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Il Realismo Petroniano

«Perché guardate me con fronte aggricciata, o


«Quid me constricta spectatis fronte Catone,
Catoni,
damnatisque novae simplicitatis opus?
e censurate un'opera di inedita schiettezza?
Sermonis puri non tristis gratia ridet,
Qui ride la grazia ilare d'un parlar puro,
quodque facit populus, candida lingua refert.»
e la lingua verace riporta quello che fa il popolo
(Petronio, Satyricon, CXXXII, 15)

Il carattere realistico del Satyricon interessa tutti i livelli descrittivi: degli ambienti, dei personaggi e del loro
sistema di valori. Lo stesso Petronio dichiara apertamente la natura della tecnica narrativa da lui impiegata
nel capitolo 132 dell'opera: rappresentare con linguaggio schietto e distante da moralismi tutti gli aspetti
della vita quotidiana del ceto medio-basso.L'esempio emblematico è costituito dalla Cena, dove il realismo
descrittivo ha il suo culmine con la rappresentazione del comportamento, dello stile di vita e dello stesso
lessico dei liberti ospiti di Trimalcione.

Realismo comico
Il filologo tedesco Erich Auerbach osserva, tuttavia, che il realismo descrittivo di Petronio non è da
intendersi nel senso moderno di analisi criticamente fondata della società dei propri tempi. L'arte antica si
attiene, infatti, alla regola della separazione degli stili, che prevedeva una rappresentazione caricaturale e
grottesca degli individui d'umile estrazione socio-economica, della loro vita e delle loro situazioni. È per
questo che Auerbach definisce la tecnica narrativa di Petronio come "realismo comico". Questo s'applica
con tono ironico e divertito anche su argomenti seri e gravi, quali la morte. Auerbach evidenzia inoltre la
differenza tra il realismo petroniano romanzesco ed il realism epico tipico, per esempio dei poemi omerici.

“Qui si tratta invece del soggettivismo più spinto, che viene maggiormente accentuato dal linguaggio
individuale da una prte e per intenzioni d’obiettività dall’altra, dato che l’intenzione mira, per mezzo di
procedimento soggettivo, alla descrizione obiettiva del commensale, compreso colui che parla.”
(Erich Auerbach -Mimesis)

Realismo del distacco


Il latinista Luca Canali descrive il realismo di Petronio come "realismo del distacco". Questa caratteristica
s'esplicherebbe nel rifiuto di un tono moraleggiante e invettivo contro la degradazione morale e culturale
della società latina del tempo.
Ritmo narrativo
«[Petronius] mehr als irgend ein grosser Musiker «[Petronio] più di qualsiasi altro grande
bisher, der Meister des presto gewesen ist, in musicista, sinora fu il maestro del «presto» nelle
Erfindungen, Einfällen, Worten: - was liegt zuletzt invenzioni, nelle idee, nelle espressioni! - Che
an allen Sümpfen der kranken, schlimmen Welt, cosa può importarci alla fine di tutto il fango di
auch der "alten Welt", wenn man, wie er, die questo mondo ammalato, cattivo, ed anche del
Füsse eines Windes hat, den Zug und Athem, den mondo «antico», quando si possiede, al pari di
befreienden Hohn eines Windes, der Alles gesund lui, le ali ai piedi, il respiro, lo scherno liberatore
macht, indem er Alles laufen macht!» d'un vento, che mantiene sana la gente, perché la
fa correre!»
(Friedrich Nietzsche, Al di là del Bene e del Male, 2, 28)
Il tempo del discorso, ossia il ritmo con cui viene narrata la storia, risulta spesso lento, quasi statico, e solo a
tratti si ha un andamento rapido e frenetico. Un esempio eclatante è la cena di Trimalcione, che nonostante
occupi un'intera notte, nel suo sviluppo dà quasi l'impressione di immobilità, pur nella notevole quantità di
peripezie che si susseguono.

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