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KERMES 99
CRONACHE DEL RESTAURO
DOSSIER
• Un San Sebastiano
dalla “doppia identità”
LA RICERCA
• Le vere da pozzo a Bologna
RUBRICHE
• Notizie
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99
• Cultura
per i Beni Culturali
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europea
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LEXIS
• Taccuino IGIIC
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kermes
ANNO XXVIII
NUMERO 99
LA RIVISTA
DEL RESTAURO
GLI ARTICOLI CRONACHE DEL RESTAURO
Valeria Cocchetti
IL “TARGONE
DOSSIER
Anna Luca Sicurezza, Maria Beatrice
De Ruggieri, Marco Cardinali,
DEL PANNOCCHIA-RICCOMANNI” Giulia Silvia Ghia
CONSERVATO AL BARGELLO DI FIRENZE. MATTEO DI GIOVANNI
TECNICA E RESTAURO . . . 29 E UMBERTO GIUNTI: CINQUE SECOLI
Abstract 36 DI STORIA IN UNA TAVOLA.
UN SAN SEBASTIANO
DALLA “DOPPIA IDENTITÀ” . . . . . . 45
Abstract 61
Carolina Izzo
THE PAINTED DOME OF THE ISAAC
THEATRE ROYAL IN CHRISTCHURCH.
AN EXPERIENCE OF MULTI-DISCIPLINE
COLLABORATION FOLLOWING THE
NEW ZEALAND EARTHQUAKES
OF 2010 AND 2011 . . . . . . . . 37
Abstract 44
LA RICERCA
Gian Carlo Grillini, Vanna Minguzzi,
Chiara Ciantelli, Chiara Secchi
LE VERE DA POZZO NELLA CITTÀ
DI BOLOGNA. STUDIO DEI MATERIALI
E STATO CONSERVATIVO . . . . . . . 62
Abstract 73
In copertina: Matteo di Giovanni, attr., San Sebastiano, collezione privata, fenditure verticali della tavola, fotografia in luce radente.
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kermes
ANNO XXVIII
NUMERO 99
kermes
PERIODICO TRIMESTRALE
© 2017 Lexis
LE RUBRICHE-
Lexis Compagnia Editoriale in Torino srl
Via Carlo Alberto 55
10123 Torino
tel. +39.011.0674847
fax +39.011.0120914
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GARANTE SCIENTIFICO
Giorgio Bonsanti
NOTIZIE & INFORMAZIONI ARI: Quale mobilità europea COMITATO DI REDAZIONE
DOSSIER
l’esperienza di byblos
donatella biagi maino* e giuseppe maino**
* e ** Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, sede di Ravenna
vrebbe sottoscritta, alla pari di quanti, nel nostro paese, hanno a Abbiamo così realizzato delle “mappe del rischio” e delle pro-
cuore le sorti di uno straordinario insieme di opere d’arte che – cedure generali per la loro definizione oggettiva, applicandole a
opportunamente conservato, protetto e valorizzato – rappresen- due specifici casi (Mtskheta in Georgia e Byblos in Libano),
ta non solo una inestimabile risorsa economica per tutto il setto- facendo tesoro anche delle indicazioni di Giovanni Urbani per
re turistico e culturale, come da più parti viene sottolineato, ma la manutenzione e la conservazione preventiva. In questo conte-
soprattutto è unica, insostituibile testimonianza di civiltà. sto abbiamo di conseguenza sviluppato una estensione del con-
Tuttavia, oggi più che mai, è attuale il progetto/lascito di Urba- cetto di “resilienza” ai beni culturali e al loro contesto ambienta-
ni per la manutenzione programmata che, alla luce di quanto sta le, prendendo in considerazione centri storici e siti archeologici
avvenendo nel mondo, va inteso nel più esteso significato di con monumenti, edifici, opere d’arte ivi comprese.
