Sei sulla pagina 1di 44

GRECIA

MINOICI, MICENEI, ETA’ BUIA


L’inizio
Relativamente all’inizio della storia dei greci possiamo dire che inizialmente erano state considerate
solo le fonti letterarie e quindi le vicende greche iniziavano con il racconto di Omero tra l’ VIII –
VII secolo a. C.
In realtà maggiore ricostruzione storiche circa l’origine di questo popolo, svolta a cavallo tra
Ottocento e Novecento, si ha a seguito di importanti scoperte archeologiche.
Verso la fine dell’800, Henrich SCHLIEMANN porta alla luce la civiltà micenea, mentre, nei primi
anni del XX secolo, Arthur Evans scopre il palazzo di Cnosso a Creta e con esso è possibile
conoscere la civiltà minoica, da Minosse che era il mitico re dell’isola di Creta.
Nel 1952, inoltre, Micheal Ventris e John Chadwick non riusirono a svelare il mistero della scrittura
micenea, la LINEARE B, ma si scoprì che questi parlavano una forma molto antica della lingua
greca, espressa attraverso una scrittura sillabica, la lineare B appunto, i cui segni derivavano da
quelli della scrittura minoica.

I MINOICI
La civiltà minoica si sviluppa nell’isola di Creta, situata tra il Mar Egeo, a sud della penisola greca a
partire dal IV millennio a. C fino alla metà del II (ca 1300 – 1450/25).
La scoperta di questa civiltà si deve agli scavi compiuti a Cnosso da Arthur Evans, agli inizi del
‘900. Ed è stato sempre Evans a proporre una PERIODIZZAZIONE in tre fasi, Antico, Medio,
Nuovo fondata sull’evoluzione della decorazione delle ceramiche.
Oggi facciamo riferimento ad un altro tipo di periodizzazione facente riferimento ai palazzi, alle
strutture monumentali intorno alle quali questa civiltà si sviluppa.
1° FASE
Prepalaziale (3100 – 2000 a. C), così definita perché antecedente alla comparsa dei palazzi. Qui
assistiamo a trasformazioni legate all’agricoltura e all’introduzione di nuovi attrezzi, quali l’aratro,
che ha conseguenze significative sull’attività agricola.
2° FASE
Protopalaziale ( 2000 – 1700) coincidente con la comparsa di edifici monumentali, a più piani, noti
come PALAZZI. L’uso di questo termine risale ad Evans, il quale lo impiegò nel titolo “The Place
of Minos”, dei volumi in cui pubblica i risultati degli scavi effettuati a Cnosso. Questi edifici non
testimoniano la presenza di un re sacerdote a capo di una struttura gerarchica. Non vi è nessuna
testimonianza archeologica e architettonica che faccia immaginare la società minoica una società di
tipo verticistica. Non sono state rinvenute tombe attribuibili ad individui di rango nettamente
superiore ad esempio.
I palazzi hanno una struttura complessa ed articolata e si sviluppano intorno a due grandi cortili,
uno centrale, l’altro situato a ovest dell’edificio. Questi palazzi erano delle strutture
POLIFUNZIONALI, rispondenti cioè a molte funzioni. Non si tratta solo di edifici monumentali
ma di un vero e proprio SISTEMA PALAZIALE che aveva anche una FUNZIONE
ECONOMICA. All’interno dei palazzi, infatti, erano presenti i magazzini funzionali
all’immagazzinamento dei prodotti agricoli, produzione manifatturiera.
Poiché non sono stati rinvenuti edifici sacrali, quali i tempi, i palazzi cretesi assolvevano anche una
FUNZIONE CULTURALE. Erano i luoghi preposti alle feste religiose, ospitate nel cortile
centrale dove si svolgevano anche processioni e banchetti.
FUNZIONE DI CONTROLLO attraverso l’ausilio della scrittura. Due erano i sistemi in uso,
entrambi non ancora decifrati. Si tratta di una scrittura ideografica, il geroglifico minoico ( così
nominato da Evans per il fatto di trovare affinità con i geroglifici) utilizzati principalmente sui
sigilli per controllare l’entrata e l’uscita delle merci dal palazzo. La LINEARE A , che soppianta il
geroglifico nell’ultima fase della civiltà minoica, era invece una scrittura sillabica utilizzata su
tavolette di argilla, all’interno del palazzo, con funzioni amministrativo – contabili

3° FASE
Neopalaziale ( 1700 – 1450/25), i palazzi crollano, forse a causa di una serie di terremoti di grande
intensità nel XVII secolo. Ma nell’arco di breve tempo vengono ricostruiti (anche di nuovi come
Zakro) e si assiste alla costruzione di strutture di grandi dimensioni al di fuori del perimetro del
palazzo e di grandi ville, i cosiddetti palazzi minori, sparse nella campagna.
In questa fase la società minoica conosce il suo APOGEO, è un’isola ricca, densamente popolata,
che gode di un’influenza internazionale ed intensifica i legami con l’Egitto ed il Vicino Oriente.
TALASSOCRAZIA minoica: dominio politico e commerciale di Creta sul mare. L’assenza di
fortificazioni a difesa dei palazzi cretesi può essere letta oltre che come indizio di una stabilità
politica all’interno dell’isola, anche come prova dell’esistenza di una flotta potente in grado di
scongiurare il pericolo di invasioni provenienti dal mare.
Ma durante il XV secolo ( 1500-1400) i palazzi vengono distrutti, questa volta per sempre. Questo
crollo dei palazzi non definisce solo la distruzione degli edifici ma anche il CEDIMENTO DEL
SISTEMA PALAZIALE . Incerte restano le cause che hanno portato al collasso della civiltà
minoica.
Causa 1: cause naturali a cominciare dall’eruzione del vulcano di Tera ( l’odierna Santorini)
Altri credono che questa causa non sia plausibile poiché l’eruzione è fatta risalire all’inizio del 1600
ma comunque resta plausibile pensare che tale evento alla lunga abbia effetti negativi su di questi.
Causa 2: i Micenei dovevano avere mire espansionistiche verso Creta e potrebbero aver fatto la loro
mossa sui circuiti commerciali monoici.
Causa 3: concause.
I MICENEI
La civiltà Micenea si sviluppa nella Grecia continentale (Peloponnesso, Boezia, Attica), ma
anche a Creta, in primis Cnosso, lungo il II millennio a.C. ( 1700/1650 – 1150 a.C).
Il nome gli fu attribuito da Henrich Schliemann, un ricco mercante tedesco, che convinto della
veridicità di quanto narrato da Omero, intraprese scavi nei principali siti ricordati nei poemi omerici
(Troia e Micene), dimostrando che questi furono centri importanti nell’ Età del Bronzo e che i
poemi non erano sospesi in una sorta di vuoto storico.
Nel 1876 a Micene, Schliemann porta alla luce il cosiddetto CIRCOLO A (XVI) un insieme di
tombe disposte in cerchio dai corredi ricchissimi che erano il riflesso di una civiltà florida e dal
luogo del ritrovamento delle sepolture viene dato il nome di “micenea” (Micene ne è anche uno dei
centri più importanti).
Il CIRCOLO A rappresenta un momento di grande splendore ma un secondo circolo di sepolture, il
cosiddetto CIRCOLO B, scoperto sempre a Micene nel 1952 e datato 1650/1550 a.C., quindi più
antico dell’altro, porta ad affermare, con la ricchezza dei suoi corredi, l’esistenza di un elite.
Quella micenea non è una realtà monolitica ma si basa su una forte OMOGENEITA’
CULTURALE, riscontrabile ad esempio nella produzione di ceramica.
Anche la civiltà micenea è palaziale ma con delle differenze rispetto ai minoici.
 Più piccoli e modesti
 Sorgono in posizioni dominanti (su alture)
 Sono circondati da mura per difendersi da attacchi esterni
 Megaron, sala del trono, con un grande focolare e ricca di decorazioni parietali. (un
ambiente del genere non lascia dubbi circa l’esistenza, nel mondo miceneo, di un capo.
Si tratta di un insieme di piccoli stati territoriali, autonomi, che ruotano intorno al palazzo, il quale,
al pari di quello minoico, è un complesso polifunzionale che hanno le stesse funzioni di quelli
monoici con la differenza che hanno anche un luogo di residenza dell’elite dirigente)
LINEARE B: i cui segni presentano dei legami rispetto alla lineare a dei minoici, dalla quale
evidentemente deriva. Negli archivi dei palazzi sono stati rinvenute un gran numero di tavolette di
argilla che nonostante gli incendi che accompagnarono la distruzione dei palazzi sono state
conservate e rappresentano gran parte della nostra conoscenza sulla civiltà micenea. Al contrario di
quella minoica, quella micenea è stata decifrata risultando essere una scrittura sillabica. Questa
decifrazione ha permesso maggiore conoscenza della SOCIETA’ MICENEA. Le tavolette lasciano
intravedere una società dalla struttura piramidale, al vertice della quale si trova il wa – na- ka, il
sovrano, che appare circondato da una serie di dignitari.
C'è poi il da- mo ossia la popolazione residente sul territorio controllato dal palazzo per arrivare
infine al livello più basso della piramide occupata dagli schiavi.
La massima espansione dei Micenei si colloca nei secoli XIV e XIII avanti Cristo dopo il definitivo
tramonto del sistema palaziale minoico
i Micenei rivolgono i propri interessi commerciali prevalentemente verso il Mediterraneo
Occidentale essendo poi l'orientale monopolio dei minoici.
a partire dal 1250 avanti Cristo  circa in alcuni palazzi si comincia a costruire fortificazioni o a
potenziare quelle esistenti Evidentemente per far fronte a una situazione di pericolo.
è questo il periodo per il quale le fonti egizie registrano i continui attacchi da parte dei cosiddetti
popoli del mare fronteggiati da Ramses III e ritenuti responsabili del collasso dell'impero ittita.
il crollo dei palazzi Micenei che ancora una volta e distruzione degli edifici Ma più ancora declino
dell'intero sistema palaziale si colloca tra il tredicesimo e il dodicesimo secolo.
alcuni studiosi in passato hanno spiegato la fine dei palazzi con l'arrivo dei Dori una popolazione
proveniente dal nord della Grecia.
Oggi sei più propensa a pensare che Il tracollo del sistema palaziale micenea sia dovuto piuttosto
alla combinazione di fattori diversi:  aggressioni esterne, cause naturali, come terremoti e siccità e
rivolgimenti interni.
L’ETA’ BUIA

il periodo compreso tra il XII e l'ottavo secolo avanti Cristo è stato considerato per lungo tempo
una fase di regressione, di calo demografico, di ristagno sociale e isolamento culturale per la Grecia
tutta.
 mettendone in evidenza l'oscurità che è Conseguenza della scarsità della documentazione
disponibile quest'epoca è stata considerata è denominata dagli studiosi anglosassoni alla fine del
XIX secolo Dark Age età buia.
mancano Infatti testimonianze scritte risalenti al periodo in questione.
in riferimento a questa fase si incontrano Comunque anche altre denominazioni:  età del ferro
perché con la sua metallurgia si sostituisce al bronzo e diviene il metallo di uso consueto;  oppure
età geometrica denominazione questa che allude alla presenza di Motivi geometrici nella
decorazione ceramica.

Se nel XII secolo c'è una società ancora stratificata con un gruppo dirigente che mantiene inalterate
certe caratteristiche delle Elite micenee con la scomparsa dei palazzi  mutano le forme di
occupazione del territorio con il numero degli e insediamento che si riduce a seguito del calo
demografico.
fanno la loro comparsa aree santuriali.
evidenti Inoltre sono i rapporti con il mondo orientale a dispetto dell'idea a lungo dominante di un
isolamento culturale della Grecia.
tale difformità tra i vari siti si coglie soprattutto in riferimento all'organizzazione sociale.  2 sono i
modelli distinguibili:
 In alcune zone Atene e Creta la società appare gerarchizzata con un Elite dirigente
 in altre invece in presenza di società organizzate intorno ad un capo un leader.
Il   sito di Lexfandi  abitato già in epoca micenea mostra a partire dal XI secolo una notevole
crescita economica.  databile tra il 1000 e il 950 avanti Cristo e se contiene due tombe a fossa: in
uno erano sepolti due individui un uomo cremato e una donna inumata accompagnati da corredi
ricchissimi,   nell'altra 4 cavalli. le non trovano confronti Nei corredi delle altre sepolture e ciò
dimostra che ci si trova in presenza di una comunità governata da un capo non da un Elite dirigente.
La migrazione in Asia minore

La tradizione Antica colloca dopo la fine dei palazzi Micenei e l'invasione Dorica del Peloponneso
Dunque nei secoli lo spostamento è l'insediamento dei Greci lungo la costa occidentale dell'Asia
Minore.
si distinguono a partire dalla distribuzione dei dialetti Greci abitualmente tre movimenti migratori
dalla Grecia verso quest'area.
1.  migrazione Ionicai che in centro-meridionale  della Costa anatolica, per esempio Mileto,
Efeso  e le isole di Samo e Chio.
2. migrazione eolica si intende invece quella che muove anzitutto da Tessaglia e Boezia e
interessa alcune isole tra cui lesbo e la Costa asiatica antistante dove vengono fondate tra le
altre Cuma e Smirne.
3. la migrazione Dorica infine muove dalle aree doriche della Grecia continentale come il
Peloponneso all isola di Creta e interessa le estremità meridionale della Costa anatolica.  qui
troviamo l'Isola di Rodi e di Kos.

