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L'EUROPA VERSO UNA NUOVA GUERRA

IL RIARMO DELLA GERMANIA NAZISTA E L'ALLEANZA CON ITALIA E GIAPPIONE

L'ascesa del nazismo portò in breve tempo dei cambiamento in ambito internazionale. Hitler si mostrò
infatti deciso a superare gli accordi di Versailles, allontanando la Germania dallo "spirito di Locarno" (in
relazione all'atmosfera di riconciliazione che si era creata tra la Francia e la Germania in seguito alla firma
del Patto di Locarno (1924): patto che prevedeva l'impegno della Germania a non modificare con le armi
la nuova situazione internazionale determinatasi con i trattati di pace). Perciò Hitler decise di attuare il
ritiro della Germania dalla Società delle Nazioni nel 1933. Nel 1935 in seguito alla riannessione della
Saar (ricca regione mineraria), Hitler iniziò a potenziare l'esercito procedendo al ripristino del servizio
militare obbligatorio (Wehrmacht). La Francia, l'Inghilterra e l'Italia, riunite in convegno a Stresa (11-14
aprile 1935), stabilirono un'azione comune contro ogni violazione del trattato di Versailles, ma senza
prendere alcun provvedimento concreto contro la Germania. Perciò Hitler, approfittando della debolezza
d'azione di Francia, Inghilterra e Italia, nel 1936, consapevole di andare contro ad una clausola del
trattato di Versailles, occupa la Renania.

LA DOPPIA VIOLAZIONE DEI TRATTATI DI VERSAILLES:

· Marzo 1935: Hitler ripristina il servizio militare obbligatorio, base essenziale per formare un
nuovo esercito.

· Marzo 1936: Le truppe tedesche occupano la Renania, regione smilitarizzata a partire dal 1918.

La mancanza di reazioni a livello europoea convinse Hitler a cercare un'intesa con Mussolini.
Quest'ultimo, inizialmente ostile alla Germania, si era alleato con l'Austria del cancelliere Dollfuss, che
cercava di salavaguardare l'indipendenza del suo paese dai tentativi di espansione tedesca. Alla morte di
Dollfuss e in seguito alla guerra d'Etiopia, Mussolini trovandosi in una posizioe di isolamento, e per la
comune determinazione verso un espansionismo aggressivo, decise di firmare un accordo con Hitler:
l'Asse Roma-Berlino nell'ottobre del 1936. L'Italia e la Germania trovarono il sostegno, sia degli altri
regimi autoritari istaurati nel resto d'Europa, sia dal Giappone, il quale nel primo dopo guerra aveva
conosciuto un grande sviluppo industriale, basato sulla presenza di grandi concentrazioni economico-
finanziarie. Tra la fine degli anni Venti e l'inizio degli anni Trenta si sviluppò inoltre un forte movimento
nazionalistico appoggiato dall'imperatore Hirohito, che incoraggiava una politica estera più aggressiva
nei confronti della Cina. Così in seguito all'occupazione della Manciuria nel 1931, le proteste della
comunità internazionale si fecero più forti e spinsero il paese ad uscire dalla Società delle Nazioni nel
1933. Si giunse così ad un avvicinamento del Giappone alla Germania e all'Italia nel 1937 : l'Asse Roma-
Berlino-Tokyo.

I FASCISMI IN ERUOPA

Tra gli anni Venti e gli anni Trenta si instaurarono in Europa dei regimi totalitari, quasi tutti ispirati al
fascimo italiano:
· Bulgaria (1923)

· Italia (1923)

· Unione Sovietica (1924)

· Polonia (1926)

· Ungheria (1932)

· Portogallo (1933)

· Germania (1934)

· Austria (1934): nel 1932 salì al potere Engelbert Dollfuss, che trasformò il paese in senso
autoritario e dovette fronteggiare i progetti tedeschi di annessione dell'Austria. Nel 1934 un
colpo di stato organizzato da Hitler fallì all'ultimo momento, ma Dollfuss venne assassinato, e in
seguito il paese si ritrovò ad essere sepre più esposto alle mire tedesche.

· Grecia (1935)

· Romania (1938)

· Spagna (1939): in Spagna regnava dal 1902 Alfonso XIII, con il sostegno di nobiltà, militari,
latifondisti e gerarchie ecclesiastiche. Per ostacolare il moviemento democratico e socialista, tali
forze appogiarono il colpo di Stato del generale Miguel Primo de Rivera, che instaurò un regime
dittatoriale (1923-1930). Dopo il successo delle forze democratiche nelle elezioni del 1931, il re
fu deposto e fu proclamata la Repubblica. Nel corso del "biennio rosso" (1931-33), caratterizzato
da cambiamenti politici e sociali, vennero attuate alcune riforme, fra le quali quella agraria, che
prevedeva la confisca dei beni della corona e della nobiltà e l'esproprio dei grandi latifondisti da
suddividersi in favore degli agricoltori poveri, mentre i provvedimenti per laicizzare lo stato
suscitarono il malcontento della popolazione, tradizionalmente legata alla Chiesa, e dettero così
modo alle forze reazionarie di guadagnare terreno, grazie anche alla Falange espanola,
formazione simile ai fasci di combattimento di Mussolini. Mentre cresceva anche l'ostilità verso i
comunisti e gli anarchici, nelle elezioni del 1933 le forze di destra ottennero successo. Si formò
così un governo reazionario che sciolse le riforme di quello precedente: "Bienno nero" dal 1933
al 1935. L'insuccesso spinse le forze antifasciste a superare le divisioni e a unirsi nel Fronte
popolare (1936), che ottenne la maggioranza alla successive elezioni e potè dare vita a un
governo.

