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ANALISI AD ELEMENTI FINITI DI UN PALO SINGOLO IN SABBIA

Mario Chinni (m.chinni@studio-chinni.it)


MC Engineering Srl

Sommario: La determinazione della capacità di punta di un palo in sabbia viene determinata attraverso una
analisi parametrica ad elementi finiti. Scopo dell’analisi è quella di identificare la dipendenza dei fattori di
capacità alla base, valutati in funzione dello stato deformativo del palo, non solo dai parametri di resistenza
(angolo d’attrito efficace ϕ e/o densità relativa DR) ma anche dalla deformabilità del terreno e dallo stato
tensionale alla base del palo. A tal fine si introduce un fattore di rigidezza dato dal rapporto tra la rigidezza e
la resistenza limite del deposito, definito in questo caso in funzione del modello costitutivo utilizzato per la
simulazione del deposito sabbioso che fa riferimento a parametri ottenibili da una prova edometrica e dalla
conoscenza delle caratteristiche fisiche e meccaniche del deposito.
Parole Chiave: Palo singolo, capacità di punta, comportamento meccanico delle sabbie

1. INTRODUZIONE diverse deformabilità e diverse geometrie del


singolo palo.
La determinazione dei fattori di capacità di punta
I valori dello stato tensionale sono stati generati
dei pali in terreno incoerente è stata affrontata da
sia nella soluzione “secca” che in presenza di
numerosi autori (Brinch Hansen, 1961, Vesic,
falda al fine di variare, a parità di altre condizioni,
1967, Berezantzev et al., 1961) con modelli che
lo stato tensionale iniziale del modello.
fanno riferimento ad un comportamento rigido
La pressione alla base (qb) per dato tasso di
plastico del terreno utilizzando la teoria dell’analisi
deformazione espresso come rapporto
limite (utili indicazioni sui procedimenti si possono
adimensionale di spostamento rispetto al diametro
rilevare in Sokolovski, 1960, Tamagnini, 2005) con
(ξ = s/D) viene descritta dall’espressione:
diverse ipotesi di sviluppo della superficie critica
del terreno alla base del palo. Tali teorie trovano qb,ξ = Nb* ,ξ ⋅ σ' v,L (1)
ragionevole riscontro nel caso di pali infissi ma
evidenziano elevata dispersione dei risultati. La Essendo σ’v,L la tensione litostatica efficace
tendenza diffusa nella pratica ingegneristica è valutata alla base del palo prima dell’installazione
quella di utilizzare la curva di Berezantzev, che
e N*b,ξ un fattore di capacità di base dipendente
risulta la più conservativa, così come riportata da
dalla resistenza del terreno e dalla sua rigidezza.
diversi autori (Fleming et al, 1992, Poulos e Davis,
Nella pratica ingegnerisica per i pali trivellati si
1980) senza tenere conto, come originariamente
utilizzano valori di s/D di 0.05 e 0.10.
riportato nel modello di Berezantzev (1954), del
Le analisi sono eseguite in termini di tensioni
fattore di snellezza del palo. Particolari
efficaci e quindi in condizioni drenate trattandosi
considerazioni e correzioni relative al fattore di
di sabbie e quindi di un mezzo ad elevata
snellezza di Berezantzev sono state affrontate
permeabilità.
ultimamente da Cheng (2004/2005) riproponendo
La simulazione proposta si ritiene sia tale da
la riduzione di Nq al crescere di L/B.
simulare l’installazione di un palo trivellato.
Nel caso dei pali trivellati, vista la diversa modalità
di installazione che provoca elevato disturbo alla
2. IL MODELLO GEOMETRICO
base del palo, occorre associare al fattore di
capacità portante anche il livello deformativo La mesh utilizzata per la simulazione del continuo
ammesso (O’Neil e Reese, 1999). è assialsimmetrica con dimensioni di 50 m di
In realtà i coefficienti di capacità portante non raggio e 50 m in altezza ed é indicata in figura 1.
possono essere associati al solo angolo d’attrito, la E’ composta da 1139 elementi triangolari a 15
cui determinazione riveste particolare importanza gradi di libertà per complessivi 11618 nodi. La
(Fleming et al., 1999) ma devono essere intesi connessione tra il dominio del palo ed il dominio
dipendere anche dalla deformabilità del terreno. In del terreno circostante è stata simulata mediante
questa direzione è indirizzata la ricerca di Vesic elementi di interfaccia con attrito nullo lungo la
(1972) che assimila il comportamento del terreno superficie laterale e con coefficiente di attrito
sotto la base di un palo, a quello di una cavità palo/terreno corrispondente a tanϕ’ alla base.
espandente. In tal modo si è inteso considerare il solo apporto
Scopo della presente analisi è quello di mostrare la della base
variabilità del comportamento dei pali in funzione In questo modo si è considerata la sola
della deformabilità del terreno, della sua resistenza componente di resistenza alla punta del palo. Il
e dello stato tensionale attraverso una analisi carico è stato indotto considerando una graduale
parametrica che considera diversi livelli tensionali, deformazione alla testa del palo fino al