La polis
La fine dell'età buia è segnata da una dinamica disorganizzazione sociale, culturale e politica che
interessa molte regioni della penisola greca.
gli insediamenti prima dispersi sul territorio Si aggregano.
la scrittura scomparsa con il crollo dei palazzi Micenei, viene  di nuovo impiegata, utilizzando un
alfabeto che riprende i caratteri di quello dei Fenici.
ad alimentare questo processo è un graduale, ma costante,  incremento demografico che impone la
migliore occupazione del territorio, la preferenza per Un'alimentazione basata sullo sfruttamento
della terra, la ricerca di tecniche di produzione più efficaci.
all'interno di questa cornice si deve leggere la formazione di un modello  di organizzazione della
comunità, allo stesso tempo sociale e politica, peculiare  del mondo greco: la polis.
quello di polis è un concetto sfuggente relativo al  problem delfinizione per tre motivi principali:
1. e la natura polisemica del termine polis in quanto tale terminologia assumeva più
significati.
2. la polis diviene oggetto di riflessione filosofica da parte di più grandi teorici dello Stato
antico,  come ad esempio Platone ed Aristotele, i quali sovrappongono il loro punto di vista
alla realtà storica che stavano osservando influenzando le interpretazioni successive del
fenomeno.
3. gli studiosi moderni sono stati influenzati nello studio della Polis dai modelli di stato e di
società imperanti al momento della loro riflessione.
oggi si preferisce affrontare lo studio della Polis liberandolo da confronti con le forme
organizzative dello Stato moderno .

comunità dei cittadini e territorio

non è facile dare una definizione univoca del termine greco Polis anche se nelle traduzioni moderne
questo termine viene solitamente reso con città Ma come abbiamo già detto Tale termine è
polisemico.
Ariston identifica identificava  la polis con la comunità dei cittadini i quali disponevano dei pieni
diritti politici e potevano partecipare alla vita politica della comunità attraverso la loro inclusione
all'assemblea del Popolo.  il vuoto all'interno di questo organismo era una prerogativa in tutte le
polis. i cittadini detenevano inoltre altri diritti Infatti erano gli unici a poter possedere la terra nel
territorio su cui insisteva la polis ed erano  esentati Dal pagamento di imposte tranne in casi
eccezionali. tali diritti erano controbilanciati da alcuni numeri su tutti la partecipazione alla difesa
della comunità.
la comunità dei cittadini non coincideva con tutti gli abitanti in quanto la maggior parte dei quali
era esclusa dalla polis.  tra questi c'erano le donne e i minori. le prime in alcune comunità potevano
svolgere un ruolo determinante come ad esempio a Sparta e ad Atene dopo il 451 avanti Cristo
quando occorrerà essere figli di genitori entrambi cittadini per poter entrare a far parte della
Comunità anche se erano totalmente Privi dei diritti politici in quanto non erano ammesse nei
luoghi deputati alle decisioni collettive.  erano privi della cittadinanza anche i nothoi ossia i figli
illegittimi nati al di fuori di un matrimonio regolare o da un solo genitore in possesso della
cittadinanza nella polis.
vi erano Poi tra gli esclusi gli stranieri residenti che ad Atene erano chiamati meteci,  nella maggior
parte dei casi erano commercianti e artigiani che prendevano ad abitare stabilmente in una città
diversa da quella di provenienza ed erano tenuti al pagamento di una tassa di residenza e a nominare
un garante che li potesse rappresentare nelle cause giudiziarie.
la gran massa di abitanti esclusi dalla cittadinanza era però rappresentata dagli schiavi.  questi
rappresentavano una massa significativa e in alcuni casi maggioritaria rispetto alla comunità dei
cittadini.
A Sparta  e in altre regioni della Grecia ad esempio esisteva una schiavitù collettiva, gli schiavi
erano cioè di proprietà pubblica e assolveva no- dei compiti per l'intera comunità . diversamente in
altre polis quali Atene gli schiavi erano di proprietà di un singolo che ne poteva disporre
liberamente.
la polis era una comunità di cittadini che viveva in un dato territorio e nel vocabolario
contemporaneo Quando attribuiamo ad un insediamento la qualifica di città lo distinguiamo per
dimensione, popolazione e servizi offerti dei centri più piccoli.
il  territorio di pertinenza della Polis era segnato da Cippi di confine,  da Massi rozzamente
sbozzati oltre quali cominciava il territorio di un altro centro.
erano presenti luoghi deputati alla vita comunitaria: l'Acropoli,  l'agorà, le sedi delle istituzioni.
 l'Acropoli era la parte alta della città una rocca su cui venivano edificate i santuari più
importanti;
 l'agorà Era la piazza ed era luogo polifunzionale all'interno della quale si tenevano le
assemblee e il mercato dove si concentravano numerose botteghe di Artigiani;
 edifici costruiti nei suoi paraggi in cui avevano sede principale organi  di governo della
Polis vale a dire il pritaneo al cui interno era custodito il fuoco sacro e il bouleuterion luogo
di riunione del consiglio .

le istituzioni della polis


 affinché una comunità di cittadini insediata su un dato territorio potesse definirsi Police Era
necessario che si dotasse di alcuni organi istituzionali autonomi,  fondamentalmente tre:
1. un'assemblea
2. un consiglio
3.  delle magistrature
 occorre tener  presente che alla tripartizione istituzionale delle antiche Police non corrisponde la
moderna divisione dei poteri legislativo,    e Esecutivo e giudiziario che è conquista
dell'illuminismo.
 l'assemblea è una riunione aperta a tutti i cittadini e ad essa spettava in ultima in stanza la
deliberazione sui temi più importanti e l'elezione delle magistrature di maggior peso
 il consiglio era un organismo rappresentativo che aveva il compito di amministrare lo Stato
e preparare le leggi che dovevano essere discussa in assemblea
 al dello Stato erano le magistrature che a differenza di quelle odierne,  che detengono il solo
potere giudiziario, le magistrature antiche svolgevano funzioni politiche ed amministrative
in quanto a loro spettava rendere esecutive le delibere prese dall'Assemblea e dal Consiglio
ma anche convocare questi organismi, presiedere ai processi  e amministrare la Città nel
quotidiano.
aspetto di grande importanza di questi organismi era l'autonomia,  che consisteva nel potersi
riconvocare e nel definire con diversi gradi di libertà il proprio ordine del giorno.
vi è  pertanto una coincidenza tra comunità e stato che consente  di definire la polis come stato dei
cittadini. questa definizione è preferibile a quella consolidata di città stato in quanto pur salvando la
natura statuale di questa forma organizzativa del mondo greco, l'accento sulla comunità piuttosto
che sull'insediamento.

formazione della polis


questa immagine riflette una polis ideale all'apogeo del suo sviluppo ossia in età classica tra il
quinto ed il quarto secolo avanti Cristo prima di essere soppiantata da forme statuali differenti.
relativamente all'origine del sistema politico ringraziamo un processo definito sinecismo che
consisteva nella spontanea riorganizzazione del territorio e della comunità in base alla quale le
istituzioni dei simboli villaggi venivano soppressi a favore di quelle di  un centro.
questa ricostruzione è apparsa agli studiosi moderni meno semplicistica oggi Infatti si preferisce
pensare ad un processo durato  alcuni secoli e terminati intorno al quinto secolo avanti Cristo grazie
al quale i singoli elementi della Polis si sono andati definendo a partire da una forma embrionale.
l'inizio del processo risale agli ultimi decenni dell'età buia come lasciano intuire l'Iliade e l'Odissea,
prime testimonianze letterarie della cultura greca emersa dalle Dark Ages.
la società omerica è dominata da aristocratici che si autodefiniva notali in virtù della pretesa
discendenza dagli eroi ed era quindi un aristocrazia di sangue a cui era teoricamente Impossibile
accedere.  ogni loro comportamento era Teso ad esaltare il prestigio personale in una società
agonale basata Cioè sulla competizione sportiva che era il miglior modo per esprimere la propria
superiorità.
senza una comunità cittadina e in assenza dell'Autonomia delle istituzioni politiche non si può
parlare di polis se non come Polis aristocratica.  nella fase successiva all'incirca tra il VII e il sesto
secolo si esaspera il conflitto tra Le istanze del Popolo e quelle dei Nobili che si intersecano con una
crisi dell'aristocrazia.  alla fine di questo periodo Le lite ha perso il controllo sugli organismi
decisionali della comunità Ormai in grado di autodeterminarsi nella forma e allo stesso tempo il
popolo si è trasformato in comunità di cittadini.
 definita  la cornice istituzionale Ogni comunità si Dota di una propria Costituzione una forma di
governo intesa come regime politico.
il corpo civico di Sparta ad esempio  era molto ridotto numericamente ed era detenuto
fondamentalmente dal consiglio degli anziani cose che ne facevano l'oligarchia;  mentre ad Atene
la cittadinanza era concessa a tutti i figli con papà madre ateniesi e l’organismo centrale era
l'assemblea Popolare motivi per cui era ritenuta una democrazia.

stato etnico stato federale


in diverse aree del mondo greco non si sviluppano le polizze Ma si ebbero formazioni di altro
genere.
stato etnico:  gruppi etnici ubicati in regioni particolarmente impervie della Grecia come l’ Etolia o
l’ Arcadia,   gli abitanti di questi territori spesso molto vasti In rapporto ai territori di una singola
Police, continuarono a vivere in villaggi sparsi senza innescare dinamiche di urbanizzazione.  Si
riunivano periodicamente di solito in un santuario e alle assemblee del Popolo spettava decidere
circa la pace e la guerra e designare il comandante militare qualora questa carica non fosse detenuta
di diritto da un re . la struttura economica era basata sull'allevamento transumante che non
permetteva la costituzione di comunità stanziali e riunioni frequenti.

negli stessi luoghi in cui erano sorti gli stati etnici si formarono in un secondo momento gli stati
federali e a modificarne la struttura intervenne lo sviluppo di un centro rispetto agli altri che diviene
la capitale della nuova formazione.  le comunità che gravitano attorno a questo centro rimangono
autonome per quello che riguarda gli affari interni, ma cedono la sovranità in materia di politica
estera alla federazione, che si dota, pertanto, anche di più complessi apparati istituzionali che
prevedono la formazione di consigli e l'elezione di magistrati.

L’ESPANSIONE COLONIALE

un tratto caratteristico dei greci e senza dubbio la mobilità.  questo quest'ultimo fa si che la società
greca si irradi in uno spazio geografico che supera i confini della Grecia propriamente detta per
arrivare a comprendere l'intero bacino del Mediterraneo dalle estremità orientale del Mar Nero fino
allo Stretto di Gibilterra.
si è calcolato che i greci hanno dato vita a circa 150 nuove Polis disseminate in tutto il
Mediterraneo.

coordinate spazio temporali


 la massiccia espansione coloniale di epoca arcaica prende avvio all'incirca nel primo quarto
dell'ottavo secolo avanti Cristo ed interessa il Mediterraneo Occidentale,  particolarmente La Sicilia
e l'Italia meridionale, conosciuti con la denominazione Magna Grecia come gli autori Latini si
sono abituati a chiamare il Mezzogiorno di Italia.
 Ad Eubei,   Pionieri dell' espansione coloniale nel Mediterraneo Occidentale, si deve la fondazione
del golfo di  Napoli intorno al 770 760 avanti Cristo, di Pitecusa ovvero Ischia e Cuma.
l'azione colonizzatrice degli eubei non si limita al golfo di Napoli ed investe a partire dal 730/720
l'area dello Stretto di Messina con la fondazione di Zancle l'odierna Messina promotrice secondo
quanto riferiscono Le Fonti la nascita  di Reggio Calabria.
la costa ionica dell'Italia meridionale e investita dall'ondata colonizzatrice proveniente dall’ Acaia,
a cui si deve la nascita di Sibari e Crotone. l'unica fondazione spartana in Occidente e Taranto.

La precolonizzazione
Sicilia ed Italia meridionale sono raggiunte da genti di provenienza Egea già a partire dal secondo
millennio.  testimonianze sono state rinvenute negli arcipelaghi del basso Tirreno ( Isole Eolie,
isole flegree di Ischia e Vivara.
più che parlare di dominazioni gli studiosi parlano di frequentazioni sistematiche talvolta Ma
comunque non stanziali.  in riferimento a suddette frequentazioni Si ricorre talvolta alla nozione di
precolonizzazione, impiegata esclusivamente Nel senso che si tratta di un fenomeno che precede
nel tempo La colonizzazione arcaica ma non ne è in alcun modo anticipazione o prefigurazione.

Metropolis e apoikia
Metropolis:  città madre, termine con cui i greci indicano la comunità da cui parte la spedizione.
il nuovo insediamento  cui la spedizione da vita e invece designato dai greci apoikia termine che
alla lettera significa insediamento sotto fuori,  lontano da casa e che comunemente viene tradotto in
italiano con Colonia.
l’ apoikia è una polis amministrativamente,  politicamente ed economicamentei indipendente dalla
metropolis   alla quale è legata da un rapporto di natura culturale consistente soprattutto nelle fasi
iniziali della storia della apoikia nell'uso ad esempio dello stesso dialetto o dello stesso alfabeto
della Metropolis, oppure nella ripresa/ azione delle istituzioni come delle divinità e dei culti di
quest'ultima.  Quindi è bene porre l'accento sull'indipendenza della apoikia rispetto alla Metropolis.

le cause
cosa spingeva i greci a intraprendere spedizioni coloniali, rischio tutt’altro  che certo?
inizialmente sono state individuate motivazioni agricole e motivazioni commerciali ma queste
spiegazioni risultavano essere semplicistiche poiché presunte colonie agrarie vivono anche del mare
ed i commerci che esso implica;  presunte colonie commerciali si riferiscono, inerentemente alla
propria sopravvivenza, ad un terreno coltivabile.
possiamo parlare di concomitanza di motivazioni aggiungendone altre,  quali:
 turbolenze sociali e politiche all'interno della comunità,  per prevenire e allontanare il
pericolo di una loro degenerazione in guerra civile
 la volontà di sottrarsi ad una dominazione straniera
 la necessità di non sottostare ad un governo malvisto.
una pluralità di cause ed a immaginare anche dietro alla fondazione di colonie da parte di altre
colonie.  ricordiamo Parthenope, la futura Neapolis, fondazione di Cuma ; poseidona, la futura
Paestum, fondazione di Sibari.  Queste sono le cosiddette subcolonie le quali esibiscono con le
proprie città madri, talvolta definite colonie primarie un legame, se non di dipendenza,   certamente
a fai più stretto di quello esistente tra apoikia e Metropolis. la prossimità geografica spiega
evidentemente quanto ora detto.

la spedizione coloniale
è possibile definire una sorta di modello presunto di spedizione coloniale,  e un modello ideale Nel
senso che solo di rado avrà trovato una piena corrispondenza nella realtà.
alla   guida della spedizione coloniale troviamo un capo definito ecista,  solitamente un
aristocratico Che presiede all'atto di fondazione ufficiale della nuova polis.  un senso di sacralità
circonda la figura dell’ecista Ai quali l’apoikia riconosce speciali.