conservazione e di protezione. Protezione dai danni causati
dalla nostra incuria per i problemi ambientali, dall’inquinamen- Mitigazione del rischio e resilienza (l’esperienza di Byblos)
to atmosferico al degrado del territorio, causa di frane, inonda- Al fine di suggerire linee guida per la creazione di un piano
zioni e incendi, ma anche distruzioni provocate da cataclismi efficace di mitigazione del rischio, si propone di adottare una
naturali, come terremoti, uragani e tsunami o eruzioni vulcani- nuova prospettiva basata sul concetto di resilienza, che è defini-
che. E a questi rischi vanno aggiunti – in un mondo globale to, nell’ambito dell’ecologia, come abilità di un sistema di assor-
come quello attuale – i pericoli della guerra e del terrorismo. bire uno shock improvviso e inaspettato, preservando e recupe-
Nessun continente, tranne l’Oceania, è esente da conflitti rando le proprie funzioni essenziali, o meglio ancora ristabilen-
armati e guerre civili: in Africa sono in corso ben 178 scontri bel- do l’esistenza e l’equilibrio di relazioni tra le variabili al suo
lici tra milizie-guerrigliere, gruppi separatisti e gruppi anarchici e interno, nonostante che a cambiare siano sia le variabili in sé sia
sono coinvolte 29 nazioni; in Asia, abbiamo 145 situazioni di la tipologia delle relazioni. Relativamente alla mitigazione del
ostilità con 16 stati belligeranti; nel solo Medio Oriente sono 216 rischio, il termine assume il significato di capacità di una comu-
i conflitti, con 7 stati coinvolti; in America, sono 25 le occasioni nità di anticiparlo per limitarne l’impatto e al contempo di ripa-
di guerra tra cartelli della droga, milizie e guerriglieri in sei rare rapidamente i danni subiti, attraverso l’adattamento delle
nazioni. Infine, anche in Europa avvengono oggi 74 operazioni proprie funzioni.
belliche in nove stati. La costruzione di un sistema resiliente presuppone l’interpre-
Gli episodi di terrorismo che hanno colpito luoghi simbolo del tazione di tale sistema come complesso, ossia come entità com-
patrimonio culturale di un paese e dell’intera umanità si sono molti- posita che si auto-organizza attraverso le reciproche relazioni tra
plicati negli ultimi tempi, soprattutto a opera di militanti dell’ISIS. Il gli elementi che la costituiscono, che originano proprietà nuove,
Museo del Bardo, a Tunisi, è stato teatro di uno scontro armato – con collettive, irriducibili a quelle dei costituenti, e aperto, ossia in
morti e feriti – fra estremisti musulmani e forze dell’ordine; su internet costante comunicazione e interazione con l’esterno. Si possono
sono circolate le provocatorie immagini delle distruzioni operate dal considerare esempi di sistemi aperti e complessi il sistema-città e
califfato islamico nel Museo di Mosul, nei siti archeologici di Siria e il sistema-sito culturale, quindi è possibile interpretare – per
Iraq, dove hanno subito ingenti danni siti importanti come Hatra, esempio – la cittadella medievale e il sito archeologico di Byblos
Nimrud, Ninive, Palmira. Sono stati rasi al suolo edifici religiosi, sia (la moderna Jbeil) come sistemi di questo tipo, in modo da far
cristiani sia musulmani, bruciati libri e archivi, rubate opere d’arte e rientrare le attività rivolte alla mitigazione del rischio nella
manufatti archeologici il cui traffico illegale contribuisce a finanziare costruzione di una città resiliente.