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raggiungimento di uno spostamento verticale del provino triassiale per una data pressione di
25% del diametro del palo. I punti di controllo del confinamento σ2 = σ3.
cedimento sono stati inseriti alla base del palo in La fase di cario risulta fortemente non lineare, ed
corrispondenza del centro della sezione (lungo il modulo di deformabilità in carico E50 dipende
l’asse di assialsimmetria). I vincoli sono formati da dalla pressione di confinamento (tensione
carrelli liberi di spostarsi verticalmente sia sull’asse principale minima) σ3 e viene espresso, per un
di simmetria (r = 0) che a bordo mesh (r = 50 m), la materiale incoerente, dall’espressione:
base è fissata in r e z
m
⎛ σ' ⎞
E 50 = E 50,ref ⋅ ⎜⎜ 3 ⎟
⎟ (4)
⎝ σ ref ⎠

Dove E50,ref rappresenta il modulo di riferimento


secante al 50% di qf alla pressione di
confinamento di riferimeno σref e l’esponente m
dipende dal materiale e viene assunto per le
sabbie uguale a 0.5.
800

asintoto

600 linea di rottura
qf
q = σ'1- σ'3 (kPa)

400 σ3 = 220 kPa


E50 = 51913.4 kPa
0.5 qf ϕ'p = 34°

200
Fig. 1 – Dominio ad elementi finiti

0
ε1,50
3. IL MODELLO COSTITUTIVO DEL TERRENO 0 0.02 0.04 0.06 0.08 0.1

Il terreno è stato simulato utilizzando un modello ε1 (-)

non lineare che prevede un legame tensio Fig. 2 – Variazione di q con ε1


deformativo incrudente descritto dalla legge
(Schanz et al., 1999) contenuto nel codice di Il modello costitutivo prevede inoltre un differente
calcolo Plaxis v.9 (Brinkgreve et al., 2008): modulo in scarico che, a differenza del modulo di
qα σ1 − σ 3 deformabilità in carico, risponde alle leggi
ε1= ⋅ per q ≤ qf (2) dell’elasticità lineare. Anch’esso dipende dallo
2 ⋅ E 50 q α − (σ1 − σ 3 )
stato tensionale e viene descritto, per un
materiale incoerente, dall’espressione:
Le tensioni σ1 e σ3 rappresentano le tensioni
principali rispettivamente massima e minima, E50 è m
⎛ σ' ⎞
il modulo di deformazione secante nel piano q-ε1 al E ur = E ur,ref ⋅ ⎜⎜ 3 ⎟
⎟ (5)
50% del carico di rottura ed i tensori qf e qα sono ⎝ σ ref ⎠
descritti, per un materiale incoerente rispondente
al criterio di rottura di Coulomb, da: Analogamente, non essendo il modulo E50
associabile alle leggi dell’elasticità, viene definito
( )
6 ⋅ sen ϕ p qf anche il modulo edometrico, che per un materiale
qf = ⋅ p' qα =
3 − sen(ϕ p )
e (3) incoerente assume la forma:
Rf
m
Dove p’ è la pressione principale efficace media e ⎛ σ' ⎞
E oed = E eod,ref ⋅ ⎜⎜ 1 ⎟
⎟ (6)
ϕ’p è l’angolo d’attrito efficace di picco. Rf viene ⎝ σ ref ⎠
definito rapporto di rottura e si assume usualmente
uguale a 0.9. Nel caso Rf = 1 il comportamente è
Il modello è non associato (ψ' ≠ ϕ'), la dilatanza
perfettamente incrudente.
(ψ') è correlata all’angolo di attrito efficace di picco
In figura 2 viene riportato nel piano q-ε1 il
(ϕ’p) dalla relazione (Bolton, 1986):
comportamento descritto dalle (2) e (3) in un