Poi c'erano i partecipanti alla spedizione che parte solo dopo che l’ ecista  si è recato presso il
santuario oracolare di Apollo a Delfi per conoscere il parere del dio intorno all'impresa cui si sta
accingendo. questi erano maschi, giovani e scapoli.
Le donne si pensa fossero  reperite sul posto altri invece sono del parere che arrivassero dalla
Metropolis in un secondo momento.
una volta Giunti dove si desiderava ma spesso per vari motivi avviene che si arrivi in tutt'altro
luogo,  gli uomini sbarcano. se il luogo risulta idoneo deve rispondere a tre requisiti essenziali:
1. che sia facile all'attracco
2. Ben difendibile
3. non  privo di acqua
 solo  su successivamente il capo procedeva al lato fondativo della nuova polis che avveniva,
Stando ai versi omerici, a a trave attraverso tre atti:
1. costruzione delle  Mura
2. organizzazione dello spazio,  quindi distinzione tra spazio sacro ( templi per gli dei),  spazi
pubblico( Agorà e strade), spazio privato le case.

l'arrivo dei greci e le popolazioni indigene


delle aree dove i greci nella loro espansione coloniale Vanno ad impiantarsi, le fonti letterarie
antiche dando l'immagine di terra pressoché deserte,  libere. Questa immagine è falsa in quanto gli
autori antichi trattano del fenomeno coloniale in prevalenza secondo una prospettiva che valorizza
decisamente più il contesto di partenza delle spedizioni piuttosto che quello di arrivo.  hanno
adottato una prospettiva di natura e le ellenocentrica che pone i greci al centro dell'attenzione.
per superare questo problema si è dato avvio ad un filone di ricerca relativo all'indagine dei
rapporti intercorsi tra coloni greci e popolazioni locali.
molto è dipeso dal tipo di fondazione,  dalla maggiore o minore aggressività dei coloni che hanno
determinato due possibilità quelle di uno scontro violento e di un'intesa Pacifica.  a seconda della
prevalenza di una delle due possibilità, l'arrivo dei Greci ha un forte impatto culturale che si
esprime in vario modo: l'adozione da parte degli indigeni dei costumi e delle pratiche di vita greci (
su tutte ricordiamo il Simposio),  nell’ adattamento dei propri sistemi di scrittura a gli alfabeti in
uso nelle colonie greche. tracce più labili ha lasciato il fenomeno in senso inverso.
il mondo greco nel VII secolo

distintivi della storia del mondo greco nel VII secolo sono alcuni importanti sviluppi della Polis in
ambito militare,  l’oplitismo, giudiziario la legislazione scritta, e politico ed istituzionale Ovvero
la tirannide, a questi si aggiunge l’   introduzione della moneta.

L’oplitismo

questo fenomeno riguarda la sfera militare e più precisamente riguarda una tecnica di
combattimento nuova affermatasi in maniera repentina tanto che a loro avviso si potrebbe parlare di
una vera e propria rivoluzione oplitica.  secondo altri invece mutamento è avvenuto con gradualità
ragione per cui preferiscono l'espressione riforma oplitica.
lolitismo  e dunque un nuovo modo di combattere.

prima,  secondo una delle principali fonti alle quali è possibile fare ricorso ovvero I poemi omerici,
e particolare l’ iliade che una una celebre vicenda bellica, la guerra di t****, fornisce diverse
informazioni relativamente a questo argomento.  le operazioni militari si risolvevano In una
successione di duelli tra capi che combattono per far risaltare il proprio valore.
il mutamento che si verifica rispetto alla situazione documentata nell'Iliade e dato dalla scomparsa
dei capi dal campo di battaglia, dove i duelli tra grandi individualità lasciano il posto allo scontro tra
schiere di Fanti,  le falangi, disposte su più file che procedono a ranghi compatti. questi FANTI,
gli OPLITI in altre parole, fra loro tutti uguali Marciano uniti e vicinissimi e sono armati di tutto
punto.
sono dotati di armi offensive quali Lancia e spada corta ma anche armi difensive quali l'elmo,  la
corazza, i gambali ed infine lo scudo.
quest'ultimo era Rotondo ed in parte sia di bronzo che di legno e per gli opliti rappresentava un
emblema,  era di grandi dimensioni le quali garantivano protezione e nel contempo con il loro peso
non rendevano di certo facili i movimenti degli opliti.
da la scarsa mobilità dei  combattimento oplitico nella quale Ciò che conta è che determina la
vittoria di uno schieramento sull'altro è rappresentata dalla coesione dei soldati perché nessuno
spazio è destinato alla azione individuale.  il combattimento oplitico rappresenta Dunque il
superamento dell'individualismo a favore dell'integrazione del singolo soldato nel gruppo.

tale tattica si afferma nella prima metà del VII secolo come riflesso dell'ambito sociale e politico in
quanto le esercito oplitico è aperto a quanti hanno la possibilità di procurarsi un armatura completa,
la panoplia,  E questa possibilità, sebbene tale equipaggiamento costi caro, è riservato anche ai
proprietari di terre di media estensione o comunque non è privilegio degli aristocratici.

la legislazione scritta

un'importante evoluzione nella Polis del VII secolo anche nella sfera giudiziaria:  assistiamo al
passaggio nell'amministrazione della giustizia da norme orali di origine Divina di cui gli
aristocratici erano gli unici depositari.  
la tradizione letteraria vuole attivi in molte Polis i legislatori e quali avrebbero dato leggi scritte
alle proprie città.
proprio nel VII secolo risalgono iscrizioni provenienti da varie zone del mondo greco,  in primis
l'Isola di Creta, che restituiscono testi di leggi, questa è la prova certa del fatto che in questo secolo
i greci cominciarono a mettere le leggi per iscritto.
per quali motivi?
1. la comparsa di leggi scritte sarebbe da collegare all'esigenza di proteggere gli strati più
deboli della cittadinanza i quali avrebbero trovato nella legislazione scritta una forma di
tutela rispetto ad abusi da parte degli aristocratici ai quali era rimessa l'amministrazione
della Giustizia ed erano depositari delle norme giuridiche;
2. crescita documentabile della Polis tra l'ottavo e il settimo secolo quindi vi venivano più
frequenti le controversie al suo interno è sempre più eterogenee e complesse si fanno le
questioni che tali controversie sollevano.  quindi la nuova realtà non richiedeva norme
esaustive, dettagliate e fisse che non avrebbero creato situazioni di incertezza.
caratteri principale è inanzitutto la varietà delle materie normate:  omicidio, ferimento, furto,
adulterio, questioni legati all'eredità e alle proprietà.

la tirannide

Questo è un fenomeno che attiene alla sfera politico istituzionale.


 a differenza  delle contemporanee interpretazioni semantiche di questo termine che deriva dal
greco, tyrannis,  questi facevano un impiego diverso. noi lo consideriamo come un orientamento
governativo caratterizzato da un esercizio del potere dispotico,  oppressivo, intransigente, crudele
Mentre per i greci la tirannide era una tra le possibili forme di governo al pari della monarchia,
dell'aristocrazia o della democrazia.
noi ne diamo un giudizio dispregiativo ma la parola tyrannis,  soprattutto allo stato iniziale
( compare per la prima volta in un verso del poeta archiloco nel VII secolo) non aveva un'accezione
negativa, stavano a significare potere assoluto e signore.  solo alla fine del VII secolo i termini
acquistano una coloritura negativa.
la tirannide è per i greci un regime politico, una forma di governo non diversa dalle altre ma che
detiene alcuni caratteri di fondo:
 È un governo personale un solo uomo,  il tiranno, detiene il potere
 tale potere è assoluto Cioè non conosce limiti se non nella volontà del tiranno stesso
 tale potere è usurpato,  illegale, impadronito con la violenza e l'inganno.
quest'ultimo elemento rende la tirannide una negazione della Polis in quanto l'elemento qualificante
della Polis È un autentico autogoverno dei cittadini nelle sedi istituzionali deputate.
 il potere e demagogico perché esercitato di norma appoggiandosi al popolo con
provvedimenti a suo favore,  confische di terre, misure intese a reprimere il lusso e che
viceversa colpiscono l'aristocrazia dalla quale i tiranni provengono per nascita ma con la
quale sono entrati in conflitto;
 il Governo è ereditario Perché solitamente il tiranno riesce a trasmettere il suo potere al
figlio.
relativamente alle  caratteristiche della loro azione di governo Oltre alle misure a sostegno dei Ceti
più deboli ricordiamo l'avviamento di grandi opere pubbliche,  la promozione delle attività
artigianali E l'accoglienza riservata ai migliori poeti del tempo.
l'introduzione della moneta
viene introdotta nel mondo greco Nella seconda metà del VII secolo e a coniare per prime la moneta
sono  alcune città dell'Asia Minore.
prima della moneta nel mondo greco la circolazione dei beni era fondata sul baratto ed erano
utilizzati i cosiddetti segni premonitori:  anzitutto i buoi e poi in alcuni contesti specifici taluni
oggetti particolari quali scure e recipienti in bronzo.
rispetto a questi ultimi la moneta si differenzia per il fatto che su di essa sono impresse
un'immagine di tipo monetale è un iscrizione,  la legenda, costituita dal nome della Polis che
emette la moneta e rispetto a lingotti in metallo prezioso e globetti di forma sferica godono di
Maggiore maneggevolezza e trasportabilità.
attraverso il tipo monetale e la leggenda l'autorità emittente la moneta,  la police dunque,
garantisce il peso e la purezza del metallo cosa non possibile nei lingotti e nei globetti sferiformi.
la semplicità del suo impiego era funzionale per l'adempimento di una serie di operazioni
all'interno della polis.

in conclusione si afferma un rafforzamento della nozione di polis  Dov'è la tattica oplitica


rappresenta il prevalere della collettività sul singolo.  la scrittura delle leggi finisce per segnare un
appropriazione del diritto da parte della Comunità.  la polis per esigenze interne emette la moneta e
ne garantisce il valore e la cui legenda è espressione  della sovranità politica della polis.
inoltre oplitismo, scrittura delle leggi e tirannide hanno a che fare tutti anche se in modo diverso
con una crisi della città aristocratica  e delle sue strutture Non a caso nel combattimento oplitico si
assiste ad un allargamento della funzione militare ai non aristocratici.

Sparta e Atene in età arcaica

Sparta

Il miraggio spartano è indicativo della realtà storica di Sparta che è diventata un tutt'uno con
l'immagine che ne è stata fabbricata nel corso del tempo, Rendendo difficile il lavoro degli studiosi
che hanno provato ad individuare il nucleo originario delle vicende della città.

organizzazione politica e sociale di Sparta


certa appartenenza degli spartani al gruppo etnico dei Dori,  Giunti nel Peloponneso dal nord della
penisola greca durante l'età Buia.
nel corso del tempo La loro origine fu enfatizzata e raccontata in termini medici come occupazione
della Regione da parte dei discendenti di Eracle.  in realtà la discesa dei Dori non si configura come
improvvisa e violenta conquista, occupazione di un territorio la Laconia, bensì come graduale
insediamento in una zona che a seguito del crollo dei palazzi era in grado di assorbire nuovi gruppi
etnici.
nel nono secolo fu il legislatore Licurgo a cui la Pizia,  la sacerdotessa dell'oracolo di Apollo a
Delfi, un nuovo ordinamento costituzionale detto RHETRA.  e a questo nucleo originario si
affiancarono nel tempo altre leggi così che a lui viene fatta risalire l'intera organizzazione spartana
definita Cosmos.  pare oggi assodato che Licurgo sia una figura leggendaria e che le formazioni
delle istituzioni della società spa siano avvenute in un lasso di tempo che occupa l'intera età arcaica
e si può ritenere concluso solo nel sesto secolo avanti Cristo.  

A capo dell' ordinamento di Sparta vi erano due re:


 parliamo di diarchia e i due re appartenevano a due famiglie quella degli Agiati è quella
degli Euripontidi.  aspettava la guida degli eserciti in battaglia, accompagnati da una
guardia del corpo di 300 uomini mentre in tempo di pace erano titolari del culto di Zeus
 I re prendevano Inoltre parte al consiglio degli anziani,  la gherusia, che con loro contava
30 membri e gli altri 28 avevano più di 60 anni e conservavano la carica a vita
 più recente è la magistratura degli efori di cui 5 venivano eletti annualmente dall'assemblea
e avevano il compito di tutelare l'ordine nella città amo tanto da poter mettere sotto accusa
gli stessi re cosa che viene fatta più volte nella storia di Sparta.
 infine c'era l'assemblea del Popolo,  apella, che si limitava a approvare o respingere le
proposte forma e efori.

questione di grande importanza era relativo all'ingresso nella comunità considerando che gli
Spartani erano estremamente gelosi della propria cittadinanza tant'è che non la riconoscevano agli
stranieri.  i cittadini di pieno diritto, detti spartiati, costituivano una società a numero chiuso
destinata con il tempo a ridursi gradualmente e a partire dal quinto secolo so Collegato ad una
costante riduzione della popolazione di pieno diritto rappresenta un serio problema per la polis.

esclusi dalla cittadinanza ma considerati liberi erano i perieci i quali vivevano in comunità sparse
sul territorio della Laconia.

il cuore dell'economia spartana rimaneva l'agricoltura che veniva praticata dagli iloti,  schiavi legati
alle Terre di proprietà degli spartiati.

ogni spartiata possedeva un lotto di terra le cui dimensioni Non dovevano essere almeno in una
fase iniziale troppo differenti tra loro.  da questo Lotto provenivano i prodotti per il sostentamento e
soprattutto per contribuire ai sissizi, pasti comuni da cui dipendeva anche la permanenza del
singolo all’interno della comunità dei cittadini.

la partecipazione al esercito oplitico della Polis Però assorbiva tutti i pensieri degli spartiati i quali
sin da giovani venivano Preparati a questo.  a 7 anni aveva inizio un lungo percorso educativo
(agoghé) volto al rafforzamento dell'attitudine guerriera del futuro cittadino. momento finale dell'
educazione spartana era una vera e propria caccia all’ilota,  durante la quale il giovane Spartano
doveva dare prova di coraggio sopravvivendo nel territorio della Polis fino ad aggredire gli schiavi
che incontrava. in questo contesto anche le donne venivano addestrate per procreare nuovi cittadini
in grado di assolvere i propri doveri ed erano sottoposte ad esercizi fisici.

la conquista del Peloponneso


la formazione dell' organizzazione politica e sociale di Sparta avvenne simultaneamente alla sua
affermazione nel Peloponneso.
l'egemonia sulla regione comincio con la I  guerra messenica il cui scontro vive gli Spartani guidati
dal Re teopompo,  contrapporsi ai messeni, una popolazione che occupava la regione sud-
occidentale del Peloponneso.  questa risale ai decenni finali dell'ottavo secolo e durò circa vent'anni.
Al termine del conflitto Sparta inglobò  il territorio degli sconfitti che a sua volta suddiviso in Lotti
e distribuito ai cittadini.
più incerte le notizie circa la II  guerra messenica che vanno interpretate più come Memorie di una
difficoltà nel controllo dei territori conquistati che di un conflitto tra due entità strutturate.  ma in
seguito a questo scontro si Rafforzò l'ordinamento politico della città.

