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Dentro la grande famiglia dei gechi diurni del genere Phelsuma, con le sue 36 specie e 27 sottospecie addizionali,
rappresenta un gruppo piccolo però altamente particolare.
Nel trascorrere della sua evoluzione, e mediante alcuni adattamenti morfologici del suo habitat nelle isole tropicali
dell’Oceano Indiano, hanno potuto conquistare una nicchia ecologica molto specifica. L’entrata nel commercio
internazionale di alcune specie che minacciava la sua esistenza, a fatto sì che la specie Phelsuma fu classificata come
animale “in pericolo” e classificata in Appendice II del CITES. Pertanto la sua raccolta e commercializzazione è sottoposta
ad un severo controllo.
Caratteristiche morfologiche
La domanda, quali caratteristiche differenziano un Phelsuma dalla maggior parte dei gechi è relativamente facile da
rispondere se osserviamo gli animali dettagliatamente. Uno delle attrattive di questi gechi diurni consiste nel vasta gamma
di colori. Sembra che i disegni multicolori (verde, azzurro, rosso e giallo) della parte superiore del corpo siano stati un
vantaggio nel corso dell’evoluzione. Tutti gli affezionati alla terrariofilia, che si dedicano alla sua cura converranno che un
geco multicolore è difficile da scorgere in un terrario pieno delle più diverse specie di piante. Pertanto, la sua colorazione
aiuta affinchè il rettile si possa rendere quasi invisibile ai suoi possibili nemici nel suo habitat naturale. Questi gechi si
caratterizzano per la forma relativamente stretta della loro testa e per il loro resistente tronco così come per la sua coda,
praticamente di sezione rotonda. Il muso solitamente è arrotondato, smussato e gli occhi hanno una pupilla rotonda e sono
coperti dai così detti “occhiali”.
Si tratta di una membrana trasparente, prodotta dall’unione della palpebra superiore con l’inferiore, che agisce come
protezione meccanica contro i corpi estranei. La pupilla arrotondata caratterizza il Phelsuma come animali diurni, e
rappresenta una differenza rispetto alla pupilla a fenditura della maggior parte dei gechi notturni.
Dietro alle piccole aperture delle orecchie troviamo l’apparato endolinfatico, normalmente molto più visibile nelle
femmine. Questa struttura consiste in un “sacco endolinfatico”, e un suo condotto, il “condotto endolinfatico”. Poiché
ancora non si è potuto provare la sua funzione come organo di equilibrio, mentre nelle femmine si è confermato che il più
grande di questi sacchetti diminuisce chiaramente durante la fase della gravidanza, in cui si sviluppa il guscio dell’uovo e
che soltanto poco a poco, e una volta finito questo processo, ritorna a guadagnare volume. Così si assicura che, anche
durante lo sviluppo dell’uovo, le femmine dispongano sempre di una quantità sufficiente di calcio e non presentano sintomi
d’incapacità rachitica.
Un’altra caratteristica dei Phelsuma è la peculiare anatomia delle squame nella parte interiore delle sue zampe, che gli
permettono di scalare anche superficie lisce.
Da notare è, inoltre, la diminuzione delle unghie nel Phelsuma. Solo nelle femmine le unghie sono rimaste come minute
strutture nelle zampe posteriori probabilmente come aiuto per la collocazione delle uova nel substrato.
Ai caratteri sessuali esterni appartenenti ai pori femorali preanali, così come la squama a forma di tubercolo. Le prime sono
ghiandole membranose nella zona cloacale, che probabilmente secernono una sostanza odorifera, mentre la seconda è
situata lateralmente dopo la cloaca e probabilmente la protegge contro influenze meccaniche estreme.
Riproduzione
Questo geco depone delle uova dal guscio duro. La femmina si presenta 24 ore prima della deposizione delle uova nel
luogo previsto, mediante un intenso movimento della lingua lo ispeziona minuziosamente, e per difenderlo in forma
impetuosa contro altri individui. La femmina solitamente sceglie posti collettivi per deporre le uova. Il motivo risiede
probabilmente perché si tratta di zone specialmente adeguate alla deposizione.
Nella scelta della zona di deposizione, a parte i fattori climatici come umidità ambientale e la temperatura, risulta anche
importante la struttura del substrato e la protezione che offre contro eventuali nemici.
Nel genere Phelsuma si sono sviluppati differenti strategie per conseguire la migliore collocazione delle uova sul substrato
e all’interno del medesimo. Mentre per la maggior parte delle specie vengono collocate le uova velocemente sotto le foglie
o sotto la corteccia degli alberi, altri hanno sviluppato il modo di agganciare le uova fortemente sulla superficie del suolo.
Talvolta le uova vengono interrate. Durante la deposizione, si può osservare che la femmina, dopo aver espulso l’uovo, lo
pone con le zampe posteriori nel substrato. Il secondo uovo di solito viene collocato molto vicino al primo, formando così
una doppia deposizione. Dopo la deposizione, la femmina rimane per alcune ore vicino alle uova. Se ha potuto osservare
che durante questo periodo le uova sono difese, può permettersi di abbandonarle, altrimenti effettua un movimento
intimidatorio con la lingua o con un forte movimento della testa. In questo contesto è interessante sapere quale femmina
dispone di un “receptaculum seminis”, una struttura nella parete dell’ovodotto che permette di immagazzinare lo sperma
dopo l’accoppiamento (“fecondazione ritardata”) durante un periodo prolungato di tempo.
Se si è potuto provare che le uova del Phelsuma, aggrappate al tronco di un albero, possono resistere senza danni essendo
trasportate dalle correnti marine. Questo ha facilitato molto la popolazione di nuovi habitat, per esempio in isole lontane. Il
Phelsuma si caratterizza dentro la classe di REPTILIA, per essere un gruppo estremamente adattabile e facile da allevare.