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ϕ' p = ϕ' cv +0.8 ⋅ ψ' (7) dalla formula proposta da Jaky (1944):
K 0,nc = 1 − sen ϕ' p ( ) (10)
Dove ϕ’cv rappresenta l’angolo d’attrito a volume
costante che è una invariante di data sabbia in Tab. 2 – Moduli di riferimento (σref = 100 kPa)
qualsiasi condizione di addensamento e ψ' la E50,ref Eoed,ref Eur,ref
dilatanza. Definito DD come indice di dilatanza, Consistenza
(MPa) (MPa) (MPa)
esso é legato alla densità relativa (DR) Sciolta 23 17 93
dall’espressione:
Media 35 37 138

D D = D R ⋅ (Q − ln(p' )) − 1 (8) Densa 50 58 199

Essendo Q una costante dipendente dal tipo di I parametri di peso di volume nella consdizione
sabbia che per sabbie con quarzo o feldspati secca (γd) e naturale (γn) si assumono
assume il valore di 10. La tensione principale p’ è rispettivamente uguali a 17 kN/m3 e 19 kN/m3 per
espressa in kPa e DR è espresso in funzione tutti i casi esaminati trascurando variazioni
dell’unità. La (7) può essere riscritta da evidenze conseguenti alla densità relativa. Il valore del
sperimentali per stati triassiali di deformazione coefficiente di Poisson in scarico (νur) si assume
mediante l’espressione valida per 0 < DD < 4: uguale a 0.2 in tutti i casi non essendo comunque
il comportamento in scarico predominante
ϕ' p = ϕ' cv +3 ⋅ D D (9) nell’analisi.
0
Nell’analisi ad elementi finiti vengono assunti I
parametri di resistenza di tabella 1 compatibili con
quanto indicato da Bolton considerando una
sabbia quarzosa e con ϕ’cv = 30° in funzione di tre
200
diversi stati di addensamento e tenuto conto del
legame approssimato ψ' ≈ ϕ’ - 30°.
σ'v (kPa)

Tab. 1 – Parametri di resistenza (ϕ’cv = 30°)


400
DR ϕ ’p ψ’p DR = 0.25
Consistenza
(-) (°) (°) DR = 0.50
DR = 0.75
Sciolta 0.25 30° 0°
Media 0.50 34° 4°
600
Densa 0.75 38° 8°
25 30 35 40 45

ϕ'p (°)
In realtà ϕ’p decresce con l’incremento della
pressione principale media p’ e quindi il valore di 0

picco di un deposito di sabbia omogeneo, assunto DR = 0.25

DR costante, decresce con la profondità ed in DR = 0.50


DR = 0.75
maniera più marcata all’aumentare di DR come
mostrato in figura 3.
200
Valutando la portanza alla base e la natura
parametrica dello studio si ritiene comunque valido
σ'v (kPa)

l’assunto di costanza dei parametri di resistenza


del deposito.
Il modello costitutivo HS permette, definiti ϕ’p e ψ’p, 400

di calcolare l’angolo d’attrito mobilitato (ϕ’m) in


funzione dello stato tensionale. Ciò porta a definire
una curva di stato limite non lineare ed incrudente.
Per i parametri di deformabilità si fa riferimento al
600
lavoro di Lengkeek (2003) che suggerisce per le
0 3 6 9 12
sabbie i seguenti valori dei moduli in funzione della
ψ'p (°)
consistenza del deposito (tab. 2) e quindi della
densità relativa DR. Nella valutazione dello stato Fig. 3 – Variazione di ϕ’p e ψ’p
tensionale iniziale il valore di K0 si assume dato con lo stato tensionale