Poi Sparta entro in collisione prima con Tegea poi con  Argo destinata a divenire la sua Rivale
storica.
tegea fu sconfitta Ma si decise di non occuparmi il territorio mentre con Argo il conflitto si
protrasse per tutto il sesto secolo.
col tempo entrarono nell'orbita spartana anche le polis di Corinto e sicione che divenendo alleati di
Sparta contribuirono all'isolamento di  Argo.
 contando sull'alleanza di questi importanti centri i lacedemoni realizzarono una struttura più
stabile e nacque così la lega del Peloponneso Che prevedeva l'autonomia formale dei suoi membri.
nel VI  secolo Pertanto si perfeziona il dominio degli spartani sull'intera regione in parte occupata
direttamente(  Laconia e messenia) e sottoposta ad un egemonia che solo a parole permetteva
l'autonomia degli alleati.

Atene in età arcaica


durante l'età buia secondo la tradizione cittadina ebbe luogo l'unificazione politica della Regione,
il SINECISMO, per dirla in termini Greci dei diversi insediamenti sparsi sul territorio che
individuarono nell'area attorno all'acropoli il proprio centro,  sede delle istituzioni comuni.
nell'ottavo secolo la città è governata da alcune famiglie aristocratiche da cui provenivano i re che
detenevano il potere a vita.
Nella seconda metà del VII secolo cilone prova ad instaurare a sua volta la tirannide ad Atene ma il
tentativo fallisce e per rispondere alla crisi sociale in cui versa Atene e andare oltre gli strascichi del
governo Ciliano , Draconte  redice tra il 624 ed il 621 avanti Cristo le prime leggi scritte di la città
e per la prima volta verrà valutata la responsabilità individuale del colpevole, ossia la volontarietà o
involontarietà dell'omicidio .

Solone
Atene entra nel nuovo secolo vivendo un momento di grave crisi.
Nel  594/3   venne eletto  arconte Solone e intorno a quel periodo Gli fu affidata la risoluzione delle
controversie che agitavano la polis. Egli  procedette alla definizione di un'ampia riforma che
interveniva su due aspetti decisivi della società:
 Il possesso della terra
 la partecipazione alla vita politica.
Secondo la legge dello “scuotimento dei pesi”  Sì stabiliva l'eliminazione delle ipoteche, la
restituzione della terra ai precedenti proprietari,  ossia i contadini medi e piccoli e fu proibita la
schiavitù per debiti.
Solone perfezionò l'ordinamento censitario ateniese, dividendo i cittadini in quattro classi di censo,
stabilito in base al prodotto annuo delle terre.

- pentacosiomedimni:  che disponevano di 500 medimmi di prodotti agricoli annui;


-i cavalieri tra i 500 ed i 300
-zeugiti, ovvero La classe media tra i 300 e i 200 medimmi
- il cui reddito annuo non raggiungeva i 200 medimmi.

tale divisione era funzionale a stabilire i diritti di ogni cittadino dando luogo ad un ordinamento
della comunità che aveva nel senso il suo elemento ordinatore.
I Teti  potevano partecipare all'assemblea in questo modo gli aristocratici,  che allora coincidevano
con la classe dei più ricchi, potevano mantenere le redini della politica ateniese ma era comunque
garantita la partecipazione,  seppur limitata, anche ai più poveri così si introduceva la possibilità di
una certa mobilità sociale.

a Solone è  attribuita anche l'istituzione di un consiglio composto da 400 membri e dal Tribunale
Popolare le cui prerogative però non sono note.
nonostante ciò la legislazione soloniana Non riuscì a porre fine alle frizioni interne alla città che
dopo pochissimi anni riesplosero.
Pisistrato  e la tirannide ad Atene
negli anni che seguirono Solone l'instabilità prosegui portando alla costituzione di tre fazioni su
base territoriale in conflitto tra di loro:
 i pediaci,  abitanti della Piana centrale dell'Attica guidati da Licurgo
 I parali,  residenti sulla costa della Regione e guidati da megacle
 gli Iperacri,  che vivevano sulla cresta montuosa guidati da Pisistrato.

ci furono diversi tentativi da parte di Pisistrato di imporre la tirannide.


il primo ebbe luogo nel 561/60  che fa lì a causa dei suoi avversari Uniti,  il secondo con il
matrimonio con la figlia di MegAGLE.
l'alleanza non durò a lungo tant'è che Pisistrato fu costretto all'esilio dove grazie ad una serie di
ricchezze accumulate Grazie all'estrazione di oro da le ricche miniere della zona riuscire a stringere
sole di amicizia con numerosi aristocratici di diverse Polis e a mettere in piedi un esercito con il
quale nel 547/6  impose definitivamente il suo potere ad Atene.
Il  governo di Pisistrato non fu oppressivo Ma la tradizione Antica lo descrive come un periodo di
benessere in cui inizia azione della moneta ad Atene e si avvia una politica di monumentalizzazione
del centro cittadino con la costruzione di templi ed impianti idraulici.
Pisistrato istituì dei Giudici itineranti che giravano nella regione per dirimere le controversie.
dopo la morte del tiranno 528/7  il passò nelle mani del figlio IPpIA che prosegue l'azione del
padre.
Ma  in seguito ad una  fallita congiura ordinata per motivi personali dagli aristocratici fu assassinato
il fratello del tiranno,  Ipparco.
a questo punto Ippia  catenon una violenta repressione nei confronti degli aristocratici che si
concretizzò nell'espulsione di numerose famiglie. Questi  ultimi però si assicurarono il sostegno del
Santuario delfico e soprattutto di Sparta e nel 510 cacciarono IPPIA.

la riforma di clistene
con la Cacciata del tiranno la lotta politica riprese con modalità assai simili al periodo che aveva
preceduto l'installazione del regime pisistratide.
si formarono nuovamente due gruppi aristocratici:
 isagora
 clistene
Clistene supporto il ceto artigianale e contadino e si pose alla testa di questa parte di cittadinanza e
respinse il tentativo dell'avversario.
Al 507 Sì data l'inizio della riforma che divise la popolazione in 10 tribù,  poi suddivise l'intero
territorio in tre zone,  la costa, la pianura ed il centro a loro volta divise 10 unità ciascuna dette
TRITTIE.
Ogni tribù era così composta da Tre trittie per ogni zona  in cui era stata articolata la regione.
scopo di questa  complessa architettura istituzionale era quello di Rompere la solidarietà esistente
tra famiglie aristocratiche ed i territori dove si concentravano le loro proprietà.
In questo modo ogni tribù era composta da cittadini provenienti da luoghi non omogenei
territorialmente ed inoltre il rimescolamento della cittadinanza favoriva il formarsi di nuovi rapporti
tra aree anche molto distanti di Atene,  rendendo più solidale la comunità.

Per fare ciò clistene attribuì agli antichi insediamenti sparsi sul territorio attico i cosiddetti DEMI
ed il loro compito era quello di registrare i cittadini.  inoltre i demi furono dotati nel loro piccolo di
istituzioni proprie cioè a dire un'assemblea e magistrati affinché fosse favorito il legame tra gli
abitanti del medesimo demo.
Poi venne istituito il consiglio del 500 Che andava a sostituire il precedente consiglio dei 400
istituito da Solone Ed i candidati sarebbero stati sorteggiati.
In questo modo i cittadini provenienti da tutti i Demi dell'Attica anche dai più remoti Erano tenuti
per un certo tempo ad amministrare la polis vivendo nel suo cuore istituzionale.

Il  sistema decimale che impronta va l'intera architettura istituzionale promossa da clistene fu esteso
anche alle magistrature.
Gli  arconti divennero 10 e al termine del mandato entravano a far parte di un antico tribunale.

Ultima innovazione fu l'introduzione dell'ostracismo ovvero ogni anno il popolo poteva decidere di
attivare questa procedura,  che consisteva nel indicare su un corso di ceramica il nome di un politico
di cui si chiedeva l'espulsione dalla città perché sospettato di ambire alla tirannide.  colui che
accumulava più voti era costretto all'esilio per 10 anni durante i quali non era privato di alcun diritto
tant'è che rimaneva proprietario di tutti i suoi beni.

In passato a clistene è stata attribuita l'invenzione della democrazia ateniese Ma oggi si preferisce
parlare piuttosto di Isonomia e isegoria ossia la possibilità per tutti,in egual misura ,di partecipare
agli organi politici e di prendervi la parola.
Le guerre persiane

Rappresentano un autentico scontro di civiltà durante il quale la Grecia aveva rischiato di perdere le
caratteristiche peculiari del proprio stile di vita,  a cominciare dalla libertà politica.
Nelle fonti greche contemporanee di Eschilo Ma anche in quelle più tardi di Erodoto in primis,  il
conflitto Greco- persiano assume la dimensione di un confronto tra mondi inconciliabili tra loro:
l'Europa contro l'Asia, la civiltà contro la barbarie, la libertà contro la servitù.
Agli occhi dei Persiani fu rappresentativo solo di uno dei tanti scontri ingaggiati alla periferia del
loro regno.

I  persiani ed il loro impero

I Persiani erano un popolo indoeuropeo,  originario dell'altopiano iranico E per un lungo periodo
furono sottomessi ai medi Dai quali la tradizione greca non li distingue Non a caso le guerre
persiane sono dette dai Greci guerre mediche.
quando nel 558 salì al trono Ciro il Grande Questi in pochi anni sottomise ai persiani i grandi
regni orientali tra cui Babilonia ma alla sua morte Ciro fu succeduto da  Cambise II cui si deve la
conquista dell'Egitto nel 525.
morto Cambise,  dopo un periodo di turbolenza,  assunse il potere Dario Primo E sotto la sua
guida l'impero persiano raggiunse la sua massima estensione.

per far fronte alle difficoltà di governare un territorio di tali dimensioni Dario si preoccupò di
mettere a punto una nuova struttura amministrativa, Tant'è che all'Antica capitale Susa affianco
una nuova capitale,  Persepoli, dalla quale dipendevano tutti i distretti, le cosiddette satrapie,  in
cui il territorio dell'impero fu diviso. questi godevano di ampia autonomia amministrativa e al
loro interno gli abitanti Erano liberi di esprimere la propria identità culturale.
tale governo delle SATRAPIE  era affidato dal Gran Re, ovvero il sovrano persiano,  a Uomini di
sua fiducia i satrapi.
l'unità di questo Impero tanto Vasto fu garantita oltre che dalla figura carismatica del gran re anche
attraverso interventi amministrativi come l'adozione di uno stesso sistema di pesi e misure e di
un'unica lingua l'aramaico,  la realizzazione di un'ampia ed efficiente rete stradale che consentiva
una rapida comunicazione fra le sue varie parti.

la rivolta Ionica (499-494 *)

con Ciro la condizione delle città greche dell'Asia Minore che si ritrovarono sottomesse ai persiani
rimase sostanzialmente invariata ovvero il sovrano persiano si limitò ad esigere un tributo
rispettando entro certi limiti la loro autonomia.
Dario diversamente costrinse queste città a pagare tributi più gravosi ed esatti con regolarità.
tutto ciò a lungo andare produsse forti malumori che sfociarono nell'evento noto come rivolta
Ionica ( 499-494 a.C.)
Aristagora,  il nuovo tiranno di Mileto,   suggerì ai persiani di intraprendere una spedizione contro
Nasso nel 500 mA l'impresa fallì ed aristagora,  temendo le conseguenze degli dell'insuccesso della
spedizione, depose il potere e spinse i Milesi a ribellarsi ai persiani.
 perciò chiese aiuto  alle 2:00 Polis più potenti della Grecia,  Atene e Sparta. da quest'ultima
ottenne un netto rifiuto mentre Atene spinta dalla Comunanza  di stirpe con i Milesi e dall'odio
ancora molto vivo nei confronti dei tiranni rispose positivamente all'appello di aristagora inviando
20 navi .

i Milesi arrivarono ad incendiare sardi nel 498,  antica capitale del Regno Lidio divenuta sede della
satrapia della Ionia.
ma,  a partire dal 497  i persiani ripresero progressivamente il controllo della situazione e Cipro nel
496 torno sotto il loro dominio.  nel 494 la flotta persiana attacco Mileto e gli ioni che furono
sconfitti nella battaglia di Lade. Mileto cade ed una parte degli abitanti fu deportata a Babilonia e
ai persiani non restava che eliminare le ultime sacche di resistenza .

La prima guerra persiana

se data la rivolta Ionica nel 492 Dario invio un grande esercito,  guidato dal generale Mardonio, In
Macedonia la quale Riconobbe l'autorità formale della Persia.
l'anno successivo Dario invio la richiesta di terra e acqua a città e popoli della Grecia continentale e
delle Isole,  il che, in altre parole significava la sottomissione all'autorità del grande re.
tale richiesta rivelava Le Mire espansionistiche della Persia ma fu accolta positivamente da molti
Greci ad eccezione di Atene e Sparta che rifiutarono di giurare fedeltà al Gran Re.
Così  nel 490 Dario organizzo una spedizione militare diretta principalmente contro Atene ed eretria
dove quest'ultima quasi immediatamente si sottomise.
relativamente ad Atene sappiamo che l'esercito persiano composto da almeno ventimila uomini
sbarco nella Pianura di Maratona Adatta alla cavalleria e Milziade  Persuase gli ateniesi della
necessità di andare incontro al nemico ingaggiando subito Battaglia.
Atene chiese aiuto a Sparta ma il contingente di quest'ultima  arrivo a Battaglia conclusa Ma gli
strateghi decisero di attaccare ugualmente il nemico ed i persiani nonostante la propria superiorità
numerica Furono costretti a ripiegare verso la flotta.
DATI,  capo dell'esercito persiano,  nonostante la sconfitta mosse con la flotta verso sud per
attaccare gli ateniesi alle spalle ma milziade fece marciare l'esercito verso la Costa meridionale
dell'Attica anticipando così i persiani che,   vedendosi preceduti, abbandonarono Il proposito e
fecero ritorno in Asia.
il successo Ho tenuto dagli ateniesi fu celebrato con dediche di grande rilievo,  anzitutto ad Atene e
a Delfi e i maratonomachi, ovvero i combattenti a maratona, sarebbero  stati da quel momento in
poi evocati come simbolo di coraggio e solidità del giovane governo democratico.
dal  punto di vista persiano invece il bilancio non era del tutto negativo in quanto l'isola di Nasso e
le Cicladi  erano state sottomesse è l'obiettivo di rafforzare l'egemonia sull’Egeo era stato raggiunto.

