nel mond o
di
Michael Waldstein
1
H.U. von Balthasar, Gottbereites Leben. Der Laie und der Riitestand. Nach/olge
Christi in der heutigen Welt,Johannes Verlag Einsiedeln, Freiburg i. B. 1994; 14.
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dal Padre per l'infinità. È il materiale piu prezioso che può essergli of-
ferto -perché non è rassegnazione, ma amore attivo, bruciante -e da
questo materiale egli può formare tutto ciò che vuole. Bisogna anche di-
re che senza questo materiale egli non può formare ciò che vuole. Ad
esempio, non può "riconciliare a sé il mondo" "creando" l'abbandono
amante del Figlio "che non aveva conosciuto peccato" (2 Cor 5,19),
poiché per questo passaggio misterioso ha bisogno proprio di questa il-
limitata disponibilità, che permette a se stessa di essere plasmata per
tutto ciò che il Padre vuole. Diversamente, l'esito sarebbe solamente li-
mitato; sarebbe meramente umano, benché buono e piacente a Dio; sa-
rebbe il risultato di progetti e iniziative umani, ma mai il regno di Dio.
. I limitati progetti umani possono contribuire alla venuta del regno so-
lo a condizione che sgorghino non dal principio del proprio finito pro-
gettare, ma dal principio della perfetta disponibilità per il Padre nello
Spirito Santo. [ ... ] La disponibilità amante del Figlio, in cui questi
conduce se stesso a offrirsi, non è meno infinita che la disponibilità
amante del Padre a salvare il mondo dando suo Figlio, e il piano di Dio
può accadere attraverso il potere di questa stessa disponibilità, nel-
l' opposizione tra chi manda e chi è mandato (nell'unità dello Spirito
che realizza questa missione). Quest'unico gesto del Dio trino ed uni-
co è il suo perfetto ed insuperabile atto di volgersi al mondo. Nessuna
particolare azione cristiana rapportata al mondo del prossimo merita il
nome di "cristiana", nessuna merita il nome di "cristiana" se non è "co-
struita sul fondamento di Cristo" »2 •
In tale testo Balthasar elabora il punto chiave a partire dal quale si
può comprendere tutta la sua descrizione dell'impegno cristiano nel
mondo. In particolare, egli vi chiarisce il motivo per cui Balthasar ha tan-
to fortemente preferito uno stato di vita secondo i consigli evangelici,
che non implica separazione dal mondo, ma pieno impegno nel mondo
come laico. La proposta radicale della sequela di Gesti nella sua vergi-
nità e povertà, in obbedienza al Padre che lo manda nel mondo, è pro-
fondamente giovannea. Corrisponde anche, argomenta Balthasar, alle
esigenze dell'attuale momento storico. È caratteristico del mondo odier-
no che la piena partecipazione alla sua vita richieda un alto grado di for-
mazione professionale. I membri di un istituto secolare devono essere
saldamente radicati nella vita professionale e vivere questo radicamento
esprimendo l'amore in modo radicale attraverso i consigli evangelici.
Sotto questa luce è anche evidente il motivo per cui Balthasar senti-
va una profonda affinità con Luigi Giussani e il suo movimento Co-
munione e Liberazione, in particolare con i Memores Domini, che vi-
2
Ibid., pp. 15-16.
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oltre la propria libertà; è un'avidità di potere». 3 È evidente che questa
descrizione del male corrisponde alla descrizione giovannea del diavolo
come bugiardo, le cui menzogne consistono nel parlare da se stesso piu
che dal Padre. Questo non significa affermare che tutte le forme di po-
tere sono malvagie. Al contrario, come sostiene la tradizione teologica
greca, la aut exousion o autopotere è un aspetto essenziale della libertà
umana. Questo significa, comunque, che «il potere è in modo partico-
lare occasione e ambito della decisione - piu in particolare della deci-
sione finale tra Dio e il demonio». 4 Qui Balthasar è d'accordo con Ago-
stino, che vede la brama di potere, la libido dominandi, come caratteri-
stica centrale della città dell'uomo in contrasto con la Città di Dio.5
Un punto ulteriore è implicito in questa analisi del peccato, un pun-
to già citato sopra. Autorealizzazione, cioè liberazione come emanci-
pazione, e avidità di potere sugli altri sono intimamente connesse come
le due facce di una sola medaglia.
n potere, nel senso appena discusso, include l'intero ambito del po-
tere umano, dall'uso delle cose o di se stessi per perseguire il piacere fi-
no al potere politico. n potere, in questo ampio senso, è tanto vecchio
quanto l'umanità. E ancora, un tale potere non è in se stesso necessaria-
mente malvagio, ma è un luogo privilegiato e un'espressione del male.
