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Alimentazione a GPL (06)

Introduzione
Tutti i costruttori automobilistici sono alla ricerca spasmodica di carburanti e sistemi
di trazione che possano essere sostituiti a quelli comunemente utilizzati. Si pensi alle
celle a combustibile, ai motori alimentati con idrogeno, alla trazione ibrida, che
costituiscono senza dubbio valide alternative per un futuro però non troppo vicino.
Infatti anche se alcune di queste tecnologie rappresentano già una realtà (si pensi ad
esempio alla trazione ibrida), sono ancora troppo costose e dunque di difficile
applicazione nel settore della trazione. Tali sistemi o combustibili non sono perciò in
grado di dare una risposta immediata al problema dell’inquinamento, presente
soprattutto nelle grandi città, anche se sarebbero ideali per rispettare le normative
sempre più severe in materia di emissioni dei veicoli. Inoltre tali normative obbligano
i costruttori ad adottare componenti per il post trattamento dei gas di scarico e
dispositivi di alimentazione sempre più sofisticati, applicandoli a motori che
funzionano sempre con benzina o gasolio. In questo scenario al quanto complesso, il
combustibile GPL rappresenta una immediata risposta all’inquinamento e ai costi del
trasporto, realizzato con veicoli azionati tramite i classici propulsori a combustione
interna. Certo non è la soluzione ideale per tutti i problemi, ma attualmente è senza
dubbio la più concreta e di facile applicazione. Per questo motivo Opel e Landi
Renzo, collaborano per fornire al pubblico una vasta gamma di vetture alimentate a
GPL.

Caratteristiche del GPL e dei sistemi di alimentazione


I Gas di Petrolio Liquefatti (GPL) usati per la trazione, sono principalmente formati
da miscele di Propano e Butano, che per le loro caratteristiche fisiche ben si adattano
ad essere stivati sotto pressione e dunque in fase liquida, in specifici serbatoi.
Ovviamente questi serbatoi (detti anche bombole) sono omologati per resistere a
pressioni ben superiori ai circa 10 bar presenti, quando nel loro volume viene
immesso il GPL. Si noti inoltre che le bombole hanno una “scadenza” e cioè dopo
dieci anni di esercizio, vanno sostituite. Anche i sistemi di alimentazioni specifici per
il gas, devono sottostare a severe norme di omologazione Europee. Hanno perciò una
valvola limitatrice di carico nel serbatoio che interrompe la fase di riempimento
quando è stato raggiunto l’80% del volume disponibile, una valvola con termofusibile
in modo che in caso di aumento eccessivo della temperatura il gas venga rilasciato in
modo controllato senza provocare esplosioni ed una valvola di sovrapressione
anch’essa utilizzata per evacuare il gas dalla bombola, se la pressione aumenta
eccessivamente evitando perciò lo scoppio. Si noti che le vetture che hanno sistemi di
alimentazione con i dispositivi di sicurezza appena descritti, possono essere
parcheggiati fino al primo piano interrato dei garage. Per quanto riguarda le emissioni
occorre notare che gli ossidi di azoto, gli idrocarburi incombusti e il monossido di
carbonio presenti nei gas di scarico, sono decisamente inferiori rispetto a quelli che si
ottengono con la benzina. Questo risultato è stato raggiunto senza dubbio anche
grazie all’enorme sviluppo, che è stato compiuto nella realizzazione dei sistemi di
alimentazione a GPL. Inoltre sono completamente assenti il particolato (tra cui il PM
10), gli aromatici (presenti nella benzina per aumentare il suo potere antidetonante) e
l’anidride solforosa. Da ultimo è bene ricordare che il GPL brucia senza lasciare
depositi carboniosi, perciò la durata del motore aumenta in modo considerevole e non
viene contaminato il lubrificante. Per questi motivi le vetture alimentate con gas
possono circolare anche durante le limitazioni del traffico, imposte dalle
amministrazioni cittadine. Gli ulteriori vantaggi che l’automobilista può sfruttare
utilizzando tali vetture, sono la possibilità di impiegare anche la benzina e dunque di
aumentare in modo considerevole l’autonomia chilometrica (alimentazione bi-fuel), il
prezzo di acquisto del gas stesso che è di circa inferiore del 50% rispetto a quello del
classico carburante e l’utilizzo dei frequenti incentivi pubblici che consentono un
risparmio economico notevole, sul costo da affrontare per l’installazione del sistema
di alimentazione a gas. La bombola nella quale deve essere stivato il GPL occupa
ovviamente dello spazio. Per limitare questo inconveniente solitamente si usano dei
serbatoi con forma toroidale, da alloggiare nel vano della ruota di scorta normalmente
ricavato nel piano del bagagliaio. La ruota di scorta stessa può essere eliminata e
sostituita con gli affidabili kit ripara gomma, oppure è possibile installare sul veicolo
i più tecnologici pneumatici del tipo “run flat”.