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come emerge da rilievi sperimentali (Vesic, 1977),


4. IL MODELLO COSTITUTIVO DEL PALO oltre certe profondità il valore di resistenza limite
di punta (qb,lim) rimanga pressochè costante.
Vista l’elevata differenza tra il modulo del palo e
quello del terreno e lo stato deformativo cui è
soggetto si utilizza per questo un modello elastico 250
lineare i cui parametri sono riportati in tabella 3
ϕ'p = 34°
Tab. 3 – Caratteristiche elastiche del palo 200

E0 ν γ
3
(GPa) (-) (kN/m )
150
25 0.1 25 ϕ'p = 38°

Rss (-)
5. IL RAPPORTO DI RIGIDITA’ 100

Al fine di considerare la dipendenza della capacità ϕ'p = 30°


del palo a diversi livelli deformativi viene introdotto
50
un rapporto adimensionale che tiene conto sia dei
parametri di deformabilità che di quelli di
resistenza definito, tenuto conto del modello
costitutivo con il quale è stato simulato il 100 200 300 400 500 600

comportamento del terreno, dall’espressione: σ'v (kPa)

E oed Fig. 4 – σ’v vs Rss


R ss = (11)
σ'1,max
5. CURVE DI CARICO
Che rimaneggiata e considerando la (6) e la Sono state condotte una serie di simulazioni su un
condizione di assialsimmetria (σ’2 = σ’3) si puo palo di diametro (D) 1.00 m e lunghezza variabile
riscrivere nella forma, per un terreno incoerente con rapporti di snellezza L/D rispettivamente di
che risponde al criterio di rottura di Coulomb: 10, 20 e 30 e considerando, al fine di produrre
m
variazione delle tensioni efficaci, sia il caso
⎛ σ' ⎞ “secco” che con falda a quota -5.m dal piano di
E oed,ref ⋅ ⎜⎜ v ⎟
⎟ installazione del palo.
⎝ σ ref ⎠
R ss =
1 + sen ϕ' p ( ) (12) Le curve carico / cedimento determinate alla base
del palo risultano del tipo riportate in figura 5,
⋅K0 ⋅ σ' v
1 − sen ϕ' p ( ) considerando il cedimento alla base del palo (s) in
termini adimensionali (s/D) e riportando in linea
tratteggiata il caso con falda a -5 m dal pc.
Risulta possibile correlare la curva carico
Dove K0, σ’v e ϕ’p sono valutati alla quota di arrivo
cedimento con una funzione esponenziale del
del palo ed allo stato iniziale. La (12) può essere
tipo:
riscritta più semplicemente, per materiali
incoerenti, come:
κ
⎛ s ⎞
Q b = Q b,ref ⋅ ⎜⎜ ⎟
⎟ (13)
⎝ s ref ⎠
Eoed,ref
R ss = ⋅ (σ' v )m −1 (12b)
K p ⋅ K 0 ⋅ σm
ref Essendo κ un coefficiente dipendente dall’angolo
di resistenza, Qb,ref e sref rispettivamente il carico
In figura 4 viene indicato l’andamento di Rss con la di riferimento ed il rispettivo cedimento.
funzione litostatica efficace per le tre sabbie di In tabella 4 sono riportati i valori di κ determinati
analisi. Per ϕ’p costante, Rss varia dall’analisi e la loro variazione per ottenere valori
esponenzialmente riducendo il proprio valore al con intervallo di confidenza del 5% considerando
crescere della tensione litostatica efficace σ’v e una distribuzione normale dei campioni ottenuti.
quindi della profondità di installazione del palo. Per In figura 6 viene riportato il grafico della (12) con
m < 1 la (12b) tende lentamente a 0 per σ’v che riferimento ai valori di κ di tabella 4.
tende ad infinito. Di fatto il coefficiente di rigidità L’esponente κ, dall’osservazione dei dati rilevati e
tende con la profondità a stabilizzarsi ed assumere riportati in tabella 4, può essere essere
valori simili il che contribuisce a confermare che, approssimativamente espresso in funzione di ϕ’p