Il decennio tra le due guerre(490-480*)


1. Atene è impegnata nel conflitto con Egina , L'isola con la quale i rapporti si erano
deteriorati a causa del passaggio di quest'ultima al campo persiano Ma la spedizione ebbe
esito negativo per Atene  per l'inadeguatezza della sua flotta e negli stessi anni si ebbe la
prima applicazione di ostracismo.
2. alla metà degli anni 80, TEMISTOCLE  diviene la figura centrale della politica ateniese
che aveva dato avvio alla fortificazione del Pireo ovvero il porto della città e si oppose alla
proposta di distribuire a tutti i cittadini le nuove ricchezze e suggerì che queste venissero
impiegate per la costruzione di una flotta. Tale  suggerimento bene accordato tant'è che nel
483/2 sia la cosiddetta legge navale, Che secondo Erodoto era stata voluta da Temistocle
pensando ad una ripresa del conflitto con la vicina Egina.
la flotta divenne il fulcro della potenza ateniese e la centralità di questa flotta comportò la
promozione sociale e politica dei nullatenenti, i teti, Questi infatti forniscono i rematori alla flotta.

la seconda guerra persiana

alla morte di Dario (486)  il figlio Serse, suo successore,  concepì il progetto di una nuova è più
imponente spedizione militare in Grecia.  I preparativi della spedizione iniziarono nel 483 con la
costruzione di due ponti di barche sul ellesponto,  per il passaggio dell'esercito dal continente
asiatico a quello europeo. Queste potenti opere di ingegneria unite all'enorme dispiegamento di
forze divennero immediatamente simbolo del carattere espansionistico del gran re.
nell'autunno del 481 Serse invio ai greci la consueta  richiesta di terra e acqua che fu accolta dai
macedoni e dalla maggior parte delle regioni settentrionali e centrali.
Sparta rifiuto  che chiamo a raccolta “  i Greci che nutrivano i sentimenti migliori nei confronti
della Grecia”  per usare le parole di Erodoto.
nacque la lega ellenica, Ma Erodoto ricorda che i membri chiamarono se stessi semplicemente i
greci.
la Lega  di cui facevano parte Atene,  Corinto e Sparta alla quale fu affidato il comando delle
operazioni,  prestarono giuramento al Dio di Delfi e stabilirono di deporre le reciproche ostilità per
esempio quella fra Atene ed egina.

così sì decise di affrontare Serse presso il passo delle Termopili, E Leonida era a capo
dell'esercito spartano.
In un primo momento i greci riuscirono ad opporsi con successo ai persiani,  nonostante la
sproporzione delle forze in campo; ma dopo tre giorni di resistenza un traditore mostrò  ai persiani
un sentiero, lasciato sguarnito, grazie al quale i greci furono sorpresi alle spalle e sconfitti
simultaneamente la flotta greca Dopo uno scontro navale al capo Artemisio, pur non Ottenendo
una vittoria decisiva riuscì ad arretrare e a disporsi nuovamente ad attendere l'avanzata persiana.

la disfatta greca alle Termopili Apri a Serse la via verso la Grecia centrale dove l'unica città ad
essere risparmiata fu Delfi in segno di rispetto  nei confronti dei Greci.
 Inoltre per vendicare l'incendio di Sardi i persiani diedero fuoco all'acropoli di Atene e la città
venne evacuata.
gli ateniesi non si arresero e persuasero il comandante spartano euribiade ad affrontare i Persiani
all'altezza dell'isola di Salamina, E la battaglia nel settembre del 480 fu combattuta nello Stretto del
mare tra salamina e la Costa Attica dove le dimensioni della flotta finirono per costituire un grave
ostacolo per i Persiani che così furono sconfitti.

Serse ancora convinto di poter concludere la campagna espansionistica positivamente e volendo


tornare in Asia lascio l'esercito al comando di mardonio  Ma gli Spartani guidarono un imponente
esercito al comando di Pausania, Fino in Boezia nel territorio di Platea,Dove si  unirono alle forze
della coalizione antipersiana ed ancora una volta nonostante l'inferiorità numerica gli Spartani
Ebbero la meglio è lo stesso mardonio perse la vita in battaglia.
la sua morte cause sfaldamento della fanteria persiana.  dopo lo scontro l'esercito persiano si ritirò
in Asia.
la vittoria dei Greci fu completata dalla battaglia navale di Capo Micale,Combattuta secondo la
tradizione nello stesso giorno di quella di Platea.
i peloponnesiaci rientravano in patria mentre gli ateniesi appoggiati dai contingenti ionici presero
Sesto.
Pur tra molte difficoltà e le polis erano riuscite a difendere la loro libertà che divenne una libertà di
riprendere a farsi guerra reciprocamente e dunque erroneo far risalire alle guerre persiane la nascita
di un sentimento di unità nazionale fra i greci enfatizzando l'esperienza della Lega ellenica in
quanto tra i membri di quest'ultima emersero più volte a tre divisioni.

nonostante ciò le guerre persiane hanno Certamente determinato il consolidamento delle entità
greca da un punto di vista culturale ed etnico In relazione ad un confronto con l'altro,  i persiani,
profondamente diverso per valori e stile di vita.

in Sicilia
la storia della Sicilia durante la prima metà del quinto secolo è strettamente legata all'instaurazione
di potenti tirannidi che si presentavano come i difensori degli interessi dei Greci contro i locali
barbari.
emblematica è la figura di Gelone Che negli stessi anni in cui in Grecia si combattevano le guerre
persiane egli fu protagonista della Resistenza greca contro i cartaginesi.  secondo la tradizione nello
stesso giorno della Vittoria di Salamina, fu combattuta In Sicilia la battaglia di Imera,  con la
quale i greci,  usciti vincitori, riuscirono ad allontanare la minaccia cartaginese.

l'esaltazione di valori condivisi come la lotta per la Libertà della grecità serve a mascherare
l'aggressiva politica di espansione territoriale perseguita dai tiranni in Sicilia,  la la quale porta
questi ultimi a governare non su una singola Polis ma su territori estesi,  articolati quanto a
composizione etnica e realtà istituzionali.
ciò rende la Sicilia dei tiranni una sorta di laboratorio politico dove si sperimenta il superamento
del modello della Polis e la creazione di stati di tipo territoriale che dunque si identificano in un
territorio vasto che supera i confini della singola Polis.
la Pentecontetia
con questo termine si usa definire il periodo di circa 50 anni Che  separa le guerre persiane dalla
guerra del Peloponneso. la fonte principale  a cui Facciamo riferimento è Tucidide, la cui opera si
concentra però sullo scontro che vide contrapposte Atene e Sparta ed il suo punto di vista è
fortemente influenzato dalla sua origine ateniese.

la fondazione della Lega Delio Attica


Sia  Sparta che atene furono attraversate da aspre  divisioni interne negli anni immediatamente
successivi al conflitto persiano.

da un lato il reggente Pausania,  il vincitore di Platea,  voleva continuare a guidare le operazioni
nutrendo probabilmente ambizioni personali ma la maggior parte delle Elite spartana voleva tornare
ad occuparsi degli affari interni del Peloponneso e a prevalere fu proprio quest'ultima opzione.
ma il dominio spartano,  per sua natura poco duttile,  era stato pensato per il controllo del solo
Peloponneso e non poteva essere adattato a realtà diverse in poco tempo.
quindi si cominciava a percepire tra gli strati sottomessi degli iloti e dei messeni un insofferenza
che sarebbe esplosa in una rivolta aperta da lì a pochi decenni . tutto ciò favori il ripiegamento della
città è la fine di Pausania che accusato di volersi accordare con i Persiani cadde in disgrazia e fu
ucciso.
Temistocle,  ispiratore della politica navale grazie alla quale Atene era riuscita a resistere
all'aggressione del gran re,  fu accusato di connivenza con il nemico persiano e pertanto venne
ostracizzato.
venuta meno la leadership di Sparta gli ateniesi nel 477*, Accettarono la responsabilità di guidare
la nuova Alleanza,  che I Moderni definiscono lega Delio Attica.
Il centro della Lega dove si tenevano le riunioni era posto nel santuario di Apollo sull'isola di Delo,
perciò delio, che custodiva il tesoro comune comprendente le ricchezze degli alleati. il reale
dell'intesa era però Atene e quindi Attica che ne detto i termini e forniva gran parte delle navi alla
flotta Mentre le altre dovevano provvedere alle Polis alleate e versavano un tributo annuale stabilito
in base alle proprie possibilità economiche grazie al quale Atene Rafforzò la sua flotta assumendosi
maggiori responsabilità in guerra.
L'obiettivo dichiarato dalla Lega era quello di tenere lontani i persiani e a difendere le città
greche.  inizialmente Atene si attende a questa direttiva eliminando ogni stanziamento persiano sul
Mar Egeo e allontanando La minaccia del gran re dalle città Greco orientali sconfiggendolo nella
battaglia dell’ Eurimedonte.
Si aggiunse un altro scopo funzionale ad allargare la Lega ad altre città ma Nasso e Taso,  due
nonostante avessero scelto volontariamente di aderire alla Lega Delio Attica decisero di voler ne
uscire ma la risposta di Atene fu durissima tant'è che entrambe furono assediate e conquistate con la
forza.

Quindi più che parlare di difesa La lega si configura come vero e proprio  strumento di dominio
della sua città egemone,  Atene.
protagonista di questa fase della politica ateniese è Cimione Figlio di milziade che aveva riportato
la vittoria contro l'esercito di Dario.
questi era un convinto sostenitore dell'orientamento anticristiano della Lega ed intratteneva ottimi
rapporti con Sparta con la quale era formalmente alleata Atene. Riteneva  che le due potenze greche
dovessero convivere pacificamente ma proprio per questo motivo decise di guidare un contingente
di opliti ateniesi in soccorso alle città lacone Ma gli ateniesi furono rimandati a casa per paura che
potessero simpatizzare con gli insulti e Simone fu ritenuto responsabile di questa grave offesa ai
danni della città e pertanto nel 461 venne ostracizzato.

Atene e Sparta alla metà del quinto secolo


nel 449 secondo alcune fonti gli ateniesi firmarono una pace con il gran re che imponeva alle due
parti di non interferire nelle reciproche sfere di influenza.
questo è considerato la cosiddetta pace di Callia.
la pace con i persiani avrebbe dovuto rendere inutile L'esistenza stessa della Lega ateniese che era
nata con l'unico intento di ostacolarne la presenza nell'egeo.
ma Atene  trasforma questa Alleanza  in un vero e proprio dominio e la pace segnò Appunto
la trasformazione della Lega in impero.
Due furono le principali conseguenze di questa evoluzione:
1. appropriazione definitiva del tesoro della Lega che alimento La giovane democrazia
ateniese che poteva funzionare solo grazie ai beni provenienti dalle altre polis;
2. controllo più duro sugli alleati divenuti ormai sudditi ed Atene impose aumenti dei tributi
e adozione della propria moneta.

non mancarono i tentativi di ribellione,  ricordiamo la ribellione di Samo avvenuta nel 441 che fu
sedata e la città pulita con inaudita severità .
nel 457 si inaugura una stagione di conflitti tra Atene e Sparta che sebbene non degenerare Ormai in
una guerra aperta diedero luogo a diverse battaglie terminate sono nel 446 anno in cui venne firmata
tra le due città la pace dei trent'anni.
L'accordo stabiliva che Adele non intervenisse più nella Grecia centrale limitandosi al egemonia
navale riconosciuta dalla rivale di Sparta.  sarà poi la violazione di questo trattato che provocherà,
almeno da un punto di vista del diritto internazionale, lo scoppio della guerra del Peloponneso.

la democrazia ateniese
la riforma di Efialte  dopo la caduta di Cimone riuscì a far passare una legge che cambio i connotati
del regime ateniese.
raccolte il testimone di Efialte,  Pericle nipote di clistene.
a lui gli antichi attribuivano una serie di riforme che toccavano aspetti apparentemente distanti
della vita della città Ma che visti complessivamente appaiono invece notevolmente coerenti.

1°  intervento:
l'introduzione delle indennità ovvero il pagamento delle cariche pubbliche.  i cittadini che
dedicavano il proprio tempo ad assolvere incarichi pubblici quali magistrature,  consiglio dei 500 e
tribunali popolari venivano pagati.

2°:  le magistrature non erano più elette bensì sorteggiate e ciò stabiliva che tutti potessero
contribuire alla vita politica della città e fossero chiamati a farlo.

questi interventi crearono i presupposti per lo sviluppo della democrazia Radicale e l'assemblea,
liberata da ogni forma di controllo esterno,  era divenuta il principale organo politico e legislativo
della polis.  tutti potevano diventare magistrati o giudici e non sussistevano più impedimenti cura
economica all'adempimento dei propri doveri di cittadino.

per dirla in termini greci il popolo nella sua interezza,  demos, deteneva il potere, Kratos ed in
questo consisteva L'Antica democrazia che a differenza di quella moderna si esercitava in modo
diretto,  senza deleghe,  non era cioè rappresentativa.

3°:  nascita del diritto di cittadinanza.


si decise che potevano  essere cittadini sono i figli di genitori entrambi ateniesi Uniti in regolare
matrimonio.   ciò non comporta una chiusura verso l'esterno ma solo una migliore individuazione di
chi poteva decidere sul suo futuro.

il nome di Pericle è legato Inoltre al Vasto programma edilizio che trasformò L'aspetto della città
contando sulle Entrate fiscali provenienti dall'intero con i quali propose di ricostruire i templi
sull'acropoli distrutti durante l'invasione dei Persiani.
si contestava a Pericle l'uso del tesoro comune non per fini militari Ma per la ricostruzione di
Atene.  
in realtà l'egemonia navale aveva comportato notevoli trasformazioni sociali ed economiche e le
ricchezze che affluivano in città non furono impiegate solo per ricostruire i templi sull'acropoli e
altre importanti opere urbanistiche,  ma Maan per consentire alla flotta di restare in mare tutto
l'anno cosa che implicava il degli stipendi ai rematori.

attorno al politico Inoltre si radunarono numerosi intellettuali ed artisti tanto che gli studiosi sono
arrivati a parlare di un circolo di Pericle.

