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Neuro-Behçet
L.T.H. Du-Boutin, B. Wechsler
La malattia di Behçet è una vasculite sistemica che si può osservare in pazienti francesi autoctoni. La sua
diagnosi è clinica e può essere supportata da criteri internazionali. La sua patogenesi rimane ancora
oscura. La frequenza dell’interessamento neurologico è pari al 5%. Questo interessamento è grave e
compare nei 4-5 anni successivi ai primi segni, con il ritardo diagnostico che può essere spiegato dal
mancato riconoscimento dei segni cutaneomucosi. Nessuna lesione è specifica. Le manifestazioni
neurologiche sono legate a due grandi meccanismi: l’interessamento macrovascolare venoso
(eccezionalmente arterioso) e l’interessamento parenchimale. I disturbi periferici sono eccezionali. Le
tromboflebiti rappresentano un terzo delle manifestazioni neurologiche e si presentano una volta su due
con un’ipertensione endocranica. La risonanza magnetica (RM) e l’angio-RM sono le migliori metodiche
di esplorazione. L’interessamento parenchimale è diffuso, con una predilezione per il tronco cerebrale e il
diencefalo. Clinicamente si osservano più o meno associati, in un clima cefalalgico, una sindrome
piramidale quasi costante, uni- o bilaterale, un’emiparesi raramente bilaterale, un’atassia, disturbi del
comportamento con, a volte, una demenza, più raramente disturbi cognitivi, una mielite, una sindrome
parkinsoniana, un’oftalmoplegia internucleare, mutismo, episodi di atassia-disartria, disturbi sensitivi,
movimenti anomali e interessamento dei nervi cranici. La RM è sempre anormale, con lesioni recenti
visibili sotto forma di iposegnali in T1 e, soprattutto, di ipersegnali in T2 e Fluid Attenuated Inversion
Recovery (FLAIR), che prendono il gadolinio, localizzate specialmente nel tronco cerebrale, nei nuclei
della base e nella sostanza bianca sopratentoriale. Benché non ci sia nessun consenso, il trattamento
delle tromboflebiti cerebrali si basa su una terapia anticoagulante associata a una terapia cortisonica,
mentre quello del danno parenchimale si basa su una robusta terapia corticosteroidea associata a un
trattamento immunosoppressivo (azatioprina, ciclofosfamide per via endovenosa) o, addirittura,
interferone a.
© 2010 Elsevier Masson SAS. Tutti i diritti riservati.
Neurologia 1
I – 17-169-A-10 ¶ Neuro-Behçet
2 Neurologia
Neuro-Behçet ¶ I – 17-169-A-10
Neurologia 3
I – 17-169-A-10 ¶ Neuro-Behçet
4 Neurologia
Neuro-Behçet ¶ I – 17-169-A-10
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L.T.H. Du-Boutin.
B. Wechsler (bertrand.wechsler@psl.ap-hop-paris.fr).
Service de médecine interne (professeur Piette), Groupe hospitalier Pitié-Salpêtrière, 83, boulevard de l’Hôpital, 75013 Paris, France.
Ogni riferimento a questo articolo deve portare la menzione: Du-Boutin L.T.H., Wechsler B. Neuro-Behçet. EMC (Elsevier Masson SAS, Paris), Neurologia,
17-169-A-10, 2010.
Disponibile su www.em-consulte.com/it
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