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mediante la relazione: variazioni dei fattori di capacità di base ai livelli


deformativi pari a s/D = 0.05 e s/D = 0.10 in

κ≅
3 ⋅ tan ϕ p ( ) (13b)
funzione del rapporto di rigidità (RSS).
Come evidenziato in figura 7 risulta che N*b varia
π
sensibilmente in funzione dei parametri di
resistenza della sabbia (ϕ’p) e presenta un
andamento approssimabile linearmente in
Tab. 4 – Valori dell’esponente κ
funzione del rapporto di rigidità.
ϕ'p
κ 12
(°)
30 0.57 ± 0.02 ϕ' = 30°
34 0.64 ± 0.02 ϕ' = 34°
8 ϕ' = 38°
38 0.73 ± 0.02

Qb / Qref
15000 4
ϕ' = 30°
D = 1.0 m

L/D = 10
10000 L/D = 20 0
Qb (kN)

L/D = 30 0 5 10 15 20 25
s / sref
5000
Fig. 6 – Curva carico cedimenti normalizzata

Considerando la (13) e tenuto conto


0
dell’approssimazione definita dalla (13b) è
0 5 10 15 20 25
possibile definire il fattore di capacità alla base,
s / D (%)
per dato valore di ϕ’p, per ogni tasso di cedimento
15000
ϕ' = 34°
s/D = ξ facendo riferimento a quello con rapporto
D = 1.0 m s/D = 0.10 mediante l’espressione:
L/D = 10
10000 L/D = 20 3⋅tan( ϕp )
L/D = 30 ⎛ ξ ⎞ π
Qb (kN)

Nb* ,ξ = Nb* ,0.10 ⋅⎜ ⎟ (14)


⎝ 0 .1 ⎠
5000

L’analisi non ha evidenziato peraltro nessuna


indicazione relativa al contributo del rapporto di
0 snellezza per gli stati deformativi analizzati.
0 5 10 15 20 25 In figura 8 vengono a tal proposito riportati i valori
s / D (%) di N*b,0.10 in funzione della snellezza L/D riscontrati
15000
ϕ' = 38° per ϕ’p = 34° per pali con diametri 0.6 m, 1.0 m e
D = 1.0 m 1.5 m. Risulta che la tendenza di Nb è a calare
L/D = 10 con l’aumento della snellezza ma con forte
10000
L/D = 20 dispersione dei risultati evidenziando inoltre una
Qb (kN)

L/D = 30
marcata dipendenza dal diametro con fattori di
capacità superiori per i diametri minori.
5000 A parità di diametro si evidenziano forti dispersioni
a parità di snellezza. Si ritiene ragionevole quindi
non considerare la snellezza quale parametro di
0 ricerca nella determinazione di N*b.
0 5 10 15 20 25 Valutando anche pali di diametro e snellezza
s / D (%) differente rispetto a quelli di figura 7 si evidenzia,
Fig. 5 – Curve Carico Cedimento come riportato nel grafico di figura 9 per ϕ’p = 34°,
che il comportamento rimane pressochè invariato
6. FATTORI DI CAPACITA’ e poco dipendente dal diametro del palo
nell’intervallo di valori di Rss considerato, pur
Vengono riportati i diagrammi rilevati delle indicando un modesto effetto scala con limitate

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variazioni a crescere per i pali di diametro inferiore determinabili considerando l’azzeramento degli
(0.6 m) e a decrescere per i pali di diametro strumenti di misura all’inizio della prova di carico.
maggiore (1.5 m). Risulta ragionevole quindi considerare che la
riduzione di portanza alla base sia da accreditarsi
40
oltre che alla riduzione dell’angolo d’attrito in
funzione dello stato tensionale, al rapporto tra
rigidezza e resistenza del palo.
D = 1.0 m
Base Bearing Factor (N*b,0.05)

30 s/D = 5%
7. CONCLUSIONI
Il modello presentato, pensato coerente con il
20 ϕ = 38° comportamento reale del terreno il modello di
comportamento incrudente carico cedimento HS,
evidenzia alcuni aspetti importanti.
ϕ = 34°
10 22