La tragedia e la commedia greca,  la storiografia, la filosofia, la cultura e l'architettura raggiunsero


vette altissime che secondo Tucidide rappresentano un “ possesso per sempre”.

l'età periclea non è ricordata in virtù del suo impero, inferiore rispetto alle epoche posteriori
quanto per il patrimonio culturale che serve accumulare e tramandare.
Fu lui l'artefice di un sistema che consentiva a tutti di partecipare alla vita sociale e culturale,  oltre
che politica, della comunità, favorendo la produzione intellettuale ed artistica come raramente
avvenne successivamente nella storia.
La guerra del Peloponneso
tale guerra esplose nel 431 avanti Cristo contrapponendo Sparta ed Atene fino al 404 Ed ebbe una
dimensione tale da distinguerla da tutte le guerre combattute fino a quel momento.
non è   solo una questione di lunghezza straordinaria quanto di intensità del conflitto
relativamente alla ampiezza dei contesti in cui fu combattuta,  ai progressi nella tecnica militare e
alle profonde divisioni che determinò all'interno delle città stesse.

una guerra diversa da tutte le altre

il conflitto durò 27 anni e possiamo suddividerlo in tre distinte fasi:


 guerra archidamica,  protrattasi per 10 anni
 fase intermedia dal 421 al 413
 e guerra deceleica o Ionica fino al 404.

la guerra del Peloponneso coinvolse l'intero mondo greco includendo la Sicilia e la macedonia e
trascinando nel suo vortice ogni tipo di contesa locale Pertanto si è parlato di una vera e propria
guerra mondiale dei greci in quanto altre potenze del bacino Mediterraneo furono chiamate in
causa sia in modo diretto,  come la Persia che Finanziò gli Spartani, sia Cartagine verso la quale
Atene aveva puntato in un momento di allargamento degli orizzonti del conflitto.

La durata del conflitto comporta l'adozione di numerose innovazioni della Tecnica militare poiché
le città greche avevano adottato in maniera quasi esclusiva la tattica oplitica.
Ma  durante la guerra del Peloponneso non Ebbero luogo scontri di tipo tradizionale ma,  a
prevalere, furono assedi, battaglie navali, imboscate, azioni di guerriglia .

la guerra tra stati divenne presto guerra civile tra fazioni filo ateniesi e filo spartane,  la guerra
era penetrata all'interno della comunità,  lacerandola e ciò avvenne perché non si tratta di una
semplice guerra tra polis ma tra due opposte ideologie.
da una parte abbiamo Atene,  democratica, aperta e dinamica,  dall'altra parte abbiamo l'oligarchia,
chiusa e conservatrice di Sparta .

questa guerra diversa da tutte le altre comporto caratteri determinanti per l'evoluzione della Polis
classica,  questa forma peculiare di organizzazione delle comunità greche fece iniziare un declino
che si sarebbe risolto in età ellenistica nel suo assorbimento all'interno di compagini politiche più
ampie.

le cause della guerra


Tucidide è il primo ad aver individuato la distinzione tra cause profonde di una guerra e cause
occasionali o scatenanti .
relativamente a questa guerra possiamo dire che i crescenti dissidi tra le polis istmiche della Lega
peloponnesiaca e Atene portarono alla guerra.
1°  motivo:  l'attrito fu l'intromissione della polis Attica nel  dissidio sorto tra Corinto e la sua
Colonia Corcira.  la flotta ateniese intervenne a favore della seconda e i Corinzi Furono costretti a
ripiegare cosa che alimento un sentimento di rabbia nei confronti degli ateniesi.
Questo  sentimento di rabbia Credem quando Atene impose alla città di Potidea,  altra Colonia
corinzia,  di respingere I magistrati che la madrepatria annualmente le inviava.  nonostante il rifiuto
iniziale posto dagli abitanti di potidea gli ateniesi rincarano la dose chiedendo di abbattere le mura e
all'ennesimo rifiuto da parte della città Atene pose Sotto assedio la città.
2°  motivo: Megara  fu colpita dalla aggressività ateniese quando si vede negare la possibilità di
commerciare con i porti della Lega Delio Attica,  Quindi con tutti i porti del Mar Egeo.
a quel punto Megara e Corinto chiesero il sostegno di Sparta,  a turbante ad iniziare una guerra che
si preannunciava di vaste proporzioni.
Dopo  il fallimento dei numerosi tentativi di mediazione,   Sparta nella primavera del 431 dichiarò
Guerra ad Atene.

le radici di questo conflitto sono rintracciabili nella continua tensione all'espansione dell'impero
ateniese.

La guerra archidamica

I primi 10 anni di guerra prendono il nome dal re spartano archidamo che pur essendo inizialmente
contrario al conflitto guidò l'esercito della Lega del Peloponneso nel 431 in Attica,  danno inizio
allo scontro.

Giunto in Regione i lacedemoni non trovarono nessuno ad affrontarli.

La strategia periclea, Infatti,  prevedeva che gli ateniesi che erano meno allenati rispetto ai loro
nemici nella battaglia terrestre,  non dovessero uscire dalle mura.
Mentre gli Spartani si dedicavano ad inutili razzie in antica gli ateniesi avrebbero attaccato il
Peloponneso via mare contando sulla superiorità della propria flotta.
Però gli ateniesi non avevano calcolato che la grande massa di cittadini affluiti nel centro urbano
erano soggetti a condizioni igieniche precarie favorevoli al proliferare di ogni tipo di malattia tant'è
che nel 430 dilagò la peste che uccise lo stesso Pericle nel 429*.

A questo punto si formarono due raggruppamenti con diverso orientamento rispetto alla guerra che
ne determinò uno scontro politico interno.
Attorno a Nicia si riunirono i conservatori che volevano giungere ad un accordo con Sparta e a
chiudere nel più breve tempo possibile il conflitto.
dall'altra parte c'erano i democratici radicali guidati da Cleone  favorevoli al proseguimento della
guerra nella speranza di una conclusione favorevole ad Atene e questi ultimi si imposero tanto da
intensificare lo sforzo bellico.

Una rivolta dell'Isola  di Lesbo nel 427 Fu rapidamente domata confermando lo strapotere
ateniese sui mari.  qualche anno dopo gli ateniesi Ebbero la possibilità, grazie ad una fortunata
circostanza,  di catturare un gran numero di spartiati sull'isola di Sfacteria.
Grazie alla guida di Brasida eccellente comandante,  lacedemoni inflissero una pesante sconfitta ai
nemici a  Delio, in Boezia. (424) e nel 422 Cleone e Brisida si fronteggiarono presso Anfipoli
Dove in una battaglia vinta da Sparta entrambi morirono e si crearono le condizioni per raggiungere
una tregua.
La pace di Nicia 421*, Mise fine alla prima fase della guerra e si stabili il ripristino della situazione
anteriore alla guerra.

la fase intermedia
la pace fu solo apparente in quanto entrambe le potenze dovevano riprendere armi e forza.
nel campo Spartano aumentavano i malumori verso L'intesa raggiunta e Alcibiade,  nel campo
ateniese, nipote di Pericle, indirizzo le scelte della sua città negli anni successivi alla pace
riuscendo a costruire una Alleanza antispartana ( Mantinea, Argo, Elide) così che Sparta messa in
un angolo fu costretta ad affrontare questa inedita Alleanza  nella piana di Mantinea, l'unica grande
battaglia campale dell'intera guerra del Peloponneso che si concluse nel  418 Con una vittoria non
schiacciante dell'esercito Iacone.
quindi non essendo riuscito nell'intento di isolare Sparta, Alcibiade  promosse un progetto ancora
più ambizioso che consisteva nell' estendere l'impero e le ricchezze ateniesi ben oltre i limiti che
tradizionalmente esso si era imposto.

così propose una spedizione verso la Sicilia per poter sottomettere Siracusa,  che al tempo, per
ricchezza e dimensione era la terza città del mondo greco. Alcibiade ottenne il parere positivo
dall'Assemblea che decretò l'invio di una grandiosa spedizione in Sicilia nel 415.
Ma durante i preparativi per la partenza Ci furono due scandali che fossero la comunità:
1. le statue del dio Ermes furono mutilate
2. lo scandalo delle Erme e la parodia dei misteri furono interpretati come cattivo presagio per
l'ammissione siciliana e Alcibiade venne accusato di aver partecipato agli atti sacrileghi.
Per  per questo motivo Quando la flotta stava già corteggiando l'Italia Alcibiade fugge a Sparta
dove consiglio Il re sul da farsi per sconfiggere la sua patria.

nel frattempo la campagna siciliana pub volgere al meglio e nel giro di pochi mesi Siracusa fu cinta
d'assedio e in Sicilia inizio a crescere il consenso attorno ad Atene .

la guerra deceleica
nel dare consigli a Sparta,  al non si era limitato a suggerire l'invio di un comandante Spartano in
Sicilia per ostacolare un eventuale successo ateniese ma aveva proposto anche di installare un
presidio permanente sul suolo attico per controllare i movimenti delle truppe ateniesi.
così nel 413 Sparta occupò  la fortezza di decelea nel cuore dell'Attica,  evento che riaccese
formalmente il conflitto e negli anni successivi,  Grazie all’oro persiano, il teatro di guerra Si
sposto nel Mar Egeo.
per questi motivi  gli ultimi nove anni del confronto hanno preso il nome di guerra deceleica o
Ionica .

La sconfitta in Sicilia Aveva ridotto la potenza militare di Atene che tuttavia dimostro una
straordinaria capacità di recupero e nel giro di pochi mesi fu in grado di mettere in mare una nuova
flotta.
Ma gli ultimi anni della guerra contro Sparta furono caratterizzati da due colpi di Stato( 411/404)
il primo ebbe luogo quando il clima di terrore indusse l'assemblea Ad attribuire il potere ad un
governo di 400 oligarchi ma la flotta ateniese inizio a conseguire alcuni successi che indussero gli
ateniesi a tornare sui loro passi e ad abbattere La neonata oligarchia.

con la flotta era rientrato anche Alcibiade ma una sconfitta della flotta da lui guidata Industrie gli
ateniesi ad esiliarlo in maniera definitiva.
A Sparta  venne ad insediarsi Lisandro  che dopo aver subito l'ennesima sconfitta navale presso le
isole arginuse,  egli ottenne la vittoria definitiva ad egospotami Quando riuscì a distruggere la
flotta nemica nel 405.
e nel 404 Atene si arrese.
gli accordi di pace prevedevano che le mura della città fossero rase al suolo E venne insediato un
governo filospartano di 30 uomini capeggiati dal aristocratico Crizia,  zio di Platone ed allievo di
Socrate. quindi Atene nel giro di pochi anni sperimentato un altro governo oligarchico ma più duro
tant'è che il nuovo regime venne ribattezzato dei trenta tiranni.
Questi ultimi alimentati da un violento spirito di vendetta alimentarono a loro volta un clima di
caccia alle streghe tant'è che attaccarono i democratici radicali con assassinii,  esili ed
espropriazione dei beni.
essendo privo di appoggio in città il governo fu abbattuto dai democratici e gli Spartani non
intervennero tanto da accettare il ritorno della democrazia ad Atene nel 403.
Quindi anche questo secondo tentativo di imposizione di un regime oligarchico aveva resistito ben
poco.
alla fine della guerra del Peloponneso Sparta era l'unica egemone  ma in un contesto
profondamente mutato perché anch'essa nonostante fosse la vincitrice usciva enormemente
indebolita dalla guerra  al pari di Atene.
in questo modo a trarne vantaggio furono altre polis tant'è che l'emergere della monarchia
macedone fu possibile grazie agli effetti su un lungo periodo di una guerra che aveva sconvolto un
continente.
L'età dell'egemonia spartana e tebana ( 404  - 362)
Papà uscita vittoriosa dalla guerra del Peloponneso si trova ad ereditare il ruolo di protettrice del
mondo greco fino ad allora appartenente ad Atene e ciò  designa il periodo della storia greca noto
come egemonia spartana che si traduce nella instaurazione di governi oligarchici.

Ma erano presenti diversi problemi interni,  di difficile risoluzione, che di difficult tale posizione.
in primis il numero degli spartiati era progressivamente diminuito e la spaccatura interna relativo
ad un forte scontento sociale poiché la vittoria aveva procurato poche gratificazioni alle classi
inferiori.

Inoltre i suoi alleati in particolare Corinto e Tebe rimaste deluse dalla conclusione della guerra e
del trattamento che Sparta aveva riservato nei confronti di Atene,  in quanto volevano che
quest'ultima fosse stata Rasa al suolo .

Inoltre Sparta nonostante avesse conseguito la vittoria Grazie all'appoggio persiano divenne difficile
mantenere buoni rapporti con l'impero persiano e contemporaneamente garantire l'indipendenza
delle città greche soggette ancora al dominio dei Persiani .
Atene diversamente dopo 10 anni riuscì a riprendersi,  furono ricostruite le mura ed allestita una
nuova flotta.

Ma la protagonista della storia greca dei primi anni del IV secolo è la Persia poiché i persiani sono
coloro che hanno il controllo sulle città greche dell'Asia Minore,  hanno contribuito alla vittoria di
Sparta attraverso cospicui finanziamenti alla città comprendendo che era necessario alimentare gli
scontri interni alle Polis e tra le polis poiché il suo obiettivo era quello di avere una Grecia senza
potenze egemoni.

dalle spedizioni spartane in Asia alla pace del re


Dario II il protagonista  dell'ultima fase della guerra del Peloponneso , su succeduto dall figlio
Artarsene II, ma il fratello minore di quest'ultimo, Ciro, non non accetta  di non essere preso in
considerazione per la successione al trono e decide di organizzare una grande spedizione contro il
fratello per detronizzarlo.
A tal scopo arruola  13000 soldati Mercenari greci sapendo di non poter contare sull'aiuto degli
spartani.
a cunassa  nel 401 assistiamo alla morte di Ciro e la lunga marcia di ritorno dei mercenari greci e
raccontata da Senofonte uno dei principali storici dell'età classica che aveva preso parte
personalmente alla sfortunata spedizione .
Sparta che aveva contribuito materialmente all'impresa di Ciro a quel punto non poteva fare più
affidamento sull'amicizia persiana e gli Spartani prepararono tre spedizioni militari verso l'Asia,
l'ultima delle quali ha a capo il re agesilao  che lontanamente dall'immagine del perfetto spartano
era zoppo e poco prestanti fisicamente ma nonostante ciò regno per lunghissimo tempo.

il gran re persiano Con lo scopo di far allontanare agesilao dai territori asiatici dichiarò guerra  agli
Spartani e la guerra che ne segue ( tre 395 - 386) detta guerra di corinZIA, poiché stabilita a
Corinto,  si protrasse per diversi anni senza nessun risultato definitivo e porto gli spartiati a non
voler la proseguire.
antalcida, spartano,  propose un accordo di pace  ma spettava ai persiani dettare le condizioni,  in
particolar modo il gran re pertanto questa pace è conosciuta anche sotto la denominazione di PACE
DEL RE.
quest'ultima prevedeva che i Persiani mantenessero il loro dominio su tutto il territorio asiatico,  le
polis della Grecia restavano libere Ma a loro era vietato creare qualsiasi tipo di lega o di Alleanza
che sancisce l'egemonia di una città rispetto alle altre.

l'unica Liga mantenuta era la lega peloponnesiaca poiché in questo modo i persiani intesero
appoggiarsi a Sparta rispettando le clausole della pace.

questo rappresenta il primo tentativo di pace comune ovvero estesa a tutti i greci e non solo alle
Polis coinvolte direttamente nella guerra.

tentativi di egemonia:  la seconda lega ateniese e Il decennio di Tebe


successivamente alla pace del re segui un progressivo declino dell'egemonia spartana e l'emergere
di nuove potenze quali Tebe .
Sì penso di costituire una Confederazione e ciò è stato possibile grazie a due protagonisti della
storia tebana:
 pelopida
 Epaminonda
Affinché si potesse concepire un progetto di unificazione con la Boezia.

