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Tratto da REPTILIA Anno 4, Numero 16

Il geco leopardo, Eublepharis macularius (Blyth, 1854), è sicuramente non solo il rappresentante più conosciuto della
famiglia degli Eublepharidae, è anche uno degli animali da terrario più popolare in genere. Questa famiglia contiene
altri generi meno conosciuti, come per esempio Aeluroscalabotes, Coleonyx (Gray, 1845), Giniurosaurus (Barbour,
1908), Holodactylus, e Hemitheconyx (Stejneger, 1893), con le due specie H. caudicinctus (Dumèril, 1851) e H. taylori
(ROSLER 1995). Andiamo a presentare a continuazione del Hemitheconyx caudicinctus, una specie che, offerta con
relativa frequenza, tutta via si suole considerare difficile da riprodurre in cattività. Con solo due femmine, e nel
trascorrere di due anni, ho potuto ottenere e allevare 21 piccoli di questi bei gechi, per lo che a continuazione mi riferirò
sopra tutto, alle condizioni per la sua riproduzione. Il Hemitheconyx caudicinctus abita nell’area che va dal Senegal fino
al Camerun in Africa occidentale. Li si possono incontrare in foreste arboree e in boschi aperti. Il clima predominante
consiste nell’alternarsi di piogge e stagioni secche. Durante il giorno, questi abitanti notturni del suolo si nascondono
sotto le pietre, tronchi e radici degli alberi.

Descrizione

Il H. caudicinctus assomiglia molto per forma e grandezza hai suoi parenti, E. macularius, anche se nel H. caudicinctus
la punta del muso è più arrotondata e le dita del piede sono più corte. Anche la coda è più corta e nel suo insieme
arrotondata, il finale termina a punta. Le code rigenerate, al contrario sono grosse e a punta troncata. La pelle è fine e
vellutata, presenta fini squame granulose. Il H. caudicinctus raggiunge una lunghezza testa tronco di 15 cm.
La colorazione si compone di differenti tonalità marroni. Il corpo presenta grandi bande trasversali di tono marrone o
scuro, puntellata con borchie fini e bianche. Lo spazio tra queste bande è di vari colori marroni chiari, con squame
scure. Sui costati, gli elementi marrone chiaro mostrano disegni di base marrone più scuro. La coda può presentare dei
disegni a base di bande arancio scuro o bianco. La zona ventrale è finemente squamata ed è di bianco puro. La testa
presenta un marrone scuro, per i quali i grandi e oscuri occhi dalle bianche palpebre appaiono specialmente espressivi.
Una rara variazione di colore di questa specie presenta una linea dorsale di vari millimetri di grandezza. All’altezza
della coda, questa linea si perde nel proprio profilo. Maschi e femmine non si distinguono dal proprio attrattivo colore,
però i maschi presentano una testa più voluminosa e una corporatura più robusta, così come la base della coda
leggermente più ingrossata.

Comportamento

I maschi manifestano un rigoroso comportamento territoriale. Si può osservare come marcano il territorio e il terrario
con segnali odoriferi (solo percepibili per i restanti membri della stessa specie), sfregando tutti gli oggetti nei dintorni
con la parte inferiore della coda. L’entrata di un altro maschio in questa zona provocherà un brutale scambio di morsi
che potrebbe arrivare a risultare mortale. Una femmina, in cambio, sarà salutata con vibrazioni della coda, lamenti e
inoffensivi morsi; una forma di comportamento similare si può osservare anche durante il rituale dell’accoppiamento.
Durante il periodo di accoppiamento o incluso durante tutto l’anno, il H. caudicinctus sembra vivere in asociale
isolamento, e mantiene un letargo estivo durante il periodo secco dell’Africa occidentale che va circa da Novembre a
Febbraio. Questi gruppi o associazioni sono formati da un maschio e varie femmine, che restano dentro al territorio del
corrispondente maschio adulto. Gli animali giovani possono essere divorati dagli adulti, perché fino all’età di un anno le
loro dimensioni assomigliano all’alimento degli adulti.

