stesso dell’architettura fiorentina così come
verrà interpretato e ripreso nel rinascimento.

Venne consacrato nel 1059.


Gran parte del rivestimento marmoreo, così come i numerosi frammenti e le
iscrizioni antiche provengono dalle rovine della “Florentia” romana, forse da
qualche edificio pagano. L’edificio è il frutto dell’ampliamento di un primitivo
Battistero, risalente al IV-V secolo. Gli scavi dell’ultimo secolo hanno rivelato resti di
costruzioni romane sotto il Battistero. Nel pavimento, infatti, alcune grate danno luce
ad un sotterraneo dove sono conservati resti di una casa romana con pavimenti a
mosaico con motivi geometrici.

La tradizione lo vorrebbe eretto in luogo di un tempio romano dedicato a Marte,


presenta una pianta ottagonale tipica della tradizione architettonica tardo antica e
bizantina.
Pianta
Veduta esterna
L’esterno dell’edificio è decorato mediante l’utilizzo dei marmi bianchi di Carrara e
il verde cupo di serpentino di Prato, che crea un effetto bicromatico.

Ciascuna delle facce esterne dell’edificio si presenta suddivisa orizzontalmente in tre


fasce, separate da due trabeazioni. La divisione in senso verticale è ottenuta mediante
un doppio ordine di paraste, che sorreggono tre archi ciechi che, a loro volta,
inquadrano tre finestre a edicola alternativamente timpanate e centinate.

La caratteristica che più colpisce è l’estremo rigore delle decorazioni geometriche: a


quadrati e rettangoli nella fascia inferiore; a rettangoli e archi in quella mediana; a
semplici rettangoli tra le lesene nell’attico.
Spaccato
La copertura è doppia, all’esterno, è visibile un tetto rivestito di lastre di marmo
bianco a forma di piramide con base ottagonale, mentre all’interno è presente
un’alta cupola a padiglione a sesto acuto, costituita da otto spicchi, interamente
ricoperti di mosaici.

La sommità dell’edificio è aperta a imitazione del Pantheon, e si conclude con una


snella lanterna in marmo bianco, a pianta ottagonale.

La lanterna è sostenuta da otto colonnine e le otto facce vetrate che la


compongono danno abbondante luce all’aula sottostante.
Spaccato del Battistero di Firenze e del Pantheon di Roma a confronto
Cupola del Battistero di Firenze e del Pantheon di Roma a confronto
MOSAICI

disposizione delle
scene nei mosaici della
cupola
Storie di Giovanni
Battista

Storie di Giuseppe

Storie della Genesi

Storie di Maria Gerarchie angeliche


e Cristo

Giudizio Universale
MOSAICI Nella fascia centrale
(2) sono raffigurate le gerarchie angeliche
Nel registro più ampio
(1) vi è raffigurato il Giudizio Universale
(2) Negli altri registri vi sono raffigurate, a partire dal
centrale,
(3) le storie della Genesi (3),
(4) le storie di Giuseppe
(5) (4), storie di Maria e di Cristo
(6) e storie di san Giovanni Battista

Schema della disposizione


delle scene sui mosaici della
cupola
MOSAICI

Gerarchie angeliche
Giudizio Universale, cupola del Battistero
MOSAICI

Gerarchie angeliche
MOSAICI

Giudizio universale
MOSAICI

Cristo giudice
MOSAICI

Storie della Genesi e di Giuseppe ebreo


MOSAICI ABSIDE

Agnello mistico, abside


Lucifero. Particolare del registro inferiore dello spicchio Nord-Occidentale
del Giudizio Universale
La cupola presenta otto spicchi ed è rivestita da mosaico su fondo dorato. Nella
fascia superiore sono raffigurate le gerarchie angeliche. Su tre degli spicchi è
raffigurato il Giudizio Universale, dominato dalla grande figura del Cristo giudice,
racchiuso in una mandorla, seduto, in segno di potenza, sui sette cieli e
sull’empireo: sotto i suoi piedi avviene la resurrezione dei morti, alla sua destra i
giusti sono accolti in cielo dai patriarchi biblici, mentre alla sua sinistra si trova
l’inferno con i diavoli.

Gli altri cinque spicchi sono suddivisi in altri quattro registri orizzontali, dove
sono raffigurate a partire dall’alto: le storie della Genesi, le storie di Giuseppe
ebreo, le storie di Maria e di Cristo e le storie di San Giovanni Battista.
Furono impiegate, secondo alcuni, maestranze veneziane, su commissione di
importanti artisti locali che fornirono i cartoni, come Coppo di Marcovaldo, autore
dell’Inferno, Meliore per alcune parti del Paradiso, mentre al Maestro della
Maddalena e Cimabue, cui sono attribuite le prime storie del Battista.
San Giovanni Battista di Tiziano
San Giovanni Battista, originario della regione montuosa della Giudea, fu il
fondatore di una comunità battista che fu all’origine di alcuni movimenti
religiosi del I secolo d.C.. In giovane età, si ritirò a condurre la dura vita nel
deserto. Nel 29 d. C. iniziò la sua missione lungo il fiume Giordano. Da tutta la
Giudea e da Gerusalemme, accorsero numerosi proseliti, che in segno di
purificazione dai peccati e di nascita ad una nuova vita, venivano battezzati,
facendoli immergere nelle acque del fiume. Gesù stesso si fece battezzare da lui.

Giovanni Battista è una delle personalità più importanti dei Vangeli e secondo
il Cristianesimo, la sua vita e la predicazione sono costantemente intrecciate con
l’opera di Gesù Cristo. Morì intorno al 35 d.C. a causa dell’opposizione alla
condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata Erodiade; il re lo fece
imprigionare, e per compiacere della bella figlia di Erodiade, Salomè, che aveva
ballato ad un banchetto, lo fece decapitare. I suoi seguaci, saputo del martirio
recuperarono il corpo e lo misero in un sepolcro.
Nell’Italia meridionale si prediligono i mosaici nelle absidi a sfondo dorato,
derivati dall’arte bizantina, al fine di arricchire l’abside e da dare un significato
atemporale al soggetto. Spesso la figura del divino è accostata a quella di angeli,
che possono essere cherubini o serafini, o di santi.

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