La modernità, argomenta Balthasar, è definita nella sua essenza da
una particolare forma di potere. È definita dal ruolo di una ragione
strumentale che cerca sopra ogni cosa di ottenere un potere manipola-
tivo sulla natura. Questo potere non ha bisogno di ricordare la propria
origine e scopo, non ha bisogno di ricevere. Può arrivare a concepirsi
come un punto di partenza assoluto che impone al mondo le sue opi-
nioni. La conseguenza è che tende a ridurre il mondo a mera esteriori-
tà, in se stessa priva di significato. nmondo concepito dagli esseri uma-
ni in modo che si addica ai fini del dominio tecnico non è un oggetto
neutrale, non è cioè ciò che spesso molti descrivono come un'immagi-
ne della natura di tipo scientifico, libera da valori. È vero il contrario:
in esso è presente una decisione per l'ideale di una ragione strumenta-
lizzata che considera il mondo come materiale grezzo per il potere
umano. E si viene a creare cosi un mondo artificiale che in parte riflet-
te tale decisione. La natura di questo mondo artificiale è piu che evi-
dente nelle grandi città del nostro pianeta, dove la gente può vivere per
lunghi periodi in contatto quasi esclusivo con i suoi stessi artefatti e sen-
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crescente validità; l'immagine guida della nascita da Dio, dell'essere fi-
gli di Dio anche quando si è adulti, attivi e inventivi»6 •
Immediatamente dopo questo testo profetico, Balthasar spiega che
cosa significa vivere come un figlio di Dio. Mette in luce quattro pun-
ti. Il primo è che viviamo il mondo come un miracolo, come qualcosa
di meraviglioso, di sempre piu grande, semper maius, perché Colui che
lo ha creato, che lo porta all'essere e che lo guida verso il suo fine è
semper maius. Il secondo è che viviamo in gratitudine, nella consape-
volezza del dono della vita che abbiamo ricevuto, espresso im maniera
suprema nella Eucarestia, che prende il nome dalla parola greca che si-
gnifica rendimento di grazie. Penso sia importante notare che Balthasar
no'n considera il miracolo e la gratitudine semplicemente come pretese
morali. Essi sono pretese morali, ma, piu profondamente, sono radica-
ti nell'autentica natura dell'essere. Il terzo, e qui si vede ancora una vol-
ta la convergenza con Giussani, è un senso vivo per l'intimo mistero
della Chiesa come presenza di Cristo. Il quarto punto riguarda l'uso del
tempo. Quando un bambino gioca, non usa l'agenda per organizzare il
suo tempo. Riceve ed usa il tempo con una pienezza originaria. Questi
quattro punti sono fondamentali per dirigere l'impegno cristiano nel
mondo. Si potrebbero affermare molte altre cose su ciascuno di essi.
Visto che sono un laico, sposato e padre di un certo numero di figli,
di quattro maschi e anche di quattro femmine, vorrei concludere con una
sorta di testimonianza. Uno dei fini principali del matrimonio e della pa-
ternità, mi sembra, è per i padri di imparare dai loro bambini. «Se non ti
converti e non diventi come questo bambino ... », dice Gesti. I genitori
hanno il privilegio di essere vicini ai bambini e quindi all'immagine gui-
da dell'impegno cristiano nel mondo. Se i genitori sono disposti a farsi
coinvolgere nel mondo di fantasia dei loro figli, possono capire meglio
che cosa significa esistere. Lo stesso è vero per i nonni. Essi hanno anco-
ra da imparare, e possono imparare. La famiglia, come ha detto spesso
papa Giovanni Paolo II, è una scuola di umanità, e soprattutto tra colo-
ro che imparano a questa scuola ci sono i genitori e i nonni.
Nota biografica
Michael Waldstein è preside dell'Istituto Teologico internazionale di Gaming (Au-
stria).
6
H.U. von Balthasar, Wenn thr nicht werdet wie dieses Kind, Schwabenverlag, Ost-
fildern 1988, 34 [Se non diventerete come questo bambino. Quattro meditazioni cristo-
logiche, tr. it. di Maria Cristina Salati, Suor Maria dello Spirito Santo e Antonella Ric-
cio, Piemme, Casale Monferrato 1995].