ϕ'p = 34°
ϕ = 30°
20 D = 0.6 m
0 D = 1.0 m
40 80 120 160 200 240 D = 1.5 m
18
Stiffness Strength Ratio (Rss)

40 N*b,0.10 (-)
16

D = 1.0 m ϕ = 38° 14
Base Bearing Factor (N*b,0.10)

30
s/D = 10%

12

20
ϕ = 34°
10
0 10 20 30 40

L/D (-)
10
ϕ = 30° Fig. 8 – L/D vs Fattore di capacità
25
0
40 80 120 160 200 240 ϕ' = 34°

Stiffness Strength Ratio (Rss) D = 0.6 m


20 D = 1.0 m s/D = 0.10
Base Bearing Factor (N*b)

D = 1.5 m
Fig. 7 – Rss vs N*b

15
Risulta che per pali snelli il fattore di capacità
risulta inferiore rispetto a pali corti. Ciò implica s/D = 0.05

ovviamente che maggiore è la snellezza del palo,


minore è il contributo della punta alla portanza 10

complessiva del palo stesso.


Da evidenze sperimentali su pali infissi in terreni
incoerenti è stato rilevato (Vesic, 1977) un valore 5
limite della resistenza alla base oltre il quale non si 50 100 150 200 250
riscontrano significativi incrementi infiggendo il Stiffness Strength Ratio (Rss)
palo.
Tale effetto è stato pensato, senza particolari Fig. 9 – Rss vs N*b per diversi
riscontri sperimentali, prodotto dall’instaurarsi di un valori del diametro del palo
ipotetico effetto arco lungo il fusto del palo,
introdotto quest’ultimo da una errata valutazione Il fattore di capacità oltre a dipendere,
dei risultati delle prove di carico (Fellenius e
ovviamente, dai parametri di resistenza (ϕ’p), è
Altaee, 1995) conseguente alla non
sensibilmente influenzato dalla deformabilità del
considerazione delle azioni residuali sul palo non

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terreno posto sotto la base e quindi la riduzione Hardening soil Model: Formulation and
della pressione limite alla base all’aumento della Verification”. Beyond 2000 in Computational
profondità di installazione risente non tanto della Geotechnics – 10 Years of Plaxis. Balkema,
snellezza del palo o da un ipotetico effetto arco, Rotterdam, NL.
ma dal rapporto tra rigidezza e resistenza del palo.
Sokolovski, VV (1960) “Statics of Soil Media”.
L’analisi parametrica proposta ha comunque il solo
Butterworths Sci. Pub., London, UK
scopo di individuare quali siano gli indicatori da
utilizzare nella determinazione della portanza alla Tamagnini, C (2005) “Analisi Limite in Ingegneria
punta trascurando l’effetto del trasferimento di Geotecnica”. Hevelius Edizioni, Napoli, I
carico presente tra resistenza laterale e di punta
poiché è stato escluso ogni fenomeno attritivo Vesic, AS (1967) “Investigations of Bearing
Capacity of Piles in Sand”. Proc. North American
lungo il fusto del palo.
Conf. on Deep Foundation, Mexico City, 1, pp
BIBLIOGRAFIA 197-224.

Berezantzev, VC (1952) “Axial Symmetrical Vesic, AS (1972) “Expansion of Cavities in Infinite


Problem of the Limit Equilibrium Theory of Earth Soil Mass”. J. Soil Mech. Found. Div. ASCE 98,
Medium” Gostekhizdat, Moscow. No SM3, pp 265-290.

Berezantzev, VC, Khristoforov, V e Golubkov, V Vesic, AS (1977) “Design of Pile Foundation”


(1961) “Load Bearing Capacity and Deformation of National Cooperative HRPS of Highway Practice,
Piled Foundation”. Proc. 5th Int. Conference Soil No 42, TRB, Washington, DC
Mech. Found. Engng, Paris, 2, pp 11-15.
Bolton, MD (1986) “The strength and dilatancy of
sands”. Gèotechnique, 36, N. 1, pp 65-78.
Brinkgreve, RBJ, Broere, W e Waterman, D (2008)
“Plaxis: Finite Element Code for Soil And Rock
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