le attività belliche e terroristiche dell’ISIS. Adottando la prospettiva della resilienza, infatti, il contributo
Per contrastare, per quanto possibile, questa escalation di ter- che si è prodotto ha l’obiettivo di incrementare la capacità della
rore e di distruzione, negli ultimi due anni abbiamo coordinato comunità di anticipare il rischio, in particolare per il patrimonio
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culturale, e recuperare velocemente – attraverso l’adattamento e Una disponibilità di risorse soddisfacente rappresenta anche
l’evoluzione – nei confronti di un cambiamento turbolento, con una caratteristica fondamentale di un sistema in termini di tra-
la convinzione che la costruzione di una città resiliente passi sformabilità, intesa come capacità di percepire nel disastro l’op-
attraverso l’analisi delle criticità e delle cause della vulnerabilità, portunità di creare nuove condizioni e relazioni tra le compo-
il monitoraggio costante e la prevenzione e gestione del rischio. nenti che non siano necessariamente peggiori rispetto a quelle
Questo significa che la determinazione del rischio e la pianifica- precedenti la perturbazione, ma che possano condurre talvolta a
zione di un programma di interventi preventivi, oltre che di un una situazione maggiormente desiderabile.
protocollo di intervento nell’emergenza, costituiscono uno dei Una simile abilità è propria di un sistema sempre in grado di
passi fondamentali per la realizzazione di un sistema urbano riorganizzarsi grazie alla diversità degli elementi che lo costitui-
robusto, o meglio resiliente. Al fine di raggiungere tale obiettivo scono ma anche al grado di innovazione che gli individui e la
è necessario muoversi su diversi fronti, assumere cioè un collettività sanno introdurre in esso: risulta dunque determinante
approccio multidisciplinare, in modo da intervenire in maniera la componente relativa alla creatività, ossia alla capacità di svi-
appropriata in ogni differente ambito di cui il sistema si compo- luppare scenari consapevoli delle passate esperienze e della
ne, iniziando dall’intraprendere un percorso di sensibilizzazione possibilità del verificarsi di eventi inaspettati che riescano ad
della cittadinanza verso il tema della resilienza come nuovo auto-organizzarsi attraverso un’ampia disponibilità di funziona-
concetto culturale1. lità e l’impiego di metodologie e tecnologie innovative. Nel pro-
Il primo punto di un progetto di questo tipo deve necessaria- gettare una città resiliente, la collaborazione a livello internazio-
mente prevedere la partecipazione attiva della popolazione: gli nale deve garantire proprio uno scambio continuo di informa-
abitanti di Jbeil, ma anche coloro che pur non risiedendo nella zioni circa l’efficacia delle metodologie sperimentate e la circo-
città ne frequentano i luoghi più o meno saltuariamente, costi- lazione di idee fortunate di impiego delle nuove tecnologie: le
tuendo una delle componenti fondamentali del sistema, non realtà coinvolte sono così spronate alla continua ricerca scientifi-
solo rappresentano il principale destinatario del progetto, ma ca e tecnologica, in cui assumono grande importanza sia gli
possono interpretare un ruolo decisivo nell’ideazione dei pro- esempi di eccellenza di ogni regione in qualche modo parteci-
grammi. Ascoltando le necessità reali di chi vive la città, in qua- pante, sia i comuni cittadini, con cui i ricercatori devono essere
lità di commerciante, imprenditore, turista, o abitante in senso in comunicazione in ogni fase del progetto.
lato, i progettisti hanno l’opportunità di innescare connessioni In questa sede ci proponiamo di descrivere soltanto una delle
determinanti per quella variabilità che si rivela punto di forza del aree di intervento studiate secondo la metodologia espressa in
sistema nel momento in cui esso viene turbato; accogliendo le precedenza, i soli siti storici di Byblos, patrimonio mondiale del-
loro proposte e coinvolgendoli nella pianificazione, le istituzioni l’umanità, corrispondenti al parco archeologico e al centro stori-
avranno inoltre la responsabilità e il merito di creare una comu- co racchiuso entro le mura di tracciato medievale.