Atene intanto proseguiva nella sua ripresa che culminò con la fondazione nel 377 della cosiddetta
seconda lega ateniese Alla quale aderirono più di 70 Police affinché quest'ultima fosse in grado di
contrastare L'intesa tra Persia e Sparta.  
diversamente dalla Lega Delio Attica Atene rinuncia a rivestire un ruolo egemonico, a  Interferire
con la loro Politica interna , ad esigere tributi quindi abbandonando una netta politica imperialistica
del passato.

a questa lega avere Tebe E tale Lega cerco di firmare accordi di pace con Sparta ma L'esito fu
fallimentare.
la pretesa dei tebani violava i dettami della pace del re così avvenne lo scontro a LEUTTRA ,
nell'estate del 371 che vide la vittoria dell'esercito beotico e la sconfitta degli spartiati.

questa battaglia è importante sul piano militare perché sottolinea l'esistenza di nuove invenzioni
quali la FALANGE OBLIQUA  Che prevedeva Lo schieramento delle truppe migliori sul lato
sinistro della formazione anziché su quello destro come era di norma è una polis minore,  in questo
modo, era riuscita a sconfiggere una potenza militare ritenuta invincibile quale era Sparta.

il periodo che ha inizio con la battaglia di leuttra  371 fino al 362 e Il decennio conosciuto sotto il
nome di EGEMONIA TEBANA.
scopo era quello di rafforzare la confederazione , si ha la liberazione di messenia sotto la guida di
Epaminonda,  che per lungo era stato sottomessa a Sparta.

 l'attivismo tebano mise in allarme gli ateniesi che collaborarono con gli Spartani nella piana di
MANTINEA,   in Arcadia e vide la morte del Comandante Epaminonda è la fine di un conflitto
senza vincitori e vinti che pose fine alla breve egemonia tebana.
tebe,  come tutta la Boezia,  non dispone di una politica egemonica alle spalle e mancava del
prestigio che detenevano Sparta e Atene.

i problemi insorsero anche per la seconda lega ateniese Atene Infatti riprese una politica
imperialistica che creò attenzione con gli alleati e ciò condusse ad una vera e propria guerra
definita sociale Ossia la guerra dei soci nonché degli alleati dal 357 al 355 per concludersi con la
pace che vedeva Atena è costretta a riconoscere la Secessione degli alleati che le si erano Liberati.
la lega continua a restare in vita senza esercitare nessun potere in particolare fino a essere sciolta nel
337.

Quindi  nella prima metà del IV secolo il mondo greco appare policentrico e non più fondato sul
bipolarismo Sparta Atene.

Intanto in occidente
la storia della Sicilia all'inizio del IV secolo ha come protagonista Dionisio primo che aveva svolto
un ruolo importante nella politica di Siracusa che sfruttando il panico e la confusione insorti tra i
siracusani a seguito di azioni militari intraprese dai cartaginesi all'indomani della spedizione
ateniese in Sicilia riuscì a farsi nominare comandante dell'esercito con poteri assoluti e quindi ciò
significò l'instaurazione nella città di una piramide che dovrò ben 38 anni.
Dionisio a differenza di altri tiranni non si preoccupò mai di rendere apparentemente legale il suo
governo perché seppe sfruttare il malcontento Popolare,  appoggiando gli elementi più marginali
della società per assicurarsi il sostegno.
Dionisio era definito signore della guerra non per i successi militari riportati in quanto erano
piuttosto effimeri quanto per la sua capacità di mobilitare in continuazione mezzi uomini e risorse
contro i nemici esterni quali i cartaginesi contro i quali fu costretto ad accettare un ampliamento del
loro dominio sull' isola .
tra una guerra e l'altra contro i cartaginesi Dioniso rivolge la sua attenzione all'Italia meridionale
utilizzando come base e punto di partenza Locri e in questo modo riuscì ad avere la meglio sulle
Forze della Lega italiota ovvero l'alleanza politica militare nella quale le apoikiai  greche dell'Italia
meridionale si erano unite con l'obiettivo di difendersi dagli attacchi delle popolazioni indigene, e
conquistare Reggio così da allargare il suo dominio.

quindi Dionisio riesce a creare uno stato territoriale continuo che finisce per comprendere oltre alla
Sicilia Orientale anche l'estrema punta dell'Italia prefigurando i successivi i regni ellenistici.
alla morte di Dionisio primo nel 367 gli successe il figlio Dioniso II che fu scacciato dallo zio
Dione che regnò in maniera turbolenta su Siracusa ed il ritorno di Dioniso II Non riuscì a portare
stabilità in una situazione ormai precaria.
a questo punto i siracusani decisero di rivolgersi alla loro madrepatria,  corinto, che nel 344 invio
un piccolo contingente con a capo TIMOLEONTE che rimosse Dioniso ed instaurò una
democrazia moderata e organizzo una Alleanza anti carta angelite infliggendo a questi ultimi una
pesante sconfitta.
quanto all’ Italia Meridionale  il rapporto tra i coloni greci e le popolazioni locali erano
problematici poiché minacciate dagli indigeni le città della Magna Grecia trovarono la loro guida in
Taranto che assunse la leadership della lega italiota in cui a governarla fu il filosofo Archita.
L'ascesa della Macedonia:  Filippo II e Alessandro Magno
dalla metà del IV secolo il baricentro della storia greca si sposta dalla Grecia meridionale a quella
settentrionale.
protagonista diviene la macedonia,  una vasta regione posta all'estremità nord orientale della Grecia
grazie alla sua intelligenza politica,  alle abilità diplomatiche e capacità militari di Filippo II
Sovrano di Macedonia dal 360/59 al 336 la cui azione è stata offuscata dal figlio e suo successore
Alessandro III noto come Alessandro Magno.

la macedonia:  geografia, demografia  ed istituzioni

la macedonia è un'ampia regione della penisola balcanica caratterizzata da due fertili pianure che
formano insieme alle montagne la macedonia centrale o bassa Macedonia.
Questa si trova in una posizione strategica poiché riesce a controllare le vie di comunicazione più
interne ai Balcani che arrivavano al Mar Egeo ed era ricca di risorse naturali:  metalli, legname
particolarmente adatto alle costruzioni navali e alla realizzazione di attrezzi per la navigazione.

riguardo la demografia la macedonia era un insieme di tribù tra loro affini ma la loro
denominazione,  secondo gli studiosi era questa:
makednos,  alto, coloro che vivono in alto,  Montanari.
Ma i macedoni erano o no greci?
secondo le fonti moderne i macedoni parlavano un dialetto Greco con influenze subite da
popolazioni limitrofe ad esempio i traci.
inoltre dai dati archeologici se ne ricava che in Macedonia erano praticati gli stessi culti della
Grecia meridionale.
ai sovrani  macedoni e attribuita un origine argiva,  il loro antenato infatti sarebbe Temeno,
discendente di Eracle.
il sovrano macedone è eletto dall'assemblea dei soldati in armi e dunque un capo dalla forte
connotazione guerriera.

2  la macedonia prima di Filippo II


non abbiamo informazioni relative al periodo precedente alla Ascesa al potere di Filippo II quanto
piuttosto informazioni relative ai conflitti delle guerre persiane e del Peloponneso.

riguardo le guerre persiane i macedoni prendono parte combattendo a fianco dei Persiani ai quali
avevano accolto la richiesta di concedere terra e acqua al re Dario.

riguardo la guerra del Peloponneso si Individua un atteggiamento ambiguo che si traduce in


frequenti cambiamenti di fronte e di alleanze per poi assumere una condotta decisamente defilata.

3  Filippo II
nel 360/59  con L'ascesa di Filippo II si mette fine ad un decennio di turbolenze ed instabilità
dovute alla morte di aminta III,  padre di Filippo, dove succedessero altre tre sovrani.

nei primi anni di regno Filippo si preoccupò di consolidare la sua posizione,  conquistando il favore
del Popolo e la fedeltà dell'aristocrazia .
caratteristica importante dei primi anni di legno è  la RIFORMA DELL’ESERCITO che mette in
moto una macchina bellica perfetta.
parti da una RIORGANIZZAZIONE DELLA FANTERIA .  i soldati vennero dotati di un
armatura più leggera è meno costosa di quella degli eserciti oplitici tradizionali ciò consentì
Maggiore mobilità nel combattimento e allargamento della base di reclutamento.
e si erano provvisti di un arma di attacco,  una lancia molto lunga e pesante ( la Sarissa)  che
impugnavano con entrambe le mani in questo modo creavano una forza d'urto eccezionale puntando
le verso il nemico mentre quelli delle file posteriori le tenevano puntate in alto così da creare una
Cortina protettiva contro le frecce e i giavellotti dei nemici.
la falange macedone quindi era addestrata a collaborare in perfetta sinergia con la cavalleria e
Filippo oltre ad riorganizzare la fanteria mise in atto sofisticate TECNICHE DI ASSEDIO.

Inoltre Filippo diede avvio ad una ambiziosa POLITICA ESTERA  tant'è che nell'arco di pochi
anni Filippo conquista diverse città a cominciare da Anfipoli fondazione della stessa Atene.

nel 354 Filippo si inserì a pieno NELLE VICENDE POLITICHE GRECHE  appieno infatti egli
intervenne nella terza guerra sacra Il conflitto Scoppiato Nel 356 in seno all’ AnfinzIonia delfica,
la lega dal carettere sacrale,  di cui erano membri gran parte dei Greci che si raccoglievano intorno
al santuario oracolare di Apollo a Delfi.
La guerra si concluse nel 346 ea prevalere fu il fronte per il quale era schierato Filippo e significa
l'ingresso nella Anfinziona  al posto dei Focidesi a causa dei quali la guerra era insorta e Filippo si
trovò ad essere capo di una tra le più antiche istituzioni dei Greci.

 del fronte che nella terza guerra sacra Si oppone a quello appoggiato da Filippo faceva parte anche
Atene e i rapporti con la macedonia diventano sempre più tesi fino ad arrivare allo scontro diretto
diretto nei diretto nel 338 presso Cheronea, in Boezia e termino con la vittoria dei Macedoni.
pochi mesi dopo Filippo organizza a Corinto un congresso di tutti i greci nel 337 in cui viene
proclamata la pace generale per i greci e nel contempo viene  Phone la LEGA DI CORINTO ,
ovvero un'alleanza militare in cui l'unica esclusa resta fatta che assume come proprio modello la
lega ellenica solta al istmo di Corinto proprio alla vigilia della seconda guerra persiana.
così i greci si legano a Filippo impegnandosi a non insidiare il potere suo e dei suoi discendenti.
Filippo,  in questa lega,  è riconosciuto come capo,  come guida, ed organizza una grande
SPEDIZIONE CONTRO I PERSIANI  per vendicare gli oltraggi da questi compiuti Nel corso delle
guerre persiane ai luoghi di culto.
ma nel 336 Filippo venne assassinato probabilmente per un complotto avente come mandante una
delle sue mogli.

4  Alessandro Magno
alla morte di Filippo l'assemblea del Popolo macedone acclamò Come re il figlio Alessandro
appena ventenne Ma che già da alcuni anni collaborava nelle questioni politiche e militari con il
padre.
in primis Alessandro si preoccupa di SBARAZZARSI DEI POSSIBILI PRETENDENTI AL
TRONO E DI CONSOLIDARE I CONFINI SETTENTRIONALI DEL REGNO MINACCIATI
DALLE POPOLAZIONI LIMITROFE  in gran fermento a seguito della scomparsa di Filippo (Illiti,
Geti, Peoni).
queste genti vennero sconfitte nel 335 quando si diffuse la notizia falsa della morte di Alessandro e
della disfatta del suo esercito e scoppia una rivolta in cui Atene e Tebe diventano i centri propulsori.
Infatti nello sconcerto generale Alessandro con le sue truppe si presenta sotto le mura di Tebe che
viene messa sotto assedio il quale Alessandro Lascia che sia la lega di Corinto a decidere del suo
destino.
a quel punto Tebe viene distrutta,  la popolazione venduta in schiavitù ed il territorio diviso tra le
polis vicine.

a quel punto i focolai di Rivolta presenti nel resto della Grecia si spengono e Alessandro mette a
punto gli ultimi preparativi della SPEDIZIONE IN ASIA.
questa ha inizio nel 334 quando Alessandro aveva affidato ad Antipatro la reggenza in Macedonia e
il controllo sulla Grecia,  poi sbarcò con un esercito tra i 30.000 e i 40.000 fanti e tra i 4000 / 5000
cavalieri fra macedoni e Greci.

Qui siete il I SCONTRO CON I PERIANI PRESSO IL FIUME GRANISCO.  a distanza di un


anno segue la battaglia DI ISSO (333 A.C.)
alla quale prende parte anche Dario III il gran re.  entrambi gli scontri si risolvono in altrettante
vittorie per Alessandro la prima permette la liberazione delle città greche della Costa dopo il
secolare controllo per siamo.
la II apre ad Alessandro  la via verso la Fenicia dove Tiro  è l'unica ad opporsi ma comunque Verrà
conquistata Dopo un lungo assedio nel 332.

successivamente Alessandro passa in EGITTO  anch'esso soggetto ai persiani quest'ultimo si


consegna senza combattere e qui Alessandro nel 331 fonda Alessandria d'Egitto.
Qui si assiste ad una sorta di divinizzazione della sua persona che  culminerà con la richiesta rivolta
ai Greci nel 324 di concedergli onori divini.

lasciato l'Egitto Alessandro unito al suo esercito attraversata la Fenicia,  si dirigono verso l'Asia più
interna dove a GAUGAMELA ha luogo lo scontro decisivo con le truppe di Dario nel 331 risolto
siccome una schiacciante vittoria del macedone e con la fuga del Gran Re Dario III.
l'impero persiano è in disfacimento e quindi L'obiettivo della spedizione era stato raggiunto.