Mantenimento nel terrario

Per nostra esperienza sappiamo che gli esemplari di H. caudicinctus presi in natura sono spesso debilitati o infermi,
dovuto da infestazione da parassiti (soprattutto vermi). Inoltre è possibile che gli esemplari molto grandi importati siano
già molto vecchi. Per questo motivo è meglio procurarsi piccoli nati in cattività. Inoltre, anche la specie non è protetta,
questo non è una minaccia per l’estinzione, si può comunque aiutare in questo modo a proteggere gli animali che ancora
sono in libertà.
Nel terrario, il H. caudicinctus è di carattere tranquillo e rilassato, si trasforma in mansueto molto rapidamente. Sovente
passeggia nel terrario durante il giorno, comunque normalmente è la sera quando lo si può osservare cercando
l’alimento. È raccomandabile i gechi durante tutto l’anno in gruppi di un maschio e varie femmine, o almeno in coppia.
Naturalmente il terrario deve avere le dimensioni adeguate: per il mantenimento di un maschio e quattro femmine si
raccomanda una superficie approssimativamente di 1x0.5 m.
Come sub-strato, il più appropriato è la torba umida non trattata, allo stato puro o mescolata con sabbia grossa,
coprendo con essa il terrario fino a raggiungere uno spessore di uno o quattro cm. Per il rifugio servono piastre di
sughero leggermente inarcato, al fine che gli animali possono permanere nascosti. Se si collocano vari di queste piastre
una a lato dell’altra, si praticheranno piccoli tagli sui lati larghi, ottenendo così entrate, una frontale all’altra
proporzionando in questo modo più nascondigli ai gechi.
Durante il periodo delle piogge, le temperature a livello suolo si situano circa tra i 28 e i 32° C. durante il giorno, e
durante la notte tra i 22 e i 25° C. Per raggiungere questi valori s’installa un riscaldatore di suolo (per esempio, un cavo
riscaldante o un riscaldatore) con una discesa notturna automatica. Le lampade non sono necessarie e in più seccano
troppo l’ambiente. Durante la stagione secca, da Dicembre a Febbraio sono sufficienti le temperature di 16 o 18° C. per
la notte e fino a 24 durante il giorno.
L’illuminazione si effettua mediante un tubo fluorescente con spettro che includa raggi ultravioletti (per esempio,
biolux) e che rimanga acceso 13 ore al giorno durante il periodo delle piogge e 8 ore durante il periodo secco.
L’umidità ambientale può aumentare in modo molto semplice mediante vaporizzazione, che dovrà realizzarsi
preferibilmente verso sera. La torba così inumidita diariamente accumula un’umidità sufficiente per tutto il giorno. Alla
fine di Febbraio, per dare inizio al periodo delle piogge si vaporizzerà il terrario due volte al giorno fino al punto che si
formano gocce, così fino a Giugno dove si riprenderà a vaporizzare una sola volta la sera. A partire da Ottobre e fino a
Febbraio il suolo si deve mantenere secco, anche se in questo periodo dell’anno si dovrebbe nebulizzare un poco verso
sera. Mediante questa procedura si regola l’umidità ambientale in ogni stagione, sistemando quella del periodo della
pioggia circa sopra il 75% durante il giorno e il 90% durante la notte e nel periodo secco sopra il 50% durante il giorno
e il 75% durante la notte (è importante procurare sempre un buona ventilazione).
In occasioni, e in particolare in esemplari giovani, si possono presentare difficoltà nella muta, provocate da allevamento
troppo secco. In questo caso si colloca un momento il geco in un bagno poco profondo e si tolgono i resti di pelle delle
dita dei piedi con le mani.
Nel clima umido e tropicale del terrario prosperano anche piante come per esempio il Ficus pumila, il Scindapsus o
Philodendron. Al fine di garantire una facilità nel pulire, le piante si devono sistemare in recipienti o in tubi di sughero,
in modo che possono estrarsi facilmente. Altri oggetti appropriati per l’installazione sono rami o pietre fisse.
Per prevenire un eccessivo incremento di microrganismi, cada cinque settimane o più tardi si rinnova completamente la
torba e si pulisce accuratamente il suolo del terrario. Ugualmente il E. macularius, H. caudicinctus solitamente usano
una “latrina”, come dire un angolo determinato del terrario nel quale deposita i suoi escrementi. In questo angolo si
colloca un recipiente quadrato, poco profondo e si riempie con sabbia da uccello, vuotandola settimanalmente. Altre
sporcizie si toglieranno saltuariamente con un vecchio cucchiaio.
È molto importante la presenza di un recipiente con acqua, perché gli animali bevono molto spesso. L’acqua da bere
deve essere sempre fresca, già che con acqua stantia i gechi contraggono più facilmente un’infezione dell’intestino e
dello stomaco con diarrea, durante le quali rifiutano qualsiasi alimento. Come prevenzione, l’abbeveratoio si pulirà a
fondo e regolarmente con essenza d’aceto.
Tutti gli esemplari di H. caudicinctus devono alimentarsi ogni tre quattro giorni con grilli, scarafaggi e cavallette.
Accettano anche insetti congelati, che si possono scongelare a misura dell’utilizzo e mediante un’iniezione si possono
arricchire con preparati vitaminici. Meglio ancora è alimentarli con le mani: arrivano correndo quando si richiama
l’attenzione mediante colpetti.
Gli animali affamati possono arrivare a mordere la coda di un coinquilino. Questo può spiegare l’elevata cifra di gechi
con coda rigenerata presenti nei nostri terrari. Dovetti fare l’esperienza di un giovane che morse la coda a tre dei suoi
quattro fratelli che avevano quattordici giorni meno di lui. Chissà se aveva preso gusto, già che il colpevole era sempre
lo stesso animale. In un altro gruppo di quattro gechi, tale incidente successe solo una volta. I gechi di più di sei mesi,
mantenuti in gruppi con maggior numero d’individui, non osservai nessuna perdita di code, anche se in ora del pasto gli
animali afferrano tutto quello che si muove. Deve essere che le code degli animali adulti siano più resistenti.