Il sistema di alimentazione a gas Landirenzo Omegas


Come già accennato, un esempio di come i costruttori auto sono estremamente
interessati all’utilizzo del GPL è dato dalla Opel che ha siglato un accordo con la
Landi Renzo, per dotare alcuni veicoli a benzina della sua gamma, anche con
alimentazione a gas. Il kit di trasformazione utilizzato è ad iniezione multipoint
sequenziale detto Landirenzo Omegas. Occorre osservare che con questo sistema le
prestazioni del veicolo non subiscono nessun decadimento, aspetto frequente con i
vecchi impianti GPL ed anche i consumi rimangono sostanzialmente identici a quelli
presenti quando si usa la benzina. Il gas viene immesso nei cilindri in fase gassosa e
una specifica centralina elettronica appositamente sviluppata dalla Landi Renzo,
determina i tempi di iniezione basandosi su quelli che normalmente avrebbe attuato
l’impianto che gestisce l’alimentazione a benzina. Dunque l’obiettivo del calcolatore
che controlla l’erogazione del GPL è quello di immettere nel gruppo termico una
quantità di combustibile gassoso tale da generare una energia meccanica pari a quella
che sarebbe stata ottenuta con la benzina stessa. Gli iniettori coi quali viene rilasciato
il GPL in modalità sequenziale fasata, sono specifici per ogni tipo di propulsore sui
quali devono essere addottati, inoltre il particolare sistema di gestione elettronica che
dialoga con quello originale, è in grado di preservare tutte le funzioni originarie tipo:
cut-off, EGR, spurgo del canister, limitatore dei giri, inserimento del climatizzatore,
gestione minimo in funzione dell’attivazione del servosterzo o di elevati carichi
elettrici. La determinazione dei tempi di iniezione gas fatta in base a quelli usati per
la benzina, viene elaborata anche monitorando la pressione del gas a monte degli
iniettori, la temperatura del gas, la temperatura del liquido di raffreddamento
all’interno del riduttore - vaporizzatore del gas, il regime di rotazione del motore e la
tensione della batteria. Di seguito analizziamo in dettaglio le caratteristiche dei
componenti più importanti di questo impianto realizzato dalla Landi Renzo ed
utilizzato sulle vetture Opel.

La centralina
I tempi di iniezione dal gas sono memorizzati in una mappa che come coordinate ha il
regime di rotazione del motore e i tempi di iniezione benzina applicati dalla
centralina originale. I sensori di pressione gas e temperatura gas sono parte integrante
del sistema ed inviano alla centralina i segnali necessari per il corretto funzionamento
del veicolo. Le condizioni ideali per il passaggio da benzina a gas che avviene
automaticamente dopo l’accensione del veicolo, sono determinate in base alla
temperatura del liquido di raffreddamento del motore, alla temperatura e pressione
del GPL. Il sistema include inoltre strategie di diagnosi e prevede il passaggio
automatico alla alimentazione a benzina, in caso di avaria di componenti del sistema
di erogazione del gas.

Il pannello di controllo
Viene montato all’interno dell’abitacolo della vettura e rende possibile la
commutazione manuale da gas a benzina e viceversa. Inoltre con un indicatore
luminoso informa sul tipo di carburante che il propulsore sta utilizzando, mentre con
una fila di cinque led indica il livello del gas all’interno del serbatoio. Un segnalatore
acustico avverte l’automobilista quando avviene una commutazione automatica a
benzina, a causa dell’esaurimento del GPL o per una anomalia del suo sistema di
alimentazione.

Il filtro del gas


E’ posizionato tra il riduttore di pressione ed il rail degli iniettori e serve a filtrare il
GPL in fase gassosa. Contiene una cartuccia che garantisce una capacità di filtraggio
di 80 μm (micron). La sua pressione massima di lavoro è di 250 kPa.
Il riduttore - vaporizzatore
Permette il passaggio del GPL dalla fase liquida a quella gassosa, tramite caduta di
pressione e mediante assorbimento di calore prelevato da suoi elementi, riscaldati con
il liquido del circuito di raffreddamento del motore. In caso di spegnimento, anche
accidentale, del motore, interviene un sistema di sicurezza pneumatico che chiude il
condotto gas del flusso principale.

Il rail iniettori
Il GPL proveniente dal filtro alimenta il rail iniettori ed, opportunamente dosato, esce
dagli iniettori stessi, arrivando ai collettori di aspirazione del motore. Tali iniettori
sono pilotati dalla centralina elettronica gas. Nel rail sono prelevati i segnali di
pressione e di temperatura del gas. Il pilotaggio degli attuatori è del tipo “peak and
hold” (il segnale di comando è composto da un impulso di ampiezza considerevole
per aprire velocemente l’iniettore vincendo le sue inerzie, seguito da un’onda quadra
necessaria per mantenere aperto l’iniettore stesso).