LA REPUBBLICA IN SPAGNA:

1. "Biennio rosso" (1931-1933)

· Governo socialista
· Iniziative a favore del popolo:

1. riforma agraria

2. laicizzazione dello Stato

3. decentramento dei poteri

2. "Biennio nero" (1933-1935)

· Governo conservatore

· Iniziative a favore dei ceti possidenti:

4. smantellamento delle riforme del governo precedente

LA GUERRA CIVILE SPAGNOLA (1936-1939)

In seguito alla vittora del Fronte popolare, in Spagna si ebbero manifestazioni di violenza ai danni di
chiese e conventi, il nuovo governo non si dimostrò così in grado né di controllare le numerose
manifestazioni né le azioni terroristiche compite dai seguaci della Falange nei confronti di socialisti e
anarchici: la spagna divenne ingovernabile. Quando il 13 luglio venne assassinato Josè Calvo Sotelo,
leader della destra e del partito monarchico, tutte le forze conservatrici e nazionaliste si coalizzarono,
dando inizio ad una guerra civile (1936-39). Il generale Franco aveva organizzato la ribellione contro il
governo del Fronte popolare. Il 30 settembre Franco fu nominato "generalissimo" e capo del "governo
nazionale", costituitosi nella città di Burgos. Così sul territorio Spagnolo si ebbe la coopresenza di due
governi:

· quello franchista o "nazionalista" : appoggiato dalla maggioranza dell'esercito, dalla Flange, dal
clero, dagli industriali, dai latifondisti.

· quello legale o "repubblicano": che aveva il sostegno delle masse operaie e contadine ed era
presieduto da Francisco Largo Caballero che guidava uno schieramento formato da repubblicani,
socialisti, comunisti e anarchici.

Proprio l'estremismo anticattolico degli anarchici permise ai franchisti di assumere il ruolo di difensori
della religione. Franciso Franco potè fare affidamento sul supporto dell'Italia e della Germania,
quest'ultima intendeva sfruttare questa occasione per mettere alla prova le possibilità di resistenza
dell'Europa democratica. Dall'altra parte i repubblicani spagnoli si trovavano in gravi difficoltà a causa di
un'insufficiente preparazione militare e di gravi contrasti interni al Fronte. A supportare le forze
repubblicane accorsero da altri Paesi numerosi volontari, che diedero vita alle Brigate internazionali, ma
tale aiuto, insieme a quello dell'Unione Sovietica e della Francia, risultò insufficiente, determinando così
la vittoria di Franco nel 1939. La Francia inoltre, preoccupata di salvaguardare le colonie dell'Africa, il 1°
agost del 1936 aveva proposto alle maggiori potenze auropee un patto di non intervento nelle vicende
spagnole, alla quale iniziativa aderirono Inghilterra, Italia e Germania, le quali però non mantennero
l'impegno assunto, e intervennero nel conflitto. La Germania giunse a sperimentare addirittura con
propri aerei ("legione condor") la validità dei metodi di combattimento che furono applicati poi durante
la seconda guerra mondiale, bombardando la città di Guernica.

L'atteggiamento aggressivo della Germania e dell'Italia aveva finito per prevalere sulla politica della
Francia e dell'Inghilterra, dimostrando la debolezza dei regimi democratici e offrendo a Hiter e Mussolini
l'impressione di poter mutare i rapporti di forza esistenti in Europa. Hitler intraprese così una politica di
rapida espansione:

· Nel 1938 occupò l'Austria, che venne annessa alla Germani in seguito a un plebiscito (Anschluss)

· Nel marzo 1939 invase la Cecoslovacchia, dopo aver ottenuto nel 1938 la regione dei Sudeti,
abitata prevalentemente dai tedeschi

Il 17 aprile 1939 anche Mussolini aveva voluto intraprendere questa politica espansionistica a prova di
forza occupando l'Albania. Poco tempo dopo Hitler rivendicò dalla Polonia il "corridoio di Danzica". Le
potenze democratiche occidentali (Francia e Inghilterra) compresero che era necessario opporsi alle
aggressioni di Hitler e stipulare una serie di trattati di alleanza con gli Stati confinanti con la Germania, e
assicurarono alla Polonia la loro protezione. Il 22 maggio L'italia firma il Patto d'Acciaio, che impegnava
le due potenze a prestarsi reciproco aiuto in caso di guerra. Tre mesi dopo, il 3 agosto 1939, la Germania
stipula un patto di non aggressione con l'Unione Sovietica, firmato dal ministro degli esteri sovietico
Molotov e dal ministro degli esteri tedesco Ribbentrop. In realtà il patto prevedeva anche la spartizione
dell'Est europeo e della Polonia in due sfero d'influenza, una tedesca e una sovietica. Tale accordo fu
determinato dalla necessità della Germania di proteggersi le spalle in caso di conflitto con le potenze
occidentali e dal desiderio di Stalin di ottenere consistenti vantaggi territoriali, oltre a un periodo di
tempo sufficiente per preparae il proprio Paese all'eventualità di una guerra contro lo stesso Hitler.

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