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Tratto da REPTILIA Anno 2, Numero 8, Dicembre 1996

Durante un viaggio di ricerca nel sud est del Madagascar, nell’anno 1911, gli scienziati Paul A. Methuen e John
Hewitt trovarono un esemplare allora sconosciuto di geco diurno del genere Phelsuma. Nel 1913 descrissero questo
interessante geco nel saio “On a collection of Reptils from Madagascar made during the year 1911” (Annals of the
Transvaal Museum, Pretoria). L’animale in questione era lungo testa e corpo 87.5 mm e la sua coda misurava,
rigenerata, mediamente 61.4 mm. Quest’animale, che era un esemplare femmina, si convertì in “holotipo” della
specie Phelsuma Standingi. Probabilmente Methuen e Hewitt li assegnarono questo nome in onore del dott. H. F.
Standing, un amico della capitale Antananarivo.

Apparizione
Dovettero passare 51 anni dalla scoperta, perché, nel 1962, il collezionista di animali Karl Marthens, di Geesthacht \
Erbe, ottenne un secondo esemplare di P. Standingi da un raccoglitore del Madagascar. Si trattava anche questa volta
di una femmina. Come luogo di ritrovamento s’indicò il bosco di Lambomakondru, a 25 km. a nord est della piccola
città di Sakaraha, che a sua volta era a 100 km. da Tongobory.
Anche la denominazione di origine del primo ritrovamento era abbastanza imprecisa, “bosco per il nord del Rio
Onilahy vicino a Maroamalona, Andranolaha e Tongobory”. Sono i nomi di piccoli villaggi sulla riva nord del Rio
Onilahy, tra il 20° e il 70° km. a sud est della città portuaria Tulèar, e tra il 30° e il 100° km. della foce del fiume.
Anche nel 1988 ho potuto fotografare il Phelsuma Standingi, nella parte nord del bosco che circonda questo fiume al
lato del paese di Tongobory.
Nel 1973 e 1976, il terrariofilo Harald Meier di Hamburgo incontrò un totale di sette maschi e sei femmine nel sud
est del Madagascar. È molto dettagliata la sua descrizione, tanto degli animali come dei loro luoghi dove li trovò
(MEIER, 1977).
La zona di distribuzione di questa specie è oggi abbastanza definita. Consiste nel bosco spinoso “Alan ny Mikea”, tra
Tulèar e Moromba. Nessuno dei luoghi di avvistamento è più di 500 m. di altitudine.
Fino al 1988, l’apparizione di questo Phelsuma nel suo habitat conosciuto fu considerata estremamente non
frequente. Però in questo anno e nel tempo di soli 5 giorni, il commerciante di animali G. Gottlebe, di Tamatave,
riuscì a far sì che i cacciatori del luogo catturassero 50 coppie. Da allora si può avere regolarmente centinaia
d’esemplari, frequentemente trasportati in contenitori inapropriati, per mezzo dei commercianti madagascaregni.
Ugualmente inaccettabile sono le massicce esportazioni dichiarate di questa specie. Come dimostrano i documenti
CITES, l’ufficio statale di protezione dell’ambiente, registrò 790 esportazioni di animali vivi nell’anno 1990 così
come 1459 nell’anno 1991.

Descrizione

In relazione alla descrizione del disegno e colori del P. Standingi è opinione di H. Meier che “la descrizione del
colore dei PHELSUMA è problematica e difficile, e sempre dovrebbe essere completata con un’illustrazione”.
Le foto di quest’articolo mostrano abbastanza esattamente la variabilità di disegno e colori di questi attrattivi
Phelsuma.
Negli animali adulti, come anche nei giovani, si possono distinguere disegni diversi, ma i colori di base sono uguali:
la parte superiore della testa è verde, la parte superiore del tronco è di un tono marrone tenue e per la parte superiore
della coda di colore turchese. Queste colorazioni presentano una sfumatura grigia nelle squame a forma di cono nella
parte superiore.
Lo stesso effetto della sfumatura grigia lo troviamo anche nelle altre specie del sud del Madagascar ( Phelsuma
breviceps, Phelsuma modesta, Phelsuma mutabilis).
Sulle spalle degli individui del P. Standingi della zona costiera, quasi regolarmente appaiono bande trasversali a
forma di verme, mentre gli animali della parte interna del paese è più facile che mostrino disegni di punti e
ornamenti. Lo stesso vale anche per giovani esemplari.
Il lato della pancia è sempre bianco, però per alcuni motivi sconosciuti il disegno della gola può essere con motivi o
con ornamenti di colore grigio. La maggior parte degli animali solitamente ha la parte inferiore della coda di colore
azzurro chiaro.
Tutti questi colori, così come gli occhiali gialli degli occhi, si notano specialmente quando il Phelsuma Standingi è in
salute. In cambio, quando gli animali sono sottoposti a basse temperature o soffrono per stress, così come quando
sono malati, questa colorazione di gala può cambiare sorprendentemente più scura. Questo cambio sembra avvenire
in tutti i Phelsuma. I colori non cambiano mai, però si possono schiarire, risaltando così i contrasti tra di loro, per poi
tornare a più scuri.
Mantenuto in cattività il Phelsuma standingi può arrivare ad una lunghezza totale di 26 cm e ad un peso di 75 gr. La
sua pelle è compatta quasi come il Phelsuma Guentheri.
Non è tanto suscettibile alle ferite.