nità consapevole, informata, preparata anche all’incertezza, I rilievi effettuati in situ, l’acquisizione dei dati e la loro ela-
cosciente delle criticità del proprio territorio, attrice dell’organiz- borazione in termini di valutazione del degrado e del rischio,
zazione che si mette in moto durante l’emergenza, memore rappresentano dunque un solido punto di partenza per svilup-
delle passate debolezze e convinta delle nuove possibilità. pi successivi, individuabili in numerose azioni quali l’inter-
Una collettività aperta alla resilienza, pare opportuno eviden- vento di restauro conservativo in corrispondenza di situazioni
ziarlo, è caratterizzata da una grande capacità di imparare, ossia di forte degrado; la predisposizione di piani di manutenzione
da una forte coesione che garantisce la divulgazione delle espe- ordinaria dei siti culturali secondo il principio della conserva-
rienze trascorse, preservando la memoria di eventi passati e zione preventiva, assenti a Byblos, sia per ciò che riguarda la
delle risposte a tali fenomeni e tramandando le conoscenze, in manutenzione di reperti ed edifici storici in sé, sia per quanto
modo da instaurare una vera e propria collaborazione tra i vari concerne il loro rapporto con l’ambiente, quindi con l’inqui-
enti coinvolti. La capacità di imparare di una comunità è forte- namento e con le acque marine su cui il sito si affaccia; la pro-
mente connessa alla robustezza del sistema a cui appartiene, gettazione e l’installazione di un sistema di monitoraggio con-
intesa come abilità di preservare le proprie funzioni anche se vit- trollato in modalità remota, che concorra contestualmente
tima di un evento stressante, ma è legata allo stesso tempo all’a- alla salvaguardia del patrimonio culturale e alla mitigazione
dattabilità del sistema stesso rispetto alle conseguenze di una del rischio, allarmando in tempo reale gli enti preposti alla
perturbazione: questa capacità di adattamento dipende da tutela e alla gestione dell’emergenza. Ancora, la creazione, in
diversi fattori, che vanno dalla flessibilità alla ridondanza, cioè la stretta collaborazione con la cittadinanza, di piani di mitiga-
presenza all’interno di un unico sistema di diversi elementi zione del rischio che tengano conto sia dei fattori naturali che
aventi le stesse funzioni finalizzate al mantenimento della possi- di quelli antropici, per agire in modo da limitare il coefficien-
bilità di innescare nuove connessioni nel caso in cui venga te di rischio a essi assegnato, compatibilmente con le neces-
meno una determinata componente; tutto questo senza ovvia- sità della vita cittadina; stilare un protocollo di intervento nel-
mente dimenticare la ricchezza di risorse, ossia una disponibilità l’emergenza, che individui vie di fuga e di accesso per i mezzi
di un’ampia gamma di esse e di abilità all’interno di un sistema di soccorso, in strade che devono essere mantenute libere da
tali da poter tendere al perfezionamento sia delle azioni volte automobili e oggetti di qualsiasi tipo – compresi articoli in
alla prevenzione che di quelle da effettuare in caso di emergen- vendita esposti dagli esercizi commerciali e tavoli di bar e
za, secondo i criteri di rapidità e efficienza. ristoranti –, e definisca punti di raccolta e addetti alla sicurez-
za delle persone e dei beni culturali. Si procederà a un percor-
1 Non sarebbe tempo che le strategie della resilienza venissero so di valorizzazione del territorio e delle opere d’arte caratte-
fatte proprie e adottate soprattutto da quelle città che in questi rizzato dal rispetto della conservazione dei beni e della leggi-
anni sono state investite da alluvioni o inondazioni (Genova,
Firenze, Massa, per fare soltanto i nomi di città richiamate bilità del loro profondo significato, grazie all’impiego di tec-
dalla cronaca)? nologie innovative legate soprattutto ai dispositivi mobili e
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vi a Byblos – è possibile estrarre informazioni e indicazioni utili per Segala P., Inseguitor di fantasmi. Riflessioni, divagazioni, ricordi e testi
una migliore conoscenza del territorio storico e quindi per la reda- divulgativi di tale “signor quasi”, che…, Firenze, Nardini, 2014.
zione di proposte e di progetti per la sua ottimale manutenzione Urbani G., a cura di, Problemi di conservazione, Atti della Commissione
programmata, nonché per una valorizzazione mirata che sfrutti per lo sviluppo tecnologico della conservazione dei beni culturali,
anche le moderne tecnologie informatiche di comunicazione. Bologna, Compositori, 1973.