Riproduzione nel terrario

Durante il primo anno di allevamento, anche senza simulare nessun periodo di piogge né periodo secco, ottenni per lo
meno una deposizione (forse attuarono da stimolo alcune notti fresche). Se si effettuano le condizioni di mantenimento
citate sopra, dopo il periodo secco, partendo da Febbraio, segue un periodo d’accoppiamento di circa tre mesi.
Dopo, ogni femmina depone due uova di guscio blando cada 14 gg., e questo fino a sette volte nello stesso periodo.
Frequentemente, lo stesso giorno della deposizione o la notte seguente avviene il nuovo accoppiamento.
La femmina interra le uova in torba friabile e le copre con molto sub-strato. Secondo atto, le uova devono essere
trasportate ad un’incubatrice (per esempio, l’incubatrice Jager). Come sub-strato di incubazione utilizziamo della
vermiculite lavata ed essiccata con la quale si riempirà una cassetta trasparente senza coperchio, fino alla metà. Siccome
la posizione delle uova non si deve variare durante l’incubazione (nelle uova incubate con esito, l’ovulo fecondato si
trova metà nella parte superiore e metà nella parte inferiore), poi con molta attenzione, bisogna marcare le uova con una
matita. A continuazione s’interreranno le uova nel sub-strato una a fianco dell’altra. Per maggior controllo, la parte
superiore si lascerà allo scoperto.
La temperatura d’incubazione si manterrà entro i 28 e i 31° C., e per la notte si abbasserà a 25° C. La mia intenzione era
di incubare la prima deposizione sotto una lampada d’acquario, come si fa solitamente con le uova di geco leopardino,
ma fini in una catastrofe. Quello che successe fu che, tutti i piccoli nacquero, uno nacque senza coda e senza zampe
posteriori, e la seconda, fu capace di sopravvivere, nacque con una coda in forma di palla. Solo quando si stabilirono le
condizioni d’incubazione prima descritte, si ottenne una riproduzione senza perdite.
Dopo il periodo d’incubazione dai 75 ai 82 giorni nascono dei piccoli di 7,5 cm., che all’apparenza ricordano i giovani
di geco leopardino. Mostrano due bande trasversali nere sulla schiena e tre nella coda. Negli animali con riga dorsale,
c’è al momento della nascita, è solo riconoscibile nella testa; però dopo poche settimane si presenta nella schiena. Fino
a dopo la prima muta della pelle (approssimativamente al quarto giorno), i giovani si mantengono nell’incubatrice, in un
contenitore separato che si copre con carta assorbente da cucina, nel quale si sistema un piccolo pezzo di corteccia di
sughero che serve come nascondiglio. Dopo di questo si spostano i piccoli in un altro terrario con un clima caldo e
umido.
Per evitare la perdita della coda da morsi, si può mantenere i piccoli separati l’uno dall’altro. In tutti i modi, in un
recipiente con una base di 20 X 20 cm., non si deve unire più di quattro animali, e per lo più devono essere della stessa
grandezza. Come sub-strato per questo recipiente s’impiega carta di giornale, e in cima a questo, carta da cucina. Il
recipiente si nebulizzerà come minimo due volte al giorno, il fondo di carta si cambia una volta alla settimana, e le
piastre di sughero si puliranno settimanalmente per mezzo di una doccia calda.
Con una settimana d’età, i giovani gechi solitamente accettano senza problema il cibo. Per cominciare, si raccomanda di
offrire grilli giovani, però è possibile che accettino grilli congelati e spezzettati, offerti con uno spillone, una volta alla
settimana, e avendoli spolverati con un supplemento vitaminico e minerale.
Con la cura adeguata, alla fine del suo primo anno d’età, i H. caudicinctus sono semiadulti, e a due anni raggiungono
l’età riproduttiva. Si suppone che possano arrivare ai 25 anni, uguale ai suoi parenti, Eublepharis macularius.

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