Descrizione sintetica del funzionamento del sistema Landirenzo Omegas


L’avviamento del motore avviene sempre a benzina. Quando è stato acceso se il
commutatore sul pannello di controllo è in posizione gas, la centralina elettronica
controlla che sussistano tutte le condizioni ottimali per il corretto funzionamento a
GPL e solo in questo caso attiva la commutazione dell’alimentazione del motore
stesso. Dunque al raggiungimento della temperatura minima ottimale del propulsore,
si aprono le elettrovalvole poste sulla multivalvola del serbatoio e sul riduttore -
vaporizzatore. Quando sono verificate anche il resto delle condizioni necessarie,
l’alimentazione passa automaticamente da benzina a gas. Gli iniettori originali
vengono disinseriti e la centralina elettronica del GPL inizia a pilotare quelli del gas,
leggendo i tempi di iniezione applicati dal calcolatore di serie. Questi sono
opportunamente modificati in modo da evitare il decadimento della resa del gruppo
termico, nel quale viene immesso il GPL. Si noti che sfruttando come informazione
fondamentale i tempi di iniezione benzina, è possibile utilizzare indirettamente tutte
le politiche di autoadattività implementate dal costruttore del veicolo. Il GPL liquido
contenuto nel serbatoio ad una pressione che dipende dalla sua composizione e dalla
temperatura ambientale, viene vaporizzato nel riduttore e regolato ad una pressione
d’uscita superiore di 0,95 bar rispetto a quella presente nei collettori di aspirazione.
Oltre a gestire gli iniettori gas, la centralina elettronica del sistema Landirenzo
Omegas controlla anche altre funzioni, quali l’indicazione del livello del GPL nella
bombola, il pilotaggio delle elettrovalvole della bombola stessa, la ricommutazione a
benzina in caso di esaurimento del GPL o di guasto del suo sistema di alimentazione.
Durante le fasi di montaggio, calibrazione e manutenzione, è possibile visualizzare il
funzionamento del sistema stesso ed effettuare azioni di diagnosi, collegando un
personal computer con un software specifico, alla centralina elettronica che gestisce
l’erogazione del gas.

In questa trasparenza è possibile osservare il posizionamento del rail iniettori gas e


del filtro del sistema di alimentazione.

Queste due immagini mostrano il rail iniettori gas. Si nota la presenza del sensore
integrato che rileva la temperatura del combustibile e la sua pressione. Queste
informazioni vengono usate dalla centralina del sistema di alimentazione specifico,
per erogare la giusta quantità di GPL e per regolare la funzione di commutazione con
la benzina.
L’iniettore gas progettato dalla Landi Renzo, viene comandato con un segnale
elettrico del tipo “peak and hold”.

Per garantire l’assenza di contaminazioni anche piccolissime del GPL, nel sistema di
alimentazione viene usato un filtro capace di trattenere impurità con diametro di circa
80 micron.
Le immagini mostrano due differenti modelli del riduttore – vaporizzatore, un
componente molto importante del sistema di alimentazione GPL. Questo dispositivo
abbassa la pressione del GPL stesso presente nel serbatoio e trasforma la fase del
combustibile da liquida a gassosa.

Un piccolo pannello di controllo, viene montato nell’abitacolo. La sua funzione


principale è quella di informare il conducente sul livello di GPL presente nel
serbatoio e da la possibilità di commutare manualmente l’alimentazione da gas a
benzina e viceversa.
Il sistema di alimentazione GPL Landirenzo Omegas, è gestito da una centralina nella
quale c’è la mappatura per stabilire i tempi di iniezione da applicare agli iniettori gas.
Le coordinate di questa mappatura sono il regime motore e i tempi di iniezione
benzina.

Per poter riempire il serbatoio del GPL alla stazione di servizio, occorre utilizzare un
apposito adattatore sul quale deve essere inserita la pistola del distributore del gas.
La terminazione del serbatoio GPL è “nascosta” all’interno del vano, dove è presente
anche la bocchetta per il rifornimento della benzina.

Sulla terminazione del serbatoio GPL, occorre avvitare l’adattatore per poter inserire
la pistola del distributore del gas.
La bombola di tipo toroidale, viene normalmente inserita nel vano occupato in
origine dalla ruota di scorta. Quest’ulima viene sostituita con un kit di riparazione
pneumatici o non è necessaria se si adottano pneumatici antiforatura (“run flat”).

Questo schema rappresenta la dislocazione nella vettura Opel dei componenti


principali dell’impianto Landirenzo Omegas.

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