Il nostro contributo si è fondato sulle intuizioni di Giovanni Urbani G., a cura di, Piano pilota per la conservazione programmata dei
Urbani, il cui magistero rimane riferimento imprescindibile beni culturali in Umbria,1975.
anche in questo XXI secolo. Urbani G., La protezione del patrimonio monumentale dal rischio sismi-
co, 1983.
Bibliografia essenziale Urbani G., Intorno al restauro, a cura di B. Zanardi, Milano, Skira, 2000.
Boschi R., Minelli C., Segala P., a cura di, Dopo Giovanni Urbani. Quale Zanardi B., Conservazione, restauro e tutela. 24 Dialoghi, Milano, Skira,
cultura per la durabilità del patrimonio dei territori storici?, “Kermes”, 1999.
Quaderni, Firenze, Nardini, 2014.
APPENDICE I
BYBLOS – CITTA’ MEDIEVALE ⸰ Identificazione di punti idonei al posizionamento di idranti o estintori
(già identificati)
Problematiche ⸰ Regolamentare l’esposizione della merce degli esercizi commer-
⸰ Presenza di tavoli di bar e ristoranti che ostruiscono il passaggio nelle ciali e l’occupazione del suolo pubblico
strade ⸰ Prevedere nelle adiacenze delle mura parcheggi riservati ai mezzi di
⸰ Presenza di tavoli e auto parcheggiate che ostruiscono i passaggi carrai soccorso e ai disabili
o di uscita dalle abitazioni ⸰ Istituzione di una zona a traffico limitato per alleggerire il traffico, con
⸰ Presenza di merce esposta che invade il passaggio in strada accesso consentito solo ai residenti e ai commercianti per carico e
⸰ Automobili parcheggiate che ostruiscono il passaggio scarico
⸰ Traffico troppo denso ⸰ Riservare il parcheggio in zona porto ai residenti, con una zona riser-
⸰ Mancanza di estintori e idranti lungo le strade vata ai mezzi di soccorso
⸰ Utilizzo di bombole di gas ⸰ Creare aree di parcheggio dedicate ai turisti adiacenti alle mura
⸰ Forte presenza di strutture in legno infiammabili (tettoie, porte, cancelli) ⸰ Creare un servizio di navette elettriche dedicate a disabili e persone
⸰ Presenza di attività commerciali a rischio: librerie, negozio di spezie, con difficoltà motorie
negozi di abbigliamento e stoffe anche sintetiche (esposte, anche appe- ⸰ Creare servizi igienici nel centro storico, nel sito archeologico e nei
se, alle tettoie di legno) parcheggi. Inserire nei parcheggi una mappa della città e un punto
informazioni
Suggerimenti ⸰ Creare un punto informazioni turistico esterno alle mura nelle vici-
⸰ Identificare una via di fuga per la popolazione, indicata tramite apposi- nanze di una porta, in modo da creare un percorso preferenziale per i
ta segnaletica e corredata di numeri utili e informazioni base sulle turisti
norme di comportamento ⸰ Posizionare segnaletica che indichi i luoghi turistici (es. sito archeolo-
⸰ Identificare un punto di raccolta per la popolazione fuori dalla città gico, chiesa di S. Giovanni, porto...)