Habitat
Dell’habitat di questo Phelsuma in Tulèar, conosciamo i seguenti dati climatici: temperatura media 23,7°,
temperatura massima 38,6° C, variazione annuale 7,5° C, precipitazione media annuale 344 mm. Si può misurare
un’umidità ambientale notevolmente alta 65-85 %, così come basse temperature mattutine (12° C alle 6.00 h).
Nella savana di “acacia” spinose del sud est del Madagascar appaiono dispersi alberi alti isolati (tamarindo
hildegardia), sono gli habitat più specifici di questo Phelsuma.

Mantenimento e cura
Nel terrario, P. Standingi è un geco molto facile d’allevare, e ben presto si trasforma gradevolmente in domestico,
l’allevamento di questa specie in coppia trascorre con molta armonia. Però per vari motivi non è raccomandabile
sistemarlo con altri animali. Il terrario dovrà misurare un minimo di 40 cm. di larghezza per 80 cm. d’altezza. Come
substrato igienico e libero da polvere si raccomanda uno strato di 2 cm. di sabbia di quarzo di 1 mm. Per far sì che gli
animali dispongano di più superficie per le sue attività, si proporziona un ramo robusto per scalare, con una parte
orizzontale dove possono ricevere un bagno di sole.
Il luogo sarà illuminato e riscaldato con una lampada allogena di 75-100 watt. L’illuminazione addizionale sarà un
vantaggio per tutte le specie di Phelsuma. Non c’è dubbio, quanta più luce, più si ravvivano i colori di questi gechi
diurni.
La luce, conviene produca una temperatura da 38 a 40° C, deve riscaldare il punto del bagno di sole all’altezza di 30
cm., e il tetto del terrario deve essere di rete metallica. Dobbiamo dosare bene l’alimentazione, questo Phelsuma
tende ad ingrassare, per questo non soffrirebbe solo la sua bellezza ma anche la sua salute. Conviene di più un piccolo
insetto al giorno che un grande pasto ricco di calorie due volte alla settimana, somministrate mediante una pinza.
Molta attenzione con i dolci. Quello che si pratica già da vari anni, e che ha dato buoni risultati è somministrare ogni
due settimane un piccolo recipiente con 2 cm di pappa dolce e incluso yogurt magro di frutta. Alla pappa si può
aggiungere una punta di cucchiaio di complessi vitaminici.
I Phelsuma si sviluppano estremamente bene quando in estate sono mantenuti all’aria aperta. Da Maggio a Settembre,
si possono lasciare senza problemi alcuni nel terrario di rete metallica all’aria aperta, incluso di notte e durante le
piogge, e incluso se la temperatura notturna si abbassa a 10° C. Questo terrario deve essere installato in maniera che
riceva la massima luce solare, però senza accumulare un eccesso di temperatura. La “frontiera mortale” è a 44° C.

Riproduzione

Il P. Standingi si riproduce in forma regolare e senza complicazioni nel terrario. L’accoppiamento si realizza come in
tutti i tipi di lucertola. Più o meno ogni quattro settimane, le uova (primordialmente uova a coppie) sono poste in una
parte oscura del terrario. A una temperatura d’incubazione di 25° C la prole esce dopo 65 giorni, mentre a 28° C
necessitano solo da 57 a 63 giorni. La prole è molto socievole fino che, a due anni, raggiunge la maturità sessuale,
diventando molto gelosa del suo cibo. L’allevamento della prole risulta molto buono.
Una femmina depone una media di 9 uova per ogni periodo di riproduzione. La mia femmina ha 21 anni, e fino ad
oggi ha deposto 138 uova, da cui sono nati 112 piccoli.
Dal 1975 vive in stupenda armonia con un fratello d’uguale età. Fino ad oggi non si sono potute osservare
conseguenze negative dell’incesto.
Comunque da alcuni anni realizzo esperimenti d’incubazione, fino ad oggi non posso affermare se in un dato
momento dello sviluppo dell’embrione il sesso è determinato dalla temperatura d’incubazione. Sopra questo tema
così interessante si pubblicherà entro alcuni anni i risultati della mia ricerca.

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