Ma Alessandro non si arresta preso come dà un progetto molto più grandioso Infatti ora il suo
obiettivo era quello di SOSTITUIRSI A DARIO COME RE DELL’ASIA.
Ma affinché questo fosse possibile Era necessario porre fine alla guerra di Dario che aveva trovato
rifugio presso Besso,  dove venne fatto prigioniero ed ucciso.
a quel punto lo scopo di Alessandro divenne quello di vendicare Dario di cui vuole
presentarsi come erede e legittimo successore.
così dal 330   al 327 iniziavamo anni difficili per l'esercito macedone Dove inizia a profilarsi un
opposizione nei confronti di Alessandro al quale si disapprovava LA PROGRESSIVA
ASSIMILAZIONE AL MODELLO DEL MONARCA ORIENTALE  che si esprimeva, ad
esempio, nell'adottare capi di abbigliamento persiani, cerimoniale persiano e ad imporre ai
macedoni e ad i greci l'atto di omaggio nei confronti del re.

Nonostante il malcontento e le resistenze interne una parte dell'esercito segui Alessandro nell'ultima
impresa: LA CONQUISTA DELL’INDIA (326-325)  Dove il macedone venne chiamato in
soccorso da Tassila minacciata dal vicino Poro.
Ma Alessandro probabilmente per il rifiuto delle sue truppe e dissuaso da certi sfavorevoli presagi
decise di rientrare a Babilonia,  scelta come sua capitale.

A Babilonia Alessandro arriva nel 323 mentre era impegnato nei preparativi di una spedizione in
ARABIA  tesa a rafforzare il confine meridionale dell'impero Dove morì improvvisamente, per
cause naturali, secondo la tradizione ufficiale che parla di una violenta febbre durata per giorni.
altri invece parlano di avvelenamento.
morendo Alessandro lascia dietro di sé un impero che copriva un territorio smisurato la cui
organizzazione ricalca quella dell'Impero Persiano.
i territori conquistati erano considerati proprietà del sovrano e pertanto erano tenuti a versare il
tributo precedentemente dovuto al Gran re.
viene mantenuta la divisione in satrapie ,  inizialmente sotto il controllo di ufficiali macedoni ma
successivamente Alessandro si avvalse  di satrapi di origine persiana in grado di comprendere le
lingue locali.
L'età ellenistica
l'ellenismo è la fase finale della storia greca prende avvio con la morte di Alessandro Magno nel
323 per concludersi,  secondo la periodizzazione di norma accolta, nel 321 anno della battaglia di
Azio che vede la vittoria di Ottaviano che assumerà il titolo di Augusto,  sul Rivale Marco Antonio
e su Cleopatra, la Sovrana di Egitto che era alleata di Antonio.
Si assume la vittoria di Ottaviano come momento conclusivo dell'età ellenistica poiché in seguito a
questa  l'Egitto, passa sotto il controllo di Roma.

1  l'ellenismo:  il termine, il concetto


il sostantivo ellenismo e la   traslitterazione in italiano del sostantivo tedesco HELLENISMUS
Coniato nel XIX secolo dallo storico prussiano Droysen il quale l'ho inserita nella sua opera più
famosa,  la storia dell'ellenismo.
egli intendeva trattare la storia del Mediterraneo dalla morte di Alessandro Fino all'avvento del
Cristianesimo (Ma l'opera si arresta nelle vicende dell'anno 221): periodo storico che dROYSEN
riteneva caratterizzato dalla diffusione della lingua e della cultura greca ad opera di attori diversi nel
mondo orientale conquistato da Alessandro e quindi di una progressiva fusione della cultura greca
con quelle orientali.
Hellenizein = “  parlare Greco”.

questa fusione sarebbe stata per lo storico prussiano la nascita di una cultura nuova,  dalla
prospettiva universalistica, che proprio per questo suo carattere avrebbe preparato la strada per
l'affermazione del Cristianesimo.  a favorirla fu la stabilizzazione politico militare che il mondo
Mediterranee trova nel dominio di Roma.
il termine introdotto da Droysen è stato traslitterato in tutte le lingue occidentali ed è collegato alla
qualificazione di tutti i fenomeni legati alle Nismo non considerata più come epoca di declino ma
viceversa celebrati come il momento in cui la civiltà greca avrebbe avuto il suo apogeo.

2  l'età ellenistica: un profilo storico


come la morte di Alessandro l'Impero rimase formalmente unito sotto la guida del fratellastro
Filippo III arrideo,  che la tradizione lo vuole affetto da problemi mentali e di suo figlio Alessandro
IV.
entrambi non erano in grado di esercitare il potere e da qui la decisione del generale Perdicca,  al
quale Alessandro morendo aveva lasciato il suo anello, di procedere a Babilonia ad una
suddivisione di compiti e aree di governo tra gli amici e i collaboratori del sovrano defunto.
questi vennero convenzionalmente denominati i DIADOCHI DI ALESSANDRO ,  ovverosia i
successori del re macedone che, a loro volta, danno avvio ai due periodi nei quali l’ epoca
ellenistica  e solitamente divisa: l’ETA DEI DIADOCHI (323-281)
questo periodo fu caratterizzato Dalle tensioni insorte tra i diadochi che sfociarono in una
ininterrotta sequenza di guerre,  le cosiddette GUERRE DEI DIADOCHI .
alla base di tale tensione le quali portarono alla eliminazione dei legittimi eredi al trono di
Alessandro  ( L’ ARRIDEO E ALESSANDRO IV) è da ravvisare l’aspra CONTRAPPOSIZONE
TRA DUE PROGETTI POLITICI DI SEGNO OPPOSTO.
da una parte C'erano quelli che volevano che L'impero di Alessandro rimanessi Unito dall'altro
invece chi riteneva impossibile che un dominio di tali dimensioni potesse conservare la sua unità e
che quindi era necessario lo smembramento in regni di minore estensione,  al loro interno più
omogenei, su cui esercitare un potere diretto ed assoluto cancellando qualsiasi forma di potere
centrale.
tra i due progetti politici prevale il secondo e l'impero di Alessandro Lascia il posto a grandi regni,
i cosiddetti REGNI ELLENISTICI ,  governati da dinastie ereditarie.
due sono le tappe decisive del processo di dissoluzione dell'impero costruito da Alessandro:
1.  l’assunzione  da parte dei diadochi del titolo di re con l'uccisione di Alessandro IV
2. La battaglia di ipso nella quale gli ultimi sostenitori di ideali unitari vengono sconfitti da
una coalizione formata dagli altri diàdochi.

gli anni successivi alla battaglia di ipso (301)  comportò la definitiva stabilizzazione di:
- regno di Egitto,  con la dinastia dei Tolomei,  così chiamata dal fondatore
-  regno di Siria  retto dalla dinastia dei seleucidi.
-  più lenta fu la stabilizzazione del regno di macedonia che giunse a compimento solo con L'ascesa
al potere di antigono gonata nel 277 in omaggio al quale la dinastia regnante è detta antigonide .
Qui si concretizza la battaglia di curupedio nel 281,  una località dell'Anatolia e in questo scontro si
consuma il conflitto tra gli ultimi diadochi ancora in vita lisimaco e seleuco primo i quali
muoiono entrambi in battaglia l'altro pochi mesi dopo.
Quindi si assume la battaglia di curupedio come momento di passaggio dall'età dei diadochi alla
seconda fase dell' epoca ellenistica: L’ETA DEGLI EPIGONI , CIOE QUELLI NATI DOPO,  la
seconda generazione dei successori di Alessandro.
ETA DEGLI EPIGONI

si tratta di conflitti perlopiù di portata locale tanto da non modificare nella sostanza il quadro
politico definito Sì col tempo che vede TRE GRANDI MONARCATI :
  Egitto
 Siria
 Macedonia
a cui si affiancano una serie di REGNI MINORI  tra cui segnaliamo il REGNO DI PERGAMO
che diviene uno Stato autonomo.

resta sotto l'autorità del regno macedone la Grecia continentale dove a Fronte del declino delle
grandi polizza del passato quali Atene,  Sparta e Tebe .

a fare  mutare in maniera irreversibile questo fragile politico-militare equilibrio raggiunto tra i vari
stati ellenistici e consolidato se nel corso del III secolo e l'irruzione in Oriente delle Legioni
Romane con lo scoppio nel 215 avanti Cristo del primo conflitto tra Roma ed il regno di
Macedonia.

3  il panorama politico


a caratterizzare lo scenario politico dell'età ellenistica sono la coesistenza,  il confronto e lo scontro
tra realtà istituzionali diverse per dimensione ed organizzazione.

4 i regni e la regalità
i regni ellenistici rette da dinastie e da una classe dirigente di origine Greco macedone si
differenziano tra loro per estensione,  conformazione geografica, articolazione interna e
composizione della popolazione da un punto di vista etnico.
nonostante  ciò detengono alcune caratteristiche quali il fatto di essere stati territoriali.  Ciò
significa che lo stato non si identifica, come avveniva nella Grecia dell'età arcaica e classica,  con
la singola Police ma con un territorio più ampio, comprensivo di più Police una tra le quali è la
scelta come capitale e nella quale risiedeva il sovrano e la sua corte.
questo territorio è di proprietà del monarca il quale ne dispone a suo piacimento e ha una
articolazione interna molto complessa comprendendo appunto  polis greche di Antica nascita, polis
di nuova fondazione, comunità rurali indigene e quindi realtà assai eterogenei tra loro.

per ragioni amministrative il territorio del regno era ripartito in distretti e vi si aveva un rapporto
tramite una serie di funzionari di vario livello che costituivano un nutrito apparato burocratico .
la regalità ellenistica era fondata sulla vittoria militare la quale ne legittimava l'esistenza e la
sussistenza.  il re, in altre parole, è tale per diritto di Vittoria e quindi Innanzitutto un guerriero
vittorioso di un territorio conquistato con la Lancia,  Non a caso la lancia con il Diadema ed il
manto di porpora è uno dei simboli della regalità.
alzo sono distinguibili altre virtù quali benevolenza, giustizia e liberalità che sono tutte celebrate
negli epiteti che si accompagnano ai nomi del re.
quest'ultimo vive all'interno della Corte,  Centro della vita politica e la volontà del re è fonte di
diritto per il territorio da lui sottomesso  ed espresso attraverso te documenti di varia natura redatti
da appositi funzionali negli uffici di cancelleria presenti all'interno della Corte.

il re Inoltre è oggetto di culto che si configura in vario modo attraverso iniziative spontanee,
organizzazioni di feste e cerimonie volte a rendere omaggio al sovrano, oppure forme di culto
dinastico a cui si riconosce Statuto di vino.

3.2 le polis
le polis non Tramontano ma si trasformano in quanto fanno parte di una realtà politica più ampia.
quando parliamo di polis dell'età ellenistica bisogna fare una distinzione tra quelle di origine antica
e quella di nuova fondazione.
le prime mantengono le istituzioni preesistenti,  vale a dire assemblea, consiglio, Tribunali e
magistrature ed il funzionamento di tali istituzioni è indizio dell'Autonomia di cui godono queste
polis.
tale autonomia però è puramente amministrativa ma non politica poiché sono sottoposte all'autorità
del re.
relativamente alle città di nuova fondazione Queste sono istituite dietro volontà Daily per motivi
diversi quali ad esempio favorire l'ellenizzazione Didone estranee alla grecità,  proteggere frontiere
o strategicamente importanti. queste Police hanno dovere di controllo militare delle regioni
circostanti e sono governate da commissari regi inviati dal sovrano e che a quest'ultimo in prima
persona devono rendere conto.

3.3 gli stati federali


le realtà federale in questione sono quelle alla lega achea e alla lega etolica.
la prima le cui origini rimontano all'età arcaica si amplia progressivamente fino ad abbracciare il
Peloponneso con la sola eccezione di Sparta.  ma nel corso del III secolo va costituendosi anche la
lega etolica a seguito del prestigio che gli etoli si guadagnano per aver guidato l'esercito che riesce a
fermare una banda di predoni di origine celtica che nel 279 invade la Grecia spingendosi fino al
santuario di Delfi di cui gli etoli sono riconosciuti come protettori.

4 aspetti  della civiltà ellenistica


relativamente alla vita economica la polis resta fondata essenzialmente sull'agricoltura,  in misura
minoritaria sui proventi del Commercio, un complesso sistema di imposte.
uno spostamento di asse si registra sul piano culturale con l'affermazione di nuovi centri perlopiù al
di fuori della penisola greca dove i sovrani fanno a gara ad attirare gli intellettuali e gli artisti più
rinomati e promuovono iniziative importanti quali su tutte la costruzione ad Alessandria della
celebre biblioteca che arriverà ad ospitare 700000 opere e del museo un autentico centro di ricerca
consacrata alle Muse,  Il nome significa significa Appunto tempio delle Muse aperto alle diverse
branche del sapere.
nel periodo ellenistico sono coltivate tutte le scienze che conoscono uno sviluppo straordinario:
ricordiamo Euclide relativamente al sapere geometrico del tempo al calcolo con sorprendente
approssimazione della circonferenza terrestre,  dalla prima formulazione della th eliocentrica alla
prima dissezione del corpo umano.
Limitate però erano le innovazioni in ambito militare per la costruzione di macchine funzionali
all'assedio delle città verso le quali perdura una sostanziale mancanza di interesse.

sul piano culturale si conserva il prestigio di Atene anzitutto per le sue scuole filosofiche Infatti
l'accademia ed il liceo rispettivamente di Platone ed Aristotele maturano tendenze nuove Quali
quelle basate sulla felicità personale di ogni individuo.
questi sentimenti spiegano il favore incontrato da forme di religiosità,  tra tutte il culto di Dioniso,
che favorivano il contatto personale del fedele con Dio ho ancora di più i culti orientali con i quali
si mescolano i culti degli dei greci.
 e a questa mescolanza che si parla per l'epoca ellenistica di sincretismo religioso.
questi culti erano in grado di dare risposta alle ansie e alle paure dei singoli,  promettendo loro
protezione, guarigione dalle malattie e un destino di beatitudine eterna nella vita ultraterrena.

Potrebbero piacerti anche