medievale (es. all’inizio delle mura traianee, nello spiazzo adiacente ⸰ Posizionare cestini (con portacenere) della nettezza urbana lungo le
alla Pizzeria Napoli) strade, soprattutto nei pressi delle attività di ristorazione e dei siti sto-
⸰ Identificare i percorsi per i mezzi di soccorso e pronto intervento, sgombe- rici
rando se necessario la strada da eventuali tavoli o merce esposta ⸰ Migliorare la rete di canali di scolo creando continuità
⸰ Predisporre un calendario di esercitazioni periodiche, in accordo con i ⸰ Migliorare rete fognaria
gestori delle attività commerciali, per garantire l’efficacia e l’efficienza ⸰ Creare un programma di monitoraggio degli impianti idrici, fognari,
delle operazioni di soccorso elettrici e del gas
⸰ Posizionare segnaletica d’emergenza lungo le strade e all’interno delle ⸰ Creare un programma di monitoraggio delle costruzioni edili in
aree pubbliche e private modo da far rispettare con attenzione il piano urbanistico, e
⸰ Installare sirene di allarme acustico pubblico in zone strategiche, colle- demolire le strutture non a norma dopo il sequestro; questo è utile
gato alle centrali di polizia che si occupano della vigilanza per preservare sia il centro storico che il paesaggio
⸰ Organizzare un calendario di corsi periodici di formazione del persona-
le militare e civile addetto alla gestione dell’emergenza, con individua- Chiesa Crociata di San Giovanni
zione di responsabili con il compito di formare e gestire le squadre di ⸰ Accesso posteriore intralciato dalle automobili
pronto intervento precedentemente individuate ⸰ Rampa per disabili presente all’ingresso principale
⸰ Organizzare un calendario di corsi periodici di formazione e sensibiliz- ⸰ Infestazione vegetali
zazione della popolazione, per esempio nelle scuole e per i dipenden- ⸰ Tutti i portali in legno
ti pubblici, nei confronti della tutela del patrimonio storico e ambienta- ⸰ Motivo decorativo della parte posteriore con elementi a sezione
le e per garantire il corretto comportamento in caso d’emergenza circolare (vedi fortezza crociata nel sito archeologico)
(organizzabile nel centro culturale) ⸰ Portale posteriore: rifacimento stipiti
⸰ Realizzare una brochure con le norme elementari di sicurezza da seguire, infor- ⸰ I tre archi della loggia presentano ognuno differenti motivi decora-
mazioni sui punti di raccolta, numeri utili, nomi delle persone responsabili da tivi
fornire ad esempio nel centro culturale, nei luoghi pubblici, al punto informati- ⸰ Non presenti indicazioni di orari d’apertura e chiusura
vo, all’ingresso del parco archeologico, ecc. ⸰ Non presenti indicazioni di carattere storico e/o artistico
⸰ Posizionare in punti strategici (es. piazza all’ingresso del parco archeologico) ⸰ Presenza di mosaico pavimentale nel giardino adiacente alla chie-
mappe della città medievale con l’identificazione della posizione esatta e delle sa, privo di spiegazioni storico artistiche e di protezioni dagli ele-
vie di fuga, corredate dei numeri utili in caso d’emergenza menti atmosferici, ma protetto da recinzione
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Area persiana
⸰ Ingresso: pozzo di forma circolare nel terreno: possibile saggio di scavi (area- ⸰ Proposta: utilizzare reti di contenimento e materiali di consolidamento per
zione della camera mortuaria). In ogni caso, da proteggere arginare l’erosione
⸰ La vegetazione impedisce la visione dello scavo della tomba ⸰ Costruzione circolare?
⸰ Prelevamento campione n. 1, malta: o stratificazione lasciata in vista dagli
archeologi, o roccia con sedimentazione su cui è stata costruita la roccaforte Grande residenza (già sede della missione archeologica francese)
⸰ Prelevamento campione n. 2, campione delle mura persiane ⸰ Tamponature di un edificio preesistente
⸰ Presenza di resti della ferrovia con data (1865) e nome della ditta costruttrice ⸰ Necessità di protezione, soprattutto delle scale e del lato verso il mare
(Decauville Courbeil) ⸰ Possibile riuso per attività didattiche o di ristoro
⸰ Presenza di fori nella muratura: probabile incastri per perni (per elementi
decorativi?) Sorgente
⸰ Contrafforte o scarpata di epoca apparentemente successiva per rafforzare le ⸰ Protezione tramite recinzioni
mura In angolo, decorazione scultorea a forma di leone ⸰ Presenza di pannelli didattici esaustivi
tempio fenicio degli obelischi Area teatro romano e tombe reali fenicie
⸰ Spostato dagli archeologi per procedere agli scavi della zona fenicia Palma ⸰ Presenza numerosi elementi decorativi a terra
⸰ Ben recintato: manutenzione della recinzione in ferro ⸰ Presenza di sarcofagi, da monitorare per evitare detriti e sporcizia
⸰ Presenza di pannello esplicativo ⸰ La maggior parte delle tombe ipogee è protetta da recinzione; completare la
⸰ Possibilità di creare un’area di sosta nell’area libera adiacente protezione delle rimanenti
⸰ Segnalare i punti di pericolo
tempio a “L” ⸰ Presenza di pannello informativo
⸰ Pavimentazione sconnessa, di difficile accesso ⸰ Unica tomba visitabile: proteggere l’accesso tramite cancello e/o sorve-
⸰ Presenza di pannello esplicativo gliante
⸰ Percorso dal tempio a L al mare: il sentiero è interrotto (da segnalare o siste- ⸰ Illuminare il percorso sotterraneo
mare) recinzione verso il mare da fortificare e dotare di videosorveglianza ⸰ Consentire tramite una scala l’accesso all’area inferiore, ma proteggere il sar-
⸰ Scogliera invasa dai detriti cofago dagli atti vandalici
⸰ Manutenzione del sarcofago, ricoperto di infestanti
APPENDICE III
BYBLOS – MAPPA GENERALE DEL RISCHIO SCALE DEL RISCHIO (valore massimo 45)
Continuo ricambio di presenze: per la parte archeologica soprattutto visitatori PROBABILItà DI DISAStRO
stranieri e turisti, per la parte medievale invece abitanti della zona che passa- Valori Descrizione
no a Byblos il fine settimana. Il traffico si concentra lungo l’asse della strada 0 Impossibile
romana e poi si distribuisce nella città; anche nella città medievale il traffico è 1 Bassa probabilità
però intenso e non ci sono limitazioni né di accesso né di parcheggio. Il servi- 2 Media probabilità
zio di navette elettriche previsto per servire il centro storico non è sufficiente. 3 Alta probabilità
Servono indicazioni precise sugli standard di sicurezza, in base anche alla
legislazione locale; indicazioni sui presidi, sui depositi di stoccaggio. Identifi- VuLNERABILItà DEL BENE CuLtuRALE
cazione di una via preferenziale all’interno della città per i mezzi di pronto Valori Descrizione
intervento. 0 Nessun danno
1 Nessun danno significativo
Fuoco
2 Nessun danno esteso
Identificazione delle criticità (passaggi stretti, vie di fuga, vie di accesso...)
3 Danno esteso
Piano del traffico strutturato Identificare attività critiche (librerie...) e map-
4 Perdita parziale del bene
parle Identificare gli standard per i privati: regolamentare l’uso di suolo
5 Perdita totale del bene
pubblico, di fiamme libere, la manipolazione di certi materiali. Dare pre-
scrizioni sui requisiti di sicurezza. Identificare i depositi di materiale
IMPORtANzA CuLtuRALE
infiammabile e i luoghi in cui poter porre depositi di stoccaggio da usare
in caso di emergenza Valori Descrizione
0 Nessun impatto sulla fruibilità
Dissesti idrogeologici 1 Leggibilità leggermente compromessa
È una zona bassa di raccolta delle acque, e c’è un torrente: chiedere 2 Leggibilità solo parziale
documentazione per rischio alluvione. Il rischio di frana può essere argi- 3 Illeggibilità totale
nato con l’uso di barriere di contenimento
Mare
A lungo termine: crescita del livello del mare, erosione del terreno.
Rischio tsunami improvviso a causa della faglia sotto il Mediterraneo. Le
costruzioni sono sul mare
Sisma
È zona sismica. Possibile azione combinata con lo tsunami